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<strong>Guida</strong><br />

ai Ristoranti Certificati<br />

Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale<br />

Piacent<strong>in</strong>a<br />

- 2006 / 2007 -


La <strong>Guida</strong> ai Ristoranti Certificati Cuc<strong>in</strong>a<br />

Tradizionale Piacent<strong>in</strong>a rappresenta un utile<br />

strumento di conoscenza di quello che il nostro<br />

territorio offre dal punto di vista gastronomico.<br />

Camera di Commercio, Fipe (Federazione<br />

Italiana Pubblici Esercizi) ed <strong>Unione</strong> Commercianti<br />

di Piacenza <strong>in</strong>tendono, attraverso questo<br />

strumento, sve<strong>la</strong>re a turisti e visitatori il gusto<br />

di Piacenza.<br />

L’<strong>in</strong>tero territorio piacent<strong>in</strong>o è sicuramente<br />

un ricco giacimento gastronomico con prodotti<br />

di grande pregio, alcuni conosciuti, altri quasi<br />

dimenticati, eppure tutti potenzialmente<br />

tra<strong>in</strong>anti per le moderne forme di turismo.<br />

Le seco<strong>la</strong>ri tradizioni enogastronomiche<br />

piacent<strong>in</strong>e si mantengono <strong>in</strong> vita anche grazie<br />

ai ristoranti, alle trattorie ed osterie locali;<br />

alcuni di questi hanno conseguito prestigiosi<br />

riconoscimenti nazionali ed <strong>in</strong>ternazionali<br />

stabilendosi nelle migliori guide enogastronomiche;<br />

altri sono più conosciuti dal<strong>la</strong><br />

popo<strong>la</strong>zione del territorio e qu<strong>in</strong>di poco<br />

accessibili a chi voglia fare del Piacent<strong>in</strong>o <strong>la</strong><br />

propria meta turistica.<br />

In questo volume viene presentata una<br />

selezione dei ristoranti, trattorie e osterie che<br />

hanno <strong>in</strong>serito <strong>in</strong> menu le pietanze, e i v<strong>in</strong>i,<br />

delle tradizione piacent<strong>in</strong>a: prodotti tipici e<br />

antiche ricette locali che fanno parte del<strong>la</strong><br />

storia e del<strong>la</strong> cultura del Piacent<strong>in</strong>o.<br />

A corredo del<strong>la</strong> <strong>Guida</strong> sono stati <strong>in</strong>seriti<br />

quattro “Racconti d’Osteria” del giornalista<br />

Giorgio Lambri; ironici, sarcastici, realistici,<br />

del<strong>in</strong>eano personaggi, accadimenti, discorsi e<br />

alcune usanze che potrebbero accadere nelle<br />

c<strong>la</strong>ssiche osterie piacent<strong>in</strong>e.<br />

Inf<strong>in</strong>e, dopo una veloce segna<strong>la</strong>zione, suddivisa<br />

per comune di appartenenza, di tutti i<br />

ristoranti, le trattorie, e pizzerie di Piacenza<br />

e prov<strong>in</strong>cia, sono state riservate alcune pag<strong>in</strong>e<br />

per <strong>la</strong> descrizione del “paniere dei prodotti<br />

enogastronomici piacent<strong>in</strong>i”. In questa sede<br />

sono state tratteggiate le pr<strong>in</strong>cipali caratteristiche<br />

dei v<strong>in</strong>i Doc Colli Piacent<strong>in</strong>i, dei<br />

Salumi tipici piacent<strong>in</strong>i Dop e dei due formaggi<br />

a Dop del<strong>la</strong> prov<strong>in</strong>cia di Piacenza. E’ stato<br />

qu<strong>in</strong>di riportato un elenco esaustivo dei<br />

prodotti tradizionali riconosciuti di Piacenza<br />

e prov<strong>in</strong>cia.


Autori:<br />

Valent<strong>in</strong>a Bernardelli e Luigi Franchi<br />

per i testi dei ristoranti certificati cuc<strong>in</strong>a tradizionale piacent<strong>in</strong>a<br />

Giorgio Lambri<br />

per i racconti d’osteria<br />

Coord<strong>in</strong>amento editoriale,<br />

progetto grafico e impag<strong>in</strong>azione:<br />

Valdà Consult<strong>in</strong>g<br />

Stampa:<br />

Grafiche Lama<br />

Per richiedere copia del volume rivolgersi a:<br />

<strong>Unione</strong> Commercianti di Piacenza<br />

Strada Bobbiese, 2 - 29100 Piacenza<br />

Tel. 0523 461811 - Fax 0523 451427<br />

www.unionecommerciantipc.it<br />

<strong>in</strong>fo@unionecommerciantipc.it<br />

© 2006, CCIAA, FIPE, <strong>Unione</strong> Commercianti di Piacenza


<strong>Guida</strong><br />

ai Ristoranti Certificati<br />

Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale<br />

Piacent<strong>in</strong>a<br />

- 2006 / 2007 -


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

I turisti nel Piacent<strong>in</strong>o aumentano. I dati più recenti diffusi dal<strong>la</strong> Prov<strong>in</strong>cia<br />

par<strong>la</strong>no di oltre 600 mi<strong>la</strong> presenze nel corso del 2005; nel 1999 erano poco<br />

più del<strong>la</strong> metà, circa 350 mi<strong>la</strong>.<br />

Una evoluzione dovuta da un <strong>la</strong>to a un modello di turista che privilegia i<br />

trasferimenti di piccolo e medio raggio, dall’altro ad un territorio che<br />

<strong>la</strong>vora costantemente per promuoversi, per far sapere al turista che<br />

Piacenza, con tutto il suo variegato territorio, è città d’arte, è Po, è<br />

circuito di castelli, è Appenn<strong>in</strong>o, è enogastronomia di qualità.<br />

Tutto questo si trova su una percorrenza <strong>la</strong>rgamente frequentata e che<br />

gravita sul bac<strong>in</strong>o del Mi<strong>la</strong>nese.<br />

Proprio dal Mi<strong>la</strong>nese, già da anni, si guarda a Piacenza e alle sue valli<br />

come nuova meta del lifestyle di prov<strong>in</strong>cia. Guardano al nostro modo di<br />

vivere ancora ri<strong>la</strong>ssato, guardano al nostro stile ricercato ancorché<br />

riservato, guardano alle nostre campagne e coll<strong>in</strong>e ancora verdi e<br />

<strong>in</strong>contam<strong>in</strong>ate e costel<strong>la</strong>te di gioielli dell’arte e del<strong>la</strong> cultura, ma soprattutto<br />

amano, quando arrivano qui, scovare piccole osterie, grandi ristoranti,<br />

serene trattorie.<br />

Raramente sbagliano perché il passaparo<strong>la</strong> è forse uno dei migliori metodi<br />

di trasmissione delle <strong>in</strong>formazioni.<br />

Sappiamo per certo però che quando trovano una buona guida <strong>la</strong> tengono<br />

<strong>in</strong> grande conto, analizzano e verificano i contenuti, apprezzano i suggerimenti<br />

e i consigli che contiene, soprattutto se si tratta di provare antichi<br />

sapori.<br />

E, tutto dedicato ai sapori di una volta, è questo <strong>la</strong>voro: elegante nel<strong>la</strong><br />

sua veste grafica, utile ed esaustivo nei contenuti. Il territorio piacent<strong>in</strong>o<br />

vanta una ricca gastronomia che va dai cibi poveri che un tempo potevano<br />

essere al<strong>la</strong> portata di tutti, su su f<strong>in</strong>o alle pietanze che solo una ricca tavo<strong>la</strong><br />

nei giorni di festa poteva permettersi.<br />

I nostri ristoratori conoscono il valore di queste ricette che vengono<br />

tramandate da generazioni, ne sono gelosi e a ragione; <strong>in</strong>oltre, così facendo,<br />

mantengono saldi alcuni gusti che altrimenti rischierebbero di andare<br />

perduti.<br />

Questo volume, oltre ad essere un omaggio al loro <strong>la</strong>voro, consente -<br />

piacent<strong>in</strong>o oppure no - di conoscere e sperimentare il nostro stile alimentare<br />

che, per tanti aspetti, non trova eguali <strong>in</strong> alcuna regione.<br />

5<br />

Giuseppe Parenti<br />

Presidente Camera di Commercio,<br />

Artigianato e Agricoltura di Piacenza


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

La prima edizione del<strong>la</strong> guida ai ristoranti certificati “Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale<br />

Piacent<strong>in</strong>a” riscosse un notevole successo, sia <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di adesione al<br />

circuito da parte dei ristoratori, sia per quanto riguarda <strong>la</strong> richiesta del<strong>la</strong><br />

<strong>Guida</strong> da parte del pubblico.<br />

Nel<strong>la</strong> successiva edizione, e<strong>la</strong>borata per il 2004/2005, le aziende del<strong>la</strong><br />

ristorazione tradizionale passarono da 57 a 75 e le Guide andarono esaurite<br />

<strong>in</strong> poco tempo; <strong>in</strong> questo 2006 i ristoranti segna<strong>la</strong>ti sono diventati 86 e<br />

abbiamo già ricevuto molte richieste del volumetto che le descrive.<br />

Un atteggiamento dovuto al<strong>la</strong> maggiore sensibilità dei ristoratori verso <strong>la</strong><br />

promozione del territorio, ma anche al<strong>la</strong> più accentuata volontà del<br />

consumatore di ritrovare sapori, tradizioni e cultura locale. Tanti<br />

ristoratori, sicuramente attenti ai bisogni del consumatore, hanno ritoccato<br />

i propri menu <strong>in</strong> favore di pietanze del<strong>la</strong> tradizione.<br />

Di questi tempi mi pare di notare nel mondo del<strong>la</strong> ristorazione una tendenza<br />

al<strong>la</strong> specializzazione: è palese <strong>in</strong>fatti una crescita esponenziale del numero<br />

dei ristoranti etnici, spagnoli e messicani, giapponesi e tai<strong>la</strong>ndesi, che si<br />

sono diffusi anche nel Piacent<strong>in</strong>o; ma, a fronte di questo atteggiamento,<br />

notiamo anche che trattorie, osterie e altre aziende del<strong>la</strong> ristorazione si<br />

stanno dando da fare per recuperare <strong>la</strong> gastronomia che ci contraddist<strong>in</strong>gue.<br />

Di più, cresce anche il numero dei bar che propongono, al<strong>la</strong> voce “picco<strong>la</strong><br />

cuc<strong>in</strong>a”, picu<strong>la</strong> ‘d cavall o una fetta di tast.<br />

Un fenomeno riconducibile al sempre crescente attaccamento ai valori<br />

del<strong>la</strong> tradizione <strong>in</strong> questa epoca di veloce globalizzazione.<br />

Ovviamente c’è spazio per tutti, anzi, guai se non ci fosse.<br />

Sta di fatto che, nelle pag<strong>in</strong>e che seguono, abbiamo voluto rendere un<br />

tributo al<strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a orig<strong>in</strong>aria del nostro territorio, una cuc<strong>in</strong>a ricca di<br />

materie prime di qualità ricavate dall’agricoltura e dall’artigianato<br />

alimentare che caratterizza le nostre terre.<br />

I ristoratori che trasformano questi prodotti salvaguardano non solo <strong>la</strong><br />

gastronomia ma anche <strong>la</strong> nostra cultura, garantiscono cont<strong>in</strong>uità al<strong>la</strong><br />

nostra memoria e, se si vuole guardare al <strong>la</strong>to meramente pratico, rafforzano<br />

il valore economico di tutto il processo che parte dai frutti del<strong>la</strong> terra f<strong>in</strong>o<br />

ad arrivare <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong>.<br />

Marco Sav<strong>in</strong>i<br />

Presidente Federazione Italiana Pubblici Esercizi<br />

di Piacenza<br />

7


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Oggi è diventata una term<strong>in</strong>ologia di dom<strong>in</strong>io comune: assaggiare - o bere<br />

- il territorio; significa che l’approccio allo sviluppo del<strong>la</strong> conoscenza dei<br />

territori, nel<strong>la</strong> stragrande maggioranza dei casi, passa attraverso <strong>la</strong><br />

conoscenza delle tipicità enogastronomiche locali.<br />

I consumatori hanno abbandonato quei b<strong>in</strong>omi che “funzionavano” una<br />

volta: ostriche-champagne, cappelletti-<strong>la</strong>mbrusco e così via; ma hanno<br />

abbandonato anche <strong>la</strong> tendenza a unificare sotto <strong>la</strong> voce “Emilia-Romagna<br />

uguale tortell<strong>in</strong>i con <strong>la</strong> panna”. I turisti che arrivano a Piacenza sanno<br />

che <strong>la</strong> nostra gastronomia è ricca e versatile; spesso si sono <strong>in</strong>formati<br />

presso amici, leggendo articoli o recensioni di ristoranti; sanno tutto dei<br />

nostri salumi e tortelli, sanno con quale v<strong>in</strong>o vorrebbero abb<strong>in</strong>arli o,<br />

meglio ancora, sanno quale ristoratore consiglierà loro il migliore<br />

abb<strong>in</strong>amento.<br />

E’ una soddisfazione sapere che a questo atteggiamento abbiamo contribuito<br />

anche noi, <strong>in</strong> s<strong>in</strong>ergia con tutto il territorio piacent<strong>in</strong>o. Ed è una<br />

soddisfazione sapere che questa nostra <strong>Guida</strong>, attraverso <strong>la</strong> capil<strong>la</strong>re<br />

diffusione che operiamo, sta contribuendo a rendere veramente appetibile<br />

il nostro territorio.<br />

E’ con questo spirito che, nel 2003, abbiamo fortemente voluto realizzare<br />

<strong>la</strong> prima <strong>Guida</strong> ai ristoranti Certificati Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale Piacent<strong>in</strong>a:<br />

eravamo conv<strong>in</strong>ti - e lo siamo tuttora - che le zone turistiche vengono<br />

ricordate oltre che per le bellezze artistiche, culturali e paesaggistiche,<br />

anche per il buon bere e l’ottimo mangiare. E’ con questo spirito che<br />

riproponiamo, per <strong>la</strong> terza volta, l’<strong>in</strong>iziativa.<br />

I nostri ristoratori possono diventare, con le loro grandi pietanze, promotori<br />

del territorio.<br />

Noi, consci di tale ricchezza, abbiamo voluto promuovere i nostri ristoratori,<br />

valorizzarli e rendere il giusto onore al loro <strong>la</strong>voro.<br />

Contemporaneamente abbiamo voluto <strong>in</strong>serire, <strong>in</strong> un’altra sezione del<strong>la</strong><br />

<strong>Guida</strong>, anche tutti quei ristoratori che, pur non dedicandosi al<strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a<br />

tradizionale, contribuiscono ugualmente a rendere accogliente il nostro<br />

territorio.<br />

Abbiamo cercato di dare anche <strong>in</strong>dicazioni utili per sapersi destreggiare<br />

tra i nostri prodotti Dop, Igp, Doc e tradizionali; ci è sembrato utile ed<br />

esaustivo per chi approccia per <strong>la</strong> prima volta il Piacent<strong>in</strong>o.<br />

Ugualmente, i racconti d’osteria di Giorgio Lambri possono essere utili<br />

per capire alcuni tratti - il sarcasmo, <strong>la</strong> pacatezza, <strong>la</strong> riservatezza - che<br />

contraddist<strong>in</strong>guono le genti piacent<strong>in</strong>e.<br />

9<br />

Francesco Meazza<br />

Presidente <strong>Unione</strong> Commercianti di Piacenza


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

RISTORANTE CERTIFICATO CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

- 2006 / 2007 -<br />

Terza edizione del<strong>la</strong> <strong>Guida</strong>, onore al<strong>la</strong> tipicità<br />

Siamo giunti al<strong>la</strong> terza edizione del<strong>la</strong> <strong>Guida</strong> ai Ristoranti Certificati Cuc<strong>in</strong>a<br />

Tradizionale Piacent<strong>in</strong>a. Il <strong>la</strong>voro f<strong>in</strong> qui svolto è stato un crescendo di<br />

soddisfazioni per noi e il risultato ha destato grande <strong>in</strong>teresse, <strong>in</strong> alcuni<br />

casi suscitato competizione, <strong>in</strong> altre regioni e prov<strong>in</strong>ce, tra altre associazioni<br />

e circuiti.<br />

Perché <strong>la</strong> <strong>Guida</strong>?<br />

Perché con tutto il par<strong>la</strong>re che si fa di promozione e tute<strong>la</strong> dei valori e<br />

delle tradizioni - anche gastronomiche - di territorio, f<strong>in</strong>o ad oggi ben<br />

poche realtà hanno potuto affermare di avere costruito una “guida” al<strong>la</strong><br />

gastronomia tipica locale.<br />

In questa guida si raccontano i cibi del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a passando<br />

attraverso i loro creatori; passando attraverso chi sta <strong>in</strong> sa<strong>la</strong> ed <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a,<br />

chi sceglie e seleziona i prodotti, chi li utilizza per creare le pietanze dei<br />

tempi andati e chi li utilizza per e<strong>la</strong>borare rivisitazioni; passando attraverso<br />

gli ambienti che li ospitano.<br />

Con questa terza edizione diamo cont<strong>in</strong>uità ad un progetto che <strong>in</strong>tende<br />

sostenere <strong>la</strong> tradizione gastronomica piacent<strong>in</strong>a. Riteniamo che sia uno<br />

degli elementi di attrazione turistica verso il nostro territorio e<br />

contemporaneamente uno strumento di <strong>in</strong>formazione per i Piacent<strong>in</strong>i,<br />

riguardo al<strong>la</strong> loro storia cul<strong>in</strong>aria.<br />

Come è nato il progetto?<br />

Nel 2002 Fipe - Confcommercio nazionale <strong>la</strong>nciò una proposta per <strong>la</strong><br />

certificazione dei ristoranti tipici di ogni territorio; noi abbiamo accolto<br />

immediatamente <strong>la</strong> proposta e, a distanza di neanche un anno, nel giugno<br />

2003, siamo usciti con <strong>la</strong> prima <strong>Guida</strong> ai Ristoranti certificati Cuc<strong>in</strong>a<br />

Tradizionale Piacent<strong>in</strong>a; <strong>in</strong> quell’anno furono 57 i ristoranti certificati<br />

e descritti <strong>in</strong> guida.<br />

11<br />

PROVINCIALE<br />

Federazione Italiana<br />

Pubblici Esercizi


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

La seconda edizione - re<strong>la</strong>tiva all’annata 2004/2005 - ha assistito ad un<br />

considerevole aumento dei ristoranti segna<strong>la</strong>ti <strong>in</strong> guida, che erano diventati<br />

addirittura 75.<br />

Con questa edizione abbiamo superato ogni più rosea aspettativa: abbiamo<br />

certificato ben 86 tra ristoranti, trattorie ed osterie e, come nelle precedenti<br />

edizioni, siamo stati costretti ad escludere alcuni dei candidati.<br />

Cosa significa essere Ristorante certificato Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale Piacent<strong>in</strong>a?<br />

Come si vedrà, unico filo conduttore di questa <strong>Guida</strong> è <strong>la</strong> tradizione<br />

gastronomica locale qu<strong>in</strong>di non ci si stupisca se accanto al grande ristorante<br />

b<strong>la</strong>sonato appare <strong>la</strong> semplicissima trattoria di campagna o <strong>la</strong> tipica<br />

“osteriaccia” con il menu scritto a mano ogni matt<strong>in</strong>a.<br />

Anzi, <strong>la</strong> compresenza di differenti livelli di ristorazione sta a confermare<br />

il forte radicamento delle tradizioni gastronomiche nel nostro territorio;<br />

tradizioni che vengono affrontate con stili e approcci differenti ma<br />

ugualmente di grande valore.<br />

Sta di fatto che gli elementi essenziali al f<strong>in</strong>e del raggiungimento del<strong>la</strong><br />

certificazione sono stati:<br />

-mun menu <strong>in</strong> cui trovi posto una buona scelta dei piatti e dei prodotti<br />

tipici del<strong>la</strong> tradizione gastronomica locale;<br />

-muna carta dei v<strong>in</strong>i <strong>in</strong> cui siano adeguatamente rappresentate le etichette<br />

dei produttori del territorio.<br />

Come abbiamo proceduto?<br />

Sono state <strong>in</strong>viate le schede di adesione al progetto ai possessori di licenza<br />

per l’attività di ristorazione, circa 650 <strong>in</strong> tutta <strong>la</strong> prov<strong>in</strong>cia. Un discreto<br />

numero di questi ha <strong>in</strong>viato <strong>la</strong> documentazione richiesta al<strong>la</strong> commissione<br />

preposta, che ha stabilito gli impresc<strong>in</strong>dibili criteri per l’<strong>in</strong>gresso nel club<br />

degli “eletti”.<br />

Tra le condizioni <strong>in</strong>dispensabili per entrare a far parte del<strong>la</strong> “<strong>Guida</strong> ai<br />

Ristoranti Certificati Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale Piacent<strong>in</strong>a” ci sono il possesso<br />

di una carta dei piatti e dei v<strong>in</strong>i, una preponderante presenza di piatti<br />

del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a <strong>in</strong> grado di completare un <strong>in</strong>tero menu<br />

(dall’antipasto al dolce, v<strong>in</strong>i compresi), un’esplicita vocazione al<strong>la</strong> tradizione<br />

denotata dal<strong>la</strong> preparazione dei piatti eseguita “<strong>in</strong> casa”, l’accoglienza<br />

dell’ambiente e <strong>la</strong> cordialità verso gli ospiti.<br />

La presentazione dei ristoranti <strong>in</strong> <strong>Guida</strong>.<br />

La schede di ogni s<strong>in</strong>golo esercizio presenta velocemente i servizi che il<br />

locale mette a disposizione dei clienti e a dà un’idea del costo di un tipico<br />

pasto piacent<strong>in</strong>o, v<strong>in</strong>i esclusi. Ogni ristorante viene anche descritto<br />

attraverso un breve testo, che fa riferimento al<strong>la</strong> storia, al<strong>la</strong> struttura e<br />

ai proprietari del locale.<br />

12


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Con questa terza edizione abbiamo pensato di modificare leggermente <strong>la</strong><br />

scheda di ogni ristorante, per raccogliere una ricetta, un suggerimento,<br />

un consiglio da parte di chi è depositario di un sapere così importante<br />

come le ricette del<strong>la</strong> gastronomia locale; persone che cuc<strong>in</strong>ano tutti i giorni,<br />

che raccolgono complimenti o commenti, che percepiscono i cambiamenti<br />

di gusto, che sono <strong>in</strong> grado di e<strong>la</strong>borare modifiche, anche m<strong>in</strong>ime, per<br />

ottenere miglioramenti.<br />

Ogni ristorante ci ha concesso qualche frammento del suo sapere a volte<br />

con estrema precisione, altre volte con <strong>in</strong>dicazioni più sommarie - perché<br />

con <strong>la</strong> pratica assidua raramente si pesano e si dosano gli <strong>in</strong>gredienti - ma<br />

sempre con grande generosità. E così veniamo a sapere come si fa un buon<br />

brodo, come si toglie il sentore di selvatico dal<strong>la</strong> cacciagione, come si<br />

prepara un buon sugo, un buon battuto, una buona polenta e addirittura<br />

come si fanno lievitare alcuni grani. Alcuni ristoratori ci hanno suggerito<br />

il metodo migliore per eseguire pietanze tipiche, altri ci hanno suggerito<br />

gustose varianti, o orig<strong>in</strong>ali creazioni.<br />

In questo modo <strong>la</strong> nostra guida si è arricchita di suggerimenti utili ma<br />

anche dei tratti che meglio identificano chi cuc<strong>in</strong>a per noi. Partico<strong>la</strong>ri su<br />

cui ci piace soffermarci; partico<strong>la</strong>ri che <strong>in</strong>trigano i turisti e i Piacent<strong>in</strong>i<br />

stessi; partico<strong>la</strong>ri che, sicuramente, susciteranno discussioni costruttive<br />

che già pregustiamo.<br />

Ogni ristorante segna<strong>la</strong>to <strong>in</strong> guida esporrà una vetrofania con il logo<br />

“Ristorante Certificato Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale piacent<strong>in</strong>a 2006-2007” che<br />

consente una immediata identificazione del<strong>la</strong> proposta gastronomica del<br />

locale.<br />

A corredo del<strong>la</strong> <strong>Guida</strong> vera e propria abbiamo <strong>in</strong>serito nel volume, per<br />

<strong>in</strong>trigare i nostri lettori, quattro “Racconti d’Osteria” del giornalista Giorgio<br />

Lambri, non propriamente piacent<strong>in</strong>o ma alquanto “piacent<strong>in</strong>izzato”.<br />

Ironici, sarcastici, realistici, del<strong>in</strong>eano personaggi, accadimenti, discorsi<br />

e alcune usanze che potrebbero accadere nelle c<strong>la</strong>ssiche osterie piacent<strong>in</strong>e.<br />

Ovviamente sono racconti di fantasia - <strong>in</strong> alcuni casi un po’ noir - e ogni<br />

riferimento a persone, luoghi, fatti è puramente casuale. Ci sono piaciuti<br />

subito per <strong>la</strong> loro immediatezza e perché, <strong>in</strong>tanto che li leggiamo, ci<br />

possiamo immag<strong>in</strong>are i personaggi descritti e le situazioni <strong>in</strong> atto, tanto<br />

sono vivide le descrizioni.<br />

L’osteria è il filo conduttore di questi racconti, si par<strong>la</strong> dei proprietari,<br />

si par<strong>la</strong> di gente che <strong>in</strong> osteria è capitata per caso o che l’osteria <strong>la</strong> frequenta<br />

assiduamente e per questo ci è piaciuto chiamarli “racconti di osteria”.<br />

Forse, da questo momento, diventerà un genere a sé stante. Ce lo auguriamo,<br />

come auguriamo una buona lettura a chiunque prenderà <strong>in</strong> mano questa<br />

<strong>Guida</strong>.<br />

13


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

GUIDA ALLA LETTURA<br />

Questa è una s<strong>in</strong>tetica guida al<strong>la</strong> lettura del volume così da facilitarne l’utilizzo<br />

e <strong>in</strong>dividuare agevolmente tutte le <strong>in</strong>formazioni contenute<br />

Qui di seguito compaiono 86 schede re<strong>la</strong>tive ai ristoranti certificati<br />

Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale Piacent<strong>in</strong>a secondo il seguente criterio:<br />

-mquelli che si trovano all’<strong>in</strong>terno del comune di Piacenza, <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e<br />

alfabetico per nome del ristorante;<br />

-mquelli che si trovano <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Piacenza e, <strong>in</strong> questo caso, è stato<br />

seguito l’ord<strong>in</strong>e alfabetico dei vari comuni;<br />

-mquando, all’<strong>in</strong>terno di un s<strong>in</strong>golo comune, compaiono più Ristoranti<br />

Certificati Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale Piacent<strong>in</strong>a è stato ugualmente utilizzato<br />

l’ord<strong>in</strong>e alfabetico per nome del ristorante.<br />

Ogni scheda contiene le seguenti <strong>in</strong>formazioni:<br />

-mnome del locale;<br />

-mnome del<strong>la</strong> persona che sovr<strong>in</strong>tende al<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> (o delle persone che<br />

sovr<strong>in</strong>tendono se sono più di una);<br />

-mnome del<strong>la</strong> persona che sovr<strong>in</strong>tende al<strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a (o delle persone che<br />

sovr<strong>in</strong>tendono se sono più di una);<br />

-mnumero di telefono; di fax quando compare; se attivi sono stati segna<strong>la</strong>ti<br />

anche il sito web e <strong>la</strong> e-mail;<br />

-morari di apertura;<br />

-mgiorno o giorni di chiusura;<br />

-mperiodi di ferie;<br />

-mil numero medio dei coperti;<br />

-mil prezzo medio di un pasto - esclusi i v<strong>in</strong>i -;<br />

-mle carte di credito che vengono accettate nel locale;<br />

-mi piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a che, nei limiti del<strong>la</strong> disponibilità di<br />

stagione e di prodotto, sono <strong>in</strong> genere <strong>in</strong>seriti nel menu;<br />

-muna s<strong>in</strong>tetica descrizione del tipo di locale, di cuc<strong>in</strong>a e di cliente<strong>la</strong>;<br />

-mun suggerimento, un consiglio, una veloce ricetta che, ovviamente, si<br />

pratica nel ristorante.<br />

Alle schede dei ristoranti certificati abbiamo fatto seguire quattro racconti<br />

del giornalista Giorgio Lambri; si tratta di racconti che abbiamo def<strong>in</strong>ito<br />

“d’osteria” perché è quest’ultima il filo conduttore che li lega sia al<strong>la</strong><br />

guida che alle tradizioni piacent<strong>in</strong>e.<br />

15


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Segue una veloce carrel<strong>la</strong>ta, suddivisa per comune di appartenenza, di<br />

tutti i ristoranti, le trattorie, osterie e pizzerie di Piacenza e prov<strong>in</strong>cia.<br />

In questo caso, dopo il nome del locale, sono stati <strong>in</strong>dicati solo <strong>in</strong>dirizzo<br />

e numero di telefono.<br />

Inf<strong>in</strong>e, per gli appassionati di tipicità, sono state riservate alcune pag<strong>in</strong>e<br />

di questo volume al<strong>la</strong> descrizione del “paniere dei prodotti enogastronomici<br />

piacent<strong>in</strong>i”. In questa sede sono state tratteggiate le pr<strong>in</strong>cipali caratteristiche<br />

dei v<strong>in</strong>i Doc Colli Piacent<strong>in</strong>i, dei Salumi tipici piacent<strong>in</strong>i Dop e dei due<br />

formaggi a Dop del<strong>la</strong> prov<strong>in</strong>cia di Piacenza. E’ stato qu<strong>in</strong>di riportato un<br />

elenco esaustivo dei prodotti tradizionali riconosciuti di Piacenza e<br />

prov<strong>in</strong>cia.<br />

Aggiungiamo <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e che, <strong>in</strong> questa edizione, per <strong>la</strong> prima volta abbiamo<br />

allegato una cartoguida che <strong>in</strong>dica <strong>la</strong> posizione dei ristoranti segna<strong>la</strong>ti. Ci<br />

è sembrato utile soprattutto per i tanti turisti che non conoscono bene le<br />

nostre val<strong>la</strong>te. Certamente, non saranno <strong>in</strong>dicate con esattezza tutte le<br />

strade e strad<strong>in</strong>e, non ci saranno dettagli esaustivi ma si potrà avere<br />

almeno un’idea concreta delle distanze da percorrere per raggiungere<br />

l’una o l’altra località.<br />

16


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Nota degli autori<br />

Inizialmente volevamo uniformare tutti i term<strong>in</strong>i re<strong>la</strong>tivi a piatti, pietanze<br />

e prodotti che compaiono <strong>in</strong> <strong>Guida</strong>. In seguito abbiamo pensato che<br />

un’operazione del genere, soprattutto <strong>in</strong> una <strong>Guida</strong> che par<strong>la</strong> di tipicità<br />

locali, impoverisse il nostro <strong>la</strong>voro. Sicuramente sarebbe stato più comodo<br />

ma non avrebbe dato l’idea delle grande varietà e ricchezza del<strong>la</strong><br />

gastronomia piacent<strong>in</strong>a.<br />

Facciamo un esempio, per def<strong>in</strong>ire un prodotto che ha, pressappoco, le<br />

medesime basi abbiamo usato più lezioni: chisol<strong>in</strong>i, torta fritta, gnocco<br />

fritto, pasta fritta e oseremmo accostarvi anche <strong>la</strong> burtle<strong>in</strong>a.<br />

Abbiamo scelto di utilizzare il term<strong>in</strong>e che ha usato il ristoratore perché<br />

a nomi diversi spesso corrispondono prodotti diversi, a volte <strong>in</strong> maniera<br />

più palese, altre volte <strong>in</strong> modo quasi impercettibile. Possono cambiare i<br />

formati, gli <strong>in</strong>gredienti, i dosaggi degli <strong>in</strong>gredienti, i metodi di cottura, i<br />

tempi di preparazione. Non dimentichiamo che <strong>la</strong> prov<strong>in</strong>cia di Piacenza<br />

è vasta e morfologicamente molto diversificata, si passa <strong>in</strong>fatti dal<strong>la</strong> Bassa<br />

che degrada sul Po all’Appenn<strong>in</strong>o, e ovviamente che <strong>in</strong>gredienti utilizzati<br />

<strong>in</strong> montagna - secondo <strong>la</strong> tradizione locale - saranno diversi da quelli di<br />

pianura anche se l’idea di base è <strong>la</strong> medesima.<br />

I chisol<strong>in</strong>i, <strong>la</strong> torta fritta, lo gnocco fritto, <strong>la</strong> pasta fritta e <strong>la</strong> burtle<strong>in</strong>a<br />

hanno tutti questa idea di base: far<strong>in</strong>a, acqua, un grasso per <strong>la</strong> cottura<br />

e, <strong>in</strong> alcuni casi, lievito; si mangiano da soli o <strong>in</strong> accompagnamento ai<br />

salumi, ai formaggi o ricoperti di zucchero o di marmel<strong>la</strong>ta.<br />

C’è chi li arricchisce, con uova o cipolle, e c’è chi preferisce il “modello<br />

base”.<br />

Il medesimo discorso si può applicare a diversi altri prodotti, dai tortelli,<br />

ai brasati.<br />

Forse, per avere <strong>la</strong> perfetta padronanza del<strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a del territorio, è bene<br />

avere presenti anche queste differenze.<br />

17


GUIDE TO CERTIFIED RESTAURANTS TRADITIONAL CUISINE OF PIACENZA<br />

RISTORANTE CERTIFICATO CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

- 2006 / 2007 -<br />

Third Edition of the Guide, <strong>in</strong> honour of<br />

specialities<br />

We have reached the third edition of the Guide to Certified Restaurants<br />

Traditional Cuis<strong>in</strong>e of Piacenza. The job done so far has been very<br />

satisfy<strong>in</strong>g for us and the result has awoken a lot of <strong>in</strong>terest, sometimes<br />

competion <strong>in</strong> other regions and prov<strong>in</strong>ces, among associations and circuits.<br />

Why?<br />

Because <strong>in</strong> spite of a widespread talk<strong>in</strong>g about promotion and protection<br />

of local values and traditions - gastronomic traditions also - only few p<strong>la</strong>ces<br />

can c<strong>la</strong>im to have made a “guide” to the typical local gastronomy up to now.<br />

This guide is about traditional eat<strong>in</strong>g and dr<strong>in</strong>k<strong>in</strong>g <strong>in</strong> Piacenza go<strong>in</strong>g<br />

through its own makers; through those who work <strong>in</strong> the d<strong>in</strong><strong>in</strong>g room and<br />

<strong>in</strong> the kitchen, those who choose and select products, use them to prepare<br />

dishes of the past and revisit them; go<strong>in</strong>g through p<strong>la</strong>ces which house it all.<br />

With this third edition we cont<strong>in</strong>ue a project that <strong>in</strong>tends to support the<br />

gastronomic tradition of Piacenza. We believe the guide can give rise to<br />

the touristic appeal of our territory and become at the same time a preciuos<br />

source of <strong>in</strong>formation for people liv<strong>in</strong>g <strong>in</strong> Piacenza about their cul<strong>in</strong>ary<br />

history.<br />

How did this project start?<br />

In 2002 Fipe - General Federation of National Trade made a proposal <strong>in</strong><br />

order to certify typical restaurants of each territory; we agreed to it<br />

immediately and, at a distance of about a year, <strong>in</strong> June 2003, we released<br />

the first Guide to Certified Restaurants Traditional Cuis<strong>in</strong>e of Piacenza;<br />

57 restaurants were certified and described <strong>in</strong> the guide that year.<br />

The second edition - cover<strong>in</strong>g the period 2004/2005 - saw a considerable<br />

19<br />

PROVINCIALE<br />

Federazione Italiana<br />

Pubblici Esercizi


GUIDE TO CERTIFIED RESTAURANTS TRADITIONAL CUISINE OF PIACENZA<br />

rise <strong>in</strong> the amount of mentioned restaurants which became even 75.<br />

With this edition we have gone beyond all expectations: we certified 86<br />

among restaurants, trattorias, osterias and, as <strong>in</strong> previous editions, we<br />

had to leave some applicants out.<br />

What does the designation Certified Restaurants Traditional Cuis<strong>in</strong>e<br />

of Piacenza mean?<br />

As you will see, the thread runn<strong>in</strong>g through this guide is the local<br />

gastronomic tradition so there is no surprise if beside a fashionable top<br />

restaurant appears an unsophisticated small country restaurant with a<br />

menu which is written every morn<strong>in</strong>g <strong>in</strong> longhand.<br />

On the contrary the simultaneous presence of different levels of cater<strong>in</strong>g<br />

confirms strong rooted gastronomic traditions <strong>in</strong> our territory; traditions<br />

that deal with various styles and approaches but equally of great worth.<br />

It is a fact that, <strong>in</strong> order to obta<strong>in</strong> the certification, we considered these<br />

essential requirements:<br />

-mmenu with a good selection of typical dishes and products of the local<br />

gastronomic tradition<br />

-mw<strong>in</strong>e list that adequatly represents local v<strong>in</strong>e-growers’ <strong>la</strong>bels<br />

How did we proceed?<br />

We sent the agreement forms for this project to those who own a licence<br />

to carry on cater<strong>in</strong>g, around 650 <strong>in</strong> the whole prov<strong>in</strong>ce. A fair amount of<br />

them provided the committee <strong>in</strong> charge of the assessment with the necessary<br />

documentation stated by strict criteria to enter “the elects’ club”.<br />

Among the essential requirements to be a member of the “Guide to Certified<br />

Restaurants Traditional Cuis<strong>in</strong>e of Piacenza” we demanded the possession<br />

of a menu and a w<strong>in</strong>e list, a prevalent presence of traditional dishes of<br />

Piacenza cover<strong>in</strong>g a whole menu (from starters to dessert, <strong>in</strong>clusive of<br />

w<strong>in</strong>es), an explicit vocation for tradition supported by home cook<strong>in</strong>g, by<br />

good reception and k<strong>in</strong>dness to the guests.<br />

Presentation of the restaurants <strong>in</strong> the Guide<br />

The profile of every s<strong>in</strong>gle restaurant presents briefly the service at<br />

customers’ disposal and gives a general idea about the cost of a typical<br />

meal of Piacenza, w<strong>in</strong>es excepted.<br />

Each restaurant is described by a short text referr<strong>in</strong>g to history, to premises<br />

and owners of the cater<strong>in</strong>g bus<strong>in</strong>ess.<br />

With this third edition we have changed slightly the profile of each<br />

restaurant to receive a recipe, a suggestion, a tip from those who are<br />

20


GUIDE TO CERTIFIED RESTAURANTS TRADITIONAL CUISINE OF PIACENZA<br />

guardians of an important knowledge such as the recipes of local<br />

gastronomy; people who cook every day, who gather compliments or<br />

comments, who perceive changes <strong>in</strong> taste, who can <strong>in</strong>vent adjustments,<br />

even very small, to improve.<br />

Each restaurant gave us a little of its knowledge, sometimes with great<br />

precision, some other times with summary directions – because thanks to<br />

a constant practice they rarely weight out the <strong>in</strong>gredients – but always<br />

with great generosity. So we have learnt how to brew a good stock, how<br />

to take off the gamy smell from meat, how to prepare a good sauce, a good<br />

battuto, a good polenta and even how to leaven certa<strong>in</strong> k<strong>in</strong>d of wheat.<br />

Some restaurants recommended us the best method to cook typical dishes,<br />

others suggested us tasty variations or orig<strong>in</strong>al creations.<br />

In this way our guide has been enriched by useful suggestions and also by<br />

features that identify better who cook for us. Details that we like to dwell<br />

upon; details that arouse the <strong>in</strong>terest of tourists and also of people from<br />

Piacenza; details that surely will provoke constructive discussions we are<br />

look<strong>in</strong>g forward to.<br />

Each restaurant mentioned <strong>in</strong> the guide will put out a <strong>la</strong>bel with the logo<br />

“Certified Restaurants Traditional Cuis<strong>in</strong>e of Piacenza 2006” that allows<br />

an immediate identification of the gastronomic offer of the p<strong>la</strong>ce.<br />

Along with the sheer guide, <strong>in</strong> order to <strong>in</strong>trigue our readers, we have<br />

<strong>in</strong>serted <strong>in</strong> the volume four “Osteria’s Short Stories” by the journalist<br />

Giorgio Lambri, not really born <strong>in</strong> Piacenza, but very familiar with<br />

Piacenza and its environs.<br />

Ironic, sarcastic, realistic, they sketch out characters, facts, conversations<br />

and some customs which may occur <strong>in</strong> c<strong>la</strong>ssic osterias of Piacenza. They<br />

are obviuosly fiction stories – sometimes a bit noir – and any reference<br />

to people, p<strong>la</strong>ces and facts is totally casual. We have appreciated them at<br />

once for their directness and because the descriptions are so vivid that by<br />

read<strong>in</strong>g them we can imag<strong>in</strong>e the depicted characters and the situations<br />

under way.<br />

The osteria is the thread runn<strong>in</strong>g through these short stories; they talk<br />

about owners, they talk about people who have ended up to osteria by<br />

chance or who regu<strong>la</strong>rly go there and that is why we decided to call them<br />

“Osteria’s Short Stories”. From now on it might become an autonomous<br />

genre. We hope so as we wish good read<strong>in</strong>g to anyone who will take this<br />

guide.<br />

21


GUIDE TO CERTIFIED RESTAURANTS TRADITIONAL CUISINE OF PIACENZA<br />

GUIDELINES TO READING<br />

This is a brief guide to the volume <strong>in</strong> order to help readers to use it<br />

and to identify easily any <strong>in</strong>cluded <strong>in</strong>formation<br />

In what follows there are 86 profiles of Certified Restaurants Traditional<br />

Cuis<strong>in</strong>e of Piacenza arranged by this criterion:<br />

-mthose situated <strong>in</strong>side the commune of Piacenza <strong>in</strong> alphabetical order<br />

by restaurant’s name<br />

-mthose situated <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>ce of Piacenza and <strong>in</strong> this case we have followed<br />

the alphabetical order by commune<br />

-mwhen more Certified Restaurants Traditional Cuis<strong>in</strong>e of Piacenza are<br />

situated <strong>in</strong>side the same commune, we have applied the alphabetical<br />

order by restaurant’s name<br />

Each profile conta<strong>in</strong>s the follow<strong>in</strong>g <strong>in</strong>formation:<br />

-mname of the eat<strong>in</strong>g establishment<br />

-mname of the person (or people) <strong>in</strong> charge of the d<strong>in</strong><strong>in</strong>g room<br />

-mname of the person (or people) <strong>in</strong> charge of the kitchen<br />

-mtelephone number; fax if it appears; web site and e-mail if avai<strong>la</strong>ble<br />

-mopen<strong>in</strong>g time<br />

-mclos<strong>in</strong>g day or days<br />

-mholiday period<br />

-maverage number of covers<br />

-maverage price of a meal - except w<strong>in</strong>es -<br />

-mcredit cards accepted by the restaurant<br />

-mtraditional dishes of Piacenza <strong>in</strong>serted <strong>in</strong> the menu with<strong>in</strong> the limits of<br />

season and product avai<strong>la</strong>bility<br />

-ma brief description of the type of p<strong>la</strong>ce, kitchen and customers<br />

-ma suggestion, a tip, a quick recipe which has been obviuosly practised<br />

<strong>in</strong> the restaurant<br />

Four short stories by the journalist Giorgio Lambri follow the certified<br />

restaurants’ profiles; we have called them “of osteria” because osteria is<br />

the thread runn<strong>in</strong>g through these stories l<strong>in</strong>k<strong>in</strong>g them both to the guide<br />

and to the traditions of Piacenza.<br />

After that a quick roundup, arranged by commune, of all the restaurants,<br />

trattorias, osterias and pizzerias of Piacenza and its prov<strong>in</strong>ce. In this case<br />

after the eat<strong>in</strong>g establishment’s name we have reported only its address<br />

and telephone number.<br />

23


GUIDE TO CERTIFIED RESTAURANTS TRADITIONAL CUISINE OF PIACENZA<br />

In the end, for specialities-lovers, we have dedicated some pages to<br />

describ<strong>in</strong>g the “basket of food-and-w<strong>in</strong>e products of Piacenza”. We have<br />

outl<strong>in</strong>ed the ma<strong>in</strong> traits of w<strong>in</strong>es Doc Colli Piacent<strong>in</strong>i, of typical Salumi<br />

Piacent<strong>in</strong>i Dop and two k<strong>in</strong>ds of cheese Dop of Piacenza area. Then we<br />

have reported an exhaustive list of traditional products com<strong>in</strong>g from<br />

Piacenza and its prov<strong>in</strong>ce.<br />

24


I Ristoranti Certificati<br />

Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale<br />

Piacent<strong>in</strong>a


PIACENZA<br />

ANTICA TRATTORIA DELL’ANGELO<br />

Indirizzo: Via Tib<strong>in</strong>i, 14 - Piacenza<br />

In sa<strong>la</strong>: Silvana Scalia<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Carlo Pastore<br />

Telefono: 0523 326739<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: mercoledì<br />

Periodo di ferie: agosto<br />

Numero di coperti: 50<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali tranne American Express<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, pisarei e<br />

faso’, tortelli, chicche del<strong>la</strong> nonna, picco<strong>la</strong> di cavallo con polenta, stracotto<br />

di as<strong>in</strong><strong>in</strong>a, cavallo crudo, crostate, sbrisolona, semifreddo al croccant<strong>in</strong>o,<br />

torta dell’angelo (con creme di ciocco<strong>la</strong>to e noccio<strong>la</strong>).<br />

Un baluardo dei vecchi “mangiari” piacent<strong>in</strong>i <strong>in</strong> una vecchia, rustica<br />

osteria; tavoli pesanti, travi a vista, tovagliato semplice e scudle<strong>in</strong> - lo<br />

scodell<strong>in</strong>o di maiolica bianca che i Piacent<strong>in</strong>i usano per bere il v<strong>in</strong>o rosso<br />

- sempre <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong>. L’ha voluta mantenere così, come era una volta, <strong>la</strong><br />

proprietaria, Silvana Scalia, signora gentile, spiritosa e decisamente solida;<br />

ed ha <strong>in</strong>dov<strong>in</strong>ato. La trattoria dell’Angelo <strong>in</strong>fatti è una meta per gli amanti<br />

dei grandi primi piacent<strong>in</strong>i; per <strong>la</strong> carne di cavallo e di as<strong>in</strong>a fatte proprio<br />

come consuetud<strong>in</strong>e vuole.<br />

Il consiglio di Carlo Pastore<br />

«Un buon sugo per i pisarei e faso’ si prepara con un soffritto con olio,<br />

sedano, carota, cipol<strong>la</strong> e un po’ d’aglio; vi si aggiunge un po’ di gras pist<br />

e un bel pezzo di cotenna. A questo punto si gettano i fagioli - che saranno<br />

rimasti a bagno dal<strong>la</strong> sera precedente - si sfuma con un po’ di v<strong>in</strong>o e si<br />

aggiungono i pe<strong>la</strong>ti. Si aggiusta di sale, si aggiunge un po’ di pepe ed è<br />

pronto».<br />

27


PIACENZA<br />

OSTERIA DEL MORINO<br />

Indirizzo: Strada Voltone Decca, 1/Strada Caorsana - Roncaglia - Piacenza<br />

In sa<strong>la</strong>: Cater<strong>in</strong>a Bricchi, Alessandro Bruschi e Valeria V<strong>in</strong>cenzi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Andrea e Maria Teresa Bricchi<br />

Telefono: 0523 504101 - www.enotecadelmor<strong>in</strong>o.it - <strong>in</strong>fo@enotecadelmor<strong>in</strong>o.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: sabato a mezzogiorno, domenica, lunedì sera (solo<br />

Periodo di ferie: <strong>in</strong> agosto<br />

<strong>in</strong> estate)<br />

Numero di coperti: 50<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 30<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali escluso American Express<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli,<br />

pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, crespelle con ricotta e basapret, stracotto<br />

di as<strong>in</strong><strong>in</strong>a, picco<strong>la</strong> di cavallo, tartara di cavallo, brasato di c<strong>in</strong>ghiale al<br />

Gutturnio, tast (tasca di vitello ripiena), buss<strong>la</strong>n, zuccotto, crostate fatte<br />

<strong>in</strong> casa.<br />

Il Mor<strong>in</strong>o è un locale storico: si meritò questo nome grazie al<strong>la</strong> carnagione<br />

scura di un suo vecchio proprietario. Di quel tempo è rimasto il nome,<br />

oggi <strong>in</strong>fatti i tito<strong>la</strong>ri sono giovani, vitali, entusiasti e hanno voluto così il<br />

proprio ambiente, lum<strong>in</strong>oso e gioioso, con partico<strong>la</strong>ri estremamente curati.<br />

Le pietanze che arrivano <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> sono quelle del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a,<br />

magari re<strong>in</strong>terpretate ma da cui traspare una solida base; qualche piacevole<br />

apporto arriva anche dalle vic<strong>in</strong>e cuc<strong>in</strong>e reggiane e modenesi, come le<br />

tigelle, che vengono portate <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> ancora calde. Il bel menu cambia<br />

a seconda del<strong>la</strong> stagione, nel<strong>la</strong> carta dei v<strong>in</strong>i <strong>in</strong>vece rimangono fermi i<br />

grandi c<strong>la</strong>ssici piacent<strong>in</strong>i e nazionali.<br />

Il consiglio di Alessandro Bruschi<br />

«Il taglio migliore per preparare una buona tartara di cavallo è il magatello,<br />

molto magro. Bisogna preparare una v<strong>in</strong>agrette con limone, olio, sale,<br />

pepe e un po’ d’aglio; quando è ben amalgamata vi si <strong>in</strong>corpora <strong>la</strong> carne<br />

tagliata e battuta al coltello e si <strong>la</strong>scia il tutto per pochi m<strong>in</strong>uti (perché<br />

questa carne si ossida velocemente) <strong>in</strong> frigorifero. Questa è <strong>la</strong> base, poi<br />

si possono aggiungere senape, un uovo, tabasco, salsa worchester, capperi,<br />

aceto balsamico, cipolle a piacere».<br />

28


PIACENZA<br />

OSTERIA LA SARACCA<br />

Indirizzo: Via del Capitolo, 73/75 - Piacenza<br />

In sa<strong>la</strong>: Daniele e Alice Mazzuchelli<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Giovanni Sali<br />

Telefono: 0523 612503 - Fax: 0523 612503<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: domenica<br />

Periodo di ferie: <strong>la</strong> prima settimana di gennaio e <strong>la</strong> settimana di Ferragosto<br />

Numero di coperti: 80 all’<strong>in</strong>terno e 80 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 23<br />

Carte di credito: Mastercard e Visa e Bancomat<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torte sa<strong>la</strong>te,<br />

tortelli con burro e salvia, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, coppa arrosto,<br />

filetto di cavallo, grigliate miste di carne, crostate e dolci al cucchiaio fatti<br />

<strong>in</strong> casa.<br />

La Saracca è una delle storiche osterie di Piacenza; <strong>la</strong> nuova gestione, che<br />

prosegue da nove anni, ha volutamente mantenuto questo aspetto da<br />

locanda molto semplice, quasi spartana: niente fronzoli, fiori o preziose<br />

suppellettili, solo muri colorati con t<strong>in</strong>te vivaci e allegre. In questo locale<br />

molto accogliente, che ha anche un gran bel giard<strong>in</strong>o, durante <strong>la</strong> settimana<br />

si servono pietanze che appartengono al<strong>la</strong> tradizione gastronomica<br />

piacent<strong>in</strong>a. Il mercoledì sera <strong>in</strong>vece si organizzano serate a tema con<br />

pietanze tradizionali di altre regioni d’Italia e il giovedì sera solo risotti,<br />

di tutti i tipi.<br />

Il consiglio di Alice Mazzuchelli<br />

«Abbiamo e<strong>la</strong>borato una torta al ciocco<strong>la</strong>to che potessero mangiare anche<br />

i celiaci, qu<strong>in</strong>di senza glut<strong>in</strong>e, ma piace molto anche a chi non ha questa<br />

<strong>in</strong>tolleranza. Occorrono 200 gr di ciocco<strong>la</strong>to fondente da far sciogliere <strong>in</strong><br />

padel<strong>la</strong> con 200 gr di burro; a parte si montano quattro albumi d’uovo<br />

e, separatamente, 4 rossi d’uovo. Si amalgamano tutti gli <strong>in</strong>gredienti e si<br />

mettono <strong>in</strong> forno per 25 m<strong>in</strong>uti a 200°C».<br />

29


PICCOLO ROMA<br />

PIACENZA<br />

Indirizzo: Via Cittadel<strong>la</strong>, 14 - Piacenza<br />

In sa<strong>la</strong>: Piero Prati<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Carlo Rocca<br />

Telefono: 0523 323201 - Fax: 0523 330548<br />

www.grandealbergoroma.it - hotel@grandealbergoroma.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: sabato e domenica sera<br />

Periodo di ferie: <strong>in</strong> agosto<br />

Numero di coperti: 80<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 40<br />

Carte di credito: tutte<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i e gnocco<br />

fritto, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, tortelli con le code, stracotto di puledra al<br />

Gutturnio, polenta e merluzzo, trippa al<strong>la</strong> piacent<strong>in</strong>a, stricc, anguil<strong>la</strong> e<br />

pescegatto fritti (solo su prenotazione), buss<strong>la</strong>n con Malvasia.<br />

In pieno centro storico di Piacenza, accanto al<strong>la</strong> nota piazza dei Cavalli,<br />

si trova il Grande Albergo Roma, da decenni meta di una elegante cliente<strong>la</strong><br />

<strong>in</strong>ternazionale, di personalità del mondo dello spettacolo e di uom<strong>in</strong>i<br />

d’affari. Diretta emanazione del Grande Roma, è il suo ristorante, il<br />

Piccolo Roma che si trova proprio accanto. Entrambi vengono gestiti<br />

grazie al<strong>la</strong> accorta regia dell’<strong>in</strong>gegnoso Piero Prati che spesso crea audaci<br />

accostamenti di pietanze tradizionali con musiche jazz e soul. L’ambiente<br />

ha i toni caldi e il sapore dell’alta società di una volta, dorata e spensierata.<br />

Nelle cuc<strong>in</strong>e, Carlo Rocca e <strong>la</strong> sua brigata creano le grandi portate del<strong>la</strong><br />

tradizione e sperimentano nuovi sapori.<br />

Il consiglio di Piero Prati<br />

«I segreti per fare le “orecchie di elefante”, le vere cotolette impanate:<br />

procurarsi <strong>la</strong> parte del carré di vitello che corrisponde al<strong>la</strong> costoletta e<br />

<strong>la</strong>vorar<strong>la</strong> con il batticarne f<strong>in</strong>o a che sia sottilissima; dopo il passaggio<br />

nell’uovo, va impanata nel pane grattugiato che contiene una spolverata<br />

di formaggio grana. Va cotta velocemente <strong>in</strong> olio bollente con una picco<strong>la</strong><br />

aggiunta di burro».<br />

30


PIACENZA<br />

RISTORANTE BAR GIANPINO<br />

Indirizzo: Via Emilia Parmense, 291 - Piacenza<br />

In sa<strong>la</strong>: Gaetano Bad<strong>in</strong>i<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Adele Nicol<strong>in</strong>i<br />

Telefono: 0523 504116 - Fax: 0523 504116<br />

ristorantegianp<strong>in</strong>o@<strong>in</strong>w<strong>in</strong>d.it - http://spazio<strong>in</strong>w<strong>in</strong>d.libero.it/gianp<strong>in</strong>o<br />

Orari di apertura: 6,30 - 19,30 (su prenotazione rimane aperto anche a cena)<br />

Giorno di chiusura: domenica (su prenotazione per gruppi rimane aperto)<br />

Periodo di ferie: una settimana a gennaio e due settimane ad agosto<br />

Numero di coperti: 100 (all’esterno si fa solo servizio bar)<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />

Carte di credito: Visa, Mastercard, Bank Americard, Bancomat<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, pisarei e<br />

faso’, chicche del<strong>la</strong> nonna, gnocchi, ravioli <strong>in</strong> brodo, tortelli al<strong>la</strong> piacent<strong>in</strong>a,<br />

bolliti misti con mostarda, arrosti misti, selvagg<strong>in</strong>a con polenta, merluzzo<br />

<strong>in</strong> umido con polenta, crostate fatte <strong>in</strong> casa, dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong><br />

casa.<br />

Gianp<strong>in</strong>o venne aperto negli anni Quaranta. Poco fuori da Piacenza e<br />

lungo <strong>la</strong> trafficata Via Emilia, era meta di chi dovesse viaggiare per <strong>la</strong>voro<br />

e, già allora, gran parte delle pietanze preparate erano nel novero delle<br />

tradizioni locali. Passano gli anni, le generazioni si avvicendano e oggi a<br />

gestirlo c’è Gaetano Bad<strong>in</strong>i, al<strong>la</strong> terza generazione di ristoratori. In cuc<strong>in</strong>a<br />

<strong>la</strong> sua mamma, Adele Nicol<strong>in</strong>i, prepara sì piatti tradizionali, ma anche<br />

diversi cibi senza tempo, come le c<strong>la</strong>ssiche uova al tegam<strong>in</strong>o; e chi le trova<br />

più? Inoltre il locale, al passo con i tempi, si è dotato di una attrezzata<br />

sa<strong>la</strong> riunioni per garantire tutti i servizi necessari al<strong>la</strong> propria cliente<strong>la</strong>.<br />

Il consiglio di Adele Nicol<strong>in</strong>i<br />

«Per fare bene il merluzzo <strong>in</strong> umido, bisogna <strong>la</strong>sciare il pezzo <strong>in</strong> acqua<br />

(fredda, cambiando<strong>la</strong> almeno tre volte) per 24 ore. Intanto che si prepara<br />

un soffritto con olio, burro e tanta cipol<strong>la</strong>, si asciuga bene il merluzzo, lo<br />

si <strong>in</strong>far<strong>in</strong>a e qu<strong>in</strong>di lo si fa roso<strong>la</strong>re; si aggiunge un po’ di pomodoro, un<br />

po’ d’acqua e, se fosse troppo sa<strong>la</strong>to, una manciata di uva sultan<strong>in</strong>a. Deve<br />

cuocere adagio per essere più buono».<br />

31


PIACENZA<br />

RISTORANTE MILVERA<br />

Indirizzo: Via Farnesiana, 200 - Muc<strong>in</strong>asso - Piacenza<br />

In sa<strong>la</strong>: Daniele Luc<strong>in</strong>i<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Antonel<strong>la</strong> Guglielmetti<br />

Telefono: 0523 506105 - www.ristorantemilvera.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì<br />

Periodo di ferie: qu<strong>in</strong>dici giorni a gennaio e qu<strong>in</strong>dici a giugno<br />

Numero di coperti: 120 all’<strong>in</strong>terno e 100 all’esterno<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, panzerotti<br />

al forno, pisarei e faso’, tortelli di ricotta, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, arrosti misti<br />

con patate, brasati misti con polenta, bolliti misti, picco<strong>la</strong> di cavallo,<br />

crostate e semifreddi del<strong>la</strong> casa, liquori di noc<strong>in</strong>o e bargnol<strong>in</strong>o.<br />

I requisiti pr<strong>in</strong>cipali di questo ristorante sono presto detti: <strong>la</strong> conduzione<br />

familiare, sono <strong>in</strong>fatti Daniele Luc<strong>in</strong>i e sua moglie Antonel<strong>la</strong> a gestire<br />

locale e cuc<strong>in</strong>a, e <strong>la</strong> stagionalità delle pietanze che arrivano <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong>.<br />

Ogni prodotto utilizzato ha superato una rigorosa selezione, e così arrivano<br />

<strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> solo verdure di stagione, solo salumi scelti e fatti poi stagionare<br />

nelle cant<strong>in</strong>e più adatte, solo carni freschissime e morbide cuc<strong>in</strong>ate come<br />

<strong>la</strong> stagione richiede. Pasta fatta rigorosamente a mano - ovviamente da<br />

Antonel<strong>la</strong> - e carrello dei bolliti rimangono comunque le specialità più<br />

gettonate del locale.<br />

Il consiglio di Antonel<strong>la</strong> Guglielmetti<br />

«Le nostre buone zucche si possono utilizzare per fare degli ottimi tronchetti.<br />

Si fa cuocere una zucca media al forno, si passa al setaccio e si amalgama<br />

con ricotta, mascarpone, grana e un po’ di noce moscata. Con questo<br />

impasto si farciscono delle crespelle che si tagliano a tronchetto; si<br />

dispongono su una teglia imburrata, si coprono di besciamel<strong>la</strong> e si<br />

<strong>in</strong>fornano».<br />

32


PIACENZA<br />

RISTORANTE PANZEROTTI<br />

Indirizzo: Via Emilia Pavese, 216 - Piacenza<br />

In sa<strong>la</strong>: Giusy Bossal<strong>in</strong>i<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Mary Bossal<strong>in</strong>i<br />

Telefono: 0523 480134 - Fax: 0523 480134<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: martedì e <strong>la</strong> sera del lunedì<br />

Periodo di ferie: <strong>in</strong> agosto<br />

Numero di coperti: 120<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 28<br />

Carte di credito: Cartasì, Visa<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, verdure<br />

sottolio del<strong>la</strong> casa, burtle<strong>in</strong>a, torte sa<strong>la</strong>te, panzerotti, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo,<br />

pisarei e faso’, tortelli con <strong>la</strong> coda, gnocchi di patate, coppa al forno,<br />

picco<strong>la</strong> di cavallo, as<strong>in</strong><strong>in</strong>a brasata con polenta, faraona al cartoccio,<br />

sa<strong>la</strong>me cotto, st<strong>in</strong>co di maiale arrosto, torta di mele calda fatta <strong>in</strong> casa,<br />

crostate e dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />

Secoli fa <strong>in</strong> questo stesso luogo, che si trova lungo una trafficata direttrice,<br />

ci si poteva fermare per il cambio dei cavalli e per fare un pasto caldo.<br />

Sono cambiati i tempi e i mezzi ma questi locali rimangono un baluardo<br />

delle tradizioni gastronomiche locali. Un merito che va ascritto al<strong>la</strong> famiglia<br />

Bossal<strong>in</strong>i che gestisce il ristorante dal 1984. Prima c’era Genny - che nel<br />

2003 ricevette il premio Ercole Bibace per le sue competenze enogastronomiche<br />

- con il marito G<strong>in</strong>o - anch’egli pluripremiato e noto sommelier -;<br />

oggi ci sono le figlie Giusy e Mary che, con passione e competenza,<br />

proseguono nel mantenimento delle tipicità piacent<strong>in</strong>e.<br />

Il consiglio delle sorelle Bossal<strong>in</strong>i<br />

«Molto richiesta è <strong>la</strong> nostra faraona al cartoccio, che una volta, ovviamente,<br />

ben pulita riempiamo con aromi – salvia, rosmar<strong>in</strong>o, poco alloro, sale,<br />

pepe, una nocetta di burro e prosciutto crudo a tocchetti – e qu<strong>in</strong>di <strong>la</strong><br />

avvolgiamo con un doppio strato di carta da forno. La mettiamo <strong>in</strong> forno<br />

già caldo su una teglia unta d’olio e ogni tanto <strong>la</strong> bagniamo con un po’ di<br />

v<strong>in</strong>o bianco; rimane morbida e fragrante».<br />

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VECCHIA PIACENZA<br />

PIACENZA<br />

Indirizzo: Via San Bernardo, 1 - Piacenza<br />

In sa<strong>la</strong>: Liliana Salvoni<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Pierantonio Salvoni<br />

Telefono: 0523 305462 - Fax: 0523 305462<br />

www.ristorantevecchiapiacenza.it - micol_salvoni@virgilio.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: domenica<br />

Periodo di ferie: <strong>in</strong> luglio<br />

Numero di coperti: 25<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 45<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali tranne American Express<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: pisarei e faso’, caramelle di ricotta<br />

mascarponata con erbette, bomba di riso (solo su prenotazione), tagliate<br />

di manzo, lepre <strong>in</strong> salmì, brasato di manzo, rane <strong>in</strong> guazzetto con polenta,<br />

coppa piacent<strong>in</strong>a alle verdure, prosciutto fresco al forno con aromi, panna<br />

cotta con <strong>la</strong>mponi tiepidi, ge<strong>la</strong>ti di produzione propria.<br />

