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Medicina del Lavoro - AppuntiMed

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<strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong><br />

È una disciplina che studia i rapporti tra l’essere umano che lavoro, il lavoro che viene svolto e le condizioni<br />

<strong>del</strong>l’ambiente <strong>del</strong> lavoro. Bisogna conoscere bene la medicina interna e igiene (statistica ed epidemiologia);<br />

Si basa su:<br />

• monitoraggi ambientali di sostanze<br />

• monitoraggio biologico sull’individuo, o i suoi prodotti di metabolizzazione<br />

• sorveglianza sanitaria<br />

connessione <strong>del</strong>la patologia con il possibile agente causale (fisici, chimici, biologici.. )<br />

Il DL. n° 81 <strong>del</strong> 2008 contiene tutta la legislazione sulla sicurezza sul lavoro cui si fa riferimento anche in<br />

campo amministrativo e penale.<br />

Si parla di ambienti in cui i soggetti vivono molte ore al giorno, p.es l’ospedale è tenuto sotto controllo<br />

periodicamente dalla medicina <strong>del</strong> lavoro (raggi X, laboratoristi…), non quanto una fonderia o altri ambienti<br />

lavorativi con rischi importanti.<br />

Nelle malattie professionali va valutato il contributo alla sua genesi da parte <strong>del</strong> lavoro; l’INAIL vuole<br />

questo tipo di risposta. Queste malattie cambiano man mano che cambiano le tecnologie, e ci si trova di fronte<br />

spesso a malattie comunemente presenti.<br />

La malattia <strong>del</strong> lavoro più frequentemente riscontrata è la sindrome <strong>del</strong> tunnel carpale, che però è molto<br />

presente a livello di popolazione, e può dipendere anche da pregresse fratture, ipotiroidismo, collagenopatie,<br />

etc.. quindi va fatta una valutazione sul contributo <strong>del</strong> lavoro su questo punto.<br />

- prevalenza: è un rapporto a tutti gli effetti<br />

- incidenza: numero di nuovi casi in una determinata popolazione in un determinato tempo<br />

- rischio relativo: volte che rischio di una patologia è aumentato rispetto la popolazione<br />

Ambiti <strong>del</strong>la medicina <strong>del</strong> lavoro<br />

Il fondatore <strong>del</strong>la medicina <strong>del</strong> lavoro (16OO: Bernardino Ramazzini) è un italiano<br />

1. clinica<br />

2. igiene <strong>del</strong> lavoro – igiene industriale<br />

3. fisiologia <strong>del</strong> lavoro – fisiologia applicata<br />

4. tossicologia industriale<br />

5. epidemiologia occupazionale<br />

6. ergonomia occupazionale: attualmente le affezioni muscolo scheletrico sono le maggiormente<br />

indennizzate<br />

7. legislazione<br />

8. biologia molecolare – genetica: p.es la capacità di smaltire determinati tossici, c’è un rischio di<br />

discriminazione tra la popolazione di individui maggiormente adatti,<br />

come p.es gli acetilatori rapidi in ambienti con ammine aromatiche.<br />

9. tecnologia <strong>del</strong>la produzione<br />

10. organizzazione <strong>del</strong> lavoro<br />

<br />

Infortuni e malattie <strong>del</strong> lavoro<br />

C.a 6OOO lavoratori nel mondo muoiono per incidenti e malattie professionali ogni giorno, e nell’anno si<br />

hanno 16O milioni di malattie professionali, per 268 milioni di incidenti in genere con 351mila decessi per<br />

incidenti sul lavoro, per un costo di c.a il 4% <strong>del</strong> PIL mondiale (1250 miliardi di dollari americani).<br />

I paesi più esposti sono quelli in via di sviluppo, mentre Europa, USA e Canada sono tra i migliori, per via<br />

<strong>del</strong> maggior uso di strumenti di prevenzione tecnologici.<br />

L’Italia in confronto all’Europa è messa meglio come incidenti non mortali ma paggio per quelli mortali.<br />

infortunio sul lavoro (definizione medica):<br />

concatenazione di eventi a carattere multifattoriale, conseguenza statisticamente<br />

prevedibile di carenze tecnico – organizzative - sociali <strong>del</strong> sistema uomo – lavoro<br />

che causa lesioni, morte, perdita di produzione e danno a strutture.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 1


Cause immediate:<br />

comportamenti non sicuri<br />

condizioni non sicure<br />

cause concorrenti<br />

condizione psico fisica <strong>del</strong> lavoratore: gli incidenti statisticamente sono verso fine settimana o il<br />

lunedì<br />

organizzazione <strong>del</strong> lavoro<br />

Effetti:<br />

disagio<br />

danno economico (produttività↓ qualità↓)<br />

infortunio<br />

Invece la definizione medica legale <strong>del</strong>l’infortuni sul lavoro:<br />

evento che si verifica per causa violenta in occasione <strong>del</strong> lavoro (incluso<br />

intervento in itinere 1 ), da cui derivi morte o danno biologico (comunque<br />

risarcito) inabilità al lavoro (assoluta o parziale), inabilità temporanea<br />

(>3gg) o franchigia (


Malattia professionale<br />

Evento non violento che agisca lentamente e gradualmente producendo una patologia nel lavoratore<br />

Se gli infortuni sono in calo, le malattie sono in aumento. Indipendentemente dalla specializzazione,<br />

qualunque medico deve denunciare qualunque patologia sospettino possa essere stata provocata dal lavoro.<br />

La denuncia non dà luogo a procedure ed indennizzi di per sé, ma solo dopo indagini.<br />

La legislazione <strong>del</strong> 2004 divide in 3 liste:<br />

• lista 1 ⇒ malattia molto probabilmente lavorativa<br />

• lista 2 ⇒ origine di limitata probabilità, p.es disturbo post traumatico da stress<br />

• lista 3 ⇒ origine lavorativa possibile<br />

… esistono <strong>del</strong>le patologie tabulate, che danno luogo ad indennizzi:<br />

- 85 per l’industria<br />

- 24 per l’agricoltura<br />

Passa per la definizione <strong>del</strong>la patologia, <strong>del</strong>la lavorazione e qual è il massimo periodo di indennizzabilità<br />

(entro quanto tempo devi denunciare la patologia per essere risarcito), che non è contemplato per i tumori p.es.<br />

Altre hanno un tempo ben definito.<br />

La tabella è chiusa, può darsi che dentro la tabella non sia inclusa una determinata patologia. La corte di<br />

cassazione permette di indennizzare qualunque patologia, ma se non è tabellata è a carico <strong>del</strong> lavoratore<br />

dimostrare il nesso causale. Inoltre in chiusura di ciascuna voce il legislatore aggiunge una frase: “Altre<br />

malattie causate dall’esposizione professionale a…”, oltre che le patologie muscolo scheletriche.<br />

malattie tabellate<br />

1. ipoacusie e sordità: al primo posto, è di tipo NRS e con cadute tipiche 4000Hz; stanno però<br />

migliorando rispetto il passato.<br />

2. neoplasie da asbesto<br />

3. asbestosi<br />

4. silicosi<br />

5. asma bronchiale<br />

6. pneumoconiosi da silicati<br />

7. malattie cutanee<br />

8. osteoarticolare<br />

9. etc…<br />

malattie non tabellate<br />

1. ipoacusie non tabellate: p.es disk jockey<br />

2. affezioni dei dischi intervertebrali<br />

3. tendiniti<br />

4. sindrome <strong>del</strong> tunnel carpale<br />

5. altre neuropatie periferiche<br />

6. asma<br />

7. tumori<br />

8. etc…<br />

patologie di gruppo 2 (limitata probabilità)<br />

disturbo post traumatico cronico da stress: vi rientra sia la situazione di soldati di ritorno dal<br />

Vietnam, Iraq, etc.. che di mobbing p.es.<br />

o marginalizzazione <strong>del</strong>l’attività lavorativa<br />

o attribuzione di compiti dequalificanti o eccessivi<br />

o impedimento all’accesso <strong>del</strong>l’informazione<br />

o esercizio esasperato <strong>del</strong>le forme di controllo<br />

o esclusione reiterata <strong>del</strong> lavoratore alle iniziative di formazione, aggiornamento e<br />

riqualificazione<br />

disturbo <strong>del</strong>l’adattamento cronico: ansia, depressione, disturbi somatiformi<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 3


Suddivisione <strong>del</strong>le malattie <strong>del</strong> lavoro<br />

Sono tre grandi classi:<br />

1. occupational diseases: relazione tra specifica causa/ agente e malattia risultante<br />

a. ipoacusia: vanno escluse…<br />

- possibili Meniére<br />

- trattamenti con aminoglicosidici, anti Tbc, antimalarici…<br />

- esposizione a musica ad alto volume<br />

- passato lavorativo che abbia avuto a che fare con armi da fuoco<br />

b. Raynaud: da vibrazioni, vanno escluse malattie autoimmuni fondamentalmente<br />

c. Mesotelioma pleurico: l’85% dei mesoteliomi Triestino-goriziani è da asbesto 3 . Il picco<br />

d’incidenza, vista la latenza di 30-40 anni è previsto per il 2O15-2O2O.<br />

L’utilizzo <strong>del</strong>l’asbesto è stato massivo in cantieristica navale, nella<br />

fabbricazione di trasporti (carrozze di treno p.es) e nell’edilizia 4<br />

(tubi p.es). L’asbesto può provocare<br />

mesotelioma pleurico: basta anche una piccola esposizione per poco tempo, ma<br />

c’è lunga latenza<br />

tumore <strong>del</strong> polmone: esposizione importante per 10 anni minimo, poca latenza<br />

2. work-related diseases: a genesi multifattoriale, p.es il tunnel carpale facilitato da vari fattori personali e<br />

slatentizzato dal lavoro. Sono spesso malattie ben diffuse anche nella popolazione<br />

generale. Il lavoro qua è il più difficile, diventa una diagnosi ad excludendum:<br />

vanno escluse tutte le altre cause non lavorative note.<br />

a. muscolo scheletrico: comprende tendini, articolazioni..<br />

b. rachide lombare<br />

c. sovraccarico meccanico degli arti superiori<br />

3. disease affecting Working populations: p.es l’asma. Se sono un atopico e vado a fare il pasticcere o<br />

il panettiere e sono esposto all’α amilasi presente nella<br />

farina di frumento rispetto chi non è atopico di per sé,<br />

sicuramente sono facilitato allo sviluppo di patologie<br />

correlate a questa esposizione.<br />

3<br />

ricorda i corpuscoli di asbesto, costituiti dalle fibre avvolte da un manto di ferritina.<br />

4<br />

lo smantellamento è a carico di aziende specifiche tabellate in regione per la professionalità e i mezzi. Non è necessario<br />

se il materiale è ancora compatto e non è in disfacimento.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 4


Patologie Polmonari<br />

In generale tra le vie di accesso ci sono quella GI (vietato mangiare/ bere sul posto di lavoro 5 ) e cutanea, ma la<br />

maggior superficie esposta rimane comunque quella respiratoria.<br />

I meccanismi fisiologici di protezione dei polmoni sono di vario tipo, dalla clearance muco ciliare alle cellule<br />

immunologiche ± specifiche presenti in alveolo. Il meccanismo di filtro funziona in base al diametro <strong>del</strong>le<br />

particelle: le particelle si dividono in 3 parti:<br />

1. frazione inalabile: fino a 100µm, in genere si depositano a livello di VAS<br />

2. frazione toracica: le particelle arrivano alle basse vie aeree ma di solito non in alveolo<br />

3. frazione respirabile: arrivano all’alveolo, sono quelle < 10µm. La misura critica per gli alveoli è di<br />

2,5µm, le famose concentrazioni di inquinamento nelle città (il PM 10) si<br />

riferiscono proprio al diametro <strong>del</strong>le particelle <strong>del</strong>le polveri sottili. L’85% <strong>del</strong>le<br />

PM 10 si riferisce a particelle < 2,5µm, e il problema più grosso è che<br />

adsorbono vari fattori cancerogeni che poi rilasciano nei tessuti.<br />

principali patologie<br />

Pneumoconiosi: come forme ± attive, tra le attive soprattutto l’estinta silicosi (quarzo), le forme<br />

da PM10 (antracosi, forme lieve <strong>del</strong>la vecchia CWP), siderosi<br />

Allergie: di diverso tipo..<br />

o tipo I ⇒ asma bronchiale<br />

o tipo III (captazione di IC): il farmer’s lung, un’alveolite allergica da ipersensibilità<br />

incerta eziologia<br />

o berriliosi ⇒ dal Berillio, metallo utilizzato nell’industria molto leggero e resistente ad<br />

agenti chimico fisici. È una patologia evolutiva<br />

o bissinosi ⇒ raccoglitori <strong>del</strong> cotone<br />

o alluminosi<br />

o da solfato di rame ⇒ di chi lo usa sulle vigne: si ha una granulomatosi non evolutiva<br />

polmoniti chimiche (acute o croniche): dette da agenti irritanti, si ha un quadro RX tipico: p.es<br />

o varechina (ipoclorito di Na) ⇒ inalata va a contatto con l’acqua e formazione di acido<br />

solforico, che determina fiocchi sparsi randomicamente<br />

neoplasie: da asbesto ed altre particelle<br />

<br />

Complicanze di patologie respiratorie croniche<br />

Il problema è l’insufficienza respiratoria cronica con cuore polmonare, via finale comune di questi disturbi.<br />

Bronchite cronica<br />

Si diagnostica amnesticamente come tosse e catarro per ≥ 3 mesi /anno per almeno 2 anni di seguito.<br />

Si intendono tosse e catarro che perdurano per la maggior parte <strong>del</strong> tempo <strong>del</strong>la giornata, non quella mattutina<br />

(soprattutto <strong>del</strong> fumatore).<br />

enfisema<br />

Sarebbe una diagnosi autoptica, si utilizzano dati clinici, spirometrici e funzionali per approssimare la<br />

diagnosi di questa patologia polmonare ostruttiva 6 :<br />

o dispnea espiratoria che può avere diversi gradi<br />

I-III GRADO: dispnea in rapporto a: passo normale su piano, cammino sostenuto rispetto<br />

persone <strong>del</strong>la stessa età, nella camminata in salita…<br />

IV GRADO: dispnea nelle comuni attività domestiche<br />

V GRADO: dispnea a riposo<br />

5<br />

p.es lavoratrici <strong>del</strong>la ceramica con piombemie elevate nonostante l’assenza di piombo nell’aria: mangiavano sul posto di<br />

lavoro e introducevano il piombo a livello GI.<br />

6<br />

ricordiamo che in quanto tale vede una diminuzione dei volumi senza limitazioni meccaniche al parenchima o alla cassa<br />

ad espandersi; Come tale determina un variazione <strong>del</strong> rapporto tra gli indici meno armonica <strong>del</strong>le forme restrittive che<br />

sono diffuse (vedi interstiziopatie), per cui tiffenau diminuisce.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 5


Pneumoconiosi<br />

Accumulo di polveri (PM 10 O quarzo p.es) o fibre (asbesto) che danno una reazione fibroblastica. Possono<br />

essere attive o inerti. Le seconde (come nell’antracosi) non determinano quadri rilevanti. Le polveri o fibre<br />

attive o sclerogene (silice, quarzo, berillio, asbesto…) innescano infiammazioni evolutive non percepibili a<br />

livello RX e dipendenti dal rilascio di ROS. Si caratterizzano per:<br />

correlazione dose-effetto<br />

predisposizione genetica: p.es silicosi – AR (sindrome di Caplan), o in genere certi HLA<br />

esito restrittivo: fibrosi<br />

complicazioni: BPCO, enfisema. Dipendono dall’associazione con altri inquinanti irritanti<br />

tipicamente (p.es scarico dei macchinari in miniera).<br />

Nb: sia la silice libera che l’asbesto sono attivamente cancerogene (carcinogeni certi, secondo lo IARC), di<br />

classe 1: certezza <strong>del</strong>l’azione oncogena 7 per:<br />

- polmone: entrambi<br />

- sierose: solo l’asbesto<br />

.. in entrambi i casi si tratta di silice, ma nell’asbesto sono aghi (cristalli) di silice idrata, mentre negli altri casi<br />

si tratta di silice amorfa o cristallina (quarzo), il minerale puro è in linea di massima più pericoloso.<br />

<br />

Silicosi<br />

La Silice è ubiquitaria, è contenuta importantemente nel porfido p.es. La Silicosi è la pneumoconiosi ad<br />

eziologia silicea.<br />

noduli silicotici<br />

reazioni fibrotiche peri nodulari<br />

retrazioni cicatriziali con enfisema perisclerotico<br />

Sono a rischio…<br />

- attività estrattiva: sud est asiatico<br />

- siderurgica: produzione <strong>del</strong>la ghisa (è uno step prima <strong>del</strong>l’acciaio)<br />

- industria <strong>del</strong>la ceramica<br />

- industria <strong>del</strong> vetro: p.es i soffiatori di vetro possono essere molto soggetti<br />

Patogenesi<br />

Il primo passo è il contatto con il macrofago, se si tratta di materiale sclerogeno si ha attivazione <strong>del</strong><br />

macrofago con:<br />

- presentazione antigenica<br />

- produzione di IL, come l’IL-1 ⇒ ⊕ fibroblasti<br />

- interazioni progressiva: macrofago – TH – Bcells ⇒ Ig<br />

Anatomopatologia<br />

È un polmone duro alla palpazione: abbondante tessuto fibroso abbinato ai noduli silicotici:<br />

- O,5-2mm<br />

- coalescenti<br />

- con fibre collagene all’intorno (⇒ scarsamente cellulare)<br />

- zona intermedia a cipolla<br />

- zona centrale acellulare (tessuto jalino): mima i noduli <strong>del</strong>la TBC, che vi si può tra l’altro sovrapporre<br />

7<br />

devono esserci: (1) positività sperimentale: di studi su animali da laboratorio (2) positività epidemiologica.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 7


Clinica<br />

Ci possono essere vari decorsi:<br />

• silicosi nodulari semplici ⇒ sparsi per il polmone, più spesso agli apici 8<br />

• complicazioni ⇒ portano comunque a PHT, cuore polmonare<br />

o fibrosi massiva progressiva<br />

o BPCO, enfisema<br />

• cuore polmonare: punto d’ascolto polmonare (II intercostale SX) si sente un S2 rinforzato rispetto il<br />

controlaterale. Questo dà una probabilità, poi va oggettivato.<br />

• associazioni<br />

o s. di Caplan ⇒ silicosi + AR<br />

o silicosi + collagenopatie ⇒ Ssc o LES.<br />

o silicoTBC: p.es lavoratori cadorini – friulani impiegati in Belgio in attività estrattive,<br />

determinarono negli anni ’5O un fiorire di queste diagnosi.<br />

• cancro polmonare ⇒ IARC classe 1<br />

…a livello RX si notano LOS (⇒ deficit restrittivo, per forza), seguendo con RX progressive il pz. nel tempo si<br />

nota poi anche l’espansione <strong>del</strong>l’atrio DX a livello di arco mediastinico. Le linfoadenopatie mediastiniche<br />

anche era rilevamenti importanti, tipicamente a guscio d’uovo, che a giorno d’oggi dovrebbe far pensare a<br />

linfomi o sarcoidosi.<br />

Diagnosi<br />

1) test di funzionalità respiratoria<br />

a. quadro misto ostruttivo – restrittivo<br />

b. transfert <strong>del</strong> CO↓ ⇒ permeabilità alveolo capillare. Una fibrosi con l’aumento <strong>del</strong> collageno<br />

tra capillare ed alveolo l’abbatte ovviamente. Il livello di CO normale è<br />

<strong>del</strong>l’1% c.a (campagna) 2-3% (città non fumatore) 5-7% (fumatore). Può<br />

succedere anche nei mismatch Q/V in normalità <strong>del</strong>la membrana.<br />

2) EGA: ipossiemia, ipercapnia, acidosi<br />

3) laboratorio:<br />

a. fattori reumatologici ⇒ in sospetto di associazioni<br />

b. neutrofilia<br />

c. iper γ globulinemia policlonale<br />

d. lavaggio bronco alveolare: è invasivo, non ha molto senso in ottica di medicina <strong>del</strong> lavoro,<br />

già si ha la diagnosi, non è che devo tarare una terapia.<br />

In sostanza non si fa solo in ottica di MdL.<br />

i. alveolite neutrofila<br />

ii. cellularità totale↑<br />

iii. IgM ↑<br />

iv. cristalli birifrangenti<br />

DD<br />

Sarcoidosi, micosi, TBC, altre pneumopatie…<br />

<br />

Berilliosi<br />

Utilizzato nelle industrie aerospaziali, nucleari (costruzione di reattori), tecnologiche… è un metallo molto<br />

duro e resistente. Gli scudi <strong>del</strong>lo shuttle p.es sono di Berillio.<br />

È una malattia polmonare e sistemica che ricorda la sarcoidosi:<br />

- fulminante, acutissima ⇒ polmonite chimica: si differenzia dalla batterica lobare per zone di opacità<br />

a margini sfumati disposte randomicamente. L’RX è di edema polmonare<br />

acuto.<br />

- variante insidiosa ⇒ compare dopo settimane-mesi dall’inizio <strong>del</strong>l’esposizione, si caratterizza per:<br />

8<br />

nell’asbestosi è invece ai lobi inferiori<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 8


o S/s polmonari: tosse secca, dispnea da sforzo, fini rantoli alle basi<br />

o S/s sistemici: calo ponderale, dispnea da sforzo, astenia…<br />

o opacità RX: isolate confluenti che si negativizzano nel corso di mesi<br />

o transfer CO ↓<br />

- berriliosi cronica: è una granulomatosi sistemica ≈ sarcoidosi: è sempre infiammatoria e di tipo IV<br />

(cellulo mediata), si rileva in quasi tutti gli organi, compresa un’uveite.<br />

Si diagnostica con patch test 9 che si verifica a 72-96 ore.<br />

Istopatologia<br />

Si hanno <strong>del</strong>le masse confondibili con la sarcoidosi, con infiltrati mononucleati diffusi, aspetto<br />

granulomatosico con inclusi calcifici (corpi di Shauman).<br />

Ovviamente si associa a sovvertimento <strong>del</strong> tessuto polmonare.<br />

