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<strong>Guida</strong><br />
ai Ristoranti Certificati<br />
Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale<br />
Piacent<strong>in</strong>a<br />
- 2006 / 2007 -
La <strong>Guida</strong> ai Ristoranti Certificati Cuc<strong>in</strong>a<br />
Tradizionale Piacent<strong>in</strong>a rappresenta un utile<br />
strumento di conoscenza di quello che il nostro<br />
territorio offre dal punto di vista gastronomico.<br />
Camera di Commercio, Fipe (Federazione<br />
Italiana Pubblici Esercizi) ed <strong>Unione</strong> Commercianti<br />
di Piacenza <strong>in</strong>tendono, attraverso questo<br />
strumento, sve<strong>la</strong>re a turisti e visitatori il gusto<br />
di Piacenza.<br />
L’<strong>in</strong>tero territorio piacent<strong>in</strong>o è sicuramente<br />
un ricco giacimento gastronomico con prodotti<br />
di grande pregio, alcuni conosciuti, altri quasi<br />
dimenticati, eppure tutti potenzialmente<br />
tra<strong>in</strong>anti per le moderne forme di turismo.<br />
Le seco<strong>la</strong>ri tradizioni enogastronomiche<br />
piacent<strong>in</strong>e si mantengono <strong>in</strong> vita anche grazie<br />
ai ristoranti, alle trattorie ed osterie locali;<br />
alcuni di questi hanno conseguito prestigiosi<br />
riconoscimenti nazionali ed <strong>in</strong>ternazionali<br />
stabilendosi nelle migliori guide enogastronomiche;<br />
altri sono più conosciuti dal<strong>la</strong><br />
popo<strong>la</strong>zione del territorio e qu<strong>in</strong>di poco<br />
accessibili a chi voglia fare del Piacent<strong>in</strong>o <strong>la</strong><br />
propria meta turistica.<br />
In questo volume viene presentata una<br />
selezione dei ristoranti, trattorie e osterie che<br />
hanno <strong>in</strong>serito <strong>in</strong> menu le pietanze, e i v<strong>in</strong>i,<br />
delle tradizione piacent<strong>in</strong>a: prodotti tipici e<br />
antiche ricette locali che fanno parte del<strong>la</strong><br />
storia e del<strong>la</strong> cultura del Piacent<strong>in</strong>o.<br />
A corredo del<strong>la</strong> <strong>Guida</strong> sono stati <strong>in</strong>seriti<br />
quattro “Racconti d’Osteria” del giornalista<br />
Giorgio Lambri; ironici, sarcastici, realistici,<br />
del<strong>in</strong>eano personaggi, accadimenti, discorsi e<br />
alcune usanze che potrebbero accadere nelle<br />
c<strong>la</strong>ssiche osterie piacent<strong>in</strong>e.<br />
Inf<strong>in</strong>e, dopo una veloce segna<strong>la</strong>zione, suddivisa<br />
per comune di appartenenza, di tutti i<br />
ristoranti, le trattorie, e pizzerie di Piacenza<br />
e prov<strong>in</strong>cia, sono state riservate alcune pag<strong>in</strong>e<br />
per <strong>la</strong> descrizione del “paniere dei prodotti<br />
enogastronomici piacent<strong>in</strong>i”. In questa sede<br />
sono state tratteggiate le pr<strong>in</strong>cipali caratteristiche<br />
dei v<strong>in</strong>i Doc Colli Piacent<strong>in</strong>i, dei<br />
Salumi tipici piacent<strong>in</strong>i Dop e dei due formaggi<br />
a Dop del<strong>la</strong> prov<strong>in</strong>cia di Piacenza. E’ stato<br />
qu<strong>in</strong>di riportato un elenco esaustivo dei<br />
prodotti tradizionali riconosciuti di Piacenza<br />
e prov<strong>in</strong>cia.
Autori:<br />
Valent<strong>in</strong>a Bernardelli e Luigi Franchi<br />
per i testi dei ristoranti certificati cuc<strong>in</strong>a tradizionale piacent<strong>in</strong>a<br />
Giorgio Lambri<br />
per i racconti d’osteria<br />
Coord<strong>in</strong>amento editoriale,<br />
progetto grafico e impag<strong>in</strong>azione:<br />
Valdà Consult<strong>in</strong>g<br />
Stampa:<br />
Grafiche Lama<br />
Per richiedere copia del volume rivolgersi a:<br />
<strong>Unione</strong> Commercianti di Piacenza<br />
Strada Bobbiese, 2 - 29100 Piacenza<br />
Tel. 0523 461811 - Fax 0523 451427<br />
www.unionecommerciantipc.it<br />
<strong>in</strong>fo@unionecommerciantipc.it<br />
© 2006, CCIAA, FIPE, <strong>Unione</strong> Commercianti di Piacenza
<strong>Guida</strong><br />
ai Ristoranti Certificati<br />
Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale<br />
Piacent<strong>in</strong>a<br />
- 2006 / 2007 -
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
I turisti nel Piacent<strong>in</strong>o aumentano. I dati più recenti diffusi dal<strong>la</strong> Prov<strong>in</strong>cia<br />
par<strong>la</strong>no di oltre 600 mi<strong>la</strong> presenze nel corso del 2005; nel 1999 erano poco<br />
più del<strong>la</strong> metà, circa 350 mi<strong>la</strong>.<br />
Una evoluzione dovuta da un <strong>la</strong>to a un modello di turista che privilegia i<br />
trasferimenti di piccolo e medio raggio, dall’altro ad un territorio che<br />
<strong>la</strong>vora costantemente per promuoversi, per far sapere al turista che<br />
Piacenza, con tutto il suo variegato territorio, è città d’arte, è Po, è<br />
circuito di castelli, è Appenn<strong>in</strong>o, è enogastronomia di qualità.<br />
Tutto questo si trova su una percorrenza <strong>la</strong>rgamente frequentata e che<br />
gravita sul bac<strong>in</strong>o del Mi<strong>la</strong>nese.<br />
Proprio dal Mi<strong>la</strong>nese, già da anni, si guarda a Piacenza e alle sue valli<br />
come nuova meta del lifestyle di prov<strong>in</strong>cia. Guardano al nostro modo di<br />
vivere ancora ri<strong>la</strong>ssato, guardano al nostro stile ricercato ancorché<br />
riservato, guardano alle nostre campagne e coll<strong>in</strong>e ancora verdi e<br />
<strong>in</strong>contam<strong>in</strong>ate e costel<strong>la</strong>te di gioielli dell’arte e del<strong>la</strong> cultura, ma soprattutto<br />
amano, quando arrivano qui, scovare piccole osterie, grandi ristoranti,<br />
serene trattorie.<br />
Raramente sbagliano perché il passaparo<strong>la</strong> è forse uno dei migliori metodi<br />
di trasmissione delle <strong>in</strong>formazioni.<br />
Sappiamo per certo però che quando trovano una buona guida <strong>la</strong> tengono<br />
<strong>in</strong> grande conto, analizzano e verificano i contenuti, apprezzano i suggerimenti<br />
e i consigli che contiene, soprattutto se si tratta di provare antichi<br />
sapori.<br />
E, tutto dedicato ai sapori di una volta, è questo <strong>la</strong>voro: elegante nel<strong>la</strong><br />
sua veste grafica, utile ed esaustivo nei contenuti. Il territorio piacent<strong>in</strong>o<br />
vanta una ricca gastronomia che va dai cibi poveri che un tempo potevano<br />
essere al<strong>la</strong> portata di tutti, su su f<strong>in</strong>o alle pietanze che solo una ricca tavo<strong>la</strong><br />
nei giorni di festa poteva permettersi.<br />
I nostri ristoratori conoscono il valore di queste ricette che vengono<br />
tramandate da generazioni, ne sono gelosi e a ragione; <strong>in</strong>oltre, così facendo,<br />
mantengono saldi alcuni gusti che altrimenti rischierebbero di andare<br />
perduti.<br />
Questo volume, oltre ad essere un omaggio al loro <strong>la</strong>voro, consente -<br />
piacent<strong>in</strong>o oppure no - di conoscere e sperimentare il nostro stile alimentare<br />
che, per tanti aspetti, non trova eguali <strong>in</strong> alcuna regione.<br />
5<br />
Giuseppe Parenti<br />
Presidente Camera di Commercio,<br />
Artigianato e Agricoltura di Piacenza
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
La prima edizione del<strong>la</strong> guida ai ristoranti certificati “Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale<br />
Piacent<strong>in</strong>a” riscosse un notevole successo, sia <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di adesione al<br />
circuito da parte dei ristoratori, sia per quanto riguarda <strong>la</strong> richiesta del<strong>la</strong><br />
<strong>Guida</strong> da parte del pubblico.<br />
Nel<strong>la</strong> successiva edizione, e<strong>la</strong>borata per il 2004/2005, le aziende del<strong>la</strong><br />
ristorazione tradizionale passarono da 57 a 75 e le Guide andarono esaurite<br />
<strong>in</strong> poco tempo; <strong>in</strong> questo 2006 i ristoranti segna<strong>la</strong>ti sono diventati 86 e<br />
abbiamo già ricevuto molte richieste del volumetto che le descrive.<br />
Un atteggiamento dovuto al<strong>la</strong> maggiore sensibilità dei ristoratori verso <strong>la</strong><br />
promozione del territorio, ma anche al<strong>la</strong> più accentuata volontà del<br />
consumatore di ritrovare sapori, tradizioni e cultura locale. Tanti<br />
ristoratori, sicuramente attenti ai bisogni del consumatore, hanno ritoccato<br />
i propri menu <strong>in</strong> favore di pietanze del<strong>la</strong> tradizione.<br />
Di questi tempi mi pare di notare nel mondo del<strong>la</strong> ristorazione una tendenza<br />
al<strong>la</strong> specializzazione: è palese <strong>in</strong>fatti una crescita esponenziale del numero<br />
dei ristoranti etnici, spagnoli e messicani, giapponesi e tai<strong>la</strong>ndesi, che si<br />
sono diffusi anche nel Piacent<strong>in</strong>o; ma, a fronte di questo atteggiamento,<br />
notiamo anche che trattorie, osterie e altre aziende del<strong>la</strong> ristorazione si<br />
stanno dando da fare per recuperare <strong>la</strong> gastronomia che ci contraddist<strong>in</strong>gue.<br />
Di più, cresce anche il numero dei bar che propongono, al<strong>la</strong> voce “picco<strong>la</strong><br />
cuc<strong>in</strong>a”, picu<strong>la</strong> ‘d cavall o una fetta di tast.<br />
Un fenomeno riconducibile al sempre crescente attaccamento ai valori<br />
del<strong>la</strong> tradizione <strong>in</strong> questa epoca di veloce globalizzazione.<br />
Ovviamente c’è spazio per tutti, anzi, guai se non ci fosse.<br />
Sta di fatto che, nelle pag<strong>in</strong>e che seguono, abbiamo voluto rendere un<br />
tributo al<strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a orig<strong>in</strong>aria del nostro territorio, una cuc<strong>in</strong>a ricca di<br />
materie prime di qualità ricavate dall’agricoltura e dall’artigianato<br />
alimentare che caratterizza le nostre terre.<br />
I ristoratori che trasformano questi prodotti salvaguardano non solo <strong>la</strong><br />
gastronomia ma anche <strong>la</strong> nostra cultura, garantiscono cont<strong>in</strong>uità al<strong>la</strong><br />
nostra memoria e, se si vuole guardare al <strong>la</strong>to meramente pratico, rafforzano<br />
il valore economico di tutto il processo che parte dai frutti del<strong>la</strong> terra f<strong>in</strong>o<br />
ad arrivare <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong>.<br />
Marco Sav<strong>in</strong>i<br />
Presidente Federazione Italiana Pubblici Esercizi<br />
di Piacenza<br />
7
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Oggi è diventata una term<strong>in</strong>ologia di dom<strong>in</strong>io comune: assaggiare - o bere<br />
- il territorio; significa che l’approccio allo sviluppo del<strong>la</strong> conoscenza dei<br />
territori, nel<strong>la</strong> stragrande maggioranza dei casi, passa attraverso <strong>la</strong><br />
conoscenza delle tipicità enogastronomiche locali.<br />
I consumatori hanno abbandonato quei b<strong>in</strong>omi che “funzionavano” una<br />
volta: ostriche-champagne, cappelletti-<strong>la</strong>mbrusco e così via; ma hanno<br />
abbandonato anche <strong>la</strong> tendenza a unificare sotto <strong>la</strong> voce “Emilia-Romagna<br />
uguale tortell<strong>in</strong>i con <strong>la</strong> panna”. I turisti che arrivano a Piacenza sanno<br />
che <strong>la</strong> nostra gastronomia è ricca e versatile; spesso si sono <strong>in</strong>formati<br />
presso amici, leggendo articoli o recensioni di ristoranti; sanno tutto dei<br />
nostri salumi e tortelli, sanno con quale v<strong>in</strong>o vorrebbero abb<strong>in</strong>arli o,<br />
meglio ancora, sanno quale ristoratore consiglierà loro il migliore<br />
abb<strong>in</strong>amento.<br />
E’ una soddisfazione sapere che a questo atteggiamento abbiamo contribuito<br />
anche noi, <strong>in</strong> s<strong>in</strong>ergia con tutto il territorio piacent<strong>in</strong>o. Ed è una<br />
soddisfazione sapere che questa nostra <strong>Guida</strong>, attraverso <strong>la</strong> capil<strong>la</strong>re<br />
diffusione che operiamo, sta contribuendo a rendere veramente appetibile<br />
il nostro territorio.<br />
E’ con questo spirito che, nel 2003, abbiamo fortemente voluto realizzare<br />
<strong>la</strong> prima <strong>Guida</strong> ai ristoranti Certificati Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale Piacent<strong>in</strong>a:<br />
eravamo conv<strong>in</strong>ti - e lo siamo tuttora - che le zone turistiche vengono<br />
ricordate oltre che per le bellezze artistiche, culturali e paesaggistiche,<br />
anche per il buon bere e l’ottimo mangiare. E’ con questo spirito che<br />
riproponiamo, per <strong>la</strong> terza volta, l’<strong>in</strong>iziativa.<br />
I nostri ristoratori possono diventare, con le loro grandi pietanze, promotori<br />
del territorio.<br />
Noi, consci di tale ricchezza, abbiamo voluto promuovere i nostri ristoratori,<br />
valorizzarli e rendere il giusto onore al loro <strong>la</strong>voro.<br />
Contemporaneamente abbiamo voluto <strong>in</strong>serire, <strong>in</strong> un’altra sezione del<strong>la</strong><br />
<strong>Guida</strong>, anche tutti quei ristoratori che, pur non dedicandosi al<strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a<br />
tradizionale, contribuiscono ugualmente a rendere accogliente il nostro<br />
territorio.<br />
Abbiamo cercato di dare anche <strong>in</strong>dicazioni utili per sapersi destreggiare<br />
tra i nostri prodotti Dop, Igp, Doc e tradizionali; ci è sembrato utile ed<br />
esaustivo per chi approccia per <strong>la</strong> prima volta il Piacent<strong>in</strong>o.<br />
Ugualmente, i racconti d’osteria di Giorgio Lambri possono essere utili<br />
per capire alcuni tratti - il sarcasmo, <strong>la</strong> pacatezza, <strong>la</strong> riservatezza - che<br />
contraddist<strong>in</strong>guono le genti piacent<strong>in</strong>e.<br />
9<br />
Francesco Meazza<br />
Presidente <strong>Unione</strong> Commercianti di Piacenza
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
RISTORANTE CERTIFICATO CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
- 2006 / 2007 -<br />
Terza edizione del<strong>la</strong> <strong>Guida</strong>, onore al<strong>la</strong> tipicità<br />
Siamo giunti al<strong>la</strong> terza edizione del<strong>la</strong> <strong>Guida</strong> ai Ristoranti Certificati Cuc<strong>in</strong>a<br />
Tradizionale Piacent<strong>in</strong>a. Il <strong>la</strong>voro f<strong>in</strong> qui svolto è stato un crescendo di<br />
soddisfazioni per noi e il risultato ha destato grande <strong>in</strong>teresse, <strong>in</strong> alcuni<br />
casi suscitato competizione, <strong>in</strong> altre regioni e prov<strong>in</strong>ce, tra altre associazioni<br />
e circuiti.<br />
Perché <strong>la</strong> <strong>Guida</strong>?<br />
Perché con tutto il par<strong>la</strong>re che si fa di promozione e tute<strong>la</strong> dei valori e<br />
delle tradizioni - anche gastronomiche - di territorio, f<strong>in</strong>o ad oggi ben<br />
poche realtà hanno potuto affermare di avere costruito una “guida” al<strong>la</strong><br />
gastronomia tipica locale.<br />
In questa guida si raccontano i cibi del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a passando<br />
attraverso i loro creatori; passando attraverso chi sta <strong>in</strong> sa<strong>la</strong> ed <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a,<br />
chi sceglie e seleziona i prodotti, chi li utilizza per creare le pietanze dei<br />
tempi andati e chi li utilizza per e<strong>la</strong>borare rivisitazioni; passando attraverso<br />
gli ambienti che li ospitano.<br />
Con questa terza edizione diamo cont<strong>in</strong>uità ad un progetto che <strong>in</strong>tende<br />
sostenere <strong>la</strong> tradizione gastronomica piacent<strong>in</strong>a. Riteniamo che sia uno<br />
degli elementi di attrazione turistica verso il nostro territorio e<br />
contemporaneamente uno strumento di <strong>in</strong>formazione per i Piacent<strong>in</strong>i,<br />
riguardo al<strong>la</strong> loro storia cul<strong>in</strong>aria.<br />
Come è nato il progetto?<br />
Nel 2002 Fipe - Confcommercio nazionale <strong>la</strong>nciò una proposta per <strong>la</strong><br />
certificazione dei ristoranti tipici di ogni territorio; noi abbiamo accolto<br />
immediatamente <strong>la</strong> proposta e, a distanza di neanche un anno, nel giugno<br />
2003, siamo usciti con <strong>la</strong> prima <strong>Guida</strong> ai Ristoranti certificati Cuc<strong>in</strong>a<br />
Tradizionale Piacent<strong>in</strong>a; <strong>in</strong> quell’anno furono 57 i ristoranti certificati<br />
e descritti <strong>in</strong> guida.<br />
11<br />
PROVINCIALE<br />
Federazione Italiana<br />
Pubblici Esercizi
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
La seconda edizione - re<strong>la</strong>tiva all’annata 2004/2005 - ha assistito ad un<br />
considerevole aumento dei ristoranti segna<strong>la</strong>ti <strong>in</strong> guida, che erano diventati<br />
addirittura 75.<br />
Con questa edizione abbiamo superato ogni più rosea aspettativa: abbiamo<br />
certificato ben 86 tra ristoranti, trattorie ed osterie e, come nelle precedenti<br />
edizioni, siamo stati costretti ad escludere alcuni dei candidati.<br />
Cosa significa essere Ristorante certificato Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale Piacent<strong>in</strong>a?<br />
Come si vedrà, unico filo conduttore di questa <strong>Guida</strong> è <strong>la</strong> tradizione<br />
gastronomica locale qu<strong>in</strong>di non ci si stupisca se accanto al grande ristorante<br />
b<strong>la</strong>sonato appare <strong>la</strong> semplicissima trattoria di campagna o <strong>la</strong> tipica<br />
“osteriaccia” con il menu scritto a mano ogni matt<strong>in</strong>a.<br />
Anzi, <strong>la</strong> compresenza di differenti livelli di ristorazione sta a confermare<br />
il forte radicamento delle tradizioni gastronomiche nel nostro territorio;<br />
tradizioni che vengono affrontate con stili e approcci differenti ma<br />
ugualmente di grande valore.<br />
Sta di fatto che gli elementi essenziali al f<strong>in</strong>e del raggiungimento del<strong>la</strong><br />
certificazione sono stati:<br />
-mun menu <strong>in</strong> cui trovi posto una buona scelta dei piatti e dei prodotti<br />
tipici del<strong>la</strong> tradizione gastronomica locale;<br />
-muna carta dei v<strong>in</strong>i <strong>in</strong> cui siano adeguatamente rappresentate le etichette<br />
dei produttori del territorio.<br />
Come abbiamo proceduto?<br />
Sono state <strong>in</strong>viate le schede di adesione al progetto ai possessori di licenza<br />
per l’attività di ristorazione, circa 650 <strong>in</strong> tutta <strong>la</strong> prov<strong>in</strong>cia. Un discreto<br />
numero di questi ha <strong>in</strong>viato <strong>la</strong> documentazione richiesta al<strong>la</strong> commissione<br />
preposta, che ha stabilito gli impresc<strong>in</strong>dibili criteri per l’<strong>in</strong>gresso nel club<br />
degli “eletti”.<br />
Tra le condizioni <strong>in</strong>dispensabili per entrare a far parte del<strong>la</strong> “<strong>Guida</strong> ai<br />
Ristoranti Certificati Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale Piacent<strong>in</strong>a” ci sono il possesso<br />
di una carta dei piatti e dei v<strong>in</strong>i, una preponderante presenza di piatti<br />
del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a <strong>in</strong> grado di completare un <strong>in</strong>tero menu<br />
(dall’antipasto al dolce, v<strong>in</strong>i compresi), un’esplicita vocazione al<strong>la</strong> tradizione<br />
denotata dal<strong>la</strong> preparazione dei piatti eseguita “<strong>in</strong> casa”, l’accoglienza<br />
dell’ambiente e <strong>la</strong> cordialità verso gli ospiti.<br />
La presentazione dei ristoranti <strong>in</strong> <strong>Guida</strong>.<br />
La schede di ogni s<strong>in</strong>golo esercizio presenta velocemente i servizi che il<br />
locale mette a disposizione dei clienti e a dà un’idea del costo di un tipico<br />
pasto piacent<strong>in</strong>o, v<strong>in</strong>i esclusi. Ogni ristorante viene anche descritto<br />
attraverso un breve testo, che fa riferimento al<strong>la</strong> storia, al<strong>la</strong> struttura e<br />
ai proprietari del locale.<br />
12
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Con questa terza edizione abbiamo pensato di modificare leggermente <strong>la</strong><br />
scheda di ogni ristorante, per raccogliere una ricetta, un suggerimento,<br />
un consiglio da parte di chi è depositario di un sapere così importante<br />
come le ricette del<strong>la</strong> gastronomia locale; persone che cuc<strong>in</strong>ano tutti i giorni,<br />
che raccolgono complimenti o commenti, che percepiscono i cambiamenti<br />
di gusto, che sono <strong>in</strong> grado di e<strong>la</strong>borare modifiche, anche m<strong>in</strong>ime, per<br />
ottenere miglioramenti.<br />
Ogni ristorante ci ha concesso qualche frammento del suo sapere a volte<br />
con estrema precisione, altre volte con <strong>in</strong>dicazioni più sommarie - perché<br />
con <strong>la</strong> pratica assidua raramente si pesano e si dosano gli <strong>in</strong>gredienti - ma<br />
sempre con grande generosità. E così veniamo a sapere come si fa un buon<br />
brodo, come si toglie il sentore di selvatico dal<strong>la</strong> cacciagione, come si<br />
prepara un buon sugo, un buon battuto, una buona polenta e addirittura<br />
come si fanno lievitare alcuni grani. Alcuni ristoratori ci hanno suggerito<br />
il metodo migliore per eseguire pietanze tipiche, altri ci hanno suggerito<br />
gustose varianti, o orig<strong>in</strong>ali creazioni.<br />
In questo modo <strong>la</strong> nostra guida si è arricchita di suggerimenti utili ma<br />
anche dei tratti che meglio identificano chi cuc<strong>in</strong>a per noi. Partico<strong>la</strong>ri su<br />
cui ci piace soffermarci; partico<strong>la</strong>ri che <strong>in</strong>trigano i turisti e i Piacent<strong>in</strong>i<br />
stessi; partico<strong>la</strong>ri che, sicuramente, susciteranno discussioni costruttive<br />
che già pregustiamo.<br />
Ogni ristorante segna<strong>la</strong>to <strong>in</strong> guida esporrà una vetrofania con il logo<br />
“Ristorante Certificato Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale piacent<strong>in</strong>a 2006-2007” che<br />
consente una immediata identificazione del<strong>la</strong> proposta gastronomica del<br />
locale.<br />
A corredo del<strong>la</strong> <strong>Guida</strong> vera e propria abbiamo <strong>in</strong>serito nel volume, per<br />
<strong>in</strong>trigare i nostri lettori, quattro “Racconti d’Osteria” del giornalista Giorgio<br />
Lambri, non propriamente piacent<strong>in</strong>o ma alquanto “piacent<strong>in</strong>izzato”.<br />
Ironici, sarcastici, realistici, del<strong>in</strong>eano personaggi, accadimenti, discorsi<br />
e alcune usanze che potrebbero accadere nelle c<strong>la</strong>ssiche osterie piacent<strong>in</strong>e.<br />
Ovviamente sono racconti di fantasia - <strong>in</strong> alcuni casi un po’ noir - e ogni<br />
riferimento a persone, luoghi, fatti è puramente casuale. Ci sono piaciuti<br />
subito per <strong>la</strong> loro immediatezza e perché, <strong>in</strong>tanto che li leggiamo, ci<br />
possiamo immag<strong>in</strong>are i personaggi descritti e le situazioni <strong>in</strong> atto, tanto<br />
sono vivide le descrizioni.<br />
L’osteria è il filo conduttore di questi racconti, si par<strong>la</strong> dei proprietari,<br />
si par<strong>la</strong> di gente che <strong>in</strong> osteria è capitata per caso o che l’osteria <strong>la</strong> frequenta<br />
assiduamente e per questo ci è piaciuto chiamarli “racconti di osteria”.<br />
Forse, da questo momento, diventerà un genere a sé stante. Ce lo auguriamo,<br />
come auguriamo una buona lettura a chiunque prenderà <strong>in</strong> mano questa<br />
<strong>Guida</strong>.<br />
13
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
GUIDA ALLA LETTURA<br />
Questa è una s<strong>in</strong>tetica guida al<strong>la</strong> lettura del volume così da facilitarne l’utilizzo<br />
e <strong>in</strong>dividuare agevolmente tutte le <strong>in</strong>formazioni contenute<br />
Qui di seguito compaiono 86 schede re<strong>la</strong>tive ai ristoranti certificati<br />
Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale Piacent<strong>in</strong>a secondo il seguente criterio:<br />
-mquelli che si trovano all’<strong>in</strong>terno del comune di Piacenza, <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e<br />
alfabetico per nome del ristorante;<br />
-mquelli che si trovano <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Piacenza e, <strong>in</strong> questo caso, è stato<br />
seguito l’ord<strong>in</strong>e alfabetico dei vari comuni;<br />
-mquando, all’<strong>in</strong>terno di un s<strong>in</strong>golo comune, compaiono più Ristoranti<br />
Certificati Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale Piacent<strong>in</strong>a è stato ugualmente utilizzato<br />
l’ord<strong>in</strong>e alfabetico per nome del ristorante.<br />
Ogni scheda contiene le seguenti <strong>in</strong>formazioni:<br />
-mnome del locale;<br />
-mnome del<strong>la</strong> persona che sovr<strong>in</strong>tende al<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> (o delle persone che<br />
sovr<strong>in</strong>tendono se sono più di una);<br />
-mnome del<strong>la</strong> persona che sovr<strong>in</strong>tende al<strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a (o delle persone che<br />
sovr<strong>in</strong>tendono se sono più di una);<br />
-mnumero di telefono; di fax quando compare; se attivi sono stati segna<strong>la</strong>ti<br />
anche il sito web e <strong>la</strong> e-mail;<br />
-morari di apertura;<br />
-mgiorno o giorni di chiusura;<br />
-mperiodi di ferie;<br />
-mil numero medio dei coperti;<br />
-mil prezzo medio di un pasto - esclusi i v<strong>in</strong>i -;<br />
-mle carte di credito che vengono accettate nel locale;<br />
-mi piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a che, nei limiti del<strong>la</strong> disponibilità di<br />
stagione e di prodotto, sono <strong>in</strong> genere <strong>in</strong>seriti nel menu;<br />
-muna s<strong>in</strong>tetica descrizione del tipo di locale, di cuc<strong>in</strong>a e di cliente<strong>la</strong>;<br />
-mun suggerimento, un consiglio, una veloce ricetta che, ovviamente, si<br />
pratica nel ristorante.<br />
Alle schede dei ristoranti certificati abbiamo fatto seguire quattro racconti<br />
del giornalista Giorgio Lambri; si tratta di racconti che abbiamo def<strong>in</strong>ito<br />
“d’osteria” perché è quest’ultima il filo conduttore che li lega sia al<strong>la</strong><br />
guida che alle tradizioni piacent<strong>in</strong>e.<br />
15
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Segue una veloce carrel<strong>la</strong>ta, suddivisa per comune di appartenenza, di<br />
tutti i ristoranti, le trattorie, osterie e pizzerie di Piacenza e prov<strong>in</strong>cia.<br />
In questo caso, dopo il nome del locale, sono stati <strong>in</strong>dicati solo <strong>in</strong>dirizzo<br />
e numero di telefono.<br />
Inf<strong>in</strong>e, per gli appassionati di tipicità, sono state riservate alcune pag<strong>in</strong>e<br />
di questo volume al<strong>la</strong> descrizione del “paniere dei prodotti enogastronomici<br />
piacent<strong>in</strong>i”. In questa sede sono state tratteggiate le pr<strong>in</strong>cipali caratteristiche<br />
dei v<strong>in</strong>i Doc Colli Piacent<strong>in</strong>i, dei Salumi tipici piacent<strong>in</strong>i Dop e dei due<br />
formaggi a Dop del<strong>la</strong> prov<strong>in</strong>cia di Piacenza. E’ stato qu<strong>in</strong>di riportato un<br />
elenco esaustivo dei prodotti tradizionali riconosciuti di Piacenza e<br />
prov<strong>in</strong>cia.<br />
Aggiungiamo <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e che, <strong>in</strong> questa edizione, per <strong>la</strong> prima volta abbiamo<br />
allegato una cartoguida che <strong>in</strong>dica <strong>la</strong> posizione dei ristoranti segna<strong>la</strong>ti. Ci<br />
è sembrato utile soprattutto per i tanti turisti che non conoscono bene le<br />
nostre val<strong>la</strong>te. Certamente, non saranno <strong>in</strong>dicate con esattezza tutte le<br />
strade e strad<strong>in</strong>e, non ci saranno dettagli esaustivi ma si potrà avere<br />
almeno un’idea concreta delle distanze da percorrere per raggiungere<br />
l’una o l’altra località.<br />
16
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Nota degli autori<br />
Inizialmente volevamo uniformare tutti i term<strong>in</strong>i re<strong>la</strong>tivi a piatti, pietanze<br />
e prodotti che compaiono <strong>in</strong> <strong>Guida</strong>. In seguito abbiamo pensato che<br />
un’operazione del genere, soprattutto <strong>in</strong> una <strong>Guida</strong> che par<strong>la</strong> di tipicità<br />
locali, impoverisse il nostro <strong>la</strong>voro. Sicuramente sarebbe stato più comodo<br />
ma non avrebbe dato l’idea delle grande varietà e ricchezza del<strong>la</strong><br />
gastronomia piacent<strong>in</strong>a.<br />
Facciamo un esempio, per def<strong>in</strong>ire un prodotto che ha, pressappoco, le<br />
medesime basi abbiamo usato più lezioni: chisol<strong>in</strong>i, torta fritta, gnocco<br />
fritto, pasta fritta e oseremmo accostarvi anche <strong>la</strong> burtle<strong>in</strong>a.<br />
Abbiamo scelto di utilizzare il term<strong>in</strong>e che ha usato il ristoratore perché<br />
a nomi diversi spesso corrispondono prodotti diversi, a volte <strong>in</strong> maniera<br />
più palese, altre volte <strong>in</strong> modo quasi impercettibile. Possono cambiare i<br />
formati, gli <strong>in</strong>gredienti, i dosaggi degli <strong>in</strong>gredienti, i metodi di cottura, i<br />
tempi di preparazione. Non dimentichiamo che <strong>la</strong> prov<strong>in</strong>cia di Piacenza<br />
è vasta e morfologicamente molto diversificata, si passa <strong>in</strong>fatti dal<strong>la</strong> Bassa<br />
che degrada sul Po all’Appenn<strong>in</strong>o, e ovviamente che <strong>in</strong>gredienti utilizzati<br />
<strong>in</strong> montagna - secondo <strong>la</strong> tradizione locale - saranno diversi da quelli di<br />
pianura anche se l’idea di base è <strong>la</strong> medesima.<br />
I chisol<strong>in</strong>i, <strong>la</strong> torta fritta, lo gnocco fritto, <strong>la</strong> pasta fritta e <strong>la</strong> burtle<strong>in</strong>a<br />
hanno tutti questa idea di base: far<strong>in</strong>a, acqua, un grasso per <strong>la</strong> cottura<br />
e, <strong>in</strong> alcuni casi, lievito; si mangiano da soli o <strong>in</strong> accompagnamento ai<br />
salumi, ai formaggi o ricoperti di zucchero o di marmel<strong>la</strong>ta.<br />
C’è chi li arricchisce, con uova o cipolle, e c’è chi preferisce il “modello<br />
base”.<br />
Il medesimo discorso si può applicare a diversi altri prodotti, dai tortelli,<br />
ai brasati.<br />
Forse, per avere <strong>la</strong> perfetta padronanza del<strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a del territorio, è bene<br />
avere presenti anche queste differenze.<br />
17
GUIDE TO CERTIFIED RESTAURANTS TRADITIONAL CUISINE OF PIACENZA<br />
RISTORANTE CERTIFICATO CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
- 2006 / 2007 -<br />
Third Edition of the Guide, <strong>in</strong> honour of<br />
specialities<br />
We have reached the third edition of the Guide to Certified Restaurants<br />
Traditional Cuis<strong>in</strong>e of Piacenza. The job done so far has been very<br />
satisfy<strong>in</strong>g for us and the result has awoken a lot of <strong>in</strong>terest, sometimes<br />
competion <strong>in</strong> other regions and prov<strong>in</strong>ces, among associations and circuits.<br />
Why?<br />
Because <strong>in</strong> spite of a widespread talk<strong>in</strong>g about promotion and protection<br />
of local values and traditions - gastronomic traditions also - only few p<strong>la</strong>ces<br />
can c<strong>la</strong>im to have made a “guide” to the typical local gastronomy up to now.<br />
This guide is about traditional eat<strong>in</strong>g and dr<strong>in</strong>k<strong>in</strong>g <strong>in</strong> Piacenza go<strong>in</strong>g<br />
through its own makers; through those who work <strong>in</strong> the d<strong>in</strong><strong>in</strong>g room and<br />
<strong>in</strong> the kitchen, those who choose and select products, use them to prepare<br />
dishes of the past and revisit them; go<strong>in</strong>g through p<strong>la</strong>ces which house it all.<br />
With this third edition we cont<strong>in</strong>ue a project that <strong>in</strong>tends to support the<br />
gastronomic tradition of Piacenza. We believe the guide can give rise to<br />
the touristic appeal of our territory and become at the same time a preciuos<br />
source of <strong>in</strong>formation for people liv<strong>in</strong>g <strong>in</strong> Piacenza about their cul<strong>in</strong>ary<br />
history.<br />
How did this project start?<br />
In 2002 Fipe - General Federation of National Trade made a proposal <strong>in</strong><br />
order to certify typical restaurants of each territory; we agreed to it<br />
immediately and, at a distance of about a year, <strong>in</strong> June 2003, we released<br />
the first Guide to Certified Restaurants Traditional Cuis<strong>in</strong>e of Piacenza;<br />
57 restaurants were certified and described <strong>in</strong> the guide that year.<br />
The second edition - cover<strong>in</strong>g the period 2004/2005 - saw a considerable<br />
19<br />
PROVINCIALE<br />
Federazione Italiana<br />
Pubblici Esercizi
GUIDE TO CERTIFIED RESTAURANTS TRADITIONAL CUISINE OF PIACENZA<br />
rise <strong>in</strong> the amount of mentioned restaurants which became even 75.<br />
With this edition we have gone beyond all expectations: we certified 86<br />
among restaurants, trattorias, osterias and, as <strong>in</strong> previous editions, we<br />
had to leave some applicants out.<br />
What does the designation Certified Restaurants Traditional Cuis<strong>in</strong>e<br />
of Piacenza mean?<br />
As you will see, the thread runn<strong>in</strong>g through this guide is the local<br />
gastronomic tradition so there is no surprise if beside a fashionable top<br />
restaurant appears an unsophisticated small country restaurant with a<br />
menu which is written every morn<strong>in</strong>g <strong>in</strong> longhand.<br />
On the contrary the simultaneous presence of different levels of cater<strong>in</strong>g<br />
confirms strong rooted gastronomic traditions <strong>in</strong> our territory; traditions<br />
that deal with various styles and approaches but equally of great worth.<br />
It is a fact that, <strong>in</strong> order to obta<strong>in</strong> the certification, we considered these<br />
essential requirements:<br />
-mmenu with a good selection of typical dishes and products of the local<br />
gastronomic tradition<br />
-mw<strong>in</strong>e list that adequatly represents local v<strong>in</strong>e-growers’ <strong>la</strong>bels<br />
How did we proceed?<br />
We sent the agreement forms for this project to those who own a licence<br />
to carry on cater<strong>in</strong>g, around 650 <strong>in</strong> the whole prov<strong>in</strong>ce. A fair amount of<br />
them provided the committee <strong>in</strong> charge of the assessment with the necessary<br />
documentation stated by strict criteria to enter “the elects’ club”.<br />
Among the essential requirements to be a member of the “Guide to Certified<br />
Restaurants Traditional Cuis<strong>in</strong>e of Piacenza” we demanded the possession<br />
of a menu and a w<strong>in</strong>e list, a prevalent presence of traditional dishes of<br />
Piacenza cover<strong>in</strong>g a whole menu (from starters to dessert, <strong>in</strong>clusive of<br />
w<strong>in</strong>es), an explicit vocation for tradition supported by home cook<strong>in</strong>g, by<br />
good reception and k<strong>in</strong>dness to the guests.<br />
Presentation of the restaurants <strong>in</strong> the Guide<br />
The profile of every s<strong>in</strong>gle restaurant presents briefly the service at<br />
customers’ disposal and gives a general idea about the cost of a typical<br />
meal of Piacenza, w<strong>in</strong>es excepted.<br />
Each restaurant is described by a short text referr<strong>in</strong>g to history, to premises<br />
and owners of the cater<strong>in</strong>g bus<strong>in</strong>ess.<br />
With this third edition we have changed slightly the profile of each<br />
restaurant to receive a recipe, a suggestion, a tip from those who are<br />
20
GUIDE TO CERTIFIED RESTAURANTS TRADITIONAL CUISINE OF PIACENZA<br />
guardians of an important knowledge such as the recipes of local<br />
gastronomy; people who cook every day, who gather compliments or<br />
comments, who perceive changes <strong>in</strong> taste, who can <strong>in</strong>vent adjustments,<br />
even very small, to improve.<br />
Each restaurant gave us a little of its knowledge, sometimes with great<br />
precision, some other times with summary directions – because thanks to<br />
a constant practice they rarely weight out the <strong>in</strong>gredients – but always<br />
with great generosity. So we have learnt how to brew a good stock, how<br />
to take off the gamy smell from meat, how to prepare a good sauce, a good<br />
battuto, a good polenta and even how to leaven certa<strong>in</strong> k<strong>in</strong>d of wheat.<br />
Some restaurants recommended us the best method to cook typical dishes,<br />
others suggested us tasty variations or orig<strong>in</strong>al creations.<br />
In this way our guide has been enriched by useful suggestions and also by<br />
features that identify better who cook for us. Details that we like to dwell<br />
upon; details that arouse the <strong>in</strong>terest of tourists and also of people from<br />
Piacenza; details that surely will provoke constructive discussions we are<br />
look<strong>in</strong>g forward to.<br />
Each restaurant mentioned <strong>in</strong> the guide will put out a <strong>la</strong>bel with the logo<br />
“Certified Restaurants Traditional Cuis<strong>in</strong>e of Piacenza 2006” that allows<br />
an immediate identification of the gastronomic offer of the p<strong>la</strong>ce.<br />
Along with the sheer guide, <strong>in</strong> order to <strong>in</strong>trigue our readers, we have<br />
<strong>in</strong>serted <strong>in</strong> the volume four “Osteria’s Short Stories” by the journalist<br />
Giorgio Lambri, not really born <strong>in</strong> Piacenza, but very familiar with<br />
Piacenza and its environs.<br />
Ironic, sarcastic, realistic, they sketch out characters, facts, conversations<br />
and some customs which may occur <strong>in</strong> c<strong>la</strong>ssic osterias of Piacenza. They<br />
are obviuosly fiction stories – sometimes a bit noir – and any reference<br />
to people, p<strong>la</strong>ces and facts is totally casual. We have appreciated them at<br />
once for their directness and because the descriptions are so vivid that by<br />
read<strong>in</strong>g them we can imag<strong>in</strong>e the depicted characters and the situations<br />
under way.<br />
The osteria is the thread runn<strong>in</strong>g through these short stories; they talk<br />
about owners, they talk about people who have ended up to osteria by<br />
chance or who regu<strong>la</strong>rly go there and that is why we decided to call them<br />
“Osteria’s Short Stories”. From now on it might become an autonomous<br />
genre. We hope so as we wish good read<strong>in</strong>g to anyone who will take this<br />
guide.<br />
21
GUIDE TO CERTIFIED RESTAURANTS TRADITIONAL CUISINE OF PIACENZA<br />
GUIDELINES TO READING<br />
This is a brief guide to the volume <strong>in</strong> order to help readers to use it<br />
and to identify easily any <strong>in</strong>cluded <strong>in</strong>formation<br />
In what follows there are 86 profiles of Certified Restaurants Traditional<br />
Cuis<strong>in</strong>e of Piacenza arranged by this criterion:<br />
-mthose situated <strong>in</strong>side the commune of Piacenza <strong>in</strong> alphabetical order<br />
by restaurant’s name<br />
-mthose situated <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>ce of Piacenza and <strong>in</strong> this case we have followed<br />
the alphabetical order by commune<br />
-mwhen more Certified Restaurants Traditional Cuis<strong>in</strong>e of Piacenza are<br />
situated <strong>in</strong>side the same commune, we have applied the alphabetical<br />
order by restaurant’s name<br />
Each profile conta<strong>in</strong>s the follow<strong>in</strong>g <strong>in</strong>formation:<br />
-mname of the eat<strong>in</strong>g establishment<br />
-mname of the person (or people) <strong>in</strong> charge of the d<strong>in</strong><strong>in</strong>g room<br />
-mname of the person (or people) <strong>in</strong> charge of the kitchen<br />
-mtelephone number; fax if it appears; web site and e-mail if avai<strong>la</strong>ble<br />
-mopen<strong>in</strong>g time<br />
-mclos<strong>in</strong>g day or days<br />
-mholiday period<br />
-maverage number of covers<br />
-maverage price of a meal - except w<strong>in</strong>es -<br />
-mcredit cards accepted by the restaurant<br />
-mtraditional dishes of Piacenza <strong>in</strong>serted <strong>in</strong> the menu with<strong>in</strong> the limits of<br />
season and product avai<strong>la</strong>bility<br />
-ma brief description of the type of p<strong>la</strong>ce, kitchen and customers<br />
-ma suggestion, a tip, a quick recipe which has been obviuosly practised<br />
<strong>in</strong> the restaurant<br />
Four short stories by the journalist Giorgio Lambri follow the certified<br />
restaurants’ profiles; we have called them “of osteria” because osteria is<br />
the thread runn<strong>in</strong>g through these stories l<strong>in</strong>k<strong>in</strong>g them both to the guide<br />
and to the traditions of Piacenza.<br />
After that a quick roundup, arranged by commune, of all the restaurants,<br />
trattorias, osterias and pizzerias of Piacenza and its prov<strong>in</strong>ce. In this case<br />
after the eat<strong>in</strong>g establishment’s name we have reported only its address<br />
and telephone number.<br />
23
GUIDE TO CERTIFIED RESTAURANTS TRADITIONAL CUISINE OF PIACENZA<br />
