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I VIAGGI DI GULLIVER.pdf

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spiegai che in quel paese, allorché volevo parlare, mi trovavo nelle condizioni<br />

di chi, stando per la strada, si rivolgesse a una persona salita in cima a un<br />

campanile; tranne quando mi ponevano sopra una tavola o mi tenevano in<br />

mano. Gli confessai anche che, quando ero giunto a bordo, i marinai che mi<br />

circondavano mi eran sembrate le più mingherline creature che avessi mai visto.<br />

Del resto, durante la mia permanenza a Brobdingnag, non potevo guardarmi in<br />

uno specchio senza sembrare a me stesso l'essere più insignificante del mondo,<br />

tanto i miei occhi erano avvezzi a vedere soggetti colossali.<br />

Il capitano disse di comprendere ora come mai durante il pranzo avessi<br />

guardato ogni oggetto con una specie di stupore e talora gli fossi sembrato sul<br />

punto di scoppiare in una risata; tanto che egli aveva attribuito questo<br />

incomprensibile contegno alla mia alienazione mentale. Gli risposi che infatti<br />

avevo frenato a stento le risa vedendo le sue scodelle grosse come una moneta<br />

da tre soldi, un prosciutto che era appena un boccone, e una costoletta più<br />

piccola d'uno spicchio di noce.<br />

E così continuai a paragonare il resto dei mobili e delle vivande con gli<br />

oggetti dello stesso genere che ero avvezzo a vedere; perché pure avendo avuto<br />

dalla regina per mio uso gli oggetti che mi erano necessari in dimensione<br />

proporzionata alla mia statura, tuttavia avevo sempre guardato di preferenza<br />

quelli degli altri che mi stavano intorno; seguendo così l'usanza degli uomini,<br />

più curiosi d'altrui che di sé stessi. E anche ora dimenticavo la mia piccolezza<br />

notando quella degli altri.<br />

Il capitano, che stava molto bene allo scherzo, mi rispose allegramente con<br />

una nota espressione inglese, osservandomi che davvero avevo gli occhi più<br />

grossi della pancia, perché gli era sembrato che non avessi mostrato un grande<br />

appetito, pur essendo digiuno dalla mattina; e continuando a punzecchiarmi<br />

aggiunse che avrebbe dato cento sterline per vedere la mia cassetta nel becco<br />

dell'aquila e per assistere alla mia caduta in mare da così grande altezza,<br />

spettacolo meraviglioso e degno di restare immortale. Il confronto con Fetonte<br />

veniva naturale, ed egli non se lo lasciò scappare; ma confesso che mi parve<br />

insipido.<br />

Il capitano tornava dal Tonchino diretto verso l'Inghilterra e si era spinto<br />

verso nord-est a quarantaquattro gradi di latitudine e a centoquarantatré di<br />

longitudine quando, due giorni dopo il mio arrivo a bordo, s'alzò un vento che<br />

ci spinse per un gran pezzo a nord, sicché dovemmo costeggiare la Nuova<br />

Olanda, e dirigerci prima per ovest-sud-ovest, poi per sud-ovest, finché<br />

doppiammo il capo di Buona Speranza.<br />

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