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vialattea magazine 2009-2010

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LA VIALATTEA PROTAGONISTA<br />

LA NOSTRA VIALATTEA<br />

SIAMO BRAVI... DICIAMOCELO!<br />

GRAZIE AMICI!<br />

TEMPO DI SELVAGGINA<br />

GOLF PASSIONE GIOVANE<br />

I SINDACI ALLE STRETTE<br />

LA NASCITA DELLE FUNIVIE A SESTRIERE<br />

I CAMPIONI DELLA VIALATTEA<br />

LE INTERVISTE:<br />

GHIGO, PEVERARO, CASALEGNO, RUSTICHELLI,<br />

FISICHELLA, CONFORTOLA, CASELLI, A. GARRONE, EYDALLIN<br />

LA SAMP: R. GARRONE, MAROTTA, DEL NERI


8<br />

sommario 05 Calendario gare <strong>2009</strong> - <strong>2010</strong><br />

06 La Vialattea protagonista a livello mondiale - Mercedes Bresso<br />

10 La nostra Vialattea - Giovanni Brasso<br />

12 Siamo bravi... diciamocelo! - Alessandro Perron Cabus<br />

16 Grazie amici - Ilaria Perron Cabus<br />

18 Arrivederci Coppa. Intervista a Gualtiero Brasso - Iacopo Blanc<br />

22 Io, lui, noi - Luigi Ricotti<br />

24 Sei mesi nel Vallone del Rio Nero - Vittorio Salusso<br />

26 La Vialattea ed i suoi sponsors - Uffi cio Stampa Sestrieres SpA<br />

28 Intervista a Enzo Ghigo - Rita Quarta<br />

30 Intervista a Paolo Peveraro - Rita Quarta<br />

32 La mia montagna - Barbara Bonino<br />

33 La nascita delle funivie a Sestriere - Luca Rancati<br />

38 Metan Alpi Sestriere. Calore pulito: alto comfort, basso impatto<br />

40 La strada dell'Assietta. Tra storia e turismo - Valter Bruno<br />

46 I Sindaci alle strette - Alessandro Perron Cabus<br />

55 Elenoire Casalegno: amo queste montagne - Rita Quarta<br />

58 Marco Rustichelli. Professione personal trainer tra Sestriere,<br />

Roma e resto del mondo - Rita Quarta<br />

60 Ci vuole Fisico. Intervista a Giancarlo Fisichella - Rita Quarta<br />

62 G.C. Caselli ed il buen retiro in Alta Valle di Susa - Paolo Blanc<br />

65 Il Forte di Exilles. Cuore dell'Alta Valle - Cristina Natta Soleri<br />

68 Modello Samp. I vertici della Sampdoria si rivelano - Paolo Blanc<br />

71 Intervista ad Alessandro Garrone - Rita Quarta<br />

73 Golf passione giovane - Paolo Blanc<br />

76 Amazzoni e cavalieri ospiti per due settimane al Villaggio<br />

Olimpico Sestriere - Uffi cio Stampa Gestivillage<br />

79 Matteo Eydallin, astro nascente - Claudio Tescari<br />

80 Lo Sci Club Claviere. Dagli albori ad oggi - a cura dello Sci Club Claviere<br />

83 Uno scatto di montagna - Foto di Carla Scorza - testo di Alberto Dotta<br />

84 3 secoli di vicende ... note e curiose - tratto da La Valsusa<br />

86 Vialattea Incoming - Alessandro Perron Cabus, Francesco Bogetti<br />

88 Gruppo Fondiaria Sai. Una stagione in tutta sicurezza<br />

90 Sport è vita! Marco Confortola - Rita Quarta<br />

94 CCM il modo più semplice per arrivare in cima<br />

96 Iron bike. Unica in Europa - a cura della Redazione<br />

98 La fuga della lepre ed il volo della quaglia - Renato Sibille<br />

101 Tempo di selvaggina - Paolo Blanc<br />

105 Lo sport innanzitutto - Claudio Tescari<br />

108 Fondiaria Sai. Sicurezza e serenità per la persona,<br />

la famiglia e l'impresa<br />

110 La cartina degli impianti<br />

HANNO COLLABORATO:<br />

Mercedes Bresso, Giovanni Brasso, Alessandro Perron Cabus, Ilaria Perron Cabus, Gualtiero<br />

Brasso, Iacopo Blanc. Uffi cio Stampa Sestrieres SpA, Vittorio Salusso, Luigi Ricotti,<br />

Enzo Ghigo, Paolo Peveraro, Barbara Bonino, Luca Rancati, Valter Bruno, Elenoire e<br />

Gianni Casalegno, Marco Rustichelli, Giancarlo Fisichella, Antonio Stigliano, Gian Carlo<br />

Caselli, Studio Fotografi co Giovannella, Cristina Natta Soleri, Riccardo Garrone, Beppe<br />

Marotta, Luigi Del Neri, Uffi cio Stampa Sampdoria (Pinuccia), Alessandro Garrone, Paolo<br />

De Chiesa, Donatella Bertrand, Filippo Armand, Hermann Casse, Claudio Tescari, Sci<br />

Club Claviere, Carla Scorza, Alberto Dotta, Marco Confortola, Cesare Giraudo, Renato<br />

Sibille, Francesco Bogetti.<br />

VIALATTEA il MAGAZINE N° 2 / <strong>2009</strong>-<strong>2010</strong> - Anno III<br />

PERIODICO DI INFORMAZIONE TURISTICA, SPORTIVA E CULTURALE<br />

VIALATTEA il MAGAZINE - SESTRIERES SpA / Direttore Responsabile: Rita QUARTA<br />

EDIZIONI BLANC - CESANA.TSE<br />

Progetto, grafi ca e impaginazione: PUBBLI&CO sas - Info: rita.quarta@libero.it<br />

www.<strong>vialattea</strong>.it - info@<strong>vialattea</strong>.it<br />

© è vietata la riproduzione anche parziale del materiale pubblicato<br />

Stampa: Tipografi a Sosso - Grugliasco (TO)


Calendario<br />

<strong>2009</strong>-<strong>2010</strong><br />

DICEMBRE <strong>2009</strong><br />

5-6 SESTRIERE<br />

CARVING CUP<br />

GENNAIO <strong>2010</strong><br />

18-23 SESTRIERE<br />

WORLD CUP DISABILI DH-SC-SG<br />

23-30 SESTRIERE - SANSICARIO<br />

50° SKI MEETING INTERBANCARIO<br />

EUROPEO<br />

FEBBRAIO <strong>2010</strong><br />

16 SESTRIERE<br />

SELEZIONE PROVINCIALE TROFEO<br />

PINOCCHIO<br />

MARZO <strong>2010</strong><br />

9-12 SESTRIERE<br />

CAMPIONATI REGIONALI CHILDREN<br />

13-14 SAUZE D'OULX<br />

FINALE CARVING CUP<br />

14 SESTRIERE<br />

TROFEO BOLAFFI<br />

16 SESTRIERE<br />

FIS-GS-M<br />

20-21 SESTRIERE<br />

FIS-GS-SL-M<br />

APRILE <strong>2010</strong><br />

02-03 SESTRIERE<br />

29° UOVO D'ORO<br />

calendario<br />

5


istituzioni<br />

6<br />

LA VIALATTEA<br />

PROTAGONISTA A<br />

LIVELLO MONDIALE<br />

LA NEVE, L’INVERNO. SCIARE IMMERSI IN UN PAESAGGIO DA FAVOLA TRA I<br />

BOSCHI O SUI “PLATEAU” ALLE PENDICI DEI MONTI FRAITEVE E SISES.<br />

Certo non sono più “les neiges d’antan”, sulla quale alla fi ne dell’Ottocento hanno scorrazzato i pionieri piemontesi<br />

che diff usero lo sci in Italia. Oggi la Vialattea è un comprensorio moderno e tecnologicamente all’avanguardia,<br />

fonte di reddito per tanti giovani che lavorano su piste e impianti, ma soprattutto fatturato per un’industria<br />

degli sport invernali di pregio. Una Vialattea protagonista a livello mondiale, con stazioni di sport invernali<br />

conosciute in tutto il mondo. Sestriere, Sauze d’Oulx, Cesana, Sansicario, Oulx, Claviere, Pragelato e la francese<br />

Montgenèvre. Otto località unite in un unico comprensorio dal nome stellare: la “Vialattea”. Una garanzia di<br />

qualità per i turisti provenienti dall’estero, che, sempre più numerosi, scelgono il Piemonte come meta delle<br />

loro vacanze sulla neve. Sono i frutti di un’industria che sta lavorando bene, e che unisce le sinergie comune per<br />

comune, associazione per associazione, consorzio per consorzio. Come per la nuova e più grande Comunità<br />

Montana o gli ultimi sodalizi, quelli nati tra gli albergatori della valle di Susa. Un modello simile a quello del<br />

Trentino Alto Adige, che ha la capacità di evitare gli sprechi e ottimizzare al meglio piste ed impianti. Compresi<br />

quelli per l’innevamento artifi ciale, dove la Regione Piemonte gioca un ruolo fondamentale con sostanziosi<br />

contributi.<br />

Vorrei ricordare con soddisfazione anche il grande successo delle due edizioni di Piemonte Mondiale, manifestazione<br />

di sport, musica, motori, mondanità ed enogastronomia svolte in occasione delle gare di Coppa<br />

del Mondo di Sci Alpino. Spero che tali manifestazioni ritornino al più presto al Colle per rivedere migliaia di<br />

persone su quella pista, la Kandahar Banchetta, famosa in tutto il mondo. Sono anche d’accordo con la politica<br />

di contenimento prezzi che la Vialattea off re alla sua clientela. Viviamo tempi di crisi economica, e mantenere<br />

invariati i prezzi degli stagionali rispetto alla passata stagione, aumentando anche le agevolazioni per gli sciatori<br />

del comprensorio, è segno d’attenzione verso tutti gli amanti degli sport invernali.<br />

Ho avuto conferma, inoltre, sia delle novità tecniche realizzate sulle piste e sugli impianti, con un signifi cativo<br />

investimento, sia dei lavori di restyling nell’area del Vallone Rio Nero, che hanno l’obiettivo di rendere sempre<br />

di più il monte Fraiteve punto di congiunzione tra Sauze d’Oulx, Pragelato, Sestriere e San Sicario. Nel segno<br />

del rinnovamento dunque. La formula è quella vincente. Smantellare alcuni vecchi impianti ormai insicuri, costruire<br />

il minimo indispensabile, salvando ugualmente i 400 chilometri di piste che il comprensorio possiede. Il<br />

tutto salvaguardando l’ambiente, anche grazie ai lavori di allargamento piste eseguiti dal Consorzio Forestale<br />

Alta valle Susa.<br />

La Vialattea - Sestrieres spa, rilevata dall’ingegner Giovanni Brasso e dell’imprenditore Alessandro Perron Cabus<br />

tre anni fa da Fiat, è oggi un’azienda solida e moderna, in grado di poter competere a livello internazionale<br />

nell’industria del turismo e dello sci. Capisco benissimo che, come ha aff ermato l’ingegner Giovanni Brasso, la<br />

Sestrieres Spa di oggi, sia in grado di sostenere una brutta stagione su due belle. Il fattore e il coeffi ciente di<br />

rischio sono ancora molto elevati, e certo sarà diffi cile ripetere la stagione passata, una delle più innevate degli<br />

ultimi trent’anni. Secondo le previsioni degli esperti, però, ci andremo vicino. I presupposti quindi non mancano,<br />

e il mio augurio è che anche questa possa essere una stagione ricca di neve.<br />

MERCEDES BRESSO<br />

Presidente Regione Piemonte


La Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso sui campi di gara delle Paralimpiadi 2006.<br />

A gennaio di quest’anno il Consiglio Regionale<br />

ha approvato la nuova “Legge sulla Sicurezza delle<br />

Piste”, che, recependo la normativa nazionale,<br />

dota il Piemonte di un testo all’avanguardia nella<br />

regolamentazione della pratica dello sci, nonché<br />

nella gestione e fruizione delle aree sciabili.<br />

Tra le principali novità introdotte dalla legge la<br />

creazione di un elenco regionale delle piste e di<br />

una commissione tecnico-consultiva per la classifi<br />

cazione delle aree sciabili.<br />

Per quanto riguarda la tutela della sicurezza sono<br />

previsti rigidi e specifi ci obblighi, sia nei confronti<br />

dei gestori sia degli utenti delle piste da sci, con<br />

sanzioni pecuniarie per i trasgressori.<br />

I gestori, oltre a farsi carico di una polizza per i<br />

danni causati a terzi per proprie responsabilità,<br />

dovranno stipulare anche un’assicurazione per gli<br />

utenti nell’eventualità di danni o infortuni provocati<br />

dagli sciatori.<br />

Al gestore viene anche riconosciuto l’obbligo di<br />

messa in sicurezza delle piste, oggi non previsto<br />

né dalla normativa regionale né in quella nazionale,<br />

e la comunicazione annuale di un report sugli<br />

incidenti verifi catisi con la ricostruzione delle dinamiche,<br />

in modo da fornire alla Regione dati che<br />

possano aiutare ad analizzare la dimensione e le<br />

tipologie del fenomeno. Specifi ca attenzione, poi,<br />

nel regolamentare l’uso di tutti i mezzi meccanici<br />

e in particolare le motoslitte per le quali vige il<br />

divieto di circolazione sulle aree sciabili e non, ad<br />

eccezione dei percorsi e delle aree autorizzate dai<br />

comuni per specifi che esigenze.<br />

SCIARE IN TUTTA SICUREZZA<br />

Infi ne, tra gli strumenti più importanti che la normativa<br />

regionale defi nisce, ci sono garanzie fi -<br />

nanziarie per lo sviluppo del comparto invernale,<br />

riconosciuto di grande rilievo per l’economia piemontese<br />

e per la tutela dei territori montani.<br />

A questo scopo vengono istituiti tre fondi, con un<br />

primo stanziamento per l’anno in corso di 8 milioni<br />

di euro: 5 milioni per gli investimenti di riqualifi<br />

cazione e 3 milioni, suddivisi tra il sostegno<br />

delle microstazioni invernali e la sicurezza delle<br />

aree sciabili, compreso l’innevamento artifi ciale,<br />

per il quale sono previste rigide regole volte a<br />

preservare la sostenibilità ambientale, come il<br />

divieto all’uso di additivi chimici.<br />

L’aspetto più innovativo di questa legge, fortemente<br />

voluta dalla presidente della Regione<br />

Mercedes Bresso, è quello che si basa sul principio<br />

giuridico dalla servitù. Durante un recente dibattito<br />

in occasione del salone della montagna Alpi<br />

365, l'intervento del professor Angelo Chianale,<br />

dell'Università degli Studi di Torino, ha sottolineato<br />

il carattere di avanguardia che questa legge regionale<br />

possiede anche rispetto a quelle emanate<br />

dalle altre regioni d'Italia.<br />

Risultato: la stretta e necessaria connessione tra<br />

la servitù e la sicurezza. Una volta defi nita dal comune<br />

l'area sciabile del proprio territorio, sarà la<br />

Regione a dare le relative autorizzazioni anche di<br />

carattere urbanistico per modifi care o costruire<br />

ex novo le piste e gli impianti di risalita mentre<br />

il gestore delle aree sciabili acquista un diritto di<br />

servitù completo.<br />

istituzioni<br />

7


istituzioni<br />

8<br />

PIEMONTE:<br />

LA NUOVA LEGGE FORESTALE<br />

Quasi un miliardo di alberi, un patrimonio composto<br />

da 52 specie arboree e da 40 arbustive, una superfi<br />

cie forestale pari a 922.866 ettari e un indice<br />

di boscosità pari al 36%: sono i numeri che hanno<br />

portato, a fi ne febbraio <strong>2009</strong>, all’entrata in vigore<br />

della nuova legge per la promozione e la gestione<br />

economica delle foreste, la l.r. n°4/<strong>2009</strong>. Tra le principali<br />

novità introdotte dalla normativa, troviamo<br />

la disciplina delle forme di gestione associata delle<br />

foreste, la nascita degli sportelli forestali, l'istituzione<br />

del “Fondo Regionale di sviluppo forestale”<br />

e dell'Albo delle imprese forestali del Piemonte.<br />

Punto saliente: la defi nizione di “bosco”. La legge<br />

fi ssa in 10 anni il termine oltre il quale riconoscere<br />

l’eff ettivo insediamento di un bosco, su una<br />

superfi cie di almeno duemila metri quadri. «Con<br />

la nuova normativa – ha dichiarato la presidente<br />

Bresso – la Regione intende stimolare, in tempi brevi,<br />

la ripresa del settore, caratterizzato fi nora da una<br />

certa frammentarietà negli interventi di sostegno.<br />

E’ un obiettivo ambizioso e di lungo periodo, che va<br />

però avviato se si vuole coglierne i frutti nei prossimi<br />

anni». Spesa complessiva prevista, per il biennio<br />

<strong>2010</strong> – 2011, 40 milioni di euro, mentre si attende<br />

l’approvazione dei regolamenti attuativi.<br />

COMUNITÀ MONTANE:<br />

UNA VITTORIA DELLA MONTAGNA<br />

Un altro passo avanti nel processo di riordino delle<br />

Comunità montane piemontesi. Sabato 7 novembre,<br />

i sindaci e gli amministratori di 554 comuni<br />

hanno eletto i nuovi presidenti, e i rispettivi consiglieri,<br />

delle 22 Agenzie di sviluppo per il territorio<br />

montano previste dalla nuova normativa regionale.<br />

In tutti i seggi il dato dell’affl uenza è stato<br />

superiore al 90%, con alcune sezioni che hanno<br />

toccato il 98% dei votanti. Una vittoria anzitutto<br />

della montagna, che apre una nuova fase di governance<br />

per il territorio. «L’alta partecipazione dei<br />

sindaci e dei consiglieri comunali nella scelta dei loro<br />

rappresentanti – dichiara la presidente Bresso – mi<br />

auguro sia foriera di riscontri positivi nella gestione<br />

delle 22 nuove agenzie. La prima fase del lavoro sarà<br />

legata alla stesura degli Statuti, che dovranno evidenziare<br />

le peculiarità dei territori. Faccio gli auguri<br />

agli eletti, perché possano lavorare al meglio, utilizzando<br />

tutte le possibilità off erte dalla legge regionale<br />

di riordino delle Comunità montane».<br />

Oltre a gestire servizi associati, dovranno essere in<br />

grado di mettere a sistema le risorse, in particolare<br />

quelle legate alla green economy, investendo per<br />

la crescita complessiva della montagna.


Marchesato<br />

degli Aleramici<br />

BRUNELLO DI MONTALCINO<br />

Pubbli&co sas<br />

MARCHESATO<br />

DEGLI ALERAMICI<br />

PODERE IL GALAMPIO<br />

53024 Montalcino (SI)<br />

Tel. 0577.816007 - Fax 0577.839030<br />

www.marchesatodeglialeramici.it<br />

www.galampio.it


dall’interno<br />

10<br />

La nostra Vialattea<br />

di GIOVANNI BRASSO<br />

Presidente Sestrieres SpA<br />

La nostra rivista Magazine è ormai giunta alla<br />

terza edizione ed ha ricevuto nel corso del tempo<br />

l’interesse e l’attenzione di un numero sempre<br />

maggiore di lettori, anche al di là delle nostre originarie<br />

aspettative.<br />

Ciò che maggiormente ha gratifi cato il nostro lavoro<br />

è l’acquisita consapevolezza che quella che<br />

era nata solo come un’avventura editoriale, volta<br />

prevalentemente a rendere nota l’attività della Sestrieres<br />

ed i suoi programmi futuri, si è consolidata<br />

nella realtà della Vialattea.<br />

Il <strong>magazine</strong> è diventato infatti, nell’arco di un brevissimo<br />

periodo di tempo, un importante strumento<br />

di comunicazione dell'attività economica<br />

dell’intera comunità, né sarebbe potuto avvenire<br />

diversamente in ragione dell’inscindibile correlazione<br />

esistente tra l’attività imprenditoriale della<br />

società e l’attività di tutti gli operatori locali, in<br />

particolare, ma non solo, di quelli del commercio<br />

e del turismo.<br />

La qualità, l’effi cienza e la capillare diff usione nelle<br />

valli del comprensorio sciistico degli impianti di<br />

risalita costituiscono, infatti, non solo una spinta<br />

propulsiva ma addirittura il presupposto ineliminabile<br />

della sopravvivenza e dello sviluppo di<br />

gran parte delle attività produttive ivi esistenti.<br />

L’attività della Sestrieres non può pertanto non<br />

essere ritenuta fondamentale per il benessere<br />

economico di tutti. Anche in quest’ottica era stato<br />

redatto il piano imprenditoriale che prevedeva<br />

un necessario e approfondito studio e un'indispensabile<br />

ristrutturazione dell’organico volta<br />

all’acquisizione di professionalità di grande valore<br />

e alla realizzazione di una struttura aziendale ed<br />

operativa altamente effi ciente; il piano prevedeva<br />

inoltre importanti investimenti strutturali, sia per<br />

la ricollocazione di impianti esistenti che per la realizzazione<br />

di nuovi. Questo è ciò che è stato fatto<br />

nel corso delle tre precedenti stagioni; allo stato<br />

attuale possiamo ritenere che la riorganizzazione<br />

aziendale si sia conclusa e il rinnovamento degli<br />

impianti sia ormai in fase di avanzata esecuzione,


con una meritata signifi cativa nota di ottimismo.<br />

Ora occorre aff rontare una nuova fase che è non<br />

meno importante della prima ed è comunque indispensabile<br />

per continuare lo sviluppo dell'attività<br />

dell'azienda.<br />

La consolidata esperienza nazionale ed internazionale<br />

ci insegna infatti che le società di gestione<br />

degli impianti di risalita, per proseguire profi cuamente<br />

la propria attività, devono necessariamente<br />

intraprendere iniziative imprenditoriali connesse<br />

che consentano di supportare economicamente<br />

gli investimenti necessari per una crescita ed uno<br />

sviluppo degli impianti stessi che li possa mantenere<br />

concorrenziali. Sulla scorta dell'indiscutibile<br />

considerazione che la solidità contabile e la<br />

gestione virtuosa costituiscano il presupposto<br />

dell'attività di tutti gli imprenditori affi dabili che<br />

guardano al futuro, risulta quindi indispensabile<br />

che la Sestrieres estenda la propria attività imprenditoriale<br />

a nuovi settori.<br />

Le peculiarità del comprensorio della Vialattea<br />

rendono ancora più manifesta tale esigenza.<br />

I nostri impianti di risalita sono infatti collocati<br />

molto diff usamente sul territorio, in modo tale da<br />

interessare ben sei paesi, e sono in gran numero<br />

impianti di arroccamento, caratteristiche queste<br />

che comportano una gestione del comprensorio<br />

particolarmente diffi coltosa e, soprattutto, decisamente<br />

onerosa.<br />

Una visione miope e conservativa potrebbe indurre<br />

la ricerca dell'equilibrio economico della società<br />

con la limitazione dell'attività all'esercizio dei soli<br />

impianti che garantiscono maggior profi tto, oltre<br />

che ad una complessiva riduzione dei servizi; noi<br />

però non intendiamo perseguire, se non costretti,<br />

ipotesi di sviluppo minimaliste perché questo<br />

colliderebbe con il nostro spirito imprenditoriale<br />

e perché comunque determinerebbe un'inesorabile<br />

perdita di competitività per tutti, cui nel terzo<br />

millennio non sarebbe più possibile rimediare.<br />

Il nostro progetto, che peraltro fi no ad oggi nel<br />

settore impiantistico abbiamo perseguito con<br />

buoni risultati, è valido, lungimirante ed articolato.<br />

Siamo sicuri che ci permetterà di costruire intorno<br />

alla società degli impianti un sistema economico<br />

effi ciente, in grado di garantire la pianifi cazione di<br />

un futuro a medio e lungo termine.<br />

Con ottimismo, auspico pertanto che vi sia una<br />

piena condivisione e collaborazione da parte di<br />

tutti che consenta di crescere insieme per il bene<br />

e lo sviluppo, non solo della Sestrieres, ma di tutto<br />

il territorio.<br />

dall’interno<br />

11


Siamo<br />

bravi…<br />

diciamocelo!<br />

di ALESSANDRO PERRON CABUS<br />

Amministratore Delegato Sestrieres SpA<br />

Inizio l’articolo di questa terza edizione<br />

del Magazine Vialattea con questo auto-ironico<br />

e chiaramente provocatorio “siamo bravi”, ma in<br />

fondo in fondo, lo penso veramente… Siamo bravi<br />

e siccome sono in pochi a dircelo, tutto sommato<br />

perché no, ce lo diciamo da soli!<br />

Siamo al quarto inverno di questa nostra avventura,<br />

appena subentrati abbiamo dovuto fare i<br />

conti con una prima stagione a dir poco catastrofi<br />

ca sotto l’aspetto delle precipitazioni nevose.<br />

Tremendo anche solo il ricordo! La temperatura<br />

era molte volte ideale, il cielo si annuvolava, non<br />

tirava un alito di vento… ma non scendeva un<br />

fi occo di neve nemmeno a pagarlo, pazzesco! …<br />

Ciò nonostante piangersi addosso non risolveva<br />

certamente la situazione e quindi abbiamo utilizzato,<br />

in ogni momento opportuno i “cannoni”<br />

per la neve programmata, abbiamo recuperato<br />

da bordo pista tutta la neve possibile, l’abbiamo<br />

bagnata, fresata, lavorata, riciclata fi no all’esasperazione.<br />

E si è sciato… il paesaggio attorno era a<br />

dir poco desolante, ma la lingua di neve sulle piste<br />

principali, ha permesso comunque il divertimento<br />

a migliaia di appassionati.


La seconda stagione un po’ meno “balorda”, ci ha<br />

come dire “consolidati” a livello aziendale.<br />

Abbiamo tutti acquisito una maggior fi ducia e iniziato<br />

a parlare di progetti futuri.<br />

Poi lo scorso inverno, duro, faticoso, stressante,<br />

con lo spauracchio della crisi mondiale in atto ma,<br />

gratifi cati da metri e metri di neve.<br />

Tutti in azienda hanno dato il loro apporto con il<br />

doppio di entusiasmo e fi nalmente anche qualche<br />

Turista (bontà Sua), si è accorto che tutto sommato<br />

si stava divertendo in Vialattea e quindi ci sono<br />

giunti i primi commenti positivi, le prime tiepide<br />

attestazioni di merito e (non meno importante),<br />

è salito di qualche linea il grafi co del nostro fatturato!<br />

E proprio queste ultime due cose, i complimenti<br />

e un pochino di più, per essere sinceri, il<br />

“grafi co” degli incassi, ci ha convinti ad intervenire<br />

in modo corposo con il progetto inerente l’area di<br />

Sauze D’Oulx. Per chi non lo sapesse, comunque<br />

sia, ci teniamo a rimarcare che erano più di dieci<br />

anni che la precedente proprietà della Vialattea<br />

non costruiva impianti nel comprensorio.<br />

Il primo anno abbiamo portato a compimento i<br />

lavori di sostituzione della seggiovia “Colle Bercia”,<br />

nell’area di Cesana-Claviere e quest’anno dopo<br />

soli tre inverni, siamo intervenuti su quella che a<br />

nostro avviso è una delle zone più belle di tutte le<br />

Alpi occidentali: il Vallone del Rio Nero.<br />

Si è provveduto a smantellare le due sciovie gemelle,<br />

sostituendole con una quadriposto che da<br />

fondo valle raggiunge l’arrivo di Rocce Nere, si è<br />

costruita la nuova seggiovia Colò che, sempre da<br />

valle Rio Nero, si collega con punta Fraiteve, per<br />

dare la possibilità di raggiungere agevolmente le<br />

zone di Sestriere e Sansicario. Si è poi ancora provveduto<br />

a demolire la sciovia “in curva”, denominata<br />

Rio Nero, sostituendola con altra che arriva al<br />

medesimo posto (spartiacque con Sansicario), ma<br />

con la partenza posizionata qualche centinaio di<br />

metri più in basso e servita dal nuovo raccordo<br />

chiamato “Boulevard”, per dar modo a chi vuole,<br />

di accedervi direttamente anche dall’arrivo della<br />

seggiovia di Rocce Nere, senza necessariamente<br />

usufruire della seggiovia Colò. La “Cresta” pista di<br />

rientro da punta Fraiteve al Colle Basset, è stata<br />

ulteriormente migliorata e potenziata con speciali<br />

barriere frangi-vento, che facilitano il depositarsi<br />

della neve portata dal vento, ed inoltre una comoda<br />

variante permette ai meno coraggiosi, di superare<br />

in tutta tranquillità il primo muro della pista.<br />

Al termine della pista “Cresta”, arrivati in zona<br />

“Basset”, se si decide di non scendere nel Vallone,<br />

dall’interno<br />

13


dall’interno<br />

14<br />

un ampio<br />

raccordo con<br />

pendenza lieve<br />

ma costante, permette<br />

di raggiungere località<br />

“la Boursailles” e scendere<br />

comodamente sulla “dodici”,<br />

che porta nel pianoro<br />

di Sportinia. In collaborazione<br />

con il comune di Sauze D’Oulx, si<br />

sono poi rimodellate completamente<br />

la “dodici” e la “sedici”, che da Rocce<br />

Nere raggiungono Sarnas e si è creata<br />

una gradevole e ampia variante sulla “dodici”<br />

bassa al fi ne di superare agevolmente<br />

la frazione di Tachier per raggiungere la partenza<br />

della Jouvenceaux - Sarnas - Sportinia.<br />

Siamo al nostro quarto inverno e mentre scrivo<br />

logicamente non sono in grado di sapere<br />

quanta neve naturale cadrà, ma confi do molto<br />

nel nostro “terzo Socio” (come lo defi nisce l’amico<br />

e Presidente Giovanni Brasso), quel Socio che sta<br />

lassù e che, l’ ha dimostrato lo scorso anno, se vuole<br />

ci copre di neve a dispetto di tutti i menagramo<br />

che ogni anno ci propinano le loro fantastiche<br />

elucubrazioni su eff etto serra, buco nell’ozono, riscaldamento<br />

del pianeta (i più eruditi) e gli altri, le<br />

marmotte che hanno fatto la tana poco profonda,<br />

il calendario di frate Indovino, le volpi che non<br />

hanno cambiato completamente il loro mantello,<br />

il gallo forcello che si è accoppiato meno del previsto,<br />

quel particolare tipo di fungo o di fi ore che è apparso<br />

in abbondanza in estate, Santa Bibiana con il suo benedetto<br />

“quaranta dì e na smanna”, e altre miriadi di stupidaggini di tutti<br />

i generi. Ma comunque sia ed al di là di tutto, vi promettiamo<br />

anche questo anno che ce la metteremo tutta per farvi divertire<br />

al meglio e consegnarvi ogni mattina un comprensorio degno<br />

della sua fama.<br />

SPESSO INCONTRO QUALCUNO<br />

CHE MI CHIEDE DATI<br />

E NUMERI INERENTI<br />

LA VIALATTEA E<br />

QUINDI QUI DI SEGUITO<br />

NE APPROFITTO PER<br />

ELENCARE ALCUNE<br />

INFORMAZIONI CHE<br />

SPERO SODDISFI-<br />

NO LA CURIOSITÀ<br />

DI TUTTI:


∙ Il “domaine skiable” della Vialattea comprende<br />

le aree sciistiche di Sauze D’Oulx – Pragelato–Sestriere<br />

– Cesana – Sansicario – Oulx – Claviere e la<br />

francese Mongenèvre.<br />

∙ La Vialattea è il gruppo privato di gestione impianti<br />

di risalita, più grande d’Europa.<br />

∙ In Piemonte esistono 55 stazioni invernali funzionanti.<br />

∙ Il comprensorio della Vialattea è pari a circa il 53%<br />

della somma di tutte le 55 stazioni sciistiche regionali.<br />

∙ In condizioni normali di innevamento sono usufruibili<br />

72 impianti di risalita.<br />

∙ Il primo impianto, la funivia Sestriere-Alpette-<br />

Sises, fu collaudata il 17 gennaio 1932, i terreni<br />

della partenza (l’attuale Torre dell’Orologio) furono<br />

acquistati a circa 35 centesimi di lire per metro<br />

quadrato.<br />

∙ Lo sviluppo totale di tutte le piste sfiora i 400<br />

chilometri.<br />

∙ La capacità di trasporto potenziale totale supera<br />

i centomila trasportati ora.<br />

∙ Lo sviluppo totale della lunghezza impianti supera<br />

gli 80 chilometri.<br />

∙ Il dislivello coperto dagli impianti è di poco inferiore<br />

ai 20.000 metri.<br />

∙ Il costo medio per far girare un impianto è di<br />

circa 1.200,00 euro al giorno.<br />

∙ Il consumo annuale di energia elettrica è di circa<br />

17 milioni di kWh.<br />

∙ Esistono nove bacini di accumulo acqua per l’innevamento<br />

programmato per un totale di circa<br />

500.000 metri cubi.<br />

∙ Ogni bacino viene utilizzato per tre volte durante<br />

ogni stagione invernale.<br />

∙ La media invernale di produzione neve programmata<br />

è di due milioni e mezzo di metri cubi circa.<br />

∙ La sola parte italiana della Vialattea conta dai 13<br />

ai 15 milioni di passaggi/impianti a seconda delle<br />

stagioni.<br />

∙ L’impianto solitamente più gettonato è il Cit Roc di<br />

Sestriere che sfiora il milione di passaggi a stagione.<br />

∙ Il fatturato della Vialattea è prodotto da circa il<br />

20% dal biglietto stagionale, il 30% dal giornaliero,<br />

il 50% dai plurigiornalieri e settimanali.<br />

∙ Attualmente il numero di Tour Operator di livello<br />

medio-grande che operano in Vialattea è pari a<br />

circa 85/90 marchi.<br />

∙ Il più grande T.O. (Inglese) acquista in Vialattea<br />

biglietti per più di un milione e mezzo di euro per<br />

stagione.<br />

∙ La capacità alberghiera di Sestriere (4.758), Sauze<br />

D’Oulx (2.813), Cesana Sansicario (1.994), Pragelato<br />

(1.698) e Claviere (1.074) è pari a 12.337 posti letto.<br />

∙ Gli appartamenti definiti “seconda casa” sono<br />

all’incirca 40.000.<br />

∙ In Vialattea ogni anno ci sono circa 30/40.000<br />

partecipanti alle varie gare di federazione e promozionali.<br />

∙ Il comprensorio della Vialattea è leader mondiale<br />

per l’organizzazione di competizioni sportive,<br />

con 57 gare di coppa del mondo (prima ancora si<br />

chiamavano Fis A), due finali di coppa del mondo,<br />

un campionato mondiale, una olimpiade.<br />

∙ In periodo di pieno regime lavorano direttamente<br />

in azienda circa 370 persone tra addetti<br />

agli impianti, alla battitura piste, all’innevamento,<br />

al soccorso, cassiere ed impiegati.<br />

∙ In Vialattea svolgono la propria professione circa<br />

620 Maestri di sci.<br />

∙ Il nome Vialattea nasce a cavallo degli anni settanta/ottanta,<br />

inizialmente in concorrenza a Sauze<br />

D’Oulx, dove il consorzio degli impianti era stato<br />

battezzato Orsa Maggiore. Di conseguenza qualche<br />

anno dopo, gli amici francesi hanno chiamato<br />

l’area sciistica, che parte da Des Alpes ed arriva in<br />

Vialattea, la “Gran Galaxie”.<br />

dall’interno<br />

15


dall’interno<br />

16<br />

Grazie<br />

Amici<br />

di ILARIA PERRON CABUS<br />

Comunicazione e Marketing Sestrieres SpA


Ho pensato e ripensato a cosa scrivere sul Vialattea Magazine di quest’anno,<br />

ma ogni volta che mi accingo a farlo la mente torna alla passata favolosa stagione<br />

e così ho deciso di pubblicare un mio articolo apparso sul blog dello scorso aprile,<br />

anzitutto per ringraziare tutti e poi con un pizzico di scaramanzia per augurarvi ed<br />

augurarci una nuova stagione altrettanto magnifi ca…<br />

Grazie a tutti…grazie a tutti voi che avete reso<br />

questa stagione unica ed indimenticabile…<br />

Grazie alla tanta neve, grazie ai vostri sorrisi, grazie ai musetti abbronzati dei bimbi<br />

dei vari Sci Club, grazie a chi dopo tanti anni ha deciso di rimettere gli sci ai piedi, grazie<br />

agli sciatori super tecnici e a chi i carving ancora non sa cosa siano, grazie ai tanti<br />

snowboarder che colorano le nostre montagne, grazie agli inglesi di “Sauzi”, grazie agli<br />

stranieri della Vialattea, grazie a chi ha consumato lo stagionale e a chi ha comprato<br />

soltanto un invito allo sci, grazie a chi mi ha mandato tante foto, grazie a voi amici del<br />

blog.<br />

Grazie ai nostri ragazzi che non hanno mai smesso di spalare la tanta neve caduta, grazie<br />

a chi ha saputo gestire questa forza lavoro, grazie a chi ci “coordina” e a chi ci “amministra”,<br />

grazie alle nostre ragazze alle casse, grazie alle ragazze e ai ragazzi degli uffi ci,<br />

grazie ai nostri fornitori, grazie all’aiuto indispensabile degli Sponsor.<br />

Grazie a chi mi ha insegnato che non si può sempre accontentare tutti, ma che se fai<br />

con passione ed attenzione il tuo lavoro riesci a capire che non sempre le persone parlano<br />

con cognizione, grazie a chi ha creduto in noi e adesso ci ringrazia, grazie a chi ci<br />

criticava e adesso ha cambiato idea…perché solo gli stupidi non lo fanno, grazie a chi<br />

continua a consigliarci.<br />

Grazie agli enti pubblici, agli albergatori, ai commercianti, ai maestri di sci e a tutto l’indotto<br />

della Vialattea perché senza di loro il nostro lavoro sarebbe poca cosa.<br />

Grazie a chi ha scritto di noi, a chi ha parlato di noi, a chi ha letto di noi.<br />