In the end, for specialities-lovers, we have dedicated some pages to<br />
describ<strong>in</strong>g the “basket of food-and-w<strong>in</strong>e products of Piacenza”. We have<br />
outl<strong>in</strong>ed the ma<strong>in</strong> traits of w<strong>in</strong>es Doc Colli Piacent<strong>in</strong>i, of typical Salumi<br />
Piacent<strong>in</strong>i Dop and two k<strong>in</strong>ds of cheese Dop of Piacenza area. Then we<br />
have reported an exhaustive list of traditional products com<strong>in</strong>g from<br />
Piacenza and its prov<strong>in</strong>ce.<br />
24
I Ristoranti Certificati<br />
Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale<br />
Piacent<strong>in</strong>a
PIACENZA<br />
ANTICA TRATTORIA DELL’ANGELO<br />
Indirizzo: Via Tib<strong>in</strong>i, 14 - Piacenza<br />
In sa<strong>la</strong>: Silvana Scalia<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Carlo Pastore<br />
Telefono: 0523 326739<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: mercoledì<br />
Periodo di ferie: agosto<br />
Numero di coperti: 50<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali tranne American Express<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, pisarei e<br />
faso’, tortelli, chicche del<strong>la</strong> nonna, picco<strong>la</strong> di cavallo con polenta, stracotto<br />
di as<strong>in</strong><strong>in</strong>a, cavallo crudo, crostate, sbrisolona, semifreddo al croccant<strong>in</strong>o,<br />
torta dell’angelo (con creme di ciocco<strong>la</strong>to e noccio<strong>la</strong>).<br />
Un baluardo dei vecchi “mangiari” piacent<strong>in</strong>i <strong>in</strong> una vecchia, rustica<br />
osteria; tavoli pesanti, travi a vista, tovagliato semplice e scudle<strong>in</strong> - lo<br />
scodell<strong>in</strong>o di maiolica bianca che i Piacent<strong>in</strong>i usano per bere il v<strong>in</strong>o rosso<br />
- sempre <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong>. L’ha voluta mantenere così, come era una volta, <strong>la</strong><br />
proprietaria, Silvana Scalia, signora gentile, spiritosa e decisamente solida;<br />
ed ha <strong>in</strong>dov<strong>in</strong>ato. La trattoria dell’Angelo <strong>in</strong>fatti è una meta per gli amanti<br />
dei grandi primi piacent<strong>in</strong>i; per <strong>la</strong> carne di cavallo e di as<strong>in</strong>a fatte proprio<br />
come consuetud<strong>in</strong>e vuole.<br />
Il consiglio di Carlo Pastore<br />
«Un buon sugo per i pisarei e faso’ si prepara con un soffritto con olio,<br />
sedano, carota, cipol<strong>la</strong> e un po’ d’aglio; vi si aggiunge un po’ di gras pist<br />
e un bel pezzo di cotenna. A questo punto si gettano i fagioli - che saranno<br />
rimasti a bagno dal<strong>la</strong> sera precedente - si sfuma con un po’ di v<strong>in</strong>o e si<br />
aggiungono i pe<strong>la</strong>ti. Si aggiusta di sale, si aggiunge un po’ di pepe ed è<br />
pronto».<br />
27
PIACENZA<br />
OSTERIA DEL MORINO<br />
Indirizzo: Strada Voltone Decca, 1/Strada Caorsana - Roncaglia - Piacenza<br />
In sa<strong>la</strong>: Cater<strong>in</strong>a Bricchi, Alessandro Bruschi e Valeria V<strong>in</strong>cenzi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Andrea e Maria Teresa Bricchi<br />
Telefono: 0523 504101 - www.enotecadelmor<strong>in</strong>o.it - <strong>in</strong>fo@enotecadelmor<strong>in</strong>o.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: sabato a mezzogiorno, domenica, lunedì sera (solo<br />
Periodo di ferie: <strong>in</strong> agosto<br />
<strong>in</strong> estate)<br />
Numero di coperti: 50<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 30<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali escluso American Express<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli,<br />
pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, crespelle con ricotta e basapret, stracotto<br />
di as<strong>in</strong><strong>in</strong>a, picco<strong>la</strong> di cavallo, tartara di cavallo, brasato di c<strong>in</strong>ghiale al<br />
Gutturnio, tast (tasca di vitello ripiena), buss<strong>la</strong>n, zuccotto, crostate fatte<br />
<strong>in</strong> casa.<br />
Il Mor<strong>in</strong>o è un locale storico: si meritò questo nome grazie al<strong>la</strong> carnagione<br />
scura di un suo vecchio proprietario. Di quel tempo è rimasto il nome,<br />
oggi <strong>in</strong>fatti i tito<strong>la</strong>ri sono giovani, vitali, entusiasti e hanno voluto così il<br />
proprio ambiente, lum<strong>in</strong>oso e gioioso, con partico<strong>la</strong>ri estremamente curati.<br />
Le pietanze che arrivano <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> sono quelle del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a,<br />
magari re<strong>in</strong>terpretate ma da cui traspare una solida base; qualche piacevole<br />
apporto arriva anche dalle vic<strong>in</strong>e cuc<strong>in</strong>e reggiane e modenesi, come le<br />
tigelle, che vengono portate <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> ancora calde. Il bel menu cambia<br />
a seconda del<strong>la</strong> stagione, nel<strong>la</strong> carta dei v<strong>in</strong>i <strong>in</strong>vece rimangono fermi i<br />
grandi c<strong>la</strong>ssici piacent<strong>in</strong>i e nazionali.<br />
Il consiglio di Alessandro Bruschi<br />
«Il taglio migliore per preparare una buona tartara di cavallo è il magatello,<br />
molto magro. Bisogna preparare una v<strong>in</strong>agrette con limone, olio, sale,<br />
pepe e un po’ d’aglio; quando è ben amalgamata vi si <strong>in</strong>corpora <strong>la</strong> carne<br />
tagliata e battuta al coltello e si <strong>la</strong>scia il tutto per pochi m<strong>in</strong>uti (perché<br />
questa carne si ossida velocemente) <strong>in</strong> frigorifero. Questa è <strong>la</strong> base, poi<br />
si possono aggiungere senape, un uovo, tabasco, salsa worchester, capperi,<br />
aceto balsamico, cipolle a piacere».<br />
28
PIACENZA<br />
OSTERIA LA SARACCA<br />
Indirizzo: Via del Capitolo, 73/75 - Piacenza<br />
In sa<strong>la</strong>: Daniele e Alice Mazzuchelli<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Giovanni Sali<br />
Telefono: 0523 612503 - Fax: 0523 612503<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: domenica<br />
Periodo di ferie: <strong>la</strong> prima settimana di gennaio e <strong>la</strong> settimana di Ferragosto<br />
Numero di coperti: 80 all’<strong>in</strong>terno e 80 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 23<br />
Carte di credito: Mastercard e Visa e Bancomat<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torte sa<strong>la</strong>te,<br />
tortelli con burro e salvia, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, coppa arrosto,<br />
filetto di cavallo, grigliate miste di carne, crostate e dolci al cucchiaio fatti<br />
<strong>in</strong> casa.<br />
La Saracca è una delle storiche osterie di Piacenza; <strong>la</strong> nuova gestione, che<br />
prosegue da nove anni, ha volutamente mantenuto questo aspetto da<br />
locanda molto semplice, quasi spartana: niente fronzoli, fiori o preziose<br />
suppellettili, solo muri colorati con t<strong>in</strong>te vivaci e allegre. In questo locale<br />
molto accogliente, che ha anche un gran bel giard<strong>in</strong>o, durante <strong>la</strong> settimana<br />
si servono pietanze che appartengono al<strong>la</strong> tradizione gastronomica<br />
piacent<strong>in</strong>a. Il mercoledì sera <strong>in</strong>vece si organizzano serate a tema con<br />
pietanze tradizionali di altre regioni d’Italia e il giovedì sera solo risotti,<br />
di tutti i tipi.<br />
Il consiglio di Alice Mazzuchelli<br />
«Abbiamo e<strong>la</strong>borato una torta al ciocco<strong>la</strong>to che potessero mangiare anche<br />
i celiaci, qu<strong>in</strong>di senza glut<strong>in</strong>e, ma piace molto anche a chi non ha questa<br />
<strong>in</strong>tolleranza. Occorrono 200 gr di ciocco<strong>la</strong>to fondente da far sciogliere <strong>in</strong><br />
padel<strong>la</strong> con 200 gr di burro; a parte si montano quattro albumi d’uovo<br />
e, separatamente, 4 rossi d’uovo. Si amalgamano tutti gli <strong>in</strong>gredienti e si<br />
mettono <strong>in</strong> forno per 25 m<strong>in</strong>uti a 200°C».<br />
29
PICCOLO ROMA<br />
PIACENZA<br />
Indirizzo: Via Cittadel<strong>la</strong>, 14 - Piacenza<br />
In sa<strong>la</strong>: Piero Prati<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Carlo Rocca<br />
Telefono: 0523 323201 - Fax: 0523 330548<br />
www.grandealbergoroma.it - hotel@grandealbergoroma.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: sabato e domenica sera<br />
Periodo di ferie: <strong>in</strong> agosto<br />
Numero di coperti: 80<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 40<br />
Carte di credito: tutte<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i e gnocco<br />
fritto, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, tortelli con le code, stracotto di puledra al<br />
Gutturnio, polenta e merluzzo, trippa al<strong>la</strong> piacent<strong>in</strong>a, stricc, anguil<strong>la</strong> e<br />
pescegatto fritti (solo su prenotazione), buss<strong>la</strong>n con Malvasia.<br />
In pieno centro storico di Piacenza, accanto al<strong>la</strong> nota piazza dei Cavalli,<br />
si trova il Grande Albergo Roma, da decenni meta di una elegante cliente<strong>la</strong><br />
<strong>in</strong>ternazionale, di personalità del mondo dello spettacolo e di uom<strong>in</strong>i<br />
d’affari. Diretta emanazione del Grande Roma, è il suo ristorante, il<br />
Piccolo Roma che si trova proprio accanto. Entrambi vengono gestiti<br />
grazie al<strong>la</strong> accorta regia dell’<strong>in</strong>gegnoso Piero Prati che spesso crea audaci<br />
accostamenti di pietanze tradizionali con musiche jazz e soul. L’ambiente<br />
ha i toni caldi e il sapore dell’alta società di una volta, dorata e spensierata.<br />
Nelle cuc<strong>in</strong>e, Carlo Rocca e <strong>la</strong> sua brigata creano le grandi portate del<strong>la</strong><br />
tradizione e sperimentano nuovi sapori.<br />
Il consiglio di Piero Prati<br />
«I segreti per fare le “orecchie di elefante”, le vere cotolette impanate:<br />
procurarsi <strong>la</strong> parte del carré di vitello che corrisponde al<strong>la</strong> costoletta e<br />
<strong>la</strong>vorar<strong>la</strong> con il batticarne f<strong>in</strong>o a che sia sottilissima; dopo il passaggio<br />
nell’uovo, va impanata nel pane grattugiato che contiene una spolverata<br />
di formaggio grana. Va cotta velocemente <strong>in</strong> olio bollente con una picco<strong>la</strong><br />
aggiunta di burro».<br />
30
PIACENZA<br />
RISTORANTE BAR GIANPINO<br />
Indirizzo: Via Emilia Parmense, 291 - Piacenza<br />
In sa<strong>la</strong>: Gaetano Bad<strong>in</strong>i<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Adele Nicol<strong>in</strong>i<br />
Telefono: 0523 504116 - Fax: 0523 504116<br />
ristorantegianp<strong>in</strong>o@<strong>in</strong>w<strong>in</strong>d.it - http://spazio<strong>in</strong>w<strong>in</strong>d.libero.it/gianp<strong>in</strong>o<br />
Orari di apertura: 6,30 - 19,30 (su prenotazione rimane aperto anche a cena)<br />
Giorno di chiusura: domenica (su prenotazione per gruppi rimane aperto)<br />
Periodo di ferie: una settimana a gennaio e due settimane ad agosto<br />
Numero di coperti: 100 (all’esterno si fa solo servizio bar)<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />
Carte di credito: Visa, Mastercard, Bank Americard, Bancomat<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, pisarei e<br />
faso’, chicche del<strong>la</strong> nonna, gnocchi, ravioli <strong>in</strong> brodo, tortelli al<strong>la</strong> piacent<strong>in</strong>a,<br />
bolliti misti con mostarda, arrosti misti, selvagg<strong>in</strong>a con polenta, merluzzo<br />
<strong>in</strong> umido con polenta, crostate fatte <strong>in</strong> casa, dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong><br />
casa.<br />
Gianp<strong>in</strong>o venne aperto negli anni Quaranta. Poco fuori da Piacenza e<br />
lungo <strong>la</strong> trafficata Via Emilia, era meta di chi dovesse viaggiare per <strong>la</strong>voro<br />
e, già allora, gran parte delle pietanze preparate erano nel novero delle<br />
tradizioni locali. Passano gli anni, le generazioni si avvicendano e oggi a<br />
gestirlo c’è Gaetano Bad<strong>in</strong>i, al<strong>la</strong> terza generazione di ristoratori. In cuc<strong>in</strong>a<br />
<strong>la</strong> sua mamma, Adele Nicol<strong>in</strong>i, prepara sì piatti tradizionali, ma anche<br />
diversi cibi senza tempo, come le c<strong>la</strong>ssiche uova al tegam<strong>in</strong>o; e chi le trova<br />
più? Inoltre il locale, al passo con i tempi, si è dotato di una attrezzata<br />
sa<strong>la</strong> riunioni per garantire tutti i servizi necessari al<strong>la</strong> propria cliente<strong>la</strong>.<br />
Il consiglio di Adele Nicol<strong>in</strong>i<br />
«Per fare bene il merluzzo <strong>in</strong> umido, bisogna <strong>la</strong>sciare il pezzo <strong>in</strong> acqua<br />
(fredda, cambiando<strong>la</strong> almeno tre volte) per 24 ore. Intanto che si prepara<br />
un soffritto con olio, burro e tanta cipol<strong>la</strong>, si asciuga bene il merluzzo, lo<br />
si <strong>in</strong>far<strong>in</strong>a e qu<strong>in</strong>di lo si fa roso<strong>la</strong>re; si aggiunge un po’ di pomodoro, un<br />
po’ d’acqua e, se fosse troppo sa<strong>la</strong>to, una manciata di uva sultan<strong>in</strong>a. Deve<br />
cuocere adagio per essere più buono».<br />
31
PIACENZA<br />
RISTORANTE MILVERA<br />
Indirizzo: Via Farnesiana, 200 - Muc<strong>in</strong>asso - Piacenza<br />
In sa<strong>la</strong>: Daniele Luc<strong>in</strong>i<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Antonel<strong>la</strong> Guglielmetti<br />
Telefono: 0523 506105 - www.ristorantemilvera.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì<br />
Periodo di ferie: qu<strong>in</strong>dici giorni a gennaio e qu<strong>in</strong>dici a giugno<br />
Numero di coperti: 120 all’<strong>in</strong>terno e 100 all’esterno<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, panzerotti<br />
al forno, pisarei e faso’, tortelli di ricotta, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, arrosti misti<br />
con patate, brasati misti con polenta, bolliti misti, picco<strong>la</strong> di cavallo,<br />
crostate e semifreddi del<strong>la</strong> casa, liquori di noc<strong>in</strong>o e bargnol<strong>in</strong>o.<br />
I requisiti pr<strong>in</strong>cipali di questo ristorante sono presto detti: <strong>la</strong> conduzione<br />
familiare, sono <strong>in</strong>fatti Daniele Luc<strong>in</strong>i e sua moglie Antonel<strong>la</strong> a gestire<br />
locale e cuc<strong>in</strong>a, e <strong>la</strong> stagionalità delle pietanze che arrivano <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong>.<br />
Ogni prodotto utilizzato ha superato una rigorosa selezione, e così arrivano<br />
<strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> solo verdure di stagione, solo salumi scelti e fatti poi stagionare<br />
nelle cant<strong>in</strong>e più adatte, solo carni freschissime e morbide cuc<strong>in</strong>ate come<br />
<strong>la</strong> stagione richiede. Pasta fatta rigorosamente a mano - ovviamente da<br />
Antonel<strong>la</strong> - e carrello dei bolliti rimangono comunque le specialità più<br />
gettonate del locale.<br />
Il consiglio di Antonel<strong>la</strong> Guglielmetti<br />
«Le nostre buone zucche si possono utilizzare per fare degli ottimi tronchetti.<br />
Si fa cuocere una zucca media al forno, si passa al setaccio e si amalgama<br />
con ricotta, mascarpone, grana e un po’ di noce moscata. Con questo<br />
impasto si farciscono delle crespelle che si tagliano a tronchetto; si<br />
dispongono su una teglia imburrata, si coprono di besciamel<strong>la</strong> e si<br />
<strong>in</strong>fornano».<br />
32
PIACENZA<br />
RISTORANTE PANZEROTTI<br />
Indirizzo: Via Emilia Pavese, 216 - Piacenza<br />
In sa<strong>la</strong>: Giusy Bossal<strong>in</strong>i<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Mary Bossal<strong>in</strong>i<br />
Telefono: 0523 480134 - Fax: 0523 480134<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: martedì e <strong>la</strong> sera del lunedì<br />
Periodo di ferie: <strong>in</strong> agosto<br />
Numero di coperti: 120<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 28<br />
Carte di credito: Cartasì, Visa<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, verdure<br />
sottolio del<strong>la</strong> casa, burtle<strong>in</strong>a, torte sa<strong>la</strong>te, panzerotti, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo,<br />
pisarei e faso’, tortelli con <strong>la</strong> coda, gnocchi di patate, coppa al forno,<br />
picco<strong>la</strong> di cavallo, as<strong>in</strong><strong>in</strong>a brasata con polenta, faraona al cartoccio,<br />
sa<strong>la</strong>me cotto, st<strong>in</strong>co di maiale arrosto, torta di mele calda fatta <strong>in</strong> casa,<br />
crostate e dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />
Secoli fa <strong>in</strong> questo stesso luogo, che si trova lungo una trafficata direttrice,<br />
ci si poteva fermare per il cambio dei cavalli e per fare un pasto caldo.<br />
Sono cambiati i tempi e i mezzi ma questi locali rimangono un baluardo<br />
delle tradizioni gastronomiche locali. Un merito che va ascritto al<strong>la</strong> famiglia<br />
Bossal<strong>in</strong>i che gestisce il ristorante dal 1984. Prima c’era Genny - che nel<br />
2003 ricevette il premio Ercole Bibace per le sue competenze enogastronomiche<br />
- con il marito G<strong>in</strong>o - anch’egli pluripremiato e noto sommelier -;<br />
oggi ci sono le figlie Giusy e Mary che, con passione e competenza,<br />
proseguono nel mantenimento delle tipicità piacent<strong>in</strong>e.<br />
Il consiglio delle sorelle Bossal<strong>in</strong>i<br />
«Molto richiesta è <strong>la</strong> nostra faraona al cartoccio, che una volta, ovviamente,<br />
ben pulita riempiamo con aromi – salvia, rosmar<strong>in</strong>o, poco alloro, sale,<br />
pepe, una nocetta di burro e prosciutto crudo a tocchetti – e qu<strong>in</strong>di <strong>la</strong><br />
avvolgiamo con un doppio strato di carta da forno. La mettiamo <strong>in</strong> forno<br />
già caldo su una teglia unta d’olio e ogni tanto <strong>la</strong> bagniamo con un po’ di<br />
v<strong>in</strong>o bianco; rimane morbida e fragrante».<br />
33
VECCHIA PIACENZA<br />
PIACENZA<br />
Indirizzo: Via San Bernardo, 1 - Piacenza<br />
In sa<strong>la</strong>: Liliana Salvoni<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Pierantonio Salvoni<br />
Telefono: 0523 305462 - Fax: 0523 305462<br />
www.ristorantevecchiapiacenza.it - micol_salvoni@virgilio.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: domenica<br />
Periodo di ferie: <strong>in</strong> luglio<br />
Numero di coperti: 25<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 45<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali tranne American Express<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: pisarei e faso’, caramelle di ricotta<br />
mascarponata con erbette, bomba di riso (solo su prenotazione), tagliate<br />
di manzo, lepre <strong>in</strong> salmì, brasato di manzo, rane <strong>in</strong> guazzetto con polenta,<br />
coppa piacent<strong>in</strong>a alle verdure, prosciutto fresco al forno con aromi, panna<br />
cotta con <strong>la</strong>mponi tiepidi, ge<strong>la</strong>ti di produzione propria.<br />
Il Vecchia Piacenza si trova <strong>in</strong> una delle zone più antiche del<strong>la</strong> città,<br />
all’<strong>in</strong>terno di un imponente pa<strong>la</strong>zzo edificato entro il 1736. Nel 1998<br />
Liliana e Pierantonio Salvoni decidono di stabilire qui il loro ristorante;<br />
affrescano -di persona- le sale secondo gli stili <strong>in</strong> voga all’epoca dell’edificio<br />
e dispongono eleganti suppellettili e pochi tavoli, da dove si possa godere,<br />
<strong>in</strong> pace, <strong>la</strong> bellezza e <strong>la</strong> bontà del posto. I piatti che arrivano <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong><br />
sono quelli storici piacent<strong>in</strong>i, leggermente rivisitati per avvic<strong>in</strong>arli al gusto<br />
attuale e per meglio sfruttare i prodotti che ogni stagione offre. La carta<br />
dei v<strong>in</strong>i annovera una selezione delle migliori etichette locali e nazionali<br />
ma <strong>la</strong> cant<strong>in</strong>a è così bel<strong>la</strong> che è un piacere scegliere di persona.<br />
Il consiglio di Pierantonio Salvoni<br />
«Per preparare le rane <strong>in</strong> guazzetto occorre un chilo di rane già pulite,<br />
<strong>la</strong>vate, asciugate, con le cosce <strong>in</strong>crociate e <strong>in</strong>far<strong>in</strong>ate. Si scioglie un po’<br />
di burro <strong>in</strong> padel<strong>la</strong>, si fanno roso<strong>la</strong>re le rane, si aggiunge sale e pepe e un<br />
bicchiere di v<strong>in</strong>o bianco. Dopo 20 m<strong>in</strong>uti a fuoco lento si aggiunge, poco<br />
per volta, una tazza di brodo e, prima di term<strong>in</strong>are <strong>la</strong> cottura, prezzemolo<br />
tritato. Vanno adagiate su un letto di polenta».<br />
34
PIACENZA<br />
TRATTORIA DAL GNASSO<br />
Indirizzo: Via Mol<strong>in</strong>eria Sant’Andrea, 14 (angolo Via Campagna) - Piacenza<br />
In sa<strong>la</strong>: Margherita<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Carlo Giacobbi detto il Gnasso<br />
Telefono: 0523 482780<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: domenica<br />
Periodi di ferie: dal 5 al 26 agosto<br />
Numero di coperti: 60 <strong>in</strong> parte nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> <strong>in</strong>terna e <strong>in</strong> parte nel gazebo<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />
riscaldato<br />
Carte di credito: solo Bancomat<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: pistà‘d grass, salumi tipici piacent<strong>in</strong>i,<br />
pisarei e faso’, tortelli con <strong>la</strong> coda, picco<strong>la</strong> di cavallo, as<strong>in</strong><strong>in</strong>a <strong>in</strong> umido,<br />
cavallo crudo, faldìa (cotoletta di cavallo impanata), polpette di patate,<br />
polenta e merluzzo, crostate fatte <strong>in</strong> casa.<br />
Il Gnasso è conosciuto un po’ da tutti i cittad<strong>in</strong>i di Piacenza, un personaggione<br />
di quelli che si fanno notare. F<strong>in</strong>o a qualche anno fa gestiva, con <strong>la</strong><br />
mamma, una storica trattoria piacent<strong>in</strong>a situata <strong>in</strong> una delle parti più<br />
vecchie del<strong>la</strong> città; poi, per qualche tempo, è scomparso <strong>la</strong>sciando <strong>in</strong> crisi<br />
diversi Piacent<strong>in</strong>i. E’ f<strong>in</strong>almente ritornato a cuc<strong>in</strong>are, <strong>in</strong> un altro locale,<br />
le sue rassicuranti e c<strong>la</strong>ssicissime pietanze locali; f<strong>in</strong>almente si può sentir<br />
par<strong>la</strong>re, <strong>in</strong>tanto che ci si nutre a base di cavallo, il vero dialetto di città,<br />
strettissimo e complesso per chi non ha dimestichezza con questi suoni.<br />
Sempre che si trovi posto.<br />
Il consiglio di Carlo Giacobbi, detto il Gnasso<br />
«Si fa un soffritt<strong>in</strong>o con olio, burro e cipol<strong>la</strong> bianca; si aggiunge un po’<br />
di v<strong>in</strong>o bianco, e due o tre cucchiai di conserva di pomodoro doppio<br />
concentrato. Pronto il soffritto vi si butta <strong>la</strong> picco<strong>la</strong> di cavallo ben tritata,<br />
si copre con il coperchio, e si <strong>la</strong>scia cuocere a fuoco lento per c<strong>in</strong>que ore.<br />
Inf<strong>in</strong>e si deve solo aggiustare di sale. E’ ancora più buona se si riscalda<br />
il giorno dopo».<br />
35
PIACENZA<br />
TRATTORIA LA STAZIONE DI MILVERA<br />
Indirizzo: Via Decorati al Valore Civile, 15 - San Bonico - Piacenza<br />
In sa<strong>la</strong>: Pao<strong>la</strong> Sghiavetta<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Paolo Ravel<strong>la</strong><br />
Telefono: 0523 380273 - Fax: 0523 380273<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: domenica sera e lunedì; nei mesi di luglio e agosto<br />
il lunedì sera e <strong>la</strong> domenica<br />
Periodo di ferie: dal 15 giugno al 4 luglio<br />
Numero di coperti: 55<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: tutte<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, pisarei e<br />
faso’, tortelli di erbette, <strong>la</strong>sagnette al forno con ragù d’anatra, stufato di<br />
c<strong>in</strong>ghiale, coppa piacent<strong>in</strong>a al forno, faraona di campo al forno, picu<strong>la</strong><br />
ad caval, crostate e dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa, noc<strong>in</strong>o e bargnol<strong>in</strong>o,<br />
grappa di Gutturnio.<br />
La Stazione di Milvera aprì i battenti nel 1957 e f<strong>in</strong> da allora si caratterizzò<br />
come locale dedito al<strong>la</strong> preparazione di pietanze tipiche piacent<strong>in</strong>e.<br />
L’attuale gestione, che vede i tito<strong>la</strong>ri Pao<strong>la</strong> Sghiavetta <strong>in</strong> sa<strong>la</strong> e Paolo<br />
Ravel<strong>la</strong> <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a, prosegue nel solco di questa tradizione. La trattoria si<br />
contraddist<strong>in</strong>gue per il suo carattere familiare, casal<strong>in</strong>go, quasi <strong>in</strong>timo,<br />
con una attenta operosità che permette agli ospiti di veder arrivare <strong>in</strong><br />
tavo<strong>la</strong> gustosi manicaretti preparati con i migliori frutti che <strong>la</strong> stagione<br />
offre, con prodotti selezionati, come le anatre che vengono scelte solo se<br />
allevate a terra. Il buon assortimento di v<strong>in</strong>i, sia del territorio locale sia<br />
di quello nazionale, completa l’offerta del locale.<br />
Il consiglio di Paolo Ravel<strong>la</strong><br />
«Per preparare un’ottima anatra all’arancia senza aggiungere grassi:<br />
l’anatra, già pulita, va riempita con un trito di sale, pepe e alloro e tre<br />
arance tagliate al vivo. Si appoggia sul<strong>la</strong> griglia del forno (ben caldo) e<br />
sotto, a una distanza di 6 centimetri, si mette una teglia con le bucce delle<br />
arance e acqua; durante <strong>la</strong> lenta cottura - circa due ore - si raccoglie nel<strong>la</strong><br />
teglia il grasso con cui si potrà fare un <strong>in</strong>t<strong>in</strong>golo».<br />
36
PIACENZA<br />
TRATTORIA DA MARIU’<br />
Indirizzo: Corso Garibaldi, 49 (angolo via Cavalletto) - Piacenza<br />
In sa<strong>la</strong>: Mariù Bonelli e col<strong>la</strong>boratori<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Mariù Bonelli<br />
Telefono: 0523 319350 - Fax: 0523 319350<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: il lunedì (<strong>in</strong> estate solo a mezzogiorno)<br />
Periodo di ferie: variabile<br />
Numero di coperti: 70<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torta fritta,<br />
tortelli di ricotta, pisarei e faso’, tagliatelle con pasta di sa<strong>la</strong>me, gnocchi<br />
di patate, picco<strong>la</strong> di cavallo, trippa al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, brasato di as<strong>in</strong><strong>in</strong>a,<br />
merluzzo con cipolle, grigliate miste, crostate e dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong><br />
casa.<br />
Nuova gestione per questo locale che si trova proprio nel centro storico<br />
di Piacenza, a due passi dal<strong>la</strong> Piazza dei Cavalli. Tito<strong>la</strong>re è <strong>la</strong> signora<br />
Mariù Bonelli che fa <strong>la</strong> ristoratrice da almeno trent’anni e prepara tutte<br />
le sue pietanze con passione e sollecitud<strong>in</strong>e: anche <strong>la</strong> più semplice <strong>in</strong>sa<strong>la</strong>ta,<br />
fatta con fragranti verdure di stagione, è bel<strong>la</strong> da vedere oltre che buona.<br />
La gran parte dei suoi piatti è preparata secondo le tradizioni piacent<strong>in</strong>e<br />
- soprattutto i venerdì sera d’<strong>in</strong>verno è facile trovare <strong>in</strong> menu merluzzi<br />
o brasati e perf<strong>in</strong>o l’ormai rara trippa al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a - ma c’è spazio<br />
anche per qualche gustosa <strong>in</strong>venzione o geniale rie<strong>la</strong>borazione.<br />
Il consiglio di Mariù Bonelli<br />
«Si prepara un soffritto con olio extraverg<strong>in</strong>e d’oliva e cipol<strong>la</strong> tagliata<br />
f<strong>in</strong>emente; vi si mette <strong>la</strong> pasta di sa<strong>la</strong>me fresca, <strong>la</strong> si <strong>la</strong>scia dorare e qu<strong>in</strong>di<br />
si versa un po’ di v<strong>in</strong>o bianco; a questo punto si aggiunge pomodoro a<br />
pezzetti, si allunga con un po’ di brodo e si cuoce lentamente per un’ora<br />
e mezza. Io <strong>in</strong>saporisco questo sugo con due o tre foglie di alloro e un<br />
pezzett<strong>in</strong>o di zenzero qu<strong>in</strong>di ci condisco le tagliatelle».<br />
37
PIACENZA<br />
TRATTORIA SAN GIOVANNI<br />
Indirizzo: Via San Giovanni, 36 - Piacenza<br />
In sa<strong>la</strong>: Car<strong>la</strong> Chiesi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Roberto Zanetti<br />
Telefono: 0523 321029 - Fax: 0523 321029<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì, a pranzo, nel<strong>la</strong> stagione <strong>in</strong>vernale; nel<strong>la</strong><br />
stagione estiva <strong>la</strong> domenica<br />
Periodo di ferie: tutto il mese di agosto<br />
Numero di coperti: 30<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 29<br />
Carte di credito: Visa, Mastercard, Cartasì<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: crudo di cavallo, anol<strong>in</strong>i di stracotto<br />
<strong>in</strong> brodo di terza, tortelli di erbette, pisarei e faso’, tagliatelle al sugo di<br />
noci, p<strong>in</strong> di Cerignale al sugo di funghi del<strong>la</strong> Val d’Aveto, tasca di vitello<br />
farcita alle erbette, stracotto di as<strong>in</strong><strong>in</strong>a con polenta, merluzzo <strong>in</strong> umido,<br />
lumache al<strong>la</strong> Bobbiese.<br />
Il locale, <strong>in</strong> pieno centro di Piacenza, è stato ristrutturato lo scorso anno:<br />
l’ambiente è rimasto un po’ <strong>in</strong>formale, rustico, come è doveroso che sia<br />
una trattoria, ma si è voluto aggiungere qualche tocco di modernità.<br />
Sempre lo scorso anno <strong>la</strong> Trattoria San Giovanni è stata segna<strong>la</strong>ta su una<br />
eccellente <strong>Guida</strong> alle Osterie. Merito? Dell’ottimo servizio ma anche del<br />
sapiente utilizzo degli <strong>in</strong>gredienti di stagione e una grande attenzione al<strong>la</strong><br />
loro freschezza. Un esempio per tutti: una volta scelte le parti giuste del<br />
cavallo, si portano al ristorante <strong>in</strong>tatte; vengono tagliate al momento, al<br />
coltello, solo poco prima di andare <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong>.<br />
Il consiglio di Roberto Zanetti<br />
«Per fare il brodo <strong>in</strong> terza metto a cuocere le carni separatamente: da un<br />
<strong>la</strong>to il cappone, dall’altro vitello con verdure, dall’altro ancora due tagli<br />
diversi di manzo con verdure; una volta pronti si sgrassano e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e si<br />
mesco<strong>la</strong>no. Per un brodo ancora migliore le carni vanno messe <strong>in</strong> acqua<br />
ancora tiepida».<br />
38
AGAZZANO<br />
ALBERGO RISTORANTE IL CERVO<br />
Indirizzo: Piazza Europa, 20 - Agazzano<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Antonio Panizzari (detto Renzo) e il figlio Alberto<br />
In sa<strong>la</strong>: Carmen Galli<br />
Telefono: 0523 975208 - Fax: 0523 971935<br />
www.ristoranteilcervo.it - <strong>in</strong>fo@ristoranteilcervo.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: martedì<br />
Periodo di ferie: dal 6 gennaio al 14 febbraio<br />
Numero di coperti: 120 + 30 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli di<br />
ricotta e sp<strong>in</strong>aci, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, pisarei e fasò, arrosti misti, capriolo<br />
<strong>in</strong> salmì, trippa al<strong>la</strong> piacent<strong>in</strong>a, bolliti misti (solo su ord<strong>in</strong>azione per<br />
gruppi), crostata di marmel<strong>la</strong>ta di prugne, di frutta, buss<strong>la</strong>n, creme<br />
caramel.<br />
Il ristorante Il Cervo, con il suo elegante fronte, si affaccia proprio sul<strong>la</strong><br />
grande piazza centrale di Agazzano. Era una locanda di grande passaggio<br />
già nei secoli scorsi, oggi mantiene ancora qualche camera per chi desidera<br />
soggiornare nel<strong>la</strong> verdissima Val Tidone. Il tito<strong>la</strong>re, che tutti chiamano<br />
Renzo, si occupa del<strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a <strong>in</strong>sieme al figlio Alberto; <strong>in</strong>sieme preparano,<br />
nel<strong>la</strong> stagione giusta, succulenti piatti a base di selvagg<strong>in</strong>a e poi tutte quelle<br />
pietanze che fanno così ricca <strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a tradizionale piacent<strong>in</strong>a. Le sale<br />
del ristorante - quel<strong>la</strong> centrale conserva ancora l’antico cam<strong>in</strong>o - sono<br />
arredate con semplicità e buon gusto.<br />
Il consiglio di Antonio Panizzari, detto Renzo<br />
«Per togliere quel sapore di selvatico al<strong>la</strong> selvagg<strong>in</strong>a da pelo bisogna, una<br />
volta che si è spezzettata, far<strong>la</strong> saltare <strong>in</strong> padel<strong>la</strong> con olio d’oliva, sale<br />
grosso e qualche foglia di alloro per sette o otto m<strong>in</strong>uti a fuoco vivo. A<br />
questo punto i pezzi si sciacquano <strong>in</strong> acqua fredda corrente e si asciugano<br />
bene con un panno; si può così eseguire <strong>la</strong> ricetta preferita».<br />
39
AGAZZANO<br />
ANTICA TRATTORIA GIOVANELLI<br />
Indirizzo: Via Centrale, 5 - Sarturano - Agazzano<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Raffael<strong>la</strong> e Piera Giovanelli<br />
In sa<strong>la</strong>: Marco Giovanelli<br />
Telefono: 0523 975155 - Fax: 0523 975155 - www.anticatrattoriagiovanelli.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì e le sere dei giorni festivi<br />
Periodo di ferie: 15 giorni a febbraio e 15 ad agosto<br />
Numero di coperti: 60 all’<strong>in</strong>terno e 60 all’esterno<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 28<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici e tradizionali piacent<strong>in</strong>i,<br />
anol<strong>in</strong>i di stracotto <strong>in</strong> brodo, tortelli alle erbette e ricotta, pisarei e faso’,<br />
tagliatelle fresche, coppa arrosto, bolliti misti, sa<strong>la</strong>me cotto, faraona<br />
arrosto, crostate fatte <strong>in</strong> casa, dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />
Rigorosamente di stagione e <strong>in</strong> perfette condizioni: questi sono i requisiti<br />
necessari aff<strong>in</strong>ché i prodotti entr<strong>in</strong>o nelle cuc<strong>in</strong>e del<strong>la</strong> trattoria Giovanelli.<br />
Tanta <strong>in</strong>flessibilità nel<strong>la</strong> scelta delle materie prime non contrasta affatto<br />
con <strong>la</strong> delicatezza e <strong>la</strong> lentezza impiegate nel<strong>la</strong> loro paziente preparazione;<br />
si fa così da tre generazioni. E bisogna ammettere che poi, questa cura<br />
meticolosa si sente al<strong>la</strong> perfezione una volta che si assaggiano le pietanze.<br />
Decisamente gradevole anche l’ambiente: una vecchia casa di campagna<br />
ristrutturata, alcune sale e salette, le tavole semplici ma apparecchiate<br />
con cura e il grazioso gazebo dove ci si trasferisce a prendere i pasti<br />
d’estate.<br />
Il consiglio dei Giovanelli<br />
«I nostri salumi, preparati secondo una ricetta di famiglia, li portiamo a<br />
stagionare nel<strong>la</strong> nostra cant<strong>in</strong>a; sul pavimento, <strong>in</strong> terra battuta, versiamo<br />
il v<strong>in</strong>o avanzato e un po’ di spezie, che danno profumo. Per servirli, li<br />
spazzoliamo e li <strong>la</strong>sciamo immersi <strong>in</strong> acqua fredda un paio d’ore, poi li<br />
peliamo e li serviamo».<br />
40
AGAZZANO<br />
HOTEL LOCANDA VILLA TAVERNAGO<br />
Indirizzo: Tavernago - Agazzano<br />
In sa<strong>la</strong>: Stefano Maccagni<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Marco Merighi<br />
Telefono: 0523 975114 - Fax: 0523 971044<br />
www.vil<strong>la</strong>tavernago.it - <strong>in</strong>fo@vil<strong>la</strong>tavernago.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì<br />
Periodo di ferie: variabile<br />
Numero di coperti: 70 all’<strong>in</strong>terno e 70 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 30<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, giard<strong>in</strong>iera<br />
del<strong>la</strong> Vil<strong>la</strong>, tortelli al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, chicche del<strong>la</strong> nonna, pisarei e faso’,<br />
tagliol<strong>in</strong>i al ragù di c<strong>in</strong>ghiale, stracotto di as<strong>in</strong>a, picco<strong>la</strong> di cavallo, costolette<br />
di agnello, c<strong>in</strong>ghiale <strong>in</strong> salmì, crostata del<strong>la</strong> Vil<strong>la</strong>.<br />
Un elegante viale alberato conduce a Vil<strong>la</strong> Tavernago che, recentemente<br />
ristrutturata, si manifesta con una bel<strong>la</strong> facciata neoc<strong>la</strong>ssica; due corpi<br />
separati sono dest<strong>in</strong>ati ad accogliere le eleganti camere dell’hotel e il<br />
ristorante; i saloni del<strong>la</strong> Vil<strong>la</strong> sono <strong>in</strong>vece dest<strong>in</strong>ati ad ospitare eventi,<br />
feste, matrimoni. Il ristorante, elegante nei toni chiari dom<strong>in</strong>anti e riscaldato<br />
da poche preziose suppellettili appese alle pareti, propone una serie di<br />
piatti di rigorosa tradizione gastronomica locale ma anche una scelta di<br />
pietanze dovute al<strong>la</strong> fantasia e genialità dello chef e composte dai prodotti<br />
che <strong>la</strong> stagione offre. La carta dei v<strong>in</strong>i è ricca delle migliori etichette locali<br />
e annovera una buona scelta di v<strong>in</strong>i delle regioni d’Italia.<br />
Il consiglio di Marco Merighi<br />
«Il nostro sugo per i pisarei e faso’ si prepara facendo soffriggere del pistà<br />
‘d grass con un rametto di rosmar<strong>in</strong>o e una foglia di alloro, due pezzi di<br />
cotenna e uno di prosciutto; si aggiunge un chilo di fagioli freschi appena<br />
sbollentati. Si sfuma con v<strong>in</strong>o bianco, si aggiunge il doppio concentrato<br />
fatto <strong>in</strong> casa, un po’ d’acqua e si cuoce lentamente per 2/3 ore. I fagioli<br />
diventano una sorta di crema qu<strong>in</strong>di se ne aggiunge un altro chilo, già<br />
sbollentato, si cuoce un’altra mezz’ora e si aggiungono i pisarei bolliti».<br />
41
AGAZZANO<br />
RISTORANTE ALLE LISCHE<br />
Indirizzo: Via Lische, 6 (strada per Campremoldo Sopra) - Agazzano<br />
In sa<strong>la</strong>: Franca Ronc<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Aristide<br />
Telefono: 0523 976922 - Fax: 0371 55218 - www.ristoranteallelische.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera ma è consigliabile prenotare<br />
Giorno di chiusura: martedì e mercoledì<br />
Periodo di ferie: <strong>in</strong> gennaio e nel<strong>la</strong> seconda metà di agosto<br />
Numero di coperti: 150 all’<strong>in</strong>terno e 30 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli al<strong>la</strong><br />
piacent<strong>in</strong>a, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, bolliti misti, brasati, stufati,<br />
cacciagione, filetti, crostate e dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />
Il ristorante è stato ricavato da una vecchia struttura rurale e completamente<br />
ristrutturato, con gusto e attenzione: i muri, a tratti imbiancati<br />
e a tratti <strong>la</strong>sciati con i mattoni a vista, gli arredi essenziali, il tovagliato<br />
bianco, le volte e le colonne del<strong>la</strong> sa<strong>la</strong>, conferiscono al locale un’atmosfera<br />
raccolta e ri<strong>la</strong>ssante. I tanti piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a che qui<br />
vengono preparati si mesco<strong>la</strong>no a sapori di altre regioni e a spunti creativi<br />
e<strong>la</strong>borati con i prodotti di stagione. V<strong>in</strong>i locali per completare <strong>la</strong> sapiente<br />
offerta. E’ anche possibile alloggiare nel<strong>la</strong> struttura che ha predisposto<br />
sei camere.<br />
Il consiglio di Franca Ronc<br />
«Per preparare un buon risotto ai funghi f<strong>in</strong>ferli bisogna, dopo averli ben<br />
puliti, tagliarli grosso<strong>la</strong>namente. Si pulisce e trita una cipol<strong>la</strong> che va fatta<br />
appassire <strong>in</strong> una casseruo<strong>la</strong> con l’olio; si aggiungono i funghi e si fanno<br />
roso<strong>la</strong>re per 3 m<strong>in</strong>uti a fiamma vivace. Si sa<strong>la</strong>, si pepa e si unisce il riso<br />
che va tostato e poi sfumato col v<strong>in</strong>o bianco. Si porta a cottura mesco<strong>la</strong>ndo<br />
e aggiungendo man mano il brodo bollente. Si toglie dal fuoco, si aggiunge<br />
burro e formaggio grana e si mesco<strong>la</strong>; si <strong>la</strong>scia a riposo per 2 m<strong>in</strong>uti, si<br />
aggiunge il prezzemolo e si serve».<br />
42
ALSENO<br />
RISTORANTE BOSCHI<br />
Indirizzo: Località Cort<strong>in</strong>a, 59 - Alseno<br />
In sa<strong>la</strong>: Giuseppe Boschi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Giuseppe Boschi<br />
Telefono: 0523 948102 - Fax: 0523 948472<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: mercoledì<br />
Periodo di ferie: variabile<br />
Numero di coperti: 40<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 35<br />
Carte di credito: circuito Visa, Mastercard<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli di<br />
ricotta e sp<strong>in</strong>aci, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, passatelli <strong>in</strong> brodo di fagiano, bolliti<br />
misti, faraona al<strong>la</strong> creta, sa<strong>la</strong>m<strong>in</strong>o fritto con le pere, c<strong>in</strong>ghiale, capriolo,<br />
grana padano, robio<strong>la</strong>, crostata, tortelli con marmel<strong>la</strong>ta.<br />
