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I VIAGGI DI GULLIVER.pdf

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d'eau(24) del parco di Versailles, e la testa tagliata fece un lancio così<br />

spropositato che mi sentii trasalire dallo spavento, benché mi trovassi a più d'un<br />

miglio di distanza.<br />

La regina, che si divertiva a intrattenersi meco dei miei viaggi e faceva di<br />

tutto per distrarmi quando mi vedeva malinconico, mi domandò un giorno se un<br />

po' d'esercizio di canottaggio non mi avrebbe fatto bene alla salute; purché,<br />

s'intende, sapessi remare o manovrare una vela. Risposi che di simili manovre<br />

me ne intendevo, perché, pur avendo in marina l'impiego di chirurgo, avevo<br />

dovuto spesso lavorare come un semplice marinaio nei momenti di pericolo.<br />

Obiettai però che non vedevo come avrei potuto navigare in quel paese, dove la<br />

più minuscola barchetta era eguale a un nostro vascello da guerra di prima<br />

classe; d'altra parte una navicella proporzionata alla mia statura non avrebbe<br />

potuto stare a galla sulla corrente dei loro fiumi, né io avrei mai avuto la forza<br />

di dirigerla.<br />

Ma sua maestà rispose che, se volevo, il suo stipettaio le avrebbe fornito una<br />

barchetta, e che essa m'avrebbe anche trovato uno specchio d'acqua adatto per<br />

navigare. Infatti lo stipettaio, seguendo i miei consigli, mi costruì in dieci giorni<br />

un bastimentino con tutti i suoi attrezzi, capace di contenere comodamente otto<br />

europei. La regina ne rimase incantata, tanto che, postoselo nel grembiule, corse<br />

a farlo vedere al re. Questi ordinò di metterlo in una tinozza; ma quivi tentai<br />

inutilmente di farlo muovere, non essendovi abbastanza spazio per i remi.<br />

La regina però aveva la sua idea.<br />

Fece fabbricare una specie di grande vasca di legno lunga trecento piedi,<br />

larga cinquanta e fonda otto, ben incatramata perché l'acqua non filtrasse; e la<br />

fece posare lungo la parete in una delle sale terrene del palazzo. Verso il fondo<br />

della vasca una cannella permetteva di fare uscir l'acqua ogni tanto; e due<br />

servitori in mezz'ora potevano riempirla di nuovo.<br />

Lì dentro potei sfogarmi a remare, con diletto mio, della regina e delle sue<br />

dame, le quali s'interessavano moltissimo alle mie prove di destrezza e di<br />

agilità. Ogni tanto issavo la vela e mi ponevo al timone, e allora le dame<br />

fornivano la brezza agitando i loro ventagli; quando erano stanche, qualcuno dei<br />

paggi spingeva la barca soffiando con vigore, mentre io viravo a babordo o a<br />

tribordo, a mio piacimento. Finito l'esercizio, Glumdalclitch riportava la<br />

navicella nel suo gabinetto e l'attaccava a un chiodo perché s'asciugasse.<br />

Una volta, durante questi svaghi, accadde un incidente che rischiò costarmi<br />

(24) In francese nel testo.<br />

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