Evolve poi col tempo in fibrosi polmonare.<br />

<br />

Metalli duri<br />

P.es a Maniago l’utilizzo è molto serrato (coltelli). Il filo di queste lame hanno un colore lievemente<br />

grigiastro: sono i metalli duri che determinano la maggior resistenza dalla lama in quel punto, si tratta di<br />

titanio, nickel, cromo, tantalio…<br />

Sono importanti perché:<br />

a) sono biologicamente attivi<br />

b) allergeni tipo 1: soprattutto il cromo, il quale è anche irritante e cancerogeno per il polmone<br />

c) cobalto cardiotossico: è uno dei pochi; tende a disaccoppiare actina e miosina a livello cardiaco, per<br />

cui determina cardiomiopatia dilatativa indistinguibile da quelle alcolica o<br />

idiopatica (se non all’anamnesi). Si sa per via di uno studio epidemiologico<br />

canadese negli anni ’6O, dove il cobalto era stato utilizzato come<br />

antischiumogeno.<br />

⇒ opacità diffuse TAC con insufficienza restrittiva.<br />

Istologia<br />

Sempre noduli, granulomi e sovvertimento <strong>del</strong>la struttura alveolare.<br />

<br />

Amianto<br />

Amiantos = incorruttibile, asbestos = indistruttibile. Si tratta di un insieme di cristalli di idrato di silice, di<br />

cui alcuni sono più patogenetici di altri; da un punto di vista <strong>del</strong>la forma:<br />

1. anfiboli: fibre rigide e fragili ⇒ più patogenetici, soprattutto quelli lunghi (8µm) e sottili (0,8 µm).<br />

La crocidolite è anche detto amianto blu, ed è il più cancerogeno (più sottile e più dritta).<br />

Grazie alla loro forma sono in grado di andare a infilzare nell’alveolo passando tutte le<br />

diramazioni ⇒ alveolite emorragica, infatti.<br />

2. serpentini: fibre ricce flessibili, le più usate nell’industria, in particolare sotto forma di crisotile.<br />

Sono meno patogenetiche grazie alla loro<br />

a. solubilità<br />

b. elasticità e forma incurvata: li rende più facilmente captabili dal sistema muco ciliare.<br />

Impieghi ed esposizioni<br />

A Trieste arrivava la crocidolite dal Sud Africa in sacchi di juta, quindi erano a rischio:<br />

• naval meccanici: tubisti e chi tagliava a freddo i pannelli<br />

• ferrovie: le pareti dei vagoni erano in amianto per isolarle<br />

• edili: chi costruiva o ristrutturava<br />

• contrattuali al porto: chi scaricava i sacchi, solo negli anni ‘7O-8O si<br />

cominciò ad usare sacchi di nylon.<br />

9<br />

usato anche p.es nei muratori, che possono avere eczemi legati alla contaminazione <strong>del</strong> cemento con cromo / nichel.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 9


A Torino erano a rischio gli estrattori: erano miniere di crisotile, che era abbinato al cemento. Era utilizzato<br />

veramente ovunque ci fosse da isolare termicamente qualcosa:<br />

- forni industriali<br />

- vecchie auto: frizione e freno erano avvolti nell’amianto<br />

- manutenzione case / ristrutturazioni<br />

- esposizione extra occupazionale: p.es in zona Casale Monferrato, dove erano le mogli che lavavano i<br />

vestiti dei mariti che lavoravano nella naval meccanica<br />

…dal 1992 è vietato completamente l’utilizzo in Europa e USA. Il limite di legge come esposizione è di 0,01<br />

ff/ml, nella rimozione le ditte specializzate hanno limiti di riferimento di lavoro leggermente più alte.<br />

Patogenesi<br />

dipende da vari fattori:<br />

1. tipo di fibre: curve o rettilinee, ± sottili ⇒ la crocidolite è la peggiore<br />

2. quantità: ff/ml/ anni; è cumulativo<br />

3. fattori legati all’ospite: suo stato immunitario<br />

4. fattori estrinseci: p.es il fumo di sigaretta abbinato ad amianto moltiplica brutalmente il rischio di<br />

tumore polmonare.<br />

classificazione <strong>del</strong>le patologie asbesto correlate<br />

pleuriche non neoplastiche<br />

o pleurite essudativa benigna<br />

o atelettasie rotonde: forme insolite di collasso lobare che possono essere scambiate per<br />

tumori, ma sono sottopleuriche con prolungamenti verso l’ilo<br />

o ispessimenti pleurici diffusi<br />

o placche pleuritiche<br />

polmonari non neoplastiche<br />

o asbestosi<br />

o PID (polmonite interstiziale desquamativa): da fumo di sigaretta: si hanno macrofagi (non<br />

pneumociti II desquamati come si pensava una volta) in alveolo, non evolutiva in genere;<br />

si hanno infiltrati nel setto interalveolare.<br />

o PI linfocitica<br />

o polmonite in fase di organizzazione con bronchiolite obliterante<br />

pleuropolmonari neoplastiche<br />

o mesotelioma pleurico, peritoneale, pericardico<br />

o mesotelioma <strong>del</strong>la tunica vaginale <strong>del</strong> testicolo (?non certi)<br />

o cancro <strong>del</strong> polmone<br />

o cancro laringeo, GI, <strong>del</strong>l’ovaio e <strong>del</strong> rene (? non certi)<br />

o neoplasie linfo emopoietiche (LLC, mieloma multiplo, LNH) (? non certi)<br />

Diagnosi<br />

C’è un iter ben preciso:<br />

anamnesi: è assolutamente discriminante, capire il lavoro che faceva. Tutte le mansioni a rischio sono<br />

ufficialmente tabellate.<br />

acquisizione dei dati ambientali: è quasi impossibile ricavare i livelli di esposizione, più che altro si<br />

cerca di capire se c’è stata esposizione<br />

lapse temporale tra esposizione e primi sintomi: minimo 10 anni, 20 anni in media per i primi sintomi<br />

TAC o RX: a livello intercostale alla TAC si possono notare le placche pleuriche calcifiche. Il tessuto<br />

jalino è abbastanza simile al sottocutaneo, per cui l’RX difficilmente le differenzia a livello<br />

<strong>del</strong>le margino-costali a meno che non siano calcifiche.<br />

o NB: una contemporanea obliterazione <strong>del</strong> seno costo frenico fa pensare ad una vecchia<br />

pleurite essudativa che abbia dato luogo a placche di cicatrizzazione.<br />

funzionalità respiratoria<br />

indagini mirate: di laboratorio, citologiche o istopatologiche<br />

.. ci sono ambulatori dedicati esclusivamente agli esposti all’asbesto, che in ragione <strong>del</strong>la morte dei compagni<br />

di lavoro si recano autonomamente in genere a farsi visitare.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 10


Rilievi non neoplastici<br />

Si tratta di un comune quadro di fibrosi polmonare diffusa, cui si sovrappongono aspetti quali:<br />

I. placche <strong>del</strong>la pleura parietale: porzioni anteriori, posterolaterali e cupola. Diffuse nella<br />

popolazione, anche esiti di pleuriti, TBC… Nell’asbesto sono in<br />

genere bilaterali.<br />

a. collagene denso, pochissima cellularità<br />

b. non corpuscoli di asbesto.<br />

c. Calcio ⇒ come tali basta un’RX per vederle bene<br />

…sono formazioni assolutamente asintomatiche, l’epidemiologia dimostra non<br />

esserci prova di evolutività a partire dalla placche. Non è un fatto prodromico<br />

al mesotelioma (tranquillizzare il pz. giunto per un controllo).<br />

II. Ispessimento pleurico diffuso (viscerale .. parietale); è un rilievo molto più importante <strong>del</strong>le<br />

placche. È una formazione incarcerante (⇒ deficit restrittivo):<br />

tosse secca<br />

dolore retrosternale<br />

dispnea da sforzo (sempre che sia una forma non complicata).<br />

… si notano<br />

b. cellule flogistiche: non è acellulare<br />

c. bilateralità, come le placche<br />

d. atelettasia rotonda: la pleura può infiltrarsi tra i bronchi e stenotizzarli ab estrinseco, finché<br />

quello che rimane è il tessuto collassato. Alla TC o RX può apparire<br />

come una LOS, e comunque va in DD con un processo maligno, per cui<br />

avrà senso biopsiare la massa. Può essere totalmente asintomatica.<br />

e. evolutività ignota: i casi di ispessimento sono meno frequenti <strong>del</strong>le placche e non si è ancora<br />

riuscito a raccogliere un lavoro scientifico.<br />

pz. da seguire in follow up: ogni 1-2 anni a seconda<br />

III. pleurite essudativa benigna: se insorge si procede a toracentesi, ma può passare anche inosservata.<br />

Si va in DD coi versamenti pleurici, può esitare in ispessimento<br />

pleurico diffuso, anche in questo caso mancano ancora le evidenze<br />

evolutive.<br />

IV. asbestosi: ha una progressione, diventando sempre più estesa. È una fibrosi interstiziale diffusa<br />

dovuta all’inalazione <strong>del</strong>l’asbesto. Richiede 10-15 anni di esposizione importante<br />

all’asbesto. È inizialmente un’alveolite emorragica sulla quale poi c’è tutta l’evoluzione<br />

conseguente.<br />

a. inizia ai campi inferiori: Vs la silicosi (campi superiori inizialmente).<br />

b. sovvertimento istologico totale di bronchiolo terminale e zona alveolare<br />

c. S/s: a parte che può essere asintomatica…<br />

sintomi tipici: dolore toracico, tosse secca, dispnea da sforzo<br />

fini rantoli espiratori sub crepitanti alle basi: espressione <strong>del</strong>l’alveolite essudativa<br />

dovuta alla reazione infiammatoria alle fibre. DD col colpo di<br />

tosse che solo se sono crepitii pleurici non influisce.<br />

segni da fibrosi polmonare: ippocratismo, cuore polmonare, etc…<br />

d. deficit restrittivo, con permeabilità CO↓<br />

e. infiltrati neutrofili 10 : che si notano in generale nelle pneumoconiosi, nella IPF, nel tabagismo,<br />

in seguito all’uso di farmaci (bleomicina).<br />

V. corpuscoli asbestosici: marroni dorati, bastoncellari con un centro translucido. Sono fibre di<br />

amianto ricoperte da materiale proteinaceo e ferro (< ferritina) che derivano<br />

dai tentativi di fagocitosi. Può non dare problemi se isolato.<br />

10<br />

ricordare le polmoniti eosinofile e le linfocitiche, che potranno essere CD8 o CD4: la CD8 è tipica da AIDS,<br />

amiodarone. Mentre quella CD4 è da Berilliosi, TBC o sarcoidosi (più che altro mista). È un’informazione che si rileva in<br />

genere da BAL.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 11


VI. corpi marziali: corpi asbestosici senza la componente proteinacea<br />

a. intorno a bronchioli respiratori e dotti alveolari<br />

b. sacchi alveolari<br />

c. alveoli adiacenti<br />

quadro di UIP 11 con in più corpuscoli asbestosici ed interessamento primario di zone sub<br />

pleuriche e basi (≠ CWP, dove si ha interessamento <strong>del</strong>le p.ti superiori dei lobi p.es)<br />

Rilievi Neoplastici<br />

..nonostante NON si rilevino particelle di asbesto, è quasi patognomonico…<br />

VII. Tumore <strong>del</strong> polmone: può esserci anche in forma non Adeno e in assenza di asbestosi, il che ai<br />

fini di risarcimento e legali è fondamentale, perché fino a poco tempo fa<br />

erano risarciti solo gli adenoCA polmonari associati ad asbestosi 12 .<br />

Sono richiesti almeno 10 anni di esposizione importante.<br />

VIII. Mesotelioma: se il tasso grezzo italiano nei maschi è di 2,2 /1OO mila, in FVG siamo a 4,1, andando<br />

alla provincia: TS = 6,5 GO = 13,5, PN = 1. Ovviamente è dovuto al porto ed ai<br />

cantieri navali. A differenza <strong>del</strong> tumore <strong>del</strong> polmone bastano 6 mesi di lieve<br />

esposizione.<br />

Nb: il fumo di sigaretta non influisce nel rischio.<br />

Il picco di mortalità per mesotelioma si prevede nel 2015-2020, difatti il tempo per lo<br />

sviluppo è di 30-40 anni, e il 1992 è la data <strong>del</strong>la proibizione.<br />

a. altre cause di mesotelioma: in FVG l’85% sono asbesto correlati. Questo è un dato<br />

particolare, nelle zone normali l’asbesto è implicato solo nel<br />

60%, in questi casi sono importanti invece:<br />

infiammazioni croniche: mesoteliomi insorti su pleura cicatriziale secondaria ad<br />

empiema cronico o pneumotorace per cura <strong>del</strong>la TBC.<br />

AIDS<br />

radiazioni ionizzanti: la vecchia RT <strong>del</strong> CA mammario, Hodgking… Anche il<br />

Thorotrast genera mesotelioma peritoneale (MDC una volta<br />

usato per le vie biliari)<br />

infezioni: l’SV40 inquinava le coltivazioni cellulari <strong>del</strong> Sabing, ci sono sospetti di<br />

contaminazione in questo senso.<br />

zeolite: conosciuto per un cluster in Turchia: i ricercatori Europei hanno indagato a<br />

suo tempo, individuando che la zeolite era usata per le case<br />

b. clinica: dispnea da sforzo con dolore puntorio o esteso ad un emitorace. Raccolti i sintomi e<br />

l’anamnesi si procede ad EO<br />

ipomobilità di un emitorace<br />

FVT ridotto o non trasmesso<br />

ridotto timpanismo <strong>del</strong>l’emitorace a livello <strong>del</strong>le basi<br />

(murmure vescicolare assente)<br />

RX opaco in sede di versamento<br />

toracentesi: si rileva la base <strong>del</strong>l’altro polmone, e sull’altro polmone mi porto 2 spazi più<br />

su (tenendo conto che la base dx è fisiologicamente più alta). Il versamento,<br />

più ematico è, più mi preoccupa.<br />

11<br />

Usual interstitial pneumonia, contrapposta alla NSIP (non specific interstitial pneumonia) in quanto presenta lesioni<br />

temporalmente in diverse fasi (quasi acellulari o focolai fibroblastici),<br />

12<br />

lo studio fondamentale vedeva 4 classi, combinazioni tra ± esposti all’asbesto ± fumatori. La mortalità per tumori era:<br />

- non fumatori non esposti ⇒ 11/100mila anno, RR=1<br />

- asbesto non fumatori ⇒ RR = 5<br />

- fumatori non esposti ⇒ RR = 11<br />

- fumatori esposti all’asbesto ⇒ RR = 53. In pratica il rischio è moltiplicativo: 5*11<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 12


c. diagnosi: a partire dalla toracentesi ematica faccio una TC dopo drenaggio e si nota la<br />

mammellonatura tipica. Ci sono diverse classificazioni:<br />

simil epiteliale (d’aspetto) /<br />

sarcomatoso con cellule fusate; in questi casi il versamento non è diagnostico (no<br />

cellule) e si fa invece diagnosi con la biopsia.<br />

misto entrambe le componenti; sono molto comuni, può succedere che la biopsia<br />

o il citologico indichino uno solo dei due quadri, ma spesso è solo la<br />

ristrettezza <strong>del</strong>l’indagine che non mostra questa evenienza.<br />

indifferenziato <br />

… visto il costo e l’alto numero di soggetti l’indicazione per la TC è per (1) ultra<br />

50enni (2) + fumatori (presente o passato) (3) con >10 anni di esposizione.<br />

d. chirurgia palliativa: talcaggio per evitare recidive <strong>del</strong> versamento.<br />

<br />

Asma<br />

Le reazioni allergiche: generalità<br />

tipo I (IgE) ⇒ asma, sindromi orticarioidi, rinocongiuntiviti<br />

tipo II (auto Ab) ⇒ si hanno reazioni citotossiche: Goodpasture p.es; è complemento mediata. Rare in<br />

patologia professionale, si hanno solo case report, nulla di epidemiologico, riguardo<br />

esposizioni a solventi in industria chimica.<br />

tipo III (IC) ⇒ come nella reazione anti tetanica, alveoliti allergiche estrinseche (importanti!), come il<br />

farmer’s lung, con Ag micetici<br />

tipo IV ⇒ eczemi, reazioni ritardate. Esistono combinazioni p.es tra tipo III e IV come nell’alveolite allergica.<br />

caratteristiche generali<br />

Sotto il profilo clinico (vale per molte malattie professionali) l’asma non si differenzia clinicamente parlando<br />

di comuni / lavorative, quello che cambia è la stagionalità (anamnesi!).<br />

L’asma è una malattia infiammatoria a causa dei meccanismi che la mediano (non è solo IgE mediata), quella<br />

occupazionale differisce per la rilevabilità <strong>del</strong>l’agente eziologico in ambito lavorativo.<br />

L’asma occupazionale si differenzia in:<br />

1. tipo immunologico: sostenuta chiaramente da alterazioni immunologiche, ha una certa latenza di<br />

tempo variabile, sono agenti ad alto PM di solito, con meccanismo IgE mediato.<br />

Componenti a basso PM hanno un peso immunologico, ma a livello di IgG4<br />

(a breve termine), non di IgE.<br />

2. tipo non immunologico: sostanzialmente si tratta di sostanze irritanti<br />

…se il soggetto è già atopico precedentemente (25-30% <strong>del</strong>la popolazione) ci potrebbero essere problemi di<br />

idoneità, e che può creare una situazione di asma aggravata dal lavoro;<br />

Chiaramente per attestare questo stato di bronco reattività aumentata si testa la caduta <strong>del</strong> FEV-1 nel test<br />

alla metacolina, dove ci si aspetta un calo <strong>del</strong> 20% rispetto alla prova basale.<br />

Di solito l’andamento è un esordio infantile, una remissione e un ritorno di patologia attorno ai 2O anni, ma<br />

ci sono casi anche di esordio in età adulta in seguito a infezioni intercorrenti (di tipo pneumonico) che<br />

slatentizzano la sua bronco reattività.<br />

Epidemiologia<br />

L’asma colpisce c.a il 5-10% <strong>del</strong>la popolazione, quella occupazionale è il 15-20%.<br />

I fattori di rischio sono:<br />

- entità <strong>del</strong>l’esposizione: panettiere p.es, l’α amilasi <strong>del</strong> grano è un allergene davvero importante<br />

- atopici a maggior rischio rispetto quelle asme che agiscano a meccanismi di tipo I<br />

- fumatori: a maggior rischio per situazioni sempre IgE mediate<br />

- suscettibilità genetica: di tipo HLA, soprattutto verso animali da lab, isocianati…<br />

- non atopici non fumatori: sono a maggior rischio di asme da allergeni a basso PM<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 13


…sono a gran rischio<br />

patogenesi<br />

estetisti e parrucchiere: spray, resine acriliche per le unghie…<br />

parchettisti: molto esposti a polveri<br />

panettieri<br />

industria <strong>del</strong> mobile: isocianati 13<br />

agricoltori<br />

lavoratori dei caseifici: Ag <strong>del</strong>l’uovo, caseina...<br />

HCW: in ospedale sono soprattutto<br />

o gluteraldeide: disinfettante per gli endoscopi<br />

o lattice: guanti in vinile e nitrile sono anallergici e ovviamente più costosi; è molto importante<br />

il polverino che facilita l’indossamento <strong>del</strong> guanto nel mediare la sensibilizzazione e<br />

anche la reazione.<br />

1) allergica<br />

a. sensibilizzazione a Ag completi<br />

b. sensibilizzazione ad Apteni<br />

2) tossica farmacologica<br />

a. risposta all’istamina e simili<br />

b. Ach, metacolina, etc…<br />

c. β bloccanti<br />

d. ACh inh: come pesticidi, diserbanti… l’asma da pesticidi p.es può essere una risposta di tipo<br />

muscarinico<br />

3) irritativa: p.es la varechina + acqua bollente (respira bene mi raccomando), comunque sono agenti<br />

irritanti. Un’inalazione molto forte può provocare edema <strong>del</strong>la glottide e laringospasmo !<br />

4) infiammatoria: p.es post polmonite<br />

5) fisica: da freddo p.es<br />

6) combinata o complessa: p.es da sforzo<br />

I famosi isocianati p.es sono a basso PM e scatenano reazione I, fortemente irritanti, hanno azione β<br />

bloccante.. sono molto polivalenti, i verniciatori sono molto a rischio.<br />

Storia naturale<br />

Si parte con la storia pre lavorativa, chiaramente giocherà la genetica. Quindi il soggetto si espone<br />

nell’attività lavorativa a diversi Ag a seconda <strong>del</strong> tipo di industria.<br />

Passa quindi un periodo di sensibilizzazione, oltre il quale possiamo avere la comparsa clinica <strong>del</strong>l’asma: se<br />

siamo in grado di etichettare l’asma come professionale bisogna essere in grado di eliminare fattori<br />

confondenti importanti.<br />

In base a queste considerazioni si ha o meno il nullaosta, magari con meccanismi di protezione individuale.<br />

C’è una quota di individui che seppur rimossi dall’ambiente di lavoro che gli ha provoca l’asma continuano ad<br />

avere un’asma continuativa nel tempo. Sono soggetti non ricollocabili.<br />

13<br />

si tratta di vernici che hanno uno sviluppo molto importante nell’industria <strong>del</strong> legno e <strong>del</strong> mobile: si danno per<br />

spruzzatura e sono molto protettive nei confronti <strong>del</strong> legno, sono in grado di provocare l’asma in praticamente tutti i<br />

modi possibili.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 14


Clinica<br />

Un pz. durante un attacco potrà presentarsi:<br />

- spaventato, cianotico, seduto in genere<br />

- mm. respiratori accessori in uso<br />

- rumori secchi, sibili espiratori<br />

- FVT ipotrasmesso<br />

..ovviamente si va di β2 agonisti per inalazione acutamente (adrenalina se<br />

siamo messi davvero male), poi di mantenimento cortisonici (inalatori),<br />

anti LT…<br />

L’anamnesi dev’essere completa, si tratta di un questionario<br />

strutturato. Quindi si procede con la Flow chart accanto.<br />

Il test di bronco reattività specifico prevede l’esposizione<br />

controllata in cabina all’Ag sospettato, che se non si ha alba di<br />

quale possa essere prevede di far lavorare il soggetto nella cabina: p.es<br />

impastare, o comunque fare quello che fa a lavoro.<br />

Può essere molto complicato, e si hanno diversi quadri:<br />

risposta immediata: entro 10-20min caduta importante <strong>del</strong> FEV-1<br />

e poi nelle ore ritorno a livelli normali<br />

late: si ha il manifestarsi a 6-7 ore, quindi tardiva<br />

dual: reazione immediata, recupero, ricaduta: entrambi i quadri.<br />

Nb: la risposta late è importante perché la sintomatologia avviene a distanza<br />

dal posto di lavoro, a casa, e qui c’è stato un grosso contenzioso con<br />

l’INAIL in quanto non si riusciva ad associare esposizione e caduta <strong>del</strong><br />