Negli anni Sessanta il territorio, come questo, <strong>in</strong>torno a Bacedasco Terme<br />
era frequentato da numerosi turisti; <strong>in</strong> quel periodo Renzo e Car<strong>la</strong> Boschi<br />
ebbero <strong>la</strong> felice <strong>in</strong>tuizione di aprire il loro ristorante. La conduzione del<br />
locale prosegue <strong>in</strong> mano loro f<strong>in</strong>o a che, negli anni Ottanta, è il figlio<br />
Giuseppe a prenderne saldamente <strong>in</strong> mano le red<strong>in</strong>i. E ancora oggi è lo<br />
stesso Giuseppe a guidare i propri ospiti nel<strong>la</strong> scelta delle pietanze e dei<br />
corretti abb<strong>in</strong>amenti con i v<strong>in</strong>i. La cuc<strong>in</strong>a accurata, fatta di materie prime<br />
di stagione scelte con cura, e l’ambiente caldo e confortevole lo rendono<br />
meta ideale per un pranzo tranquillo e ri<strong>la</strong>ssante e sono molti gli sportivi<br />
che, provenendo dal vic<strong>in</strong>o campo da golf, vi approdano.<br />
Il consiglio di Giuseppe Boschi<br />
«Il brodo di fagiano è molto delicato ma estremamente gustoso. Si prepara<br />
farcendo il fagiano con un ripieno a base di formaggio, pane grattugiato,<br />
aglio e un po’ di noce moscata; qu<strong>in</strong>di si mette sul fuoco immergendolo <strong>in</strong><br />
acqua ancora fredda. Il brodo sarà pronto quando le carni si spolperanno<br />
facilmente e si potrà utilizzare, per esempio, per i passatelli; le carni di<br />
fagiano come base per <strong>in</strong>sa<strong>la</strong>te fredde».<br />
43
ALSENO<br />
RISTORANTE PALAZZO DELLA COMMENDA<br />
Indirizzo: Chiaravalle del<strong>la</strong> Colomba - Alseno<br />
In sa<strong>la</strong>: Massimiliano Vil<strong>la</strong>zzi e Paolo Sacchelli<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Gianluca e Christian<br />
Telefono: 0523 940003 - Fax: 0523 940109<br />
www.pa<strong>la</strong>zzodel<strong>la</strong>commenda.it - massimiliano@pa<strong>la</strong>zzodel<strong>la</strong>commenda.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì<br />
Periodo di ferie: dall’1 al 16 gennaio<br />
Numero di coperti: 150 + 40 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 28<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, chisol<strong>in</strong>i,<br />
pisarei e faso’, tortelli alle erbette, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, coppa arrosto, anatra<br />
al sale, cu<strong>la</strong>tello al forno, anguil<strong>la</strong> e rane fritte (su prenotazione), selezione<br />
di formaggi tipici, sbrisolona, crostate di frutta fresca.<br />
Accanto al<strong>la</strong> famosa abbazia cistercense di Chiaravalle del<strong>la</strong> Colomba<br />
(fondata nel 1136) venne edificato nel Quattrocento il Pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong><br />
Commenda; da qui l’abate amm<strong>in</strong>istrava terre e beni. Nel 2000 il Pa<strong>la</strong>zzo,<br />
una volta restaurato, diventa albergo e ristorante. La struttura nobile e<br />
austera, che si trova <strong>in</strong> un’iso<strong>la</strong> di pace, è <strong>in</strong>gentilita da arredi colorati<br />
e lum<strong>in</strong>osi. La gestione di una tale struttura è affidata a Massimiliano<br />
Vil<strong>la</strong>zzi che, al<strong>la</strong> quarta generazione di albergatori e ristoratori, sa come<br />
far sentire gli ospiti “a casa loro”. Le pietanze e i v<strong>in</strong>i che arrivano <strong>in</strong><br />
tavo<strong>la</strong> sono quelle del<strong>la</strong> tradizione locale ma c’è spazio anche per qualche<br />
contam<strong>in</strong>azione.<br />
Il consiglio di Massimiliano Vil<strong>la</strong>zzi<br />
«Secondo <strong>la</strong> tradizione, <strong>la</strong> sfoglia dei tortelli al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a deve essere<br />
così sottile che, se appoggiata su uno scritto, lo si deve poter leggere<br />
ugualmente. I nostri tortelli sono fatti seguendo questa rego<strong>la</strong> anzi, <strong>la</strong><br />
stessa sfoglia viene tirata solo dopo che è stato preso l’ord<strong>in</strong>e al tavolo».<br />
44
ALSENO<br />
TRATTORIA DEL PONTE<br />
Indirizzo: Via Centro, 4 - Castelnuovo Fogliani - Alseno<br />
In sa<strong>la</strong>: Fabio Gal<strong>la</strong>na<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Nello Iardosi e Adriano Rodolfi<br />
Telefono: 0523 947110 - Fax: 0523 947350<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: il mercoledì e il giovedì a mezzogiorno<br />
Periodo di ferie: variabile<br />
Numero di coperti: 70<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 23<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, chisol<strong>in</strong>i,<br />
anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, pisarei e faso’, brasato con polenta (<strong>in</strong> <strong>in</strong>verno), st<strong>in</strong>co<br />
di vitello al forno, filetto di maiale con pancetta e composta di mele, gran<br />
costoletta di vitello al<strong>la</strong> griglia, crostate fatte <strong>in</strong> casa, zuccotto fatto <strong>in</strong><br />
casa.<br />
Nuova gestione per <strong>la</strong> trattoria, che ora è <strong>in</strong> mano a Fabio Gal<strong>la</strong>na, ma<br />
sono rimasti gli stessi chef di prima. Il menu qu<strong>in</strong>di è rimasto il medesimo,<br />
come pure i fornitori e come l’elevata qualità delle pietanze che arrivano<br />
<strong>in</strong> tavo<strong>la</strong>; sono rimasti anche i magnifici chisol<strong>in</strong>i (sembra che il loro<br />
segreto stia <strong>in</strong> un’aggiunta di panna di <strong>la</strong>tte e birra che mantengono<br />
morbido l’impasto). Un grande cambiamento <strong>in</strong>vece si è verificato nel<strong>la</strong><br />
carta dei v<strong>in</strong>i: Fabio Gal<strong>la</strong>na <strong>in</strong>fatti, oltre ad essere chef, è anche sommelier<br />
e, dopo aver visitato <strong>in</strong> lungo e <strong>in</strong> <strong>la</strong>rgo tutte le cant<strong>in</strong>e del Piacent<strong>in</strong>o, ha<br />
selezionato le migliori bottiglie e le ha messe <strong>in</strong> carta.<br />
Il consiglio di Fabio Gal<strong>la</strong>na<br />
«Il ripieno dei nostri tortelli è fatto con stracotto di vitello che, con tutte<br />
le sue verdure, cuoce a fuoco lento per sei ore e mezza; viene qu<strong>in</strong>di<br />
mac<strong>in</strong>ato e vi si aggiunge formaggio a grana (circa il 30 per cento del suo<br />
peso). Avvolto nel<strong>la</strong> medesima sfoglia dei tortelli piacent<strong>in</strong>i (con 8 uova<br />
per ogni chilo di far<strong>in</strong>a), lo serviamo con una crema di tartufi che<br />
prepariamo nel<strong>la</strong> stagione più adatta».<br />
45
ALBERGO TOURING<br />
BETTOLA<br />
Indirizzo: Loc. Prato Barbieri - Betto<strong>la</strong><br />
In sa<strong>la</strong>: Gaia Leonardi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Rosel<strong>la</strong> Sartori<br />
Telefono: 0523 911157 - Fax: 0523 917770<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: martedì<br />
Periodo di ferie: variabili<br />
Numero di coperti: 70<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />
Carte di credito: Visa<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, pisarei e<br />
faso’, gnocchi di patate, crespelle ai formaggi, tagliatelle ai funghi, tortelli,<br />
anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, arrosti misti, coppa di maiale al forno, faraona al<br />
cartoccio, bolliti misti con salsa verde (solo <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno), sa<strong>la</strong>me di ciocco<strong>la</strong>to,<br />
semifreddo al torronc<strong>in</strong>o con ciocco<strong>la</strong>to caldo, mer<strong>in</strong>ga fatta <strong>in</strong> casa,<br />
crostate varie.<br />
Natura <strong>in</strong>contam<strong>in</strong>ata, serenità e tranquillità; niente traffico, rumori<br />
molesti, <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento, spostamenti faticosi <strong>in</strong> mezzi strapieni di gente<br />
vociante. Questo è tutto ciò che desidera <strong>la</strong> gente che viene, dalle vic<strong>in</strong>e<br />
città, a soggiornare o a fermarsi anche solo per qualche ora a Prato<br />
Barbieri. Al Tour<strong>in</strong>g lo sanno bene e Gaia con <strong>la</strong> madre Rosel<strong>la</strong> fanno di<br />
tutto per non <strong>in</strong>terferire con <strong>la</strong> tranquillità, tanto desiderata, dei loro<br />
ospiti. Ospiti che sono ancora più felici di trovare <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> le gustose<br />
pietanze del<strong>la</strong> tradizione locale e che non r<strong>in</strong>unciano mai ad uno dei<br />
deliziosi dolci fatti <strong>in</strong> casa.<br />
Il consiglio di Gaia Leonardi<br />
«Un dolce semplice, che non stanca e si può fare anche <strong>in</strong> casa, è il sa<strong>la</strong>me<br />
di ciocco<strong>la</strong>to. Si prepara facendo sciogliere il ciocco<strong>la</strong>to fondente a<br />
bagnomaria; si amalgama con biscotti tritati, mandorle e nocciole; si<br />
avvolge <strong>in</strong> carta stagno<strong>la</strong> e si <strong>la</strong>scia a raffreddare <strong>in</strong> frigorifero. Qu<strong>in</strong>di<br />
si taglia a fette, proprio come il c<strong>la</strong>ssico prodotto di salumeria».<br />
46
BETTOLA<br />
RISTORANTE AGNELLO<br />
Indirizzo: Piazza C. Colombo, 53 - Betto<strong>la</strong><br />
In sa<strong>la</strong>: Vittorio Mosch<strong>in</strong>i<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Teresa Porliod e Maurizio Mosch<strong>in</strong>i<br />
Telefono: 0523 917760<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: martedì<br />
Periodo di ferie: febbraio<br />
Numero di coperti: 220 all’<strong>in</strong>terno e 60 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 22<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torta di<br />
patate, tortelli burro e salvia, pisarei e faso’, panzerotti al burro, crespelle,<br />
vitello arrosto, faraona al cartoccio, coppa di maiale, st<strong>in</strong>co di maiale,<br />
costolette di agnello al<strong>la</strong> griglia, cacciagione con polenta, crostate, torta<br />
di ricotta e uvetta.<br />
Le mura dell’Agnello hanno visto diversi momenti importanti del<strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a<br />
tradizionale - e non - piacent<strong>in</strong>a: è qui che il noto chef Georges Cogny si<br />
<strong>in</strong>namorò dei tortelli piacent<strong>in</strong>i (per questo motivo si trasferì da Parigi<br />
<strong>in</strong> Val Nure); è qui che si sperimentò e codificò <strong>la</strong> ricetta del<strong>la</strong> faraona<br />
al<strong>la</strong> creta. L’attuale tito<strong>la</strong>re dell’Agnello, pur provenendo da una lunga<br />
esperienza nel settore alberghiero <strong>in</strong>ternazionale, ha mantenuto le tipicità<br />
del luogo tanto che sua moglie Teresa, di ascendenza Valdostana, padroneggia<br />
al<strong>la</strong> perfezione ogni ricetta del panorama gastronomico piacent<strong>in</strong>o.<br />
In cuc<strong>in</strong>a, dallo scorso anno, c’è anche il figlio, Maurizio, che a sua volta<br />
perpetuerà le tradizioni locali.<br />
Il consiglio di Vittorio Mosch<strong>in</strong>i<br />
«Il segreto dei nostri gnocchi, così richiesti, sta proprio nel tipo di patata<br />
che utilizziamo: quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Val Nure, di Mareto, a pasta gial<strong>la</strong>, molto<br />
friabile. Per prepararli occorre un chilo di queste patate, bollite, pe<strong>la</strong>te<br />
e schiacciate, una manciata di formaggio a grana grattugiato, un pizzico<br />
di sale e 250 gr di far<strong>in</strong>a; si impasta e si fanno gli gnocchi come di consueto».<br />
47
BETTOLA<br />
TRATTORIA SPERONI<br />
Indirizzo: Località Roncovero - Betto<strong>la</strong><br />
In sa<strong>la</strong>: Marco e Gabriele Speroni<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Pao<strong>la</strong> Bottazzi<br />
Telefono: 0523 911722<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: mercoledì<br />
Periodo di ferie: <strong>in</strong> gennaio<br />
Numero di coperti: 50 all’<strong>in</strong>terno e 50 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, burtle<strong>in</strong>a,<br />
tortelli di ricotta e sp<strong>in</strong>aci, chicche del<strong>la</strong> nonna, taglier<strong>in</strong>i ai funghi porc<strong>in</strong>i,<br />
pisarei e faso’, picco<strong>la</strong> di cavallo, faraona e anatra al forno, lepre <strong>in</strong> salmì,<br />
c<strong>in</strong>ghiale <strong>in</strong> umido, tagliata di manzo ai funghi porc<strong>in</strong>i, funghi porc<strong>in</strong>i<br />
impanati e fritti, grana padano, sfogliata di mele.<br />
Il territorio <strong>in</strong>torno a Betto<strong>la</strong> è uno dei ritrovi più <strong>in</strong>teressanti per gli<br />
appassionati di funghi. Inutile dire che da Speroni si trovano <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite<br />
pietanze preparate a base di questo <strong>in</strong>grediente sopraff<strong>in</strong>o: porc<strong>in</strong>i freschi<br />
<strong>in</strong> <strong>in</strong>sa<strong>la</strong>ta, porc<strong>in</strong>i impanati e fritti, <strong>in</strong>t<strong>in</strong>goli a base di porc<strong>in</strong>i; fuori<br />
stagione si possono comunque gustare sott’olio, o al<strong>la</strong> base di gustosi<br />
sughetti. E non è tutto qui: se Pao<strong>la</strong> Bottazzi, <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a, padroneggia con<br />
maestria tutte le pietanze del<strong>la</strong> variegata gastronomia piacent<strong>in</strong>a, Marco<br />
e Gabriele Speroni, coord<strong>in</strong>ano sapientemente tutto ciò che accade <strong>in</strong> sa<strong>la</strong>.<br />
Il consiglio di Pao<strong>la</strong> Bottazzi<br />
«Per fare i porc<strong>in</strong>i impanati e fritti è bene usare solo <strong>la</strong> cappell<strong>in</strong>a del<br />
fungo che, una volta tagliata va fatta sbollentare pochi istanti <strong>in</strong> acqua,<br />
sco<strong>la</strong>ta e poi impanata con pane grattugiato mesco<strong>la</strong>to a far<strong>in</strong>a bianca<br />
(senza uovo risultano molto leggeri). A questo punto si mettono <strong>in</strong> una<br />
padel<strong>la</strong> ben piena d’olio f<strong>in</strong>o a ché non sono dorati da entrambe le parti;<br />
si asciugano su carta porosa e si servono».<br />
48
BOBBIO<br />
ALBERGO RISTORANTE DEI CACCIATORI<br />
Indirizzo: Contrada di Porta Agazza, 7 - Bobbio<br />
In sa<strong>la</strong>: Giovanni Mozzi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Giuseppe Mozzi, Danie<strong>la</strong> Gentil<strong>in</strong>i e Car<strong>la</strong> Valdazzi<br />
Telefono: 0523 936267 - Fax: 0523 936267<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: mercoledì, ma <strong>in</strong> luglio e agosto è sempre aperto<br />
Periodo di ferie: dal 10 gennaio a f<strong>in</strong>e febbraio (ma apre il sabato e <strong>la</strong><br />
domenica)<br />
Numero di coperti: 56<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 27<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, pesciol<strong>in</strong>i<br />
<strong>in</strong> carpione (<strong>in</strong> stagione di pesca), bracchettone, tortelli, maccheroni al<strong>la</strong><br />
bobbiese, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, stracotto o l<strong>in</strong>gua stracottata con polenta,<br />
anatra o faraona disossata e ripiena, coppa di maiale arrosto, lumache<br />
al<strong>la</strong> bobbiese, funghi al<strong>la</strong> bobbiese, grana padano, robio<strong>la</strong>, mousse di<br />
castagne o di frutta, torte e crostate del<strong>la</strong> casa.<br />
Ai Cacciatori regna quell’atmosfera limpida e sospesa che si percepisce<br />
quando si arriva nel<strong>la</strong> bel<strong>la</strong> Bobbio. Nel suo pa<strong>la</strong>zzotto con un breve<br />
porticato si trova il ristorante, l<strong>in</strong>do, pulito, elegante nel<strong>la</strong> sua semplicità;<br />
salette piccole e bianche tovaglie e cest<strong>in</strong>i ricolmi di pane fragrante; da<br />
alcune f<strong>in</strong>estre <strong>la</strong> veduta del Ponte Gobbo che scavalca il Trebbia. In<br />
questo locale regna <strong>la</strong> tipicità del territorio: vi si trovano <strong>in</strong>fatti specialità<br />
ormai perdute, come il bracchettone, e tutta una serie di esemp<strong>la</strong>ri del<strong>la</strong><br />
gastronomia locale; un tempo gli appassionati di furmai nis vi accorrevano<br />
per farne scorpacciate.<br />
Il consiglio di Danie<strong>la</strong> Gentil<strong>in</strong>i<br />
«Si trova solo nel periodo di Carnevale ed è molto simile, all’esterno, al<br />
cappello del prete; il bracchettone, anziché pasta di sa<strong>la</strong>me, contiene <strong>la</strong><br />
spal<strong>la</strong> del maiale cucita nel<strong>la</strong> cotenna e schiacciata tra due assicelle. Si<br />
prepara <strong>la</strong>sciandolo a bagno <strong>in</strong> acqua tiepida per una notte <strong>in</strong>tera; poi si<br />
fa bollire per due ore e si può servire o caldo, tagliato spesso e con puré,<br />
o freddo, tagliato sottile, come antipasto».<br />
49
BOBBIO<br />
ALBERGO RISTORANTE FILIETTO<br />
Indirizzo: Loc. Costa Tambor<strong>la</strong>ni, 1 - Mezzano Scotti - Bobbio<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Guerr<strong>in</strong>o e Donatel<strong>la</strong> Raschiani<br />
In sa<strong>la</strong>: Ivano Peveri e Maria Grazia Raschiani<br />
Telefono: 0523 937104 - Fax: 0523 937613 - www.filietto.it - <strong>in</strong>fo@filietto.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: martedì<br />
Periodo di ferie: una settimana a febbraio e 10 giorni a giugno<br />
Numero di coperti: 200<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: Visa, Cartasì, American Express<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli,<br />
maccheroni al<strong>la</strong> bobbiese, panzerotti, pisarei e faso’, lumache al<strong>la</strong> bobbiese,<br />
bolliti misti, c<strong>in</strong>ghiale <strong>in</strong> umido, selvagg<strong>in</strong>a, stracotto, faraona arrosto,<br />
anatra al forno, sa<strong>la</strong>me cotto, crostata di marmel<strong>la</strong>ta, torta di mandorle.<br />
Il Piacent<strong>in</strong>o, si sa, è un territorio che, <strong>in</strong> certi periodi dell’anno si ricopre<br />
di nebbia. Ma a Bobbio e d<strong>in</strong>torni dubito che <strong>la</strong> nebbia si sia mai vista.<br />
Soprattutto qui, da Filietto, a 600 metri d’altitud<strong>in</strong>e c’è un’aria limpida<br />
e frizzante e un panorama mozzafiato. In questo contesto Guerr<strong>in</strong>o<br />
Raschiani e le sue figlie Donatel<strong>la</strong> e Maria Grazia conducono il loro<br />
ristorante secondo le più pure tradizioni locali; rustico legno e grandi<br />
vetrate sono il leit motiv del locale. Tutte le pietanze vengono preparate<br />
a mano; perf<strong>in</strong>o i v<strong>in</strong>i e i salumi sono una produzione dello stesso Guerr<strong>in</strong>o.<br />
Il consiglio di Donatel<strong>la</strong> e Maria Grazia Raschiani<br />
«Per fare <strong>in</strong> casa i maccheroni al<strong>la</strong> bobbiese occorre: un chilo di far<strong>in</strong>a,<br />
quattro uova <strong>in</strong>tere, un pizzico di sale, una noce di burro (o di olio) e<br />
acqua, abbastanza per ammorbidire il composto; si <strong>la</strong>vora velocemente<br />
e si <strong>la</strong>scia a riposo mezz’ora. Si fanno delle bisce di 1 cm di grossezza; si<br />
tagliano a dad<strong>in</strong>i che vanno premuti tra il ferro da calza (n. 3 o 4) e il<br />
palmo del<strong>la</strong> mano».<br />
50
BOBBIO<br />
ALBERGO RISTORANTE PIACENTINO<br />
Indirizzo: Piazza San Francesco, 19 - Bobbio<br />
In sa<strong>la</strong>: Giuseppe Mar<strong>in</strong>a<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Maria Celest<strong>in</strong>a Bellocchio<br />
Telefono: 0523 936266 o 936563 - Fax: 0523 936266 - www.hotelpiacent<strong>in</strong>o.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì (<strong>in</strong> estate sempre aperto)<br />
Periodo di ferie: variabili<br />
Numero di coperti: 100 all’<strong>in</strong>terno e 50 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong><br />
brodo, pisarei e faso’, maccheroni al<strong>la</strong> bobbiese con sugo di stracotto,<br />
gnocchetti di mais con funghi porc<strong>in</strong>i, lumache al<strong>la</strong> bobbiese, c<strong>in</strong>ghiale <strong>in</strong><br />
umido con polenta, lepre <strong>in</strong> salmì, funghi porc<strong>in</strong>i al cartoccio o impanati<br />
e fritti, robio<strong>la</strong>, zabaione, torta di noci, semifreddi e bavaresi fatti <strong>in</strong> casa.<br />
Un locale situato proprio nel cuore del<strong>la</strong> bel<strong>la</strong> Bobbio, dove vige il rispetto<br />
per le tipicità locali. I salumi, fatti preparare e stagionati dallo stesso<br />
padrone di casa, Giuseppe Mar<strong>in</strong>a, vengono tagliati a mano con maestria<br />
davanti agli ospiti. Le pietanze del<strong>la</strong> gastronomia locale vengono preparate<br />
con estremo rigore - e perf<strong>in</strong>o con qualche segreta ricetta, come quel<strong>la</strong> dei<br />
funghi al cartoccio - da Maria Celest<strong>in</strong>a che, nelle sue cuc<strong>in</strong>e, e<strong>la</strong>bora<br />
anche qualche nuova pietanza, ma sempre a base di prodotti locali, come<br />
gli antipast<strong>in</strong>i caldi e fumanti o i tortelli di patate e tartufo o quelli di<br />
ricotta e ortiche.<br />
Il consiglio di Maria Celest<strong>in</strong>a Bellocchio<br />
«Lo stracotto al<strong>la</strong> Bobbiese prevede che il manzo magro venga fatto<br />
roso<strong>la</strong>re, dopo l’<strong>in</strong>far<strong>in</strong>atura, <strong>in</strong> olio, burro e pancetta. A parte si fanno<br />
roso<strong>la</strong>re allo stesso modo carote, sedano, cipol<strong>la</strong> e odori. Ora si mette il<br />
tutto <strong>in</strong> una casseruo<strong>la</strong>, si copre di Gutturnio e un po’ di brodo e si cuoce<br />
per tre ore. Si sco<strong>la</strong>, si trita con <strong>la</strong> mezzaluna e si mette di nuovo a cuocere<br />
nel liquido per mezz’ora».<br />
51
BOBBIO<br />
RISTORANTE RA CA’ LONGA<br />
Indirizzo: Loc. San Salvatore, 1 - Bobbio<br />
In sa<strong>la</strong>: Giovanna Picchioni<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Barbara Mozzi e Chiara Bergamaschi<br />
Telefono: 0523 936948 - Fax: 0523 936948<br />
www.racalonga.it - racalonga@libero.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: mercoledì<br />
Periodo di ferie: da metà gennaio a metà febbraio<br />
Numero di coperti: 80 all’<strong>in</strong>terno e 20 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 30<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi del<strong>la</strong> casa <strong>in</strong>saccati e stagionati<br />
secondo <strong>la</strong> tradizione bobbiese, bresao<strong>la</strong> di c<strong>in</strong>ghiale, crost<strong>in</strong>i di funghi<br />
porc<strong>in</strong>i, fiori di castagno al sugo di funghi, delizia al ciocco<strong>la</strong>to con<br />
zabaione, sformat<strong>in</strong>e al ciocco<strong>la</strong>to bianco e nero, torte rustiche.<br />
Una trattoria storica del Bobbiese che Barbara Mozzi ha preso <strong>in</strong> gestione<br />
- dai genitori e qu<strong>in</strong>di niente paura, è del mestiere - con le socie Chiara<br />
Bergamaschi e Giovanna Picchioni dal gennaio di quest’anno 2006. I cibi<br />
che vi si possono gustare sono quelli del<strong>la</strong> tradizione locale ma soprattutto<br />
sono quelli che possono essere cuc<strong>in</strong>ati con i prodotti del luogo e di stagione.<br />
I funghi freschi, per esempio, sono del<strong>la</strong> zona, al massimo ci si approvvigiona<br />
<strong>in</strong> Val d’Aveto, poco più <strong>in</strong> alto; il periodo del c<strong>in</strong>ghiale, anche questo<br />
locale, è molto breve. Raramente ci si rifornisce fuori dal territorio e solo<br />
per cercare quelle produzioni che ormai <strong>in</strong> zona non si trovano più.<br />
Il consiglio di Barbara Mozzi<br />
«Il nostro piatto forte è <strong>la</strong> pasta fresca con, se è il periodo adatto, i funghi<br />
porc<strong>in</strong>i. Il nostro è un sugo <strong>in</strong> bianco, semplicissimo: olio, un filo di burro<br />
e <strong>la</strong> so<strong>la</strong> cappell<strong>in</strong>a del fungo tagliata f<strong>in</strong>e f<strong>in</strong>e che viene appena scottata<br />
su una fiamma leggera. In questo modo si sente tutto il sapore del fungo<br />
fresco».<br />
52
BOBBIO<br />
RISTORANTE SAN NICOLA<br />
Indirizzo: Contrada San Nico<strong>la</strong>, 11 - Bobbio<br />
In sa<strong>la</strong>: Davide Gatti<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Maria Antonietta Meloni<br />
Telefono: 0523 932355 - Fax: 0523 963515 - www.ristorantesannico<strong>la</strong>.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì e martedì<br />
Periodo di ferie: non contemp<strong>la</strong>to<br />
Numero di coperti: 25<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 26<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli di<br />
ricotta, p<strong>in</strong>i agli asparagi, cannoli di magro, chicche alle erbe, c<strong>in</strong>ghiale<br />
alle bacche di g<strong>in</strong>epro, stracotto al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, maial<strong>in</strong>o da <strong>la</strong>tte al forno,<br />
torta sbrisol<strong>in</strong>a.<br />
Maria Antonietta Meloni e il marito aprirono il San Nico<strong>la</strong> nell’85; allora<br />
era solo enoteca, w<strong>in</strong>e-bar, ma i tempi non erano ancora maturi per questo<br />
genere di locale, tipologia oggi tanto trendy. Accanto all’enoteca allora si<br />
creò il ristorante, così come ancora oggi lo conosciamo: elegante, pochi<br />
tavoli, lum<strong>in</strong>osi dip<strong>in</strong>ti alle pareti; pochi piatti <strong>in</strong> carta, ma estremamente<br />
curati. Grande attenzione alle tipicità del luogo - piacent<strong>in</strong>e con diverse<br />
<strong>in</strong>fluenze liguri - ma anche ai prodotti di stagione che vengono proposti<br />
solo quando è il periodo giusto: è il periodo degli asparagi? si potranno<br />
gustare <strong>in</strong> diversi modi; si raccolgono i funghi o i tartufi? altrettanto.<br />
Il consiglio di Maria Antonietta Meloni<br />
«I p<strong>in</strong>i, una sorta di gnocchi affuso<strong>la</strong>ti tipici di questa zona, vengono fatti<br />
con ricotta - un po’ cremosa - formaggio a grana, sale, pepe, noce moscata<br />
e, <strong>in</strong> genere, sp<strong>in</strong>aci o erbette. Invece si possono utilizzare anche altre<br />
verdure di stagione: gli asparagi per esempio, o i funghi porc<strong>in</strong>i. In parte<br />
vengono tritati e messi nell’impasto, <strong>in</strong> parte vanno a comporre il sugo<br />
che li accompagna».<br />
53
BORGONOVO VAL TIDONE<br />
RISTORANTE IMPERO<br />
Indirizzo: Piazza De’ Cristoforis, 2 - Borgonovo Val Tidone<br />
In sa<strong>la</strong>: Teresa Maggi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Gianni Zuffada<br />
Telefono: 0523 862118<br />
Orari di apertura: ristorante solo a mezzogiorno<br />
Giorno di chiusura: venerdì<br />
Periodo di ferie: <strong>in</strong> agosto<br />
Numero di coperti: 50 all’<strong>in</strong>terno e 15 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />
Carte di credito: Cartasì e Bancomat<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli di<br />
ricotta, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, <strong>la</strong>sagne, coppa arrosto, brasato<br />
di c<strong>in</strong>ghiale o di cavallo o di manzo con polenta, bolliti misti, trippa al<strong>la</strong><br />
Piacent<strong>in</strong>a, picco<strong>la</strong> di cavallo, merluzzo con cipol<strong>la</strong>, crostate e sbrisolona.<br />
Nel cuore del<strong>la</strong> meravigliosa Val Tidone, a Borgonovo, si trova l’Impero,<br />
un locale piccolo, con pochi tavoli, semplice e familiare. Oggi vi si può<br />
pranzare solo a mezzogiorno; <strong>la</strong> sera è meglio passare per un bianch<strong>in</strong>o<br />
e una partita con le carte piacent<strong>in</strong>e. Gianni Zuffada, il padrone di casa,<br />
dalle sue cuc<strong>in</strong>e prepara ancora alcuni piatti che oggi è tanto difficile<br />
trovare: il gustoso merluzzo con le cipolle per esempio, un pasto che nutrì<br />
generazioni di Piacent<strong>in</strong>i nei secoli scorsi. Attenzione però, questa pietanza,<br />
come i brasati e i bolliti, viene preparata solo nel periodo <strong>in</strong>vernale.<br />
Il consiglio di Gianni Zuffada<br />
«Si <strong>la</strong>scia a bagno <strong>in</strong> acqua il baccalà per un paio di giorni e, dopo averlo<br />
ben sco<strong>la</strong>to, si <strong>in</strong>far<strong>in</strong>a e si fa friggere <strong>in</strong> abbondante strutto - altrimenti<br />
<strong>in</strong> olio - e a parte si fanno friggere anche le cipolle a fette. Una volta fritti<br />
si mettono <strong>in</strong>sieme <strong>in</strong> un tegame con un po’ di v<strong>in</strong>o bianco, un po’ di pe<strong>la</strong>ti<br />
di pomodoro e brodo leggero; si <strong>la</strong>scia cuocere a fuoco lento per un’ora<br />
ed è pronto».<br />
54
BORGONOVO VAL TIDONE<br />
RISTORANTE LE PROPOSTE<br />
Indirizzo: Località Corano – Borgonovo Val Tidone<br />
In sa<strong>la</strong>: Manue<strong>la</strong> Pedr<strong>in</strong>i<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Dani<strong>la</strong> Ratti<br />
Telefono: 0523 845503 - Fax: 0523 845621 - www.ristoranteleproposte.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì e martedì<br />
Periodo di ferie: <strong>la</strong> seconda qu<strong>in</strong>dic<strong>in</strong>a di luglio e da S. Stefano all’Epifania<br />
Numero di coperti: 60 all’<strong>in</strong>terno e 30 all’aperto (se il tempo lo consente)<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 30<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli di<br />
ricotta, ravioli <strong>in</strong> brodo, tagliol<strong>in</strong>i ai funghi porc<strong>in</strong>i, stufato di as<strong>in</strong><strong>in</strong>a,<br />
lepre con polenta, anatra al forno, c<strong>in</strong>ghiale <strong>in</strong> umido, crostata di pere<br />
al Gutturnio, semifreddi del<strong>la</strong> casa.<br />
Nel piccolo borgo di Corano, tra le verdi e lussureggianti coll<strong>in</strong>e del<strong>la</strong> Val<br />
Tidone, si trova una deliziosa struttura con le pareti <strong>in</strong> parte imbiancate,<br />
<strong>in</strong> parte <strong>la</strong>sciate con il sasso a vista, a tratti coperte di rigogliosi rampicanti.<br />
Dani<strong>la</strong> Ratti, <strong>la</strong> proprietaria, acquistò il rustico per farvi <strong>la</strong> sua casa;<br />
cambia il proprio progetto e lo trasforma nel ristorante Le Proposte. Un<br />
ristorante estremamente curato f<strong>in</strong> nei m<strong>in</strong>imi dettagli: c’è grande attenzione<br />
nel preparare le pietanze del<strong>la</strong> tradizione, talvolta eseguite con qualche<br />
rivisitazione; ma altrettanta cura si mette nel servizio e nel<strong>la</strong> presentazione<br />
dei piatti.<br />
Il consiglio di Dani<strong>la</strong> Ratti<br />
«I moderni consumatori vogliono pietanze gustose ma prive di grassi <strong>in</strong><br />
eccesso; per soddisfarli abbiamo e<strong>la</strong>borato un metodo che ci consente di<br />
cuc<strong>in</strong>are l’anatra solo con frutta di stagione (ciliegie, fichi e melograni nel<br />
periodo opportuno) e v<strong>in</strong>o. Si fa roso<strong>la</strong>re brevemente l’anatra a fuoco<br />
vivo e qu<strong>in</strong>di si mette al forno con <strong>la</strong> frutta rimasta a macerare nel v<strong>in</strong>o<br />
bianco per mezza giornata».<br />
55
BORGONOVO VAL TIDONE<br />
VECCHIA TRATTORIA<br />
Indirizzo: Località Agazz<strong>in</strong>o, 335 - Borgonovo Val Tidone<br />
In sa<strong>la</strong>: Pao<strong>la</strong> Gabba<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Anna Labò<br />
Telefono: 0523 887102 - Fax: 0523 578288<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì sera e martedì<br />
Periodo di ferie: tra luglio e agosto<br />
Numero di coperti: 80<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, gnocco fritto<br />
e chisol<strong>in</strong>o (tutte le sere; sabato e domenica anche a pranzo), tortelli di<br />
ricotta, tortelli di zucca, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, pisarei e faso’, brasato di<br />
as<strong>in</strong>el<strong>la</strong>, tagliata di cavallo, arrosti misti, bolliti misti con salsa verde (solo<br />
<strong>in</strong> <strong>in</strong>verno), grana padano, torte e dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />
In passato, ai primi del Novecento, questi locali ospitavano una bottega<br />
di alimentari dove comunque si poteva trovare un pasto caldo. Oggi vi si<br />
coglie un’atmosfera accuratamente rustica: sale e salette con i mattoni<br />
faccia a vista, il tovagliato semplice, il menu e <strong>la</strong> carta dei v<strong>in</strong>i curati ed<br />
esaustivi, e l’impronta familiare, delicata. La Vecchia Trattoria è gestita<br />
da Anna Labò, signora del<strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a, e dal<strong>la</strong> nipote Pao<strong>la</strong> Gabba che<br />
accoglie, gentile, gli ospiti. La “Piacent<strong>in</strong>ità” si coglie <strong>in</strong> ogni pietanza che<br />
arriva <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong>, anche se non manca qualche, riuscitissima, sperimentazione.<br />
Il consiglio di Anna Labò<br />
«Per <strong>la</strong> salsa verde bisogna tritare molto f<strong>in</strong>emente prezzemolo, cetriol<strong>in</strong>i<br />
sott’aceto, cipol<strong>la</strong> bianca cruda, carote crude e del<strong>la</strong> mollica di pane<br />
immersa <strong>in</strong> precedenza <strong>in</strong> aceto di v<strong>in</strong>o bianco. A parte si prepara un po’<br />
di brodo con acqua e dado e vi si immerge il composto tritato; si mesco<strong>la</strong><br />
bene e si aggiusta di aceto e sale. A questo punto <strong>la</strong> salsa può essere servita,<br />
preferibilmente con le carni bollite».<br />
56
CADEO<br />
RISTORANTE LE RUOTE<br />
Indirizzo: Via Emilia, 202 - Roveleto - Cadeo<br />
In sa<strong>la</strong>: Sabr<strong>in</strong>a Rossi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Gianluca Ed<strong>in</strong>i<br />
Telefono: 0523 500427 - Fax: 0523 509334 - www.hotelleruote.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: domenica (ma su prenotazione per gruppi rimane<br />
aperto)<br />
Periodo di ferie: aperto tutto l’anno<br />
Numero di coperti: 250<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 28<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, chisol<strong>in</strong>i,<br />
pisarei e faso’, tortelli di magro, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, coppa di maiale arrosto,<br />
sel<strong>la</strong> di maial<strong>in</strong>o da <strong>la</strong>tte al forno, picco<strong>la</strong> di cavallo (su prenotazione),<br />
punta di vitello, bolliti misti, selvagg<strong>in</strong>a con polenta (su prenotazione),<br />
sbrisolona, crostate e dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />
Roveleto divenne famosa ai primi del Novecento per il santuario del<strong>la</strong><br />
Beata Verg<strong>in</strong>e che attirava pellegr<strong>in</strong>i da ogni dove. Accanto al santuario<br />
nacque, per sostentare i viaggiatori, una trattoria. La posizione favorevole,<br />
lungo <strong>la</strong> trafficata Via Emilia, consente al ristorante, divenuto Le Ruote,<br />
di svilupparsi f<strong>in</strong>o ad arrivare all’attuale complesso, disegnato negli anni<br />
Sessanta dal noto architetto e designer Silvio Coppo<strong>la</strong>. Oggi questi locali<br />
sono il punto di riferimento per il turismo d’affari e culturale che gravita<br />
tra Piacenza e Parma: i tito<strong>la</strong>ri, Lorena Belforti e Giovanni Vil<strong>la</strong>zzi, hanno<br />
fatto sì che da luogo di transito diventasse punto di riferimento per qualità<br />
e accoglienza.<br />
Il consiglio di Gianluca Ed<strong>in</strong>i<br />
«Secondo <strong>la</strong> più c<strong>la</strong>ssica tradizione piacent<strong>in</strong>a noi prepariamo i nostri<br />
primi con una sfoglia che ha questi capisaldi: un uovo per ogni etto di<br />
far<strong>in</strong>a, un pizzico di sale e un po’ d’acqua, ovviamente <strong>in</strong> rapporto agli<br />
altri <strong>in</strong>gredienti. Tirata il più sottile possibile andrà bene per i tortelli o<br />
per gli anol<strong>in</strong>i - sia col ripieno di formaggio che di stracotto - un po’ più<br />
spessa sarà quel<strong>la</strong> per tagliatelle, tagliol<strong>in</strong>i e altre paste».<br />
57
RISTORANTE PACE<br />
CAMINATA<br />
Indirizzo: Via Prov<strong>in</strong>ciale, 10 - Cam<strong>in</strong>ata<br />
In sa<strong>la</strong>: Cesar<strong>in</strong>a Daturi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Fausto Daturi<br />
Telefono: 0523 990047 - Fax: 0523 990047<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: mercoledì<br />
Periodo di ferie: una dozz<strong>in</strong>a di giorni a gennaio dopo l’Epifania<br />
Numero di coperti: 70 all’<strong>in</strong>terno e 30 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 18<br />
Carte di credito: Cartasì, Visa, American Express<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, burtle<strong>in</strong>a<br />
(<strong>in</strong> <strong>in</strong>verno), sott’oli fatti <strong>in</strong> casa, tortelli, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo,<br />
coppa arrosto, tasca di vitello ripiena, vitello arrosto, selvagg<strong>in</strong>a con<br />
polenta, trippa al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a (su prenotazione), crostata con marmel<strong>la</strong>ta,<br />
torta di mandorle.<br />
Cesar<strong>in</strong>a Daturi, <strong>la</strong> padrona di casa, è una di quelle signore che<br />
padroneggiano talmente <strong>la</strong> gastronomia locale da potersi permettere<br />
qualche divagazione. Così, se sulle tavole del Pace arrivano tante pietanze<br />
del<strong>la</strong> più pura tradizione, alle volte si può fare uno strappo al<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>.<br />
I tortelloni con il ripieno di brasato d’anatra, per esempio, sono una delle<br />
sperimentazioni meglio riuscite; anche le varianti del<strong>la</strong> <strong>la</strong>sagna c<strong>la</strong>ssica<br />
riscuotono grande successo. Si tratta di pietanze fatte con i prodotti di<br />
stagione selezionati, anzi, a volte anche coltivati da Fausto Daturi, come<br />
le sue famose orecchiette sott’olio.<br />
Il consiglio di Cesar<strong>in</strong>a Daturi<br />
«Per mettere sott’olio le nostre orecchiette (funghi), dopo averle pulite e<br />
tagliate a pezzi le mettiamo 2 o 3 m<strong>in</strong>uti a sbollentare <strong>in</strong> acqua e aceto,<br />
con un po’ di odori, qu<strong>in</strong>di le stendiamo ad asciugare bene; <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e le<br />
mettiamo <strong>in</strong> vasetto con olio di semi di girasole, e un trito di aglio, alloro,<br />
timo, peperonc<strong>in</strong>o, chiodi di garofano, pepe nero, bianco e rosa».<br />
58
CARPANETO PIACENTINO<br />
ANTICA OSTERIA DELLA PESA<br />
Indirizzo: Via Valle, 195 - Travazzano - Carpaneto Piacent<strong>in</strong>o<br />
In sa<strong>la</strong>: Marco Cesena<br />
In cuc<strong>in</strong>a: C<strong>la</strong>udio Cesena<br />
Telefono: 0523 852875 - Fax: 0523 852875<br />
www.osteriadel<strong>la</strong>pesa.it - <strong>in</strong>fo@osteriadel<strong>la</strong>pesa.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: sempre aperto da giugno ad agosto; nei restanti mesi<br />
chiuso al lunedì e martedì<br />
Periodo di ferie: variabile<br />
Numero di coperti: 40<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 40<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli<br />
d’erbetta, pisarei e faso’ “basotti”, ravioli con ripieno di picco<strong>la</strong> di cavallo,<br />
filetto di maiale <strong>in</strong> pancetta piacent<strong>in</strong>a con salsa al Gutturnio, guanciale<br />
di manzo stracotto con crostoni di polenta.<br />
I fratelli Marco e C<strong>la</strong>udio Cesena, l’uno <strong>in</strong> sa<strong>la</strong> e l’altro <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a, creano<br />
quel non so ché che rende un pranzo degno di questo nome. Piccole salette<br />
e pochi tavoli, molto distanti l’uno dall’altro, conferiscono <strong>in</strong>timità,<br />
riservatezza ad ogni cena. Sarà <strong>la</strong> cura m<strong>in</strong>uziosa con cui vengono cuc<strong>in</strong>ate<br />
le pietanze, sarà l’ambiente elegante ed essenziale, saranno i fiori sempre<br />
freschi sulle tavole e gli ottimi suggerimenti <strong>in</strong> materia di v<strong>in</strong>o, fatto sta<br />
che il locale, nel pieno del campagna verde e rigogliosa, <strong>la</strong>scia pienamente<br />
soddisfatti. Inoltre si preparano ottimi piatti anche per chi è <strong>in</strong>tollerante<br />
al glut<strong>in</strong>e.<br />
Il consiglio di C<strong>la</strong>udio Cesena<br />
«Le far<strong>in</strong>e per chi non tollera il glut<strong>in</strong>e sono senza nerbo, non crescono;<br />
allora per far lievitare le mie focaccette di grano saraceno utilizzo due tipi<br />
di lievito, un po’ di quello secco, <strong>in</strong> polvere, e un po’ di quello c<strong>la</strong>ssico,<br />
umido, <strong>in</strong> panetti».<br />
59
CARPANETO PIACENTINO<br />
LA TAVERNA, ANTICA OSTERIA DI CHERO<br />
Indirizzo: Via Centro, 66 - Chero - Carpaneto<br />
In sa<strong>la</strong>: Rita Ferdenzi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Massimo Mocchi<br />
Telefono: 0523 858904<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: martedì<br />
Periodo di ferie: variabile<br />
Numero di coperti: 45 all’<strong>in</strong>terno e 25 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: solo Bancomat<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, burtle<strong>in</strong>a,<br />
tortelli piacent<strong>in</strong>i, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, polenta con stracotto<br />
di as<strong>in</strong><strong>in</strong>a, polenta con stracotto di ganass<strong>in</strong>o di cavallo, polenta e merluzzo,<br />
picco<strong>la</strong> di cavallo, trippa al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, bomba di riso al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a<br />
(solo su prenotazione), torte fatte <strong>in</strong> casa.<br />
La storica osteria di Chero è f<strong>in</strong>almente ritornata, grazie a Massimo Mocchi<br />
e a sua moglie Rita, ai vecchi splendori. Splendori fatti di ambienti puliti,<br />