Il Vecchia Piacenza si trova <strong>in</strong> una delle zone più antiche del<strong>la</strong> città,<br />

all’<strong>in</strong>terno di un imponente pa<strong>la</strong>zzo edificato entro il 1736. Nel 1998<br />

Liliana e Pierantonio Salvoni decidono di stabilire qui il loro ristorante;<br />

affrescano -di persona- le sale secondo gli stili <strong>in</strong> voga all’epoca dell’edificio<br />

e dispongono eleganti suppellettili e pochi tavoli, da dove si possa godere,<br />

<strong>in</strong> pace, <strong>la</strong> bellezza e <strong>la</strong> bontà del posto. I piatti che arrivano <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong><br />

sono quelli storici piacent<strong>in</strong>i, leggermente rivisitati per avvic<strong>in</strong>arli al gusto<br />

attuale e per meglio sfruttare i prodotti che ogni stagione offre. La carta<br />

dei v<strong>in</strong>i annovera una selezione delle migliori etichette locali e nazionali<br />

ma <strong>la</strong> cant<strong>in</strong>a è così bel<strong>la</strong> che è un piacere scegliere di persona.<br />

Il consiglio di Pierantonio Salvoni<br />

«Per preparare le rane <strong>in</strong> guazzetto occorre un chilo di rane già pulite,<br />

<strong>la</strong>vate, asciugate, con le cosce <strong>in</strong>crociate e <strong>in</strong>far<strong>in</strong>ate. Si scioglie un po’<br />

di burro <strong>in</strong> padel<strong>la</strong>, si fanno roso<strong>la</strong>re le rane, si aggiunge sale e pepe e un<br />

bicchiere di v<strong>in</strong>o bianco. Dopo 20 m<strong>in</strong>uti a fuoco lento si aggiunge, poco<br />

per volta, una tazza di brodo e, prima di term<strong>in</strong>are <strong>la</strong> cottura, prezzemolo<br />

tritato. Vanno adagiate su un letto di polenta».<br />

34


PIACENZA<br />

TRATTORIA DAL GNASSO<br />

Indirizzo: Via Mol<strong>in</strong>eria Sant’Andrea, 14 (angolo Via Campagna) - Piacenza<br />

In sa<strong>la</strong>: Margherita<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Carlo Giacobbi detto il Gnasso<br />

Telefono: 0523 482780<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: domenica<br />

Periodi di ferie: dal 5 al 26 agosto<br />

Numero di coperti: 60 <strong>in</strong> parte nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> <strong>in</strong>terna e <strong>in</strong> parte nel gazebo<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />

riscaldato<br />

Carte di credito: solo Bancomat<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: pistà‘d grass, salumi tipici piacent<strong>in</strong>i,<br />

pisarei e faso’, tortelli con <strong>la</strong> coda, picco<strong>la</strong> di cavallo, as<strong>in</strong><strong>in</strong>a <strong>in</strong> umido,<br />

cavallo crudo, faldìa (cotoletta di cavallo impanata), polpette di patate,<br />

polenta e merluzzo, crostate fatte <strong>in</strong> casa.<br />

Il Gnasso è conosciuto un po’ da tutti i cittad<strong>in</strong>i di Piacenza, un personaggione<br />

di quelli che si fanno notare. F<strong>in</strong>o a qualche anno fa gestiva, con <strong>la</strong><br />

mamma, una storica trattoria piacent<strong>in</strong>a situata <strong>in</strong> una delle parti più<br />

vecchie del<strong>la</strong> città; poi, per qualche tempo, è scomparso <strong>la</strong>sciando <strong>in</strong> crisi<br />

diversi Piacent<strong>in</strong>i. E’ f<strong>in</strong>almente ritornato a cuc<strong>in</strong>are, <strong>in</strong> un altro locale,<br />

le sue rassicuranti e c<strong>la</strong>ssicissime pietanze locali; f<strong>in</strong>almente si può sentir<br />

par<strong>la</strong>re, <strong>in</strong>tanto che ci si nutre a base di cavallo, il vero dialetto di città,<br />

strettissimo e complesso per chi non ha dimestichezza con questi suoni.<br />

Sempre che si trovi posto.<br />

Il consiglio di Carlo Giacobbi, detto il Gnasso<br />

«Si fa un soffritt<strong>in</strong>o con olio, burro e cipol<strong>la</strong> bianca; si aggiunge un po’<br />

di v<strong>in</strong>o bianco, e due o tre cucchiai di conserva di pomodoro doppio<br />

concentrato. Pronto il soffritto vi si butta <strong>la</strong> picco<strong>la</strong> di cavallo ben tritata,<br />

si copre con il coperchio, e si <strong>la</strong>scia cuocere a fuoco lento per c<strong>in</strong>que ore.<br />

Inf<strong>in</strong>e si deve solo aggiustare di sale. E’ ancora più buona se si riscalda<br />

il giorno dopo».<br />

35


PIACENZA<br />

TRATTORIA LA STAZIONE DI MILVERA<br />

Indirizzo: Via Decorati al Valore Civile, 15 - San Bonico - Piacenza<br />

In sa<strong>la</strong>: Pao<strong>la</strong> Sghiavetta<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Paolo Ravel<strong>la</strong><br />

Telefono: 0523 380273 - Fax: 0523 380273<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: domenica sera e lunedì; nei mesi di luglio e agosto<br />

il lunedì sera e <strong>la</strong> domenica<br />

Periodo di ferie: dal 15 giugno al 4 luglio<br />

Numero di coperti: 55<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: tutte<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, pisarei e<br />

faso’, tortelli di erbette, <strong>la</strong>sagnette al forno con ragù d’anatra, stufato di<br />

c<strong>in</strong>ghiale, coppa piacent<strong>in</strong>a al forno, faraona di campo al forno, picu<strong>la</strong><br />

ad caval, crostate e dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa, noc<strong>in</strong>o e bargnol<strong>in</strong>o,<br />

grappa di Gutturnio.<br />

La Stazione di Milvera aprì i battenti nel 1957 e f<strong>in</strong> da allora si caratterizzò<br />

come locale dedito al<strong>la</strong> preparazione di pietanze tipiche piacent<strong>in</strong>e.<br />

L’attuale gestione, che vede i tito<strong>la</strong>ri Pao<strong>la</strong> Sghiavetta <strong>in</strong> sa<strong>la</strong> e Paolo<br />

Ravel<strong>la</strong> <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a, prosegue nel solco di questa tradizione. La trattoria si<br />

contraddist<strong>in</strong>gue per il suo carattere familiare, casal<strong>in</strong>go, quasi <strong>in</strong>timo,<br />

con una attenta operosità che permette agli ospiti di veder arrivare <strong>in</strong><br />

tavo<strong>la</strong> gustosi manicaretti preparati con i migliori frutti che <strong>la</strong> stagione<br />

offre, con prodotti selezionati, come le anatre che vengono scelte solo se<br />

allevate a terra. Il buon assortimento di v<strong>in</strong>i, sia del territorio locale sia<br />

di quello nazionale, completa l’offerta del locale.<br />

Il consiglio di Paolo Ravel<strong>la</strong><br />

«Per preparare un’ottima anatra all’arancia senza aggiungere grassi:<br />

l’anatra, già pulita, va riempita con un trito di sale, pepe e alloro e tre<br />

arance tagliate al vivo. Si appoggia sul<strong>la</strong> griglia del forno (ben caldo) e<br />

sotto, a una distanza di 6 centimetri, si mette una teglia con le bucce delle<br />

arance e acqua; durante <strong>la</strong> lenta cottura - circa due ore - si raccoglie nel<strong>la</strong><br />

teglia il grasso con cui si potrà fare un <strong>in</strong>t<strong>in</strong>golo».<br />

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PIACENZA<br />

TRATTORIA DA MARIU’<br />

Indirizzo: Corso Garibaldi, 49 (angolo via Cavalletto) - Piacenza<br />

In sa<strong>la</strong>: Mariù Bonelli e col<strong>la</strong>boratori<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Mariù Bonelli<br />

Telefono: 0523 319350 - Fax: 0523 319350<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: il lunedì (<strong>in</strong> estate solo a mezzogiorno)<br />

Periodo di ferie: variabile<br />

Numero di coperti: 70<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torta fritta,<br />

tortelli di ricotta, pisarei e faso’, tagliatelle con pasta di sa<strong>la</strong>me, gnocchi<br />

di patate, picco<strong>la</strong> di cavallo, trippa al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, brasato di as<strong>in</strong><strong>in</strong>a,<br />

merluzzo con cipolle, grigliate miste, crostate e dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong><br />

casa.<br />

Nuova gestione per questo locale che si trova proprio nel centro storico<br />

di Piacenza, a due passi dal<strong>la</strong> Piazza dei Cavalli. Tito<strong>la</strong>re è <strong>la</strong> signora<br />

Mariù Bonelli che fa <strong>la</strong> ristoratrice da almeno trent’anni e prepara tutte<br />

le sue pietanze con passione e sollecitud<strong>in</strong>e: anche <strong>la</strong> più semplice <strong>in</strong>sa<strong>la</strong>ta,<br />

fatta con fragranti verdure di stagione, è bel<strong>la</strong> da vedere oltre che buona.<br />

La gran parte dei suoi piatti è preparata secondo le tradizioni piacent<strong>in</strong>e<br />

- soprattutto i venerdì sera d’<strong>in</strong>verno è facile trovare <strong>in</strong> menu merluzzi<br />

o brasati e perf<strong>in</strong>o l’ormai rara trippa al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a - ma c’è spazio<br />

anche per qualche gustosa <strong>in</strong>venzione o geniale rie<strong>la</strong>borazione.<br />

Il consiglio di Mariù Bonelli<br />

«Si prepara un soffritto con olio extraverg<strong>in</strong>e d’oliva e cipol<strong>la</strong> tagliata<br />

f<strong>in</strong>emente; vi si mette <strong>la</strong> pasta di sa<strong>la</strong>me fresca, <strong>la</strong> si <strong>la</strong>scia dorare e qu<strong>in</strong>di<br />

si versa un po’ di v<strong>in</strong>o bianco; a questo punto si aggiunge pomodoro a<br />

pezzetti, si allunga con un po’ di brodo e si cuoce lentamente per un’ora<br />

e mezza. Io <strong>in</strong>saporisco questo sugo con due o tre foglie di alloro e un<br />

pezzett<strong>in</strong>o di zenzero qu<strong>in</strong>di ci condisco le tagliatelle».<br />

37


PIACENZA<br />

TRATTORIA SAN GIOVANNI<br />

Indirizzo: Via San Giovanni, 36 - Piacenza<br />

In sa<strong>la</strong>: Car<strong>la</strong> Chiesi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Roberto Zanetti<br />

Telefono: 0523 321029 - Fax: 0523 321029<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì, a pranzo, nel<strong>la</strong> stagione <strong>in</strong>vernale; nel<strong>la</strong><br />

stagione estiva <strong>la</strong> domenica<br />

Periodo di ferie: tutto il mese di agosto<br />

Numero di coperti: 30<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 29<br />

Carte di credito: Visa, Mastercard, Cartasì<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: crudo di cavallo, anol<strong>in</strong>i di stracotto<br />

<strong>in</strong> brodo di terza, tortelli di erbette, pisarei e faso’, tagliatelle al sugo di<br />

noci, p<strong>in</strong> di Cerignale al sugo di funghi del<strong>la</strong> Val d’Aveto, tasca di vitello<br />

farcita alle erbette, stracotto di as<strong>in</strong><strong>in</strong>a con polenta, merluzzo <strong>in</strong> umido,<br />

lumache al<strong>la</strong> Bobbiese.<br />

Il locale, <strong>in</strong> pieno centro di Piacenza, è stato ristrutturato lo scorso anno:<br />

l’ambiente è rimasto un po’ <strong>in</strong>formale, rustico, come è doveroso che sia<br />

una trattoria, ma si è voluto aggiungere qualche tocco di modernità.<br />

Sempre lo scorso anno <strong>la</strong> Trattoria San Giovanni è stata segna<strong>la</strong>ta su una<br />

eccellente <strong>Guida</strong> alle Osterie. Merito? Dell’ottimo servizio ma anche del<br />

sapiente utilizzo degli <strong>in</strong>gredienti di stagione e una grande attenzione al<strong>la</strong><br />

loro freschezza. Un esempio per tutti: una volta scelte le parti giuste del<br />

cavallo, si portano al ristorante <strong>in</strong>tatte; vengono tagliate al momento, al<br />

coltello, solo poco prima di andare <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong>.<br />

Il consiglio di Roberto Zanetti<br />

«Per fare il brodo <strong>in</strong> terza metto a cuocere le carni separatamente: da un<br />

<strong>la</strong>to il cappone, dall’altro vitello con verdure, dall’altro ancora due tagli<br />

diversi di manzo con verdure; una volta pronti si sgrassano e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e si<br />

mesco<strong>la</strong>no. Per un brodo ancora migliore le carni vanno messe <strong>in</strong> acqua<br />

ancora tiepida».<br />

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AGAZZANO<br />

ALBERGO RISTORANTE IL CERVO<br />

Indirizzo: Piazza Europa, 20 - Agazzano<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Antonio Panizzari (detto Renzo) e il figlio Alberto<br />

In sa<strong>la</strong>: Carmen Galli<br />

Telefono: 0523 975208 - Fax: 0523 971935<br />

www.ristoranteilcervo.it - <strong>in</strong>fo@ristoranteilcervo.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: martedì<br />

Periodo di ferie: dal 6 gennaio al 14 febbraio<br />

Numero di coperti: 120 + 30 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli di<br />

ricotta e sp<strong>in</strong>aci, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, pisarei e fasò, arrosti misti, capriolo<br />

<strong>in</strong> salmì, trippa al<strong>la</strong> piacent<strong>in</strong>a, bolliti misti (solo su ord<strong>in</strong>azione per<br />

gruppi), crostata di marmel<strong>la</strong>ta di prugne, di frutta, buss<strong>la</strong>n, creme<br />

caramel.<br />

Il ristorante Il Cervo, con il suo elegante fronte, si affaccia proprio sul<strong>la</strong><br />

grande piazza centrale di Agazzano. Era una locanda di grande passaggio<br />

già nei secoli scorsi, oggi mantiene ancora qualche camera per chi desidera<br />

soggiornare nel<strong>la</strong> verdissima Val Tidone. Il tito<strong>la</strong>re, che tutti chiamano<br />

Renzo, si occupa del<strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a <strong>in</strong>sieme al figlio Alberto; <strong>in</strong>sieme preparano,<br />

nel<strong>la</strong> stagione giusta, succulenti piatti a base di selvagg<strong>in</strong>a e poi tutte quelle<br />

pietanze che fanno così ricca <strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a tradizionale piacent<strong>in</strong>a. Le sale<br />

del ristorante - quel<strong>la</strong> centrale conserva ancora l’antico cam<strong>in</strong>o - sono<br />

arredate con semplicità e buon gusto.<br />

Il consiglio di Antonio Panizzari, detto Renzo<br />

«Per togliere quel sapore di selvatico al<strong>la</strong> selvagg<strong>in</strong>a da pelo bisogna, una<br />

volta che si è spezzettata, far<strong>la</strong> saltare <strong>in</strong> padel<strong>la</strong> con olio d’oliva, sale<br />

grosso e qualche foglia di alloro per sette o otto m<strong>in</strong>uti a fuoco vivo. A<br />

questo punto i pezzi si sciacquano <strong>in</strong> acqua fredda corrente e si asciugano<br />

bene con un panno; si può così eseguire <strong>la</strong> ricetta preferita».<br />

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AGAZZANO<br />

ANTICA TRATTORIA GIOVANELLI<br />

Indirizzo: Via Centrale, 5 - Sarturano - Agazzano<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Raffael<strong>la</strong> e Piera Giovanelli<br />

In sa<strong>la</strong>: Marco Giovanelli<br />

Telefono: 0523 975155 - Fax: 0523 975155 - www.anticatrattoriagiovanelli.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì e le sere dei giorni festivi<br />

Periodo di ferie: 15 giorni a febbraio e 15 ad agosto<br />

Numero di coperti: 60 all’<strong>in</strong>terno e 60 all’esterno<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 28<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici e tradizionali piacent<strong>in</strong>i,<br />

anol<strong>in</strong>i di stracotto <strong>in</strong> brodo, tortelli alle erbette e ricotta, pisarei e faso’,<br />

tagliatelle fresche, coppa arrosto, bolliti misti, sa<strong>la</strong>me cotto, faraona<br />

arrosto, crostate fatte <strong>in</strong> casa, dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />

Rigorosamente di stagione e <strong>in</strong> perfette condizioni: questi sono i requisiti<br />

necessari aff<strong>in</strong>ché i prodotti entr<strong>in</strong>o nelle cuc<strong>in</strong>e del<strong>la</strong> trattoria Giovanelli.<br />

Tanta <strong>in</strong>flessibilità nel<strong>la</strong> scelta delle materie prime non contrasta affatto<br />

con <strong>la</strong> delicatezza e <strong>la</strong> lentezza impiegate nel<strong>la</strong> loro paziente preparazione;<br />

si fa così da tre generazioni. E bisogna ammettere che poi, questa cura<br />

meticolosa si sente al<strong>la</strong> perfezione una volta che si assaggiano le pietanze.<br />

Decisamente gradevole anche l’ambiente: una vecchia casa di campagna<br />

ristrutturata, alcune sale e salette, le tavole semplici ma apparecchiate<br />

con cura e il grazioso gazebo dove ci si trasferisce a prendere i pasti<br />

d’estate.<br />

Il consiglio dei Giovanelli<br />

«I nostri salumi, preparati secondo una ricetta di famiglia, li portiamo a<br />

stagionare nel<strong>la</strong> nostra cant<strong>in</strong>a; sul pavimento, <strong>in</strong> terra battuta, versiamo<br />

il v<strong>in</strong>o avanzato e un po’ di spezie, che danno profumo. Per servirli, li<br />

spazzoliamo e li <strong>la</strong>sciamo immersi <strong>in</strong> acqua fredda un paio d’ore, poi li<br />

peliamo e li serviamo».<br />

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AGAZZANO<br />

HOTEL LOCANDA VILLA TAVERNAGO<br />

Indirizzo: Tavernago - Agazzano<br />

In sa<strong>la</strong>: Stefano Maccagni<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Marco Merighi<br />

Telefono: 0523 975114 - Fax: 0523 971044<br />

www.vil<strong>la</strong>tavernago.it - <strong>in</strong>fo@vil<strong>la</strong>tavernago.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì<br />

Periodo di ferie: variabile<br />

Numero di coperti: 70 all’<strong>in</strong>terno e 70 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 30<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, giard<strong>in</strong>iera<br />

del<strong>la</strong> Vil<strong>la</strong>, tortelli al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, chicche del<strong>la</strong> nonna, pisarei e faso’,<br />

tagliol<strong>in</strong>i al ragù di c<strong>in</strong>ghiale, stracotto di as<strong>in</strong>a, picco<strong>la</strong> di cavallo, costolette<br />

di agnello, c<strong>in</strong>ghiale <strong>in</strong> salmì, crostata del<strong>la</strong> Vil<strong>la</strong>.<br />

Un elegante viale alberato conduce a Vil<strong>la</strong> Tavernago che, recentemente<br />

ristrutturata, si manifesta con una bel<strong>la</strong> facciata neoc<strong>la</strong>ssica; due corpi<br />

separati sono dest<strong>in</strong>ati ad accogliere le eleganti camere dell’hotel e il<br />

ristorante; i saloni del<strong>la</strong> Vil<strong>la</strong> sono <strong>in</strong>vece dest<strong>in</strong>ati ad ospitare eventi,<br />

feste, matrimoni. Il ristorante, elegante nei toni chiari dom<strong>in</strong>anti e riscaldato<br />

da poche preziose suppellettili appese alle pareti, propone una serie di<br />

piatti di rigorosa tradizione gastronomica locale ma anche una scelta di<br />

pietanze dovute al<strong>la</strong> fantasia e genialità dello chef e composte dai prodotti<br />

che <strong>la</strong> stagione offre. La carta dei v<strong>in</strong>i è ricca delle migliori etichette locali<br />

e annovera una buona scelta di v<strong>in</strong>i delle regioni d’Italia.<br />

Il consiglio di Marco Merighi<br />

«Il nostro sugo per i pisarei e faso’ si prepara facendo soffriggere del pistà<br />

‘d grass con un rametto di rosmar<strong>in</strong>o e una foglia di alloro, due pezzi di<br />

cotenna e uno di prosciutto; si aggiunge un chilo di fagioli freschi appena<br />

sbollentati. Si sfuma con v<strong>in</strong>o bianco, si aggiunge il doppio concentrato<br />

fatto <strong>in</strong> casa, un po’ d’acqua e si cuoce lentamente per 2/3 ore. I fagioli<br />

diventano una sorta di crema qu<strong>in</strong>di se ne aggiunge un altro chilo, già<br />

sbollentato, si cuoce un’altra mezz’ora e si aggiungono i pisarei bolliti».<br />

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AGAZZANO<br />

RISTORANTE ALLE LISCHE<br />

Indirizzo: Via Lische, 6 (strada per Campremoldo Sopra) - Agazzano<br />

In sa<strong>la</strong>: Franca Ronc<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Aristide<br />

Telefono: 0523 976922 - Fax: 0371 55218 - www.ristoranteallelische.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera ma è consigliabile prenotare<br />

Giorno di chiusura: martedì e mercoledì<br />

Periodo di ferie: <strong>in</strong> gennaio e nel<strong>la</strong> seconda metà di agosto<br />

Numero di coperti: 150 all’<strong>in</strong>terno e 30 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli al<strong>la</strong><br />

piacent<strong>in</strong>a, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, bolliti misti, brasati, stufati,<br />

cacciagione, filetti, crostate e dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />

Il ristorante è stato ricavato da una vecchia struttura rurale e completamente<br />

ristrutturato, con gusto e attenzione: i muri, a tratti imbiancati<br />

e a tratti <strong>la</strong>sciati con i mattoni a vista, gli arredi essenziali, il tovagliato<br />

bianco, le volte e le colonne del<strong>la</strong> sa<strong>la</strong>, conferiscono al locale un’atmosfera<br />

raccolta e ri<strong>la</strong>ssante. I tanti piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a che qui<br />

vengono preparati si mesco<strong>la</strong>no a sapori di altre regioni e a spunti creativi<br />

e<strong>la</strong>borati con i prodotti di stagione. V<strong>in</strong>i locali per completare <strong>la</strong> sapiente<br />

offerta. E’ anche possibile alloggiare nel<strong>la</strong> struttura che ha predisposto<br />

sei camere.<br />

Il consiglio di Franca Ronc<br />

«Per preparare un buon risotto ai funghi f<strong>in</strong>ferli bisogna, dopo averli ben<br />

puliti, tagliarli grosso<strong>la</strong>namente. Si pulisce e trita una cipol<strong>la</strong> che va fatta<br />

appassire <strong>in</strong> una casseruo<strong>la</strong> con l’olio; si aggiungono i funghi e si fanno<br />

roso<strong>la</strong>re per 3 m<strong>in</strong>uti a fiamma vivace. Si sa<strong>la</strong>, si pepa e si unisce il riso<br />

che va tostato e poi sfumato col v<strong>in</strong>o bianco. Si porta a cottura mesco<strong>la</strong>ndo<br />

e aggiungendo man mano il brodo bollente. Si toglie dal fuoco, si aggiunge<br />

burro e formaggio grana e si mesco<strong>la</strong>; si <strong>la</strong>scia a riposo per 2 m<strong>in</strong>uti, si<br />

aggiunge il prezzemolo e si serve».<br />

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ALSENO<br />

RISTORANTE BOSCHI<br />

Indirizzo: Località Cort<strong>in</strong>a, 59 - Alseno<br />

In sa<strong>la</strong>: Giuseppe Boschi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Giuseppe Boschi<br />

Telefono: 0523 948102 - Fax: 0523 948472<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: mercoledì<br />

Periodo di ferie: variabile<br />

Numero di coperti: 40<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 35<br />

Carte di credito: circuito Visa, Mastercard<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli di<br />

ricotta e sp<strong>in</strong>aci, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, passatelli <strong>in</strong> brodo di fagiano, bolliti<br />

misti, faraona al<strong>la</strong> creta, sa<strong>la</strong>m<strong>in</strong>o fritto con le pere, c<strong>in</strong>ghiale, capriolo,<br />

grana padano, robio<strong>la</strong>, crostata, tortelli con marmel<strong>la</strong>ta.<br />

Negli anni Sessanta il territorio, come questo, <strong>in</strong>torno a Bacedasco Terme<br />

era frequentato da numerosi turisti; <strong>in</strong> quel periodo Renzo e Car<strong>la</strong> Boschi<br />

ebbero <strong>la</strong> felice <strong>in</strong>tuizione di aprire il loro ristorante. La conduzione del<br />

locale prosegue <strong>in</strong> mano loro f<strong>in</strong>o a che, negli anni Ottanta, è il figlio<br />

Giuseppe a prenderne saldamente <strong>in</strong> mano le red<strong>in</strong>i. E ancora oggi è lo<br />

stesso Giuseppe a guidare i propri ospiti nel<strong>la</strong> scelta delle pietanze e dei<br />

corretti abb<strong>in</strong>amenti con i v<strong>in</strong>i. La cuc<strong>in</strong>a accurata, fatta di materie prime<br />

di stagione scelte con cura, e l’ambiente caldo e confortevole lo rendono<br />

meta ideale per un pranzo tranquillo e ri<strong>la</strong>ssante e sono molti gli sportivi<br />

che, provenendo dal vic<strong>in</strong>o campo da golf, vi approdano.<br />

Il consiglio di Giuseppe Boschi<br />

«Il brodo di fagiano è molto delicato ma estremamente gustoso. Si prepara<br />

farcendo il fagiano con un ripieno a base di formaggio, pane grattugiato,<br />

aglio e un po’ di noce moscata; qu<strong>in</strong>di si mette sul fuoco immergendolo <strong>in</strong><br />

acqua ancora fredda. Il brodo sarà pronto quando le carni si spolperanno<br />

facilmente e si potrà utilizzare, per esempio, per i passatelli; le carni di<br />

fagiano come base per <strong>in</strong>sa<strong>la</strong>te fredde».<br />

43


ALSENO<br />

RISTORANTE PALAZZO DELLA COMMENDA<br />

Indirizzo: Chiaravalle del<strong>la</strong> Colomba - Alseno<br />

In sa<strong>la</strong>: Massimiliano Vil<strong>la</strong>zzi e Paolo Sacchelli<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Gianluca e Christian<br />

Telefono: 0523 940003 - Fax: 0523 940109<br />

www.pa<strong>la</strong>zzodel<strong>la</strong>commenda.it - massimiliano@pa<strong>la</strong>zzodel<strong>la</strong>commenda.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì<br />

Periodo di ferie: dall’1 al 16 gennaio<br />

Numero di coperti: 150 + 40 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 28<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, chisol<strong>in</strong>i,<br />

pisarei e faso’, tortelli alle erbette, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, coppa arrosto, anatra<br />

al sale, cu<strong>la</strong>tello al forno, anguil<strong>la</strong> e rane fritte (su prenotazione), selezione<br />

di formaggi tipici, sbrisolona, crostate di frutta fresca.<br />

Accanto al<strong>la</strong> famosa abbazia cistercense di Chiaravalle del<strong>la</strong> Colomba<br />

(fondata nel 1136) venne edificato nel Quattrocento il Pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong><br />

Commenda; da qui l’abate amm<strong>in</strong>istrava terre e beni. Nel 2000 il Pa<strong>la</strong>zzo,<br />

una volta restaurato, diventa albergo e ristorante. La struttura nobile e<br />

austera, che si trova <strong>in</strong> un’iso<strong>la</strong> di pace, è <strong>in</strong>gentilita da arredi colorati<br />

e lum<strong>in</strong>osi. La gestione di una tale struttura è affidata a Massimiliano<br />

Vil<strong>la</strong>zzi che, al<strong>la</strong> quarta generazione di albergatori e ristoratori, sa come<br />

far sentire gli ospiti “a casa loro”. Le pietanze e i v<strong>in</strong>i che arrivano <strong>in</strong><br />

tavo<strong>la</strong> sono quelle del<strong>la</strong> tradizione locale ma c’è spazio anche per qualche<br />

contam<strong>in</strong>azione.<br />

Il consiglio di Massimiliano Vil<strong>la</strong>zzi<br />

«Secondo <strong>la</strong> tradizione, <strong>la</strong> sfoglia dei tortelli al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a deve essere<br />

così sottile che, se appoggiata su uno scritto, lo si deve poter leggere<br />

ugualmente. I nostri tortelli sono fatti seguendo questa rego<strong>la</strong> anzi, <strong>la</strong><br />

stessa sfoglia viene tirata solo dopo che è stato preso l’ord<strong>in</strong>e al tavolo».<br />

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ALSENO<br />

TRATTORIA DEL PONTE<br />

Indirizzo: Via Centro, 4 - Castelnuovo Fogliani - Alseno<br />

In sa<strong>la</strong>: Fabio Gal<strong>la</strong>na<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Nello Iardosi e Adriano Rodolfi<br />

Telefono: 0523 947110 - Fax: 0523 947350<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: il mercoledì e il giovedì a mezzogiorno<br />

Periodo di ferie: variabile<br />

Numero di coperti: 70<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 23<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, chisol<strong>in</strong>i,<br />

anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, pisarei e faso’, brasato con polenta (<strong>in</strong> <strong>in</strong>verno), st<strong>in</strong>co<br />

di vitello al forno, filetto di maiale con pancetta e composta di mele, gran<br />

costoletta di vitello al<strong>la</strong> griglia, crostate fatte <strong>in</strong> casa, zuccotto fatto <strong>in</strong><br />

casa.<br />

Nuova gestione per <strong>la</strong> trattoria, che ora è <strong>in</strong> mano a Fabio Gal<strong>la</strong>na, ma<br />

sono rimasti gli stessi chef di prima. Il menu qu<strong>in</strong>di è rimasto il medesimo,<br />

come pure i fornitori e come l’elevata qualità delle pietanze che arrivano<br />

<strong>in</strong> tavo<strong>la</strong>; sono rimasti anche i magnifici chisol<strong>in</strong>i (sembra che il loro<br />

segreto stia <strong>in</strong> un’aggiunta di panna di <strong>la</strong>tte e birra che mantengono<br />

morbido l’impasto). Un grande cambiamento <strong>in</strong>vece si è verificato nel<strong>la</strong><br />

carta dei v<strong>in</strong>i: Fabio Gal<strong>la</strong>na <strong>in</strong>fatti, oltre ad essere chef, è anche sommelier<br />

e, dopo aver visitato <strong>in</strong> lungo e <strong>in</strong> <strong>la</strong>rgo tutte le cant<strong>in</strong>e del Piacent<strong>in</strong>o, ha<br />

selezionato le migliori bottiglie e le ha messe <strong>in</strong> carta.<br />

Il consiglio di Fabio Gal<strong>la</strong>na<br />

«Il ripieno dei nostri tortelli è fatto con stracotto di vitello che, con tutte<br />

le sue verdure, cuoce a fuoco lento per sei ore e mezza; viene qu<strong>in</strong>di<br />

mac<strong>in</strong>ato e vi si aggiunge formaggio a grana (circa il 30 per cento del suo<br />

peso). Avvolto nel<strong>la</strong> medesima sfoglia dei tortelli piacent<strong>in</strong>i (con 8 uova<br />

per ogni chilo di far<strong>in</strong>a), lo serviamo con una crema di tartufi che<br />

prepariamo nel<strong>la</strong> stagione più adatta».<br />

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ALBERGO TOURING<br />

BETTOLA<br />

Indirizzo: Loc. Prato Barbieri - Betto<strong>la</strong><br />

In sa<strong>la</strong>: Gaia Leonardi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Rosel<strong>la</strong> Sartori<br />

Telefono: 0523 911157 - Fax: 0523 917770<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: martedì<br />

Periodo di ferie: variabili<br />

Numero di coperti: 70<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />

Carte di credito: Visa<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, pisarei e<br />

faso’, gnocchi di patate, crespelle ai formaggi, tagliatelle ai funghi, tortelli,<br />

anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, arrosti misti, coppa di maiale al forno, faraona al<br />

cartoccio, bolliti misti con salsa verde (solo <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno), sa<strong>la</strong>me di ciocco<strong>la</strong>to,<br />

semifreddo al torronc<strong>in</strong>o con ciocco<strong>la</strong>to caldo, mer<strong>in</strong>ga fatta <strong>in</strong> casa,<br />

crostate varie.<br />

Natura <strong>in</strong>contam<strong>in</strong>ata, serenità e tranquillità; niente traffico, rumori<br />

molesti, <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento, spostamenti faticosi <strong>in</strong> mezzi strapieni di gente<br />

vociante. Questo è tutto ciò che desidera <strong>la</strong> gente che viene, dalle vic<strong>in</strong>e<br />

città, a soggiornare o a fermarsi anche solo per qualche ora a Prato<br />

Barbieri. Al Tour<strong>in</strong>g lo sanno bene e Gaia con <strong>la</strong> madre Rosel<strong>la</strong> fanno di<br />

tutto per non <strong>in</strong>terferire con <strong>la</strong> tranquillità, tanto desiderata, dei loro<br />

ospiti. Ospiti che sono ancora più felici di trovare <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> le gustose<br />

pietanze del<strong>la</strong> tradizione locale e che non r<strong>in</strong>unciano mai ad uno dei<br />

deliziosi dolci fatti <strong>in</strong> casa.<br />

Il consiglio di Gaia Leonardi<br />

«Un dolce semplice, che non stanca e si può fare anche <strong>in</strong> casa, è il sa<strong>la</strong>me<br />

di ciocco<strong>la</strong>to. Si prepara facendo sciogliere il ciocco<strong>la</strong>to fondente a<br />

bagnomaria; si amalgama con biscotti tritati, mandorle e nocciole; si<br />

avvolge <strong>in</strong> carta stagno<strong>la</strong> e si <strong>la</strong>scia a raffreddare <strong>in</strong> frigorifero. Qu<strong>in</strong>di<br />

si taglia a fette, proprio come il c<strong>la</strong>ssico prodotto di salumeria».<br />

46


BETTOLA<br />

RISTORANTE AGNELLO<br />

Indirizzo: Piazza C. Colombo, 53 - Betto<strong>la</strong><br />

In sa<strong>la</strong>: Vittorio Mosch<strong>in</strong>i<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Teresa Porliod e Maurizio Mosch<strong>in</strong>i<br />

Telefono: 0523 917760<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: martedì<br />

Periodo di ferie: febbraio<br />

Numero di coperti: 220 all’<strong>in</strong>terno e 60 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 22<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torta di<br />

patate, tortelli burro e salvia, pisarei e faso’, panzerotti al burro, crespelle,<br />

vitello arrosto, faraona al cartoccio, coppa di maiale, st<strong>in</strong>co di maiale,<br />

costolette di agnello al<strong>la</strong> griglia, cacciagione con polenta, crostate, torta<br />

di ricotta e uvetta.<br />

Le mura dell’Agnello hanno visto diversi momenti importanti del<strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a<br />

tradizionale - e non - piacent<strong>in</strong>a: è qui che il noto chef Georges Cogny si<br />

<strong>in</strong>namorò dei tortelli piacent<strong>in</strong>i (per questo motivo si trasferì da Parigi<br />

<strong>in</strong> Val Nure); è qui che si sperimentò e codificò <strong>la</strong> ricetta del<strong>la</strong> faraona<br />

al<strong>la</strong> creta. L’attuale tito<strong>la</strong>re dell’Agnello, pur provenendo da una lunga<br />

esperienza nel settore alberghiero <strong>in</strong>ternazionale, ha mantenuto le tipicità<br />

del luogo tanto che sua moglie Teresa, di ascendenza Valdostana, padroneggia<br />

al<strong>la</strong> perfezione ogni ricetta del panorama gastronomico piacent<strong>in</strong>o.<br />

In cuc<strong>in</strong>a, dallo scorso anno, c’è anche il figlio, Maurizio, che a sua volta<br />

perpetuerà le tradizioni locali.<br />

Il consiglio di Vittorio Mosch<strong>in</strong>i<br />

«Il segreto dei nostri gnocchi, così richiesti, sta proprio nel tipo di patata<br />

che utilizziamo: quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Val Nure, di Mareto, a pasta gial<strong>la</strong>, molto<br />

friabile. Per prepararli occorre un chilo di queste patate, bollite, pe<strong>la</strong>te<br />

e schiacciate, una manciata di formaggio a grana grattugiato, un pizzico<br />

di sale e 250 gr di far<strong>in</strong>a; si impasta e si fanno gli gnocchi come di consueto».<br />

47


BETTOLA<br />

TRATTORIA SPERONI<br />

Indirizzo: Località Roncovero - Betto<strong>la</strong><br />

In sa<strong>la</strong>: Marco e Gabriele Speroni<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Pao<strong>la</strong> Bottazzi<br />

Telefono: 0523 911722<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: mercoledì<br />

Periodo di ferie: <strong>in</strong> gennaio<br />

Numero di coperti: 50 all’<strong>in</strong>terno e 50 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, burtle<strong>in</strong>a,<br />

tortelli di ricotta e sp<strong>in</strong>aci, chicche del<strong>la</strong> nonna, taglier<strong>in</strong>i ai funghi porc<strong>in</strong>i,<br />

pisarei e faso’, picco<strong>la</strong> di cavallo, faraona e anatra al forno, lepre <strong>in</strong> salmì,<br />

c<strong>in</strong>ghiale <strong>in</strong> umido, tagliata di manzo ai funghi porc<strong>in</strong>i, funghi porc<strong>in</strong>i<br />

impanati e fritti, grana padano, sfogliata di mele.<br />

Il territorio <strong>in</strong>torno a Betto<strong>la</strong> è uno dei ritrovi più <strong>in</strong>teressanti per gli<br />

appassionati di funghi. Inutile dire che da Speroni si trovano <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite<br />

pietanze preparate a base di questo <strong>in</strong>grediente sopraff<strong>in</strong>o: porc<strong>in</strong>i freschi<br />

<strong>in</strong> <strong>in</strong>sa<strong>la</strong>ta, porc<strong>in</strong>i impanati e fritti, <strong>in</strong>t<strong>in</strong>goli a base di porc<strong>in</strong>i; fuori<br />

stagione si possono comunque gustare sott’olio, o al<strong>la</strong> base di gustosi<br />

sughetti. E non è tutto qui: se Pao<strong>la</strong> Bottazzi, <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a, padroneggia con<br />

maestria tutte le pietanze del<strong>la</strong> variegata gastronomia piacent<strong>in</strong>a, Marco<br />

e Gabriele Speroni, coord<strong>in</strong>ano sapientemente tutto ciò che accade <strong>in</strong> sa<strong>la</strong>.<br />

Il consiglio di Pao<strong>la</strong> Bottazzi<br />

«Per fare i porc<strong>in</strong>i impanati e fritti è bene usare solo <strong>la</strong> cappell<strong>in</strong>a del<br />

fungo che, una volta tagliata va fatta sbollentare pochi istanti <strong>in</strong> acqua,<br />

sco<strong>la</strong>ta e poi impanata con pane grattugiato mesco<strong>la</strong>to a far<strong>in</strong>a bianca<br />

(senza uovo risultano molto leggeri). A questo punto si mettono <strong>in</strong> una<br />

padel<strong>la</strong> ben piena d’olio f<strong>in</strong>o a ché non sono dorati da entrambe le parti;<br />

si asciugano su carta porosa e si servono».<br />

48


BOBBIO<br />

ALBERGO RISTORANTE DEI CACCIATORI<br />

Indirizzo: Contrada di Porta Agazza, 7 - Bobbio<br />

In sa<strong>la</strong>: Giovanni Mozzi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Giuseppe Mozzi, Danie<strong>la</strong> Gentil<strong>in</strong>i e Car<strong>la</strong> Valdazzi<br />

Telefono: 0523 936267 - Fax: 0523 936267<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: mercoledì, ma <strong>in</strong> luglio e agosto è sempre aperto<br />

Periodo di ferie: dal 10 gennaio a f<strong>in</strong>e febbraio (ma apre il sabato e <strong>la</strong><br />

domenica)<br />

Numero di coperti: 56<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 27<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, pesciol<strong>in</strong>i<br />

<strong>in</strong> carpione (<strong>in</strong> stagione di pesca), bracchettone, tortelli, maccheroni al<strong>la</strong><br />

bobbiese, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, stracotto o l<strong>in</strong>gua stracottata con polenta,<br />

anatra o faraona disossata e ripiena, coppa di maiale arrosto, lumache<br />

al<strong>la</strong> bobbiese, funghi al<strong>la</strong> bobbiese, grana padano, robio<strong>la</strong>, mousse di<br />

castagne o di frutta, torte e crostate del<strong>la</strong> casa.<br />

Ai Cacciatori regna quell’atmosfera limpida e sospesa che si percepisce<br />

quando si arriva nel<strong>la</strong> bel<strong>la</strong> Bobbio. Nel suo pa<strong>la</strong>zzotto con un breve<br />

porticato si trova il ristorante, l<strong>in</strong>do, pulito, elegante nel<strong>la</strong> sua semplicità;<br />

salette piccole e bianche tovaglie e cest<strong>in</strong>i ricolmi di pane fragrante; da<br />

alcune f<strong>in</strong>estre <strong>la</strong> veduta del Ponte Gobbo che scavalca il Trebbia. In<br />

questo locale regna <strong>la</strong> tipicità del territorio: vi si trovano <strong>in</strong>fatti specialità<br />

ormai perdute, come il bracchettone, e tutta una serie di esemp<strong>la</strong>ri del<strong>la</strong><br />

gastronomia locale; un tempo gli appassionati di furmai nis vi accorrevano<br />

per farne scorpacciate.<br />

Il consiglio di Danie<strong>la</strong> Gentil<strong>in</strong>i<br />

«Si trova solo nel periodo di Carnevale ed è molto simile, all’esterno, al<br />

cappello del prete; il bracchettone, anziché pasta di sa<strong>la</strong>me, contiene <strong>la</strong><br />

spal<strong>la</strong> del maiale cucita nel<strong>la</strong> cotenna e schiacciata tra due assicelle. Si<br />

prepara <strong>la</strong>sciandolo a bagno <strong>in</strong> acqua tiepida per una notte <strong>in</strong>tera; poi si<br />

fa bollire per due ore e si può servire o caldo, tagliato spesso e con puré,<br />

o freddo, tagliato sottile, come antipasto».<br />

49


BOBBIO<br />

ALBERGO RISTORANTE FILIETTO<br />

Indirizzo: Loc. Costa Tambor<strong>la</strong>ni, 1 - Mezzano Scotti - Bobbio<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Guerr<strong>in</strong>o e Donatel<strong>la</strong> Raschiani<br />

In sa<strong>la</strong>: Ivano Peveri e Maria Grazia Raschiani<br />

Telefono: 0523 937104 - Fax: 0523 937613 - www.filietto.it - <strong>in</strong>fo@filietto.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: martedì<br />

Periodo di ferie: una settimana a febbraio e 10 giorni a giugno<br />

Numero di coperti: 200<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: Visa, Cartasì, American Express<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli,<br />

maccheroni al<strong>la</strong> bobbiese, panzerotti, pisarei e faso’, lumache al<strong>la</strong> bobbiese,<br />

bolliti misti, c<strong>in</strong>ghiale <strong>in</strong> umido, selvagg<strong>in</strong>a, stracotto, faraona arrosto,<br />

anatra al forno, sa<strong>la</strong>me cotto, crostata di marmel<strong>la</strong>ta, torta di mandorle.<br />

Il Piacent<strong>in</strong>o, si sa, è un territorio che, <strong>in</strong> certi periodi dell’anno si ricopre<br />

di nebbia. Ma a Bobbio e d<strong>in</strong>torni dubito che <strong>la</strong> nebbia si sia mai vista.<br />

Soprattutto qui, da Filietto, a 600 metri d’altitud<strong>in</strong>e c’è un’aria limpida<br />

e frizzante e un panorama mozzafiato. In questo contesto Guerr<strong>in</strong>o<br />

Raschiani e le sue figlie Donatel<strong>la</strong> e Maria Grazia conducono il loro<br />

ristorante secondo le più pure tradizioni locali; rustico legno e grandi<br />

vetrate sono il leit motiv del locale. Tutte le pietanze vengono preparate<br />

a mano; perf<strong>in</strong>o i v<strong>in</strong>i e i salumi sono una produzione dello stesso Guerr<strong>in</strong>o.<br />

Il consiglio di Donatel<strong>la</strong> e Maria Grazia Raschiani<br />

«Per fare <strong>in</strong> casa i maccheroni al<strong>la</strong> bobbiese occorre: un chilo di far<strong>in</strong>a,<br />

quattro uova <strong>in</strong>tere, un pizzico di sale, una noce di burro (o di olio) e<br />

acqua, abbastanza per ammorbidire il composto; si <strong>la</strong>vora velocemente<br />

e si <strong>la</strong>scia a riposo mezz’ora. Si fanno delle bisce di 1 cm di grossezza; si<br />

tagliano a dad<strong>in</strong>i che vanno premuti tra il ferro da calza (n. 3 o 4) e il<br />

palmo del<strong>la</strong> mano».<br />

50


BOBBIO<br />

ALBERGO RISTORANTE PIACENTINO<br />

Indirizzo: Piazza San Francesco, 19 - Bobbio<br />

In sa<strong>la</strong>: Giuseppe Mar<strong>in</strong>a<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Maria Celest<strong>in</strong>a Bellocchio<br />

Telefono: 0523 936266 o 936563 - Fax: 0523 936266 - www.hotelpiacent<strong>in</strong>o.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì (<strong>in</strong> estate sempre aperto)<br />

Periodo di ferie: variabili<br />

Numero di coperti: 100 all’<strong>in</strong>terno e 50 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong><br />

brodo, pisarei e faso’, maccheroni al<strong>la</strong> bobbiese con sugo di stracotto,<br />

gnocchetti di mais con funghi porc<strong>in</strong>i, lumache al<strong>la</strong> bobbiese, c<strong>in</strong>ghiale <strong>in</strong><br />

umido con polenta, lepre <strong>in</strong> salmì, funghi porc<strong>in</strong>i al cartoccio o impanati<br />

e fritti, robio<strong>la</strong>, zabaione, torta di noci, semifreddi e bavaresi fatti <strong>in</strong> casa.<br />

Un locale situato proprio nel cuore del<strong>la</strong> bel<strong>la</strong> Bobbio, dove vige il rispetto<br />

per le tipicità locali. I salumi, fatti preparare e stagionati dallo stesso<br />

padrone di casa, Giuseppe Mar<strong>in</strong>a, vengono tagliati a mano con maestria<br />

davanti agli ospiti. Le pietanze del<strong>la</strong> gastronomia locale vengono preparate<br />

con estremo rigore - e perf<strong>in</strong>o con qualche segreta ricetta, come quel<strong>la</strong> dei<br />

funghi al cartoccio - da Maria Celest<strong>in</strong>a che, nelle sue cuc<strong>in</strong>e, e<strong>la</strong>bora<br />

anche qualche nuova pietanza, ma sempre a base di prodotti locali, come<br />

gli antipast<strong>in</strong>i caldi e fumanti o i tortelli di patate e tartufo o quelli di<br />

ricotta e ortiche.<br />

Il consiglio di Maria Celest<strong>in</strong>a Bellocchio<br />

«Lo stracotto al<strong>la</strong> Bobbiese prevede che il manzo magro venga fatto<br />

roso<strong>la</strong>re, dopo l’<strong>in</strong>far<strong>in</strong>atura, <strong>in</strong> olio, burro e pancetta. A parte si fanno<br />

roso<strong>la</strong>re allo stesso modo carote, sedano, cipol<strong>la</strong> e odori. Ora si mette il<br />

tutto <strong>in</strong> una casseruo<strong>la</strong>, si copre di Gutturnio e un po’ di brodo e si cuoce<br />

per tre ore. Si sco<strong>la</strong>, si trita con <strong>la</strong> mezzaluna e si mette di nuovo a cuocere<br />

nel liquido per mezz’ora».<br />

51


BOBBIO<br />

RISTORANTE RA CA’ LONGA<br />

Indirizzo: Loc. San Salvatore, 1 - Bobbio<br />

In sa<strong>la</strong>: Giovanna Picchioni<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Barbara Mozzi e Chiara Bergamaschi<br />

Telefono: 0523 936948 - Fax: 0523 936948<br />

www.racalonga.it - racalonga@libero.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: mercoledì<br />

Periodo di ferie: da metà gennaio a metà febbraio<br />

Numero di coperti: 80 all’<strong>in</strong>terno e 20 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 30<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi del<strong>la</strong> casa <strong>in</strong>saccati e stagionati<br />

secondo <strong>la</strong> tradizione bobbiese, bresao<strong>la</strong> di c<strong>in</strong>ghiale, crost<strong>in</strong>i di funghi<br />

porc<strong>in</strong>i, fiori di castagno al sugo di funghi, delizia al ciocco<strong>la</strong>to con<br />

zabaione, sformat<strong>in</strong>e al ciocco<strong>la</strong>to bianco e nero, torte rustiche.<br />

Una trattoria storica del Bobbiese che Barbara Mozzi ha preso <strong>in</strong> gestione<br />

- dai genitori e qu<strong>in</strong>di niente paura, è del mestiere - con le socie Chiara<br />

Bergamaschi e Giovanna Picchioni dal gennaio di quest’anno 2006. I cibi<br />

che vi si possono gustare sono quelli del<strong>la</strong> tradizione locale ma soprattutto<br />

sono quelli che possono essere cuc<strong>in</strong>ati con i prodotti del luogo e di stagione.<br />

I funghi freschi, per esempio, sono del<strong>la</strong> zona, al massimo ci si approvvigiona<br />

<strong>in</strong> Val d’Aveto, poco più <strong>in</strong> alto; il periodo del c<strong>in</strong>ghiale, anche questo<br />

locale, è molto breve. Raramente ci si rifornisce fuori dal territorio e solo<br />

per cercare quelle produzioni che ormai <strong>in</strong> zona non si trovano più.<br />

Il consiglio di Barbara Mozzi<br />

«Il nostro piatto forte è <strong>la</strong> pasta fresca con, se è il periodo adatto, i funghi<br />

porc<strong>in</strong>i. Il nostro è un sugo <strong>in</strong> bianco, semplicissimo: olio, un filo di burro<br />

e <strong>la</strong> so<strong>la</strong> cappell<strong>in</strong>a del fungo tagliata f<strong>in</strong>e f<strong>in</strong>e che viene appena scottata<br />

su una fiamma leggera. In questo modo si sente tutto il sapore del fungo<br />

fresco».<br />

52


BOBBIO<br />

RISTORANTE SAN NICOLA<br />

Indirizzo: Contrada San Nico<strong>la</strong>, 11 - Bobbio<br />

In sa<strong>la</strong>: Davide Gatti<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Maria Antonietta Meloni<br />

Telefono: 0523 932355 - Fax: 0523 963515 - www.ristorantesannico<strong>la</strong>.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì e martedì<br />

Periodo di ferie: non contemp<strong>la</strong>to<br />

Numero di coperti: 25<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 26<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli di<br />

ricotta, p<strong>in</strong>i agli asparagi, cannoli di magro, chicche alle erbe, c<strong>in</strong>ghiale<br />

alle bacche di g<strong>in</strong>epro, stracotto al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, maial<strong>in</strong>o da <strong>la</strong>tte al forno,<br />

torta sbrisol<strong>in</strong>a.<br />

Maria Antonietta Meloni e il marito aprirono il San Nico<strong>la</strong> nell’85; allora<br />

era solo enoteca, w<strong>in</strong>e-bar, ma i tempi non erano ancora maturi per questo<br />

genere di locale, tipologia oggi tanto trendy. Accanto all’enoteca allora si<br />

creò il ristorante, così come ancora oggi lo conosciamo: elegante, pochi<br />

tavoli, lum<strong>in</strong>osi dip<strong>in</strong>ti alle pareti; pochi piatti <strong>in</strong> carta, ma estremamente<br />

curati. Grande attenzione alle tipicità del luogo - piacent<strong>in</strong>e con diverse<br />

<strong>in</strong>fluenze liguri - ma anche ai prodotti di stagione che vengono proposti<br />

solo quando è il periodo giusto: è il periodo degli asparagi? si potranno<br />

gustare <strong>in</strong> diversi modi; si raccolgono i funghi o i tartufi? altrettanto.<br />

Il consiglio di Maria Antonietta Meloni<br />

«I p<strong>in</strong>i, una sorta di gnocchi affuso<strong>la</strong>ti tipici di questa zona, vengono fatti<br />

con ricotta - un po’ cremosa - formaggio a grana, sale, pepe, noce moscata<br />

e, <strong>in</strong> genere, sp<strong>in</strong>aci o erbette. Invece si possono utilizzare anche altre<br />

verdure di stagione: gli asparagi per esempio, o i funghi porc<strong>in</strong>i. In parte<br />

vengono tritati e messi nell’impasto, <strong>in</strong> parte vanno a comporre il sugo<br />

che li accompagna».<br />

53


BORGONOVO VAL TIDONE<br />

RISTORANTE IMPERO<br />

Indirizzo: Piazza De’ Cristoforis, 2 - Borgonovo Val Tidone<br />

In sa<strong>la</strong>: Teresa Maggi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Gianni Zuffada<br />

Telefono: 0523 862118<br />

Orari di apertura: ristorante solo a mezzogiorno<br />

Giorno di chiusura: venerdì<br />

Periodo di ferie: <strong>in</strong> agosto<br />

Numero di coperti: 50 all’<strong>in</strong>terno e 15 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />

Carte di credito: Cartasì e Bancomat<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli di<br />

ricotta, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, <strong>la</strong>sagne, coppa arrosto, brasato<br />

di c<strong>in</strong>ghiale o di cavallo o di manzo con polenta, bolliti misti, trippa al<strong>la</strong><br />

Piacent<strong>in</strong>a, picco<strong>la</strong> di cavallo, merluzzo con cipol<strong>la</strong>, crostate e sbrisolona.<br />

Nel cuore del<strong>la</strong> meravigliosa Val Tidone, a Borgonovo, si trova l’Impero,<br />

un locale piccolo, con pochi tavoli, semplice e familiare. Oggi vi si può<br />

pranzare solo a mezzogiorno; <strong>la</strong> sera è meglio passare per un bianch<strong>in</strong>o<br />

e una partita con le carte piacent<strong>in</strong>e. Gianni Zuffada, il padrone di casa,<br />

dalle sue cuc<strong>in</strong>e prepara ancora alcuni piatti che oggi è tanto difficile<br />

trovare: il gustoso merluzzo con le cipolle per esempio, un pasto che nutrì<br />

generazioni di Piacent<strong>in</strong>i nei secoli scorsi. Attenzione però, questa pietanza,<br />

come i brasati e i bolliti, viene preparata solo nel periodo <strong>in</strong>vernale.<br />

Il consiglio di Gianni Zuffada<br />

«Si <strong>la</strong>scia a bagno <strong>in</strong> acqua il baccalà per un paio di giorni e, dopo averlo<br />

ben sco<strong>la</strong>to, si <strong>in</strong>far<strong>in</strong>a e si fa friggere <strong>in</strong> abbondante strutto - altrimenti<br />

<strong>in</strong> olio - e a parte si fanno friggere anche le cipolle a fette. Una volta fritti<br />

si mettono <strong>in</strong>sieme <strong>in</strong> un tegame con un po’ di v<strong>in</strong>o bianco, un po’ di pe<strong>la</strong>ti<br />

di pomodoro e brodo leggero; si <strong>la</strong>scia cuocere a fuoco lento per un’ora<br />

ed è pronto».<br />

54


BORGONOVO VAL TIDONE<br />

RISTORANTE LE PROPOSTE<br />

Indirizzo: Località Corano – Borgonovo Val Tidone<br />

In sa<strong>la</strong>: Manue<strong>la</strong> Pedr<strong>in</strong>i<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Dani<strong>la</strong> Ratti<br />

Telefono: 0523 845503 - Fax: 0523 845621 - www.ristoranteleproposte.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì e martedì<br />

Periodo di ferie: <strong>la</strong> seconda qu<strong>in</strong>dic<strong>in</strong>a di luglio e da S. Stefano all’Epifania<br />

Numero di coperti: 60 all’<strong>in</strong>terno e 30 all’aperto (se il tempo lo consente)<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 30<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli di<br />

ricotta, ravioli <strong>in</strong> brodo, tagliol<strong>in</strong>i ai funghi porc<strong>in</strong>i, stufato di as<strong>in</strong><strong>in</strong>a,<br />

lepre con polenta, anatra al forno, c<strong>in</strong>ghiale <strong>in</strong> umido, crostata di pere<br />

al Gutturnio, semifreddi del<strong>la</strong> casa.<br />

Nel piccolo borgo di Corano, tra le verdi e lussureggianti coll<strong>in</strong>e del<strong>la</strong> Val<br />

Tidone, si trova una deliziosa struttura con le pareti <strong>in</strong> parte imbiancate,<br />

<strong>in</strong> parte <strong>la</strong>sciate con il sasso a vista, a tratti coperte di rigogliosi rampicanti.<br />

Dani<strong>la</strong> Ratti, <strong>la</strong> proprietaria, acquistò il rustico per farvi <strong>la</strong> sua casa;<br />

cambia il proprio progetto e lo trasforma nel ristorante Le Proposte. Un<br />

ristorante estremamente curato f<strong>in</strong> nei m<strong>in</strong>imi dettagli: c’è grande attenzione<br />

nel preparare le pietanze del<strong>la</strong> tradizione, talvolta eseguite con qualche<br />

rivisitazione; ma altrettanta cura si mette nel servizio e nel<strong>la</strong> presentazione<br />

dei piatti.<br />

Il consiglio di Dani<strong>la</strong> Ratti<br />

«I moderni consumatori vogliono pietanze gustose ma prive di grassi <strong>in</strong><br />

eccesso; per soddisfarli abbiamo e<strong>la</strong>borato un metodo che ci consente di<br />

cuc<strong>in</strong>are l’anatra solo con frutta di stagione (ciliegie, fichi e melograni nel<br />

periodo opportuno) e v<strong>in</strong>o. Si fa roso<strong>la</strong>re brevemente l’anatra a fuoco<br />

vivo e qu<strong>in</strong>di si mette al forno con <strong>la</strong> frutta rimasta a macerare nel v<strong>in</strong>o<br />

bianco per mezza giornata».<br />

55


BORGONOVO VAL TIDONE<br />

VECCHIA TRATTORIA<br />

Indirizzo: Località Agazz<strong>in</strong>o, 335 - Borgonovo Val Tidone<br />

In sa<strong>la</strong>: Pao<strong>la</strong> Gabba<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Anna Labò<br />

Telefono: 0523 887102 - Fax: 0523 578288<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì sera e martedì<br />

Periodo di ferie: tra luglio e agosto<br />

Numero di coperti: 80<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, gnocco fritto<br />

e chisol<strong>in</strong>o (tutte le sere; sabato e domenica anche a pranzo), tortelli di<br />

ricotta, tortelli di zucca, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, pisarei e faso’, brasato di<br />

as<strong>in</strong>el<strong>la</strong>, tagliata di cavallo, arrosti misti, bolliti misti con salsa verde (solo<br />

<strong>in</strong> <strong>in</strong>verno), grana padano, torte e dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />

In passato, ai primi del Novecento, questi locali ospitavano una bottega<br />

di alimentari dove comunque si poteva trovare un pasto caldo. Oggi vi si<br />

coglie un’atmosfera accuratamente rustica: sale e salette con i mattoni<br />

faccia a vista, il tovagliato semplice, il menu e <strong>la</strong> carta dei v<strong>in</strong>i curati ed<br />

esaustivi, e l’impronta familiare, delicata. La Vecchia Trattoria è gestita<br />

da Anna Labò, signora del<strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a, e dal<strong>la</strong> nipote Pao<strong>la</strong> Gabba che<br />

accoglie, gentile, gli ospiti. La “Piacent<strong>in</strong>ità” si coglie <strong>in</strong> ogni pietanza che<br />

arriva <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong>, anche se non manca qualche, riuscitissima, sperimentazione.<br />

Il consiglio di Anna Labò<br />

«Per <strong>la</strong> salsa verde bisogna tritare molto f<strong>in</strong>emente prezzemolo, cetriol<strong>in</strong>i<br />

sott’aceto, cipol<strong>la</strong> bianca cruda, carote crude e del<strong>la</strong> mollica di pane<br />

immersa <strong>in</strong> precedenza <strong>in</strong> aceto di v<strong>in</strong>o bianco. A parte si prepara un po’<br />

di brodo con acqua e dado e vi si immerge il composto tritato; si mesco<strong>la</strong><br />

bene e si aggiusta di aceto e sale. A questo punto <strong>la</strong> salsa può essere servita,<br />

preferibilmente con le carni bollite».<br />

56


CADEO<br />

RISTORANTE LE RUOTE<br />

Indirizzo: Via Emilia, 202 - Roveleto - Cadeo<br />

In sa<strong>la</strong>: Sabr<strong>in</strong>a Rossi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Gianluca Ed<strong>in</strong>i<br />

Telefono: 0523 500427 - Fax: 0523 509334 - www.hotelleruote.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: domenica (ma su prenotazione per gruppi rimane<br />

aperto)<br />

Periodo di ferie: aperto tutto l’anno<br />

Numero di coperti: 250<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 28<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, chisol<strong>in</strong>i,<br />

pisarei e faso’, tortelli di magro, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, coppa di maiale arrosto,<br />

sel<strong>la</strong> di maial<strong>in</strong>o da <strong>la</strong>tte al forno, picco<strong>la</strong> di cavallo (su prenotazione),<br />

punta di vitello, bolliti misti, selvagg<strong>in</strong>a con polenta (su prenotazione),<br />

sbrisolona, crostate e dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />

Roveleto divenne famosa ai primi del Novecento per il santuario del<strong>la</strong><br />

Beata Verg<strong>in</strong>e che attirava pellegr<strong>in</strong>i da ogni dove. Accanto al santuario<br />

nacque, per sostentare i viaggiatori, una trattoria. La posizione favorevole,<br />

lungo <strong>la</strong> trafficata Via Emilia, consente al ristorante, divenuto Le Ruote,<br />

di svilupparsi f<strong>in</strong>o ad arrivare all’attuale complesso, disegnato negli anni<br />

Sessanta dal noto architetto e designer Silvio Coppo<strong>la</strong>. Oggi questi locali<br />

sono il punto di riferimento per il turismo d’affari e culturale che gravita<br />

tra Piacenza e Parma: i tito<strong>la</strong>ri, Lorena Belforti e Giovanni Vil<strong>la</strong>zzi, hanno<br />

fatto sì che da luogo di transito diventasse punto di riferimento per qualità<br />

e accoglienza.<br />

Il consiglio di Gianluca Ed<strong>in</strong>i<br />

«Secondo <strong>la</strong> più c<strong>la</strong>ssica tradizione piacent<strong>in</strong>a noi prepariamo i nostri<br />

primi con una sfoglia che ha questi capisaldi: un uovo per ogni etto di<br />

far<strong>in</strong>a, un pizzico di sale e un po’ d’acqua, ovviamente <strong>in</strong> rapporto agli<br />

altri <strong>in</strong>gredienti. Tirata il più sottile possibile andrà bene per i tortelli o<br />

per gli anol<strong>in</strong>i - sia col ripieno di formaggio che di stracotto - un po’ più<br />

spessa sarà quel<strong>la</strong> per tagliatelle, tagliol<strong>in</strong>i e altre paste».<br />

57


RISTORANTE PACE<br />

CAMINATA<br />

Indirizzo: Via Prov<strong>in</strong>ciale, 10 - Cam<strong>in</strong>ata<br />

In sa<strong>la</strong>: Cesar<strong>in</strong>a Daturi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Fausto Daturi<br />

Telefono: 0523 990047 - Fax: 0523 990047<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: mercoledì<br />

Periodo di ferie: una dozz<strong>in</strong>a di giorni a gennaio dopo l’Epifania<br />

Numero di coperti: 70 all’<strong>in</strong>terno e 30 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 18<br />

Carte di credito: Cartasì, Visa, American Express<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, burtle<strong>in</strong>a<br />