Grazie a chi ha capito che, per tenere in piedi questa stupenda “baracca” a volte vanno<br />

prese delle decisioni diffi cili, impopolari e spesso contro corrente…grazie a chi ha<br />

sempre il coraggio di prendere queste decisioni perché crede in questo progetto come<br />

nessun altro.<br />

Grazie a chi, con la pipa in bocca, ha iniziato tanti anni fa questo percorso e adesso, lo<br />

so, ovunque sia sorride pensando alla nuova Vialattea.<br />

Un grazie particolare a chi mi ha trasmesso l’amore viscerale per questi luoghi, che mi<br />

ha insegnato a crederci sempre anche quando ti fanno passare la voglia di farlo, grazie<br />

a lui…che ancora adesso dopo tanti anni va avanti con la stessa passione e amore per<br />

il suo lavoro, forse solo con le spalle un po’ più larghe…<br />

Grazie alle nostre piste, alla bellezza delle nostre montagne che ci hanno fatto ancora<br />

una volta, come sempre emozionare.<br />

Grazie Amici…davvero, grazie di cuore…<br />

Ilaria<br />

dall’interno<br />

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dall’interno<br />

18<br />

Arrivederci<br />

Coppa…<br />

Intervista a<br />

Gualtiero Brasso<br />

di IACOPO BLANC<br />

Siamo agli inizi di una nuova stagione invernale,<br />

ma quest’anno niente Coppa o sbaglio?<br />

No, in eff etti quest’anno niente Coppa del Mondo<br />

ed è inutile dire che la cosa ci ha lasciato molto<br />

amareggiati.<br />

Ci potresti spiegare un pò meglio cosa è successo?<br />

Beh, il discorso sarebbe lunghissimo da aff rontare,<br />

potremmo scrivere un libro sull’argomento.<br />

In sostanza, quello che è emerso dagli incontri e<br />

dai Congressi Fis a cui ho partecipato è che, per<br />

svariati motivi, Sestriere non sembrerebbe più appetibile<br />

per il circo bianco.<br />

Puoi dirci quali sono questi motivi?<br />

Me ne sono state raccontate di tutti i colori: è saltato<br />

fuori che è un problema di spostamenti degli<br />

atleti, delle poche tappe italiane, della poca<br />

tecnicità delle piste “olimpiche”, ecc. ecc. In eff etti<br />

alcuni motivi sarebbero anche condivisibili, come<br />

la volontà di limitare gli eccessivi spostamenti<br />

della carovana della coppa per il mondo, ma poi<br />

quando sfogli i calendari e scopri che, in una singola<br />

stagione di 4 mesi, si va dagli Usa alla Korea e<br />

Giappone, passando per le tappe europee e scandinave,<br />

beh, allora ti chiedi se tra la tappa di Val<br />

d’Isere e la Val Gardena, non potrebbero fermarsi<br />

a disputare il classico Slalom che si faceva una volta<br />

al Colle, a inizio stagione.<br />

Hai parlato di tecnicità delle piste.<br />

Si, questa è una delle ultime ragioni in ordine cronologico<br />

che taglierebbe fuori Sestriere.<br />

A quanto pare sembra che non abbiamo piste<br />

abbastanza tecniche per ospitare un week-end di<br />

Slalom Gigante e Speciale. Come sapete, infatti,<br />

negli ultimi tre anni abbiamo ospitato due tappe<br />

di velocità femminili e una mista maschile, Gigante<br />

e Supercombinata, a Borgata; in sostanza dopo<br />

l’evento Olimpico, incredibile a dirsi, Sestriere è<br />

dovuta tornare a fare gavetta per riavere le gare<br />

che contano. Ma questo sarebbe anche il meno,<br />

perché ci siamo rimboccati le maniche e crediamo<br />

di aver organizzato qualcosa di indubbiamente<br />

importante, almeno a detta di tutti gli addetti ai<br />

lavori; la cosa poco plausibile e risibile, secondo<br />

me, è che adesso sostengono che le piste olimpiche<br />

non sono all’altezza dal punto di vista tecnico.<br />

Forse dimenticano chi ha avuto la responsabilità<br />

della loro progettazione e realizzazione.<br />

Si sente un po’ di polemica nelle tue parole…<br />

Nessuna polemica, solo molta amarezza. Noi sap-


piamo di avere la coscienza a posto.<br />

Abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre<br />

possibilità e che ci è stato richiesto per far tornare<br />

le gare che contano a Sestriere. Ci siamo battuti<br />

in tutte le sedi competenti, tra cui ovviamente la<br />

FISI e anche la FIS. Certamente sarebbe stato il<br />

caso di sfruttare l’evento Olimpico un po’ meglio,<br />

considerando tutte le risorse che sono state investite<br />

e tutti i lavori che sono stati fatti, anche su<br />

richiesta della stessa Federazione Internazionale.<br />

A questo proposito sarebbe interessante sentire<br />

l’opinione di chi ha gestito i rapporti durante il<br />

periodo Olimpico e avrebbe dovuto garantire la<br />

futura programmazione pluriennale delle gare di<br />

coppa...<br />

Si sente spesso parlare di antagonismo tra Alto Adige<br />

e Alpi Occidentali. Cosa ci puoi dire in merito?<br />

Questa è una storia vecchia quanto lo sci in Italia;<br />

sinceramente più che guardare quello che fanno<br />

gli altri, preferiamo soff ermarci sul nostro lavoro e<br />

cercare di farlo bene. Poi ognuno è libero di trarre<br />

le proprie conclusioni: sarebbe troppo facile però<br />

tirare in ballo lo statuto speciale, le “presunte” amicizie<br />

degli altoatesini in FIS, ecc. per accampare<br />

scusanti a vario titolo. Per noi contano i numeri e i<br />

numeri dicono che quando le cosiddette classiche<br />

di adesso iniziavano a entrare nel "circo bianco",<br />

Sestriere era già una veterana del circuito. Le prime<br />

gare non erano ancora sotto il marchio della<br />

Coppa del Mondo odierna, ma c’era la storica Kandahar.<br />

A quest’anno siamo arrivati a 37 edizioni,<br />

per un totale di 57 gare di coppa, più due fi nali,<br />

un mondiale e, ovviamente, le Olimpiadi. Non so<br />

quante “classiche” possono vantarsi di avere questo<br />

palmares.<br />

Ma Sestriere può fare a meno delle gare?<br />

Ma si, specie se sono programmate nella settimana<br />

di carnevale, come è successo nelle ultime<br />

tre edizioni; immaginate quante spese, quanto<br />

lavoro, quante diffi coltà per la sistemazione alberghiera<br />

di 500 persone in un periodo di altissima<br />

stagione e quanti settimanali non venduti.<br />

Un conto è se la gara te le assegnano, come una<br />

volta, agli inizi di dicembre, allora quel “momento”<br />

è anche un ottimo spot di inizio stagione, ma<br />

quando sei in stagione piena lavori il doppio e<br />

crei disagi a molti, soprattutto ai turisti che ven-<br />

dall’interno<br />

19


dall’interno<br />

20<br />

Kris & Kris di Radio 105 a Sestriere.<br />

gono in vacanza in quel periodo. Ovviamente, al<br />

di là dei costi da sostenere, la coppa del mondo<br />

comporta degli indubbi ritorni di immagine che<br />

però non sono né quantifi cabili né immediati, e<br />

che, peraltro, si possono ottenere anche con altre<br />

forme di investimenti in comunicazione. Fondamentalmente<br />

la Coppa del Mondo serve per rimanere<br />

nel gotha dello sci e, non fraintendermi, noi<br />

ci teniamo e abbiamo provato in tutti i modi a rimanerci,<br />

ma solo fi ntanto che la questione rientra<br />

in un discorso logico.<br />

Si fa un gran parlare da un paio d’anni a questa<br />

parte della questione FISI-Comitati Organizzatori.<br />

Cosa ci puoi dire in merito?<br />

La questione è molto delicata ed è tuttora oggetto<br />

di discussione nell’ambiente dello sci italiano.<br />

Posso dire che con la Federazione Italiana abbiamo<br />

da sempre e continuiamo ad avere buoni rapporti.<br />

Si sta attualmente discutendo sulla titolarità<br />

dei diritti televisivi e promo-pubblicitari delle gare;<br />

purtroppo le diverse realtà in Italia dei C.O., soprattutto<br />

in termini di capacità economica, fanno<br />

si che ci siano opinioni controverse a riguardo. In<br />

particolare i C.O. che si occupano esclusivamente<br />

della gestione della manifestazione di C.d.M. fanno<br />

molta fatica a rinunciare totalmente, o anche<br />

parzialmente, ai diritti sopraccitati. Tutti i giorni<br />

però siamo di fronte a cambiamenti epocali in diversi<br />

settori: la globalizzazione, il libero mercato,<br />

il tempo libero; basti pensare che nella sola Cina<br />

ci sono un numero considerevole di comprensori<br />

in procinto di decollare con un bacino potenziale<br />

d’utenza di un miliardo di persone. In questo mercato<br />

in fase continua di trasformazione nessuno<br />

può credere di salvare il proprio orticello con i sistemi<br />

e le modalità usate fi no alla fi ne del secondo<br />

millennio. L’esclusione di Sestriere dal circuito di<br />

C.d.M. è da considerarsi una delle parti aberranti di<br />

un sistema sbagliato che prima o poi franerà e travolgerà<br />

tutti coloro che fi nora l’hanno sostenuto.<br />

Il futuro prossimo allora quale sarà?<br />

Innanzitutto abbiamo rinunciato alla gara che ci<br />

era stata affi data perché da noi non ritenuta idonea;<br />

pertanto sembrerebbe che fi no al 2013 il Sestriere<br />

sia escluso dai calendari. Per il resto la vita<br />

continua, noi abbiamo la fortuna di non dipendere<br />

in modo determinante da questo tipo di manifestazioni,<br />

la nostra è una società che gestisce<br />

impianti di risalita ed ha interessi in più settori, le<br />

gare di Coppa del Mondo rappresentano esclusivamente<br />

un valore aggiunto.<br />

Questa rinuncia alla Coppa del Mondo comporterà<br />

dei cambiamenti anche nella società?<br />

Come ho già accennato in precedenza per le gare<br />

di sci, il settore sportivo della Sestrieres contava<br />

più di 15 persone; tale struttura è nata anni fa<br />

per poter organizzare manifestazioni internazionali<br />

come la CDM. Ovviamente, considerato che<br />

questa organizzazione durava mediamente oltre<br />

un mese, tra preparazione ed evento, per il restante<br />

della stagione le persone nell’organico della<br />

“Sportiva”, venivano messe a disposizione degli<br />

Sci club locali per le loro gare provinciali, regionali<br />

ed anche internazionali (Fis). Detto questo, credo<br />

che sia del tutto logico che ci siano dei ridimensionamenti<br />

del settore sportivo, già a partire dalla<br />

stagione prossima ventura.<br />

Ci tengo molto a precisare che in nessuna parte<br />

del Piemonte o d’Italia esiste, all’interno della<br />

società degli impianti, una struttura organizzata<br />

come la nostra che si occupa anche delle manifestazioni<br />

dei ragazzi. Solo a titolo d’esempio, lo<br />

scorso inverno, parlando con il presidente di uno<br />

degli Sci Club più grandi d’Italia, sono rimasto sbigottito<br />

nell’apprendere che quando organizzano<br />

le gare, chiedono ai genitori dei ragazzi di fare da<br />

guardia porte, di lisciare e di usare pale e rastrelli<br />

per sistemare la pista.


Nevicate a Sestriere nelle stagioni invernali<br />

dal 1983 al <strong>2009</strong><br />

Periodo di osservazione: novembre-maggio Stazione: Colle Sestriere m 2.020 slm<br />

Sistema di rilevazione manuale fino al 1995, automatico dal 1996


dall’interno<br />

22<br />

Io, lui, noi<br />

di LUIGI RICOTTI<br />

Ebbene si, sono ancora qui.<br />

Nella mia memoria, apparsa nel numero precedente,<br />

Vi ho tediato in gran parte con le mie<br />

faccende personali e non ho speso una parola<br />

per parlare del sistema azienda, di cosa c’entro<br />

io in questo contesto, come opera questo contesto<br />

e soprattutto quali rapporti mi legano a questo<br />

contesto.<br />

Premetto subito una cosa: per intanto sono il cognato del<br />

Presidente e questo, come potrete capire, non guasta (anche<br />

se il legame di parentela è variabile secondo gli umori<br />

del Capo: per Lui sono alternativamente il fratello di Sua moglie<br />

oppure Sua moglie è mia sorella e Vi prego di notare la sottigliezza).<br />

Ma uffi cialmente sono il Coordinatore delle direzioni della<br />

Vialattea, che detto così sembra una cosa facile facile, ma sfi do Voi a<br />

coordinare (leggi mettere d’accordo) una pletora di sciamannati, tutti<br />

bravissimi, tutti in gambissima e, proprio per questo, con tendenze<br />

individualistiche profonde. Capirete che sto scherzando, in realtà il mio<br />

“lavoro” è di tutto riposo ed i miei collaboratori sono veramente tali, nel<br />

senso che collaborano veramente. L’assetto Aziendale credo sia conosciuto:<br />

al vertice c’è un Consiglio di Amministrazione presieduto da un Presidente<br />

che, molto democraticamente, ascolta l’opinione di tutti e poi si fa come<br />

decide Lui. No non è proprio così, qualche volta vengono accettate anche altre<br />

opinioni ma solo perché ha intravisto una seconda o terza mossa (di cui noi<br />

naturalmente siamo ben lontani dall’immaginare il fi ne) che si trasformerà in un<br />

vantaggio per l’azienda. Quando il Presidente mi chiama per discutere qualche argomento<br />

resto sempre spiazzato e mi convinco di aver a che fare con un “non-umano”:<br />

per intanto non dorme mai, non mangia mai (se non ai pranzi di lavoro), non è<br />

mai stanco, non ha mai freddo, non ha mai caldo, ha la stessa memoria di un centinaio<br />

di computer e, come Vi dicevo, non gli basta pensare con una mossa di anticipo, se non<br />

sono almeno tre non si diverte. Io sono quasi sempre presente in uffi cio, ritengo di essere<br />

a conoscenza di tutto quello che succede, ma di nuovo non è così. Attenzione, forse non lo


vedete dappertutto fi sicamente, ma in realtà c’è,<br />

eccome; sa tutto e vede tutto e se qualche volta si<br />

pensa che non sappia o non abbia visto qualcosa<br />

è solo perché in quel momento gli sta bene così.<br />

Le dispute con la Regione per defi nire le convenzioni<br />

della gestione degli impianti e degli innevamenti<br />

sono state titaniche, ma sono di una logica,<br />

di una trasparenza e di una correttezza esemplari.<br />

Me lo dice sempre il Presidente: bisogna lottare<br />

alla morte per quello che si crede giusto, ma dopo<br />

si deve essere corretti nelle applicazioni di quanto<br />

si è concordato.<br />

Al vertice del Consiglio di Amministrazione c’è<br />

anche un Amministratore Delegato che opera<br />

in piena armonia con il Presidente ma che, purtroppo<br />

(per lui), essendo anche un albergatore,<br />

ed essendo l’indirizzo di base dell’azienda quello<br />

di non favorire nessuno, ne paga le conseguenze<br />

essendo trattato nei rapporti commerciali forse<br />

peggio degli altri. Però è comunque ed indiscutibilmente<br />

“bravo” nel suo mestiere e, anche per<br />

questa ragione, si occupa della parte commerciale<br />

dell’azienda. Il fatto che riesca ad operare in piena<br />

armonia col Presidente e che sopporti stoicamente<br />

gli “sfavoritismi” commerciali ne esaltano le doti<br />

di equilibrio, onestà e correttezza; senza dimenticare<br />

che, essendo anche una persona “del posto”,<br />

deve convivere e barcamenarsi tra i doveri aziendali<br />

e quelli pubblici (non lo invidio proprio!).<br />

Ma non sono soltanto alcune persone che fanno<br />

un’azienda, è il suo organico nel complesso che,<br />

se ben amalgamato, pesa sul risultato, assicurandone<br />

il successo. E qui se mi è permesso, anche<br />

grazie ad un mio oscuro lavoro, possiamo ritenere<br />

di aver raggiunto lo scopo: invidie, gelosie, ripicche<br />

o quant’altro sono parole ed atteggiamenti<br />

inesistenti e sconosciuti; abbiamo creato un complesso<br />

omogeneo ed armonico che tende soltanto<br />

ai buoni risultati per l’azienda.<br />

Oddio, abbiamo tutti il nostro carattere, ed i motivi<br />

per alimentare qualche contrasto ci sono sempre,<br />

ma come si suole dire “amor senza baruff a fa<br />

la muff a”. L’importante è che da ognuno si riesca a<br />

trarre il meglio delle sue capacità e se poi, ogni tanto,<br />

c’è qualche muso lungo o si alza un po’ la voce<br />

beh, rende magari anche più varia la giornata.<br />

Quello che ritengo sia intervenuto in questi anni è<br />

il senso di appartenenza all’azienda che pervade<br />

tutti; tutti si sentono parte di una famiglia e sono<br />

orgoglioso di farne parte. Non dimenticherò mai il<br />

giorno in cui fui fermato nei corridoi degli uffi ci da<br />

un responsabile di un settore che mi disse: “guardi<br />

che noi possiamo anche ritagliarci del tempo per<br />

essere disponibili ad aiutare a dare i cambi sugli<br />

impianti”.<br />

La passata stagione invernale ci ha gratifi cato di<br />

tanta neve, ma qualcuno si è accorto dello spirito<br />

di abnegazione che ha animato tutti i dipendenti?<br />

Non uno si è tirato indietro: chi ha dovuto disseppellire<br />

letteralmente gli impianti, chi ha dovuto<br />

dormire fuori casa, chi ha dovuto ridiscendere la<br />

Val Chisone e risalire la Val di Susa per essere presente<br />

sul posto di lavoro e probabilmente dimentico<br />

molti altri episodi altrettanto signifi cativi.<br />

Alla Sestrieres tutti i dipendenti sono importanti,<br />

qualsiasi sia la loro funzione, proprio per le interconnessioni<br />

che li lega tra di loro. Mi viene in mente<br />

a questo proposito la famosa frase della “teoria<br />

del caos” (basata sull’infl uenza di fatti minimi sul<br />

corso degli eventi) : “il leggero battito d’ali di una<br />

farfalla è in grado di provocare un uragano dall’altra<br />

parte del mondo”.<br />

Bene, ci tenevo a completare la mia precedente<br />

memoria e riconfermare la mia stima e i miei ringraziamenti<br />

a tutti coloro con cui ho dei contatti<br />

ma che, soprattutto, mi sono amici.<br />

Buona stagione invernale a tutti!<br />

dall’interno<br />

23


dall’interno<br />

24<br />

A maggio, mentre ero in vacanza, ripensavo<br />

alla bella stagione passata con tanta neve e tante<br />

soddisfazioni. La stanchezza era tanta ma la mia<br />

mente era già nel Vallone del Rio Nero … Da lì a<br />

poco avremmo iniziato i lavori! Pensavo soprattutto<br />

ai progetti autorizzati dopo tre anni di faticosi<br />

iter burocratici e agli uomini che avrebbero<br />

vissuto mesi in un’area geografi ca ostile. I progetti<br />

sono un mondo di calcoli e teorie, il territorio, un<br />

mondo di fango, sudore e imprevisti. Sono due<br />

mondi necessari anche se molto diversi, anche<br />

fatti di persone diverse. Alcune persone poi si fondono<br />

nei due e hanno solo più voglia di arrivare<br />

in fondo. Con la R.C.F., in particolare con Pierpaolo<br />

e Cristina, abbiamo elaborato i progetti da<br />

esporre agli enti competenti per tre anni. Non<br />

è stato facile ma, alla fi ne, con tanta carta, pazienza<br />

e la dedizione di Mauro Borello e la collaborazione<br />

dei funzionari degli Enti Pubblici, siamo usciti dal<br />

tunnel …<br />

Siamo a giugno … Partiamo! C’è ancora troppa<br />

neve. Decidiamo di salire a pulire le strade con gli<br />

escavatori. Appena si riesce ad arrivare con le macchine<br />

cominciamo ad organizzare la logistica, installiamo<br />

il cantiere e subito iniziano ad arrivare gli<br />

uomini che si devono preparare per stare qui dei<br />

mesi. Fabio apre il rifugio a monte Fraiteve che sarà<br />

la nostra mensa per il resto dell’estate. Nel tempo<br />

ci accorgeremo che è stata una buona idea perché<br />

ci ha fatto risparmiare tanta strada e soprattutto<br />

tanta polvere! Quando arriva la stazione di betonaggio<br />

sul col Basset è il segnale che si è messa<br />

in moto la macchina. Punti arancioni in giro per la<br />

montagna preparano i getti per le opere civili dei<br />

tre nuovi impianti di risalita. Andrea, Gianni e Silvano<br />

sono uomini che lavorano la neve con i mezzi<br />

battipista ma ora hanno a che fare con la terra e la<br />

roccia. Devono modellare la nuova pista Cresta, la<br />

Boursailles, il Boulevard e i valli paravalanghe. La<br />

passione, la pazienza e la costanza che li contraddistingue<br />

gli farà muovere migliaia di metri cubi.<br />

Dall’alto li guarda Covelli, che passa tre mesi vicino<br />

alla sua trivella per realizzare 350 buchi profondi<br />

6 metri, dove attaccheremo altrettanti paravalanghe.<br />

Io lo guardo dalla strada provvisoria che abbiamo<br />

realizzato sulla pista 25, è seduto in mezzo<br />

alla polvere che fa la barramina della trivella. Lo<br />

chiamo al telefono, ci salutiamo, non vedo il suo<br />

viso ma sono sicuro che stia sorridendo perché lui<br />

è fatto così e questo mi rassicura. Il tempo ci accompagna,<br />

il sole e il caldo sembrano aver pietà<br />

degli uomini che lavorano e nel Vallone le attività<br />

procedono velocemente. Nel frattempo, sulla pista<br />

Cresta, Fabio e Beppe montano i frangivento.<br />

Beppe è stato il mio primo capo servizio quando


avevo 16 anni e volevo fare questo mestiere. Lui i<br />

frangivento li conosce bene, ne ha installati tanti e<br />

senza quelli non avrebbe mai fatto sciare nessuno.<br />

Prima dell’avvento degli innevamenti programmati<br />

era l’unico modo di ammucchiare un po’ di neve.<br />

È un sistema naturale che fa risparmiare energia.<br />

Gli elicotteri la fanno da padrone. A un certo punto<br />

sembra veramente un fi lm di guerra. Ma qui non<br />

muore nessuno e anche le marmotte, dopo un po’,<br />

con qualche diffi denza, sembrano guardare le evoluzioni<br />

dei piloti. Tutti i lavori procedono contemporaneamente:<br />

piste, paravalanghe, frangivento,<br />

impianti di risalita, valli paravalanghe, ecc. tutte le<br />

imprese, con quasi 100 uomini impiegati, procedono<br />

con sincronismo e omogeneità. Io sono un<br />

rompiscatole! Vedo tanto lavoro, poco personale e<br />

ritardi ovunque. Ne sanno qualcosa l’Ing Chianale,<br />

direttore lavori, e mio fi glio Pier, direttore operativo,<br />

ma sono vivi e possono raccontarla. Anche<br />

con Fabio, il capo cantiere, ci abituiamo a litigare<br />

ma alla fi ne ne esce una stima reciproca. Alla fi ne<br />

tutto questo fa parte del mio mestiere. Arrivano le<br />

carpenterie. Rino, i fratelli Bloise e tutti gli uomini,<br />

con i loro numeri da funamboli, consumando i bulloni,<br />

fanno crescere le strutture e con i loro mezzi<br />

fanno miracoli. Con Fabrizio, che si occupa per noi<br />

della sciovia, diventa quasi una gara a chi è più<br />

bravo, ma bravi lo sono tutti. Arrivano ancora altre<br />

imprese. È frenetico. Quando scrivo stiamo ancora<br />

lavorando, c’è la neve, fa freddo e siamo stanchi<br />

ma, dobbiamo farcela. Ancora una volta manca un<br />

mese e ancora una volta arriviamo in autunno.<br />

Grazie.<br />

Buona stagione a tutti. Poi si vedrà!<br />

di VITTORIO SALUSSO<br />

I NUMERI DEL VALLONE<br />

- 3.750 m di impianti di risalita nuovi<br />

- 7.329 m di funi posate<br />

- 4.000 m di linee elettriche nuove<br />

- 1.100 mc di cemento<br />

- 40 operai mediamente impiegati ogni giorno<br />

per 6 mesi<br />

- 3.000 m di piste realizzate<br />

- 400 m di paravento<br />

- 1.200 m di paravalanghe installati<br />

Hanno lavorato con noi con i loro fornitori:<br />

Agù Fabio - AIRGREEN - AIR STARAVIATION srl<br />

Basso Spa - Bouc Walter - CCM Srl - Idroterm di<br />

Bonnin Sergio - HELIWEST Srl - HELISWISSINTER-<br />

NATIONAL - Rocciatori Srl - Siscom Srl.<br />

dall’interno<br />

25


dall’interno<br />

26


La Vialattea ed i suoi<br />

a cura dell'UFFICIO STAMPA SESTRIERES SpA<br />

I numeri, in crescita costante, dimostrano<br />

che lo sciatore ha particolarmente apprezzato<br />

l’iniziativa di co-marketing. Per il terzo<br />

anno consecutivo la Vialattea ripropone il<br />

progetto legato a prestigiose aziende partner<br />

che permettono ai possessori di skipass di ottenere<br />

sconti su articoli o beni di consumo. E’<br />

stato notevolmente arricchito il blocchetto di<br />

coupon che viene consegnato unitamente allo<br />

skipass e si sono aggiunti nuovi partner come<br />

la Fondazione Torino Musei, l’Alpitour, Fnac e<br />

l’Aquatica.<br />

ALPITOUR nuovo partner di Vialattea che off re<br />

ai possessori di stagionale un buono sconto del<br />

valore di 100 euro.<br />

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Piemonte e della Liguria.<br />

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di skipass ingressi gratuiti nei 4 musei<br />

civici di Torino (la GAM-Galleria Civica d’Arte<br />

Moderna e Contemporanea, Palazzo Madama-<br />

Museo Civico d’Arte Antica, il MAO-Museo d’Arte<br />

Orientale ed il Borgo e la Rocca Medievale).<br />

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di prodotti culturali e tecnologici. La carta<br />

Fnac dà diritto a riduzioni del 10-15% su vari<br />

articoli.<br />

CINEMA PATHÈ LINGOTTO il biglietto, per tutti<br />

gli spettacoli nelle 11 sale del cinema, costerà<br />

al cliente Vialattea solamente 5 euro. Novità per<br />

i fi lm in 3D con ingresso ridotto a 9 euro<br />

Inoltre la Vialattea quest’anno è lieta di presentare<br />

i suoi prestigiosi Partner Commerciali:<br />

Unicredit, Abarth, Radio Italia, Aci-Automobile<br />

Club Torino, Telecupole.<br />

dall’interno


istituzioni<br />

28<br />

Intervista di RITA QUARTA<br />

Come è nato ... politicamente parlando... Enzo<br />

Ghigo?<br />

Sono entrato in Pubblitailia nel 1982 ed ho avuto<br />

modo e possibilità di seguire la nascita e l’evolversi<br />

della televisione commerciale, la nascita di<br />

ItaliaUno, ReteQuattro, TV Sorrisi e Canzoni, tutte<br />

iniziative che l’allora Dottor Berlusconi, noi lo chiamavamo<br />

così, assumeva nel settore imprenditoriale<br />

della comunicazione. Poiché ero un dirigente<br />

di questo gruppo, ho avuto modo di conoscere il<br />

Dottor Berlusconi in molte e specifi che situazioni.<br />

Tant’è che quando Berlusconi decise, nel 1993, di<br />

scendere in politica, mi chiese di interessarmi alla<br />

nascita di questo “nuovo” partito e seguire per suo<br />

conto il Piemonte. L’ho fatto perché in quegli anni<br />

avevo visto nel nostro Presidente del Consiglio la<br />

persona in grado di realizzare sogni molte volte<br />

anche impossibili e quello della politica era fra<br />

tutti i sogni che in quegli anni Berlusconi ci aveva<br />

prospettato, sicuramente il più grande, il più diffi -<br />

cile. Ci ho creduto, avevo voglia di partecipare, lo<br />

stimolo dell’avventura e del cambiamento è sempre<br />

stato forte e così mi sono lanciato nella realizzazione<br />

di questo progetto. Il "progetto politico" è<br />

poi divenuto concreto, è la storia del nostro paese.<br />

I miei incarichi, poi, sono noti.<br />

Cosa rappresenta per lei la Valle di Susa?<br />

Enzo Ghigo<br />

SENATORE PDL<br />

La Valle di Susa rappresenta un bacino di industria<br />

turistica, così io la amo defi nire, non ancora<br />

completamente realizzato per un insieme di motivi.<br />

Abbiamo fatto i Mondiali nel ’98, le Olimpiadi<br />

nel 2006, diciamo che le opportunità per la valle<br />

di Susa ci sono state. Alcuni frutti dal punto di vista<br />

turistico sono tangibili. Ma la valle di Susa non<br />

è solo, e dico aimè, le stazioni turistiche dell’alta<br />

valle. È oramai un dato di fatto l’accorpamento, a<br />

mio parere illogico, di due realtà completamente<br />

diverse tra loro: alta e bassa valle. Comunque<br />

… ci sono e spero che con il tempo determinate<br />

prese di coscienza maturino, che talune persone<br />

si rendano conto del danno che qualche sedicente<br />

rappresentate degli interessi della popolazione<br />

della bassa valle di Susa, ha recato nei confronti<br />

dello sviluppo di quella parte del Piemonte. Mi<br />

riferisco chiaramente ai No Tav e ad alcuni loro referenti<br />

… amministratori che hanno interpretato<br />

un malessere, che hanno strumentalizzato un pacifi<br />

co malessere delle popolazioni di quella zona<br />

per loro fi ni politici personali. Avessimo noi oggi<br />

già i cantieri della Tav, avremmo posti di lavoro ed<br />

avremmo potuto elaborare un progetto di rilancio<br />

turistico dell’intero territorio con investimenti che<br />

avrebbero enfatizzato l’aspetto dell’industria invernale<br />

e della montagna che in Valle di Susa deve<br />

necessariamente essere ulteriormente sviluppata.<br />

Insomma, vedo la Valle di Susa come un’opportunità<br />

ancora da cogliere.<br />

Due parole sugli amministratori della Sestrieres SpA<br />

Beh, sono senza ombra di dubbio imprenditori in<br />

primis coraggiosi. Brasso e Perron Cabus sono in<br />

grado, per loro capacità, di far sì che il comprensorio<br />

della Vialattea non solo mantenga il ruolo<br />

che ha assunto, ma che si sviluppi ulteriormente<br />

in una logica, ed io lo dico, anche di profi tto. Un<br />

imprenditore è obbligato a fare degli investimenti<br />

se producono redditività.<br />

Scia?<br />

Certamente, come non potrei. Conosco alla perfezione<br />

il Comprensorio e le sue piste. Scia anche<br />

mia moglie e mio fi glio. Diciamo che anche in<br />

questo campo non sono rimasto fermo, tant'è che<br />

ho imparato le nuove tecniche di conduzione, ma<br />

non faccio snowboard.


APERTI AL<br />

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ai colori, alle particolari scelte di illuminazione è stato<br />

studiato e allestito con la massima attenzione per il vostro<br />

wellness. Le tariffe del centro benessere, inoltre,<br />

sono state pensate per ogni esigenza: dal "mattino"<br />

alla "giornata relax", dal "weekend in forma"<br />

alla "settimana benessere".<br />

Da provare il "percorso umido".<br />

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in sfumature amaranto. I tavoli sono disposti attorno a<br />

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Liberi tutti!<br />

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di animazione del gruppo Samarcanda. Al Villaggio,<br />

i vostri bambini potranno cenare a partire dalle 19.30,<br />

con serate speciali dedicate alla pizza, e scatenarsi<br />

con la baby dance e gli spettacoli del Mini e Junior Club<br />

fino a tarda sera. Con la formula ospiti, inoltre,<br />

i più piccoli avranno il loro pasto "versione giorno",<br />

ovvero dalle 10 alle 17, e, se le condizioni del tempo<br />

lo permettono, indimenticabili uscite sulla neve<br />

a bordo di enormi bob e ciambelle gonfiabili.<br />

politica<br />

29


istituzioni<br />

30<br />

Intervista di RITA QUARTA<br />

E' indubbio che sei legato all'alta valle di Susa, non<br />

per nulla hai casa a Sauze. Da quanti anni frequenti<br />

la bella cittadina?<br />

Il mio legame con l’Alta Valle di Susa, in eff etti, è di<br />

lunga data, risale all’infanzia. Era il 1961, l’anno del<br />

primo uomo nello spazio, quando mio padre comprò<br />

casa in via Clotes a Sauze, la casa che per me<br />

rappresenta ancora oggi il luogo dei primi ricordi.<br />

Avevo 5 anni soltanto e stavo per aff acciarmi alla<br />

vita, di lì a poco avrei iniziato le scuole. Andare in<br />

montagna con la mia famiglia - papà, mamma e<br />

i miei tre fratelli – per me era una gran festa che<br />

si ripeteva ogni qual volta gli impegni lo permettevano,<br />

soprattutto d’inverno. Ritornare in quei<br />

posti, in quella casa, signifi ca ogni volta riscoprire<br />

vecchie indimenticabili emozioni che partono<br />

dall’infanzia per arrivare fi no all’età adulta.<br />

Un rifugio per spezzare dalla quotidianità e dai<br />

tanti pensieri di amministratore?<br />

Sì. Sauze e la mia casa dell’infanzia rappresentano<br />

oggi un buen retiro da me purtroppo poco frequentato.<br />

Gli impegni istituzionali sono davvero<br />

Paolo Peveraro<br />

VICE PRESIDENTE REGIONE PIEMONTE<br />

tanti. Ricoprire il ruolo di vicepresidente di una<br />

Regione come il Piemonte e avere inoltre deleghe<br />

molto impegnative come quelle al Bilancio,<br />

all’Artigianato, al Patrimonio, al Personale signifi -<br />

ca garantire costantemente la propria presenza,<br />

partecipare attivamente alle iniziative sul territorio,<br />

spesso anche durante il weekend. Per me non<br />

è un sacrifi cio, questo no assolutamente, ma un<br />

impegno che ho assunto e che ci tengo a portare<br />

avanti nel migliore dei modi possibile. Perciò sono<br />

rari i momenti in cui posso veramente staccare la<br />

spina e ritirarmi sulle splendide montagne che<br />

hanno fatto da sfondo alla mia gioventù.<br />

Abbiamo perso le gare di Coppa del Mondo. Solo<br />

fatti sportivi o c'è sotto qualcosa d'altro?<br />

Sicuramente quella di escludere Sestriere dai calendari<br />

di Coppa del Mondo fi no al 2013 è stata<br />

una scelta molto penalizzante anche per tutto il<br />

Piemonte, che grazie alle Olimpiadi del 2006 è diventato<br />

uno dei fi ori all’occhiello del circo bianco a<br />

livello mondiale con importanti ricadute sull’economia<br />

regionale. Personalmente penso che Sestriere<br />

meritasse maggiore considerazione in virtù<br />

del suo palmares ma non voglio entrare nei meriti<br />

della querelle per evitare inutili e fastidiose dietrologie<br />

che non aiutano nessuno, soprattuto dopo<br />

che la decisione ormai è stata presa. Non lo dico<br />

con rassegnazione ma con la certezza che le occasioni<br />

in futuro non mancheranno e noi non ce le<br />

faremo scappare.<br />

Anche quest'anno la Regione Piemonte ha stanziato<br />

un considerevole bilancio a favore delle nostre<br />

montagne, un ulteriore segno tangibile della<br />

vostra vicinanza. In cosa consistono gli interventi?<br />

Da sempre la Regione Piemonte guarda con grande<br />

attenzione all’Alta Valle di Susa, anche al di fuori<br />

dell’evento a cinque cerchi. Importanti interventi,<br />

infatti, sono stati assunti per quanto riguarda<br />

l’innevamento e, proprio in questi giorni, altri ne<br />

sono stati defi niti per rinnovare impianti del comprensorio.<br />

Nel <strong>2009</strong> inoltre il Consiglio regionale<br />

ha approvato la legge n. 2 che prevede ulteriori risorse<br />

destinate all’intero comparto montano della<br />

nostra regione che peraltro rappresenta un importantissimo<br />

volano per l’economia del territorio.


istituzioni<br />

32<br />

di BARBARA BONINO<br />

Il mio rapporto con la montagna, neanche a dirlo<br />

essendo cittadina di Sauze, è viscerale. Ogni ritorno<br />

tra i profumi e i paesaggi delle cime piemontesi<br />

è un ritorno a casa, alle origini. E il legame con<br />

questi luoghi mi spinge a svolgere con passione<br />

ancora maggiore il mio ruolo in Provincia permettendomi<br />

di curare personalmente il territorio e di<br />

rendermi conto di quanto sia stato fatto e di quanto<br />

rimanga ancora da fare per quel pezzo di cielo<br />

che è la Vialattea.<br />

La neve in questi ultimi anni, eccezion fatta per lo<br />

scorso inverno, è stata purtroppo la grande assente.<br />

Un’assenza che si rifl ette non solo sulla perdita<br />

di parte della magia che solo le vette innevate<br />

sanno trasmettere, ma ancor più sull’economia del<br />

territorio reso meno produttivo per la fl essione del<br />

turismo, fonte vitale per le nostre montagne. E qui<br />

entra in gioco la tecnologia e ciò che il Piemonte<br />

Barbara Bonino<br />

VICEPRESIDENTE CONSIGLIO<br />

PROVINCIALE PDL<br />

ha saputo fare per garantire sempre e comunque,<br />

grazie agli impianti di innevamento artifi ciale, quel<br />

candore che solo alla montagna compete. Ma l’affetto<br />

che mi lega ai nostri monti non mi impedisce<br />

comunque di vedere che questo impegno ancora<br />

non è suffi ciente. Come amministratore mi rendo<br />

conto di quanto sia fondamentale per la promozione<br />

del nostro patrimonio montano ampliare gli<br />

impianti di innevamento artifi ciale. E ritengo indispensabile<br />

che la Regione fi nalmente si impegni<br />

da un lato ad autorizzare la realizzazione di nuovi<br />

bacini per l’accumulo dell’acqua utile per l’innevamento<br />

invernale e per la preservazione dei nostri<br />

boschi dagli incendi estivi, dall’altro ad utilizzare le<br />

avanzate strutture realizzate per i giochi olimpici<br />

ora in stato di abbandono e ancora, per esempio,<br />

a garantire un sostegno economico agli Sci Club<br />

che ad oggi sono costretti a pagare tutto di tasca<br />

propria dalle attrezzature alle trasferte alle stesse<br />

piste di allenamento.<br />

Sono certa, inoltre, che chi conosce la montagna<br />

sa che non basta farla vivere d’inverno ma che è<br />

necessario promuoverla anche nei mesi estivi perché<br />

diventi attiva 365 giorni l’anno, provvedendo<br />

anche a contrastare lo spopolamento dei comuni<br />

con politiche che sostengano lo studio ed il lavoro<br />

in loco per i giovani che abitano nel territorio.<br />

Ritengo, infi ne, di non aff ermare nulla di nuovo dicendo<br />

che la Vialattea è ad oggi uno dei complessi<br />

con maggior potenziale di sviluppo e di ricchezza<br />

nella nostra regione ma perché ciò avvenga è<br />

necessario che a dirigerlo siano professionisti in<br />

grado di individuare necessità e punti di forza del<br />

territorio. A tal proposito voglio ringraziare l’ing.<br />

Brasso e il dott. Perron Cabus per il lavoro che<br />

stanno egregiamente svolgendo nella direzione di<br />

Vialattea-Sestrieres SpA e, con loro, i comuni che<br />

costituiscono il complesso, tra i quali per esempio<br />

Sauze d’Oulx che investe annualmente nella sistemazione<br />

estiva delle piste da sci propedeutica al<br />

corretto utilizzo nei mesi invernali.<br />

Molto ancora resta da fare per le nostre montagne:<br />

sappiamo che ora è giunto il momento di passare<br />

agli impegni concreti.