VEMS. Solo con queste prove in ospedale ci si è accorti di questo tipo<br />

di reazioni (late & dual).<br />

Oltre a questi ci sono anche altri tipi di reazioni:<br />

caduta lenta e progressiva: apice a 4-5 ore<br />

squared waved: un grafico molto squadrato, disomogeneo<br />

immediata prolungata: dopo la caduta invece che un paio d’ore ci vogliono 6-7 ore per tornare allo<br />

stato normale<br />

Nota tecnica: Il FEV-1 è espressione <strong>del</strong>la pervietà <strong>del</strong>le medie / grandi vie, mentre i flussi sono indicativi <strong>del</strong><br />

livello bronchiolare.<br />

… se si è certi che è lavorativo ma non si riesce con questi metodi, si va oltre: monitoraggio sul posto di<br />

lavoro: si utilizza un misuratore di Pick flow (PEF) associato ad un diario dove annota i peack flow sia a<br />

lavoro che a casa. È importante nel diario annotare che cosa stava facendo con l’attacco e con che materiali /<br />

sostanze entri in contatto.<br />

Intervento terapeutico<br />

negativo: indagare<br />

altri tipi d'asma<br />

questionario<br />

prick test<br />

positivo o non<br />

affidabile (sospettati<br />

Ag non disponibili)<br />

test di reattività<br />

bronchiale<br />

(metacolina)<br />

a. prevenzione primaria: evitare alla fonte<br />

b. prevenzione secondaria: in seconda battuta se non si può eliminare il rischio<br />

sistemi di protezione individuale, vuol dire che non è possibile eliminare il rischio alla<br />

sorgente. Tutti questi dispositivi devono essere<br />

certificati (CE).<br />

controlli periodici: dev’essere frequente, per legge: p.es i radiologi, con le visite annuali, i<br />

dosimetri… La periodicità dipende dal tipo e quantità di rischio.<br />

allontanamento dalla noxa: durante la fase subclinica <strong>del</strong>la malattia<br />

b. prevenzione terziaria: sarebbe la terapia effettivamente<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 15<br />

positivo<br />

test di bronco<br />

reattività specifico<br />

negativo: cerca altre<br />

cause


Effetti tossicologici dei gas sprigionati da incendio<br />

HCN anossia isotossica<br />

Nox (ossidi d’azoto) edema polmonare<br />

NH3 irritante<br />

HCl irritante respiratorio,<br />

edema<br />

CoCl1 edema polmonare<br />

SO2 anidride solforosa<br />

etc…<br />

Sono sostanze che penetrano in profondità e che<br />

possono dare edema polmonare, cosa<br />

particolarmente importante per i gas <strong>del</strong>l’azoto.<br />

Inalando fumi di acido cloridrico e solforico si ha<br />

una azione irritativa immediata, altri sono subdoli:<br />

cloruro di carbonile, azoti, aa. nitroso nitrici<br />

(NOx)… la manifestazione accade 8-24 ore: si trova<br />

acido nitrico per la coniugazione con l’acqua ⇒ si<br />

avrà polmonite chimica. Vale anche per i saldatori.<br />

Gli ossidi <strong>del</strong>l’azoto sono prodotti anche nella fermentazione nei silos granari, di caffè…<br />

<br />

Alveoliti Allergiche estrinseche o da ipersensibilità<br />

Si ha un’immunoreazione III, cioè da IC (immunocomplessi). Per sua natura non è immediata, è un processo lento.<br />

da actinomiceti: nel farmer’s lung (micopolyspora faeni… ) o nei coltivatori di<br />

funghi. Sono anche le patologie da condizionatori come la<br />

legionellosi<br />

sostanze proteiche: p.es il polmone degli avicoltori, l’Ag sono sostanze proteiche<br />

presenti nelle deiezioni, che seccate formano polverino<br />

inspirabile. Anche le proteine <strong>del</strong> pesce (alimentare)<br />

spore fungine: penicillum casei (caseifici), ci sono casi di corteccia (sequoie,<br />

acero…)<br />

sostanze derivanti da insetti<br />

patogenesi<br />

Polveri organiche antigeniche che formano IC e che possono attivare cellule (macrofagi, linfociti) e creare<br />

immnocomplessi… Non presa per tempo questa reazione porta a fibrosi polmonari.<br />

Criteri diagnostici<br />

La cosa tipica è manifestare sintomatologie respiratorie a 6-7 ore dall’esposizione (a casa) caratterizzata da<br />

tosse secca e dispnea.<br />

⇒ DD con asma late: le alveoliti estrinseche sono sempre accompagnate da S/s sistemici simil influenzali:<br />

mialgie, artralgie, cefalea, febbricola… la mattina dopo l’individuo sta bene, e replica il<br />

giorno dopo.<br />

Il week end non ha nulla. L’andamento sinusoidale deve far pensare prima di ogni altra<br />

cosa. La patologia dipende dall’immunoprecipitazione, che dà luogo sia alla<br />

sintomatologia respiratoria che generalizzata, e che ovviamente tende a risolversi<br />

(asintomatico la mattina).<br />

All’EO si potrebbero rilevare rantoli a piccole bolle bibasali, manifestazione<br />

<strong>del</strong>l’alveolite dovuta alla precipitazione degli IC.<br />

Quindi anamnesi, screening dei sintomi e…<br />

RX torace: accentuazione <strong>del</strong>la trama interstiziale (bronchi, vasi, collagene….) con spesso<br />

linfoadenomegalia.<br />

TC: l’interstizio è accentuato ovviamente, compare fibrosi polmonare: il tessuto fibroso tende a<br />

retrarsi e può dare luogo ad enfisema perifibroso.<br />

… l’anatomopatologia c’è un nucleo di precipitazione degli IC circondati da fibrosi concentrica, sparsa per il<br />

polmone, il risultato è una patologia restrittiva con importante deficit di diffusione alveolo capillare (CO).<br />

La specificità <strong>del</strong>la reattività si documenta tramite un prelievo di plasma che poi viene messo a contatto in<br />

vari pozzetti con diversi Ag (si hanno Ag relativi ai vari funghi, muffe, etc.. ) e si cerca la precipitazione degli<br />

IC.<br />

terapia<br />

Rispondono splendidamente al cortisone.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 16


Sick Building Syndrome<br />

Si tratta di soggetti che vivono (lavorano) moltissimo in ambiente chiuso:<br />

composti organici volatili<br />

ozono: scanner ottici, che sviluppano scariche elettriche con ionizzazione <strong>del</strong>l’aria: fotocopiatrici !<br />

polveri organiche carboniose<br />

funghi<br />

formaldeide: è presente spesso nella mobilia, come polimeri. Un tempo era presente anche nel<br />

formitrol, per il mal di gola: usava la formaldeide per killare le bestiacce in gola.<br />

Funzionava, però! (che culo…)<br />

infettivi: legionellosi p.es (case report)<br />

radon: deriva dal decadimento <strong>del</strong>l’uranio, normalmente presente nel terreno e che si accumula<br />

facilmente nelle stanze chiuse. Si parla <strong>del</strong> 10% dei tumori non da sigaretta: il radon infatti<br />

irradia particelle α ed ha azione locale alveolare. La concentrazione di radon dipende da:<br />

o geologia: grazie a uranio e torrio, non possiamo che essere radioattivi per definizione; le<br />

zone vulcaniche sono particolarmente ricche.<br />

o piano: a che altezza si è da terra<br />

o ventilazione: è un grosso problema dei paesi nordici p.es (morire di tumore da radon o di<br />

broncopolmonite perché aprendo la finestra c’è -30)<br />

.. quindi si rischiano malattie infettive (legionellosi, TBC…), immunologiche (febbri da umidificatori), allergie<br />

di vario tipi, fenomeni irritativi, riniti…<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 17


Monitoraggi ambientali<br />

Art.32 c. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto<br />

<strong>del</strong>l’individuo e interesse <strong>del</strong>la collettività.<br />

Art.2O87c.c. L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio <strong>del</strong>l’impresa, le misure<br />

che, secondo la particolarità <strong>del</strong> lavoro, l’esperienza e la tecnica,<br />

sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei<br />

prestatori di lavoro.<br />

Il problema grosso spesso è stabilire se la scienza e la tecnica siano in grado di evitare determinate lesioni.<br />

Negli anni ‘5O ci fu un’intensa legiferazione per la salvaguardia <strong>del</strong> settore secondario, che era il più<br />

sviluppato; attualmente si è passati al settore terziario (mobbing, etc…).<br />

Attualmente le direttive vengono emesse a livello europeo, e poi gli<br />

stati membri hanno l’obbligo entro 2 anni di legiferare. L’ultima p.es<br />

è stata riguardo il mercurio in sanità.<br />

Il DL.81 è composto di una porzione iniziale e centrale<br />

ottimamente redatte, poi la terza raccoglie tutte le varie norme<br />

precedentemente presenti, ma che per fretta non sono state riviste<br />

una a una per la intercompatibilità.<br />

Tutte le attività, indipendentemente dal fatto che ci sia una<br />

retribuzione o meno, sono comprese in questo ambito;<br />

Questo ad eccezione degli addetti ai servizi domestici<br />

e familiari.<br />

Il lavoratore per espletare in sicurezza la mansione<br />

deve essere informato ovviamente.<br />

Il medico <strong>del</strong> lavoro si interessa quindi di:<br />

malattie professionali p.d. che presentano agenti eziologici fortemente correlati ad una mansione.<br />

work – related – disease: a genesi multifattoriale, favorite dall’attività lavorativa, come le muscolo<br />

scheletriche<br />

patologie generali con interazioni lavorative: p.es il diabete mellito ed i turni notturni variabili.<br />

La disabilità anche p.es: è prognosticamente spesso positivo riuscire a<br />

trovargli un impiego. C’è una legge secondo cui un’azienda di una certa<br />

grandezza deve avere una certa % di diversamente abili 14 , altrimenti si<br />

incorre in una multa.<br />

<br />

Rumore<br />

rappresentante dei<br />

lavoratori per la<br />

sicurezza<br />

datore di lavoro<br />

Lavoratori<br />

Le onde sonore si propagano con una certa velocità, periodo e lunghezza d’onda. I limiti <strong>del</strong>la capacità<br />

uditiva sono sia in termini di volume che di frequenza:<br />

potenza: Watt<br />

pressione sonora: pascal, a 200 si ha la perforazione: a 0,00002 si ha la minima soglia udibile;<br />

Siccome la scala è molto estesa, si sfrutta il [log(pascal) / 20µPa (= soglia udibile)]<br />

alias i dB.<br />

intensità: W/mq<br />

frequenze: Hz: si va da 16'000 a 16 Hz, con un picco di sensibilità sui 1000Hz.<br />

.. i danni possono essere:<br />

- a carico <strong>del</strong>l’organo <strong>del</strong>l’udito<br />

- psicosomatici extrauditivi<br />

- sotto forma di disturbo generale causato dal rumore (stress p.es)<br />

servizio di<br />

prevenzione<br />

protezione (medico<br />

competente)<br />

14<br />

si rientra in questa categoria nel caso in cui si abbia > 33% di invalidità INAIL (=invalido civile 1OO%) o <strong>del</strong> 46% di<br />

invalidità civile. Il cieco p.es è un disabile: quando c’è un’emergenza incendio p.es lui rimane l’unico normale, a<br />

differenza nostra.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 18


patogenesi<br />

Si tratta fondamentalmente di un danno neuronale <strong>del</strong>l’organo <strong>del</strong> Corti. Dopo una determinata intensità<br />

(78-75dB) per 8h al giorno si hanno effetti sull’organo <strong>del</strong>l’udito, fattori favorenti sono:<br />

sesso / età<br />

danni all’orecchio medio: otite media, farmaci ototossici, sostanze ototossiche (benzene, piombo..)<br />

La reazione <strong>del</strong>l’orecchio ad uno stimolo sonoro > 40db può essere di varia natura:<br />

TTS: temporary threshold shift, un adattamento reversibile che shifta la sensibilità e si risolve in genere<br />

in secondi – minuti, ma che in alcuni casi (a seconda di intensità e durata) possono volerci<br />

giorni per un ritorno al normale (si può avere un po’ di PTS residua)<br />

o suoni acuti <br />

o soglie: a 40dB comincia ad esserci adattamento, a 70dB ci vogliono 0,5s di recupero, poi aumenta<br />

esponenzialmente<br />

PTS: permanent threshold shift, ovvero un danno definitivo da cui non si recupera.<br />

Il danno da rumore è proprio a livello di organo <strong>del</strong> Corti, neuronale, quindi irreparabile: le cellule in prima<br />

linea sono quelle cigliate <strong>del</strong>lo strato esterno, in grado anche di<br />

indurre adattamento temporaneo in quelle più interne.<br />

Il danno si estrinsecherebbe tramite un aumento di ROS e Ca 2+<br />

intracellulare, mentre l’adattamento (toughening) <strong>del</strong>l’orecchio<br />

deriverebbe da fattori neurotropici rilasciati dalle cellule gliali<br />

e dalla produzione di HSP.<br />

Audiometria e diagnosi<br />

Nell’ipoacusia da rumore in genere si ha una perdita sui 4-6<br />

KHz con una ripresa verso i 6-7000Hz (acoustic notch, imm)<br />

il pz. comunque riesce a comunicare ancora molto bene, perché<br />

le frequenze <strong>del</strong> parlato sono più basse (2KHz per avere<br />

sintomi), per questo l’audiometria è veramente importante.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 19


C’è da dire che la PTS e la TTS non sono legate puntualmente: è impossibile prevedere la PTS dalla TTS, per<br />

quanto è difficile avere una PTS > TTS.<br />

I problemi uditivi sono in genere per rumori > 80 dB, e sono<br />

• percettivi (cioè NRS)<br />

• bilaterali e simmetrici (± 15dB al massimo), a meno di particolari esposizioni, come p.es violinisti, o<br />

lavoratori che per qualche motivo espongano sempre lo stesso orecchio…<br />

• sugli acuti (4000Hz c.a): la maggior parte <strong>del</strong> danno si estrinseca in 2-3anni di esposizione (dipende<br />

dall’intensità e dalla durata <strong>del</strong>l’esposizione), poi col tempo il difetto si<br />

espande alle frequenze vicine, per diventare sintomatica a c.a 2KHz.<br />

…la prevenzione primaria è facilmente attuabile, per fortuna.<br />

Effetti extrauditivi psicosomatici<br />

P.es in città ci devono essere 3 zone come rumori:<br />

a. peri ospedaliera: 40dB massimi (notte)<br />

b. residenziale: 50dB max la notte<br />

c. industriale: 60dB la notte<br />

.. .è possibile fare richiesta di analisi <strong>del</strong> rumore ambientale cui si è sottoposti. Gli effetti extrauditivi<br />

colpiscono molti organi / apparati;<br />

• HR↑ e vasocostrizione periferica, quindi HPT<br />

• frequenza respiratoria↑<br />

• apparato endocrino: ipofisi e surrene soprattutto<br />

• apparato GI: può somatizzare lo stress<br />

• disturbi di attenzione / concentrazione<br />

• deprivazione <strong>del</strong> sonno: è la componente più importante<br />

Caratteristiche<br />

Il rumore si divide in stabile, fluttuante, intermittente ed impulsivo; l’ultimo forse è il più dannoso, perché<br />

il riflesso stapediale è meno in grado di arginarlo.<br />

Il danno importante è dai 130dB in poi, considerare:<br />

- martello pneumatico: stava a 120dB<br />

- jet arriva a 140dB.<br />

I limiti in questo senso sono suddivisi in:<br />

valori inferiori di azione di fondo < 80dB di picco: 135dB ⇒ limite superiore per cui non tocca<br />

intervenire<br />

valori superiori di azione: 85 fondo / 137dB picco ⇒ necessità assoluta di intervento<br />

valore limite di esposizione: 87dB fondo / 140dB picco ⇒basterebbe per far chiudere, o in<br />

sostituzione si applicano <strong>del</strong>le strategie:<br />

- otoprotettori: sopra gli 85dB, se si è sotto vanno solo messi a disposizione<br />

o tappi: attenuano poco, ma sono comode perché usa e getta<br />

o cuffie: le più efficaci<br />

o ear caps<br />

- cabine di comando insonorizzate<br />

- insonorizzazione <strong>del</strong>la fonte <strong>del</strong> rumore<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 20


Disturbi Muscolo scheletrici<br />

Il rapporto coi mezzi diagnostici è piuttosto difficoltoso, non si hanno riscontri puntualmente corrispondenti<br />

alla gravità <strong>del</strong> quadro, inoltre molte piccole patologie sono diffuse alla totalità <strong>del</strong>la popolazione.<br />

Da un punto di vista lavorativo:<br />

mal di schiena (30%)<br />

stress (28%)<br />

dolori collo / spalle (23%)<br />

dolori arti superiori (13%)<br />

dolori arti inferiori (12%)<br />

.. queste sono cause veramente importanti di perdita di ore di lavoro, ed un ingente costo sanitario.<br />

Fisiologicamente sono importanti fattori quali:<br />

- angolo tra ultima lombare e sacro (30° norm.)<br />

- prima cervicale / ultima sacrale allineate in avanti<br />

- muscolatura posturale: p.es quella addominale (ileo psoas), il diaframma, etc.. il bilanciamento di<br />

tutte le forze è molto importante.<br />

Lombalgia<br />

Da un punto di vista pratico è importante avere una buona classificazione per sapere di che cosa si parla…<br />

1) low back pain: il 75% <strong>del</strong>le persone si recano dal medico per questo: interferisce ma non impedisce le<br />

attività quotidiane. La lombalgia acuta è il secondo step<br />

2) lombalgia acuta: c.a il 15% <strong>del</strong>la popolazione annuale, il che è mastodontico.<br />

3) sciatica: si può avere l’interessamento di determinati metameri: in particolare la lombosciatalgia va<br />

da L5-S1, più alta (L4-5 si parla di cruralgia); In generale sarà un pz. che migliora col<br />

riposo, che appiana / inverte la lordosi.<br />

a. fasi irritativa / compressiva: si ha dolore e parestesia, l’iper riflessia irritativa lascia posto<br />

gradualmente all’iporiflessia compressiva:<br />

- rifl. rotuleo: L4<br />

- rifl. tibiale posteriore: L5<br />

- rifl. achilleo: S1<br />

..inoltre il nervo (sciatico) è dolorabile<br />

comprimendo a livello dei passaggi:<br />

- testa <strong>del</strong> perone (L5)<br />

- doccia pre malleolare ext (L5)<br />

- gluteo e tra i ventri <strong>del</strong> bicipite (S1)<br />

b. fase paralitica: si accompagna anche a<br />

perdita di trofia muscolare<br />

dei muscoli interessati.<br />

- quadricipite (L4)<br />

- tricipite surale (S1)<br />

..tutti i lavoratori sono interessati, sappiamo che è multifattoriale e che l’esposizione lavorativa non è quasi<br />

mai un fattore predittivo né <strong>del</strong> tipo di disturbo né <strong>del</strong>l’entità;<br />

I fattori da valutare associabili al mal di schiena:<br />

vibrazioni al corpo intero: l’elicottero è il mezzo di trasporto che di più in assoluto trasmette queste<br />

vibrazioni, sono importanti l’intensità in dB e la frequenza in<br />

particolare, dove bisogna valutare fenomeni di risonanza <strong>del</strong> rachide<br />

lombare, tipici a 4Hz.<br />

o cinetosi: O,5 Hz<br />

o contrazione <strong>del</strong> rachide lombare: se si monitora con un EMG si nota un pattern attivatorio<br />

sovrapponibile alla stimolazione.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 21


forze richieste: aumentando il peso si aumenta la pressione discale, con maggior incidenza e prave<br />

lenza di lombalgie. Gli ergonomi ci dicono che dobbiamo utilizzare correttamente la<br />

colonna: piegando, l’indice in chili aumenta esponenzialmente. Sopra un certo<br />

carico si compromette il trofismo dei dischi a partire da 20-30kg.<br />

Già la spesa supera questo limite, parlando di pzz. siamo sempre > 30Kg.<br />

..il problema grosso appunto è la documentazione di queste patologie, perché non ci sono test specifici.<br />

Nel breve termine non è comunque un grosso problema (autorisoluzione), sappiamo che dobbiamo<br />

incoraggiare l’attività, ma che a lungo termine si può solo migliorare la postura.<br />

Arto superiore<br />

Ci sono classificazioni piuttosto diverse:<br />

radicolopatia cervicale<br />

sindrome tensiva <strong>del</strong> collo<br />

sindromi dolorose <strong>del</strong>le spalle<br />

epicondrite laterale<br />

tendinite mano-polso<br />

sindrome <strong>del</strong> tunnel carpale<br />

Ci sono dei disturbi di genere da questo punto di vista, probabilmente anche per la distribuzioni dei sessi<br />

all’interno <strong>del</strong>le mansioni.<br />

⇒ uomini: sollevamento carichi<br />

⇒ donne: lavori ripetitivi<br />

Conta anche la postura e le vibrazioni, in particolare le vibrazioni mano-braccio interessano i compartimenti:<br />

- vascolare ⇒ fenomeno di Raynaud; può essere classificato come professionale per esclusione, se in<br />

età giovane sono più che altro prodromiche per collagenopatie. In ambito lavorativo si<br />

tratta di frequenze medio-basse molto intense (martello pneumatico).<br />

- nervoso<br />

- muscolo scheletrico<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 22


Sorveglianza sanitaria<br />

È obbligatoria (decreto 81 <strong>del</strong> 2OO8), ha determinata cadenza (semestrale nei radiologi), tuttavia il medico<br />

può decidere una variazione <strong>del</strong> periodo sia in positivo che in negativo, però va giustificato.<br />

È particolarmente importante per i gruppi sensibili <strong>del</strong>la popolazione: soggetti con particolare condizione<br />

momentanea (gravidanza) o elementi pre esistenti peggiorati dai fattori occupazionali, per cui la<br />

sorveglianza sanitaria può inasprirsi. Tutti questi controlli sono a costo <strong>del</strong> datore di lavoro o <strong>del</strong> direttore<br />

<strong>del</strong>l’azienda. Il monitoraggio si divide in tre fasi:<br />

1) monitoraggio ambientale: valutazione <strong>del</strong>la quantità di tossico presente in un ambiente (polveri,<br />

solventi, metalli…), per verificare eventuali aumenti di esposizione a rischio<br />

di salute: ci sono 3 riferimenti:<br />

a. TLV - TWA: threshold limit value e time weighted average: con rilevatori sul lavoratore.<br />