(<strong>in</strong> <strong>in</strong>verno), sott’oli fatti <strong>in</strong> casa, tortelli, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo,<br />

coppa arrosto, tasca di vitello ripiena, vitello arrosto, selvagg<strong>in</strong>a con<br />

polenta, trippa al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a (su prenotazione), crostata con marmel<strong>la</strong>ta,<br />

torta di mandorle.<br />

Cesar<strong>in</strong>a Daturi, <strong>la</strong> padrona di casa, è una di quelle signore che<br />

padroneggiano talmente <strong>la</strong> gastronomia locale da potersi permettere<br />

qualche divagazione. Così, se sulle tavole del Pace arrivano tante pietanze<br />

del<strong>la</strong> più pura tradizione, alle volte si può fare uno strappo al<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>.<br />

I tortelloni con il ripieno di brasato d’anatra, per esempio, sono una delle<br />

sperimentazioni meglio riuscite; anche le varianti del<strong>la</strong> <strong>la</strong>sagna c<strong>la</strong>ssica<br />

riscuotono grande successo. Si tratta di pietanze fatte con i prodotti di<br />

stagione selezionati, anzi, a volte anche coltivati da Fausto Daturi, come<br />

le sue famose orecchiette sott’olio.<br />

Il consiglio di Cesar<strong>in</strong>a Daturi<br />

«Per mettere sott’olio le nostre orecchiette (funghi), dopo averle pulite e<br />

tagliate a pezzi le mettiamo 2 o 3 m<strong>in</strong>uti a sbollentare <strong>in</strong> acqua e aceto,<br />

con un po’ di odori, qu<strong>in</strong>di le stendiamo ad asciugare bene; <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e le<br />

mettiamo <strong>in</strong> vasetto con olio di semi di girasole, e un trito di aglio, alloro,<br />

timo, peperonc<strong>in</strong>o, chiodi di garofano, pepe nero, bianco e rosa».<br />

58


CARPANETO PIACENTINO<br />

ANTICA OSTERIA DELLA PESA<br />

Indirizzo: Via Valle, 195 - Travazzano - Carpaneto Piacent<strong>in</strong>o<br />

In sa<strong>la</strong>: Marco Cesena<br />

In cuc<strong>in</strong>a: C<strong>la</strong>udio Cesena<br />

Telefono: 0523 852875 - Fax: 0523 852875<br />

www.osteriadel<strong>la</strong>pesa.it - <strong>in</strong>fo@osteriadel<strong>la</strong>pesa.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: sempre aperto da giugno ad agosto; nei restanti mesi<br />

chiuso al lunedì e martedì<br />

Periodo di ferie: variabile<br />

Numero di coperti: 40<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 40<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli<br />

d’erbetta, pisarei e faso’ “basotti”, ravioli con ripieno di picco<strong>la</strong> di cavallo,<br />

filetto di maiale <strong>in</strong> pancetta piacent<strong>in</strong>a con salsa al Gutturnio, guanciale<br />

di manzo stracotto con crostoni di polenta.<br />

I fratelli Marco e C<strong>la</strong>udio Cesena, l’uno <strong>in</strong> sa<strong>la</strong> e l’altro <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a, creano<br />

quel non so ché che rende un pranzo degno di questo nome. Piccole salette<br />

e pochi tavoli, molto distanti l’uno dall’altro, conferiscono <strong>in</strong>timità,<br />

riservatezza ad ogni cena. Sarà <strong>la</strong> cura m<strong>in</strong>uziosa con cui vengono cuc<strong>in</strong>ate<br />

le pietanze, sarà l’ambiente elegante ed essenziale, saranno i fiori sempre<br />

freschi sulle tavole e gli ottimi suggerimenti <strong>in</strong> materia di v<strong>in</strong>o, fatto sta<br />

che il locale, nel pieno del campagna verde e rigogliosa, <strong>la</strong>scia pienamente<br />

soddisfatti. Inoltre si preparano ottimi piatti anche per chi è <strong>in</strong>tollerante<br />

al glut<strong>in</strong>e.<br />

Il consiglio di C<strong>la</strong>udio Cesena<br />

«Le far<strong>in</strong>e per chi non tollera il glut<strong>in</strong>e sono senza nerbo, non crescono;<br />

allora per far lievitare le mie focaccette di grano saraceno utilizzo due tipi<br />

di lievito, un po’ di quello secco, <strong>in</strong> polvere, e un po’ di quello c<strong>la</strong>ssico,<br />

umido, <strong>in</strong> panetti».<br />

59


CARPANETO PIACENTINO<br />

LA TAVERNA, ANTICA OSTERIA DI CHERO<br />

Indirizzo: Via Centro, 66 - Chero - Carpaneto<br />

In sa<strong>la</strong>: Rita Ferdenzi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Massimo Mocchi<br />

Telefono: 0523 858904<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: martedì<br />

Periodo di ferie: variabile<br />

Numero di coperti: 45 all’<strong>in</strong>terno e 25 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: solo Bancomat<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, burtle<strong>in</strong>a,<br />

tortelli piacent<strong>in</strong>i, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, polenta con stracotto<br />

di as<strong>in</strong><strong>in</strong>a, polenta con stracotto di ganass<strong>in</strong>o di cavallo, polenta e merluzzo,<br />

picco<strong>la</strong> di cavallo, trippa al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, bomba di riso al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a<br />

(solo su prenotazione), torte fatte <strong>in</strong> casa.<br />

La storica osteria di Chero è f<strong>in</strong>almente ritornata, grazie a Massimo Mocchi<br />

e a sua moglie Rita, ai vecchi splendori. Splendori fatti di ambienti puliti,<br />

sereni, qualche disegno alle pareti, le c<strong>la</strong>ssiche tovaglie rustiche e un<br />

servizio gentile, attento, solerte. In tavo<strong>la</strong> arrivano quelle pietanze che<br />

quasi non si trovano più, come <strong>la</strong> polenta con il merluzzo o con il<br />

morbidissimo ganass<strong>in</strong>o di cavallo, <strong>la</strong> burtel<strong>in</strong>a per accompagnare i salumi.<br />

Se si prenota per tempo si può addirittura gustare <strong>la</strong> memorabile bomba<br />

di riso. Bel<strong>la</strong> <strong>la</strong> carta dei v<strong>in</strong>i che, oltre ad un’ottima selezione di v<strong>in</strong>i Doc<br />

dei Colli Piacent<strong>in</strong>i, ha una serie di <strong>in</strong>teressanti proposte nazionali.<br />

Il consiglio di Massimo Mocchi<br />

«La c<strong>la</strong>ssica polenta piacent<strong>in</strong>a, una volta versata sull’apposito asse, deve<br />

rimanere <strong>in</strong> piedi ed essere tagliata con il filo. Per ottenere una buona<br />

polenta occorre un paiolo di rame, <strong>la</strong> far<strong>in</strong>a gial<strong>la</strong> mac<strong>in</strong>ata a pietra,<br />

molto grezza ma con sapori e profumi che non si ritrovano nelle altre, e<br />

acqua (il rapporto è 1 kg per 2 litri); più a lungo si <strong>la</strong>vora e meglio riesce».<br />

60


CARPANETO PIACENTINO<br />

RISTORANTE IL LUPO<br />

Indirizzo: Loc. Ciriano, 54 - Carpaneto Piacent<strong>in</strong>o<br />

In sa<strong>la</strong>: Maria Chiara Far<strong>in</strong>a<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Rosanna Ca<strong>la</strong>mari<br />

Telefono: 0523 852705 - ca<strong>la</strong>mari@ca<strong>la</strong>mari.rosanna.191.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: giovedì<br />

Periodo di ferie: tre settimane a luglio<br />

Numero di coperti: 150 e 70 nel<strong>la</strong> veranda<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 24<br />

Carte di credito: Visa e D<strong>in</strong>ers<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, tortelli, pisarei e<br />

faso’, panzerotti, nidi di rond<strong>in</strong>e, as<strong>in</strong>el<strong>la</strong> stracotta, c<strong>in</strong>ghiale <strong>in</strong> umido,<br />

arrosti misti, lessi misti, merluzzo <strong>in</strong> umido con polenta, lepre <strong>in</strong> salmì,<br />

buss<strong>la</strong>n, crostate fatte <strong>in</strong> casa.<br />

Un locale decisamente familiare e, <strong>in</strong> quanto tale, affidabile, schietto,<br />

cordiale. Tre ampie sale e una veranda coperta per accogliere gli ospiti<br />

nel<strong>la</strong> bel<strong>la</strong> stagione. Servizio professionale, fatto apposta per chi non ama<br />

temporeggiare, ma con tutte le specialità del<strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a piacent<strong>in</strong>a e con<br />

qualche piatto rivisitato e personalizzato. I c<strong>la</strong>ssici primi del<strong>la</strong> tradizione<br />

e arrosti misti, lessi misti, carni <strong>in</strong> umido e stracotti abb<strong>in</strong>ati ai v<strong>in</strong>i dei<br />

Colli Piacent<strong>in</strong>i. Un ristorante all’<strong>in</strong>segna del<strong>la</strong> semplicità, molto apprezzato<br />

e molto frequentato.<br />

Il consiglio di Rosanna Ca<strong>la</strong>mari<br />

«Quando preparo lo stracotto per gli anol<strong>in</strong>i, una volta fatte roso<strong>la</strong>re le<br />

carni, bagnate con v<strong>in</strong>o bianco e coperte - non del tutto - di brodo, sopra<br />

al<strong>la</strong> pento<strong>la</strong> metto una teglia contenente v<strong>in</strong>o rosso. Il brasato, così, può<br />

cuocere anche 10 o 12 ore ma non asciuga e non perde i suoi sapori, i suoi<br />

aromi».<br />

61


TRATTORIA BIASINI<br />

Indirizzo: Casa Bias<strong>in</strong>i - Località Magnano - Carpaneto Piacent<strong>in</strong>o<br />

In sa<strong>la</strong>: Romano Bias<strong>in</strong>i<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Maria Montesissa<br />

Telefono: 0523 850110<br />

Orari di apertura: <strong>la</strong> domenica a mezzogiorno e sera; gli altri giorni solo<br />

<strong>la</strong> sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì<br />

Periodo di ferie: nel<strong>la</strong> seconda metà di settembre<br />

Numero di coperti: 60<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 28<br />

Carte di credito: non contemp<strong>la</strong>te<br />

CARPANETO PIACENTINO<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli al<strong>la</strong><br />

Piacent<strong>in</strong>a, pisarei e faso’, tagliatelle con i funghi porc<strong>in</strong>i, pollo al<strong>la</strong><br />

cacciatora, anatra arrosto, faraona, lepre e c<strong>in</strong>ghiale (nel<strong>la</strong> stagione<br />

<strong>in</strong>vernale), vitello e coppa arrosto (solo su prenotazione), sbrisolona,<br />

crostate fatte <strong>in</strong> casa.<br />

Il solo tragitto per raggiungere <strong>la</strong> trattoria è un piacere, un tranquillo<br />

tragitto tra tanto verde e campi coltivati a perdita d’occhio. Il locale,<br />

rustico e recentemente ristrutturato, si affaccia su una picco<strong>la</strong> piazzett<strong>in</strong>a<br />

che, nelle calde sere d’estate, ospita i tavoli preparati con cura e devozione;<br />

nel<strong>la</strong> stagione fredda i tavoli vengono trasferiti nelle due sale semplici ed<br />

ord<strong>in</strong>ate. I posti a sedere sono pochi, ma è giusto così perché Maria<br />

Montesissa, da so<strong>la</strong> <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a, non può e non vuole preparare pietanze<br />

che non siano freschissime. Anche per questo è bene prenotare sempre<br />

per tempo, ne vale <strong>la</strong> pena.<br />

Il consiglio di Maria Montesissa<br />

«E’ semplicissima ma molto richiesta: <strong>la</strong> nostra anatra al forno si prepara<br />

solo con un trito di sale, rosmar<strong>in</strong>o e altri profumi dell’orto, che le danno<br />

un buon aroma. Così, semplicemente, senza alcuna aggiunta di grassi, si<br />

mette <strong>in</strong> forno già caldo e si <strong>la</strong>scia a cuocere per circa due ore e mezza.<br />

Bisogna solo fare attenzione a mantener<strong>la</strong> morbida ricoprendo<strong>la</strong> con il<br />

suo stesso grasso».<br />

62


CASTELL’ARQUATO<br />

ANTICA TRATTORIA DI VIGOSTANO<br />

Indirizzo: Località Vigostano, 17 – Castell’Arquato<br />

In sa<strong>la</strong>: Andrea Rebecchi e col<strong>la</strong>boratori<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Andrea Rebecchi<br />

Telefono: 0523 896100 - Fax: 0523 896100<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì<br />

Periodo di ferie: variabile<br />

Numero di coperti: 60 all’<strong>in</strong>terno e 80 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali tranne American Express<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torta fritta<br />

o burtle<strong>in</strong>a (su prenotazione), tortelli di ricotta, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i<br />

<strong>in</strong> brodo, arrosti misti, selvagg<strong>in</strong>a con polenta (su prenotazione), trippa<br />

al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, sbrisolona e crostate fatte <strong>in</strong> casa.<br />

I locali del<strong>la</strong> trattoria sono decisamente storici, <strong>la</strong> gestione <strong>in</strong>vece è<br />

re<strong>la</strong>tivamente recente e sta avendo successo. Merito del tito<strong>la</strong>re, Andrea<br />

Rebecchi che, dopo avere fatto grande pratica presso un altro ristorante,<br />

ha deciso di <strong>in</strong>traprendere questa attività. Così, una volta acquistata <strong>la</strong><br />

trattoria di Vigostano, ne mantiene le qualità che anche <strong>in</strong> precedenza<br />

l’avevano contraddist<strong>in</strong>ta: i piatti e i v<strong>in</strong>i del<strong>la</strong> tradizione sono predom<strong>in</strong>anti<br />

nel menu ma un piccolo spazio viene dato anche a qualche pietanza più<br />

creativa. L’<strong>in</strong>sieme di queste caratteristiche, unite al<strong>la</strong> bellezza del luogo,<br />

rende il locale una meta molto <strong>in</strong>teressante.<br />

Il consiglio di Andrea Rebecchi<br />

«La pasta che utilizziamo per fare i tortelli al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a può avere<br />

ripieni diversi; uno dei nostri viene fatto con patate, lessate e schiacciate,<br />

prosciutto cotto, che tagliato a fett<strong>in</strong>e sottili viene fatto saltare con un po’<br />

di cipol<strong>la</strong>, un po’ di sale, noce moscata e formaggio a grana. Si tira <strong>la</strong><br />

sfoglia e si confezionano i tortelli; noi li serviamo con una vellutata di<br />

piselli o zucch<strong>in</strong>e o altre verdure di stagione».<br />

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CASTELL’ARQUATO<br />

RISTORANTE DA FACCINI<br />

Indirizzo: Sant’Antonio - Castell’Arquato<br />

In sa<strong>la</strong>: Pao<strong>la</strong> e Massimo Facc<strong>in</strong>i<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Pao<strong>la</strong> e Barbara Facc<strong>in</strong>i<br />

Telefono: 0523 896340 - Fax: 0523 896470<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: mercoledì<br />

Periodo di ferie: dal 20 gennaio ai primi di febbraio<br />

Numero di coperti: 200 all’<strong>in</strong>terno e 80 all’aperto; sa<strong>la</strong> fumatori con 50<br />

coperti<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 30<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici e tradizionali piacent<strong>in</strong>i,<br />

tortelli di ricotta e sp<strong>in</strong>aci, tortelli di zucca, tortelli ripieni al cu<strong>la</strong>tello,<br />

pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo di terza, pappardelle al c<strong>in</strong>ghiale o al<strong>la</strong><br />

lepre, coppa arrosto, faraona al<strong>la</strong> creta, brasato di c<strong>in</strong>ghiale con polenta,<br />

arista al Gutturnio, funghi al<strong>la</strong> griglia (<strong>in</strong> stagione), torte e dolci al cucchiaio<br />

fatti <strong>in</strong> casa, noc<strong>in</strong>o e bargnol<strong>in</strong>o del<strong>la</strong> casa.<br />

Nel verde rigoglioso del<strong>la</strong> campagna, vic<strong>in</strong>o a Castell’Arquato ma <strong>in</strong><br />

posizione po’ iso<strong>la</strong>ta, si trova il ristorante da Facc<strong>in</strong>i. Venne aperto nel<br />

’32 da Giacomo Facc<strong>in</strong>i; proseguì nell’attività suo figlio Francesco, che<br />

si gode <strong>la</strong> pensione; ora sono i tre figli di Francesco, Pao<strong>la</strong>, Barbara e<br />

Massimo, al<strong>la</strong> guida del ristorante. Cuc<strong>in</strong>a del territorio, tanta passione<br />

e attenzione per <strong>la</strong> qualità - e stagionalità - delle materie prime sono <strong>la</strong><br />

rego<strong>la</strong> anche se talvolta è possibile assaporare una variazione delle tipicità<br />

locali. La cliente<strong>la</strong>, fedele, ritorna periodicamente, spesso anche per<br />

acquistare i salumi, stagionati nelle cant<strong>in</strong>e del ristorante, e i formaggi<br />

che si trovano nel<strong>la</strong> picco<strong>la</strong> bottega del locale.<br />

Il consiglio di Pao<strong>la</strong> Facc<strong>in</strong>i<br />

«La tradizione del<strong>la</strong> faraona al<strong>la</strong> creta vuole questa preparazione: <strong>la</strong><br />

faraona, ben pulita, sa<strong>la</strong>ta e pepata va spalmata con burro, grasso e un<br />

po’ di rosmar<strong>in</strong>o; qu<strong>in</strong>di si avvolge prima nel<strong>la</strong> carta da forno e poi <strong>in</strong><br />

carta da macel<strong>la</strong>io. Su una p<strong>la</strong>cca da forno si mette una base di creta<br />

ammorbidita <strong>in</strong> acqua, vi si appoggia <strong>la</strong> faraona, e <strong>la</strong> si ricopre con altra<br />

creta (uno strato di due centimetri circa). Si mette <strong>in</strong> forno ben caldo per<br />

2 ore e mezza, si spacca <strong>la</strong> creta e si svolge <strong>la</strong> carta».<br />

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CASTELL’ARQUATO<br />

RISTORANTE LA CANTINACCIA<br />

Indirizzo: Bacedasco Terme - Castell’Arquato<br />

In sa<strong>la</strong>: Mauro So<strong>la</strong>ri<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Pao<strong>la</strong> Comati So<strong>la</strong>ri<br />

Telefono: 0523 895128 / 895172 - Fax: 0523 895128<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: mercoledì da maggio a ottobre; mercoledì e giovedì<br />

Periodo di ferie: dal 7 al 31 gennaio<br />

da novembre ad aprile<br />

Numero di coperti: 200 all’<strong>in</strong>terno e 100 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici e tradizionali piacent<strong>in</strong>i,<br />

pisarei e faso’, chicche del<strong>la</strong> nonna, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, altra pasta fatta <strong>in</strong><br />

casa, coppa al forno, faraona al<strong>la</strong> creta e al forno, agnello e capretto<br />

brasati, c<strong>in</strong>ghiale al<strong>la</strong> cacciatora, crostate di marmel<strong>la</strong>ta, sbrisolona,<br />

bavarese, torta di ricotta.<br />

Mauro So<strong>la</strong>ri è Cordon d’oro, un’onorificenza concessa dall’Accademia<br />

Gastronomica Italiana per meriti professionali; chi fa parte del Consiglio<br />

dell’Accademia, come lui, ha l’onere e l’onore di divulgare il buon mangiare<br />

e il buon bere e di promuovere le tipicità locali. Non c’è alcun dubbio sul<br />

fatto che Mauro So<strong>la</strong>ri metta <strong>in</strong> pratica questi buoni propositi; periodicamente<br />

<strong>in</strong>fatti organizza veloci corsi di cuc<strong>in</strong>a piacent<strong>in</strong>a e degustazioni<br />

guidate per i turisti che arrivano dal<strong>la</strong> Germania. Il suo locale <strong>in</strong>fatti è<br />

meta di turisti provenienti da diversi Paesi d’Europa, vic<strong>in</strong>o com’è ai<br />

campi da golf di Castell’Arquato. E bisogna dire che, anche senza golf,<br />

sono <strong>in</strong> molti ad affol<strong>la</strong>re le sale e il loggiato del locale.<br />

Il consiglio di Mauro So<strong>la</strong>ri<br />

«Gli <strong>in</strong>gredienti delle chicche del<strong>la</strong> nonna sono: patate, sp<strong>in</strong>aci e far<strong>in</strong>a;<br />

qualcuno mette anche <strong>la</strong> ricotta ma noi - contrariamente a quanto si dice<br />

- no. Sarà <strong>la</strong> mano, le proporzioni dell’impasto, sarà <strong>la</strong> consuetud<strong>in</strong>e, sta<br />

di fatto che l’unico suggerimento che posso dare è di non utilizzare le<br />

patate novelle».<br />

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CASTELL’ARQUATO<br />

RISTORANTE LA ROCCA DA FRANCO<br />

Indirizzo: Piazza del Municipio - Castell’Arquato<br />

In sa<strong>la</strong>: Franco e Massimo Ghisoni<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Luisa Croci e Mara Ghisoni<br />

Telefono: 0523 805154 - Fax: 0523 806026<br />

www.ristorante<strong>la</strong>rocca.castel<strong>la</strong>rquato.com - <strong>la</strong>rocca@castel<strong>la</strong>rquato.com<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: mercoledì<br />

Periodo di ferie: <strong>in</strong> febbraio e nel<strong>la</strong> seconda metà di luglio<br />

Numero di coperti: 140<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 30<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torte sa<strong>la</strong>te,<br />

pisarei e faso’, tortelli di ricotta e sp<strong>in</strong>aci, tortelli di zucca, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong><br />

brodo, coppa arrosto, c<strong>in</strong>ghiale <strong>in</strong> umido con polenta, petto d’anatra al<br />

Gutturnio, grana padano, robio<strong>la</strong>, sbrisolona, dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong><br />

casa, liquori di noc<strong>in</strong>o e bargnol<strong>in</strong>o.<br />

La piazza monumentale del borgo di Castell’Arquato è un capo<strong>la</strong>voro, è<br />

risaputo. Su questa piazza, un po’ appartato, c’è il ristorante La Rocca.<br />

Lo aprì Franco Ghisoni negli anni Settanta e lo conduce ancora oggi<br />

<strong>in</strong>sieme ai figli Massimo e Mara. I locali, oltre ad essere racchiusi dalle<br />

storiche mura del borgo, sono decisamente piacevoli per gli arredi rustici<br />

e un po’ v<strong>in</strong>tage; <strong>in</strong>oltre, se si riesce, è bene pranzare nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> che dà<br />

sul<strong>la</strong> veranda con una grandiosa veduta del borgo e delle coll<strong>in</strong>e tutt’<strong>in</strong>torno.<br />

Le pietanze che arrivano <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> e i v<strong>in</strong>i che le accompagnano appartengono<br />

al<strong>la</strong> tradizione locale e sono, oltre che buone, anche belle a vedersi<br />

grazie al<strong>la</strong> delicata maestria di chi sta <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a.<br />

Il consiglio di Mara Ghisoni<br />

«La salsa al Gutturnio per guarnire il petto d’anatra si fa con 2 canne di<br />

sedano, una carota e una cipol<strong>la</strong> a pezzetti, <strong>in</strong>oltre un po’ di alloro, bacche<br />

di g<strong>in</strong>epro, pepe nero e mezzo litro di Gutturnio; si fa ridurre sul fuoco<br />

di circa <strong>la</strong> metà, si aggiunge un po’ di sugo di carne e si filtra. La salsa<br />

andrà a ricoprire petti d’anatra che, una volta roso<strong>la</strong>ti <strong>in</strong> padel<strong>la</strong> con un<br />

filo d’olio, saranno rimasti <strong>in</strong> forno per 10 m<strong>in</strong>uti a 180-190°C».<br />

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CASTELL’ARQUATO<br />

TRATTORIA DEL TURISTA<br />

Indirizzo: Via Cavour, 51 - Vigolo Marchese - Castell’Arquato<br />

In sa<strong>la</strong>: Enrica e Fabio Sidoli<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Maria Gandolfi<br />

Telefono: 0523 896124 - Fax: 0523 896124<br />

www.locandasidoli.it - <strong>in</strong>fo@locandasidoli.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: mercoledì<br />

Periodo di ferie: <strong>in</strong> gennaio<br />

Numero di coperti: 300 all’<strong>in</strong>terno e 70 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torta fritta,<br />

giard<strong>in</strong>iera fatta <strong>in</strong> casa, tortelli, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, chicche<br />

del<strong>la</strong> nonna, tortelli di zucca, arrosti misti, bolliti misti, brasati di manzo<br />

o di as<strong>in</strong>a, lepre o c<strong>in</strong>ghiale con polenta, trippa al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, merluzzo<br />

con cipol<strong>la</strong>, crostata di prugne, sbrisolona.<br />

Forse non tutti sanno che accanto al magnifico borgo di Castell’Arquato<br />

- a una manciata di chilometri - c’è <strong>la</strong> frazione di Vigolo Marchese con <strong>la</strong><br />

sua chiesa edificata dai monaci benedett<strong>in</strong>i <strong>in</strong>torno al Mille; accanto al<strong>la</strong><br />

chiesa c’è un mirabile Battistero, forse risalente VII secolo. Nei paraggi,<br />

tra il verde che ricopre a profusione questa valle, si trova <strong>la</strong> Trattoria del<br />

Turista, solida, familiare, piacevolmente dedita alle tradizioni locali. I<br />

tito<strong>la</strong>ri, Fausto Sidoli e Maria Gandolfi, come <strong>la</strong> figlia Enrica, sono gentili,<br />

affabili ed entusiasti del loro mestiere, che esercitano con passione e<br />

dedizione. Di recente, accanto al<strong>la</strong> trattoria, hanno aperto una locanda:<br />

poche camere arredate che consentono di immergersi comodamente nel<strong>la</strong><br />

piacevolezza del<strong>la</strong> vita locale.<br />

Il consiglio di Maria Gandolfi<br />

«In questa parte del<strong>la</strong> Val d’Arda il ripieno degli anol<strong>in</strong>i è completamente<br />

diverso rispetto al resto del Piacent<strong>in</strong>o: si fa con pane secco grattugiato<br />

scottato nel brodo di terza, uova <strong>in</strong>tere, una parte di Grana Padano<br />

<strong>in</strong>vecchiato e una di quello più giovane; un po’ di noce moscata e sale per<br />

completare l’impasto che va ben amalgamato. Qu<strong>in</strong>di si tira <strong>la</strong> sfoglia e<br />

si fanno gli anol<strong>in</strong>i come di consueto».<br />

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CASTELL’ARQUATO<br />

TRATTORIA L’ANGIOLINA<br />

Indirizzo: Via Canale, 18 - San Lorenzo - Castell’Arquato<br />

In sa<strong>la</strong>: Maria Enrica Ficarelli<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Silvia Ficarelli<br />

Telefono: 0523 806162<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: martedì sera e mercoledì<br />

Periodo di ferie: <strong>in</strong> agosto<br />

Numero di coperti: 60 all’<strong>in</strong>terno e 30 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 23<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, giard<strong>in</strong>iera<br />

fatta <strong>in</strong> casa, tortelli di erbette, gnocchi di patate, tagliatelle al sugo di<br />

salsiccia, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, st<strong>in</strong>co arrosto con patate al<br />

forno, cost<strong>in</strong>e al forno, tagliata di cavallo, crostate e dolci al cucchiaio<br />

fatti <strong>in</strong> casa.<br />

L’Angiol<strong>in</strong>a ha riaperto quest’anno, al pr<strong>in</strong>cipio di gennaio. Tito<strong>la</strong>ri sono<br />

Maria Enrica e Silvia Ficarelli che hanno <strong>in</strong>trapreso questa attività con<br />

grande passione e devozione. Gli ambienti, ristrutturati di recente, sono<br />

decisamente gradevoli, lum<strong>in</strong>osi e arredati <strong>in</strong> stile rustico con alcuni tocchi<br />

di eleganza; gli spazi sono ben distribuiti e si respira un’aria di cortese<br />

familiarità. Il menu, <strong>in</strong>trigante, è un sapiente dosaggio di pietanze del<strong>la</strong><br />

tradizione locale e di alcune <strong>in</strong>venzioni o rivisitazioni; anche <strong>la</strong> carta dei<br />

v<strong>in</strong>i è ben dosata: una buona predom<strong>in</strong>anza di etichette piacent<strong>in</strong>e comb<strong>in</strong>ata<br />

con una picco<strong>la</strong> selezione di quelle nazionali.<br />

Il consiglio di Silvia Ficarelli<br />

«Si può fare un ottimo sugo, per condire le tagliatelle, con <strong>la</strong> salsiccia<br />

fresca appena fatta: va messa, sbricio<strong>la</strong>ta, <strong>in</strong> un soffritto fatto con olio,<br />

cipol<strong>la</strong> e aglio; quando è dorata si <strong>in</strong>naffia con v<strong>in</strong>o bianco e si aggiunge<br />

una manciata di funghi porc<strong>in</strong>i (secchi e ammol<strong>la</strong>ti <strong>in</strong> precedenza). Ancora<br />

due cucchiai di sugo di pomodoro qu<strong>in</strong>di si tira <strong>la</strong> cottura (lenta, per un<br />

paio d’ore) con un po’ di brodo ed è pronto».<br />

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CASTEL SAN GIOVANNI<br />

RISTORANTE BARCA<br />

Indirizzo: Corso Matteotti, 5 – Castel San Giovanni<br />

In sa<strong>la</strong>: Maurizio e Giuseppe Rizzi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Stefano Rizzi e Assunta Testani<br />

Telefono: 0523 842882 o 881412 - Fax: 0523 842882 - www.hotel-rizzi.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì (ma su prenotazione rimane aperto)<br />

Periodo di ferie: variabile<br />

Numero di coperti: 60<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 22<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torte sa<strong>la</strong>te,<br />

pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo di bollito, chicche del<strong>la</strong> nonna, bolliti<br />

misti con salse fatte <strong>in</strong> casa, arrosti misti, grigliate miste, crostate fatte<br />

<strong>in</strong> casa, sbrisolona, buss<strong>la</strong>n.<br />

Il Ristorante Barca è uno storico ristorante che si trova sul<strong>la</strong> via pr<strong>in</strong>cipale<br />

di Castel San Giovanni. Anticamente fu una posta per il cambio dei cavalli;<br />

<strong>in</strong> seguito si trasformò <strong>in</strong> osteria; negli anni Sessanta Piero Rizzi lo acquista<br />

e lo trasforma <strong>in</strong> ristorante. Gli arredi di allora, fatti con quel gusto oggi<br />

tanto imitato, sono rimasti gli stessi; ed è <strong>la</strong> medesima famiglia Rizzi a<br />

gestire il ristorante, oggi meta degli amanti di bolliti misti. Ma i Rizzi non<br />

si limitano al solo ristorante: di recente hanno <strong>in</strong>augurato un Hotel, che<br />

ricalca lo stile delle ville piacent<strong>in</strong>e di una volta, appena fuori dal paese.<br />

Il consiglio di Stefano Rizzi<br />

«Le carni pr<strong>in</strong>cipali per ottenere un buon bollito sono queste: pernice di<br />

manzo, l<strong>in</strong>gua di vitello, test<strong>in</strong>a di vitello e un pezzo di gall<strong>in</strong>a bianca;<br />

devono, ovviamente, avere raggiunto il punto giusto di frol<strong>la</strong>tura. Vanno<br />

messe <strong>in</strong> acqua già bollente e già sa<strong>la</strong>ta con sedano, carote e cipol<strong>la</strong>. Per<br />

valorizzare un buon bollito misto bisogna servirlo con le salse adatte, una<br />

al prezzemolo, una ai peperoni e una alle noci».<br />

69


CASTELVETRO PIACENTINO<br />

OSTERIA DEL PESCATORE<br />

Indirizzo: Via Po, 14 - Castelvetro Piacent<strong>in</strong>o<br />

In sa<strong>la</strong>: Filippo e Alberto<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Nicoletta Persegani e Pame<strong>la</strong><br />

Telefono: 0523 824333 - Fax: 0523 825653<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì<br />

Periodo di ferie: due settimane a luglio<br />

Numero di coperti: 90<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i con sott’oli<br />

del<strong>la</strong> casa, torta fritta, pisarei e faso’, tortelli con <strong>la</strong> coda, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong><br />

brodo, panzerotti al forno, risotto ai funghi porc<strong>in</strong>i, pescegatto e anguil<strong>la</strong><br />

e ambol<strong>in</strong>a fritti, coppa arrosto, stracotto di c<strong>in</strong>ghiale, ciambel<strong>la</strong> con<br />

crema, crostata.<br />

Quando si par<strong>la</strong> di gastronomia tipica piacent<strong>in</strong>a il pensiero corre subito<br />

ai pisarei e faso’ o ai salumi Dop, nel territorio di Castelvetro <strong>in</strong>vece,<br />

come <strong>in</strong> tutti quei comuni piacent<strong>in</strong>i che costeggiano il Po, tipicità fa rima<br />

anche con pesce di fiume. Ambol<strong>in</strong>e, pescegatto e anguil<strong>la</strong> sono all’ord<strong>in</strong>e<br />

del giorno nelle trattorie del posto. Famosa per queste pietanze l’Osteria<br />

del Pescatore, ma non si pensi ad un menu che si limita al pescato di fiume<br />

anzi, nel periodo giusto qui si prepara un’ottima cacciagione, e primi e<br />

salumi sanno decisamente il fatto loro. Aggiungiamo che è un piacere<br />

mangiare <strong>in</strong> un’osteria che si trova nel pieno del<strong>la</strong> campagna <strong>in</strong> riva al<br />

Po, soprattutto se si riesce a stare <strong>in</strong> terrazza.<br />

Il consiglio di Nicoletta Persegani<br />

«Per fare un buon fritto, oltre al<strong>la</strong> materia prima di qualità, bisogna<br />

disporre di una padel<strong>la</strong> ben capiente <strong>in</strong> cui sia stato versato abbondante<br />

olio - è preferibile usare olio di un solo seme, non di semi vari che danno<br />

un sapore amaro al<strong>la</strong> frittura - che deve essere mantenuto a temperatura<br />

costante. Le ambol<strong>in</strong>e, pulite e <strong>la</strong>vate, vanno gettate nell’olio non appena<br />

<strong>in</strong>far<strong>in</strong>ate e estratte quando sono ben dorate».<br />

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CASTELVETRO PIACENTINO<br />

TRATTORIA SECONDO BARACCHINO<br />

Indirizzo: Via Riviera Po Mezzano Chitantolo, 5 - Castelvetro Piacent<strong>in</strong>o<br />

In sa<strong>la</strong>: Luigi Calc<strong>in</strong>a<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Roberta Sav<strong>in</strong>i<br />

Telefono: 0523 823560<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì e martedì<br />

Periodo di ferie: dal 20 dicembre al 10 gennaio e <strong>la</strong> prima settimana di<br />

settembre<br />

Numero di coperti: 60 all’<strong>in</strong>terno e 150 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />

Carte di credito: solo Bancomat<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: ambol<strong>in</strong>a, pescegatto, anguil<strong>la</strong>, pesce<br />

persico, rane, salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torta fritta, pisarei e faso’ , tortelli<br />

di erbette, costata di cavallo ai ferri, brasato di as<strong>in</strong>a con polenta, lumache<br />

con i funghi, crostate fatte <strong>in</strong> casa, torta paradiso, zabaione, dolci al<br />

cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />

Lungo le rive del Po si trovano da tempo immemorabile i cosiddetti<br />

“baracch<strong>in</strong>i”. Un tempo erano vere e proprie baracche di fortuna; ci si<br />

poteva fermare e mangiare un boccone che, <strong>in</strong> genere, consisteva <strong>in</strong> pesce<br />

appena pescato e cuc<strong>in</strong>ato al momento. La trattoria Secondo Baracch<strong>in</strong>o<br />

nacque così; ovviamente si è evoluta - qui si possono trovare diverse<br />

pietanze del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a oltre al pesce di Po - e si è <strong>in</strong>grandita,<br />

ma ha mantenuto quel suo aspetto un po’ improvvisato, essenziale,<br />

disadorno. E comunque, visto il consueto affol<strong>la</strong>mento, questo aspetto<br />

piace; piace il poter stare <strong>in</strong> riva al Po a sentire il fr<strong>in</strong>ire delle cicale e <strong>la</strong><br />

fragranza del pesce di fiume fresco.<br />

Il consiglio di Luigi Calc<strong>in</strong>a<br />

«In questa zona, a cavallo tra Piacenza e Cremona, è tradizione fare le<br />

lumache <strong>in</strong> umido. Si prepara il c<strong>la</strong>ssico soffritto con carote, cipolle,<br />

sedano, aglio ed altri odori, poi si sfuma con un po’ di v<strong>in</strong>o, si aggiungono<br />

pe<strong>la</strong>ti e brodo; noi mettiamo anche un po’ di funghi porc<strong>in</strong>i. Quando<br />

l’umido è pronto si uniscono le lumache, spurgate e pulite, ma bisogna<br />

essere nel<strong>la</strong> stagione giusta».<br />

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FARINI<br />

ALBERGO RISTORANTE ITALIA<br />

Indirizzo: Viale Europa, 82/84 - Groppallo - Far<strong>in</strong>i<br />

In sa<strong>la</strong>: Mario e Graziel<strong>la</strong> Zazzera<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Maria Cavanna<br />

Telefono: 0523 916119<br />

www.albergoristoranteitalia.pc.it - <strong>in</strong>fo@albergoristoranteitalia.pc.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: giovedì (solo nel periodo <strong>in</strong>vernale)<br />

Periodo di ferie: non contemp<strong>la</strong>to<br />

Numero di coperti: 70<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />

Carte di credito: non contemp<strong>la</strong>te<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torta di<br />

patate, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, tortelli con <strong>la</strong> coda, tortelli di zucca, pisarei e<br />

faso’, <strong>la</strong>sagne al ragù, nidi di rond<strong>in</strong>e, gnocchi di patate ai funghi, chicche<br />

del<strong>la</strong> nonna, arrosti misti, punta di vitello ripiena, bolliti misti, picco<strong>la</strong><br />

di cavallo con polenta, brasati misti, torte fatte <strong>in</strong> casa.<br />

L’Italia è fatto come i ristoranti-albergo di una volta; alcuni si sono voluti<br />

rimodernare, quelli che hanno mantenuto l’aspetto orig<strong>in</strong>ario oggi sono<br />

i più ricercati, per quell’aria un po’ v<strong>in</strong>tage che tanto piace: all’entrata<br />

il bar, dove fare quattro chiacchiere e bere un “bianch<strong>in</strong>o”, come una<br />

volta; poi c’è una sa<strong>la</strong> più rustica con il suo cam<strong>in</strong>o sempre acceso durante<br />

<strong>la</strong> stagione fredda; un’altra sa<strong>la</strong> improntata al c<strong>la</strong>ssico. Il tito<strong>la</strong>re, Mario<br />

Zazzera, gestisce l’Italia da ben 48 anni; sua moglie, Maria Cavanna,<br />

sovr<strong>in</strong>tende alle cuc<strong>in</strong>e; <strong>la</strong> figlia, Graziel<strong>la</strong>, si occupa dei dolci. Sta di fatto<br />

che ogni pietanza che arriva <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> è rigorosamente piacent<strong>in</strong>a e, ancora<br />

meglio, fatta <strong>in</strong> casa.<br />

Il consiglio di Maria Cavanna<br />

«Per fare <strong>la</strong> torta di patate occorre <strong>la</strong> sfoglia fatta con 200 gr. di far<strong>in</strong>a,<br />

mezz’etto di burro, un pizzico di sale, un cucchia<strong>in</strong>o di zucchero e un po’<br />

di <strong>la</strong>tte. Come ripieno ci vuole un impasto fatto con un soffritto di <strong>la</strong>rdo<br />

e due porri tagliati sottili <strong>in</strong> cui si è schiacciata <strong>la</strong> polpa di un chilo di<br />

patate lessate, 3 manciate di grana grattugiato, basilico e pepe. Si mette<br />

<strong>in</strong> forno per 20 m<strong>in</strong>uti ed è pronta».<br />

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FARINI<br />

PICCOLO RISTORANTE<br />

Indirizzo: Via Don Sa<strong>la</strong>, 8 - Far<strong>in</strong>i<br />

In sa<strong>la</strong>: Alessandra e Pao<strong>la</strong> Guglieri<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Car<strong>la</strong> Poggioli<br />

Telefono: 0523 910212<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: mercoledì<br />

Periodo di ferie: variabili<br />

Numero di coperti: 40 all’<strong>in</strong>terno e 20 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />

Carte di credito: non contemp<strong>la</strong>te<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, pisarei e<br />

faso’, tortelli con le code, pasta e fagioli, picco<strong>la</strong> di cavallo, brasato di<br />

as<strong>in</strong><strong>in</strong>a, punta di vitello ripiena, torta di mandorle, crostata di prugne,<br />

noc<strong>in</strong>o, bargnol<strong>in</strong>o, vissole.<br />

Un ristorante piccolo, <strong>in</strong>timo, dai colori delicati e con pochi, misurati<br />

dettagli ma che ben caratterizzano l’ambiente; i piatti <strong>in</strong> carta non sono<br />

tanti ma sempre curati e deliziosi. La maggior parte delle ricette, che<br />

vengono eseguite con maestria da Car<strong>la</strong> Poggioli, appartengono al<strong>la</strong><br />

gastronomia tipica del luogo, fatta di <strong>in</strong>gredienti semplici, di prodotti di<br />

stagione ed estremamente gustosa. I clienti che scoprono il Piccolo Ristorante<br />

ritornano, fedeli, <strong>in</strong> ogni stagione, sicuri di essere accolti con <strong>la</strong> consueta<br />

gentilezza da Alessandra Guglieri.<br />

Il consiglio di Car<strong>la</strong> Poggioli<br />

«Molto richiesta è <strong>la</strong> pasta e fagioli che preparo facendo un soffritto con<br />

un cucchiaio d’olio, un porro, una cipol<strong>la</strong>, quattro patate, una manciata<br />

di fagioli (freschi o essiccati e fatti r<strong>in</strong>venire <strong>in</strong> acqua), un cucchiaio di<br />

far<strong>in</strong>a, una foglia di alloro, sale e pepe. Si fa roso<strong>la</strong>re, si aggiunge acqua<br />

e si <strong>la</strong>scia a bollire per circa due ore; <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e si getta <strong>la</strong> pasta, tagliol<strong>in</strong>i<br />

spezzati fatti <strong>in</strong> casa, si mesco<strong>la</strong> ed è pronta».<br />

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FARINI<br />

RISTORANTE CENTRALE SALINI<br />

Indirizzo: Viale Europa, 46 - Groppallo - Far<strong>in</strong>i<br />

In sa<strong>la</strong>: Renzo Sal<strong>in</strong>i<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Anna Maria e Domenico Sal<strong>in</strong>i<br />

Telefono: 0523 916104 - Fax: 0523 916441<br />

www.fratellisal<strong>in</strong>i.it - <strong>in</strong>fo@fratellisal<strong>in</strong>i.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: mercoledì<br />

Periodo di ferie: variabile<br />

Numero di coperti: 150<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: gras pist, mario<strong>la</strong> e salumi tipici<br />

piacent<strong>in</strong>i di produzione propria, tortelli di ricotta e sp<strong>in</strong>aci, tortelli di<br />

zucca, chicche del<strong>la</strong> nonna, ravioli <strong>in</strong> brodo, tagliatelle con i funghi (<strong>in</strong><br />

stagione), bolliti misti di maiale, arrosti misti, crostate di frutta e dolci<br />

al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />

Un salumificio, un ristorante, un albergo, tutti condotti dal<strong>la</strong> stessa<br />

famiglia Sal<strong>in</strong>i, già da tempo un’istituzione del luogo. Il Centrale Sal<strong>in</strong>i<br />

già nell’Ottocento era una locanda-negozio dove si poteva fare acquisti,<br />

prendere un pasto o una camera; i tito<strong>la</strong>ri presero confidenza con l’arte<br />

norc<strong>in</strong>a e <strong>la</strong> trasmisero ai propri discendenti che tutt’ora <strong>la</strong> praticano,<br />

con risultati eccellenti. Merito dei fratelli Renzo, Vittorio e Domenico che<br />

si suddividono i compiti; Domenico, pressoché <strong>in</strong>stancabile, con <strong>la</strong> moglie<br />

Anna Maria e i figli, conduce albergo e ristorante facendo attenzione a<br />

mantenere ben salde le tradizioni locali.<br />

Il consiglio di Anna Maria Sal<strong>in</strong>i<br />

«Con <strong>la</strong> stessa sfoglia che si usa per fare i tortelli di ricotta e sp<strong>in</strong>aci si<br />

possono preparare delle varianti: una che prevede un ripieno di radicchio<br />

rosso e ricotta, condita con un sugo a base di cotech<strong>in</strong>o; l’altra ha una<br />

farcitura a base di patate e viene <strong>in</strong>saporita da un sugo fatto con pasta di<br />

sa<strong>la</strong>me e pomodoro».<br />

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FERRIERE<br />

ALBERGO RISTORANTE LE QUERCE DI ROCCA<br />

Indirizzo: Località Rocca La Parrocchia - Ferriere<br />

In sa<strong>la</strong>: famiglia Fumi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: famiglia Fumi<br />

Telefono: 0523 922425 - Fax: 0523 922425<br />

http://lequercedirocca.3000.it - lequercedirocca@hotmail.com<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì ma non chiude nel<strong>la</strong> stagione estiva<br />

Periodo di ferie: dal 15 gennaio a Pasqua<br />

Numero di coperti: 160 all’<strong>in</strong>terno e 40 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: Cartasì, Maestro, Mastercard, Visa e Bancomat<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici e tradizionali piacent<strong>in</strong>i,<br />

burtle<strong>in</strong>a, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, bomba di riso (solo su<br />

prenotazione), lumache al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, picco<strong>la</strong> di cavallo, bolliti misti,<br />

coppa di maiale al forno, polenta con i ciccioli (su prenotazione), crostate<br />

fatte <strong>in</strong> casa, liquori di noc<strong>in</strong>o, bargnol<strong>in</strong>o e <strong>la</strong>ur<strong>in</strong>o.<br />

Le Querce di Rocca si trova a quasi 900 metri d’altitud<strong>in</strong>e; tutt’<strong>in</strong>torno<br />

boschi di querce e faggi; nelle vic<strong>in</strong>anze i <strong>la</strong>ghetti g<strong>la</strong>ciali e pascoli a perdita<br />

d’occhio. Se è un luogo ideale per fare passeggiate e stare all’aria aperta,<br />

bisogna dire che è l’ideale anche per concedersi un <strong>la</strong>uto pranzo. Il locale<br />

è accogliente, rustico, ristrutturato di recente, e trasmette una piacevole<br />

sensazione di familiarità, di calore. In tavo<strong>la</strong> arrivano manicaretti che<br />

rispecchiano fedelmente le tipicità locali, come da “comandamento”<br />

quotidiano dei tito<strong>la</strong>ri. Ma il successo di questo ristorante è dovuto anche<br />

ai magnifici pranzi a tema che organizza periodicamente: <strong>la</strong> serata dei<br />

funghi, quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> selvagg<strong>in</strong>a e via dicendo.<br />

Il consiglio del<strong>la</strong> famiglia Fumi<br />

«Qui un tempo era diffuso l’utilizzo di far<strong>in</strong>a di castagne. Noi seguiamo<br />

questa tradizione e prepariamo le tagliatelle con una parte di far<strong>in</strong>a di<br />

castagne, altrettanta di far<strong>in</strong>a 00, uova e un po’ d’acqua. L’impasto va<br />

<strong>in</strong>far<strong>in</strong>ato bene prima di tirare <strong>la</strong> sfoglia. Le tagliatelle che si ottengono<br />

vanno buttate <strong>in</strong> abbondante acqua e, quando sono al dente, si sco<strong>la</strong>no<br />

e si versano <strong>in</strong> una teglia con burro e prosciutto a dad<strong>in</strong>i e si tira <strong>la</strong> cottura;<br />

se piace, anche un po’ di panna leggera».<br />

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FIORENZUOLA D’ARDA<br />

ANTICA TRATTORIA SAN PROTASO<br />

Indirizzo: Via Chiesa, 47 - San Protaso - Fiorenzuo<strong>la</strong> d’Arda<br />

In sa<strong>la</strong>: Stefano Boccal<strong>in</strong>i e <strong>la</strong> figlia C<strong>la</strong>ra<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Gabriel<strong>la</strong> Zannotti<br />

Telefono: 0523 944053 - Fax: 0523 944053<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì, martedì e domenica sera<br />

Periodo di ferie: variabile<br />

Numero di coperti: 50 all’<strong>in</strong>terno e 30 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali tranne D<strong>in</strong>ers<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici e tradizionali piacent<strong>in</strong>i,<br />

chisol<strong>in</strong>i (solo <strong>la</strong> sera), tortelli con <strong>la</strong> coda, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo,<br />

chicche del<strong>la</strong> nonna, tagliatelle con funghi porc<strong>in</strong>i, bolliti misti con salse,<br />

coppa di maiale arrosto, punta di vitello ripiena, petto d’oca all’aceto,<br />

sbrisolona, crostate e dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />

Il tito<strong>la</strong>re, Stefano Boccal<strong>in</strong>i ristoratore da quarant’anni, ha <strong>la</strong> battuta<br />

sempre pronta che si accompagna ad una grande sapienza <strong>in</strong> fatto di cibi,<br />

di v<strong>in</strong>i e di tradizioni e detti di Fiorenzuo<strong>la</strong>. Nel suo locale, arredato con<br />

<strong>la</strong> semplicità che una trattoria richiede, gli ospiti vengono cocco<strong>la</strong>ti.<br />

Appena seduti, arrivano <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> <strong>in</strong>voglianti crost<strong>in</strong>i con erbette che si<br />

sgranocchiano mentre si ascoltano le pietanze del giorno descritte con<br />

dovizia di partico<strong>la</strong>ri; pietanze che sua moglie, Gabriel<strong>la</strong>, <strong>in</strong>terpreta <strong>in</strong><br />

cuc<strong>in</strong>a. Gli <strong>in</strong>gredienti del locale piacciono, e i clienti - abitanti dei d<strong>in</strong>torni<br />

o uom<strong>in</strong>i d’affari <strong>in</strong> visita alle aziende del posto - ritornano fedelmente.<br />

Il consiglio di Stefano Boccal<strong>in</strong>i<br />

«Dalle nostre parti una volta, per fare un pasto veloce, si usava prendere<br />

una scartassa mista. Un term<strong>in</strong>e che <strong>in</strong>dica il pezzo di carta su cui si<br />

appoggiavano i salumi a fette. Abbiamo ripreso questa usanza e per servire<br />

salumi e chisol<strong>in</strong>i prepariamo il coperto con un foglio di cartapaglia su<br />

cui è appoggiata una vel<strong>in</strong>a sottile (che non assorbe il grasso dei salumi).<br />

Si può fare anche a casa, quando non si ha voglia di <strong>la</strong>vare i piatti».<br />

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OSTERIA DELL’OLZA<br />

Indirizzo: Località Olza, 420 - Fiorenzuo<strong>la</strong> d’Arda<br />

In sa<strong>la</strong>: Pippo<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Giulia<br />

Telefono: 333 8737227 - www.osteriadellolza.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì<br />

Periodo di ferie: a metà gennaio<br />

Numero di coperti: 50<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: Visa e Bancomat<br />

FIORENZUOLA D’ARDA<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli,<br />

pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, chicche del<strong>la</strong> nonna, arrosti misti, bolliti<br />

misti, tasca di vitello ripiena, sa<strong>la</strong>me cotto, crostate, <strong>la</strong>tte <strong>in</strong> piedi,<br />

croccante, buss<strong>la</strong>n, liquori di noc<strong>in</strong>o, bargnol<strong>in</strong>o, basilico, <strong>la</strong>ur<strong>in</strong>o, erba<br />

Luigia, visciole, strappa<strong>la</strong>crime.<br />

Prendi un caseggiato rurale tipico del<strong>la</strong> bassa Val d’Arda, lo ristrutturi,<br />

lo risistemi ma badando bene ad utilizzare solo i materiali di una volta,<br />

come le tavelle <strong>in</strong> legno o le pitture a calce, accanto ci metti il campo da<br />

bocce, sotto il portico il calciobalil<strong>la</strong>; come arredi metti i mobili rurali<br />

fatti <strong>in</strong> loco nel secolo scorso e aggiungi una scorta di carte piacent<strong>in</strong>e;<br />

ovvio che <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a prepari solo piatti tipici locali e tieni solo v<strong>in</strong>i dei Colli<br />

Piacent<strong>in</strong>i. Questo sono riusciti a fare Pippo e sua moglie Giulia, <strong>in</strong> meno<br />

di un anno, così <strong>la</strong> loro è diventata <strong>la</strong> prima “Osteria Comunale” d’Italia.<br />

Offerta, servizio e struttura tipiche locali raccolgono grandi consensi.<br />

Il consiglio di Pippo<br />

«La nostra ciambel<strong>la</strong>, il buss<strong>la</strong>n, che una volta si mangiava a merenda,<br />

“pucciata” nel v<strong>in</strong>o bianco si fa con mezzo chilo di far<strong>in</strong>a, quattro uova<br />

e poi burro, zucchero, sale, lievito e <strong>la</strong>tte. Quando sono stati ben impastati<br />

tutti gli <strong>in</strong>gredienti si <strong>in</strong>forna <strong>in</strong> uno stampo per ciambelle per mezz’ora<br />

(con il forno a 170°C) qu<strong>in</strong>di si leva dal forno e si <strong>la</strong>scia all’aria aperta a<br />

raffreddare».<br />

77


RISTORANTE MATHIS<br />

Indirizzo: Viale Matteotti, 68 - Fiorenzuo<strong>la</strong> d’Arda<br />

In sa<strong>la</strong>: Matteo Magni<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Davide Rizzi<br />

Telefono: 0523 982850 - Fax: 0523 981098<br />

www.mathis.it - <strong>in</strong>fo@mathis.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: domenica sera e lunedì<br />

Periodo di ferie: tre settimane ad agosto<br />

Numero di coperti: 70<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

FIORENZUOLA D’ARDA<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli di<br />

erbette, pisarei e faso’, lumache al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a (solo <strong>in</strong> stagione), picco<strong>la</strong><br />

di cavallo, tartara di cavallo crudo, coppa al forno, rognonc<strong>in</strong>o con<br />

polenta, grana padano, sbrisolona, crostate fatte <strong>in</strong> casa.<br />

Con generazioni di albergatori alle spalle e con un padre che organizza<br />

periodicamente note gare di auto d’epoca, Davide Rizzi crea dal nul<strong>la</strong> <strong>la</strong><br />

propria Osteria e <strong>la</strong> dedica al<strong>la</strong> Mathis, auto di cui conserva un esemp<strong>la</strong>re.<br />

Un’osteria so<strong>la</strong>re e lum<strong>in</strong>osa, con i tavoli - ben distanziati - <strong>in</strong> legno<br />

massiccio, le sedie <strong>in</strong> legno e paglia, le tovaglie a quadri bianchi e rossi e<br />

con forti richiami alle suppellettili popo<strong>la</strong>ri. In un ambiente siffatto Davide,<br />

con il socio Matteo Magni, non poteva che proporre al<strong>la</strong> propria cliente<strong>la</strong><br />

i grandi salumi e i piatti del<strong>la</strong> tradizione locale, <strong>in</strong> armonia con il trascorrere<br />

delle stagioni. E <strong>la</strong> cant<strong>in</strong>a non è certo da meno: c’è un’ampia scelta dei<br />

v<strong>in</strong>i locali e altrettanto ampia tra le migliori etichette nazionali.<br />

Il consiglio di Davide Rizzi<br />

«Il rognone di vitello, una volta pulito (<strong>la</strong>vato e ben spel<strong>la</strong>to), va <strong>la</strong>sciato<br />

<strong>in</strong> ammollo nel brandy. A parte si prepara un trito di prezzemolo e aglio,<br />

qu<strong>in</strong>di si riprende il rognone e lo si taglia a piccoli tocchetti; si spadel<strong>la</strong><br />

il tutto e lo si spruzza con un po’ di v<strong>in</strong>o bianco. Quando il v<strong>in</strong>o è sfumato<br />

si aggiusta di sale e di pepe e si serve con qualche fett<strong>in</strong>a di polenta».<br />

78


LOCANDA DEL FALCO<br />

Indirizzo: Castello di Rivalta a Trebbia - Gazzo<strong>la</strong><br />

In sa<strong>la</strong>: Marco Piazza<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Sabr<strong>in</strong>a Piazza<br />

Telefono: 0523 978101 - Fax: 0523 978331<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: martedì<br />

GAZZOLA<br />

Periodo di ferie: dal 22 dicembre al 7 gennaio e i dieci giorni centrali del<br />

mese di agosto<br />

Numero di coperti: 80 e 60 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 40<br />

Carte di credito: circuito Visa, American Express e Bancomat<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, verdure<br />

sott’olio fatte <strong>in</strong> casa, pisarei e faso’, tortelli con le code, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo,<br />

gnocchi, spaghetti estivi, arrosti misti di vitello e agnello, bolliti misti (al<br />

giovedì a pranzo), tasca ripiena, oca al forno con le mele, storione, crostate<br />

e dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />

Un locale storico che si trova <strong>in</strong> un castello da fiaba. La Locanda del Falco<br />

è <strong>in</strong>fatti già attestata nei documenti a partire dal Quattrocento: allora vi<br />

si potevano fermare i viandanti per prendere un pasto caldo, per riposare<br />

durante il viaggio. Passano i secoli e <strong>la</strong> Locanda diventa una meta di<br />

viaggi, grazie al<strong>la</strong> famiglia Piazza che <strong>la</strong> gestisce dagli anni Settanta del<br />

Novecento. Diventa meta per i buongustai, i gourmet, per gli amanti del<br />

bello e del buono che arrivano dalle vic<strong>in</strong>e città; e qui si <strong>in</strong>cantano a<br />

guardare <strong>la</strong> bottega colorata dei colori dei prodotti di stagione - i banconi<br />

d’epoca ricoperti di verdura e grondanti di salumi - o <strong>la</strong> cant<strong>in</strong>a, ricca<br />

delle migliori produzioni vitiv<strong>in</strong>icole locali e nazionali.<br />

Il consiglio di Marco Piazza<br />

«Bisogna fare un ottimo brodo ristretto di verdure (oltre alle solite verdure<br />

di stagione anche odori come alloro, timo, g<strong>in</strong>epro) e farvi cuocere lo<br />

storione; va poi <strong>la</strong>sciato raffreddare lentamente. Una volta freddo va<br />

servito con una salsa, fatta al momento, che contiene: olio extraverg<strong>in</strong>e<br />

di oliva, capperi sotto sale appena sciacquati, limone, un po’ di prezzemolo<br />

e un po’ d’aglio.».<br />

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PODESTERIA VECCHIA<br />

Indirizzo: Via Roma, 10 - Gazzo<strong>la</strong><br />

In sa<strong>la</strong>: Maria Teresa Marchesi Derata e Mercedes Reyes Agusti<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Giovanni Cassano<br />

Telefono: 0523 975526 - Fax: 0523 975526<br />

www.podesteria.it - mail@podesteria.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: sempre aperto<br />

Periodo di ferie: sempre aperto<br />

GAZZOLA<br />

Numero di coperti: 240 all’<strong>in</strong>terno e 300 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 28<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali tranne American Express e D<strong>in</strong>ers<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: ga<strong>la</strong>nt<strong>in</strong>a di pollo, salumi tipici<br />

piacent<strong>in</strong>i, tortelli di ricotta, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, p<strong>in</strong> al sugo<br />

di funghi, stracotto di manzo, trippa al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, picco<strong>la</strong> di cavallo,<br />

bolliti misti (su ord<strong>in</strong>azione), bomba di riso (su ord<strong>in</strong>azione), torte di<br />

frutta e di mandorle fatte <strong>in</strong> casa, dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />

Chi avesse nostalgia delle vecchie case di campagna di una volta, può<br />

approdare al<strong>la</strong> Podesteria Vecchia: i colori, i fiori di campo sulle tavole,<br />

i vecchi attrezzi contad<strong>in</strong>i, il sasso a vista e i cam<strong>in</strong>i danno un senso di<br />

calore al<strong>la</strong> vecchia struttura colonica ristrutturata, ovviamente, con cure<br />

e attenzioni; le tavole apparecchiate nei freschi giard<strong>in</strong>i sono altrettanto<br />

curate, fiorite e colorate. Sulle tavole arrivano piatti di rigorosa tradizione<br />

locale, anche l’ormai raro merluzzo, lo storione, i gamberi di fiume, un<br />

tempo tanto presenti nel<strong>la</strong> cultura padana; ma si può trovare anche<br />

qualche pietanza extra-piacent<strong>in</strong>a.<br />

Il consiglio di Maria Teresa Marchesi Derata<br />

«La ga<strong>la</strong>nt<strong>in</strong>a di pollo è un piatto che si faceva un tempo a Piacenza nelle<br />

case dei “signori”. Il pollo, disossato, disteso e privato del<strong>la</strong> pelle viene<br />

cosparso di cubetti di prosciutto crudo, vitello, maiale, pistacchi, sale e<br />

pepe. Arroto<strong>la</strong>to e cucito nel<strong>la</strong> sua pelle, viene bollito <strong>in</strong> brodo di verdure,<br />

e poi <strong>la</strong>sciato sotto un peso a raffreddare. Va servito a fette con ge<strong>la</strong>t<strong>in</strong>a<br />

e verdure».<br />

80


HOSTARIA CARATTA<br />

Indirizzo: Località Caratta, 38 - Gossolengo<br />

In sa<strong>la</strong>: Giancarlo Rossi e Fausta Rancati<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Filippo Rancati e Giancarlo Rossi<br />

Telefono: 0523 778100 - Fax: 0523 778100 - hostariacaratta@libero.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: il mercoledì e <strong>la</strong> sera del martedì<br />

Periodo di ferie: tra <strong>la</strong> f<strong>in</strong>e di febbraio e l’<strong>in</strong>izio di marzo<br />

Numero di coperti: 130 all’<strong>in</strong>terno e 60 sotto il portico<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 30<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

GOSSOLENGO<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torteli di<br />

erbette, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, coppa arrosto, picco<strong>la</strong> di cavallo,<br />

stracotto di as<strong>in</strong><strong>in</strong>a con polenta, lepre sfi<strong>la</strong>cciata al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a con purea<br />

di mele, torta di mandorle soffice, crostate fatte <strong>in</strong> casa, dolci al cucchiaio<br />

fatti <strong>in</strong> casa.<br />

L’Hostaria Caratta è stata ricavata da un casale dei primi del Novecento;<br />

l’ambiente, è quello tipico delle case di campagna, con una collezione di<br />

pentole, tegami e pignatte appese alle pareti. Quel<strong>la</strong> che un tempo era <strong>la</strong><br />

stal<strong>la</strong> è ora una delle sale del ristorante; l’altra è stata ricavata dal portico,<br />

chiuso con ampie vetrate, che dà sul rigoglioso giard<strong>in</strong>o; ma c’è anche un<br />

porticato esterno per chi vuole godersi <strong>la</strong> frescura delle sere estive. La<br />

cuc<strong>in</strong>a, che concede ampio spazio ai piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a,<br />

sconf<strong>in</strong>a verso specialità, personalizzate e re<strong>in</strong>ventate, di altri territori.<br />

Nel menu sono sempre presenti piatti per vegetariani e <strong>la</strong> carta dei v<strong>in</strong>i<br />

contiene una buona selezione di v<strong>in</strong>i locali e nazionali.<br />

Il consiglio di Filippo Rancati e Giancarlo Rossi<br />

«Un piatto vegetariano può essere fatto svuotando una patata di media<br />

grandezza, ricavando un coperchio nel<strong>la</strong> parte superiore. In una padel<strong>la</strong><br />

si fanno saltare, con poco burro, carote, scalogno, sedano e champignons<br />

tagliati a dad<strong>in</strong>i; si aggiunge un po’ di patè di tartufo, sale e pepe. La<br />

patata, riempita e chiusa, si avvolge <strong>in</strong> allum<strong>in</strong>io e si <strong>in</strong>forna per 20 m<strong>in</strong>uti.<br />