La nascita<br />

delle funivie<br />

a Sestriere<br />

di LUCA RANCATI<br />

Ampliamento dell'edifi cio di partenza della funivia<br />

Alpette-Sises, 1933.<br />

storia del turismo<br />

33


storia del turismo<br />

34<br />

Il fabbricato dopo l’ampliamento per ospitare la stazione di partenza<br />

della funivia per il monte Banchetta, vi si trovava anche un<br />

albergo ed un ristorante. La torre dell’Orologio assume l’aspetto<br />

praticamente attuale, salvo l’intervento di ristrutturazione alla<br />

fi ne degli anni ’90.<br />

Siamo all’inizio del 1930 e al colle del Sestriere,<br />

dove già si recavano in gita i primi numerosi<br />

“skiatori” sulle strane assi di legno dalla punta ricurva,<br />

si comincia a parlare di una funivia di collegamento<br />

con i monti Alpette e Sises. Il senatore<br />

Giovanni Agnelli coadiuvato dal fi glio, avvocato<br />

Edoardo Agnelli, darà una spinta decisiva all’attuazione<br />

di questo importante progetto che renderà<br />

SESTRIERE UNA DELLE PRIME<br />

E PIÙ ATTREZZATE STAZIONI IN-<br />

VERNALI EUROPEE. Il giornale “La Valsusa”<br />

nel numero del 21 febbraio 1931 annuncia la<br />

prossima attuazione della funivia, e che l'ingegner<br />

Alfredo Poletti, direttore generale delle Tranvie<br />

Perosa-Pinerolo e della Sapav (Società autolinee<br />

Perosa Alte Valli) era stato in quei giorni a Champlas<br />

du Col per una prima intesa con i proprietari<br />

dei terreni. L’incarico di progettazione degli impianti<br />

funiviari fu affi dato all’ingegner Vittorio Bonadè<br />

Bottino, altro professionista di grande fi ducia<br />

della famiglia Agnelli. Una diffi coltà che non<br />

ostacolò minimamente la realizzazione del progetto<br />

fu quella di riunire centinaia di lotti di terreno,<br />

alcuni piccolissimi, appartenenti a gente perlopiù<br />

emigrata all’estero. SI TRATTÒ SULLA<br />

BASE DI 20-40 CENTESIMI IL ME-<br />

TRO QUADRATO E IL SOLO TER-<br />

RENO PER L’HOTEL DUCHI RAG-<br />

Nonostante l’entrata in esercizio della funivia gli sciatori non rinunciarono<br />

a compiere le salite autonomamente per guadagnarsi<br />

la discesa.<br />

GIUNSE L’ECCEZIONALE PREZZO<br />

DI UNA LIRA. Nel 1931 partirono i lavori di<br />

costruzione della funivia, le parti elettromeccaniche<br />

furono fornite dalla ditta Bleichert di Lipsia cui<br />

era legato l’ingegner Luis Zuegg che, quale responsabile<br />

della costruzione degli impianti a fune<br />

per l’esercito austriaco, realizzò centinaia di teleferiche<br />

militari, accumulando una notevole esperienza<br />

che mise a frutto dopo la fi ne della Prima<br />

Guerra Mondiale. Fu il primo a progettare impianti<br />

con una tensione delle funi molto elevata, ormai<br />

si producevano funi dalle caratteristiche meccaniche<br />

decisamente migliori rispetto a quelle utilizzate<br />

per le prime funivie, la prima con caratteristiche<br />

moderne e sostegni in acciaio era stata<br />

costruita nel 1912 per collegare Lana a S.Vigilio<br />

presso Merano. Secondo la tecnologia Zuegg si<br />

potevano inserire in linea un numero minore di<br />

sostegni e, fl ettendo meno la fune sotto carico, si<br />

arrivò ad aumentare la velocità degli impianti. Tornando<br />

alla funivia di Sestriere, essa era caratteriz-


La cabina in arrivo all’intermedia dell’Alpette, sul versante opposto<br />

del monte Fraiteve. Si nota molto bene la linea della funivia e il<br />

foro d’entrata della galleria di collegamento tra i due piazzali.<br />

zata da un'unica cabina (36 posti) in movimento<br />

va e vieni tra Sestriere e la stazione intermedia<br />

dell’Alpette (m.2281), un'altra cabina (26 posti)<br />

consentiva di aff rontare la salita del Sises (stazione<br />

a monte a m.2596). Potenzialità di trasporto di<br />

245 persone all’ora da Sestriere all’Alpette, 175<br />

persone all’ora dall’Alpette al Sises. Tali cabine erano<br />

a pianta dodecagonale, in legno con vetrate a<br />

metà parete, era previsto inoltre il caricamento<br />

all’esterno degli sci e dei bagagli in un’apposita<br />

rastrelliera. Le due tratte erano servite da un’unica<br />

fune traente che compiva un tracciato “ad otto”<br />

convergendo alla stazione intermedia dell’Alpette.<br />

La cabina del primo tronco partiva da Sestriere,<br />

scorrendo su una fune portante tesa sul lato sinistro<br />

guardando verso monte, la cabina del secondo<br />

tronco contemporaneamente scendeva dalla<br />

stazione del Sises scorrendo sul lato destro, in un<br />

movimento perfettamente sincronico. Ciò per<br />

equilibrare lo sforzo motore essendo gli argani situati<br />

a valle. A valle si trovava anche il contrappe-<br />

Cabina in partenza per il monte Alpette e gli sciatori in sosta al<br />

ristorante turistico, sulla terrazza panoramica dalla caratteristica<br />

forma ad emiciclo.<br />

so della fune portante e della fune traente. A monte<br />

si trovava invece una puleggia per il rinvio della<br />

fune traente oltre al dispositivo di ancoraggio della<br />

fune portante. Velocità di esercizio 5,85 metri al<br />

secondo, il che signifi cava COMPIERE L’IN-<br />

TERA RISALITA SINO IN VETTA AL<br />

SISES IN BEN MENO DI UN QUAR-<br />

TO D’ORA, RENDENDO POSSIBILE<br />

ACCUMULARE IN QUALCHE GIOR-<br />

NO UN CHILOMETRAGGIO DI DI-<br />

SCESE CHE PRIMA RICHIEDEVA<br />

UNA STAGIONE INTERA O UN<br />

SOGGIORNO IN MONTAGNA DI<br />

ALCUNE SETTIMANE. La stazione di valle<br />

della funivia era provvista di un porticato sul<br />

lato orientale, già era presente un ristorante turistico<br />

sulla terrazza panoramica dalla caratteristica<br />

forma ad emiciclo. Il battesimo dell’impianto si<br />

tenne domenica 17 gennaio 1932, dopo lunghi e<br />

puntigliosi collaudi in presenza degli ingegneri<br />

Bonadè Bottino e Poletti da una commissione<br />

giunta appositamente da Roma, da come ricorda<br />

il numero 4 del 23 gennaio 1932 de “La Valsusa”. Si<br />

annunciò entusiasticamente : “Il Sestrieres è stato<br />

preso d'assalto ("abbiamo contato sulle larghe<br />

spianate ben 32 capaci torpedoni e un centinaio<br />

di vetture") da 1500 persone”. Lo sci era appena<br />

agli inizi: nient’altro che il piacere di scendere lungo<br />

un pendio innevato con alcuni strumenti rudimentali<br />

ai piedi, ma erano sicuramente indispensabili<br />

buoni muscoli e buoni polmoni per poter<br />

aff rontare la risalita guadagnandosi la propria discesa.<br />

Alcuni continuarono a risalire i pendii auto-<br />

storia del turismo<br />

35


storia del turismo<br />

36<br />

nomamente anche dopo l’entrata in funzione della<br />

funivia, forse ritenendo sconveniente l’ “ansia di<br />

velocità” e il “bruciare le tappe” conseguente alla<br />

nascita e allo sviluppo degli impianti di risalita,<br />

una vera e propria “RIVOLUZIONE IN-<br />

DUSTRIALE” NEL SETTORE DEL<br />

TURISMO MONTANO, CHE TRA-<br />

SFORMÒ IL RAPPORTO CON LA<br />

MONTAGNA E L’USO DEL TEMPO<br />

LIBERO. La massa di praticanti potè così migliorare<br />

il proprio livello tecnico in proporzioni<br />

spettacolari. Ben presto si ampliarono le strutture<br />

turistiche del Sestriere, la proposta ideale di Edoardo<br />

Agnelli fu il monte Fraiteve mentre Bonadè<br />

Bottino, contando su un impegno meno complesso<br />

e costoso, individuò il monte Banchetta. La stazione<br />

di valle fu costruita ampliando sul lato orientale,<br />

previa demolizione del porticato preesistente,<br />

il complesso che ospitava la stazione di valle della<br />

funivia Alpette-Sises. La funivia della Banchetta<br />

compiva un balzo di 517 metri di dislivello alla velocità<br />

di 5,50 metri al secondo, giungendo alla<br />

quota di 2552 metri di altitudine. Si sorvolava il<br />

vallone del Chisonetto a notevole altezza da terra,<br />

motivo per cui furono costruiti due tralicci di acciaio<br />

notevolmente alti, da segnalare che la campata<br />

di massima lunghezza, ovvero il tratto di fune<br />

portante non sostenuta da alcun traliccio, era di<br />

1084,3 metri. Si utilizzò il sistema Bleichert, con<br />

cabine da 25 posti ciascuna in movimento su doppia<br />

via di corsa, ovvero una vettura abbandona la<br />

stazione inferiore in viaggio verso monte e l’altra<br />

parte contemporaneamente dalla stazione superiore<br />

in viaggio verso valle, le due vetture si incontrano<br />

a metà del percorso. Anche in questo caso si<br />

scelse di posizionare a valle i motori e i contrappesi<br />

delle funi portanti e traenti, a monte il rinvio delle<br />

traenti e l’ancoraggio delle funi portanti. La capacità<br />

oraria in ogni direzione di viaggio era di<br />

125 persone all’ora. La Valsusa del 3 febbraio 1934<br />

dà la funivia Banchetta già in piena effi cienza, “il<br />

Sestrieres è oggi già una parva civis montana. Di<br />

essa se ne occupano giornali esteri francesi, inglesi<br />

, tedeschi e persino oltre il mare si parla con entusiasmo<br />

del Sestrieres”. L’ultimo atto della parabola<br />

delle funivie di Sestriere si colloca tra il 1937<br />

e il 1938 con l’entrata in funzione della linea Se-<br />

striere-Fraiteve che era stata fortemente voluta<br />

dall’avvocato Agnelli, morto nel 1935. I due piazzali<br />

delle funivie erano collegati da una galleria<br />

poi demolita e trasformata in strada nel 1969 con<br />

lo sviluppo edilizio e commerciale della zona. Per<br />

la costruzione dell’impianto fu riproposto ancora<br />

una volta il sistema Bleichert, va e vieni a doppia<br />

via di corsa con cabine da 26 persone ciascuna,<br />

che consentì di raggiungere i 2689 metri della vetta<br />

del Fraiteve, aprendo la strada alle magnifi che<br />

discese dal vallone del Rio Nero verso Sauze d’Oulx<br />

e Cesana. Velocità d’esercizio 5,20 metri al secondo,<br />

con una potenzialità di 150 persone all’ora. Lo<br />

sviluppo delle strutture turistiche di Sestriere riprese,<br />

dapprima lentamente, negli anni del secondo<br />

dopoguerra, si provvide a riparare i danni bellici<br />

e a rimettere in funzione le funivie. Tra il 1953 e<br />

il 1954, furono costruiti numerosi ski-lifts secondo<br />

il brevetto francese Pomagalski, il Baby (dislivello<br />

di 75 m.), il Garnel (332 m.), il Trebials (264 m.), il<br />

Nube d’Argento (400 m.) e l’Anfi teatro (300 m.).<br />

Particolarmente signifi cativa l’installazione nel<br />

1956 di una seggiovia tra la Borgata e il Colle sulla<br />

linea del Capret, ad opera della ditta Marchisio di<br />

Torino gestita dai fratelli Felice e Giovanni. La ditta<br />

Marchisio si occupò nel corso degli anni a venire<br />

di rinnovare e potenziare le strutture impiantistiche<br />

di Sestriere così come seguì passo passo lo<br />

sviluppo di varie località sciistiche sparse in tutta<br />

Italia. Già alla fi ne degli anni Cinquanta il Colle del<br />

Sestriere poteva contare su un’attrezzatura impiantistica<br />

di tutto rispetto, 4 funivie, 6 skilift ed<br />

una seggiovia per una potenzialità totale di 3500<br />

persone trasportate ogni ora…il resto è storia moderna.<br />

La stazione di partenza della funivia per il Fraiteve vista dall’uscita<br />

della galleria di collegamento e la cabina in prima linea.<br />

Cartolina d'epoca collezione Emmanuel Bouvier.


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38<br />

METAN ALPI SESTRIERE<br />

Calore pulito: alto<br />

comfort, basso<br />

impatto<br />

di LUIGI LETTERIELLO<br />

Alla vigilia del Summit di Copenaghen sul Clima, a Sestriere<br />

si raggiunge un altro ambizioso obiettivo che trasforma<br />

la località sciistica in area "virtuosa" nel rispetto<br />

dell´ambiente. Le emissioni di CO2 e di gas climalteranti,<br />

già calate di oltre il 20% da quando è entrato in funzione<br />

l´impianto di cogenerazione e teleriscaldamento, potranno<br />

migliorare ulteriormente in termini di riduzione<br />

dei gas rilasciati in atmosfera dopo il maquillage della<br />

centrale e l´ampliamento della rete che fornirà calore anche<br />

a tutte le case e i residence della frazione Borgata.<br />

"L´intervento - spiega l´ingegner Andrea Chiaves,<br />

presidente della Metan Alpi Sestriere - ha previsto<br />

l´installazione di avveniristici motori Jenbacher e caldaie a<br />

bassissime emissioni di diossido di azoto, con un´effi cienza<br />

capace di fornire energia alle nuove utenze senza dover aumentare<br />

i consumi di combustibile".<br />

I lavori hanno interessato anche la posa delle due condutture<br />

che dal piazzale Venini, a quota 2035 metri, hanno<br />

raggiunto Borgata (1860 metri), dove è stata montata<br />

una sottostazione di smistamento per livellare la pressione<br />

dell´acqua ad alta temperatura: "I tubi hanno attraversato<br />

la Statale 23, scendendo accanto alle piste da sci,<br />

per raggiungere lo scambiatore. Le tubazioni si sono diramate<br />

verso i condomini passando sotto le strade della frazione",<br />

spiega Chiaves. I lavori sono cominciati all´inizio<br />

dell´estate. Dopo pochi mesi, limitando al minimo i disagi<br />

alla popolazione e al traffi co, già con l´arrivo della stagione<br />

fredda, le case e gli alloggi della frazione Borgata,<br />

hanno cominciato a benefi ciare del calore "pulito".<br />

"Il nuovo impianto - sottolinea ancora il presidente della<br />

società - potrà fornire calore per 300 mila metri cubi di<br />

nuove utenze. Centomila saranno allacciate fi n da subito a<br />

Borgata". Gli altri 200 mila sono di riserva: serviranno per<br />

futuri ampliamenti urbanistici del Colle.


LA SFIDA IMPRENDITORIALE DELLA METAN ALPI SE-<br />

STRIERE, CHE SULLE MONTAGNE OLIMPICHE HA FATTO<br />

NASCERE IL PIÙ ALTO IMPIANTO DI COGENERAZIONE<br />

E TELERISCALDAMENTO D´EUROPA, PRESE IL VIA NEL<br />

1993: la società torinese dal 2005, ha messo in funzione anche<br />

gli impianti di Sansicario e Pragelato. Tutti impianti di cogenerazione<br />

che utilizzano il metano, arrivato per usi domestici<br />

già nel 1990 grazie alla posa di una condotta da record,<br />

progettata e realizzata dal gruppo Metan Alpi. Il Presidente<br />

assicura che con la cogenerazione fi no all´85% dell´energia<br />

introdotta viene distribuita agli utenti. "Tra l´altro - prosegue<br />

Chiaves - con il teleriscaldamento riusciamo ad eff ettuare la<br />

manutenzione mentre gli impianti sono in funzione e assicuriamo<br />

il riscaldamento per tutto l´anno, a seconda delle necessità<br />

e delle richieste». Basta una telefonata per far alzare o abbassare<br />

la temperatura. «In questo modo si favorisce anche il turismo<br />

perché si allunga il periodo di utilizzo delle seconde case".<br />

I VANTAGGI SONO EVIDENTI.<br />

A partire dalla comodità per gli utenti, sino alla riduzione<br />

dell´inquinamento, passando attraverso un taglio dei costi<br />

grazie all´effi cienza degli impianti e all´esperienza nel servizio.<br />

Una sfi da che pareva impossibile e che invece è stata vinta.<br />

Per arrivare a questi risultati è servita una grande capacità<br />

e un coraggio che, lo stesso Chiaves, giudica ai limiti della<br />

temerarietà. Perché, per trasportare il metano all´impianto<br />

di Sestriere, il più alto d´Europa, è stato necessario realizzare<br />

una condotta lunga una trentina di chilometri, con tubi<br />

d´acciaio dal diametro decrescente da 400 a 150 mm.<br />

LA SFIDA DELLA METANALPI PARTE DA LONTANO.<br />

Negli anni 80 il settore del teleriscaldamento era sostanzialmente<br />

una scommessa: in Italia esistevano soltanto 19 impianti.<br />

L´ingegner Chiaves, appoggiato dalla famiglia, con<br />

autentico spirito pionieristico, ha reso possibile quella che<br />

all´epoca sembrava un impresa avveniristica.<br />

Il gas è arrivato sul Colle di Sestriere, l´inquinamento si è<br />

ridotto (anche perché è in funzione un solo camino fuori dal<br />

paese, sempre monitorato, che è quello dell´impianto di cogenerazione<br />

ad alta effi cienza, in sostituzione dei tanti camini<br />

fumosi e di altrettanti impianti non sempre perfettamente<br />

mantenuti). Un´esperienza di successo che ha permesso di<br />

aff rontare con fi ducia le iniziative olimpiche a Pragelato e<br />

Sansicario, all´insegna dei Giochi a impatto ambientale zero.<br />

Non si tratta solo di slogan, perché quasi tutto il calore si ottiene<br />

da energia che altrimenti andrebbe sprecata. Tra l´altro<br />

i benefi ci sono evidenti sia per chi respira l´aria tutti i giorni<br />

nei paesi di montagna ma anche per chi arriva per trascorrere<br />

qualche giorno di vacanza.<br />

scanner - l'azienda<br />

39


territorio<br />

40<br />

di VALTER BRUNO<br />

Il primo tratto della Val Chisone, sulla sinistra<br />

orografi ca, tra il Sestriere e il Colle delle Finestre,<br />

è percorso da tracciati stradali di origine militare<br />

di grande interesse: seguire questi percorsi, quasi<br />

interamente sopra i 2000 metri di quota, è l’occasione<br />

per scoprire la storia, la natura e la cultura di<br />

un suggestivo angolo delle Alpi occidentali.<br />

La maggior parte di queste strade fu realizzata<br />

negli ultimi decenni dell’Ottocento, quando l’altipiano<br />

dell'Assietta era tornato a rivestire un ruolo<br />

di primaria importanza per la difesa della frontiera<br />

occidentale. La commissione per la difesa dello<br />

Stato aveva proposto la creazione di un campo<br />

trincerato dotato di una propria organizzazione<br />

autonoma.<br />

I lavori sull'altopiano iniziarono nel 1888, con la<br />

realizzazione della rete di strade militari, il cui notevole<br />

sviluppo chilometrico richiese diverse stagioni<br />

lavorative. L'arteria principale aveva origine<br />

dal Colle delle Finestre: dopo un primo tratto in salita<br />

sulle ripide falde del monte Pintas, raggiungeva<br />

lo spartiacque, che poi percorreva interamente<br />

LA STRADA<br />

DELL’ASSIETTA<br />

TRA STORIA E TURISMO<br />

Dai tornanti che portano alla testa dell’Assietta uno sguardo verso<br />

la strada sottostante e la diramazione verso il Gran Serin, la<br />

via alta dell’Assietta, conosciuta anche come strada dei cannoni.<br />

su entrambi i versanti mantenendosi a quota piuttosto<br />

elevata, per giungere al colle dell’Assietta e<br />

quindi proseguire verso il Genevris.<br />

Questa rotabile di alta quota - come ricorda Marco<br />

Boglione nel suo prezioso “ Le strade militari<br />

dell’Assietta”, (Blu Edizioni) - vero gioiello di ingegneria<br />

militare stradale per quei tempi, annovera<br />

tra le sue memorie anche un RECORD<br />

AUTOMOBILISTICO: NEL 1900<br />

UNA DELLE PRIME AUTOMOBILI,<br />

GUIDATA DA UN CERTO GAETA-<br />

NO GROSSO CAMPANA, LA PER-<br />

CORSE PER UN LUNGO TRATTO,<br />

SALENDO IN QUATTRO ORE E<br />

MEZZA DA FENESTRELLE FINO IN<br />

PROSSIMITÀ DELLA VETTA DEL<br />

CIANTIPLAGNA (2849 m).<br />

Dal Colle delle Finestre verso il fondo valle scende<br />

un’altra rotabile, la strada provinciale 173, ora<br />

asfaltata. Quando si giunge al Pian dell’Alpe si<br />

incontra la nuova strada dell’Assietta, realizzata<br />

negli anni trenta e che ha decretato l’abbandono<br />

della strada alta, almeno nel tratto Colle delle Finestre<br />

– Colle dell’Assietta.


Negli anni Sessanta e Settanta quasi tutte queste<br />

rotabili sono state dismesse dal demanio militare<br />

e assegnate ai comuni e alle province, Enti che,<br />

non avendo grandi disponibilità economiche, non<br />

hanno mai potuto provvedere alla loro regolare<br />

manutenzione.<br />

Dopo decenni di incuria e abbandono, queste<br />

strade sono state oggetto di un processo di valorizzazione:<br />

renderle nuovamente percorribili o<br />

migliorarne la fruibilità ha voluto dire riqualifi care<br />

un territorio dove lo spopolamento, la carenza di<br />

servizi, il degrado del patrimonio edilizio rurale<br />

sono evidenti.<br />

IL RECUPERO DI QUESTE COME<br />

ALTRE STRADE MILITARI ALPINE<br />

HA PORTATO CON SÈ ANCHE LA<br />

POSSIBILITÀ DI FRUIRE DI AREE<br />

NATURALISTICHE E PAESAGGI-<br />

STICHE DI FORTE VALENZA AD<br />

UN PIÙ AMPIO E VARIEGATO PUB-<br />

BLICO.<br />

Il traguardo che ci si poneva era quindi quello di<br />

far diventare queste strade un bene storico che<br />

favorisse la conoscenza di un patrimonio locale di<br />

rara bellezza e unicità e la fruizione di servizi turistici<br />

e dei prodotti dell’artigianato locale.<br />

Nella fattispecie, la Strada dell’Assietta, la strada<br />

dei cannoni e il territorio limitrofo sono stati oggetto<br />

di vari progetti e interventi: già nell’autunno<br />

2000, in occasione del Salone della Montagna di<br />

Torino, si tenne una conferenza dal signifi cativo titolo<br />

“Le strade con le stellette”, nel cui ambito venne<br />

illustrata l’idea di valorizzazione de “La via dell’Assietta”,<br />

identifi cata - in quell’occasione - come LA<br />

STRADA PANORAMICA PIÙ ALTA<br />

D’EUROPA.<br />

L’area viabilità della Provincia di Torino nel 2005<br />

avviò poi un progetto che prevedeva una spesa di<br />

due milioni e mezzo di euro spalmati su un quadriennio<br />

e riguardava 14 strade militari di montagna,<br />

tra cui la strada del colle delle Finestre e<br />

quella del Gran Serin. Sempre la provincia di Torino,<br />

nell’ambito del piano di sviluppo rurale 2007-<br />

2013, all’interno della misura 313 riguardante la<br />

valorizzazione turistica del territorio attraverso<br />

l'implementazione di itinerari escursionistici percorribili<br />

a piedi, in mountain bike e a cavallo, ha<br />

previsto sette interventi nell’ambito del progetto<br />

Escartons Valli Valdesi. Due di questi percorsi toccano<br />

la zona oggetto del nostro interesse: il "Giro<br />

dell'Orsiera e sentieri di arroccamento" e "In Alta<br />

Val Chisone tra Plaisentif e Via dei Romani".<br />

Tornando alla strada dell’Assietta, la valorizzazione<br />

è passata attraverso tre grandi motivazioni: quella<br />

culturale, per il recupero e la conservazione di un<br />

peculiare patrimonio storico, quella ambientale per<br />

la valorizzazione e la conservazione del paesaggio<br />

ed infi ne quella economica, per favorire il mantenimento<br />

e la crescita delle attività economiche.<br />

Con l’opportunità data dai giochi Olimpici invernali<br />

di Torino 2006, quale opera connessa ai giochi<br />

è stato presentato un progetto di valorizzazione<br />

ambientale, turistica e agricola della strada.<br />

Nella primavera del 2005 intervenne un accordo<br />

di programma tra Regione Piemonte, Provincia di<br />

Torino e Comunità Montane Valli Chisone e Germanasca<br />

e Alta Valle di Susa per la valorizzazione<br />

della strada dell’Assietta e la sua sistemazione in<br />

vista del passaggio del Giro d’Italia di quell’anno.<br />

Oltre all’intervento “Olimpico”, ne erano previsti<br />

altri due, uno da un milione e duecentomila euro<br />

per la sistemazione della strada e un secondo da<br />

quattrocentomila euro per le porte d’ingresso, la<br />

segnalazione turistica, l’informazione e la comunicazione.<br />

Da subito è apparso evidente la necessità di regolamentare<br />

l’affl usso per conservare il bene e il suo<br />

valore, ridurre gli impatti negativi sull’ambiente,<br />

favorire le attività agricole e turistiche sostenibili,<br />

far convivere diverse tipologie di fruitori, promuovere<br />

la conoscenza del territorio.<br />

L’esperienza 2007 fu controversa: la chiusura domenicale<br />

nel mese di agosto non riscosse molto<br />

successo, specie tra gli operatori turistici della Val<br />

di Susa, le cui principali rimostranze riguardarono<br />

l'assenza di un reale turismo alternativo, essendo<br />

questi percorsi troppo impegnativi per la maggior<br />

parte dei turisti in bici e la mancanza di comunicazione,<br />

che prese tutti alla sprovvista, soprattutto<br />

chi - in motocicletta - proveniva da Svizzera, Austria<br />

e Germania.<br />

La nomea, infatti, che hanno le due strade provinciali<br />

172 e 173 tra i motociclisti mitteleuropei<br />

è straordinaria: traducendo letteralmente dai siti<br />

territorio<br />

41


territorio<br />

42<br />

Una delle porte installate grazie al progetto di<br />

valorizzazione della strada dell’Assietta, sullo sfondo<br />

il campeggio di Pian dell’Alpe.<br />

specializzati, si trovano questi commenti “… UN<br />

GIOIELLO ASSOLUTO. LA DUREZ-<br />

ZA INFERNALE INCASTONATA IN<br />

UN AMBIENTE PARADISIACO. IM-<br />

PERDIBILE.” oppure “… paesaggisticamente<br />

molto gratifi cante”, per cui un’attenzione specifi ca<br />

verso le diverse categorie di fruitori andava data.<br />

Da questa prima esperienza si sono allora tratte<br />

conclusioni che hanno portato a modifi che nel<br />

2008, con la chiusura al traffi co motorizzato da<br />

Pian dell’Alpe al Colle Basset il mercoledì e il sabato<br />

dei mesi di luglio e agosto, il presidio degli<br />

ingressi nei giorni di chiusura, l’informazione e<br />

la comunicazione attraverso un sito internet, depliants<br />

e giornali.<br />

Nel <strong>2009</strong>, dopo aver raccolto una serie di proposte,<br />

tra le quali l’ingresso a ticket o la chiusura a fasce<br />

orarie, si è ripetuta l’esperienza del 2008 senza<br />

modifi che sostanziali, soprattutto in conseguenza<br />

delle scadenze elettorali che avrebbero coinvolto<br />

buona parte degli amministratori pubblici, per<br />

cui le eventuali modifi che di sostanza sono state<br />

lasciate ai nuovi eletti. Si è così mantenuta la chiusura<br />

al traffi co motorizzato della SP173 del Colle<br />

dell’Assietta nel tratto da Pian dell’Alpe al Colle<br />

Basset nei giorni di mercoledì e sabato nel periodo<br />

compreso tra il 1 luglio e il 30 agosto. In eff etti<br />

le chiusure sono state molo più numerose, a causa<br />

dei lavori che la Provincia di Torino ha dovuto<br />

Il lago dell’Assietta e l’ex casa cantoniera.<br />

eff ettuare e in conseguenza delle abbondanti<br />

nevicate verifi catesi nell’inverno precedente, con<br />

notevoli danni alle infrastrutture, ma tre diverse<br />

ordinanze in due mesi non hanno certo giovato<br />

alla chiarezza e il pur ottimo sito internet realizzato<br />

è riuscito solo in parte a diff ondere le comunicazioni<br />

del caso.<br />

Ma percorriamo virtualmente la strada: uffi cialmente<br />

denominata Provinciale n. 173, è transitabile<br />

nei due sensi di marcia, da Sestriere verso il<br />

Colle delle Finestre e viceversa. Partendo dal Colle<br />

delle Finestre, siamo ancora sulla 172, la strada<br />

asfaltata scende con una veduta d’incomparabile<br />

bellezza verso il sottostante ampio pianoro. Mentre<br />

la 172 si inoltra nel bosco verso Pracatinat su<br />

fondo sterrato, proseguendo la discesa su asfalto<br />

si è sulla 173 e si arriva a Pian dell’Alpe passando<br />

accanto al’Alpe Pintas, un antico alpeggio ora adibito<br />

a centro visite del parco Orsiera Rocciavré dedicato<br />

al tema dell'alpeggio e del pascolo. L'Alpe<br />

Pintas funge anche da punto vendita di prodotti<br />

locali e off re un servizio di ristorazione con specialità<br />

tipiche.<br />

Ancora pochi metri e si costeggia il piano, dove<br />

trovano sede un campeggio, un agriturismo e due<br />

alpeggi. Realizzato dal Parco Orsiera-Rocciavrè in<br />

collaborazione con il Comune di Usseaux, il campeggio<br />

si estende su una superfi cie di 2660 mq<br />

con piazzole erbose riservate soltanto alle tende,


per un massimo di trenta posti ed è attrezzato con<br />

lavandini, wc e docce fornite di acqua calda.<br />

L'agriturismo si trova a quota 2000 m ed è aperto<br />

nella stagione estiva. Oltre che luogo di sosta per<br />

i turisti che percorrono la strada, rappresenta anche<br />

un punto di partenza per escursioni a piedi e lì<br />

si possono acquistare i prodotti agricoli dell'azienda;<br />

la stessa cosa si può fare nei due alpeggi, che<br />

eff ettuano la vendita diretta dei loro prodotti.<br />

I pascoli di Pian dell’Alpe sono, in Val Chisone, tra<br />

quelli sfruttati più a lungo: la stagione d’alpeggio<br />

si protrae in genere da metà giugno sino a metà ottobre,<br />

fi ntanto che le mandrie vengono ricoverate<br />

nella vicine stalle, a Usseaux e a Balboutet, dove è<br />

possibile acquistare, anche fuori stagione d’alpeggio,<br />

formaggi freschi e stagionati. Oltre alla toma<br />

d’alpeggio, ai formaggi eriborinati o aromatizzati<br />

con il serpillo, il ginepro, il peperoncino, i tomini,<br />

la ricotta e il burro, le aziende con alpeggio a Pian<br />

dell’Alpe producono il pregiato Plaisentif.<br />

IL PLAISENTIF, PRODOTTO FIN<br />

DALLA DALL FINE DEL SECO-<br />

LO<br />

XVI, DIMENTICATO<br />

ED EDÈ ORA RISCOPERTO,<br />

È PRODOTTO CON IL<br />

LATTE L CRUDO DELLE<br />

MUCCHE M ALIMENTATE<br />

NEI N PASCOLI DELL’AL-<br />

TA VAL CHISONE NEL<br />

PER PERIODO DI FIORITURA<br />

DELLE VIOLE. Il disciplinare pre-<br />

vede d una stagionatura t i<br />

di ottanta giorni e la<br />

commercializzazione può iniziare soltanto in concomitanza<br />

con la fi era del Plaisentif, che si svolge<br />

la terza domenica di settembre di ogni anno a Perosa<br />

Argentina. Le forme, del peso variabile da 1,5<br />

a 2,3 kg di peso e diametro compreso tra i 18 e 21<br />

cm, si riconoscono dalla caratteristica marchiatura<br />

impressa a fuoco su un lato della forma, in cui<br />

una violetta stilizzata è affi ancata dalla lettera P<br />

maiuscola. La strada asfaltata svolta a sinistra per<br />

scendere a Balboutet, mentre il percorso della 173<br />

dell’Assietta prosegue in salita sterrata, incontrando<br />

una delle porte messe in opera con il piano di<br />

valorizzazione. La strada sale presentando ad oggi<br />

svolta splendidi panorami sulla Val Chisone e attraversa<br />

il Vallone dei Morti, quindi si incontra la<br />

diramazione che conduce alla batteria del Gran<br />

Serin, da dove si può osservare un bellissimo panorama<br />

sulla Valle Susa.<br />

Il complesso del Gran Serin fa parte della piazzaforte<br />

dell'Assietta e si compone di due sezioni che<br />

sorgono distaccate fra di loro: il forte vero e proprio<br />

e la caserma che si trova a 700 metri di distanza<br />

dalla linea di fuoco. Disarmato nel 1915 venne<br />

dismesso nel 1928 e non utilizzato per le operazioni<br />

del 1940. Stessa sorte ebbe la caserma, che<br />

costituiva il centro logistico presso cui si trovavano<br />

alloggiamenti, scuderie, magazzini, infermeria,<br />

sussistenza ed un ospedale da campo.<br />

Appena prima del bivio per il Gran Serin si incontra<br />

una strada che scende per circa 800 m e conduce<br />

all'Alpeggio Assietta.<br />

La bergeria dell’Assietta è sita all’interno del Parco<br />

Naturale del Gran Bosco di Salbertrand ed è tra le<br />

più alte della Val Chisone, essendo situata a 2270<br />

m di altitudine, mentre la sede dell’azienda è a<br />

Cervignasco di Saluzzo.<br />

Proseguendo lungo la rotabile si raggiunge fi nalmente<br />

la Testa dell’Assietta. Qui si trova l'Obelisco<br />

che ricorda la battaglia del 1747.<br />

Ha ora inizio la discesa. Si giunge alla ex casa cantoniera,<br />

ora “punto di accoglienza polivalente in<br />

alta quota", purtroppo in questo momento senza<br />

gestore, ottenuto ristrutturando una costruzione<br />

dal passato glorioso: fu costruita dal genio militare<br />

come deposito della Batteria Mouttas ed infermeria<br />

attorno al 1890. Non essendo più necessario<br />

difendersi da occidente, dopo la seconda guerra<br />

mondiale fu abbandonata dall’esercito. Nel 1964,<br />

col passaggio della strada alla proprietà della Provincia,<br />

anche l’edifi cio passò all’ente, che lo adibì a<br />

casa cantoniera. Vari interventi di risistemazione,<br />

l’ultimo dei quali – il più cospicuo – risale al 1998,<br />

ne hanno fatto il punto d’accoglienza polivalente<br />

d’alta quota. La casa cantoniera è adiacente al<br />

Lago dell’Assietta, un piccolo ma grazioso laghetto<br />

di origine glaciale.<br />

Proseguendo si incontra poi a destra il bivio per la<br />

Testa del Mottas, dove venne eretta una batteria.<br />

L'opera, situata a quota 2550 m, fu realizzata negli<br />

anni 1888/89. Sono ancora visibili le banchine<br />

di tiro e alcuni terrapieni difensivi della Batteria,<br />

che era puntata sull'alta val Chisone e l'alta valle<br />

territorio<br />

43


territorio<br />

44<br />

di Susa. A sinistra, invece, vi è la strada che porta<br />

al Gran Costa (2615 m), dove si trova un’altra<br />

batteria. La caserma poteva ospitare una guarnigione<br />

di 300 uomini. LUNGO IL TRIN-<br />

CERAMENTO SI TROVAVA UNA<br />

STAZIONE OTTICA CHE ERA COL-<br />

LEGATA CON IL FORTE DI FENE-<br />

STRELLE E IL GRAN SERIN. Attraverso<br />

un eliografo i messaggi, tradotti in codice Morse,<br />

venivano trasmessi tramite lampi di luce. La stazione<br />

eliografi ca, mediante un sistema di specchi<br />

rifl ettenti di forma quadrata, convogliava i raggi<br />

luminosi del sole in una feritoia diagonale orientata<br />

nella direzione della stazione ricevente. Vi era<br />

anche un secondo sistema, la stazione diottrica,<br />

che si utilizzava quando la luce solare era debole<br />

oppure nelle ore notturne, impiegando comuni<br />

lampade a petrolio. Il complesso, mai utilizzato in<br />

battaglia, fu smantellato tra il 1915 e il 1928. Proseguendo,<br />

si oltrepassa il Colle Lauson e si giunge<br />

al Colle Blegier. Una strada vietata agli automezzi<br />

porta a quota 1770, attraversando parte del Gran<br />

Bosco di Salbertrand, al rifugio alpino Daniele Arlaud,<br />

dotato di 16 posti letto suddivisi in due camerate,<br />

40 coperti all’interno e di un ampio dehor<br />

estivo. Si prosegue poi fi no al monte Genevris, che<br />

coi 2536 m slm domina l’abitato di Sauze d’Oulx.<br />

Sulla sua cima si trovano il faro degli alpini e una<br />

tavola di orientamento. Si continua fi no al Colle di<br />

Costa Piana (2313) e poi al Col Bourget (2299) dove<br />

si incrociano gli impianti sciistici provenienti dalla<br />

stazione di Sauze d’Oulx. Attraversando splendidi<br />

panorami si giunge in seguito al Col Basset (2424)<br />

dove, sulla destra, si incrocia la diramazione che<br />

scende a Sportina e Sauze d’Oulx e infi ne, continuando<br />

la discesa, si giunge a Sestriere.<br />

Il singolare tabellone in pietra che riporta il piano dell’attacco ai<br />

trinceramenti del colle dell’Assietta del 19 luglio 1747 ad opera<br />

delle truppe francesi e spagnole (nel testo originale “gallispani”).<br />

La battaglia<br />

La battaglia dell'Assietta fu un episodio della<br />

guerra di successione austriaca, che interessò<br />

l’Europa a metà settecento e coinvolse quasi tutte<br />

le potenze europee. Da una parte stavano Austria,<br />

Inghilterra e Regno di Sardegna, unite dal trattato<br />

di Worms, dall’altra Francia e Spagna. In quell’ambito,<br />

la Francia aveva intenzione di annientare le<br />

truppe piemontesi, forti e ben arroccate. Luigi XV<br />

aveva già tentato diverse volte di penetrare in Piemonte,<br />

assediando Cuneo e combattendo aspramente,<br />

ma rimediando sempre pesanti sconfi tte.<br />

Nell’estate del 1747 il sovrano francese, deciso a<br />

invertire la tendenza, ordinò l'avanzata fi nale contro<br />

Carlo Emanuele III di Savoia. Il comando della<br />

poderosa armata era affi dato a due generali: il<br />

conte di Bellisle e il marchese Las Minas, il primo<br />

convinto di prendere Torino valicando le Alpi, il secondo<br />

deciso ad assediare Genova. All'inizio prevalse<br />

il piano di Las Minas, ma i soldati piemontesi<br />

seppero tenere così bene i passi di montagna meridionali<br />

che venne presa in considerazione l'idea<br />

del Bellisle. Un corpo d'armata di 50 battaglioni di<br />

fanteria, 15 di cavalleria e molti cannoni avanzò<br />

allora verso i valichi alpini. L'armata venne divisa<br />

in due squadroni che si apprestarono a spingersi<br />

uno verso il Moncenisio, scendendo poi verso<br />

Exilles, l'altro verso Fenestrelle passando per il<br />

colle dell'Assietta. Questo, posto com’è sullo spartiacque<br />

fra la valle di Susa e quella del Chisone,<br />

consente di intervenire rapidamente in una valle<br />

o nell'altra. Prevedendo che i francesi vi sarebbero<br />

transitati, Carlo Emanuele III ordinò di trincerarlo<br />

e di presidiarlo con 13 battaglioni di fanteria. I<br />

francesi, avvertiti che il nemico stava fortifi cando<br />

l’Assietta, decisero di attaccare subito: la colonna<br />

La targa sul piazzale della testa dell’Assietta, che ricorda la<br />

fatidica data del 19 luglio 1747.