I limiti sono impostati in modo tale che quasi tutti i lavoratori possano essere<br />

esposti a questi livelli senza conseguenze: quasi, escludendo gli iper suscettibili:<br />

si esclude la quota sensibile: portatori di malattie, condizioni genetiche…<br />

p.es piombo & favismo sono altamente incompatibili.<br />

b. TLV-STEL: il TWA può risultare normale anche se ha un picco e una depressione; Questo può<br />

andare bene in generale, ma per asfissianti e narcotici si aggiunge il short term<br />

exposure level: concentrazione cui i lavoratori possano essere esposti a breve<br />

termine: 15min x 4 volte al giorno al massimo, ogni 60min minimo.<br />

c. TLV-C: ceiling: si parla quindi di un tetto limite che non si può superare MAI<br />

2) monitoraggio biologico: si prendono campioni dal soggetto (sangue, urine, aria alveolare..) andandovi<br />

a dosare il tossico o i suoi prodotti di metabolizzazione, comunque si attua<br />

uno screening in quel senso. Ciascun tossico ha il suo organo bersaglio<br />

(piombo ⇒ emocromo p.es), ma è importante considerare certi BIAS:<br />

a. altre fonti: p.es nel caso di idrossipirene e fumo / alimentazione, oppure arsenico e consumo<br />

di aragoste (ne contengono una piccola quantità!)<br />

b. sampling time: certi prodotti si rilevano nell’immediato dopo lavoro, o ad un certo tempo<br />

c. dose interna biologicamente attiva: il piombo p.es è tossico nella forma libera, la parte<br />

legata ai globuli rossi o alle proteine è inerte.<br />

d. standardizzazione: p.es <strong>del</strong>la concentrazione nelle urine a fronte <strong>del</strong>la creatinina<br />

3) sorveglianza sanitaria: l’ultimo step, sulla base <strong>del</strong> monitoraggio ambientale e degli indicatori di<br />

dose <strong>del</strong> tossico nell’organismo si vanno a ricercare segni precoci (o alla<br />

peggio tardivi) <strong>del</strong>l’intossicazione:<br />

a. anamnesi<br />

b. EO approfondito: in questo caso si individuano..<br />

- organo critico: la prima manifestazione di un tossico che si possa rilevare nel sistema.<br />

- organo bersaglio: specificatamente danneggiato dall’agente tossico: un po’ come<br />

per i tracciati radioattivi… il cesio 137 p.es ha t 1 /2 di 30anni e si<br />

deposita nella muscolatura, per cui si è chiesto di evitare funghi e<br />

selvaggina nel post Chernobyl.<br />

… in base agli ultimi 2 criteri si stabilisce un criterio di idoneità ad un determinato lavoro: si può risultare ±<br />

idonei, ci sono anche stati di idoneità parziale 15 (con restrizioni) o di non idoneità momentanea: p.es<br />

radiologhe incinte. Vale anche per operatori sanitari con HBV, HCV, HIV… ci sono garanzie per il lavoratore:<br />

può non accettare il giudizio <strong>del</strong>la medicina <strong>del</strong> lavoro, caso in cui potrà appellarsi al dipartimento di<br />

prevenzione <strong>del</strong>l’ASL per una revisione <strong>del</strong>l’idoneità precedentemente conseguita.<br />

Si distinguono:<br />

• dose – effetto: p. es l’EMG positiva<br />

• dose – risposta: coi sintomi<br />

15<br />

si sfrutta soprattutto per personale di grande esperienza e professionalità, che non è che a 45 anni può inventarsi altro:<br />

magari un tecnico radiologo con particolare neo-sensibilità dovrà evitare la cella calda, ma magari il resto senza problemi.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 23


indicatori biologici<br />

Si dividono in indicatori di dose, di effetto e di suscettibilità, e sono strettamente correlati con le dosi esterna<br />

(<strong>del</strong>l’ambiente di lavoro) ed interna: la quantità di sostanza che si trova nell’organismo. La fisiopatologia <strong>del</strong><br />

danno poi vedrà:<br />

• danno biologico precoce: con l’alterazione di una struttura / funzione<br />

• suscettibilità genetica<br />

• malattia manifesta, dopo una certa catena fisiopatologica<br />

… di fronte a questo processo si capisce come la prevenzione sia divisibile in:<br />

• primaria (ambiente)<br />

• secondaria (dose interna)<br />

• terziaria (fisiopatologia).<br />

Indicatori di dose<br />

1) indicatore di esposizione: per vari motivi non sono in grado di rilevare la concentrazione ambientale:<br />

ebbene ci sono per certe sostanze ottime correlazioni tra quantità<br />

ambientale e sanguigna:<br />

a. cadmio sanguigno p.es<br />

b. tricloro etilene (componente principale <strong>del</strong>la trielina) e suoi metaboliti epatici rilevabili nelle urine<br />

i. tricoloro acetico ⇒ espressione di quanto ho accumulato in settimana<br />

ii. tricoloro etanolo ⇒ sangue, indica l’esposizione giornaliera<br />

2) indicatori cumulativi:<br />

a. cadmio urinario: quando arrivi al rene viene bloccato da una proteina, una volta raggiunta la<br />

saturazione (cronica) questo comincia a comparire nelle urine.<br />

b. manganese: si accumula nel cervello. Di tutti questi indicatori quelli più importanti sono quelli<br />

di dose interna reale o biologicamente efficace.<br />

c. piombo: si de-piombizza con Ca sodico (EDTA) ed è un accumulo cronico a livello osseo<br />

Indicatori di effetto<br />

Si dividono in due:<br />

Critico: alterazioni di fase precoce nell’organo critico e che precedono la manifestazione clinica<br />

<strong>del</strong>la malattia: il piombo p.es agisce a livello di:<br />

o ALA deidratasi⇒ a. δ ammino levulinico ↑ (urine)<br />

o CPG-decarbox ⇒ coproporfirinogeno ↑ (urine)<br />

o EME sintasi ⇒ proto porfirina IX↑ globina↑ (globuli rossi)<br />

… questi sono gli indicatori d’effetto <strong>del</strong> piombo: il sogg. non sarà sintomatico o anemico, ma<br />

questi valori sono già alterati: a livello sistemico si noterà forse già l’anemia normocromica<br />

normocitica, ovviamente sempre che la persona non sia già anemica sideropenica, senza<br />

contare eventuali talassemie minor 16 .<br />

preclinico: siamo a metà strada tra la manifestazione clinica e gli indicatori di effetto critico, che sono<br />

molto precoci: sono alterazioni organiche spesso ancora reversibili:<br />

o Hb ↓<br />

o emocromo ↓<br />

… questo sempre sull’esempio <strong>del</strong> piombo, ma nel cadmio p.es si ha un momento in cui si rileva<br />

microproteinuria (β2 microglobinuria, Retinol Binding Protein) quando, finito di saturare le<br />

proteine intrarenali si porta inizialmente nel tubulo.<br />

16<br />

all’emocromo base si noterà una macrocitosi con 5,5-6 mln di rossi, che cercano di compensare al deficit. La sideremia<br />

sarà alta: una terapia marziale alla cazzo sarà tossica ovviamente.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 24


Indicatori di suscettibilità<br />

…che limitano la capacità <strong>del</strong>l’organismo di far fronte alla sostanza tossica:<br />

deficit di G6PD: è il favismo, la membrana è meno stabile e più sensibile al piombo<br />

deficit DI α1-AT: il soggetto è ad ulteriore rischio di enfisema<br />

polimorfismi genetici: ognuno metabolizza diversamente le sostanze con cui si viene in<br />

contatto. P.es le amine aromatiche:<br />

o 4 amminobifenile: fortissimo pro-cancerogeno <strong>del</strong>la vescica. In questo<br />

caso la metabolizzazione porta al composto tossico e gli acetilatori rapidi<br />

sono protetti perché inducono una via leggermente diversa.<br />

Si distingue tra effetti deterministici (± gravi) che sono correlati invariabilmente ad una determinata dose; gli<br />

effetti stocastici o probabilistici sono scevri di dose soglia e sono tendenzialmente gravi: questo pone<br />

problemi di prevenzione grossa. Un’ultima classe è quella degli effetti allergici.<br />

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piombo<br />

È piuttosto polimorfo: si parla di livelli > 30-40µg /100mL per avere correlati clinici.<br />

a. anemia: si trovano i basofili punteggiati: piccoli depositi all’interno degli eritrociti,<br />

derivano da blocchi <strong>del</strong>la sintesi degli acidi nucleici causati dal piombo. Siccome<br />

blocca la Na/k si può avere anche emolisi.<br />

b. orletto gengivale di Burton: fenomeni di deposito<br />

c. coliche addominali: l’accumulo <strong>del</strong>le porfirine dovute ai blocchi enzimatiche fa si che i<br />

porfinogeni girino nel sangue, e sono in grado di provocare spasmi alla<br />

muscolatura liscia <strong>del</strong>l’intestino. Mima una appendicite acuta, con<br />

alcune differenze:<br />

no peritonite / addome a tavola: una palpazione profonda <strong>del</strong>l’addome tende ad<br />

alleviare il dolore<br />

no SIRS<br />

non aumento dei globuli bianchi<br />

crisi ipertensiva ed oliguria: sintomi di accompagnamento da spasmo di altri mm<br />

lisci e in particolare <strong>del</strong>l’a. renale e infatti si ha anche<br />

oliguria con iperazotemia e ipercreatininemia<br />

d. neuropatia periferica: spesso negli USA, dove gli intonaci contengono ancora piombo. La<br />

CDC espone almeno una volta all’anno un bollettino.<br />

sciatico popliteo esterno:<br />

radiale: mano cadente<br />

e. encefalopatia: soprattutto nei bambini passa la BBB e determina un degradamento <strong>del</strong>le<br />

funzioni intellettuali, questo con piombemie molto inferiori rispetto a quelle<br />

degli adulti (10µg/100ml).<br />

f. nefropatia: si ha una nefroangiosclerosi per via <strong>del</strong>lo spasmo indotto a livello afferente, che<br />

determina una ipertensione reno vascolare.<br />

g. genotossicità: dimostrata negli animali, per questo a livello lavorativo negli uomini i limiti<br />

sono più bassi.<br />

<br />

Solventi<br />

Gas, liquidi o solidi che permettono si solubilizzare un materiale in una soluzione liquida o solida.<br />

Sono sostanze organiche che hanno un numero incredibile di caratteristiche chimico-fisiche (infiammabilità,<br />

esplosività…).<br />

In generale sono impiegati in<br />

- chimica di sintesi: sintetizzare il solvente stesso<br />

- vernici, colle, inchiostri: quindi utilizzo cosmetico, calzaturiera, tessile<br />

- plastica: si parla di stirene polimerizzato nel colesterolo, il PVC..<br />

- estrazione di oli e grassi<br />

- decapaggio: alias pulitura di sostanze metalliche<br />

- trielina: etilene ed altri solventi, usato per smacchiare<br />

..raramente vengono utilizzati puri, ma come miscele. Siccome l’assorbimento principale è aereo, la<br />

monitorizzazione è in PPM o mg/m 3 , poi a livello corporeo si dosa in sangue, urine ed aria espiratoria (gas<br />

cromatografo).<br />

Esposizione di lavoratori<br />

vernici: sia come produzione che come uso, fortuna che almeno nell’edilizia ora come ora si va di<br />

pitture ad acqua e non più a solventi organici<br />

decapaggio: utilizzato moltissimo in industria<br />

rotocalcografia: per gli inchiostri, si usava il toluene, ora è informatizzato<br />

lavaggio a secco: degli abiti, è una <strong>del</strong>le zone d maggior esposizione ai solventi, per cloro etilene.<br />

Una volta si usava il tricloro etilene, che è stato abbandonato per il numero di morti<br />

improvvise (alterazioni elettriche cardiache).<br />

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tossico cinetica<br />

Effetti comuni<br />

assorbimento: aereo o cutaneo<br />

metabolizzazione: per essere escreto è importante. Serve una trasformazione in senso idrofilo.<br />

o rene<br />

o fegato: Alcuni biomarkers di solventi (metaboliti) sono comuni prodotti <strong>del</strong> normale<br />

metabolismo di certi alimenti. P.es nel benzene si cercherà a. fenil mercapturico e<br />

trans trans muconico che sono prodotti in quantità molto ridotta rispetto ad altri ma<br />

sono estremamente specifici.<br />

- fase 1 ⇒ per renderlo coniugabile (glicina, glucuronazione…). L’ossidazione in<br />

particolare può produrre metaboliti tossici (benzene ossido p.es)<br />

- fase 2 ⇒ coniugazione<br />

organi bersaglio: soprattutto quelli ricchi di lipidi<br />

escrezione: come tale o metaboliti<br />

o urina<br />

o aria espirata<br />

ACUTI<br />

o cute e mucose: irritazione<br />

o SNC: si passano tutti gli stadi <strong>del</strong>l’anestesia, dall’ebbrezza alla narcosi e coma, è un effetto<br />

dose-dipendente.<br />

CRONICI<br />

o cute e mucose: bronchiti / dermatiti<br />

o SNP: neuropatie periferiche<br />

o SNC: sindromi psico organiche, cioè quelle in cui si parte da alterazioni intellettuali<br />

comportamentali per poi man mano portarsi a sindromi classiche.<br />

o fegato: può andare dalla minima insofferenza acuta (aumento isolato di γ-GT) alla<br />

insufficienza epatica<br />

o rene: tubulopatie<br />

sistematica<br />

limiti / marcatori esposizione clinica<br />

Benzene benzene in:<br />

- benzene in sangue & espirio (3%)<br />

- metaboliti specifici urine<br />

a. fenil mercapturico<br />

a. trans trans mucolico<br />

- metaboliti non specifici: FENOLI,<br />

CATECOLI e CHINOLI…<br />

glucurono coniugati<br />

solfo coniugati<br />

Stirene produce due metaboliti:<br />

a. man<strong>del</strong>ico<br />

a. fenil diossilico<br />

tricloro<br />

etilene<br />

(trielina)<br />

tricoloro etanolo (10-30%)<br />

escrezione rapida,<br />

misurato a fine turno<br />

tricloro acetico (30-60%)<br />

escrezione lenta: punta è<br />

venerdì, prima sale e poi<br />

scende (nella settimana)<br />

benzina verde<br />

colla (calzature) 19<br />

solvente (vernici pitture<br />

inchiostri per<br />

rotocalcografia)<br />

barche in vetro resina<br />

polistirene / polistirolo<br />

decapaggio<br />

pulitura a secco<br />

(decaffeinizzazione e<br />

denicotizzazione storiche)<br />

effetti acuti / cronici di tutti i<br />

solventi.<br />

IARC 1 nelle leucemie esclusa<br />

la LLC<br />

epatite acuta citotossica ≈ infettiva<br />

ma senza febbre<br />

manifestazioni immunitarie varie<br />

PRL↑ ed effetti sulle mestruazioni<br />

manifestazioni dei solventi più:<br />

neurotossico per nn. cranici I e V<br />

epatopatia (effetto ≈ disulfiram)<br />

fegato & vie biliari (IARC-2A)<br />

morte improvvisa (FV)<br />

psicosindromi<br />

vestibolo tossicità: vertigini<br />

19<br />

quando venne abbandonato il benzene e si cominciò ad utilizzare l’N-esano, il più potente neurotossico conosciuto<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 29


cloruro di<br />

vinile<br />

monomero<br />

solfuro di<br />

carbonio<br />

glicoli<br />

S=C=S<br />

la tossicità è data dal suo<br />

metabolita: il<br />

cloro etilene ossido<br />

OS & cutanea<br />

TTCA nelle urine<br />

Nb: la tossicità è data dalla<br />

reattività di gruppi NH2 OH SH<br />

disponibili sulla molecola<br />

OS tipicamente antigelo<br />

incendi: combustione di<br />

PVC e rilascio di monomero<br />

produzione: deve avvenire<br />

a scatola chiusa, senza<br />

contaminazioni<br />

produzione <strong>del</strong> Rayon (fibra<br />

artificiale nell’industria<br />

tessile)<br />

prod. cellophane<br />

vulcanizzazione gomma<br />

acutamente si comporta come<br />

qualsiasi altro solvente<br />

angiosarcoma epatico (IARC1) 20<br />

acro osteo lisi: lisi e rigenerazione<br />

<strong>del</strong>le estremità ossee <strong>del</strong>le dita, che<br />

risultano infine a bacchetta di<br />

tamburo.<br />

sclerodermia<br />

arteriosclerogeno con effetti sul<br />

cuore, reni, occhio…<br />

diabetogeno<br />

trombofilia<br />

neuropatia (centrale & periferica)<br />

psicosindromi organiche<br />

neurite ottica<br />

tre fasi <strong>del</strong>l’intossicazione:<br />

- neurologica: che colpisce occhio<br />

e mm. oculari, dà ICP↑ &<br />

contrazioni tetaniche<br />

- cardiorespiratoria (12-18h):<br />

tachicardia, scompenso, edema..<br />

- IRA: per la precipitazione di<br />

ossalato di Ca 21 con nefropatia<br />

ostruttiva<br />

20<br />

in seguito a clusters di questo tumore si svolgono indagini, nasce il sospetto e su animali da laboratorio si ha puntuale<br />

sviluppo <strong>del</strong>l’angiosarcoma<br />

21<br />

i classici calcoli urinari, bisogna evitare nei soggetti con tendenza ad avere calcolosi: caffè, thè, cioccolata, pompelmo<br />

(il peggiore, strano a dirsi).<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 30


Patologie - da assorbimento cutaneo / cutanee di tossici<br />

Le patologie cutanee rappresentano > 25% <strong>del</strong>le patologie occupazionali per esposizione a chimici, elementi<br />

fisici o biologici, nel caso <strong>del</strong>la popolazione giovanile parliamo di > 90% <strong>del</strong>le patologie <strong>del</strong> lavoro, in<br />

generale sono al secondo posto dopo le osteoarticolari.<br />

La notazione Skin è applicata a c.a 196 sostanze, fanno parte di una lista in evoluzione.<br />

L’obbiettivo fondamentale <strong>del</strong> medico da patologie cutanee da lavoro è di evitare l’esposizione e prevenire gli<br />

effetti sistemici; questo si fa tramite:<br />

• prevenzione primaria: mezzi di protezione adeguati. La cute imbrattata è spesso vista dai lavoratori<br />

come una normalità, con un rischio di assorbimento cutaneo basso, non è così.<br />

È possibile eseguire <strong>del</strong>le valutazioni sulla contaminazione cutanea:<br />

o pads: si vestono nella giornata lavorativa e si analizzano a fine giornata<br />

o wipes: salviette imbevute di solvente, si pulisce una superficie di cute e si valuta in<br />

contenuto, normalizzando per cm 2 .<br />

o lavaggio: si analizza l’acqua usata per pulire le mani<br />

o check list: pratiche di lavoro studiate per ridurre al minimo le contaminazioni<br />

• sostituzione dei prodotti: con la regolamentazione dei prodotti è possibile modificare in modo<br />

consistente la presenza di alcune patologie:<br />

o p-fenilendiamina: serviva per tingere i capelli neri, molto allergogena<br />

o ferro solfato aggiunto nel cemento: permetteva di trasformare il cromo esavalente presente<br />

nel cemento e derivante dalla frantumazione <strong>del</strong>le pietre da Cr 6 al Cr 3 , che è<br />

molto meno assorbibile e diminuisce l’’incidenza di dermatiti e simili.<br />

o nichel: soprattutto nella bigiotteria. Questo ha portato a una riduzione <strong>del</strong> 50% <strong>del</strong>le<br />

sensibilizzazioni.<br />

o detergenti / saponi / paste lavamani; sempre da prestare attenzione ad eventuali azioni<br />

sensibilizzanti.<br />

o idratanti cutanei: una cute disidratata è più permeabile, dopo li lavaggio bisognerebbe<br />

sempre usarla, nei paesi nordici già ci sono dispenser accanto a quello<br />

<strong>del</strong> sapone. Bisogna sempre evitare profumi o altri additivi per<br />

diminuire li livello di allorgogenicità<br />

o creme protettive: formano un film protettivo non paragonabile ad un guanto, ma sicuro,<br />

un aiuto.<br />

o guanti: ce ne sono tanti, alcuni contro sostanze idrofile altre lipofile. C’è una norma<br />

europea riguardo la destinazione d’uso e quindi il materiale / spessore. Quelli con<br />

la polvere soprattutto possono sensibilizzare molto, si parla di allergie:<br />

al lattice: è un allergene di tipo I. Il problema è che c’è la continua esposizione<br />

nonostante tutto può portare ad orticaria generalizzata, oculo rinite<br />

allergica, asma bronchiale ed in alcune esposizione proprio shock<br />

anafilattico (interventi chir). La polvere infatti è sia irritante locale di per<br />

sé e in più si polverizza in aria e determina l’inalazione di lattice:<br />

leaching: misura <strong>del</strong> grado di rilascio di proteine <strong>del</strong> lattice da parte <strong>del</strong> guanto<br />

prick test<br />

RAIST specifico per il lattice<br />

agli additivi alla gomma: usati per dargli certe caratteristiche di elasticità, etc…<br />

L’allergia che deriva da questi è di IV tipo (linfocito<br />

mediata): una dermatite allergica da contatto ritardata<br />

(eritema, fissurazioni, vescicole, papule… a c.a 48h dal<br />

contatto) e che richiede un certo tempo per sparire.<br />

o pH: ci vuole una certa acidità<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 31


Soggetti a rischio<br />

Fondamentalmente tutti quelli che abbiano una barriera cutanea alterata:<br />

- eczema atopico<br />

- dermatite irritativa<br />

- cute disidratata<br />

- patologie cutanee pregresse<br />

importante l’informazione e la prevenzione.<br />

Soprattutto nei primi 3 anni di occupazione c’è una maggior incidenza di allergie, la maggior parte<br />

<strong>del</strong>l’incidenza <strong>del</strong>l’asma e simili avviene entro i 3 anni (2 di sensibilizzazione e poi il primo di<br />

manifestazione). In caso di dermatite franca l’esposizione deve essere azzerata fino alla risoluzione completa<br />