Una salsa di panna, ristretta con una noce di burro, e un trito f<strong>in</strong>e di erba<br />

cipoll<strong>in</strong>a <strong>la</strong> completano».<br />

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OSTERIA VECCHIA PERGOLA<br />

Indirizzo: Piazza Roma, 1 - Gossolengo<br />

In sa<strong>la</strong>: Pao<strong>la</strong> Artusi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Gabriele Fava<br />

Telefono: 0523 778123 - Fax: 0523 778123<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: il lunedì e il martedì<br />

Periodo di ferie: dal 15 luglio al 15 agosto e, a volte, una settimana dopo<br />

il periodo natalizio<br />

Numero di coperti: 80 all’<strong>in</strong>terno e 40 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 27<br />

Carte di credito: circuito Visa<br />

GOSSOLENGO<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici e tradizionali piacent<strong>in</strong>i,<br />

torta fritta, pisarei e faso’, pasta e fagioli, pappardelle ai funghi porc<strong>in</strong>i,<br />

pappardelle al sugo di cacciagione, stracotto di as<strong>in</strong>el<strong>la</strong>, picco<strong>la</strong> di cavallo,<br />

scaglie di grana padano, torte e dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />

La formu<strong>la</strong> utilizzata dal<strong>la</strong> storica Osteria Vecchia Pergo<strong>la</strong> è diventata<br />

d’esempio per tanti locali: veloci tovagliette <strong>in</strong> carta, ottimi salumi e torta<br />

fritta; un rito divenuto ormai irr<strong>in</strong>unciabile per chi vi si reca. E, dopo<br />

l’antipasto, c’è un’ampia scelta di pietanze golose e succulente che mesco<strong>la</strong>no<br />

<strong>la</strong> tipicità piacent<strong>in</strong>a con quel<strong>la</strong> parmense; i tito<strong>la</strong>ri <strong>in</strong>fatti, Pao<strong>la</strong> Artusi<br />

e Gabriele Fava, sono orig<strong>in</strong>ari di Parma. Il locale, che esiste da ben più<br />

di un secolo, è piacevole: rustico con i suoi tavoloni <strong>in</strong> legno e al contempo<br />

delizioso per i partico<strong>la</strong>ri adatti, ben curati, come il pergo<strong>la</strong>to sotto cui<br />

si può cenare d’estate.<br />

Il consiglio di Pao<strong>la</strong> Artusi<br />

«Con un semplicissimo impasto di far<strong>in</strong>a, lievito acqua e sale si può<br />

preparare un’ottima torta fritta da accompagnare a salumi e formaggi.<br />

L’impasto ottenuto va <strong>la</strong>sciato circa mezz’ora a lievitare, poi si tira <strong>la</strong><br />

sfoglia con il mattarello, si taglia a quadri o rettangoli, che vengono <strong>la</strong>sciati<br />

ancora un po’ a lievitare. Inf<strong>in</strong>e si friggono <strong>in</strong> abbondante strutto e si<br />

<strong>la</strong>sciano ad asciugare su carta porosa».<br />

82


RISTORANTE TORRETTA<br />

Indirizzo: Chiavenna Rocchetta - Lugagnano Val d’Arda<br />

In sa<strong>la</strong>: Ivo Ghizzoni con <strong>la</strong> cognata Sandra<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Michele Ghizzoni con <strong>la</strong> cognata Mara<br />

Telefono: 0523 891328 - Fax: 0523 891328<br />

www.ristorantetorretta.it<br />

LUGAGNANO VAL D’ARDA<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: martedì sera e mercoledì<br />

Periodo di ferie: a f<strong>in</strong>e settembre e a f<strong>in</strong>e gennaio<br />

Numero di coperti: 100 all’<strong>in</strong>terno e 40 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 22<br />

Carte di credito: Bank Americard, Mastercard, Visa e Bancomat<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, frittata con<br />

le erbette, giard<strong>in</strong>iera fatta <strong>in</strong> casa, tortelli con <strong>la</strong> coda, pisarei e faso’<br />

basotti, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, nidi di rond<strong>in</strong>e, crespelle, coppa al forno, anatra<br />

arrosto, trippa al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, bolliti misti, selvagg<strong>in</strong>a (solo <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno),<br />

grana padano, crostate fatte <strong>in</strong> casa, buss<strong>la</strong>n, sbrisolona.<br />

La storica osteria di Chiavenna Rocchetta venne rilevata nel 1982 dal<strong>la</strong><br />

famiglia Ghizzoni. Da allora, tutto ciò che arriva <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> è stato prodotto<br />

a mano dai Ghizzoni: i v<strong>in</strong>i, Monterosso e Gutturnio, vengono prodotti<br />

nelle vigne di famiglia; i salumi vengono <strong>in</strong>saccati e fatti stagionare nelle<br />

loro cant<strong>in</strong>e; le paste, i primi, i dolci sono stati fatti rigorosamente a mano.<br />

E così, nel corso degli anni, il locale è diventato decisamente noto, sia per<br />

<strong>la</strong> genu<strong>in</strong>ità dei piatti proposti, sia per <strong>la</strong> piacevolezza del luogo, sia per<br />

<strong>la</strong> piacevole semplicità dell’ambiente. Bisogna anche ricordare che, <strong>in</strong><br />

stagione di funghi, arrivano <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> porc<strong>in</strong>i a volontà.<br />

Il consiglio di Michele Ghizzoni<br />

«Il ripieno dei più c<strong>la</strong>ssici tortelli piacent<strong>in</strong>i è fatto con una parte di ricotta,<br />

una parte di Grana Padano, un uovo, sp<strong>in</strong>aci lessati e tritati grosso<strong>la</strong>namente<br />

col coltello, e poi sale, pepe e noce moscata. La pasta che racchiude<br />

i tortelli è quel<strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssica fatta con far<strong>in</strong>a, uova, acqua e sale. Noi li<br />

serviamo conditi con solo burro fuso: ogni sugo o <strong>in</strong>t<strong>in</strong>golo nasconde <strong>la</strong><br />

fragranza del delicato ripieno».<br />

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LUGAGNANO VAL D’ARDA<br />

ANTICA TRATTORIA DA DORINO<br />

Indirizzo: Via Costa di Rustigazzo - Lugagnano Val d’Arda<br />

In sa<strong>la</strong>: Fausto Guarnieri<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Mariel<strong>la</strong> Segal<strong>in</strong>i<br />

Telefono: 0523 807119 - Fax: 0523 807119 - www.trattoriadador<strong>in</strong>o.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì<br />

Periodo di ferie: 15 giorni a f<strong>in</strong>e febbraio e tre settimane a settembre<br />

Numero di coperti: 60 all’<strong>in</strong>terno e 60 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 22<br />

Carte di credito: Visa, Cartasì, Mastercard e Bancomat<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, gras pist,<br />

burtle<strong>in</strong>a, tortelli di erbette, pisarei e faso’, ravioli <strong>in</strong> brodo, nidi di<br />

rond<strong>in</strong>e, tagliatelle ai funghi, coppa arrosto, lombo al Gutturnio, vitello<br />

arrosto, anatra e faraona arrosto, crostata di sus<strong>in</strong>e e amaretti, sbrisolona.<br />

Storica trattoria - risale <strong>in</strong>fatti al primo dopoguerra - il cui tito<strong>la</strong>re, Fausto<br />

Guarnieri, rappresenta <strong>la</strong> terza generazione di una famiglia di osti. Un<br />

locale semplice ma delizioso, <strong>in</strong>gentilito da qualche fiore fresco di campo,<br />

con ampie vetrate che permettono di spaziare lo sguardo sul paesaggio; i<br />

profumi e gli aromi che arrivano dalle cuc<strong>in</strong>e sono quelli delle pietanze<br />

tradizionali. La tradizione viene tenacemente perseguita <strong>in</strong> questo locale<br />

che propone salumi artigianali perfettamente stagionati e, nel<strong>la</strong> stagione<br />

giusta, anche <strong>la</strong> leggendaria maia<strong>la</strong>ta. Da Dor<strong>in</strong>o si trova a pochi m<strong>in</strong>uti<br />

dalle rov<strong>in</strong>e di Veleia Romana.<br />

Il consiglio di Fausto Guarnieri<br />

«Nel periodo <strong>in</strong>vernale non manca il gras pist. Si tratta di <strong>la</strong>rdo pestato<br />

<strong>in</strong> un mortaio con l’aggiunta di aglio e prezzemolo (per 1 kg di <strong>la</strong>rdo ci<br />

vogliono 3 o 4 spicchi d’aglio e un mazzetto di prezzemolo); va pestato a<br />

lungo così da risultare morbido come burro. Si può spalmare su un crost<strong>in</strong>o<br />

come antipasto o usare come base per un gustoso soffritto».<br />

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MONTICELLI D’ONGINA<br />

ANTICA TRATTORIA DA CATTIVELLI<br />

Indirizzo: Via Chiesa, 2 - Località Iso<strong>la</strong> Seraf<strong>in</strong>i - Monticelli d’Ong<strong>in</strong>a<br />

In sa<strong>la</strong>: Luca Castel<strong>la</strong>ni<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Manue<strong>la</strong> Cattivelli<br />

Telefono: 0523 829418 - Fax: 0523 815407 - www.trattoriacattivelli.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: martedì sera e mercoledì<br />

Periodo di ferie: <strong>in</strong> luglio<br />

Numero di coperti: 200 all’<strong>in</strong>terno e 20 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 30<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, <strong>in</strong>sa<strong>la</strong>ta<br />

d’anguil<strong>la</strong> affumicata, ambo<strong>la</strong> mar<strong>in</strong>ata, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo,<br />

tortelli di ricotta, tortelli di zucca, tagliatelle con l’anguil<strong>la</strong>, frittura di<br />

pesce d’acqua dolce, stracotto d’as<strong>in</strong>a con polenta, lumache al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a,<br />

faraona ripiena, <strong>la</strong>tte <strong>in</strong> piedi, sbrisolona, crostate fatte <strong>in</strong> casa, liquori<br />

di noc<strong>in</strong>o, bargnol<strong>in</strong>o e limon<strong>in</strong>a.<br />

Valent<strong>in</strong>o Cattivelli e <strong>la</strong> moglie aprirono <strong>la</strong> trattoria nell’immediato<br />

dopoguerra; da allora il locale è meta costante per i ghiottoni che amano<br />

<strong>la</strong> gastronomia piacent<strong>in</strong>a. Gastronomia che qui, sulle rive del Po, si<br />

al<strong>la</strong>rga a comprendere i prodotti che il fiume offre: ambol<strong>in</strong>e, pescegatto<br />

e anguil<strong>la</strong> <strong>in</strong> primis; soprattutto <strong>in</strong> frittura ma anche, e questo è un piatto<br />

per <strong>in</strong>tenditori, <strong>la</strong> rara anguil<strong>la</strong> affumicata, che si ottiene grazie ad un<br />

lungo e difficile procedimento. Gli ambienti del<strong>la</strong> trattoria, ristrutturati<br />

di recente, sono molto piacevoli: sui muri si vedono affreschi con scene<br />

di pesca sul Po, le sale sono lum<strong>in</strong>ose e i tavoli ben distanti l’uno dall’altro;<br />

il servizio è cortese e solerte.<br />

Il consiglio di Cesira Cattivelli<br />

«Con <strong>la</strong> polpa dell’anguil<strong>la</strong>, una volta pulita e pe<strong>la</strong>ta, si può preparare<br />

un ottimo sugo per le tagliatelle. Si taglia a piccoli tocchett<strong>in</strong>i e si fa dorare<br />

bene <strong>in</strong> una padel<strong>la</strong> con olio e uno spicchio d’aglio; qu<strong>in</strong>di si sfuma con<br />

un po’ di v<strong>in</strong>o bianco e, a seconda del<strong>la</strong> stagione, si aggiunge un trito di<br />

prezzemolo o di sp<strong>in</strong>ac<strong>in</strong>i. Le tagliatelle, una volta cotte e sco<strong>la</strong>te, si fanno<br />

saltare <strong>in</strong> questo sugo».<br />

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MONTICELLI D’ONGINA<br />

RISTORANTE LE GIARE<br />

Indirizzo: San Pietro <strong>in</strong> Corte Secca, 6 - Monticelli d’Ong<strong>in</strong>a<br />

In sa<strong>la</strong>: Giovanni Bianchi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Graziano Bianchi<br />

Telefono: 0523 820200 - Fax: 0523 820200<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: domenica sera e lunedì tutto il giorno (<strong>in</strong> luglio anche<br />

tutta <strong>la</strong> domenica)<br />

Periodo di ferie: dieci giorni a gennaio e il mese di agosto<br />

Numero di coperti: 40<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 35<br />

Carte di credito: tutte<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: cu<strong>la</strong>tello di Monticelli, pisarei e<br />

faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, spaghetti al torchio con guanciale e cipollotto<br />

fresco, costolette d’agnello con timo e menta, tagliata di manzo alle erbe,<br />

bud<strong>in</strong>o amaro con zabaione.<br />

Nel pieno del<strong>la</strong> rigogliosa campagna vic<strong>in</strong>a al Po si trova il m<strong>in</strong>uscolo<br />

paes<strong>in</strong>o di San Pietro <strong>in</strong> Corte Secca: si r<strong>in</strong>corrono ord<strong>in</strong>atamente poche<br />

case, <strong>la</strong> chiesa, un campo giochi. In questo luogo, un po’ sospeso nel<br />

tempo, il ristorante Le Giare rappresenta <strong>la</strong> meta ideale per chi voglia<br />

rega<strong>la</strong>rsi un <strong>la</strong>uto pranzo <strong>in</strong> un ambiente sobrio e lum<strong>in</strong>oso, dal<strong>la</strong> misurata<br />

eleganza. Le portate che rispecchiano <strong>la</strong> tradizione locale si alternano a<br />

nuovi accostamenti comunque rispettosi dell’alternarsi delle stagioni.<br />

Inoltre, accanto ai piatti tipici piacent<strong>in</strong>i, si può trovare una buona scelta<br />

di piatti a base di pesce fresco.<br />

Il consiglio di Graziano Bianchi<br />

«Dodici tuorli d’uovo, 12 cucchiai da m<strong>in</strong>estra di zucchero semo<strong>la</strong>to e un<br />

bicchiere e mezzo di v<strong>in</strong>o bianco (così è più delicato, altrimenti si può<br />

usare <strong>la</strong> stessa dose di marsa<strong>la</strong>); questi gli <strong>in</strong>gredienti per fare il nostro<br />

zabaione. Una volta sbattute le uova e <strong>in</strong>corporato il v<strong>in</strong>o, si mette il<br />

composto a cuocere a bagnomaria e si mesco<strong>la</strong> con una frusta f<strong>in</strong>o a quando<br />

non diventa una spuma ben soda».<br />

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MONTICELLI D’ONGINA<br />

TRATTORIA MIRELLA<br />

Indirizzo: San Nazzaro – Monticelli d’Ong<strong>in</strong>a<br />

In sa<strong>la</strong>: Alberto Dal<strong>la</strong>valle<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Riccardo Tosoni<br />

Telefono: 0523 827431 - Fax: 0523 827431<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì<br />

Periodo di ferie: <strong>la</strong> prima qu<strong>in</strong>dic<strong>in</strong>a di settembre<br />

Numero di coperti: 50<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: circuito Visa e Bancomat<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i e torta fritta,<br />

tortelli di ricotta, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, tagliatelle, gnocchi di<br />

patate, bolliti misti, cavallo crudo, picco<strong>la</strong> di cavallo, arrosti misti, anguil<strong>la</strong><br />

<strong>in</strong> umido (solo <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno) e fritta, storione, zabaione, ciambel<strong>la</strong> con<br />

marsa<strong>la</strong> all’uovo, crostate con frutta di stagione.<br />

All’entrata il locale ha proprio l’aspetto del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssica osteria di paese:<br />

chi gioca a carte, chi beve un “bianch<strong>in</strong>o” al bancone chi sfoglia il giornale.<br />

La sa<strong>la</strong> ristorante <strong>in</strong>vece, un po’ appartata, è una vera scoperta per chi<br />

voglia gustarsi anguille <strong>in</strong> umido o il raro storione (attenzione però, si<br />

trova solo a marzo e ottobre); tutto l’anno <strong>in</strong>vece si possono apprezzare<br />

fritture di ambol<strong>in</strong>e appena pescate nel vic<strong>in</strong>o Po. E comunque le pietanze<br />

del locale spaziano attraverso tutte le prelibatezze del<strong>la</strong> tradizione<br />

piacent<strong>in</strong>a. Inoltre il tito<strong>la</strong>re, che rappresenta <strong>la</strong> terza generazione di una<br />

d<strong>in</strong>astia di ristoratori, dispensa volentieri consigli e ricette.<br />

Il consiglio di Alberto Dal<strong>la</strong>valle<br />

«L’anguil<strong>la</strong> <strong>in</strong> umido si può gustare solo <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno. Bisogna preparare il<br />

più c<strong>la</strong>ssico dei soffritti e vi si fa roso<strong>la</strong>re l’anguil<strong>la</strong> (già pulita) da ogni<br />

<strong>la</strong>to; si toglie temporaneamente l’anguil<strong>la</strong> e si fanno roso<strong>la</strong>re nel soffritto<br />

i piselli; si aggiunge brodo che si <strong>la</strong>scerà bollire f<strong>in</strong>o a ché non assumerà<br />

una consistenza cremosa. Si mette nuovamente l’anguil<strong>la</strong>, si aggiunge un<br />

altro po’ di brodo e si term<strong>in</strong>a <strong>la</strong> cottura».<br />

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NIBBIANO<br />

LOCANDA TRATTORIA CESARINA<br />

Indirizzo: Via Romagnoli, 31 - Trevozzo - Nibbiano<br />

In sa<strong>la</strong>: Cesar<strong>in</strong>a Groppi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Renato Groppi<br />

Telefono: 0523 998301 - Fax: 0523 733070<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: venerdì<br />

Periodo di ferie: dal 26 dicembre all’ultimo lunedì di gennaio<br />

Numero di coperti: 90<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli di<br />

ricotta e sp<strong>in</strong>aci, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, tagliatelle ai funghi<br />

porc<strong>in</strong>i, coppa di maiale al forno, trippa alle verdure, anatra al forno,<br />

polenta e c<strong>in</strong>ghiale, polenta e coniglio, brasato di manzo, buss<strong>la</strong>n, crostate<br />

fatte <strong>in</strong> casa.<br />

Una bel<strong>la</strong> parete bianca <strong>in</strong>corniciata da un trompe l’oeil con motivi di<br />

tralci di vite; da qui si accede al<strong>la</strong> Locanda Trattoria Cesar<strong>in</strong>a che i coniugi<br />

Groppi conducono dal ’61. Da qualche anno è il figlio Renato che si occupa<br />

dell’andamento del locale, ma il dom<strong>in</strong>io delle cuc<strong>in</strong>e è sempre solidamente<br />

<strong>in</strong> mano al<strong>la</strong> mamma Cesar<strong>in</strong>a. Inutile dire che l’accoglienza è familiare,<br />

le pietanze sono deliziose e preparate con il rigore di una volta. Gli<br />

ambienti, semplici e ben curati, danno un’idea di solidità, di affidabilità.<br />

Inoltre piace sapere che, <strong>in</strong> queste stesse sale, i viaggiatori soggiornavano<br />

già secoli fa, <strong>in</strong> transito sul<strong>la</strong> strada che portava a Genova.<br />

Il consiglio di Cesar<strong>in</strong>a Groppi<br />

«La trippa è un po’ noiosa da pulire ma, una volta cuc<strong>in</strong>ata, è proprio<br />

buona. Noi <strong>la</strong> mettiamo tagliata a listarelle, quando è già stata a bollire<br />

per una mezz’ora, <strong>in</strong> un soffritto fatto con sedano, cipol<strong>la</strong>, aglio, alloro<br />

e pomodoro; si aggiunge qu<strong>in</strong>di brodo e fagioli, se secchi messi a bagno<br />

<strong>la</strong> sera prima, e un po’ di v<strong>in</strong>o bianco secco; deve sobbollire per 4 ore.<br />

Quando è pronta si spolvera di formaggio grattugiato».<br />

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PIANELLO VAL TIDONE<br />

TRATTORIA CHIARONE<br />

Indirizzo: Località Chiaroni – Pianello Val Tidone<br />

In sa<strong>la</strong>: V<strong>in</strong>cenz<strong>in</strong>a Mondonico e col<strong>la</strong>boratori<br />

In cuc<strong>in</strong>a: V<strong>in</strong>cenz<strong>in</strong>a Mondonico e col<strong>la</strong>boratori<br />

Telefono: 0523 998311 - Fax: 0523 998311<br />

www.trattoriachiarone.it - <strong>in</strong>fo@trattoriachiarone.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì<br />

Periodo di ferie: variabile<br />

Numero di coperti: 60 all’<strong>in</strong>terno e 50 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali tranne American Express<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, gnocco fritto,<br />

panzerotti, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, tortelli al burro e salvia, pisarei e faso’,<br />

tagliol<strong>in</strong>i con porc<strong>in</strong>i, spugno<strong>la</strong>ta, bolliti misti, arrosti misti, c<strong>in</strong>ghiale <strong>in</strong><br />

umido, selvagg<strong>in</strong>a con polenta (su prenotazione), buss<strong>la</strong>n, sbrisolona,<br />

crostata di prugne.<br />

La frazione di Chiaroni, appena sopra a Pianello, è una delle deliziose<br />

località che costel<strong>la</strong>no <strong>la</strong> Val Tidone. Qui V<strong>in</strong>cenz<strong>in</strong>a Mondonico conduceva,<br />

f<strong>in</strong>o a qualche anno fa, un’affermata trattoria che improvvisamente rimase<br />

chiusa. I clienti, ormai affezionati, non si sono arresi e hanno <strong>in</strong>sistito<br />

f<strong>in</strong>o a che V<strong>in</strong>cenz<strong>in</strong>a è ritornata, energica come prima. In un altro locale<br />

certo, un vecchio edificio dell’Ottocento proprio di fronte al precedente,<br />

ma f<strong>in</strong>almente si sono riviste le sue ghiotte portate, i suoi piatti succulenti<br />

preparati secondo <strong>la</strong> tradizione del luogo e con i prodotti di stagione.<br />

Il consiglio di V<strong>in</strong>cenz<strong>in</strong>a Mondonico<br />

«Il <strong>la</strong>certo di vitello (una parte del magatello) si fa roso<strong>la</strong>re <strong>in</strong> olio<br />

extraverg<strong>in</strong>e e aglio; aggiungiamo 2 bicchieri di v<strong>in</strong>o bianco e, quando è<br />

evaporato, circa 2 chili di cipolle bianche, bacche di g<strong>in</strong>epro, un trito di<br />

aromi, sale e un po’ di dado. Fuoco lento per un’ora e mezza qu<strong>in</strong>di si<br />

frul<strong>la</strong>no le cipolle con un po’ di peperonc<strong>in</strong>o. Si taglia a fette <strong>la</strong> carne e<br />

si serve con <strong>la</strong> salsa ottenuta».<br />

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PIOZZANO<br />

TRATTORIA SAN GABRIELE<br />

Indirizzo: Strada San Gabriele, 16 - Piozzano<br />

In sa<strong>la</strong>: Gianmario Achilli<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Antonel<strong>la</strong> e Crist<strong>in</strong>a Civardi con <strong>la</strong> mamma<br />

Telefono: 0523 979233 - Fax: 0523 979233<br />

www.trattoriasangabriele.it - <strong>in</strong>fo@trattoriasangabriele.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì<br />

Periodo di ferie: una qu<strong>in</strong>dic<strong>in</strong>a a gennaio e una ad agosto<br />

Numero di coperti: 110 <strong>in</strong> due sale<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 22<br />

Carte di credito: Visa, Cartasì<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torta fritta,<br />

tortelli di ricotta e sp<strong>in</strong>aci, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, panzerotti,<br />

arrosti misti, selvagg<strong>in</strong>a, sa<strong>la</strong>me cotto, carne al<strong>la</strong> griglia, torta di mele,<br />

crostate di marmel<strong>la</strong>ta, sbrisolona, dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />

Piozzano si trova <strong>in</strong> piena Val Luretta, lussureggiante di boschi e di vigneti<br />

e dall’aria fresca e frizzante. A San Gabriele, una frazione di Piozzano,<br />

si trova l’omonima osteria, di aspetto rustico ma da cui traspare un’assidua<br />

cura dei partico<strong>la</strong>ri: un segnaposto delicato, il menu accurato, un<br />

centrotavo<strong>la</strong> fatto con verdure e spezie di stagione. Antonel<strong>la</strong> e Crist<strong>in</strong>a<br />

Civardi, al<strong>la</strong> quarta generazione di una d<strong>in</strong>astia di ristoratori, sono ben<br />

consce del valore che hanno le loro pietanze: sempre rigorosamente fatte<br />

<strong>in</strong> casa, preferibilmente con le ricette di famiglia, e con <strong>in</strong>gredienti di<br />

stagione.<br />

Il consiglio di Crist<strong>in</strong>a Civardi<br />

«Per <strong>la</strong> preparazione dei nostri arrosti usiamo ancora il <strong>la</strong>rdatoio, uno<br />

strumento ormai <strong>in</strong> disuso che trasporta una strisciol<strong>in</strong>a di <strong>la</strong>rdo all’<strong>in</strong>terno<br />

del<strong>la</strong> carne. L’arrosto, di manzo o di vitello, viene così <strong>la</strong>rdel<strong>la</strong>to e, dopo<br />

essere stato steccato, fatto roso<strong>la</strong>re su tutti i <strong>la</strong>ti. Una volta che ha preso<br />

colore, si aggiunge del brodo di verdure, e si term<strong>in</strong>a <strong>la</strong> cottura. La<br />

<strong>la</strong>rdel<strong>la</strong>tura impedisce al<strong>la</strong> carne di asciugarsi».<br />

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PONTE DELL’OLIO<br />

LOCANDA DEI CACCIATORI<br />

Indirizzo: Località Mistadello - Castione - Ponte dell’Olio<br />

In sa<strong>la</strong>: Piero e Sergio Montanari e Marco Biolcati<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Raffaele Somma e Giusepp<strong>in</strong>a Car<strong>in</strong>i<br />

Telefono: 0523 875105 - Fax: 0523 876234<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: mercoledì<br />

Periodo di ferie: dal 10 al 30 gennaio<br />

Numero di coperti: 330 all’<strong>in</strong>terno e 120 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, pisarei e<br />

faso’, tortelli di erbette, ravioli <strong>in</strong> brodo, funghi porc<strong>in</strong>i impanati e fritti,<br />

coppa di maiale al forno, brasati di c<strong>in</strong>ghiale, selvagg<strong>in</strong>a, bistecca di<br />

cavallo, grana padano, crostata di prugne, buss<strong>la</strong>n, noc<strong>in</strong>o, bargnol<strong>in</strong>o.<br />

Un grande locale arredato rusticamente, sempre affol<strong>la</strong>to ma con una<br />

gestione impeccabile; mai un’attesa più lunga del dovuto, mai una<br />

trascuratezza e un servizio solerte, cortese. I clienti sono affezionati e<br />

ritornano costantemente - ovvio, con queste premesse - ma anche perché<br />

vi trovano diverse prelibatezze a base di funghi porc<strong>in</strong>i appena raccolti<br />

sulle coll<strong>in</strong>e dei d<strong>in</strong>torni. E dal menu non mancano i grandi c<strong>la</strong>ssici del<strong>la</strong><br />

cuc<strong>in</strong>a piacent<strong>in</strong>a annaffiati da ottimi v<strong>in</strong>i locali. Nei periodi caldi si può<br />

pranzare nel giard<strong>in</strong>o, all’aperto, ed è un piacere immergersi <strong>in</strong> questa<br />

frescura.<br />

Il consiglio di Raffaele Somma<br />

«Per preparare <strong>la</strong> coppa arrosto si procede così: <strong>la</strong> coppa fresca va sa<strong>la</strong>ta<br />

con sale grosso e fatta roso<strong>la</strong>re su ogni <strong>la</strong>to con olio e rosmar<strong>in</strong>o; si fa<br />

sfumare con del v<strong>in</strong>o bianco e si mette al forno con un po’ di verdure,<br />

come sedano, carota e cipol<strong>la</strong>; deve restare <strong>in</strong> forno per circa tre ore.<br />

Qu<strong>in</strong>di si setacciano le verdure, si fanno legare con un po’ di far<strong>in</strong>a e il<br />

sugo rimasto; si ricopre <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e <strong>la</strong> coppa a fette».<br />

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RISTORANTE RIVA<br />

PONTE DELL’OLIO<br />

Indirizzo: Via Riva, 16 - Ponte dell’Olio<br />

In sa<strong>la</strong>: Maurizio Rossi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Car<strong>la</strong> Aradelli<br />

Telefono: 0523 875193 - Fax: 0523 871168<br />

www.ristoranteriva.it - <strong>in</strong>fo@ristoranteriva.it - ardelli.car<strong>la</strong>@libero.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: il lunedì tutto il giorno, il martedì a mezzogiorno<br />

Periodo di ferie: variabili<br />

Numero di coperti: 30 all’<strong>in</strong>terno e 15 all’esterno<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 40<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i con pasta<br />

fritta, mezzmanag ripiene con carne d’agnello <strong>in</strong> brodo con verdur<strong>in</strong>e,<br />

gnocchi di patate con crema di ortiche, tortelli <strong>in</strong>trecciati di ricotta, agnello<br />

nostrano con prugnoli e polenta secca, faraona farcita alle erbe, petto<br />

d’oca e verdure croccanti, tort<strong>in</strong>o caldo al ciocco<strong>la</strong>to, tort<strong>in</strong>a di amaretti<br />

e mandorle con zabaione al vov e marsa<strong>la</strong>.<br />

Come avevamo anticipato nell’<strong>in</strong>troduzione, <strong>la</strong> presente guida dedica le<br />

proprie segna<strong>la</strong>zioni ai ristoranti che hanno <strong>in</strong> menu pietanze del<strong>la</strong><br />

tradizione gastronomica piacent<strong>in</strong>a, qu<strong>in</strong>di accanto ad osterie e trattorie<br />

si trovano anche grandi ristoranti b<strong>la</strong>sonati, proprio come il Riva di Ponte<br />

dell’Olio, segna<strong>la</strong>to dalle migliori guide gastronomiche - ed enologiche -<br />

d’Italia. Un luogo dove <strong>la</strong> grande confidenza con le ricette tradizionali<br />

locali consente di sperimentare sapienti varianti, ovviamente eseguite con<br />

estrema maestria. Un luogo dove <strong>la</strong> cant<strong>in</strong>a racchiude, oltre ad una<br />

eccellente selezione di v<strong>in</strong>i dei Colli Piacent<strong>in</strong>i, anche diverse cent<strong>in</strong>aia di<br />

etichette nazionali ed estere. L’ambiente è elegante, senza eccessi o c<strong>la</strong>mori.<br />

Il consiglio di Car<strong>la</strong> Aradelli<br />

«La mia cuc<strong>in</strong>a è fatta con prodotti molto comuni, che fanno parte del<strong>la</strong><br />

nostra cultura, delle nostre radici. Uno dei piatti che sono piaciuti di più<br />

<strong>la</strong> scorsa stagione era partito da una semplice patata dentro a cui abbiamo<br />

messo germogli di ortica e un pezzo di salsiccia; l’abbiamo poi ricoperta<br />

di fonduta e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e di fili di porro fritti. Un piatto colorato, fatto con ciò<br />

che era disponibile sul mercato <strong>in</strong> quel<strong>la</strong> stagione».<br />

92


RIVERGARO<br />

ANTICA TRATTORIA BELLARIA<br />

Indirizzo: Via Genova, 88 (SS.45) - Rivergaro<br />

In sa<strong>la</strong>: Daniele, Andrea, Sara e Mar<strong>in</strong>a Merl<strong>in</strong>i<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Maurizio Merl<strong>in</strong>i<br />

Telefono: 0523 958612 - Fax: 0523 958612 - merl<strong>in</strong>isara@libero.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorni di chiusura: lunedì e martedì<br />

Periodo di ferie: il mese di gennaio<br />

Numero di coperti: 100 all’<strong>in</strong>terno e 25 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torta fritta,<br />

tortelli al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i pasticciati, anatra al forno,<br />

picco<strong>la</strong> di cavallo, tast (tasca ripiena), buss<strong>la</strong>n, crostate fatte <strong>in</strong> casa.<br />

I fratelli Daniele e Maurizio Merl<strong>in</strong>i provengono da esperienze di<br />

ristorazione <strong>in</strong>ternazionale; forti di queste competenze e del<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione<br />

delle figlie, gestiscono già da anni <strong>la</strong> Bel<strong>la</strong>ria con ottimi risultati. Il locale<br />

viene condotto con grande professionalità e accuratezza ma con quel tocco<br />

di familiarità che piace tanto e <strong>in</strong>fatti i clienti tornano fedelmente, che<br />

siano Piacent<strong>in</strong>i oppure che provengano dalle vic<strong>in</strong>e regioni. Le pietanze<br />

che arrivano <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> sono frutto di una accurata selezione e sono<br />

preparate con prodotti di stagione nel solco dei dettami del<strong>la</strong> tradizione<br />

locale; <strong>la</strong> carta dei v<strong>in</strong>i annovera tutto il meglio del<strong>la</strong> produzione piacent<strong>in</strong>a.<br />

Il consiglio di Maurizio Merl<strong>in</strong>i<br />

«I c<strong>la</strong>ssici anol<strong>in</strong>i piacent<strong>in</strong>i - preparati con il ripieno di carni di manzo,<br />

vitello e maiale stracotti e con formaggio a grana, pane grattugiato e il<br />

sugo dello stracotto - anziché <strong>in</strong> brodo si possono preparare pasticciati.<br />

Una volta sbollentati <strong>in</strong> acqua si fanno saltare <strong>in</strong> un sugo a base di funghi<br />

porc<strong>in</strong>i e pomodoro, qu<strong>in</strong>di messi <strong>in</strong> forno giusto il tempo per farli<br />

asciugare».<br />

93


RIVERGARO<br />

RISTORANTE ALBERGO LA SOSTA DEL RE<br />

Indirizzo: Via Roma, 1 - Rivergaro<br />

In sa<strong>la</strong>: Andrea Passaglia<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Teresa Mazzocchi<br />

Telefono: 0523 958677 - Fax: 0523 953295<br />

www.<strong>la</strong>sostadelre.it - <strong>la</strong>sostadelre@t<strong>in</strong>.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: mercoledì<br />

Periodo di ferie: non contemp<strong>la</strong>te<br />

Numero di coperti: 80 all’<strong>in</strong>terno e 60 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />

Carte di credito: American Express, Mastercard, Visa<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, pisarei e<br />

faso’, tortelli c<strong>la</strong>ssici piacent<strong>in</strong>i, anol<strong>in</strong>i del<strong>la</strong> tradizione, tagliatelle ai<br />

funghi porc<strong>in</strong>i freschi, passatelli al<strong>la</strong> Bettolese, brasati con polenta (<strong>in</strong><br />

<strong>in</strong>verno), trippa al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, picco<strong>la</strong> di cavallo, bolliti misti, arrosti<br />

misti, buss<strong>la</strong>n, crostate fatte <strong>in</strong> casa, dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />

I soci Pippo Stampanoni e Enrico Masnata, nel febbraio del 2005, hanno<br />

riaperto quel<strong>la</strong> che un tempo era <strong>la</strong> locanda del paese: un piccolo albergo<br />

con 11 stanze e un piacevole ristorante. Vecchi locali rustici, che risalgono<br />

all’Ottocento, nuovi arredi e una politica che si riassume nel voler dare<br />

ai clienti un ottimo rapporto qualità/prezzo. Ampio spazio è stato dato<br />

alle pietanze e ai v<strong>in</strong>i del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a, tanto che i tito<strong>la</strong>ri hanno<br />

voluto creare una rassegna appositamente dedicata che si svolge nel periodo<br />

<strong>in</strong>vernale e si <strong>in</strong>tito<strong>la</strong> “giovedì a cena con i tipici”; nel corso di ogni serata<br />

viene proposta una pietanza scelta tra le tante del<strong>la</strong> ricca gastronomia del<br />

territorio.<br />

Il consiglio di Teresa Mazzocchi<br />

«I passatelli si fanno con una parte di pane grattugiato, scottato con un<br />

po’ di brodo, una parte di formaggio a grana e una cucchiaiata di far<strong>in</strong>a;<br />

si aggiustano di sale e si mettono nell’attrezzo apposito (uno schiacciapatate<br />

con i fori poco più grossi). I passatelli che ne escono vanno gettati nel<br />

brodo bollente e, quando vengono a gal<strong>la</strong>, sono pronti. Vanno serviti con<br />

una spolverata di formaggio».<br />

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RIVERGARO<br />

RISTORANTE CAFFE’ GRANDE - SUGÖ<br />

Indirizzo: Piazza Paolo, 8 - Rivergaro<br />

In sa<strong>la</strong>: Fabrizio Bertuzzi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Betti Bertuzzi<br />

Telefono: 0523 958524 - Fax: 0523 958524 - www.caffegrande.it<br />

Orari di apertura: a mezzogiorno solo su prenotazione e sera<br />

Giorno di chiusura: martedì<br />

Periodo di ferie: <strong>in</strong> parte nel mese di gennaio e <strong>in</strong> parte a settembre<br />

Numero di coperti: 50 all’<strong>in</strong>terno e 40 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 27<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali tranne American Express<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, giard<strong>in</strong>iera,<br />

tortelli di ricotta, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, st<strong>in</strong>co di vitello, bolliti<br />

misti, cacciagione, arrosto di vitello, grana padano, robio<strong>la</strong>, pecor<strong>in</strong>o del<br />

Monte Cerro, zabaione con le fragole, crostate di frutta, sbrisolona,<br />

semifreddo al croccante.<br />

L’<strong>in</strong>segna dice Ristorante Caffè Grande ma i Piacent<strong>in</strong>i che amano mangiare<br />

bene lo conoscono come Sugö, soprannome del padre degli attuali gestori<br />

Betti e Fabrizio Bertuzzi. Si trova proprio <strong>in</strong> centro a Rivergaro ed è un<br />

locale storico, gestito dal<strong>la</strong> stessa famiglia Bertuzzi f<strong>in</strong> dal 1875, <strong>in</strong> cui è<br />

difficile trovare posto a meno di avere prenotato per tempo. Piacevole<br />

all’<strong>in</strong>terno, con le sue belle sale e salette dai soffitti a volta, e all’aperto,<br />

d’estate con pochi tavoli racchiusi da una picco<strong>la</strong> siepe. I piatti che<br />

arrivano <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> sono quelli del<strong>la</strong> tradizione locale ma c’è spazio anche<br />

per qualche gustosa rivisitazione e, prenotando per tempo, si può gustare<br />

un’ottima burtle<strong>in</strong>a.<br />

Il consiglio di Betti Bertuzzi<br />

«Per <strong>la</strong> nostra giard<strong>in</strong>iera, ogni tre chili di verdura (sedano, carote,<br />

cavolfiori, f<strong>in</strong>occhi, fagiol<strong>in</strong>i, peperoni e cipoll<strong>in</strong>e borettane) mettiamo un<br />

litro e mezzo di aceto di v<strong>in</strong>o bianco, 200 gr di olio, 200 gr di zucchero e<br />

200 di sale. Quando olio e aceto bollono, si aggiungono sale e zucchero e<br />

<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e le verdure, per non più di 15 m<strong>in</strong>uti. Si mettono qu<strong>in</strong>di nei vasi<br />

<strong>in</strong>sieme al loro liquido, si chiudono ermeticamente e vanno consumate<br />

entro un mese».<br />

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RIVERGARO<br />

RISTORANTE OLYMPIA<br />

Indirizzo: Strada Statale 45, 102 - Niviano - Rivergaro<br />

In sa<strong>la</strong>: Liliana Cass<strong>in</strong>elli<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Nilde Cass<strong>in</strong>elli e Adel<strong>in</strong>a Mozzi<br />

Telefono: 0523 957608 - Fax: 0523 957608 - www.ristoranteolympia.it<br />

Orari di apertura: a mezzogiorno; <strong>la</strong> sera solo su prenotazione<br />

Giorno di chiusura: martedì<br />

Periodo di ferie: <strong>in</strong> agosto<br />

Numero di coperti: 400<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 23<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, pisarei e<br />

faso’, tortelli, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, gnocchetti <strong>in</strong> salsa di grana padano, cervo<br />

con castagne, arrosti misti, filetto alle erbe con patate e rosmar<strong>in</strong>o, coppa<br />

al forno, grana padano, sbrisolona, buss<strong>la</strong>n, crostate fatte <strong>in</strong> casa, liquori<br />

di noc<strong>in</strong>o e bargnol<strong>in</strong>o.<br />

L’Olympia rappresenta il più c<strong>la</strong>ssico dei ristoranti: pareti chiare, massicce<br />

sedie <strong>in</strong> legno come quelle di una volta, bianche tovaglie e fiori <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong><br />

così piacevoli e rassicuranti. Un accogliente ristorante che si trova <strong>in</strong> un<br />

punto strategico del<strong>la</strong> Val Trebbia, all’<strong>in</strong>crocio con <strong>la</strong> strada che porta al<br />

borgo di Grazzano Visconti, meta dei tanti turisti che si riversano nel<br />

Piacent<strong>in</strong>o. Oggi a gestire il ristorante ci sono Nilde e Liliana Cass<strong>in</strong>elli,<br />

ma ogni tanto ai fornelli c’è anche <strong>la</strong> loro mamma Adel<strong>in</strong>a Mozzi che, f<strong>in</strong><br />

dagli anni Settanta, ha viziato tanti golosi con i suoi manicaretti improntati<br />

al<strong>la</strong> gastronomia del territorio.<br />

Il consiglio di Nilde Cass<strong>in</strong>elli<br />

«Si può fare un delizioso e semplice sugo per gli gnocchi a base di formaggio<br />

a grana. Gli gnocchi, che devono essere lisci (privi delle solite scana<strong>la</strong>ture<br />

ottenute con i rebbi del<strong>la</strong> forchetta), una volta cotti <strong>in</strong> acqua vanno fatti<br />

saltare <strong>in</strong> una salsa ottenuta con burro e brodo di carne; dopo essere stati<br />

tolti dal fuoco si cospargono formaggio a grana grattugiato <strong>in</strong> abbondanza<br />

e un po’ di scaglie di grana».<br />

96


RIVERGARO<br />

TRATTORIA LA PIEVE<br />

Indirizzo: S.P. di Gossolengo, 33 - Pieve Dugliara - Rivergaro<br />

In sa<strong>la</strong>: Cristian Lertora<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Piera Libé<br />

Telefono: 0523 956728 - Fax: 0523 956728<br />

Orari di apertura: dalle 6,00 alle 24,00<br />

Giorno di chiusura: martedì<br />

Periodo di ferie: <strong>in</strong> febbraio e <strong>in</strong> ottobre<br />

Numero di coperti: 100 all’<strong>in</strong>terno e 70 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torta fritta,<br />

giard<strong>in</strong>iera, tortelli di ricotta, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, chicche<br />

del<strong>la</strong> nonna, fettucc<strong>in</strong>e al brasato di manzo, bollito di manzo, lepre e<br />

c<strong>in</strong>ghiale con polenta, trippa al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, picco<strong>la</strong> di cavallo, tagliata<br />

di cavallo, merluzzo con cipol<strong>la</strong>, crostate fatte <strong>in</strong> casa, sbrisolona.<br />

Cristian Lertora, figlio di ristoratori, ha aperto il locale già da qualche<br />

anno ed è riuscito a farlo diventare punto di riferimento non solo per<br />

pranzi e cene ma anche per gustose merende a base di salumi e formaggi.<br />

La trattoria, che si trova <strong>in</strong> un’ottima posizione, è semplice, piacevole e<br />

richiama le osterie di una volta. Tutti i piatti che vengono portati <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong><br />

vengono eseguiti secondo le regole del<strong>la</strong> tradizione locale e sono fatti<br />

seguendo i ritmi delle stagioni. La cant<strong>in</strong>a annovera una buona selezione<br />

di etichette del territorio e anche di v<strong>in</strong>i nazionali.<br />

Il consiglio di Cristian Lertora<br />

«La prepariamo solo nel<strong>la</strong> stagione fredda, ma <strong>la</strong> nostra lepre è tanto<br />

semplice quanto gustosa. Viene semplicemente messa <strong>in</strong> forno, tagliata <strong>in</strong><br />

due parti, con un letto di verdure di stagione, tra cui carote, sedano e<br />

cipol<strong>la</strong>; un po’ di alloro e una generosa <strong>in</strong>naffiata di v<strong>in</strong>o bianco e poi si<br />

<strong>in</strong>forna per almeno un’ora e mezza. Term<strong>in</strong>ata <strong>la</strong> cottura è bene <strong>la</strong>sciar<strong>la</strong><br />

<strong>in</strong> forno spento ancora un po’ così non si asciuga».<br />

97


ROTTOFRENO<br />

ANTICA TRATTORIA BRAGHIERI<br />

Indirizzo: Località Centora, 21 - Rottofreno<br />

In sa<strong>la</strong>: Liana Capelli<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Floriana Braghieri<br />

Telefono: 0523 781123 - Fax: 0523 781123<br />

Orari di apertura: a mezzogiorno tutti i giorni; il venerdì e il sabato anche<br />

<strong>la</strong> sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì<br />

Periodo di ferie: <strong>la</strong> prima qu<strong>in</strong>dic<strong>in</strong>a di gennaio e dal 25 luglio al 25 agosto<br />

Numero di coperti: 100<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli di<br />

ricotta, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, tagliatelle fatte <strong>in</strong> casa, coppa<br />

arrosto, sa<strong>la</strong>me cotto, stracotto di as<strong>in</strong><strong>in</strong>a, c<strong>in</strong>ghiale al<strong>la</strong> cacciatora,<br />

crostata fatta <strong>in</strong> casa, dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />

Quel<strong>la</strong> dei Braghieri è una storica trattoria del posto: Silvio Braghieri <strong>la</strong><br />

aprì nel 1921, oggi <strong>la</strong> tradizione cont<strong>in</strong>ua con i suoi discendenti. Le pietanze<br />

che arrivano <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong>, come le torte o i dolci al cucchiaio, spesso vengono<br />

preparate da Floriana Braghieri con le stesse ricette che usava <strong>la</strong> nonna.<br />

Può darsi che siano leggermente rivisitate, rese più leggere, più consone<br />

al<strong>la</strong> moderna alimentazione, ma <strong>in</strong>gredienti e procedimento rimangono i<br />

medesimi di una volta. Anche sul<strong>la</strong> scelta degli <strong>in</strong>gredienti non si transige:<br />

viene rispettato il ritmo delle stagioni: i funghi e re<strong>la</strong>tivi <strong>in</strong>t<strong>in</strong>goli ci saranno<br />

solo quando è il periodo, <strong>la</strong> cacciagione anche. Le sale, arredate con<br />

semplicità, sono accoglienti e serene.<br />

Il consiglio di Floriana Braghieri<br />

«Per cuc<strong>in</strong>are le carni al<strong>la</strong> cacciatora occorre un buon v<strong>in</strong>o rosso - andrà<br />

bene un tipo più chiaro per il c<strong>in</strong>ghiale, mentre è preferibile un v<strong>in</strong>o più<br />

corposo per l’as<strong>in</strong><strong>in</strong>a - che andrà a ricoprire <strong>la</strong> carne unita a sedano,<br />

carota, cipol<strong>la</strong>, aglio, un po’ di prezzemolo e passata di pomodoro. La<br />

cottura, molto lenta, cambia secondo <strong>la</strong> grandezza del pezzo; <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e si<br />

setaccia il sugo e si utilizza per ricoprire le carni».<br />

98


ROTTOFRENO<br />

TRATTORIA RISTORANTE LA NOCE<br />

Indirizzo: Via Agazzano, 140 - Frazione Noce di San Nicolò - Rottofreno<br />

In sa<strong>la</strong>: Enrico Tagliafichi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Francesco e Mercede Tagliafichi<br />

Telefono: 0523 768738 - Fax: 0523 764339<br />

www.trattoria<strong>la</strong>noce.it - <strong>in</strong>fo@trattoria<strong>la</strong>noce.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì tutto il giorno; domenica e martedì solo di sera<br />

Periodo di ferie: una settimana a f<strong>in</strong>e dicembre e tre settimane ad agosto<br />

Numero di coperti: 150<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 23<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici e tradizionali piacent<strong>in</strong>i,<br />

bucat<strong>in</strong>i bobbiesi al ragù di cervo, tortelli al burro e salvia, pisarei e faso’,<br />

ravioli <strong>in</strong> brodo, panzerotti <strong>in</strong> terr<strong>in</strong>a, arrosti misti, picco<strong>la</strong> di manzo,<br />

trippa al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, bolliti misti, anatra alle mele, faraona disossata<br />

farcita alle verdure, costolette di agnello al timo, tagliere di formaggi,<br />

crostata del<strong>la</strong> casa, dolci al cucchiaio del<strong>la</strong> casa.<br />

Risale al 1910 l’apertura di questa storica trattoria; allora furono i<br />

Tagliafichi ad <strong>in</strong>augurar<strong>la</strong>, oggi sono ancora i loro discendenti, Enrico,<br />

Francesco e Mercede, a gestir<strong>la</strong>. Frutto di una conduzione attenta, La<br />

Noce è un locale che cambia completamente a seconda degli orari: a<br />

mezzogiorno prevale una cliente<strong>la</strong> d’affari; al<strong>la</strong> sera si cena al<strong>la</strong> carta. In<br />

questo ambiente familiare e gentile si possono trovare diverse delle pietanze<br />

tradizionali piacent<strong>in</strong>e accompagnate da una carta dei v<strong>in</strong>i che, oltre ad<br />

una buona selezione di v<strong>in</strong>i locali, annovera anche diverse etichette<br />

regionali. La recente ristrutturazione dell’edificio, <strong>la</strong> completa<br />

climatizzazione delle sale, il vasto parcheggio danno l’idea dell’efficienza<br />

del servizio prestato.<br />

Il consiglio di Mercede Tagliafichi<br />

«La pasta che ricopre i panzerotti è una sorta di crêpes fatta con <strong>la</strong>tte,<br />

far<strong>in</strong>a, uova, noce moscata e sale che va fritta <strong>in</strong> padel<strong>la</strong>. Sul<strong>la</strong> crêpes<br />

così ottenuta si spalma un’amalgama di ricotta, uova, sp<strong>in</strong>aci, noce moscata<br />

e sale; a piacere si può aggiungere una cucchiaiata di besciamel<strong>la</strong> che, a<br />

mio parere, conferisce morbidezza. Si arroto<strong>la</strong> <strong>la</strong> crêpes, si taglia a tocchetti<br />

di un paio di centimetri e si <strong>in</strong>forna <strong>in</strong> terr<strong>in</strong>e».<br />

99


SAN GIORGIO PIACENTINO<br />

ANTICA TRATTORIA DEL CACCIATORE<br />

Indirizzo: Località Tol<strong>la</strong>ra, 14 - San Giorgio Piacent<strong>in</strong>o<br />

In sa<strong>la</strong>: Antonio Bias<strong>in</strong>i<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Manue<strong>la</strong> Chiesa<br />

Telefono: 0523 530127 - Fax: 0523 530127<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì<br />

Periodo di ferie: variabili<br />

Numero di coperti: 180 all’<strong>in</strong>terno e 100 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 22<br />

Carte di credito: non contemp<strong>la</strong>te<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, chisol<strong>in</strong>i,<br />

torte sa<strong>la</strong>te, tortelli di ricotta, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, chicche<br />

del<strong>la</strong> nonna, nidi di rond<strong>in</strong>e, bolliti misti, arrosti misti, grigliate miste,<br />

st<strong>in</strong>co di vitello al forno, lepre, capriolo e c<strong>in</strong>ghiale con polenta, grana<br />

padano, crostate di frutta, semifreddi fatti <strong>in</strong> casa.<br />

Una trattoria con almeno mezzo secolo di storia alle spalle, semplice,<br />

familiare, “casereccia” come <strong>la</strong> def<strong>in</strong>isce <strong>la</strong> sua proprietaria, Manue<strong>la</strong><br />

Chiesa. C’è il bar, come <strong>in</strong> tutte le trattorie di paese che si rispett<strong>in</strong>o, ci<br />

sono due sale, il cam<strong>in</strong>o acceso <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno e il giard<strong>in</strong>o per le calde serate<br />

estive. Le pietanze che arrivano <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> sono quelle del<strong>la</strong> tradizione<br />

locale; ovviamente cambiano <strong>in</strong> s<strong>in</strong>tonia con il passaggio delle stagioni;<br />

ovviamente c’è spazio anche per qualche piatto non esattamente tipico<br />

ma fatto <strong>in</strong> casa e con <strong>in</strong>gredienti buoni e freschi. Un locale col<strong>la</strong>udato,<br />

piacevole e senza tanti fronzoli.<br />

Il consiglio di Manue<strong>la</strong> Chiesa<br />

«Con <strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssica sfoglia che facciamo anche per i tortelli piacent<strong>in</strong>i, ma<br />

un po’ più spessa, prepariamo i nidi di rond<strong>in</strong>e. Sul<strong>la</strong> sfoglia si stende<br />

uno strato di besciamel<strong>la</strong>, uno di font<strong>in</strong>a e uno di prosciutto cotto; si<br />

arroto<strong>la</strong> <strong>la</strong> sfoglia e si taglia a tocchetti di un centimetro circa. Si mettono<br />

poi distesi su una teglia imburrata e si <strong>la</strong>sciano grat<strong>in</strong>are al forno».<br />

100


OSTERIA DEL SOLE<br />

TRAVO<br />

Indirizzo: Piazza Vittorio Veneto, 15 - Travo<br />

In sa<strong>la</strong>: Lucia Zacconi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Alfreda Anselmi<br />

Telefono: 0523 950102 - Fax: 0523 950503 - www.ostsole.it - <strong>in</strong>fo@ostsole.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: mercoledì<br />

Periodo di ferie: variabili<br />

Numero di coperti: 50 all’<strong>in</strong>terno e 40 all’aperto nel cortile di dentro<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: Visa, Mastercard, American Express<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, burtle<strong>in</strong>a,<br />

pisarei e faso’, tortelli di ricotta, tortelli di zucca, panzerotti, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong><br />

brodo, faraona arrosto, coppa arrosto, st<strong>in</strong>co di maiale al forno, merluzzo<br />

con polenta, c<strong>in</strong>ghiale o lepre con polenta, semifreddo allo zabaione,<br />

crostata, sbrisolona.<br />

Chi, lo scorso anno, si è recato all’Osteria del Sole per cercare <strong>la</strong><br />

rassicurante cuc<strong>in</strong>a di Alfreda Anselmi, avrà avuto una sorpresa: aveva<br />

dato <strong>in</strong> gestione il suo locale. Ora è tornata; le pietanze sono tornate quelle<br />

di una volta; è stato riprist<strong>in</strong>ato l’ord<strong>in</strong>e precedente; del resto l’Osteria<br />

appartiene al<strong>la</strong> sua famiglia da almeno ottant’anni. E <strong>in</strong>fatti, forte di<br />

questa sua appartenenza ad una lunga d<strong>in</strong>astia di ristoratori, <strong>la</strong> tito<strong>la</strong>re<br />

propone i piatti del<strong>la</strong> più c<strong>la</strong>ssica tradizione piacent<strong>in</strong>a; utilizza materie<br />

prime selezionate con cura; stagiona i salumi nel<strong>la</strong> vecchia cant<strong>in</strong>a<br />

sottostante; propone una buona scelta di v<strong>in</strong>i da tutte le valli piacent<strong>in</strong>e<br />

e anche qualche buon v<strong>in</strong>o di altre regioni.<br />

Il consiglio di Alfreda Anselmi<br />

«I tortelli di zucca fatti al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a sono completamente diversi da<br />

quelli mantovani. Il ripieno che viene messo nel<strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssica sfoglia è fatto<br />

con zucca, tagliata e cotta al forno (non <strong>in</strong> acqua perché perde sapore),<br />

schiacciata e mesco<strong>la</strong>ta con formaggio grana grattugiato, sale, un pizzico<br />

di zucchero e un uovo per legare; c’è chi aggiunge ricotta, noi preferiamo<br />

evitare così rimane <strong>in</strong>tatto il sapore del<strong>la</strong> zucca».<br />

101


TRAVO<br />

TRATTORIA BELVEDERE<br />

Indirizzo: Statto di Travo - Travo<br />

In sa<strong>la</strong>: Giorgio Guagn<strong>in</strong>i<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Giorgio Guagn<strong>in</strong>i<br />

Telefono: 0523 958582 - Fax: 0523 953456 - giorgio.guagn<strong>in</strong>i@enter.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì<br />

Periodo di ferie: variabili<br />

Numero di coperti: 65 all’<strong>in</strong>terno e 50 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali tranne D<strong>in</strong>ers<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, burtle<strong>in</strong>a,<br />

anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, pisarei e faso’, tortelli di ricotta al burro e salvia, tortelli<br />

di zucca (<strong>in</strong> stagione), arrosti misti, as<strong>in</strong><strong>in</strong>a o c<strong>in</strong>ghiale con polenta, carne<br />

al<strong>la</strong> griglia, picco<strong>la</strong> di cavallo, brasato al Gutturnio, cacciagione (su<br />

prenotazione), crostate di frutta, sa<strong>la</strong>me di ciocco<strong>la</strong>to, bud<strong>in</strong>o del<strong>la</strong> nonna.<br />

Ad ogni piatto <strong>la</strong> sua stagione. Questa <strong>la</strong> massima di Giorgio Guagn<strong>in</strong>i<br />

che, coadiuvato da alcuni col<strong>la</strong>boratori, si divide tra sa<strong>la</strong> e cuc<strong>in</strong>a del<strong>la</strong><br />

trattoria. I tortelli di zucca, per esempio, si fanno solo nel periodo giusto<br />

e solo quando <strong>la</strong> zucca è dolce; non si troverà un brasato nel<strong>la</strong> stagione<br />

calda. Tanta attenzione nel<strong>la</strong> scelta delle materie prime ma anche tanta<br />

nel conservare le tradizioni locali; addirittura, nel menu il nome di ogni<br />

piatto è scritto <strong>in</strong> italiano e <strong>in</strong> dialetto piacent<strong>in</strong>o; <strong>la</strong> tovaglietta reca una<br />

poesia <strong>in</strong> dialetto di Valente Faust<strong>in</strong>i, poeta piacent<strong>in</strong>o. Di aspetto rustico,<br />

semplice, è un posto piacevole e ri<strong>la</strong>ssante.<br />

Il consiglio di Giorgio Guagn<strong>in</strong>i<br />

«Per accompagnare i salumi <strong>in</strong> alcune zone del Piacent<strong>in</strong>o si preparano<br />

i chisol<strong>in</strong>i, <strong>in</strong> altre <strong>la</strong> burtle<strong>in</strong>a. Noi <strong>la</strong> facciamo con acqua, far<strong>in</strong>a e un<br />

pizzico di sale (altrove si aggiunge anche l’uovo) che devono formare una<br />

pastel<strong>la</strong> omogenea, senza grumi, non troppo densa né troppo liquida. Un<br />

tempo per frigger<strong>la</strong> si usava lo strutto, oggi, per render<strong>la</strong> più digeribile<br />

usiamo olio di semi di arachidi».<br />

102


TRAVO<br />

TRATTORIA PASTORI<br />

Indirizzo: Località Pastori, 14 - Travo<br />

In sa<strong>la</strong>: Andrea Monfasani<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Rita Stornelli<br />

Telefono: 0523 950212 - Fax: 0523 950212<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: giovedì<br />

Periodo di ferie: <strong>in</strong> ottobre<br />

Numero di coperti: 70 all’<strong>in</strong>terno e 80 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 22<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli con<br />

<strong>la</strong> coda, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, tagliatelle al sugo di c<strong>in</strong>ghiale,<br />

selvagg<strong>in</strong>a con polenta (su prenotazione), arrosti misti, bolliti misti, dolci<br />

al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa, crostate di marmel<strong>la</strong>ta fatte <strong>in</strong> casa, sbrisolona.<br />

Dal 1937 a oggi <strong>la</strong> gestione è sempre <strong>la</strong> stessa: tradizionale, con una grande<br />

attenzione al<strong>la</strong> selvagg<strong>in</strong>a e a tutte le maniere per cuc<strong>in</strong>ar<strong>la</strong>. Eppure,<br />

chiunque sia già stato ai Pastori o ne abbia sentito par<strong>la</strong>re, non tra<strong>la</strong>scia<br />

mai di ord<strong>in</strong>are un piatto di tortelli con <strong>la</strong> coda, delicatissimi, che si<br />

sciolgono <strong>in</strong> bocca, o i dolci, semplici eppure così gustosi. La trattoria si<br />

trova ben sopra a Travo, <strong>in</strong> una posizione decisamente piacevole dal punto<br />

di vista paesaggistico; nel<strong>la</strong> bel<strong>la</strong> stagione si possono prendere i pasti<br />

all’aperto sul<strong>la</strong> spettaco<strong>la</strong>re terrazza panoramica.<br />

Il consiglio di Andrea Monfasani<br />

«Per preparare un buon sugo di c<strong>in</strong>ghiale bisogna fare asciugare il pezzo<br />

di carne prescelto con una roso<strong>la</strong>tura; a parte si prepara un pistà ‘d grass<br />

con <strong>la</strong>rdo, alloro, rosmar<strong>in</strong>o e verdure varie ben tritate. Carne e condimento<br />

vanno messi sul fuoco moderato; poi si procede come per uno stracotto.<br />

Quando <strong>la</strong> carne è ben cotta e si sfi<strong>la</strong>ccia bisogna tagliarlo ulteriormente<br />

e, se possibile, passarlo nel tritacarne».<br />

103


VERNASCA<br />

OSTELLO DEGLI ELFI<br />

Indirizzo: Via Agù, 25 - Vezzo<strong>la</strong>cca - Vernasca<br />

In sa<strong>la</strong>: Raffael<strong>la</strong> Per<strong>in</strong>a<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Eleonora Zambianchi e Gianfranco So<strong>la</strong>ri<br />

Telefono: 0523 899011 - Fax: 0523 899109<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì da giugno a settembre; lunedì e martedì da<br />

ottobre a maggio<br />

Periodo di ferie: tutto il mese di febbraio<br />

Numero di coperti: 70 all’<strong>in</strong>terno e 24 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />

Carte di credito: Mastercard e Visa<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli al<strong>la</strong><br />

piacent<strong>in</strong>a, gnocchi di patate, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, nidi di<br />

rond<strong>in</strong>e, picco<strong>la</strong> di cavallo, cotoletta e costata di cavallo, stracotto d’as<strong>in</strong>o,<br />

c<strong>in</strong>ghiale con polenta, sa<strong>la</strong>me cotto, st<strong>in</strong>co di maiale o agnello al forno,<br />

merluzzo fritto con polenta, crostate fatte <strong>in</strong> casa<br />

E’ stato aperto da poco più di un anno l’Ostello degli Elfi, <strong>in</strong> una vecchia<br />

scuo<strong>la</strong> elementare ristrutturata, da tre soci entusiasti del loro <strong>la</strong>voro. In<br />

questo locale, arredato con uno stile rustico, di montagna, con le travi a<br />

vista e le tovaglie verdi, rasserenanti, si preparano prelibatezze d’altri<br />

tempi: il pane, per esempio, viene fatto <strong>in</strong> casa nel forno a legna; le ricette<br />

che si eseguono sono quelle delle nonne; estrema semplicità e buoni<br />

prodotti, preferibilmente di montagna, è <strong>la</strong> rego<strong>la</strong> che vige nelle cuc<strong>in</strong>e.<br />

L’aria fresca e frizzante dell’Appenn<strong>in</strong>o a fare da piacevole contorno.<br />

Il consiglio di Gianfranco So<strong>la</strong>ri<br />

«Uno dei secondi più semplici e prelibati che prepariamo nel forno a legna,<br />

ma si può fare <strong>in</strong> un qualunque forno di casa, è lo st<strong>in</strong>co. Può essere di<br />

maiale o di agnello; <strong>la</strong> carne ovviamente deve venire da un buon fornitore.<br />