di destra doveva attaccare il Grand Serin, quella<br />

di sinistra i trinceramenti di Riobacon e del pianoro<br />

del colle, quella centrale la ridotta della Testa<br />

dell'Assietta. Il 19 luglio, verso le 16,30, il Bellisle<br />

dette l'ordine d'attacco che iniziò con grande vigore<br />

in ogni settore. Ma proprio nel punto di accesso<br />

alla Testa dell'Assietta era stata predisposta una<br />

trappola costruita da capimastri biellesi della valle<br />

d'Andorno. Da un imbuto sovrastato da due muri<br />

a secco per lato, composti da massi inframmezzati<br />

da travi mobili di legno, precipitò per ben due volte<br />

una frana di massi sui francesi che avanzavano<br />

sotto la continua fucileria dei piemontesi. I francesi<br />

allora decisero di aprirsi un varco nelle fortifi cazioni<br />

dell'Assietta, venendo tuttavia sempre ricacciati<br />

indietro. I marescialli francesi diedero prova di<br />

grande coraggio combattendo alla testa dei loro<br />

uomini, ma ciò non servì ad evitare la catastrofe.<br />

Il Bellisle, visto che i suoi soldati non riuscivano<br />

ad infrangere la resistenza delle truppe sabaude,<br />

strappò la bandiera dalle mani di un proprio alfi ere<br />

e si lanciò all'ennesimo assalto, con l’intento di<br />

trascinare i suoi. Il gesto gli fu fatale: venne infatti<br />

ferito con un colpo di baionetta e subito dopo ucciso<br />

dalla pallottola di un tiratore piemontese. La<br />

morte del comandante non arrestò i francesi; il comandante<br />

piemontese, il Conte di Bricherasio, decise<br />

allora di inviare sette battaglioni verso il Grand<br />

Serin temendo di non poter tenere per lungo tempo<br />

l'Assietta. Chiese quindi al Conte di San Sebastiano,<br />

che comandava la ridotta più avanzata alla<br />

Testa dell'Assietta, di lasciare la sua postazione e di<br />

ritirarsi con i suoi soldati verso il Gran Serin. Ma, secondo<br />

la leggenda, il Conte di San Sebastiano non<br />

obbedì all'ordine ed eroicamente resistette con<br />

i suoi uomini sul pianoro, decretando la vittoria<br />

delle truppe piemontesi. Quando, l'indomani, vennero<br />

contati i caduti, ci si rese conto del massacro:<br />

5.000 i morti francesi contro soli 220 piemontesi.<br />

Spesso il detto "bogia nen" viene associato alla<br />

presunta indolenza del popolo piemontese, invece<br />

ha un’accezione ben più positiva, in quanto il<br />

riferimento è al Conte di San Sebastiano e al suo<br />

non ritirarsi pur in condizioni di palese inferiorità,<br />

fi no ad ottenere l’agognata vittoria.<br />

La rievocazione storica della Battaglia dell'Assietta.<br />

Tratto da "Buongiorno Montagne Duemilasei" - Priuli&Verlucca. Foto di Livio Bourbon. territorio<br />

45


i sindaci<br />

46<br />

I Sindaci alle strette ...<br />

di ALESSANDRO PERRON CABUS<br />

Sestriere<br />

Valter Marin,<br />

nato a Pinerolo<br />

il 28 ottobre 1954<br />

Scorpione<br />

Cesana<br />

Lorenzo Colomb,<br />

Nato a Rivoli<br />

il 6 giugno 1958<br />

Gemelli<br />

Claviere<br />

Franco Capra,<br />

nato a Bercenasco<br />

il 7 giugno 1943<br />

Gemelli<br />

Sauze d'Oulx<br />

Mauro Meneguzzi,<br />

nato a Genova<br />

il 11 novembre 1960<br />

Scorpione<br />

Oulx<br />

Paolo De Marchis,<br />

nato a Genova<br />

il 21 dicembre 1963<br />

Sagittario<br />

Pragelato<br />

Giovanni Arolfo,<br />

nato a Pinerolo<br />

il 28 novembre 1957<br />

Sagittario


Valter Marin, ex sindaco di Pragelato dove a detta dei<br />

tuoi ex amministrati, hai portato a compimento cose<br />

egregie, sei molto ben introdotto sia in Provincia che<br />

in Regione, profondo conoscitore delle problematiche<br />

montane, insomma per Sestriere una garanzia<br />

con i “baffi ” per il prossimo futuro?<br />

Mi onora questa considerazione, ma penso più che<br />

un mio commento valga la pena parlare di quanto<br />

è stato fatto e realizzato. Quindi lascio a chi ha avuto<br />

modo di vedere se sono stati anni profi cui per<br />

Pragelato.<br />

E’ vero che con il sindaco di Sauze D’Oulx avreste in<br />

mente di asfaltare in modo minimale e nel massimo<br />

rispetto della natura, la strada che vi congiunge e<br />

cioè da Sauze D’Oulx attraverso il Colle Basset fi no<br />

a Sestriere, e che questo permetterà in futuro oltre a<br />

sfruttare piacevolmente il percorso come passeggiata<br />

estiva, ad ospitare il passaggio del Giro d’Italia e<br />

del Tour de France ?<br />

Diciamo che l’esperienza del Colle delle Finestre è<br />

stata certamente positiva, tant’è vero che qualche<br />

mese fa abbiamo proposto al patron del Giro d’Italia<br />

una tappa per il Giro del 2011, lettera inviata anche<br />

all’Assessorato Regionale per il turismo. Credo che<br />

l’esperienza dell’ultimo giro con tappa a Sestriere<br />

sia stata decisamente positiva. Sul fatto del Colle<br />

Basset è una buona idea, ma secondo me bisognerebbe<br />

coinvolgere tutta<br />

l’alta valle e non solo due<br />

singoli comuni. Dovrebbe<br />

riguardare e ripeto l’intera<br />

area olimpica, così come<br />

è stato improntato, in collaborazione<br />

con la Provincia,<br />

il Tour dell’Assietta con<br />

aperture e chiusure. Credo<br />

si debba avere il coraggio<br />

di mettersi intorno ad un<br />

tavolo, da Bardonecchia<br />

a Cesana, Sauze d’Oulx,<br />

Sauze di Cesana e tutti i<br />

comuni che sono coinvolti<br />

e posseggono nel loro<br />

territorio queste bellissime<br />

strade militari in quota; occorre<br />

fare un ragionamento<br />

serio per dare uno svi-<br />

luppo globale. Un progetto ambizioso, insomma. E<br />

magari dare la possibilità agli amanti delle moto e<br />

dei fuoristrada di riservare loro un giorno la settimana,<br />

affi nché possano transitare tranquillamente<br />

e giungere magari sempre in quota al Sommeiller,<br />

o fi n sullo Chaberton. Se tutte queste cose si mettono<br />

insieme, l’alta valle diventerà una forza turistica<br />

con un’attrattiva unica in Europa. Bisogna avere<br />

la volontà di fare, si inizia così, insieme.<br />

Se tu potessi scegliere, preferiresti un coinvolgimento<br />

maggiore dei tuoi concittadini anche nelle scelte<br />

istituzionali, che potrebbero andare anche contro le<br />

tue stesse idee, oppure preferiresti una sorta di carta<br />

bianca per poi poter dimostrare che a cose fatte avevi<br />

ragione?<br />

Quando si presenta un programma elettorale abbastanza<br />

ampio e condiviso con i cittadini, quando<br />

ti viene dato un così ampio consenso, come quello<br />

che abbiamo ottenuto, penso che bisogni semplicemente<br />

lavorare per realizzare gli impegni che<br />

ognuno di noi si è preso. Questa è democrazia. Se<br />

poi tutti i momenti bisogna andare alla consulta<br />

popolare, capisci, si rischia la demotivazione. Sul<br />

programma serio, avuto il benestare dei cittadini,<br />

carta bianca. Alla fi ne ci sarà la resa dei conti. Se poi<br />

non riuscirò a realizzare ciò che mi sono promesso<br />

di fare beh … che mi mandino a casa.<br />

i sindaci<br />

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i sindaci<br />

48<br />

Lorenzo Colomb, appena sei diventato sindaco è<br />

emerso il caso Sansicario. Negozi chiusi in stagione,<br />

turisti che si lamentano che dove c’erano i parcheggi<br />

hanno costruito palazzi, imprenditori del ramo turistico<br />

alberghiero che chiudono a metà stagione, costruttori<br />

edili che sembrano avere grosse diffi coltà …<br />

cosa succede?<br />

Il problema di Sansicario è un problema noto a tutti.<br />

In passato sono state date delle concessioni di edifi<br />

cabilità su una zona che turisticamente era la parte<br />

più bella della stazione. È chiaro che è stata fatta<br />

una scelta, sebbene azzardata. Oggi la proprietà<br />

ha delle grosse problematiche, ci sono delle insinuazioni<br />

da parte di colossi bancari. Francamente<br />

vi dico che è un problema serio. L’amministrazione<br />

è coinvolta in prima persona, sia per quanto riguarda<br />

il rilascio dell’abitabilità, sia in quanto questi<br />

signori non hanno rispettato le clausole regolate<br />

in convenzione, ossia strade, parcheggi, illuminazione,<br />

acquedotto e via discorrendo. Tutte opere<br />

che dovevano essere fatte nel contempo e che non<br />

sono mai state prese in considerazione fi no a quando<br />

la mia amministrazione ha messo dei veti. Oggi<br />

Sansicario è veramente al collasso. I due palazzoni<br />

da scempio ambientale, sono stati dati in mano ad<br />

imprenditori azzardati che pensavano di fare solo<br />

profi tto, nient’altro. Operazioni dal risvolto turistico<br />

che non hanno avuto seguito ed ora Sansicario<br />

è completamente decaduta. È compito della mia<br />

amministrazione far sì che questa stazione ritorni<br />

ad essere un fi ore all’occhiello per il nostro capoluogo,<br />

perché soltanto con un Sansicario in auge<br />

il nostro comune vive e vive bene e mi riferisco ai<br />

nostri commercianti, ai turisti, agli albergatori.<br />

Cesana con la sua frazione Sansicario possiede delle<br />

piste stupende, è al centro della Vialattea, quasi tutta<br />

la sua area sciabile è coperta da innevamento programmato,<br />

ma i passaggi sugli impianti sono notevolmente<br />

inferiori a Sestriere e Sauze d’Oulx. Questo<br />

logicamente è dettato dalla inferiore capacita ricettiva<br />

alberghiera, pensate nei prossimi anni di riuscire a<br />

modifi care almeno in parte questo handicap?<br />

Certamente, questo è uno dei primi progetti che mi<br />

sono messo in testa di portare a termine in brevissimo<br />

tempo, ossia creare nuovi posti alberghieri, sia a Cesana<br />

capoluogo, sia nelle varie frazioni, per far sì che<br />

Cesana non si debba solo basare sul turismo delle seconde<br />

case, ma abbia un turismo a rotazione che porti<br />

benessere e sviluppo alla cittadinanza e una nuova<br />

qualità di vita che si ripercuota su tutto il paese.<br />

Ritieni che l’Alta Valle, dalla “stanza dei bottoni regionale”<br />

sia tenuta suffi cientemente in considerazione<br />

oppure lamenti poca attenzione, anche basandosi sul<br />

fatto che per lo meno in inverno questa parte di Valle<br />

sia fondamentale per l’intero turismo del Piemonte?<br />

Ritengo che in questi ultimi anni l'alta valle non è<br />

stata tenuta in considerazione.<br />

L’alta valle con tutte<br />

le nuove strutture e gli<br />

impianti olimpici di ultima<br />

generazione possiamo dire,<br />

avrebbe dovuto avere un<br />

ritorno decisamente diverso<br />

da quello che ha avuto.<br />

È stata una grande dimenticanza<br />

da parte delle maestranze<br />

regionali: siamo<br />

stati abbandonati su tutti<br />

i fronti, è stato tralasciato<br />

tutto il territorio dell’alta<br />

valle. Se ci fosse stata più<br />

attenzione oggi avremmo<br />

avuto situazioni nettamente<br />

diverse e qualche agio in<br />

più.


Sindaco Capra, ormai sei un’istituzione per Claviere…<br />

Sono ormai quasi dieci anni che ricopro il ruolo di<br />

Sindaco. Prima ancora ero vicesindaco. Ho visto<br />

concretizzarsi quelli che erano dei sogni e portato<br />

avanti tanti piccoli e grandi progetti che fanno<br />

oggi di Claviere una delle cittadine più belle e ben<br />

tenute dell’Alta valle. Abbiamo avuto la grande fortuna<br />

delle Olimpiadi e sinceramente il nostro territorio<br />

ha avuto notevoli vantaggi. Oggi Claviere è<br />

conosciuta a livello internazionale per lo sci alpino<br />

e di fondo. È un orgoglio. Non è da sottovalutare il<br />

grande “merito” della variante che ha reso Claviere<br />

ancora più vivibile, lontano dal transito di tir. A Claviere<br />

la gente ci viene perché ha voglia di visitare il<br />

paese, ha voglia di soggiornare, di godersi in toto<br />

questo piccolo angolo di montagna.<br />

Claviere è una delle prestigiose stazioni della Vialattea<br />

ed è il paese che senz’altro più si adatta alle<br />

esigenze di vacanza della tipica famiglia Italiana. Ci<br />

sono progetti interessanti per mantenere questa peculiarità<br />

e fare di Claviere un centro turistico sempre<br />

più importante?<br />

Grazie per la domanda, perché in sé aff erma già<br />

delle cose. Quel che vogliamo fare è mantenere<br />

durante l’estate una buona ed effi ciente sentieristica<br />

e d’inverno cercare di fare il meglio affi nché<br />

il nostro turista sia coccolato e rispettato e che ri-<br />

torni sempre più volentieri.<br />

La grandezza di un paese si<br />

vede nell’ordinarietà amministrativa.<br />

Pulizia e bellezza.<br />

In ultimo la dismissione<br />

delle caserme e la loro riconversione<br />

in residenziale<br />

sarà sicuramente un impatto<br />

ben diverso agli occhi del<br />

turista. E poi non è da dimenticare<br />

tutto quello che<br />

Vialattea e quindi la Sestriere<br />

SpA sta facendo, per e sul<br />

territorio, rendendo Claviere<br />

ancora più “aff ascinante”<br />

… parlo di sci. Se parlo di<br />

sogni, parlo del recupero<br />

dell’ex dogana, dove spostare<br />

i nostri piccoli uffi ci<br />

comunali … e fare lì la vera<br />

Porta d’Italia.<br />

Claviere estiva e Claviere invernale personalmente<br />

quale preferisci?<br />

Entrambe. L’estate e l’inverno, senza nessuna distinzione.<br />

D’inverno per lo sci, d’estate per le passeggiate,<br />

per i sentieri, per le gite in bici, per le vie<br />

ferrate, per il golf, il centro sportivo, per il parco<br />

naturale e le Gorge di San Gervasio, quest’ultimo<br />

un prodotto turistico con numero di passaggi altissimo.<br />

E poi non dimentichiamo la Clavierissima<br />

e la Chaberton Marathon che grande successo riscuotono<br />

ogni anno e non nego la forte ricaduta a<br />

livello d’immagine e di turismo.<br />

E’ vero che da qualche anno nel modo più anonimo<br />

possibile trascorre le sue vacanze invernali in Claviere,<br />

niente di meno che la star internazionale Tina<br />

Turner?<br />

Si è vero, così mi dicono. Ma non c’è solo lei di famoso…<br />

e non faccio nomi.<br />

Tra qualche anno quando non potrai più ripresentarti<br />

per motivi di legislature a sindaco di Claviere, ti vedremo<br />

su di una poltrona provinciale o regionale?<br />

Non credo. La mia vita è stata prima dedicata allo<br />

sport e alla gestione di attività sportive e poi è stata<br />

improntata non alla politica, ma alla gestione amministrativa<br />

del mio paese. A me piace amministrare,<br />

non fare politica.<br />

49<br />

i sindaci


i sindaci<br />

50<br />

Mauro Meneguzzi, un nuovo sindaco ma con<br />

un’esperienza da consigliere e assessore più che ventennale,<br />

le tue impressioni dopo pochi mesi dalla tua<br />

elezione.<br />

È un grande impegno. Come sindaco bisogna selezionare<br />

le cose su cui impegnarsi, perché cercare di<br />

seguire tutto è praticamente impossibile. Devo imparare<br />

a delegare maggiormente. Negli ultimi tempi,<br />

al di là di aspetti promozionali, ai quali tengo in<br />

modo particolare, sto cercando di impiegare le mie<br />

forze sui grandi progetti di Sauze e di conseguenza<br />

sulle grandi problematiche che sono legate soprattutto<br />

alla nuova localizzazione del freestyle, il campo<br />

da golf e l’anello dello sci di fondo.<br />

Anche a te chiedo se sei soddisfatto dell’attenzione<br />

che la politica provinciale e regionale ha nei confronti<br />

dell’Alta Valle?<br />

Non si può essere contenti di quella che è la politica<br />

attuale portata avanti a livello Regionale ed a<br />

livello Provinciale, il turismo, la nostra fonte di sopravvivenza,<br />

non viene visto come una risorsa importante.<br />

Non esiste proprio culturalmente, storicamente<br />

la conoscenza di questo settore. Non siamo<br />

contenti di quello che è il discorso delle Comunità<br />

montane che vanno completamente a snaturare<br />

quello che noi eravamo e che ci ha abbinato a delle<br />

realtà che da un punto di vista culturale non hanno<br />

nulla a che vedere con noi. Bisogna smetterla<br />

di vedere l’alta valle come la Gardaland della neve,<br />

dover essere sempre pronti ad accogliere tutti con<br />

il sorriso e mai ottenere nulla.<br />

Sei di Genova e forse questo molti non lo sanno, anche<br />

perché parli perfettamente il piemontese ed addirittura<br />

il “Patuà” ovvero il dialetto locale, da dove nasce<br />

tutto questo amore per la terra che ti ha adottato<br />

fi n da bambino?<br />

È proprio perché questo territorio mi ha adottato<br />

sin da bambino che io lo riconosco in pratica come<br />

il mio paese. Sono cresciuto a Sauze, sono<br />

andato a scuola ad Oulx e lì ho fatto il liceo.<br />

Siamo venuti a Sauze d’Oulx tantissimi anni fa<br />

con la mia famiglia per una coincidenza. Mio<br />

padre aveva fatto l’alpino ad Oulx e da subito<br />

si innamorò di questa valle. Fin da piccolissimo<br />

mi ha portato a Sauze. I primi amici li ho<br />

avuti qui in Sci Club. In pratica mi sento molto<br />

più di Sauze che non di Genova.<br />

Sei stato uno tra i primi amministratori a dichiarare<br />

che la Vialattea è una società privata e come<br />

tale è doveroso e auspicabile che badi ai propri<br />

interessi e sia vigile nell’amministrare l’azienda<br />

dalla quale dipende conseguentemente l’economia<br />

dell’intera alta Valle. Ora che sei primo cittadino,<br />

sei ancora della stessa idea?<br />

Certamente sono della stessa idea. Ciò che ho<br />

sempre detto è che ogni impresa deve far tornare<br />

i propri bilanci e non può lanciarsi in cose<br />

che poi andrebbero a mettere a repentaglio la<br />

vita stessa dell’impresa. Noi abbiamo bisogno<br />

che Vialattea sia un’azienda forte, che duri nel<br />

tempo e che possa fare degli investimenti con<br />

ricaduta occupazionale e turistica. Occorre<br />

creare una stretta sinergia, per cercare di attuare<br />

insieme e bene quello che sarà lo sviluppo<br />

futuro del mio paese, lo sviluppo di Sauze<br />

è lo sviluppo di Vialattea.


Sindaco De Marchis, dopo i primi mesi di amministrazione<br />

quali sono le sensazioni che stai vivendo, le problematiche,<br />

i progetti, i sogni nel cassetto?<br />

È una grande emozione pensare di rappresentare i<br />

3200 abitanti di Oulx e non solo coloro che ci hanno<br />

votato. Le problematiche da aff rontare spaziano da<br />

quelle della quotidianità alle improvvisate dell’ultimo<br />

momento. Molte volte i frutti di un lavoro si<br />

vedono magari alla fi ne del mandato o dopo che<br />

il mandato si è concluso. Per i progetti, in primis<br />

proveremo a ricollocare Oulx al centro dell’alta valle<br />

non solo per i servizi che off re, ma anche come<br />

cittadina turistica cercando il collegamento con la<br />

Vialattea, con la vicina Sauze e con Bardonecchia.<br />

Vedremo se è possibile costruire l’impianto di arroccamento<br />

ed il collegamento con la stazione di<br />

Jouvenceaux. Un sogno? Sperare che la gente capisca<br />

lo sforzo di un’amministrazione. Non dobbiamo<br />

dimenticare che alla fi ne il livello di soddisfazione<br />

deriva direttamente dalla gente, oltre che dai<br />

risultati tangibili.<br />

Oulx è posizionato al centro delle stazioni turistiche<br />

dell’alta Valle. Nonostante una discreta attività turistica<br />

estiva, fa fatica a presentarsi come stazione turistica<br />

bi-stagionale. Pochi posti letto, poche attrattive<br />

turistiche, niente locali notturni. Se si vuole andare a<br />

sciare bisogna emigrare a Sauze o Bardonecchia e<br />

quindi di conseguenza viene spontanea la domanda…..<br />

ma questo benedetto progetto per l’impianto<br />

di arroccamento, è stato accantonato o la<br />

tua amministrazione vuole riprendere seriamente<br />

in considerazione il tutto?<br />

Come dicevo prima uno dei nostri obiettivi<br />

è di rendere Oulx non solo paese di<br />

servizi, ma un paese che si pone al centro<br />

dell’alta valle di Susa come stazione<br />

turistica a tutti gli eff etti. Ci siamo già<br />

mossi sia per quanto riguarda le attività<br />

turistiche collegate all’estate, sia per<br />

quanto riguarda le attività turistiche<br />

legate all’inverno. Per quanto riguarda<br />

l’estate siamo entrati nel circuito del GSI<br />

e stiamo entrando in tutti i circuiti podistici<br />

e ciclabili dell’alta valle in rete con gli<br />

altri comuni. La vera novità è quella che<br />

ricolloca Oulx come stazione turistica invernale.<br />

Dal 26 dicembre fi no alla fi ne di<br />

marzo, una navetta eff ettuerà otto corse giornaliere<br />

gratuite. Certamente ci sono delle situazioni che<br />

devono essere migliorate soprattutto per quanto<br />

riguarda le attrattive turistiche per i giovani, è vero<br />

che mancano dei locali notturni e di divertimento.<br />

Anche questo è un problema che noi come amministrazione<br />

ci siamo posti, ma siamo convinti del fatto<br />

che, anche grazie alla collaborazione degli esercizi<br />

che sono presenti sul territorio e che si impegnano<br />

a organizzare e costruire nuove manifestazioni,<br />

questo problema possa essere risolto.<br />

Non sei nativo di Oulx, sei per così dire ancora poco<br />

conosciuto dalle famiglie importanti del Paese, come<br />

hai fatto ha “stracciare” gli avversari politici?<br />

È vero, non sono nativo di Oulx, ed anche se non<br />

tutte le famiglie mi conoscono, è pur vero che sono<br />

22 anni che qui vivo ed esercito la professione di<br />

insegnante. Non credo di aver stracciato gli avversari<br />

politici, credo solo che la maggioranza relativa<br />

del paese abbia scelto una proposta nuova<br />

rispetto al passato. Abbiamo sempre creduto, fi n<br />

dalla campagna elettorale, che era importante la<br />

partecipazione della popolazione, anche e soprattutto<br />

quando si dovevano (e si devono) prendere<br />

scelte importanti. È chiaro, il primo anno si possono<br />

sbagliare delle cose, una capacità importante di<br />

un’amministrazione è quella di capire dove siano<br />

stati gli errori e fare di tutto per poterli correggerli,<br />

un bagaglio per l’anno successivo insomma.<br />

51<br />

i sindaci


i sindaci<br />

52<br />

Anche Pragelato ha un nuovo Sindaco: Giovanni Arolfo.<br />

Da neo eletto, descrivici in poche parole quelle che<br />

secondo te sono le peculiarità che fanno di Pragelato<br />

un Comune d’eccellenza.<br />

Pragelato, rispetto a tutto il territorio di questa parte<br />

delle Alpi Occidentali è forse l’unica area che ha<br />

mantenute intatte le peculiarità di una cittadina<br />

montana. Presenta tratti caratteristici che la possono<br />

avvicinare ad alcuni territori per così dire fortemente<br />

montani, faccio l’esempio di alcune stazioni<br />

svizzere. Se si può parlare di montagna, Pragelato<br />

incarna in pieno il canone della vera “montanità”.<br />

Ma c’è una caratteristica aggiuntiva, al di la degli<br />

aspetti puramente ambientali, Pragelato mantiene<br />

viva una storia e una cultura diffi cilmente riscontrabili<br />

in altre località, le parlo dagli Escarton in poi.<br />

Sappiamo bene come alcuni Pragelatesi partiti da<br />

alcune frazioni “sperdute” della Val Chisone, si sono<br />

fatti conoscere e valere non solo a livello locale, ma<br />

anche nazionale ed oserei dire internazionale. Questo<br />

perché si conservava e si continua a conservare<br />

lo spirito “forte” del montanaro.<br />

Che rapporti hai con i sindaci della Valle di Susa?<br />

Direi che i rapporti sono ottimi e al di la delle rivalità<br />

che possono esserci state in campagna elettorale,<br />

gli obiettivi sono comuni e le soluzioni vanno<br />

cercate unendo gli intenti. A tal proposito sminuirei<br />

quella sorta di intimo campanilismo che è sempre<br />

esistito tra la Valle di Susa e la Val Chisone. Qui si<br />

parla di montagna. A livello internazionale la competizione<br />

non è più tra una valle e l’altra ma si parla<br />

di aree molto più estese. L’Oberland Bernese si presenta<br />

come tale, raramente si sente parlare delle<br />

singole valli, così come l’Alta Savoia. L’obiettivo è<br />

quello di uno sviluppo transfrontaliero di tutto il<br />

nostro territorio.<br />

Quale sarà il futuro delle strutture olimpiche pragelatesi?<br />

E dei suoi impianti?<br />

È una questione delicata e complicata, delicata<br />

perché il territorio di Pragelato si è trovato ad avere<br />

dalle Olimpiadi queste infrastrutture che hanno<br />

segnato in maniera pesante il territorio. Purtroppo<br />

nelle Alpi Occidentali in genere non c’è la cultura e<br />

la tradizione del salto, penalizzando di conseguenza<br />

le attività che intorno ai trampolini si possono<br />

creare. Non c’è poi da sottovalutare il fatto che le<br />

nostre valli e le nostre cittadine montane subisca-<br />

no l’infl uenza di una città accentratrice come Torino,<br />

basti pensare che la maggior parte delle nostre<br />

strutture vengono gestite proprio da Torino, parlo<br />

del Top nello specifi co. Pensiamo che proprio qui<br />

a Pragelato si sarebbero potuti svolgere gli allenamenti<br />

delle squadre in vista delle Olimpiadi di Vancouver.<br />

Ma si sta lavorando per un loro sviluppo<br />

futuro. Capisci, è il Top il gestore. Per la pista di fondo<br />

non ci sono particolari problemi, è sicuramente<br />

meno impattante sul territorio e c’è una domanda<br />

di utilizzo maggiore. Altro grosso problema sono<br />

invece gli impianti. Pragelato, a diff erenza di altre<br />

cittadine dove gli impianti sono assolutamente<br />

all’avanguardia, è in una situazione di evidente diffi<br />

coltà. Alcuni impianti hanno concessioni scadute,<br />

altri stanno per scadere. Certo che stiamo lavorando,<br />

cercando con Regione, Top e quant’altro, una<br />

soluzione che consenta di dare comunque a Pragelato<br />

la sua area sciabile, cercando magari anche<br />

di caratterizzare la nostra area, parlo ad esempio<br />

di allenamenti tecnici o perché no creare una zona<br />

esclusiva per il biathlon e per lo sci nordico in genere.<br />

Miriamo affi nchè Pragelato diventi un’altra<br />

stella della Vialattea, non solo in modo per così dire<br />

formale, ma con strutture.


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"amo queste<br />

montagne...<br />

qui ho imparato<br />

a sciare"<br />

Elenoire<br />

Casalegno<br />

di RITA QUARTA<br />

arte<br />

55


stile<br />

56<br />

Incontro Elenoire in un momento di “calma”<br />

a Ravenna, nell’Exclusive Hotel Residence<br />

“La Reunion” gestito dalla famiglia Casalegno.<br />

Parliamo prima di Ravenna, una delle città d’arte<br />

più importanti d’Italia, con i suoi 8 monumenti<br />

storici di epoca romana e decretati patrimonio<br />

dell’Unesco. Ravenna fu capitale dell'Impero<br />

d'Occidente nel 402. È una città aff ascinate, tanto<br />

quanto la bella Elenoire. Poi il discorso cade<br />

necessariamente sulla Valle di Susa, sulle nostre<br />

montagne, lo sci. Ed Elenoire ne è ancora più<br />

coinvolta.<br />

Elenoire e la valle di Susa, qual è il legame che ti<br />

unisce alle nostre montagne?<br />

Sono 22 anni che io e la mia famiglia viviamo in<br />

Romagna, una terra ospitale, bella, ma già il cognome<br />

Casalegno ci porta a Torino. La mia mamma<br />

è di origine cremonese, mio papà di Torino.<br />

Siamo sempre andati in montagna a Sansicario,<br />

fi n dagli anni ’80. Abbiamo un appartamento<br />

nel cuore di Sansicario.<br />

Scii?<br />

Si, me la cavo bene. Ho iniziato a sciare con Armando<br />

Armand, io e tutti i miei cugini abbiamo<br />

appreso la tecnica con lui. Avevo sei, sette anni.<br />

Anche la mia piccola Suami è appassionata di<br />

sci, pensa che pur avendo nove anni, scia da ben<br />

quattro.<br />

I suoi maestri?<br />

Neanche a dirlo: Armando e da quest’anno Filippo,<br />

il fi glio. La mia piccola si trova benissimo<br />

con Filippo, è un ragazzo giovane, attento, premuroso.<br />

L’entusiasmo di Suami era poi alle stel-


le quando insieme ai maestri ed ai suoi piccoli<br />

amici si “avventuravano” per curiosi passaggi<br />

nel bosco. Sansicario, le sue montagne, le piste<br />

in genere sono eccezionali. Il bello di Sansicario,<br />

e qui parlo come mamma, è che non ci sono<br />

auto, non c’è pericolo, non c’è smog, azzardo nel<br />

dire che è paragonabile, come qualità di vita a<br />

Ravenna.<br />

Un giudizio spassionato sulla Vialattea?<br />

Il comprensorio della Vialattea è sicuramente<br />

uno dei più belli dell'arco alpino, è enorme. La<br />

Vialattea è meravigliosa, con gli sci ai piedi si và<br />

anche in Francia. Ogni giorno si possono cambiare<br />

montagne ed anche i servizi sono effi cienti,<br />

si vede, c’è più interesse per la zona. Quello<br />

che manca è Sansicario paese, si dovrebbe investire<br />

nei servizi, dare qualcosa in più.<br />

Per il resto sono posti belli, ospitali, gente buona,<br />

ci siamo sempre trovati bene.<br />

Ed il lavoro?<br />

Per quanto riguarda il mio lavoro non posso<br />

proprio lamentarmi. A gennaio su Sky partirà un<br />

programma di cabaret che mi vede conduttrice e<br />

poi ci sono in cantiere una serie di proposte con<br />

Mediaset, su Canale 5. In questi mesi comunque<br />

sono al fi anco di Barbara D'Urso a Domenica5.<br />

Ad ogni modo ho sempre deciso al di là delle<br />

tante proposte, solo quello che mi piaceva fare.<br />

È bello qui…<br />

Sì. È bellissimo. Sono ormai anni che la mia famiglia<br />

gestisce questo albergo, vedi, proprio nel<br />

centro di Ravenna. Non faccio per vantarmi, ma<br />

La Reunion è un bellissimo hotel residence, di<br />

fronte alla tomba di Dante Alighieri. Una delle<br />

location ricettive più belle della città.<br />

57<br />

stile


corpo & mente<br />

58<br />

MARCO RUSTICHELLI<br />

PROFESSIONE PERSONAL TRAINER TRA<br />

SESTRIERE, ROMA E RESTO DEL MONDO<br />

di RITA QUARTA<br />

Marco Rustichelli, un curriculum veramente<br />

invidiabile. Da quando ti occupi di forma, salute<br />

fi sica e ... mentale oserei dire…<br />

Quando venti anni fa in Italia era pura follia, ho<br />

sposato questa fi losofi a. Ma, in questo tempo<br />

trascorso le cose si sono evolute ed oggi moltissimi<br />

campioni convengono con i miei metodi,<br />

avendo avuto un lungo percorso da atleta, ho<br />

avuto modo di constatare su me stesso ciò che<br />

applico oggi su atleti professionisti. In sintesi,<br />

l’emulsione di culture orientali e occidentali donano<br />

una completezza unica, la diversità fa forza<br />

e dona sapienza. Unire il mondo della medicina<br />

orientale e quello tradizionale occidentale<br />

apre un dialogo ed uno scambio fondamentale<br />

tra scienze diverse che integrandosi danno vita<br />

ad una forza superiore.<br />

Sei legato in modo particolare a Sestriere, per<br />

quale motivo?<br />

Sono legato a Sestriere dalla cara amicizia che<br />

ho con Alberto Casse, un grande tecnico dello<br />

sci internazionale.<br />

Sotto la tua "guida" ci sono personaggi illustri del<br />

mondo dello sport, immagino che non sia semplice<br />

“cucire” su ognuno di loro quell’iter vincente di<br />

cui mi parlavi prima.<br />

Preparare gli atleti alla competizione è impresa<br />

diffi cile, che riesce solo quando vi è piena fi ducia<br />

e intesa tra atleta e allenatore.<br />

Il trainer non è un semplice allenatore indivi-


"A fi ne giornata trovo tutto!<br />

In quanto scalo sempre<br />

la montagna che è in me<br />

cercando la cima più alta"<br />

duale, ma un atleta egli stesso, un punto di riferimento<br />

costante, un professionista che non si<br />

improvvisa ma che si forma con anni di lavoro su<br />

sé stesso, oltre che su gli altri.<br />

Qualità essenziali di questo lavoro sono la costanza<br />

e la disciplina individuale in ogni aspetto<br />

della vita.<br />

All’atleta impegnato in competizioni agonistiche<br />

occorrono continui stimoli per generare la<br />

rabbia del vincente.<br />

La mente è il vero atleta che è in noi.<br />

Quali progetti per il futuro?<br />

Il progetto per il futuro è la Race Accademy, la<br />

mia accademia, il mio tempio per la preparazione<br />

alla performance perfetta, dove gli atleti professionisti<br />

sono supportati globalmente, estraendo<br />

attraverso i sensi ogni singola potenzialità<br />

trasformandola in arma vincente.<br />

Per fi nire qualche spot del tuo pensiero:<br />

“La condizione fi sica è uno stato mentale”.<br />

“Domani saremo ciò che sudiamo oggi”.<br />

“Combattere contro sé stessi per sé stessi”.<br />

“Il maestro riempie la ciotola che gli porge<br />

l’allievo”.<br />

“Il tuo destino è ciò che pensi, ciò che fai”.<br />

“In ognuno di noi c’è il numero uno ed il numero<br />

due di sé stessi, sta a noi scegliere quale essere.”<br />

61<br />

stile


stile<br />

58<br />

Ci<br />

vuole<br />

Fisico


di RITA QUARTA<br />

GIANCARLO FISICHELLA IN QUESTI ULTIMI MESI HA<br />

CONCLUSO IL CAMPIONATO DI F1 CON LA FERRARI<br />

E ... SI È SPOSATO! VIVE TRA MONTECARLO, ROMA<br />

E MARANELLO E NONOSTANTE QUESTI IMPEGNI E<br />

CHE IMPEGNI, HA TROVATO IL TEMPO PER SALUTA-<br />

RE I SUOI AMICI DELLA VIALATTEA.<br />

La neve e la pista, gli sci e la monoposto. Giancarlo,<br />

c'è un collegamento secondo te?<br />

Sono due cose totalmente diverse, sciare è un<br />

hobby, un piacere che mi concedo appena posso;<br />

in ogni caso è una buona preparazione<br />

atletica anche per il mio lavoro in F1. Dobbiamo<br />

essere piloti ben preparati anche fi sicamente,<br />

con una grande concentrazione di base, i circuiti<br />

oggi sono molto diversi uno dall’altro e presentano<br />

spesso le più diff erenti situazioni, sia per il<br />

clima, sia per l’umidità, il sole, la pioggia. Sciare<br />

mi aiuta a preparare me stesso, un hobby sì ma<br />

anche una forma di allenamento.<br />

Un pilota simbolo italiano al volante del "mito" italiano<br />

nel mondo. Emozione, adrenalina, Fisico facci<br />

sognare ...<br />

Salire su una Ferrari è sempre stato il sogno della<br />

mia vita e dopo tanti anni di duro lavoro fi -<br />

nalmente sono riuscito a realizzarlo. Quando ho<br />

avuto conferma, dopo giorni di indiscrezioni ed<br />

attese, sono completamente impazzito di gioia,<br />

per molti italiani la Ferrari è un mito e per me<br />

che sono un pilota è il coronamento della mia<br />

carriera.<br />

La tua esperienza in Ferrari. Il futuro?<br />

Nel mio futuro c’è la Ferrari, andrò ad affi ancare<br />

Alonso e Massa, a disposizione del team come<br />

terzo pilota.<br />

Una vita speciale per un uomo speciale. Anche le piste<br />

della Vialattea sono riconosciute eccellenti, hai<br />

in programma nel tuo tempo libero invernale prossimo,<br />

discese sul nostro comprensorio?<br />

È vero, le piste della Vialattea sono fantastiche,<br />

le ho conosciute anche grazie al maestro Alberto<br />

Casse. Sono piste molto intense in quanto possono<br />

essere impegnative, ripide o scorrevoli: di<br />

certo non banali. Spero quindi di tornare prima<br />

possibile in quel magico comprensorio per rivivere<br />

l’ebbrezza della velocità su piste diverse da<br />

quelle che frequento di solito per il mio lavoro.<br />

59<br />

celebrity


sociale<br />

62<br />

GIAN CARLO CASELLI ED IL BUEN<br />

RETIRO IN ALTA VALLE DI SUSA<br />

Caselli si racconta in un'intervista dura e senza fronzoli<br />

ricordando Falcone, Borsellino e gli amici della scorta.<br />

LA SERA DEL 16 AGOSTO GIAN CARLO CASELLI HA FATTO VIVERE A CESANA NELLA CENTRALISSIMA<br />

VIA ROMA, A CENTINAIA DI RESIDENTI E TURISTI, MOMENTI DI GRANDISSIMA EMOZIONE E DRAMMATICITÀ.<br />

PER I CONTENUTI POI DELL'INCONTRO, SI PUÒ PARLARE DELL'EVENTO CULT DELL'ESTATE ALTOVALSUSINA<br />

<strong>2009</strong>. IL 17 AGOSTO MATTINA IL PROCURATORE CASELLI È GIÀ AL SUO TAVOLO DI LAVORO IN PROCURA A<br />

TORINO. IN MANIERA AFFABILE SI PRESTA A RACCONTARE ANCORA UNA VOLTA DI DECENNI DI "GUERRA"<br />

ALLE MAFIE, DEL SUO LAVORO SULLE BARRICATE. LA SUA VOCE FORTE ED IL TONO DURO E SFERZANTE<br />

TROVANO UN PO' DI QUIETE SOLO QUANDO SI PARLA DELLA VALLE DI SUSA...<br />

di PAOLO BLANC<br />

Che cosa rappresenta per lei la Valle di Susa?<br />

Qui non vorrei ripetere le solite cose, perché vivere<br />

con la scorta signifi ca anche non poter fare<br />

tutte le cose che uno vorrebbe, neppure a livello<br />

di passeggiate. La mia famiglia ed io siamo ospiti<br />

della Valle di Susa da più di trent’anni, sempre …<br />

dalle parti di Bousson, diciamo così. Questa persistenza<br />

nel tempo signifi ca evidentemente innamoramento,<br />

interesse, piacere di tornarci tutte le<br />

volte che è possibile. C’è stata l’interruzione dei<br />

sette anni a Palermo che hanno reso diffi cilissimo,<br />

per non dire impossibile, un soggiorno in montagna.<br />

Lavorare a Palermo con una scorta obbligatoriamente<br />

… (pausa)… necessariamente come si<br />

dice in gergo “h24”, ha signifi cato l’impossibilità di<br />

venire in montagna, perché non potevamo assolutamente<br />

ammettere che noi di notte ce ne stessimo<br />

al caldo e la pattuglia fosse a 20 gradi sotto<br />

lo zero davanti a casa nostra.<br />

Quale sport ama ed ha praticato?<br />

Poca discesa, avevo cominciato a praticare fondo<br />

con grande mia soddisfazione, perché signifi cava<br />

in vacanza darsi da solo gli orari, senza dover<br />

fare le code agli skylift, utilizzare i giornalieri allo<br />

spasimo e via di seguito. Cominciavo a fare fondo<br />

come tutti, iniziavo quando volevo, smettevo<br />

Gian Carlo Caselli ed il suo grande amico Livio Berruti.<br />

Gian Carlo Caselli con Alessandro Fossato (titolate del negozio<br />

Grialaltro), promotore della serata di presentazione del Libro "Le<br />

due Guerre. Perchè l'Italia ha sconfi tto il terrorismo e non la mafi a".