(e la riacquisizione <strong>del</strong>la permeabilità)<br />

<br />

Dermatiti da Contatto<br />

L’eczema è la lesione caratteristica, con eritema, edema, papule, vescicole… ed un corrispondente aspetto<br />

microscopico. Si distinguono forme irritative, allergiche o miste, con irritanti forti o deboli, da traumi<br />

ripetuti (sfregamento), forme acute o croniche.<br />

Le sostanze sono etichettate con punti esclamativi ed una scala numerica in R1-x, la frase di rischio è L-43 e<br />

dice che può dare sensibilizzazione.<br />

Forme irritative da contatto<br />

irritanti cutanei: ci vanno tutti i detergenti / detersivi, tanto più irritanti quanto alcalino il pH: di fatto<br />

alterano pesantemente il filtro lipidico cutaneo.<br />

o detersivi e detergenti<br />

o alcali: cemento, calce… il cemento in particolare è in grado di dare ustioni che formano<br />

cheloidi<br />

o acidi: ossalico, sorbico…<br />

o ossidanti: acqua ossigenata, persolfati (per fare le mesh)<br />

o riducenti (tioglicati per la fare la permanente)<br />

o solventi: sciolgono il filtro lipidico superficiale, quindi,,<br />

Gli irritanti alterano il pH cutaneo, lo strato idrolipidico e sfalda lo strato corneo distruggendo i cross legami<br />

che ci sono normalmente. Può esserci anche interessamento degli strati basali con bolle e rigenerazione. Sono<br />

lesioni che si localizzano unicamente alla sede di contatto (a differenza di quelle allergiche).<br />

La forma cronica tende ad interessare la superficie palmare con ipercheratosi, secchezza e fissurazione.<br />

Allergia da contatto<br />

L’antigene completo è formato da aptene + carrier, che viene elaborato da APC (Langherans) ⇒ si ha<br />

attivazione linfocitica in quella regione, che riconosceranno l’Ag dando inizio alla reazione. Ci vogliono<br />

almeno due settimane.<br />

La cute è più facilmente sensibilizzante rispetto ad altre membrane / barriere, e lo è ancora di più con<br />

determinate situazioni sensibilizzanti:<br />

La clinica vede:<br />

- proprietà fisico-chimiche <strong>del</strong>la sostanza<br />

- via di penetrazione<br />

- veicolo, concentrazione, fattori irritanti<br />

- intensità e continuità dei contatti<br />

- stimoli solari: specialmente con dermatiti da contatto con piante, che possono dare<br />

fito – foto / dermatiti<br />

- dermatite pre esistenti<br />

- età / sesso / razza / fattori genetici: i giovani sono più a rischio (20-3O anni)<br />

• fase acuta ⇒ eritema, papule, infiammazione acuta, con infiltrati periannessiali e<br />

spongiosi / vescicolosi (istologia)<br />

• fase subacuta ⇒ ipercheratinizzazione <strong>del</strong>la cute, visibile anche microscopicamente<br />

• fase cronica ⇒ lichenificazione<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 32


dermatite aerotrasmessa<br />

Si parla di vapori, di solito da esposizione ad apteni molto forti che in genere determinano una reazione sulla<br />

cute più sottile (palpebra p.es); Alcuni esempi:<br />

• resina epossidica: usata nelle colle bi componenti (piastrellisti) vernici… in genere costringe a cambiare<br />

lavoro, bastano concentrazioni infinitesimale per avere la reazione nel sensibilizzato.<br />

• trementina: usato un tempo in industria, ora solo dagli artisti; è un tipo di solvente.<br />

• piante infestanti<br />

<br />

Mansioni maggiormente a rischio<br />

addetti ai lavori umidi: cuochi p.es, in generale persone con le mani spesso bagnate: per via di:<br />

o impurità metalliche nei detergenti , anche se si sostiene di no;<br />

o apteni <strong>del</strong>la gomma<br />

o profumanti: come il balsamo <strong>del</strong> Perù, sodio luril solfato….<br />

parrucchieri ed estetisti: ad altissimo rischio, un po’ meno in Italia; compongono un buon cocktail di<br />

irritanti (saponi, liquidi per permanenti etc…) e di sensibilizzanti:<br />

o = agli addetti ai lavori umidi<br />

o coloranti: la resorcina p.es, o l’henné, di origine naturale che sensibilizza alla<br />

p-fenilendiammina soprattutto per tatuaggi temporanei fatti in sedi extra europee.<br />

o decoloranti: ammonio p.es, in grado di provocare asma<br />

o riducenti: per la permanente, di nuovo l’ammonio<br />

o acrilati: per le unghie finte, bisogna tener presente che sono asmogeni e possono dare<br />

dermatite da contatto.<br />

HCW: frequenti lavaggi mani, i saponi medicati sono piuttosto aggressivi e fanno da irritanti, quindi<br />

poi c’è l’esposizione ad una serie di sensibilizzanti:<br />

o apteni <strong>del</strong>la gomma<br />

o disinfettanti: cloramina, gluteraldeide ed altre…<br />

o farmaci: penicillina, fenotiazina etc..<br />

odontoiatria: ha gli stessi fattori irritanti degli altri HCW, ma i problemi riguardano soprattutto chi<br />

prepara gli stampi etc…<br />

o metalli: importante soprattutto il palladio, che è molto simile al nichel ma si pensava che non<br />

fosse allergizzante, invece queste allergia aumentano; anche l’oro sta aumentando<br />

o anestetici locali<br />

o resine: è una classe degli apteni emergenti: sono ceramizzanti e vanno da dio, ma ci sono<br />

allergie da acrilati in questo caso.<br />

o amalgama dentaria: contiene mercurio, provoca dermatiti da contatto; è al bando in EU dal 2011<br />

muratori: tra gli irritanti anche semplicemente il clima e il freddo cui sono esposti; quindi:<br />

o impurità metalliche presenti nel cemento: il cromo in particolare è anche un contaminante <strong>del</strong><br />

cuoio, per cui l’uso dei guanti finisce per peggiorare la situazione ! La<br />

diagnosi va fatta con tutto l’armamentario, che comprende il test di arresto<br />

ripresa (se via da lavoro passa), la biopsia è rara che ce ne sia bisogno.<br />

o apteni <strong>del</strong>la gomma<br />

metalmeccanici: oli e polveri lavamani possono irritare, in particolare gli additivi degli olii<br />

o metalli: va fatta una ricerca precisa per capire a quali è esposto il soggetto<br />

o additivi come la formaldeide, le ammine, neomicina ed altre sostanze..<br />

o oli<br />

o apteni <strong>del</strong>la gomma<br />

verniciatori: sempre le paste lavamani che aiutano i sensibilizzanti, che sono tantissimi:<br />

o metalli nei pigmenti (cromo, cobalto e nichel)<br />

o resine e catalizzatori: la resina epossidica (dermatiti aree), acriliche, uree formaldeidi, etc…<br />

o trementina: la usano ormai solo gli artisti, in fabbrica è troppo costosa, è l’unico solvente<br />

industriale che può dare allergie, gli altri son solo irritativi.<br />

fioristi: detergenti e disinfettanti sono gli irritanti, quindi abbiamo:<br />

o parti vegetali: tutte le piante sono allergeniche, la primula in particolare è terribile<br />

o antiparassitari: comunque si tratta di sensibilizzanti<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 33


epatopatie occupazionali<br />

Il fegato è un organo bersaglio, un luogo di biotrasformazione dei tossici (che per la maggior parte sono<br />

lipofili) ma anche di interazione tra tossici: è possibile che tossici industriali / occupazionali possano<br />

interagire con altri con effetto additivo o sinergico (la risultante è il prodotto).<br />

Le principali patologie / lesioni non differiscono anatomopatologicamente o clinicamente da quelle non<br />

provocate da fattori non occupazionali, quindi bisogna capire quanto sia il contributo di una esposizione<br />

piuttosto che un’altra.<br />

Si parla di fattori di confondimento:<br />

- pregresse epatiti infettive (non HBV nelle nuove generazioni)<br />

- dieta / alcol<br />

- farmaci: soprattutto quelli con particolare tropismo epatico<br />

- altre malattie epatopatiche anche sistemiche<br />

<br />

Classificazione<br />

1. forme citotossiche<br />

2. forme virali acute: di particolare importanza in ospedale, prendere un’HCV sul lavoro è un infortunio<br />

sul lavoro, è equiparabile ad un evento violento da un punto di vista legislativo. Se il soggetto guarisce<br />

si chiude la pratica, altrimenti si parla di malattia professionale<br />

3. forma colestatica (con ittero)<br />

4. forme croniche<br />

a. fibrosante cirrosi simile: può essere autoctona o essere la conseguenza di un’epatopatia acuta<br />

citotossica<br />

b. granulomatosa: p.es quella da Berillio<br />

c. epatomegalia da induzione enzimatica: anche nell’alcolista p.es.<br />

<br />

Epatopatia acuta citotossica<br />

cloro derivati degli idrocarburi alifatici 22 (metano, etano..): il più nocivo è il tetracloruro di carbonio, utilizzato<br />

più che altro in laboratorio. La tipologia di alterazioni anatomopatologiche sono simili a quelle di ogni altra<br />

epatopatia:<br />

- zone di necrosi: dall’effetto citotossico<br />

- no flogosi: principale discrimine con le forme virali<br />

…il quadro clinico è molto vasto, da forme asintomatiche a forme paragonabili alla tossicità acuta da funghi,<br />

che infatti è dose – effetto, e spesso si associa a sindrome epatorenale con anche componenti centrali <strong>del</strong>la<br />

patologia, per via <strong>del</strong> fatto che molti di questi composti sono in solventi.<br />

La differenza con quella virale è:<br />

- l’assenza di febbre<br />

- ittero lieve rispetto la forma virale<br />

- non marcata inversione tra AST & ALT<br />

- restetutio ad integrum alla risoluzione <strong>del</strong> quadro<br />

prognosi<br />

a. restetutio ad integrum<br />

b. cirrosi post necrotica (≈ HCV), diversa da quella post alcolica, da noduli molto piccoli<br />

c. fibrosi epatica diffusa<br />

22 tra questi oltre a solventi anche alcuni anestetici, ovviamente a livelli ben più alti di quelli terapeutici<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 34


tetracloruro di carbonio<br />

Da per relativamente breve termine dei sintomi neurologici, quindi un picco di ALT & AST 23 importante, è<br />

anche di difficile trattamento. In realtà si ha un calo spontaneo dei markers di citolisi dopo qualche giorno che<br />

può dipendere da due cause:<br />

• esaurimento <strong>del</strong> pool cellulare <br />

• ripresa di funzionalità in questo caso ci sono altri segni rassicuranti anche:<br />

- INR in recupero<br />

- albumina stabile<br />

- poca elevazione <strong>del</strong>la bilirubina<br />

Questo tossico ha anche effetto sul rene, che segue il fegato: nei primi giorni<br />

- creatinina<br />

- azoto uremico<br />

..tendono a salire, la CL <strong>del</strong>la creatinina è 120ml/min e varia con l’età, anche questa cala. Ricominciano a<br />

restaurarsi i valori renali solo tra li 7° ed oltre il 20esimo giorno, con graduale ri-aumento <strong>del</strong>la diuresi a parte<br />

per un picco attorno al 15esimo giorno con poliuria isostenurica, che indica un glomerulo che riprende a<br />

fronte di un tubulo non ancora pronto a riassorbire. Poi dopo questa puntata la diuresi man mano si stabilizza.<br />

forma colestatica<br />

È un po’ strana, rara. Siccome si hanno aumento di γ-GT e altri indici di colestasi, va fatta anche un’anamnesi<br />

farmacologica seria (clorpromazina p.es).<br />

Vi è stata un’epidemia nel villaggio di Hepping, dove il 4,4-diamminofenilmetano inquinò la farina che era<br />

trasportata, per cui un buon numero di soggetti che consumò il pane ottennero:<br />

- ittero<br />

- febbre<br />

- dolore ipocondrale dx<br />

- epatomegalia<br />

- bilirubina↑<br />

- transaminasi ↑<br />

<br />

Forme croniche<br />

Epatomegalia asintomatica da induzione enzimatica<br />

In quasi tutti gli utilizzatori cronici di farmaci fortemente metabolizzati dal fegato presentano un lieve<br />

aumento di γ-GT. Quello che si ha è un aumento di volume e non una iperplasia <strong>del</strong> fegato, che può sfociare<br />

in una steatosi ad un certo punto.<br />

Gli esami, γ-GT a parte sono:<br />

- a. D-glucarico: metabolita <strong>del</strong>l’a.glucuronico<br />

- 6-β-OH cortisolo nelle urine: che viene normalmente idrossilato con escrezione nelle urine ed è un<br />

metabolita <strong>del</strong> cortisolo<br />

.. tutto questo associato ad un’epatomegalia lievemente dolorosa alla palpazione <strong>del</strong> margine epatico dà un<br />

quadro da iperlavoro epatico.<br />

Le sostanze normalmente coinvolte sono:<br />

etanolo<br />

farmaci induttori enzimatici<br />

idrocarburi: tutti<br />

pesticidi: molti sono induttori enzimatici<br />

23<br />

contenuta anche nel muscolo striato<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 35


fibrosanti<br />

Ci sono due forme:<br />

- esito di epatopatia acuta citotossica ⇒ a grandi noduli 24 (post necrotica)<br />

- da danno ripetuto anche da lesioni lievi ⇒ diffusa periportale<br />

..è sempre importante il rapporto albumina / globulina per valutare la capacità di sintesi <strong>del</strong> fegato, il rapporto<br />

tra γ-globuline e albumina tende ad invertirsi in questi casi.<br />

granulomatosa<br />

In genere sono sostanze che danno anche problemi <strong>del</strong>lo stesso tipo anche nel polmone, p.es:<br />

berillio: dà reazione di IV tipo a livello polmonare<br />

solfato di rame: dà una tesaurismosi benigna 25 (normalmente) con diagnosi esclusivamente bioptica<br />

<br />

Rene<br />

Come il fegato è bersaglio dei tossici. Pesa c.a 1/200 <strong>del</strong> peso corporeo e nonostante ciò ha 1/5 <strong>del</strong>la portata<br />

cardiaca. Il tubulo prossimale è normalmente l’elemento colpito dai tossici, in quanto è anche la sede nella<br />

quale vengono maggiormente riassorbite tutte una serie di sostanze.<br />

fisiopatologia<br />

I tossici combinano due meccanismi:<br />

citotossico: danno la maggior parte <strong>del</strong>le forme acute, colpendo tubulo ed interstizio, il fegato<br />

spesso è interessato e va anche controllato.<br />

ischemico anossico: sia vascolare che emolitico, anche la leptospirosi p.es.<br />

immunotossico: Ab contro la membrana basale sia glomerulare che tubulare, oppure anti anti antigeni<br />

tubulari, meccanismi citotossici (come nella goodpastur 26 )<br />

ostruttivo: p.es mioglobina in traumi da caduta oppure con assunzione di glicoli, formazione di<br />

ossalato e sua precipitazione.<br />

… tra le altre sostanze…<br />

• cloro derivati degli idrocarburi alifatici: sono citotossici e colpiscono prima fegato poi rene<br />

• idrogeno arsenicale: potentissimo emolitico che altera le pompe di membrana (Na/K soprattutto) con<br />

emolisi massiva.<br />

• piombo: se assunto in dosi massive non blocca i tre enzimi di sintesi <strong>del</strong>l’eme ma va prima sulla Na/K<br />

<strong>del</strong> globulo rosso con anemia<br />

• crash syndrome & ustioni: con rilascio di mioglobina, tipici infortuni sul lavoro<br />

• lesione elettrica: ha un effetto necrotico immediato, la possibilità di sopravvivenza è direttamente<br />

proporzionale alla possibilità che entri nel cuore e dia fibrillazione ventricolare o<br />

arresto cardiaco. Anche il rene però se attraversato ha un danno ischemico<br />

tubulare.<br />

<br />

Nefropatie professionali croniche<br />

piombo: oliguria ed ipertensione per l’azione vasospastica sull’arteriola afferente durante le coliche<br />

saturnine dovute ai metaboliti di accumulo. Questo alla lunga provoca arteriosclerosi <strong>del</strong>le aa.<br />

afferenti renali. A lungo termine si ha nefroangiosclerosi con ipertensione.<br />

cadmio: sempre nefroangiosclerosi e ipertensione<br />

cromo: idem<br />

solfuro di carbonio: uno dei più potenti arteriosclerotici che si conoscano, da cui la tromboangiolite<br />

obliterante 27 , nefropatia vascolare e cardiopatia ischemica<br />

24<br />

si ha un fegato debordante micronodulare nella forma alcolica (di Lannec)<br />

25<br />

se va bene si ha un accumulo di macrofagi con particelle verdastre e scarsa componente infiammatoria attiva<br />

26<br />

emoftoe ed ematuria<br />

27<br />

la palpazione <strong>del</strong> polso tibiale posteriore è importante, perché non ci sono forti alterazioni anatomiche.<br />

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Indicatori di danno<br />

globali<br />

o filtrato glomerulare<br />

o creatinina<br />

selettivi<br />

o proteinuria ad alto PM ⇒ alterazione glomerulare (albumina, ferritina..)<br />

o proteinuria a basso PM (


Sindromi neurologiche di origine occupazionale<br />

Il problema è quello <strong>del</strong>le basse dosi croniche, nelle alte dosi infatti è abbastanza semplice in realtà, così come<br />

non è facile rilevare gli effetti minori, anche a causa dei fenomeni di compenso che il SNC è in grado di<br />

instaurare.<br />

La neuropsicologia <strong>del</strong> lavoro è infatti una di queste branche. Per il SNP è più facile, più scolastico. Ci sono<br />

tossici che possono colpire selettivamente:<br />

- pirenoforo ⇒ piombo p.es<br />

- assoni<br />

- mielina<br />

Le occupazioni a rischio di sostanze neurotossiche sono varie, le sostanze sono inseribili in tre categorie<br />

• metalli<br />

• solventi<br />

• pesticidi<br />

Per cui si andrà dall’agricoltura alla medicina (alcoli, anestetici, etc…);<br />

classificazioni<br />

1. encefalopatie acute: esposizioni massiva, breve durata, sintomi <strong>del</strong>l’anestesia sostanzialmente fino ad<br />

andare in coma a vari gradi<br />

2. encefalopatie croniche<br />

a. Azione sui gangli <strong>del</strong>la base ⇒ Manganese, solfuro di Ca e mercurio<br />

b. azione sul cervelletto<br />

3. psicosindrome organica: classico output che si ha con l’esposizione a piccole dosi; È stata studiata<br />

nei paesi scandinavi, in primis gli imbianchini, che ovviamente non è che<br />

potessero ventilare gli ambienti come si fa da noi. Ora si usano colori ad<br />

acqua e non solventi organici, quindi i problemi sono molto meno marcati<br />

forme periferiche<br />

4. polineuropatie periferiche<br />

5. neuropatie da intrappolamento: in particolare a carico degli arti superiori, sono dovute a fattori<br />

ergonomici sfavorevoli come un eccesso di uso di forza, di<br />

ripetitività nel contesto degli arti superiori. La più conosciuta ed<br />

indennizzata è la s. <strong>del</strong> tunnel carpale come p.es nell’industria<br />

pollo arena nella catena di montaggio, oppure nelle cassiere.<br />

<br />

Organofosforici<br />

P.es il paraoxon blocca la AChE, per cui a livello di terminazioni pre-g simpatiche e post-g parasimpatiche si<br />

ha accumulo. I contadini usano il parathion, il paraoxon è il metabolita epatico secondario.<br />

intossicazione da organo fosfati<br />

La cosa importante è che accanto ai s/S di tipo para-s si può avere stimolazione<br />

anche pre-s di tipo simpatico, per cui non stupiamoci se invece di ipotensione e<br />

bradicardia abbiamo ipertensione e tachicardia.<br />

• ipersalivazione<br />

• pallore e sudorazione<br />

• miosi<br />

• perdita di feci / urine<br />

• bradicardia & ipotensione<br />

• broncospasmo ⇒ il sogg. muore di asfissia se non trattato.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 38


… quindi il trattamento è:<br />

a) assicurare l’ABC<br />

b) atropina (fino a convertire la miosi)<br />

c) PAM (pralidossima), che defosforila l’AChE.<br />

d) anticonvulsivi (barbiturici): per le contrazioni muscolari / gli spasmi<br />

carbammati<br />

azione ≈ organo fosforici; in questo caso il legame con l’enzima è molto meno stabile che con gli organo<br />

fosforici, per cui l’effetto è molto breve e bastano atropina ed anticonvulsivante.<br />

organo clorurati:<br />

come il DDT (diclorodifeniltricloroetano): è un cloro derivato degli idrocarburi alifatici (come il tetracloruro di<br />

Ca). Agiscono sulle pompe Na/K oltre ad essere dei disaccoppianti, in generale provocano irritabilità<br />

neuronale:<br />

o ipersuscettibilità a stimoli periferici ⇒ mettere il pz. in stanza tranquilla e buia, altrimenti si<br />

rischiano convulsioni<br />

o cefalea<br />

o etc…<br />

… non c’è terapia, il sogg. va tenuto in ambiente tranquillo sotto sedativi ed anticonvulsivi e si aspetta il<br />

reverse, che insorge spontaneamente.<br />

tre stadi<br />

<br />

Psicosindrome organica<br />

1) s. affettiva organica: la fisiopatologia è un po’ oscura, vengono toccate le funzioni superiori<br />

<strong>del</strong>l’affettività e <strong>del</strong>le emozioni: è un individuo depresso ed irritabile con<br />

perdita di interesse alle attività quotidiane 28<br />

2) modesta encefalopatia cronica tossica: incominciano a comparire deficit cognitivi<br />

a. disturbi <strong>del</strong>l’umore<br />

b. riduzione di intellezione<br />

c. stancabilità<br />

d. alterazioni mnesiche<br />

3) severa encefalopatia: l’individuo comincia ad essere molto degradato con diagnosi facile con<br />

potenziali evocati anche (ridotti in vari ambiti). Riguarda in generale anche un<br />

po’ la depressione, che può portare ad alterazioni davvero importanti.<br />

a. gravi alterazioni <strong>del</strong>la personalità<br />

b. segni extrapiramidali<br />

strumenti diagnostici<br />

L’esame clinico neurologico non dice tanto, si fanno:<br />

• questionario dei sintomi soggettivi: è un mattone da 10 pagine<br />

• colloquio clinico: serve uno con tanta esperienza<br />

• testi di funzionalità <strong>del</strong> SNC<br />

• funzionalità SNP: si vanno a verificare tutte le varie sensibilità, in quest’ambito con strumenti molto<br />

precisi che danno tutte le varie soglie.<br />

28<br />

come nel mercurio, che se poi sfocia nel parkinsonismo inizialmente determina importanti cambiamenti di carattere<br />

con sconvolgimenti <strong>del</strong>la vita familiare<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 39


Come abbiamo detto ci sono tre parti:<br />

<br />

SNP<br />

- pirenoforo ⇒ mercurio<br />

- mielina ⇒ piombo, dà luogo ad edema mielinico determinando una neuropatia demielinizzante<br />