Noi lo mettiamo <strong>in</strong> forno <strong>in</strong>naffiato con un buon v<strong>in</strong>o bianco, senza<br />

aggiungere altro. Le carni cuociono così nel loro grasso, vanno solo girate<br />

e ricoperte del grasso che co<strong>la</strong>».<br />

104


VERNASCA<br />

RISTORANTE DA RINO<br />

Indirizzo: Via Fontana, 61 – Bacedasco Basso - Vernasca<br />

In sa<strong>la</strong>: Massimo Quaruffi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Enrico Quaruffi<br />

Telefono: 0523 895149 - Fax: 0523 895149<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: martedì<br />

Periodo di ferie: non contemp<strong>la</strong>to<br />

Numero di coperti: 120 all’<strong>in</strong>terno e 25 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 22<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong><br />

brodo, pisarei e faso’, tortelli di erbette, tortelli di zucca, panzerotti,<br />

tagliatelle, stracotto di as<strong>in</strong><strong>in</strong>a, coppa arrosto, trippa, gambotto, crostate<br />

fatte <strong>in</strong> casa, torta di mandorle, semifreddi fatti <strong>in</strong> casa.<br />

Da R<strong>in</strong>o è uno di quei ristoranti dove, se si ord<strong>in</strong>a per tempo, si può<br />

cenare con <strong>la</strong> “c<strong>la</strong>ssica” maia<strong>la</strong>ta. Ma anche con tutto il resto non si<br />

scherza: i primi sono rigorosamente fatti a mano; i salumi vengono fatti<br />

stagionare direttamente dai fratelli Massimo ed Enrico Quaruffi nelle loro<br />

cant<strong>in</strong>e; i secondi sono quelli del<strong>la</strong> più esemp<strong>la</strong>re tradizione piacent<strong>in</strong>a;<br />

i dolci, soprattutto i semifreddi, sono fatti a mano con le ricette di famiglia:<br />

al<strong>la</strong> frago<strong>la</strong>, al ciocco<strong>la</strong>to o al caffé, quello che importa è provarli.<br />

Il consiglio di Enrico Quaruffi<br />

«Lo stracotto di as<strong>in</strong><strong>in</strong>a si cuc<strong>in</strong>a come un brasato c<strong>la</strong>ssico al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a:<br />

<strong>la</strong> carne, che deve provenire dal posteriore dell’as<strong>in</strong>a, si <strong>la</strong>scia a mar<strong>in</strong>are<br />

<strong>in</strong> v<strong>in</strong>o rosso ed aromi; si fa un buon soffritto; si fa roso<strong>la</strong>re bene <strong>la</strong> carne<br />

e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e si aggiunge pomodoro e v<strong>in</strong>o rosso e si porta a cottura. Noi lo<br />

serviamo con delle fett<strong>in</strong>e di polenta fritta».<br />

105


VERNASCA<br />

RISTORANTE TAVERNA AL CASTELLO<br />

Indirizzo: Via Libertà, 12 – Vigoleno – Vernasca<br />

In sa<strong>la</strong>: Giusepp<strong>in</strong>a Pascale, Raffaello Illica Magr<strong>in</strong>i<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Elsa Butteri<br />

Telefono: 0523 895146 - Fax: 0523 895146<br />

www.vigolenoitaly.com/taverna.html - pisarei@libero.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: martedì<br />

Periodo di ferie: non contemp<strong>la</strong>to<br />

Numero di coperti: 130<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici e tradizionali piacent<strong>in</strong>i,<br />

pisarei e faso’, tortelli di patate ai funghi, fettucc<strong>in</strong>e ai funghi, frittata ai<br />

funghi porc<strong>in</strong>i, vitello al V<strong>in</strong> Santo di Vigoleno, spal<strong>la</strong> di maiale al forno,<br />

c<strong>in</strong>ghiale con polenta, as<strong>in</strong>el<strong>la</strong> stufata, crostata di marmel<strong>la</strong>ta, panna<br />

cotta.<br />

Il Castello di Vigoleno, si sa, è uno dei “borghi più belli d’Italia”; è il<br />

c<strong>la</strong>ssico borgo-castello medievale, arroccato sul<strong>la</strong> sua altura, avvolto dalle<br />

sue mura difensive con torri e bastioni. Proprio all’<strong>in</strong>terno di questo<br />

borgo si trova <strong>la</strong> Taverna al Castello, rustica e piacevole, con tovaglie a<br />

quadretti e tovaglie bianche, pane fragrante <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> da abb<strong>in</strong>are ai più<br />

c<strong>la</strong>ssici salumi piacent<strong>in</strong>i e tutte le proposte del<strong>la</strong> tradizione locale: sughi<br />

o frittate di funghi quando è stagione e poi tutta una sfi<strong>la</strong>ta di primi fatti<br />

rigorosamente <strong>in</strong> casa e morbide carni gustose. Da non perdere i dolci,<br />

fatti a mano, da Giusepp<strong>in</strong>a Pascale.<br />

Il consiglio di Raffaello Illica Magr<strong>in</strong>i<br />

«Quando, a primavera, si trovano i germogli di ortica è possibile preparare<br />

un sugo tanto semplice quanto gustoso. I germogli vanno semplicemente<br />

bolliti, mac<strong>in</strong>ati e messi <strong>in</strong> un <strong>in</strong>t<strong>in</strong>golo d’olio <strong>in</strong> cui è stato fatto scottare<br />

uno spicchio d’aglio. Per <strong>la</strong> pasta, noi usiamo i gigli che hanno una forma<br />

e una consistenza che raccoglie bene il sugo; <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, basta spolverarli di<br />

formaggio grattugiato».<br />

106


VERNASCA<br />

TRATTORIA DA LUIGI<br />

Indirizzo: Via Franch<strong>in</strong>i, 21 - Bacedasco Basso - Vernasca<br />

In sa<strong>la</strong>: Anna Maria Dadomo e Barbara Loschi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Giovanni Berelli e Barbara Loschi<br />

Telefono: 0523 895120 - Fax: 0523 897038<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: venerdì<br />

Periodo di ferie: dal 24 dicembre al 5 gennaio<br />

Numero di coperti: 100 all’<strong>in</strong>terno e 100 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 22<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici e tradizionali piacent<strong>in</strong>i,<br />

tortelli d’erbetta, pisarei e faso’, tortelli di zucca, gnocchi al sugo d’anatra,<br />

anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, tagliatelle ai funghi, punta di vitello, anatra e faraona<br />

arrosto, cotech<strong>in</strong>o e sa<strong>la</strong>me fritto (solo <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno), crostata di marmel<strong>la</strong>ta,<br />

torta di mandorle.<br />

Verde lussureggiante tutt’<strong>in</strong>torno, coll<strong>in</strong>e ricoperte di vigneti e aria limpida.<br />

Questa <strong>la</strong> veduta dal<strong>la</strong> veranda del<strong>la</strong> trattoria Da Luigi; un posto semplice,<br />

una trattoria di campagna, che richiama il sapore di una volta. E il sapore<br />

di una volta hanno anche i piatti che vengono qui cuc<strong>in</strong>ati: niente tendenze<br />

e niente mode ma pietanze cuc<strong>in</strong>ate secondo tradizione che hanno sapori<br />

autentici. Gli stessi salumi, baluardi del<strong>la</strong> tradizione locale, vengono seguiti<br />

attentamente f<strong>in</strong> dal<strong>la</strong> preparazione e poi vengono <strong>la</strong>sciati a stagionare<br />

nelle cant<strong>in</strong>e del<strong>la</strong> trattoria.<br />

Il consiglio di Anna Maria Dadomo<br />

«Per il nostro sugo d’anatra faccio roso<strong>la</strong>re un battuto di cipol<strong>la</strong>, carota<br />

e sedano; aggiungo i pe<strong>la</strong>ti - più dolci del<strong>la</strong> passata - e <strong>la</strong>scio a bollire per<br />

mezz’ora. Metto il petto d’anatra tagliato a pezzetti, un po’ di basilico e<br />

timo e, dopo un’altra mezz’ora, faccio sfumare un bicchiere di v<strong>in</strong>o bianco.<br />

Il sugo è pronto».<br />

107


VIGOLZONE<br />

LE RONDINI OSTERIA<br />

Indirizzo: Strada del<strong>la</strong> Ca’ Matta, 16 - Grazzano Visconti - Vigolzone<br />

In sa<strong>la</strong>: Mirel<strong>la</strong> Bensi e col<strong>la</strong>boratori<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Mirel<strong>la</strong> Bensi e col<strong>la</strong>boratori<br />

Telefono: 0523 879097 - Fax: 0523 879097<br />

www.rond<strong>in</strong>iosteria-grazzano.it - rond<strong>in</strong>i@rond<strong>in</strong>iosteria-grazzano.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì<br />

Periodo di ferie: variabile<br />

Numero di coperti: 250<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, chisol<strong>in</strong>i,<br />

tortelli con le code, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, coppa di maiale al<br />

forno, picco<strong>la</strong> di cavallo, tast (tasca di vitello ripiena), stracotti e brasati<br />

con polenta, bolliti misti e salsa verde, faraona ripiena, crostate di<br />

marmel<strong>la</strong>ta o di frutta di stagione, dolci al cucchiaio del<strong>la</strong> casa.<br />

Vigolzone si è appena arricchita di due Deco (le famose denom<strong>in</strong>azioni<br />

comunali che <strong>la</strong>nciò il noto Luigi Veronelli): i tortelli di ricotta e sp<strong>in</strong>aci<br />

e <strong>la</strong> torta di fichi di Albaro<strong>la</strong>. Entrambe le specialità vengono preparate<br />

alle Rond<strong>in</strong>i (<strong>la</strong> torta solo nel<strong>la</strong> stagione adatta), una deliziosa osteria<br />

ricavata da un vecchio fienile, un po’ discosta dal centro del borgo, quieta,<br />

e grondante di fiori di stagione che decorano <strong>la</strong> facciata. Mirel<strong>la</strong> Bensi,<br />

<strong>la</strong> tito<strong>la</strong>re, l’ha voluta con arredi orig<strong>in</strong>ali da osteria e resa più elegante<br />

con pochi, curati dettagli. In estate si possono prendere i pasti, beatamente,<br />

nel<strong>la</strong> fresca veranda che guarda il giard<strong>in</strong>o.<br />

Il consiglio di Mirel<strong>la</strong> Bensi<br />

«Un buon tast, <strong>la</strong> tasca ripiena, si fa con il fiocco di vitello: si può far<br />

preparare dal macel<strong>la</strong>io già predisposta <strong>in</strong> forma di tasca. Il ripieno viene<br />

fatto con grana padano, pan grattato, aglio, prezzemolo, sale, pepe, noce<br />

moscata e uova (abbastanza per amalgamare il composto, che deve risultare<br />

ben sodo). Si <strong>in</strong>forna, dopo una roso<strong>la</strong>tura, con olio extraverg<strong>in</strong>e, v<strong>in</strong>o<br />

bianco, aglio, cipol<strong>la</strong>, carota e altri aromi».<br />

108


VIGOLZONE<br />

RISTORANTE DEL BISCIONE<br />

Indirizzo: Piazza G. Galeazzo Visconti, 18 - Grazzano Visconti - Vigolzone<br />

In sa<strong>la</strong>: Raffaello Savi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Mirko Caser<strong>in</strong>i<br />

Telefono: 0523 870149 - Fax: 0523 872668<br />

www.ristorantebiscione.it - <strong>in</strong>fo@ristorantebiscione.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì e martedì<br />

Periodo di ferie: <strong>in</strong> gennaio<br />

Numero di coperti: 80 all’<strong>in</strong>terno e 50 all’aperto<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 26<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torte sa<strong>la</strong>te<br />

calde, pisarei e faso’ basotti, tortelli di magro, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, batù<br />

d’oca con polenta fritta, coppa arrosto, vitello al forno, bolliti misti,<br />

sbrisolona, crostate di frutta, dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa, liquori di<br />

noc<strong>in</strong>o, bargnol<strong>in</strong>o e di erba Luigia.<br />

Ai primi del Novecento, Giuseppe Visconti di Modrone, conte ed<br />

imprenditore mi<strong>la</strong>nese, volle fare edificare tutt’<strong>in</strong>torno al Castello del<br />

Quattrocento, il suo borgo ideale. Progettò ogni chiesa, pa<strong>la</strong>zzo, strada<br />

e anche il ristorante del Biscione f<strong>in</strong> nei m<strong>in</strong>imi partico<strong>la</strong>ri. Pochi,<br />

selezionati ristoratori lo hanno avuto <strong>in</strong> gestione; ormai da un anno c’è<br />

Raffaello Savi che, nativo del borgo, proviene da una famiglia di ristoratori.<br />

Nel locale si servono pietanze con i prodotti di stagione, preparate secondo<br />

le tradizioni del posto. Le sale dal gusto antico fanno da sfondo a pranzi<br />

sereni e gustosi; nel cortile, le sere d’estate, pochi tavoli e una cande<strong>la</strong><br />

accolgono gli ospiti deliziati.<br />

Il consiglio di Raffaello Savi<br />

«Per fare il batù d’oca bisogna dividere accuratamente le parti grasse da<br />

quelle magre dell’oca. Il grasso viene fatto sciogliere <strong>in</strong> padel<strong>la</strong>, mentre<br />

il magro viene unito a spezie e messo a sgoccio<strong>la</strong>re <strong>in</strong> un canovaccio appeso.<br />

Una volta che il magro ha perso tutta l’acqua <strong>in</strong> eccesso si mette <strong>in</strong> barattoli<br />

di vetro e si ricopre con il grasso sciolto <strong>in</strong> precedenza. Così si può<br />

conservare e far saltare <strong>in</strong> padel<strong>la</strong> quando si vuole».<br />

109


VILLANOVA SULL’ARDA<br />

TRATTORIA LA VERDIANA<br />

Indirizzo: Località Sant’Agata - Vil<strong>la</strong>nova<br />

In sa<strong>la</strong>: Mario Bon<strong>in</strong>i<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Fabio Bon<strong>in</strong>i<br />

Telefono: 0523 830209 - Fax: 0523 830209<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: lunedì<br />

Periodo di ferie: l’ultima settimana di dicembre e le prime due di gennaio;<br />

una settimana a settembre<br />

Numero di coperti: 40 all’<strong>in</strong>terno e 30 sotto il porticato estivo<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 35<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali tranne American Express<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici e tradizionali piacent<strong>in</strong>i,<br />

tortelli al<strong>la</strong> Verdi, tortelli di erbette, pisarei e faso’, cappello del prete,<br />

mario<strong>la</strong>, faraona <strong>in</strong> casseruo<strong>la</strong>, anatra <strong>in</strong> casseruo<strong>la</strong> ai semi di papavero,<br />

lumache trifo<strong>la</strong>te (su prenotazione), zabaione con scaglie di ciocco<strong>la</strong>to,<br />

zabaione agli amaretti, sbrisolona.<br />

La Verdiana si trova al conf<strong>in</strong>e tra il Piacent<strong>in</strong>o e il Parmense, <strong>in</strong> quel<strong>la</strong><br />

parte del<strong>la</strong> Bassa padana dove si <strong>in</strong>contrano e si confondono le produzioni<br />

tradizionali delle due prov<strong>in</strong>ce. Ovvio che, <strong>in</strong> un luogo così, il cavallo di<br />

battaglia sarà il cu<strong>la</strong>tello o il prosciutto, oltre al meglio del<strong>la</strong> produzione<br />

salumiera piacent<strong>in</strong>a. Fabio Bon<strong>in</strong>i, tito<strong>la</strong>re del locale <strong>in</strong>sieme al fratello<br />

Mario, racconta che nonostante sia cuoco da più di vent’anni, ancora oggi<br />

pesa rigorosamente tutti gli <strong>in</strong>gredienti delle sue pietanze; è una maniera<br />

per mantenere costante <strong>la</strong> qualità, il sapore, il risultato di ogni ricetta.<br />

Ricette a cui cerca di dare quel gusto di una volta, frutto di lunghi<br />

perfezionamenti e selezioni degli <strong>in</strong>gredienti.<br />

Il consiglio di Fabio Bon<strong>in</strong>i<br />

«Sul<strong>la</strong> base dei gusti, risaputi, del Maestro, che abitò queste terre, abbiamo<br />

studiato i tortelli al<strong>la</strong> Verdi, una variante del tortello c<strong>la</strong>ssico. La pasta<br />

è verde perché vi è stato <strong>in</strong>serito un trito di sp<strong>in</strong>aci; all’<strong>in</strong>terno c’è un<br />

impasto di ricotta, spal<strong>la</strong> cotta (il Maestro adorava <strong>la</strong> “spalletta”) e<br />

formaggio. Inf<strong>in</strong>e il tortello viene profumato con tartufo bianco».<br />

110


ZERBA<br />

ALBERGO RISTORANTE CAPANNETTE DI PEY<br />

Indirizzo: Località Capannette - Zerba<br />

In sa<strong>la</strong>: Carlo Tambussi<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Mirel<strong>la</strong> Tambussi<br />

Telefono: 0523 935129 - Fax: 0523 935234 - www.capannette.it<br />

Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />

Giorno di chiusura: martedì (<strong>in</strong> estate è sempre aperto)<br />

Periodo di ferie: <strong>in</strong> genere nel mese di novembre<br />

Numero di coperti: 90<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 22<br />

Carte di credito: Visa, Mastercard, American Express<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: antipasto di salumi tipici piacent<strong>in</strong>i,<br />

fagott<strong>in</strong>i al formaggio, pisarei e faso’, ravioli di magro, panzerotti, punta<br />

di vitello al forno, arrosti misti, bolliti misti, stracotto di manzo, crostate<br />

fatte <strong>in</strong> casa, sbrisolona<br />

Sono i Tambussi, ormai al<strong>la</strong> quarta generazione, a gestire questo albergoristorante<br />

che si trova proprio fuori dalle moderne vie di comunicazione.<br />

In questa terra, dove l’economia è da sempre legata alle risorse dei boschi<br />

e del pascolo, è stata ed è tutt’oggi una scelta faticosa. Ma Carlo e Mirel<strong>la</strong><br />

Tambussi non si sono scoraggiati e sono divenuti il punto di riferimento<br />

per i turisti che vogliono stare all’aria aperta e riscoprire <strong>la</strong> qualità delle<br />

tradizioni, il legame con il territorio. Legame che si sente nei sapori del<strong>la</strong><br />

cuc<strong>in</strong>a come nelle orig<strong>in</strong>ali manifestazioni che vengono organizzate dal<br />

consorzio turistico Monte Chiappo di cui Carlo Tambussi è responsabile.<br />

Il consiglio di Mirel<strong>la</strong> Tambussi<br />

«I nostri fagott<strong>in</strong>i al formaggio sono molto semplici: dopo avere tirato <strong>la</strong><br />

pasta sfoglia, si prepara un ripieno con formaggio o<strong>la</strong>ndese tagliato a<br />

quadrat<strong>in</strong>i, certos<strong>in</strong>o, formaggio a grana grattugiato, rosso d’uovo, sale<br />

e pepe. Si dispone sul<strong>la</strong> sfoglia, ben distanziato, e si ricavano tante<br />

mezzelune che andranno bucate, spalmate con olio extraverg<strong>in</strong>e d’oliva,<br />

sa<strong>la</strong>te e <strong>in</strong>fornate per 20 m<strong>in</strong>uti a 180°C».<br />

111


ZIANO PIACENTINO<br />

RISTORANTE CASABELLA<br />

Indirizzo: Località Casabel<strong>la</strong> - Ziano Piacent<strong>in</strong>o<br />

In sa<strong>la</strong>: Mauro Valle<br />

In cuc<strong>in</strong>a: Roberta Civardi e Pao<strong>la</strong> Caravaggi<br />

Telefono: 0523 862840 - Fax: 0523 843754<br />

Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 01.00; sabato e<br />

domenica dalle 11.30 alle 17.30 e dalle 19 alle 01.00<br />

Giorno di chiusura: <strong>in</strong> estate il lunedì; <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno il lunedì e il martedì<br />

Periodi di ferie: <strong>in</strong> gennaio e variabili nel periodo estivo<br />

Numero di coperti: 70<br />

Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 26<br />

Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali tranne American Express<br />

I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, gnocco fritto,<br />

pisarei e faso’, tortelli con le code, arrosto di cu<strong>la</strong>tello, coppa arrosto,<br />

crostate di marmel<strong>la</strong>ta ed altre fatte <strong>in</strong> casa, dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong><br />

casa.<br />

In questo delizioso ristorante si uniscono più requisiti fondamentali: una<br />

sapiente ristrutturazione di un pa<strong>la</strong>zzotto di campagna dei primi del<br />

Novecento; il gusto nei colori e negli arredi di tre giovani donne; uno dei<br />

paesaggi più piacevoli del territorio piacent<strong>in</strong>o; gustose pietanze tradizionali<br />

preparate con passione. E’ così che Pao<strong>la</strong> Caravaggi, Roberta Civardi e<br />

Laura Ferri, tanto legate al loro territorio, hanno voluto far affermare<br />

il proprio locale che si trova <strong>in</strong> piena Val Tidone, oggi luogo esemp<strong>la</strong>re<br />

per le <strong>in</strong>novazioni <strong>in</strong> campo vitiv<strong>in</strong>icolo, per l’accoglienza turistica e per<br />

<strong>la</strong> riqualificazione urbanistica e territoriale.<br />

Il consiglio di Pao<strong>la</strong> Caravaggi<br />

«Per ottenere un buon arrosto di cu<strong>la</strong>tello si deve steccare il cu<strong>la</strong>tello<br />

fresco con rosmar<strong>in</strong>o; lo si fa qu<strong>in</strong>di roso<strong>la</strong>re, con olio e burro, <strong>in</strong> un<br />

capace tegame; si bagna con abbondante <strong>la</strong>tte e si cuoce sul fuoco, a tegame<br />

coperto. Il cu<strong>la</strong>tello va girato e bagnato spesso così resta morbido. A metà<br />

cottura si toglie il coperchio per far restr<strong>in</strong>gere il sugo. Si serve tagliato<br />

a fette cosparso del suo <strong>in</strong>t<strong>in</strong>golo».<br />

112


I racconti d’osteria<br />

di<br />

Giorgio Lambri


a Crist<strong>in</strong>a<br />

tantos dias comos suenos<br />

tantos suenos que no acaban


Giorgio Lambri L’osteria dei due gemelli<br />

L’OSTERIA DEI DUE GEMELLI<br />

Piero e Oreste sono gemelli siamesi. Omozigoti. Nati a pochi m<strong>in</strong>uti di<br />

distanza l’uno dall’altro: dapprima il frettoloso Piero, irrequieto e ulu<strong>la</strong>nte;<br />

poi il tranquillo Oreste, circospetto e quasi rassegnato già dal giorno <strong>in</strong><br />

cui è venuto al mondo.<br />

Il loro ristorante, che si chiama per l’appunto Osteria dei Due Gemelli,<br />

sta miracolosamente <strong>in</strong> bilico su uno spuntone di montagna, affacciato a<br />

un orrido dell’alta Valtrebbia.<br />

Quattro mura tirate su con i sassi grigi del fiume, il tetto di beo<strong>la</strong>, il<br />

gab<strong>in</strong>etto al<strong>la</strong> turca nel cortile. Tavoloni di legno talmente consumati che,<br />

per quanto occultati da un doppio strato di tovaglie, rive<strong>la</strong>no<br />

<strong>in</strong>equivocabilmente - al tatto - lo sfacelo sottostante. Qualche panca,<br />

grosso<strong>la</strong>namente scolpita da vecchi faggi e una dozz<strong>in</strong>a di sedie spaiate e<br />

zoppicanti. Un’improbabile credenza liberty che occupa un’<strong>in</strong>tera parete<br />

e - nell’angolo opposto del<strong>la</strong> stanza - una longeva stufa di ghisa, tra le<br />

poche suppellettili sopravvissute al<strong>la</strong> frana che ha spazzato via <strong>la</strong> casa<br />

natale dei due gemelli, molti anni prima.<br />

Il tutto shakerato da muri scrostati color azzurro tenue e tappezzato da<br />

riproduzioni <strong>in</strong>giallite di capo<strong>la</strong>vori impressionisti. Vecchi poster che,<br />

nell’ormai lontano 1984, tale Giovanbattista Baracca, sedicente impresario<br />

teatrale, squattr<strong>in</strong>ato, aveva <strong>la</strong>sciato <strong>in</strong> pegno per pagarsi il pranzo<br />

(beccandosi anche, come ricevuta, un poderoso calcio nel sedere da Piero).<br />

Dopo aver seriamente valutato l’opportunità di utilizzarli per accendere<br />

<strong>la</strong> stufa (ma a quel compito assolvevano già <strong>in</strong>appuntabilmente le copie<br />

di “Libertà” dei giorni precedenti), Oreste aveva deciso di metterli <strong>in</strong><br />

quadro con grezze cornici di compensato, per dare un po’ di tono alle<br />

pareti spoglie del<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> da pranzo. Ma lo aveva fatto <strong>in</strong> modo quanto<br />

meno strano: non adattando le cornici ai quadri, ma viceversa. Cosicché<br />

delle “N<strong>in</strong>fee” di Monet rimaneva solo un <strong>in</strong>edito dettaglio del <strong>la</strong>ghetto<br />

sommariamente ritagliato a forbice e di “Autoritratto” di Van Gogh solo<br />

il cappello, <strong>la</strong> fronte e gli occhi spiritati dell’artista o<strong>la</strong>ndese.<br />

Insomma, a voler essere onesti, il locale dei due gemelli è veramente<br />

arredato da schifo. Apparentemente, lì dentro, tutto è brutto, vecchio,<br />

<strong>in</strong>sensato. A com<strong>in</strong>ciare dal bancone del bar, portato via da un’asta<br />

giudiziaria, per poche cent<strong>in</strong>aia di migliaia di lire, dal fallimento di un<br />

famoso night del<strong>la</strong> zona, che negli anni Settanta aveva testato <strong>la</strong> mascol<strong>in</strong>ità<br />

di almeno due generazioni di valligiani. Era di f<strong>in</strong>to marmo color salmone<br />

con certi orribili <strong>in</strong>serti rossi che richiamavano i capitelli bizant<strong>in</strong>i.<br />

Talmente kitsch da risultare quasi orribilmente gradevole, per chi abbia<br />

un senso non troppo formale del buongusto.<br />

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Giorgio Lambri L’osteria dei due gemelli<br />

Forse per tutte queste ragioni, ma certo anche a causa del<strong>la</strong> sua ma<strong>la</strong>gevole<br />

accessibilità (per arrivare a dest<strong>in</strong>azione - sul<strong>la</strong> cima di Sasso Grosso - ci<br />

si deve avventurare lungo tre chilometri di uno stradello sterrato e pieno<br />

di buche), nei suoi trentac<strong>in</strong>que anni di vita l’Osteria dei Due Gemelli non<br />

ha mai riscosso grande successo. Sicuramente non può competere con le<br />

tante <strong>in</strong>iziative agrituristiche, naturiste, biologiche e <strong>in</strong> qualche modo<br />

rusticheggianti fiorite sull’Appenn<strong>in</strong>o come papaveri nel grano, e che<br />

ca<strong>la</strong>mitano ad ogni week-end migliaia di fuggiaschi delle città e di turisti<br />

del<strong>la</strong> domenica.<br />

Qualche chilometro più giù del locale di Piero e Oreste, servito da una<br />

comoda strad<strong>in</strong>a asfaltata, c’è un bed & breakfast con i cavalli, il parco<br />

giochi, il (f<strong>in</strong>to) <strong>la</strong>ghetto e gli (si spera veri) anatroccoli.<br />

I due gemelli spiano spesso dall’alto, con un grosso b<strong>in</strong>ocolo, l’<strong>in</strong><strong>in</strong>terrotto<br />

via vai di famiglie. Più <strong>in</strong>curiositi che scocciati. Perché gli <strong>in</strong>cassi, i soldi,<br />

il guadagno, il successo, sono quanto di più lontano si possa immag<strong>in</strong>are<br />

dalle loro aspirazioni. E per sopravvivere serenamente, <strong>la</strong>ssù, basta<br />

davvero poco.<br />

Scapoli impenitenti - con robusti appetiti sessuali che sfogano<br />

periodicamente lungo le strade del<strong>la</strong> periferia di Piacenza, scendendo a<br />

turno a valle con <strong>la</strong> gloriosa jeep a quattro tempi - Piero e Oreste hanno<br />

organizzato <strong>la</strong> loro vita e il loro <strong>la</strong>voro con metodica sistematicità. Piero<br />

sta al bar e tra i tavoli, Oreste <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a. Va detto che dei sette tavo<strong>la</strong>cci<br />

che costituiscono <strong>la</strong> loro “piena ricettività” ben di rado più di tre sono<br />

occupati. E questo facilita notevolmente <strong>la</strong> programmazione del da farsi.<br />

Tanto uguali da risultare pressoché irriconoscibili dal punto di vista<br />

fisiognomico (l’unico vero elemento dist<strong>in</strong>tivo è una cicatrice sul<strong>la</strong> guancia<br />

s<strong>in</strong>istra di Oreste, ricordo di una fanciullesca caduta su sassi del Trebbia),<br />

i due gemelli sono però sempre stati profondamente diversi per quanto<br />

riguarda il carattere. F<strong>in</strong> da bamb<strong>in</strong>i a Piero piaceva andare a manare<br />

- cioè a pescare gli stricci con le mani - mentre l’altro se ne stava a dormire<br />

sotto gli alberi o al massimo suonava l’armonica. Ma proprio da questa<br />

congenita diversità (Piero iperattivo ed efficientista, Oreste pigro ma<br />

creativo) nasce <strong>la</strong> loro perfetta simbiosi professionale.<br />

R<strong>in</strong>tanato <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a, tra pentoloni e vecchi mestoli di rame, Oreste crea<br />

tesori che non sfigurerebbero negli scrigni dei maestri dell’alta cuc<strong>in</strong>a:<br />

tortelli con le ortiche e <strong>la</strong> ricotta di capra tanto delicati da sembrare<br />

virtuali, almeno f<strong>in</strong>o a quando le papille gustative non ne sve<strong>la</strong>no <strong>la</strong> geniale<br />

semplicità; una faraona capace di dischiudere <strong>in</strong>appagate voluttà nel<br />

momento <strong>in</strong> cui si <strong>in</strong>frange <strong>la</strong> sagoma di creta che ne custodisce <strong>la</strong> prelibata<br />

essenza; salumi profumati e <strong>in</strong>tensi come nemmeno il più ricercato dei<br />

dessert potrebbe risultare. Un menu che nasce di giorno <strong>in</strong> giorno,<br />

dall’acuto e sensibile spirito di osservazione del suo creatore, capace di<br />

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Giorgio Lambri L’osteria dei due gemelli<br />

cogliere gli umori delle stagioni e del<strong>la</strong> natura. E così a settembre, quando<br />

<strong>la</strong> grande pianta di fichi che sfida <strong>la</strong> legge di gravità ed ogni logica botanica<br />

- abbarbicata su un costone di roccia accanto al<strong>la</strong> trattoria - si carica dei<br />

suoi profumati frutti, ecco che nel<strong>la</strong> carta compare un <strong>in</strong>edito piatto di<br />

fichi ripieni di gorgonzo<strong>la</strong> e miele di castagno, partorito chissà come dal<strong>la</strong><br />

fantasia di Oreste, che del<strong>la</strong> nouvelle cuis<strong>in</strong>e, di certo, non ha nemmeno<br />

mai sentito par<strong>la</strong>re. E quando nell’orticello i rami di menta diventano<br />

sempre più verdi e dotati, spunta una “trota al<strong>la</strong> salsa di menta” che<br />

farebbe <strong>la</strong> sua porca figura a qualsiasi importante concorso di cuc<strong>in</strong>a.<br />

Pietro è l’altro <strong>la</strong>to del<strong>la</strong> medaglia. Capace di dare anima al fantasioso<br />

prodigarsi del fratello con una meticolosa scelta dei v<strong>in</strong>i. Due: un rosso<br />

Amandor<strong>la</strong>to che spuma allegria e buoni propositi non appena disceso<br />

nello scodell<strong>in</strong>o e una Malvasia secca, fragrante e s<strong>in</strong>cera quanto una<br />

giovane contad<strong>in</strong>a il giorno del suo matrimonio. E’ Piero ad accogliere i<br />

clienti e a piazzarli ai tavoli (guai a chi tenta una scelta autonoma), a<br />

spiegare sommariamente i piatti del menu, a dispensare grappe e bargnol<strong>in</strong>i.<br />

Ma anche a rispondere alle più curiose richieste dei clienti: «Ma qui li fate<br />

quei gnocchetti di pasta con il sugo dei fagioli? Quelli con il nome strano»<br />

oppure: «Ma lo stracotto d’as<strong>in</strong>a non è un piatto tipico degli Abruzzi?».<br />

Da dietro <strong>la</strong> porta socchiusa Oreste ascolta curioso e <strong>in</strong> dialetto <strong>la</strong>scia<br />

partire commenti velenosi a voce neanche troppo bassa. Una volta, parecchi<br />

anni fa, un taxista mi<strong>la</strong>nese arrivato f<strong>in</strong> <strong>la</strong>ssù con l’auto di servizio e tutta<br />

<strong>la</strong> famiglia, sentì una di quelle battutacce evidentemente rivolta a sua<br />

moglie (che aveva malcautamente <strong>la</strong>mentato che <strong>la</strong> coppa era troppo<br />

grassa) e per poco non f<strong>in</strong>ì a sediate. Piero non disse nul<strong>la</strong> al fratello, ma<br />

il giorno dopo scese <strong>in</strong> città e da un ferramenta acquistò una serratura a<br />

scatto, da montare sul<strong>la</strong> porta del<strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a <strong>in</strong> modo che non potesse restare<br />

socchiusa.<br />

I due gemelli non sono né ricchi né poveri: <strong>la</strong> trattoria garantisce a entrambi<br />

una sopravvivenza più che dignitosa, mentre al resto del loro benessere<br />

provvede <strong>in</strong> natura il luogo strepitoso <strong>in</strong> cui vivono, tra le nuvole di una<br />

montagna, lontani da ogni contam<strong>in</strong>azione urbana.<br />

Accanto all’Osteria dei Due Gemelli, c’è una chiesetta, anch’essa affacciata<br />

sul<strong>la</strong> val<strong>la</strong>ta da un m<strong>in</strong>uscolo spicchio di roccia, che tutti chiamano <strong>la</strong><br />

Pietra del Sangue. Quel<strong>la</strong> chiesa era stata un tempo l’ultimo avamposto<br />

di una brigata di partigiani. Arroccati là dentro, una notte d’<strong>in</strong>verno,<br />

avevano vomitato rabbiosamente addosso al nemico dalle f<strong>in</strong>estre proiettili,<br />

panche, <strong>in</strong>g<strong>in</strong>occhiatoi. Perf<strong>in</strong>o una statua di San Giuseppe. Ma poi gli<br />

“altri” avevano raggiunto <strong>la</strong> vetta. Erano entrati nel<strong>la</strong> chiesetta sparando<br />

all’impazzata e poi avevano gettato tutti i corpi (molti dei quali ancora<br />

vivi) giù dal<strong>la</strong> rupe. Nel Trebbia gelido. E sulle rocce era rimasto il sangue<br />

di quei dodici giovani patrioti. Ecco perché quel monte, che sulle mappe<br />

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Giorgio Lambri L’osteria dei due gemelli<br />

viene <strong>in</strong>dicato come Sasso Grosso, è stato ribattezzato <strong>la</strong> Pietra del Sangue.<br />

Piero e Oreste non sono mai stati realmente <strong>in</strong>namorati o impegnati con<br />

le ragazze. Una matt<strong>in</strong>a, tre estati fa, Oreste perse <strong>la</strong> testa per una<br />

villeggiante <strong>in</strong>glese, capitata chissà come <strong>la</strong>ssù, ma <strong>la</strong> loro storia d’amore<br />

uni<strong>la</strong>terale, fatta di poche parole e un paio di fugaci sorrisi, durò un paio<br />

d’ore, il tempo che il marito - impegnato nel trekk<strong>in</strong>g con gli amici -<br />

raggiungesse <strong>la</strong> moglie per il pranzo.<br />

Piero, per <strong>la</strong> verità, ha anche creduto di potersi fidanzare. E’ accaduto<br />

molti anni fa. Si <strong>in</strong>namorò di una vedova parecchio più vecchia di lui, che<br />

viveva <strong>in</strong> un paese del versante ligure del<strong>la</strong> montagna. Una donnona<br />

energica e sorridente da cui andava due volte l’anno ad approvvigionarsi<br />

di un taumaturgico noc<strong>in</strong>o. Una sera <strong>la</strong> <strong>in</strong>vitò anche a bal<strong>la</strong>re, a una sagra<br />

sulle montagne. F<strong>in</strong>irono a far l’amore <strong>in</strong> casa di lei, <strong>in</strong> una stanza<br />

<strong>in</strong>teramente tappezzata da enormi foto del marito, defunto maresciallo<br />

del<strong>la</strong> Benemerita. Chi lo sa. Forse fu quell’eccessiva esibizione luttuosa<br />

o forse il fatto che a letto non era stato poi granché. Comunque Piero non<br />

si fece mai più vedere dal<strong>la</strong> signora Giglio<strong>la</strong> (si chiamava così) e r<strong>in</strong>unciò<br />

anche al suo prodigioso noc<strong>in</strong>o.<br />

Ecco, questa è l’Osteria dei Due Gemelli. Ed è evidente che <strong>la</strong> loro non<br />

sembrerebbe una storia partico<strong>la</strong>rmente <strong>in</strong>teressante, né ricca di colpi di<br />

scena. Le vite di Piero e Oreste sono quanto di più prevedibile si possa<br />

immag<strong>in</strong>are. La loro quotidianità non ha mai avuto nessun atteso o<br />

<strong>in</strong>aspettato fuori programma.<br />

Almeno f<strong>in</strong>o a ieri sera. Saranno state le otto e mezza, nessun cliente, un<br />

martedì come tanti. Fuori un temporale di quelli che sulle montagne<br />

sembrano presagio del<strong>la</strong> f<strong>in</strong>e del mondo. Tuoni impetuosi, fulm<strong>in</strong>i che<br />

sembrano - da un momento all’altro - dover <strong>in</strong>cenerire <strong>in</strong> un istante <strong>la</strong><br />

montagna. Piero che sbircia le curve nell’ormai imm<strong>in</strong>ente oscurità per<br />

vedere se i fari di qualche auto fanno capol<strong>in</strong>o e Oreste che sotto il portico<br />

del fienile rimesta un enorme pentolone di rame. Vuole a tutti i costi f<strong>in</strong>ire<br />

il suo <strong>la</strong>voro. Dentro bollono allegramente frattaglie, cotiche ed ogni parte<br />

meno nobile (non al pa<strong>la</strong>to) di un grosso maiale che i due gemelli hanno<br />

allevato per mesi con pazienza e che poche ore prima è f<strong>in</strong>ito sotto <strong>la</strong><br />

mannaia di un esperto norc<strong>in</strong>o fatto venire appositamente da Bobbio.<br />

Dal nul<strong>la</strong>, nel cortile, ha fatto improvvisamente capol<strong>in</strong>o quell’auto nera,<br />

silenziosa, con i f<strong>in</strong>estr<strong>in</strong>i oscurati perché nessuno potesse vedere dentro.<br />

Ed è sceso quel tipo con i lunghi capelli neri raccolti <strong>in</strong> un cod<strong>in</strong>o e lo<br />

sguardo duro, <strong>la</strong> camicia bianca aperta su una grande catena d’oro, una<br />

valigetta di pelle tenuta sotto il braccio.<br />

«Posso mangiare un pan<strong>in</strong>o? Dove siamo esattamente? Ma è possibile che<br />

il cellu<strong>la</strong>re non abbia neanche una tacca quassù? Quanto dista Genova?».<br />

Mille domande e un nervosismo crescente. Il telefon<strong>in</strong>o provato e riprovato,<br />

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Giorgio Lambri L’osteria dei due gemelli<br />

poi scagliato nervosamente sul tavolo. Le mani che percorrevano<br />

istericamente i lunghi capelli neri. Piero aveva capito subito che quell’uomo<br />

stava scappando da qualcosa, da qualcuno, da qualche segreto che si<br />

ce<strong>la</strong>va di certo <strong>in</strong> quel<strong>la</strong> valigetta marrone. Ma <strong>in</strong> fondo non era<br />

partico<strong>la</strong>rmente <strong>in</strong>teressato all’enigma. Come richiesto aveva servito un<br />

pan<strong>in</strong>o con <strong>la</strong> coppa, una bottiglia di v<strong>in</strong>o bianco e il caffè con <strong>la</strong> sambuca<br />

a parte.<br />

«Posso usare <strong>la</strong> toilette?».<br />

Tutto era successo <strong>in</strong> un istante. L’uomo che chiede di andare <strong>in</strong> bagno<br />

e si alza bruscamente dal tavolo, <strong>la</strong> valigetta che gli sfugge dal<strong>la</strong> mano,<br />

cade <strong>in</strong> pochi ma <strong>in</strong>term<strong>in</strong>abili attimi. E dei sacchetti di polvere bianca<br />

che fanno capol<strong>in</strong>o assieme a una mazzetta di banconote da 500 euro. Gli<br />

occhi di Piero che si <strong>in</strong>crociano con quelli dello sconosciuto. La pisto<strong>la</strong><br />

puntata dritta <strong>in</strong> faccia a Piero.<br />

«E adesso mi tocca ammazzarti, pezzo di merda di un montanaro curioso».<br />

E poi quel colpo secco, dritto al<strong>la</strong> nuca. Risolutivo. Vibrato da Oreste allo<br />

sconosciuto con un grosso badile. Una mazzata terribile, l’uomo che cade<br />

<strong>in</strong> avanti sussultando come un pesce appena uscito dal fiume ma già pronto<br />

per <strong>la</strong> padel<strong>la</strong>. La pisto<strong>la</strong> che roto<strong>la</strong> lontano.<br />

Tutto <strong>in</strong> un istante. Due vite che cambiano per un gioco imperscrutabile<br />

del dest<strong>in</strong>o. Due gemelli che non avevano mai conosciuto emozioni che<br />

andassero al di là delle loro riservate consuetud<strong>in</strong>i e che <strong>in</strong> un istante si<br />

trovavano protagonisti di chissà quale torbido <strong>in</strong>trigo. Difficile dire come<br />

presero <strong>la</strong> decisione. Certo, tra loro, non ci furono discussioni quel giorno.<br />

Nessuna <strong>in</strong>certezza. Quel che fecero - a chi lo avesse guardato dallo<br />

schermo di un film - sarebbe potuto sembrare il copione di una truculenta<br />

spy-story, ma <strong>in</strong> realtà fu solo frutto del s<strong>in</strong>ergico ist<strong>in</strong>to dei due gemelli.<br />

Quel<strong>la</strong> notte stessa, l’auto nera f<strong>in</strong>ì <strong>in</strong> un burrone, a ottanta chilometri<br />

di distanza, <strong>in</strong> un’altra val<strong>la</strong>ta, <strong>in</strong> Liguria. Tra boschi così fitti e <strong>in</strong>accessibili<br />

che sarebbero passati mesi, forse anni, prima che qualcuno <strong>la</strong> scoprisse.<br />

La polvere bianca fu gettata nel torrente, <strong>la</strong> pisto<strong>la</strong> seppellita. E il corpo<br />

dello sconosciuto, m<strong>in</strong>utamente scomposto, diede sapore al<strong>la</strong> frittura mista<br />

di maiale, nel pentolone delle frattaglie.<br />

Il denaro? Quello è accuratamente nascosto. Ma non aspettatevi un f<strong>in</strong>ale<br />

avventuroso o sorprendente. Piero e Oreste non scapperanno ai Caraibi.<br />

Non costruiranno un agriturismo più grande e più bello di tutti quelli<br />

del<strong>la</strong> val<strong>la</strong>ta. Non si daranno al<strong>la</strong> bel<strong>la</strong> vita, <strong>in</strong> città, tra donne e champagne.<br />

La loro storia non può che avere un epilogo coerente con le loro vite.<br />

Resteranno lì, <strong>in</strong> quell’angolo di paradiso che è soltanto loro.<br />

Magari miglioreranno essenzialmente <strong>la</strong> qualità del vivere. Rimpiazzeranno<br />

il gab<strong>in</strong>etto al<strong>la</strong> turca, fuori <strong>in</strong> cortile, con un bagno un po’ più confortevole.<br />

Aggiusteranno, o magari cambieranno <strong>la</strong> vecchia jeep. Compreranno delle<br />

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Giorgio Lambri L’osteria dei due gemelli<br />

gall<strong>in</strong>e e qualche capretta. Aiuteranno il vecchio Remigio, agricoltore <strong>in</strong><br />

pensione che vive proprio di fronte a loro, <strong>in</strong> una casetta di sassi, dall’altra<br />

parte del<strong>la</strong> montagna, a sopravvivere <strong>in</strong> modo più dignitoso che con una<br />

tazza di <strong>la</strong>tte, qualche verdura dell’orto e un po’ di pane secco ogni giorno.<br />

Oreste vorrebbe anche fare una donazione anonima all’ospizio dei<br />

vecchietti, <strong>in</strong> paese, perché possano comprarsi alcune attrezzature mediche<br />

essenziali. Nessuno dei due gemelli pensa di f<strong>in</strong>irci mai, là dentro.<br />

Morirebbero dopo due giorni. Troppo selvatici per quel cameratesco<br />

<strong>la</strong>nguire. Ma tra quel<strong>la</strong> gente ci sono parecchi compagni di scuo<strong>la</strong> e vecchi<br />

amici dei due gemelli. Perché non aiutarli, ora che possono?<br />

Per il resto non cambierà nul<strong>la</strong>, l’Osteria dei Due Gemelli resterà un<br />

eremo felice, sconosciuto ai più (per fortuna), ma dove <strong>la</strong> vita è ancora<br />

legata ai sogni più belli e semplici che l’uomo può fare.<br />

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Giorgio Lambri L’osteria del tramonto<br />

L’OSTERIA DEL TRAMONTO<br />

L’auto di Eu<strong>la</strong>lia Val<strong>la</strong>nt sfreccia rombando veloce lungo gli <strong>in</strong>term<strong>in</strong>abili<br />

sali-scendi di un quieto rettil<strong>in</strong>eo di campagna, tra fi<strong>la</strong>ri di viti che vestono<br />

ord<strong>in</strong>atamente le coll<strong>in</strong>e del<strong>la</strong> Val Tidone con tutti i colori di f<strong>in</strong>e estate,<br />

dal verde più acceso al marrone d’autunno. Lei è seriamente irritata<br />

perchè, frugando e rifrugando tra i cd che si è portata, non riesce a trovare<br />

Vivaldi, che aveva scelto come colonna sonora per <strong>la</strong> partenza del<strong>la</strong> sua<br />

escursione. Eppure era certa di aver <strong>in</strong>fi<strong>la</strong>to le “Quattro Stagioni” nello<br />

za<strong>in</strong>o.<br />

Ripiega allora su Verdi. Accende lo stereo ad un volume decisamente<br />

superiore a quanto basterebbe per ascoltare più che bene <strong>la</strong> musica. E<br />

<strong>in</strong>tanto <strong>in</strong>spira, riempiendosene i polmoni, tutti i profumi che le rega<strong>la</strong><br />

<strong>la</strong> campagna. Anche a centoquaranta chilometri l’ora il suo fiuto, f<strong>in</strong>issimo,<br />

è una sorta di scanner di tutti quegli effluvi, quelli dolci e forti che arrivano<br />

dall’estate, quello acre di un cumulo di fasc<strong>in</strong>e <strong>in</strong>cendiate sul ciglio del<strong>la</strong><br />

strada, ma anche i meno nobili olezzi che provengono dalle campagne e<br />

dalle stalle.<br />

Quando Eu<strong>la</strong>lia parte sul<strong>la</strong> vecchia Spider nera - tanto picco<strong>la</strong> e adagiata<br />

sulle ruote da far sembrare lei un gigante nel momento <strong>in</strong> cui, poi, riemerge<br />

dal<strong>la</strong> guida - vuol dire che ha bisogno di iso<strong>la</strong>rsi e di riflettere.<br />

Era di suo padre e, quando <strong>la</strong> usava lui, <strong>in</strong> famiglia tutti lo chiamavano<br />

scherzosamente “il Pr<strong>in</strong>cipe”, un po’ per quei ridicoli guanti traforati che<br />

<strong>in</strong>dossava prima di salire - «perchè le mani sudate non scivol<strong>in</strong>o sul<br />

vo<strong>la</strong>nte» si giustificava serissimo - e un po’ perchè, di fatto, con quell’ascot<br />

che faceva capol<strong>in</strong>o dalle fresche camicie bianche con le <strong>in</strong>iziali ricamate<br />

sopra, sembrava davvero l’ultimo discendente di una famiglia di nobili<br />

avviati all’est<strong>in</strong>zione.<br />

Usa poche volte <strong>la</strong> Spider, Eu<strong>la</strong>lia, ma <strong>la</strong> conserva efficiente come un<br />

orologio svizzero (guai se non ruggisse, ogni volta, al primo giro di chiave)<br />

e lustra quanto una reliquia.<br />

La toglie dal garage - dopo aver delicatamente rimosso il telo che <strong>la</strong> protegge<br />

dal<strong>la</strong> polvere - giusto quando ha bisogno di scappare, di respirare, di<br />

trovare nuove pulsioni per <strong>la</strong> sua mente annoiata.<br />

Magari solo per un’ora, magari per un giorno o una settimana. Sono fughe<br />

prive di qualsiasi logica, senza alcun progetto o mappa, svoltando a destra<br />

o a s<strong>in</strong>istra per il solo, giocoso gusto di improvvisare, <strong>in</strong>seguendo profumi<br />

sconosciuti o tramonti da fotografare nel<strong>la</strong> mente.<br />

Il problema è che Eu<strong>la</strong>lia non vorrebbe accettare che il frenetico <strong>in</strong>cedere<br />

del tempo le rubi anche solo un palpito del<strong>la</strong> sua ostentata (ma assolutamente<br />

immag<strong>in</strong>aria) sicurezza esistenziale. Vorrebbe avere il controllo assoluto<br />

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Giorgio Lambri L’osteria del tramonto<br />

del<strong>la</strong> sua vita così come control<strong>la</strong> senza <strong>la</strong> m<strong>in</strong>ima possibilità di errore -<br />

o di replica - il suo <strong>la</strong>voro e quello dei suoi sottoposti. A volte si f<strong>in</strong>ge<br />

anche conv<strong>in</strong>ta che sia così, che tutto sia sotto il suo stretto controllo<br />

emotivo. Ma <strong>in</strong> realtà basta un piccolo sussulto fuori dal pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong> sua<br />

mente per metter<strong>la</strong> <strong>in</strong> al<strong>la</strong>rme, per far<strong>la</strong> sentire come una capretta legata<br />

a un albero per fare da esca al leone. Ignara delle <strong>in</strong>tenzioni dei cacciatori,<br />

che aspettano armati e al sicuro dalle zanne del predatore.<br />

«Spareranno subito?».<br />

«Mi salveranno?».<br />

«O <strong>la</strong>sceranno che <strong>la</strong> bestia sia sazia di me per godere di un più facile<br />

bersaglio?».<br />

Eu<strong>la</strong>lia - anzi il commissario capo Eu<strong>la</strong>lia Val<strong>la</strong>nt De Groebe - ha spesso<br />

questa sconfortante sensazione. Soprattutto da quando partecipa - anche<br />

se <strong>in</strong> un ruolo che dovrebbe essere solo di secondo piano - al<strong>la</strong> caccia ad<br />

un serial killer che negli ultimi anni ha colpito a Piacenza, ma anche a<br />

Mi<strong>la</strong>no, Pavia, Lodi e <strong>in</strong> altre quattro prov<strong>in</strong>ce del nord Italia.<br />

Le <strong>in</strong>sulse <strong>in</strong>formazioni <strong>in</strong>vestigative che riceve dai comandi di polizia<br />

del<strong>la</strong> località <strong>in</strong> cui “lui” ha ucciso e che puntualmente c<strong>la</strong>ssifica, riord<strong>in</strong>a<br />

e trasmette ai suoi superiori sono sempre più disord<strong>in</strong>ate, frammentarie<br />

ed <strong>in</strong>utili. Spesso contraddittorie, quasi mai rive<strong>la</strong>trici di alcunché di<br />

<strong>in</strong>teressante. Ci sono anche tre ridicoli identikit dell’assass<strong>in</strong>o, nessuno<br />

somigliante all’altro. Nell’ultimo comparso sui giornali il killer assomiglia<br />

a Gomez, il protagonista del<strong>la</strong> Famiglia Addams. Patetico. Come <strong>la</strong> maggior<br />

parte delle testimonianze che <strong>in</strong>tasano il fascicolo <strong>in</strong>vestigativo. Parole<br />

che non dicono niente, fantasiosi racconti, <strong>in</strong>dizi consistenti quanto fiocchi<br />

di neve fresca.<br />

E poi ci sono le segna<strong>la</strong>zioni. Un cent<strong>in</strong>aio, forse anche di più dal momento<br />

<strong>in</strong> cui giornali e televisioni si sono ufficialmente impadroniti delle gesta<br />

del “mostro”, del “killer senza nome”, dell’“assass<strong>in</strong>o <strong>in</strong>visibile” (tanto<br />

per citare qualche titolo preso a caso dalle prime pag<strong>in</strong>e dei giornali).<br />

Come sempre, <strong>in</strong> questi casi, <strong>la</strong> mitomania diventa un vero e proprio sport<br />

nazionale. C’è chi l’ha visto al c<strong>in</strong>ema, chi ha creduto di riconoscerlo<br />

davanti al banco surge<strong>la</strong>ti del supermercato, chi ad un raduno di ecologisti.<br />

Ci sono già stati anche una dec<strong>in</strong>a di fermi. Tutti assolutamente privi di<br />

qualsiasi ragion d’essere e revocati nel giro di poche ore. «La polizia<br />

<strong>in</strong>segue un fantasma» pontificava qualche giorno prima <strong>in</strong> televisione un<br />

vecchio <strong>in</strong>vestigatore, ormai ultraottantenne, divenuto famoso molti anni<br />

prima per aver risolto l’<strong>in</strong>tricato caso di un’<strong>in</strong>tera famiglia dell’alta<br />

borghesia trucidata nel<strong>la</strong> propria vil<strong>la</strong> al mare (<strong>in</strong>immag<strong>in</strong>abile! Era stato<br />

il domestico coreano con <strong>la</strong> complicità del<strong>la</strong> moglie).<br />

Eu<strong>la</strong>lia è davvero disorientata ora che l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e è ormai quasi<br />

completamente mediatica, ora che perf<strong>in</strong>o i “cervelloni” del<strong>la</strong> Direzione<br />

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Giorgio Lambri L’osteria del tramonto<br />

Investigativa Nazionale - primi depositari del<strong>la</strong> caccia al killer - sono stati<br />

<strong>in</strong>dividuati e sbattuti <strong>in</strong> prima pag<strong>in</strong>a (<strong>in</strong> qualche caso non senza un<br />

briciolo di <strong>in</strong>acidito compiacimento).<br />

Ecco perché proprio quel<strong>la</strong> matt<strong>in</strong>a ha deciso di dimettersi, di <strong>la</strong>sciare<br />

quel caso e <strong>la</strong> Polizia. Di cambiare vita e mestiere. Di fuggire da quell’isterico<br />

baraccone <strong>in</strong> cui <strong>la</strong> cosa che sembra contare di meno è il fatto che undici<br />

persone (tra cui due ragazze poco più che diciottenni) hanno perso <strong>la</strong> vita<br />

per mano di un pazzo. Lei soffre per ognuna di quelle morti, vorrebbe<br />

essere all’altezza, scoprire tutto, porre f<strong>in</strong>e a quelle uccisioni <strong>in</strong>sensate.<br />

Legge e rilegge i fascicoli. Riempie di appunti un quadernone con le righe<br />

da terza media <strong>in</strong> cui raccoglie per iscritto i pensieri.<br />

La musica stereofonica squarcia il silenzio del<strong>la</strong> campagna molto di più<br />

del motore sovra-alimentato del<strong>la</strong> Spider.<br />

«Veglia o donna questo fiore / che a te puro confidai».<br />

L’ost<strong>in</strong>azione è sempre stata un grande pregio di Eu<strong>la</strong>lia, ma anche il suo<br />

peggior difetto. «Chissà se da queste parti i contad<strong>in</strong>i vendono quelle<br />

deliziose confetture di frutta per le crostate?» si ritrova d’improvviso a<br />

pensare. Molto bene. Distrarsi è il modo migliore per trovare <strong>la</strong><br />

concentrazione.<br />

«Veglia attenta e non sia mai / che si offuschi il suo candor».<br />

Rigoletto è solo al primo atto, quando il protagonista affida al<strong>la</strong> nutrice<br />

<strong>la</strong> figlia che di lì a poco gli sarà rapita e stuprata dal Duca, ma Eu<strong>la</strong>lia è<br />

già proiettata <strong>in</strong> mille nuove congetture.<br />

La Spider corre molto più di quanto dovrebbe nel momento <strong>in</strong> cui Eu<strong>la</strong>lia<br />

si accorge di essere <strong>in</strong> prossimità di un paese e solo quando <strong>la</strong> frittata è<br />

già fatta l’<strong>in</strong>vestigatrice si rende conto di essere passata a 120 chilometri<br />

l’ora davanti ad un’auto civetta dei Carab<strong>in</strong>ieri. Qualche cent<strong>in</strong>aio di<br />

metri più avanti di sicuro ci sarà il posto di blocco. Nessun problema per<br />

una poliziotta, ma bisognerà farsi riconoscere, qualificarsi, <strong>in</strong>ventare<br />

chissà quale bugia. Non se ne par<strong>la</strong>.<br />

E così - senza riflettere - <strong>in</strong>chioda l’auto e si <strong>in</strong>fi<strong>la</strong> sgommando <strong>in</strong> una<br />

strad<strong>in</strong>a a s<strong>in</strong>istra, circondata su entrambi i <strong>la</strong>ti da altissimi cipressi. In<br />

lontananza, al<strong>la</strong> f<strong>in</strong>e di quel tunnel verde, non si <strong>in</strong>travede nul<strong>la</strong>. Eu<strong>la</strong>lia<br />

lo percorrere lentamente, annusando l’aria.<br />

Musica di fisarmonica e chitarre. E canti, forse. La Spider, giunta <strong>in</strong> fondo<br />

al viale, si trova su una più ampia strada sterrata che costeggia un canale<br />

irriguo. E qualche cent<strong>in</strong>aio di metri più avanti c’è una casa colonica,<br />

unica dest<strong>in</strong>azione possibile, a meno di rischiare una problematica<br />

<strong>in</strong><strong>versione</strong> di marcia sul ciglio del canale.<br />

E’ da lì che viene <strong>la</strong> musica. Una specie di allegra tarantel<strong>la</strong>. Un grande<br />

cartello bianco, scritto a vernice rossa con una grafia quasi <strong>in</strong>fantile, <strong>la</strong><br />

<strong>in</strong>forma che sta per arrivare all’Osteria del Tramonto - vendita prodotti<br />

125


Giorgio Lambri L’osteria del tramonto<br />

tipici. Eu<strong>la</strong>lia prosegue con circospezione e d’improvviso si trova nell’aia<br />

di una fattoria, <strong>in</strong>vasa da tavoli e gente festante. Vorrebbe fare subito<br />

retromarcia, ma lo spazio non è sufficiente. Ed un omone poco avvezzo<br />

a giacca e cravatta - ma per l’occasione costretto ad <strong>in</strong>dossare entrambe<br />

- le si para già davanti al cofano. In una mano ha un bicchiere e nell’altro<br />

un bottiglione di v<strong>in</strong>o bianco.<br />

«Non preoccupatevi, ho solo sbagliato strada - si giustifica <strong>la</strong> poliziotta,<br />

accennando a scendere e portando <strong>la</strong> mano al dist<strong>in</strong>tivo - sono un<br />

commissario di polizia, non un <strong>la</strong>dro».<br />

L’uomo <strong>la</strong> guarda per un istante serissimo e poi scoppia a ridere.<br />

«Commissario? Sbagliato strada? Polizia?».<br />

E giù un’altra risata.<br />

E’ straniero, riflette Eu<strong>la</strong>lia. Straniero e un po’ ubriaco.<br />

«Questa è <strong>la</strong> nostra festa di nozze... di nostra bel<strong>la</strong> figlia grande Zaira -<br />

sbotta d’improvviso l’omone, mentre altre persone si avvic<strong>in</strong>ano all’auto<br />

- vieni anche tu a bere un bicchiere di v<strong>in</strong>o e mangiare una fetta di torta!<br />

Vieni, commissario che ha sbagliato strada».<br />

E giù un’altra sonora risata.<br />

Eu<strong>la</strong>lia non sa che fare. Vorrebbe andarsene, si sente a disagio, ma<br />

d’improvviso davanti all’auto ecco tanta altra gente festante e... una<br />

visione <strong>in</strong> bianco. Una ragazza <strong>in</strong> abito da sposa, molto alta, i lunghi<br />

capelli castani che tracimano dal velo, gli occhi verdi. La guarda dolcissima<br />

e le porge un bicchiere di v<strong>in</strong>o. «Venga a br<strong>in</strong>dare al mio matrimonio -<br />

dice - <strong>la</strong> prego, porta fortuna br<strong>in</strong>dare con una sposa, non lo sa? Scenda<br />

dall’auto, venga a fare festa con noi».<br />

E <strong>in</strong> un istante Eu<strong>la</strong>lia ha già deciso. Non chiude nemmeno l’auto. Porge<br />

<strong>la</strong> mano all’omone che glie<strong>la</strong> offre per guidar<strong>la</strong> e mezzo m<strong>in</strong>uto dopo è<br />

seduta accanto agli sposi.<br />

«Questa è nostra grande amica ... » scherza con voce da vecchio baritono<br />

il padre del<strong>la</strong> sposa.<br />

«Eu<strong>la</strong>lia» si presenta lei, con un filo di voce.<br />

«Iu<strong>la</strong>lia» ripete come uno speaker il padrone di casa facendo partire un<br />

app<strong>la</strong>uso e subito dopo un br<strong>in</strong>disi che contagia tutta <strong>la</strong> tavo<strong>la</strong>ta.<br />

La poliziotta assapora il v<strong>in</strong>o bianco. Buono e schietto come <strong>la</strong> gente che<br />

lo produce. Pensa all’assurdità di trovarsi lì, al fatto che quel<strong>la</strong> gente<br />

nemmeno <strong>la</strong> conosce. «Sono s<strong>la</strong>vi - crede di <strong>in</strong>tuire forse z<strong>in</strong>gari, ma allora<br />

dove sono le roulotte? E poi non hanno i costumi dei Rom o dei S<strong>in</strong>ti». Ne<br />

ha visti tanti di quei matrimoni. Una volta ne ha perf<strong>in</strong>o <strong>in</strong>terrotto uno<br />

per arrestare lo sposo.<br />

«Siamo croati - le legge nel pensiero il padre del<strong>la</strong> sposa - siamo venuti <strong>in</strong><br />

Italia dieci anni fa, durante <strong>la</strong> guerra: io, mia moglie, i miei due figli, mia<br />

mamma e le mie due sorelle. Per nove anni io ho munto le mucche, ho<br />

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Giorgio Lambri L’osteria del tramonto<br />

fatto il bergam<strong>in</strong>o, come dicono da queste parti. Poi l’anno scorso, con i<br />

soldi che avevo <strong>in</strong> disparte, ho comprato questa casa e abbiamo aperto<br />

<strong>la</strong> trattoria. Facciamo miele, formaggi, v<strong>in</strong>o. Noi adesso siamo felici qua,<br />

commissario Iu-<strong>la</strong>-lia».<br />

«Eu<strong>la</strong>lia, mi chiamo Eu<strong>la</strong>lia. E non volete più tornare a casa vostra?».<br />