quando volevo. La suggestione della solitudine,<br />

sotto casa la pista battuta dagli alpini che portava<br />

a Sauze di Cesana, poi, siccome la pista non era<br />

più battuta, bisognava arrampicarsi con fatica per<br />

raggiungere la Valle Argentera e ancora … quando<br />

le gambe ed il fi ato reggevano, giù a capofi tto<br />

di ritorno. Ho ancora nella mente spettacoli<br />

incredibili con il sole radente le montagne e quel<br />

ponticello prima delle grange su in alto … Anche<br />

tutto questo è fi nito con l’esperienza palermitana,<br />

durante quei sette anni non ho potuto fare sci né<br />

discesa né fondo, non si poteva neanche venire in<br />

montagna. Fare sci con degli uomini che ti stanno<br />

addosso, vicini, alterano per così dire gli equilibri<br />

della vacanza. Riprendere dopo sette anni di<br />

inattività è stato diffi cile. È da un paio d’anni che<br />

mia moglie ed io abbiamo in mente di comprare le<br />

ciaspole e quest’anno lo faremo di sicuro. Con gli<br />

sci di fondo ricordo anche tante passeggiate "an<br />

turist", da Thures a Pragelato che hanno messo a<br />

dura prova il mio fondoschiena.<br />

Mi M sembra di capire che conosce<br />

molto m bene il comprensorio della<br />

Vialattea.<br />

V<br />

Ero E un appassionato dei Monti<br />

della de Luna, trovavo che c’era meno<br />

Via Roma... si ascolta silenziosi.<br />

Gian Carlo Caselli ed il Sindaco di Cesana T.se Lorenzo Colomb.<br />

gente, piste per me facili, si andava anche in Francia,<br />

Colletto Verde, l’ho sempre fatto molto volentieri<br />

con i miei fi gli e con mia moglie. Frequentavo<br />

anche Sestriere naturalmente, ma sia a Sestriere<br />

che a Sansicario c’era più folla. Ricordo ancora di<br />

una scampagnata, una grigliata, insieme al mio<br />

amico Livio Berruti. Le parlo di dieci anni fa.<br />

Quando a Palermo parlava della Valle di Susa,<br />

qual’era la risposta. Conoscono questa fetta di<br />

territorio?<br />

Ma vede, loro hanno belle montagne, ma sciare<br />

non se ne parla credo. Si scia un po’ sull’Etna, ma lì<br />

è fuori per così dire dal comprensorio di Palermo.<br />

63<br />

sociale


sociale<br />

64<br />

Devo dire che di montagna si parlava molto poco.<br />

La Sicilia ha tante bellezze che non è facile parlare<br />

di altre bellezze lontane … Il nostro alloggetto di<br />

Cesana è stato spesso prestato a fi gli di colleghi<br />

magistrati palermitani che volevano venire su a<br />

sciare e sono sempre tornati entusiasti. E devo dire<br />

che sono tornati in Valle per le settimane bianche<br />

tutte le volte che hanno potuto. Questo nel concreto<br />

per rispondere alla sua domanda.<br />

Esistono due mafi e? Una mafi a del nord e una<br />

mafi a del sud? Transitando per la statale che<br />

da Oulx porta a Cesana avrà sicuramente notato<br />

scritte ‘no mafi a’ legate ad alcune situazioni<br />

pseudo locali.<br />

Non bisogna confondere quelle che sono situazioni<br />

di illegalità anche grave con ciò che è realmente<br />

la mafi a, il crimine organizzato. Corruzione, mal<br />

governo, mala amministrazione, sono fenomeni<br />

gravi, possono sfi orare la mafi a, qualche volta<br />

avere dei profi li che alla mafi a si sovrappongono.<br />

Ma la mafi a in sé per sé è un’altra cosa. È crimine<br />

organizzato, uomini armati, organizzati che commettono<br />

delitti di ogni tipo, dagli omicidi alle stragi,<br />

rapine, estorsioni, traffi co di droga, armi, traffi -<br />

co di esseri umani, rifi uti tossici, appalti truccati,<br />

crimine organizzato. Questa è la mafi a. Potenza<br />

criminale e potenza economica sempre di più al<br />

tempo stesso. Uno stato nello stato. Insomma è<br />

un’altra cosa rispetto alle scritte sui muri no mafi a<br />

che riguardano fenomeni gravi ma diversi coma<br />

dna. In quanto alle mafi e propriamente intese. E<br />

sono tante.<br />

Quindi qui di cosa parliamo?<br />

Le manifestazioni del fenomeno criminale mafi oso,<br />

riconducibili al crimine organizzato, si possono<br />

chiamare in tanti modi. A Torino abbiamo avuto<br />

il Procuratore delle Repubblica ucciso da un insediamento<br />

mafi oso, n’dranghetista … a Torino.<br />

Insediamenti n’dranghetisti nel nord-est come nel<br />

nord-ovest ci sono, così come ci sono insediamenti<br />

dei camorristi “casalesi” in centro Italia, è un dato<br />

di fatto incontestabile. Non è tanto un problema<br />

di denominazione, possono essere affi liazione<br />

della n’drangheta, possono essere strutture che si<br />

sono autonomamente formate con qualche collegamento<br />

con mafi e tradizionalmente più presenti<br />

su certe parti del territorio, possono essere mafi e<br />

Gian Carlo Caselli ed il Direttore di Vialattea Magazine<br />

Rita Quarta.<br />

Tutte le foto sono di FotoStudio P. Giovannella (Cesana T.se)<br />

di importazione dall’Est o da altri paesi europei o<br />

non. Ripeto, non è problema di denominazione,<br />

quanto di presenze, che ci sono perché la parola<br />

chiave è riciclaggio, reinvestimento del denaro<br />

sporco, là dove ne circola di più di denaro. E quindi<br />

è più semplice conseguire tali scopi.<br />

Che cosa l’ha spinto scrivere “Le due guerre. Perchè<br />

l'Italia ha sconfi tto il terrorismo e non la mafi a"?<br />

Principalmente fare memoria. I giovani sanno<br />

poco o niente ormai di terrorismo, pochissimo di<br />

anti-mafi a, anche con riferimento a Falcone e Borselino,<br />

dell’esperienza di Falcone e Borselino quattro<br />

cinque anni prima delle stragi. Quando furono<br />

spazzati via perché osarono occuparsi anche di<br />

mafi a e politica, mafi a e aff ari, mafi a e istituzioni.<br />

Prima andavano bene, poi quando incominciarono<br />

ad avvicinarsi a questi livelli, professionalmente<br />

parlando, vengono spazzati via. Ricordare<br />

questo ai giovani che non lo sanno è importante.<br />

Secondo, e qui mi rifaccio al sottotitolo, perché il<br />

terrorismo storico è stato sconfi tto e la mafi a no,<br />

questo impasto di mafi a con pezzi della politica,<br />

della fi nanza, delle istituzioni che rende tutto<br />

più vischioso, più diffi cile, e fa sì che una guerra<br />

che si sarebbe potuta vincere ancora oggi sia in<br />

atto. Altra ragione del libro, off rire una galleria di<br />

personaggi da ricordare positivamente, molti dei<br />

quali caduti sotto i colpi della violenza terroristica<br />

o mafi osa. Ma tra i personaggi da ricordare un<br />

posto di prima piano è la scorta, la mia gratitudine<br />

nei confronti di questi uomini, per tutto quello<br />

che hanno fatto per salvarmi la vita, pur cambiandola<br />

nel profondo.


Il Forte di Exilles<br />

Cuore dell'Alta Valle<br />

di CRISTINA NATTA SOLERI<br />

Museo Nazionale della Montagna - CAI-Torino<br />

Il Forte di Exilles, antica e imponente costruzione<br />

che sorge nel cuore della Valle di Susa,<br />

è oggi aperto al pubblico grazie a una stretta collaborazione<br />

tra la Regione Piemonte e il Museo<br />

Nazionale della Montagna Cai-Torino.<br />

Il Forte ha una storia antichissima, il primo nucleo<br />

fortifi cato è già documentato a partire dal 1155,<br />

quando i conti d’Albon esercitavano il controllo<br />

strategico, militare e mercantile, sulla strada del<br />

Monginevro, ed Exilles rappresentava il confi ne<br />

estremo orientale del principato.<br />

Nei secoli a seguire la struttura ha subito innumerevoli<br />

trasformazioni seguendo lo sviluppo dell’architettura<br />

militare. La conquista piemontese delle<br />

valli alpine della Dora e del Chisone, sancito dal<br />

Trattato di Utrecht del 1713, determina un nuovo<br />

corso per il Forte che subisce imponenti lavori di<br />

ristrutturazione e ammodernamento, tra cui il ribaltamento<br />

del fronte difensivo verso la Francia.<br />

Fatto radere al suolo dai francesi in seguito al trattato<br />

di Parigi del 1796, il Forte è stato ricostruito<br />

nell’assetto odierno tra il 1818 e 1829 dal Re di<br />

Sardegna tornato in possesso dei suoi territori.<br />

65


territorio<br />

66<br />

Prigione, caserma, luogo di reclutamento, a seguito<br />

dell’8 settembre del 1943 la fortezza viene<br />

abbandonata. Derubata e saccheggiata si avvia<br />

verso un inarrestabile declino. Verso la fi ne degli<br />

anni ’70, nell’ambito di un rinato interesse nei<br />

confronti dell’architettura militare, la Regione Piemonte<br />

inizia un progressivo piano di recupero del<br />

monumento. Nel luglio del 2000 il Forte è fi nalmente<br />

aperto al pubblico. Dall’ingresso principale,<br />

attraverso la prima e la seconda Tenaglia, si accede<br />

all’ampio e spettacolare Cortile del Cavaliere,<br />

nucleo centrale della struttura, dal quale si aprono<br />

La pianta del Forte (1546 circa) con la cinta esterna - bas fort -<br />

allora in costruzione. (ADIG Collection Chaper).<br />

al visitatore varie possibilità di visita.<br />

Due ampi percorsi guidati consentono la scoperta<br />

dell’opera architettonica nella sua complessità;<br />

due aree museali stupiscono il visitatore con allestimenti,<br />

ideati dall’artista torinese Richi Ferrero,<br />

originali e inaspettati, rispettosi dell’architettura<br />

del luogo nella scelta di elementi espositivi grezzi,<br />

dalle forme essenziali, tipici del mondo militare.<br />

La storia antichissima del Forte di Exilles è riproposta<br />

all’interno del Bastione Diamante attraverso<br />

sei plastici e innumerevoli carte e disegni, che illustrano<br />

le principali trasformazioni della fortezza. A<br />

spezzare il rigore dell’esposizione, a metà percorso<br />

espositivo, appare direttamente sul muro un<br />

fl usso di immagini in movimento: restituiscono<br />

una visione più intima del Forte, visto non solo<br />

come macchina da guerra, prodotto della perizia<br />

di architetti e ingegneri, ma luogo di uomini che<br />

hanno vissuto, combattuto e soff erto. Nel Fronte<br />

principale delle Cannoniere quarantaquattro soldati<br />

di pietra indossano uniformi militari, imponenti<br />

sfi lano all’interno di immensi acquari di cristallo;<br />

al loro fi anco scorre un nastro continuo alto<br />

quasi due metri sul quale, come pagine di un libro<br />

illustrato, delicati acquarelli narrano la storia degli


Alpini. A complemento sei scene fi sse - quasi a ricordare<br />

le “fermate” di un sacro monte - narrano, in<br />

modo assolutamente teatrale, la storia dell’uomosoldato,<br />

le sue emozioni, paure, speranze, i ricordi<br />

lontani. Dai muri escono memorie sonore: canti,<br />

musiche, rumori, echi lontani che, uniti alle immagini<br />

proiettate sulle scene, come a formare grandi<br />

quadri, creano un’atmosfera altamente coinvolgente.<br />

Nella straordinaria area del sottotetto, già<br />

altamente spettacolare per via della singolare architettura,<br />

caratterizzata da una grande collina di<br />

terra antiesplosione, sono protagonisti coloro che<br />

in passato hanno vissuto nel Forte. Due presenze<br />

attoriali appaiono sui muri lungo il percorso e narrano<br />

le memorie, i ricordi, le emozioni raccolte tra<br />

gli anziani del borgo di Exilles. Il risultato è fortemente<br />

straniante, parola e gesto risultano particolarmente<br />

poetici e toccanti.<br />

Sulle enormi piglie che si ergono al centro del sottotetto,<br />

prendono vita le immagini di un alpino e<br />

una giovane di paese mentre eseguono un ballo,<br />

sulla colonna centrale immobile testimone il volto<br />

serio e pensante del capitano. Ecco quindi l’altra<br />

faccia della vita nel Forte: lassù talvolta si andava<br />

a ballare. Un secondo percorso di visita, lungo e<br />

complesso porta alla scoperta dei vari livelli del<br />

Forte. Sui muri alcune ombre restano a testimoniare<br />

la presenza dei soldati lungo i corridoi, i<br />

camminamenti, determinando ancora una volta<br />

nuovi livelli emozionali inediti. Un’attenta illuminazione<br />

dona massimo risalto all’architettura dei<br />

luoghi; alcune stazioni audio in diverse lingue, in<br />

modo discreto e rigoroso, forniscono le principali<br />

informazioni storiche sul monumento. Il grande<br />

successo di pubblico ha stimolato in questi anni<br />

sempre nuove iniziative che tenessero viva l’attenzione<br />

sul Forte e promuovessero il territorio<br />

circostante. Ogni estate, periodo di massima affl<br />

uenza di pubblico, esposizioni, eventi e spettacoli,<br />

animano il Forte suggerendo sempre nuove<br />

occasioni di visita anche per chi già conosce il luogo.<br />

Artisti di grande livello internazionale si sono<br />

in questi anni esibiti nella splendida cornice del<br />

Cortile del Cavaliere, creando ogni volta spettacoli<br />

dal fascino indimenticabile.<br />

Un’attenta e scrupolosa programmazione degli<br />

eventi contribuisce quindi a creare un’identità<br />

chiara e defi nita del Forte, che si pone oggi come<br />

esempio particolarmente innovativo nell’ambito<br />

del recupero e riuso dell’architettura militare.<br />

67


sport - calcio<br />

68<br />

Modello Samp<br />

di PAOLO BLANC<br />

I Vertici della Sampdoria si rivelano<br />

Perché Sampdoria?<br />

Perché è senza ombra di dubbio una squadra meritevole<br />

di questo campionato, una compagine<br />

accattivante e simpatica sia nella sua dirigenza<br />

che nei giocatori, che nella trascinante tifoseria.<br />

Perché Sampdoria?<br />

Per rendere omaggio al suo Presidente patron<br />

della Erg, amante della nostra bella alta valle di<br />

Susa.<br />

Perchè Samdoria?<br />

Per simpatia ad Alessandro Garrone, Amministratore<br />

delegato della Erg e Presidente dello Sci Club<br />

Sestriere.<br />

Perchè Samdoria?<br />

Per riconoscenza alla numerosissima colonia di<br />

luguri che sin dai primi del ‘900 hanno popolato e<br />

tutt'ora frequentano l’Alta valle di Susa.<br />

RICCARDO GARRONE<br />

Presidente<br />

Presidente, ad inizio campionato ho scommesso<br />

una quota sulla Sampdoria in zona Champions. C'è<br />

in vista un progetto più ambizioso?<br />

“Pur non essendone un profondo conoscitore reputo<br />

il calcio uno sport molto bello e accattivante proprio<br />

per questa sua indecifrabile logicità. Nel football<br />

non sempre il più forte vince. Talvolta a prevalere è<br />

il migliore… Questo è successo a noi contro l’Inter<br />

di Mourinho non più tardi di qualche settimana<br />

fa. Detto ciò puntare su una Sampdoria campione<br />

d’Italia al momento mi pare quantomeno azzardato.<br />

Lo scudetto è un discorso che lasciamo ad altri,<br />

Inter e Juventus in primis. Ma abbiamo un’ottima<br />

squadra e proveremo di certo a restare nei quartieri<br />

alti della classifi ca il più a lungo possibile”.<br />

Una dirigenza preparatissima che compra oculatamente,<br />

con genialità e con un occhio ai giovani,<br />

uno staff tecnico e di preparatori all’avanguardia e<br />

che pianifi ca sul serio. Amato dai tifosi, che con lei<br />

vedono fasti e successi. Qual è il suo segreto?<br />

“Non vi sono alchimie, né tantomeno formule magiche.<br />

Esistono invece staff tecnici e dirigenziali<br />

assai preparati nel loro campo. Questa è la chiave<br />

dei successi della nostra Sampdoria. Persone e<br />

professionisti preparati che lavorano ogni giorno<br />

nell’ottica di un continuo e costante miglioramento.<br />

Il tutto con un occhio di grande riguardo nei<br />

confronti della straordinaria tifoseria blucerchiata,<br />

il nostro patrimonio più prezioso”.


BEPPE MAROTTA<br />

Direttore Generale<br />

Come il Presidente Garrone è il patron che tutti i tifosi vorrebbero, Lei<br />

Dott. Marotta è il D.G. che tutti i Presidenti vorrebbero. Alla fi ne una<br />

grande sinergia per grandi risultati?<br />

“Amo spesso defi nire il nostro, 'modello Sampdoria'. Per una società<br />

della così detta fascia intermedia come la nostra, risultati e obiettivi<br />

possono essere raggiunti solamente attraverso una precisa ed attenta<br />

programmazione. Al Presidente ed alla famiglia Garrone mi lega un<br />

rapporto di grandissima stima reciproca. Qui alla Samp ho trovato la<br />

mia dimensione ideale raggiungendo importanti traguardi a livello<br />

umano e professionale. E qui alla Samp lavoriamo ogni giorno con<br />

l’intento preciso di portare questa squadra e questo club sempre più<br />

in alto e sempre nel rispetto delle linee di condotta economico – strategiche<br />

indicate dalla proprietà”.<br />

I giornali ne hanno già parlato e noi che viviamo in loco lo possiamo<br />

confermare: a Sestriere si sta mettendo a punto un eccellente impianto<br />

sportivo per poter ospitare le grandi squadre di calcio per i<br />

pre campionati e la preparazione, addirittura la Nazionale. A duemila<br />

metri l’ossigenazione è ottima. Cosa ne pensa? Ci sarà la possibilità di<br />

vedere la Sampdoria al Colle?<br />

“Al Sestriere non più tardi di tre anni fa si è svolto un evento importante<br />

e prestigioso quale le Olimpiadi Invernali. Le strutture ricettive e gli<br />

impianti presenti al Colle sono senza ombra di dubbio di primissimo<br />

livello. La località piemontese quindi appare come un luogo ideale<br />

per quella che può essere la preparazione pre-stagionale di un team<br />

professionistico. Le nostre strategie future in tal senso devono ancora<br />

essere delineate, ma di certo Sestriere potrebbe benissimo rappresentare<br />

un’ottima alternativa a Moena, località trentina che da ben<br />

otto stagioni ospita il nostro ritiro estivo”.<br />

L’ultima domanda non può che essere per "lui". Dott. Marotta, dica ai<br />

lettori di Vialattea Magazine, com’è il talento di Bari vecchia, fuori e<br />

dentro il campo? Un aneddoto su Cassano, la prego!<br />

“A Cassano mi lega un rapporto davvero straordinario sotto ogni punto<br />

di vista. Antonio è un ragazzo splendido che da un grandissimo<br />

valore a sentimenti quali il rispetto e la sincerità. Dentro il campo non<br />

scopro certo io quale autentico fuoriclasse sia. Un campione unico<br />

nell’intero panorama del nostro calcio nazionale. Aneddoti sul personaggio<br />

Cassano ve ne sono diversi. Come tante sono le leggende<br />

e le dicerie che lo riguardano e lo accompagnano fi n dalla sua prima<br />

giovinezza. Antonio altri non è - alla fi ne - che un ragazzo di 27 anni<br />

come tanti altri, magari un po’ più esuberante, ma con un cuore davvero<br />

grande”.<br />

Il Presidente<br />

Riccardo Garrone<br />

Il Direttore Generale<br />

Beppe Marotta<br />

calcio - il personaggio<br />

69<br />

Antonio Cassano


sport - mtb<br />

72<br />

LUIGI DEL NERI<br />

Allenatore<br />

La Samp gioca bene, qualità, forza fi sica, tecnica<br />

e cuore!<br />

“La Samp gioca un calcio credo organizzato. E<br />

questa è al momento la mia più grande vittoria di<br />

questi miei primi mesi in blucerchiato. Le vittorie,<br />

le prestazioni arrivano grazie ad una compattezza<br />

importante alla quale si affi ancano com’è giusto<br />

che sia le innate qualità tecniche dei nostri giocatori.<br />

Alcuni peraltro di altissimo profi lo, conosciuti<br />

e apprezzati sia a livello nazionale che internazionale”<br />

Lei è senza dubbio un grandissimo allenatore e<br />

motivatore. Il suo famoso e amato predecessore<br />

Vujadin Boškov soleva dire: “è rigore quando arbitro<br />

fi schia”. Qual è il suo motto?<br />

“Quello dei rigori è un argomento un pochino delicato,<br />

specie per noi che nelle ultime settimane<br />

siamo stati, a mio modesto modo di veder, fortemente<br />

penalizzati da talune decisioni arbitrali. Il<br />

mio motto? Non vivo di slogan, né di parole. Se<br />

lo avessi di certo punterei forte sul concetto del<br />

“lavoro”, inteso come sforzo mentale, fi sico e motivazionale<br />

per raggiungere gli obiettivi prefi ssati”.<br />

Il Mister<br />

Luigi Del Neri


di RITA QUARTA<br />

Alessandro Garrone, Amministratore Delegato di<br />

ERG spa, altri innumerevoli incarichi di prestigio, il<br />

tempo è un suo alleato?<br />

Il tempo è scarso per tutti, ma dedicare regolarmente<br />

un po' di tempo alle proprie passioni lo<br />

ritengo fondamentale per la salute fi sica e psichica.<br />

Fortunatamente la montagna è una passione<br />

in cui la mia famiglia mi segue, e questo mi aiuta<br />

molto e mi stimola a trovare tutti i momenti possibili<br />

per dedicarmici.<br />

Come è nata la sua passione per lo sci, tanto da<br />

ricoprire l'incarico di Presidente dello Sci Club Sestriere?<br />

Ho sempre sciato sulle piste della Vialattea, sin da<br />

piccolo. Non sono mai stato un agonista, semplicemente<br />

uno sciatore appassionato. Frequentare<br />

Sestriere mi ha permesso di conoscere tante persone<br />

legate anche allo Sci Club. Da lì, per passione,<br />

amicizia e spirito di servizio, ho deciso di mettere<br />

a disposizione di una realtà così importante per la<br />

valle parte del mio tempo e della mia esperienza,<br />

golf - l’intervista<br />

73


l’intervista<br />

72<br />

che non signifi ca capacità tecnica, ma credo semplicemente<br />

un contributo di gestione e di relazioni.<br />

Cosa la lega alle nostre montagne?<br />

Una casa di famiglia accogliente, amici, passione<br />

per le camminate, lo scialpinismo, la caccia di<br />

montagna...insomma uno spirito da montanaro.<br />

Un giudizio spassionato sul comprensorio della<br />

Vialattea e sui suoi amministratori.<br />

Sono stati fatti grossi passi avanti, attraverso investimenti,<br />

gestione e programmazione. Il miglioramento<br />

delle piste del comprensorio è evidente e<br />

sono certo che i frequentatori di queste piste lo<br />

apprezzeranno. Per fare un salto ulteriore mi auspico<br />

che tutti i soggetti che nella valle off rono<br />

servizi turistici riescano a fare squadra per il benefi<br />

cio di tutti. Parlo di ristoratori, albergatori, scuole<br />

di sci, sci club, pubblica amministrazione, federazioni<br />

ecc... Dobbiamo a volte con umiltà e senso<br />

critico guardarci in giro ed imparare da chi è riuscito<br />

in modo egregio a sfruttare turisticamente il<br />

patrimonio naturalistico creando valore e ricchezza<br />

per località anche marginali.<br />

Cosa secondo lei da imprenditore e grande manager<br />

servirebbe all'Alta Valle di Susa per essere alla<br />

ribalta in tv, stampa e web. Si dovrebbe seguire il<br />

modello Cortina?<br />

Credo che l'Alta Valle di Susa non possa e non<br />

debba puntare al modello Cortina, che signifi ca<br />

soprattutto bellezze naturali irripetibili e mondanità.<br />

L'alta Valle di Susa deve invece puntare su<br />

sport, agonismo, relax e servizi, in sintesi deve presentarsi<br />

come una località di alta montagna che<br />

punta sulla vita sana e sportiva. Se i frequentatori<br />

di queste valli scopriranno quel tipo di valori, sono<br />

certo che la risonanza su tv e stampa arriverà di<br />

conseguenza.


GOLF SESTRIERE<br />

UNA PASSIONE<br />

GIOVANE<br />

di PAOLO BLANC<br />

Hermann Casse Filippo Armand<br />

“È STATA UN’ESTATE ESALTANTE”<br />

così ribadiscono FILIPPO ARMAND<br />

ed HERMANN CASSE<br />

Eh sì, perchè dopo anni di gestione da parte della<br />

Sestriere spa, il Golf di Sestriere è passato di<br />

mano. A prenderne le redini sono stati i giovani<br />

professionisti di casa nostra, Filippo Armand e<br />

Hermann Casse, affi ancati dall’anima del Golf Sestriere<br />

Donatella Bertrand e dal Presidentissimo<br />

Paolo De Chiesa. “Questo primo anno di stagione<br />

è stato esaltante, abbiamo trovato riscontro, partecipazione<br />

ed entusiasmo – è Filippo che parla. -<br />

È una grande soddisfazione aver preso la gestione<br />

del Golf di Sestriere, io e la mia famiglia siamo cresciuti<br />

su questi campi, abbiamo lavorato, qui c’è il<br />

nostro cuore e la nostra passione. Ho 22 anni, qui<br />

mi trovo alla grande. Sono professionista dall’aprile<br />

2006, dopo aver sostenuto un corso di cinque<br />

mesi con esame fi nale a Roma. Quest’estate eravamo<br />

sui campi già alle otto e mezzo del mattino,<br />

con adrenalina e pronti a cominciare il lavoro con<br />

entusiasmo. All'arrivo degli “allievi” si iniziava. Abbiamo<br />

lavorato con lezioni diversifi cate, dai giovani<br />

agli adulti fi no ai bambini (si può iniziare a gio-<br />

sport - golf<br />

73


sport - golf<br />

74<br />

care a golf dai sei-sette anni), per i quali abbiamo<br />

organizzato corsi di primo approccio alla tecnica.<br />

E proprio sui giovani che con Hermann stiamo lavorando<br />

da qualche anno. ABBIAMO UN CLUB<br />

DEI GIOVANI, UNA DECINA DI RAGAZZI PRO-<br />

PRIO DI SESTRIERE CHE SEGUIAMO COSTAN-<br />

TEMENTE DUE, TRE VOLTE LA SETTIMANA, un<br />

paio d’ore al giorno, per sviluppare l’attività sportiva<br />

giovanile, che è anche il progetto primario<br />

della Federazione Italiana di Golf. Mentre d’estate<br />

siamo sui campi, d’inverno utilizziamo il Palazzetto<br />

dello Sport. Là c’è una funzionale palestra, alcune<br />

postazioni per il maestro ed un simulatore<br />

di campo da golf … bellissimo … L’ACCESSO AL<br />

GOLF INDOOR INVERNALE È GRATUITO PER I<br />

POSSESSORI DELLO STAGIONALE VIALATTEA,<br />

si paga solo la lezione. Il campo estivo 18 buche è<br />

bellissimo ed abbiamo fatto quanto possibile per<br />

migliorarlo ancora”.<br />

Prosegue Hermann, anche lui professionista, da<br />

oltre 5 anni. “Appena si scioglie la neve iniziamo<br />

con le concimazioni dei green e sui tee di partenza,<br />

insomma sulle zone dove c’è più passaggio.<br />

Una volta terminate le concimazioni, inizia a<br />

A fi anco<br />

Donatella<br />

Bertrand<br />

Hermann intento ad<br />

insegnare la preparazione<br />

dei bunker.<br />

crescere l’erba e di conseguenza il grande lavoro<br />

consiste proprio nel taglio di quest’ultima, oltre al<br />

posizionamento delle bandiere e degli indicatori.<br />

DOPO TRENT’ANNI SIAMO PASSATI DA UNA<br />

QUINTUPLA TRAINATA AD UNA QUINTUPLA<br />

IDRAULICA. Questa macchina permette di fare<br />

un taglio d’erba molto più preciso e dettagliato,<br />

nulla a che vedere con il vecchio sistema”.<br />

DONATELLA BERTRAND<br />

Direttore Golf Sestriere<br />

Passare la mano ai ragazzi è stato sicuramente un<br />

grande traguardo. Sono vent’anni che mi occupo<br />

del Golf di Sestriere, conosco nei minimi particolari<br />

campo e … giocatori. Una passione, una<br />

grande passione che i ragazzi hanno trasformato<br />

in professione. Certo nulla sarebbe accaduto se<br />

alle spalle non avessimo la Sestriere spa. L’INGE-<br />

GNERE E L’AMMINISTRATORE HANNO CRE-<br />

DUTO NEI RAGAZZI, LI HANNO STIMOLATI, LI


Una giornata di nebbia sul Colle non distoglie la concentrazione.<br />

Paolo De Chiesa con il fi glio Nicola e l'amico di sempre Pierino Gros guardano attenti Filu sul puttin green.<br />

HANNO AIUTATI ED I RISULTATI CREDO SIANO<br />

STATI TANGIBILI. Sinceramente un po’ mi dispiace<br />

non essere più in prima linea nella gestione del<br />

Golf, ma va bene così. I ragazzi sono bravi, bravissimi<br />

e poi sono affi ancati da Paolo De Chiesa, una<br />

bella garanzia! La passata stagione estiva, test per<br />

il primo anno di gestione, è andata bene. Indubbiamente<br />

si sono visti dei “cambiamenti”, il Golf, in<br />

generale, come sport si è svecchiato, ed anche al<br />

campo di Sestriere tanti giovani quest’anno hanno<br />

preso per la prima volta in mano una mazza<br />

da golf. Inoltre, con grande soddisfazione personale,<br />

ho notato l’apprezzamento nei confronti dei<br />

ragazzi, da parte degli storici aff ezionati golfi sti.<br />

PER TUTTO L’INVERNO, AL GOLF INDOOR,<br />

GLI “ALLIEVI” SARANNO AFFIANCATI DA<br />

HERMANN, FILIPPO ED ANCHE DAL GRANDE<br />

SERGIO BERTAINA, CHE PER INTENDERCI È<br />

L’ALLENATORE DEI FRATELLI MOLINARI, NEO<br />

VINCITORI DELLA WORLD CUP IN CINA.<br />

PAOLO DE CHIESA<br />

Presidente Golf Sestriere<br />

Quest’estate vi è stato il cambiamento della<br />

società di gestione del Golf, passando dalla Sestrieres<br />

SpA alla CAAR di Filippo Armand ed Hermann<br />

Casse, due giovani professionisti di casa,<br />

ben referenziati e che hanno investito in ciò che<br />

credono. Paolo, cosa ne pensi? Hai riscontrato<br />

delle diff erenze rispetto alla passata gestione?<br />

Direi che diff erenze sostanziali non ce ne sono<br />

La tecnica di Filippo, Paolo De Chiesa e Pierino Gros.<br />

state, in fondo è cambiato poco o nulla a livello<br />

di organizzazione lavoro. C’è sempre Donatella<br />

Bertrand che è una grande professionista, lo era<br />

prima, lo è ora. Certo, c’è più responsabilità, ovviamente.<br />

Essendo la società CAAR dei ragazzi,<br />

a gestire in toto il golf, Hermann e Filippo sono<br />

per così dire al fronte. Quello che posso appurare<br />

è che c’è stato un ulteriore miglioramento, lo si<br />

vede soprattutto dai particolari, anche in campo.<br />

Già prima tutto era tenuto bene, ma quest’anno è<br />

stato perfetto. Una cosa che mi sento di dire è che<br />

si è notato maggior entusiasmo rispetto al passato.<br />

L’ambiente è il massimo: quest’estate abbiamo<br />

organizzato gare e piccoli eventi che sono stati<br />

accolti con tanto entusiasmo e partecipazione<br />

anche dai nostri giocatori. Stiamo andando molto<br />

bene, siamo soddisfatti. DIREI CHE SIAMO PAR-<br />

TITI CON IL PIEDE GIUSTO PER IL PROSSIMO<br />

ANNO.<br />

Quest’inverno al Golf Indoor avremmo Sergio Bertaina,<br />

questo vuol dire nuova ed importante clientela<br />

e grande professionalità. Ne siamo onorati.<br />

Le premiazioni dell'estate <strong>2009</strong>. Foto a sinistra: Giorgio Merletti, professionista di golf, Paolo De Chiesa, il Sindaco di Sestriere Valter Marin, il<br />

Vicesindaco e Direttore della Scuola Nazionale Sci Sestriere Gianni Poncet, il maresciallo dei Carabinieri Piero Micheletti, Filippo, Hermann e Donatella.<br />

Foto al centro: Michele, Direttore della Club House con Beppe Furino. Foto a destra: l'Amministratore Delegato della Sestrieres SpA e Vice<br />

Presidente del Circolo Golf Alessandro Perron Cabus, Hermann, Filippo e Emanuele Bolognesi, membro P.G.A.I.


l'evento<br />

76<br />

Cavalieri ed<br />

amazzoni<br />

Grande festa al Villaggio Olimpico di Sestriere che<br />

ha ospitato cavalieri ed amazzoni impegnati nel<br />

Concorso Ippico Nazionale A categoria 4 stelle<br />

organizzato da Nardi Eventi Sportivi, dal Villaggio<br />

Olimpico con il patrocinio del Comune di Sestriere.<br />

Un evento prestigioso disputatosi di fronte al<br />

Villaggio Olimpico a “cavallo” di luglio ed agosto<br />

<strong>2009</strong>. Una sorpresa per gli ospiti del Villaggio che<br />

potevano continuare seguire le avvincenti fasi del<br />

concorso direttamente dal balcone del proprio alloggio,<br />

godendo di un panorama incredibile visto<br />

che il campo di gara si aff acciava sui Monti della<br />

Luna.<br />

Due Grand Prix di tre giorni (28.000 euro di montepremi<br />

ciascuno) ed un Trofeo a Squadre “Villaggio<br />

Olimpico” hanno richiamato 300 cavalli nelle<br />

scuderie allestite a 2.035 metri di altitudine.<br />

Il primo Gran Premio “Comune di Sestriere”, dal<br />

23 al 26 luglio, è stato vinto da Alessandro Riario<br />

Sforza in sella a Oxer Del Cetona. La concorrenza<br />

si è fatta ancor più agguerrita, dal 30 luglio al 2<br />

agosto, per il secondo e conclusivo appuntamento,<br />

il Gran Premio “Villaggio Olimpico” con il 4 volte<br />

campione italiano, Roberto Arioldi, che ha fatto<br />

valere classe e talento vincendo il barrage fi nale<br />

di domenica 2 agosto in sella a Loro Piana Agadir.<br />

Seconda piazza per Augusto Daniele Da Rios<br />

in sella ad Ultimate seguito da Clint Sulmoni su Elf<br />

Dalì.