(che inizialmente dà patologia motoria)<br />

- assone ⇒ è inizialmente una neuropatia sensitiva, esano, acrilamide (gel per corse western blot)<br />

degenerazione assonale<br />

Neuropatie disto prossimali (dying back): si parla di s/S a guanto / calzino, con sintomi centripeti. Sono<br />

persone che hanno la perdita di sensibilità a calza, tale che il pz. inizialmente ha la sensazione di camminare<br />

sul velluto, ci possono essere parestesie (thickling) o disestesie, torpore (numbness).<br />

assonopatie da n-esano<br />

Usato nei calzaturifici al posto <strong>del</strong> benzene, che era usato come solvente. Solo che anche in questo caso<br />

provoca a lungo andare una demielinizzazione con conseguente paralisi a lungo termine fino alla tetraplegie,<br />

che inizialmente sono a guanto o a calza, che si sommano ad alterazioni neurologiche spesso irreversibili.<br />

Anche in questo caso il fegato è attivante rispetto l’N-esano con trasformazione in 2,5-esandione, che<br />

interagisce con le terminazioni amminiche <strong>del</strong>le proteine dei neurofilmenti <strong>del</strong>l’assone sconvolgendone la<br />

struttura terziaria ed impedisce il flusso energetico lungo l’assone, che più sarà lungo più sarà colpito; per<br />

questo i sintomi sono inizialmente periferici.<br />

Clinica <strong>del</strong>le neuropatie periferiche (da neurologia, prof. Pizzolato)<br />

1. Sintomi motori<br />

a. ipostenia con ipotonia<br />

b. areflessia: per l’interruzione <strong>del</strong>l’arco<br />

c. atrofia muscolare da denervazione: più grave e rapida nelle forme assonali<br />

d. fibrillazioni: tipiche <strong>del</strong>la patologia <strong>del</strong> motoneurone, ma si possono avere anche nelle<br />

assonopatie croniche, in questa forma sono visibili all’EMG, se sono<br />

macroscopiche si parla di…<br />

e. fascicolazioni: si vedono a occhio nudo, sono gruppi di fibre muscolari che danno guizzi sotto<br />

la pelle.<br />

Nb: fibrillazioni & fascicolazioni sono particolarmente visibili nella patologia <strong>del</strong> motoneurone, e sono tipico<br />

sintomo di denervazione<br />

2. Sintomi sensitivi<br />

a. positivi: nelle fasi iniziali normalmente<br />

- dolore neuropatico sub continuo, sordo, provoca allodinia…<br />

- disestesie: peggiorate dal dolore neuropatico<br />

- parestesie: sensazioni spontanee di intorpidimento, fasciatura, formicolio…<br />

b. negativi: perdita di sensibilità tattile, termica e dolorifica<br />

- perdita senso di posizione (propriocezione) e vibratoria<br />

- atassia sensitiva: tipica marcia tallonata con lancio <strong>del</strong> piede in avanti dovuto alla<br />

mancanza di propriocezione<br />

- ulcere trofiche: per l’alterazione disautonomica annessa, e per la mancata percezioni di<br />

pressioni prolungate su certe parti <strong>del</strong> corpo p.es.<br />

3. Sintomi disautonomici:<br />

a. ipotensione ortostatica<br />

b. alterazioni ritmo cardiaco, eventualmente sincopi<br />

c. alterazioni di sudorazione (anidrosi o iperidrosi) e vascolarizzazione (acrocianosi, piedi freddi..)<br />

d. urogenitali: impotenza / deficit <strong>del</strong>l’erezione<br />

e. gastro intestinali: (1) disturbi <strong>del</strong> transito (2) acalasia <strong>del</strong> cardias (3) alternanza <strong>del</strong>l’alvo<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 40


diagnosi<br />

a. EMG: rilevare il pattern da denervazione, con fibrillazione<br />

b. ENG (elettroneurografia): stimola le risposte alla stimolazione di diverse fibre nervose, si<br />

suddivide in diverse prove, in grado di dare numerose informazioni:<br />

i. VdC: velocità di conduzione sensitiva e motoria<br />

ii. riflesso H (Hoffmann): studia i riflessi monosinaptici;<br />

1. stimoli minimi (150µA) ⇒ ⊕ fibre afferenti (∅↑ ⇒ soglia ↓) e normale riflesso di<br />

stiramento: risposta muscolare (RM ) registrabile<br />

2. stimolo superiore (200, 300 µA) ⇒ ⊕ ff. afferenti e efferenti, con conseguente RM<br />

diretta e riflessa: se le due si scontrano si ha occlusione<br />

iii. risposta F: simile all’H, ma con stimolazioni sovra massimali di tratti periferici (foot) che<br />

vedono l’eccitazione diretta e tardivamente quella riflessa.<br />

iv. stimolazione ripetitiva: ha l’obbiettivo di verificare il fattore di sicurezza pre sinaptico,<br />

che consente di mantenere una RM appropriata anche con stimolazioni<br />

di 30-50Hz, o di attestare il blocco pre sinaptico (MG).<br />

<br />

Neuropatie da intrappolamento<br />

Le sedi più interessate sono ovviamente quelle degli arti superiori; Fattori di rischio per lo sviluppo di una<br />

patologia simile sono:<br />

- movimenti molto ripetitivi<br />

- uso di forza<br />

- posture incongrue: p.es muovere il mouse di polso, è sbagliato.<br />

- compressione di strutture anatomiche<br />

- vibrazioni mano-braccio<br />

fattori non occupazionali<br />

- sesso: sia per questioni anatomiche che ormonali<br />

- traumatismi / fratture locali<br />

- condizioni ormonali alterate (gravidanza, pillola…) favoriscono l’edema<br />

- malattie sistemiche: associate a sviluppo <strong>del</strong> tunnel carpale, come l’obesità<br />

- ipotiroidismo: si associa a ritenzione idrica e quindi aumento di edema locale<br />

Fondamentalmente l’intrappolamento può avvenire a livello <strong>del</strong> gomito o a livello <strong>del</strong> polso, per cui avremo:<br />

• s. tunnel carpale (mediano)<br />

• s. di Guyon (ulnare)<br />

• s. <strong>del</strong> pronatore rotondo (mediano)<br />

• s. <strong>del</strong> tunnel cubitale (ulnare)<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 41<br />

polso<br />

gomito<br />

s. <strong>del</strong> Tunnel carpale<br />

Alias la compressione <strong>del</strong> nervo mediano nel tunnel carpale, La patologia segue tre fasi<br />

successive caratterizzate da una clinica man mano più indicativa:<br />

(1) irritativa<br />

• manovra di Tinel: percuotendo a livello <strong>del</strong> tunnel carpale o tenendo<br />

compresso si evoca una scossa<br />

• formicolii & ipoestesia a livello <strong>del</strong> lato volare <strong>del</strong> I-IV dito<br />

(2) sensitiva / sensitivo-motoria<br />

• acro parestesia notturna: il ristagno venoso può accentuare i sintomi aumentando la<br />

compressione nel canale durante la notte<br />

• dolore al polso irradiante verso le dita (RARO)<br />

• manovra di Phanel ⇒ la dorsiflessione passiva <strong>del</strong> polso evoca o peggiora i sintomi<br />

• segno di Fremont ⇒ trattenere un foglio di carta che l’esaminatore tira verso sé tra pollice e<br />

indice: c’è debolezza con mancata flessione <strong>del</strong> pollice (muscoli tenar)<br />

(3) paretica<br />

• ipotrofia <strong>del</strong>l’eminenza tenar: tardivamente, colpita anche la branca motoria <strong>del</strong> nervo


Nb: la conferma è all’EMG, dove si ha (a) rallentamento <strong>del</strong>la conduzione (b) aumento <strong>del</strong>la latenza<br />

La terapia se possibile si basa su tutori & cortisonici (quando ancora paucisintomatica), mentre se i sintomi<br />

sono importanti si fa la neurolisi (chirurgia di liberazione di un nervo da una aderenza patologica) se<br />

possibile in mini-open sennò in modalità open, con una maggior invasività.<br />

S. di Guyon<br />

Intrappolamento <strong>del</strong>l’ulnare nell’omonimo canale a livello ulnare <strong>del</strong> polso. La<br />

lesione motoria porta alla mano benedicente;<br />

Sindrome <strong>del</strong> pronatore rotondo<br />

Il pronatore, se ben sviluppato può intrappolare il mediano, ma a livello<br />

<strong>del</strong>l’avambraccio: quindi avremo<br />

- segni di compressione <strong>del</strong> mediano<br />

- dolorabilità a livello <strong>del</strong> pronatore rotondo<br />

- dolore all’avambraccio<br />

sindrome <strong>del</strong> tunnel cubitale<br />

è il passaggio <strong>del</strong> n. ulnare a livello <strong>del</strong>l’epitroclea mediale <strong>del</strong>l’ulna, che dà una sintomatologia assimilabile a<br />

Guyon.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 42


Apparato CV e lavoro<br />

Il 35-40% <strong>del</strong>la mortalità è da evento CV. Alcune variabili occupazionali sono d’interesse, sia per agenti<br />

chimico / fisico cardiotossici, sia per determinate variabili psico sociali: legate al livello di stress, alla<br />

carriera, al clima organizzativo ed alle relazioni che uno ha con i suoi collaboratori.<br />

Il problema non è tanto la valutazione funzionale <strong>del</strong> soggetto apparentemente sano, ma quello <strong>del</strong><br />

reinserimento lavorativo <strong>del</strong>l’anginoso e <strong>del</strong> post-primo evento.<br />

• prova da sforzo<br />

• cicloergometro<br />

• valutazione prognostica <strong>del</strong>le cardiopatie:<br />

o FE normale è >60%<br />

o gravità <strong>del</strong>le lesioni coronariche<br />

o tipo di trattamento eseguito (stent, bypass)<br />

o aritmie complesse residue post intervento<br />

o persistenza dei fattori di rischio individuati<br />

o età<br />

o numero <strong>del</strong>l’episodio (primo, secondo terzo…)<br />

o sede <strong>del</strong>l’infarto: oltre al VS in linea generale, la lesione anteriore è sicuramente peggiore<br />

o entità e tipologia di terapia: va valutata l’interazione tra la terapia e l’ambiente di lavoro<br />

… in linea generale tornare sul posto di lavoro porta a miglioramento <strong>del</strong> pz.<br />

agenti chimici<br />

Fisici<br />

<br />

Tossicità<br />

Nitrati: alle autopsie si notavano morti improvvise con infarti a coronarie libere che accadevano<br />

durante il week end: si esponevano infatti ogni giorno tutto il giorno a parte il week end, e si<br />

determinava un effetto di carenza. Una forma di dipendenza fisica che portava in assenza di<br />

farmaco a fenomeni di Raynaud ed a Spasmi coronarici 29 che possono portare alla morte<br />

CO<br />

tricloro etilene ⇒ aritmogeno<br />

cloruro di vinile monomero ⇒ acro osteolisi periferica, lesioni scleroderma simile, Raynaud<br />

solfuro di Ca ⇒ coronaropatie, arteriosclerosi, ipertensione<br />

metalli (Pb, cadmio, Hg)⇒ ipertensiogeni<br />

cobalto ⇒ come antischiumogeno nella birra (era usato), che provoca disaccoppiamento<br />

actomiosinico con conseguente cardiomiopatia dilatativa<br />

• rumore ⇒ p.es chi vive vicino agli aeroporti è più iperteso<br />

• vibrazioni ⇒ vedi Raynaud<br />

• microclimi freddi ⇒ l’utilizzo di celle frigorifere p.es è associato a coronaropatia<br />

• radiazioni ionizzanti possono provocare miocardiopatie, p.es era un effetto <strong>del</strong>la vecchia RT, che non<br />

era molto mirata.<br />

• radiazioni non ionizzanti: astenia neuro circolatoria (?)<br />

biologici<br />

• AIDS / HIV: può colpire sia endo / mio / peri - cardio<br />

• brucellosi: chiunque abbia a che fare con animali<br />

• echinococcosi: allevatori di pecore<br />

29<br />

in Prinzmetal si ha un sopraslivellamento ST solo durante l’attacco, a ECG libero in fase intercritica.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 43


fattori psicosociali<br />

Uno stressato tende ad avere maggiori fattori di rischio: fumo, alcol, poca attività, inoltre dà un’attivazione<br />

neuroendocrina:<br />

- adrenalina<br />

- cortisolo<br />

⇒ ridotta tolleranza glucidica, aumento <strong>del</strong>le catecolamine, aumento <strong>del</strong>l’aggregazione e dei TG.<br />

<br />

Idoneità al reinserimento lavorativo<br />

Una <strong>del</strong>le domande importanti è: qual è il consumo energetico che richiede ? Si misura con le Kcal, la<br />

frequenza cardiaca ed il tempo di recupero (max. 4-5min la FC torna al valore di base) o il consumo di O2,<br />

che a riposo è di c.a 2,5L/min. C’è poi un’unità di misura riassuntiva, i METS.<br />

leggera moderata pesante molto pesante estremamente<br />

pesante<br />

< 0,5 L O2/min 1 L O2/min 1,5 L O2/min 2 L O2/min >2L O2/min<br />

< 90 BPM 110 BPM 130 BPM 150 BPM 170 BPM<br />

Nb: il limite di legge sono i 170BPM.<br />

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Emopatie<br />

Le emopatie occupazionali vengono classificate in 4 sezioni:<br />

1. malattie <strong>del</strong> sangue che derivano da azioni dirette <strong>del</strong> tossico sulle staminali<br />

2. da azioni tossiche periferiche (RBC)<br />

3. miste: sia a livello midollare che periferico<br />

4. da alterazione <strong>del</strong>l’emostasi, quindi che colpiscono a scelta<br />

a. piastrine<br />

b. fattori di coagulazione<br />

c. fibrinolisi<br />

..i tossici che agiscono direttamente sul midollo osseo sono:<br />

• benzene: la relazione è assolutamente robusta da un punto di vista statistico-epidemiologico<br />

• altri con evidenze cliniche ma non epidemiologiche<br />

o omologhi <strong>del</strong> benzene: come p.es<br />

toluene, che ha solo un metile in più<br />

xilene (due metili)<br />

stirene sarebbe il (vinil-benzene): solvete importante per le barche in vetro resina e<br />

polimerizzato nel polistirolo<br />

o colo- nitro- ammino- derivati dal benzene<br />

o glicoli<br />

o arsenico e composti arsenicali<br />

o pesticidi e diserbanti<br />

…l’altra grande classe sono le radiazioni ionizzanti che agiscono sul midollo osseo, da cui si è imparato<br />

molto sulla patogenesi di queste forme.<br />

forme cliniche principali<br />

leucemie: tutte tranne che la leucemia linfatica cronica, che è anche la più diffusa e meno fatale<br />

nella popolazione generale<br />

mielopatie involutive: che spesso sono il primo step verso una leucemia; si caratterizzano per<br />

un’anemia aplastica che si risolve in una pancitopenia periferica;<br />

sindromi mielodisplastiche: anemia, alterazioni di linfociti o piastrine, etc…<br />

...il benzene dà una forma prima acuta con pancitopenia ± iperplasia midollare, e poi una seconda fase con una<br />

pan mielopatia cronica.<br />

I due elementi che hanno maggior azione sono:<br />

• emolisi<br />

<br />

Emopatie secondarie ad azione diretta su RBC<br />

o piombo: che blocca le pompe dei Rbc e le fa esplodere<br />

o idrogeno arsenicale o arsina (AsH3): potente azione emolitica immediata, si può sprigionare<br />

da pulitura di lamiere con getti molto potenti d’acqua<br />

o ustioni estese di II-III grado possono dare emolisi massive<br />

o punture di vespe - api<br />

• alterazioni <strong>del</strong>l’Hb:<br />

o CO: determina la presenza di carbossi-Hb.<br />

o tossici meta Hb<br />

o tossi sulfo Hb<br />

monossido di carbonio<br />

Si libera da varie fonti, molto comuni in città<br />

gas di scappamento automobili (soprattutto diesel)<br />

cockerie, altoforni, fonderie<br />

incendi<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 45


Nb: conoscendo la concentrazione e il tempo di esposizione si può predire il livello di carbossi Hb<br />

sanguigna, che normalmente si trova a livelli di<br />

- 1-2% in campagnoli<br />

- 7% in cittadini fumatori<br />

… l’effetto di una determinata dose è ben conosciuto:<br />

15-2O% fino al 3O% ⇒ sintomi soggettivi<br />

o arrossamento <strong>del</strong> volto color ciliegia<br />

o cefalea pulsante temporale<br />

o confusione, tachicardia, giramenti…<br />

4O% ⇒ i fenomeni neurologici si fanno predominanti<br />

5O% ⇒ tachicardia, ci possono essere aritmie, dispnea, ingravescente; si sviluppano man mano<br />

caratteristiche ECG di ischemia, con possibili slatentizzazioni di certe situazioni (tipica<br />

esposizione familiare con 30enne che ce la fa e 65 enne no)<br />

6O% in su ⇒ si passano le fasi <strong>del</strong> coma fino a morte per arresto cardio respiratorio a partire dalla<br />

crisi sui centri <strong>del</strong> respiro.<br />

… ci possono essere IRA, emiplegia transitoria… come una arteriosclerosi momentanea.<br />

alterazioni <strong>del</strong>la Hb<br />

meta Hb: dà la classica colorazione puffo-like ; è la Hb con il Fe 3+ invece che Fe 2+ , che comporta<br />

una impossibilità di legare l’O2. Normalmente a livello di 0,3-3,1%<br />

o composti nitrati alifatici, nitrati, nitriti come il trinitrito toluene: industria degli esplosivi,<br />

dei coloranti o nella farmaceutica (anti anginosi)<br />

o cloramphenicolo<br />

o antimalarici 30 : in genere i farmaci vanno iniziati due giorni prima e terminati due settimane<br />

dopo il ritorno, con continuazione durante tutto il periodo.<br />

sulfo Hb ⇒ viene ossidata la globina; normalmente è allo 0,2-2% <strong>del</strong> totale<br />

…normalmente ci sono meccanismi di protezione mediati dal NADH2 metaHb RED e la glutatione RED, che<br />

ovviamente ad un certo punto non bastano più, arrivati al 70% di concentrazione si va in coma e si chiude la<br />

partita. La terapia va con:<br />

a. ossigeno: che in emergenza è necessario per tenere in vita il pz.<br />

b. blu di metilene: reverte il ferro in 2+ in quanto donatore di e -<br />

c. trasfusione<br />

<br />

turbe <strong>del</strong>l’emostasi<br />

Ci possono essere alterazioni a tutti i livelli, anche qua spesso sono evidenze cliniche ma non robuste evidenze<br />

epidemiologiche:<br />

CMV, stirene ⇒ piastrinopenia o consumo o da aumentata distruzione<br />

DDT, diossina, toluene 31 ⇒ piastrinopenia per meccanismi non ben definiti<br />

vibrazioni<br />

sforzo: esercizio fisico intenso ⇒ aumento <strong>del</strong>l’adesività e aggregazione piastrinica<br />

effetti sui fattori <strong>del</strong>la coagulazione e sulla fibrinolisi<br />

• intossicazioni acute da agenti epatotossici ⇒ carenza di fattori coagulativi di sintesi epatica<br />

• sforzo fisico intenso dà aumento <strong>del</strong> fattore VIII e transitoria trombocitosi<br />

• solfuro di carbonio (produzione fibra Rayon) ⇒ inibizione <strong>del</strong> sistema fibrinolitico per ridotta<br />

adesività piastrinica<br />

• colpo di calore o elettroshock: provocano entrambi la CID.<br />

• effetti tossici sulle piastrine: anche il solo sforzo fisico appunto, ma anche le vibrazioni o alcuni<br />

tossici come il DDT, la diossina o il vinil cloruro monomero.<br />

30<br />

antimalarici come il chinino, soprattutto a dosi massive può dare importante ototossicità<br />

31<br />

danno preoccupazione perché danno accumulo lungo la catena alimentare e poi si accumulano nel tessuto adiposo con<br />

rilasci lenti che durano anche tutta la vita<br />

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Tumori di origine professionale<br />

Normalmente c’è un periodo limitato di indennizzabilità per le altre patologie, per i tumori questo non è vero,<br />

a causa <strong>del</strong>la lunga patogenesi che caratterizza questo tipo di malattia.<br />

Il 5-20% dei tumori sono professionali, e dipendono dal grado di industrializzazione. Sono agenti<br />

occupazionali non sono facili da identificare spesso, anche a causa <strong>del</strong>la larga diffusione dei tumori (30% <strong>del</strong>la<br />

mortalità), l’unico modo per etichettare un tumore come professionale è l’epidemiologia.<br />

I primi tumori professionali furono:<br />

<strong>del</strong>lo scroto: Inghilterra, nel 1775 a carico degli spazzacamini; 150 anni dopo si identificano gli<br />

idrocarburi aromatici policiclici che provocavano un tumore in animali; alias era la<br />

permanenza <strong>del</strong>la cenere.<br />

CA <strong>del</strong>la vescica nei lavoratori <strong>del</strong>l’anilina (industria dei coloranti) ⇒ agenti identificati 50 anni<br />

dopo. Anche in Italia ci fu un importante processo<br />

I problemi sono:<br />

a) lunga latenza<br />

b) effetti sinergico - additivi con carcinogenetici non connessi col lavoro, che vanno tenuti in<br />

conto nel momento in cui si debba risarcire. Si tratta soprattutto di:<br />

i. dieta: è al primo posto come influenza<br />

ii. alcol<br />

iii. tabacco<br />

c) difficile riproducibilità: in laboratorio non si può replicare la complessità <strong>del</strong>l’ambiente di<br />

lavoro, per cui i test che si possono fare non sono veramente<br />

rappresentativi.<br />

meccanismi di carcinogenesi<br />

Si parla di teoria dei due stadi: induttori e promotori, oppure a stadi multipli (intervento di geni<br />

oncosoppressori regolatori <strong>del</strong> ciclo cellulare)<br />

agenti chimici<br />

o diretti: sono cancerogeni così come vengono assimilati dall’ambiente<br />

o indiretti: l’effetto cancerogeno dipende dalla produzione epatica di intermedi attivi<br />

carcinogenesi da agenti fisici<br />

o UV<br />

o interazioni con agenti chimici o biologici (virus)<br />

o capacità riparativa <strong>del</strong> DNA<br />

stato immunitario<br />

suscettibilità individuale<br />

caratteristiche generali<br />

sedi maggiormente implicate sono quelle:<br />

o <strong>del</strong>l’esposizione<br />

cute<br />

apparato respiratorio<br />

o apparato di eliminazione<br />

vie urinarie (vescica)<br />

o attivazione in sedi particolari casi come<br />

cloruro di vinile monomero ⇒ si attiva a livello epatico<br />

Pb ⇒ si deposita ed agisce a livello midollare<br />

relazione inversa potenza e quantità vs momento di insorgenza<br />

assenza di soglia minima per il rischio<br />

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IARC (International agency for research on cancer)<br />