sereni, qualche disegno alle pareti, le c<strong>la</strong>ssiche tovaglie rustiche e un<br />
servizio gentile, attento, solerte. In tavo<strong>la</strong> arrivano quelle pietanze che<br />
quasi non si trovano più, come <strong>la</strong> polenta con il merluzzo o con il<br />
morbidissimo ganass<strong>in</strong>o di cavallo, <strong>la</strong> burtel<strong>in</strong>a per accompagnare i salumi.<br />
Se si prenota per tempo si può addirittura gustare <strong>la</strong> memorabile bomba<br />
di riso. Bel<strong>la</strong> <strong>la</strong> carta dei v<strong>in</strong>i che, oltre ad un’ottima selezione di v<strong>in</strong>i Doc<br />
dei Colli Piacent<strong>in</strong>i, ha una serie di <strong>in</strong>teressanti proposte nazionali.<br />
Il consiglio di Massimo Mocchi<br />
«La c<strong>la</strong>ssica polenta piacent<strong>in</strong>a, una volta versata sull’apposito asse, deve<br />
rimanere <strong>in</strong> piedi ed essere tagliata con il filo. Per ottenere una buona<br />
polenta occorre un paiolo di rame, <strong>la</strong> far<strong>in</strong>a gial<strong>la</strong> mac<strong>in</strong>ata a pietra,<br />
molto grezza ma con sapori e profumi che non si ritrovano nelle altre, e<br />
acqua (il rapporto è 1 kg per 2 litri); più a lungo si <strong>la</strong>vora e meglio riesce».<br />
60
CARPANETO PIACENTINO<br />
RISTORANTE IL LUPO<br />
Indirizzo: Loc. Ciriano, 54 - Carpaneto Piacent<strong>in</strong>o<br />
In sa<strong>la</strong>: Maria Chiara Far<strong>in</strong>a<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Rosanna Ca<strong>la</strong>mari<br />
Telefono: 0523 852705 - ca<strong>la</strong>mari@ca<strong>la</strong>mari.rosanna.191.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: giovedì<br />
Periodo di ferie: tre settimane a luglio<br />
Numero di coperti: 150 e 70 nel<strong>la</strong> veranda<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 24<br />
Carte di credito: Visa e D<strong>in</strong>ers<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, tortelli, pisarei e<br />
faso’, panzerotti, nidi di rond<strong>in</strong>e, as<strong>in</strong>el<strong>la</strong> stracotta, c<strong>in</strong>ghiale <strong>in</strong> umido,<br />
arrosti misti, lessi misti, merluzzo <strong>in</strong> umido con polenta, lepre <strong>in</strong> salmì,<br />
buss<strong>la</strong>n, crostate fatte <strong>in</strong> casa.<br />
Un locale decisamente familiare e, <strong>in</strong> quanto tale, affidabile, schietto,<br />
cordiale. Tre ampie sale e una veranda coperta per accogliere gli ospiti<br />
nel<strong>la</strong> bel<strong>la</strong> stagione. Servizio professionale, fatto apposta per chi non ama<br />
temporeggiare, ma con tutte le specialità del<strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a piacent<strong>in</strong>a e con<br />
qualche piatto rivisitato e personalizzato. I c<strong>la</strong>ssici primi del<strong>la</strong> tradizione<br />
e arrosti misti, lessi misti, carni <strong>in</strong> umido e stracotti abb<strong>in</strong>ati ai v<strong>in</strong>i dei<br />
Colli Piacent<strong>in</strong>i. Un ristorante all’<strong>in</strong>segna del<strong>la</strong> semplicità, molto apprezzato<br />
e molto frequentato.<br />
Il consiglio di Rosanna Ca<strong>la</strong>mari<br />
«Quando preparo lo stracotto per gli anol<strong>in</strong>i, una volta fatte roso<strong>la</strong>re le<br />
carni, bagnate con v<strong>in</strong>o bianco e coperte - non del tutto - di brodo, sopra<br />
al<strong>la</strong> pento<strong>la</strong> metto una teglia contenente v<strong>in</strong>o rosso. Il brasato, così, può<br />
cuocere anche 10 o 12 ore ma non asciuga e non perde i suoi sapori, i suoi<br />
aromi».<br />
61
TRATTORIA BIASINI<br />
Indirizzo: Casa Bias<strong>in</strong>i - Località Magnano - Carpaneto Piacent<strong>in</strong>o<br />
In sa<strong>la</strong>: Romano Bias<strong>in</strong>i<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Maria Montesissa<br />
Telefono: 0523 850110<br />
Orari di apertura: <strong>la</strong> domenica a mezzogiorno e sera; gli altri giorni solo<br />
<strong>la</strong> sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì<br />
Periodo di ferie: nel<strong>la</strong> seconda metà di settembre<br />
Numero di coperti: 60<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 28<br />
Carte di credito: non contemp<strong>la</strong>te<br />
CARPANETO PIACENTINO<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli al<strong>la</strong><br />
Piacent<strong>in</strong>a, pisarei e faso’, tagliatelle con i funghi porc<strong>in</strong>i, pollo al<strong>la</strong><br />
cacciatora, anatra arrosto, faraona, lepre e c<strong>in</strong>ghiale (nel<strong>la</strong> stagione<br />
<strong>in</strong>vernale), vitello e coppa arrosto (solo su prenotazione), sbrisolona,<br />
crostate fatte <strong>in</strong> casa.<br />
Il solo tragitto per raggiungere <strong>la</strong> trattoria è un piacere, un tranquillo<br />
tragitto tra tanto verde e campi coltivati a perdita d’occhio. Il locale,<br />
rustico e recentemente ristrutturato, si affaccia su una picco<strong>la</strong> piazzett<strong>in</strong>a<br />
che, nelle calde sere d’estate, ospita i tavoli preparati con cura e devozione;<br />
nel<strong>la</strong> stagione fredda i tavoli vengono trasferiti nelle due sale semplici ed<br />
ord<strong>in</strong>ate. I posti a sedere sono pochi, ma è giusto così perché Maria<br />
Montesissa, da so<strong>la</strong> <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a, non può e non vuole preparare pietanze<br />
che non siano freschissime. Anche per questo è bene prenotare sempre<br />
per tempo, ne vale <strong>la</strong> pena.<br />
Il consiglio di Maria Montesissa<br />
«E’ semplicissima ma molto richiesta: <strong>la</strong> nostra anatra al forno si prepara<br />
solo con un trito di sale, rosmar<strong>in</strong>o e altri profumi dell’orto, che le danno<br />
un buon aroma. Così, semplicemente, senza alcuna aggiunta di grassi, si<br />
mette <strong>in</strong> forno già caldo e si <strong>la</strong>scia a cuocere per circa due ore e mezza.<br />
Bisogna solo fare attenzione a mantener<strong>la</strong> morbida ricoprendo<strong>la</strong> con il<br />
suo stesso grasso».<br />
62
CASTELL’ARQUATO<br />
ANTICA TRATTORIA DI VIGOSTANO<br />
Indirizzo: Località Vigostano, 17 – Castell’Arquato<br />
In sa<strong>la</strong>: Andrea Rebecchi e col<strong>la</strong>boratori<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Andrea Rebecchi<br />
Telefono: 0523 896100 - Fax: 0523 896100<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì<br />
Periodo di ferie: variabile<br />
Numero di coperti: 60 all’<strong>in</strong>terno e 80 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali tranne American Express<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torta fritta<br />
o burtle<strong>in</strong>a (su prenotazione), tortelli di ricotta, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i<br />
<strong>in</strong> brodo, arrosti misti, selvagg<strong>in</strong>a con polenta (su prenotazione), trippa<br />
al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, sbrisolona e crostate fatte <strong>in</strong> casa.<br />
I locali del<strong>la</strong> trattoria sono decisamente storici, <strong>la</strong> gestione <strong>in</strong>vece è<br />
re<strong>la</strong>tivamente recente e sta avendo successo. Merito del tito<strong>la</strong>re, Andrea<br />
Rebecchi che, dopo avere fatto grande pratica presso un altro ristorante,<br />
ha deciso di <strong>in</strong>traprendere questa attività. Così, una volta acquistata <strong>la</strong><br />
trattoria di Vigostano, ne mantiene le qualità che anche <strong>in</strong> precedenza<br />
l’avevano contraddist<strong>in</strong>ta: i piatti e i v<strong>in</strong>i del<strong>la</strong> tradizione sono predom<strong>in</strong>anti<br />
nel menu ma un piccolo spazio viene dato anche a qualche pietanza più<br />
creativa. L’<strong>in</strong>sieme di queste caratteristiche, unite al<strong>la</strong> bellezza del luogo,<br />
rende il locale una meta molto <strong>in</strong>teressante.<br />
Il consiglio di Andrea Rebecchi<br />
«La pasta che utilizziamo per fare i tortelli al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a può avere<br />
ripieni diversi; uno dei nostri viene fatto con patate, lessate e schiacciate,<br />
prosciutto cotto, che tagliato a fett<strong>in</strong>e sottili viene fatto saltare con un po’<br />
di cipol<strong>la</strong>, un po’ di sale, noce moscata e formaggio a grana. Si tira <strong>la</strong><br />
sfoglia e si confezionano i tortelli; noi li serviamo con una vellutata di<br />
piselli o zucch<strong>in</strong>e o altre verdure di stagione».<br />
63
CASTELL’ARQUATO<br />
RISTORANTE DA FACCINI<br />
Indirizzo: Sant’Antonio - Castell’Arquato<br />
In sa<strong>la</strong>: Pao<strong>la</strong> e Massimo Facc<strong>in</strong>i<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Pao<strong>la</strong> e Barbara Facc<strong>in</strong>i<br />
Telefono: 0523 896340 - Fax: 0523 896470<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: mercoledì<br />
Periodo di ferie: dal 20 gennaio ai primi di febbraio<br />
Numero di coperti: 200 all’<strong>in</strong>terno e 80 all’aperto; sa<strong>la</strong> fumatori con 50<br />
coperti<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 30<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici e tradizionali piacent<strong>in</strong>i,<br />
tortelli di ricotta e sp<strong>in</strong>aci, tortelli di zucca, tortelli ripieni al cu<strong>la</strong>tello,<br />
pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo di terza, pappardelle al c<strong>in</strong>ghiale o al<strong>la</strong><br />
lepre, coppa arrosto, faraona al<strong>la</strong> creta, brasato di c<strong>in</strong>ghiale con polenta,<br />
arista al Gutturnio, funghi al<strong>la</strong> griglia (<strong>in</strong> stagione), torte e dolci al cucchiaio<br />
fatti <strong>in</strong> casa, noc<strong>in</strong>o e bargnol<strong>in</strong>o del<strong>la</strong> casa.<br />
Nel verde rigoglioso del<strong>la</strong> campagna, vic<strong>in</strong>o a Castell’Arquato ma <strong>in</strong><br />
posizione po’ iso<strong>la</strong>ta, si trova il ristorante da Facc<strong>in</strong>i. Venne aperto nel<br />
’32 da Giacomo Facc<strong>in</strong>i; proseguì nell’attività suo figlio Francesco, che<br />
si gode <strong>la</strong> pensione; ora sono i tre figli di Francesco, Pao<strong>la</strong>, Barbara e<br />
Massimo, al<strong>la</strong> guida del ristorante. Cuc<strong>in</strong>a del territorio, tanta passione<br />
e attenzione per <strong>la</strong> qualità - e stagionalità - delle materie prime sono <strong>la</strong><br />
rego<strong>la</strong> anche se talvolta è possibile assaporare una variazione delle tipicità<br />
locali. La cliente<strong>la</strong>, fedele, ritorna periodicamente, spesso anche per<br />
acquistare i salumi, stagionati nelle cant<strong>in</strong>e del ristorante, e i formaggi<br />
che si trovano nel<strong>la</strong> picco<strong>la</strong> bottega del locale.<br />
Il consiglio di Pao<strong>la</strong> Facc<strong>in</strong>i<br />
«La tradizione del<strong>la</strong> faraona al<strong>la</strong> creta vuole questa preparazione: <strong>la</strong><br />
faraona, ben pulita, sa<strong>la</strong>ta e pepata va spalmata con burro, grasso e un<br />
po’ di rosmar<strong>in</strong>o; qu<strong>in</strong>di si avvolge prima nel<strong>la</strong> carta da forno e poi <strong>in</strong><br />
carta da macel<strong>la</strong>io. Su una p<strong>la</strong>cca da forno si mette una base di creta<br />
ammorbidita <strong>in</strong> acqua, vi si appoggia <strong>la</strong> faraona, e <strong>la</strong> si ricopre con altra<br />
creta (uno strato di due centimetri circa). Si mette <strong>in</strong> forno ben caldo per<br />
2 ore e mezza, si spacca <strong>la</strong> creta e si svolge <strong>la</strong> carta».<br />
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CASTELL’ARQUATO<br />
RISTORANTE LA CANTINACCIA<br />
Indirizzo: Bacedasco Terme - Castell’Arquato<br />
In sa<strong>la</strong>: Mauro So<strong>la</strong>ri<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Pao<strong>la</strong> Comati So<strong>la</strong>ri<br />
Telefono: 0523 895128 / 895172 - Fax: 0523 895128<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: mercoledì da maggio a ottobre; mercoledì e giovedì<br />
Periodo di ferie: dal 7 al 31 gennaio<br />
da novembre ad aprile<br />
Numero di coperti: 200 all’<strong>in</strong>terno e 100 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici e tradizionali piacent<strong>in</strong>i,<br />
pisarei e faso’, chicche del<strong>la</strong> nonna, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, altra pasta fatta <strong>in</strong><br />
casa, coppa al forno, faraona al<strong>la</strong> creta e al forno, agnello e capretto<br />
brasati, c<strong>in</strong>ghiale al<strong>la</strong> cacciatora, crostate di marmel<strong>la</strong>ta, sbrisolona,<br />
bavarese, torta di ricotta.<br />
Mauro So<strong>la</strong>ri è Cordon d’oro, un’onorificenza concessa dall’Accademia<br />
Gastronomica Italiana per meriti professionali; chi fa parte del Consiglio<br />
dell’Accademia, come lui, ha l’onere e l’onore di divulgare il buon mangiare<br />
e il buon bere e di promuovere le tipicità locali. Non c’è alcun dubbio sul<br />
fatto che Mauro So<strong>la</strong>ri metta <strong>in</strong> pratica questi buoni propositi; periodicamente<br />
<strong>in</strong>fatti organizza veloci corsi di cuc<strong>in</strong>a piacent<strong>in</strong>a e degustazioni<br />
guidate per i turisti che arrivano dal<strong>la</strong> Germania. Il suo locale <strong>in</strong>fatti è<br />
meta di turisti provenienti da diversi Paesi d’Europa, vic<strong>in</strong>o com’è ai<br />
campi da golf di Castell’Arquato. E bisogna dire che, anche senza golf,<br />
sono <strong>in</strong> molti ad affol<strong>la</strong>re le sale e il loggiato del locale.<br />
Il consiglio di Mauro So<strong>la</strong>ri<br />
«Gli <strong>in</strong>gredienti delle chicche del<strong>la</strong> nonna sono: patate, sp<strong>in</strong>aci e far<strong>in</strong>a;<br />
qualcuno mette anche <strong>la</strong> ricotta ma noi - contrariamente a quanto si dice<br />
- no. Sarà <strong>la</strong> mano, le proporzioni dell’impasto, sarà <strong>la</strong> consuetud<strong>in</strong>e, sta<br />
di fatto che l’unico suggerimento che posso dare è di non utilizzare le<br />
patate novelle».<br />
65
CASTELL’ARQUATO<br />
RISTORANTE LA ROCCA DA FRANCO<br />
Indirizzo: Piazza del Municipio - Castell’Arquato<br />
In sa<strong>la</strong>: Franco e Massimo Ghisoni<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Luisa Croci e Mara Ghisoni<br />
Telefono: 0523 805154 - Fax: 0523 806026<br />
www.ristorante<strong>la</strong>rocca.castel<strong>la</strong>rquato.com - <strong>la</strong>rocca@castel<strong>la</strong>rquato.com<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: mercoledì<br />
Periodo di ferie: <strong>in</strong> febbraio e nel<strong>la</strong> seconda metà di luglio<br />
Numero di coperti: 140<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 30<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torte sa<strong>la</strong>te,<br />
pisarei e faso’, tortelli di ricotta e sp<strong>in</strong>aci, tortelli di zucca, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong><br />
brodo, coppa arrosto, c<strong>in</strong>ghiale <strong>in</strong> umido con polenta, petto d’anatra al<br />
Gutturnio, grana padano, robio<strong>la</strong>, sbrisolona, dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong><br />
casa, liquori di noc<strong>in</strong>o e bargnol<strong>in</strong>o.<br />
La piazza monumentale del borgo di Castell’Arquato è un capo<strong>la</strong>voro, è<br />
risaputo. Su questa piazza, un po’ appartato, c’è il ristorante La Rocca.<br />
Lo aprì Franco Ghisoni negli anni Settanta e lo conduce ancora oggi<br />
<strong>in</strong>sieme ai figli Massimo e Mara. I locali, oltre ad essere racchiusi dalle<br />
storiche mura del borgo, sono decisamente piacevoli per gli arredi rustici<br />
e un po’ v<strong>in</strong>tage; <strong>in</strong>oltre, se si riesce, è bene pranzare nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> che dà<br />
sul<strong>la</strong> veranda con una grandiosa veduta del borgo e delle coll<strong>in</strong>e tutt’<strong>in</strong>torno.<br />
Le pietanze che arrivano <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> e i v<strong>in</strong>i che le accompagnano appartengono<br />
al<strong>la</strong> tradizione locale e sono, oltre che buone, anche belle a vedersi<br />
grazie al<strong>la</strong> delicata maestria di chi sta <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a.<br />
Il consiglio di Mara Ghisoni<br />
«La salsa al Gutturnio per guarnire il petto d’anatra si fa con 2 canne di<br />
sedano, una carota e una cipol<strong>la</strong> a pezzetti, <strong>in</strong>oltre un po’ di alloro, bacche<br />
di g<strong>in</strong>epro, pepe nero e mezzo litro di Gutturnio; si fa ridurre sul fuoco<br />
di circa <strong>la</strong> metà, si aggiunge un po’ di sugo di carne e si filtra. La salsa<br />
andrà a ricoprire petti d’anatra che, una volta roso<strong>la</strong>ti <strong>in</strong> padel<strong>la</strong> con un<br />
filo d’olio, saranno rimasti <strong>in</strong> forno per 10 m<strong>in</strong>uti a 180-190°C».<br />
66
CASTELL’ARQUATO<br />
TRATTORIA DEL TURISTA<br />
Indirizzo: Via Cavour, 51 - Vigolo Marchese - Castell’Arquato<br />
In sa<strong>la</strong>: Enrica e Fabio Sidoli<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Maria Gandolfi<br />
Telefono: 0523 896124 - Fax: 0523 896124<br />
www.locandasidoli.it - <strong>in</strong>fo@locandasidoli.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: mercoledì<br />
Periodo di ferie: <strong>in</strong> gennaio<br />
Numero di coperti: 300 all’<strong>in</strong>terno e 70 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torta fritta,<br />
giard<strong>in</strong>iera fatta <strong>in</strong> casa, tortelli, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, chicche<br />
del<strong>la</strong> nonna, tortelli di zucca, arrosti misti, bolliti misti, brasati di manzo<br />
o di as<strong>in</strong>a, lepre o c<strong>in</strong>ghiale con polenta, trippa al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, merluzzo<br />
con cipol<strong>la</strong>, crostata di prugne, sbrisolona.<br />
Forse non tutti sanno che accanto al magnifico borgo di Castell’Arquato<br />
- a una manciata di chilometri - c’è <strong>la</strong> frazione di Vigolo Marchese con <strong>la</strong><br />
sua chiesa edificata dai monaci benedett<strong>in</strong>i <strong>in</strong>torno al Mille; accanto al<strong>la</strong><br />
chiesa c’è un mirabile Battistero, forse risalente VII secolo. Nei paraggi,<br />
tra il verde che ricopre a profusione questa valle, si trova <strong>la</strong> Trattoria del<br />
Turista, solida, familiare, piacevolmente dedita alle tradizioni locali. I<br />
tito<strong>la</strong>ri, Fausto Sidoli e Maria Gandolfi, come <strong>la</strong> figlia Enrica, sono gentili,<br />
affabili ed entusiasti del loro mestiere, che esercitano con passione e<br />
dedizione. Di recente, accanto al<strong>la</strong> trattoria, hanno aperto una locanda:<br />
poche camere arredate che consentono di immergersi comodamente nel<strong>la</strong><br />
piacevolezza del<strong>la</strong> vita locale.<br />
Il consiglio di Maria Gandolfi<br />
«In questa parte del<strong>la</strong> Val d’Arda il ripieno degli anol<strong>in</strong>i è completamente<br />
diverso rispetto al resto del Piacent<strong>in</strong>o: si fa con pane secco grattugiato<br />
scottato nel brodo di terza, uova <strong>in</strong>tere, una parte di Grana Padano<br />
<strong>in</strong>vecchiato e una di quello più giovane; un po’ di noce moscata e sale per<br />
completare l’impasto che va ben amalgamato. Qu<strong>in</strong>di si tira <strong>la</strong> sfoglia e<br />
si fanno gli anol<strong>in</strong>i come di consueto».<br />
67
CASTELL’ARQUATO<br />
TRATTORIA L’ANGIOLINA<br />
Indirizzo: Via Canale, 18 - San Lorenzo - Castell’Arquato<br />
In sa<strong>la</strong>: Maria Enrica Ficarelli<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Silvia Ficarelli<br />
Telefono: 0523 806162<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: martedì sera e mercoledì<br />
Periodo di ferie: <strong>in</strong> agosto<br />
Numero di coperti: 60 all’<strong>in</strong>terno e 30 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 23<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, giard<strong>in</strong>iera<br />
fatta <strong>in</strong> casa, tortelli di erbette, gnocchi di patate, tagliatelle al sugo di<br />
salsiccia, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, st<strong>in</strong>co arrosto con patate al<br />
forno, cost<strong>in</strong>e al forno, tagliata di cavallo, crostate e dolci al cucchiaio<br />
fatti <strong>in</strong> casa.<br />
L’Angiol<strong>in</strong>a ha riaperto quest’anno, al pr<strong>in</strong>cipio di gennaio. Tito<strong>la</strong>ri sono<br />
Maria Enrica e Silvia Ficarelli che hanno <strong>in</strong>trapreso questa attività con<br />
grande passione e devozione. Gli ambienti, ristrutturati di recente, sono<br />
decisamente gradevoli, lum<strong>in</strong>osi e arredati <strong>in</strong> stile rustico con alcuni tocchi<br />
di eleganza; gli spazi sono ben distribuiti e si respira un’aria di cortese<br />
familiarità. Il menu, <strong>in</strong>trigante, è un sapiente dosaggio di pietanze del<strong>la</strong><br />
tradizione locale e di alcune <strong>in</strong>venzioni o rivisitazioni; anche <strong>la</strong> carta dei<br />
v<strong>in</strong>i è ben dosata: una buona predom<strong>in</strong>anza di etichette piacent<strong>in</strong>e comb<strong>in</strong>ata<br />
con una picco<strong>la</strong> selezione di quelle nazionali.<br />
Il consiglio di Silvia Ficarelli<br />
«Si può fare un ottimo sugo, per condire le tagliatelle, con <strong>la</strong> salsiccia<br />
fresca appena fatta: va messa, sbricio<strong>la</strong>ta, <strong>in</strong> un soffritto fatto con olio,<br />
cipol<strong>la</strong> e aglio; quando è dorata si <strong>in</strong>naffia con v<strong>in</strong>o bianco e si aggiunge<br />
una manciata di funghi porc<strong>in</strong>i (secchi e ammol<strong>la</strong>ti <strong>in</strong> precedenza). Ancora<br />
due cucchiai di sugo di pomodoro qu<strong>in</strong>di si tira <strong>la</strong> cottura (lenta, per un<br />
paio d’ore) con un po’ di brodo ed è pronto».<br />
68
CASTEL SAN GIOVANNI<br />
RISTORANTE BARCA<br />
Indirizzo: Corso Matteotti, 5 – Castel San Giovanni<br />
In sa<strong>la</strong>: Maurizio e Giuseppe Rizzi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Stefano Rizzi e Assunta Testani<br />
Telefono: 0523 842882 o 881412 - Fax: 0523 842882 - www.hotel-rizzi.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì (ma su prenotazione rimane aperto)<br />
Periodo di ferie: variabile<br />
Numero di coperti: 60<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 22<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torte sa<strong>la</strong>te,<br />
pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo di bollito, chicche del<strong>la</strong> nonna, bolliti<br />
misti con salse fatte <strong>in</strong> casa, arrosti misti, grigliate miste, crostate fatte<br />
<strong>in</strong> casa, sbrisolona, buss<strong>la</strong>n.<br />
Il Ristorante Barca è uno storico ristorante che si trova sul<strong>la</strong> via pr<strong>in</strong>cipale<br />
di Castel San Giovanni. Anticamente fu una posta per il cambio dei cavalli;<br />
<strong>in</strong> seguito si trasformò <strong>in</strong> osteria; negli anni Sessanta Piero Rizzi lo acquista<br />
e lo trasforma <strong>in</strong> ristorante. Gli arredi di allora, fatti con quel gusto oggi<br />
tanto imitato, sono rimasti gli stessi; ed è <strong>la</strong> medesima famiglia Rizzi a<br />
gestire il ristorante, oggi meta degli amanti di bolliti misti. Ma i Rizzi non<br />
si limitano al solo ristorante: di recente hanno <strong>in</strong>augurato un Hotel, che<br />
ricalca lo stile delle ville piacent<strong>in</strong>e di una volta, appena fuori dal paese.<br />
Il consiglio di Stefano Rizzi<br />
«Le carni pr<strong>in</strong>cipali per ottenere un buon bollito sono queste: pernice di<br />
manzo, l<strong>in</strong>gua di vitello, test<strong>in</strong>a di vitello e un pezzo di gall<strong>in</strong>a bianca;<br />
devono, ovviamente, avere raggiunto il punto giusto di frol<strong>la</strong>tura. Vanno<br />
messe <strong>in</strong> acqua già bollente e già sa<strong>la</strong>ta con sedano, carote e cipol<strong>la</strong>. Per<br />
valorizzare un buon bollito misto bisogna servirlo con le salse adatte, una<br />
al prezzemolo, una ai peperoni e una alle noci».<br />
69
CASTELVETRO PIACENTINO<br />
OSTERIA DEL PESCATORE<br />
Indirizzo: Via Po, 14 - Castelvetro Piacent<strong>in</strong>o<br />
In sa<strong>la</strong>: Filippo e Alberto<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Nicoletta Persegani e Pame<strong>la</strong><br />
Telefono: 0523 824333 - Fax: 0523 825653<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì<br />
Periodo di ferie: due settimane a luglio<br />
Numero di coperti: 90<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i con sott’oli<br />
del<strong>la</strong> casa, torta fritta, pisarei e faso’, tortelli con <strong>la</strong> coda, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong><br />
brodo, panzerotti al forno, risotto ai funghi porc<strong>in</strong>i, pescegatto e anguil<strong>la</strong><br />
e ambol<strong>in</strong>a fritti, coppa arrosto, stracotto di c<strong>in</strong>ghiale, ciambel<strong>la</strong> con<br />
crema, crostata.<br />
Quando si par<strong>la</strong> di gastronomia tipica piacent<strong>in</strong>a il pensiero corre subito<br />
ai pisarei e faso’ o ai salumi Dop, nel territorio di Castelvetro <strong>in</strong>vece,<br />
come <strong>in</strong> tutti quei comuni piacent<strong>in</strong>i che costeggiano il Po, tipicità fa rima<br />
anche con pesce di fiume. Ambol<strong>in</strong>e, pescegatto e anguil<strong>la</strong> sono all’ord<strong>in</strong>e<br />
del giorno nelle trattorie del posto. Famosa per queste pietanze l’Osteria<br />
del Pescatore, ma non si pensi ad un menu che si limita al pescato di fiume<br />
anzi, nel periodo giusto qui si prepara un’ottima cacciagione, e primi e<br />
salumi sanno decisamente il fatto loro. Aggiungiamo che è un piacere<br />
mangiare <strong>in</strong> un’osteria che si trova nel pieno del<strong>la</strong> campagna <strong>in</strong> riva al<br />
Po, soprattutto se si riesce a stare <strong>in</strong> terrazza.<br />
Il consiglio di Nicoletta Persegani<br />
«Per fare un buon fritto, oltre al<strong>la</strong> materia prima di qualità, bisogna<br />
disporre di una padel<strong>la</strong> ben capiente <strong>in</strong> cui sia stato versato abbondante<br />
olio - è preferibile usare olio di un solo seme, non di semi vari che danno<br />
un sapore amaro al<strong>la</strong> frittura - che deve essere mantenuto a temperatura<br />
costante. Le ambol<strong>in</strong>e, pulite e <strong>la</strong>vate, vanno gettate nell’olio non appena<br />
<strong>in</strong>far<strong>in</strong>ate e estratte quando sono ben dorate».<br />
70
CASTELVETRO PIACENTINO<br />
TRATTORIA SECONDO BARACCHINO<br />
Indirizzo: Via Riviera Po Mezzano Chitantolo, 5 - Castelvetro Piacent<strong>in</strong>o<br />
In sa<strong>la</strong>: Luigi Calc<strong>in</strong>a<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Roberta Sav<strong>in</strong>i<br />
Telefono: 0523 823560<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì e martedì<br />
Periodo di ferie: dal 20 dicembre al 10 gennaio e <strong>la</strong> prima settimana di<br />
settembre<br />
Numero di coperti: 60 all’<strong>in</strong>terno e 150 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />
Carte di credito: solo Bancomat<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: ambol<strong>in</strong>a, pescegatto, anguil<strong>la</strong>, pesce<br />
persico, rane, salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torta fritta, pisarei e faso’ , tortelli<br />
di erbette, costata di cavallo ai ferri, brasato di as<strong>in</strong>a con polenta, lumache<br />
con i funghi, crostate fatte <strong>in</strong> casa, torta paradiso, zabaione, dolci al<br />
cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />
Lungo le rive del Po si trovano da tempo immemorabile i cosiddetti<br />
“baracch<strong>in</strong>i”. Un tempo erano vere e proprie baracche di fortuna; ci si<br />
poteva fermare e mangiare un boccone che, <strong>in</strong> genere, consisteva <strong>in</strong> pesce<br />
appena pescato e cuc<strong>in</strong>ato al momento. La trattoria Secondo Baracch<strong>in</strong>o<br />
nacque così; ovviamente si è evoluta - qui si possono trovare diverse<br />
pietanze del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a oltre al pesce di Po - e si è <strong>in</strong>grandita,<br />
ma ha mantenuto quel suo aspetto un po’ improvvisato, essenziale,<br />
disadorno. E comunque, visto il consueto affol<strong>la</strong>mento, questo aspetto<br />
piace; piace il poter stare <strong>in</strong> riva al Po a sentire il fr<strong>in</strong>ire delle cicale e <strong>la</strong><br />
fragranza del pesce di fiume fresco.<br />
Il consiglio di Luigi Calc<strong>in</strong>a<br />
«In questa zona, a cavallo tra Piacenza e Cremona, è tradizione fare le<br />
lumache <strong>in</strong> umido. Si prepara il c<strong>la</strong>ssico soffritto con carote, cipolle,<br />
sedano, aglio ed altri odori, poi si sfuma con un po’ di v<strong>in</strong>o, si aggiungono<br />
pe<strong>la</strong>ti e brodo; noi mettiamo anche un po’ di funghi porc<strong>in</strong>i. Quando<br />
l’umido è pronto si uniscono le lumache, spurgate e pulite, ma bisogna<br />
essere nel<strong>la</strong> stagione giusta».<br />
71
FARINI<br />
ALBERGO RISTORANTE ITALIA<br />
Indirizzo: Viale Europa, 82/84 - Groppallo - Far<strong>in</strong>i<br />
In sa<strong>la</strong>: Mario e Graziel<strong>la</strong> Zazzera<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Maria Cavanna<br />
Telefono: 0523 916119<br />
www.albergoristoranteitalia.pc.it - <strong>in</strong>fo@albergoristoranteitalia.pc.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: giovedì (solo nel periodo <strong>in</strong>vernale)<br />
Periodo di ferie: non contemp<strong>la</strong>to<br />
Numero di coperti: 70<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />
Carte di credito: non contemp<strong>la</strong>te<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torta di<br />
patate, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, tortelli con <strong>la</strong> coda, tortelli di zucca, pisarei e<br />
faso’, <strong>la</strong>sagne al ragù, nidi di rond<strong>in</strong>e, gnocchi di patate ai funghi, chicche<br />
del<strong>la</strong> nonna, arrosti misti, punta di vitello ripiena, bolliti misti, picco<strong>la</strong><br />
di cavallo con polenta, brasati misti, torte fatte <strong>in</strong> casa.<br />
L’Italia è fatto come i ristoranti-albergo di una volta; alcuni si sono voluti<br />
rimodernare, quelli che hanno mantenuto l’aspetto orig<strong>in</strong>ario oggi sono<br />
i più ricercati, per quell’aria un po’ v<strong>in</strong>tage che tanto piace: all’entrata<br />
il bar, dove fare quattro chiacchiere e bere un “bianch<strong>in</strong>o”, come una<br />
volta; poi c’è una sa<strong>la</strong> più rustica con il suo cam<strong>in</strong>o sempre acceso durante<br />
<strong>la</strong> stagione fredda; un’altra sa<strong>la</strong> improntata al c<strong>la</strong>ssico. Il tito<strong>la</strong>re, Mario<br />
Zazzera, gestisce l’Italia da ben 48 anni; sua moglie, Maria Cavanna,<br />
sovr<strong>in</strong>tende alle cuc<strong>in</strong>e; <strong>la</strong> figlia, Graziel<strong>la</strong>, si occupa dei dolci. Sta di fatto<br />
che ogni pietanza che arriva <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> è rigorosamente piacent<strong>in</strong>a e, ancora<br />
meglio, fatta <strong>in</strong> casa.<br />
Il consiglio di Maria Cavanna<br />
«Per fare <strong>la</strong> torta di patate occorre <strong>la</strong> sfoglia fatta con 200 gr. di far<strong>in</strong>a,<br />
mezz’etto di burro, un pizzico di sale, un cucchia<strong>in</strong>o di zucchero e un po’<br />
di <strong>la</strong>tte. Come ripieno ci vuole un impasto fatto con un soffritto di <strong>la</strong>rdo<br />
e due porri tagliati sottili <strong>in</strong> cui si è schiacciata <strong>la</strong> polpa di un chilo di<br />
patate lessate, 3 manciate di grana grattugiato, basilico e pepe. Si mette<br />
<strong>in</strong> forno per 20 m<strong>in</strong>uti ed è pronta».<br />
72
FARINI<br />
PICCOLO RISTORANTE<br />
Indirizzo: Via Don Sa<strong>la</strong>, 8 - Far<strong>in</strong>i<br />
In sa<strong>la</strong>: Alessandra e Pao<strong>la</strong> Guglieri<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Car<strong>la</strong> Poggioli<br />
Telefono: 0523 910212<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: mercoledì<br />
Periodo di ferie: variabili<br />
Numero di coperti: 40 all’<strong>in</strong>terno e 20 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />
Carte di credito: non contemp<strong>la</strong>te<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, pisarei e<br />
faso’, tortelli con le code, pasta e fagioli, picco<strong>la</strong> di cavallo, brasato di<br />
as<strong>in</strong><strong>in</strong>a, punta di vitello ripiena, torta di mandorle, crostata di prugne,<br />
noc<strong>in</strong>o, bargnol<strong>in</strong>o, vissole.<br />
Un ristorante piccolo, <strong>in</strong>timo, dai colori delicati e con pochi, misurati<br />
dettagli ma che ben caratterizzano l’ambiente; i piatti <strong>in</strong> carta non sono<br />
tanti ma sempre curati e deliziosi. La maggior parte delle ricette, che<br />
vengono eseguite con maestria da Car<strong>la</strong> Poggioli, appartengono al<strong>la</strong><br />
gastronomia tipica del luogo, fatta di <strong>in</strong>gredienti semplici, di prodotti di<br />
stagione ed estremamente gustosa. I clienti che scoprono il Piccolo Ristorante<br />
ritornano, fedeli, <strong>in</strong> ogni stagione, sicuri di essere accolti con <strong>la</strong> consueta<br />
gentilezza da Alessandra Guglieri.<br />
Il consiglio di Car<strong>la</strong> Poggioli<br />
«Molto richiesta è <strong>la</strong> pasta e fagioli che preparo facendo un soffritto con<br />
un cucchiaio d’olio, un porro, una cipol<strong>la</strong>, quattro patate, una manciata<br />
di fagioli (freschi o essiccati e fatti r<strong>in</strong>venire <strong>in</strong> acqua), un cucchiaio di<br />
far<strong>in</strong>a, una foglia di alloro, sale e pepe. Si fa roso<strong>la</strong>re, si aggiunge acqua<br />
e si <strong>la</strong>scia a bollire per circa due ore; <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e si getta <strong>la</strong> pasta, tagliol<strong>in</strong>i<br />
spezzati fatti <strong>in</strong> casa, si mesco<strong>la</strong> ed è pronta».<br />
73
FARINI<br />
RISTORANTE CENTRALE SALINI<br />
Indirizzo: Viale Europa, 46 - Groppallo - Far<strong>in</strong>i<br />
In sa<strong>la</strong>: Renzo Sal<strong>in</strong>i<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Anna Maria e Domenico Sal<strong>in</strong>i<br />
Telefono: 0523 916104 - Fax: 0523 916441<br />
www.fratellisal<strong>in</strong>i.it - <strong>in</strong>fo@fratellisal<strong>in</strong>i.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: mercoledì<br />
Periodo di ferie: variabile<br />
Numero di coperti: 150<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: gras pist, mario<strong>la</strong> e salumi tipici<br />
piacent<strong>in</strong>i di produzione propria, tortelli di ricotta e sp<strong>in</strong>aci, tortelli di<br />
zucca, chicche del<strong>la</strong> nonna, ravioli <strong>in</strong> brodo, tagliatelle con i funghi (<strong>in</strong><br />
stagione), bolliti misti di maiale, arrosti misti, crostate di frutta e dolci<br />
al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />
Un salumificio, un ristorante, un albergo, tutti condotti dal<strong>la</strong> stessa<br />
famiglia Sal<strong>in</strong>i, già da tempo un’istituzione del luogo. Il Centrale Sal<strong>in</strong>i<br />
già nell’Ottocento era una locanda-negozio dove si poteva fare acquisti,<br />
prendere un pasto o una camera; i tito<strong>la</strong>ri presero confidenza con l’arte<br />
norc<strong>in</strong>a e <strong>la</strong> trasmisero ai propri discendenti che tutt’ora <strong>la</strong> praticano,<br />
con risultati eccellenti. Merito dei fratelli Renzo, Vittorio e Domenico che<br />
si suddividono i compiti; Domenico, pressoché <strong>in</strong>stancabile, con <strong>la</strong> moglie<br />
Anna Maria e i figli, conduce albergo e ristorante facendo attenzione a<br />
mantenere ben salde le tradizioni locali.<br />
Il consiglio di Anna Maria Sal<strong>in</strong>i<br />
«Con <strong>la</strong> stessa sfoglia che si usa per fare i tortelli di ricotta e sp<strong>in</strong>aci si<br />
possono preparare delle varianti: una che prevede un ripieno di radicchio<br />
rosso e ricotta, condita con un sugo a base di cotech<strong>in</strong>o; l’altra ha una<br />
farcitura a base di patate e viene <strong>in</strong>saporita da un sugo fatto con pasta di<br />
sa<strong>la</strong>me e pomodoro».<br />
74
FERRIERE<br />
ALBERGO RISTORANTE LE QUERCE DI ROCCA<br />
Indirizzo: Località Rocca La Parrocchia - Ferriere<br />
In sa<strong>la</strong>: famiglia Fumi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: famiglia Fumi<br />
Telefono: 0523 922425 - Fax: 0523 922425<br />
http://lequercedirocca.3000.it - lequercedirocca@hotmail.com<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì ma non chiude nel<strong>la</strong> stagione estiva<br />
Periodo di ferie: dal 15 gennaio a Pasqua<br />
Numero di coperti: 160 all’<strong>in</strong>terno e 40 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: Cartasì, Maestro, Mastercard, Visa e Bancomat<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici e tradizionali piacent<strong>in</strong>i,<br />
burtle<strong>in</strong>a, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, bomba di riso (solo su<br />
prenotazione), lumache al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, picco<strong>la</strong> di cavallo, bolliti misti,<br />
coppa di maiale al forno, polenta con i ciccioli (su prenotazione), crostate<br />
fatte <strong>in</strong> casa, liquori di noc<strong>in</strong>o, bargnol<strong>in</strong>o e <strong>la</strong>ur<strong>in</strong>o.<br />
Le Querce di Rocca si trova a quasi 900 metri d’altitud<strong>in</strong>e; tutt’<strong>in</strong>torno<br />
boschi di querce e faggi; nelle vic<strong>in</strong>anze i <strong>la</strong>ghetti g<strong>la</strong>ciali e pascoli a perdita<br />
d’occhio. Se è un luogo ideale per fare passeggiate e stare all’aria aperta,<br />
bisogna dire che è l’ideale anche per concedersi un <strong>la</strong>uto pranzo. Il locale<br />
è accogliente, rustico, ristrutturato di recente, e trasmette una piacevole<br />
sensazione di familiarità, di calore. In tavo<strong>la</strong> arrivano manicaretti che<br />
rispecchiano fedelmente le tipicità locali, come da “comandamento”<br />
quotidiano dei tito<strong>la</strong>ri. Ma il successo di questo ristorante è dovuto anche<br />
ai magnifici pranzi a tema che organizza periodicamente: <strong>la</strong> serata dei<br />
funghi, quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> selvagg<strong>in</strong>a e via dicendo.<br />
Il consiglio del<strong>la</strong> famiglia Fumi<br />
«Qui un tempo era diffuso l’utilizzo di far<strong>in</strong>a di castagne. Noi seguiamo<br />
questa tradizione e prepariamo le tagliatelle con una parte di far<strong>in</strong>a di<br />
castagne, altrettanta di far<strong>in</strong>a 00, uova e un po’ d’acqua. L’impasto va<br />
<strong>in</strong>far<strong>in</strong>ato bene prima di tirare <strong>la</strong> sfoglia. Le tagliatelle che si ottengono<br />
vanno buttate <strong>in</strong> abbondante acqua e, quando sono al dente, si sco<strong>la</strong>no<br />
e si versano <strong>in</strong> una teglia con burro e prosciutto a dad<strong>in</strong>i e si tira <strong>la</strong> cottura;<br />
se piace, anche un po’ di panna leggera».<br />
75
FIORENZUOLA D’ARDA<br />
ANTICA TRATTORIA SAN PROTASO<br />
Indirizzo: Via Chiesa, 47 - San Protaso - Fiorenzuo<strong>la</strong> d’Arda<br />
In sa<strong>la</strong>: Stefano Boccal<strong>in</strong>i e <strong>la</strong> figlia C<strong>la</strong>ra<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Gabriel<strong>la</strong> Zannotti<br />
Telefono: 0523 944053 - Fax: 0523 944053<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì, martedì e domenica sera<br />
Periodo di ferie: variabile<br />
Numero di coperti: 50 all’<strong>in</strong>terno e 30 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali tranne D<strong>in</strong>ers<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici e tradizionali piacent<strong>in</strong>i,<br />
chisol<strong>in</strong>i (solo <strong>la</strong> sera), tortelli con <strong>la</strong> coda, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo,<br />
chicche del<strong>la</strong> nonna, tagliatelle con funghi porc<strong>in</strong>i, bolliti misti con salse,<br />
coppa di maiale arrosto, punta di vitello ripiena, petto d’oca all’aceto,<br />
sbrisolona, crostate e dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />
Il tito<strong>la</strong>re, Stefano Boccal<strong>in</strong>i ristoratore da quarant’anni, ha <strong>la</strong> battuta<br />
sempre pronta che si accompagna ad una grande sapienza <strong>in</strong> fatto di cibi,<br />
di v<strong>in</strong>i e di tradizioni e detti di Fiorenzuo<strong>la</strong>. Nel suo locale, arredato con<br />
<strong>la</strong> semplicità che una trattoria richiede, gli ospiti vengono cocco<strong>la</strong>ti.<br />
Appena seduti, arrivano <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> <strong>in</strong>voglianti crost<strong>in</strong>i con erbette che si<br />
sgranocchiano mentre si ascoltano le pietanze del giorno descritte con<br />
dovizia di partico<strong>la</strong>ri; pietanze che sua moglie, Gabriel<strong>la</strong>, <strong>in</strong>terpreta <strong>in</strong><br />
cuc<strong>in</strong>a. Gli <strong>in</strong>gredienti del locale piacciono, e i clienti - abitanti dei d<strong>in</strong>torni<br />
o uom<strong>in</strong>i d’affari <strong>in</strong> visita alle aziende del posto - ritornano fedelmente.<br />
Il consiglio di Stefano Boccal<strong>in</strong>i<br />