ospiti per due<br />

settimane<br />

del Villaggio<br />

Olimpico<br />

Sestriere<br />

Oltre ai 300 cavalli impegnati sul campo di gara,<br />

altri 510 cavalli vapore erano a disposizione dei<br />

clienti del Villaggio Olimpico di Sestriere per un<br />

test drive organizzato in collaborazione con Jaguar<br />

Italia e Jaguar Torino. Gli ospiti del villaggio<br />

hanno infatti avuto modo di provare i 510 cavalli<br />

“alloggiati” sotto il cofano della Jaguar XF R. Oltre<br />

alla XF R è stata a messa a disposizione del test<br />

drive anche una XK R Convertible, una splendida<br />

cabrio che monta lo stesso motore da 510 cavalli<br />

per emozioni uniche capelli al vento lungo le<br />

incantevoli strade che circondano Sestriere e le<br />

montagne olimpiche.<br />

Prima del gran fi nale, cavalieri ed amazzoni hanno<br />

partecipato numerosi al brindisi al Tiratardi, off erto<br />

in serata dalla direzione del Villaggio Olimpico, per<br />

celebrare il successo di queste due settimane dedicate<br />

alla grande equitazione. Per tutti lo sguardo è<br />

già rivolto all’estate <strong>2010</strong> con la novità del passaggio<br />

di titolazione a livelli internazionale.<br />

l'evento<br />

77


Matteo Eydallin,<br />

un astro nascente<br />

ma già carico di<br />

allori!<br />

INTERVISTA A MATTEO EYDALLIN<br />

di CLAUDIO TESCARI<br />

DOPO ESSERE STATI PRESENTI ALLA FESTA ORGANIZZATA IN SUO ONORE, NELLA SUA SAUZE D’OULX,<br />

A FINE AGOSTO <strong>2009</strong>, ABBIAMO SCAMBIATO QUALCHE CHIACCHIERA CON LUI, ALCUNI GIORNI DOPO,<br />

RIVOLGENDOGLI QUALCHE DOMANDA.<br />

Quando hai iniziato a praticare sport a livello agonistico?<br />

Ho iniziato nella stagione 2002-2003 correndo a piedi e in mountain bike poi mi sono avvicinato successivamente<br />

allo sci alpinismo cogliendo i primi frutti nel 2005.<br />

Sei atleta polivalente, ti cimenti infatti con successo in diverse discipline sportive…<br />

Si, è vero, anche se negli ultimi tempi mi sto dedicando quasi esclusivamente allo sci alpinismo che mi sta<br />

dando tante soddisfazioni.<br />

Hai dimostrato più volte di amare lo sport in genere, anche e soprattutto quello estremo…<br />

A 19 anni sono diventato maestro di sci e tutt’ora opero nella scuola sci Sauze D’Oulx. Poi mi sono messo in<br />

gioco, come piace a me, aff rontando nuove sfi de, nuovi avversari, imprese inedite… Mi donano forza, appagamento,<br />

autostima, regalandomi sempre emozioni intense.<br />

Quali obiettivi a medio termine?<br />

I Mondiali di Andorra sui Pirenei e la blasonata “Patroville des Glaciers” in Svizzera sono le due aspirazioni a cui<br />

tengo, che completerebbero tra l’altro lo slam.<br />

Cosa si prova ad aff rontare certe gare ai limite dell’impraticabilità?<br />

Fatica innanzitutto, coronata dalla soddisfazione di aver portato a termine una diffi cile prova, fi nendo tra i migliori,<br />

e provando sensazioni tra le più svariate, pressoché impossibili da raccontare. Quando sei in gara pensi<br />

di chiudere al più presto, studi i tuoi avversari, impari a soff rire, a vivere.<br />

Quanto sudore e quanta determinazione nel praticare lo sci alpinismo?<br />

In inverno mi alleno tutti i giorni. Fanno eccezione i periodi in cui si gareggia spesso in quanto serve tempo per<br />

recuperare. L’impegno è determinante, come in tutti gli sport. Si inizia con grossi carichi in autunno, poi via via<br />

che si avvicina la stagione la preparazione diventa più blanda. Si entra poi nel vivo con le prime escursioni sci<br />

alpinistiche, sciando sovente anche sulle piste battute ed in neve fresca. I miei luoghi preferiti d’allenamento<br />

sono le nostre montagne altovalsusine privilegiando naturalmente quelle di casa mia (Sauze d’Oulx e dintorni),<br />

ma non diniego altri siti nella vicina Francia ed i luoghi montani della Val d’Aosta, che sono sede del Centro<br />

Sportivo Esercito di Courmayeur, di cui faccio parte, e poi comunque mi alleno con la Nazionale.<br />

Alla carriera nell’Esercito ci pensi?<br />

Attualmente sono Caporal Maggiore, mi trovo bene e sono suffi cientemente seguito per quello che faccio. In<br />

futuro si vedrà, lascio comunque aperte le porte a qualsiasi scelta.<br />

Concludiamo questa intervista congratulandoci per le tue meravigliose imprese ma ti aspettiamo ad ulteriori<br />

traguardi. Un solo grande motto “sentenzia” tutto quanto hai fatto vedere fi nora. “PASSIONE E CO-<br />

STANZA… PREMIANO”. Auguri vivissimi Matteo!<br />

"Grazie per tante adulazioni, forse troppe. Colgo comunque l’occasione per porgere un sincero saluto ai tutti i<br />

frequentatori della Vialattea con la speranza di non deludere coloro che credono in me".<br />

il campione<br />

79


sci club - la storia<br />

80<br />

a cura dello SCI CLUB CLAVIERE<br />

La località di Claviere è stata meta preferita<br />

dei primi sciatori piemontesi, frequentatori dello<br />

Ski Club Torino, fondato da Adolfo Kind. NEL<br />

1924 CLAVIERE INAUGURA LA<br />

CAPANNA GIMONT E INVENTA IL<br />

“TRAMPOLINO“. A conferma della qualità<br />

degli impianti Claviere viene scelta come località<br />

di preparazione delle Olimpiadi invernali di Chamonix<br />

dello stesso anno e proprio grazie alla creazione<br />

di questo impianto Vallarino Gancia istituisce<br />

l’omonimo trofeo, che vede la partecipazione<br />

di atleti provenienti da tutta Europa. Tra questi si<br />

Dagli albori ad oggi<br />

distinguono i fratelli Moiso di Cesana, che gareggeranno<br />

in tutta Europa con i colori di Claviere.<br />

NEL 1932 VIENE FONDATA LA PRI-<br />

MA SCUOLA ITALIANA DI SCI e a<br />

Pietro Brun viene consegnata la tessera n° 2 dei<br />

maestri diplomati dalla FISI. La seconda guerra<br />

mondiale segna l’interruzione dell’attività sportiva<br />

ed in questa zona di confi ne gli impianti vengono<br />

distrutti o gravemente danneggiati. Le poche<br />

attività sportive fanno riferimento, in quegli anni,<br />

allo Sporting Club Claviere.<br />

Nel dopoguerra Don Bruno Ferrari dà un nuovo<br />

impulso allo sci e negli anni 50 e 60, con alcuni<br />

maestri della Scuola di Sci si adopera per procurare<br />

ai suoi atleti l’attrezzatura per gareggiare.


NEL 1966 CLAVIERE OSPITA LE<br />

UNIVERSIADI CHE LA RIPORTA A<br />

LIVELLO INTERNAZIONALE.<br />

Nel 1972 Don Bruno, con l’appoggio di alcuni<br />

appassionati locali, deposita il nuovo Statuto<br />

dello Sci Club Claviere. Successivamente diventa<br />

presidente Silvano Sportelli affi ancato da Franco<br />

Capra (l’attuale Sindaco) e lo Sci Club partecipa a<br />

diverse fi nali nazionali, vincendo anche la Coppa<br />

Piemonte nel 1972-73. Atleti di punta sono: Marco<br />

Sportelli, Giovanni Garizio, Fulvia Franco, Roberto<br />

Voyron, futuri allenatori e Alfredo Voyron, allenatore<br />

e sponsor. Tutti e cinque ottengono importanti<br />

risultati in ambito nazionale. E già al suo primo<br />

anno di attività lo Sci Club Claviere si piazza 4°<br />

a livello nazionale giovanile.<br />

L’incontro internazionale con il Monginevro, disputato<br />

il 31 dicembre di ogni anno, vede protagonista<br />

ancora una volta le atlete del Club, che,<br />

capeggiate da Norma Brun, vincono per quattro<br />

anni di seguito.<br />

Alla fi ne degli anni settanta Enrico Peracino è il<br />

nuovo presidente e Franco Capra viene affi ancato<br />

nella direzione tecnica da Ele Brun. Il livello resta<br />

molto alto ed i risultati non si fanno attendere, soprattutto<br />

nelle discipline veloci. Verso la fi ne degli<br />

anno ’70 e l’inizio degli anni ’80, lo Sci Club si mette<br />

in luce per merito di Lucia Pistarino e Barbara<br />

Capra, entrambe in squadra nazionale.<br />

Negli anni ’80, però, a Claviere, uno dei comuni<br />

più piccoli d’Italia, non si riesce a reclutare gli atleti<br />

necessari e lo Sci Club viene ridimensionato.<br />

Giovanni Petruzzo diventa presidente e gli atleti<br />

vengono allenati da maestri della Scuola di Sci.<br />

Nel 1990 Roberto Stefanini diventa presidente e<br />

nel 1992 gli succede l’attuale presidente Barbaro<br />

Dal Pozzo, che, affi ancato da uno staff stabile di<br />

consiglieri, porta lo Sci Club ad avere 160 atleti,<br />

circa 350 soci e ad essere presente in tutte le categorie<br />

con notevoli risultati a livello giovanile. In 15<br />

anni lo Sci Club è sempre stato presente alle fi nali<br />

giovanili, vincendo alcuni titoli a livello nazionale.<br />

L’attuale direttore tecnico, Massimo Debernardi, è<br />

oggi affi ancato da 18 allenatori, quasi tutti ex atleti<br />

dello sci Club Claviere, che, come lui, riescono a<br />

trasmettere ai ragazzi lo stesso entusiasmo vissuto<br />

in prima persona. Entusiasmo condiviso anche in<br />

occasione delle fi nali di Coppa Europa femminili<br />

dello scorso anno, organizzate con grande successo<br />

dallo Sci Club in collaborazione con il Comune<br />

di Claviere e la Sestrieres SpA.<br />

Evento agonistico di grande risalto sulla scena internazionale,<br />

ma anche di rilevante impatto ambientale,<br />

se consideriamo la limitata estensione<br />

territoriale di Claviere per gli ingenti lavori di preparazione<br />

che portano quindi ad una riuscita ottimale<br />

della manifestazione. Proprio in considerazione<br />

dei lavori di ottimizzazione della pista Gialla, con<br />

il taglio di diverse piante, lo Sci Club ed il Comune<br />

di Claviere hanno abbinato uno studio diretto a limitare<br />

le emissioni di CO”2 ed hanno coinvolto gli<br />

atleti nel progetto di rimboschimento.<br />

Tra gli atleti di punta di oggi dello Sci Club ricordiamo<br />

Adam Peraudo, oggi in Nazionale B, Valentina<br />

Cillara Rossi, vincitrice assoluta dei Campionati<br />

Italiani di Categoria dello scorso anno e prima<br />

in classifi ca nelle più importanti gare di categoria<br />

a livello nazionale ed internazionale, Ross Peraudo<br />

ed Alberto Gatti, che si sono distinti nei Campionati<br />

Italiani Aspiranti.<br />

Lo Sci Club Claviere, ricco di tradizioni, è oggi un<br />

sodalizio ormai consolidato che svolge la sua attività<br />

agonistica con professionalità e si adopera<br />

anche per accogliere i suoi iscritti, valorizzando lo<br />

spirito di gruppo e di aggregazione di tutti i suoi<br />

atleti, proiettati nel futuro grazie anche alla forza<br />

della propria storia e della sua tradizione.<br />

sci club - la storia<br />

81


I cinquanta maestri della<br />

SCUOLA DI SCI DI CLAVIERE<br />

sono lieti di potervi accogliere<br />

e di farvi divertire!<br />

SCUOLA ITALIANA SCI CLAVIERE<br />

St. da Valle Gimont, 4 - 10050 Claviere (TO)<br />

Tel/fax: 0122-878818<br />

sci.claviere@libero.it<br />

www.scuolasciclaviere.it<br />

www.claviere.it<br />

Direttore: Giuseppe Gatti<br />

Direttore Tecnico: Marco Stefanini<br />

PIÙ DI SETTANT’ANNI,<br />

MA PORTATI DAVVERO BENISSIMO<br />

La SCUOLA DI SCI DI CLAVIERE è nata nell’ormai lontano 1932, quando la Federazione<br />

Italiana Sport Invernali ha indetto i primi esami per maestri.<br />

In questo lungo periodo di aff ascinanti avventure sulle montagne olimpiche, la<br />

“famiglia” si è ingrandita fi no a raggiungere un organico di 50 MAESTRI, dei quali 15<br />

ALLENATORI NAZIONALI e 10 ABILITATI all’insegnamento dello snow board.<br />

Numeri di assoluto prestigio che testimoniano l’importanza del lavoro svolto con<br />

massima professionalità su 50 chilometri di piste dalle 8 di mattina fi no alle 17.<br />

In corsa con i tempi moderni, la SCUOLA DI SCI DI CLAVIERE - che è dotata di una<br />

effi ciente struttura per il noleggio delle attrezzature - si è internazionalizzata in<br />

modo da far fronte alla massiccia presenza di ospiti stranieri in arrivo da tutta<br />

Europa. I maestri sono in grado di tenere lezioni in francese e in inglese, garantendo<br />

la migliore copertura possibile con corsi privati e collettivi che comprendono tutte le<br />

specialità delle nevi: sci, snow board, snow blade, freeride, carving, sci di fondo.<br />

Particolare attenzione è riservata ai bambini, aspiranti campioni che vengono<br />

“cresciuti”con grande passione.<br />

In uno scenario bianco ancora incontaminato, con 80% di neve programmata,<br />

Claviere apre la stagione all’inizio di dicembre e la conclude a primavera. Cinque<br />

mesi a contatto diretto con la natura e per di più con condizioni particolarmente<br />

vantaggiose per gli ospiti degli alberghi di Claviere. Ma non c’è solo l’attività su pista.<br />

La Scuola di Sci di Claviere organizza infatti anche gite con le ciaspole, esperienze<br />

indimenticabili in neve fresca, tour della Vialattea, fi accolate, gare di sci.


UNO SCATTO<br />

DI MONTAGNA<br />

FOTO di CARLA SCORZA - TESTO di ALBERTO DOTTA<br />

REGINA DELLE ALPI<br />

Specie: Eryngium alpinum L.<br />

Il nome del genere (“Eryngium”) fa probabilmente riferimento alla parola che ricorda il<br />

riccio : “erinaceus” (in particolare dal greco “erungion” = “eringio”); ma potrebbe anche<br />

derivare da “eruma” (= difesa), in riferimento alle foglie spinose delle piante di questo<br />

genere. Il colore dell’infiorescenza è verde brillante alla base e azzurro quasi cobalto nella<br />

parte alta.<br />

Diffusione: in Italia è considerata una pianta rara e comunque è presente solamente sulle<br />

Alpi (occidentali e orientali, non centrali).<br />

scatto<br />

83


3 secoli di... vicende<br />

Momenti di storia e di vita quotidiana tratti da "La Valsusa"<br />

4 SETTEMBRE 1897 - CHAMPLAS DU COL<br />

UN CACCIATORE CHE UCCIDE UN SERPENTE<br />

MOSTRUOSO<br />

Il 22 scorso agosto certo Poncet Francesco di questo luogo<br />

cacciando sul territorio di Pragelato, a circa mezz’ora<br />

dal colle del Sestrieres, s’abbattè in un serpente di enormi<br />

dimensioni, che si levo’ per assalirlo. Con tre fucilate ben<br />

dirette riusci’ a fare in pezzi il mostro, che misurava niente<br />

meno che 2 metri di lunghezza, e 45 centimetri di circon-<br />

LE NOTIZIE GIUDIZIARIE, 1897 nell’apposita rubrica<br />

Tribunale di Susa - Udienza del 1 aprile 1897<br />

Tomassone Giorgio di Michele, Traverso Natale di Luigi,<br />

Tommassone Angelo di Luigi e Tomassone Vincenzo di<br />

Giorgio tutti di San Giorio, imputati del delitto di furto di<br />

un gallo e di due galline in danno di Pognant Gros Francesco,<br />

furono il primo condannato alla pena della reclusione<br />

per giorni otto, danni e spese. Gli altri tre assolti per insuffi<br />

cienza d’indizi.<br />

16.4.1898 CRONACA DEL CIRCONDARIO<br />

IL TERRIBILE INCENDIO DI CESANA TORINESE<br />

Verso le ore 23 dell’11 corr. scoppiava per causa tuttora<br />

ignota in un punto ben precisato delle case di Peyron Claudio,<br />

Peyron Luigi, Armand Elia, un incendio che in breve<br />

divampava spaventoso, estendendosi a ben undici case, che<br />

andarono completamente distrutte, malgrado l’accorrere di<br />

202 militari di truppa, 16 uffi ciali, comandati dal Colonnello<br />

Cercone, e di molti terrazzani, e l’opera attiva dei RR.<br />

Carabinieri e dei pompieri accorsi anche dai paesi vicini,<br />

che manovravano 11 pompe. Alle 5 del mattino seguente, e<br />

cioè dopo circa 6 ore di continuo lavoro, l’incendio poteva<br />

essere circoscritto.I danni si fanno ascendere a ben 60.000<br />

lire, di cui quasi la metà assicurati.<br />

25.11.1899 CRONACA DEL CIRCONDARIO<br />

Sant’Ambrogio di Torino.<br />

DIGESTIONE IN GATTABUIA<br />

Il 16 corren. certo P.E. pregiudicato, portatosi nel caffè<br />

esercìto da Beltrametti Eugenio, vi pranzò e giuocò allegramente<br />

al bigliardo bevendo vino. Ma avendo fatto il conto...<br />

senza l’oste, questi giunse con una noticina di £ 5,70, di cui<br />

il bravo avventore non pagò che £ 2, protestando di non<br />

possedere altro denaro. L’oste non tenne buona questa per<br />

altro ottima ragione; per ciò l’uomo fu delicatamente condotto<br />

a digerire il pasto in Domo Petri.<br />

L’evoluzione dello sci. Campioni d’antan: (da sinistra) Luigi Genta, G. Gally,<br />

Luigi Faure, Renato Riva, Vincenzo Tini<br />

20 gennaio 1923 CONDOVE<br />

MORTE IMPRESSIONANTE<br />

"Giovedì mattina 11 corrente mese, nel cimitero, mentre<br />

stava per essere calata nella fossa la salma delle vedova Giorda<br />

(...) il campanaro e becchino Col Alessandro, di anni 62,<br />

veniva colpito da improvviso malore e stramazzava al suolo<br />

proprio vicino alla fossa aperta. Immaginarsi l'impressione<br />

dei presenti! (...) In quella mattinata freddissima, quantunque<br />

sofferente, offi ciava don G.B. Bruno. Impressionato ed<br />

angosciato per la improvvisa fi ne del bravo credente e buon<br />

lavoratore (...), anche il sacerdote cadeva al suolo svenuto".<br />

10 novembre 1923 SAUZE D'OULX<br />

IMPORTANTE INIZIATIVA PER LA LUCE ELETTRICA<br />

"Domenica 28 ottobre alle ore 14 nell'aula comunale ha<br />

avuto luogo un'assemblea, con l'intento di impiantare la forza<br />

idraulica per la luce elettrica a Sauze d'Oulx. L'assemblea<br />

riuscì numerosissima e tutti plaudirono all'ardita iniziativa<br />

che apporterà un maggiore sviluppo a questo caratteristico<br />

e simpatico paesello che si è meritato il nome di Perla della<br />

val di Susa (...)".<br />

LA STRADA CESANA-SESTRIERES... 1925<br />

è una delizia:<br />

è tutta ostruita a causa della neve; e gli operai hanno scioperato<br />

perché ... troppo pagati dall'impresa. Con L.8,80 al giorno<br />

non si mangia. Eppure essi non hanno eccessive pretese; non<br />

domandano che L. 10-12 al giorno, "Videant consules!"<br />

20 ottobre 1934 Sauze d'Oulx - STAGIONE SCIISTICA<br />

"Sauze tutta sta preparandosi a ricevere la clientela invernale,<br />

lo sciatore. Sauze d'Oulx non vuole essere seconda a<br />

nessuno. Come le sue consorelle della Valle (forse più grandi<br />

ma non più belle) è in pieno fervore di abbellimenti e di<br />

modernità, "sciisticamente parlando". La grandiosa pista di<br />

discesa per sci, Monte Triplex-Sauze d'Oulx con più di mille<br />

metri di dislivello, una delle migliori d'Italia, è pronta".


note e curiose<br />

10 marzo 1934 Sant'Ambrogio - GARA DI SCI<br />

"La domenica 25 febbraio ha dato a S. Ambrogio una manifestazione<br />

sportiva affatto nuova nel suo genere. Il percorso<br />

misurava all'incirca 10 Km. e si svolgeva - con due giri<br />

- nel tracciato che partendo dalla frazione San Pietro sale<br />

alla Croce Nera, segue per un tratto la cosidetta Strada dei<br />

Principi, per poi scendere attraverso una diffi cile e ripida discesa<br />

sui prati di S. Pietro. Circa quaranta concorrenti hanno<br />

partecipato alla gara".<br />

21 dicembre 1935 Sestriere<br />

NASCE LA SCUOLA DI SCI<br />

Sabato 14 dicembre a Sestriere viene inaugurata la Scuola<br />

Schiatori: era stata fortemente voluta dall'avv. Edoardo<br />

Agnelli, scomparso nel mese di luglio.<br />

SESTRIERES DIVENTA SESTRIERE 1935<br />

Il 29 marzo la Camera approva la modifi ca alla denominazione<br />

del comune che da Sestrières diventa Sestriere. ".<br />

Sestriere a colori. Una delle prime cartoline a colori di Sestriere.<br />

Collezione Emmanuel Bouvier.<br />

6 luglio 1935 Sauze d'Oulx<br />

UN VALSUSINO SUL MONTE BIANCO<br />

Lo sciatore valsusino Duccio Eydallin con gli allievi della Scuola<br />

alpina di Aosta scala il Monte Bianco e, appena raggiunta la vetta,<br />

invia per radio un fonogramma alla sua famiglia annunciando<br />

gioiosamente il fatto compiuto.<br />

NUOVE DENOMINAZIONI DI ALCUNI COMUNI<br />

DELLA VALLE - 1937<br />

"Un decreto pubblicato dalla 'Gazzetta Uffi ciale' dispone<br />

che le denominazioni dei Comuni di: Chianoc, Chiavrie,<br />

Clavières, Exilles, Oulx, Salbertrand, Vayes e Venaus, sono<br />

rispettivamente modifi cati in: Chianocco, Caprie, Claviere,<br />

Esille, Ulzio, Salabertano, Vaie e Venalzio.<br />

La denominazione della frazione Sauze d'Oulx nel Comune<br />

di Oulx è modifi cata in Salice d'Ulzio".<br />

Illustrazione<br />

d’epoca.<br />

Collezione Blanc.<br />

8 febbraio 1941 Sestriere<br />

CAMPIONATI MONDIALI A CORTINA<br />

Nella formazione nazionale i dirigenti dello sport italiano<br />

hanno voluto includere il biondo atleta Marcellin Alberto<br />

di Sestriere. Tempra magnifi ca di discesista il nostro robusto<br />

valligiano, il più giovane, "il bocia degli azzurri", ha saputo<br />

dimostrare dinnanzi ai più forti atleti di 11 nazioni che anche<br />

lui sa andare forte. Sfavorito in partenza, menomato nel<br />

suo rendimento da una forte infi ammazione alla gola e da un<br />

male agli occhi, tuttavia si lanciava sicuro e velocissimo giù<br />

per la pista delle Tofane. Il suo stile perfetto, la sua frenata<br />

magnifi ca presso le "porte" obbligate, gli hanno permesso<br />

di classifi carsi primo degli italiani e secondo nella classifi ca<br />

generale a soli 3'' dal tedesco Jenwenn.<br />

4 febbraio 1956 Sauze d'Oulx<br />

MIKE BONGIORNO A SAUZE<br />

Chi non conosce Mike Bongiorno? Chi no ha mai assistito<br />

al programma televisivo Lascia o Raddoppia? Chi non ha<br />

ascoltato alla radio "Motivo con o senza maschera"? Ebbene<br />

il simpatico presentatore è di casa a Sauze. A Sauze Mike<br />

veniva da studente epoca partigiana e dopo la parentesi della<br />

guerra, la prima cosa che ha fatto, sbarcato dall'America, è<br />

stata quella di venirci a trovare. Appena i suoi impegni lo<br />

permettono MIke corre a Sauze dove ha affi ttato una villa.<br />

Ci diceva giorni fa: "Ho girato il mondo ma il bel sole e le<br />

1° febbraio 1964 Claviere<br />

CADE LA FRONTIERA AL CENTRO DEL PAESE<br />

L'accordo è raggiunto: il paese sarà fi nalmente riunito. Il<br />

confi ne verrà arretrato di circa 300 metri, in direzione di<br />

Monginevro, per permettere a sedici caseggiati del nucleo<br />

centrale di Claviere di ritornare all'Italia.<br />

8 aprile 1967 - FORSE IN ALTA VALLE LE OLIMPIADI<br />

INVERNALI '76<br />

E' possibile, per l'Ente Provinciale al Turismo, prevedere la<br />

candidatura delle Alte Valli di Susa e Chisone per le Olimpiadi<br />

invernali '76, quando il piano comprensoriale che sarà<br />

stato creato, avrà consentito la realizzazione delle infrastrutture<br />

che ci permetteranno autorevolmente di competere<br />

con Chamonix e con Gstaad


scanner - l’azienda<br />

86<br />

La fortuna di un comprensorio come la Vialattea,<br />

è senz’altro quella di essere un domaine skiable<br />

naturale senza eguali, posto ad una manciata di<br />

minuti da una città come Torino ed a un paio d’ore<br />

da Milano e Genova. Questo ha fatto sì che negli<br />

anni 60/70 durante il boom economico, moltissime<br />

persone, abbiano investito qui i loro risparmi,<br />

acquistando case ed appartamenti. Le migliaia di<br />

abitazioni private che esistono sul territorio della<br />

Vialattea, sono certamente una risorsa incredibile<br />

per il turismo di Valle. La Sestrieres SpA, vende<br />

ogni anno più di settemila biglietti stagionali, che<br />

nella stragrande maggioranza dei casi, vengono<br />

acquistati proprio dai possessori di seconda casa.<br />

Si calcola che l’acquirente della tessera stagionale,<br />

eff ettui in media 23/24<br />

giornate di sci durante<br />

tutta la stagione. Questo<br />

numero di giornate<br />

è riconducibile in buona<br />

parte dalle vacanze<br />

nel periodo natalizio,<br />

da una settimana bianca<br />

quasi sempre in<br />

febbraio a ridosso del<br />

carnevale, e da qualche<br />

week and quando le<br />

condizioni climatiche<br />

sono più favorevoli. Poi<br />

c’è chi, per i più svariati<br />

motivi, non acquista lo<br />

stagionale, ma di volta<br />

in volta il biglietto giornaliero<br />

o pluri-giornaliero. Questo fruitore, sempre<br />

parlando in termini di media stagionale, utilizza<br />

la Vialattea dalle sette alle dieci volte. In questo<br />

caso la gita in montagna è quasi sempre legata<br />

alle condizioni climatiche eccellenti e/o per accompagnare<br />

i fi gli nelle varie competizioni di fi ne<br />

settimana che si svolgono nel nostro comprensorio<br />

(mediamente in un inverno in Vialattea si sommano<br />

30/40.000 atleti che partecipano alle varie<br />

gare da noi organizzate). Queste due tipologie di<br />

sciatori, lo stagionale ed il giornaliero, comporta-<br />

no per una società come la nostra, circa il 55% del<br />

fatturato. Ma mentre il primo lo si acquista a inizio<br />

stagione e quindi è per la società un biglietto “sicuro”,<br />

al contrario il giornaliero è essenzialmente<br />

come dicevamo, legato soprattutto alle condizioni<br />

climatiche e del manto nevoso, alla percorribilità<br />

delle strade ed altro ancora. Ad esempio, può<br />

sembrare un paradosso, ma un’importante partita<br />

di calcio in una delle città a noi vicine, fa sì che<br />

una buona parte di tifosi scelga il match sportivo,<br />

rispetto la sciata in montagna, determinando a<br />

volte, una fl essione di incassi pari ad un 25-30%.<br />

Tutto questo per evidenziare che per una società<br />

privata che gestisce impianti di risalita, sono di vitale<br />

importanza i biglietti giornalieri, quelli stagionali,<br />

ma senza dubbio<br />

il biglietto più ambito<br />

e gratifi cante, è il biglietto<br />

settimanale.<br />

Questo poiché, è fi n<br />

banale riportarlo, chi<br />

è in vacanza, solitamente<br />

in Hotel, ed ha<br />

acquistato il biglietto<br />

che gli permette di<br />

sciare liberamente<br />

per tutta la settimana,<br />

è un cliente “ormai in<br />

loco” acquisito, e se<br />

per sua sfortuna incappa<br />

in una settimana<br />

di brutto tempo,<br />

comunque ormai è in<br />

vacanza e quindi scia in ogni caso. Basti pensare<br />

che a diff erenza nostra, alcune stazioni turistiche<br />

del Trentino Alto Adige, producono il 95% del loro<br />

fatturato proprio col turista di settimana bianca.<br />

Queste considerazioni iniziali, sono il doveroso<br />

preambolo per aff ermare che se si vuole avere la<br />

certezza che il futuro della Vialattea e dell’indotto<br />

ad essa legato, (quindi buona parte dell’Alta Valle<br />

Susa) sia non dico in discesa, ma per lo meno in<br />

piano, dovremo nei prossimi anni far salire percentualmente<br />

il prodotto settimanale, in quanto


maggiormente gratifi cante per impianti, alberghi,<br />

scuole di sci, negozi, bar, ristoranti. Partendo proprio<br />

da quest’ultima considerazione, la Vialattea<br />

cosciente del ruolo determinante di capofi la commerciale<br />

dell’Alta Valle, ha promosso, in sinergia<br />

con gli albergatori locali, una sorta di “fi liera turistica”<br />

a disposizione di chiunque, per meglio porsi<br />

nella vetrina nazionale ed internazionale del turismo<br />

di montagna. Con la crisi mondiale in atto<br />

e con la concorrenza dei paesi emergenti, diventa<br />

sempre più determinante sapersi proporre in<br />

modo allettante, con un ventaglio di off erte il più<br />

completo e qualifi cato possibile. Oggi, ci ripetono<br />

tutti i maggiori luminari del prodotto “vacanze”, il<br />

Turista sceglie la propria meta sempre più in modo<br />

immediato e cioè senza grandi tempi morti tra la<br />

decisione di andare in vacanza e la vacanza vera<br />

e propria. La stragrande maggioranza di noi, inizialmente<br />

naviga in Internet per recepire le prime<br />

informazioni sulla località preferita, contrappone<br />

le varie opportunità, soppesa le off erte ed i servizi,<br />

fa i doverosi calcoli con il proprio portafogli,<br />

ma poi, una volta presa la decisione, quello che<br />

maggiormente auspica e desidera, il potenziale<br />

“vacanziere” è la possibilità, l’immediatezza, di<br />

comprare il “giocattolo”, confermando subito la<br />

propria scelta. Consapevole di questa esigenza,<br />

la nuova proprietà della Sestrieres SpA ha caldeggiato<br />

la nascita di “VIALATTEA INCOMING” che<br />

altro non è che un’organizzazione che si mette a<br />

disposizione di chiunque scelga la nostra zona per<br />

soggiornarvi.<br />

Alessandro Perron Cabus<br />

Amministratore Delegato Sestrieres SpA<br />

COS’È VIALATTEA INCOMING…<br />

Vialattea Incoming è stata creata con il preciso<br />

compito di abbreviare la distanza, tra la richiesta<br />

e l’off erta, cercando di favorire per quanto possibile,<br />

la vendita per più giorni, di un “pacchetto”<br />

vacanza, che preveda la possibilità per il consumatore,<br />

di prenotare on-line oltre il soggiorno in<br />

hotel, tutti i servizi ad esso correlati, come a titolo<br />

di esempio il biglietto degli impianti di risalita, la<br />

scuola sci, il noleggio di attrezzatura sportiva, la<br />

prenotazione del taxi-bob, un’escursione in eliski,<br />

la ciaspolata nei boschi e quant’altro. Il portale<br />

in questione, fa sì che ogni Albergatore che lo<br />

desideri, potrà “presentare” la propria struttura,<br />

inserendo senza alcun onere, le camere che in<br />

quel momento risulteranno ancora invendute alla<br />

tariff a che riterrà più opportuna. A quel punto la<br />

controparte, il Turista, sceglierà a seconda delle<br />

proprie esigenze, l’Hotel o il Residence che più gli<br />

aggrada, bloccando il periodo scelto, aggiungendo<br />

lo ski-pass e facoltativamente tutti o parte dei<br />

servizi che in quel momento il comprensorio sarà<br />

in grado di proporre. Aggiungerà le modalità di<br />

pagamento prescelte e dopo aver inserito i dati<br />

personali, senza nemmeno una telefonata, ma<br />

con un semplice “clik” sulla tastiera del computer,<br />

in maniera diretta ed immediata, avrà acquistato<br />

la sua meritata vacanza. Questo senza precludere<br />

alcunché all’Albergatore, il quale nel preciso<br />

istante si trovasse nella condizione di vendere direttamente<br />

una delle camere precedentemente<br />

proposte sul web, non dovrà fare altro che andare<br />

sul sito, inserire la propria password e dichiarare<br />

occupata la camera in questione e da quell’istante<br />

la stessa non apparirà più prenotabile. Logicamente<br />

il compito di Vialattea Incoming non si esaurisce<br />

con la conduzione di detto portale, ma in stretta<br />

collaborazione con la Sestrieres SpA, di concerto<br />

con gli operatori pubblici e privati, con i consorzi<br />

alberghieri, con Turismo Torino & Provincia, provvede<br />

a veicolare materiale pubblicitario, partecipa<br />

a fi ere e saloni, produce fi lmati e gadget per promuovere<br />

l’intero territorio. Detto questo, siamo assolutamente<br />

coscienti di non aver scoperto come<br />

si dice l’acqua calda, visto che portali simili sono<br />

ormai abbastanza comuni e nemmeno ci aspettiamo<br />

che ci sia l’immediata rispondenza della totalità<br />

degli operatori di Valle, ma confi diamo che,<br />

essendo obiettivo comune favorire una spinta<br />

propulsiva al turismo montano, questo progetto<br />

ormai “concretizzato” sia un valore aggiunto di Valle<br />

a disposizione dei nostri potenziali fruitori.<br />

Francesco Bogetti<br />

Responsabile vendite Vialattea Incoming<br />

scanner - l'azienda<br />

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scanner - l'azienda<br />

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GRUPPO FONDIARIA SAI<br />

SALVATORE MAZZA, TITOLARE DELL’AGENZIA<br />

FONDIARIA-SAI TRAIANO DI TORINO, presenta<br />

agli appassionati della montagna il profi lo sociale<br />

dell’assicurazione sciistica e i vantaggi della rinnovata<br />

“Protezione Neve”, copertura che ha riunito in<br />

un solo pacchetto tutte le competenze di Fondiaria-Sai,<br />

Sestrieres, Pronto Assistance, Sistemi Sanitari,<br />

centri medici e responsabili di soccorso.<br />

Non c’è dubbio che negli ultimi anni la predisposizione<br />

all’acquisto di prodotti assicurativi sia sensibilmente<br />

cresciuta tra gli italiani, sebbene la diff usione<br />

di una matura cultura assicurativa non abbia<br />

ancora raggiunto i livelli di Paesi come Inghilterra<br />

e Germania. A questo riguardo, è interessante evidenziare<br />

come siano mutate le abitudini all’acquisto<br />

delle polizze assicurative.<br />

UN CLIENTE PIÙ MATURO.<br />

Da un punto vista sociale, potremmo dire che il<br />

Cliente delle Compagnie di assicurazione è passato<br />

da una fase di acquisto “inconscio”, o poco consapevole,<br />

a un fase in cui si sente più protagonista e<br />

preparato, per cui investe il proprio denaro sapendo<br />

esattamente a quali bisogni deve rispondere la<br />

polizza acquistata. Questa rinnovata percezione<br />

della polizza assicurativa nasce sia da un’accresciuta<br />

domanda di sicurezza sociale (determinata<br />

dalla diff usa insicurezza personale e familiare), sia<br />

da una più generale crescita culturale della cittadinanza,<br />

che hanno modifi cato la predisposizione<br />

all’acquisto delle coperture assicurative.<br />

CLIENTI E AGENZIE ASSICURATIVE.<br />

Il contesto sociale in cui ci troviamo ha anche infl<br />

uenzato le dinamiche di accesso all’agenzia: oggi<br />

lo sportello assicurativo, in alcuni casi, si limita a essere<br />

un freddo telefono, la cui unica personalità è<br />

quella di una più o meno cortese signorina dall’altro<br />

capo del fi lo. Finché il modo di vivere l’agenzia<br />

assicurativa rimarrà questo, la competizione tra<br />

Compagnie si giocherà esclusivamente sul prezzo.<br />

Vale la pena aggiungere che una simile dinamica è<br />

possibile solo in contesti semplici e a scarso contenuto<br />

tecnico-professionale, ma non replicabile<br />

in comparti socio-economici evoluti o che si occupano<br />

della gestione di rischi complessi, come nel<br />

caso del settore assicurativo. Rischi complessi che<br />

caratterizzano anche il mondo dello sci, contesto in<br />

cui occorre dapprima eff ettuare un’attenta e complessiva<br />

analisi, per poi “costruire” un pacchetto di<br />

garanzie proporzionate agli specifi ci rischi di questa<br />

attività.<br />

LE REGOLE DELLA BUONA ASSICURAZIONE.<br />

Un obiettivo diffi cile, ma non impossibile: a un esame<br />

attento, infatti, ci si può rendere conto di come<br />

la polizza di assicurazione non sia poi quel “mostro”<br />

di clausole illeggibili. Un risultato, quest’ultimo,<br />

più facilmente raggiungibile con il supporto di un<br />

consulente che ci aiuta a renderla comprensibile e<br />

condivisa, con il vantaggio di tutte le parti in gioco.<br />

Pur rispettando gli aspetti giuridici che regolano i<br />

rapporti tra Assicurati e Assicuratore, infatti, questo<br />

aspetto del servizio può essere migliorato. In ogni<br />

caso, alcuni piccoli consigli possono aiutare il cliente<br />

a “vivere” la stipula di una polizza assicurativa in<br />

modo sereno. Al momento della sottoscrizione,<br />

infatti, occorre essere chiari e concordi su alcuni<br />

aspetti fondamentali, che potremmo defi nire le<br />

“regole” propedeutiche per un corretto rapporto<br />

tra le parti. La polizza, in primo luogo, deve essere<br />

proporzionata alla frequenza e alla potenzialità<br />

del danno; l’assicurazione, per il cliente, non deve<br />

mai essere fi nalizzata a un’opportunità di guadagno,<br />

ma di un equo indennizzo in caso di sinistro;<br />

la polizza deve far fronte a bisogni nascenti e a<br />

rischi esterni e imprevedibili, non a rischi certi o<br />

già accaduti; il contratto di assicurazione deve rispettare<br />

tempi di fruibilità e di liquidazione che il<br />

sottoscrittore si attende; precondizione di qualsiasi<br />

contratto, infi ne, è un rapporto di fi ducia reciproca<br />

tra Assicurato ed Assicuratore.