Il compito <strong>del</strong>lo IARC, che pubblica <strong>del</strong>le monografie, è quello di<br />

classificare le sostanze cancerogene (tutte), con due criteri:<br />

a) sperimentazione animale<br />

b) epidemiologia umana<br />

Ci sono diversi gruppi, numerati:<br />

1) gruppo 1: sostanze sicuramente cancerogene: tutti gli studi vanno in una direzione univoca<br />

2) gruppo 2: si divide in due sottogruppi<br />

a. 2A probabilmente cancerogeno sull’uomo: cioè evidenze sicure solo per gli animali<br />

b. 2B possibilmente cancerogeni: quando c’è limitata evidenza sia nell’uomo che nell’animale;<br />

sia gli studi sperimentali che epidemiologici hanno alti e bassi.<br />

3) gruppo 3: non classificabile in quanto a cancerogenicità, corpo di evidenze inadeguato<br />

4) gruppo 4: agente probabilmente non cancerogeno: sia nell’animale che nell’uomo le evidenze non<br />

danno riscontri.<br />

.. su queste sostanze si pongono determinate frasi di rischio quindi, e sono particolarmente importanti i<br />

fattori…<br />

R-45 ⇒ cancerogeno<br />

R-46 ⇒ geno tossico<br />

R-49 ⇒ cancerogeno per inalazione<br />

…per poter dire che un agente è classe A devono essere soddisfatti alcuni criteri :<br />

1. sequenza temporale: esposizione che precede la malattia; motivo per cui gli studi di coorte<br />

longitudinali sono i migliori: nella coorte ci sono solo individui esenti da<br />

malattia nel momento <strong>del</strong>lo start <strong>del</strong>lo studio<br />

2. forza <strong>del</strong>l’associazione: grazie alla netta differenza tra casi e controlli, sostanzialmente il RR, che<br />

tanto è più alto tanto più forte è l’associazione<br />

3. dose – risposta: dato che la dose è il prodotto <strong>del</strong>l’esposizione per la durata <strong>del</strong>l’esposizione (e che<br />

quindi include sia la durata <strong>del</strong>l’esposizione che l’entità).<br />

4. reversibilità: studi dimostrano che tolto il tossico l’incidenza <strong>del</strong> tumore è diminuita<br />

5. consistenza: studi eseguiti da autori diversi in paesi diversi, in condizioni di esposizioni diverse fano<br />

tutti lo stesso risultato.<br />

6. plausibilità biologica: fatti gli studi sperimentali sull’animale, questi sono compatibili con le ipotesi<br />

biologico - epidemiologiche<br />

7. (specificità): criterio abbandonato (1 agente causale ⇒ 1 tipo di tumore).<br />

8. (analogia)<br />

Quando si fanno gli studi è molto difficile eliminare i contributi indipendenti<br />

fattori individuali abitudini personali fattori ambientali<br />

sesso<br />

età<br />

obesità<br />

anomalie genetiche<br />

etnia<br />

patologie acquisite<br />

densità urinaria<br />

variazioni Ht<br />

fumo<br />

alimentazione<br />

consumo di alcolici<br />

fattori iatrogeni<br />

luogo di residenza (rurale /città)<br />

esposizione occupazionale ± diretta<br />

esposizioni multiple<br />

hobby<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 48


esempi di tossici<br />

IARC-1:<br />

o 4 ammino difenile ⇒ ammina aroamtica (vescica)<br />

o benzidina ⇒ si usava molto in ospedale, per verificare la presenza di sangue occulto nelle feci<br />

⇒ ammina aromatica<br />

o arsenico<br />

o asbesto<br />

o benzene<br />

o pece ⇒ idrocarburi aromatici alifatici. Tipici nel fumo di sigaretta<br />

o etc…<br />

si trovano anche alcune lavorazioni nelle quali l’agente ancora non è stato identificato:<br />

o lavoratori <strong>del</strong> legno ⇒ tumori nasali o naso – sinusali<br />

o industria <strong>del</strong>la gomma ⇒ tumori <strong>del</strong>la vescica e leucemie<br />

o produzione <strong>del</strong> carbon cock<br />

o produzione <strong>del</strong>l’acciaio (vescica, pelle..)<br />

principali tumori di origine occupazionale<br />

cute<br />

o arsenico<br />

o oli minerali (meccanici)<br />

o UV e altre radiazioni ⇒ marinai, pescatori, agricoltori sono automaticamente indennizzati<br />

cavità nasali e paranasali<br />

o nichel<br />

o polvere di legno<br />

o produzione di cromati<br />

rinofaringe<br />

o formaldeide: carcinogeno certo <strong>del</strong> faringe, orofaringe<br />

polmone<br />

o tanti: A, Cr, Ni, Cd, Be, IPA, radon, iprite, asbesto e silice<br />

membrane sierose<br />

o asbesto<br />

o erionite<br />

vie urinarie<br />

o amine aromatiche<br />

o IPA<br />

apparato emopoietico<br />

o benzene<br />

o ossido di etilene<br />

o RI<br />

apparato gastro enterico<br />

o CVM ?<br />

o asbesto<br />

o oli minerali ?<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 49


Studio caso controllo svolto a Ts (prof. Movenzi)<br />

Casi: 756 soggetti di sesso maschile deceduti per neoplasia polmonare in un quinquennio nella provincia di Ts<br />

Controlli: 756 sogg. maschi appaiati per età e deceduti entro lo steso semestre per cause non neoplastiche o<br />

polmonari<br />

Si è usata la tecnica dei proxi, cioè si è intervistato moglie / figli, cosa particolarmente facile a Ts a causa dei<br />

dettagliati libretti <strong>del</strong> lavoro presenti, tipico fattore austro ungarico. La moglie inoltre aveva ben presente<br />

(meglio <strong>del</strong> deceduto a volte) la quantità di sigarette /die.<br />

Si è interrogati circa:<br />

esposizione a<br />

carcinogeni polmonari<br />

- fumo: quanto per quanti anni<br />

- area di residenza<br />

- matrice occupazioni – esposizione<br />

- esposizioni professionali a cancerogeni polmonari A, B <strong>del</strong>lo IARC<br />

- esposizione all’asbesto: possibile o certa<br />

casi ctr RR<br />

(IC 95%)<br />

assente 255 352 1.0<br />

(-)<br />

lista B (possibile) 203 279 1,33<br />

(1,03 – 1,71)<br />

lista A (certa) 218 125 2,25<br />

(1,68 – 3,03)<br />

L’IC vuol dire che se ripetessi lo studio 100 volte, 95 di questi avrebbero risultati oscillanti tra i due valori (per<br />

il RR <strong>del</strong>la lista B p.es tra 1,03 e 1,71). Il fatto comunque che il rischio nella peggiore <strong>del</strong>le ipotesi è<br />

comunque > 1 vuol dire che lo studio è affidabile.<br />

Un risvolto importante <strong>del</strong>lo studio fu anche quello che venne stabilito come c’era significatività nella genesi<br />

<strong>del</strong> tumore <strong>del</strong> polmone di vario istotipo e non solo <strong>del</strong>l’adenocarcinoma nell’esposizione all’asbesto, che ha<br />

cambiato un po’ le regole dei risarcimenti.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 50<br />

RAp<br />

0<br />

9,3<br />

16,0


Radiazioni Ionizzanti<br />

<br />

Introduzione<br />

Il fattore patogenetico è l’energia. Vanno differenziate le radiazioni ionizzanti dalle non ionizzanti. Il limite è<br />

dato dalle UV lontane.<br />

radiazioni ottiche<br />

o infrarosse<br />

o etc..<br />

radiazioni ionizzanti<br />

o elettromagnetiche<br />

x<br />

γ<br />

o corpuscolate<br />

protoni<br />

particelle α e β<br />

..il limite tra le ionizzanti o meno è definito dall’energia. I raggi X depongono sufficiente energia da strappare<br />

un elettrone dallo strato più esterno (12-34 eV); tutto quello che sta sotto i raggi x non ha una forza sufficiente<br />

tale da strappare l’elettrone.<br />

Le radiazioni non ionizzanti (RNI):<br />

dose<br />

Si parla di energia che viene assorbita<br />

- aumentano la temperatura <strong>del</strong> materiale attraversato<br />

- eccitano strutture eccitabili, quali muscoli o nervi (⇒ scossa)<br />

1) energia ceduta: si può misurare in modi diversi<br />

a. Gray: come jaule / Kg, in particolare 1Gy = 1J /Kg.<br />

b. LET (linear Energy transfert): il potere ionizzante si determina dalla capacità di ionizzare<br />

l’acqua, dai 3,5 LET dei fotoni alle particelle alfa p.es che hanno > 175 LET. Alla fine<br />

però si normalizza tutto sulla base dei fotoni. In ogni caso più alto sarà il LET maggiore<br />

sarà l’energia rilasciata, ma anche più superficiale, perché all’aumentare dei LET<br />

diminuisce la capacità di penetrazione <strong>del</strong>la radiazione.<br />

2) Sievert: misura l’effetto biologico, che dipende da vari fattori qualitativi, per cui il Sv si ottiene<br />

moltiplicando per il fattore di conversione (qualitativo) la misura d’energia; i fotoni sono i<br />

meno cedenti gli si dà 1; se io sono esposto ad 1 Gray di fotoni avrò 1Sv perché il fattore di<br />

conversione è 1, altrimenti se ho particelle α dovrò usare il moltiplicatore 20 (che sarebbe<br />

175/3,5), e via così per ogni determinata radiazione.<br />

3) dose efficace: si riferisce ai Sv, ma tiene conto anche <strong>del</strong>la diversa radiosensibilità dei tessuti:<br />

maggiore l’indice mitotico maggiore la radiosensibilità. Si fa riferimento al corpo nel<br />

complesso come 1, e poi ci sono le singole misure:<br />

a. gonadi: 0.20<br />

b. midollo, colon, polmone, stomaco: 0.12<br />

c. mammelle, tiroide: 0,05<br />

d. pelle, superficie ossea: 0,01<br />

e. rimanenti organi: 0,05<br />

Comunque si parla di Sv; è importante anche l’età di prima esposizione, infatti i<br />

bambini hanno indici mitotici estremamente più elevati.<br />

.. quelle più sensibili sono le<br />

cellule che si riproducono in continuazione e che non si differenziano mai nella duplicazione<br />

uguale, ma che si specializzano (poco o tanto): già meno esposte (mielociti <strong>del</strong> midollo p.es)<br />

cellule che non sono in mitosi normalmente, ma che possono entrarci all’occorrenza.<br />

cellule fisse non si dividono più, sono altamente differenziate.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 51


Irradiazioni<br />

Si individuano due categorie in generale, che sono la popolazione generale e gli operatori <strong>del</strong>la salute.<br />

..nei paesi sviluppati la dose da radiodiagnostica è molto superiore che nel mondo intero in media, ed è pari ad<br />

2mSv /anno. Poi c’è l’irradiazione naturale:<br />

• raggi cosmici: ≈ 250µSv /anno<br />

• radon: per il decadimento <strong>del</strong>l’urano nel suolo, nel calcestruzzo.. nel passaggio a piombo<br />

rilascia particelle α, che danno c.a 1200µSv /anno. Il danno è polmonare p.es<br />

• radioisotopi di suolo/rocce: raggi γ per 350µSv /anno<br />

• radioattività dei cibi: irradiano dall’interno, c.a 300µSv /anno.<br />

Nb: la quantità di radon dipende<br />

- dal terreno sul quale è costruita la tua casa<br />

- se si abita al piano terra o ai piani superiori<br />

- fondamenta: soluzioni di continuità ?<br />

- ventilazione: inversamente proporzionale alla quantità di radon<br />

Le radiazioni artificiali sono:<br />

• fallout <strong>del</strong>le esplosioni naturali: 0.005 mSv<br />

• energia nucleare: < 0,001<br />

• uso medico (si parla di energia annua / popolazione): 0,4<br />

• Chernobyl (Italia): 1,7 mSv<br />

…quindi si assorbono 2-6mSv all’anno a seconda di dove si abita e cosa si fa.<br />

Nb: chi fuma prende il Polonio 21O, un α emettente, quindi ha una bella addizionale<br />

dosaggi per uso medico<br />

RX torace: 0,14 <br />

radiografia lombare: 1,7 devo passare tessuti molto densi<br />

mammografia: 1mSV<br />

spot dentari: 0,07 la metà di un RX<br />

TAC total body: dipende dalla risoluzione, ma si parla c.a di 5,7 mSv<br />

radiologia interventistica: è un’esposizione molto importante<br />

.. in questa materia esistono una serie di decreti che regolamentano la radio protezione, tra queste esistono<br />

classificazione <strong>del</strong>le aree in cui il personale lavora: si hanno<br />

o zone controllate: ambienti di lavoro (stanze, corridoi), in cui esiste per i lavoratori il<br />

rischio di beccarsi > 6mSv /anno per motivi professionali (cat. A)<br />

o zone sorvegliate: quelle in cui l’operatore corre il rischio di superare 1mSv/anno per<br />

motivi professionali (cat. B)<br />

classificazione dei lavoratori: comunque devono essere < 20mSv (dose efficace, corpo intero)<br />

o cat.A: lavorano in un ambiente dove prendono 6-20 mSv/anno oppure 100mSv in 5<br />

anni, dove però in nessuno dei 5 anni deve essere superata la dose di 50 mSv.<br />

I più esposti sono:<br />

emodinamica<br />

camera calda <strong>del</strong>la medicina nucleare<br />

… i radioterapisti sono i più protetti e si pigliano in realtà pochissima dose.<br />

o cat.B: lavorano in ambienti in cui ricevono 1-6 mSv/anno. Il dosimetro sarebbe<br />

opzionale in questi (basterebbe la valutazione dei fisici sanitari), comunque<br />

hanno una visita all’anno.<br />

o cat.C: lavora in struttura radiologica ma non comporta rischi di esposizione<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 52


cenni di radio biologia<br />

È molto importante in quest’ambito il rateo di dose: cioè tale energia in che unità di tempo: una radioterapia<br />

frazionata, nel totale irradia più che Chernobyl, ma la seconda riguardava tutto il corpo e nel giro di frazioni di<br />

secondi.<br />

La modalità di danno si pensava che fosse diretta: azione sulla molecole <strong>del</strong>le componenti <strong>del</strong> DNA, cerca che<br />

ti cerca, si è scoperto che il danno principale dipende dalla radiolisi <strong>del</strong>l’acqua: H2O + ⇒ H + + OH - . Quello<br />

che succede in seguito a questo si può formare: H2O (di nuvo), H2, H3O+ + OH, dove il perossido è molto<br />

dannoso.<br />

In diagnostica si usano i raggi X perché hanno una penetrazione molto sviluppata (>16cm), laddove le<br />

radiazioni α p.es non arrivano nemmeno allo strato malpighiano <strong>del</strong>la cute, quindi sono molto superficiali.<br />

Gli effetti biologici sono:<br />

- rottura <strong>del</strong>la catena principale <strong>del</strong> DNA<br />

- ponti tra le eliche<br />

- modificazione strutturale <strong>del</strong>le basi<br />

- alterazioni morfologiche<br />

o a livello <strong>del</strong> nucleo<br />

o a livello <strong>del</strong> citoplasma<br />

o etc… fino a morte cellulare<br />

- aberrazioni cromosomiche: anelli, chr dicentrici.. (stabili) che instabili<br />

(<strong>del</strong>ezione, etc.. ).<br />

…sappiamo che nel DNA il legame tra le basi è solo G-C e A-T, laddove questa sistemazione naturale è quella<br />

a minor energia possibile. Quando il materiale biologico è ionizzato riceve un surplus di energia: il sistema<br />

sale come capacità energetica. Questo surplus può trasformare la configurazione dei legami <strong>del</strong> DNA, che<br />

riconfigura i ponti idrogeno. Il problema insorge alla divisione cellulare seguente: si possono avere legami<br />

anomali (T-T, C-A, etc…) che danno luogo a proteine anomale.<br />

Si parla di danno ± stocastico:<br />

<br />

Danno da radiazioni<br />

• somatico non stocastico o graduato ⇒ nel soggetto irradiato, gradatamente: se vie è sovra<br />

esposizione, cioè al di sopra di un livello di soglia, al di sotto <strong>del</strong><br />

quale c’è 0% di incidenza di questi problemi.<br />

a. radiodermite, colite…<br />

• stocastico o rischio di danno (probabilistico): in questo caso minore la dose, più lunga la<br />

latenza, minore il rischio, ma non c’è dose soglia che definisce sicuramente se si<br />

avrà il danno o meno in seguito all’esposizione.<br />

a. danni genetici ⇒ si presentano nelle generazioni successive<br />

b. danni somatici stocastici ⇒ se c’è sviluppo di tumori<br />

I dati derivano dagli studi su Nagasaki ed Hiroshima, le due linee 1 e 2<br />

sono entrambe ammissibili statisticamente, la scelta è di coscienza, se<br />

assumo la curva 2 potrei annullare i dispositivi di protezione, mentre la<br />

curva 1 non ammette questa possibilità: infatti si ammette anche 1 mSv<br />

siano dannose.<br />

Attualmente per precauzione si assume la curva 1.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 53


irradiazione acuta<br />

Siccome spesso dosare, in questo caso, è difficile, si attua un criterio clinico: più presto insorgono<br />

nausea / vomito e tanto più durano, tanto più la dose sarà stata alta.<br />

s. midollare (3-5 Sv): inizialmente nausea, mal di testa, quindi remissione, ma 20gg dopo va<br />

incontro a morte per sepsi o per emorragia. C.a il 5O% muore, l’altra metà<br />

recupera se sottoposto a trapianto di midollo, e sarà colpito nel 100% da tutta<br />

quella clinica appena vista.<br />

La cellula più sensibile in assoluto è il piccolo linfocita, in questo caso la<br />

sopravvivenza dipende da quanto si è salvato nel midollo, se c’è quel minimo<br />

per ripartire. Fino a 4,5 Sv centri specializzati riescono a salvare qualcuno<br />

(in Francia ce n’è uno importante).<br />

Una iper neutrofilia entro poche ore è un segno prognostico estremamente<br />

negativo.<br />

intestinale (6-3O Sv): dopo c.a 7gg; la dose è superiore, quindi l’effetto biologico è superiore e si<br />

manifesta su cellule più resistenti <strong>del</strong> midollo spinale, ed anche più<br />

precocemente. Si ha diarrea emorragica. muoiono al 100%.<br />

o denudamento <strong>del</strong>la mucosa intestinale<br />

o necrosi <strong>del</strong>la stessa ⇒ febbre e diarrea irreversibile<br />

o alterazioni <strong>del</strong>l’equilibrio A/B<br />

nervosa (> 3O Sv): è una dose mostruosa: attacca le cellule <strong>del</strong> SNC e il 100% dei soggetti muore<br />

entro poche ore per<br />

o meningo encefalite<br />

o edema<br />

o vasculite<br />

o picnosi <strong>del</strong>le cellule di Purkinje ⇒ atassia & convulsioni<br />

Nb: Chernobyl ci ha insegnato l’esistenza anche <strong>del</strong>la s. polmonare: soprattutto è stata trovata nei vigili <strong>del</strong><br />

fuoco e nei primi soccorritori che hanno respirato la nube. Si ha polmonite massiva fatale.<br />

radio epidermite cronica<br />

Si parla di almeno 20-25Sv a livello cutaneo che è il minimo per poter avere manifestazione di questo tipo.<br />

semplice > 25 Sv<br />

cronica evolutiva > 5O Sv<br />

cronica cancerizzata >> 5O Sv<br />

.. la famosa mano <strong>del</strong> vecchio emodinamista.<br />

effetti stocastici<br />

Si parla di tumore e danno alla prole;<br />

Per quanto riguarda i tumori si parla di<br />

1) leucemie (LLC a parte). Questo si sa per via di studi di coorte:<br />

a. Giappo sopravissuti alla bomba A: studio importantissimo. Su 86'572 persone<br />

(sopravvissuti) a fronte di 162 leucemie mortali attese (come da media <strong>del</strong>la popolazione) se<br />

ne sono avute 259, quindi > 50% di incidenza.<br />

b. pionieri <strong>del</strong>la radiologia (americani)<br />

c. pz. trattati per spondilite anchilosante con raggi X<br />

d. bambini trattati per ipertrofia <strong>del</strong> timo<br />

e. pzz. trattati con I<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 54<br />

131 per ipertiroidismo<br />

f. bambini irradiati in utero ⇒ sono due le coorti<br />

i. giappo bomba A: non eccesso entro i 10 anni di vita<br />

ii. Oxford, RX per problemi legati al parto: non si sa<br />

2) CA <strong>del</strong>lo scheletro<br />

a. coorte dei pittori di quadranti di orologio, che in svizzera usavano una pittura radioattiva<br />

(α emettitore) e facevano la punta al pennello con la bocca: tumori <strong>del</strong>la mandibola<br />

b. pzz. trattati per la tigna, soprattutto in Israele<br />

c. thorotrast


3) CA <strong>del</strong>la mammella<br />

a. bomba A: ha fornito importanti evidenze riguardo il fatto che una bambina di pochi anni ha<br />

un rischio enormemente importante rispetto quello di una 50enne.<br />

b. mastite post partum: che veniva risolta con irradiazioni<br />

c. donne pneumotorizzate per guarire le caverne che avevano subito numerose radioscopie per<br />

controllare il collabimento. Il tumore insorgeva proprio sul sito dove veniva eseguito il PNX<br />

4) cancro <strong>del</strong> polmone<br />

a. bomba A ovviamente<br />

b. minatori: si era notato che almeno i primi studi avevano individuato chi scavava uranio<br />