«In Croazia, <strong>in</strong> piccolo paese dove abitavo, io e i miei fratelli avevamo<br />

una stal<strong>la</strong> con c<strong>in</strong>quanta animali. Davamo <strong>la</strong>tte a tutto il paese. E un po’<br />

anche a Sibenik. Ma è arrivata <strong>la</strong> guerra. Tutto rubato, i miei fratelli<br />

uccisi. Volevano che mi arruo<strong>la</strong>ssi, che combattessi anch’io. Ma io non<br />

volevo che mia moglie diventasse vedova e miei figli orfani. Così ho preso<br />

pochi soldi che avevo <strong>in</strong> casa e sono scappato. Mio <strong>la</strong>voro molto cercare<br />

qui da voi. Sono stato fortunato. E oggi ancora di più che mia bel<strong>la</strong> Zaira<br />

si sposa con bravo ragazzo di Italia».<br />

Eu<strong>la</strong>lia guarda curiosa lo sposo. Non ci sono dubbi sul fatto che sia<br />

anch’egli un contad<strong>in</strong>o. «Forse il figlio dei vic<strong>in</strong>i di casa» pensa, mentre<br />

tenta di bloccare il padre del<strong>la</strong> sposa che già le versa altro v<strong>in</strong>o.<br />

«Vieni a bal<strong>la</strong>re, Iu<strong>la</strong>lia che ha sbagliato strada» scherza, ma neanche<br />

tanto l’omone trasc<strong>in</strong>ando<strong>la</strong> al centro dell’improvvisata balera. La<br />

fisarmonica attacca una polka. Eu<strong>la</strong>lia non sa bal<strong>la</strong>re. Sa fare tantissime<br />

cosa da donna - <strong>in</strong>amidare e stirare le camicie, ad esempio - ma bal<strong>la</strong>re<br />

proprio no. Accenna due o tre passi, si <strong>la</strong>scia guidare per un po’ dal suo<br />

cavaliere, ma poi si stacca energicamente da lui (che subito passa ad<br />

un’altra dama) e torna a sedersi.<br />

«Eccomi qua, a un matrimonio di sconosciuti, senza neanche sapere<br />

perché» riflette l’<strong>in</strong>vestigatrice per tentare di autoconv<strong>in</strong>cersi che è ora<br />

di andare. Ma <strong>la</strong> verità è che Eu<strong>la</strong>lia è felice come una bamb<strong>in</strong>a. E per<br />

nessuna ragione vorrebbe andare via.<br />

Questa gente semplice ed allegra è così lontana dal suo habitat quotidiano,<br />

dal<strong>la</strong> crudeltà del suo mestiere, dal<strong>la</strong> protervia di chi <strong>la</strong> comanda,<br />

dall’<strong>in</strong>differenza di chi abita sul suo stesso pianerottolo ma non le ha<br />

nemmeno mai detto «buongiorno».<br />

Questa vita è il suo vero background. Lei è cresciuta <strong>in</strong> una campagna<br />

quasi uguale a questa. Suo padre, muratore, e sua madre, commessa <strong>in</strong><br />

un negozio di calze, non avevano i soldi né il tempo per crescer<strong>la</strong>. E così<br />

f<strong>in</strong>ì affidata ai nonni materni, mezzadri agricoli <strong>in</strong> una picco<strong>la</strong> azienda<br />

gettata proprio nel centro del<strong>la</strong> grande pianura. Per dodici anni ha<br />

respirato queste sensazioni. La sua pisc<strong>in</strong>a era il torrente, <strong>la</strong> sua doccia<br />

era il grande irrigatore dei pomodori, i suoi amici erano le mucche, i<br />

conigli, le gall<strong>in</strong>e.<br />

Qui sta bene, Eu<strong>la</strong>lia. Non si fatica a capire perchè hanno chiamato questo<br />

posto l’Osteria del Tramonto. Da qui si gode uno spettacolo strepitoso,<br />

quando il sole va a dormire dietro le coll<strong>in</strong>e del<strong>la</strong> Val Tidone. Si vede <strong>la</strong><br />

127


Giorgio Lambri L’osteria del tramonto<br />

valle, le cim<strong>in</strong>iere dell’Enel di Piacenza e più <strong>in</strong> là quelle di Castelsangiovanni.<br />

Si scorge il Po e nelle giornate terse - come oggi - si vedono <strong>in</strong><br />

lontananza perf<strong>in</strong>o le Alpi.<br />

Il v<strong>in</strong>o - solo un paio di bicchieri - ha già sedato <strong>la</strong> naturale tendenza di<br />

Eu<strong>la</strong>lia a preoccuparsi, ad alzare <strong>la</strong> guardia con i guantoni all’altezza del<br />

viso. Ascolta <strong>la</strong> musica, guarda gli sposi <strong>in</strong>namorati, l’omone che trasuda<br />

alcool e felicità.<br />

Ecco, questa vita è così lontana dal<strong>la</strong> sua, questa gente è così diversa da<br />

quel<strong>la</strong> che ogni giorno le <strong>in</strong>combe addosso. Eu<strong>la</strong>lia è realmente commossa<br />

mentre att<strong>in</strong>ge generosamente ad una torta con le fragole che qualcuno<br />

le ha messo davanti.<br />

«Le racconto una storia, commissario che ha sbagliato strada».<br />

«Una storia?».<br />

Vabbè. Eu<strong>la</strong>lia a questo punto è ubriaca quanto basta per ascoltare una<br />

storia da un semi-sconosciuto mungitore croato.<br />

E l’omone anzi, Mathias Ilko, così si chiama il padre del<strong>la</strong> sposa lo è almeno<br />

altrettanto per raccontar<strong>la</strong> ad una semi-sconosciuta poliziotta di città.<br />

«Va bene, sentiamo questa storia» accetta Eu<strong>la</strong>lia, versando ancora da<br />

bere per sé e per il narratore. Il v<strong>in</strong>o già ondeggia dolcemente tra <strong>la</strong> sua<br />

anima ed il suo cervello.<br />

Mathias Ilko gira <strong>la</strong> sedia al<strong>la</strong> rovescia e vi si siede a cavalcioni, appoggiando<br />

i gomito sul tavolo. Ha mani enormi e callose, osserva mentalmente Eu<strong>la</strong>lia,<br />

ma straord<strong>in</strong>ariamente curate per un uomo del<strong>la</strong> campagna.<br />

«Quando io sono scappato dal<strong>la</strong> Croazia era gennaio, anzi, era il 19 di<br />

gennaio - <strong>in</strong>izia a raccontare - l’<strong>in</strong>verno è buono per andare via, se tu<br />

<strong>la</strong>scia le tue cose e <strong>la</strong> tua vita <strong>in</strong> primavera o <strong>in</strong> estate il rimpianto è di<br />

sicuro più forte, perché tutto è bello <strong>in</strong>torno e forse tu pensa di non partire<br />

più. Tu può anche cambiare idea. Ecco perchè è stato buono di andare<br />

via <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno. Quando ci siamo imbarcati nevicava, era tutto bianco<br />

<strong>in</strong>torno. E io pensavo che era come se Dio avesse messo un grande panno<br />

bianco sopra <strong>la</strong> nostra casa, <strong>la</strong> nostra campagna, tutto nostro paese - come<br />

si fa quando vai via per un po’ e non vuoi che <strong>la</strong> polvere sporca i mobili<br />

- come se Dio sa che stiamo partendo, pensavo, e dice di coprire tutto f<strong>in</strong>o<br />

a quando non siamo tornati. Quando siamo arrivati a porto di Sibenik ho<br />

venduto il trattore ed il rimorchio con cui eravamo arrivati lì. Li ho<br />

venduti per avere ancora soldi, già avevo comprato passaggio di barca<br />

che ci porta di là dal mare».<br />

Eu<strong>la</strong>lia è impaziente. Le capita spesso quando si ubriaca. Non che si<br />

ubriachi di frequente, quel<strong>la</strong> sarà <strong>la</strong> seconda volta <strong>in</strong> un anno. Ma quando<br />

accade tende a diventare irrequieta. «Ooookay, siete partiti d’<strong>in</strong>verno»:<br />

«Sì, d’<strong>in</strong>verno, con tutti i nostri vestiti addosso, poliziotta che ha sbagliato<br />

strada».<br />

128


Giorgio Lambri L’osteria del tramonto<br />

«Eu<strong>la</strong>lia».<br />

«Iu<strong>la</strong>lia».<br />

«Eu<strong>la</strong>lia Val<strong>la</strong>nt».<br />

«Eu-<strong>la</strong>-lia Va-<strong>la</strong>nt. Giusto? Molto bene? Partiti d’<strong>in</strong>verno. Ma non è questo<br />

importante. Io guidavo trattore, che tra<strong>in</strong>ava il rimorchio dove stava mia<br />

famiglia con le poche cose che ci eravamo portati via. Faceva freddo,<br />

molto freddo. E io andavo pianissimo perchè il vento ge<strong>la</strong>to non facesse<br />

ancora più ge<strong>la</strong>re <strong>la</strong> mia famiglia, dietro. <strong>Guida</strong>vo piano, guardavo <strong>la</strong> mia<br />

campagna e piangevo senza farmi accorgere, senza farmi accorgere<br />

nemmeno da me, sentivo <strong>la</strong>crime calde che scendevano e diventavano di<br />

ghiaccio su mia faccia. Pensavo a tutte cose buone fatte là, <strong>in</strong> mia casa,<br />

<strong>in</strong> mio vil<strong>la</strong>ggio. Al<strong>la</strong> palizzata di legno che avevo costruito davanti a casa,<br />

<strong>in</strong>sieme ai miei bamb<strong>in</strong>i. Pensavo al colpo di mortaio che l’aveva sbricio<strong>la</strong>ta<br />

come pezzo di pane vecchio si sbricio<strong>la</strong> se tu lo schiacci nelle mani».<br />

Eu<strong>la</strong>lia ascolta, sospesa tra <strong>la</strong> storia di Mathias, struggente quanto basta<br />

da catturare <strong>la</strong> sua attenzione, e l’oblio di quel v<strong>in</strong>o bianco così fresco e<br />

pericoloso.<br />

«La cosa che ti voglio raccontare, commissario Eu-<strong>la</strong>-lia, è che mentre noi<br />

con il trattore andiamo verso Sibenik, improvvisamente, sul ciglio del<strong>la</strong><br />

strada c’è un bamb<strong>in</strong>o solo. Avrà avuto dodici, tredici anni. Camm<strong>in</strong>ava<br />

nel<strong>la</strong> nostra stessa direzione, adagio, quasi trasc<strong>in</strong>ando i piedi. Portava<br />

soltanto una giacchetta di te<strong>la</strong> e sicuramente moriva dal freddo».<br />

Mathias Ilko, a questo punto, cerca l’attenzione del<strong>la</strong> sua <strong>in</strong>terlocutrice<br />

con un gesto anche un po’ sfrontato. Le prende una mano e <strong>la</strong> guarda<br />

dritto negli occhi.<br />

«Un bamb<strong>in</strong>o <strong>in</strong>freddolito» ripete Eu<strong>la</strong>lia.<br />

«Io gli ho chiesto dove andava e se voleva salire dietro di trattore».<br />

«Un passaggio» riassume Eu<strong>la</strong>lia, senza sottrarsi al<strong>la</strong> stretta di mano<br />

dell’omone.<br />

«Sì, un passaggio. Ma quel bamb<strong>in</strong>o non voleva un passaggio. Lui mi<br />

guarda con occhi cattivi, come mai io ho visto <strong>in</strong> un bamb<strong>in</strong>o, mi guarda<br />

e con una mano fa una cosa che io non dimenticherò mai, un gesto che<br />

resterà nel<strong>la</strong> mia testa sempre».<br />

«Che cosa fa?».<br />

«Lui fa gesto di pisto<strong>la</strong> che spara, che spara verso di me. E poi scappa,<br />

scappa correndo, nei campi. Io prova di chiamare lui <strong>in</strong>dietro, ma lui si<br />

ferma solo quando è molto lontano e ancora guarda noi e fa gesto di pisto<strong>la</strong><br />

che spara».<br />

Eu<strong>la</strong>lia non è ancora ben collegata al<strong>la</strong> narrazione, le parole arrivano alle<br />

orecchie, ma il loro senso è <strong>in</strong> ritardo di almeno dieci secondi, nel suo<br />

cervello. «Il bamb<strong>in</strong>o che vi spara con <strong>la</strong> mano?» ripete.<br />

«Sì, sì - torna a spiegare Ilko - come se lui ha pisto<strong>la</strong> che uccide al posto<br />

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Giorgio Lambri L’osteria del tramonto<br />

del<strong>la</strong> mano. Comunque io prende una coperta di dietro rimorchio e alza<br />

per far vedere lui che getta giù, per lui. Poi noi cont<strong>in</strong>ua nostro viaggio<br />

verso Sibenik».<br />

La memoria visiva è certo <strong>la</strong> più grande dote di Eu<strong>la</strong>lia, da sempre. Ricorda<br />

ogni piccolo gesto che ha visto da quando ha l’età del<strong>la</strong> ragione. Ed ha<br />

tutto catalogato nel<strong>la</strong> sua mente come tante casse una sopra l’altra, <strong>in</strong> un<br />

magazz<strong>in</strong>o. Nessuno potrebbe trovare niente lì, se non chi le ha riposte<br />

e catalogate quelle casse.<br />

Quel gesto, <strong>la</strong> pisto<strong>la</strong> che spara, ce l’ha <strong>in</strong> testa f<strong>in</strong> troppo bene. E’ il<br />

macabro rituale del serial killer a cui dà <strong>la</strong> caccia. Intanto Ilko cont<strong>in</strong>ua<br />

a par<strong>la</strong>re. «Chissà che cosa ha visto quel bamb<strong>in</strong>o? Chissà che cosa significa<br />

quel<strong>la</strong> pisto<strong>la</strong> che uccide? Io credo che lui ha guardato l’orrore negli occhi<br />

e non più cancel<strong>la</strong>to di sua mente. Io credo che lui visto morire suo padre<br />

o suo fratello o tutti e due. Ma <strong>la</strong> cosa strana è che io non vede terrore nei<br />

suoi occhi, vede cattiveria e desiderio di vendetta. Lui così piccolo, ma<br />

già pensa al<strong>la</strong> morte di altri. Già pensa di uccidere».<br />

Eu<strong>la</strong>lia adesso ascolta e non ascolta. Sta facendo lo sforzo più grande.<br />

Collegare il cervello, recuperare lucidità, cancel<strong>la</strong>re <strong>la</strong> nebbia e l’<strong>in</strong>certezza<br />

del v<strong>in</strong>o.<br />

«Tante volte, anche di giorno, per strada, io crede di vedere gli occhi di<br />

quel bamb<strong>in</strong>o, commissario che ha sbagliato strada, Eu-<strong>la</strong>-lia. Ecco perchè<br />

deciso che non tornerò mai più <strong>in</strong> mia patria. Tutte le volte che io crede<br />

di essere pronto e di mettere <strong>in</strong> viaggio per <strong>la</strong> Croazia, ripensa agli occhi<br />

di quel bamb<strong>in</strong>o, vede lui vic<strong>in</strong>o a trattore con sguardo cattivo che fa gesto<br />

di pisto<strong>la</strong> che uccide».<br />

Adesso Eu<strong>la</strong>lia è perfettamente padrona di sé. E apre <strong>la</strong> mente ai suoi<br />

pensieri migliori. Ecco cosa può <strong>in</strong>fondere il dest<strong>in</strong>o nelle nostre vite piene<br />

di <strong>in</strong>certezze e paure. Non si dimetterà, non <strong>la</strong>scerà il caso, non getterà<br />

il mazzo delle carte sul tavolo. Anzi, tornerà a combattere domani stesso.<br />

Cercherà <strong>in</strong>dizi, parole, tracce. Cercherà con <strong>la</strong> forza di chi - <strong>in</strong> un poco<br />

più di un’ora felicemente trascorsa tra sconosciuti - ha capito ancora una<br />

volta che <strong>la</strong> vita è spesso <strong>in</strong>giusta e crudele, che Dio (ammesso che esista)<br />

è un regista di impagabile orig<strong>in</strong>alità, ma che scappare non serve. E che<br />

vivere è comunque meraviglioso.<br />

130


Giorgio Lambri L’osteria del pesce fritto<br />

L’OSTERIA DEL PESCE FRITTO<br />

Giuseppe Bertuzzi, meglio noto a tutti come Giuseppone, calò sul tavolo<br />

l’asso di coppe con tanta violenza che si udì dist<strong>in</strong>tamente il legno<br />

scricchio<strong>la</strong>re anche dall’altra parte del locale. «E con questi siamo fuori,<br />

pagare e sorridere» proc<strong>la</strong>mò con una risata sfottente l’omone.<br />

Sul <strong>la</strong>to opposto del tavolo Camillo Riva, detto Fa<strong>in</strong>a, se <strong>la</strong> rideva sotto<br />

i baffetti sottili, al<strong>la</strong> C<strong>la</strong>rk Gable. Mentre i loro avversari sembravano<br />

impietriti. Felice Balestra, detto Felic<strong>in</strong>o, fissava un punto <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito<br />

davanti a sé, come <strong>in</strong>ebetito. Mentre Giulio Freschi, detto Spasse<strong>in</strong> non<br />

smetteva di contare e ricontare i punti.<br />

Nell’aria si respirava una sottile tensione. E lo sapevano bene gli abituali<br />

avventori dell’Osteria del Pesce Fritto e i più <strong>in</strong>calliti giocatori di carte,<br />

che per tutta <strong>la</strong> partita non avevano mai perso di vista neppure per un<br />

istante i giocatori, spiandoli da ogni angolo del locale, ma senza mai osare<br />

avvic<strong>in</strong>arsi. E già. Perché quel<strong>la</strong> non era una partita come tutte le altre,<br />

non c’erano <strong>in</strong> gioco solo il banco e le consumazioni. Tutti sapevano che<br />

al tavolo Numero 6 quel<strong>la</strong> sera ci si giocava molto di più.<br />

Quel<strong>la</strong> era <strong>la</strong> madre di tutte le sfide, <strong>la</strong> partita del secolo: era Italia-<br />

Germania del 1970, Coppi contro Bartali sulle Dolomiti, C<strong>la</strong>udio Vil<strong>la</strong> e<br />

Massimo Ranieri a Canzonissima. Quelle due coppie non si erano mai<br />

<strong>in</strong>contrate a memoria d’uomo, né all’Osteria del Pesce Fritto né <strong>in</strong> nessun<br />

altro locale, nessun precedente di quell’epico match.<br />

Giuseppone e Fa<strong>in</strong>a erano imbattuti da sempre, esattamente come Felic<strong>in</strong>o<br />

e Spasse<strong>in</strong>. Giorno dopo giorno avevano spazzato via le stesse coppie di<br />

quotati avversari. Gente tosta, come i gemelli Bald<strong>in</strong>i, due <strong>in</strong>ossidabili<br />

ottuagenari del<strong>la</strong> Valtrebbia, che all’ultima mano di ogni partita ricordavano<br />

con matematica precisione tutte le carte che erano rimaste fuori, i punti<br />

<strong>in</strong> mano a loro e agli avversari, gli strozzi e perf<strong>in</strong>o i sospiri.<br />

Ecco perché quel<strong>la</strong> serata era dest<strong>in</strong>ata ad entrare nel<strong>la</strong> storia. Si giocava<br />

a Tre e Trentuno. Cioè tre segni a Brisco<strong>la</strong> e trentun punti a Tressette.<br />

L’eventuale bel<strong>la</strong> ancora con tre segni a Brisco<strong>la</strong>.<br />

L’Osteria del Pesce Fritto, dietro Porta Borghetto, <strong>in</strong> uno degli angoli di<br />

più genu<strong>in</strong>a e popo<strong>la</strong>resca piacent<strong>in</strong>ità del<strong>la</strong> città vecchia, era stata per<br />

anni ristoro di carrettieri, ambu<strong>la</strong>nti, macch<strong>in</strong>isti delle ferrovie, turnisti<br />

del<strong>la</strong> notte. A qualsiasi ora, dal<strong>la</strong> porta smerigliata del<strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a con <strong>la</strong><br />

scritta Vietato Entrare, traspirava un appetitoso profumo di picco<strong>la</strong> di<br />

cavallo, cioè <strong>la</strong> base dell’alimentazione degli storici frequentatori del<br />

locale. E alle nove del matt<strong>in</strong>o, ancor oggi, capita talvolta di trovare<br />

nonnetti nostalgici che <strong>in</strong>t<strong>in</strong>gono il pane (e le dita) nel sugo, gustandosi <strong>la</strong><br />

saporita pietanza che l’Annetta - madre di uno dei tre tito<strong>la</strong>ri - prepara<br />

131


Giorgio Lambri L’osteria del pesce fritto<br />

con maestria senza eguali. Una volta queste co<strong>la</strong>zioni erano <strong>la</strong> norma,<br />

annaffiate da scodell<strong>in</strong>i di Gutturnio di Albareto e consumate con il vorace<br />

aplomb di chi <strong>la</strong> fame l’ha conosciuta veramente.<br />

Di fatto, purtroppo, quelle merende sono diventate di questi tempi<br />

soprattutto un vezzo da radical-chic. «Andiamo a mangiarci una picu<strong>la</strong><br />

dall’Annetta, al Pesce Fritto?». La domanda - magari con <strong>la</strong> erre un po’<br />

moscia - è diventata un’orribile prassi di tendenza con cui si tenta di<br />

appropriarsi di tradizioni, gusti e culture che non ci appartengono più.<br />

I nuovi frequentatori (e le nuove frequentatrici) dell’Osteria - quelli che<br />

arrivano all’ora dell’aperitivo con le Smart e gli ombelichi scoperti - si<br />

mesco<strong>la</strong>no ai clienti abituali con lo stesso spirito con cui i visitatori di uno<br />

zoo curiosano tra <strong>la</strong> gabbie, dissuasi dal gettare cibo solo dai cartelli.<br />

Questa nuova generazione di avventori, per quando redditizia, è<br />

malsopportata dai gestori (uno dei quali, qualche mese fa, non ha esitato<br />

ad <strong>in</strong>sultare e buttar fuori dal locale un giovanotto abbronzato che gli si<br />

era rivolto chiamandolo "buon uomo") e tacitamente tollerata da chi<br />

all’Osteria del Pesce Fritto ci abita da sempre. Per chiacchierare e leggere<br />

<strong>la</strong> Libertà. Ma soprattutto per giocare a carte.<br />

Perchè da sempre, lì dentro, si gioca a carte. Brisco<strong>la</strong> e Tressette, Scopone,<br />

Brisco<strong>la</strong> <strong>in</strong> c<strong>in</strong>que, Ciapanò, Terziglio. Partite che <strong>in</strong>iziano al matt<strong>in</strong>o e<br />

non si sa quando f<strong>in</strong>iranno. Carte e marcaro<strong>la</strong> (il blocchetto sponsorizzato<br />

da una vecchia azienda produttrice di amari su cui si segnano i punti)<br />

vengono fornite per <strong>la</strong> non certo onerosa spesa di c<strong>in</strong>quanta centesimi a<br />

giocatore.<br />

Con il v<strong>in</strong>o (bianco o rosso) vengono serviti come stuzzich<strong>in</strong>o anche dei<br />

ciccioli o del<strong>la</strong> mortadel<strong>la</strong> tagliata a dadetti, il sabato anche scaglie di<br />

Grana Padano e fette di sa<strong>la</strong>me.<br />

Ma torniamo al<strong>la</strong> partita del secolo. All’Osteria del Pesce Fritto, quel<br />

giorno, il tempo sembrava fermo. Come se quell’epica sfida fosse sospesa<br />

nel nul<strong>la</strong>. I pensieri più rumorosi e le più sguaiate ubriachezze (compreso<br />

il cupo "abbaiare" di Vittorio, un vecchio operaio <strong>in</strong> pensione dell’Acna,<br />

vedovo e ormai completamente alcolizzato, che - parlottando da solo - se<br />

<strong>la</strong> prendeva con Berlusconi, Prodi, Lippi, Pippo Baudo e chiunque altro<br />

gli passasse per <strong>la</strong> testa) sembravano essersi dissolti. Il vecchio juke-boxe<br />

caricato con brani degli anni ‘60, tanghi e mazurche, ma anche celebri<br />

romanze d’opera, era stato opportunamente spento.<br />

Perf<strong>in</strong>o l’allegro t<strong>in</strong>t<strong>in</strong>nare dei bicchieri ed il sordo richiudersi degli<br />

sportelli del frigo sembravano zittiti. Un silenzio che nessuno avrebbe<br />

anche solo immag<strong>in</strong>ato di profanare, mentre al Tavolo 6 si giocava quel<strong>la</strong><br />

memorabile partita.<br />

Adelmo, il più vecchio ed autorevole dei tre tito<strong>la</strong>ri dell’Osteria, fulm<strong>in</strong>ava<br />

con occhiate al vetriolo chi anche solo pensasse di fare rumore,<br />

132


Giorgio Lambri L’osteria del pesce fritto<br />

chiacchierare, schiamazzare. Tutti gli occhi erano fissi su quel tavolo nel<br />

momento <strong>in</strong> cui Giuseppone aveva ca<strong>la</strong>to <strong>la</strong> mano v<strong>in</strong>cente,<br />

autoproc<strong>la</strong>mandosi v<strong>in</strong>citore. Tutti volevano vedere, sapere, capire.<br />

Perf<strong>in</strong>o i muri, perf<strong>in</strong>o i vecchi posacenere rimasti sui tavoli <strong>in</strong> barba ai<br />

divieti, come un’<strong>in</strong>spiegabile ma pervicace icona dell’assioma per cui non<br />

si può giocare a carte senza fumare (e viceversa).<br />

Come tutte le grandi sfide, anche quel<strong>la</strong> - <strong>in</strong>izialmente - aveva <strong>in</strong> parte<br />

deluso il suo attento pubblico. Giuseppone e Fa<strong>in</strong>a avevano facilmente<br />

strapazzato i loro avversari nei primi tre segni a Brisco<strong>la</strong>, ma Felic<strong>in</strong>o e<br />

Spasse<strong>in</strong> si erano subito rifatti <strong>in</strong>fi<strong>la</strong>ndo un c<strong>la</strong>moroso 31-3 nel<strong>la</strong> riv<strong>in</strong>cita<br />

a Tressette.<br />

F<strong>in</strong>o al<strong>la</strong> bel<strong>la</strong> e a un c<strong>la</strong>moroso errore di Felic<strong>in</strong>o. Una dimenticanza<br />

grosso<strong>la</strong>na e <strong>in</strong>spiegabile che aveva permesso al<strong>la</strong> coppia avversaria un<br />

facile e decisivo “strozzo”. Un autogoal al<strong>la</strong> Nicco<strong>la</strong>i che aveva <strong>la</strong>sciato<br />

impietriti tutti, ma soprattutto il socio, che era stato suo testimone di<br />

nozze, ma che da quel momento non gli aveva più rivolto <strong>la</strong> paro<strong>la</strong>. Almeno<br />

f<strong>in</strong>o a che i loro avversari non si erano alzati per gustarsi il trionfo al<br />

bancone.<br />

«Ma scusa, non ti ricordavi che c’era fuori il tre di denari?».<br />

Silenzio tombale.<br />

«Ma nian me nùda ad des ann <strong>la</strong>ss sariss dasm<strong>in</strong>ghè».<br />

Ancora silenzio.<br />

«Una partida tratta via propì da lucc».<br />

Nessuna risposta.<br />

«A tè propì imbambulì. Ansi, sett cusa at dig Felic<strong>in</strong>o? Valà a to<strong>la</strong> <strong>in</strong> dal<br />

cuul».<br />

Quest’ultimo epiteto era stato accompagnato da Spasse<strong>in</strong> con un eloquente<br />

gesto del braccio. Poi Giulio Freschi si era alzato dirigendosi verso l’uscita.<br />

Ma prima che varcasse <strong>la</strong> porta una specie di urlo lo aveva bloccato con<br />

<strong>la</strong> maniglia <strong>in</strong> mano.<br />

«A chi?».<br />

Tutti gli occhi e le orecchie si erano spostate su Felic<strong>in</strong>o.<br />

«A chi hai detto di andar<strong>la</strong> a prendere nel culo?».<br />

L’atmosfera si era fatta greve. Sorpreso dal<strong>la</strong> reazione dell’amico e<br />

compagno di gioco, Spasse<strong>in</strong> si era voltato con <strong>la</strong> chiara voglia di scusarsi<br />

e di ammettere serenamente di aver esagerato. Ma l’orgoglio è spesso il<br />

nostro peggior consigliere.<br />

«A te, l’ho ditt a te. Catt mè fatt perd una partida par una luchèda».<br />

«Vieni qua, vieni a dirmelo <strong>in</strong> faccia».<br />

La voce di Felic<strong>in</strong>o era diventata m<strong>in</strong>acciosa, si era alzato con il suo metro<br />

e novantasette di vigorosa terza età e fissava il suo socio-antagonista con<br />

un atteggiamento che non <strong>la</strong>sciava presagire nul<strong>la</strong> di buono.<br />

133


Giorgio Lambri L’osteria del pesce fritto<br />

Il silenzio era greve come un macigno. Nessuno pensava anche solo<br />

lontanamente di <strong>in</strong>tervenire. Spasse<strong>in</strong> aveva fatto qualche passo avanti<br />

ed il suo compagno di gioco lo aveva subito imitato. Ormai erano a non<br />

più di due metri di distanza e si fissavano con odio. Tutto <strong>la</strong>sciava presagire<br />

che sarebbe f<strong>in</strong>ita <strong>in</strong> lite. Un bel match, anche quello, perché se <strong>la</strong><br />

preponderanza fisica di Felic<strong>in</strong>o era apparentemente netta, bisognava<br />

però tener presente che Spasse<strong>in</strong> era un uomo forte e che <strong>in</strong> gioventù era<br />

stato campione regionale dei pesi medi.<br />

Adelmo, dietro al bancone, già pensava preoccupato alle suppellettili da<br />

mettere <strong>in</strong> salvo. Nessuno avrebbe chiamato al 113 e nessuno - almeno<br />

all’<strong>in</strong>izio - li avrebbe divisi.<br />

Ancora due passi avanti. Ormai gli ex-soci erano a un metro di distanza.<br />

Felic<strong>in</strong>o aveva serrato i pugni, Spasse<strong>in</strong> già adocchiava <strong>la</strong> più vic<strong>in</strong>a sedia,<br />

sua potenziale, preziosa alleata.<br />

Mancava davvero un nul<strong>la</strong> allo scontro fisico, quando una voce bassa ma<br />

perfettamente comprensibile, proveniente da un angolo <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito del<strong>la</strong><br />

stanza aveva bloccato tutti: «Adesso basta».<br />

E tutti si erano girati verso l’angolo del Professore. Cioè <strong>in</strong> direzione del<br />

tavol<strong>in</strong>o <strong>in</strong> cui ogni matt<strong>in</strong>a prendeva posto il professor Franco Bianchi,<br />

con l’Unità e un grosso bloc-notes sotto braccio. Per quarant’anni lui era<br />

stato <strong>in</strong>segnante di italiano al Faust<strong>in</strong>i. A ur<strong>la</strong>cci e p<strong>la</strong>ttoni sul<strong>la</strong> nuca<br />

aveva <strong>in</strong>culcato nelle teste più dure e <strong>in</strong>ossidabili l’amore per Manzoni e<br />

Dante, per le poesie di Carducci e i racconti di Buzzati. Nessuno aveva<br />

mai osato rispondergli. E nessuno lo avrebbe fatto nemmeno quarant’anni<br />

dopo. Men che meno Felic<strong>in</strong>o e Spasse<strong>in</strong>, da sempre compagni di banco<br />

e che dal Professore avevano preso ripetizioni estive tre anni a fi<strong>la</strong>, per<br />

evitare di essere bocciati.<br />

«Adesso basta» ripetè l’ometto. Nessuno lo sentiva aprire bocca da almeno<br />

c<strong>in</strong>que anni. Se ne stava nel suo angolo a leggere il giornale e prendere<br />

appunti, nessuno sapeva cosa scrivesse. Ord<strong>in</strong>ava un caffé e un bicchiere<br />

d’acqua m<strong>in</strong>erale. Alle dieci usciva a fumare un Marlboro e al rientro<br />

ord<strong>in</strong>ava un secondo caffé. Cont<strong>in</strong>uava a scrivere fitto fitto su quel blocnotes<br />

f<strong>in</strong>o a mezzogiorno <strong>in</strong> punto, quando si avvic<strong>in</strong>ava al bancone,<br />

ord<strong>in</strong>ava e beveva un bianco macchiato, pagava a e usciva. A volte, non<br />

tutti i giorni, tornava anche al pomeriggio. Ord<strong>in</strong>ava un altro caffé e si<br />

tuffava nel<strong>la</strong> lettura dei suoi appunti.<br />

«F<strong>in</strong>ite<strong>la</strong>, o vi prendo a schiaffi tutti e due» tuonò il Professore. E per<br />

quanto <strong>la</strong> sua voce non fosse certo da baritono, il tono era talmente<br />

imperioso da non ammettere repliche. «Cosa volete fare? Mandare a quel<br />

paese un’amicizia per una carta sbagliata? Siete proprio due as<strong>in</strong>i! Avrei<br />

dovuto bocciarvi trent’anni fa anziché aiutarvi. Somari!».<br />

Una sfuriata <strong>in</strong> piena rego<strong>la</strong>. Di quelle che erano frequenti all’ormai<br />

134


Giorgio Lambri L’osteria del pesce fritto<br />

anziano <strong>in</strong>segnante quando dal<strong>la</strong> cattedra bacchettava le sue irrequiete<br />

sco<strong>la</strong>resche. E benché avessero entrambe i capelli grigi, le sue due vittime<br />

erano rimaste paralizzate esattamente come quarant’anni prima. Muti e<br />

con lo sguardo basso. Quasi solidali nel loro reverenziale timore. E dunque<br />

di nuovo uniti.<br />

E il Professore - che aveva capito tutto e <strong>in</strong> cuor suo se ne rallegrava - si<br />

era f<strong>in</strong>to ancora arrabbiato ed era uscito dall’Osteria borbottando<br />

nervosamente, come se <strong>la</strong> ramanz<strong>in</strong>a non fosse f<strong>in</strong>ita.<br />

Felic<strong>in</strong>o e Spasse<strong>in</strong> si erano guardati per un attimo, sconcertati e ancora<br />

<strong>in</strong>timiditi da quell’energica tirata d’orecchi. Poi d’improvviso erano<br />

scoppiati a ridere e si erano stretti <strong>la</strong> mano, mentre il silenzio irreale<br />

<strong>la</strong>sciava il posto ad un allegro brusio.<br />

«E alùra? - tuonò Felic<strong>in</strong>o rivolgendosi con tono un po’ sprezzante a<br />

Giuseppone e Fa<strong>in</strong>a ancora appol<strong>la</strong>iati al bancone - non volete darci <strong>la</strong><br />

riv<strong>in</strong>cita? Avete v<strong>in</strong>to per un colpo di culo e adesso avete paura a rigiocare?».<br />

Gli sguardi dei quattro giocatori si erano <strong>in</strong>crociati per qualche secondo.<br />

Guardi duri, da sfida all’Okay Corral.<br />

«Carte» aveva <strong>in</strong>timato a gran voce Giuseppone.<br />

«Subito» si era affrettato l’Adelmo.<br />

La sfida del secolo era dest<strong>in</strong>ata a diventare una consuetud<strong>in</strong>e.<br />

135


Giorgio Lambri L’osteria del c<strong>in</strong>ghiale nero<br />

L’OSTERIA DEL CINGHIALE NERO<br />

“Il silenzio che par<strong>la</strong>,<br />

figlio del<strong>la</strong> montagna e del vento.<br />

Rantolo disperato per abbandonarsi nel vuoto.<br />

Ho ascoltato il silenzio che par<strong>la</strong>,<br />

un pomeriggio di luglio,<br />

sul<strong>la</strong> montagna del<strong>la</strong> forza e del<strong>la</strong> paura.<br />

Piangendo, ho ascoltato il sole.<br />

Raccontava storie dannate<br />

e illum<strong>in</strong>ava <strong>la</strong> mia tristezza.<br />

Ho sentito il tempo.<br />

Ho visto mio padre.<br />

Ho capito che <strong>la</strong> mia libertà<br />

vive nel silenzio che par<strong>la</strong>.<br />

E sono morto lentamente,<br />

pensando al<strong>la</strong> vita”.<br />

Tutti i clienti che si gustavano gli ammazza-caffè del<strong>la</strong> casa, davanti al<br />

cam<strong>in</strong>etto acceso, quel<strong>la</strong> sera di gennaio, all’Osteria del C<strong>in</strong>ghiale Nero<br />

- una vecchia trattoria-bar che negli anni era stata ritrovo di briganti e<br />

partigiani, contad<strong>in</strong>i e cacciatori, ma che era poi diventata (grazie ai mitici<br />

tortelli alle ortiche del<strong>la</strong> signora Piera) una delle mete gastronomiche più<br />

ambite del<strong>la</strong> Val Nure - credevano di essere <strong>in</strong> proc<strong>in</strong>to di assistere ad uno<br />

dei soliti show del colonnello Balsamo.<br />

Si scherniva il vecchio militare, mentre raccontava del<strong>la</strong> sua ultima preda,<br />

uno splendido c<strong>in</strong>ghiale di tre qu<strong>in</strong>tali. «Ho avuto so<strong>la</strong>mente fortuna cari<br />

amici - diceva il colonnello - se come voi all’<strong>in</strong>gresso del bosco avessi<br />

imboccato <strong>la</strong> mu<strong>la</strong>ttiera che sale verso il <strong>la</strong>go non avrei mai <strong>in</strong>contrato il<br />

c<strong>in</strong>ghiale. Invece, chissà perché, ho deciso di scendere al ruscello per<br />

risalire poi dal sentiero che porta al<strong>la</strong> Croce».<br />

La sua era una modestia volutamente teatrale. E lo sapevano bene i suoi<br />

ascoltatori, che f<strong>in</strong>gevano grande attenzione per le sue parole, ma <strong>in</strong> realtà<br />

non lo stavano nemmeno a sentire.<br />

«Ho puntato il fucile all’ultimo momento, quando quel<strong>la</strong> bestia <strong>in</strong>furiata<br />

era a non più di c<strong>in</strong>que metri. Un colpo solo, al<strong>la</strong> testa».<br />

E accompagnò quest’ultima frase con un p<strong>la</strong>teale gesto del<strong>la</strong> mano, per<br />

mostrare dove esattamente aveva colpito il c<strong>in</strong>ghiale.<br />

«Perché avete atteso così tanto - mi <strong>in</strong>tromisi io, che nemmeno conoscevo<br />

il colonnello e che ascoltavo appoggiato allo stipite del<strong>la</strong> porta - poteva<br />

essere rischioso?».<br />

«Volete sapere perché ho aspettato f<strong>in</strong>o all’ultimo? Non è semplice da<br />

137


Giorgio Lambri L’osteria del c<strong>in</strong>ghiale nero<br />

spiegare giovanotto. E’ una lunga storia. Forse non dovrei nemmeno<br />

par<strong>la</strong>rne».<br />

Improvvisamente <strong>la</strong> narrazione non era più melodrammatica. Ed anche<br />

lo sguardo di Balsamo si era fatto stranamente serio e pensieroso. Fece<br />

una lunga pausa e nel frattempo accese <strong>la</strong> pipa.<br />

«Volevo vedere bene quel<strong>la</strong> bestia negli occhi mentre moriva» disse <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e<br />

il Balsamo.<br />

Un brusio di stupore - e di disappunto - seguì <strong>la</strong> frase del colonnello. Tutti<br />

lo ascoltavano, f<strong>in</strong>almente.<br />

«Vedete, cari amici, io non ho mai avuto paura del<strong>la</strong> morte. Non perché<br />

mi ritenga più coraggioso di chi <strong>la</strong> teme o l’aspetta come l’estrema terribile<br />

condanna. Il fatto è che non ho mai conosciuto il suo vero volto. Quando<br />

vidi mio padre nel<strong>la</strong> bara i becch<strong>in</strong>i lo avevano già rimesso a posto. Il<br />

segno del<strong>la</strong> pallotto<strong>la</strong> era sparito dal<strong>la</strong> tempia. Lo sguardo era sereno,<br />

quasi assente. Eppure mio padre si era sparato per <strong>la</strong> disperazione. Per<br />

non subire l’onta di un processo. Quel<strong>la</strong> che vedevo, pensai, non poteva<br />

essere l’espressione del<strong>la</strong> sua morte. E da quel giorno ho sempre cercato<br />

di capire quale fosse quell’espressione».<br />

La Trattoria del C<strong>in</strong>ghiale Nero era pervasa da un gelido silenzio. E le<br />

parole del colonnello lo tagliavano come affi<strong>la</strong>te <strong>la</strong>me.<br />

«Ho studiato <strong>la</strong> morte con tenacia, f<strong>in</strong> da quando <strong>la</strong> mia famiglia volle che<br />

mi <strong>la</strong>ureassi <strong>in</strong> chirurgia ed entrassi nell’esercito come ufficiale medico.<br />

Un giorno a Stoccolma conobbi un illustre endopatologo svedese, un<br />

lum<strong>in</strong>are del<strong>la</strong> medic<strong>in</strong>a. Teneva una re<strong>la</strong>zione ad un convegno medico:<br />

par<strong>la</strong>va di una suggestiva teoria sull’immag<strong>in</strong>e che resta fissa nell’iride<br />

al momento del trapasso. Volli par<strong>la</strong>rgli di persona. Lo seguii nel suo gab<strong>in</strong>etto<br />

scientifico e gli chiesi se veramente lui conoscesse il volto del<strong>la</strong> morte.<br />

“Certo” fu <strong>la</strong> sua immediata risposta.<br />

Ero al settimo cielo.<br />

Mi spiegò che aveva svolto lunghi studi prelevando i bulbi ocu<strong>la</strong>ri di<br />

cent<strong>in</strong>aia di cadaveri e che osservando l’iride con una speciale lente di<br />

sua creazione si riusciva a leggere quali fossero state le immag<strong>in</strong>i che gli<br />

occhi di chi stava esa<strong>la</strong>ndo l’ultimo respiro avevano fissato.<br />

Ma erano solo bugie. O meglio, suggestioni. Da quelle lenti non si<br />

dist<strong>in</strong>guevano che ombre <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ite.<br />

Quell’uomo era come me: stava cercando una risposta. O forse peggio: si<br />

era illuso di aver<strong>la</strong> trovata, ma non era vero. Fu un’<strong>in</strong>dicibile delusione».<br />

Il colonnello si fermò per sorseggiare il suo brandy. Improvvisamente<br />

corrugò <strong>la</strong> fronte e una smorfia di dolore gli segnò il viso. «Scusate - disse<br />

- è questo vecchio cuore che fa i capricci».<br />

Poi proseguì nel<strong>la</strong> sua <strong>in</strong>credibile storia, come tutti impazientemente<br />

aspettavamo.<br />

138


Giorgio Lambri L’osteria del c<strong>in</strong>ghiale nero<br />

«Una volta ho creduto di aver f<strong>in</strong>almente trovato quel che cercavo. Accadde<br />

molti anni fa, al fronte, quando <strong>la</strong> maggior parte di voi non era ancora<br />

nata. Dal<strong>la</strong> nostra postazione crepitavano le raffiche dei colpi di<br />

sbarramento. Ma ad un certo punto il capitano Corsi ord<strong>in</strong>ò il cessate il<br />

fuoco e restammo per qualche m<strong>in</strong>uto immobili, <strong>in</strong> un silenzio <strong>in</strong>naturale,<br />

per capire se i guerriglieri rispondevano al<strong>la</strong> nostra offensiva oppure si<br />

ritiravano. Proprio <strong>in</strong> quel momento dal cielo arrivò una granata. La f<strong>in</strong>e<br />

del mondo. Fui salvato dal caporale Angelo Salvi, grand’uomo, che si<br />

beccò le schegge nello stomaco e mi cadde addosso riparandomi. Ricordo<br />

che lo sollevai, per cercare di soccorrerlo. Ma era già morto. Allora lo<br />

guardai dritto negli occhi. Sorrideva. Sembrava felice. Come se quelle<br />

maledette schegge fossero state il suo più agognato desiderio. Ma allora<br />

<strong>la</strong> morte ha il volto del<strong>la</strong> serenità - pensai - e non vi è ragione di temer<strong>la</strong>.<br />

Ma un m<strong>in</strong>uto dopo ero già ripiombato nel dubbio. Mentre a braccia<br />

trasportavo il corpo del mio povero amico qualcosa gli cadde da una mano.<br />

Era un foglio. Una lettera di sua moglie Ade<strong>la</strong>ide, che egli stava leggendo<br />

proprio nel momento <strong>in</strong> cui era stato colpito. Poche righe che gli<br />

annunciavano che sarebbe presto diventato padre. Ecco perché il mio<br />

sventurato amico sorrideva. Forse non si era neppure accorto del<strong>la</strong><br />

granata. Nemmeno il suo, dunque, era il vero volto del<strong>la</strong> morte».<br />

Nel locale regnava una strana atmosfera. Come se quel racconto avesse<br />

paralizzato tutti. Il colonnello era sempre più pensieroso. Seduto <strong>in</strong><br />

poltrona, di fronte al cam<strong>in</strong>etto, scrutava un punto <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito, senza<br />

par<strong>la</strong>re.<br />

Era morto. Il massaggio cardiaco, <strong>la</strong> respirazione artificiale, una puntura<br />

di adrenal<strong>in</strong>a. Fu tutto <strong>in</strong>utile.<br />

Se n’era andato. E sul volto aveva disegnato uno sguardo strano ed <strong>in</strong>quietante.<br />

Vi si leggevano stupore e rassegnazione. Forse anche un po’ di<br />

paura. Era proprio quello sguardo che aveva così a lungo cercato.<br />

139


La Ristorazione<br />

Piacent<strong>in</strong>a


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

PIACENZA<br />

Antica Osteria del Teatro: Via Verdi, 16 - Tel. 0523.323777<br />

Antica Trattoria dell’Angelo: Via Tib<strong>in</strong>i, 14 - Tel. 0523.326739<br />

Arnold’s Pizzeria: Via Emilia Parmense, 104 - Tel. 0523.578109<br />

Autogrill: Via Gerbido - Tel. 0523.605033<br />

Bar Prima Porta: Via Cremona, 49 - Tel. 0523.590868<br />

Bar Ristorante Gate: Via San Bartolomeo, 32 - Tel. 0523.499470<br />

Bar Ristorante Truck’s Stop1: Strada Ors<strong>in</strong>a - Tel. 0523.606868<br />

Bar Tavo<strong>la</strong> Fredda Nautilus: V.le Dei Mille, 3 - Tel. 0523.388326<br />

Bar Tazza D’Oro: P.zza Borgo, 4 - Tel. 0523.327270<br />

Bar Università: Via Rad<strong>in</strong>i Tedeschi, 64 - Tel. 0523.614362<br />

Break Fast Santa Teresa: C.so Vittorio Emanuele II, 169 - Tel. 0523.325786<br />

Degustazione Era: P.le Tor<strong>in</strong>o, 30 - Tel. 0523.482157<br />

Degustazione Nikita: Via P. Cel<strong>la</strong>, 9/B - Tel. 0523.756753<br />

Gentile: C.so Vittorio Emanuele II, 140 - Tel. 0523.305945<br />

Hostaria W<strong>in</strong>e Bar Valery: Via Campagna, 81 - Tel. 0523.490597<br />

Internet Café: Via Dell’Artigianato, 14 - Tel. 0523.623020<br />

Mc Donald’s: P.le Marconi, c/o Borgo Faxhall - Tel. 0523.315702<br />

Mc Donald’s: Via Emi<strong>la</strong> Pavese, 130 - Tel. 0523.497320<br />

Museum Tavern Pub: Via Cel<strong>la</strong>, 68 - Tel. 0523.711321<br />

Oasi srl: Via Emilia Parmense, 133 -Tel. 0523.609532<br />

Orient Express Café: C.so Vittorio Emanuele, 112 - Tel. 0523.384949<br />

Osteria Antica Romea: Via Emilia P.se, 29 - Tel. 0523.623124<br />

Osteria Caffè Bar: Via Camicia, 4 - Tel. 0523.328644<br />

Osteria del Barbarossa: Via A.Solenghi, 110 - Loc. Dossi di Roncaglia - Tel.<br />

0523.504246<br />

Osteria del Mor<strong>in</strong>o: Str. Voltone Decca, 1 - Strada Caorsana - Roncaglia - Tel.<br />

0523.504101<br />

Osteria del Trent<strong>in</strong>o: Via Castello, 71 - Tel. 0523.324260<br />

Osteria La Saracca: Via del Capitolo, 73 - Tel. 0523.612503<br />

Picco<strong>la</strong> Osteria di Per<strong>in</strong>i G.: C.so Vittorio E. II, 179 - Tel. 0523.326356<br />

Pizzeria A 21: Via I Maggio, 65 - Tel. 0523.499082<br />

Pizzeria Acero Rosso: C.so Vittorio Emanuele II, 140 - Tel. 0523.305945<br />

Pizzeria Bel<strong>la</strong> Napoli 2: Via Emilia Pavese, 27 - Tel. 0523.480019<br />

Pizzeria Bell<strong>in</strong>a: Via Emilia Pavese, 274 - Tel. 0523.498558<br />

Pizzeria Belvedere: Via Veneto, 45 - Tel. 0523.457564<br />

Pizzeria Bloster: Via Foresti, 33 - Tel. 0523.713271<br />

Pizzeria Bru & Jo: Via Manfredi, 19 - Tel. 0523.712307<br />

Pizzeria Boomerang: Via Lanza, 41 - Tel. 0523.457275<br />

Pizzeria Charlie: Via IV Novembre, 115 - Tel. 0523.315328<br />

Pizzeria Dai Marchesi: Via Dentelli, 14 - Tel. 0523.482778<br />

Pizzeria Da Pasquale: P.zza Duomo, 36 - Tel. 0523.324669<br />

Pizzeria Dare Davil: Via I Maggio, 65 - Tel. 0523.499082<br />

Pizzeria D’asporto Bel<strong>la</strong> Capri: Via Poggi, 12 - Tel. 0523.453935<br />

Pizzeria D’asporto Il Veliero: Str. Farnesiana, 35/b - Tel. 0523.594319<br />

Pizzeria Del Matto: Via Galilei, 50 - Loc.tà Pittolo - Tel. 0523.380167<br />

143


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Pizzeria Grotta Azzurra: Via Morigi - Tel. 0523.458765<br />

Pizzeria Gusta Pizza: Via Alberoni, 20/B - Tel. 0523.322523<br />

Pizzeria Il Buon Samaritano: Via Boselli, 18/A - Tel. 0523.751873<br />

Pizzeria Il Pizzaio: Via Vittorio Emanuele II, 137 - Tel. 0523.326652<br />

Pizzeria Jessy Pizza: Via Atleti Azzurri d’Italia 2 - Tel. 0523.0523.498161<br />

Pizzeria La Tana dell’Orso: Piazzale Tor<strong>in</strong>o, 25 - Tel. 0523.481648<br />

Pizzeria La Taverna G.: Via Taverna, 213 - Tel. 0523.484928<br />

Pizzeria La Vera Pizza: Via Colombo, 96 - Tel. 0523.579323<br />

Pizzeria Manfredi F.: Via Veneto, 70 - Tel. 0523.716521<br />

Pizzeria Mangia e Bevi: Via Alberoni, 20/A - Tel. 0523.334718<br />

Pizzeria Mazzocchi R.: Via Conciliazione, 7/A - Tel. 0523.614924<br />

Pizzeria Mazzocchi R.: Via Manfredi, 78 - Tel. 0523.712146<br />

Pizzeria Mystic Pizza: Via Manfredi, 19 - Tel. 0523.712307<br />

Pizzeria Okay Snak Bar: Via Taverna, 254 - Tel. 0523.490048<br />

Pizzeria Piacepizza: C.so Vittorio Emanuele, 208 - Tel. 0523.315171<br />

Pizzeria Pizza Al Metro: V.le Alighieri, 83 - Tel. 0523.331000<br />

Pizzeria Pizza 2000: Via Emmanueli, 36 - Tel. 0523.458600<br />

Pizzeria Pizza E Vai: Str. Farnesiana, 79 - Tel. 0523.612462<br />

Pizzeria Pizza E Vai: Via Veneto, 75 - Tel. 0523.716081<br />

Pizzeria Pizza Express: Via Foresti, 29/33 - Tel. 0523.713271<br />

Pizzeria Prima o Poi Salsamenteria: L.go Matteotti, 28 - Tel. 0523.388127<br />

Pizzeria Pizza Si: Via Dante Alighieri, 87 - Tel. 0523.318166<br />

Pizzeria Pizzicotto: Via Emilia Parmense, 36 - Tel. 0523.579834<br />

Pizzeria Pronto Pizza: Via Durante, 1 - Tel. 0523.453118<br />

Pizzeria Rega Mast: Via Lanza, 41 - Tel. 0523.457275<br />

Pizzeria Romano D.: Via Emilia Pavese, 254 - Tel. 0523.489828<br />

Pizzeria Sol Levante: Via Bentelli, 14 - Tel. 0523.482778<br />

Pizzeria The Temple Bar: Via X Giugno - Tel. 0523.384648<br />

Pizzeria Tosello: Via Daveri, 10 - Tel. 0523.324824<br />

Pizzeria Zanzibar: Via Mar<strong>in</strong>ai D’Italia, 14 - Tel. 0523.618542<br />

Pizzeria Ristorante Amalfi: Via E. Pavese, 27 - Tel. 0523.480019<br />

Pizzeria Ristorante Borsa: Gall. Borsa, 36/D - Tel. 0523.320251<br />

Pizzeria Ristorante Geko: Str. Val Nure, 20 - Tel. 0523.360042<br />

Pizzeria Ristorante Marechiaro: C.so Vittorio Emanuele II, 168 - Tel. 0523.323794<br />

Pizzeria Ristorante Niagara: C.so Europa, 7 - tel. 0523.360036<br />

Pizzeria Ristorante Okay: Via Taverna, 254 - Tel. 0523480174<br />

Pizzeria Trattoria dell’Orologio: Piazza Duomo, 39 - Tel. 0523.324669<br />

Pizzeria Trattoria Corona: Via Roma, 141 - Tel. 0523.320948<br />

Public House Snack bar: Via Tib<strong>in</strong>i, 39 - Tel. 0523.388216<br />

Rapsodia Tavo<strong>la</strong> Calda: Via S. Siro, 2/C - Tel. 0523.327955<br />

Risto-Pub Gambado: Via Cittadel<strong>la</strong>, 2/B - Tel. 0523.320673<br />

Risto-Pub Via Veneto 82: Via Vittorio Veneto, 82 - Tel. 0523.716639<br />

Risto-pub Zona Franca: Via Fornace, 5 - Tel. 0523.315286<br />

Ristorante Alba Chiara: Via C.Colombo, 7 - Tel. 0523.592511<br />

Ristorante Albergo Astra: Via Boselli, 19 - Tel. 0523.454364<br />

Ristorante Albergo Il Bagatto: Via C. Colombo, 126 - Tel. 0523.614228<br />

144


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Ristorante Antica Romea: Via Emilia Parmense, 29 - Tel. 0523.623124<br />

Ristorante Ascione Luigi e C.: Str. Farnesiana, 64 - Tel. 0523.594007<br />

Ristorante Bar Dante: Via Dante, 18 - Tel. 0523.712172<br />

Ristorante Bar Gianp<strong>in</strong>o: Via Emilia P.nse, 291 - Tel. 0523.504116<br />

Ristorante Bar Il Cantuccio: Via XXIV Maggio, 132 - Tel. 0523.482379<br />

Ristorante Bar Italia: Via XX Settembre, 2 - Tel. 0523.322854<br />

Ristorante Buffet Stazione: P.le Marconi - Tel. 0523.324340<br />

Ristorante Central Pizza: Via Cittadel<strong>la</strong>, 26 - Tel. 0523.331463<br />

Ristorante Commercio: Via Colombo, 118 - Tel. 0523.614272<br />

Ristorante Crisciuoli: Via Colombo, 7 - Tel. 0523.618225<br />

Ristorante Cristian: Via IV Novembre, 115/A - Tel. 0523.326770<br />

Ristorante Dei Panzerotti: Via Emilia Pavese, 216 - Tel. 0523.480134<br />

Ristorante DNA Friendly Cafè: V.le Malta, 10 - Tel. 0523.318291<br />

Ristorante Don Carlos: Str. Aguzzafame, 85 - Tel. 0523.499800<br />

Ristorante Eridano: Via Bixio, 6 - Tel. 0523.324376<br />

Ristorante Exea: Via Daveri, 8 - Tel. 0523.318131<br />

Ristorante Ferrari Carmen: Via Mazz<strong>in</strong>i, 103 - Tel. 0523.388659<br />

Ristorante Gazebo: Vc. Mol<strong>in</strong>eria S.Andrea, 2 - Tel. 0523.329271<br />

Ristorante Gotico: P.zza Borghetto I, 0523.321940<br />

Ristorante Gotico: Via Borghetto, 1 - Tel. 0523.321940<br />

Ristorante Gran Caffè Ranuccio: P.zza Cavalli, 1 - Tel. 0523.331041<br />

Ristorante I Dieci Condimenti Self Service: C. del Cristo - Tel. 0523.480361<br />

Ristorante I Tre Moschettieri: Via Emilia Parmense, 5 - Tel. 0523.571899<br />

Ristorante Il Gambero Rosso: Via Roma, 17 - Loc.tà Diara - Tel. 0523.957415<br />

Ristorante Il Timone: Via Veneto, 42 - Tel. 0523.712586<br />

Ristorante Internet Cafè: Via dell’Artigianato, 14 - Tel. 0523.623020<br />

Ristorante Jalousie.it: Via S. Bartolomeo, 32 - Tel. 0523.499470<br />

Ristorante L’Antica Chiesetta: Via Madoli, 4 - Tel. 0523.335744<br />

Ristorante La Fazenda Self srl: Via Atleti Azzurri D’Italia, 18 - Tel. 0523.480447<br />

Ristorante La Pescarol<strong>in</strong>a: Str. Bobbiese, 130 - Tel. 348.7378402 oppure<br />

333.4415406<br />

Ristorante La Rocca Pescaro<strong>la</strong>: Str. Bobbiese, 81 - Tel. 0523.380230<br />

Ristorante La Siesta: Via Emilia P.nse, 186 - Loc. Montale - Tel. 0523.594402<br />

Ristorante La Veranda: Str. Val Nure, 7 - Tel. 0523.756664<br />

Ristorante Lazzari: Str. Farnesiana, 240 - Tel. 0523.600038<br />

Ristorante Lo Sco<strong>la</strong>pasta: Via XXIV Maggio, 104/B - Tel. 0523.482179<br />

Ristorante Milvera: Via Farnesiana, 200 - Muc<strong>in</strong>asso - Tel. 0523.506144<br />

Ristorante Mor<strong>in</strong>i: Via Emilia Pavese, 95/A - Tel. 0523.480235<br />

Ristorante Panzerotti: Via Emilia Pavese, 216 - Tel. 0523.480134<br />

Ristorante Parisi Bistrot: P.le Tor<strong>in</strong>o, 16 - Tel. 0523.480339<br />

Ristorante Pasta e Basta: Via Cantone Camicia, 9 - Tel. 0523.314330<br />

Ristorante Pasta <strong>in</strong> Piazzetta: Str. Bobbiese, 41 - La Verza - Tel. 0523.456666<br />

Ristorante Peccati di Go<strong>la</strong>: Via Taverna, 35 - Tel. 0523.314035<br />

Ristorante Pepp<strong>in</strong>o: Via Roma, 183 - Tel. 0523.329279<br />

Ristorante Piacenza: Strada Caorsana, 69 - Tel. 0523.614498<br />

Ristorante Picco<strong>la</strong> Osteria: C.so Vittorio Emanuele II, 179 - Tel. 0523.326356<br />

145


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Ristorante Piccolo Roma: Via Cittadel<strong>la</strong>, 14 - Tel. 0523.323201<br />

Ristorante Pizzeria Bel<strong>la</strong> Napoli: Via Emilia Pavese, 98 - Tel.0523.480038<br />

Ristorante Pizzeria Il Corsaro Verde: Via Manfredi, 59 - Tel. 0523.454627<br />

Ristorante Pizzeria Il Grillo: Via Emilia Parmense, 58 - Tel. 0523.593393<br />

Ristorante Pizzeria Il P<strong>in</strong>zimonio: Via Cavalletto, 4 - Tel. 0523.338024<br />

Ristorante Pizzeria L’Offic<strong>in</strong>a Del Gusto: Via Coppa<strong>la</strong>ti, 51 - Loc. Le Mose - Tel.<br />

0523.570202<br />

Ristorante Pizzeria Taverna In: P.zza Sant’Anton<strong>in</strong>o, 8 - Tel. 0523.335785<br />

Ristorante Pizzeria Tesoro: Via La Primogenita, 1 - Tel. 0523.325812<br />

Ristorante Po: Via N<strong>in</strong>o Bixio, 6 - Tel. 0523.324376<br />

Ristorante Roadhouse Grill: Via Emilia Pavese, 65/A - Tel. 0523.497089<br />

Ristorante Sapori: Via Caorsana, 127/D - Loc. Le Mose - Tel. 0523.606091<br />

Ristorante Self Pause: P. Marconi, 34 - Tel. 0523.306182<br />

Ristorante Self Service Ai Due Cavalli di Piacenza: Via San Francesco, 15 - Tel.<br />

0523.322344<br />

Ristorante Self Service Bar Dogana: Str. Caorsana - Tel. 0523.615688<br />

Ristorante Self Service I Dieci Comandamenti: Cantone del Cristo - Tel.<br />

0523.480361<br />

Ristorante Sel Service Intermezzo: Via Boselli, 65 - Tel. 0523.606455<br />

Ristorante Self Service La Fazenda: Via Atleti Azzurri d’Italia, 18 - Tel.<br />

0523.480447<br />

Ristorante Self Service Morigi: Via San Bartolomeo, 8 - Tel. 0523.384130<br />

Ristorante Self Service Oasi: Via Emilia Parmense, 133 - Tel. 0523.609352<br />

Ristorante Self Service Ors<strong>in</strong>a: Via Bresciani, 27 - Tel. 0523.623411<br />

Ristorante Si.Ti.: Via XXIV Maggio, 104 - Tel. 0523.482179<br />

Ristorante Spar<strong>la</strong>ccas I Barbis: Via Alessandria, 16 - Tel. 339.3563637<br />

Ristorante Stra Alva: Via Taverna, 35 - Tel. 0523.313166<br />

Ristorante Suggerimenti…Piacenza: Viale Malta, 23 - Tel. 0523.326368<br />

Ristorante Taberna Movida: Via Daveri, 8 - Tel. 0523.318131/335.5363758<br />

Ristorante Tanty srl: Str. Val Nure, 7 - Tel. 0523.756664<br />

Ristorante Tre Ganasce: Via San Bartolomeo, 62 - Tel. 0523.499133<br />

Ristorante Truck’s Stop1: Str. Ors<strong>in</strong>a - tel. 0523.606868<br />

Ristorante Un Po’ di Napoli: Via Calciati, 3/5 - Tel. 0523.591433<br />

Ristorante Vecchia Osteria: Via F. di Borbone, 64 Borghetto - Tel. 0523.504133<br />

Ristorante Vecchia Piacenza: C.ne San Bernardo, 1 - Tel. 0523.305462<br />

Ristorazione Piacenza: Str. Caorsana, 69 - Tel. 0523.614498<br />

Sese Caffè: Via Morigi, 39 - Tel. 333.8295992<br />

Snak Bar Borsa: Galleria Borsa, 36 - Tel. 0523.320251<br />

Tavo<strong>la</strong> Calda Funky Gallo: Via Capra V<strong>in</strong>cenzo, 2 - Tel. 0523.330491<br />

Trattoria Anita: Str. Caorsana, 125 - Tel. 0523.579310<br />

Trattoria Bar Trent<strong>in</strong>o: Via Gadol<strong>in</strong>i, 48 - Tel. 0523.755496<br />

Trattoria Bar Vil<strong>la</strong>ggio: Via Cel<strong>la</strong>, 52 - Tel. 0523.711317<br />

Trattoria Braghieri: P.le Velleia - Tel. 0523.592123<br />

Trattoria Croce Grossa: Str. Caorsana, 161 - Tel. 0523.504138<br />

Trattoria Mariù: Via Garibaldi, 49 - Tel. 0523.319350<br />

Trattoria Da P<strong>in</strong>o: Via Castello, 14 - Tel. 0523.334729<br />

146


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Trattoria Del Borgo: Via Trebbia, 22 - Tel. 0523.484707<br />

Trattoria Del Gnasso: Via Mol<strong>in</strong>eria Sant’Andrea, 14 - 0523.482780<br />