UNA STAGIONE IN TUTTA SICUREZZA<br />

PROTEZIONE NEVE,<br />

UNA POLIZZA COMPLETA.<br />

Questa specie di codice deontologico dovrebbe<br />

coinvolgere Compagnie di assicurazione, Intermediari<br />

e Assicurati in una relazione costruttiva,<br />

rapporto che per me, per Fondiaria-Sai e per la<br />

Sestrieres è stato subito istintivo. In particolare, è<br />

stato chiaro fi n dall’inizio che la polizza a tutela degli<br />

sciatori deve avere un impatto socio-culturale<br />

nuovo: la missione dell’assicuratore è far conoscere<br />

a tutti i rischi potenziali connessi all’attività sciistica<br />

e alla gestione degli<br />

impianti, valutandoli<br />

nella loro reale portata.<br />

Un obiettivo raggiunto<br />

grazie a uno spirito di squadra<br />

davvero straordinario. La<br />

società Sestrieres voleva un<br />

cambio di mentalità nella gestione<br />

dei danni e degli infortuni che<br />

si verifi cano nel Comprensorio, ed<br />

è stato stimolante, oltre che gratifi -<br />

cante, creare un pacchetto di garanzie<br />

così articolato e innovativo. Probabilmente,<br />

infatti, la polizza Protezione Neve<br />

è il primo caso di polizza “contenitore” che<br />

mette insieme tutte (ma proprio tutte) le<br />

professionalità e competenze di Sestrieres,<br />

Fondiaria-Sai, Pronto Assistance, Sistemi Sanitari,<br />

centri medici e responsabili di soccorso.<br />

I VANTAGGI DI UNA SINERGIA VIRTUOSA.<br />

Al terzo anno di gestione abbiamo ampliato le garanzie,<br />

nel rispetto del mandato ricevuto dal Presidente<br />

della Sestrieres, che continua a credere nella<br />

copertura assicurativa come garanzia sociale, volta<br />

a ridurre ulteriormente i rischi degli sciatori della<br />

“VIALATTEA”. Il nostro impegno, fi n dal primo momento,<br />

è stato quello di continuare a migliorarci<br />

nel rispetto dei ruoli, in un clima di sinergia e di<br />

partnership che ormai ci vede presenti non solo<br />

come assicuratori del Comprensorio, ma come<br />

protagonisti di un importante programma di comunicazione<br />

e sponsorizzazione sul territorio,<br />

nella stagione invernale come in quella estiva. Nel<br />

rispondere alla domanda di sicurezza dei nostri<br />

clienti contiamo molto sul dialogo con gli sciatori,<br />

un confronto che pone le basi del miglioramento<br />

costante del nostro livello di servizio e delle solu-<br />

zioni proposte. Guardando al recente passato, va<br />

sottolineato come negli ultimi tre anni siamo passati<br />

da un clima in cui competenze e obiettivi non<br />

erano sempre ben defi niti a un contesto in cui ogni<br />

attore del sistema ha un ruolo preciso ed è disponibile<br />

a fare la propria parte. Gli sforzi fi n qui prodotti<br />

hanno sortito risultati tangibili: la società di gestione<br />

ha ammodernato gli impianti impegnando capitali<br />

e ristrutturando l’azienda; la direzione tecnica<br />

e il suo staff hanno migliorato la sicurezza e la fruibilità<br />

delle piste; i soccorsi (dove chiamati in causa)<br />

hanno operato con tempestività. Fondiaria-Sai ha<br />

rispettato il proprio ruolo di assicuratore liquidando<br />

in tempi certi, un’effi cienza gratifi cata dalla soddisfazione<br />

degli assicurati. Questo è per noi motivo<br />

di orgoglio, una soddisfazione condivisa con l’impresa<br />

Sestrieres, che ci supporta costantemente<br />

negli indispensabili adempimenti burocratici.<br />

SICUREZZA, L’IMPERATIVO DELLO SCIATORE<br />

RESPONSABILE.<br />

Tutto questo, non dobbiamo dimenticarlo, è stato<br />

possibile grazie alla collaborazione del principale<br />

protagonista di questo sistema, lo sciatore. Penso<br />

allo sciatore “maturo”, attento alla natura, al rispetto<br />

di se stesso e quindi anche degli altri. Mi riferisco,<br />

in sintesi, allo sciatore responsabile, che molto può<br />

ancora fare per migliorare la sicurezza di chi scia. In<br />

un recente seminario tenutosi alla Facoltà di Economia<br />

di Torino ho espresso ai maestri di sci presenti<br />

quanto un approccio “pedagogico”, già dalle<br />

prime lezioni, può contribuire alla formazione di<br />

uno sciatore consapevole, cioè di un vero sportivo,<br />

rispettoso delle persone che intendono divertirsi e<br />

delle regole di buona condotta stabilite per legge.<br />

Tra le altre, mi preme ricordare la norma in base alla<br />

quale il gestore degli impianti può considerarsi terzo<br />

e quindi chiedere eventuali danni allo sciatore<br />

che non rispetta il regolamento. Una rifl essione,<br />

quest’ultima, che non vuole e non deve pregiudicare<br />

il clima di festa e serenità che la montagna<br />

innevata saprà regalarci anche quest’anno. Lo staff<br />

d’agenzia e io stesso in prima persona auguriamo a<br />

tutti gli sciatori una splendida stagione <strong>2009</strong>-<strong>2010</strong>,<br />

ricordando ai nostri Clienti che l’agenzia Traiano è<br />

sempre a vostra disposizione per qualsiasi esigenza<br />

e richiesta di chiarimento in merito alle coperture<br />

assicurative pensate per gli amanti della neve.<br />

Salvatore Mazza<br />

scanner - l'azienda<br />

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ambiente<br />

90<br />

SPORT È VITA.<br />

MARCO CONFORTOLA<br />

ALPINISTA ESTREMO, EXPLORER ...<br />

di RITA QUARTA<br />

UOMO!


"MI SONO SPOSTATO VERSO SINISTRA,<br />

DOVE IL PENDIO ERA UN PO' PIÙ RIPIDO,<br />

HO GUARDATO GIÙ E HO VISTO CHE LE CORDE<br />

FISSE SPARIVANO NEL SERACCO. HO VISTO<br />

CHE C'ERANO TRE PERSONE APPESE.<br />

ERANO I TRE CHE ERANO PARTITI POCO<br />

PRIMA".<br />

LE PAROLE DI MARCO CONFORTOLA ALCUNI GIORNI DOPO,<br />

RIEVOCANDO LA TRAGEDIA TRA L'1 E IL 2 AGOSTO 2008.<br />

L'INTERVISTA<br />

Ho parlato con Marco Confortola mentre era di<br />

servizio alla base di Soccorso Alpino e Speleologico<br />

di S. Caterina Valfurva. Il giorno prima mi<br />

dice: “se trovi il telefono occupato ritenta, forse<br />

sarò in elicottero a prestare soccorso…”.<br />

Comincia così la conoscenza di Marco, l’alpinista<br />

che tutto il mondo ha conosciuto, superstite a<br />

quel grave incidente sul K2. Un uomo che grazie<br />

alla sua forza mentale e fi sica ci può raccontare<br />

ora stralci del suo pensiero. Per fare memoria, anche<br />

in questo caso e lui così giovane.<br />

Com’è cambiata la tua vita da quella salita sul K2?<br />

Era il primo agosto del 2008 e stavo per coronare il<br />

sogno della mia vita: salire la vetta del K2.<br />

Sono bastati pochi istanti ed il K2 mi ha tolto 11<br />

amici e colleghi di spedizione e come ben tutti<br />

sanno ho subito la semiamputazione di tutte le<br />

dita dei piedi. Ma ho riscoperto la vita.<br />

Come vivi ora?<br />

In modo diverso, conservo nel cuore quelle immagini<br />

e quei gesti che prima erano quasi scontati,<br />

come la pacca sulla spalla del nonnino, il sorriso<br />

di una bella donna, il gioco di un bambino. Ogni<br />

mattina, appena apro gli occhi e prima ancora di<br />

vedere fuori che tempo faccia mi ripeto “buon<br />

giorno”. Godo molto di più ogni minima sfaccettatura<br />

della vita, faccio molta più attenzione, non<br />

voglio perdere neanche un istante delle giornate<br />

che trascorro.<br />

Di montagne ce n’è una sola o esistono più montagne?<br />

Le montagne? Sono tantissime, nessuna è uguale<br />

all’altra, nessuna può essere paragonata ad un’altra.<br />

Tutte diverse seppure nelle loro similitudini.<br />

La solitudine di una vetta o una mattinata a Radio<br />

Dj, che rapporto hai con la popolarità?<br />

Mi va bene essere popolare ma fi no ad un certo<br />

punto. Devo sempre tornare nella mia Valfurva,<br />

alla mia vita normale, sulle mie montagne. Va<br />

bene parlare a tanta gente, la popolarità te ne<br />

dà occasione, va benissimo andare in televisione,<br />

scrivere un libro sulla mia avventura, andare in radio,<br />

va bene tutto. Ma poi per sentirmi veramente<br />

io, devo tornare alle origini, nei miei boschi.<br />

alpinismo<br />

91


alpinismo<br />

92<br />

"INVECE HANNO MESSO<br />

LA CORDA DEI PAKISTANI.<br />

ERANO 100 METRI DI UNA<br />

ROBA DI PLASTICA CHE<br />

NON SERVE NEMMENO<br />

A LEGARE FIENO. C’ERA<br />

MISTO UN PO’ DELICATO,<br />

ROCCIA E GHIACCIO,<br />

NON HANNO CALCOLATO<br />

BENE PESI E CARICHI ED<br />

È VOLATO VIA TUTTO."<br />

ALCUNE MONTAGNE<br />

2001 discesa estrema parete nord<br />

Pizzo Tresero.<br />

2002 concatenamento 5 pareti<br />

nord: Tresero, Pedranzini, Dosegu,<br />

San Matteo, Cadini.<br />

(8 ore e 40 minuti salita e discesa)<br />

2003 discesa estrema parete nord<br />

San Matteo.<br />

2003 prima discesa italiana e<br />

seconda mondiale parete nord<br />

Ortler.<br />

2004 prima salita valtellinese<br />

m.Everest 8848 mt. versante nord.<br />

2005 concatenamento 4<br />

pareti nord: Ortler, G. Zebr, Piccolo<br />

Zebrù, Tresero - dedicato a tutte le<br />

mamme del mondo.<br />

(7 ore e 45 minuti salita)<br />

2005 Shishsa Panama.<br />

(cima centrale 8017 mt.)<br />

2006 Shsisha Panama.<br />

(cima principale 8027 mt.)<br />

2006 Annapurna 8091 mt.<br />

versante nord.<br />

2007 Cho Oyu 8200 mt.<br />

(salita veloce campo base<br />

cima-campo base 26 ore)<br />

2007 Broad Peak mt. 8047.<br />

2008 K2<br />

Da dove nasce la passione per la<br />

montagna?<br />

E' stato papà Alfonso a trasmettermela.<br />

Mi sono trovato addosso questa<br />

passione in modo quasi inconsapevole,<br />

come quando scopri di colpo che<br />

ami una persona, e che non puoi più<br />

vivere senza di lei. In prima elementare<br />

mi hanno mandato a fare il pastore<br />

d'estate e ricordo che guardavo con<br />

meraviglia le grandi montagne che<br />

incombevano su di me: e la curiosità<br />

mi spingeva ad andare in alto, sempre<br />

più in alto.<br />

Qualche step della tua vita?<br />

A 19 anni ho deciso che avrei vissuto<br />

di montagna e ho iniziato a fare i<br />

corsi di guida e di maestro di sci. La<br />

mia famiglia ha appoggiato questa<br />

scelta e la gente del CAI Valfurva mi<br />

ha sempre aiutato, come non ricordare<br />

il Presidente Luciano Bertolina,<br />

che come me ha sempre aiutato tutti<br />

i giovani che volevano avvicinarsi<br />

all'alpinismo. Il 17 settembre 1990 divento<br />

Aspirante Guida Alpina, la più<br />

giovane d'Italia per 5 anni. Ricordo<br />

ancora oggi con emozione il mio primo<br />

cliente: tal Giovanni Scandolara,<br />

bresciano, che accompagnai in cima<br />

al San Matteo il giorno di Pasqua di<br />

quell’anno: come se fosse accaduto<br />

ieri. In quegli anni le Guide della<br />

Valfurva mi hanno aiutato tanto. Da<br />

allora la mia vita è stata indissolubilmente<br />

legata alla montagna.<br />

Il 28 giugno 1993 divento Guida Alpina<br />

Internazionale, la più giovane<br />

d'Europa per 4 anni. Dal 14 settembre<br />

1995 sono Maestro di sci, disciplina<br />

Alpina e tutt’ora faccio parte del Corpo<br />

Nazionale di Soccorso Alpino.<br />

Nutri altre passioni?<br />

In realtà di passioni ne ho un sacco:<br />

da sempre sono attratto dai motori e<br />

dalla velocità. Qualsiasi cosa che abbia<br />

"attaccato" un motore mi aff ascina,<br />

dalla ruspa alle moto con cui mi piace<br />

girare sulle strade delle mie montagne:<br />

anche questa la ragione per cui<br />

ho studiato da perito meccanico.<br />

Vuoi trasmettere un messaggio ai<br />

giovani?<br />

Lo sport è vita. Solo questa frase,<br />

solo due parole: sport e vita. Lo sport<br />

ti insegna a vincere, ti insegna anche<br />

a perdere, ti insegna a lottare, gioire,<br />

soff rire. Lo sport ti insegna a stare in<br />

mezzo alla gente. Ti insegna a vivere…<br />

Avendo avuto la fortuna di essere<br />

diventato un alpinista conosciuto,<br />

voglio poter trasmettere ai ragazzi<br />

quella stessa disponibilità e passione<br />

che ho ricevuto dagli altri. Questa la<br />

ragione per cui nel 2005 ho fondato<br />

l'Associazione "Sport è vita". L'Associazione<br />

ha sostanzialmente due scopi:<br />

permettere ai ragazzi di scoprire tutti<br />

i valori positivi che derivano dal fare<br />

attività sportiva attraverso la diff usione<br />

della cultura e della pratica<br />

dello sport; aiutare economicamente<br />

giovani atleti con grande talento a<br />

partecipare ad attività che permettano<br />

loro di fare esperienze altrimenti<br />

impraticabili come ad per esempio,<br />

fi nanziando la partecipazione a spedizioni<br />

extraeuropee.<br />

Progetti?<br />

Se trovo ancora un po’ di soldini e<br />

qualcuno che ancora crede in me voglio<br />

sicuramente ripartire e ritornare<br />

sugli 8000. Solo lì sto bene.<br />

Cosa conosci delle nostre montagne<br />

più dolci? Abbiamo tra l'altro un comprensorio<br />

sciistico di oltre 400 km.<br />

Ti vedremo per qualche occasione?<br />

Conosco qualcosa, non tanto. Mi vedrete?<br />

Non so, vedremo … vero Rita?<br />

"L’UNICO PROBLEMA È CHE<br />

ADESSO MI FANNO MALE I PIEDI.<br />

SONO STATO SETTE GIORNI SU<br />

QUELLA MONTAGNA.<br />

E’ DURA. E’ STATO TREMENDO".


"SONO SCESO ANCORA<br />

UN PEZZETTINO E MI<br />

SONO ADDORMENTATO,<br />

CROLLATO.<br />

NEL FRATTEMPO È<br />

ARRIVATO PEMBA E MI<br />

HA SVEGLIATO. MI HA<br />

DATO L’OSSIGENO, E MI<br />

HA PORTATO VERSO<br />

CAMPO 4. SE NON ERA<br />

PER LUI STAVO PER<br />

MORIRE."<br />

"QUANDO STAVAMO<br />

RAGGIUNGENDO C4, HO<br />

SENTITO UN’ALTRA<br />

GRANDE BOTTA, SI ERA<br />

STACCATA UN’ALTRA FETTA<br />

DI SERACCO. CE N’ERANO<br />

OTTO SU. CI HANNO<br />

SUPERATI DUE SHERPA E<br />

HA PRESO UNA BOMBOLA<br />

D’OSSIGENO IN TESTA E<br />

UN PEZZO DI GHIACCIO. E<br />

LÌ LO SHERPA MI HA<br />

COPERTO COME UNA<br />

LEONESSA CHE PROTEGGE<br />

UN SUO LEONCINO. MI HA<br />

PROTETTO FINO IN TENDA<br />

E POI È ANDATO ANCORA<br />

FUORI A CERCARE GLI<br />

ALTRI, A CERCARE<br />

WILCO".<br />

"LA DISCESA È STATA<br />

DEVASTANTE. IL MOMENTO<br />

PEGGIORE È STATO<br />

QUANDO HO VISTO SALTAR<br />

FUORI DAL SERACCO GLI<br />

SCARPONI DI JESUS, DEL<br />

MIO AMICO. E POI LASSÙ<br />

QUANDO SONO ARRIVATI<br />

GLI SHERPA E IO PROVAVO<br />

IL SOCCORSO. HO FATTO<br />

DI TUTTO MA NON<br />

RIUSCIVO A RADDRIZZARLI<br />

E PORTARLI A CASA. IN<br />

VESTE DI SOCCORRITORE<br />

MI SONO SENTITO UNA<br />

NULLITÀ, INUTILE." alpinismo<br />

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scanner - l'azienda<br />

CCM il modo più semplice per...<br />

LA CCM HA COLLABORATO NEL CORSO DEL <strong>2009</strong> CON LA VIALATTEA PER UNA<br />

SERIE DI INTERVENTI ATTI ALLA RIQUALIFICAZIONE DELL’AREA VALLONE RIO<br />

NERO”CHE COMPRENDE LA CIMA FRAITEVE, FULCRO DELLE AREE SCIISTICHE<br />

DI SESTRIERE, SAUZE D’OULX E SANSICARIO. IL “VALLONE DEL RIO NERO” SI<br />

TROVA SUL VERSANTE NORD-OVEST DEL MONTE FRAITEVE, IL QUALE SVOLGE<br />

LA FUNZIONE DI PUNTO DI COLLEGAMENTO TRA I COMUNI DI SESTRIERE, CE-<br />

SANA TORINESE E SAUZE D’OULX NEL CONTESTO DEL COMPRENSORIO SCIISTI-<br />

CO DELLA VIALATTEA.<br />

L'obiettivo prioritario di questo progetto è stato da parte della Via Lattea quello<br />

di realizzare un collegamento rapido e diretto tra Sauze d’Oulx, Sestriere e Sansicario;<br />

consentendo inoltre l’ottimizzazione della fruibilità delle piste esistenti, l’aumento<br />

dell’attuale portata oraria, il miglioramento del comfort di trasporto per gli<br />

utenti, il miglioramento della rapidità e della qualità dei collegamenti all’interno<br />

del Comprensorio e la diminuzione dei costi di gestione. L’intervento della CCM si è<br />

concretizzato con la costruzione della nuova seggiovia biposto “Colò” e dalla nuova<br />

sciovia ad angolo “Rio Nero – Fraiteve”.<br />

SEGGIOVIA BIPOSTO COLO’<br />

La seggiovia biposto “COLO’ “ è un impianto monofune con movimento unidirezionale<br />

e seggiole biposto con collegamento permanente dei veicoli. La stazione di partenza dell’impianto, del<br />

tipo rinvio e tensione con tensionamento idraulico, è prevista in prossimità della stazione di valle della seggiovia<br />

quadriposto “Rio Nero – Basset” (in fase di riposizionamento), mentre la stazione di monte, del tipo motrice fi ssa,<br />

è situata sul Monte Fraiteve, adiacente alla stazione di monte della telecabina “Sestriere – Fraiteve”. La seggiovia<br />

in progetto, di lunghezza sviluppata di circa 1723,78 m e dislivello a quota fune 521,05 m, è adibita al trasporto<br />

sia di sciatori sia di pedoni. La portata massima è di 1200 sciatori/h e 857 pedoni/h, rispettivamente alla velocità<br />

massima di 2,80 m/s e 2 m/s. Nel rispetto della normativa vigente la velocità dell’impianto pari a 2,8 m/sec è<br />

consentita, vista la presenza nella stazione di valle di un tappeto mobile per l’imbarco agevolato. L'impianto<br />

comprende una stazione di rinvio e tensione a valle, ubicata a quota 2169.40 m s.l.m.; ed una stazione motrice<br />

fi ssa a monte, ubicata a quota 2690.30 m s.l.m. La struttura portante delle stazione di monte è costituita da un<br />

portale metallico portante il telaio che costituisce il supporto per i dispositivi di stazione. La sua copertura è stata<br />

concepita contemperando criteri di minimo impatto ambientale con soluzioni che garantiscano funzionalità ed<br />

effi cace protezione di tutti quegli organi meccanici coinvolti nella sicurezza e nella funzionalità dell'impianto.<br />

La stazione di valle è invece priva di copertura ed è anch’essa costruita interamente in carpenteria metallica.<br />

Le cabine di controllo di valle e di monte sono collocate in posizione tale da consentire un facile controllo del<br />

movimento degli stessi nelle fasi di imbarco e di sbarco. L’imbarco avviene in asse impianto in corrispondenza di<br />

appositi cancelletti cadenzatori opportunamente sincronizzati con il passaggio delle seggiole. In caso di interruzione<br />

della fornitura elettrica e/o di guasto al riduttore principale, lo sbarco dei viaggiatori in linea è consentito<br />

dall’azionamento di recupero: si tratta di un motore termico a ciclo diesel che permette l’esercizio dell’impianto<br />

ad una velocità ridotta e pari a circa 0,80 m/s con il quale potrà essere agevolmente scaricata la linea (si ricorda<br />

che con l’azionamento di recupero non si può fare esercizio).<br />

SCIOVIA AD ANGOLO RIO NERO – FRAITEVE<br />

La nuova sciovia denominata “RIO NERO – FRAITEVE” nei Comuni di Sestriere, Oulx, Cesana Torinese, è stata realizzata<br />

in sostituzione delle omonima sciovia che viene sottoposta a scadenza di vita tecnica anticipata ed allo spostamento<br />

verso valle della stazione di partenza. Infatti nel progetto di riqualifi cazione del Vallone di Rio Nero, è stata<br />

intenzione della società esercente di eff ettuare un intervento di scadenza di vita tecnica con leggera traslazione di<br />

parte del tracciato e prolungamento dell’impianto verso valle. Il nuovo impianto “Rio nero - Fraiteve”, anch’esso del<br />

tipo ad angolo come l’attuale, avrà in comune al precedente l’ubicazione della stazione motrice a monte e tutta la


arrivare in cima!!!<br />

linea a partire dall’attuale<br />

seconda deviazione,<br />

fi no a monte.<br />

Arretrando la stazione<br />

di rinvio e tensione<br />

più a valle, parte<br />

del tracciato del<br />

ramo salita e tutto<br />

il ramo discesa insisteranno<br />

su tracciati<br />

che poco si discostano<br />

dall’attuale. Il<br />

nuovo impianto che<br />

prevede due stazioni<br />

di deviazione sul<br />

ramo salita (anzichè<br />

tre) nell’ottica delle<br />

scadenze di vita<br />

tecnica prevede il<br />

riutilizzo delle infrastrutture con l’integrazione di<br />

nuove strutture resesi necessarie in funzione del<br />

prolungamento verso valle, e dell’installazione a<br />

nuovo di tutti gli organi mobili ed in particolare<br />

dei componenti di sicurezza in applicazione della<br />

direttiva 2000/9/CE. Il nuovo impianto ha una portata<br />

oraria di 720 sc/h ed è azionato da un motore<br />

a corrente alternata con azionamento ad inverter<br />

che consente di raggiungere la velocità massima<br />

di 3,30 m/sec. Come l’attuale impianto, la stazione<br />

di valle è del tipo rinvio e tensione mentre la stazione<br />

di monte è del tipo motrice fi ssa. Lo sgancio<br />

sciatori avverrà come l’attuale ad una quota di circa<br />

1619,5 m s.l.m. ed ad una opportuna progressiva,<br />

nel rispetto delle distanze regolamentari dalla stazione<br />

motrice di monte. La realizzazione di questi<br />

due importanti impianti consolida la collaborazione<br />

della CCM con la Via Lattea, collaborazione che<br />

si concretizza oltre che con la realizzazione di impianti<br />

anche attraverso la partecipazione ad eventi<br />

generali di promozione del comprensorio sciistico<br />

come le due edizioni di Piemonte Mondiale del<br />

2008 e <strong>2009</strong>.<br />

Inoltre la CCM sta realizzando per la stagione<br />

<strong>2009</strong>-<strong>2010</strong> una seggiovia quadriposto a Maniva in<br />