«Dalle nostre parti una volta, per fare un pasto veloce, si usava prendere<br />
una scartassa mista. Un term<strong>in</strong>e che <strong>in</strong>dica il pezzo di carta su cui si<br />
appoggiavano i salumi a fette. Abbiamo ripreso questa usanza e per servire<br />
salumi e chisol<strong>in</strong>i prepariamo il coperto con un foglio di cartapaglia su<br />
cui è appoggiata una vel<strong>in</strong>a sottile (che non assorbe il grasso dei salumi).<br />
Si può fare anche a casa, quando non si ha voglia di <strong>la</strong>vare i piatti».<br />
76
OSTERIA DELL’OLZA<br />
Indirizzo: Località Olza, 420 - Fiorenzuo<strong>la</strong> d’Arda<br />
In sa<strong>la</strong>: Pippo<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Giulia<br />
Telefono: 333 8737227 - www.osteriadellolza.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì<br />
Periodo di ferie: a metà gennaio<br />
Numero di coperti: 50<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: Visa e Bancomat<br />
FIORENZUOLA D’ARDA<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli,<br />
pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, chicche del<strong>la</strong> nonna, arrosti misti, bolliti<br />
misti, tasca di vitello ripiena, sa<strong>la</strong>me cotto, crostate, <strong>la</strong>tte <strong>in</strong> piedi,<br />
croccante, buss<strong>la</strong>n, liquori di noc<strong>in</strong>o, bargnol<strong>in</strong>o, basilico, <strong>la</strong>ur<strong>in</strong>o, erba<br />
Luigia, visciole, strappa<strong>la</strong>crime.<br />
Prendi un caseggiato rurale tipico del<strong>la</strong> bassa Val d’Arda, lo ristrutturi,<br />
lo risistemi ma badando bene ad utilizzare solo i materiali di una volta,<br />
come le tavelle <strong>in</strong> legno o le pitture a calce, accanto ci metti il campo da<br />
bocce, sotto il portico il calciobalil<strong>la</strong>; come arredi metti i mobili rurali<br />
fatti <strong>in</strong> loco nel secolo scorso e aggiungi una scorta di carte piacent<strong>in</strong>e;<br />
ovvio che <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a prepari solo piatti tipici locali e tieni solo v<strong>in</strong>i dei Colli<br />
Piacent<strong>in</strong>i. Questo sono riusciti a fare Pippo e sua moglie Giulia, <strong>in</strong> meno<br />
di un anno, così <strong>la</strong> loro è diventata <strong>la</strong> prima “Osteria Comunale” d’Italia.<br />
Offerta, servizio e struttura tipiche locali raccolgono grandi consensi.<br />
Il consiglio di Pippo<br />
«La nostra ciambel<strong>la</strong>, il buss<strong>la</strong>n, che una volta si mangiava a merenda,<br />
“pucciata” nel v<strong>in</strong>o bianco si fa con mezzo chilo di far<strong>in</strong>a, quattro uova<br />
e poi burro, zucchero, sale, lievito e <strong>la</strong>tte. Quando sono stati ben impastati<br />
tutti gli <strong>in</strong>gredienti si <strong>in</strong>forna <strong>in</strong> uno stampo per ciambelle per mezz’ora<br />
(con il forno a 170°C) qu<strong>in</strong>di si leva dal forno e si <strong>la</strong>scia all’aria aperta a<br />
raffreddare».<br />
77
RISTORANTE MATHIS<br />
Indirizzo: Viale Matteotti, 68 - Fiorenzuo<strong>la</strong> d’Arda<br />
In sa<strong>la</strong>: Matteo Magni<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Davide Rizzi<br />
Telefono: 0523 982850 - Fax: 0523 981098<br />
www.mathis.it - <strong>in</strong>fo@mathis.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: domenica sera e lunedì<br />
Periodo di ferie: tre settimane ad agosto<br />
Numero di coperti: 70<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
FIORENZUOLA D’ARDA<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli di<br />
erbette, pisarei e faso’, lumache al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a (solo <strong>in</strong> stagione), picco<strong>la</strong><br />
di cavallo, tartara di cavallo crudo, coppa al forno, rognonc<strong>in</strong>o con<br />
polenta, grana padano, sbrisolona, crostate fatte <strong>in</strong> casa.<br />
Con generazioni di albergatori alle spalle e con un padre che organizza<br />
periodicamente note gare di auto d’epoca, Davide Rizzi crea dal nul<strong>la</strong> <strong>la</strong><br />
propria Osteria e <strong>la</strong> dedica al<strong>la</strong> Mathis, auto di cui conserva un esemp<strong>la</strong>re.<br />
Un’osteria so<strong>la</strong>re e lum<strong>in</strong>osa, con i tavoli - ben distanziati - <strong>in</strong> legno<br />
massiccio, le sedie <strong>in</strong> legno e paglia, le tovaglie a quadri bianchi e rossi e<br />
con forti richiami alle suppellettili popo<strong>la</strong>ri. In un ambiente siffatto Davide,<br />
con il socio Matteo Magni, non poteva che proporre al<strong>la</strong> propria cliente<strong>la</strong><br />
i grandi salumi e i piatti del<strong>la</strong> tradizione locale, <strong>in</strong> armonia con il trascorrere<br />
delle stagioni. E <strong>la</strong> cant<strong>in</strong>a non è certo da meno: c’è un’ampia scelta dei<br />
v<strong>in</strong>i locali e altrettanto ampia tra le migliori etichette nazionali.<br />
Il consiglio di Davide Rizzi<br />
«Il rognone di vitello, una volta pulito (<strong>la</strong>vato e ben spel<strong>la</strong>to), va <strong>la</strong>sciato<br />
<strong>in</strong> ammollo nel brandy. A parte si prepara un trito di prezzemolo e aglio,<br />
qu<strong>in</strong>di si riprende il rognone e lo si taglia a piccoli tocchetti; si spadel<strong>la</strong><br />
il tutto e lo si spruzza con un po’ di v<strong>in</strong>o bianco. Quando il v<strong>in</strong>o è sfumato<br />
si aggiusta di sale e di pepe e si serve con qualche fett<strong>in</strong>a di polenta».<br />
78
LOCANDA DEL FALCO<br />
Indirizzo: Castello di Rivalta a Trebbia - Gazzo<strong>la</strong><br />
In sa<strong>la</strong>: Marco Piazza<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Sabr<strong>in</strong>a Piazza<br />
Telefono: 0523 978101 - Fax: 0523 978331<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: martedì<br />
GAZZOLA<br />
Periodo di ferie: dal 22 dicembre al 7 gennaio e i dieci giorni centrali del<br />
mese di agosto<br />
Numero di coperti: 80 e 60 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 40<br />
Carte di credito: circuito Visa, American Express e Bancomat<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, verdure<br />
sott’olio fatte <strong>in</strong> casa, pisarei e faso’, tortelli con le code, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo,<br />
gnocchi, spaghetti estivi, arrosti misti di vitello e agnello, bolliti misti (al<br />
giovedì a pranzo), tasca ripiena, oca al forno con le mele, storione, crostate<br />
e dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />
Un locale storico che si trova <strong>in</strong> un castello da fiaba. La Locanda del Falco<br />
è <strong>in</strong>fatti già attestata nei documenti a partire dal Quattrocento: allora vi<br />
si potevano fermare i viandanti per prendere un pasto caldo, per riposare<br />
durante il viaggio. Passano i secoli e <strong>la</strong> Locanda diventa una meta di<br />
viaggi, grazie al<strong>la</strong> famiglia Piazza che <strong>la</strong> gestisce dagli anni Settanta del<br />
Novecento. Diventa meta per i buongustai, i gourmet, per gli amanti del<br />
bello e del buono che arrivano dalle vic<strong>in</strong>e città; e qui si <strong>in</strong>cantano a<br />
guardare <strong>la</strong> bottega colorata dei colori dei prodotti di stagione - i banconi<br />
d’epoca ricoperti di verdura e grondanti di salumi - o <strong>la</strong> cant<strong>in</strong>a, ricca<br />
delle migliori produzioni vitiv<strong>in</strong>icole locali e nazionali.<br />
Il consiglio di Marco Piazza<br />
«Bisogna fare un ottimo brodo ristretto di verdure (oltre alle solite verdure<br />
di stagione anche odori come alloro, timo, g<strong>in</strong>epro) e farvi cuocere lo<br />
storione; va poi <strong>la</strong>sciato raffreddare lentamente. Una volta freddo va<br />
servito con una salsa, fatta al momento, che contiene: olio extraverg<strong>in</strong>e<br />
di oliva, capperi sotto sale appena sciacquati, limone, un po’ di prezzemolo<br />
e un po’ d’aglio.».<br />
79
PODESTERIA VECCHIA<br />
Indirizzo: Via Roma, 10 - Gazzo<strong>la</strong><br />
In sa<strong>la</strong>: Maria Teresa Marchesi Derata e Mercedes Reyes Agusti<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Giovanni Cassano<br />
Telefono: 0523 975526 - Fax: 0523 975526<br />
www.podesteria.it - mail@podesteria.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: sempre aperto<br />
Periodo di ferie: sempre aperto<br />
GAZZOLA<br />
Numero di coperti: 240 all’<strong>in</strong>terno e 300 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 28<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali tranne American Express e D<strong>in</strong>ers<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: ga<strong>la</strong>nt<strong>in</strong>a di pollo, salumi tipici<br />
piacent<strong>in</strong>i, tortelli di ricotta, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, p<strong>in</strong> al sugo<br />
di funghi, stracotto di manzo, trippa al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, picco<strong>la</strong> di cavallo,<br />
bolliti misti (su ord<strong>in</strong>azione), bomba di riso (su ord<strong>in</strong>azione), torte di<br />
frutta e di mandorle fatte <strong>in</strong> casa, dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />
Chi avesse nostalgia delle vecchie case di campagna di una volta, può<br />
approdare al<strong>la</strong> Podesteria Vecchia: i colori, i fiori di campo sulle tavole,<br />
i vecchi attrezzi contad<strong>in</strong>i, il sasso a vista e i cam<strong>in</strong>i danno un senso di<br />
calore al<strong>la</strong> vecchia struttura colonica ristrutturata, ovviamente, con cure<br />
e attenzioni; le tavole apparecchiate nei freschi giard<strong>in</strong>i sono altrettanto<br />
curate, fiorite e colorate. Sulle tavole arrivano piatti di rigorosa tradizione<br />
locale, anche l’ormai raro merluzzo, lo storione, i gamberi di fiume, un<br />
tempo tanto presenti nel<strong>la</strong> cultura padana; ma si può trovare anche<br />
qualche pietanza extra-piacent<strong>in</strong>a.<br />
Il consiglio di Maria Teresa Marchesi Derata<br />
«La ga<strong>la</strong>nt<strong>in</strong>a di pollo è un piatto che si faceva un tempo a Piacenza nelle<br />
case dei “signori”. Il pollo, disossato, disteso e privato del<strong>la</strong> pelle viene<br />
cosparso di cubetti di prosciutto crudo, vitello, maiale, pistacchi, sale e<br />
pepe. Arroto<strong>la</strong>to e cucito nel<strong>la</strong> sua pelle, viene bollito <strong>in</strong> brodo di verdure,<br />
e poi <strong>la</strong>sciato sotto un peso a raffreddare. Va servito a fette con ge<strong>la</strong>t<strong>in</strong>a<br />
e verdure».<br />
80
HOSTARIA CARATTA<br />
Indirizzo: Località Caratta, 38 - Gossolengo<br />
In sa<strong>la</strong>: Giancarlo Rossi e Fausta Rancati<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Filippo Rancati e Giancarlo Rossi<br />
Telefono: 0523 778100 - Fax: 0523 778100 - hostariacaratta@libero.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: il mercoledì e <strong>la</strong> sera del martedì<br />
Periodo di ferie: tra <strong>la</strong> f<strong>in</strong>e di febbraio e l’<strong>in</strong>izio di marzo<br />
Numero di coperti: 130 all’<strong>in</strong>terno e 60 sotto il portico<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 30<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
GOSSOLENGO<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torteli di<br />
erbette, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, coppa arrosto, picco<strong>la</strong> di cavallo,<br />
stracotto di as<strong>in</strong><strong>in</strong>a con polenta, lepre sfi<strong>la</strong>cciata al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a con purea<br />
di mele, torta di mandorle soffice, crostate fatte <strong>in</strong> casa, dolci al cucchiaio<br />
fatti <strong>in</strong> casa.<br />
L’Hostaria Caratta è stata ricavata da un casale dei primi del Novecento;<br />
l’ambiente, è quello tipico delle case di campagna, con una collezione di<br />
pentole, tegami e pignatte appese alle pareti. Quel<strong>la</strong> che un tempo era <strong>la</strong><br />
stal<strong>la</strong> è ora una delle sale del ristorante; l’altra è stata ricavata dal portico,<br />
chiuso con ampie vetrate, che dà sul rigoglioso giard<strong>in</strong>o; ma c’è anche un<br />
porticato esterno per chi vuole godersi <strong>la</strong> frescura delle sere estive. La<br />
cuc<strong>in</strong>a, che concede ampio spazio ai piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a,<br />
sconf<strong>in</strong>a verso specialità, personalizzate e re<strong>in</strong>ventate, di altri territori.<br />
Nel menu sono sempre presenti piatti per vegetariani e <strong>la</strong> carta dei v<strong>in</strong>i<br />
contiene una buona selezione di v<strong>in</strong>i locali e nazionali.<br />
Il consiglio di Filippo Rancati e Giancarlo Rossi<br />
«Un piatto vegetariano può essere fatto svuotando una patata di media<br />
grandezza, ricavando un coperchio nel<strong>la</strong> parte superiore. In una padel<strong>la</strong><br />
si fanno saltare, con poco burro, carote, scalogno, sedano e champignons<br />
tagliati a dad<strong>in</strong>i; si aggiunge un po’ di patè di tartufo, sale e pepe. La<br />
patata, riempita e chiusa, si avvolge <strong>in</strong> allum<strong>in</strong>io e si <strong>in</strong>forna per 20 m<strong>in</strong>uti.<br />
Una salsa di panna, ristretta con una noce di burro, e un trito f<strong>in</strong>e di erba<br />
cipoll<strong>in</strong>a <strong>la</strong> completano».<br />
81
OSTERIA VECCHIA PERGOLA<br />
Indirizzo: Piazza Roma, 1 - Gossolengo<br />
In sa<strong>la</strong>: Pao<strong>la</strong> Artusi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Gabriele Fava<br />
Telefono: 0523 778123 - Fax: 0523 778123<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: il lunedì e il martedì<br />
Periodo di ferie: dal 15 luglio al 15 agosto e, a volte, una settimana dopo<br />
il periodo natalizio<br />
Numero di coperti: 80 all’<strong>in</strong>terno e 40 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 27<br />
Carte di credito: circuito Visa<br />
GOSSOLENGO<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici e tradizionali piacent<strong>in</strong>i,<br />
torta fritta, pisarei e faso’, pasta e fagioli, pappardelle ai funghi porc<strong>in</strong>i,<br />
pappardelle al sugo di cacciagione, stracotto di as<strong>in</strong>el<strong>la</strong>, picco<strong>la</strong> di cavallo,<br />
scaglie di grana padano, torte e dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />
La formu<strong>la</strong> utilizzata dal<strong>la</strong> storica Osteria Vecchia Pergo<strong>la</strong> è diventata<br />
d’esempio per tanti locali: veloci tovagliette <strong>in</strong> carta, ottimi salumi e torta<br />
fritta; un rito divenuto ormai irr<strong>in</strong>unciabile per chi vi si reca. E, dopo<br />
l’antipasto, c’è un’ampia scelta di pietanze golose e succulente che mesco<strong>la</strong>no<br />
<strong>la</strong> tipicità piacent<strong>in</strong>a con quel<strong>la</strong> parmense; i tito<strong>la</strong>ri <strong>in</strong>fatti, Pao<strong>la</strong> Artusi<br />
e Gabriele Fava, sono orig<strong>in</strong>ari di Parma. Il locale, che esiste da ben più<br />
di un secolo, è piacevole: rustico con i suoi tavoloni <strong>in</strong> legno e al contempo<br />
delizioso per i partico<strong>la</strong>ri adatti, ben curati, come il pergo<strong>la</strong>to sotto cui<br />
si può cenare d’estate.<br />
Il consiglio di Pao<strong>la</strong> Artusi<br />
«Con un semplicissimo impasto di far<strong>in</strong>a, lievito acqua e sale si può<br />
preparare un’ottima torta fritta da accompagnare a salumi e formaggi.<br />
L’impasto ottenuto va <strong>la</strong>sciato circa mezz’ora a lievitare, poi si tira <strong>la</strong><br />
sfoglia con il mattarello, si taglia a quadri o rettangoli, che vengono <strong>la</strong>sciati<br />
ancora un po’ a lievitare. Inf<strong>in</strong>e si friggono <strong>in</strong> abbondante strutto e si<br />
<strong>la</strong>sciano ad asciugare su carta porosa».<br />
82
RISTORANTE TORRETTA<br />
Indirizzo: Chiavenna Rocchetta - Lugagnano Val d’Arda<br />
In sa<strong>la</strong>: Ivo Ghizzoni con <strong>la</strong> cognata Sandra<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Michele Ghizzoni con <strong>la</strong> cognata Mara<br />
Telefono: 0523 891328 - Fax: 0523 891328<br />
www.ristorantetorretta.it<br />
LUGAGNANO VAL D’ARDA<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: martedì sera e mercoledì<br />
Periodo di ferie: a f<strong>in</strong>e settembre e a f<strong>in</strong>e gennaio<br />
Numero di coperti: 100 all’<strong>in</strong>terno e 40 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 22<br />
Carte di credito: Bank Americard, Mastercard, Visa e Bancomat<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, frittata con<br />
le erbette, giard<strong>in</strong>iera fatta <strong>in</strong> casa, tortelli con <strong>la</strong> coda, pisarei e faso’<br />
basotti, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, nidi di rond<strong>in</strong>e, crespelle, coppa al forno, anatra<br />
arrosto, trippa al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, bolliti misti, selvagg<strong>in</strong>a (solo <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno),<br />
grana padano, crostate fatte <strong>in</strong> casa, buss<strong>la</strong>n, sbrisolona.<br />
La storica osteria di Chiavenna Rocchetta venne rilevata nel 1982 dal<strong>la</strong><br />
famiglia Ghizzoni. Da allora, tutto ciò che arriva <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> è stato prodotto<br />
a mano dai Ghizzoni: i v<strong>in</strong>i, Monterosso e Gutturnio, vengono prodotti<br />
nelle vigne di famiglia; i salumi vengono <strong>in</strong>saccati e fatti stagionare nelle<br />
loro cant<strong>in</strong>e; le paste, i primi, i dolci sono stati fatti rigorosamente a mano.<br />
E così, nel corso degli anni, il locale è diventato decisamente noto, sia per<br />
<strong>la</strong> genu<strong>in</strong>ità dei piatti proposti, sia per <strong>la</strong> piacevolezza del luogo, sia per<br />
<strong>la</strong> piacevole semplicità dell’ambiente. Bisogna anche ricordare che, <strong>in</strong><br />
stagione di funghi, arrivano <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> porc<strong>in</strong>i a volontà.<br />
Il consiglio di Michele Ghizzoni<br />
«Il ripieno dei più c<strong>la</strong>ssici tortelli piacent<strong>in</strong>i è fatto con una parte di ricotta,<br />
una parte di Grana Padano, un uovo, sp<strong>in</strong>aci lessati e tritati grosso<strong>la</strong>namente<br />
col coltello, e poi sale, pepe e noce moscata. La pasta che racchiude<br />
i tortelli è quel<strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssica fatta con far<strong>in</strong>a, uova, acqua e sale. Noi li<br />
serviamo conditi con solo burro fuso: ogni sugo o <strong>in</strong>t<strong>in</strong>golo nasconde <strong>la</strong><br />
fragranza del delicato ripieno».<br />
83
LUGAGNANO VAL D’ARDA<br />
ANTICA TRATTORIA DA DORINO<br />
Indirizzo: Via Costa di Rustigazzo - Lugagnano Val d’Arda<br />
In sa<strong>la</strong>: Fausto Guarnieri<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Mariel<strong>la</strong> Segal<strong>in</strong>i<br />
Telefono: 0523 807119 - Fax: 0523 807119 - www.trattoriadador<strong>in</strong>o.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì<br />
Periodo di ferie: 15 giorni a f<strong>in</strong>e febbraio e tre settimane a settembre<br />
Numero di coperti: 60 all’<strong>in</strong>terno e 60 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 22<br />
Carte di credito: Visa, Cartasì, Mastercard e Bancomat<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, gras pist,<br />
burtle<strong>in</strong>a, tortelli di erbette, pisarei e faso’, ravioli <strong>in</strong> brodo, nidi di<br />
rond<strong>in</strong>e, tagliatelle ai funghi, coppa arrosto, lombo al Gutturnio, vitello<br />
arrosto, anatra e faraona arrosto, crostata di sus<strong>in</strong>e e amaretti, sbrisolona.<br />
Storica trattoria - risale <strong>in</strong>fatti al primo dopoguerra - il cui tito<strong>la</strong>re, Fausto<br />
Guarnieri, rappresenta <strong>la</strong> terza generazione di una famiglia di osti. Un<br />
locale semplice ma delizioso, <strong>in</strong>gentilito da qualche fiore fresco di campo,<br />
con ampie vetrate che permettono di spaziare lo sguardo sul paesaggio; i<br />
profumi e gli aromi che arrivano dalle cuc<strong>in</strong>e sono quelli delle pietanze<br />
tradizionali. La tradizione viene tenacemente perseguita <strong>in</strong> questo locale<br />
che propone salumi artigianali perfettamente stagionati e, nel<strong>la</strong> stagione<br />
giusta, anche <strong>la</strong> leggendaria maia<strong>la</strong>ta. Da Dor<strong>in</strong>o si trova a pochi m<strong>in</strong>uti<br />
dalle rov<strong>in</strong>e di Veleia Romana.<br />
Il consiglio di Fausto Guarnieri<br />
«Nel periodo <strong>in</strong>vernale non manca il gras pist. Si tratta di <strong>la</strong>rdo pestato<br />
<strong>in</strong> un mortaio con l’aggiunta di aglio e prezzemolo (per 1 kg di <strong>la</strong>rdo ci<br />
vogliono 3 o 4 spicchi d’aglio e un mazzetto di prezzemolo); va pestato a<br />
lungo così da risultare morbido come burro. Si può spalmare su un crost<strong>in</strong>o<br />
come antipasto o usare come base per un gustoso soffritto».<br />
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MONTICELLI D’ONGINA<br />
ANTICA TRATTORIA DA CATTIVELLI<br />
Indirizzo: Via Chiesa, 2 - Località Iso<strong>la</strong> Seraf<strong>in</strong>i - Monticelli d’Ong<strong>in</strong>a<br />
In sa<strong>la</strong>: Luca Castel<strong>la</strong>ni<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Manue<strong>la</strong> Cattivelli<br />
Telefono: 0523 829418 - Fax: 0523 815407 - www.trattoriacattivelli.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: martedì sera e mercoledì<br />
Periodo di ferie: <strong>in</strong> luglio<br />
Numero di coperti: 200 all’<strong>in</strong>terno e 20 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 30<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, <strong>in</strong>sa<strong>la</strong>ta<br />
d’anguil<strong>la</strong> affumicata, ambo<strong>la</strong> mar<strong>in</strong>ata, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo,<br />
tortelli di ricotta, tortelli di zucca, tagliatelle con l’anguil<strong>la</strong>, frittura di<br />
pesce d’acqua dolce, stracotto d’as<strong>in</strong>a con polenta, lumache al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a,<br />
faraona ripiena, <strong>la</strong>tte <strong>in</strong> piedi, sbrisolona, crostate fatte <strong>in</strong> casa, liquori<br />
di noc<strong>in</strong>o, bargnol<strong>in</strong>o e limon<strong>in</strong>a.<br />
Valent<strong>in</strong>o Cattivelli e <strong>la</strong> moglie aprirono <strong>la</strong> trattoria nell’immediato<br />
dopoguerra; da allora il locale è meta costante per i ghiottoni che amano<br />
<strong>la</strong> gastronomia piacent<strong>in</strong>a. Gastronomia che qui, sulle rive del Po, si<br />
al<strong>la</strong>rga a comprendere i prodotti che il fiume offre: ambol<strong>in</strong>e, pescegatto<br />
e anguil<strong>la</strong> <strong>in</strong> primis; soprattutto <strong>in</strong> frittura ma anche, e questo è un piatto<br />
per <strong>in</strong>tenditori, <strong>la</strong> rara anguil<strong>la</strong> affumicata, che si ottiene grazie ad un<br />
lungo e difficile procedimento. Gli ambienti del<strong>la</strong> trattoria, ristrutturati<br />
di recente, sono molto piacevoli: sui muri si vedono affreschi con scene<br />
di pesca sul Po, le sale sono lum<strong>in</strong>ose e i tavoli ben distanti l’uno dall’altro;<br />
il servizio è cortese e solerte.<br />
Il consiglio di Cesira Cattivelli<br />
«Con <strong>la</strong> polpa dell’anguil<strong>la</strong>, una volta pulita e pe<strong>la</strong>ta, si può preparare<br />
un ottimo sugo per le tagliatelle. Si taglia a piccoli tocchett<strong>in</strong>i e si fa dorare<br />
bene <strong>in</strong> una padel<strong>la</strong> con olio e uno spicchio d’aglio; qu<strong>in</strong>di si sfuma con<br />
un po’ di v<strong>in</strong>o bianco e, a seconda del<strong>la</strong> stagione, si aggiunge un trito di<br />
prezzemolo o di sp<strong>in</strong>ac<strong>in</strong>i. Le tagliatelle, una volta cotte e sco<strong>la</strong>te, si fanno<br />
saltare <strong>in</strong> questo sugo».<br />
85
MONTICELLI D’ONGINA<br />
RISTORANTE LE GIARE<br />
Indirizzo: San Pietro <strong>in</strong> Corte Secca, 6 - Monticelli d’Ong<strong>in</strong>a<br />
In sa<strong>la</strong>: Giovanni Bianchi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Graziano Bianchi<br />
Telefono: 0523 820200 - Fax: 0523 820200<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: domenica sera e lunedì tutto il giorno (<strong>in</strong> luglio anche<br />
tutta <strong>la</strong> domenica)<br />
Periodo di ferie: dieci giorni a gennaio e il mese di agosto<br />
Numero di coperti: 40<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 35<br />
Carte di credito: tutte<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: cu<strong>la</strong>tello di Monticelli, pisarei e<br />
faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, spaghetti al torchio con guanciale e cipollotto<br />
fresco, costolette d’agnello con timo e menta, tagliata di manzo alle erbe,<br />
bud<strong>in</strong>o amaro con zabaione.<br />
Nel pieno del<strong>la</strong> rigogliosa campagna vic<strong>in</strong>a al Po si trova il m<strong>in</strong>uscolo<br />
paes<strong>in</strong>o di San Pietro <strong>in</strong> Corte Secca: si r<strong>in</strong>corrono ord<strong>in</strong>atamente poche<br />
case, <strong>la</strong> chiesa, un campo giochi. In questo luogo, un po’ sospeso nel<br />
tempo, il ristorante Le Giare rappresenta <strong>la</strong> meta ideale per chi voglia<br />
rega<strong>la</strong>rsi un <strong>la</strong>uto pranzo <strong>in</strong> un ambiente sobrio e lum<strong>in</strong>oso, dal<strong>la</strong> misurata<br />
eleganza. Le portate che rispecchiano <strong>la</strong> tradizione locale si alternano a<br />
nuovi accostamenti comunque rispettosi dell’alternarsi delle stagioni.<br />
Inoltre, accanto ai piatti tipici piacent<strong>in</strong>i, si può trovare una buona scelta<br />
di piatti a base di pesce fresco.<br />
Il consiglio di Graziano Bianchi<br />
«Dodici tuorli d’uovo, 12 cucchiai da m<strong>in</strong>estra di zucchero semo<strong>la</strong>to e un<br />
bicchiere e mezzo di v<strong>in</strong>o bianco (così è più delicato, altrimenti si può<br />
usare <strong>la</strong> stessa dose di marsa<strong>la</strong>); questi gli <strong>in</strong>gredienti per fare il nostro<br />
zabaione. Una volta sbattute le uova e <strong>in</strong>corporato il v<strong>in</strong>o, si mette il<br />
composto a cuocere a bagnomaria e si mesco<strong>la</strong> con una frusta f<strong>in</strong>o a quando<br />
non diventa una spuma ben soda».<br />
86
MONTICELLI D’ONGINA<br />
TRATTORIA MIRELLA<br />
Indirizzo: San Nazzaro – Monticelli d’Ong<strong>in</strong>a<br />
In sa<strong>la</strong>: Alberto Dal<strong>la</strong>valle<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Riccardo Tosoni<br />
Telefono: 0523 827431 - Fax: 0523 827431<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì<br />
Periodo di ferie: <strong>la</strong> prima qu<strong>in</strong>dic<strong>in</strong>a di settembre<br />
Numero di coperti: 50<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: circuito Visa e Bancomat<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i e torta fritta,<br />
tortelli di ricotta, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, tagliatelle, gnocchi di<br />
patate, bolliti misti, cavallo crudo, picco<strong>la</strong> di cavallo, arrosti misti, anguil<strong>la</strong><br />
<strong>in</strong> umido (solo <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno) e fritta, storione, zabaione, ciambel<strong>la</strong> con<br />
marsa<strong>la</strong> all’uovo, crostate con frutta di stagione.<br />
All’entrata il locale ha proprio l’aspetto del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssica osteria di paese:<br />
chi gioca a carte, chi beve un “bianch<strong>in</strong>o” al bancone chi sfoglia il giornale.<br />
La sa<strong>la</strong> ristorante <strong>in</strong>vece, un po’ appartata, è una vera scoperta per chi<br />
voglia gustarsi anguille <strong>in</strong> umido o il raro storione (attenzione però, si<br />
trova solo a marzo e ottobre); tutto l’anno <strong>in</strong>vece si possono apprezzare<br />
fritture di ambol<strong>in</strong>e appena pescate nel vic<strong>in</strong>o Po. E comunque le pietanze<br />
del locale spaziano attraverso tutte le prelibatezze del<strong>la</strong> tradizione<br />
piacent<strong>in</strong>a. Inoltre il tito<strong>la</strong>re, che rappresenta <strong>la</strong> terza generazione di una<br />
d<strong>in</strong>astia di ristoratori, dispensa volentieri consigli e ricette.<br />
Il consiglio di Alberto Dal<strong>la</strong>valle<br />
«L’anguil<strong>la</strong> <strong>in</strong> umido si può gustare solo <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno. Bisogna preparare il<br />
più c<strong>la</strong>ssico dei soffritti e vi si fa roso<strong>la</strong>re l’anguil<strong>la</strong> (già pulita) da ogni<br />
<strong>la</strong>to; si toglie temporaneamente l’anguil<strong>la</strong> e si fanno roso<strong>la</strong>re nel soffritto<br />
i piselli; si aggiunge brodo che si <strong>la</strong>scerà bollire f<strong>in</strong>o a ché non assumerà<br />
una consistenza cremosa. Si mette nuovamente l’anguil<strong>la</strong>, si aggiunge un<br />
altro po’ di brodo e si term<strong>in</strong>a <strong>la</strong> cottura».<br />
87
NIBBIANO<br />
LOCANDA TRATTORIA CESARINA<br />
Indirizzo: Via Romagnoli, 31 - Trevozzo - Nibbiano<br />
In sa<strong>la</strong>: Cesar<strong>in</strong>a Groppi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Renato Groppi<br />
Telefono: 0523 998301 - Fax: 0523 733070<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: venerdì<br />
Periodo di ferie: dal 26 dicembre all’ultimo lunedì di gennaio<br />
Numero di coperti: 90<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli di<br />
ricotta e sp<strong>in</strong>aci, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, tagliatelle ai funghi<br />
porc<strong>in</strong>i, coppa di maiale al forno, trippa alle verdure, anatra al forno,<br />
polenta e c<strong>in</strong>ghiale, polenta e coniglio, brasato di manzo, buss<strong>la</strong>n, crostate<br />
fatte <strong>in</strong> casa.<br />
Una bel<strong>la</strong> parete bianca <strong>in</strong>corniciata da un trompe l’oeil con motivi di<br />
tralci di vite; da qui si accede al<strong>la</strong> Locanda Trattoria Cesar<strong>in</strong>a che i coniugi<br />
Groppi conducono dal ’61. Da qualche anno è il figlio Renato che si occupa<br />
dell’andamento del locale, ma il dom<strong>in</strong>io delle cuc<strong>in</strong>e è sempre solidamente<br />
<strong>in</strong> mano al<strong>la</strong> mamma Cesar<strong>in</strong>a. Inutile dire che l’accoglienza è familiare,<br />
le pietanze sono deliziose e preparate con il rigore di una volta. Gli<br />
ambienti, semplici e ben curati, danno un’idea di solidità, di affidabilità.<br />
Inoltre piace sapere che, <strong>in</strong> queste stesse sale, i viaggiatori soggiornavano<br />
già secoli fa, <strong>in</strong> transito sul<strong>la</strong> strada che portava a Genova.<br />
Il consiglio di Cesar<strong>in</strong>a Groppi<br />
«La trippa è un po’ noiosa da pulire ma, una volta cuc<strong>in</strong>ata, è proprio<br />
buona. Noi <strong>la</strong> mettiamo tagliata a listarelle, quando è già stata a bollire<br />
per una mezz’ora, <strong>in</strong> un soffritto fatto con sedano, cipol<strong>la</strong>, aglio, alloro<br />
e pomodoro; si aggiunge qu<strong>in</strong>di brodo e fagioli, se secchi messi a bagno<br />
<strong>la</strong> sera prima, e un po’ di v<strong>in</strong>o bianco secco; deve sobbollire per 4 ore.<br />
Quando è pronta si spolvera di formaggio grattugiato».<br />
88
PIANELLO VAL TIDONE<br />
TRATTORIA CHIARONE<br />
Indirizzo: Località Chiaroni – Pianello Val Tidone<br />
In sa<strong>la</strong>: V<strong>in</strong>cenz<strong>in</strong>a Mondonico e col<strong>la</strong>boratori<br />
In cuc<strong>in</strong>a: V<strong>in</strong>cenz<strong>in</strong>a Mondonico e col<strong>la</strong>boratori<br />
Telefono: 0523 998311 - Fax: 0523 998311<br />
www.trattoriachiarone.it - <strong>in</strong>fo@trattoriachiarone.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì<br />
Periodo di ferie: variabile<br />
Numero di coperti: 60 all’<strong>in</strong>terno e 50 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali tranne American Express<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, gnocco fritto,<br />
panzerotti, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, tortelli al burro e salvia, pisarei e faso’,<br />
tagliol<strong>in</strong>i con porc<strong>in</strong>i, spugno<strong>la</strong>ta, bolliti misti, arrosti misti, c<strong>in</strong>ghiale <strong>in</strong><br />
umido, selvagg<strong>in</strong>a con polenta (su prenotazione), buss<strong>la</strong>n, sbrisolona,<br />
crostata di prugne.<br />
La frazione di Chiaroni, appena sopra a Pianello, è una delle deliziose<br />
località che costel<strong>la</strong>no <strong>la</strong> Val Tidone. Qui V<strong>in</strong>cenz<strong>in</strong>a Mondonico conduceva,<br />
f<strong>in</strong>o a qualche anno fa, un’affermata trattoria che improvvisamente rimase<br />
chiusa. I clienti, ormai affezionati, non si sono arresi e hanno <strong>in</strong>sistito<br />
f<strong>in</strong>o a che V<strong>in</strong>cenz<strong>in</strong>a è ritornata, energica come prima. In un altro locale<br />
certo, un vecchio edificio dell’Ottocento proprio di fronte al precedente,<br />
ma f<strong>in</strong>almente si sono riviste le sue ghiotte portate, i suoi piatti succulenti<br />
preparati secondo <strong>la</strong> tradizione del luogo e con i prodotti di stagione.<br />
Il consiglio di V<strong>in</strong>cenz<strong>in</strong>a Mondonico<br />
«Il <strong>la</strong>certo di vitello (una parte del magatello) si fa roso<strong>la</strong>re <strong>in</strong> olio<br />
extraverg<strong>in</strong>e e aglio; aggiungiamo 2 bicchieri di v<strong>in</strong>o bianco e, quando è<br />
evaporato, circa 2 chili di cipolle bianche, bacche di g<strong>in</strong>epro, un trito di<br />
aromi, sale e un po’ di dado. Fuoco lento per un’ora e mezza qu<strong>in</strong>di si<br />
frul<strong>la</strong>no le cipolle con un po’ di peperonc<strong>in</strong>o. Si taglia a fette <strong>la</strong> carne e<br />
si serve con <strong>la</strong> salsa ottenuta».<br />
89
PIOZZANO<br />
TRATTORIA SAN GABRIELE<br />
Indirizzo: Strada San Gabriele, 16 - Piozzano<br />
In sa<strong>la</strong>: Gianmario Achilli<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Antonel<strong>la</strong> e Crist<strong>in</strong>a Civardi con <strong>la</strong> mamma<br />
Telefono: 0523 979233 - Fax: 0523 979233<br />
www.trattoriasangabriele.it - <strong>in</strong>fo@trattoriasangabriele.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì<br />
Periodo di ferie: una qu<strong>in</strong>dic<strong>in</strong>a a gennaio e una ad agosto<br />
Numero di coperti: 110 <strong>in</strong> due sale<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 22<br />
Carte di credito: Visa, Cartasì<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torta fritta,<br />
tortelli di ricotta e sp<strong>in</strong>aci, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, panzerotti,<br />
arrosti misti, selvagg<strong>in</strong>a, sa<strong>la</strong>me cotto, carne al<strong>la</strong> griglia, torta di mele,<br />
crostate di marmel<strong>la</strong>ta, sbrisolona, dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />
Piozzano si trova <strong>in</strong> piena Val Luretta, lussureggiante di boschi e di vigneti<br />
e dall’aria fresca e frizzante. A San Gabriele, una frazione di Piozzano,<br />
si trova l’omonima osteria, di aspetto rustico ma da cui traspare un’assidua<br />
cura dei partico<strong>la</strong>ri: un segnaposto delicato, il menu accurato, un<br />
centrotavo<strong>la</strong> fatto con verdure e spezie di stagione. Antonel<strong>la</strong> e Crist<strong>in</strong>a<br />
Civardi, al<strong>la</strong> quarta generazione di una d<strong>in</strong>astia di ristoratori, sono ben<br />
consce del valore che hanno le loro pietanze: sempre rigorosamente fatte<br />
<strong>in</strong> casa, preferibilmente con le ricette di famiglia, e con <strong>in</strong>gredienti di<br />
stagione.<br />
Il consiglio di Crist<strong>in</strong>a Civardi<br />
«Per <strong>la</strong> preparazione dei nostri arrosti usiamo ancora il <strong>la</strong>rdatoio, uno<br />
strumento ormai <strong>in</strong> disuso che trasporta una strisciol<strong>in</strong>a di <strong>la</strong>rdo all’<strong>in</strong>terno<br />
del<strong>la</strong> carne. L’arrosto, di manzo o di vitello, viene così <strong>la</strong>rdel<strong>la</strong>to e, dopo<br />
essere stato steccato, fatto roso<strong>la</strong>re su tutti i <strong>la</strong>ti. Una volta che ha preso<br />
colore, si aggiunge del brodo di verdure, e si term<strong>in</strong>a <strong>la</strong> cottura. La<br />
<strong>la</strong>rdel<strong>la</strong>tura impedisce al<strong>la</strong> carne di asciugarsi».<br />
90
PONTE DELL’OLIO<br />
LOCANDA DEI CACCIATORI<br />
Indirizzo: Località Mistadello - Castione - Ponte dell’Olio<br />
In sa<strong>la</strong>: Piero e Sergio Montanari e Marco Biolcati<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Raffaele Somma e Giusepp<strong>in</strong>a Car<strong>in</strong>i<br />
Telefono: 0523 875105 - Fax: 0523 876234<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: mercoledì<br />
Periodo di ferie: dal 10 al 30 gennaio<br />
Numero di coperti: 330 all’<strong>in</strong>terno e 120 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, pisarei e<br />
faso’, tortelli di erbette, ravioli <strong>in</strong> brodo, funghi porc<strong>in</strong>i impanati e fritti,<br />
coppa di maiale al forno, brasati di c<strong>in</strong>ghiale, selvagg<strong>in</strong>a, bistecca di<br />
cavallo, grana padano, crostata di prugne, buss<strong>la</strong>n, noc<strong>in</strong>o, bargnol<strong>in</strong>o.<br />
Un grande locale arredato rusticamente, sempre affol<strong>la</strong>to ma con una<br />
gestione impeccabile; mai un’attesa più lunga del dovuto, mai una<br />
trascuratezza e un servizio solerte, cortese. I clienti sono affezionati e<br />
ritornano costantemente - ovvio, con queste premesse - ma anche perché<br />
vi trovano diverse prelibatezze a base di funghi porc<strong>in</strong>i appena raccolti<br />
sulle coll<strong>in</strong>e dei d<strong>in</strong>torni. E dal menu non mancano i grandi c<strong>la</strong>ssici del<strong>la</strong><br />
cuc<strong>in</strong>a piacent<strong>in</strong>a annaffiati da ottimi v<strong>in</strong>i locali. Nei periodi caldi si può<br />
pranzare nel giard<strong>in</strong>o, all’aperto, ed è un piacere immergersi <strong>in</strong> questa<br />
frescura.<br />
Il consiglio di Raffaele Somma<br />
«Per preparare <strong>la</strong> coppa arrosto si procede così: <strong>la</strong> coppa fresca va sa<strong>la</strong>ta<br />
con sale grosso e fatta roso<strong>la</strong>re su ogni <strong>la</strong>to con olio e rosmar<strong>in</strong>o; si fa<br />
sfumare con del v<strong>in</strong>o bianco e si mette al forno con un po’ di verdure,<br />
come sedano, carota e cipol<strong>la</strong>; deve restare <strong>in</strong> forno per circa tre ore.<br />
Qu<strong>in</strong>di si setacciano le verdure, si fanno legare con un po’ di far<strong>in</strong>a e il<br />
sugo rimasto; si ricopre <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e <strong>la</strong> coppa a fette».<br />
91
RISTORANTE RIVA<br />
PONTE DELL’OLIO<br />
Indirizzo: Via Riva, 16 - Ponte dell’Olio<br />
In sa<strong>la</strong>: Maurizio Rossi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Car<strong>la</strong> Aradelli<br />
Telefono: 0523 875193 - Fax: 0523 871168<br />
www.ristoranteriva.it - <strong>in</strong>fo@ristoranteriva.it - ardelli.car<strong>la</strong>@libero.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: il lunedì tutto il giorno, il martedì a mezzogiorno<br />
Periodo di ferie: variabili<br />
Numero di coperti: 30 all’<strong>in</strong>terno e 15 all’esterno<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 40<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i con pasta<br />
fritta, mezzmanag ripiene con carne d’agnello <strong>in</strong> brodo con verdur<strong>in</strong>e,<br />
gnocchi di patate con crema di ortiche, tortelli <strong>in</strong>trecciati di ricotta, agnello<br />
nostrano con prugnoli e polenta secca, faraona farcita alle erbe, petto<br />
d’oca e verdure croccanti, tort<strong>in</strong>o caldo al ciocco<strong>la</strong>to, tort<strong>in</strong>a di amaretti<br />
e mandorle con zabaione al vov e marsa<strong>la</strong>.<br />
Come avevamo anticipato nell’<strong>in</strong>troduzione, <strong>la</strong> presente guida dedica le<br />
proprie segna<strong>la</strong>zioni ai ristoranti che hanno <strong>in</strong> menu pietanze del<strong>la</strong><br />
tradizione gastronomica piacent<strong>in</strong>a, qu<strong>in</strong>di accanto ad osterie e trattorie<br />
si trovano anche grandi ristoranti b<strong>la</strong>sonati, proprio come il Riva di Ponte<br />
dell’Olio, segna<strong>la</strong>to dalle migliori guide gastronomiche - ed enologiche -<br />
d’Italia. Un luogo dove <strong>la</strong> grande confidenza con le ricette tradizionali<br />
locali consente di sperimentare sapienti varianti, ovviamente eseguite con<br />
estrema maestria. Un luogo dove <strong>la</strong> cant<strong>in</strong>a racchiude, oltre ad una<br />
eccellente selezione di v<strong>in</strong>i dei Colli Piacent<strong>in</strong>i, anche diverse cent<strong>in</strong>aia di<br />
etichette nazionali ed estere. L’ambiente è elegante, senza eccessi o c<strong>la</strong>mori.<br />
Il consiglio di Car<strong>la</strong> Aradelli<br />
«La mia cuc<strong>in</strong>a è fatta con prodotti molto comuni, che fanno parte del<strong>la</strong><br />
nostra cultura, delle nostre radici. Uno dei piatti che sono piaciuti di più<br />
<strong>la</strong> scorsa stagione era partito da una semplice patata dentro a cui abbiamo<br />