(Cecoslovacchia), poi si è visto che compariva anche in minatori di piombo,<br />

zinco… quindi si è capito che era per il radon<br />

5) tiroide<br />

a. bomba A<br />

b. Chernobyl: si è vista anche qua la forte relazione con l’età, tanto che >14 anni non c’è stato<br />

aumento di rischio, e sotto quell’età quelli di 0-4 anni avevano un rischio<br />

enormemente maggiore.<br />

c. Nevada / Utah / isole Marshall: per gli esperimenti termonucleari; a Marshall in particolare è<br />

capitata una nube derivata da un esperimento americano per<br />

un calcolo sbagliato.<br />

Effetti teratogeni sui sopravvissuti alla bomba A<br />

I danni più importanti furono di ritardo mentale, e riguarda quelli colpiti tra la V e l’VIII settimana. Quello<br />

che si è vista è stata una perdita di 30 punti QI / Sv. Ciascun bambino che abbia assorbito 1sV c.a il 40%<br />

manifestava ritardo mentale.<br />

Le radiazioni ionizzanti non danno praticamente mai malformazioni specifiche che non possa accadere<br />

naturalmente, l’unica cosa è il criterio epidemiologico.<br />

<br />

Disposizioni limitative all’esposizione di radiazioni ionizzanti<br />

minori di anni 18: se non in certi centri, con dosi minime < a quelle degli adulti<br />

donne gestanti: clausola secondo cui possono lavorare in zone in cui ci sia un’esposizione ≤ 1mSv,<br />

quindi p.es in stanze <strong>del</strong>le ecografie, oppure per refertare etc… per cui il fisico<br />

sanitario dà l’indicazione di quali sono le stanze sorvegliate, che ha proprio questo<br />

limite.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 55


Si misurano con diverse unità:<br />

<br />

Radiazioni non ionizzanti<br />

• volt / metro ⇒ campi elettrici<br />

• ampere / metro ⇒ campi magnetici<br />

• tesla ⇒ per l’induzione magnetica, alias gli ampere <strong>del</strong> campo in questione<br />

moltiplicati per la permeabilità magnetica <strong>del</strong> mezzo.<br />

• Watt (J/s/m): densità di potenza<br />

Gli effetti biologici sostanzialmente posso essere così esemplificati:<br />

aumento <strong>del</strong>la temperatura<br />

eccitazione neuromuscolare<br />

..per il resto non ci sono ad oggi grossi altri effetti conosciuti.<br />

Lo spettro <strong>del</strong>le radiazioni elettromagnetiche si riassume così:<br />

<br />

Introduzione generale<br />

Gli effetti che ci interessano dipendono dall’aumento di temperatura indotto da queste radiazioni. Questo<br />

affligge due organi che non sono vascolarizzati (cristallino) o che sono poco vascolarizzati (gonadi<br />

maschili) per mantenere funzionali gli organi e che per questo assolvono correttamente alla loro funzione:<br />

gonadi maschili: i 2,5°c di differenza con l’addome e il sangue permettono una corretta<br />

spermatogenesi, la regolazione <strong>del</strong>la temperatura dipende dalla poca<br />

vascolarizzazione, in modo che non assuma la temperatura arteriosa (37°c)<br />

cristallino: per rimanere trasparente richiede di non essere vascolarizzato e di non alterare le <strong>del</strong>icate<br />

proteine trasparenti all’interno: se l’umor acqueo si scalda in seguito a queste radiazioni si<br />

perde la diottricità <strong>del</strong> mezzo e si ha cataratta.<br />

Le fonti di radiazioni sono tutte intorno a noi, derivano da qualsiasi apparecchio elettrico e funzionano a 50Hz,<br />

che è la frequenza <strong>del</strong>la corrente domestica, così come quella <strong>del</strong>le grandi condutture elettriche. L’elemento<br />

fondamentale in medicina è la RNM, dove si è esposti a 10-70 mila Hz (campo dinamico) + l’esposizione al<br />

campo magnetico statico (cui sono esposti gli operatori).<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 56


Questa tecnologia è utilizzata anche<br />

nel sincrotrone<br />

nell’industria <strong>del</strong>l’alluminio<br />

.. gli effetti biologici sono rilevabili dai 4T:<br />

- magneto fosfeni<br />

- gusto metallico<br />

- cefalea<br />

.. ammesso che si compiano rapidi movimenti <strong>del</strong>la testa; studi approfonditi con grossi magneti non hanno mai<br />

evidenziato alcun problema di nessun tipo.<br />

In ogni caso le precauzioni negli operatori sono:<br />

• ECG annuale: per rischi teorici di interferenza con la trasmissione cardiaca<br />

• limite giornaliero: 200mT per gli operatori, la popolazione generale è ferma a 40mT<br />

• elettroforesi per ricerca di HbS (anemia falciforme): si fa una volta nella vita<br />

Per la sicurezza dei pz. si compilano dei questionari<br />

Si parla di corrente elettrica: i problemi sono due:<br />

<br />

Campi variabili 1-100Hz<br />

1. in acuto: la scossa<br />

2. gli effetti cronici<br />

..definire il campo elettromagnetico è fondamentale per poter parlare: una problematica di cavi <strong>del</strong>l’alta<br />

tensione vanno a 50Hz, così come tutti gli apparecchi che usino la corrente, i cellulari invece vanno a<br />

microonde, le radio e le TV sono ancora diversi.<br />

Scossa<br />

La sensazione al tatto, dove si ritira subito il dito determina il passaggio di c.a O,9-1,8mA. L’effetto è<br />

proporzionale ai mA che decorrono nel corpo. La soglia let go è di 16mA: oltre questa soglia non è possibile<br />

ritirare l’arto.<br />

8-16mA ⇒ let go current<br />

12-23mA ⇒ shock / tetano respiratorio<br />

400-2000 mA<br />

70-400mA ⇒ FV da macroshock<br />

0,080-0,180mA ⇒ FV da microshock<br />

>1000mA ⇒ ustioni<br />

..la corrente in acuto lascia le stimatte di ingresso e di uscita, sostanzialmente l’effetto joule (riscaldamento<br />

<strong>del</strong> tessuto) provoca necrosi istantanea.<br />

Effetti cronici<br />

Ci si riferisce a studio epidemiologici riguardo il rischio di leucemia linfatica acuta (LLA) in bambini esposti<br />

ad elettrodotti, che hanno sfruttato vari mezzi per trarre <strong>del</strong>le conclusioni (distanza dall’elettrodotto, misura<br />

dei campi nelle stanze, etc… ).<br />

Si parla di studi caso controllo: dalla malattia si è andati a cercare le esposizioni e sono stati reclutati i<br />

controlli di età infantile con rapporto di 3:1 (controlli: malati) volta in volta alla ricerca degli odds ratio.<br />

Quello che si è fatto è stato di suddividere il bacino dei pz. in categorie di esposizione:<br />

< 0,1 µT: per definizione ha un RR = 1<br />

0,1 -0,2 µT ⇒ RR = 1,08 (0,89-1,31): l’intervallo di confidenza ci dice che la stima puntuale di 1,08<br />

non è affidabile.<br />

0,2 – 0,4µT ⇒ RR = 1,11 (0,84-1,47): stessa cosa<br />

> 0,4 µT ⇒ RR = 1,87 (1,10-3,18): in questa categoria l’intervallo di confidenza ci dice che il rischio<br />

è di c.a il doppio per la LLA.<br />

.. i valori rappresentati sono corretti per fattori di fraintendimento.<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 57


Una seconda meta analisi americana fa la stessa cosa includendo molti più studi americani anzi che europei,<br />

ed esclude quegli studi che hanno utilizzato la misura <strong>del</strong>la distanza dall’elettrodotto. Anche in questo caso la<br />

categoria > 0,3µT è significativamente correlata alla LLA.<br />

Fortunatamente in questo caso solo lo 0,8% dei bambini con LLA.<br />

Lo IARC alla fine li classifica come potenzialmente cancerogeni (2B), l’OMS anche si affida al principio di<br />

precauzione e li considera 2B, così che le indicazioni sono:<br />

non implementazione degli elettrodotti vicino alle abitazioni<br />

nel piano regolatore sia vietato costruire in prossimità degli elettrodotti<br />

..sostanzialmente su quest’argomento manca la plausibilità biologica, che non si riesce ad ottenere nemmeno<br />

sugli studi con gli animali.<br />

Tumori dei lavoratori <strong>del</strong>l’elettricità<br />

Sembra ci sia un aumentato rischio di:<br />

- malattie degenerative: SLA, Alzheimer, Parkinson<br />

- tumori<br />

.. gli studi epidemiologici non hanno però forti basi; L’ipotesi biologica è quella che i campi elettromagnetici<br />

siano in grado di alterare il campo magnetico cerebrale: in particolare altererebbero i flussi di ioni Ca.<br />

Questo si è studiato sul cervello di pulcini, particolarmente sensibili.<br />

Il problema è che la SLA è rarissima p.es, e l’unico studio fattibile è quello caso-controllo.<br />

<br />

Microonde: 300MHz - 1GHz<br />

Le applicazioni sono immense: trasporto aereo p.es, elettrodomestici, cellulari… l’assorbimento di calore da<br />

parte <strong>del</strong> corpo umano, relativamente alla frequenza, è una campana e si parla di un picco a 70MHz di<br />

captazione di calore dal parte <strong>del</strong> corpo umano.<br />

Un ratto p.es ha una curva diversa, in quanto è funzione <strong>del</strong>la geometria <strong>del</strong> corpo. Già l’infante non è a<br />

70MHz ma a 1GHz, ed è in generale dipendente dall’altezza; un topolino va anche a 2,5GHz.<br />

Effetti<br />

1. colpo di calore: si ha giramento di testa, cute secca e calda, arrossata<br />

2. apparato visivo: si è parlato <strong>del</strong> cristallino, che subisce l’eccesso di temperatura<br />

3. gonadi maschili: la spermatogenesi richiede 2,5°c sotto la temperatura corporea; già per 0,5°c nel giro<br />

di mezz’ora inizia la degenerazione <strong>del</strong>l’epitelio <strong>del</strong> tubulo seminifero.<br />

<br />

Radiazioni ottiche<br />

Quello che è maggiormente importante è l’utilizzo <strong>del</strong> laser; si dividono in base alla lunghezza d’onda: p.es la<br />

radiazione Uv che più ci interessa è la UV-C (10-280 λ);<br />

abbronzatura artificiale si ottiene con UV-A-UV-B, così come la fototerapia per la psoriasi;<br />

saldature: si producono tutti i tipi di radiazioni ottiche (UV, IR… )<br />

fonderie: di ferro o vetro p.es, le colate emettono potentemente, difatti gli addetti sono ben protetti<br />

LASER: light amplification by stimulated emission of radiation. Si compone di un materiale attivo<br />

(argon, CO2…) che viene stimolato (pompato) da elementi chimici o elettrici, in modo da<br />

produrre una luce riflessa in una serie di specchi e concentrata in un punto fisso.<br />

La differenza con le normali fonti di luce come una lampadina è che produce una luce<br />

unidirezionale o collimata e anche coerente: ovvero con<br />

- una sola direzione (collimata)<br />

- una sola lunghezza d’onda (coerente)<br />

- concentrata: tutta la sua energia è concentrata in un solo punto: si usa per<br />

• forare, saldare<br />

• eseguire trattamenti termici<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 58


• giochi di luce<br />

• telecomandi,<br />

• trasmissioni ottiche: sono molto veloci<br />

• medicina: l’argon in oculistica, la CO2 per tagliare, endoscopia digestiva,<br />

bronchiale….<br />

organi bersaglio<br />

Il laser richiede sempre l’indicazione fuori dalla porta con la luce di sicurezza; gli organi a rischio sono<br />

l’occhio e la cute.<br />

Per danneggiare varie parti <strong>del</strong>l’occhio (o per intervenire su..) bisogna usare determinate λ:<br />

- 800nm ⇒ l’85% è assorbito dalla retina<br />

- 400nm ⇒ 62% sul cristallino<br />

Anche la cute è interessata a diverse profondità: la radiazione penetra massivamente nella pelle<br />

nell’infrarosso-A, mentre gli UVA-UVC interessano le componenti superficiali.<br />

Classificazione dei laser<br />

Si dividono in 4 categorie:<br />

Classe I: non nocivi nemmeno visti direttamente<br />

Classe II: l’esposizione superiore ai 0,25s è dannosa: è il tempo di versione <strong>del</strong>la palpebra o di sbattimento<br />

di ciglia.<br />

Classe IIIA: laser sicuro quando non si osservi la luce attraverso un mezzo ottico che la amplifichi<br />

Classe IIIB: fascio non rischioso visto come riflesso<br />

Classe IV: pericolosa sia la visione diretta che riflessa<br />

Nb: la maggioranza dei puntatori laser emette luce rossa, in quanto ha uno spettro tra 632,8 – 670, possono<br />

essere di classe II o IIIA: se si ha una potenza di 5mV e lo si punta su un occhio è possibile coagulare la<br />

retina se i mezzi diottrici sono perfettamente trasparenti (bambini p.es).<br />

<br />

Telefonia Cellulare<br />

Sono più i morti da incidenti per uso di telefono che i supposti casi di tumori. È un problema irrisolto. Il primo<br />

studio uscito sul NEJM (2OO1) era un caso – controllo per:<br />

- gliomi<br />

- meningiomi<br />

- neurinomi <strong>del</strong>l’VIII<br />

Suddivideva i soggetti per vari indici (anni di utilizzo <strong>del</strong> cell, ore di utilizzi, anno in cui si è cominciato ad<br />

utilizzare il cellulare, etc..). Quello che è emerso è che l’esito era negativo per quanto riguarda questi rischi.<br />

L’ultimo studio era uno multicentrico finanziato da OMS e IARC, e di nuovo risultati nulli, tranne che per una<br />

piccola frazione di utilizzatori: coloro i quali usino il cellulare da >10 anni senza auricolare giornalmente<br />

con alta intensità erano a rischio di astrocitoma.<br />

Anche con il neurinoma <strong>del</strong>l’acustico si è alla fine rilevato un lieve aumento.<br />

Alla fine le norme sono di buon senso: non si fanno lunghissime telefonate; anche il cordless ha potenza alta,<br />

superiore a quella <strong>del</strong> cellulare.<br />

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idrocarburi aromatici<br />

policiclici<br />

benzene<br />

stirene<br />

tricloro etilene (trielina: un<br />

organoclorurato)<br />

ammine aromatiche<br />

cloruro di vinile monomero<br />

( cloro etilene ossido)<br />

monossido di carbonio<br />

solfuro di carbonio<br />

formaldeide<br />

<br />

Tabella riassuntiva<br />

residui di fuliggine tumore <strong>del</strong>lo scroto<br />

benzina verde<br />

colla (calzature)<br />

solvente (inchiostri / vernici)<br />

lavaggio a secco (solvente)<br />

vetroresina (barche!)<br />

colla (calzature)<br />

solvente (inchiostri / vernici)<br />

decapaggio industriale<br />

pulitura a secco<br />

artisti (colori)<br />

benzatina (test per il sangue occulto)<br />

p.fenil di ammina (colorante per capelli)<br />

4 ammino difenile (industria gomma)<br />

produzione plastica (PVC)<br />

combustione di PVC<br />

glicoli (etilenico/ propilenico) liquidi antigelo<br />

isocianati (composti organici<br />

contenenti gruppi funzionali<br />

cianati: )<br />

asbesto<br />

- crocidolite (afiboli)<br />

- serpentini (meno patologici)<br />

industria siderurgica<br />

prod. gas illuminante<br />

impianti di riscaldamento a carbone<br />

revisione motori & gallerie stradali<br />

fumo di sigaretta<br />

produzione di fibre sintetiche (Rayon)<br />

vulcanizzazione <strong>del</strong>la gomma<br />

produzione <strong>del</strong> cellophane<br />

formitrol (vecchio antisettico cavo orale)<br />

ambiente (rilasciato dai mobili)<br />

industria nel mobile (verniciatura)<br />

naval / metal – meccanici<br />

portuali<br />

settore edile<br />

altiforni<br />

estrattori minerari (cluster a Torino)<br />

sangue: leucemogeno (IARC-1)<br />

ipoacusia percettiva (cell. corti)<br />

epatopatia citotossica<br />

metaHb – izzante<br />

epatite acuta citotossica<br />

SI: varie manifestazioni<br />

iperprolattinemia<br />

fegato & vie biliari (IARC 2A)<br />

disulfiram like<br />

neurotossico:<br />

- nn.cranici<br />

- app. vestibolare<br />

- psicosindromi<br />

aritmogeno: dà FA<br />

dermatite <strong>del</strong> parrucchiere (I causa)<br />

tumore <strong>del</strong>le vie urinarie<br />

angiosarcoma epatico (IARC-1)<br />

acro osteolisi (pat. dei vasi)<br />

dermatiti & mucositi (acuto)<br />

neurotossico e cardiotossico<br />

anemia emolitica intravascolare<br />

piastrinopenia da elevato consumo<br />

cardiopatia ischemica<br />

carbossi Hb (max. 7% norm.)<br />

arteriosclerogeno<br />

diabetogeno<br />

iper coagulabilità<br />

neurotossico:<br />

- sindromi psichiatriche<br />

- neuropatie periferiche<br />

- parkinsonizzante<br />

nefropatie croniche<br />

CA nasofaringei (IARC-1)<br />

SNC: deficit ottici, ICP↑ (immediato)<br />

insufficienza CV con dispnea (12-18h)<br />

nefropatia: ossalato di Ca (36-48H)<br />

asma: in tutti i modi possibili<br />

conosciuti.<br />

IARC-1 di polmone, sierose, laringe &<br />

GI, rene, ovaio, sangue…<br />

altre patologie pleuriche<br />

altre patologie polmonari<br />

Giuseppe Marini: <strong>Medicina</strong> <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> (prof. Bovenzi) – aa. 2011/2012 60


silice<br />

nichel<br />

cadmio (Cd)<br />

cromo (Cr 6+ )<br />

mercurio (Hg)<br />

arsenico (As)<br />

manganese (Mn)<br />

cobalto (Co)<br />

piombo (Pb)<br />

Berillio (Be)<br />

lattice<br />

ceramica<br />

vetro (soffiatori)<br />

ghisa<br />

porfido<br />

coltellerie (metallo duro)<br />

contaminate: odontoiatri, HCW, vernici…<br />

accumulatori alcalini<br />

accumulatori<br />

pigmenti gialli<br />

cromatura (galvanizzazione)<br />

cemento (contaminante)<br />

concerie<br />

coloranti<br />

processi di cromatura<br />

impianti Cl-soda (contaminazione marina)<br />

accumulatori<br />

vecchi strumenti medicali<br />

pesticidi<br />

chip elettronici<br />

batterie a secco<br />

pigmenti<br />

estrazione<br />

antischiumogeno nella birra (‘60s)<br />

metallo duro: coltellerie<br />

radiografia industriale (bombe al cobalto)<br />

estrazione e lavorazione<br />

saldature al Pb<br />

minio (colorante per ceramiche)<br />

vecchi intonaci (USA)<br />

vecchia benzina rossa<br />

industria aerospaziale<br />

industria elettronica<br />

guanti<br />

attrezzature medicali<br />

polmone (IARC-1)<br />

silicosi: nelle sue varie forme<br />

- nodulare semplice<br />

- acuta<br />

- alveolite fulminante<br />

- complicata<br />

epatopatia cronica granulomatosa<br />

naso & seni, polmone (IARC-2B)<br />

cute (allergogeno IV)<br />

polmone (IARC-1)<br />

nefropatie tubulari<br />

osteo - malacia / porosi (eq. Ca /P)<br />

ipertensiogeno (come Pb & Hg)<br />

polmone (IARC-1)<br />

polmoniti chimiche (acute / croniche)<br />

cute:<br />

- ustioni (scabbia <strong>del</strong> muratore)<br />

- allergogeno IV<br />

rinite atrofica / perforazione <strong>del</strong> setto<br />

nefropatie (acute / croniche)<br />

parkinsonizzante<br />

ipertensiogeno (come Cd & Pb)<br />

tumori polmone & cute (IARC-1)<br />

epatopatia citotossica acuta<br />

nefrotossico (acuto & cronico)<br />

parkinsonizzante<br />

sindromi monoaminergiche<br />

dermatiti da cobalto<br />

cardiotossico (CMPD)<br />

polmone (IARC-2B)<br />

asma & fibrosi polmonare<br />

anemizzante & emolitico (crisi)<br />

neurotossico:<br />

- neuropatie (SPE e mano cadente)<br />

- encefalopatia<br />

- sindrome psicorganica<br />

coliche addominali (saturnine)<br />

ipertensiogeno (come Cd & Hg)<br />

nefropatia (acuta / cronica)<br />

polmonite: dà una patologia simil<br />

sarcoidotica, 3 varianti:<br />

- fulminante<br />

- insidiosa (settimane)<br />

- cronica (sistemica)<br />

epatopatia cronica granulomatosa<br />

allergene tipo I:<br />

- eritemi cutanei<br />

- asma / shock<br />

- oculorinite<br />

gluteraldeide disinfettante per endoscopi pneumopatie allergiche (tipo I)<br />

clorpromazina antipsicotico (fenotiazina) epatite acuta colestatica<br />

ipoclorito di sodio (varechina)<br />

detersivi<br />

altro…<br />

polmonite chimica<br />

laringospasmo<br />

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anilina industria dei coloranti vescica (IARC-3)<br />

n-esano solvente per colle (industria calzaturiera)<br />

solfato di rame antiparassitario (contadini)<br />

organo fosfati parathion (insetticida) S/S para-s<br />

organo clorurati<br />

DDT<br />

tetracloruro di carbonio 32<br />

cloroformio (anestetico)<br />

tricloro etilene (vd. inizio tabella)<br />

DDM (diamminofenil metano) indurente di resine sintetiche<br />

neurotossico: demielinizzante<br />

- paralisi progressiva<br />

- tetraplegia<br />

- alterazioni neurologiche<br />

granulomatosi polmonare<br />

epatite cronica granulomatosa<br />

iper reattività neuronale (irritanti)<br />

epatotossici: danno una sindrome acuta<br />

con una componente renale<br />

(sindrome epatorenale)<br />

nefropatia cronica<br />

epatopatia:<br />

- colestatica acuta autorisolutiva<br />

- cronica fibrosante<br />

Nb: nelle epatopatie croniche si utilizzano dei markers per individuare le forme da iperlavoro epatico (farmaci,<br />

idrocarburi, etanolo...)<br />

- a. D-glucarico<br />

- 6-β-idrossicortisolo<br />

- γGT↑<br />

32<br />

da notare il fenomeno <strong>del</strong>la poliuria isostenurica: quando il quadro epatorenale va risolvendosi c’è un momento (verso<br />

il 7° giorno) in cui il glomerulo riprende la sua funzione, ma il tubulo è ancora shockato e non riassorbe. Poi la ripresa<br />

graduale <strong>del</strong>la diuresi riprende come prima per concludersi oltre il 20° giorno.<br />

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