provincia di Brescia, una seggiovia biposto a San<br />

Giacomo di Roburent in provincia di Cuneo ed una<br />

cabinovia biposto presso il comprensorio di Lurisia<br />

sempre in provincia di Cuneo.<br />

CARATTERISTICHE TECNICHE RIO NERO<br />

*Lunghezza orizzontale della linea ramo salita - m 1263.95<br />

*Lunghezza orizzontale della linea ramo discesa - m 1083.21<br />

*Dislivello della linea - m 393.94<br />

*Pendenza media della linea (salita) - % 31.17<br />

*Lunghezza sviluppata della linea ramo salita - m 1337.9<br />

*Lunghezza sviluppata della linea ramo discesa - m 1175.27<br />

*Lunghezza orizzontale pista sciatori - m 1210<br />

*Dislivello tra le pedane - m 396.8<br />

*Pendenza media della pista - % 32.79<br />

*Pendenza massima della pista - % 57.68<br />

* Lunghezza sviluppata pista sciatori - m 1284<br />

*Velocità max di esercizio (variabile) - m/sec 3.3<br />

*Intervallo tra gli apparecchi di traino (i) - m 16.5<br />

*Potenzialità di traino, sciatori/ora - n° 720<br />

*Numero massimo sciatori in salita - n° 78<br />

*Peso di un traino completo di morsetto (G) - Kg 21.50<br />

*Apparecchi di traino in linea - n° 152<br />

*Apparecchi di traino di scorta - n° 8<br />

*Apparecchi di traino in totale - n° 160<br />

*Lunghezza sviluppata traini (Cmax) - m 9.99<br />

*Sostegni di linea ramo salita (n°19 + n°2 dev.) - n° 21<br />

*Sostegni di linea ramo discesa - n° 6<br />

*Sostegni di linea totali - n° 27<br />

*Rulli di linea e di stazione Ø 280 mm (salita) - n° 122 + 1<br />

*Rulli di linea e di stazione Ø 280 mm (discesa) - n° 48 + 1<br />

*Rulli di linea e di stazione Ø 280 mm - Totale n° 170 + 2 = 172<br />

*Potenza motrice occorrente a regime - Kw 104<br />

*Potenza del motore elettrico in c.a. a 1500 g/m' - Kw 130<br />

*Fune traente Ø mm 22<br />

*Fune tenditrice (2 rami) Ø mm 14<br />

* Pulegge delle stazioni Ø mm 2500<br />

* Pulegge di deviazione Ø mm 2200<br />

* Stazione motrice a MONTE<br />

*Stazione di rinvio e tenditrice a VALLE<br />

*Contrappeso a valle in tiro diretto (su due rami) - Kg 5868 (5756,5daN)<br />

*Eff etto del contrappeso sul tiro fune - Kg 6014 (5900 daN)<br />

*Quota s.l.m. della stazione a valle - m 2222,70<br />

*Quota s.l.m. della stazione a monte - m 2615,4<br />

*Senso di marcia dell'impianto, salita a SX<br />

CARATTERISTICHE TECNICHE COLO’<br />

Le caratteristiche principali dell’impianto sono le seguenti:<br />

-stazione a valle (quota fune 2172.75 m s.l.m.) rinvio e tensione<br />

-stazione a monte (quota fune 2693.80 m s.l.m.) motrice<br />

-lunghezza orizzontale tra assi ruote terminali - m 1624<br />

-dislivello tra gli ingressi in stazione (quota fune) - m 521.05<br />

-lunghezza sviluppata tra assi ruote - m 1723.78<br />

-pendenza media della linea - % 32.08<br />

-pendenza massima della linea - % 84.54<br />

-senso di marcia dell’impianto antiorario<br />

-velocità di esercizio sciatori - m/s 2.80<br />

-velocità di esercizio pedoni - m/s 2.00<br />

-posti per veicolo n° 2<br />

-equidistanza tra i veicoli - m 16.80<br />

-portata massima sciatori - sc/h 1200<br />

-portata massima pedoni - p/h 857<br />

-intervallo nelle partenze sciatori - s 6<br />

-tempo di percorrenza minimo sciatori -10’15’’<br />

-tempo di percorrenza massimo pedoni - 14’21’’<br />

-numero totale veicoli n° 206<br />

-azione del tenditore da N 17000<br />

-velocità massima con argano di recupero - m/s 0.80<br />

-diametro fune portante - traente mm 36<br />

-intervia in linea - m 4.0<br />

-diametro nominale puleggia motrice - mm 4000<br />

-diametro nominale puleggia rinvio - mm 4000<br />

-tipo di motore corrente alternata<br />

-potenza motrice occorrente a regime (a ~ 1707 g/m’) - kW 249<br />

-potenza motrice occorrente all’avviamento - kW 309<br />

-potenza motore in c.a. installato a 1800 g/m’ - kW 298<br />

-riduttore di velocità, Kissling, tipo GKU2 - kN.m 170<br />

-potenza occorrente a regime per recupero - kW 95<br />

-potenza occorrente in avviamento per recupero - kW 117<br />

-potenza motore termico installato a 2300 g/m’ - kW 169<br />

-linea si segnalazione interrata<br />

-sostegni di linea - n° 20<br />

-sostegni di linea in appoggio - n°15<br />

-sostegni di linea in ritenuta - n° 5<br />

-diametro rulli - mm 360<br />

-rulli di linea e di stazione Ø360 mm (salita) n° 183<br />

-rulli di linea e di stazione Ø360 mm (discesa) n° 183<br />

-rulli di linea e di stazione Ø360 mm in totale n° 366<br />

-quota s.l.m. della stazione di valle - m 2169.40<br />

-quota s.l.m. della stazione di monte - m 2690.30<br />

tradizioni e cultura<br />

107


sport - mtb<br />

96<br />

a cura della Redazione<br />

INTERVISTA AL PATRON<br />

CESARE GIRAUDO<br />

Iron Bike. Quando è nata la vostra manifestazione<br />

e di cosa si tratta nello specifi co?<br />

L’Iron Bike è una manifestazione di mountain bike<br />

a carattere internazionale cui hanno partecipato<br />

oltre venti nazioni dei cinque continenti: Italia,<br />

Francia, Brasile, Croazia, Federazione Russa, Spagna<br />

e Canarie, Olanda, Belgio, Germania, Austria,<br />

Repubblica Ceca, Svizzera, Portogallo, Finlandia,<br />

Gran Bretagna, Stati Uniti, Nepal, Slovacchia, Danimarca,<br />

Polonia, Argentina, Costarica, Australia,<br />

Slovenia, Canada, Andorra, Ungheria, Sud Africa,<br />

Nuova Zelanda, Estonia, Romania ...<br />

L’Iron Bike è un RALLY DI MOUNTAIN<br />

BIKE CHE TRAE ISPIRAZIONE<br />

DALLA PARIGI-DAKAR, e dunque strutturato<br />

come i grandi rally-raid africani, articolato<br />

LA PIÙ DURA IN EUROPA<br />

su otto giorni nei quali si svolgono otto tappe di<br />

cui la prima, di solito in un centro cittadino, funge<br />

da prologo, con trasferimenti a tempo imposto e<br />

prove speciali di classifi ca.<br />

È, a detta di tutti, la più dura prova concepita fi nora<br />

in questo settore, l’unica in Europa, ed ha come<br />

concorrenti il Crocodile Trophy in Australia, il Cape<br />

Epic in Sudafrica, la TransRockies in Canada, con<br />

le quali è da anni attivo lo scambio di concorrenti<br />

vincitori.<br />

Chi partecipa alla vostra gara? Vi sono anche professionisti<br />

di fama internazionale?<br />

Si tratta spesso di campioni o di ex professionisti,<br />

soprattutto nel caso degli stranieri, il brasiliano,<br />

l’americana che è professionista, i cechi che sono<br />

una squadra di professionisti, lo spagnolo, anche<br />

lui professionista, che ha una sua rubrica su una<br />

rivista specializzata – oltre che su Internet – e che<br />

allena gruppi di bikers.<br />

Su cosa si basa la scelta dei percorsi?<br />

Sul fatto di dover congiungere due località sedi di<br />

tappa su percorsi con caratteristiche particolari di<br />

spettacolarità paesaggistica e quindi possibilità<br />

di far conoscere luoghi particolari, per esempio


lo Chaberton, Fenestrelle e le aree sulle quali si<br />

sono svolte le Olimpiadi, e soprattutto massicci<br />

montagnosi impressionanti; fondamentale anche<br />

l’argomento “ospitalità”.<br />

Sestriere e Sauze d’Oulx sono a pieno titolo nei<br />

vostri percorsi. Quale il motivo?<br />

Perché anni or sono, quando per la prima volta<br />

venni in Valle, ebbi subito un buon rapporto con<br />

Marin a Pragelato, trovandovi entusiasmo e molta<br />

disponibilità ad accogliere la nostra manifestazione;<br />

per cui siamo sollecitati a mettere in risalto le<br />

particolarità delle due località. In alcuni casi però,<br />

come per la pista da Bob di Cesana, che avevamo<br />

intenzione di inserire nel percorso <strong>2009</strong> – non certo<br />

per nostra convenienza, ma per tenere desto<br />

l’interesso su una struttura che, terminate le Olimpiadi,<br />

è diffi cile proporre alla considerazione della<br />

gente – siamo stati frustrati nelle nostre intenzioni<br />

ed abbiamo perso un sacco di tempo, e questo<br />

negli ultimissimi giorni, quando eravamo già in<br />

dirittura d’arrivo. Per fortuna ci siamo rifatti con i<br />

trampolini di Pragelato, che sono stati apprezzatissimi<br />

sia dai concorrenti che dal punto di vista<br />

televisivo.<br />

Il Comprensorio della Vialattea come viene giudicato<br />

dai bikers?<br />

Da un punto di vista” invernale” è molto conosciuto.<br />

Da un punto di vista estivo, i bikers della<br />

zona lo conoscono molto bene, non fosse altro<br />

che per la VARIETÀ DEI PERCORSI,<br />

SUPPORTATI DAGLI IMPIANTI DI<br />

RISALITA A DISPOSIZIONE; gli altri<br />

non sanno neanche cosa sia. Noi cerchiamo, con<br />

l’utilizzo delle seggiovie (Trebials, Fraiteve e – speriamo<br />

– Pariol, che fanno risparmiare quota in una<br />

tappa, la penultima, che potrebbe essere defi nita<br />

“Vialattea” poiché fa Pragelato-Sestriere, diffi cilissima<br />

e sconvolgente ai fi ni della classifi ca) di far<br />

entrare il concetto di VIALATTEA COME<br />

RESORT DI MOUNTAIN BIKE DI<br />

LARGO RESPIRO.<br />

Ci anticipa qualche novità per l’edizione <strong>2010</strong>?<br />

Come già detto, cercheremo di ottenere l’utilizzo<br />

degli impianti di risalita Trebials, Fraiteve e Pariol<br />

e, nell’area tra Cesana e Claviere, della teleferica<br />

tirolese e del Ponte Tibetano.<br />

sport - mtb<br />

97


tradizioni e cultura<br />

98<br />

di RENATO SIBILLE<br />

Le Ramats di di Chiomonte<br />

Chiomo<br />

sono notoriamente oriamente terre terre di d vigneti<br />

dove e si produce ottimo vino.<br />

Qui, fi no a non molti anni or sono<br />

secondo il l racconto degli abitanti,<br />

approssimandosi mandosi all’ultimo fi lare da<br />

vendemmiare iare o alle ultime spighe di ddi<br />

grano da tagliare, i contadini erano<br />

no<br />

soliti gridare are ai compagni: Ciapà à<br />

la lhaouro! o! o Trapà la lhaouro! lhaouro ro! !<br />

(Prendete la lepre!), e avvertivano<br />

i vendemmiatori emmiatori e i mietito mietitori tori<br />

con frasi del tipo Tansioun qu’la<br />

lhaouro la a scappo (Attenzione<br />

che la lepre re scappa). Quelle<br />

lle dei<br />

contadini delle Ramats paio paiono iono<br />

essere frasi si del tutto o appro appropriaate<br />

a celebrare rare i riti del grano<br />

(e


per estensione i riti del raccolto) attestati in una<br />

vasta area ea cche<br />

che va dalle sponde del Mediterraneo<br />

alle grandi gran pianure pia dell’Europa Centrale e Orien-<br />

tale. e. Riti Riti agr agresti agrest che aff ondano le radici all’origine<br />

della lla storia dell’agricoltura dell de<br />

stessa.<br />

Un n po’ ovunqu<br />

ovunque in Piemonte il rito di Prendere la<br />

lepre consiste n nnel<br />

gridare ai bambini di correre ad<br />

acchiappare l’animale l’a tra il grano ancora da fal-<br />

ciare e pr presenta molte similitudini con il rito<br />

della<br />

caccia al capro testimoniato in Lu-<br />

can cania da Gaetano Stigliano ne "La dan-<br />

za<br />

della falce” a San Giorgio Lucano (in<br />

Tra Tradizioni popolari. Tipologia e valore<br />

de delle culture regionali, a cura di F. No-<br />

vie viello, Manduria-Bari-Roma, Lacaita,<br />

19 1988: 409-413). Nelle campagne lu-<br />

ca cane un mietitore-capro inscena una<br />

ddanza<br />

quando i contadini sono pros-<br />

si simi alla fi ne del campo, pronti a fal-<br />

ci ciare le spighe per l’ultimo covone,<br />

e<br />

deve essere acchiappato da questi<br />

in<br />

una caccia simulata, come rilevato<br />

da<br />

Ernesto De Martino ne "Le messe<br />

de del dolore" (in Furore, simbolo, valore,<br />

Mil Milano, Il Saggiatore, 1962: 149-150).<br />

In IIn<br />

aalta<br />

Valle Susa, alle Ramats come a<br />

Chio Chiomonte o ad Exilles, la vite e il gra-<br />

no nascondevano nasc<br />

una lepre, ma al disopra<br />

dello lo sbarramento sbarram<br />

di Serre la Voute, che separa<br />

il territorio rritorio di d<br />

Exilles da quello di Salbertrand,<br />

era era la<br />

a quag quaglia ad abitare i campi di cereali. Qui<br />

il mietitore gridava Anà vit ou cantoun qu’la<br />

sc sscappë appë la calhë c (Andate presto all’angolo che<br />

scappa scappa cappa la l qquaglia)<br />

approssimandosi alla parte<br />

di d di campo iin<br />

cui rimanevano le ultime spighe<br />

da recider recidere. Bambini e ragazzi correvano an-<br />

siosi di pr prendere l’animale, come si ricorda a<br />

Oulx, Oulx Oulx, per<br />

rimanere poi delusi dal mancato<br />

avvistam avvistamento. A Bousson, frazione di Cesa-<br />

na Torinese, Torine si racconta come i nonni avver-<br />

tissero ero di ddi<br />

stare all’erta quando si giungeva<br />

a meisou meisounâ la fi n dou shan (mietere la fi ne<br />

del del campo) camp con frasi del tipo: Fai atansioun<br />

quë ieuir<br />

la scap la calhë (Fai attenzione che<br />

adesso<br />

sc scappa la quaglia). A Sauze d’Oulx<br />

si pensava pensa ens che le quaglie, uccelli che fre-<br />

quente quentemente uente nidifi cano nei campi di ce-<br />

Cartolina<br />

Ca d'epoca "Volti fi eri di una terra<br />

antica: ntica il pascolo". p<br />

Collezione ezio Emmanuel Bouvier.<br />

Anni Trenta - Mietitura del grano a San Marco di Oulx.<br />

reali, si concentrassero nell’ultimo angolo rimasto<br />

da meisounâ (mietere con ël vouràn, la falce messoria)<br />

per cui si diceva; Ieuir la vôr la calhë oppure<br />

La calha la fi llan vî (Adesso vola la quaglia. Le<br />

quaglie fi lano via) quando non rimaneva che un<br />

angolo di raccolto da falciare. A Salbertrand, per<br />

la mietitura di tutti i cereali froumën, blà, eurzh,<br />

sivà (frumento, segala, orzo e avena), quando la<br />

fi ne del campo era ormai prossima, i mietitori venivano<br />

incitati a giungere velocemente al termine<br />

dell’ultimo angolo da falciare con espressioni<br />

quali La vant veir vourà la calha (Bisogna vedere<br />

volare le quaglie) o La vant trapâ la calha (Bisogna<br />

prendere le quaglie). A Millaures, frazione di<br />

Bardonecchia, giungendo all’ultimo angolo del<br />

campo da mietere si gridava ai bambini, intenti a<br />

raccogliere le spighe nel campo, Vèi vourâ la calhë<br />

(Sta per volare la quaglia) e li si incitava ad andare<br />

all’angolo a vederla per poi prenderli in giro<br />

perché non abbastanza lesti o perché incapaci di<br />

vedere l’uccello che spicca il volo.<br />

tradizioni ioni e cult cultura<br />

99


tradizioni e cultura<br />

100 0<br />

Anni Trenta<br />

Anni Quaranta<br />

Covoni di segale a Sauze d’Oulx. Covoni di avena a Sauze d’Oulx<br />

La quaglia e la lepre pre altovalsusine, dunque, trovavano<br />

simbolicamente te scampo nell’ultimo angolo<br />

di campo da tagliare. agliare. Anche nella descrizione di<br />

Ernesto De Martino della danza del mietitore-capro<br />

lucano, l’ultimo covone da mietere è il luogo<br />

destinato all’incontro ll’incontro tra l’uomo e l’animale, il lluo<br />

go deputato al rito: «Finalmente non resta re come<br />

rifugio che l’ultimo covone da mietere: qui il capro<br />

è raggiunto, e simbolicamente ucciso col taglio<br />

dell’ultimo fascio di spighe» (Ivi: 150). 150<br />

Le parole e i gridi di incitamento ad acciuff aare<br />

la a<br />

lepre o la quaglia, come quelli della danza luca<br />

na, potevano avere la funzione di disorientare lo<br />

spirito irito del grano, ingannandolo con la minaccia ddi<br />

un animale dannoso oso per le spighe, al fi ne di disto<br />

glierne l’attenzione one e permettere così ai contadini<br />

di portare a termine mine il lavoro di mietitura. Tali parole<br />

potevano anche nche essere pronunciate per far sì<br />

che lo o spirito del grano rivolgesse la sua ira e la rre<br />

lativa vendetta, anziché contro i mietitori, contro<br />

l’animale-nemico male-nemico che rivestiva, quindi, la funzione<br />

di capro espiatorio orio (emblematico il caso del capro<br />

lucano) gravandosi dosi della colpa per il taglio<br />

delle<br />

spighe.<br />

Fernando Mastropasqua, stropasqua, in Maschera e Rivoluzione.<br />

Quasi una na introduzione, osserva che: «Po «Poiché<br />

nelle società età agricole il mietere era senti sentito<br />

come un “colpevole pevole uccidere”, la battuta di caccia<br />

al capro ro mascherava scherava l’atto del mietere, sottraeva<br />

dunque ue alla vendetta del grano reciso il mietitore.<br />

Il capro apro viene scelto come animale<br />

dannoso<br />

all’agricoltura, oltura, perciò perciò il contadino poteva<br />

giustifi -<br />

carsi sostenendo soste endo che aveva mietuto il gra grano ma<br />

per uccidere<br />

il suo nemico, il capro» (in Ma Maschera<br />

e Rivoluzione. oluzione Visioni di un teatro di ricerca, rca, PPisa,<br />

BSF,<br />

1999:<br />

13). )<br />

In Luc Lucania il nemico dei raccolti viene identifi en cato<br />

Anni Cinquan Cinquanta<br />

Il trasporto del grano a Sauze d’Oulx.<br />

nel capro, mentre en in alta Valle Susa è individuato<br />

nella lepre e nella qquaglia,<br />

quaglia, e nelle pianure dell dell’est<br />

europeo da un un gallo, gallo animali potenzialmente da dan-<br />

nosi e sicuri nemici nemici delle messi; l’eventuale pr pre-<br />

senza reale e dell’animale de l’ani nel campo, la sua cattura<br />

e il l conseguente eguen<br />

sacrifi cio potevano ristabilire l’ordinene<br />

delle cose versando il sangue della preda in<br />

trib tributo buto alla terra appena spogliata del suo frutto.<br />

Da<br />

qui, forse, nasce l’usanza di sacrifi care un gallo<br />

nella ella a zona fra Bronda e basso Po versandone il<br />

sangue ngue nel el campo mietuto, come pure l’esigenza,<br />

comune om ne un po’ ovunque, di versare simbolicamente<br />

il sangue del frutto della terra sottoforma di acquavite<br />

uavite<br />

o di vino, off erto ai mietitori e ai vendem-<br />

mia miatori.atori. Off erta rituale la cui traccia rimane, in alta<br />

Va Valle le Susa, nel consumo di cibo durante le feste e<br />

le merende al termine dei lavori di campagna o<br />

al termine di un ciclo stagionale: la bounë-lhourà, rà,<br />

benlhurà o bëlhouran. bë Augusta a Gleise ci ricord ricorda<br />

che a Millaures al termine di ogni lavoro si faceva fa<br />

una a fest festa: A la fi n ‘d ciac travà lë s’fazìë ë la Benlh Benlhurà<br />

(‘l cäìë d’ lä mèitrë, Pinerolo, Alzani, 2000: 83).<br />

La lepre e la quaglia, simbolicamente uuccise,<br />

venivano così off erte in sacrifi cio e consumate<br />

con<br />

nell’eterno ciclo di vita e di morte, unitamente un al<br />

grano-pane-corpo e all’uva-vino-sangu<br />

all’uva-vino-sangue. Un unico<br />

gesto, come individuato da Mastropasqua<br />

per<br />

il mietitore-capro ro lucano: «Uomini, piante, animali anima<br />

si fondono in n un unico volto per raccontare la rre<br />

ciproca ostilità, il destino di essere nemici: n nell’avvolgersi<br />

i delle stagioni cibo l’uno per<br />

l’altro, schia-<br />

vo l’uno dell’altro. Gola e Morte hanno la stessa<br />

faccia. Ferocia, pietà, pianto, esultanza irradiano<br />

dallo allo stesso gesto: un colpo di falce che recide lla<br />

spiga ga di grano e sazia lo stomaco vuoto» (Ivi: 11).


Storia, curiosità e ricette<br />

di ieri e di oggi.<br />

di PAOLO BLANC<br />

tradizioni e cultura<br />

99


food<br />

102<br />

L'uomo, sin dall'età della pietra, per poter<br />

sopravvivere imparò a cacciare. Ma anche successivamente,<br />

pur apprendendo ad allevare animali<br />

ed a coltivare, continuò a nutrire un notevole interesse<br />

per la caccia; più o meno signifi cativo a<br />

seconda dei periodi storici e dei modi di vita delle<br />

diverse popolazioni (stanziali, nomadi o soldati).<br />

Nella preistoria, la carne degli animali cacciati, originariamente<br />

fu consumata cruda mentre in un<br />

momento successivo, con la scoperta del fuoco,<br />

fu più apprezzata cotta allo spiedo o scottata sulla<br />

pietra. IN EPOCA ROMANA, LA CAC-<br />

CIA ERA SPESSO UN DIVERSIVO<br />

MOLTO GRADITO E LA SELVAG-<br />

GINA TALVOLTA ERA COTTA CON<br />

VINO, CIPOLLE ED ERBE AROMA-<br />

TICHE. Con la caduta dell'Impero Romano<br />

d'Occidente ed il susseguirsi per alcuni secoli di<br />

invasioni di barbari (grandi mangiatori di carne),<br />

svanirono gli sfarzi dell'epoca imperiale e si dovettero<br />

aff rontare carestie ed epidemie. Mancavano<br />

le comunicazioni e pertanto diventava diffi cilissimo<br />

commercializzare gli alimenti, la gente si<br />

rifugiava nei castelli-fortezza e si venne a creare<br />

un'economia chiusa dove la gente consumava ciò<br />

che produceva. A causa delle continue invasioni<br />

gli allevamenti erano spesso saccheggiati per cui<br />

la cacciagione rimaneva l'unico modo per avere<br />

carne a disposizione. La caccia però era una prerogativa<br />

dei Signori i quali, a partire dal tardo Medioevo<br />

e per tutto il periodo rinascimentale amavano<br />

Scene di caccia e selvaggina hanno ispirato gli artisti<br />

di tutti i tempi: dalle incisioni rupestri del Paleolitico<br />

alle pitture murali etrusche e dalla scuola fi amminga ai<br />

contemporanei. Sopra, particolare del dipinto "Pausa di<br />

caccia" di Carle (Charles-Andrè) Van Loo (Parigi, Louvre)<br />

dimostrare il loro potere con grandi banchetti,<br />

durante i quali gli animali, dopo essere stati cotti,<br />

erano portati in tavola come trofei, rivestiti nuovamente<br />

delle loro piume o della loro pelliccia con<br />

tanto di intermezzo "teatrale". "Quando Eleonora<br />

d'Aragona, fi glia del Re di NapoIi, nel giugno 1473<br />

venne a Roma, Papa Sisto IV off rì in suo onore un<br />

festino che durò sette ore e si compose di cinquanta<br />

portate. Una di queste era un orso eretto<br />

nella sua pelliccia con un bastone in bocca" (da<br />

"Una storia dell'arte di vivere" di Pietro Gerbore Ed.<br />

Fogola 1985). ln occasione del sontuoso pranzo offerto<br />

dalla città di Roma per festeggiare l'arrivo dei<br />

Medici il 13 settembre 1513, vennero serviti, tra le<br />

altre portate, "grandi piatti di beccafi chi, quaglie e<br />

tortore arrosto,... fasiani coperti con salsa reale,...<br />

fasianí cotti e rivestiti della sua pelle e piuma che<br />

parevano vivi,... pavoni cotti che stavano in piedi<br />

come fossero vivi,... starnoni ovvero pernigioni<br />

arrostiti" (da "Pranzi e Conviti", Maria Luisa Incontri<br />

Lotteringhi della Stufa, Ed. Olimpia 1965).<br />

Dai primi manoscritti medievali ed in particolare<br />

dal "Viandier" di Cuglielmo Tirel detto il Taillevent,<br />

si ha un'ulteriore conferma di quanto prima aff ermato<br />

e si evince che "prediletti, fra gli animali da<br />

piuma, erano le tortore, i fagiani, i colombi e tutti<br />

i grandi uccelli, dal cigno all'airone, al pavone e<br />

persino all'aquila, che venivano serviti ricoperti di<br />

tutto il loro piumaggio preventivamente staccato<br />

e preparato con I'intera pelle. ll pavone veniva<br />

servito come piatto trionfale alla fi ne del pranzo, e<br />

Taillevent spiega dettagliatamente il modo di disporre<br />

a ruota ben ritte le piume della gran coda"


Rotolo di capriolo al forno.<br />

(da "Storia piacevole della gastronomia" C. Maffi oli,<br />

Bietti 1976). Quest'usanza era ancora viva alla<br />

fi ne del '500 tant'é che Bartolomeo Scappi, cuoco<br />

di Papa Pio V, nella sua "Opera" del 1570 (ben 6<br />

libri per un totale di oltre 400 pagine), descrisse<br />

numerose ricette del genere in cui gli animali venivano<br />

sempre farciti con carne derivante da altra<br />

selvaggina o cacciagione disossata. Va precisato<br />

che spesso CON IL TERMINE SELVAGGINA SI<br />

INTENDE INDICARE GLI ANIMALI DA PELO<br />

MENTRE IL TERMINE CACCIAGIONE È RISER-<br />

VATO AGLI ANIMALI DA PENNA.<br />

In epoca più recente, Giovanni Vialardi, vice-capocuoco<br />

di Carlo Alberto e Vittorio Emanuele ll,<br />

nel suo "Trattato di cucina e pasticceria moderna"<br />

del 1854, dedicò un capitolo alla selvaggina ed<br />

un altro alla cacciagione. Ed è curioso osservare<br />

come accanto a ricette non più attuali (si mangiavano<br />

il tasso, l' istrice e la marmotta), eccessivamente<br />

pesanti per lo stomaco o dal sapore particolare,<br />

tipico di quell'epoca, ve ne siano altre che,<br />

con qualche piccola modifi ca, potrebbero essere<br />

tranquillamente riproposte ai giorni nostri. Interessante<br />

è ad esempio la marinata cotta utilizzata<br />

per l'arrosto di cinghiale, di capriolo, di cervo, di<br />

daino e di stambecco. Ecco come veniva preparata:<br />

"FATE UNA MARINATA CON 4 CIPOLLE, 2<br />

CAROTE, UN PO’ DI SEDANO, NETTATE E TA-<br />

GLIATE, MESSE IN TEGAME CON MEZZO BIC-<br />

CHIER D'OLIO FINO, FATE FRIGGERE BIONDO,<br />

PIÙ TIMO, LAURO, CURIANDOLO, GAROFANI,<br />

SALE, PEPE, BAGNATE CON MEZZO LITRO<br />

CAMOSCIO IN SALMÌ<br />

Ingredienti per 6 persone:<br />

- 800 gr di polpa di camoscio tagliata a cubetti<br />

- una bottiglia di vino rosso corposo invecchiato<br />

- 3-4 dl. di brodo - 1 grossa cipolla - 1 carota<br />

- 2 gambi di sedano - 4-5 bacche di ginepro<br />

- 1 foglia di alloro - 1 rametto di timo e di rosmarino<br />

- 3 chiodi di garofano - 3-4 cucchiai di farina<br />

- 3-4 cucchiai di Cognac - 60 gr. di pancetta tesa<br />

- olio, burro, sale e pepe q.b.<br />

La sera precedente mettete la carne in un capace contenitore<br />

in acciaio, terracotta o vetro. Aggiungete tutte<br />

le verdure tagliate a pezzetti, gli aromi ed il vino. ll giorno<br />

successivo scolate Ia carne ed asciugatela. Tenete da<br />

parte la marinata con le verdure ed aromi. Infarinate i<br />

pezzetti di carne e fateli rosolare bene in olio e burro,<br />

poi unite le verdure e gli aromi, fate insaporire per qualche<br />

istante, salate, pepate e versate il vino della marinata<br />

bollente. Cuocete a fuoco moderato fi nché la carne<br />

risulterà tenera versando poco brodo qualora il vino risultasse<br />

tutto consumato. A cottura ultimata estraete i<br />

pezzetti di carne, eliminate le bacche di ginepro, i chiodi<br />

di garofano, la foglia di alloro ed il rametto di rosmarino<br />

e passate tutto il resto per due volte al disco fi ne del<br />

passaverdure o al frullatore. In un padellino fate dorare<br />

la pancetta tagliata a dadini molto piccoli ed eliminate<br />

il grasso formatosi. Rimettete nuovamente Ia carne ed<br />

il sugo nel tegame, spruzzate di Cognac, fate evaporare,<br />

aggiungete i dadini di pancetta dorati, mescolate, cuocete<br />

per qualche istante quindi servite, accompagnando<br />

con purea di patate o con polenta.<br />

NOTA: la stessa ricetta è indicata per qualsiasi altro tipo<br />

di selvaggina da cucinare in salmì.<br />

Ricetta di Aldo Blanc<br />

103


food<br />

104<br />

Spezzatino di cinghiale giardiniera.<br />

D'ACETO, ALTRETTANTO D'ACQUA E VINO<br />

BIANCO, BOLLITA 12 MINUTI, RAFFREDDATA<br />

AFFATTO (COMPLETAMENTE), VERSATELA<br />

SULLA COSCIA IN UNA TERRINA DI TERRA,<br />

LASCIATELA 24 ORE". Diverse sono inoltre le ricette<br />

in “civet" e in "salmì", tuttora le più indicate<br />

per la selvaggina e la cacciagione. Questi due termini<br />

sono attualmente usati indistintamente ma<br />

in realtà sussiste una leggera diff erenza: il primo,<br />

di derivazione francese, indica un metodo di cottura<br />

del coniglio e della selvaggina nel vino rosso<br />

con aromi e verdure (previa lunga marinatura) legando<br />

il tutto con il sangue dell'animale; il "salmì"<br />

invece, pur avendo la stessa marinata, è anche indicato<br />

per la cacciagione ed il sugo, a fi ne cottura,<br />

viene passato al setaccio ma non viene legato con<br />

il sangue o con il fegato dell'animale.<br />

Per quanto riguarda la marinata, invece esistono<br />

due "scuole" diverse. Generalmente gli aromi ed<br />

il vino della marinata vengono utilizzati per la<br />

cottura al fi ne di non eliminare sapore, ma diversi<br />

cuochi preferiscono gettarla, sostituendola con<br />

aromi freschi ed altro vino, soprattutto se si tratta<br />

di animali che "sanno molto di selvatico". Se però<br />

teniamo presente che la selvaggina consumata<br />

attualmente deriva spesso da allevamenti, non è<br />

assolutamente il caso di buttare il vino e gli aromi<br />

in cui è stata fatta marinare la carne.<br />

Parlando ora dell'Alta Valle di Susa, va detto che<br />

come in tutte le località di montagna, la selvaggina,<br />

nei mesi autunnali ed invernali, è sempre stata<br />

presente nella cucina locale, soprattutto nelle famiglie<br />

in cui vi era un cacciatore. Fino a qualche<br />

decennio fa nella Valle si cacciavano anche galli<br />

di monte, beccacce, coturnici e lepri bianche;<br />

tutti esemplari ora piuttosto rari. "Lepri, camosci,<br />

cervi e caprioli, sono sempre stati presenti in<br />

numero piuttosto abbondante, salvo gli ultimi<br />

decenni la lepre" racconta Aldo Blanc, cacciatore<br />

di Oulx, “e TRA I CACCIATORI ERA<br />

CONSUETUDINE LA SERA DELLA<br />

PRIMA BATTUTA DI CACCIA, AN-<br />

DATA BENE, FARE LA FRITTURA<br />

DI CAMOSCIO con tutte le sue interiora<br />

(fegato, cuore e polmone), cucinate in un soff ritto<br />

di cipolla, vino bianco ed una spruzzata di Cognac<br />

a fi ne cottura. II camoscio e la lepre si cucinano<br />

quasi sempre in civet ma talvolta anche alla<br />

cacciatora. ln Iinea generale, PER LA CAC-<br />

CIAGIONE A CARNE MOLTO SCU-<br />

RA SI CONSIGLIA IL CIVET, MEN-<br />

TRE PER QUELLA PIÙ CHIARA È<br />

INDICATA ANCHE LA COTTURA<br />

ARROSTO O ALLA CACCIATORA.<br />

Come contorno la tradizione dell'Alta Valle vuole<br />

le patate lesse od in purea oppure la purea di<br />

fave, patate e castagne. La polenta oggi spesso<br />

presente in accompagnamento ai civet e salmì è<br />

entrata nella cucina locale solamente nel secolo<br />

passato ed in maniera massiccia nel secondo dopoguerra.<br />

Da una ventina d'anni anche i cinghiali<br />

sono diventati numerosi per cui sia nei ristoranti<br />

che nelle famiglie viene cucinato spesso. Esso,<br />

oltre che nei modi sopracitati, è anche ottimo arrosto<br />

(soprattutto la spalla), cucinato con cipolla<br />

tagliata in quarti, una grattata di noce moscata,<br />

timo, rosmarino, vino bianco ed una spruzzata di<br />

Cognac.


LO SPORT<br />

INNANZITUTTO<br />

Le stelle della Vialattea<br />

brillano più che mai!<br />

di CLAUDIO TESCARI<br />

Le montagne della Vialattea hanno ospitato, negli ultimi quarant’anni,<br />

alcuni tra gli eventi sportivi più prestigiosi del nostro pianeta (Mondiali<br />

di Sci 1997, Olimpiadi Invernali 2006, numerose tappe di Coppa del<br />

Mondo, Meeting Internazionali di Atletica Leggera, Giro d’Italia, Tour de<br />

France…). Insomma, una vera e propria Montagna di Sport! Non potevano<br />

pertanto mancare i campioni, gli atleti, le promesse (soprattutto negli<br />

sport invernali) e anche oggi, ad emulare Pierino Gros, Paolo De Chiesa,<br />

sono in tanti a provarci. E’ nostra mera intenzione, perciò, cercare di fornire<br />

un quadro, il più esauriente possibile, sull’attuale panorama agonistico<br />

presente sulle montagne olimpiche della Vialattea, chiamando in causa<br />

i principali protagonisti in campo internazionale, nazionale e regionale,<br />

nelle rispettive discipline sportive.<br />

Iniziamo la carrellata con un campione rude, una roccia, un temerario…<br />

MATTEO EYDALLIN, 23enne di Sauze d’Oulx, in forza al Centro Sportivo<br />

Esercito, è reduce da una stagione davvero esaltante, sotto tutti i punti di<br />

vista, che lo ha visto salire più volte sul podio in classiche internazionali ed<br />

in Coppa del Mondo. Cosa dire di più!<br />

Un vero e proprio appassionato, un portacolori degno di rappresentarci,<br />

in Italia e nel mondo, con grande personalità e bravura. Vincitore di ben<br />

6 titoli italiani e 2 titoli europei, si è tolto quest’anno diverse soddisfazioni<br />

vincendo competizioni prestigiose quali il “Tour du Rutor” ed il “Trofeo<br />

Mezzalana”.<br />

E’ stato inoltre grande interprete di un’impresa-record, di salita e discesa,<br />

alla Barre des Ecrins (4.103 metri), cima culminante delle Alpi Meridionali<br />

francesi, insieme all’amico di Briançon, Nicola Bonnet.<br />

Matteo e Nicola hanno impiegato 2 ore e 51 minuti, una prestazione di<br />

assoluto valore!<br />

Francesca<br />

Marsaglia<br />

Mattia<br />

Casse<br />

Luca<br />

De Albertis<br />

Elisa<br />

Vottero


giovani campioni<br />

Matteo<br />

Marsaglia<br />

Elisa<br />

Treves<br />

Matteo<br />

Eydallin<br />

Benedetta<br />

Cumani<br />

Passiamo ora allo SCI ALPINO, sicuramente la disciplina sportiva più<br />

popolare praticata sulle nostre montagne, regine indiscusse dello sport<br />

bianco lungo i magici pendii innevati, che hanno ospitato i Giochi di Torino<br />

2006. E proprio in virtù di questa vocazione, sono molti gli atleti nostrani<br />

a vestire la maglia azzurra. Annoveriamo in prima squadra l’olimpionica di<br />

Salt Lake City 2002, DANIELA CECCARELLI, (Fiamme Oro), 34enne di Cesana,<br />

che nonostante sia diventata mamma continua a mantenersi tra le<br />

migliori donne jet, in discesa e superG. A tenere alto il nome della Valle è<br />

anche la genovese CAMILLA ALFIERI (C.S. Esercito), 24 anni, cresciuta sciisticamente<br />

al Sestriere e protagonista di importanti piazzamenti in slalom<br />

gigante, ultimo un 10° posto a Solden, in Austria.. E’ invece stata chiamata<br />

recentemente in prima squadra la giovane promessa FRANCESCA MAR-<br />

SAGLIA (C.S. Esercito), 20enne sciatrice di Cesana, già protagonista di tutta<br />

una serie di risultati che fanno ben sperare per il futuro. In campo maschile<br />

nessun atleta di casa nostra è entrato a far parte del primo gruppo mentre<br />

a far parte del gruppo di Coppa Europa ci sono il cesanese MATTEO MAR-<br />

SAGLIA (C.S. Esercito), 24 anni, fratello maggiore di Francesca, che si sta<br />

ormai inserendo tra i migliori nonché l’emergente carabiniere di Claviere,<br />

ADAM PERAUDO (S.C. Claviere), 22 anni per lui. Nel gruppo Pianeta Giovani<br />

troviamo il 19enne di Oulx, MATTIA CASSE (Fiamme Oro), fi glio di<br />

quel formidabile Alessandro Casse, ex-recordman del "chilometro lanciato".<br />

Ma nel giro azzurro non bisogna dimenticare altre speranze come ALICE<br />

CHARRET (S.C. Sestriere), ventenne emergente di Sauze di Cesana, campionessa<br />

italiana giovani di slalom in carica; come la 22enne ELEONORA<br />

TEGLIA (C.S. Esercito), di Sestriere; come BENEDETTA CUMANI (S.C. Sansicario)<br />

20enne torinese.<br />

Gli altri sport invernali includono pochissimi nostri rappresentanti. Nello<br />

SKELETON possiamo contare su ELISA VOTTERO (S.C. Sansicario),<br />

18enne di Cesana e su LUCA DE ALBERTIS (S.C. Sauze d’Oulx), nativo di<br />

Genova ma accasato nella località altovalsusina denominata “Balcone delle<br />

Alpi”. Entrambi studiano al Des Ambrois di Oulx. C’è poi SIMONE IVA-<br />

NI (S.C. Claviere), genovese anche lui, con radici agonistiche nella località<br />

transfrontaliera ai confi ni con la Francia. Nel FREESTYLE rimarchiamo<br />

la presenza di RUGGERO ROSI (Cus Torino), da sempre frequentatore di<br />

Sauze d’Oulx, che però si è visto poco nella passata stagione (solo un 17°<br />

posto in Coppa Europa per lui nel <strong>2009</strong>).<br />

Concludiamo con i nominativi di tutti i nostri portacolori che sono stati chiamati<br />

a comporre le compagini regionali nelle diverse discipline invernali.<br />

SCI ALPINO: ALESSANDRO ARMAND (Sansicario), GIACOMO DE<br />

MARCHI (Sansicario), Giuliano Steven (Sestriere), ROSS PERAUDO (Clavie-


Francesca<br />

Marsaglia<br />

Ruggero<br />

Rosi<br />

re), FEDERICO PONCET (Sestriere), THOMAS VOTTERO (Sansicario),<br />

VALENTINA CILLARA ROSSI (Claviere). SCI DI FONDO: TOMMA-<br />

SO CUSTODERO (Valchisone), DARIO GIOVINE (Valchisone). BIATH-<br />

LON: CHRISTIAN BOUVET (Sansicario), ANDREA ROCHE (Sansicario),<br />

ELISA TREVES (Valchisone).<br />

E’ bene rimarcare, inoltre, che il rappresentante dello Sci Club Sestriere,<br />

STEVEN GIULIANO, si è laureato campione italiano allievi in supergigante<br />

dopo aver conquistato due titoli regionali in gigante e superG. Anche<br />

per Valentina Cillara Rossi, del Claviere, è arrivato il titolo nazionale<br />

allievi in gigante come per Elisa Treves, del Valchisone, che ha ottenuto il<br />

titolo italiano juniores di biathlon con la staff etta del Piemonte.<br />

Ma veniamo ora gli sport prettamente estivi con i quali non siamo quasi<br />

mai riusciti ad emergere più di tanto. Nella MOUNTAIN BIKE,<br />

a rappresentarci a livello internazionale, è sempre ANDREA TIBERI,<br />

24enne paladino di Oulx, che dopo tutta una serie di allori non indiff erenti,<br />

è reduce da una stagione diffi cile, non troppo felice ed anche un<br />

po’ deludente (visto le aspettative), vestendo la casacca di un’importante<br />

casa qual è la Bianchi e pagando forse la scottatura di un passo così<br />

grande. Andrea ha partecipato a quasi tutte le prove di Coppa del Mondo,<br />

aff rontate a fasi alterne, con piazzamenti importanti all’inizio e molto<br />

meno lusinghieri nel prosieguo del circuito. Ha comunque dimostrato di<br />

essere un atleta vero, di non mollare mai e siamo certi che lo rivedremo<br />

presto risalire la cima. In campo giovanile, invece, troviamo una lieta sorpresa,<br />

rappresentata dal tredicenne di Oulx, ALESSANDRO ROUX, che<br />

al primo anno nella Categoria Esordienti, si è laureato campione italiano.<br />

Passato al team canavese Ktm Dayco (uno dei più prestigiosi a livello nazionale),<br />

Alessandro è salito più volte sul podio in gare nazionali, mettendo<br />

in luce parte delle sue grandi potenzialità.<br />

Un biker emergente, una promessa, un gigante per la sua giovane età,<br />

un eff ettivo talento… ma è ancora troppo presto per guardare avanti, accontentiamoci<br />

per adesso di questi autorevoli risultati tra gli esordienti.<br />

Poi, se avrà la costanza di proseguire, chissà! Nello skiroll vanno segnalate<br />

le buone prestazioni conseguite dal 17enne di Oulx, DARIO GIOVINE,<br />

che si cimenta anche nella corsa e, soprattutto, nello sci di fondo.<br />

Non ci resta che applaudire le gesta di TUTTI QUANTI questi nostri atleti,<br />

che si cimentano con grinta, passione e determinazione nelle diverse<br />

discipline. Lo sport è vita e tutti coloro che lo praticano (anche a livello<br />

amatoriale) ne traggono giovamento. Le stelle della Via Lattea brillano<br />

più che mai e contribuiscono a stimolare ed a far crescere un vivaio che<br />

si prospetta davvero fi orente.<br />

Adam<br />

Peraudo<br />

Dario<br />

Giovine<br />

giovani campioni


scanner - l’azienda<br />

108<br />

GRUPPO FONDIARIA SAI<br />

Sicurezza e serenità per<br />

la persona, la famiglia e l’impresa<br />

Vocazione sociale dell’assicurazione e attenzione ai<br />

cambiamenti del mercato sono le anime che compongono<br />

l’identità del Gruppo Fondiaria Sai e sono<br />

profondamente radicate nel dna delle Compagnie<br />

che il 31 dicembre 2002 hanno dato vita a un primario<br />

player nel panorama assicurativo italiano e<br />

internazionale: Sai, Fondiaria e la sua controllata<br />

Milano Assicurazioni. L’idea di una crescita articolata<br />

si rifl ette nell’attuale composizione del Gruppo,<br />

all’interno del quale confl uiscono più di 100 società,<br />

controllate e collegate, attive anche nei settori<br />

immobiliare, agricolo, dell’assistenza, del turismo<br />

e dei servizi. Il primo traguardo di una realtà così<br />

ramifi cata è stato quello dell’integrazione, obiettivo<br />

raggiunto valorizzando in primo luogo i poli del<br />

core business assicurativo, collocati a Torino, Milano<br />

e Firenze, cui vanno aggiunti il polo di Trieste<br />

e di Genova, centro nevralgico del ramo trasporti.<br />

Integrare, però, signifi ca soprattutto far convergere<br />

in un solo organismo competenze e culture aziendali<br />

diff erenti, sfi da che il Gruppo Fondiaria Sai ha<br />

vinto mantenendo inalterati i livelli occupazionali e<br />

armonizzando risorse e strutture trasversali a tutte<br />

le Compagnie. Un processo che si è completamente<br />

concluso nel 2008 con la completa integrazione<br />

della rete agenziale: un risultato che ha contribuito<br />

a cementare lo spirito di appartenenza e a rendere<br />

il Gruppo ancora più solido. La solidità, in particolare,<br />

è un carattere distintivo del Gruppo Fondiaria<br />

Sai, che trova nell’effi cienza gestionale e nella tradizionale<br />

prudenza degli assicuratori i punti fermi<br />

del suo operato. Ed è proprio grazie all’effi cienza<br />

delle strutture e dei processi aziendali, unite a una<br />

visione lungimirante del mercato, che il Gruppo<br />

Fondiaria Sai ha attraversato la più grande crisi economica<br />

internazionale dopo il crollo di Wall Street<br />

mantenendo la sua solidità. A questo proposito, i<br />

primi segnali di ripresa dei mercati fi nanziari si accompagnano<br />

a un’adeguata gestione dell’area fi -<br />

nanza, indice di sicurezza e tranquillità per gli oltre<br />

nove milioni di clienti del Gruppo.<br />

Una corretta gestione del rischio non è, però, suffi -<br />

ciente da sola per rispondere a una domanda che<br />

mai come negli ultimi anni si è rivelata così mutevole.<br />

Per rispondere ai bisogni di sicurezza dei suoi<br />

clienti, infatti, il Gruppo Fondiaria Sai continua a<br />

puntare sull’innovazione di prodotti e servizi, tra<br />

i quali si segnala il progetto Auto Presto e Bene,<br />

vero e proprio salto di qualità nella concezione<br />

dell’assicurazione auto. Oltre a confermarsi leader<br />

nazionale in questo importante comparto, con una<br />

quota di mercato del 23%, il Gruppo Fondiaria Sai<br />

si distingue anche nei rami Danni e Vita, dove è rispettivamente<br />

il secondo e il quarto operatore italiano.<br />

L’off erta personalizzata continua a rinnovarsi<br />

con forme di mutualità pensate per rispondere alle<br />

esigenze di una società che evolve rapidamente,<br />

un’attenzione all’innovazione di prodotto che si<br />

esprime anche nelle recenti coperture “gps per la<br />

sicurezza” e quelle dedicate al mondo della piccola<br />

e media impresa, testimonianze di come il Gruppo<br />

sia costantemente sintonizzato sui bisogni del mercato<br />

e sui cambiamenti della società in cui viviamo.<br />

Tra questi, il progressivo invecchiamento della popolazione<br />

costituisce una delle frontiere di sviluppo<br />

del Welfare State, settore nel quale nei prossimi<br />

anni le Compagnie assicurative saranno chiamate<br />

a dare prova della funzione sociale dell’assicurazione.<br />

Guardando a un futuro ormai prossimo, quindi,<br />

il Gruppo Fondiaria Sai ha già sviluppato risposte<br />

adeguate alle esigenze di un Paese nel quale – fortunatamente<br />

– le aspettative di vita continuano ad<br />

allungarsi, ma non senza aprire nuove domande<br />

nella gestione della spesa sanitaria e previdenziale.<br />

Sul primo punto, la stipula di polizze collettive<br />

rappresenta una soluzione effi cace per garantire<br />

anche nei prossimi anni una copertura sanitaria a<br />

tutti i cittadini. Sul fronte previdenziale, invece, non<br />

possiamo dimenticare che nei prossimi anni i livelli<br />

di pensione garantiti dalla previdenza pubblica saranno<br />

decisamente più bassi rispetto a quelli attuali.<br />

In questo scenario, aprire il mercato della previ-


denza complementare ai soggetti privati signifi ca<br />

off rire agli italiani l’opportunità di sottoscrivere investimenti<br />

sicuri, con un rendimento certo. A questo<br />

riguardo, il Gruppo Fondiaria Sai è già oggi in<br />

grado di garantire ai cittadini rendimenti minimi<br />

pari a quelli del TFR. L’attenzione verso le garanzie<br />

del Welfare State, infi ne, è diventata più pressante<br />

dopo il terremoto che ha colpito l’Abruzzo, che ha<br />

evidenziato in Italia tutti i limiti di un Paese sottoassicurato.<br />

Insieme alla sanità e alla previdenza, le<br />

catastrofi naturali costituiscono un tema centrale<br />

per l’equilibrio sociale di qualsiasi nazione: anche<br />

su questo delicato argomento, il Gruppo Fondiaria<br />

Sai è pronto a collaborare per arrivare alla defi nizione<br />

di uno stato sociale fondato sulla collaborazione<br />

tra pubblico e privato.<br />

L’attuale visione del Gruppo Fondiaria Sai, in defi -<br />

nitiva, riporta agli atteggiamenti originari di Sai e<br />

Fondiaria, già orientate nel secolo scorso ai bisogni<br />

del mercato e più in generale della società. Ieri<br />

come oggi, l’innovazione di prodotto, l’effi cienza<br />

gestionale e la solidità patrimoniale non sono fi ni<br />

a se stesse, ma integrano una concezione del fare<br />

impresa in cui la sicurezza e la serenità del cliente<br />

rendono compiute una mission aziendale che<br />

coincide con una funzione sociale.<br />

Gino Bressa<br />

Direttore Relazioni Esterne e Comunicazione<br />

Gruppo Fondiaria Sai – Polo di Torino<br />

IL GRUPPO<br />

FONDIARIA SAI,<br />

IN SINTESI<br />

Il Gruppo Fondiaria Sai, secondo gruppo del<br />

mercato assicurativo italiano e leader nei<br />

Rami Danni è costituito attualmente da circa<br />

100 società controllate e collegate, attive<br />

nei settori assicurativo, fi nanziario, bancario,<br />

immobiliare, culturale, dell’assistenza e dei<br />

servizi. Con quasi 8.000 dipendenti, circa 300<br />

consulenti fi nanziari capaci di seguire l’evoluzione<br />

delle esigenze della clientela, 3.500<br />

agenzie e quasi 5.000 sportelli con accordi di<br />

bancassurance, il Gruppo Fondiaria Sai è in<br />

condizione di mettere a disposizione dei circa<br />

nove milioni di clienti un sistema integrato<br />

ed una gamma completa di servizi: non solo<br />

prodotti per la tutela in tutti i settori di rischio,<br />

ma anche soluzioni dedicate al risparmio, alla<br />

previdenza integrativa ed agli investimenti.<br />

Il Gruppo ha realizzato nel 2008 una raccolta<br />

premi pari a oltre 11 miliardi di euro.<br />

scanner - l'azienda<br />

109


Sestrieres SpA<br />

Piazza Agnelli 4<br />

10058 Sestriere (TO)


Tel. 0122 799411 - fax 0122 799418<br />

www.<strong>vialattea</strong>.it<br />

info@<strong>vialattea</strong>.it

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