Trattoria Gasper<strong>in</strong>i Danilo: Via Manfredi, 42 - Tel. 0523.454333<br />

Trattoria Il Bivio Galleana: Via Manfredi, 130 - Tel. 0523.454277<br />

Trattoria Il Quadrifoglio: Via S. Stefano, 22 - Tel. 0523.327802<br />

Trattoria La Carrozza: Via X Giugno, 122 - Tel. 0523.326297<br />

Trattoria La Pire<strong>in</strong>a: Via Borghetto, 137 - Tel. 0523.338578<br />

Trattoria La Stazione di Milvera: Via Decorati Al Valore Civile, 15 - S. Bonico<br />

- Tel. 0523.380273<br />

Trattoria Mariù: Via Garibaldi, 49 - Tel. 0523.319350<br />

Trattoria Nuovo Montale: Via Bologna, 2 - Tel. 0523.592543<br />

Trattoria Pizzeria Al Farnese: Via Camicia, 9 - Tel. 0523.314330<br />

Trattoria Pizzeria Corona: Via Roma, 141 - Tel. 0523.320948<br />

Trattoria Poggi: Str. Farnesiana, 178 - Muc<strong>in</strong>asso - Tel. 0523.506119<br />

Trattoria Reg<strong>in</strong>a: Str. Reg<strong>in</strong>a, 1 - Quarto - Tel. 0523.557103<br />

Trattoria Ruggeri: Str. Farnesiana, 81 - Tel. 0523.571102<br />

Trattoria S. Stefano: Cantone S. Stefano, 22 - Tel. 0523.327802<br />

Trattoria San Giovanni: Via San Giovanni, 36 - Tel. 0523.321029<br />

AGAZZANO<br />

Albergo Ristorante Il Cervo: P.zza Europa, 20 - Tel. 0523.975208<br />

Antica Trattoria Giovanelli: Via Roma, 5 - Sarturano - Tel. 0523.975155<br />

Hotel Locanda Vil<strong>la</strong> Tavernago: Loc. Tavernago di Agazzano - Tel. 0523.975114<br />

Pizzeria La Rustica: P.le Europa, 13 - Tel. 0523.976533<br />

Ristorante Alle Lische: Via Lische, 6 - Tel. 0523.976922<br />

Ristorante Le Due Meridiane: c/o Castello La Bastard<strong>in</strong>a - tel. 0523.975373<br />

Ristorante Nuova Trattoria Bar Giard<strong>in</strong>o: Via Papa Giovanni XXIII, 1 - Tel.<br />

0523.975133<br />

ALSENO<br />

Pizzeria Pisc<strong>in</strong>a Colle S. Giuseppe: Loc. Colle S. Giuseppe, 22 - Tel. 0523.947121<br />

Ristorante Bar Da Nora: Via Emilia Est, 11 - Tel. 0523.949147<br />

Ristorante Boschi: Loc. Cort<strong>in</strong>a, 59 - Tel. 0523.948102<br />

Ristorante Da Giovanni: Via Centro, 79 - Cort<strong>in</strong>a - Tel. 0523.948304<br />

Ristorante Da Paolo: Via Centro, 152 - Lusurasco - Tel. 0523.948123<br />

Ristorante Il Casello:Via Stazione Centro, 27 - Tel. 0523.945355<br />

Ristorante Pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong> Commenda: Loc. Chiaravalle del<strong>la</strong> Colomba - Tel.<br />

0523.940003<br />

Ristorante Pizzeria In Famiglia al Vil<strong>la</strong>ggio: Loc. Sorghetto, 6 - Tel. 0523.945349<br />

Ristorante Pizzeria La Duchessa: Via Roma, 41 - Tel. 0523.949154<br />

Trattoria del Ponte: Via Centro, 4 - Castelnuovo Fogliani - Tel. 0523.947110<br />

Trattoria Osteria Da Gianni: Loc. Chiaravalle, 249/250 - Tel. 0523.940133<br />

Trattoria Pizzeria Croce Bianca: Via Centro, 202 - Castelnuovo Fogliani - Tel.<br />

0523.947187<br />

147


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

BESENZONE<br />

Ristorante La Fiaschetteria: Via Bersano, 59/bis - Tel. 0523.830444<br />

Trattoria Barabaschi: Via Mercore Inferiore, 21 - Tel. 0523.830167<br />

Trattoria Garibaldi: Via Casteldardo, 162 - Tel. 0523.839012<br />

Trattoria Marco: Loc. Bersano - Tel. 0523.830105<br />

BETTOLA<br />

Albergo Ristorante Tour<strong>in</strong>g: Loc. Prato Barbieri - Tel. 0523.911157<br />

Bar Pizzeria Colombo: P.zza Colombo, 2 - Tel. 0523.917037<br />

Il Boccaccio: V.le Vittoria, 12 - Tel. 0523.911133<br />

Osteria Alberici: Loc. Costa Groppoducale, 55 - Tel. 0523.917704<br />

Pizzeria La Fontana: P.zza Colombo, 23 - Tel. 0523.911135<br />

Ristorante Agnello: P.zza Colombo, 43 - Tel. 0523.917760<br />

Ristorante Il Torrente: Via Libera Repubblica - Loc. Roncovero - Tel. 0523.917747<br />

oppure 338.1271874<br />

Ristorante La Vecchia Quercia: Fra I Luoghi, 1 - Tel. 0523.911233<br />

Ristorante Pizzeria Antica Locanda Due Spade: Via C. Colombo, 70 - Tel.<br />

0523.917789<br />

Ristorante Pizzeria La Vil<strong>la</strong>: Via Fra I Luoghi, 1 - Tel. 0523.917075<br />

Trattoria Alp<strong>in</strong>a: Loc. Prato Barbieri, 42 - Tel. 0523.917873<br />

Trattoria dell’Ago: Loc. Bramaiano, 77 - tel. 0523.917802<br />

Trattoria Perani: Str. Prov<strong>in</strong>ciale, 4 - Tel. 0523.917696<br />

Trattoria Speroni: Loc. Roncovero - Tel. 0523.911722<br />

Trattoria Cass<strong>in</strong>ari: Loc. Le Piane di Spett<strong>in</strong>e - Tel. 0523.917708<br />

BOBBIO<br />

Albergo Ex Chalet del<strong>la</strong> Volpe: Loc.tà Sassi Neri - Tel. 0523.933404<br />

Albergo Ristorante Bar Vecchia Fornace: Via Genova, 9 - Tel. 0523.936126<br />

Albergo Ristorante Pizzeria Ranel<strong>la</strong>: Via Roma, 26 - Mezzano Scotti -Tel.<br />

0523.937126<br />

Albergo Ristorante dei Cacciatori: Contrada Porta Agazza, 7 - Tel. 0523.936267<br />

Albergo Ristorante Filietto: Loc. Costa Tambor<strong>la</strong>ni - Mezzano Scotti - Tel.<br />

0523.937104<br />

Albergo Ristorante Piacent<strong>in</strong>o: P.zza S. Francesco, 19 - Tel. 0523.936266<br />

Bar Ristorante Vecchio Mul<strong>in</strong>o: Via Genova, 32 - Tel. 0523.932395<br />

Locanda Trattoria Italia: Via Porta Alcar<strong>in</strong>a, 7 - Tel. 0523.936942<br />

Pizzeria Camil<strong>la</strong>: Loc. Pradel<strong>la</strong>, 6 - Tel. 0523937109<br />

Pizzeria Nikita: Loc. Fontana Berta Cassolo - Tel. 0523.937489<br />

Pizzeria Ponte Gobbo: Via A. Moro, 3 - Tel. 0523.936148<br />

Pizzeria Del Monastero: Piazza S. Francesco, 21 - Tel. 0523.936542<br />

Ristorante Bar Giard<strong>in</strong>o: P.zza San Francesco, 1 - Tel. 0523.936247<br />

Ristorante Gambero Rosso: Loc. Cassolo - Tel. 0523.937171<br />

Ristorante Lo Scarpone: Passo Penice, 2 - Tel. 0523.933204<br />

Ristorante Pizzeria Cristal: Via Nobile Santa Maria, 2 - Tel. 0523.933421<br />

148


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Ristorante Pizzeria Punto Verde: Piazza XXV Aprile, 16 - Tel. 0523.936914<br />

Ristorante Ra Ca’ Longa: Loc. S. Salvatore - Tel. 0523.936948 - 0523.960102<br />

Ristorante Ridel<strong>la</strong>: Loc. Giarone S. Maria - Tel. 0523.933130<br />

Ristorante San Nico<strong>la</strong>: Contrada San Nico<strong>la</strong>, 11 - Tel. 0523.932355<br />

Trattoria Locanda Nobili: Loc. S. Maria di Bobbio, 13 - Tel. 0523.933134<br />

BORGONOVO VAL TIDONE<br />

Albergo Ristorante Roma: P.le Alp<strong>in</strong>i, 15 - Tel 0523.998817<br />

Antico Ristorante Italia: P.zza T. de Cristoforis, 2 - Tel. 0523.864144<br />

Osteria Manstretta: Loc. Moretta - Tel. 0523.862551<br />

Pizzeria Annica Inn: Via Galilei, 2 - Tel. 0523.862939<br />

Pizzeria La Corte: Loc. Colombaie, 88 - Tel. 0523.861076<br />

Pizzeria L’Orizzonte: Via M. del<strong>la</strong> Libertà, 15/17 - Tel. 0523.863749<br />

Pizzeria Riberzani Stefania: V.le Risorgimento, 28 - Tel. 0523.865160<br />

Pizzeria Ristorante Locanda Stazione: P.zza Garibaldi, 21 - Tel. 0523.361352<br />

Pizzeria Un Tant Al Toc: P.zza T. de Cristoforis, 36 - Tel. 0523.865900<br />

Ristorante Agazz<strong>in</strong>oVecchia Trattoria: Loc. Agazz<strong>in</strong>o, 335 - Tel. 0523.887102<br />

Ristorante Arf<strong>in</strong>i Adele: Via dei Saliceti, 2 - Tel. 0523.864814<br />

Ristorante Impero: P.zza T. de Cristoforis, 32 - Tel. 0523.862118<br />

Ristorante La Palta: Loc. Bilegno, 67 - Tel. 0523.862103<br />

Ristorante Le Proposte: Loc. Corano - Tel. 0523.845503<br />

Ristorante Pizzeria del Leone: Via Castelsangiovanni, 4 - Tel. 0523.865209<br />

Trattoria Moretta: Loc.tà Moretta, 238 - Tel. 0523.862551<br />

Trattoria Ristorante Pizzeria La Rocca: Via Roma, 14 - Tel. 0523.862114<br />

Vecchia Trattoria: Loc. Agazz<strong>in</strong>o, 335 - Tel. 0523.887102<br />

CADEO<br />

Pizzeria Al Vesuvio: Via Emilia, 67 - Roveleto - Tel. 0523.500424<br />

Pizzeria da Romano: Via Emilia, 71/77 - Tel. 0523.500593<br />

Pizzeria Il Foco<strong>la</strong>re: Via Ricetto, 44/46 Fraz. Saliceto - Tel. 0523.507220<br />

Pizzeria Mor<strong>la</strong>cch<strong>in</strong>i R.: Via Emilia, 71/73 - Tel. 0523.509180<br />

Pizzeria P<strong>la</strong>net Pizza: Via Emilia 167/B - Roveleto - Tel 0523.501210<br />

Ristorante Pizzeria La Sorgente: Via Emilia, 21 - Fontana Fredda - Tel. 0523.500569<br />

Ristorante Car<strong>in</strong>i: Via Emilia, 91 - Roveleto - Tel. 0523.509979<br />

Ristorante Lanterna Rossa: Via Ponte Saliceto, 10 - Saliceto - Tel. 0523.500563<br />

Ristorante Le Ruote: Via Emilia, 204 s.s. 9 - Roveleto - Tel. 0523.500427<br />

Ristorante Lo Squalo: Via Emilia, 65 - Roveleto - Tel. 0523.509933<br />

Ristorante Nona Buca Bis: Via Chiusa, 73 - Saliceto - Tel. 0523.508925<br />

Trattoria Nuova da P<strong>in</strong>uccio: Via Emilia, 25 - Fontana Fredda - Tel. 0523.500667<br />

CALENDASCO<br />

Ristorante Locanda Il Masero: Via Masero Po, 2 - Tel. 0523.772787<br />

Ristorante Vio<strong>la</strong>: Via Piacenza, 55 - Tel. 0523.768925<br />

Trattoria 15 Carne al<strong>la</strong> Brace: Loc. Boscone - Tel. 0523.771179<br />

149


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Trattoria Alvaro e Camil<strong>la</strong> Mensa Interaziendale: Str. Bon<strong>in</strong>a Est , 11 - Zona<br />

Ind.le Ponte Trebbia - Tel. 0523.768732<br />

Trattoria dei Pescatori: Loc. Malpaga, 21 - Tel. 0523.769788<br />

Trattoria Toscani: Loc. Co’ Trebbia Nuova, 34 - Tel. 0523.769787<br />

CAMINATA<br />

Ristorante Nido del Cuculo: Via Vittorio Emanuele, 18 - Tel. 0523.990134<br />

Ristorante Pace: Via Prov<strong>in</strong>ciale, 10 - Tel. 0523.990047<br />

CAORSO<br />

Osteria di Muradolo: Via Giovanni XXIII, 33 - Muradolo - Tel. 0523.822593<br />

Osteria Lo Spunt<strong>in</strong>o: Via Don M<strong>in</strong>zoni, 25 - Roncarolo - Tel. 0523.821435<br />

Pizzeria Ascolese M.: Via Roma, 10/B - Tel. 0523.814056<br />

Ristorante Bar La Rocca: Via Padana Inferiore, 2/A - Tel. 0523.814079<br />

Ristorante Osteria La Stamberga: Piazza Rocca, 7/A - Tel. 0523.814048<br />

Ristorante Pizzeria Mediterraneo: Via Roma, 10/B - Tel. 0523.814056<br />

Ristorante Ucelli Emanue<strong>la</strong>: Str. Padana Inferiore, 39 - Tel. 0523.821250<br />

Trattoria Al Capol<strong>in</strong>ea: Via Padana Inferiore, 24 - Tel. 0523.821035<br />

Trattoria «Da Ennio»: Str. Casc<strong>in</strong>a Barrago, 1 - Tel. 0523.821105<br />

Trattoria del Muron: Via Guglielmo da Saliceto, 16 - Tel. 0523.821213<br />

Trattoria Ghioni: Via G. Matteotti, 20 - Zerbio - Tel. 0523.821252<br />

Trattoria Magaton: Str. Arg<strong>in</strong>e Po, 6 - Roncarolo - Tel. 0523.821320<br />

Trattoria Tonoli M.Grazia: Via Don M<strong>in</strong>zoni, 13 - Roncarolo - Tel. 0523.821240<br />

CARPANETO PIACENTINO<br />

Antica Osteria del<strong>la</strong> Pesa: Via d. Valle, 194 - Travazzano - Tel. 0523.852875<br />

Bar Pizzeria Car<strong>la</strong>: Via XXV Aprile, 47 - Tel. 0523.852877<br />

Bar Ristorante Pizzeria Aioò: Via XXV Aprile, 47 - Tel. 0523.852877<br />

Bar Taverna Cavalletto: Via Marconi, 25 - Tel. 0523.852145<br />

Bar Trattoria Croce Bianca: Via Oliveti, 1 - Tel. 0523.852144<br />

Osteria Contado: Loc. Travazzano, 193 - Tel. 0523.852890<br />

Pizzeria Ametrano V<strong>in</strong>cenzo: Via Scotti da Vigoleno, 34 - Tel. 0523.859574<br />

La Taverna Antica Osteria di Chero: Via Centro, 66 - Tel. 0523.858904<br />

Pizzeria Pronto Pizza: Via XX Settembre, 13 - Tel. 0523.853089<br />

Pizzeria Punto Pizza: Via Breviglieri, 7 - Tel. 0523.853090<br />

Pub La Posada: P.zza XX Settembre, 11 - Tel. 0523.852109<br />

Ristorante Bar Gaudium: Via XX Settembre, 13 - Tel. 0523.852671<br />

Ristorante Il Lupo: Via Ciriano Centro, 30 - Tel. 0523.852705<br />

Ristorante L’Anteprima: Loc. Cimafava - Tel. 0523.852965<br />

Ristorante La Taverna: Loc. Chero, 66 - Tel. 0523.858904<br />

Ristorante Nido Del Picchio: V.le Patrioti. 6 - Tel. 0523.850909<br />

Ristorante Pizzeria Bel<strong>la</strong>ria: Loc. Cam<strong>in</strong>ata, 84 - Ciriano - Tel. 0523.852887 -<br />

0523.850539<br />

Ristorante Pizzeria Il Cartoccio: Loc. Chero - Tel. 0523.852888<br />

150


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Ristorante Pizzeria L’Incontro: Via Cesare Battisti, 31 - Tel. 0523.852146<br />

Ristorante The Field: Viale Patrioti, 9 - Tel. 0523.852895<br />

Trattoria Barani P.: Loc. Montanaro - Tel. 0523.852896<br />

Trattoria Bar Paraboschi: Loc. Case Bruciate, 135 - Tel. 0523.852883<br />

Trattoria Belvedere: Loc. Magnano, 22 - Tel. 0523.852880<br />

Trattoria Bias<strong>in</strong>i: Loc. Magnano - Tel. 0523.850110<br />

Trattoria Car<strong>in</strong>i: Loc. Rezzano, 44/A - Tel. 0523.852873<br />

Trattoria Celleri: Loc. Celleri, 27 - Tel. 0523.852874<br />

Trattoria del Cacciatore: Loc. Case Bruciate - Tel. 0523.852889<br />

Trattoria Del Viandante: Loc. Chero - Tel. 0523.859364<br />

Trattoria L’Incontro: Via C. Battisti, 31 - Tel. 0523.852146<br />

CASTELL’ARQUATO<br />

Albergo Ristorante San Giorgio: P.le Europa, 12 - 0523.805149<br />

Antica Trattoria di Vigostano: Loc. Vigostano - Tel. 0523.896100<br />

Antica Trattoria S. Lorenzo: Via Canale S. Lorenzo, 32 - Tel. 0523.805153<br />

Locanda delle Rose: Loc. Case I<strong>la</strong>riotti, 1/A - Bacedasco - Tel. 0523.895548<br />

Pizzeria Digh<strong>in</strong>o: Via Remond<strong>in</strong>i, 11 - Tel. 0523.803902<br />

Pizzeria La Castel<strong>la</strong>na: Via Canneto, 7 - Tel. 0523.803694<br />

Ristorante Albergo Leon D’Oro: P.zza Europa, 6 - Tel. 0523.806033<br />

Ristorante Anna La Napoletana: Vigolo Marchese - Tel. 0523.896159<br />

Ristorante Bar La Locanda: Via Manzoni, 4 - Vigolo Marchese - Tel. 0523.896133<br />

Ristorante Bar Stradivarius: Via Sforza Caolzio, 36 - Tel. 0523.803381<br />

Ristorante Crocetta: Via Crocetta, 26 - Tel. 0523.803087<br />

Ristorante Da Facc<strong>in</strong>i: Via Sant’Antonio - Tel. 0523.896340<br />

Ristorante degli Iris: Via Crocetta, 1 - Tel. 0523.803273<br />

Ristorante La Cant<strong>in</strong>accia: Loc. Bacedasco Terme - Tel. 0523.895128<br />

Ristorante La Rocca da Franco: P.zza del Municipio - Tel. 0523.805154<br />

Ristorante Lido: Via Prov<strong>in</strong>ciale, 3 - Tel. 0523.803261<br />

Ristorante Maps: P.zza Europa, 3 - Tel. 0523.804411<br />

Ristorante Pizzeria Le Torri: Loc. Caneto - Tel. 0523.805191<br />

Ristorante Primavera: Via Mori, 20 - Bacedasco Alto - Tel. 0523.895108<br />

Ristorante Riorzo: Via Riorzo, 1 - Tel. 0523.804199<br />

Ristorante Taverna del Falconiere: P.zza Municipio, 5 - Tel. 0523.805155<br />

Trattoria Bar Del Voltone: Via Sforza Caolzio - tel. 0523.804271<br />

Trattoria del Turista: Via Cavour, 53 - Vigolo Marchese - Tel. 0523.896124<br />

Trattoria Guerra Pierluigi: Doppi - Tel. 0523.896156<br />

Trattoria L’Angiol<strong>in</strong>a: Via Canale, 18 S. Lorenzo - Tel. 0523.806162<br />

CASTEL SAN GIOVANNI<br />

Albergo Ristorante La Barca: C.so Matteotti, 14 - Tel. 0523.881412<br />

Albergo Ristorante Leon d’Oro: Via N<strong>in</strong>o Bixio, 35 - Tel. 0523.849461<br />

Albergo Ristorante Pizzeria La Gritta: Via Emilia P.na, 45 - Tel. 0523.849418<br />

Albergo Ristorante Roma: P.zza Alp<strong>in</strong>i, 15 - Tel. 0523.998817<br />

Pizzeria Dream: Via Don Mazzocchi, 4 - Tel. 0523.844146<br />

151


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Pizzeria La Vecchia Cant<strong>in</strong>a: Via Mul<strong>in</strong>i, 2/A - Tel. 0523.842305<br />

Pizzeria Pizzissima: C.so Matteotti, 36 - Tel. 0523.883070<br />

Pizzeria Red Wall Steak House: Via Borselli, 12/A - Tel. 0523.883151<br />

Ristopub Gu<strong>in</strong>nes P<strong>la</strong>cet: Via Dogana Po, 19 - Pievetta - Tel. 0523.883764<br />

Ristorante Bar Jessica: Via B. Armani, 25 - Loc. Ganaghello - Tel. 0523.885103<br />

Ristorante Barca: C.so Matteotti, 5 - Tel. 0523.842882<br />

Ristorante Chalet del Gallo: Loc. Pievetta - Tel. 0523.881376<br />

Ristorante Chalet Po: Via Pievetta, 2 - Tel. 0523.882345<br />

Ristorante La Capanna: Via Fratelli Bandiera, 46 - Tel. 0523.884068<br />

Ristorante Pizzeria Barracuda: Via Andrea Doria, 2/A - Tel. 0523.881761<br />

Ristorante Pizzeria Il Cantuccio: Corso Matteotti, 144/a - Tel. 0523.843500<br />

Ristorante Pizzeria Dogana: Via Emilia Pavese, 85 - Tel. 0523.884121<br />

Ristorante Pizzeria Tavo<strong>la</strong> Amica: V.le Amendo<strong>la</strong> - Tel. 0523.883181<br />

Ristorante Self Service 80 Fame: Via Don Mazzocchi, 4/n - Tel. 0523.881778<br />

Ristorante V<strong>in</strong>ce: Via Emilia Piacent<strong>in</strong>a, 45 - Tel. 0523.840566<br />

Trattoria Bar Dogana Po: Via Dogana Po Pievetta, 27 - Tel. 0523.882228<br />

Trattoria Belvedere: P. Bergonzi, 4 - Fontana Pradosa - Tel. 0523.843766<br />

Trattoria Il Pescatore: Via Pievetta, 3 - Tel. 0523.882317<br />

Trattoria Mercato: P. Olubra, 2 - Tel. 0523.849490<br />

CASTELVETRO PIACENTINO<br />

Bar Trattoria del Piccolo Fiore: Via Sei Martiri, 58 - San Giuliano - Tel.<br />

0523.826065<br />

Bar Trattoria Val Padana: Via Casenuove - Tel. 0523.823315<br />

Pizzeria Mystic Pizza: Via San Giuseppe, 9 - Tel. 0523.825088<br />

Osteria Ca’ Nova: Via G.Saragat, 11 - Tel. 0523.825052<br />

Osteria Del Pescatore: Via Po, 14 - Tel. 0523.824333<br />

Osteria La Bastida: Str. Statale, 4 - Tel. 0523.823331<br />

Osteria La Brianza: Str. Statale, 10 - Tel. 0523.825229<br />

Pizzeria Ristorante L’Inf<strong>in</strong>ito: Str. Statale10, 24 - Tel. 0523.823518<br />

Ristorante Bar La Vecchia Fornace: Loc. Ex Fornace Rdb, 6 - Tel. 0523.824670<br />

Ristorante Pizzeria Coop Avanti: Via Bern<strong>in</strong>i, 19 - Tel. 0523.823108<br />

Trattoria Croce Bianca: Via Statale, 47 - Tel. 0523.823521<br />

Trattoria del<strong>la</strong> Pace - Pisaroni Ange<strong>la</strong>: Via Bern<strong>in</strong>i, 87 - Tel. 0523.823330<br />

Trattoria Secondo Baracch<strong>in</strong>o: Via Riviera Po Mezzano Chitantolo, 5 - Tel.<br />

0523.823560<br />

CERIGNALE<br />

Ristorante Le Piane: Loc. Le Piane - Tel. 0523.939345<br />

Trattoria del<strong>la</strong> Rosa: Loc. Ponte Organasco, 8 - Tel. 0523.939203<br />

COLI<br />

Bar Osteria Antichi Sapori: P.zza Aldo Moro, 8 - Tel. 0523.931066<br />

Ristorante La Terrazza - Puerto Escondido: Loc. Vezzera di Per<strong>in</strong>o - Tel.<br />

0523.938169<br />

152


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Ristorante P<strong>in</strong>eta Ferrari: Loc. Fontana - Tel. 0523.931059<br />

Ristorante Poggiolo: Loc. Poggiolo, 118 - Tel. 0523.931063<br />

Trattoria Barbieri Giusepp<strong>in</strong>a: Loc. Aglio, 2 - Tel. 0523.938430<br />

Trattoria La Scogliera: Via Maglio, 5 - Per<strong>in</strong>o - Tel. 0523.938156<br />

CORTE BRUGNATELLA<br />

Hotel Ristorante Roccarosa: Loc. Brugnello, 12 - Tel. 0523.934500<br />

Pizzeria Jacky’o: Strada per Chiavari, 13 - Tel. 0523.934522<br />

Trattoria Bar F.lli Rocca: Loc. Ozzo<strong>la</strong> - Tel. 0523.934177<br />

Trattoria La Rovere Grossa: Loc. Pieve di Montarsolo - Tel. 0523.939126<br />

Trattoria Mozzi: Via Genova, 42 - Marsaglia - Tel. 0523.934171<br />

CORTEMAGGIORE<br />

Bar Pizzeria Elles: Via Matteotti, 23 - Tel. 0523836562<br />

Bar Degustazione Zanzibar: Largo Umberto I, 4 - Tel. 0523.839015<br />

Pizzeria Asporto Happy Days: Via Patrioti, 9/10 - Tel. 0523.839217<br />

Pizzeria Fior Di Pizza: Via Firenze - Tel. 0523.835315<br />

Ristorante Pizzeria Il Cenacolo: Via XX Settembre, 1 - Tel. 0523.835122<br />

Trattoria Antica Corte: Via Manfredi, 5 - Tel. 0523.836833<br />

Trattoria Gand<strong>in</strong>i: Via Piacenza, 11 - Chiavenna Landi - Tel. 0523.836180<br />

Trattoria Gianna: Via Piacenza, 19 - Chiavenna Landi - Tel. 0523.836127<br />

Trattoria Marcotti: Via Piacenza, 15 - Tel. 0523.836127<br />

Trattoria Pizzeria Il Caso<strong>la</strong>re: Via Galluzzi, 56 - Tel. 0523.832085<br />

Trattoria Rossi Marzia: Via Torricel<strong>la</strong>, 5/b - Tel. 0523.839364<br />

FARINI<br />

Ristorante Italia: C.so Europa, 84 - Groppallo - Tel. 0523.916119<br />

Bar Pizzeria Oasi: Via Don Sa<strong>la</strong>, 21 - Tel. 0523. 910217<br />

Osteria Paganelli Gianfranco: Loc. Nicelli, 2 - Mareto - Tel. 0523.915116<br />

Piccolo Ristorante: Via Don Sa<strong>la</strong>, 8 - Tel. 0523.910212<br />

Pizzeria Trattoria Bonjour: Via Europa, 35 - Groppallo - Tel. 0523.916118<br />

Ristorante Albergo Garilli: Loc. Cogno San Sav<strong>in</strong>o, 11 - Tel. 0523.910106<br />

Ristorante Bar Alp<strong>in</strong>o: Loc. Boccolo del<strong>la</strong> Noce - Tel. 0523.916113<br />

Ristorante Bracchi Sever<strong>in</strong>o: Loc. Pianazze Montereggio - Tel. 0523.919156<br />

Ristorante Cavanna Giuseppe: Loc. Boli, 17 - Tel. 0523.919116<br />

Ristorante Centrale Sal<strong>in</strong>i: V.le Europa, 46 - Groppallo - Tel. 0523.916104<br />

Ristorante Delizia: Loc. Cogno San Bassano - Tel. 0523.910101<br />

Trattoria Bar Paris: Via Don Sa<strong>la</strong>, 8 - Tel. 0523.910212<br />

Trattoria Bar Sport: Via Europa Barsi, 128 - Tel. 0523.916138<br />

Trattoria Bracchi: Loc. Le Mol<strong>in</strong>e, 1 - Tel. 0523.919106<br />

Trattoria Cantoniera: Via Cantoniera Boli, 6 - Tel. 0523.919113<br />

Trattoria Dei Cacciatori: Via Pel<strong>la</strong>c<strong>in</strong>i, 28 - Loc. Cogno San Bassano - Tel.<br />

0523.910149<br />

Trattoria Del Ponte: Via Genova, 82 - Tel. 0523.910114<br />

153


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Trattoria Figoni: Loc. Montereggio - Tel. 0523.919108<br />

Trattoria Gugliemetti: Pianadelle - Tel. 0523.915194<br />

Trattoria Sartori: Loc. Cogno San Sav<strong>in</strong>o - Tel. 0523.910107<br />

Trattoria Scagnelli B.: Via Pel<strong>la</strong>c<strong>in</strong>i, 28 - Tel. 0523.910149<br />

FERRIERE<br />

Albergo Ristorante Le Querce di Rocca: Via La Parrocchia, 3 - Loc. Rocca -<br />

Tel. 0523.922425<br />

Bar Pizzeria Le M<strong>in</strong>iere: Via Roma, 10 - Tel. 0523.922452<br />

Locanda Le Querce: Loc. Rocca, 19 - Tel. 0523.922214<br />

Osteria Bocciarelli: Loc. Guerra, 26 - Centenaro - Tel. 0523.922207<br />

Osteria Bongiorni: Loc. Castelcanafurone - Tel. 0523.928128<br />

Osteria Dal<strong>la</strong>valle Francesco: Cassimoreno - Tel. 0523.922264<br />

Pizzeria Camp<strong>in</strong>g Rocca Dei Folli: Loc. Folli - Tel. 0523.924011<br />

Ristorante Albergo Lago Nero: Loc. Selva di Ferriere - Tel. 0523.929108<br />

Ristorante Il Maglio: P.zza delle M<strong>in</strong>iere, 25 - Tel. 0523.922922<br />

Ristorante L’Antica Osteria dei Mercanti: P.zza Municipio, 6 - Tel. 0523.922243<br />

Ristorante Pizzeria Bar Barbara: Via Marconi, 2/A - Tel. 0523.922233<br />

Ristorante San Giorgio: Loc. Grondone Sotto - Tel. 0523.922536<br />

Trattoria Agogliati: Loc. Salsom<strong>in</strong>ore, 8 - Tel. 0523.920110<br />

Trattoria Bar Francesca: Loc. Castigno<strong>la</strong>, 25 - Tel. 0523.920107<br />

Trattoria Casso<strong>la</strong>: Loc. Castelcanafurone - Tel. 0523.928177<br />

Trattoria Cavanna: Pertuso - Tel. 0523.929109<br />

Trattoria Dei Cacciatori: Loc. Gambaro - Tel.0523.929103<br />

Trattoria Ferrari: Loc. Rompeggio, 18 - Tel. 0523.929110<br />

Trattoria Liguria: Loc. Casalcò - Tel. 0523.922257<br />

Trattoria Ruff<strong>in</strong>ati: Loc. Ruff<strong>in</strong>ati - Tel. 0523.920105<br />

Trattoria Scaglia: Loc. Tornarezza, 21 - Tel. 0523.928134<br />

FIORENZUOLA D’ARDA<br />

Albergo Ristorante Smeraldo: Via Gramsci - Tel. 0523.984452<br />

Antica Trattoria San Protaso: Via Chiesa, 47 - San Protaso - Tel. 0523.944053<br />

Bar Pizzeria Maiori: Via Casel<strong>la</strong>, 23 - Tel. 0523.941527<br />

Osteria dell’Olza: Loc.Olza, 420 - Tel. 333.8737227<br />

Osteria del Mathis: V.le Matteotti, 68 - Tel. 0523.943800<br />

Pizzeria Al Capriccio: Via Giovanni XXIII, 29 - Tel. 0523.982723<br />

Pizzeria Di Lieto Alfonso: Corso Garibaldi, 8 - Tel. 0523.985338<br />

Pizzeria Idea Pizza: Via Risorgimento, 3/A - Tel. 0523.983101<br />

Pizzeria Il Girasole: Via Kennedy, 2 - Tel. 0523.943450<br />

Pizzeria Mul<strong>in</strong>o: Loc.tà Podere Mul<strong>in</strong>o San Protaso - Tel. 0523.942480<br />

Pizzeria Ristorante Rosso Brace: Via Kennedy, 20 - Tel. 0523.942890<br />

Ristop srl: Via Garibaldi, 10 - Tel. 0523.981681<br />

Ristorante Arda: Via Scapuzzi, 35 - Tel. 0523.985186<br />

Ristorante Bar Croce Bianca: Piazza Caduti, 29 - Tel. 0523.982278<br />

Ristorante Bar Esso: Km 240.900 Via Emilia - Tel. 0523.982700<br />

154


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Ristorante Bar Ruota: Via Scapuzzi, 47 - Tel. 0523.981177<br />

Ristorante Caffè Bar Stazione: Via F.lli Cairoli, 2 - Tel. 0523.982339<br />

Ristorante Del Borgo: Via Alber<strong>in</strong>i, 3 - Tel. 0523.982333<br />

Ristorante Il Caffè dei Mercanti W<strong>in</strong>e Bar: Via XX Settembre, 54 - Tel.<br />

0523.985254<br />

Ristorante La Campana: Viale Prospero Verani, 9 - Tel. 0523.943833<br />

Ristorante Pizzeria I Balocchi: Via Silvio Pellico, 32 - Tel. 0523.942759<br />

Ristorante Pizzeria Il Carrettiere: Via Emilia, 62 - Tel. 0523.942890<br />

Ristorante Pizzeria Mul<strong>in</strong>o: Loc. S. Protaso, 159 - Tel. 0523.942480<br />

Ristorante Self Service Antica Posta: V.le Europa, 9 - Tel. 0523.981115<br />

Ristorante Veranda Barabasca: Paullo - Tel. 0523.982398<br />

Trattoria Baracch<strong>in</strong>o: Loc. Baselica Duce - Tel. 0523.984374<br />

GAZZOLA<br />

Albergo Ristorante P<strong>in</strong>eta: Loc. Rezzanello - Tel. 0523.970239 - 0523.970277<br />

Locanda del Borgo: P.zza del Borgo - Momeliano - Tel. 0523.975164<br />

Locanda del Falco: Castello di Rivalta a Trebbia - Tel. 0523.978101<br />

Pizzeria La Ghisona: Loc.tà Ghisona, 1/3 - Tel. 0523.978127<br />

Podesteria Vecchia: Via Roma, 10 - Tel. 0523.975526<br />

Ristorante Avi<strong>la</strong>: Rivalta di Gazzo<strong>la</strong> - Tel. 0523.978333<br />

Ristorante La Rocchetta: Loc. Rivalta, 1 - Tel. 0523.972036<br />

Trattoria La Famiglia: Str. Agazzana - Loc. Tuna - Tel. 0523.976128<br />

Trattoria La Locanda: Loc. Tuna, 48 - Tel. 0523.978103<br />

Vecchia Osteria del Cacciatore: Loc. Monticello - Tel. 0523.979203<br />

GOSSOLENGO<br />

Hostaria Caratta: Str. Prov. 38 - Loc.tà Caratta, - Tel. 0523.778100<br />

Osteria Vecchia Pergo<strong>la</strong>: P.zza Roma, 1 - Tel. 0523.778123<br />

Pizzeria Molto Pizza: Via Terrac<strong>in</strong>i, 10 s.s. 45 - Tel. 0523.557132<br />

Pizzeria Peccati di Go<strong>la</strong>: Str. Statale 45, 54 - Tel. 0523.557185<br />

Pizzeria Trivial Pizza: Via Matteotti, 5/7 - Tel. 0523.770045<br />

Ristorante La Rossia: Loc. Rossia - Tel. 0523.778843<br />

Ristorante Pizzeria Astra 2: Str. Statale 45, 78 - Quarto - Tel. 0523.557105<br />

Ristorante Pizzeria Carlo La Piramide: Via G. Matteotti, 6 - Tel. 0523.778605<br />

Ristorante Quo Vadis: Via Duomo, 7 - Loc. Settima - Tel. 0523.557757<br />

Trattoria Bar La Locanda: Via Matteotti, 93 - Tel. 0523.778164<br />

Trattoria Reg<strong>in</strong>a: Str. Reg<strong>in</strong>a, 29/31 - Tel. 0523.557103<br />

Trattoria Settima Sosta: Str. Statale 45, 105 - Settima - Tel. 0523.557117<br />

GRAGNANO TREBBIENSE<br />

Pizzeria La Luna Rossa: Via M. L. K<strong>in</strong>g, 14 - Tel. 0523.789049<br />

Ristorante Luna Nuova: Loc. Barigel<strong>la</strong> - Tel. 0523.788209<br />

Ristorante Pizzeria Gatto Matto: Via Caselle, 6 - Tel. 0523.788376<br />

Ristorante Pizzeria Rustica: Str. Loggia, 7 - Tel. 0523.789023<br />

155


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Trattoria Bar Bianchi: Loc. Campremoldo Sotto, 17 - Tel. 0523.787123<br />

Trattoria Cerv<strong>in</strong>i: Loc. Campremoldo Sopra, 1 - Tel. 0523.787101<br />

Trattoria Gazzo<strong>la</strong>: Loc. Casaliggio, 1 - Tel. 0523.787113<br />

Trattoria P<strong>in</strong>occhio: Via Roma, 72 - Casaliggio - Tel. 0523.788693<br />

GROPPARELLO<br />

Antica Trattoria Del Cacciatore: V. Gusano - Tel. 0523.856123<br />

Locanda Taverna Medievale: Via Roma, 82/B - Tel. 0523.855814<br />

Pizzeria Il Tulipano: Loc. Sariano, 105 - Tel. 0523.246975<br />

Ristorante Brighel<strong>la</strong>: Loc. Sariano - Tel. 0523.858134<br />

Ristorante Covello Arianna: Via Castel<strong>la</strong>na, 44/E - Tel. 0523.856247<br />

Ristorante Mar<strong>in</strong>oni Aurelio: Loc. Groppovisdomo, 16/18 - Tel. 0523.857425<br />

Ristorante Pizzeria Camil<strong>la</strong>: Via Prov<strong>in</strong>ciale Sariano, 2 - Tel. 0523.858130<br />

Ristorante Pizzeria La Castel<strong>la</strong>na: Via Marano, 32 - Tel. 0523.856326<br />

Trattoria «Da P<strong>in</strong>o»: Loc. Obolo, 4 - Tel. 0523.857113<br />

Trattoria Bar Robby: Via Roma, 16 - Tel. 0523.856306<br />

Trattoria Da Tullio: Via Marano, 30 - Tel. 0523.855833<br />

Trattoria La Locanda Dei Briganti: Loc. Veggio<strong>la</strong>, 7 - Tel. 0523.858014<br />

Trattoria Pizzeria Bel Gallo: Loc. Sariano, 105 - Tel. 0523.853112<br />

LUGAGNANO VAL D’ARDA<br />

Antica Trattoria Derna: P.zza IV Novembre, 23 - Tel. 0523.891345<br />

Pizzeria Bar Bocciodromo: Via F.lli E<strong>in</strong>audi, 15 - Tel. 0523.891240<br />

Pizzeria Mol<strong>in</strong>ari: Vic. Pace, 6 - Tel. 0523.891452<br />

Pizzeria Ristorante dell’Angelo: Vic. Pace, 6 - Tel. 0523.891452<br />

Pizzeria Ristorante La Luccio<strong>la</strong>: L.go Donatori di Sangue, 2 - Tel. 0523.891637<br />

Ristorante Antica Locanda: Loc. Velleia Romana - Tel. 0523.807109<br />

Ristorante Merli Ange<strong>la</strong>: Diolo - Tel. 0523.891330<br />

Ristorante Pizzeria La Tabianel<strong>la</strong>: Loc. Tabiano, 7 - Tel. 0523.802060<br />

Ristorante Stel<strong>la</strong>: Piazza XXV Aprile, 7 - Fraz. Rustigazzo - Tel. 0523.807118<br />

Ristorante Tiberio: Via Piacenza, 30 - Tel. 0523.892828<br />

Ristorante Torretta: Chiavenna Rocchetta - Tel. 0523.891328<br />

Trattoria Da Dor<strong>in</strong>o: Via Costa di Rustigazzo - Tel. 0523.807119<br />

Trattoria del Cacciatore: Loc. San Genesio, 7 - Tel. 0523.891364<br />

Trattoria del Cacciatore: Loc. Vican<strong>in</strong>o, 22 - Tel. 0523.807110<br />

Trattoria del Mercato: Via Bersani, 12 - Tel. 0523.891343<br />

Trattoria Mazzoni: Loc. Chiavenna Rocchetta, 6 - Tel. 0523.891329<br />

Trattoria Pizzeria Coll<strong>in</strong>a delle Fate: Loc. Tabiano, 2 - Tel. 0523.891837<br />

Trattoria Val Chero: Loc. Montezago - Tel. 0523.891509<br />

MONTICELLI D’ONGINA<br />

Antica Trattoria Da Cattivelli: Loc. Iso<strong>la</strong> Seraf<strong>in</strong>i - Tel. 0523.829418<br />

Locanda Cittadel<strong>la</strong>: Via A. Cattadori, 45 - San Nazzaro - Tel. 0523.827476<br />

Pizzeria Delf<strong>in</strong>o: Via Ferragalli, 2 - Tel. 0523.820974<br />

156


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Pizzeria Mystic Pizza: Str. Statale 10, 30 - Tel. 0523.820900<br />

Pizzeria Ristorante La Vil<strong>la</strong>: Via San Pietro <strong>in</strong> Corte Secca, 83 - Tel. 0523.829357<br />

Ristorante Le Giare: San Pietro <strong>in</strong> Corte - Tel. 0523.820200<br />

Ristorante Marcotti Maria & C.: Via Olza Fogarole Cristo, 89 - Tel. 0523.823784<br />

Trattoria Dondè M.: Via Mantova, 11 - San Nazzaro d’Ong<strong>in</strong>a - Tel. 0523.827431<br />

Trattoria La Pergo<strong>la</strong>: Loc. Olza, 6 - Tel. 0523.829409<br />

Trattoria La Rustica: Via Santi Olza Po, 35 - Tel. 0523.829466<br />

Trattoria Mirel<strong>la</strong>: San Nazzaro - Tel. 0523.827431<br />

Trattoria Po: Via Mantova, 2 - San Nazzaro d’Ong<strong>in</strong>a - Tel. 0523.827489<br />

Trattoria San Pedretto: Via San Pietro <strong>in</strong> Corte Secca, 47 - Tel. 0523.829412<br />

Trattoria Tanzi L.: Str. Olza Fogarole, 2 - Tel. 0523.815018<br />

Trattoria Tenda Rossa: Via Martiri del<strong>la</strong> Libertà, 6 - Tel. 0523.829472<br />

Trattoria Trieste: Via Trieste, 3 - Tel. 0523.829473<br />

MORFASSO<br />

Albergo Ristorante Rapacioli: Loc. San Michele, 66 - Tel. 0523.908204<br />

Bar Pizzeria La Torre: Loc. Rustegh<strong>in</strong>i, 5 - Tel. 0523.908207<br />

Locanda Cavaciuti: Loc. Rustegh<strong>in</strong>i - Tel. 0523.908228<br />

Osteria Guarnieri: Loc. Labè, 18/Z - Sperongia - Tel. 0523.908222<br />

Ristorante Birri Mario: Loc. Monastero - Tel. 0523.914106<br />

Ristorante Due Chef: Loc. San Michele, 30 - Tel. 0523.908119<br />

Ristorante El Ranch Silva: Loc. Casel<strong>la</strong> - Tel. 0523.914110<br />

Ristorante Guarnieri Attilio: Labè - Tel. 0523.908222<br />

Ristorante Oddi Vittorio: Loc. Morfasso - Tel. 0523.908233<br />

Ristorante Pizzeria Cà del Bosco: Loc. Cogni - Tel. 0523.918664<br />

Ristorante Pizzeria Il G<strong>la</strong>diatore: Loc. Carignone, 16 - Tel. 0523.807169<br />

Ristorante So<strong>la</strong>ri Antonietta: Via Sottostrada - Tel. 0523.918390<br />

NIBBIANO<br />

Albergo Ristorante Roma: P.le Alp<strong>in</strong>i, 15 - Tel. 0523.998817<br />

Antica Trattoria Strà: Loc. Strà - Tel. 0523.997177<br />

Bar La Cafetera: Via Fermi, 38 - Tel. 0523.998013<br />

Locanda Trattoria Cesar<strong>in</strong>a: Via Romagnosi, 31 - Trevozzo - Tel. 0523.998301<br />

Osteria del<strong>la</strong> Piazzetta: Loc. Genepreto - Tel. 0523.990233<br />

Osteria Del Bastian Contrari: Loc. Mol<strong>in</strong>o Coppetta, 82 - Tel. 0523.993073<br />

Ristorante Bar Quattro Venti: Loc. Diga Mo<strong>la</strong>to Trebecco, 1 - Tel. 0523.990169<br />

Ristorante Magnani F<strong>la</strong>viano: Via del Santuario, 6 - Tel. 0523.997198 - 0523.733126<br />

Pizzeria Learco: Via Fermi, 2 - Tel. 0523.998013<br />

Ristorante Pizzeria Pappa e Ciccia: Via D.Man<strong>in</strong>, 35 - Tel. 0523.990128<br />

Ristorante Pizzeria Real: Via Umberto I, 15 - Trevozzo - Tel. 0523.998570<br />

Ristorante San Giorgio: Loc. Genepreto - Tel. 0523.990102<br />

Trattoria Da Pirò: Loc. Stadera - Tel. 0523.990142<br />

157


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

OTTONE<br />

Pizzeria Mandy: Loc. Fabbrica, 2 - Tel. 0523.930180<br />

Ristorante Genova: Piazza Vittoria, 3 - Tel. 0523.930555<br />

Ristorante Ma<strong>la</strong>sp<strong>in</strong>a: Loc. Orezzoli di Qua’ - Tel. 0523.930161<br />

Trattoria Bar Nobile: Via Ottone Soprano, 16 - Tel. 0523.930106<br />

Trattoria da Gianni: Loc. Rocca Corvi, 5 - Tel. 0523.930152<br />

Trattoria Salvi S.: Loc. Bertassi - Tel. 0523.930177<br />

Trattoria Zanardi: Loc. Traschio, 5 - Tel. 0523.930159<br />

PECORARA<br />

Ristorante Al Mul<strong>in</strong>o: Loc. Mol<strong>in</strong>o Reguzzi, 4 - Tel. 0523.990196<br />

Ristorante La Colomb<strong>in</strong>a: Via Cesare Battisti, 11 - Tel. 0523.999127<br />

Trattoria Biani: Via G. Matteotti, 2 - Costalta - Tel. 0523.999115<br />

Trattoria Picchioni: Loc. Busseto, 47 - Tel. 0523.999101<br />

Trattoria Pozzi: Cicogni - Tel. 0523.999116<br />

PIANELLO VAL TIDONE<br />

Albergo Ristorante Roma: P.le Alp<strong>in</strong>i, 25 - Tel. 0523.998817<br />

Bar Pizzeria Lo Smeraldo: P.zza Mercato, 1 - Tel. 0523.998886<br />

Hosteria Vicolo dei Sapori: V.lo del Tidone, 1 - Tel. 0523.997388<br />

L’Antica Trattoria: Chiarone Roccapulzana, 100 - Tel. 0523.994948<br />

Ristorante Casa Gazzoli: Loc. Casa Gazzoli - Tel. 0523.997585<br />

Trattoria All’Ostarcello Ristorante di Campagna: Loc. Arcello, 8/a - Tel.<br />

0523.997179<br />

Trattoria Chiarone: Loc. Chiarone - Tel. 0523.998311<br />

Trattoria Pizzeria Cat and Fox: Piazza Alp<strong>in</strong>i, 5 - Tel. 0523.998832<br />

PIOZZANO<br />

Ristorante Leon d’Oro: Via Roma, 74 - Tel. 0523.970113<br />

Trattoria dei Cacciatori: Loc. Vidiano - Tel. 0523.979103<br />

Trattoria San Gabriele: S. Gabriele - Tel. 0523.979233<br />

Trattoria Panciapiena: Loc. Stel<strong>la</strong> d’Oro, 15 - Tel. 0523.970115<br />

Trattoria Zacconi: Loc. San Nazaro, 2 - Tel. 0523.979133<br />

PODENZANO<br />

Bar Ristorante Pace: P.zza Italia, 31 - Tel. 0523.556106<br />

Bar Tavernetta Osteria: Via C. Colombo, 40 - San Polo - Tel. 0523.551008<br />

Bar Trocadero Tavo<strong>la</strong> Calda: Via Roma, 132 - Tel. 0523.556833<br />

La Locanda di San Polo: Loc. San Polo, 4/6 - Tel. 0523.558548<br />

Pizzeria Al Cam<strong>in</strong>etto: Via Torta, 13 - Tel. 0523.550281<br />

Pizzeria Il Bottegh<strong>in</strong>o: Loc. Turro, 14 - Tel. 0523.524353<br />

Pizzeria La Capricciosa: Via Giovanni XXIII, 29 - Tel. 0253.556420<br />

Pizzeria Le Due Vespe: V.le Chiesa S. Polo, 1 - Tel. 0523.551055<br />

Pizzeria Ristorante La Torr<strong>in</strong>a: Via Don M<strong>in</strong>zoni, 13 - Tel. 0523.550309<br />

158


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Ristorante Ca’ Rosa: Via C. Piatti, 40 - Tel. 0523.550184<br />

Ristorante Carfagna Giusepp<strong>in</strong>a: Via F.lli So<strong>la</strong>ri Gariga, 22 - Tel. 0523.523206<br />

Ristorante Fuc<strong>in</strong>a del Tempo: Loc. Maiano - Tel. 0523.556611<br />

Ristorante Galileo: Via Galilei, 3 - Gariga di Podenzano - Tel. 0523.523209<br />

Ristorante La Chioccio<strong>la</strong>: Via Colombo, 71 - Tel. 0523.551091<br />

Ristorante Pizzeria Tavernetta: Via Colombo, 40 - San Polo - Tel. 0523.551008<br />

Ristorante Rio Verde: Loc. Due Case, 7 - Tel. 0523.524363<br />

Trattoria Bar Il Bassotto: Via Fratelli So<strong>la</strong>ri, 18 - Tel. 0523.524333<br />

Trattoria Cavaliere Nero: Loc. Altoè, 11 - Tel. 0523.554192<br />

Trattoria del<strong>la</strong> Posta: Via Castello, 4 - San Polo - Tel. 0523.558602<br />

Vecchia Hosteria Di Verano: Via Verano, 24 - Verano - Tel. 0523.556176<br />

PONTE DELL’OLIO<br />

Locanda dei Cacciatori: Loc. Mistadello - Castione - Tel. 0523.875105<br />

Pizzeria Chiappa: Via Circonval<strong>la</strong>zione, 56 - Tel. 0523.876256<br />

Pizzeria Ciao Pizza: Via Genova, 9 - Tel. 0523.877200<br />

Ristorante Bel<strong>la</strong>ria: Loc. Mistadello Castione, 7 - Tel. 0523.875104<br />

Ristorante Locanda Montesanto: Loc. Mol<strong>in</strong>o, 1 - Tel. 0523.876449<br />

Ristorante Pizzeria Le Due Fontane: Via Papa Giovanni XXIII, 2 - Tel. 0523.875228<br />

Ristorante Pizzeria Valnure: Via Pontemaleo, 9/11 - Tel. 0523.875202<br />

Ristorante Riva: Via Riva, 16 - Tel. 0523.875193<br />

Ristorante S. Salvatore: Loc. Montesanto, 7 - Tel. 0523.878331<br />

Ristorante Trattoria dell’Orso: Ca’ dell’Orso - Torrano - Tel. 0523.876050<br />

Trattoria Bar Lo Z<strong>in</strong>garo: Via Prov<strong>in</strong>ciale Folignano, 29 - Tel. 0523.876239<br />

Trattoria Bar Mart<strong>in</strong>a: Via Circonval<strong>la</strong>zione, 66 - Tel. 0523.875290<br />

Trattoria Da Treccordi: Loc. Biana, 17 - Tel. 0523.878333<br />

Trattoria del<strong>la</strong> Posta da Giordano: Via Veneto, 71 - Tel. 0523.876043<br />

Trattoria Mazzocchi: Via Circonval<strong>la</strong>zione, 9 - Tel. 0523.875393<br />

Trattoria Paraboschi: Via Vaccari, 23 - Tel. 0523.874649<br />

Trattoria Passafonti R.: Loc. Cassano - Tel. 0523.878353<br />

Vecchia Osteria La Fratta: Loc. La Fratta, 5 - Torrano - Tel. 0523.874574<br />

PONTENURE<br />

La Cambusa Ristorante Pizzeria: Via Ferrari, 11 - Tel. 0523.519097<br />

Locanda Muradello: Loc. Muradello, 52 - Tel. 0523.517123<br />

Pizzeria L’Altra Pizza: Via Ferrari, 70 - Tel. 0523.511564<br />

Pizzeria Ristorante Monaci: Valconasso di Pontenure - Tel. 0523.517113<br />

Ristorante Carlo III: P.zza Tre Martiri, 8 - Tel. 0523.519440<br />

Ristorante Nabucco: Via Emilia Parmense, 58 - Tel. 0523.510623<br />

Ristorante Pizzeria Capri: Via San Giuseppe, 5 - Tel. 0523.510172<br />

Ristorante Pizzeria L’Angolo: Via Capra, 48/50 - Tel. 0523.519086<br />

Ristorante Pizzeria Paderna: Via Montanaro, 19 Loc. Paderna - Tel. 0523.519197<br />

Ristorante Pizzeria Positano: P.zza Martiri, 3 - Tel. 0523.510110<br />

Trattoria Il Tronchetto: Valconasso, 9 - Tel. 0523.510874<br />

Trattoria Ricorda: Via Tor<strong>in</strong>o, 20 - Valconasso - Tel. 0523.511388<br />

159


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

RIVERGARO<br />

Antica Trattoria Bel<strong>la</strong>ria: Via Genova, 88 - Tel. 0523.958612<br />

Bar Caffè Italia: Via Genova, 2 - Tel. 0523.958614<br />

Bar Pizzeria Ai Saraceni: Via Veano, 42 - Ancarano di Soara - Tel. 0523.958623<br />

Fun Food Italia: Via Carducci, 6 - Tel. 0523.658629<br />

Osteria Ristoro del Bagnolo: Loc. Bassano - Tel. 0523.958600<br />

Pizzeria Al Braciere: Via San Rocco, 11 - Tel. 0523.958826<br />

Pizzeria Il Carro: Via Veano, 42 - Ancarano di Sopra - Tel. 0523.958623<br />

Pizzeria Il Gambero d’Oro: Via Roma, 17 - Loc. Diara - Tel. 0523.957415<br />

Pizzeria Il Grillo: Loc.tà Ceresole Bassano, 120 - Tel. 0523.958343<br />

Pizzeria La Brace d’Oro: Via Volta, 5 - Tel. 0523.958497<br />

Pizzeria Pizza al Volo: P.le Paolo, 6 - Tel. 0523.952184<br />

Ristorante Albergo La Sosta Del Re: Via Roma, 1 - Tel. 0523.958677<br />

Ristorante Antica Posta: Str. Statale 45 - Loc. Fabiano - Tel. 0523.952140<br />

Ristorante Bar Ge<strong>la</strong>teria Orso Bianco: Via Don Veneziani, 15/20 - Tel. 0523.957226<br />

Ristorante Caffè Grande: Piazza P. Paolo, 9 - Tel. 0523.958524<br />

Ristorante Gran Locanda Da Pugni: Via Roma, 1 - Tel. 0523.958677<br />

Ristorante Il Gambero d’Oro: Via Roma, 17 - Loc. Diara - Tel. 0523.957415<br />

Ristorante La 45: Via Grazzano, 3 - Niviano - Tel. 0523.957633<br />

Ristorante La Vecchia Ostaria: Via Genova, 28 - Tel. 0523.957133<br />

Ristorante Mu<strong>la</strong>zzi Artemio: Loc. Costa di Bassano, 54 - Tel. 0523.958600<br />

Ristorante Olympia: Strada Statale 45, 98 - Tel. 0523.957608<br />

Ristorante Pizzeria La Travisa: Loc. Diara - Tel. 0523.958676<br />

Ristorante Pizzeria La Volta: Loc. Cisiano, 59 - Tel. 0523.958519<br />

Ristorante Portichetto: Via dei Borzoli, 6 - Pieve Dugliara - Tel. 0523.958294<br />

Ristorante Trattoria Diara: Str. Statale 45 - Loc. Diara - Tel. 0523.958290<br />

Ristorante Zancani: Via Dei Borzoli, 6 - Pieve Dugliara - Tel. 0523.958294<br />

Trattoria Del Bue d’Oro: P. Paolo, 16 - Tel. 0523.958155<br />

Trattoria La Pieve: Loc. Pieve Dugliara, 33 - Tel. 0523.956728<br />

ROTTOFRENO<br />

Antica Trattoria Braghieri: Loc. Centora, 8 - Tel. 0523.781123<br />

Crocodile Corner: Via Emilia Pavese, 70 - S. Nicolò - Tel. 0523.769205<br />

Pizzeria Feel<strong>in</strong>g: Via Emilia Est, 5/A - Tel. 0523.769375<br />

Pizzeria I Quattro Mori: Via Emilia Est, 4 - Tel. 0523.768318<br />

Ristorante Pizzeria Airone <strong>in</strong> Rosa: Via M. Alicata, 2 - San Nicolò - Tel.<br />

0523.768098<br />

Ristorante Il Ponte da Galli: Via Emilia, 74/D - San Nicolò - Tel. 0523.761287<br />

Ristorante La Colonna: Via Emilia Est, 6 - San Nicolò - Tel. 0523.768343<br />

Ristorante Manica P.: Via Castello Santimento, 11 - Tel. 0523.782062<br />

Ristorante Mediterraneo: Via Emilia Pavese, 12/14 - Tel. 0523.781839<br />

Ristorante Pizzeria Al Dees Matt: Via IV Novembre, 41/A - San Nicolò - Tel.<br />

0523.769516<br />

Ristorante Pizzeria Feel<strong>in</strong>g: Via Emilia Ovest, 5 - Tel. 0523.769375<br />

Ristorante Pizzeria Gli Antenati: Via Castello, 11 - Santimento - Tel. 0523.781143<br />

160


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Ristorante Pizzeria La Mamma: Via Emilia, 15/A - Tel. 0523.781112<br />

Trattoria Ristorante La Noce: Via Agazzano, 140 - Fraz. Noce - San Nicolò - Tel.<br />

0523.768738<br />

SAN GIORGIO PIACENTINO<br />

Albergo Ristorante Nuova Pensione S. Giuseppe: San Damiano, 37 - Tel.<br />

0523.530143<br />

Trattoria del Cacciatore: Loc. Tol<strong>la</strong>ra, 14 - Tel. 0523.530127<br />

Pizzeria Antichi Sapori: Via A. Moro, 6 - Tel. 0523.371562<br />

Pizzeria Bernardoni Bruno: Str. Godi, 34 - Tel. 0523.530100<br />

Pizzeria Prendi e Vai: Via Alighieri, 48/B - Tel. 0523.377234<br />

Ristorante Albergo Da Nando: Via Ducale, 18 - Loc. Godi - Tel. 0523.530105<br />

Ristorante Arabesque: Via del Castello, 4 - Tel. 0523.370168<br />

Ristorante Cerri Guarnieri Giuliana: Via G. Alberoni, 3 - Tel. 0523.377180<br />

Ristorante Pizzeria Val di Luce: Str. Ducale Viust<strong>in</strong>o - Loc. Godi - Tel. 0523.530100<br />

Trattoria Da Vittorio: Loc. Centovera, 44 - Tel. 0523.371346<br />

Trattoria Fogliazza: Loc. Ronco - Tel. 0523.530123<br />

Trattoria Garatti Antonel<strong>la</strong>: Via Iussano, 3 - Loc. San Damiano - Tel. 0523.530138<br />

Trattoria La Rond<strong>in</strong>e: Loc. Casenuove, 14 - Tel. 0523.520030<br />

Trattoria Paganuzzi: Loc. Viust<strong>in</strong>o - Tel. 0523.530124<br />

Trattoria Perazzi: Via G. Mazz<strong>in</strong>i, 32 - Tel. 0523.371186<br />

Trattoria Pizzeria Bar di Cottone: Loc. San Damiano - Tel. 0523.520032<br />

Trattoria Osteria del<strong>la</strong> Pesa: Loc. Rizzolo, 38 - Tel. 0523.530485<br />

SAN PIETRO IN CERRO<br />

Pizzeria Walter: Via Roma, 2 - Tel. 0523.839952<br />

Trattoria Antica Ardenga: Str. Pane e V<strong>in</strong>o - Tel. 0523.837791<br />

Trattoria Antico Forno: Via Caorsana, 14 - Polignano - Tel. 0523.838244<br />

Trattoria Rizzi Antonio: Via Roma, 3 - Tel. 0523.836482<br />

SARMATO<br />

Locanda S. Carlo: Via Emilia Pavese, 1 - Tel. 0523.887282<br />

Ristorante Pizzeria I Giard<strong>in</strong>i di Marzo: Via Po, 6 - Tel. 0523.887933<br />

Ristorante Pizzeria Le Stelle: Via Emilia P.na - Tel. 329.7493763<br />

Ristorante Taverna del Pescatore: Via Emilia P.na, 10 - Tel. 0523.886266<br />

Trattoria Bar Da Noi: Via Emilia P.na, 30 - Tel. 0523.887111<br />

TRAVO<br />

Osteria del Sole: P.zza Vittorio Veneto, 15 - Tel. 0523.950102<br />

Ristorante Castel<strong>la</strong>ccio Da Attendolo: Loc. Case Marchesi - Tel. 0523.957333<br />

Ristorante Da Valent<strong>in</strong>a: Loc. Cas<strong>in</strong>o Agnelli - Tel. 0523.950126<br />

Ristorante La Bomba: Loc. Due Bandiere, 25 - Tel. 0523.938147<br />

Ristorante Pizzeria M<strong>in</strong>erva: P.zza Trento, 16 - Tel. 0523.959335<br />

161


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Trattoria Arianti: Loc. Pigazzano, 10 - Tel. 0523.957035<br />

Trattoria Bar La Sosta: Località Quadrelli, 12 - Tel. 0523.950160<br />

Trattoria Belvedere: Loc. Statto, 7 - Tel. 0523.958582<br />

Trattoria G&B: Loc. Statto, 7 - Tel. 0523.958582<br />

Trattoria Pastori: Loc. Pastori, 14 - Tel. 0523.950212<br />

VERNASCA<br />

Bar Trattoria Alp<strong>in</strong>o: Via Roma, 94 - Tel. 0523.891857<br />

Bar Trattoria Harry’s: Loc. Settesorelle, 11 - Tel. 0523.899218<br />

Ostello degli Elfi: Via Agù, 25 - Tel. 0523.899011<br />

Ristorante Albergo del Turista: Via Marconi, 35 - Tel. 0523.911261<br />

Ristorante Bar «Al Bivacco»: Piazza Vittoria, 4 - Tel. 0523.891015<br />

Ristorante Bar Alle Cascate: Loc. Case Bon<strong>in</strong>i - Tel. 0523.899225<br />

Ristorante Da R<strong>in</strong>o: Via Fontana, 61 - Bacedasco Basso - Tel. 0523.895149<br />

