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I VIAGGI DI GULLIVER.pdf

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la vita. Un paggio aveva già messo la barchetta nell'acqua, quando una delle<br />

governanti, per mostrare il suo zelo, senza aspettare Glumdalclitch volle<br />

prendermi e mettermivi dentro; ma disgraziatamente le sgusciai di mano, e sarei<br />

caduto in terra da quaranta piedi d'altezza, se un grosso spillo attaccato al<br />

grembiule di quella buona donna non m'avesse, per un fortunatissimo caso,<br />

fermato a mezza via. La capocchia dello spillo, passandomi fra la camicia e la<br />

cintura dei pantaloni, mi tenne sospeso in aria, e così ci fu tutto il tempo di<br />

venire in mio aiuto.<br />

Un'altra volta, uno dei servi che erano incaricati di riempire la vasca d'acqua<br />

fresca ogni tre giorni, fu così sbadato da far entrare nel suo secchio, senza<br />

avvedersene, un grosso ranocchio. L'animale rimase nascosto in fondo alla<br />

vasca finché non vi entrai io col mio bastimentino; allora, giudicandolo un<br />

posto adattissimo per riposarsi, vi si arrampicò sopra, facendolo sbilanciare in<br />

tal modo, che si sarebbe rovesciato se non avessi fatto il contrappeso dall'altra<br />

parte. Allora il ranocchio si mise a saltarmi sulla testa e sulle gambe,<br />

sporcandomi di mota la faccia e i vestiti. Benché la sua grossezza lo facesse<br />

sembrare ai miei occhi un mostro spaventevole, pregai Glumdalclitch di<br />

lasciarmi cavar d'imbarazzo da me solo; infatti con un remo lo percossi in modo<br />

da costringerlo a saltar giù dalla barca.<br />

Ma il pericolo più serio che corsi durante il mio soggiorno in quel paese, fu<br />

il seguente.<br />

Glumdalclitch, dovendo uscire per fare qualche visita, m'aveva lasciato nella<br />

sua camera che era chiusa a chiave. Poiché faceva molto caldo, tanto la finestra<br />

della camera quanto la porta e i finestrini della mia casetta erano aperti. Me ne<br />

stavo seduto tranquillo e mesto davanti alla mia tavola, quando sentii qualcuno<br />

che entrava nella camera passando dalla finestra, e cominciava subito a<br />

saltellare qua e là. Un po' intimorito, osai tuttavia dare un'occhiata all'intorno<br />

senza alzarmi dalla seggiola, e vidi un capriccioso animale balzare e saltare da<br />

ogni parte, finché si avvicinò alla mia cassetta e cominciò a considerarla con<br />

una certa espressione di piacere e d'interesse, mettendo il naso ad ogni apertura.<br />

Era uno scimmiotto.<br />

Mi rifugiai atterrito nel cantuccio più interno della mia casetta, ma non ebbi<br />

la presenza di spirito di nascondermi sotto il letto, come potevo fare facilmente;<br />

sicché l'animale, sbirciando in ogni parte con mille smorfie e sgambetti, finì con<br />

lo scorgermi; e ficcando una zampa nella porta, come fa un gatto quando<br />

scherza con un topo, m'acchiappò per le falde del vestito, nonostante ch'io<br />

cercassi di cambiare rapidamente di posto per sfuggirgli. E siccome il vestito<br />

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