messo germogli di ortica e un pezzo di salsiccia; l’abbiamo poi ricoperta<br />
di fonduta e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e di fili di porro fritti. Un piatto colorato, fatto con ciò<br />
che era disponibile sul mercato <strong>in</strong> quel<strong>la</strong> stagione».<br />
92
RIVERGARO<br />
ANTICA TRATTORIA BELLARIA<br />
Indirizzo: Via Genova, 88 (SS.45) - Rivergaro<br />
In sa<strong>la</strong>: Daniele, Andrea, Sara e Mar<strong>in</strong>a Merl<strong>in</strong>i<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Maurizio Merl<strong>in</strong>i<br />
Telefono: 0523 958612 - Fax: 0523 958612 - merl<strong>in</strong>isara@libero.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorni di chiusura: lunedì e martedì<br />
Periodo di ferie: il mese di gennaio<br />
Numero di coperti: 100 all’<strong>in</strong>terno e 25 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torta fritta,<br />
tortelli al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i pasticciati, anatra al forno,<br />
picco<strong>la</strong> di cavallo, tast (tasca ripiena), buss<strong>la</strong>n, crostate fatte <strong>in</strong> casa.<br />
I fratelli Daniele e Maurizio Merl<strong>in</strong>i provengono da esperienze di<br />
ristorazione <strong>in</strong>ternazionale; forti di queste competenze e del<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione<br />
delle figlie, gestiscono già da anni <strong>la</strong> Bel<strong>la</strong>ria con ottimi risultati. Il locale<br />
viene condotto con grande professionalità e accuratezza ma con quel tocco<br />
di familiarità che piace tanto e <strong>in</strong>fatti i clienti tornano fedelmente, che<br />
siano Piacent<strong>in</strong>i oppure che provengano dalle vic<strong>in</strong>e regioni. Le pietanze<br />
che arrivano <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> sono frutto di una accurata selezione e sono<br />
preparate con prodotti di stagione nel solco dei dettami del<strong>la</strong> tradizione<br />
locale; <strong>la</strong> carta dei v<strong>in</strong>i annovera tutto il meglio del<strong>la</strong> produzione piacent<strong>in</strong>a.<br />
Il consiglio di Maurizio Merl<strong>in</strong>i<br />
«I c<strong>la</strong>ssici anol<strong>in</strong>i piacent<strong>in</strong>i - preparati con il ripieno di carni di manzo,<br />
vitello e maiale stracotti e con formaggio a grana, pane grattugiato e il<br />
sugo dello stracotto - anziché <strong>in</strong> brodo si possono preparare pasticciati.<br />
Una volta sbollentati <strong>in</strong> acqua si fanno saltare <strong>in</strong> un sugo a base di funghi<br />
porc<strong>in</strong>i e pomodoro, qu<strong>in</strong>di messi <strong>in</strong> forno giusto il tempo per farli<br />
asciugare».<br />
93
RIVERGARO<br />
RISTORANTE ALBERGO LA SOSTA DEL RE<br />
Indirizzo: Via Roma, 1 - Rivergaro<br />
In sa<strong>la</strong>: Andrea Passaglia<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Teresa Mazzocchi<br />
Telefono: 0523 958677 - Fax: 0523 953295<br />
www.<strong>la</strong>sostadelre.it - <strong>la</strong>sostadelre@t<strong>in</strong>.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: mercoledì<br />
Periodo di ferie: non contemp<strong>la</strong>te<br />
Numero di coperti: 80 all’<strong>in</strong>terno e 60 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />
Carte di credito: American Express, Mastercard, Visa<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, pisarei e<br />
faso’, tortelli c<strong>la</strong>ssici piacent<strong>in</strong>i, anol<strong>in</strong>i del<strong>la</strong> tradizione, tagliatelle ai<br />
funghi porc<strong>in</strong>i freschi, passatelli al<strong>la</strong> Bettolese, brasati con polenta (<strong>in</strong><br />
<strong>in</strong>verno), trippa al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, picco<strong>la</strong> di cavallo, bolliti misti, arrosti<br />
misti, buss<strong>la</strong>n, crostate fatte <strong>in</strong> casa, dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />
I soci Pippo Stampanoni e Enrico Masnata, nel febbraio del 2005, hanno<br />
riaperto quel<strong>la</strong> che un tempo era <strong>la</strong> locanda del paese: un piccolo albergo<br />
con 11 stanze e un piacevole ristorante. Vecchi locali rustici, che risalgono<br />
all’Ottocento, nuovi arredi e una politica che si riassume nel voler dare<br />
ai clienti un ottimo rapporto qualità/prezzo. Ampio spazio è stato dato<br />
alle pietanze e ai v<strong>in</strong>i del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a, tanto che i tito<strong>la</strong>ri hanno<br />
voluto creare una rassegna appositamente dedicata che si svolge nel periodo<br />
<strong>in</strong>vernale e si <strong>in</strong>tito<strong>la</strong> “giovedì a cena con i tipici”; nel corso di ogni serata<br />
viene proposta una pietanza scelta tra le tante del<strong>la</strong> ricca gastronomia del<br />
territorio.<br />
Il consiglio di Teresa Mazzocchi<br />
«I passatelli si fanno con una parte di pane grattugiato, scottato con un<br />
po’ di brodo, una parte di formaggio a grana e una cucchiaiata di far<strong>in</strong>a;<br />
si aggiustano di sale e si mettono nell’attrezzo apposito (uno schiacciapatate<br />
con i fori poco più grossi). I passatelli che ne escono vanno gettati nel<br />
brodo bollente e, quando vengono a gal<strong>la</strong>, sono pronti. Vanno serviti con<br />
una spolverata di formaggio».<br />
94
RIVERGARO<br />
RISTORANTE CAFFE’ GRANDE - SUGÖ<br />
Indirizzo: Piazza Paolo, 8 - Rivergaro<br />
In sa<strong>la</strong>: Fabrizio Bertuzzi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Betti Bertuzzi<br />
Telefono: 0523 958524 - Fax: 0523 958524 - www.caffegrande.it<br />
Orari di apertura: a mezzogiorno solo su prenotazione e sera<br />
Giorno di chiusura: martedì<br />
Periodo di ferie: <strong>in</strong> parte nel mese di gennaio e <strong>in</strong> parte a settembre<br />
Numero di coperti: 50 all’<strong>in</strong>terno e 40 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 27<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali tranne American Express<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, giard<strong>in</strong>iera,<br />
tortelli di ricotta, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, st<strong>in</strong>co di vitello, bolliti<br />
misti, cacciagione, arrosto di vitello, grana padano, robio<strong>la</strong>, pecor<strong>in</strong>o del<br />
Monte Cerro, zabaione con le fragole, crostate di frutta, sbrisolona,<br />
semifreddo al croccante.<br />
L’<strong>in</strong>segna dice Ristorante Caffè Grande ma i Piacent<strong>in</strong>i che amano mangiare<br />
bene lo conoscono come Sugö, soprannome del padre degli attuali gestori<br />
Betti e Fabrizio Bertuzzi. Si trova proprio <strong>in</strong> centro a Rivergaro ed è un<br />
locale storico, gestito dal<strong>la</strong> stessa famiglia Bertuzzi f<strong>in</strong> dal 1875, <strong>in</strong> cui è<br />
difficile trovare posto a meno di avere prenotato per tempo. Piacevole<br />
all’<strong>in</strong>terno, con le sue belle sale e salette dai soffitti a volta, e all’aperto,<br />
d’estate con pochi tavoli racchiusi da una picco<strong>la</strong> siepe. I piatti che<br />
arrivano <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> sono quelli del<strong>la</strong> tradizione locale ma c’è spazio anche<br />
per qualche gustosa rivisitazione e, prenotando per tempo, si può gustare<br />
un’ottima burtle<strong>in</strong>a.<br />
Il consiglio di Betti Bertuzzi<br />
«Per <strong>la</strong> nostra giard<strong>in</strong>iera, ogni tre chili di verdura (sedano, carote,<br />
cavolfiori, f<strong>in</strong>occhi, fagiol<strong>in</strong>i, peperoni e cipoll<strong>in</strong>e borettane) mettiamo un<br />
litro e mezzo di aceto di v<strong>in</strong>o bianco, 200 gr di olio, 200 gr di zucchero e<br />
200 di sale. Quando olio e aceto bollono, si aggiungono sale e zucchero e<br />
<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e le verdure, per non più di 15 m<strong>in</strong>uti. Si mettono qu<strong>in</strong>di nei vasi<br />
<strong>in</strong>sieme al loro liquido, si chiudono ermeticamente e vanno consumate<br />
entro un mese».<br />
95
RIVERGARO<br />
RISTORANTE OLYMPIA<br />
Indirizzo: Strada Statale 45, 102 - Niviano - Rivergaro<br />
In sa<strong>la</strong>: Liliana Cass<strong>in</strong>elli<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Nilde Cass<strong>in</strong>elli e Adel<strong>in</strong>a Mozzi<br />
Telefono: 0523 957608 - Fax: 0523 957608 - www.ristoranteolympia.it<br />
Orari di apertura: a mezzogiorno; <strong>la</strong> sera solo su prenotazione<br />
Giorno di chiusura: martedì<br />
Periodo di ferie: <strong>in</strong> agosto<br />
Numero di coperti: 400<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 23<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, pisarei e<br />
faso’, tortelli, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, gnocchetti <strong>in</strong> salsa di grana padano, cervo<br />
con castagne, arrosti misti, filetto alle erbe con patate e rosmar<strong>in</strong>o, coppa<br />
al forno, grana padano, sbrisolona, buss<strong>la</strong>n, crostate fatte <strong>in</strong> casa, liquori<br />
di noc<strong>in</strong>o e bargnol<strong>in</strong>o.<br />
L’Olympia rappresenta il più c<strong>la</strong>ssico dei ristoranti: pareti chiare, massicce<br />
sedie <strong>in</strong> legno come quelle di una volta, bianche tovaglie e fiori <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong><br />
così piacevoli e rassicuranti. Un accogliente ristorante che si trova <strong>in</strong> un<br />
punto strategico del<strong>la</strong> Val Trebbia, all’<strong>in</strong>crocio con <strong>la</strong> strada che porta al<br />
borgo di Grazzano Visconti, meta dei tanti turisti che si riversano nel<br />
Piacent<strong>in</strong>o. Oggi a gestire il ristorante ci sono Nilde e Liliana Cass<strong>in</strong>elli,<br />
ma ogni tanto ai fornelli c’è anche <strong>la</strong> loro mamma Adel<strong>in</strong>a Mozzi che, f<strong>in</strong><br />
dagli anni Settanta, ha viziato tanti golosi con i suoi manicaretti improntati<br />
al<strong>la</strong> gastronomia del territorio.<br />
Il consiglio di Nilde Cass<strong>in</strong>elli<br />
«Si può fare un delizioso e semplice sugo per gli gnocchi a base di formaggio<br />
a grana. Gli gnocchi, che devono essere lisci (privi delle solite scana<strong>la</strong>ture<br />
ottenute con i rebbi del<strong>la</strong> forchetta), una volta cotti <strong>in</strong> acqua vanno fatti<br />
saltare <strong>in</strong> una salsa ottenuta con burro e brodo di carne; dopo essere stati<br />
tolti dal fuoco si cospargono formaggio a grana grattugiato <strong>in</strong> abbondanza<br />
e un po’ di scaglie di grana».<br />
96
RIVERGARO<br />
TRATTORIA LA PIEVE<br />
Indirizzo: S.P. di Gossolengo, 33 - Pieve Dugliara - Rivergaro<br />
In sa<strong>la</strong>: Cristian Lertora<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Piera Libé<br />
Telefono: 0523 956728 - Fax: 0523 956728<br />
Orari di apertura: dalle 6,00 alle 24,00<br />
Giorno di chiusura: martedì<br />
Periodo di ferie: <strong>in</strong> febbraio e <strong>in</strong> ottobre<br />
Numero di coperti: 100 all’<strong>in</strong>terno e 70 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torta fritta,<br />
giard<strong>in</strong>iera, tortelli di ricotta, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, chicche<br />
del<strong>la</strong> nonna, fettucc<strong>in</strong>e al brasato di manzo, bollito di manzo, lepre e<br />
c<strong>in</strong>ghiale con polenta, trippa al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, picco<strong>la</strong> di cavallo, tagliata<br />
di cavallo, merluzzo con cipol<strong>la</strong>, crostate fatte <strong>in</strong> casa, sbrisolona.<br />
Cristian Lertora, figlio di ristoratori, ha aperto il locale già da qualche<br />
anno ed è riuscito a farlo diventare punto di riferimento non solo per<br />
pranzi e cene ma anche per gustose merende a base di salumi e formaggi.<br />
La trattoria, che si trova <strong>in</strong> un’ottima posizione, è semplice, piacevole e<br />
richiama le osterie di una volta. Tutti i piatti che vengono portati <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong><br />
vengono eseguiti secondo le regole del<strong>la</strong> tradizione locale e sono fatti<br />
seguendo i ritmi delle stagioni. La cant<strong>in</strong>a annovera una buona selezione<br />
di etichette del territorio e anche di v<strong>in</strong>i nazionali.<br />
Il consiglio di Cristian Lertora<br />
«La prepariamo solo nel<strong>la</strong> stagione fredda, ma <strong>la</strong> nostra lepre è tanto<br />
semplice quanto gustosa. Viene semplicemente messa <strong>in</strong> forno, tagliata <strong>in</strong><br />
due parti, con un letto di verdure di stagione, tra cui carote, sedano e<br />
cipol<strong>la</strong>; un po’ di alloro e una generosa <strong>in</strong>naffiata di v<strong>in</strong>o bianco e poi si<br />
<strong>in</strong>forna per almeno un’ora e mezza. Term<strong>in</strong>ata <strong>la</strong> cottura è bene <strong>la</strong>sciar<strong>la</strong><br />
<strong>in</strong> forno spento ancora un po’ così non si asciuga».<br />
97
ROTTOFRENO<br />
ANTICA TRATTORIA BRAGHIERI<br />
Indirizzo: Località Centora, 21 - Rottofreno<br />
In sa<strong>la</strong>: Liana Capelli<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Floriana Braghieri<br />
Telefono: 0523 781123 - Fax: 0523 781123<br />
Orari di apertura: a mezzogiorno tutti i giorni; il venerdì e il sabato anche<br />
<strong>la</strong> sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì<br />
Periodo di ferie: <strong>la</strong> prima qu<strong>in</strong>dic<strong>in</strong>a di gennaio e dal 25 luglio al 25 agosto<br />
Numero di coperti: 100<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli di<br />
ricotta, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, tagliatelle fatte <strong>in</strong> casa, coppa<br />
arrosto, sa<strong>la</strong>me cotto, stracotto di as<strong>in</strong><strong>in</strong>a, c<strong>in</strong>ghiale al<strong>la</strong> cacciatora,<br />
crostata fatta <strong>in</strong> casa, dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa.<br />
Quel<strong>la</strong> dei Braghieri è una storica trattoria del posto: Silvio Braghieri <strong>la</strong><br />
aprì nel 1921, oggi <strong>la</strong> tradizione cont<strong>in</strong>ua con i suoi discendenti. Le pietanze<br />
che arrivano <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong>, come le torte o i dolci al cucchiaio, spesso vengono<br />
preparate da Floriana Braghieri con le stesse ricette che usava <strong>la</strong> nonna.<br />
Può darsi che siano leggermente rivisitate, rese più leggere, più consone<br />
al<strong>la</strong> moderna alimentazione, ma <strong>in</strong>gredienti e procedimento rimangono i<br />
medesimi di una volta. Anche sul<strong>la</strong> scelta degli <strong>in</strong>gredienti non si transige:<br />
viene rispettato il ritmo delle stagioni: i funghi e re<strong>la</strong>tivi <strong>in</strong>t<strong>in</strong>goli ci saranno<br />
solo quando è il periodo, <strong>la</strong> cacciagione anche. Le sale, arredate con<br />
semplicità, sono accoglienti e serene.<br />
Il consiglio di Floriana Braghieri<br />
«Per cuc<strong>in</strong>are le carni al<strong>la</strong> cacciatora occorre un buon v<strong>in</strong>o rosso - andrà<br />
bene un tipo più chiaro per il c<strong>in</strong>ghiale, mentre è preferibile un v<strong>in</strong>o più<br />
corposo per l’as<strong>in</strong><strong>in</strong>a - che andrà a ricoprire <strong>la</strong> carne unita a sedano,<br />
carota, cipol<strong>la</strong>, aglio, un po’ di prezzemolo e passata di pomodoro. La<br />
cottura, molto lenta, cambia secondo <strong>la</strong> grandezza del pezzo; <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e si<br />
setaccia il sugo e si utilizza per ricoprire le carni».<br />
98
ROTTOFRENO<br />
TRATTORIA RISTORANTE LA NOCE<br />
Indirizzo: Via Agazzano, 140 - Frazione Noce di San Nicolò - Rottofreno<br />
In sa<strong>la</strong>: Enrico Tagliafichi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Francesco e Mercede Tagliafichi<br />
Telefono: 0523 768738 - Fax: 0523 764339<br />
www.trattoria<strong>la</strong>noce.it - <strong>in</strong>fo@trattoria<strong>la</strong>noce.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì tutto il giorno; domenica e martedì solo di sera<br />
Periodo di ferie: una settimana a f<strong>in</strong>e dicembre e tre settimane ad agosto<br />
Numero di coperti: 150<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 23<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici e tradizionali piacent<strong>in</strong>i,<br />
bucat<strong>in</strong>i bobbiesi al ragù di cervo, tortelli al burro e salvia, pisarei e faso’,<br />
ravioli <strong>in</strong> brodo, panzerotti <strong>in</strong> terr<strong>in</strong>a, arrosti misti, picco<strong>la</strong> di manzo,<br />
trippa al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, bolliti misti, anatra alle mele, faraona disossata<br />
farcita alle verdure, costolette di agnello al timo, tagliere di formaggi,<br />
crostata del<strong>la</strong> casa, dolci al cucchiaio del<strong>la</strong> casa.<br />
Risale al 1910 l’apertura di questa storica trattoria; allora furono i<br />
Tagliafichi ad <strong>in</strong>augurar<strong>la</strong>, oggi sono ancora i loro discendenti, Enrico,<br />
Francesco e Mercede, a gestir<strong>la</strong>. Frutto di una conduzione attenta, La<br />
Noce è un locale che cambia completamente a seconda degli orari: a<br />
mezzogiorno prevale una cliente<strong>la</strong> d’affari; al<strong>la</strong> sera si cena al<strong>la</strong> carta. In<br />
questo ambiente familiare e gentile si possono trovare diverse delle pietanze<br />
tradizionali piacent<strong>in</strong>e accompagnate da una carta dei v<strong>in</strong>i che, oltre ad<br />
una buona selezione di v<strong>in</strong>i locali, annovera anche diverse etichette<br />
regionali. La recente ristrutturazione dell’edificio, <strong>la</strong> completa<br />
climatizzazione delle sale, il vasto parcheggio danno l’idea dell’efficienza<br />
del servizio prestato.<br />
Il consiglio di Mercede Tagliafichi<br />
«La pasta che ricopre i panzerotti è una sorta di crêpes fatta con <strong>la</strong>tte,<br />
far<strong>in</strong>a, uova, noce moscata e sale che va fritta <strong>in</strong> padel<strong>la</strong>. Sul<strong>la</strong> crêpes<br />
così ottenuta si spalma un’amalgama di ricotta, uova, sp<strong>in</strong>aci, noce moscata<br />
e sale; a piacere si può aggiungere una cucchiaiata di besciamel<strong>la</strong> che, a<br />
mio parere, conferisce morbidezza. Si arroto<strong>la</strong> <strong>la</strong> crêpes, si taglia a tocchetti<br />
di un paio di centimetri e si <strong>in</strong>forna <strong>in</strong> terr<strong>in</strong>e».<br />
99
SAN GIORGIO PIACENTINO<br />
ANTICA TRATTORIA DEL CACCIATORE<br />
Indirizzo: Località Tol<strong>la</strong>ra, 14 - San Giorgio Piacent<strong>in</strong>o<br />
In sa<strong>la</strong>: Antonio Bias<strong>in</strong>i<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Manue<strong>la</strong> Chiesa<br />
Telefono: 0523 530127 - Fax: 0523 530127<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì<br />
Periodo di ferie: variabili<br />
Numero di coperti: 180 all’<strong>in</strong>terno e 100 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 22<br />
Carte di credito: non contemp<strong>la</strong>te<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, chisol<strong>in</strong>i,<br />
torte sa<strong>la</strong>te, tortelli di ricotta, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, chicche<br />
del<strong>la</strong> nonna, nidi di rond<strong>in</strong>e, bolliti misti, arrosti misti, grigliate miste,<br />
st<strong>in</strong>co di vitello al forno, lepre, capriolo e c<strong>in</strong>ghiale con polenta, grana<br />
padano, crostate di frutta, semifreddi fatti <strong>in</strong> casa.<br />
Una trattoria con almeno mezzo secolo di storia alle spalle, semplice,<br />
familiare, “casereccia” come <strong>la</strong> def<strong>in</strong>isce <strong>la</strong> sua proprietaria, Manue<strong>la</strong><br />
Chiesa. C’è il bar, come <strong>in</strong> tutte le trattorie di paese che si rispett<strong>in</strong>o, ci<br />
sono due sale, il cam<strong>in</strong>o acceso <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno e il giard<strong>in</strong>o per le calde serate<br />
estive. Le pietanze che arrivano <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> sono quelle del<strong>la</strong> tradizione<br />
locale; ovviamente cambiano <strong>in</strong> s<strong>in</strong>tonia con il passaggio delle stagioni;<br />
ovviamente c’è spazio anche per qualche piatto non esattamente tipico<br />
ma fatto <strong>in</strong> casa e con <strong>in</strong>gredienti buoni e freschi. Un locale col<strong>la</strong>udato,<br />
piacevole e senza tanti fronzoli.<br />
Il consiglio di Manue<strong>la</strong> Chiesa<br />
«Con <strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssica sfoglia che facciamo anche per i tortelli piacent<strong>in</strong>i, ma<br />
un po’ più spessa, prepariamo i nidi di rond<strong>in</strong>e. Sul<strong>la</strong> sfoglia si stende<br />
uno strato di besciamel<strong>la</strong>, uno di font<strong>in</strong>a e uno di prosciutto cotto; si<br />
arroto<strong>la</strong> <strong>la</strong> sfoglia e si taglia a tocchetti di un centimetro circa. Si mettono<br />
poi distesi su una teglia imburrata e si <strong>la</strong>sciano grat<strong>in</strong>are al forno».<br />
100
OSTERIA DEL SOLE<br />
TRAVO<br />
Indirizzo: Piazza Vittorio Veneto, 15 - Travo<br />
In sa<strong>la</strong>: Lucia Zacconi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Alfreda Anselmi<br />
Telefono: 0523 950102 - Fax: 0523 950503 - www.ostsole.it - <strong>in</strong>fo@ostsole.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: mercoledì<br />
Periodo di ferie: variabili<br />
Numero di coperti: 50 all’<strong>in</strong>terno e 40 all’aperto nel cortile di dentro<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: Visa, Mastercard, American Express<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, burtle<strong>in</strong>a,<br />
pisarei e faso’, tortelli di ricotta, tortelli di zucca, panzerotti, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong><br />
brodo, faraona arrosto, coppa arrosto, st<strong>in</strong>co di maiale al forno, merluzzo<br />
con polenta, c<strong>in</strong>ghiale o lepre con polenta, semifreddo allo zabaione,<br />
crostata, sbrisolona.<br />
Chi, lo scorso anno, si è recato all’Osteria del Sole per cercare <strong>la</strong><br />
rassicurante cuc<strong>in</strong>a di Alfreda Anselmi, avrà avuto una sorpresa: aveva<br />
dato <strong>in</strong> gestione il suo locale. Ora è tornata; le pietanze sono tornate quelle<br />
di una volta; è stato riprist<strong>in</strong>ato l’ord<strong>in</strong>e precedente; del resto l’Osteria<br />
appartiene al<strong>la</strong> sua famiglia da almeno ottant’anni. E <strong>in</strong>fatti, forte di<br />
questa sua appartenenza ad una lunga d<strong>in</strong>astia di ristoratori, <strong>la</strong> tito<strong>la</strong>re<br />
propone i piatti del<strong>la</strong> più c<strong>la</strong>ssica tradizione piacent<strong>in</strong>a; utilizza materie<br />
prime selezionate con cura; stagiona i salumi nel<strong>la</strong> vecchia cant<strong>in</strong>a<br />
sottostante; propone una buona scelta di v<strong>in</strong>i da tutte le valli piacent<strong>in</strong>e<br />
e anche qualche buon v<strong>in</strong>o di altre regioni.<br />
Il consiglio di Alfreda Anselmi<br />
«I tortelli di zucca fatti al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a sono completamente diversi da<br />
quelli mantovani. Il ripieno che viene messo nel<strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssica sfoglia è fatto<br />
con zucca, tagliata e cotta al forno (non <strong>in</strong> acqua perché perde sapore),<br />
schiacciata e mesco<strong>la</strong>ta con formaggio grana grattugiato, sale, un pizzico<br />
di zucchero e un uovo per legare; c’è chi aggiunge ricotta, noi preferiamo<br />
evitare così rimane <strong>in</strong>tatto il sapore del<strong>la</strong> zucca».<br />
101
TRAVO<br />
TRATTORIA BELVEDERE<br />
Indirizzo: Statto di Travo - Travo<br />
In sa<strong>la</strong>: Giorgio Guagn<strong>in</strong>i<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Giorgio Guagn<strong>in</strong>i<br />
Telefono: 0523 958582 - Fax: 0523 953456 - giorgio.guagn<strong>in</strong>i@enter.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì<br />
Periodo di ferie: variabili<br />
Numero di coperti: 65 all’<strong>in</strong>terno e 50 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali tranne D<strong>in</strong>ers<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, burtle<strong>in</strong>a,<br />
anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, pisarei e faso’, tortelli di ricotta al burro e salvia, tortelli<br />
di zucca (<strong>in</strong> stagione), arrosti misti, as<strong>in</strong><strong>in</strong>a o c<strong>in</strong>ghiale con polenta, carne<br />
al<strong>la</strong> griglia, picco<strong>la</strong> di cavallo, brasato al Gutturnio, cacciagione (su<br />
prenotazione), crostate di frutta, sa<strong>la</strong>me di ciocco<strong>la</strong>to, bud<strong>in</strong>o del<strong>la</strong> nonna.<br />
Ad ogni piatto <strong>la</strong> sua stagione. Questa <strong>la</strong> massima di Giorgio Guagn<strong>in</strong>i<br />
che, coadiuvato da alcuni col<strong>la</strong>boratori, si divide tra sa<strong>la</strong> e cuc<strong>in</strong>a del<strong>la</strong><br />
trattoria. I tortelli di zucca, per esempio, si fanno solo nel periodo giusto<br />
e solo quando <strong>la</strong> zucca è dolce; non si troverà un brasato nel<strong>la</strong> stagione<br />
calda. Tanta attenzione nel<strong>la</strong> scelta delle materie prime ma anche tanta<br />
nel conservare le tradizioni locali; addirittura, nel menu il nome di ogni<br />
piatto è scritto <strong>in</strong> italiano e <strong>in</strong> dialetto piacent<strong>in</strong>o; <strong>la</strong> tovaglietta reca una<br />
poesia <strong>in</strong> dialetto di Valente Faust<strong>in</strong>i, poeta piacent<strong>in</strong>o. Di aspetto rustico,<br />
semplice, è un posto piacevole e ri<strong>la</strong>ssante.<br />
Il consiglio di Giorgio Guagn<strong>in</strong>i<br />
«Per accompagnare i salumi <strong>in</strong> alcune zone del Piacent<strong>in</strong>o si preparano<br />
i chisol<strong>in</strong>i, <strong>in</strong> altre <strong>la</strong> burtle<strong>in</strong>a. Noi <strong>la</strong> facciamo con acqua, far<strong>in</strong>a e un<br />
pizzico di sale (altrove si aggiunge anche l’uovo) che devono formare una<br />
pastel<strong>la</strong> omogenea, senza grumi, non troppo densa né troppo liquida. Un<br />
tempo per frigger<strong>la</strong> si usava lo strutto, oggi, per render<strong>la</strong> più digeribile<br />
usiamo olio di semi di arachidi».<br />
102
TRAVO<br />
TRATTORIA PASTORI<br />
Indirizzo: Località Pastori, 14 - Travo<br />
In sa<strong>la</strong>: Andrea Monfasani<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Rita Stornelli<br />
Telefono: 0523 950212 - Fax: 0523 950212<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: giovedì<br />
Periodo di ferie: <strong>in</strong> ottobre<br />
Numero di coperti: 70 all’<strong>in</strong>terno e 80 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 22<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli con<br />
<strong>la</strong> coda, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, tagliatelle al sugo di c<strong>in</strong>ghiale,<br />
selvagg<strong>in</strong>a con polenta (su prenotazione), arrosti misti, bolliti misti, dolci<br />
al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa, crostate di marmel<strong>la</strong>ta fatte <strong>in</strong> casa, sbrisolona.<br />
Dal 1937 a oggi <strong>la</strong> gestione è sempre <strong>la</strong> stessa: tradizionale, con una grande<br />
attenzione al<strong>la</strong> selvagg<strong>in</strong>a e a tutte le maniere per cuc<strong>in</strong>ar<strong>la</strong>. Eppure,<br />
chiunque sia già stato ai Pastori o ne abbia sentito par<strong>la</strong>re, non tra<strong>la</strong>scia<br />
mai di ord<strong>in</strong>are un piatto di tortelli con <strong>la</strong> coda, delicatissimi, che si<br />
sciolgono <strong>in</strong> bocca, o i dolci, semplici eppure così gustosi. La trattoria si<br />
trova ben sopra a Travo, <strong>in</strong> una posizione decisamente piacevole dal punto<br />
di vista paesaggistico; nel<strong>la</strong> bel<strong>la</strong> stagione si possono prendere i pasti<br />
all’aperto sul<strong>la</strong> spettaco<strong>la</strong>re terrazza panoramica.<br />
Il consiglio di Andrea Monfasani<br />
«Per preparare un buon sugo di c<strong>in</strong>ghiale bisogna fare asciugare il pezzo<br />
di carne prescelto con una roso<strong>la</strong>tura; a parte si prepara un pistà ‘d grass<br />
con <strong>la</strong>rdo, alloro, rosmar<strong>in</strong>o e verdure varie ben tritate. Carne e condimento<br />
vanno messi sul fuoco moderato; poi si procede come per uno stracotto.<br />
Quando <strong>la</strong> carne è ben cotta e si sfi<strong>la</strong>ccia bisogna tagliarlo ulteriormente<br />
e, se possibile, passarlo nel tritacarne».<br />
103
VERNASCA<br />
OSTELLO DEGLI ELFI<br />
Indirizzo: Via Agù, 25 - Vezzo<strong>la</strong>cca - Vernasca<br />
In sa<strong>la</strong>: Raffael<strong>la</strong> Per<strong>in</strong>a<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Eleonora Zambianchi e Gianfranco So<strong>la</strong>ri<br />
Telefono: 0523 899011 - Fax: 0523 899109<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì da giugno a settembre; lunedì e martedì da<br />
ottobre a maggio<br />
Periodo di ferie: tutto il mese di febbraio<br />
Numero di coperti: 70 all’<strong>in</strong>terno e 24 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />
Carte di credito: Mastercard e Visa<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, tortelli al<strong>la</strong><br />
piacent<strong>in</strong>a, gnocchi di patate, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, nidi di<br />
rond<strong>in</strong>e, picco<strong>la</strong> di cavallo, cotoletta e costata di cavallo, stracotto d’as<strong>in</strong>o,<br />
c<strong>in</strong>ghiale con polenta, sa<strong>la</strong>me cotto, st<strong>in</strong>co di maiale o agnello al forno,<br />
merluzzo fritto con polenta, crostate fatte <strong>in</strong> casa<br />
E’ stato aperto da poco più di un anno l’Ostello degli Elfi, <strong>in</strong> una vecchia<br />
scuo<strong>la</strong> elementare ristrutturata, da tre soci entusiasti del loro <strong>la</strong>voro. In<br />
questo locale, arredato con uno stile rustico, di montagna, con le travi a<br />
vista e le tovaglie verdi, rasserenanti, si preparano prelibatezze d’altri<br />
tempi: il pane, per esempio, viene fatto <strong>in</strong> casa nel forno a legna; le ricette<br />
che si eseguono sono quelle delle nonne; estrema semplicità e buoni<br />
prodotti, preferibilmente di montagna, è <strong>la</strong> rego<strong>la</strong> che vige nelle cuc<strong>in</strong>e.<br />
L’aria fresca e frizzante dell’Appenn<strong>in</strong>o a fare da piacevole contorno.<br />
Il consiglio di Gianfranco So<strong>la</strong>ri<br />
«Uno dei secondi più semplici e prelibati che prepariamo nel forno a legna,<br />
ma si può fare <strong>in</strong> un qualunque forno di casa, è lo st<strong>in</strong>co. Può essere di<br />
maiale o di agnello; <strong>la</strong> carne ovviamente deve venire da un buon fornitore.<br />
Noi lo mettiamo <strong>in</strong> forno <strong>in</strong>naffiato con un buon v<strong>in</strong>o bianco, senza<br />
aggiungere altro. Le carni cuociono così nel loro grasso, vanno solo girate<br />
e ricoperte del grasso che co<strong>la</strong>».<br />
104
VERNASCA<br />
RISTORANTE DA RINO<br />
Indirizzo: Via Fontana, 61 – Bacedasco Basso - Vernasca<br />
In sa<strong>la</strong>: Massimo Quaruffi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Enrico Quaruffi<br />
Telefono: 0523 895149 - Fax: 0523 895149<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: martedì<br />
Periodo di ferie: non contemp<strong>la</strong>to<br />
Numero di coperti: 120 all’<strong>in</strong>terno e 25 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 22<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong><br />
brodo, pisarei e faso’, tortelli di erbette, tortelli di zucca, panzerotti,<br />
tagliatelle, stracotto di as<strong>in</strong><strong>in</strong>a, coppa arrosto, trippa, gambotto, crostate<br />
fatte <strong>in</strong> casa, torta di mandorle, semifreddi fatti <strong>in</strong> casa.<br />
Da R<strong>in</strong>o è uno di quei ristoranti dove, se si ord<strong>in</strong>a per tempo, si può<br />
cenare con <strong>la</strong> “c<strong>la</strong>ssica” maia<strong>la</strong>ta. Ma anche con tutto il resto non si<br />
scherza: i primi sono rigorosamente fatti a mano; i salumi vengono fatti<br />
stagionare direttamente dai fratelli Massimo ed Enrico Quaruffi nelle loro<br />
cant<strong>in</strong>e; i secondi sono quelli del<strong>la</strong> più esemp<strong>la</strong>re tradizione piacent<strong>in</strong>a;<br />
i dolci, soprattutto i semifreddi, sono fatti a mano con le ricette di famiglia:<br />
al<strong>la</strong> frago<strong>la</strong>, al ciocco<strong>la</strong>to o al caffé, quello che importa è provarli.<br />
Il consiglio di Enrico Quaruffi<br />
«Lo stracotto di as<strong>in</strong><strong>in</strong>a si cuc<strong>in</strong>a come un brasato c<strong>la</strong>ssico al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a:<br />
<strong>la</strong> carne, che deve provenire dal posteriore dell’as<strong>in</strong>a, si <strong>la</strong>scia a mar<strong>in</strong>are<br />
<strong>in</strong> v<strong>in</strong>o rosso ed aromi; si fa un buon soffritto; si fa roso<strong>la</strong>re bene <strong>la</strong> carne<br />
e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e si aggiunge pomodoro e v<strong>in</strong>o rosso e si porta a cottura. Noi lo<br />
serviamo con delle fett<strong>in</strong>e di polenta fritta».<br />
105
VERNASCA<br />
RISTORANTE TAVERNA AL CASTELLO<br />
Indirizzo: Via Libertà, 12 – Vigoleno – Vernasca<br />
In sa<strong>la</strong>: Giusepp<strong>in</strong>a Pascale, Raffaello Illica Magr<strong>in</strong>i<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Elsa Butteri<br />
Telefono: 0523 895146 - Fax: 0523 895146<br />
www.vigolenoitaly.com/taverna.html - pisarei@libero.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: martedì<br />
Periodo di ferie: non contemp<strong>la</strong>to<br />
Numero di coperti: 130<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 25<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici e tradizionali piacent<strong>in</strong>i,<br />
pisarei e faso’, tortelli di patate ai funghi, fettucc<strong>in</strong>e ai funghi, frittata ai<br />
funghi porc<strong>in</strong>i, vitello al V<strong>in</strong> Santo di Vigoleno, spal<strong>la</strong> di maiale al forno,<br />
c<strong>in</strong>ghiale con polenta, as<strong>in</strong>el<strong>la</strong> stufata, crostata di marmel<strong>la</strong>ta, panna<br />
cotta.<br />
Il Castello di Vigoleno, si sa, è uno dei “borghi più belli d’Italia”; è il<br />
c<strong>la</strong>ssico borgo-castello medievale, arroccato sul<strong>la</strong> sua altura, avvolto dalle<br />
sue mura difensive con torri e bastioni. Proprio all’<strong>in</strong>terno di questo<br />
borgo si trova <strong>la</strong> Taverna al Castello, rustica e piacevole, con tovaglie a<br />
quadretti e tovaglie bianche, pane fragrante <strong>in</strong> tavo<strong>la</strong> da abb<strong>in</strong>are ai più<br />
c<strong>la</strong>ssici salumi piacent<strong>in</strong>i e tutte le proposte del<strong>la</strong> tradizione locale: sughi<br />
o frittate di funghi quando è stagione e poi tutta una sfi<strong>la</strong>ta di primi fatti<br />
rigorosamente <strong>in</strong> casa e morbide carni gustose. Da non perdere i dolci,<br />
fatti a mano, da Giusepp<strong>in</strong>a Pascale.<br />
Il consiglio di Raffaello Illica Magr<strong>in</strong>i<br />
«Quando, a primavera, si trovano i germogli di ortica è possibile preparare<br />
un sugo tanto semplice quanto gustoso. I germogli vanno semplicemente<br />
bolliti, mac<strong>in</strong>ati e messi <strong>in</strong> un <strong>in</strong>t<strong>in</strong>golo d’olio <strong>in</strong> cui è stato fatto scottare<br />
uno spicchio d’aglio. Per <strong>la</strong> pasta, noi usiamo i gigli che hanno una forma<br />
e una consistenza che raccoglie bene il sugo; <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, basta spolverarli di<br />
formaggio grattugiato».<br />
106
VERNASCA<br />
TRATTORIA DA LUIGI<br />
Indirizzo: Via Franch<strong>in</strong>i, 21 - Bacedasco Basso - Vernasca<br />
In sa<strong>la</strong>: Anna Maria Dadomo e Barbara Loschi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Giovanni Berelli e Barbara Loschi<br />
Telefono: 0523 895120 - Fax: 0523 897038<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: venerdì<br />
Periodo di ferie: dal 24 dicembre al 5 gennaio<br />
Numero di coperti: 100 all’<strong>in</strong>terno e 100 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 22<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici e tradizionali piacent<strong>in</strong>i,<br />
tortelli d’erbetta, pisarei e faso’, tortelli di zucca, gnocchi al sugo d’anatra,<br />
anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, tagliatelle ai funghi, punta di vitello, anatra e faraona<br />
arrosto, cotech<strong>in</strong>o e sa<strong>la</strong>me fritto (solo <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno), crostata di marmel<strong>la</strong>ta,<br />
torta di mandorle.<br />
Verde lussureggiante tutt’<strong>in</strong>torno, coll<strong>in</strong>e ricoperte di vigneti e aria limpida.<br />
Questa <strong>la</strong> veduta dal<strong>la</strong> veranda del<strong>la</strong> trattoria Da Luigi; un posto semplice,<br />
una trattoria di campagna, che richiama il sapore di una volta. E il sapore<br />
di una volta hanno anche i piatti che vengono qui cuc<strong>in</strong>ati: niente tendenze<br />
e niente mode ma pietanze cuc<strong>in</strong>ate secondo tradizione che hanno sapori<br />
autentici. Gli stessi salumi, baluardi del<strong>la</strong> tradizione locale, vengono seguiti<br />
attentamente f<strong>in</strong> dal<strong>la</strong> preparazione e poi vengono <strong>la</strong>sciati a stagionare<br />
nelle cant<strong>in</strong>e del<strong>la</strong> trattoria.<br />
Il consiglio di Anna Maria Dadomo<br />
«Per il nostro sugo d’anatra faccio roso<strong>la</strong>re un battuto di cipol<strong>la</strong>, carota<br />
e sedano; aggiungo i pe<strong>la</strong>ti - più dolci del<strong>la</strong> passata - e <strong>la</strong>scio a bollire per<br />
mezz’ora. Metto il petto d’anatra tagliato a pezzetti, un po’ di basilico e<br />
timo e, dopo un’altra mezz’ora, faccio sfumare un bicchiere di v<strong>in</strong>o bianco.<br />
Il sugo è pronto».<br />
107
VIGOLZONE<br />
LE RONDINI OSTERIA<br />
Indirizzo: Strada del<strong>la</strong> Ca’ Matta, 16 - Grazzano Visconti - Vigolzone<br />
In sa<strong>la</strong>: Mirel<strong>la</strong> Bensi e col<strong>la</strong>boratori<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Mirel<strong>la</strong> Bensi e col<strong>la</strong>boratori<br />
Telefono: 0523 879097 - Fax: 0523 879097<br />
www.rond<strong>in</strong>iosteria-grazzano.it - rond<strong>in</strong>i@rond<strong>in</strong>iosteria-grazzano.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì<br />
Periodo di ferie: variabile<br />
Numero di coperti: 250<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 20<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, chisol<strong>in</strong>i,<br />
tortelli con le code, pisarei e faso’, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, coppa di maiale al<br />
forno, picco<strong>la</strong> di cavallo, tast (tasca di vitello ripiena), stracotti e brasati<br />
con polenta, bolliti misti e salsa verde, faraona ripiena, crostate di<br />
marmel<strong>la</strong>ta o di frutta di stagione, dolci al cucchiaio del<strong>la</strong> casa.<br />
Vigolzone si è appena arricchita di due Deco (le famose denom<strong>in</strong>azioni<br />
comunali che <strong>la</strong>nciò il noto Luigi Veronelli): i tortelli di ricotta e sp<strong>in</strong>aci<br />
e <strong>la</strong> torta di fichi di Albaro<strong>la</strong>. Entrambe le specialità vengono preparate<br />
alle Rond<strong>in</strong>i (<strong>la</strong> torta solo nel<strong>la</strong> stagione adatta), una deliziosa osteria<br />
ricavata da un vecchio fienile, un po’ discosta dal centro del borgo, quieta,<br />
e grondante di fiori di stagione che decorano <strong>la</strong> facciata. Mirel<strong>la</strong> Bensi,<br />
<strong>la</strong> tito<strong>la</strong>re, l’ha voluta con arredi orig<strong>in</strong>ali da osteria e resa più elegante<br />
con pochi, curati dettagli. In estate si possono prendere i pasti, beatamente,<br />
nel<strong>la</strong> fresca veranda che guarda il giard<strong>in</strong>o.<br />
Il consiglio di Mirel<strong>la</strong> Bensi<br />
«Un buon tast, <strong>la</strong> tasca ripiena, si fa con il fiocco di vitello: si può far<br />
preparare dal macel<strong>la</strong>io già predisposta <strong>in</strong> forma di tasca. Il ripieno viene<br />
fatto con grana padano, pan grattato, aglio, prezzemolo, sale, pepe, noce<br />
moscata e uova (abbastanza per amalgamare il composto, che deve risultare<br />
ben sodo). Si <strong>in</strong>forna, dopo una roso<strong>la</strong>tura, con olio extraverg<strong>in</strong>e, v<strong>in</strong>o<br />
bianco, aglio, cipol<strong>la</strong>, carota e altri aromi».<br />
108
VIGOLZONE<br />
RISTORANTE DEL BISCIONE<br />
Indirizzo: Piazza G. Galeazzo Visconti, 18 - Grazzano Visconti - Vigolzone<br />
In sa<strong>la</strong>: Raffaello Savi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Mirko Caser<strong>in</strong>i<br />
Telefono: 0523 870149 - Fax: 0523 872668<br />
www.ristorantebiscione.it - <strong>in</strong>fo@ristorantebiscione.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì e martedì<br />
Periodo di ferie: <strong>in</strong> gennaio<br />
Numero di coperti: 80 all’<strong>in</strong>terno e 50 all’aperto<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 26<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, torte sa<strong>la</strong>te<br />
calde, pisarei e faso’ basotti, tortelli di magro, anol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> brodo, batù<br />