Ristorante Nettuno: Loc. Diga Mignano - Tel. 0523.899287<br />

Ristorante Pizzeria Il Gruccione: Loc. San Genesio - Bacedasco - Tel. 0523.895272<br />

Ristorante Da R<strong>in</strong>o: Via Fontana, 61 - Bacedasco Basso - Tel. 0523.895149<br />

Ristorante S. Giorgio: F.lli Mosch<strong>in</strong>i - Loc. Vigoleno - Tel. 0523.895101<br />

Ristorante Taverna Al Castello: Via Libertà, 12 - Loc. Vigoleno - Tel. 0523.895146<br />

Trattoria Antica S. Pellegr<strong>in</strong>o: Via Roma, 1 - Tel. 0523.891280<br />

Trattoria Bottegh<strong>in</strong>o: Loc. Franch<strong>in</strong>i, 5 - Tel. 0523.895136<br />

Trattoria Da Luigi: Loc. Franch<strong>in</strong>i - Bacedasco Basso - Tel. 0523.895120<br />

Trattoria La Posta: Via Osteria Nuova, 31 - Bacedasco Basso - Tel. 0523.895143<br />

Trattoria Mazzarello: Loc. Bor<strong>la</strong>, 8 - Tel. 0523.898132<br />

Trattoria Mol<strong>in</strong>ari: Via Baroni, 4 - Tel. 0523.891335<br />

Trattoria Sa. Mar: Loc. Vil<strong>la</strong> Romagna, 2 - Tel. 0523.895157<br />

Trattoria So<strong>la</strong>ri: Via Tr<strong>in</strong>ità, 13 - Bor<strong>la</strong> - Tel. 0523.898133<br />

Trattoria Vecchia Scuo<strong>la</strong>: Via IV Novembre, 1 - Loc. Vigoleno - Tel. 0523.897005<br />

VIGOLZONE<br />

Antica Trattoria Albaro<strong>la</strong>: Loc. Albaro<strong>la</strong>, 17 - Tel. 0523.875333<br />

Le Rond<strong>in</strong>i Osteria: Via Chiesa - Grazzano Visconti - Tel. 0523.879097<br />

Pizzeria Grande Italia: Loc. Grazzano Visconti, 23 - Tel. 0523.870099<br />

Ristorante Biscione: P.zza G. Galeazzo Visconti, 18 - Grazzano Visconti - Tel.<br />

0523.870149<br />

Ristorante Cavall<strong>in</strong>o: Loc. Veano - Tel. 0523.875250<br />

Ristorante Cavalluccio: Loc. Veano, 7 - Tel. 0523.875250<br />

Ristorante Delpi: Loc. Grazzano Visconti - Tel. 0523.879002<br />

Ristorante Lo Scoglio di Frisio: Via Roma, 48 - Tel. 0523.879243<br />

Ristorante Lo Scudiero: Loc. Grazzano Visconti - Tel. 0523.870134<br />

Ristorante Pizzeria Il Pacione: Via Roma, 48 - Tel. 0523.879243<br />

Ristorante Pizzeria Le Specialità: Via Europa, 87/ P.zza Castello - Tel. 0523.870055<br />

Trattoria Centrale: Via Leopardi, 9 - Carmiano - Tel. 0523.875223<br />

Trattoria Da Pio: Via Roma, 83 - Tel. 0523.870620<br />

162


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Trattoria delle Vigne: Loc. Bicchignano - Tel. 0523.875113<br />

Trattoria Il Borgo: Viale F. e G. Ce<strong>la</strong>schi - Villò - Tel. 0523.870627<br />

VILLANOVA SULL’ARDA<br />

Albergo Ristorante Bar La Voglia: Via Repubblica, 50 - Tel. 0523.837133<br />

Ristorante Bricchi Leonildo: Soarza - Tel. 0523.837123<br />

Ristorante Sole: Via Repubblica - Tel. 0523.837134<br />

Trattoria La Verdiana: Via G. Verdi, 15 - S. Agata - Tel. 0523.830209<br />

ZERBA<br />

Albergo Ristorante Capannette di Pey: Loc. Capannette - Tel. 0523.935129<br />

Trattoria Degli Antoni: Loc. Pey, 22 - Tel. 0523.935106<br />

Trattoria Zuffi: Loc. Vezimo, 37/A - Tel. 0523.935104<br />

ZIANO PIACENTINO<br />

Antica Trattoria del Tempio: Via Creta, 6 - Vicobarone - Tel. 0523.868263<br />

Bar Ristorante Belvedere: Viale dei Mille, 19 - Tel. 0523.863233<br />

La Taverna Di Piero: Via Badenigo, 9 - Vicobarone - Tel. 0523.868186<br />

Osteria La Costa: Str. del Ross<strong>in</strong>o Albareto, 101 - Tel. 0523.860023<br />

Pizzeria Osteria Bel<strong>la</strong>ria: Loc. Vallicel<strong>la</strong>, 187 - Tel. 0523.861346<br />

Ristorante Bar Piazza Alta: Via Roma, 48 - Tel. 0523.863280<br />

Ristorante Casabel<strong>la</strong>: Loc. Casabel<strong>la</strong> - Tel. 0523.862840<br />

L’elenco è il più esaustivo possibile<br />

sul<strong>la</strong> base degli aggiornamenti più recenti.<br />

Preghiamo i lettori di segna<strong>la</strong>rci<br />

eventuali nuove aperture e <strong>in</strong>tegrazioni (tel. 0523.4618).<br />

163


Il paniere dei prodotti<br />

enogastronomici<br />

Piacent<strong>in</strong>i


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

I VINI DOC COLLI PIACENTINI<br />

Nel 1963 apparve <strong>la</strong> legge sulle Doc (DPR. 930/63); immediatamente i<br />

responsabili del v<strong>in</strong>o piacent<strong>in</strong>o predisposero <strong>la</strong> documentazione occorrente<br />

per ottenere il riconoscimento.<br />

Nel 1967 venne approvata <strong>la</strong> Doc Gutturnio dei Colli Piacent<strong>in</strong>i.<br />

Nel 1974 ottenne <strong>la</strong> Doc anche il Monterosso Valdarda; nel 1975 fu <strong>la</strong><br />

volta del Trebbian<strong>in</strong>o Val Trebbia.<br />

Le tre Doc tuttavia <strong>in</strong>teressavano solo tre zone del<strong>la</strong> coll<strong>in</strong>a piacent<strong>in</strong>a<br />

mentre <strong>la</strong> vocazione enologica generale di tutta <strong>la</strong> coll<strong>in</strong>a è <strong>in</strong>discutibile.<br />

Venne proposto qu<strong>in</strong>di un nuovo discipl<strong>in</strong>are per creare una Doc “ombrello”<br />

su tutta <strong>la</strong> coll<strong>in</strong>a piacent<strong>in</strong>a che potesse proteggere sia le tre già esistenti<br />

sia quelle nuove; il nuovo discipl<strong>in</strong>are venne approvato nel 1984.<br />

La Doc <strong>in</strong>fatti è una so<strong>la</strong>, Colli Piacent<strong>in</strong>i, e ha 18 sottozone. In parole<br />

povere: <strong>la</strong> Doc non è Gutturnio o Ortrugo, ma Colli Piacent<strong>in</strong>i Doc<br />

Gutturnio, Colli Piacent<strong>in</strong>i Doc Ortrugo e via dicendo.<br />

I ROSSI<br />

Colli Piacent<strong>in</strong>i Barbera<br />

La zona di produzione delle uve Barbera Doc comprende <strong>la</strong> Val Tidone,<br />

<strong>la</strong> Val Trebbia, <strong>la</strong> Val Nure e <strong>la</strong> Val d’Arda. Il v<strong>in</strong>o ottenuto da queste uve<br />

è rosso rub<strong>in</strong>o; presenta un profumo v<strong>in</strong>oso e caratteristico; al gusto è<br />

secco o abboccato, sapido, leggermente tannico. Può essere tranquillo o<br />

vivace. Si accompagna al<strong>la</strong> perfezione a paste asciutte, primi e sughi,<br />

bolliti e carni bianche.<br />

Colli Piacent<strong>in</strong>i Bonarda<br />

La zona di produzione delle uve Bonarda Doc, nome locale del<strong>la</strong> Croat<strong>in</strong>a,<br />

comprende le quattro val<strong>la</strong>te piacent<strong>in</strong>e. Il v<strong>in</strong>o ottenuto da questo vitigno<br />

ha un colore rosso rub<strong>in</strong>o, a volte <strong>in</strong>tenso; il suo profumo è caratteristico,<br />

gradevole. Ha un sapore secco o abboccato o amabile o dolce, leggermente<br />

tannico, fresco. Può essere tranquillo o vivace. E’ prevista <strong>la</strong> tipologia<br />

«frizzante». Si accompagna alle m<strong>in</strong>estre; esiste anche <strong>in</strong> una <strong>versione</strong> più<br />

dolce, partico<strong>la</strong>rmente <strong>in</strong>dicato con le fragole e <strong>la</strong> pasticceria.<br />

Colli Piacent<strong>in</strong>i Cabernet Sauvignon<br />

La zona di produzione delle uve Cabernet Sauvignon Doc è quel<strong>la</strong> che<br />

comprende le val<strong>la</strong>te del<strong>la</strong> Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure e Val d’Arda.<br />

167


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Il v<strong>in</strong>o è ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno; è rosso rub<strong>in</strong>o, talvolta<br />

granata. Presenta un odore caratteristico, gradevole, leggermente erbaceo.<br />

Al gusto è secco e abboccato, lievemente tannico, tranquillo. E’ un v<strong>in</strong>o<br />

partico<strong>la</strong>rmente <strong>in</strong>dicato per l’<strong>in</strong>vecchiamento, conserva le sue migliori<br />

qualità mediamente per 3 o 4 anni. E’ adatto ai secondi di carne, anche<br />

al<strong>la</strong> brace.<br />

Colli Piacent<strong>in</strong>i Gutturnio e Gutturnio C<strong>la</strong>ssico<br />

Il Gutturnio, l’uvaggio dei Piacent<strong>in</strong>i. E’ un v<strong>in</strong>o che si ottiene dalle uve<br />

Barbera (55%-70%) e Bonarda (30%- 45%); il suo colore è rosso rub<strong>in</strong>o<br />

bril<strong>la</strong>nte di varia <strong>in</strong>tensità. Presenta un profumo v<strong>in</strong>oso e caratteristico.<br />

Al gusto è secco o abboccato, fresco, giovane, tranquillo o vivace. La<br />

tipologia «frizzante» è prevista esclusivamente per il Gutturnio. Si<br />

accompagna, di norma, ai primi piatti tradizionali e alle carni bianche.<br />

Ma i piacent<strong>in</strong>i veraci, quando si concedono una merenda, lo uniscono ai<br />

salumi tipici locali.<br />

Colli Piacent<strong>in</strong>i Gutturnio Superiore e C<strong>la</strong>ssico Superiore<br />

Le zone di produzione sono quelle del Gutturnio e del Gutturnio C<strong>la</strong>ssico.<br />

Il v<strong>in</strong>o è ottenuto dalle uve dei vitigni Barbera e Bonarda nel<strong>la</strong> produzione<br />

tradizionale. Il suo colore è rosso rub<strong>in</strong>o <strong>in</strong>tenso; all’olfatto risulta<br />

leggermente v<strong>in</strong>oso. Il suo sapore è secco, tranquillo, f<strong>in</strong>e, di corpo. La<br />

tipologia «C<strong>la</strong>ssico Superiore» deve essere immesso al consumo dopo il I°<br />

settembre dell’anno successivo al<strong>la</strong> vendemmia. E’ ottimo con i formaggi<br />

e con i piatti a base di carni rosse e di maiale.<br />

Colli Piacent<strong>in</strong>i Gutturnio Riserva e C<strong>la</strong>ssico Riserva<br />

Le zone di produzione sono quelle del Gutturnio e del Gutturnio C<strong>la</strong>ssico.<br />

Il v<strong>in</strong>o è ottenuto dalle uve dei vitigni Barbera e Bonarda nel<strong>la</strong> produzione<br />

tradizionale. Il suo colore è rosso rub<strong>in</strong>o <strong>in</strong>tenso su fondo granata. Presenta<br />

un profumo gradevole e un sapore secco, tranquillo, armonico, di corpo.<br />

La sua gradazione alcolica m<strong>in</strong>ima è di 12,50% vol. Invecchiato almeno<br />

2 anni, di cui 3 mesi <strong>in</strong> recipienti di legno a partire dal I° ottobre dell’anno<br />

di raccolta delle uve. Prodotto solo <strong>in</strong> annate di partico<strong>la</strong>re pregio, conserva<br />

le migliori qualità per oltre 3-4 anni. Va leggermente ossigenato, poi lo si<br />

sposa con selvagg<strong>in</strong>a e secondi a base di carne.<br />

Colli Piacent<strong>in</strong>i Novello<br />

La zona di produzione delle uve per il v<strong>in</strong>o Novello Doc è quel<strong>la</strong> coll<strong>in</strong>are<br />

delle quattro val<strong>la</strong>te piacent<strong>in</strong>e. Il v<strong>in</strong>o è ottenuto dalle uve di P<strong>in</strong>ot Nero,<br />

168


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Barbera e Bonarda. Ha un colore rosso rub<strong>in</strong>o e un profumo caratteristico,<br />

v<strong>in</strong>oso e fruttato. E’ di sapore secco, oppure abboccato, acidulo fragrante<br />

e fruttato, tranquillo, talvolta vivace. E’ un v<strong>in</strong>o da bersi giovane, appena<br />

imbottigliato. Si abb<strong>in</strong>a con piatti di stagione, e può accompagnare tutto<br />

il pasto; tradizionalmente si beve accompagnandolo alle caldarroste.<br />

Colli Piacent<strong>in</strong>i P<strong>in</strong>ot Nero<br />

La zona di produzione delle uve P<strong>in</strong>ot Nero Doc è quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Val Tidone,<br />

Val Trebbia, Val Nure e Val d’Arda. Il v<strong>in</strong>o ottenuto dalle uve dell'omonimo<br />

vitigno è di un rosso più o meno <strong>in</strong>tenso o rosato. Ha un profumo<br />

caratteristico e un sapore secco e abboccato, sapido, gradevole, tranquillo,<br />

talvolta vivace. Sono previste le tipologie frizzante e spumante. Ottimo<br />

con gli antipasti raff<strong>in</strong>ati e con i formaggi.<br />

Può essere anche v<strong>in</strong>ificato <strong>in</strong> bianco e spumantizzato; <strong>in</strong> questo caso è<br />

Colli Piacent<strong>in</strong>i Spumante. La zona di produzione delle uve è quel<strong>la</strong> del<br />

P<strong>in</strong>ot Nero Doc. Questo v<strong>in</strong>o è ottenuto dalle uve del vitigno P<strong>in</strong>ot Nero<br />

per almeno l’85% e da uve Chardonnay f<strong>in</strong>o ad un massimo di 15%. La<br />

sua spuma è f<strong>in</strong>e e persistente; il suo colore è giallo paglier<strong>in</strong>o più o meno<br />

<strong>in</strong>tenso o rosato. All’olfatto è caratteristico, delicato, f<strong>in</strong>e e ha un sapore<br />

da extrabrut a brut, sapido, fresco. E l’ideale per gli aperitivi.<br />

I BIANCHI<br />

Colli Piacent<strong>in</strong>i Chardonnay<br />

La zona di produzione delle uve Chardonnay Doc è quel<strong>la</strong> delle quattro<br />

valli piacent<strong>in</strong>e. Il v<strong>in</strong>o è ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno; è di<br />

colore giallo paglier<strong>in</strong>o con sfumature verdognole; il suo profumo è<br />

gradevole, f<strong>in</strong>e, fruttato; al gusto è secco o abboccato, armonico, fresco,<br />

tranquillo o vivace. Sono previste le tipologie frizzante e spumante. E’<br />

adatto agli antipasti, ai piatti freddi oppure alle carni bianche e al pesce.<br />

Colli Piacent<strong>in</strong>i Malvasia<br />

Le uve sono quelle di Malvasia di Candia Doc, <strong>la</strong> zona è quel<strong>la</strong> coll<strong>in</strong>are<br />

e montana a sud del 45° parallelo, comprendente le quattro valli del<strong>la</strong><br />

prov<strong>in</strong>cia di Piacenza. Il v<strong>in</strong>o ottenuto da queste uve è giallo paglier<strong>in</strong>o<br />

con un aroma caratteristico, anche <strong>in</strong>tenso; il suo sapore può variare dal<br />

secco all’abboccato all’amabile al dolce; è aromatico, fresco, tranquillo<br />

o vivace. E’ un v<strong>in</strong>o che va bevuto giovane. Quando è secco si abb<strong>in</strong>a agli<br />

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GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

antipasti, alle m<strong>in</strong>estre, alle carni bianche delicate ed al pesce. Se amabile<br />

si accompagna ai formaggi dolci, mentre il tipo dolce si abb<strong>in</strong>a ai dessert.<br />

Esiste anche <strong>in</strong> <strong>versione</strong> Passito ed è giallo dorato, con un profumo <strong>in</strong>tenso,<br />

aromatico, caratteristico; al gusto è dolce, morbido, armonico, <strong>in</strong>tenso,<br />

aromatico, tranquillo. E’ottimo con <strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssica pasticceria secca; i piacent<strong>in</strong>i<br />

lo accompagnano con <strong>la</strong> torta sbrisolona.<br />

Colli Piacent<strong>in</strong>i Monterosso Val d’Arda<br />

Le uve si producono nei territori coll<strong>in</strong>ari dei comuni di Vernasca, Alseno,<br />

Lugagnano, Castell’Arquato, Gropparello, Carpaneto nelle valli dello<br />

Stirone, Arda, Chiavenna e Chero. L’uvaggio si ottiene da uve di Malvasia<br />

di Candia aromatica e Moscato Bianco, Trebbiano Romagnolo e Ortrugo,<br />

ma sono ammessi anche Berverd<strong>in</strong>o e Sauvignon. Il v<strong>in</strong>o ha un colore<br />

giallo paglier<strong>in</strong>o, dal profumo delicato, caratteristico. Al gusto risulta<br />

secco o abboccato oppure amabile; f<strong>in</strong>e e sottile di corpo, tranquillo o<br />

vivace. Il discipl<strong>in</strong>are prevede le tipologie frizzante e spumante. Quando<br />

è amabile sta bene con frutta e dolci a f<strong>in</strong>e pasto; quando è secco si serve<br />

con pesce, antipasti e m<strong>in</strong>estre asciutte.<br />

Colli Piacent<strong>in</strong>i Ortrugo<br />

L’Ortrugo Doc può essere prodotto solo nel<strong>la</strong> zona coll<strong>in</strong>are, esclusivamente<br />

nel territorio delle val<strong>la</strong>te del<strong>la</strong> Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure e Val<br />

d’Arda. Il v<strong>in</strong>o è ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno, ha un colore<br />

giallo paglier<strong>in</strong>o chiaro con sfumature verdognole. Il suo profumo è<br />

delicato, caratteristico; il suo sapore è secco o abboccato, con un retrogusto<br />

amarognolo; può essere tranquillo o vivace, ma sono previste anche le<br />

tipologie frizzante e spumante. L’Ortrugo è ideale <strong>in</strong> abb<strong>in</strong>amento con<br />

antipasti di salumi, carni bianche, pesce, m<strong>in</strong>estre <strong>in</strong> brodo, formaggi non<br />

molto saporiti.<br />

Colli Piacent<strong>in</strong>i P<strong>in</strong>ot Grigio<br />

La zona di produzione delle uve P<strong>in</strong>ot Grigio Doc è solo coll<strong>in</strong>are. Uve da<br />

cui si ottiene un v<strong>in</strong>o bianco con riflessi paglier<strong>in</strong>i e ramati. Ha un profumo<br />

caratteristico e può essere secco o abboccato, fresco f<strong>in</strong>e, molto gradevole,<br />

tranquillo o vivace. Si produce anche nelle tipologie frizzante o spumante.<br />

Si accompagna egregiamente con gli antipasti e con i primi piatti delicati.<br />

Colli Piacent<strong>in</strong>i Sauvignon<br />

La zona di produzione delle uve Sauvignon Doc è l’area delle quattro<br />

val<strong>la</strong>te piacent<strong>in</strong>e. Il v<strong>in</strong>o ottenuto è giallo paglier<strong>in</strong>o, anche <strong>in</strong>tenso; ha<br />

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GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

un profumo delicato e caratteristico; al gusto risulta secco o abboccato,<br />

armonico, f<strong>in</strong>e, tranquillo o vivace. E’ prevista <strong>la</strong> tipologia frizzante. E’<br />

un v<strong>in</strong>o che va bevuto giovane, quando si possono cogliere al meglio i suoi<br />

profumi. Accompagna egregiamente gli antipasti, i piatti freddi, le carni<br />

bianche e il pesce.<br />

Colli Piacent<strong>in</strong>i Trebbian<strong>in</strong>o Val Trebbia<br />

La zona di produzione delle uve comprende <strong>la</strong> porzione coll<strong>in</strong>are del<strong>la</strong><br />

Val Trebbia e del<strong>la</strong> Val Luretta con parte dei territori dei comuni di<br />

Bobbio, Coli, Travo, Rivergaro, Gazzo<strong>la</strong> e Agazzano. Viene prodotto da<br />

uve dei vitigni Ortrugo, Malvasia di Candia aromatica e Moscato Bianco,<br />

Trebbiano Romagnolo e Sauvignon. E’ un v<strong>in</strong>o dal colore giallo paglier<strong>in</strong>o<br />

o giallo dorato chiaro; il suo profumo è v<strong>in</strong>oso e gradevole. Al gusto risulta<br />

secco o abboccato, delicato, sottile, tranquillo o vivace. Può essere frizzante<br />

oppure spumante. Il suo migliore abb<strong>in</strong>amento è con gli antipasti leggeri,<br />

i primi asciutti e il pesce d’acqua dolce.<br />

Colli Piacent<strong>in</strong>i Valnure<br />

La zona di produzione delle uve comprende <strong>la</strong> porzione coll<strong>in</strong>are del<strong>la</strong><br />

Val Nure e del<strong>la</strong> Val Riglio; <strong>in</strong>clude parte dei comuni di San Giorgio<br />

Piacent<strong>in</strong>o, Vigolzone e Ponte dell’Olio. E’ un v<strong>in</strong>o ottenuto dalle uve<br />

Malvasia di Candia aromatica, Ortrugo e Trebbiano Romagnolo. E’ di<br />

colore giallo paglier<strong>in</strong>o chiaro; ha un profumo caratteristico, gradevole,<br />

aromatico e al gusto è secco o abboccato o amabile, gradevole, tranquillo<br />

o vivace. Anche il Valnure può essere frizzante e spumante. E’ consigliato<br />

<strong>in</strong> abb<strong>in</strong>amento con antipasti, m<strong>in</strong>estre <strong>in</strong> brodo, pesce, carni bianche e<br />

formaggi dolci.<br />

Colli Piacent<strong>in</strong>i V<strong>in</strong> Santo<br />

La zona di produzione delle uve per il V<strong>in</strong> Santo Doc è l’area delle quattro<br />

val<strong>la</strong>te piacent<strong>in</strong>e. E’ un v<strong>in</strong>o ottenuto dalle uve appassite delle varietà<br />

Malvasia di Candia aromatica, Sauvignon, Marsanne, Trebbiano<br />

Romagnolo, Ortrugo, da sole o <strong>in</strong> uvaggio. Ha un colore giallo paglier<strong>in</strong>o,<br />

dorato, un profumo <strong>in</strong>tenso, aromatico, caratteristico, etereo; il suo sapore<br />

è secco o dolce, morbido, armonico, <strong>in</strong>tenso, armonico, tranquillo. Ha<br />

una gradazione alcolica m<strong>in</strong>ima di 16,00% vol. Deve <strong>in</strong>vecchiare per<br />

almeno 48 mesi, di cui 36 <strong>in</strong> recipienti di legno. Sia secco che dolce si<br />

accosta perfettamente al<strong>la</strong> frutta ed ai dolci a f<strong>in</strong>e pasto e al<strong>la</strong> picco<strong>la</strong><br />

pasticceria.<br />

171


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Colli Piacent<strong>in</strong>i V<strong>in</strong> Santo di Vigoleno<br />

La zona di produzione delle uve comprende il territorio coll<strong>in</strong>are, fra<br />

l’Ong<strong>in</strong>a e lo Stirone, del comune di Vernasca; una zona partico<strong>la</strong>rmente<br />

vocata per antica tradizione. La v<strong>in</strong>ificazione, maturazione e<br />

imbottigliamento nelle c<strong>la</strong>ssiche bottiglie «renane» deve avvenire solo nel<br />

comune di Vernasca. E’ un v<strong>in</strong>o ottenuto da uve appassite su piante e<br />

graticci delle varietà Marsanne, Beverd<strong>in</strong>o, Sauvignon, Trebbiano<br />

Romagnolo, Ortrugo. Presenta un colore dorato o ambrato più o meno<br />

<strong>in</strong>tenso; il suo profumo è <strong>in</strong>tenso, aromatico, caratteristico; al gusto è<br />

dolce, armonico, pieno, corposo, vellutato. Invecchia per 60 mesi di cui<br />

48 <strong>in</strong> botti di legno con un massimo di 500 litri di capacità. E’ il v<strong>in</strong>o ideale<br />

a f<strong>in</strong>e pasto con dolci e torte a pasta secca; è anche un ottimo v<strong>in</strong>o da<br />

accostare al ciocco<strong>la</strong>to.<br />

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GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

I SALUMI DOP DEL PIACENTINO<br />

Piacenza, come del resto le altre città padane, appartiene all’ambito del<strong>la</strong><br />

cultura del maiale; diverse testimonianze artistiche e letterarie sono<br />

riscontrabili su tutto il territorio piacent<strong>in</strong>o. E’ forse un ciondolo <strong>in</strong> bronzo<br />

di epoca Romana <strong>la</strong> testimonianza più antica del forte radicamento del<strong>la</strong><br />

su<strong>in</strong>icultura <strong>in</strong> questo territorio; al Medioevo risalgono diverse raffigurazioni<br />

del ‘sacro’ rito dell’uccisione del maiale; nel tardo Medioevo il prezzo<br />

delle Carnes de Porco, sia fresche che sa<strong>la</strong>te viene calmierato <strong>in</strong> un capitolo<br />

degli Statuti di Piacenza; un secolo dopo gli <strong>in</strong>saccati provenienti da<br />

Piacenza avevano conquistato il pa<strong>la</strong>to dei vic<strong>in</strong>i Lombardi, che li def<strong>in</strong>ivano<br />

roba de Piase<strong>in</strong>sa per dist<strong>in</strong>guerli dai prodotti di altre località, meno<br />

pregiati.<br />

Secoli e secoli di pratica e di adattamenti all’evoluzione del gusto, alle<br />

esigenze dei consumatori di allora come di oggi, hanno fatto sì che l’arte<br />

dei norc<strong>in</strong>i, a Piacenza, si specializzasse <strong>in</strong> alcune partico<strong>la</strong>ri tipologie di<br />

salume; di queste ben tre hanno ottenuto <strong>la</strong> Denom<strong>in</strong>azione di Orig<strong>in</strong>e<br />

protetta e sono Sa<strong>la</strong>me Piacent<strong>in</strong>o, Coppa Piacent<strong>in</strong>a e Pancetta Piacent<strong>in</strong>a.<br />

La Coppa Piacent<strong>in</strong>a Dop<br />

La zona di e<strong>la</strong>borazione del<strong>la</strong> Coppa Piacent<strong>in</strong>a comprende l’<strong>in</strong>tero<br />

territorio del<strong>la</strong> prov<strong>in</strong>cia di Piacenza. La Coppa si ricava dal muscolo<br />

cervicale di su<strong>in</strong>i che devono essere stati allevati <strong>in</strong> Emilia-Romagna e<br />

Lombardia. Il muscolo, una volta tolettato, rifi<strong>la</strong>to e spremuto, viene<br />

sottoposto a sa<strong>la</strong>gione a secco <strong>in</strong> una misce<strong>la</strong> di sali e aromi naturali (è<br />

vietata <strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia), massaggiato e qu<strong>in</strong>di <strong>la</strong>sciato <strong>in</strong> celle frigorifere per<br />

almeno 7 giorni. Le coppe vengono poi rivestite con diaframma parietale<br />

su<strong>in</strong>o e legate con spago. Una sosta, negli appositi essiccatoi, di almeno<br />

sette giorni consente <strong>la</strong> comparsa del<strong>la</strong> caratteristica “fioritura” che<br />

determ<strong>in</strong>a il passaggio al caratteristico colore rosato. La stagionatura del<br />

salume si protrae per almeno sei mesi.<br />

La Coppa Piacent<strong>in</strong>a, che deve avere un peso non <strong>in</strong>feriore a 1,5<br />

chilogrammi, ha forma cil<strong>in</strong>drica, è leggermente più sottile alle estremità<br />

a causa del<strong>la</strong> rifi<strong>la</strong>tura di alcuni sottili pezzi di carne e grasso. La fetta,<br />

compatta e omogenea, è di colore rosso <strong>in</strong>frammezzato dal bianco rosato<br />

delle parti marezzate. Ha un profumo dolce e caratteristico che si ritrova<br />

nel sapore, tanto più delicato quanto più procede nel<strong>la</strong> maturazione.<br />

173


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

La Pancetta Piacent<strong>in</strong>a Dop<br />

La zona di <strong>la</strong>vorazione del<strong>la</strong> Pancetta Piacent<strong>in</strong>a ricopre l’<strong>in</strong>tero territorio<br />

prov<strong>in</strong>ciale. La Pancetta Piacent<strong>in</strong>a, che si ottiene da su<strong>in</strong>i allevati <strong>in</strong><br />

Emilia-Romagna o <strong>in</strong> Lombardia, rappresenta uno dei tagli adiposi del<br />

su<strong>in</strong>o. Il pezzo, una volta squadrato e rifi<strong>la</strong>to, viene sa<strong>la</strong>to a secco con<br />

una misce<strong>la</strong> di aromi (<strong>la</strong> sa<strong>la</strong>gione viene effettuata a mano ed è vietata <strong>la</strong><br />

sa<strong>la</strong>moia) e rimane, per un periodo mai <strong>in</strong>feriore a 10 giorni, <strong>in</strong> cel<strong>la</strong><br />

frigorifera. Il pezzo viene poi raschiato e arroto<strong>la</strong>to con una eventuale<br />

aggiunta di carni magre; una volta cucita e legata <strong>la</strong> pancetta viene<br />

sottoposta ad asciugatura (per non più di sette giorni).<br />

La fase di stagionatura avviene per un periodo non <strong>in</strong>feriore a tre mesi.<br />

La Pancetta Piacent<strong>in</strong>a, una volta stagionata, ha forma cil<strong>in</strong>drica e un<br />

peso che varia da 4 a 8 chili. La fetta ha un colore rosso vivo <strong>in</strong>frammezzato<br />

dal bianco delle parti grasse, un profumo gradevole, dolce e sapore sapido.<br />

Il Sa<strong>la</strong>me Piacent<strong>in</strong>o Dop<br />

La zona di e<strong>la</strong>borazione del Sa<strong>la</strong>me Piacent<strong>in</strong>o comprende l’<strong>in</strong>tero territorio<br />

del<strong>la</strong> prov<strong>in</strong>cia di Piacenza. Questo sa<strong>la</strong>me deriva da materie prime<br />

appartenenti a su<strong>in</strong>i allevati <strong>in</strong> Emilia-Romagna o <strong>in</strong> Lombardia; <strong>la</strong><br />

percentuale di grasso utilizzabile va dal 10 al 30% <strong>in</strong> funzione del<strong>la</strong> parte<br />

magra utilizzata; le carni magre e le parti grasse vengono ridotte <strong>in</strong><br />

pezzett<strong>in</strong>i qu<strong>in</strong>di passate al tritacarne; <strong>la</strong> pasta di sa<strong>la</strong>me ottenuta viene<br />

condita a secco con una misce<strong>la</strong> di aromi e <strong>in</strong>saccata <strong>in</strong> budello di su<strong>in</strong>o.<br />

Inf<strong>in</strong>e il sa<strong>la</strong>me viene legato con spago e sottoposto ad asciugatura. La<br />

stagionatura del Sa<strong>la</strong>me Piacent<strong>in</strong>o avviene per un periodo non <strong>in</strong>feriore<br />

a 45 giorni.<br />

Il Sa<strong>la</strong>me Piacent<strong>in</strong>o, una volta stagionato, ha forma cil<strong>in</strong>drica con un<br />

peso che può variare da un m<strong>in</strong>imo di 400 grammi f<strong>in</strong>o ad un massimo di<br />

1 chilo. La fetta ha un colore rosso vivo con lenticelle di grasso di colore<br />

bianco rosato. Il sapore è dolce e delicato, l’aroma è fragrante e strettamente<br />

condizionato dal periodo di stagionatura.<br />

174


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

I FORMAGGI DOP DEL PIACENTINO<br />

L’arte dei casari è già presente <strong>in</strong> terra emiliana nell’anno Mille; all’<strong>in</strong>izio<br />

si produceva un formaggio a pasta morbida che aveva <strong>la</strong> funzione di<br />

conservare il <strong>la</strong>tte e le sue prote<strong>in</strong>e.<br />

I formaggi del territorio <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciarono ad essere stagionati non appena<br />

ci si rese conto che mantenevano <strong>in</strong>tatti i pr<strong>in</strong>cipi nutritivi del <strong>la</strong>tte; <strong>in</strong>oltre<br />

il loro sapore arricchiva quello di altri cibi. E difatti, già nel Quattrocento,<br />

nel<strong>la</strong> famosa Summa Lactic<strong>in</strong>orum, il primo trattato sui <strong>la</strong>ttic<strong>in</strong>i, si par<strong>la</strong><br />

dei formaggi piacent<strong>in</strong>i come i pochi <strong>in</strong> Italia degni di nota. A ragione<br />

perché questi formaggi, da quando esistono, sono stati oggetto di notevoli<br />

successi e <strong>la</strong> loro fama si è diffusa ben al di fuori dei conf<strong>in</strong>i di produzione.<br />

Il Grana Padano Dop<br />

Sembra che l’orig<strong>in</strong>e del formaggio a grana, chiamato così per <strong>la</strong> granulosità<br />

del<strong>la</strong> pasta, risalga agli <strong>in</strong>izi del secondo Millennio quando i monaci<br />

Circestensi dell’Abbazia di Chiaravalle com<strong>in</strong>ciarono a produrlo per<br />

conservare gli eccessi di <strong>la</strong>tte. La sua ottima capacità di conservazione a<br />

diverse temperature e il suo <strong>in</strong>confondibile sapore ne favorirono lo sviluppo<br />

e <strong>la</strong> diffusione, tanto che <strong>la</strong> pratica del<strong>la</strong> trasformazione del <strong>la</strong>tte <strong>in</strong> Grana<br />

divenne ben presto un pi<strong>la</strong>stro dell’economia agrico<strong>la</strong>.<br />

Il Grana Padano Dop è un formaggio semigrasso a pasta dura, cotta ed<br />

a lenta maturazione; prodotto con coagulo ad acidità di fermentazione,<br />

da <strong>la</strong>tte di vacca <strong>la</strong> cui alimentazione base è costituita da foraggi verdi o<br />

conservati, proveniente da due mungiture giornaliere, riposato e<br />

parzialmente decretato per affioramento. Si produce tutto l’anno e viene<br />

sottoposto ad una stagionatura che dura da uno a due anni.<br />

La produzione prettamente piacent<strong>in</strong>a di Grana Padano copre il 12%<br />

circa del<strong>la</strong> produzione totale di Grana Padano con una media annua di<br />

500.000 forme. Una produzione di grande pregio, all’<strong>in</strong>terno degli oltre<br />

quattro milioni di forme dell’<strong>in</strong>tero Consorzio, anche perché <strong>la</strong> maggior<br />

parte delle aziende produttrici del territorio piacent<strong>in</strong>o si è dotata di un<br />

sistema che certifica tutto il percorso di filiera. Qu<strong>in</strong>di se <strong>la</strong> forma è ancora<br />

<strong>in</strong>tera quando si acquista il Grana Padano, è bene fare attenzione che <strong>la</strong><br />

sig<strong>la</strong> che riporta sia il Pc di Piacenza.<br />

175


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Il Provolone Valpadana Dop<br />

Il Piacent<strong>in</strong>o è l’unica prov<strong>in</strong>cia dell’Emilia-Romagna <strong>in</strong> cui si può produrre<br />

questo formaggio. Il Provolone Valpadana sembra avere lontane orig<strong>in</strong>i<br />

medievali; <strong>la</strong> sua <strong>la</strong>vorazione si è estesa f<strong>in</strong> da tempi antichi a diverse altre<br />

località del<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong>.<br />

Il Provolone Valpadana è un formaggio a pasta semidura, stagionato,<br />

ottenuto da <strong>la</strong>tte vacc<strong>in</strong>o <strong>in</strong>tero ad acidità naturale di fermentazione, a<br />

crosta liscia salvo le <strong>in</strong>senature dovute al passaggio delle corde. Pur<br />

essendo prodotto <strong>in</strong> moderni stabilimenti caseari non ha perduto <strong>la</strong> sua<br />

connotazione di formaggio artigianale; <strong>in</strong>fatti, <strong>la</strong> sua tecnologia non ha<br />

riscontro <strong>in</strong> nessun altro formaggio del mondo.<br />

Tale orig<strong>in</strong>alità è <strong>la</strong> duplice <strong>la</strong>vorazione: <strong>la</strong> caseificazione vera e propria<br />

e <strong>la</strong> fi<strong>la</strong>tura, cioè un trattamento su una cagliata già fatta che determ<strong>in</strong>a<br />

<strong>la</strong> struttura del formaggio.<br />

Il periodo di stagionatura può variare da un m<strong>in</strong>imo di 30 giorni ad un<br />

anno.<br />

176


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

I PRODOTTI AGROALIMENTARI<br />

TRADIZIONALI PIACENTINI<br />

Con il term<strong>in</strong>e prodotti tradizionali ci si riferisce a prodotti di nicchia<br />

che, oltre ad un alto valore gastronomico, hanno anche una forte valenza<br />

culturale.<br />

Si tratta di realtà produttive per le quali <strong>la</strong> protezione comunitaria non<br />

risulta applicabile, e tuttavia si ritiene necessario <strong>in</strong>tervenire per arrestare<br />

il fenomeno del<strong>la</strong> loro scomparsa.<br />

Le Regioni hanno il compito di predisporre ogni anno l’elenco dei prodotti<br />

tradizionali, e di accertare che i metodi di <strong>la</strong>vorazione, conservazione e<br />

stagionatura siano praticati, sul proprio territorio, <strong>in</strong> maniera omogenea<br />

e secondo regole tradizionali e protratte nel tempo, comunque per un<br />

periodo non <strong>in</strong>feriore ai ventic<strong>in</strong>que anni.<br />

Questo elenco è rappresentato da un censimento di prodotti; ma <strong>la</strong> lista<br />

è aperta e revisionabile di anno <strong>in</strong> anno; <strong>la</strong> presenza <strong>in</strong> elenco, <strong>in</strong> alcuni<br />

casi, può costituire il primo passaggio per avviare il procedimento di<br />

riconoscimento comunitario del marchio Dop o Igp.<br />

La normativa è stabilita dall’art. 8 del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 173/98 con cui<br />

il M<strong>in</strong>istero delle Politiche Agricole e Forestali ha <strong>in</strong>teso favorire <strong>la</strong><br />

valorizzazione del patrimonio gastronomico, promuovendo le produzioni<br />

agroalimentari italiane.<br />

In seguito, con il Decreto M<strong>in</strong>isteriale 350/99, sono state determ<strong>in</strong>ate le<br />

norme per l’<strong>in</strong>dividuazione dei prodotti tradizionali. I metodi produttivi,<br />

seguiti <strong>in</strong> maniera omogenea, secondo regole tradizionali, da almeno 25<br />

anni, sono il requisito fondamentale richiesto.<br />

La Regione Emilia-Romagna, con <strong>la</strong> deliberazione del<strong>la</strong> Giunta regionale<br />

1800/2000, ha recepito le <strong>in</strong>dicazioni m<strong>in</strong>isteriali e ha stabilito i criteri<br />

attraverso cui compiere le istruttorie utili all’<strong>in</strong>serimento dei prodotti <strong>in</strong><br />

elenco.<br />

Per quanto riguarda l’immissione sul mercato di tali prodotti, si segna<strong>la</strong><br />

che essi non possono fregiarsi del<strong>la</strong> qualifica “tradizionale” ma si devono<br />

limitare al riferimento all’elenco suddetto e al<strong>la</strong> normativa che lo orig<strong>in</strong>a.<br />

Una delle f<strong>in</strong>alità di questa normativa è <strong>la</strong> possibilità, <strong>in</strong> alcuni casi, di<br />

avere accesso alle deroghe al<strong>la</strong> normativa sanitaria per consentire <strong>la</strong><br />

salvaguardia di processi produttivi consolidati dal tempo ed igienicamente<br />

ormai sicuri, sebbene non <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea con le attuali prescrizioni sul trattamento<br />

dei prodotti alimentari.<br />

177


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Con l’apposito Decreto il M<strong>in</strong>istero delle Politiche Agricole e Forestali aggiorna<br />

ogni anno l’elenco dei prodotti agro-alimentari tradizionali italiani.<br />

Le categorie ammesse sono: bevande analcoliche, distil<strong>la</strong>ti e liquori, carni<br />

fresche e loro preparazioni, condimenti, formaggi, frutta, paste fresche<br />

e prodotti di salumeria, panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria.<br />

Il primo elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani, pubblicato<br />

con Decreto M<strong>in</strong>isteriale il 18.7.2000, conteneva un solo prodotto piacent<strong>in</strong>o:<br />

l’Aglio bianco piacent<strong>in</strong>o.<br />

In seguito <strong>la</strong> Prov<strong>in</strong>cia di Piacenza ha <strong>in</strong>tensificato le ricerche storiche<br />

sui prodotti e, <strong>in</strong> col<strong>la</strong>borazione con il Consorzio salumi tipici piacent<strong>in</strong>i,<br />

ha presentato al<strong>la</strong> Regione Emilia-Romagna documentazione, proposte<br />

e schede per poter <strong>in</strong>serire altri prodotti nell’elenco nazionale. Anche i<br />

Comuni di Podenzano e di Pianello Val Tidone hanno presentato le loro<br />

domande. La Regione Emilia-Romagna ha approvato l’elenco dei prodotti<br />

proposti e lo ha trasmesso al M<strong>in</strong>istero delle Politiche Agricole e Forestali.<br />

Il M<strong>in</strong>istero ha eseguito a sua volta <strong>la</strong> propria istruttoria, <strong>in</strong>serendo <strong>in</strong><br />

elenco, a più riprese, i prodotti piacent<strong>in</strong>i.<br />

Dopo alcune fasi di approvazione sono stati <strong>in</strong>seriti nell’elenco del M<strong>in</strong>istero<br />

ben 96 prodotti piacent<strong>in</strong>i (alcuni sono presenti <strong>in</strong> tutta <strong>la</strong> Regione). Una<br />

tale quantità rappresenta un vero primato a livello nazionale; <strong>in</strong>fatti<br />

Piacenza è l’unica prov<strong>in</strong>cia con un numero così elevato di prodotti.<br />

Elenco dei prodotti tradizionali del<strong>la</strong> prov<strong>in</strong>cia di Piacenza (estratto<br />

da Elenco prodotti agroalimentari tradizionali dell’Emilia-Romagna -<br />

sesta revisione)<br />

Se il prodotto è segna<strong>la</strong>to come tradizionale del<strong>la</strong> so<strong>la</strong> prov<strong>in</strong>cia di<br />

Piacenza è <strong>la</strong>sciato privo di sig<strong>la</strong>; se il prodotto è segna<strong>la</strong>to come<br />

appartenente a più prov<strong>in</strong>ce, le abbiamo <strong>in</strong>serite tra parentesi.<br />

Categoria: bevande alcoliche, distil<strong>la</strong>ti e liquori<br />

Marsa<strong>la</strong> all’uovo<br />

Categoria: carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione<br />

Cappello del prete, cappel dal pret<br />

Ciccioli (o ciccio<strong>la</strong>ta), grassei (o suprasé), ciccioli sbricioloni, grassei<br />

sbrislon<br />

Coppa arrosto, Cupa arost<br />

Cu<strong>la</strong>tello, cu<strong>la</strong>tel<br />

Lardo, gras<br />

178


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Pollo di razza Fident<strong>in</strong>a (Pc e Pr)<br />

Picco<strong>la</strong> di cavallo, picu<strong>la</strong> ‘d caval<br />

Sa<strong>la</strong>me gentile, sa<strong>la</strong>m gentil<br />

Salsicciotto al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, sa<strong>la</strong>me da cuocere, sa<strong>la</strong>m da cotta<br />

Stracotto al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, ‘l stua<br />

Su<strong>in</strong>o pesante (tutte le prov<strong>in</strong>ce dell’Emilia-Romagna)<br />

Tasto, tast<br />

Categoria: formaggi<br />

Ribio<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Betto<strong>la</strong>, ill ribiol<br />

Robio<strong>la</strong>, ribio<strong>la</strong>, furmai nis<br />

Categoria: paste fresche e prodotti del<strong>la</strong> panetteria, del<strong>la</strong> biscotteria,<br />

del<strong>la</strong> pasticceria e del<strong>la</strong> confetteria<br />

Anol<strong>in</strong>i, anve<strong>in</strong>, amvei, anvei<br />

Bomba di riso, bomba ‘d ris<br />

Canestrelli, canestrèli<br />

Castagnaccio, pattona<br />

Ciambel<strong>la</strong>, bos<strong>la</strong>n<br />

Ciambell<strong>in</strong>e, bus<strong>la</strong>ne<strong>in</strong><br />

Croccante, cruccant<br />

Focaccia con i ciccioli, chiso<strong>la</strong><br />

Frittelle di far<strong>in</strong>a di castagne, frittel ad far<strong>in</strong>a ad castagne<br />

Frittelle di riso, fritell ad ris<br />

Frittelle o sgonfietti, fritell o sgiunfaitt<br />

Gnocchetti con fagioli, pisarei e fasò<br />

Gnocchetti di pangrattato, pisarei<br />

Latte brulé, <strong>la</strong>tt brulé<br />

Latte <strong>in</strong> piedi, <strong>la</strong>tt <strong>in</strong> pé<br />

Mosto cotto, must cot<br />

Pane di zucca, pan ad zücca<br />

Pane dolce con i fichi, pan dülz cun i figh<br />

Pane schiacciato, batarö<br />

Sbricciolona, sbrisul<strong>in</strong>a<br />

Spongata di Piacenza, spungada, spungheda<br />

Stracch<strong>in</strong>o ge<strong>la</strong>to, stracche<strong>in</strong> <strong>in</strong> ge<strong>la</strong>to<br />

Torta dei preti, turta ad prett<br />

Torta di granoturco, turta ad mëlga<br />

Torta di mele, turta ad pum<br />

Torta di pere, turta ad per<br />

179


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Torta di prugne, turta ad brügna<br />

Tortelli di carnevale, frittelle ripiene, turtlitt<br />

Tortelli di ricotta al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, tortelli, turtei cu <strong>la</strong> cua, turtei<br />

Tortelli di San Giuseppe, turtei ad San Giusepp<br />

Categoria: piatti composti<br />

Agnello al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, agnel a<strong>la</strong> pias<strong>in</strong>te<strong>in</strong>a<br />

Anguil<strong>la</strong> <strong>in</strong> umido, anguil<strong>la</strong> <strong>in</strong> ümid<br />

Cavoli ripieni, cavul ripe<strong>in</strong><br />

Cotenna e ceci, cudga e sisar<br />

Dolce e brusco, dulz e brühsc<br />

Faraona al<strong>la</strong> creta, faraona al creda<br />

Frittata di funghi prugnoli, fritta ad sp<strong>in</strong>arò<br />

Funghi fritti, fonz fritt<br />

Gnocchi, gnocc (Pc e Mo)<br />

Insa<strong>la</strong>ta rustica, rustisana<br />

Lasche del Po <strong>in</strong> carpione, stricc’ <strong>in</strong> carpiòn<br />

Lepre al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, levra a<strong>la</strong> pias<strong>in</strong>te<strong>in</strong>a<br />

Lumache al<strong>la</strong> Bobbiese, lümaga al bobbiese<br />

Maccheroni bobbiesi, maccheron bubbies<br />

Merluzzo <strong>in</strong> umido, marlüss <strong>in</strong> ümid<br />

Mezze maniche da frate ripiene, mes mànag da frà ripe<strong>in</strong><br />

Ovuli ripieni, ovuli ripe<strong>in</strong><br />

Pancetta e piselli, panzëtta e riviott<br />

Polenta condita, pule<strong>in</strong>ta consa<br />

Polenta di far<strong>in</strong>a di castagne, pule<strong>in</strong>ta ad far<strong>in</strong>a ad castagne<br />

Polenta e patate, pule<strong>in</strong>ta e pomdaterra<br />

Riso e verza con cost<strong>in</strong>e, ris e verza cun custe<strong>in</strong>a<br />

Risotto con i cod<strong>in</strong>i di maiale, risott cun i cue<strong>in</strong> ad gogn<br />

Salsa di prezzemolo, sälsa ad savur<br />

Tagliatelle con ricotta e noci, taiadei cun ricotta e nus<br />

Torta di patate, turta d’patat<br />

Torta di riso al<strong>la</strong> Bobbiese, turta ad ris a<strong>la</strong> bobbiese<br />

Tortelli di far<strong>in</strong>a di castagne, tortei ad far<strong>in</strong>a ad castagne<br />

Tortelli di zucca, tortei ad zücc, cappel<strong>la</strong>cci di zucca, turtlòn ad sùca<br />

Trippa di manzo al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, trippa ad maz a<strong>la</strong> pias<strong>in</strong>te<strong>in</strong>a<br />

Verdol<strong>in</strong>i, varzule<strong>in</strong><br />

Zucch<strong>in</strong>i ripieni, zucche<strong>in</strong> ripe<strong>in</strong><br />

Zuppa di ceci, süppa ad sisar<br />

Zuppa di pesci, süppa ad pëss<br />

180


GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />

Categoria: prodotti di orig<strong>in</strong>e animale<br />

Miele del cr<strong>in</strong>ale dell’Appenn<strong>in</strong>o emiliano-romagnolo (tutte le prov<strong>in</strong>ce)<br />

Miele di erba medica del<strong>la</strong> pianura emiliano-romagno<strong>la</strong> (tutte le prov<strong>in</strong>ce)<br />

Miele verg<strong>in</strong>e <strong>in</strong>tegrale (tutte le prov<strong>in</strong>ce)<br />

Categoria: prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati<br />

Antica varietà di fichi piacent<strong>in</strong>i del<strong>la</strong> cultivar: verdol<strong>in</strong>o, del<strong>la</strong> goccia<br />

Antica varietà di mandor<strong>la</strong> piacent<strong>in</strong>a del<strong>la</strong> cultivar: mandor<strong>la</strong> piacent<strong>in</strong>a<br />

Antica varietà di noccio<strong>la</strong> piacent<strong>in</strong>a del<strong>la</strong> cultivar: tonda piacent<strong>in</strong>a,<br />

niso<strong>la</strong> domestiga<br />

Antica varietà di olivo piacent<strong>in</strong>o del<strong>la</strong> cultivar: Lugagnano, Mazzoni<br />

Antica varietà di patata piacent<strong>in</strong>a del<strong>la</strong> cultivar: quarant<strong>in</strong>a, quanti-na<br />

Antiche varietà di castagne piacent<strong>in</strong>e: domestica di Gusano; Vezzo<strong>la</strong>cca<br />

Antica varietà di ciliegia piacent<strong>in</strong>a: f<strong>la</strong>menco, pavesi, mora, o mora<br />

piacent<strong>in</strong>a, mori, marasca di Vil<strong>la</strong>nova, prima, primissima, Smirne, mora<br />

di Diolo, Albanotti<br />

Antiche varietà di me<strong>la</strong> piacent<strong>in</strong>a: verdone, calera o carraia o del<strong>la</strong><br />

carrara, fior d’acacia, pum sa<strong>la</strong>m o me<strong>la</strong> sa<strong>la</strong>me, rugg<strong>in</strong>osa, brusca o<br />

pum brusc, car<strong>la</strong> o pum cher<strong>la</strong>, rosa o pum rosa<br />

Antica varietà di pera piacent<strong>in</strong>a: del<strong>la</strong> coda torta, <strong>la</strong>uro, limone, ammazza<br />

cavallo, bianchetta, butirro (o burro), san giovanni, gnocco autunnale,<br />

sporcaccione (per sburdacion), senza grana, signore (per sciur), turco,<br />

spadone<br />

Antica varietà di uva da tavo<strong>la</strong> piacent<strong>in</strong>a: verdea, besgano bianco,<br />

besgano rosso, bianchetta di Diolo, bianchetta di Bacedasco<br />

Doppio concentrato di pomodoro<br />

Saba dell’Emilia-Romagna, sapa (tutte le prov<strong>in</strong>ce dell’Emilia-Romagna)<br />

Tartufo bianco (tuber magnatum), trifu<strong>la</strong> bianca<br />

Tartufo nero estivo (tuber aestivum), trifu<strong>la</strong> negra<br />

181


INDICE<br />

p. 15 prefazione di Giuseppe Parenti, presidente CCIAA di Piacenza<br />

p. 17 prefazione di Marco Sav<strong>in</strong>i, presidente FIPE di Piacenza<br />

p. 19 prefazione di Francesco Meazza, presidente <strong>Unione</strong> Commercianti<br />

di Piacenza<br />

p. 11 Introduzione al<strong>la</strong> <strong>Guida</strong><br />

p. 15 <strong>Guida</strong> al<strong>la</strong> lettura<br />

p. 17 Nota degli autori<br />

p. 19 Reader’ Guide<br />

p. 25 I Ristoranti Certificati Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale Piacent<strong>in</strong>a<br />

p. 27 Antica Trattoria dell’Angelo, Piacenza<br />

p. 28 Osteria del Mor<strong>in</strong>o, Piacenza<br />

p. 29 Osteria La Saracca, Piacenza<br />

p. 30 Piccolo Roma, Piacenza<br />

p. 31 Ristorante Bar Gianp<strong>in</strong>o, Piacenza<br />

p. 32 Ristorante Milvera, Piacenza<br />

p. 33 Ristorante Panzerotti, Piacenza<br />

p. 34 Ristorante Vecchia Piacenza, Piacenza<br />

p. 35 Trattoria Dal Gnasso, Piacenza<br />

p. 36 Trattoria La Stazione di Milvera, Piacenza<br />

p. 37 Trattoria Mariù, Piacenza<br />

p. 38 Trattoria San Giovanni, Piacenza<br />

p. 39 Albergo Ristorante Il Cervo, Agazzano<br />

p. 40 Antica Trattoria Giovanelli, Agazzano<br />

p. 41 Hotel Locanda Vil<strong>la</strong> Tavernago, Agazzano<br />

p. 42 Ristorante Alle Lische, Agazzano<br />

p. 43 Ristorante Boschi, Alseno<br />

p. 44 Ristorante Pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong> Commenda, Alseno<br />

183


p. 45 Trattoria del Ponte, Alseno<br />

p. 46 Albergo Tour<strong>in</strong>g, Betto<strong>la</strong><br />

p. 47 Ristorante Agnello, Betto<strong>la</strong><br />

p. 48 Trattoria Speroni, Betto<strong>la</strong><br />

p. 49 Albergo Ristorante dei Cacciatori, Bobbio<br />

p. 50 Albergo Ristorante Filietto, Bobbio<br />

p. 51 Albergo Ristorante Piacent<strong>in</strong>o, Bobbio<br />

p. 52 Ristorante Ra Ca’ Longa, Bobbio<br />

p. 53 Ristorante San Nico<strong>la</strong>, Bobbio<br />

p. 54 Ristorante Impero, Borgonovo Val Tidone<br />

p. 55 Ristorante Le Proposte, Borgonovo Val Tidone<br />

p. 56 Vecchia Trattoria, Borgonovo Val Tidone<br />

p. 57 Ristorante Le Ruote, Cadeo<br />

p. 58 Ristorante Pace, Cam<strong>in</strong>ata<br />

p. 59 Antica Osteria del<strong>la</strong> Pesa, Carpaneto Piacent<strong>in</strong>o<br />

184<br />

INDICE<br />

p. 60 La Taverna Antica Osteria di Chero, Carpaneto Piacent<strong>in</strong>o<br />

p. 61 Ristorante Il Lupo, Carpaneto Piacent<strong>in</strong>o<br />

p. 62 Trattoria Bias<strong>in</strong>i, Carpaneto Piacent<strong>in</strong>o<br />

p. 63 Antica Trattoria di Vigostano, Castell’Arquato<br />

p. 64 Ristorante Da Facc<strong>in</strong>i, Castell’Arquato<br />

p. 65 Ristorante La Cant<strong>in</strong>accia, Castell’Arquato<br />

p. 66 Ristorante La Rocca Da Franco, Castell’Arquato<br />

p. 67 Trattoria del Turista, Castell’Arquato<br />

p. 68 Trattoria L’Angiol<strong>in</strong>a, Castell’Arquato<br />

p. 69 Ristorante Barca, Castel San Giovanni<br />

p. 70 Osteria del Pescatore, Castelvetro Piacent<strong>in</strong>o<br />

p. 71 Trattoria Secondo Baracch<strong>in</strong>o, Castelvetro Piacent<strong>in</strong>o


INDICE<br />

p. 72 Albergo Ristorante Italia, Far<strong>in</strong>i<br />

p. 73 Piccolo Ristorante, Far<strong>in</strong>i<br />

p. 74 Ristorante Centrale Sal<strong>in</strong>i, Far<strong>in</strong>i<br />

p. 75 Albergo Ristorante Le Querce di Rocca, Ferriere<br />

p. 76 Antica Trattoria San Protaso, Fiorenzuo<strong>la</strong> d’Arda<br />

p. 77 Osteria dell’Olza, Fiorenzuo<strong>la</strong> d’Arda<br />

p. 78 Ristorante Mathis, Fiorenzuo<strong>la</strong> d’Arda<br />

p. 79 Locanda Del Falco, Gazzo<strong>la</strong><br />

p. 80 Podesteria Vecchia, Gazzo<strong>la</strong><br />

p. 81 Hostaria Caratta, Gossolengo<br />

p. 82 Osteria Vecchia Pergo<strong>la</strong>, Gossolengo<br />

p. 83 Ristorante Torretta, Lugagnano Val d’Arda<br />

p. 84 Trattoria Da Dor<strong>in</strong>o, Lugagnano Val d’Arda<br />

p. 85 Antica Trattoria Da Cattivelli, Monticelli d’Ong<strong>in</strong>a<br />

p. 86 Ristorante Le Giare, Monticelli d’Ong<strong>in</strong>a<br />

p. 87 Trattoria Mirel<strong>la</strong>, Monticelli d’Ong<strong>in</strong>a<br />

p. 88 Locanda Trattoria Cesar<strong>in</strong>a, Nibbiano<br />

p. 89 Trattoria Chiarone, Pianello Val Tidone<br />

p. 90 Trattoria San Gabriele, Piozzano<br />

p. 91 Locanda dei Cacciatori, Ponte dell’Olio<br />

p. 92 Ristorante Riva, Ponte dell’Olio<br />

p. 93 Antica Trattoria Bel<strong>la</strong>ria, Rivergaro<br />

p. 94 Ristorante Albergo La sosta del Re, Rivergaro<br />

p. 95 Ristorante Caffé Grande, Rivergaro<br />

p. 96 Ristorante Olympia, Rivergaro<br />

p. 97 Trattoria La Pieve, Rivergaro<br />

p. 98 Antica Trattoria Braghieri, Rottofreno<br />

185


p. 799 Trattoria Ristorante La Noce, Rottofreno<br />

p. 100 Antica Trattoria del Cacciatore, San Giorgio Piacent<strong>in</strong>o<br />

p. 101 Osteria del Sole, Travo<br />

p. 102 Trattoria Belvedere, Travo<br />

p. 103 Trattoria Pastori, Travo<br />

p. 104 Ostello degli Elfi, Vernasca<br />

p. 105 Ristorante Da R<strong>in</strong>o, Vernasca<br />

p. 106 Ristorante Taverna al Castello, Vernasca<br />

p. 107 Trattoria Da Luigi, Vernasca<br />

p. 108 Le Rond<strong>in</strong>i Osteria, Vigolzone<br />

p. 109 Ristorante Biscione, Vigolzone<br />

p. 110 Trattoria La Verdiana, Vil<strong>la</strong>nova sull’Arda<br />

p. 111 Albergo Ristorante Capannette di Pey, Zerba<br />

p. 112 Ristorante Casabel<strong>la</strong>, Ziano Piacent<strong>in</strong>o<br />

p. 115 I Racconti d’Osteria di Giorgio Lambri<br />

p. 117 L’osteria dei due gemelli<br />

p. 123 L’osteria del tramonto<br />

p. 131 L’osteria del pesce fritto<br />

p. 137 L’osteria del c<strong>in</strong>ghiale nero<br />

p. 141 La Ristorazione piacent<strong>in</strong>a<br />

p. 165 Il paniere dei prodotti enogastronomici piacent<strong>in</strong>i<br />

p. 167 I v<strong>in</strong>i Doc Colli Piacent<strong>in</strong>i<br />

p. 173 I Salumi Tipici Piacent<strong>in</strong>i Dop<br />

p. 175 I formaggi tipici piacent<strong>in</strong>i Dop<br />

p. 177 I prodotti agroalimentari tradizionali piacent<strong>in</strong>i<br />

186<br />

INDICE


F<strong>in</strong>ito di stampare<br />

Settembre 2006


GLI AUTORI<br />

Per i ristoranti tradizionali piacent<strong>in</strong>i<br />

Luigi Franchi è nato nel 1956 a<br />

Lugagnano. Inizia <strong>la</strong> propria carriera<br />

come fotografo; i paesaggi e i prodotti da<br />

lui fotografati vengono pubblicati su<br />

alcune testate nazionali; scrive poi alcuni<br />

testi a corredo delle foto; <strong>in</strong> breve tempo<br />

riceve <strong>in</strong>carichi per diffondere l’immag<strong>in</strong>e<br />

dei prodotti, dei territori. Le consulenze<br />

si moltiplicano e gli viene “affibbiata<br />

l’etichetta” di esperto nel market<strong>in</strong>g<br />

territoriale ed agroalimentare. Imprenditore<br />

nel campo del<strong>la</strong> comunicazione, è<br />

giornalista pubblicista e consulente di<br />

diverse organizzazioni attive nel settore<br />

del turismo enogastronomico.<br />

Valent<strong>in</strong>a Bernardelli nasce a Piacenza,<br />

nel 1970. Una <strong>la</strong>urea <strong>in</strong> storia medievale<br />

e alcuni anni nel<strong>la</strong> ricerca storica, le<br />

fruttano pubblicazioni, saggi e articoli.<br />

La medesima passione, applicata ad<br />

argomenti più divulgativi, le permette di<br />

diventare giornalista attenta ai fenomeni<br />

di costume. Oggi col<strong>la</strong>bora con diverse<br />

testate nazionali che spaziano dal turismo,<br />

all’agroalimentare, all’economia ed è<br />

responsabile di alcuni uffici stampa di<br />

consorzi e imprese del comparto<br />

agroalimentare.<br />

Per i racconti<br />

Giorgio A. Lambri (A sta per Archimede)<br />

avrebbe voluto nascere a Parigi al<strong>la</strong> f<strong>in</strong>e<br />

del 1800, ma <strong>in</strong> realtà è venuto al mondo<br />

a Mi<strong>la</strong>no il 25 aprile 1960. Capocronista<br />

e <strong>in</strong>viato del quotidiano “Libertà” (per il<br />

quale <strong>la</strong>vora da vent’anni) si autodef<strong>in</strong>isce<br />

“umanista e scrittore, genio e poeta,<br />

cantante e sognatore”. Adora Van Gogh,<br />

Buzzati, Woody Allen, lo sw<strong>in</strong>g, <strong>la</strong> lirica<br />

e il Batard Montrachet. E’ purtroppo<br />

<strong>in</strong>terista.


Con il contributo di:<br />

PROVINCIALE<br />

Federazione Italiana<br />

Pubblici Esercizi

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