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PIACENZA<br />
RISTORANTE BAR GIANPINO<br />
Indirizzo: Via Emilia Parmense, 291 - Piacenza<br />
In sa<strong>la</strong>: Gaetano Bad<strong>in</strong>i<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Adele Nicol<strong>in</strong>i<br />
Telefono: 0523 504116 - Fax: 0523 504116<br />
ristorantegianp<strong>in</strong>o@<strong>in</strong>w<strong>in</strong>d.it - http://spazio<strong>in</strong>w<strong>in</strong>d.libero.it/gianp<strong>in</strong>o<br />
Orari di apertura: 6,30 - 19,30 (su prenotazione rimane aperto anche a cena)<br />
Giorno di chiusura: domenica (su prenotazione per gruppi rimane aperto)<br />
Periodo di ferie: una settimana a gennaio e due settimane ad agosto<br />
Numero di coperti: 100 (all’esterno si fa solo servizio bar)<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />
Carte di credito: Visa, Mastercard, Bank Americard, Bancomat<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, pisarei e<br />
faso’, chicche del<strong>la</strong> nonna, gnocchi, ravioli <strong>in</strong> brodo, tortelli al<strong>la</strong> piacent<strong>in</strong>a,<br />
bolliti misti con mostarda, arrosti misti, selvagg<strong>in</strong>a con polenta, merluzzo<br />
<strong>in</strong> umido con polenta, crostate fatte <strong>in</strong> casa, dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong><br />
casa.<br />
Gianp<strong>in</strong>o venne aperto negli anni Quaranta. Poco fuori da Piacenza e<br />
lungo <strong>la</strong> trafficata Via Emilia, era meta di chi dovesse viaggiare per <strong>la</strong>voro<br />
e, già allora, gran parte delle pietanze preparate erano nel novero delle<br />
tradizioni locali. Passano gli anni, le generazioni si avvicendano e oggi a<br />
gestirlo c’è Gaetano Bad<strong>in</strong>i, al<strong>la</strong> terza generazione di ristoratori. In cuc<strong>in</strong>a<br />
<strong>la</strong> sua mamma, Adele Nicol<strong>in</strong>i, prepara sì piatti tradizionali, ma anche<br />
diversi cibi senza tempo, come le c<strong>la</strong>ssiche uova al tegam<strong>in</strong>o; e chi le trova<br />
più? Inoltre il locale, al passo con i tempi, si è dotato di una attrezzata<br />
sa<strong>la</strong> riunioni per garantire tutti i servizi necessari al<strong>la</strong> propria cliente<strong>la</strong>.<br />
Il consiglio di Adele Nicol<strong>in</strong>i<br />
«Per fare bene il merluzzo <strong>in</strong> umido, bisogna <strong>la</strong>sciare il pezzo <strong>in</strong> acqua<br />
(fredda, cambiando<strong>la</strong> almeno tre volte) per 24 ore. Intanto che si prepara<br />
un soffritto con olio, burro e tanta cipol<strong>la</strong>, si asciuga bene il merluzzo, lo<br />
si <strong>in</strong>far<strong>in</strong>a e qu<strong>in</strong>di lo si fa roso<strong>la</strong>re; si aggiunge un po’ di pomodoro, un<br />
po’ d’acqua e, se fosse troppo sa<strong>la</strong>to, una manciata di uva sultan<strong>in</strong>a. Deve<br />
cuocere adagio per essere più buono».<br />
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