29.05.2013 Views

I VIAGGI DI GULLIVER.pdf

I VIAGGI DI GULLIVER.pdf

I VIAGGI DI GULLIVER.pdf

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

cranica. L'operazione può parere delicata, ma il dottore m'assicurò che l'esito<br />

era sempre favorevole qualora si usasse la necessaria destrezza. E allora egli<br />

supponeva che, dovendo i due mezzi cervelli discutere la questione controversa<br />

dentro lo stesso cranio, avrebbero certamente finito con l'intendersi, generando<br />

così la moderazione e la ragionevolezza necessarie a coloro che si credono nati<br />

per regolare gli avvenimenti dell'umanità. Quanto alle differenze qualitative e<br />

quantitative che sembrerebbero esistere fra i dirigenti gli opposti partiti, il<br />

dottore m'assicurò che erano cosa da nulla.<br />

Due accademici discutevano con calore sul modo di crescere le imposte<br />

senza aggravare il popolo. Il primo sosteneva la convenienza di tassare i vizi e<br />

le pazzie degli uomini, ciascuno dei quali sarebbe giudicato secondo le<br />

referenze dei suoi vicini. Ma l'altro propugnava un principio del tutto opposto:<br />

che cioé si dovesse imporre una tassa sui pregi del corpo e dell'animo che<br />

ognuno vantava di possedere; e la tassa fosse progressiva secondo i gradi di tali<br />

belle qualità. Così ciascuno sarebbe il giudice di sé medesimo e si<br />

denunzierebbe da sé. La tassa più forte doveva essere imposta ai bellimbusti e<br />

ai donnaioli, in proporzione del numero e dell'importanza delle loro conquiste,<br />

sempre secondo le loro stesse dichiarazioni. Così pure si doveva gravare<br />

risolutamente sullo spirito, il coraggio, l'eleganza del portamento, in<br />

proporzione dell'opinione che ciascuno aveva di possedere codesti pregi; invece<br />

si potevano lasciare esenti da ogni tassa l'onore, la probità, la prudenza, la<br />

modestia: sia perché troppo rare, sia perché nessuno le avrebbe riscontrate in sé<br />

stesso né riconosciute nei vicini; sicché non avrebbero mai fruttato nulla.<br />

Con lo stesso concetto si sarebbe dovuto tassare le signore in proporzione<br />

della loro bellezza, del loro fascino e del loro buon gusto nel vestirsi, sempre<br />

secondo il loro giudizio, come per gli uomini; invece si sarebbero lasciate esenti<br />

la fedeltà, la castità, il buon senso e il buon cuore: qualità di cui esse non si<br />

vantano affatto, cosicché il loro gettito non compenserebbe neppure le spese di<br />

riscossione.<br />

Perché poi tutti i nobili fossero interessati alla salvezza del sovrano e della<br />

corona, un altro accademico opinava che tutti gli impieghi e le cariche fossero<br />

giocati a pari e caffo, con questo patto: che ogni senatore, prima di giocare,<br />

giurasse e garantisse con cauzione di seguire sempre le opinioni e gli interessi<br />

del sovrano, sia che vincesse oppur no. S'intende che i perditori conservavano il<br />

diritto di giocare di nuovo non appena restasse vacante un'altra carica. Così tutti<br />

sarebbero sempre speranzosi, non si lamenterebbero di promesse non<br />

mantenute e, caso mai, se la prenderebbero soltanto con la fortuna, che ha<br />

157

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!