d’oca con polenta fritta, coppa arrosto, vitello al forno, bolliti misti,<br />
sbrisolona, crostate di frutta, dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong> casa, liquori di<br />
noc<strong>in</strong>o, bargnol<strong>in</strong>o e di erba Luigia.<br />
Ai primi del Novecento, Giuseppe Visconti di Modrone, conte ed<br />
imprenditore mi<strong>la</strong>nese, volle fare edificare tutt’<strong>in</strong>torno al Castello del<br />
Quattrocento, il suo borgo ideale. Progettò ogni chiesa, pa<strong>la</strong>zzo, strada<br />
e anche il ristorante del Biscione f<strong>in</strong> nei m<strong>in</strong>imi partico<strong>la</strong>ri. Pochi,<br />
selezionati ristoratori lo hanno avuto <strong>in</strong> gestione; ormai da un anno c’è<br />
Raffaello Savi che, nativo del borgo, proviene da una famiglia di ristoratori.<br />
Nel locale si servono pietanze con i prodotti di stagione, preparate secondo<br />
le tradizioni del posto. Le sale dal gusto antico fanno da sfondo a pranzi<br />
sereni e gustosi; nel cortile, le sere d’estate, pochi tavoli e una cande<strong>la</strong><br />
accolgono gli ospiti deliziati.<br />
Il consiglio di Raffaello Savi<br />
«Per fare il batù d’oca bisogna dividere accuratamente le parti grasse da<br />
quelle magre dell’oca. Il grasso viene fatto sciogliere <strong>in</strong> padel<strong>la</strong>, mentre<br />
il magro viene unito a spezie e messo a sgoccio<strong>la</strong>re <strong>in</strong> un canovaccio appeso.<br />
Una volta che il magro ha perso tutta l’acqua <strong>in</strong> eccesso si mette <strong>in</strong> barattoli<br />
di vetro e si ricopre con il grasso sciolto <strong>in</strong> precedenza. Così si può<br />
conservare e far saltare <strong>in</strong> padel<strong>la</strong> quando si vuole».<br />
109
VILLANOVA SULL’ARDA<br />
TRATTORIA LA VERDIANA<br />
Indirizzo: Località Sant’Agata - Vil<strong>la</strong>nova<br />
In sa<strong>la</strong>: Mario Bon<strong>in</strong>i<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Fabio Bon<strong>in</strong>i<br />
Telefono: 0523 830209 - Fax: 0523 830209<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: lunedì<br />
Periodo di ferie: l’ultima settimana di dicembre e le prime due di gennaio;<br />
una settimana a settembre<br />
Numero di coperti: 40 all’<strong>in</strong>terno e 30 sotto il porticato estivo<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 35<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali tranne American Express<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici e tradizionali piacent<strong>in</strong>i,<br />
tortelli al<strong>la</strong> Verdi, tortelli di erbette, pisarei e faso’, cappello del prete,<br />
mario<strong>la</strong>, faraona <strong>in</strong> casseruo<strong>la</strong>, anatra <strong>in</strong> casseruo<strong>la</strong> ai semi di papavero,<br />
lumache trifo<strong>la</strong>te (su prenotazione), zabaione con scaglie di ciocco<strong>la</strong>to,<br />
zabaione agli amaretti, sbrisolona.<br />
La Verdiana si trova al conf<strong>in</strong>e tra il Piacent<strong>in</strong>o e il Parmense, <strong>in</strong> quel<strong>la</strong><br />
parte del<strong>la</strong> Bassa padana dove si <strong>in</strong>contrano e si confondono le produzioni<br />
tradizionali delle due prov<strong>in</strong>ce. Ovvio che, <strong>in</strong> un luogo così, il cavallo di<br />
battaglia sarà il cu<strong>la</strong>tello o il prosciutto, oltre al meglio del<strong>la</strong> produzione<br />
salumiera piacent<strong>in</strong>a. Fabio Bon<strong>in</strong>i, tito<strong>la</strong>re del locale <strong>in</strong>sieme al fratello<br />
Mario, racconta che nonostante sia cuoco da più di vent’anni, ancora oggi<br />
pesa rigorosamente tutti gli <strong>in</strong>gredienti delle sue pietanze; è una maniera<br />
per mantenere costante <strong>la</strong> qualità, il sapore, il risultato di ogni ricetta.<br />
Ricette a cui cerca di dare quel gusto di una volta, frutto di lunghi<br />
perfezionamenti e selezioni degli <strong>in</strong>gredienti.<br />
Il consiglio di Fabio Bon<strong>in</strong>i<br />
«Sul<strong>la</strong> base dei gusti, risaputi, del Maestro, che abitò queste terre, abbiamo<br />
studiato i tortelli al<strong>la</strong> Verdi, una variante del tortello c<strong>la</strong>ssico. La pasta<br />
è verde perché vi è stato <strong>in</strong>serito un trito di sp<strong>in</strong>aci; all’<strong>in</strong>terno c’è un<br />
impasto di ricotta, spal<strong>la</strong> cotta (il Maestro adorava <strong>la</strong> “spalletta”) e<br />
formaggio. Inf<strong>in</strong>e il tortello viene profumato con tartufo bianco».<br />
110
ZERBA<br />
ALBERGO RISTORANTE CAPANNETTE DI PEY<br />
Indirizzo: Località Capannette - Zerba<br />
In sa<strong>la</strong>: Carlo Tambussi<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Mirel<strong>la</strong> Tambussi<br />
Telefono: 0523 935129 - Fax: 0523 935234 - www.capannette.it<br />
Orari di apertura: mezzogiorno e sera<br />
Giorno di chiusura: martedì (<strong>in</strong> estate è sempre aperto)<br />
Periodo di ferie: <strong>in</strong> genere nel mese di novembre<br />
Numero di coperti: 90<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 22<br />
Carte di credito: Visa, Mastercard, American Express<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: antipasto di salumi tipici piacent<strong>in</strong>i,<br />
fagott<strong>in</strong>i al formaggio, pisarei e faso’, ravioli di magro, panzerotti, punta<br />
di vitello al forno, arrosti misti, bolliti misti, stracotto di manzo, crostate<br />
fatte <strong>in</strong> casa, sbrisolona<br />
Sono i Tambussi, ormai al<strong>la</strong> quarta generazione, a gestire questo albergoristorante<br />
che si trova proprio fuori dalle moderne vie di comunicazione.<br />
In questa terra, dove l’economia è da sempre legata alle risorse dei boschi<br />
e del pascolo, è stata ed è tutt’oggi una scelta faticosa. Ma Carlo e Mirel<strong>la</strong><br />
Tambussi non si sono scoraggiati e sono divenuti il punto di riferimento<br />
per i turisti che vogliono stare all’aria aperta e riscoprire <strong>la</strong> qualità delle<br />
tradizioni, il legame con il territorio. Legame che si sente nei sapori del<strong>la</strong><br />
cuc<strong>in</strong>a come nelle orig<strong>in</strong>ali manifestazioni che vengono organizzate dal<br />
consorzio turistico Monte Chiappo di cui Carlo Tambussi è responsabile.<br />
Il consiglio di Mirel<strong>la</strong> Tambussi<br />
«I nostri fagott<strong>in</strong>i al formaggio sono molto semplici: dopo avere tirato <strong>la</strong><br />
pasta sfoglia, si prepara un ripieno con formaggio o<strong>la</strong>ndese tagliato a<br />
quadrat<strong>in</strong>i, certos<strong>in</strong>o, formaggio a grana grattugiato, rosso d’uovo, sale<br />
e pepe. Si dispone sul<strong>la</strong> sfoglia, ben distanziato, e si ricavano tante<br />
mezzelune che andranno bucate, spalmate con olio extraverg<strong>in</strong>e d’oliva,<br />
sa<strong>la</strong>te e <strong>in</strong>fornate per 20 m<strong>in</strong>uti a 180°C».<br />
111
ZIANO PIACENTINO<br />
RISTORANTE CASABELLA<br />
Indirizzo: Località Casabel<strong>la</strong> - Ziano Piacent<strong>in</strong>o<br />
In sa<strong>la</strong>: Mauro Valle<br />
In cuc<strong>in</strong>a: Roberta Civardi e Pao<strong>la</strong> Caravaggi<br />
Telefono: 0523 862840 - Fax: 0523 843754<br />
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 01.00; sabato e<br />
domenica dalle 11.30 alle 17.30 e dalle 19 alle 01.00<br />
Giorno di chiusura: <strong>in</strong> estate il lunedì; <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno il lunedì e il martedì<br />
Periodi di ferie: <strong>in</strong> gennaio e variabili nel periodo estivo<br />
Numero di coperti: 70<br />
Prezzo medio di un pasto (v<strong>in</strong>i esclusi): euro 26<br />
Carte di credito: le pr<strong>in</strong>cipali tranne American Express<br />
I piatti del<strong>la</strong> tradizione piacent<strong>in</strong>a: salumi tipici piacent<strong>in</strong>i, gnocco fritto,<br />
pisarei e faso’, tortelli con le code, arrosto di cu<strong>la</strong>tello, coppa arrosto,<br />
crostate di marmel<strong>la</strong>ta ed altre fatte <strong>in</strong> casa, dolci al cucchiaio fatti <strong>in</strong><br />
casa.<br />
In questo delizioso ristorante si uniscono più requisiti fondamentali: una<br />
sapiente ristrutturazione di un pa<strong>la</strong>zzotto di campagna dei primi del<br />
Novecento; il gusto nei colori e negli arredi di tre giovani donne; uno dei<br />
paesaggi più piacevoli del territorio piacent<strong>in</strong>o; gustose pietanze tradizionali<br />
preparate con passione. E’ così che Pao<strong>la</strong> Caravaggi, Roberta Civardi e<br />
Laura Ferri, tanto legate al loro territorio, hanno voluto far affermare<br />
il proprio locale che si trova <strong>in</strong> piena Val Tidone, oggi luogo esemp<strong>la</strong>re<br />
per le <strong>in</strong>novazioni <strong>in</strong> campo vitiv<strong>in</strong>icolo, per l’accoglienza turistica e per<br />
<strong>la</strong> riqualificazione urbanistica e territoriale.<br />
Il consiglio di Pao<strong>la</strong> Caravaggi<br />
«Per ottenere un buon arrosto di cu<strong>la</strong>tello si deve steccare il cu<strong>la</strong>tello<br />
fresco con rosmar<strong>in</strong>o; lo si fa qu<strong>in</strong>di roso<strong>la</strong>re, con olio e burro, <strong>in</strong> un<br />
capace tegame; si bagna con abbondante <strong>la</strong>tte e si cuoce sul fuoco, a tegame<br />
coperto. Il cu<strong>la</strong>tello va girato e bagnato spesso così resta morbido. A metà<br />
cottura si toglie il coperchio per far restr<strong>in</strong>gere il sugo. Si serve tagliato<br />
a fette cosparso del suo <strong>in</strong>t<strong>in</strong>golo».<br />
112
I racconti d’osteria<br />
di<br />
Giorgio Lambri
a Crist<strong>in</strong>a<br />
tantos dias comos suenos<br />
tantos suenos que no acaban
Giorgio Lambri L’osteria dei due gemelli<br />
L’OSTERIA DEI DUE GEMELLI<br />
Piero e Oreste sono gemelli siamesi. Omozigoti. Nati a pochi m<strong>in</strong>uti di<br />
distanza l’uno dall’altro: dapprima il frettoloso Piero, irrequieto e ulu<strong>la</strong>nte;<br />
poi il tranquillo Oreste, circospetto e quasi rassegnato già dal giorno <strong>in</strong><br />
cui è venuto al mondo.<br />
Il loro ristorante, che si chiama per l’appunto Osteria dei Due Gemelli,<br />
sta miracolosamente <strong>in</strong> bilico su uno spuntone di montagna, affacciato a<br />
un orrido dell’alta Valtrebbia.<br />
Quattro mura tirate su con i sassi grigi del fiume, il tetto di beo<strong>la</strong>, il<br />
gab<strong>in</strong>etto al<strong>la</strong> turca nel cortile. Tavoloni di legno talmente consumati che,<br />
per quanto occultati da un doppio strato di tovaglie, rive<strong>la</strong>no<br />
<strong>in</strong>equivocabilmente - al tatto - lo sfacelo sottostante. Qualche panca,<br />
grosso<strong>la</strong>namente scolpita da vecchi faggi e una dozz<strong>in</strong>a di sedie spaiate e<br />
zoppicanti. Un’improbabile credenza liberty che occupa un’<strong>in</strong>tera parete<br />
e - nell’angolo opposto del<strong>la</strong> stanza - una longeva stufa di ghisa, tra le<br />
poche suppellettili sopravvissute al<strong>la</strong> frana che ha spazzato via <strong>la</strong> casa<br />
natale dei due gemelli, molti anni prima.<br />
Il tutto shakerato da muri scrostati color azzurro tenue e tappezzato da<br />
riproduzioni <strong>in</strong>giallite di capo<strong>la</strong>vori impressionisti. Vecchi poster che,<br />
nell’ormai lontano 1984, tale Giovanbattista Baracca, sedicente impresario<br />
teatrale, squattr<strong>in</strong>ato, aveva <strong>la</strong>sciato <strong>in</strong> pegno per pagarsi il pranzo<br />
(beccandosi anche, come ricevuta, un poderoso calcio nel sedere da Piero).<br />
Dopo aver seriamente valutato l’opportunità di utilizzarli per accendere<br />
<strong>la</strong> stufa (ma a quel compito assolvevano già <strong>in</strong>appuntabilmente le copie<br />
di “Libertà” dei giorni precedenti), Oreste aveva deciso di metterli <strong>in</strong><br />
quadro con grezze cornici di compensato, per dare un po’ di tono alle<br />
pareti spoglie del<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> da pranzo. Ma lo aveva fatto <strong>in</strong> modo quanto<br />
meno strano: non adattando le cornici ai quadri, ma viceversa. Cosicché<br />
delle “N<strong>in</strong>fee” di Monet rimaneva solo un <strong>in</strong>edito dettaglio del <strong>la</strong>ghetto<br />
sommariamente ritagliato a forbice e di “Autoritratto” di Van Gogh solo<br />
il cappello, <strong>la</strong> fronte e gli occhi spiritati dell’artista o<strong>la</strong>ndese.<br />
Insomma, a voler essere onesti, il locale dei due gemelli è veramente<br />
arredato da schifo. Apparentemente, lì dentro, tutto è brutto, vecchio,<br />
<strong>in</strong>sensato. A com<strong>in</strong>ciare dal bancone del bar, portato via da un’asta<br />
giudiziaria, per poche cent<strong>in</strong>aia di migliaia di lire, dal fallimento di un<br />
famoso night del<strong>la</strong> zona, che negli anni Settanta aveva testato <strong>la</strong> mascol<strong>in</strong>ità<br />
di almeno due generazioni di valligiani. Era di f<strong>in</strong>to marmo color salmone<br />
con certi orribili <strong>in</strong>serti rossi che richiamavano i capitelli bizant<strong>in</strong>i.<br />
Talmente kitsch da risultare quasi orribilmente gradevole, per chi abbia<br />
un senso non troppo formale del buongusto.<br />
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Giorgio Lambri L’osteria dei due gemelli<br />
Forse per tutte queste ragioni, ma certo anche a causa del<strong>la</strong> sua ma<strong>la</strong>gevole<br />
accessibilità (per arrivare a dest<strong>in</strong>azione - sul<strong>la</strong> cima di Sasso Grosso - ci<br />
si deve avventurare lungo tre chilometri di uno stradello sterrato e pieno<br />
di buche), nei suoi trentac<strong>in</strong>que anni di vita l’Osteria dei Due Gemelli non<br />
ha mai riscosso grande successo. Sicuramente non può competere con le<br />
tante <strong>in</strong>iziative agrituristiche, naturiste, biologiche e <strong>in</strong> qualche modo<br />
rusticheggianti fiorite sull’Appenn<strong>in</strong>o come papaveri nel grano, e che<br />
ca<strong>la</strong>mitano ad ogni week-end migliaia di fuggiaschi delle città e di turisti<br />
del<strong>la</strong> domenica.<br />
Qualche chilometro più giù del locale di Piero e Oreste, servito da una<br />
comoda strad<strong>in</strong>a asfaltata, c’è un bed & breakfast con i cavalli, il parco<br />
giochi, il (f<strong>in</strong>to) <strong>la</strong>ghetto e gli (si spera veri) anatroccoli.<br />
I due gemelli spiano spesso dall’alto, con un grosso b<strong>in</strong>ocolo, l’<strong>in</strong><strong>in</strong>terrotto<br />
via vai di famiglie. Più <strong>in</strong>curiositi che scocciati. Perché gli <strong>in</strong>cassi, i soldi,<br />
il guadagno, il successo, sono quanto di più lontano si possa immag<strong>in</strong>are<br />
dalle loro aspirazioni. E per sopravvivere serenamente, <strong>la</strong>ssù, basta<br />
davvero poco.<br />
Scapoli impenitenti - con robusti appetiti sessuali che sfogano<br />
periodicamente lungo le strade del<strong>la</strong> periferia di Piacenza, scendendo a<br />
turno a valle con <strong>la</strong> gloriosa jeep a quattro tempi - Piero e Oreste hanno<br />
organizzato <strong>la</strong> loro vita e il loro <strong>la</strong>voro con metodica sistematicità. Piero<br />
sta al bar e tra i tavoli, Oreste <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a. Va detto che dei sette tavo<strong>la</strong>cci<br />
che costituiscono <strong>la</strong> loro “piena ricettività” ben di rado più di tre sono<br />
occupati. E questo facilita notevolmente <strong>la</strong> programmazione del da farsi.<br />
Tanto uguali da risultare pressoché irriconoscibili dal punto di vista<br />
fisiognomico (l’unico vero elemento dist<strong>in</strong>tivo è una cicatrice sul<strong>la</strong> guancia<br />
s<strong>in</strong>istra di Oreste, ricordo di una fanciullesca caduta su sassi del Trebbia),<br />
i due gemelli sono però sempre stati profondamente diversi per quanto<br />
riguarda il carattere. F<strong>in</strong> da bamb<strong>in</strong>i a Piero piaceva andare a manare<br />
- cioè a pescare gli stricci con le mani - mentre l’altro se ne stava a dormire<br />
sotto gli alberi o al massimo suonava l’armonica. Ma proprio da questa<br />
congenita diversità (Piero iperattivo ed efficientista, Oreste pigro ma<br />
creativo) nasce <strong>la</strong> loro perfetta simbiosi professionale.<br />
R<strong>in</strong>tanato <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a, tra pentoloni e vecchi mestoli di rame, Oreste crea<br />
tesori che non sfigurerebbero negli scrigni dei maestri dell’alta cuc<strong>in</strong>a:<br />
tortelli con le ortiche e <strong>la</strong> ricotta di capra tanto delicati da sembrare<br />
virtuali, almeno f<strong>in</strong>o a quando le papille gustative non ne sve<strong>la</strong>no <strong>la</strong> geniale<br />
semplicità; una faraona capace di dischiudere <strong>in</strong>appagate voluttà nel<br />
momento <strong>in</strong> cui si <strong>in</strong>frange <strong>la</strong> sagoma di creta che ne custodisce <strong>la</strong> prelibata<br />
essenza; salumi profumati e <strong>in</strong>tensi come nemmeno il più ricercato dei<br />
dessert potrebbe risultare. Un menu che nasce di giorno <strong>in</strong> giorno,<br />
dall’acuto e sensibile spirito di osservazione del suo creatore, capace di<br />
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Giorgio Lambri L’osteria dei due gemelli<br />
cogliere gli umori delle stagioni e del<strong>la</strong> natura. E così a settembre, quando<br />
<strong>la</strong> grande pianta di fichi che sfida <strong>la</strong> legge di gravità ed ogni logica botanica<br />
- abbarbicata su un costone di roccia accanto al<strong>la</strong> trattoria - si carica dei<br />
suoi profumati frutti, ecco che nel<strong>la</strong> carta compare un <strong>in</strong>edito piatto di<br />
fichi ripieni di gorgonzo<strong>la</strong> e miele di castagno, partorito chissà come dal<strong>la</strong><br />
fantasia di Oreste, che del<strong>la</strong> nouvelle cuis<strong>in</strong>e, di certo, non ha nemmeno<br />
mai sentito par<strong>la</strong>re. E quando nell’orticello i rami di menta diventano<br />
sempre più verdi e dotati, spunta una “trota al<strong>la</strong> salsa di menta” che<br />
farebbe <strong>la</strong> sua porca figura a qualsiasi importante concorso di cuc<strong>in</strong>a.<br />
Pietro è l’altro <strong>la</strong>to del<strong>la</strong> medaglia. Capace di dare anima al fantasioso<br />
prodigarsi del fratello con una meticolosa scelta dei v<strong>in</strong>i. Due: un rosso<br />
Amandor<strong>la</strong>to che spuma allegria e buoni propositi non appena disceso<br />
nello scodell<strong>in</strong>o e una Malvasia secca, fragrante e s<strong>in</strong>cera quanto una<br />
giovane contad<strong>in</strong>a il giorno del suo matrimonio. E’ Piero ad accogliere i<br />
clienti e a piazzarli ai tavoli (guai a chi tenta una scelta autonoma), a<br />
spiegare sommariamente i piatti del menu, a dispensare grappe e bargnol<strong>in</strong>i.<br />
Ma anche a rispondere alle più curiose richieste dei clienti: «Ma qui li fate<br />
quei gnocchetti di pasta con il sugo dei fagioli? Quelli con il nome strano»<br />
oppure: «Ma lo stracotto d’as<strong>in</strong>a non è un piatto tipico degli Abruzzi?».<br />
Da dietro <strong>la</strong> porta socchiusa Oreste ascolta curioso e <strong>in</strong> dialetto <strong>la</strong>scia<br />
partire commenti velenosi a voce neanche troppo bassa. Una volta, parecchi<br />
anni fa, un taxista mi<strong>la</strong>nese arrivato f<strong>in</strong> <strong>la</strong>ssù con l’auto di servizio e tutta<br />
<strong>la</strong> famiglia, sentì una di quelle battutacce evidentemente rivolta a sua<br />
moglie (che aveva malcautamente <strong>la</strong>mentato che <strong>la</strong> coppa era troppo<br />
grassa) e per poco non f<strong>in</strong>ì a sediate. Piero non disse nul<strong>la</strong> al fratello, ma<br />
il giorno dopo scese <strong>in</strong> città e da un ferramenta acquistò una serratura a<br />
scatto, da montare sul<strong>la</strong> porta del<strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a <strong>in</strong> modo che non potesse restare<br />
socchiusa.<br />
I due gemelli non sono né ricchi né poveri: <strong>la</strong> trattoria garantisce a entrambi<br />
una sopravvivenza più che dignitosa, mentre al resto del loro benessere<br />
provvede <strong>in</strong> natura il luogo strepitoso <strong>in</strong> cui vivono, tra le nuvole di una<br />
montagna, lontani da ogni contam<strong>in</strong>azione urbana.<br />
Accanto all’Osteria dei Due Gemelli, c’è una chiesetta, anch’essa affacciata<br />
sul<strong>la</strong> val<strong>la</strong>ta da un m<strong>in</strong>uscolo spicchio di roccia, che tutti chiamano <strong>la</strong><br />
Pietra del Sangue. Quel<strong>la</strong> chiesa era stata un tempo l’ultimo avamposto<br />
di una brigata di partigiani. Arroccati là dentro, una notte d’<strong>in</strong>verno,<br />
avevano vomitato rabbiosamente addosso al nemico dalle f<strong>in</strong>estre proiettili,<br />
panche, <strong>in</strong>g<strong>in</strong>occhiatoi. Perf<strong>in</strong>o una statua di San Giuseppe. Ma poi gli<br />
“altri” avevano raggiunto <strong>la</strong> vetta. Erano entrati nel<strong>la</strong> chiesetta sparando<br />
all’impazzata e poi avevano gettato tutti i corpi (molti dei quali ancora<br />
vivi) giù dal<strong>la</strong> rupe. Nel Trebbia gelido. E sulle rocce era rimasto il sangue<br />
di quei dodici giovani patrioti. Ecco perché quel monte, che sulle mappe<br />
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Giorgio Lambri L’osteria dei due gemelli<br />
viene <strong>in</strong>dicato come Sasso Grosso, è stato ribattezzato <strong>la</strong> Pietra del Sangue.<br />
Piero e Oreste non sono mai stati realmente <strong>in</strong>namorati o impegnati con<br />
le ragazze. Una matt<strong>in</strong>a, tre estati fa, Oreste perse <strong>la</strong> testa per una<br />
villeggiante <strong>in</strong>glese, capitata chissà come <strong>la</strong>ssù, ma <strong>la</strong> loro storia d’amore<br />
uni<strong>la</strong>terale, fatta di poche parole e un paio di fugaci sorrisi, durò un paio<br />
d’ore, il tempo che il marito - impegnato nel trekk<strong>in</strong>g con gli amici -<br />
raggiungesse <strong>la</strong> moglie per il pranzo.<br />
Piero, per <strong>la</strong> verità, ha anche creduto di potersi fidanzare. E’ accaduto<br />
molti anni fa. Si <strong>in</strong>namorò di una vedova parecchio più vecchia di lui, che<br />
viveva <strong>in</strong> un paese del versante ligure del<strong>la</strong> montagna. Una donnona<br />
energica e sorridente da cui andava due volte l’anno ad approvvigionarsi<br />
di un taumaturgico noc<strong>in</strong>o. Una sera <strong>la</strong> <strong>in</strong>vitò anche a bal<strong>la</strong>re, a una sagra<br />
sulle montagne. F<strong>in</strong>irono a far l’amore <strong>in</strong> casa di lei, <strong>in</strong> una stanza<br />
<strong>in</strong>teramente tappezzata da enormi foto del marito, defunto maresciallo<br />
del<strong>la</strong> Benemerita. Chi lo sa. Forse fu quell’eccessiva esibizione luttuosa<br />
o forse il fatto che a letto non era stato poi granché. Comunque Piero non<br />
si fece mai più vedere dal<strong>la</strong> signora Giglio<strong>la</strong> (si chiamava così) e r<strong>in</strong>unciò<br />
anche al suo prodigioso noc<strong>in</strong>o.<br />
Ecco, questa è l’Osteria dei Due Gemelli. Ed è evidente che <strong>la</strong> loro non<br />
sembrerebbe una storia partico<strong>la</strong>rmente <strong>in</strong>teressante, né ricca di colpi di<br />
scena. Le vite di Piero e Oreste sono quanto di più prevedibile si possa<br />
immag<strong>in</strong>are. La loro quotidianità non ha mai avuto nessun atteso o<br />
<strong>in</strong>aspettato fuori programma.<br />
Almeno f<strong>in</strong>o a ieri sera. Saranno state le otto e mezza, nessun cliente, un<br />
martedì come tanti. Fuori un temporale di quelli che sulle montagne<br />
sembrano presagio del<strong>la</strong> f<strong>in</strong>e del mondo. Tuoni impetuosi, fulm<strong>in</strong>i che<br />
sembrano - da un momento all’altro - dover <strong>in</strong>cenerire <strong>in</strong> un istante <strong>la</strong><br />
montagna. Piero che sbircia le curve nell’ormai imm<strong>in</strong>ente oscurità per<br />
vedere se i fari di qualche auto fanno capol<strong>in</strong>o e Oreste che sotto il portico<br />
del fienile rimesta un enorme pentolone di rame. Vuole a tutti i costi f<strong>in</strong>ire<br />
il suo <strong>la</strong>voro. Dentro bollono allegramente frattaglie, cotiche ed ogni parte<br />
meno nobile (non al pa<strong>la</strong>to) di un grosso maiale che i due gemelli hanno<br />
allevato per mesi con pazienza e che poche ore prima è f<strong>in</strong>ito sotto <strong>la</strong><br />
mannaia di un esperto norc<strong>in</strong>o fatto venire appositamente da Bobbio.<br />
Dal nul<strong>la</strong>, nel cortile, ha fatto improvvisamente capol<strong>in</strong>o quell’auto nera,<br />
silenziosa, con i f<strong>in</strong>estr<strong>in</strong>i oscurati perché nessuno potesse vedere dentro.<br />
Ed è sceso quel tipo con i lunghi capelli neri raccolti <strong>in</strong> un cod<strong>in</strong>o e lo<br />
sguardo duro, <strong>la</strong> camicia bianca aperta su una grande catena d’oro, una<br />
valigetta di pelle tenuta sotto il braccio.<br />
«Posso mangiare un pan<strong>in</strong>o? Dove siamo esattamente? Ma è possibile che<br />
il cellu<strong>la</strong>re non abbia neanche una tacca quassù? Quanto dista Genova?».<br />
Mille domande e un nervosismo crescente. Il telefon<strong>in</strong>o provato e riprovato,<br />
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Giorgio Lambri L’osteria dei due gemelli<br />
poi scagliato nervosamente sul tavolo. Le mani che percorrevano<br />
istericamente i lunghi capelli neri. Piero aveva capito subito che quell’uomo<br />
stava scappando da qualcosa, da qualcuno, da qualche segreto che si<br />
ce<strong>la</strong>va di certo <strong>in</strong> quel<strong>la</strong> valigetta marrone. Ma <strong>in</strong> fondo non era<br />
partico<strong>la</strong>rmente <strong>in</strong>teressato all’enigma. Come richiesto aveva servito un<br />
pan<strong>in</strong>o con <strong>la</strong> coppa, una bottiglia di v<strong>in</strong>o bianco e il caffè con <strong>la</strong> sambuca<br />
a parte.<br />
«Posso usare <strong>la</strong> toilette?».<br />
Tutto era successo <strong>in</strong> un istante. L’uomo che chiede di andare <strong>in</strong> bagno<br />
e si alza bruscamente dal tavolo, <strong>la</strong> valigetta che gli sfugge dal<strong>la</strong> mano,<br />
cade <strong>in</strong> pochi ma <strong>in</strong>term<strong>in</strong>abili attimi. E dei sacchetti di polvere bianca<br />
che fanno capol<strong>in</strong>o assieme a una mazzetta di banconote da 500 euro. Gli<br />
occhi di Piero che si <strong>in</strong>crociano con quelli dello sconosciuto. La pisto<strong>la</strong><br />
puntata dritta <strong>in</strong> faccia a Piero.<br />
«E adesso mi tocca ammazzarti, pezzo di merda di un montanaro curioso».<br />
E poi quel colpo secco, dritto al<strong>la</strong> nuca. Risolutivo. Vibrato da Oreste allo<br />
sconosciuto con un grosso badile. Una mazzata terribile, l’uomo che cade<br />
<strong>in</strong> avanti sussultando come un pesce appena uscito dal fiume ma già pronto<br />
per <strong>la</strong> padel<strong>la</strong>. La pisto<strong>la</strong> che roto<strong>la</strong> lontano.<br />
Tutto <strong>in</strong> un istante. Due vite che cambiano per un gioco imperscrutabile<br />
del dest<strong>in</strong>o. Due gemelli che non avevano mai conosciuto emozioni che<br />
andassero al di là delle loro riservate consuetud<strong>in</strong>i e che <strong>in</strong> un istante si<br />
trovavano protagonisti di chissà quale torbido <strong>in</strong>trigo. Difficile dire come<br />
presero <strong>la</strong> decisione. Certo, tra loro, non ci furono discussioni quel giorno.<br />
Nessuna <strong>in</strong>certezza. Quel che fecero - a chi lo avesse guardato dallo<br />
schermo di un film - sarebbe potuto sembrare il copione di una truculenta<br />
spy-story, ma <strong>in</strong> realtà fu solo frutto del s<strong>in</strong>ergico ist<strong>in</strong>to dei due gemelli.<br />
Quel<strong>la</strong> notte stessa, l’auto nera f<strong>in</strong>ì <strong>in</strong> un burrone, a ottanta chilometri<br />
di distanza, <strong>in</strong> un’altra val<strong>la</strong>ta, <strong>in</strong> Liguria. Tra boschi così fitti e <strong>in</strong>accessibili<br />
che sarebbero passati mesi, forse anni, prima che qualcuno <strong>la</strong> scoprisse.<br />
La polvere bianca fu gettata nel torrente, <strong>la</strong> pisto<strong>la</strong> seppellita. E il corpo<br />
dello sconosciuto, m<strong>in</strong>utamente scomposto, diede sapore al<strong>la</strong> frittura mista<br />
di maiale, nel pentolone delle frattaglie.<br />
Il denaro? Quello è accuratamente nascosto. Ma non aspettatevi un f<strong>in</strong>ale<br />
avventuroso o sorprendente. Piero e Oreste non scapperanno ai Caraibi.<br />
Non costruiranno un agriturismo più grande e più bello di tutti quelli<br />
del<strong>la</strong> val<strong>la</strong>ta. Non si daranno al<strong>la</strong> bel<strong>la</strong> vita, <strong>in</strong> città, tra donne e champagne.<br />
La loro storia non può che avere un epilogo coerente con le loro vite.<br />
Resteranno lì, <strong>in</strong> quell’angolo di paradiso che è soltanto loro.<br />
Magari miglioreranno essenzialmente <strong>la</strong> qualità del vivere. Rimpiazzeranno<br />
il gab<strong>in</strong>etto al<strong>la</strong> turca, fuori <strong>in</strong> cortile, con un bagno un po’ più confortevole.<br />
Aggiusteranno, o magari cambieranno <strong>la</strong> vecchia jeep. Compreranno delle<br />
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Giorgio Lambri L’osteria dei due gemelli<br />
gall<strong>in</strong>e e qualche capretta. Aiuteranno il vecchio Remigio, agricoltore <strong>in</strong><br />
pensione che vive proprio di fronte a loro, <strong>in</strong> una casetta di sassi, dall’altra<br />
parte del<strong>la</strong> montagna, a sopravvivere <strong>in</strong> modo più dignitoso che con una<br />
tazza di <strong>la</strong>tte, qualche verdura dell’orto e un po’ di pane secco ogni giorno.<br />
Oreste vorrebbe anche fare una donazione anonima all’ospizio dei<br />
vecchietti, <strong>in</strong> paese, perché possano comprarsi alcune attrezzature mediche<br />
essenziali. Nessuno dei due gemelli pensa di f<strong>in</strong>irci mai, là dentro.<br />
Morirebbero dopo due giorni. Troppo selvatici per quel cameratesco<br />
<strong>la</strong>nguire. Ma tra quel<strong>la</strong> gente ci sono parecchi compagni di scuo<strong>la</strong> e vecchi<br />
amici dei due gemelli. Perché non aiutarli, ora che possono?<br />
Per il resto non cambierà nul<strong>la</strong>, l’Osteria dei Due Gemelli resterà un<br />
eremo felice, sconosciuto ai più (per fortuna), ma dove <strong>la</strong> vita è ancora<br />
legata ai sogni più belli e semplici che l’uomo può fare.<br />
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Giorgio Lambri L’osteria del tramonto<br />
L’OSTERIA DEL TRAMONTO<br />
L’auto di Eu<strong>la</strong>lia Val<strong>la</strong>nt sfreccia rombando veloce lungo gli <strong>in</strong>term<strong>in</strong>abili<br />
sali-scendi di un quieto rettil<strong>in</strong>eo di campagna, tra fi<strong>la</strong>ri di viti che vestono<br />
ord<strong>in</strong>atamente le coll<strong>in</strong>e del<strong>la</strong> Val Tidone con tutti i colori di f<strong>in</strong>e estate,<br />
dal verde più acceso al marrone d’autunno. Lei è seriamente irritata<br />
perchè, frugando e rifrugando tra i cd che si è portata, non riesce a trovare<br />
Vivaldi, che aveva scelto come colonna sonora per <strong>la</strong> partenza del<strong>la</strong> sua<br />
escursione. Eppure era certa di aver <strong>in</strong>fi<strong>la</strong>to le “Quattro Stagioni” nello<br />
za<strong>in</strong>o.<br />
Ripiega allora su Verdi. Accende lo stereo ad un volume decisamente<br />
superiore a quanto basterebbe per ascoltare più che bene <strong>la</strong> musica. E<br />
<strong>in</strong>tanto <strong>in</strong>spira, riempiendosene i polmoni, tutti i profumi che le rega<strong>la</strong><br />
<strong>la</strong> campagna. Anche a centoquaranta chilometri l’ora il suo fiuto, f<strong>in</strong>issimo,<br />
è una sorta di scanner di tutti quegli effluvi, quelli dolci e forti che arrivano<br />
dall’estate, quello acre di un cumulo di fasc<strong>in</strong>e <strong>in</strong>cendiate sul ciglio del<strong>la</strong><br />
strada, ma anche i meno nobili olezzi che provengono dalle campagne e<br />
dalle stalle.<br />
Quando Eu<strong>la</strong>lia parte sul<strong>la</strong> vecchia Spider nera - tanto picco<strong>la</strong> e adagiata<br />
sulle ruote da far sembrare lei un gigante nel momento <strong>in</strong> cui, poi, riemerge<br />
dal<strong>la</strong> guida - vuol dire che ha bisogno di iso<strong>la</strong>rsi e di riflettere.<br />
Era di suo padre e, quando <strong>la</strong> usava lui, <strong>in</strong> famiglia tutti lo chiamavano<br />
scherzosamente “il Pr<strong>in</strong>cipe”, un po’ per quei ridicoli guanti traforati che<br />
<strong>in</strong>dossava prima di salire - «perchè le mani sudate non scivol<strong>in</strong>o sul<br />
vo<strong>la</strong>nte» si giustificava serissimo - e un po’ perchè, di fatto, con quell’ascot<br />
che faceva capol<strong>in</strong>o dalle fresche camicie bianche con le <strong>in</strong>iziali ricamate<br />
sopra, sembrava davvero l’ultimo discendente di una famiglia di nobili<br />
avviati all’est<strong>in</strong>zione.<br />
Usa poche volte <strong>la</strong> Spider, Eu<strong>la</strong>lia, ma <strong>la</strong> conserva efficiente come un<br />
orologio svizzero (guai se non ruggisse, ogni volta, al primo giro di chiave)<br />
e lustra quanto una reliquia.<br />
La toglie dal garage - dopo aver delicatamente rimosso il telo che <strong>la</strong> protegge<br />
dal<strong>la</strong> polvere - giusto quando ha bisogno di scappare, di respirare, di<br />
trovare nuove pulsioni per <strong>la</strong> sua mente annoiata.<br />
Magari solo per un’ora, magari per un giorno o una settimana. Sono fughe<br />
prive di qualsiasi logica, senza alcun progetto o mappa, svoltando a destra<br />
o a s<strong>in</strong>istra per il solo, giocoso gusto di improvvisare, <strong>in</strong>seguendo profumi<br />
sconosciuti o tramonti da fotografare nel<strong>la</strong> mente.<br />
Il problema è che Eu<strong>la</strong>lia non vorrebbe accettare che il frenetico <strong>in</strong>cedere<br />
del tempo le rubi anche solo un palpito del<strong>la</strong> sua ostentata (ma assolutamente<br />
immag<strong>in</strong>aria) sicurezza esistenziale. Vorrebbe avere il controllo assoluto<br />
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Giorgio Lambri L’osteria del tramonto<br />
del<strong>la</strong> sua vita così come control<strong>la</strong> senza <strong>la</strong> m<strong>in</strong>ima possibilità di errore -<br />
o di replica - il suo <strong>la</strong>voro e quello dei suoi sottoposti. A volte si f<strong>in</strong>ge<br />
anche conv<strong>in</strong>ta che sia così, che tutto sia sotto il suo stretto controllo<br />
emotivo. Ma <strong>in</strong> realtà basta un piccolo sussulto fuori dal pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong> sua<br />
mente per metter<strong>la</strong> <strong>in</strong> al<strong>la</strong>rme, per far<strong>la</strong> sentire come una capretta legata<br />
a un albero per fare da esca al leone. Ignara delle <strong>in</strong>tenzioni dei cacciatori,<br />
che aspettano armati e al sicuro dalle zanne del predatore.<br />
«Spareranno subito?».<br />
«Mi salveranno?».<br />
«O <strong>la</strong>sceranno che <strong>la</strong> bestia sia sazia di me per godere di un più facile<br />
bersaglio?».<br />
Eu<strong>la</strong>lia - anzi il commissario capo Eu<strong>la</strong>lia Val<strong>la</strong>nt De Groebe - ha spesso<br />
questa sconfortante sensazione. Soprattutto da quando partecipa - anche<br />
se <strong>in</strong> un ruolo che dovrebbe essere solo di secondo piano - al<strong>la</strong> caccia ad<br />
un serial killer che negli ultimi anni ha colpito a Piacenza, ma anche a<br />
Mi<strong>la</strong>no, Pavia, Lodi e <strong>in</strong> altre quattro prov<strong>in</strong>ce del nord Italia.<br />
Le <strong>in</strong>sulse <strong>in</strong>formazioni <strong>in</strong>vestigative che riceve dai comandi di polizia<br />
del<strong>la</strong> località <strong>in</strong> cui “lui” ha ucciso e che puntualmente c<strong>la</strong>ssifica, riord<strong>in</strong>a<br />
e trasmette ai suoi superiori sono sempre più disord<strong>in</strong>ate, frammentarie<br />
ed <strong>in</strong>utili. Spesso contraddittorie, quasi mai rive<strong>la</strong>trici di alcunché di<br />
<strong>in</strong>teressante. Ci sono anche tre ridicoli identikit dell’assass<strong>in</strong>o, nessuno<br />
somigliante all’altro. Nell’ultimo comparso sui giornali il killer assomiglia<br />
a Gomez, il protagonista del<strong>la</strong> Famiglia Addams. Patetico. Come <strong>la</strong> maggior<br />
parte delle testimonianze che <strong>in</strong>tasano il fascicolo <strong>in</strong>vestigativo. Parole<br />
che non dicono niente, fantasiosi racconti, <strong>in</strong>dizi consistenti quanto fiocchi<br />
di neve fresca.<br />
E poi ci sono le segna<strong>la</strong>zioni. Un cent<strong>in</strong>aio, forse anche di più dal momento<br />
<strong>in</strong> cui giornali e televisioni si sono ufficialmente impadroniti delle gesta<br />
del “mostro”, del “killer senza nome”, dell’“assass<strong>in</strong>o <strong>in</strong>visibile” (tanto<br />
per citare qualche titolo preso a caso dalle prime pag<strong>in</strong>e dei giornali).<br />
Come sempre, <strong>in</strong> questi casi, <strong>la</strong> mitomania diventa un vero e proprio sport<br />
nazionale. C’è chi l’ha visto al c<strong>in</strong>ema, chi ha creduto di riconoscerlo<br />
davanti al banco surge<strong>la</strong>ti del supermercato, chi ad un raduno di ecologisti.<br />
Ci sono già stati anche una dec<strong>in</strong>a di fermi. Tutti assolutamente privi di<br />
qualsiasi ragion d’essere e revocati nel giro di poche ore. «La polizia<br />
<strong>in</strong>segue un fantasma» pontificava qualche giorno prima <strong>in</strong> televisione un<br />
vecchio <strong>in</strong>vestigatore, ormai ultraottantenne, divenuto famoso molti anni<br />
prima per aver risolto l’<strong>in</strong>tricato caso di un’<strong>in</strong>tera famiglia dell’alta<br />
borghesia trucidata nel<strong>la</strong> propria vil<strong>la</strong> al mare (<strong>in</strong>immag<strong>in</strong>abile! Era stato<br />
il domestico coreano con <strong>la</strong> complicità del<strong>la</strong> moglie).<br />
Eu<strong>la</strong>lia è davvero disorientata ora che l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e è ormai quasi<br />
completamente mediatica, ora che perf<strong>in</strong>o i “cervelloni” del<strong>la</strong> Direzione<br />
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Giorgio Lambri L’osteria del tramonto<br />
Investigativa Nazionale - primi depositari del<strong>la</strong> caccia al killer - sono stati<br />
<strong>in</strong>dividuati e sbattuti <strong>in</strong> prima pag<strong>in</strong>a (<strong>in</strong> qualche caso non senza un<br />
briciolo di <strong>in</strong>acidito compiacimento).<br />
Ecco perché proprio quel<strong>la</strong> matt<strong>in</strong>a ha deciso di dimettersi, di <strong>la</strong>sciare<br />
quel caso e <strong>la</strong> Polizia. Di cambiare vita e mestiere. Di fuggire da quell’isterico<br />
baraccone <strong>in</strong> cui <strong>la</strong> cosa che sembra contare di meno è il fatto che undici<br />
persone (tra cui due ragazze poco più che diciottenni) hanno perso <strong>la</strong> vita<br />
per mano di un pazzo. Lei soffre per ognuna di quelle morti, vorrebbe<br />
essere all’altezza, scoprire tutto, porre f<strong>in</strong>e a quelle uccisioni <strong>in</strong>sensate.<br />
Legge e rilegge i fascicoli. Riempie di appunti un quadernone con le righe<br />
da terza media <strong>in</strong> cui raccoglie per iscritto i pensieri.<br />
La musica stereofonica squarcia il silenzio del<strong>la</strong> campagna molto di più<br />
del motore sovra-alimentato del<strong>la</strong> Spider.<br />
«Veglia o donna questo fiore / che a te puro confidai».<br />
L’ost<strong>in</strong>azione è sempre stata un grande pregio di Eu<strong>la</strong>lia, ma anche il suo<br />
peggior difetto. «Chissà se da queste parti i contad<strong>in</strong>i vendono quelle<br />
deliziose confetture di frutta per le crostate?» si ritrova d’improvviso a<br />
pensare. Molto bene. Distrarsi è il modo migliore per trovare <strong>la</strong><br />
concentrazione.<br />
«Veglia attenta e non sia mai / che si offuschi il suo candor».<br />
Rigoletto è solo al primo atto, quando il protagonista affida al<strong>la</strong> nutrice<br />
<strong>la</strong> figlia che di lì a poco gli sarà rapita e stuprata dal Duca, ma Eu<strong>la</strong>lia è<br />
già proiettata <strong>in</strong> mille nuove congetture.<br />
La Spider corre molto più di quanto dovrebbe nel momento <strong>in</strong> cui Eu<strong>la</strong>lia<br />
si accorge di essere <strong>in</strong> prossimità di un paese e solo quando <strong>la</strong> frittata è<br />
già fatta l’<strong>in</strong>vestigatrice si rende conto di essere passata a 120 chilometri<br />
l’ora davanti ad un’auto civetta dei Carab<strong>in</strong>ieri. Qualche cent<strong>in</strong>aio di<br />
metri più avanti di sicuro ci sarà il posto di blocco. Nessun problema per<br />
una poliziotta, ma bisognerà farsi riconoscere, qualificarsi, <strong>in</strong>ventare<br />
chissà quale bugia. Non se ne par<strong>la</strong>.<br />
E così - senza riflettere - <strong>in</strong>chioda l’auto e si <strong>in</strong>fi<strong>la</strong> sgommando <strong>in</strong> una<br />
strad<strong>in</strong>a a s<strong>in</strong>istra, circondata su entrambi i <strong>la</strong>ti da altissimi cipressi. In<br />
lontananza, al<strong>la</strong> f<strong>in</strong>e di quel tunnel verde, non si <strong>in</strong>travede nul<strong>la</strong>. Eu<strong>la</strong>lia<br />
lo percorrere lentamente, annusando l’aria.<br />
Musica di fisarmonica e chitarre. E canti, forse. La Spider, giunta <strong>in</strong> fondo<br />
al viale, si trova su una più ampia strada sterrata che costeggia un canale<br />
irriguo. E qualche cent<strong>in</strong>aio di metri più avanti c’è una casa colonica,<br />
unica dest<strong>in</strong>azione possibile, a meno di rischiare una problematica<br />
<strong>in</strong><strong>versione</strong> di marcia sul ciglio del canale.<br />
E’ da lì che viene <strong>la</strong> musica. Una specie di allegra tarantel<strong>la</strong>. Un grande<br />
cartello bianco, scritto a vernice rossa con una grafia quasi <strong>in</strong>fantile, <strong>la</strong><br />
<strong>in</strong>forma che sta per arrivare all’Osteria del Tramonto - vendita prodotti<br />
125
Giorgio Lambri L’osteria del tramonto<br />
tipici. Eu<strong>la</strong>lia prosegue con circospezione e d’improvviso si trova nell’aia<br />
di una fattoria, <strong>in</strong>vasa da tavoli e gente festante. Vorrebbe fare subito<br />
retromarcia, ma lo spazio non è sufficiente. Ed un omone poco avvezzo<br />
a giacca e cravatta - ma per l’occasione costretto ad <strong>in</strong>dossare entrambe<br />
- le si para già davanti al cofano. In una mano ha un bicchiere e nell’altro<br />
un bottiglione di v<strong>in</strong>o bianco.<br />
«Non preoccupatevi, ho solo sbagliato strada - si giustifica <strong>la</strong> poliziotta,<br />
accennando a scendere e portando <strong>la</strong> mano al dist<strong>in</strong>tivo - sono un<br />
commissario di polizia, non un <strong>la</strong>dro».<br />
L’uomo <strong>la</strong> guarda per un istante serissimo e poi scoppia a ridere.<br />
«Commissario? Sbagliato strada? Polizia?».<br />
E giù un’altra risata.<br />
E’ straniero, riflette Eu<strong>la</strong>lia. Straniero e un po’ ubriaco.<br />
«Questa è <strong>la</strong> nostra festa di nozze... di nostra bel<strong>la</strong> figlia grande Zaira -<br />
sbotta d’improvviso l’omone, mentre altre persone si avvic<strong>in</strong>ano all’auto<br />
- vieni anche tu a bere un bicchiere di v<strong>in</strong>o e mangiare una fetta di torta!<br />
Vieni, commissario che ha sbagliato strada».<br />
E giù un’altra sonora risata.<br />
Eu<strong>la</strong>lia non sa che fare. Vorrebbe andarsene, si sente a disagio, ma<br />
d’improvviso davanti all’auto ecco tanta altra gente festante e... una<br />
visione <strong>in</strong> bianco. Una ragazza <strong>in</strong> abito da sposa, molto alta, i lunghi<br />
capelli castani che tracimano dal velo, gli occhi verdi. La guarda dolcissima<br />
e le porge un bicchiere di v<strong>in</strong>o. «Venga a br<strong>in</strong>dare al mio matrimonio -<br />
dice - <strong>la</strong> prego, porta fortuna br<strong>in</strong>dare con una sposa, non lo sa? Scenda<br />
dall’auto, venga a fare festa con noi».<br />
E <strong>in</strong> un istante Eu<strong>la</strong>lia ha già deciso. Non chiude nemmeno l’auto. Porge<br />
<strong>la</strong> mano all’omone che glie<strong>la</strong> offre per guidar<strong>la</strong> e mezzo m<strong>in</strong>uto dopo è<br />
seduta accanto agli sposi.<br />
«Questa è nostra grande amica ... » scherza con voce da vecchio baritono<br />
il padre del<strong>la</strong> sposa.<br />
«Eu<strong>la</strong>lia» si presenta lei, con un filo di voce.<br />
«Iu<strong>la</strong>lia» ripete come uno speaker il padrone di casa facendo partire un<br />
app<strong>la</strong>uso e subito dopo un br<strong>in</strong>disi che contagia tutta <strong>la</strong> tavo<strong>la</strong>ta.<br />
La poliziotta assapora il v<strong>in</strong>o bianco. Buono e schietto come <strong>la</strong> gente che<br />
lo produce. Pensa all’assurdità di trovarsi lì, al fatto che quel<strong>la</strong> gente<br />
nemmeno <strong>la</strong> conosce. «Sono s<strong>la</strong>vi - crede di <strong>in</strong>tuire forse z<strong>in</strong>gari, ma allora<br />
dove sono le roulotte? E poi non hanno i costumi dei Rom o dei S<strong>in</strong>ti». Ne<br />
ha visti tanti di quei matrimoni. Una volta ne ha perf<strong>in</strong>o <strong>in</strong>terrotto uno<br />
per arrestare lo sposo.<br />
«Siamo croati - le legge nel pensiero il padre del<strong>la</strong> sposa - siamo venuti <strong>in</strong><br />
Italia dieci anni fa, durante <strong>la</strong> guerra: io, mia moglie, i miei due figli, mia<br />
mamma e le mie due sorelle. Per nove anni io ho munto le mucche, ho<br />
126
Giorgio Lambri L’osteria del tramonto<br />
fatto il bergam<strong>in</strong>o, come dicono da queste parti. Poi l’anno scorso, con i<br />
soldi che avevo <strong>in</strong> disparte, ho comprato questa casa e abbiamo aperto<br />
<strong>la</strong> trattoria. Facciamo miele, formaggi, v<strong>in</strong>o. Noi adesso siamo felici qua,<br />
commissario Iu-<strong>la</strong>-lia».<br />
«Eu<strong>la</strong>lia, mi chiamo Eu<strong>la</strong>lia. E non volete più tornare a casa vostra?».<br />
«In Croazia, <strong>in</strong> piccolo paese dove abitavo, io e i miei fratelli avevamo<br />
una stal<strong>la</strong> con c<strong>in</strong>quanta animali. Davamo <strong>la</strong>tte a tutto il paese. E un po’<br />
anche a Sibenik. Ma è arrivata <strong>la</strong> guerra. Tutto rubato, i miei fratelli<br />
uccisi. Volevano che mi arruo<strong>la</strong>ssi, che combattessi anch’io. Ma io non<br />
volevo che mia moglie diventasse vedova e miei figli orfani. Così ho preso<br />
pochi soldi che avevo <strong>in</strong> casa e sono scappato. Mio <strong>la</strong>voro molto cercare<br />
qui da voi. Sono stato fortunato. E oggi ancora di più che mia bel<strong>la</strong> Zaira<br />
si sposa con bravo ragazzo di Italia».<br />
Eu<strong>la</strong>lia guarda curiosa lo sposo. Non ci sono dubbi sul fatto che sia<br />
anch’egli un contad<strong>in</strong>o. «Forse il figlio dei vic<strong>in</strong>i di casa» pensa, mentre<br />
tenta di bloccare il padre del<strong>la</strong> sposa che già le versa altro v<strong>in</strong>o.<br />
«Vieni a bal<strong>la</strong>re, Iu<strong>la</strong>lia che ha sbagliato strada» scherza, ma neanche<br />
tanto l’omone trasc<strong>in</strong>ando<strong>la</strong> al centro dell’improvvisata balera. La<br />
fisarmonica attacca una polka. Eu<strong>la</strong>lia non sa bal<strong>la</strong>re. Sa fare tantissime<br />
cosa da donna - <strong>in</strong>amidare e stirare le camicie, ad esempio - ma bal<strong>la</strong>re<br />
proprio no. Accenna due o tre passi, si <strong>la</strong>scia guidare per un po’ dal suo<br />
cavaliere, ma poi si stacca energicamente da lui (che subito passa ad<br />
un’altra dama) e torna a sedersi.<br />
«Eccomi qua, a un matrimonio di sconosciuti, senza neanche sapere<br />
perché» riflette l’<strong>in</strong>vestigatrice per tentare di autoconv<strong>in</strong>cersi che è ora<br />
di andare. Ma <strong>la</strong> verità è che Eu<strong>la</strong>lia è felice come una bamb<strong>in</strong>a. E per<br />
nessuna ragione vorrebbe andare via.<br />
Questa gente semplice ed allegra è così lontana dal suo habitat quotidiano,<br />
dal<strong>la</strong> crudeltà del suo mestiere, dal<strong>la</strong> protervia di chi <strong>la</strong> comanda,<br />
dall’<strong>in</strong>differenza di chi abita sul suo stesso pianerottolo ma non le ha<br />
nemmeno mai detto «buongiorno».<br />
Questa vita è il suo vero background. Lei è cresciuta <strong>in</strong> una campagna<br />
quasi uguale a questa. Suo padre, muratore, e sua madre, commessa <strong>in</strong><br />
un negozio di calze, non avevano i soldi né il tempo per crescer<strong>la</strong>. E così<br />
f<strong>in</strong>ì affidata ai nonni materni, mezzadri agricoli <strong>in</strong> una picco<strong>la</strong> azienda<br />
gettata proprio nel centro del<strong>la</strong> grande pianura. Per dodici anni ha<br />
respirato queste sensazioni. La sua pisc<strong>in</strong>a era il torrente, <strong>la</strong> sua doccia<br />
era il grande irrigatore dei pomodori, i suoi amici erano le mucche, i<br />
conigli, le gall<strong>in</strong>e.<br />
Qui sta bene, Eu<strong>la</strong>lia. Non si fatica a capire perchè hanno chiamato questo<br />
posto l’Osteria del Tramonto. Da qui si gode uno spettacolo strepitoso,<br />
quando il sole va a dormire dietro le coll<strong>in</strong>e del<strong>la</strong> Val Tidone. Si vede <strong>la</strong><br />
127
Giorgio Lambri L’osteria del tramonto<br />
valle, le cim<strong>in</strong>iere dell’Enel di Piacenza e più <strong>in</strong> là quelle di Castelsangiovanni.<br />
Si scorge il Po e nelle giornate terse - come oggi - si vedono <strong>in</strong><br />
lontananza perf<strong>in</strong>o le Alpi.<br />
Il v<strong>in</strong>o - solo un paio di bicchieri - ha già sedato <strong>la</strong> naturale tendenza di<br />
Eu<strong>la</strong>lia a preoccuparsi, ad alzare <strong>la</strong> guardia con i guantoni all’altezza del<br />
viso. Ascolta <strong>la</strong> musica, guarda gli sposi <strong>in</strong>namorati, l’omone che trasuda<br />
alcool e felicità.<br />
Ecco, questa vita è così lontana dal<strong>la</strong> sua, questa gente è così diversa da<br />
quel<strong>la</strong> che ogni giorno le <strong>in</strong>combe addosso. Eu<strong>la</strong>lia è realmente commossa<br />
mentre att<strong>in</strong>ge generosamente ad una torta con le fragole che qualcuno<br />
le ha messo davanti.<br />
«Le racconto una storia, commissario che ha sbagliato strada».<br />
«Una storia?».<br />
Vabbè. Eu<strong>la</strong>lia a questo punto è ubriaca quanto basta per ascoltare una<br />
storia da un semi-sconosciuto mungitore croato.<br />
E l’omone anzi, Mathias Ilko, così si chiama il padre del<strong>la</strong> sposa lo è almeno<br />
altrettanto per raccontar<strong>la</strong> ad una semi-sconosciuta poliziotta di città.<br />
«Va bene, sentiamo questa storia» accetta Eu<strong>la</strong>lia, versando ancora da<br />
bere per sé e per il narratore. Il v<strong>in</strong>o già ondeggia dolcemente tra <strong>la</strong> sua<br />
anima ed il suo cervello.<br />
Mathias Ilko gira <strong>la</strong> sedia al<strong>la</strong> rovescia e vi si siede a cavalcioni, appoggiando<br />
i gomito sul tavolo. Ha mani enormi e callose, osserva mentalmente Eu<strong>la</strong>lia,<br />
ma straord<strong>in</strong>ariamente curate per un uomo del<strong>la</strong> campagna.<br />
«Quando io sono scappato dal<strong>la</strong> Croazia era gennaio, anzi, era il 19 di<br />
gennaio - <strong>in</strong>izia a raccontare - l’<strong>in</strong>verno è buono per andare via, se tu<br />
<strong>la</strong>scia le tue cose e <strong>la</strong> tua vita <strong>in</strong> primavera o <strong>in</strong> estate il rimpianto è di<br />
sicuro più forte, perché tutto è bello <strong>in</strong>torno e forse tu pensa di non partire<br />
più. Tu può anche cambiare idea. Ecco perchè è stato buono di andare<br />
via <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno. Quando ci siamo imbarcati nevicava, era tutto bianco<br />
<strong>in</strong>torno. E io pensavo che era come se Dio avesse messo un grande panno<br />
bianco sopra <strong>la</strong> nostra casa, <strong>la</strong> nostra campagna, tutto nostro paese - come<br />
si fa quando vai via per un po’ e non vuoi che <strong>la</strong> polvere sporca i mobili<br />
- come se Dio sa che stiamo partendo, pensavo, e dice di coprire tutto f<strong>in</strong>o<br />
a quando non siamo tornati. Quando siamo arrivati a porto di Sibenik ho<br />
venduto il trattore ed il rimorchio con cui eravamo arrivati lì. Li ho<br />
venduti per avere ancora soldi, già avevo comprato passaggio di barca<br />
che ci porta di là dal mare».<br />
Eu<strong>la</strong>lia è impaziente. Le capita spesso quando si ubriaca. Non che si<br />
ubriachi di frequente, quel<strong>la</strong> sarà <strong>la</strong> seconda volta <strong>in</strong> un anno. Ma quando<br />
accade tende a diventare irrequieta. «Ooookay, siete partiti d’<strong>in</strong>verno»:<br />
«Sì, d’<strong>in</strong>verno, con tutti i nostri vestiti addosso, poliziotta che ha sbagliato<br />
strada».<br />
128
Giorgio Lambri L’osteria del tramonto<br />
«Eu<strong>la</strong>lia».<br />
«Iu<strong>la</strong>lia».<br />
«Eu<strong>la</strong>lia Val<strong>la</strong>nt».<br />
«Eu-<strong>la</strong>-lia Va-<strong>la</strong>nt. Giusto? Molto bene? Partiti d’<strong>in</strong>verno. Ma non è questo<br />
importante. Io guidavo trattore, che tra<strong>in</strong>ava il rimorchio dove stava mia<br />
famiglia con le poche cose che ci eravamo portati via. Faceva freddo,<br />
molto freddo. E io andavo pianissimo perchè il vento ge<strong>la</strong>to non facesse<br />
ancora più ge<strong>la</strong>re <strong>la</strong> mia famiglia, dietro. <strong>Guida</strong>vo piano, guardavo <strong>la</strong> mia<br />
campagna e piangevo senza farmi accorgere, senza farmi accorgere<br />
nemmeno da me, sentivo <strong>la</strong>crime calde che scendevano e diventavano di<br />
ghiaccio su mia faccia. Pensavo a tutte cose buone fatte là, <strong>in</strong> mia casa,<br />
<strong>in</strong> mio vil<strong>la</strong>ggio. Al<strong>la</strong> palizzata di legno che avevo costruito davanti a casa,<br />
<strong>in</strong>sieme ai miei bamb<strong>in</strong>i. Pensavo al colpo di mortaio che l’aveva sbricio<strong>la</strong>ta<br />
come pezzo di pane vecchio si sbricio<strong>la</strong> se tu lo schiacci nelle mani».<br />
Eu<strong>la</strong>lia ascolta, sospesa tra <strong>la</strong> storia di Mathias, struggente quanto basta<br />
da catturare <strong>la</strong> sua attenzione, e l’oblio di quel v<strong>in</strong>o bianco così fresco e<br />
pericoloso.<br />
«La cosa che ti voglio raccontare, commissario Eu-<strong>la</strong>-lia, è che mentre noi<br />
con il trattore andiamo verso Sibenik, improvvisamente, sul ciglio del<strong>la</strong><br />
strada c’è un bamb<strong>in</strong>o solo. Avrà avuto dodici, tredici anni. Camm<strong>in</strong>ava<br />
nel<strong>la</strong> nostra stessa direzione, adagio, quasi trasc<strong>in</strong>ando i piedi. Portava<br />
soltanto una giacchetta di te<strong>la</strong> e sicuramente moriva dal freddo».<br />
Mathias Ilko, a questo punto, cerca l’attenzione del<strong>la</strong> sua <strong>in</strong>terlocutrice<br />
con un gesto anche un po’ sfrontato. Le prende una mano e <strong>la</strong> guarda<br />
dritto negli occhi.<br />
«Un bamb<strong>in</strong>o <strong>in</strong>freddolito» ripete Eu<strong>la</strong>lia.<br />
«Io gli ho chiesto dove andava e se voleva salire dietro di trattore».<br />
«Un passaggio» riassume Eu<strong>la</strong>lia, senza sottrarsi al<strong>la</strong> stretta di mano<br />
dell’omone.<br />
«Sì, un passaggio. Ma quel bamb<strong>in</strong>o non voleva un passaggio. Lui mi<br />
guarda con occhi cattivi, come mai io ho visto <strong>in</strong> un bamb<strong>in</strong>o, mi guarda<br />
e con una mano fa una cosa che io non dimenticherò mai, un gesto che<br />
resterà nel<strong>la</strong> mia testa sempre».<br />
«Che cosa fa?».<br />
«Lui fa gesto di pisto<strong>la</strong> che spara, che spara verso di me. E poi scappa,<br />
scappa correndo, nei campi. Io prova di chiamare lui <strong>in</strong>dietro, ma lui si<br />
ferma solo quando è molto lontano e ancora guarda noi e fa gesto di pisto<strong>la</strong><br />
che spara».<br />
Eu<strong>la</strong>lia non è ancora ben collegata al<strong>la</strong> narrazione, le parole arrivano alle<br />
orecchie, ma il loro senso è <strong>in</strong> ritardo di almeno dieci secondi, nel suo<br />
cervello. «Il bamb<strong>in</strong>o che vi spara con <strong>la</strong> mano?» ripete.<br />
«Sì, sì - torna a spiegare Ilko - come se lui ha pisto<strong>la</strong> che uccide al posto<br />
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Giorgio Lambri L’osteria del tramonto<br />
del<strong>la</strong> mano. Comunque io prende una coperta di dietro rimorchio e alza<br />
per far vedere lui che getta giù, per lui. Poi noi cont<strong>in</strong>ua nostro viaggio<br />
verso Sibenik».<br />
La memoria visiva è certo <strong>la</strong> più grande dote di Eu<strong>la</strong>lia, da sempre. Ricorda<br />
ogni piccolo gesto che ha visto da quando ha l’età del<strong>la</strong> ragione. Ed ha<br />
tutto catalogato nel<strong>la</strong> sua mente come tante casse una sopra l’altra, <strong>in</strong> un<br />
magazz<strong>in</strong>o. Nessuno potrebbe trovare niente lì, se non chi le ha riposte<br />
e catalogate quelle casse.<br />
Quel gesto, <strong>la</strong> pisto<strong>la</strong> che spara, ce l’ha <strong>in</strong> testa f<strong>in</strong> troppo bene. E’ il<br />
macabro rituale del serial killer a cui dà <strong>la</strong> caccia. Intanto Ilko cont<strong>in</strong>ua<br />
a par<strong>la</strong>re. «Chissà che cosa ha visto quel bamb<strong>in</strong>o? Chissà che cosa significa<br />
quel<strong>la</strong> pisto<strong>la</strong> che uccide? Io credo che lui ha guardato l’orrore negli occhi<br />
e non più cancel<strong>la</strong>to di sua mente. Io credo che lui visto morire suo padre<br />
o suo fratello o tutti e due. Ma <strong>la</strong> cosa strana è che io non vede terrore nei<br />
suoi occhi, vede cattiveria e desiderio di vendetta. Lui così piccolo, ma<br />
già pensa al<strong>la</strong> morte di altri. Già pensa di uccidere».<br />
Eu<strong>la</strong>lia adesso ascolta e non ascolta. Sta facendo lo sforzo più grande.<br />
Collegare il cervello, recuperare lucidità, cancel<strong>la</strong>re <strong>la</strong> nebbia e l’<strong>in</strong>certezza<br />
del v<strong>in</strong>o.<br />
«Tante volte, anche di giorno, per strada, io crede di vedere gli occhi di<br />
quel bamb<strong>in</strong>o, commissario che ha sbagliato strada, Eu-<strong>la</strong>-lia. Ecco perchè<br />
deciso che non tornerò mai più <strong>in</strong> mia patria. Tutte le volte che io crede<br />
di essere pronto e di mettere <strong>in</strong> viaggio per <strong>la</strong> Croazia, ripensa agli occhi<br />
di quel bamb<strong>in</strong>o, vede lui vic<strong>in</strong>o a trattore con sguardo cattivo che fa gesto<br />
di pisto<strong>la</strong> che uccide».<br />
Adesso Eu<strong>la</strong>lia è perfettamente padrona di sé. E apre <strong>la</strong> mente ai suoi<br />
pensieri migliori. Ecco cosa può <strong>in</strong>fondere il dest<strong>in</strong>o nelle nostre vite piene<br />
di <strong>in</strong>certezze e paure. Non si dimetterà, non <strong>la</strong>scerà il caso, non getterà<br />
il mazzo delle carte sul tavolo. Anzi, tornerà a combattere domani stesso.<br />
Cercherà <strong>in</strong>dizi, parole, tracce. Cercherà con <strong>la</strong> forza di chi - <strong>in</strong> un poco<br />
più di un’ora felicemente trascorsa tra sconosciuti - ha capito ancora una<br />
volta che <strong>la</strong> vita è spesso <strong>in</strong>giusta e crudele, che Dio (ammesso che esista)<br />
è un regista di impagabile orig<strong>in</strong>alità, ma che scappare non serve. E che<br />
vivere è comunque meraviglioso.<br />
130
Giorgio Lambri L’osteria del pesce fritto<br />
L’OSTERIA DEL PESCE FRITTO<br />
Giuseppe Bertuzzi, meglio noto a tutti come Giuseppone, calò sul tavolo<br />
l’asso di coppe con tanta violenza che si udì dist<strong>in</strong>tamente il legno<br />
scricchio<strong>la</strong>re anche dall’altra parte del locale. «E con questi siamo fuori,<br />
pagare e sorridere» proc<strong>la</strong>mò con una risata sfottente l’omone.<br />
Sul <strong>la</strong>to opposto del tavolo Camillo Riva, detto Fa<strong>in</strong>a, se <strong>la</strong> rideva sotto<br />
i baffetti sottili, al<strong>la</strong> C<strong>la</strong>rk Gable. Mentre i loro avversari sembravano<br />
impietriti. Felice Balestra, detto Felic<strong>in</strong>o, fissava un punto <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito<br />
davanti a sé, come <strong>in</strong>ebetito. Mentre Giulio Freschi, detto Spasse<strong>in</strong> non<br />
smetteva di contare e ricontare i punti.<br />
Nell’aria si respirava una sottile tensione. E lo sapevano bene gli abituali<br />
avventori dell’Osteria del Pesce Fritto e i più <strong>in</strong>calliti giocatori di carte,<br />
che per tutta <strong>la</strong> partita non avevano mai perso di vista neppure per un<br />
istante i giocatori, spiandoli da ogni angolo del locale, ma senza mai osare<br />
avvic<strong>in</strong>arsi. E già. Perché quel<strong>la</strong> non era una partita come tutte le altre,<br />
non c’erano <strong>in</strong> gioco solo il banco e le consumazioni. Tutti sapevano che<br />
al tavolo Numero 6 quel<strong>la</strong> sera ci si giocava molto di più.<br />
Quel<strong>la</strong> era <strong>la</strong> madre di tutte le sfide, <strong>la</strong> partita del secolo: era Italia-<br />
Germania del 1970, Coppi contro Bartali sulle Dolomiti, C<strong>la</strong>udio Vil<strong>la</strong> e<br />
Massimo Ranieri a Canzonissima. Quelle due coppie non si erano mai<br />
<strong>in</strong>contrate a memoria d’uomo, né all’Osteria del Pesce Fritto né <strong>in</strong> nessun<br />
altro locale, nessun precedente di quell’epico match.<br />
Giuseppone e Fa<strong>in</strong>a erano imbattuti da sempre, esattamente come Felic<strong>in</strong>o<br />
e Spasse<strong>in</strong>. Giorno dopo giorno avevano spazzato via le stesse coppie di<br />
quotati avversari. Gente tosta, come i gemelli Bald<strong>in</strong>i, due <strong>in</strong>ossidabili<br />
ottuagenari del<strong>la</strong> Valtrebbia, che all’ultima mano di ogni partita ricordavano<br />
con matematica precisione tutte le carte che erano rimaste fuori, i punti<br />
<strong>in</strong> mano a loro e agli avversari, gli strozzi e perf<strong>in</strong>o i sospiri.<br />
Ecco perché quel<strong>la</strong> serata era dest<strong>in</strong>ata ad entrare nel<strong>la</strong> storia. Si giocava<br />
a Tre e Trentuno. Cioè tre segni a Brisco<strong>la</strong> e trentun punti a Tressette.<br />
L’eventuale bel<strong>la</strong> ancora con tre segni a Brisco<strong>la</strong>.<br />
L’Osteria del Pesce Fritto, dietro Porta Borghetto, <strong>in</strong> uno degli angoli di<br />
più genu<strong>in</strong>a e popo<strong>la</strong>resca piacent<strong>in</strong>ità del<strong>la</strong> città vecchia, era stata per<br />
anni ristoro di carrettieri, ambu<strong>la</strong>nti, macch<strong>in</strong>isti delle ferrovie, turnisti<br />
del<strong>la</strong> notte. A qualsiasi ora, dal<strong>la</strong> porta smerigliata del<strong>la</strong> cuc<strong>in</strong>a con <strong>la</strong><br />
scritta Vietato Entrare, traspirava un appetitoso profumo di picco<strong>la</strong> di<br />
cavallo, cioè <strong>la</strong> base dell’alimentazione degli storici frequentatori del<br />
locale. E alle nove del matt<strong>in</strong>o, ancor oggi, capita talvolta di trovare<br />
nonnetti nostalgici che <strong>in</strong>t<strong>in</strong>gono il pane (e le dita) nel sugo, gustandosi <strong>la</strong><br />
saporita pietanza che l’Annetta - madre di uno dei tre tito<strong>la</strong>ri - prepara<br />
131
Giorgio Lambri L’osteria del pesce fritto<br />
con maestria senza eguali. Una volta queste co<strong>la</strong>zioni erano <strong>la</strong> norma,<br />
annaffiate da scodell<strong>in</strong>i di Gutturnio di Albareto e consumate con il vorace<br />
aplomb di chi <strong>la</strong> fame l’ha conosciuta veramente.<br />
Di fatto, purtroppo, quelle merende sono diventate di questi tempi<br />
soprattutto un vezzo da radical-chic. «Andiamo a mangiarci una picu<strong>la</strong><br />
dall’Annetta, al Pesce Fritto?». La domanda - magari con <strong>la</strong> erre un po’<br />
moscia - è diventata un’orribile prassi di tendenza con cui si tenta di<br />
appropriarsi di tradizioni, gusti e culture che non ci appartengono più.<br />
I nuovi frequentatori (e le nuove frequentatrici) dell’Osteria - quelli che<br />
arrivano all’ora dell’aperitivo con le Smart e gli ombelichi scoperti - si<br />
mesco<strong>la</strong>no ai clienti abituali con lo stesso spirito con cui i visitatori di uno<br />
zoo curiosano tra <strong>la</strong> gabbie, dissuasi dal gettare cibo solo dai cartelli.<br />
Questa nuova generazione di avventori, per quando redditizia, è<br />
malsopportata dai gestori (uno dei quali, qualche mese fa, non ha esitato<br />
ad <strong>in</strong>sultare e buttar fuori dal locale un giovanotto abbronzato che gli si<br />
era rivolto chiamandolo "buon uomo") e tacitamente tollerata da chi<br />
all’Osteria del Pesce Fritto ci abita da sempre. Per chiacchierare e leggere<br />
<strong>la</strong> Libertà. Ma soprattutto per giocare a carte.<br />
Perchè da sempre, lì dentro, si gioca a carte. Brisco<strong>la</strong> e Tressette, Scopone,<br />
Brisco<strong>la</strong> <strong>in</strong> c<strong>in</strong>que, Ciapanò, Terziglio. Partite che <strong>in</strong>iziano al matt<strong>in</strong>o e<br />
non si sa quando f<strong>in</strong>iranno. Carte e marcaro<strong>la</strong> (il blocchetto sponsorizzato<br />
da una vecchia azienda produttrice di amari su cui si segnano i punti)<br />
vengono fornite per <strong>la</strong> non certo onerosa spesa di c<strong>in</strong>quanta centesimi a<br />
giocatore.<br />
Con il v<strong>in</strong>o (bianco o rosso) vengono serviti come stuzzich<strong>in</strong>o anche dei<br />
ciccioli o del<strong>la</strong> mortadel<strong>la</strong> tagliata a dadetti, il sabato anche scaglie di<br />
Grana Padano e fette di sa<strong>la</strong>me.<br />
Ma torniamo al<strong>la</strong> partita del secolo. All’Osteria del Pesce Fritto, quel<br />
giorno, il tempo sembrava fermo. Come se quell’epica sfida fosse sospesa<br />
nel nul<strong>la</strong>. I pensieri più rumorosi e le più sguaiate ubriachezze (compreso<br />
il cupo "abbaiare" di Vittorio, un vecchio operaio <strong>in</strong> pensione dell’Acna,<br />
vedovo e ormai completamente alcolizzato, che - parlottando da solo - se<br />
<strong>la</strong> prendeva con Berlusconi, Prodi, Lippi, Pippo Baudo e chiunque altro<br />
gli passasse per <strong>la</strong> testa) sembravano essersi dissolti. Il vecchio juke-boxe<br />
caricato con brani degli anni ‘60, tanghi e mazurche, ma anche celebri<br />
romanze d’opera, era stato opportunamente spento.<br />
Perf<strong>in</strong>o l’allegro t<strong>in</strong>t<strong>in</strong>nare dei bicchieri ed il sordo richiudersi degli<br />
sportelli del frigo sembravano zittiti. Un silenzio che nessuno avrebbe<br />
anche solo immag<strong>in</strong>ato di profanare, mentre al Tavolo 6 si giocava quel<strong>la</strong><br />
memorabile partita.<br />
Adelmo, il più vecchio ed autorevole dei tre tito<strong>la</strong>ri dell’Osteria, fulm<strong>in</strong>ava<br />
con occhiate al vetriolo chi anche solo pensasse di fare rumore,<br />
132
Giorgio Lambri L’osteria del pesce fritto<br />
chiacchierare, schiamazzare. Tutti gli occhi erano fissi su quel tavolo nel<br />
momento <strong>in</strong> cui Giuseppone aveva ca<strong>la</strong>to <strong>la</strong> mano v<strong>in</strong>cente,<br />
autoproc<strong>la</strong>mandosi v<strong>in</strong>citore. Tutti volevano vedere, sapere, capire.<br />
Perf<strong>in</strong>o i muri, perf<strong>in</strong>o i vecchi posacenere rimasti sui tavoli <strong>in</strong> barba ai<br />
divieti, come un’<strong>in</strong>spiegabile ma pervicace icona dell’assioma per cui non<br />
si può giocare a carte senza fumare (e viceversa).<br />
Come tutte le grandi sfide, anche quel<strong>la</strong> - <strong>in</strong>izialmente - aveva <strong>in</strong> parte<br />
deluso il suo attento pubblico. Giuseppone e Fa<strong>in</strong>a avevano facilmente<br />
strapazzato i loro avversari nei primi tre segni a Brisco<strong>la</strong>, ma Felic<strong>in</strong>o e<br />
Spasse<strong>in</strong> si erano subito rifatti <strong>in</strong>fi<strong>la</strong>ndo un c<strong>la</strong>moroso 31-3 nel<strong>la</strong> riv<strong>in</strong>cita<br />
a Tressette.<br />
F<strong>in</strong>o al<strong>la</strong> bel<strong>la</strong> e a un c<strong>la</strong>moroso errore di Felic<strong>in</strong>o. Una dimenticanza<br />
grosso<strong>la</strong>na e <strong>in</strong>spiegabile che aveva permesso al<strong>la</strong> coppia avversaria un<br />
facile e decisivo “strozzo”. Un autogoal al<strong>la</strong> Nicco<strong>la</strong>i che aveva <strong>la</strong>sciato<br />
impietriti tutti, ma soprattutto il socio, che era stato suo testimone di<br />
nozze, ma che da quel momento non gli aveva più rivolto <strong>la</strong> paro<strong>la</strong>. Almeno<br />
f<strong>in</strong>o a che i loro avversari non si erano alzati per gustarsi il trionfo al<br />
bancone.<br />
«Ma scusa, non ti ricordavi che c’era fuori il tre di denari?».<br />
Silenzio tombale.<br />
«Ma nian me nùda ad des ann <strong>la</strong>ss sariss dasm<strong>in</strong>ghè».<br />
Ancora silenzio.<br />
«Una partida tratta via propì da lucc».<br />
Nessuna risposta.<br />
«A tè propì imbambulì. Ansi, sett cusa at dig Felic<strong>in</strong>o? Valà a to<strong>la</strong> <strong>in</strong> dal<br />
cuul».<br />
Quest’ultimo epiteto era stato accompagnato da Spasse<strong>in</strong> con un eloquente<br />
gesto del braccio. Poi Giulio Freschi si era alzato dirigendosi verso l’uscita.<br />
Ma prima che varcasse <strong>la</strong> porta una specie di urlo lo aveva bloccato con<br />
<strong>la</strong> maniglia <strong>in</strong> mano.<br />
«A chi?».<br />
Tutti gli occhi e le orecchie si erano spostate su Felic<strong>in</strong>o.<br />
«A chi hai detto di andar<strong>la</strong> a prendere nel culo?».<br />
L’atmosfera si era fatta greve. Sorpreso dal<strong>la</strong> reazione dell’amico e<br />
compagno di gioco, Spasse<strong>in</strong> si era voltato con <strong>la</strong> chiara voglia di scusarsi<br />
e di ammettere serenamente di aver esagerato. Ma l’orgoglio è spesso il<br />
nostro peggior consigliere.<br />
«A te, l’ho ditt a te. Catt mè fatt perd una partida par una luchèda».<br />
«Vieni qua, vieni a dirmelo <strong>in</strong> faccia».<br />
La voce di Felic<strong>in</strong>o era diventata m<strong>in</strong>acciosa, si era alzato con il suo metro<br />
e novantasette di vigorosa terza età e fissava il suo socio-antagonista con<br />
un atteggiamento che non <strong>la</strong>sciava presagire nul<strong>la</strong> di buono.<br />
133
Giorgio Lambri L’osteria del pesce fritto<br />
Il silenzio era greve come un macigno. Nessuno pensava anche solo<br />
lontanamente di <strong>in</strong>tervenire. Spasse<strong>in</strong> aveva fatto qualche passo avanti<br />
ed il suo compagno di gioco lo aveva subito imitato. Ormai erano a non<br />
più di due metri di distanza e si fissavano con odio. Tutto <strong>la</strong>sciava presagire<br />
che sarebbe f<strong>in</strong>ita <strong>in</strong> lite. Un bel match, anche quello, perché se <strong>la</strong><br />
preponderanza fisica di Felic<strong>in</strong>o era apparentemente netta, bisognava<br />
però tener presente che Spasse<strong>in</strong> era un uomo forte e che <strong>in</strong> gioventù era<br />
stato campione regionale dei pesi medi.<br />
Adelmo, dietro al bancone, già pensava preoccupato alle suppellettili da<br />
mettere <strong>in</strong> salvo. Nessuno avrebbe chiamato al 113 e nessuno - almeno<br />
all’<strong>in</strong>izio - li avrebbe divisi.<br />
Ancora due passi avanti. Ormai gli ex-soci erano a un metro di distanza.<br />
Felic<strong>in</strong>o aveva serrato i pugni, Spasse<strong>in</strong> già adocchiava <strong>la</strong> più vic<strong>in</strong>a sedia,<br />
sua potenziale, preziosa alleata.<br />
Mancava davvero un nul<strong>la</strong> allo scontro fisico, quando una voce bassa ma<br />
perfettamente comprensibile, proveniente da un angolo <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito del<strong>la</strong><br />
stanza aveva bloccato tutti: «Adesso basta».<br />
E tutti si erano girati verso l’angolo del Professore. Cioè <strong>in</strong> direzione del<br />
tavol<strong>in</strong>o <strong>in</strong> cui ogni matt<strong>in</strong>a prendeva posto il professor Franco Bianchi,<br />
con l’Unità e un grosso bloc-notes sotto braccio. Per quarant’anni lui era<br />
stato <strong>in</strong>segnante di italiano al Faust<strong>in</strong>i. A ur<strong>la</strong>cci e p<strong>la</strong>ttoni sul<strong>la</strong> nuca<br />
aveva <strong>in</strong>culcato nelle teste più dure e <strong>in</strong>ossidabili l’amore per Manzoni e<br />
Dante, per le poesie di Carducci e i racconti di Buzzati. Nessuno aveva<br />
mai osato rispondergli. E nessuno lo avrebbe fatto nemmeno quarant’anni<br />
dopo. Men che meno Felic<strong>in</strong>o e Spasse<strong>in</strong>, da sempre compagni di banco<br />
e che dal Professore avevano preso ripetizioni estive tre anni a fi<strong>la</strong>, per<br />
evitare di essere bocciati.<br />
«Adesso basta» ripetè l’ometto. Nessuno lo sentiva aprire bocca da almeno<br />
c<strong>in</strong>que anni. Se ne stava nel suo angolo a leggere il giornale e prendere<br />
appunti, nessuno sapeva cosa scrivesse. Ord<strong>in</strong>ava un caffé e un bicchiere<br />
d’acqua m<strong>in</strong>erale. Alle dieci usciva a fumare un Marlboro e al rientro<br />
ord<strong>in</strong>ava un secondo caffé. Cont<strong>in</strong>uava a scrivere fitto fitto su quel blocnotes<br />
f<strong>in</strong>o a mezzogiorno <strong>in</strong> punto, quando si avvic<strong>in</strong>ava al bancone,<br />
ord<strong>in</strong>ava e beveva un bianco macchiato, pagava a e usciva. A volte, non<br />
tutti i giorni, tornava anche al pomeriggio. Ord<strong>in</strong>ava un altro caffé e si<br />
tuffava nel<strong>la</strong> lettura dei suoi appunti.<br />
«F<strong>in</strong>ite<strong>la</strong>, o vi prendo a schiaffi tutti e due» tuonò il Professore. E per<br />
quanto <strong>la</strong> sua voce non fosse certo da baritono, il tono era talmente<br />
imperioso da non ammettere repliche. «Cosa volete fare? Mandare a quel<br />
paese un’amicizia per una carta sbagliata? Siete proprio due as<strong>in</strong>i! Avrei<br />
dovuto bocciarvi trent’anni fa anziché aiutarvi. Somari!».<br />
Una sfuriata <strong>in</strong> piena rego<strong>la</strong>. Di quelle che erano frequenti all’ormai<br />
134
Giorgio Lambri L’osteria del pesce fritto<br />
anziano <strong>in</strong>segnante quando dal<strong>la</strong> cattedra bacchettava le sue irrequiete<br />
sco<strong>la</strong>resche. E benché avessero entrambe i capelli grigi, le sue due vittime<br />
erano rimaste paralizzate esattamente come quarant’anni prima. Muti e<br />
con lo sguardo basso. Quasi solidali nel loro reverenziale timore. E dunque<br />
di nuovo uniti.<br />
E il Professore - che aveva capito tutto e <strong>in</strong> cuor suo se ne rallegrava - si<br />
era f<strong>in</strong>to ancora arrabbiato ed era uscito dall’Osteria borbottando<br />
nervosamente, come se <strong>la</strong> ramanz<strong>in</strong>a non fosse f<strong>in</strong>ita.<br />
Felic<strong>in</strong>o e Spasse<strong>in</strong> si erano guardati per un attimo, sconcertati e ancora<br />
<strong>in</strong>timiditi da quell’energica tirata d’orecchi. Poi d’improvviso erano<br />
scoppiati a ridere e si erano stretti <strong>la</strong> mano, mentre il silenzio irreale<br />
<strong>la</strong>sciava il posto ad un allegro brusio.<br />
«E alùra? - tuonò Felic<strong>in</strong>o rivolgendosi con tono un po’ sprezzante a<br />
Giuseppone e Fa<strong>in</strong>a ancora appol<strong>la</strong>iati al bancone - non volete darci <strong>la</strong><br />
riv<strong>in</strong>cita? Avete v<strong>in</strong>to per un colpo di culo e adesso avete paura a rigiocare?».<br />
Gli sguardi dei quattro giocatori si erano <strong>in</strong>crociati per qualche secondo.<br />
Guardi duri, da sfida all’Okay Corral.<br />
«Carte» aveva <strong>in</strong>timato a gran voce Giuseppone.<br />
«Subito» si era affrettato l’Adelmo.<br />
La sfida del secolo era dest<strong>in</strong>ata a diventare una consuetud<strong>in</strong>e.<br />
135
Giorgio Lambri L’osteria del c<strong>in</strong>ghiale nero<br />
L’OSTERIA DEL CINGHIALE NERO<br />
“Il silenzio che par<strong>la</strong>,<br />
figlio del<strong>la</strong> montagna e del vento.<br />
Rantolo disperato per abbandonarsi nel vuoto.<br />
Ho ascoltato il silenzio che par<strong>la</strong>,<br />
un pomeriggio di luglio,<br />
sul<strong>la</strong> montagna del<strong>la</strong> forza e del<strong>la</strong> paura.<br />
Piangendo, ho ascoltato il sole.<br />
Raccontava storie dannate<br />
e illum<strong>in</strong>ava <strong>la</strong> mia tristezza.<br />
Ho sentito il tempo.<br />
Ho visto mio padre.<br />
Ho capito che <strong>la</strong> mia libertà<br />
vive nel silenzio che par<strong>la</strong>.<br />
E sono morto lentamente,<br />
pensando al<strong>la</strong> vita”.<br />
Tutti i clienti che si gustavano gli ammazza-caffè del<strong>la</strong> casa, davanti al<br />
cam<strong>in</strong>etto acceso, quel<strong>la</strong> sera di gennaio, all’Osteria del C<strong>in</strong>ghiale Nero<br />
- una vecchia trattoria-bar che negli anni era stata ritrovo di briganti e<br />
partigiani, contad<strong>in</strong>i e cacciatori, ma che era poi diventata (grazie ai mitici<br />
tortelli alle ortiche del<strong>la</strong> signora Piera) una delle mete gastronomiche più<br />
ambite del<strong>la</strong> Val Nure - credevano di essere <strong>in</strong> proc<strong>in</strong>to di assistere ad uno<br />
dei soliti show del colonnello Balsamo.<br />
Si scherniva il vecchio militare, mentre raccontava del<strong>la</strong> sua ultima preda,<br />
uno splendido c<strong>in</strong>ghiale di tre qu<strong>in</strong>tali. «Ho avuto so<strong>la</strong>mente fortuna cari<br />
amici - diceva il colonnello - se come voi all’<strong>in</strong>gresso del bosco avessi<br />
imboccato <strong>la</strong> mu<strong>la</strong>ttiera che sale verso il <strong>la</strong>go non avrei mai <strong>in</strong>contrato il<br />
c<strong>in</strong>ghiale. Invece, chissà perché, ho deciso di scendere al ruscello per<br />
risalire poi dal sentiero che porta al<strong>la</strong> Croce».<br />
La sua era una modestia volutamente teatrale. E lo sapevano bene i suoi<br />
ascoltatori, che f<strong>in</strong>gevano grande attenzione per le sue parole, ma <strong>in</strong> realtà<br />
non lo stavano nemmeno a sentire.<br />
«Ho puntato il fucile all’ultimo momento, quando quel<strong>la</strong> bestia <strong>in</strong>furiata<br />
era a non più di c<strong>in</strong>que metri. Un colpo solo, al<strong>la</strong> testa».<br />
E accompagnò quest’ultima frase con un p<strong>la</strong>teale gesto del<strong>la</strong> mano, per<br />
mostrare dove esattamente aveva colpito il c<strong>in</strong>ghiale.<br />
«Perché avete atteso così tanto - mi <strong>in</strong>tromisi io, che nemmeno conoscevo<br />
il colonnello e che ascoltavo appoggiato allo stipite del<strong>la</strong> porta - poteva<br />
essere rischioso?».<br />
«Volete sapere perché ho aspettato f<strong>in</strong>o all’ultimo? Non è semplice da<br />
137
Giorgio Lambri L’osteria del c<strong>in</strong>ghiale nero<br />
spiegare giovanotto. E’ una lunga storia. Forse non dovrei nemmeno<br />
par<strong>la</strong>rne».<br />
Improvvisamente <strong>la</strong> narrazione non era più melodrammatica. Ed anche<br />
lo sguardo di Balsamo si era fatto stranamente serio e pensieroso. Fece<br />
una lunga pausa e nel frattempo accese <strong>la</strong> pipa.<br />
«Volevo vedere bene quel<strong>la</strong> bestia negli occhi mentre moriva» disse <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e<br />
il Balsamo.<br />
Un brusio di stupore - e di disappunto - seguì <strong>la</strong> frase del colonnello. Tutti<br />
lo ascoltavano, f<strong>in</strong>almente.<br />
«Vedete, cari amici, io non ho mai avuto paura del<strong>la</strong> morte. Non perché<br />
mi ritenga più coraggioso di chi <strong>la</strong> teme o l’aspetta come l’estrema terribile<br />
condanna. Il fatto è che non ho mai conosciuto il suo vero volto. Quando<br />
vidi mio padre nel<strong>la</strong> bara i becch<strong>in</strong>i lo avevano già rimesso a posto. Il<br />
segno del<strong>la</strong> pallotto<strong>la</strong> era sparito dal<strong>la</strong> tempia. Lo sguardo era sereno,<br />
quasi assente. Eppure mio padre si era sparato per <strong>la</strong> disperazione. Per<br />
non subire l’onta di un processo. Quel<strong>la</strong> che vedevo, pensai, non poteva<br />
essere l’espressione del<strong>la</strong> sua morte. E da quel giorno ho sempre cercato<br />
di capire quale fosse quell’espressione».<br />
La Trattoria del C<strong>in</strong>ghiale Nero era pervasa da un gelido silenzio. E le<br />
parole del colonnello lo tagliavano come affi<strong>la</strong>te <strong>la</strong>me.<br />
«Ho studiato <strong>la</strong> morte con tenacia, f<strong>in</strong> da quando <strong>la</strong> mia famiglia volle che<br />
mi <strong>la</strong>ureassi <strong>in</strong> chirurgia ed entrassi nell’esercito come ufficiale medico.<br />
Un giorno a Stoccolma conobbi un illustre endopatologo svedese, un<br />
lum<strong>in</strong>are del<strong>la</strong> medic<strong>in</strong>a. Teneva una re<strong>la</strong>zione ad un convegno medico:<br />
par<strong>la</strong>va di una suggestiva teoria sull’immag<strong>in</strong>e che resta fissa nell’iride<br />
al momento del trapasso. Volli par<strong>la</strong>rgli di persona. Lo seguii nel suo gab<strong>in</strong>etto<br />
scientifico e gli chiesi se veramente lui conoscesse il volto del<strong>la</strong> morte.<br />
“Certo” fu <strong>la</strong> sua immediata risposta.<br />
Ero al settimo cielo.<br />
Mi spiegò che aveva svolto lunghi studi prelevando i bulbi ocu<strong>la</strong>ri di<br />
cent<strong>in</strong>aia di cadaveri e che osservando l’iride con una speciale lente di<br />
sua creazione si riusciva a leggere quali fossero state le immag<strong>in</strong>i che gli<br />
occhi di chi stava esa<strong>la</strong>ndo l’ultimo respiro avevano fissato.<br />
Ma erano solo bugie. O meglio, suggestioni. Da quelle lenti non si<br />
dist<strong>in</strong>guevano che ombre <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ite.<br />
Quell’uomo era come me: stava cercando una risposta. O forse peggio: si<br />
era illuso di aver<strong>la</strong> trovata, ma non era vero. Fu un’<strong>in</strong>dicibile delusione».<br />
Il colonnello si fermò per sorseggiare il suo brandy. Improvvisamente<br />
corrugò <strong>la</strong> fronte e una smorfia di dolore gli segnò il viso. «Scusate - disse<br />
- è questo vecchio cuore che fa i capricci».<br />
Poi proseguì nel<strong>la</strong> sua <strong>in</strong>credibile storia, come tutti impazientemente<br />
aspettavamo.<br />
138
Giorgio Lambri L’osteria del c<strong>in</strong>ghiale nero<br />
«Una volta ho creduto di aver f<strong>in</strong>almente trovato quel che cercavo. Accadde<br />
molti anni fa, al fronte, quando <strong>la</strong> maggior parte di voi non era ancora<br />
nata. Dal<strong>la</strong> nostra postazione crepitavano le raffiche dei colpi di<br />
sbarramento. Ma ad un certo punto il capitano Corsi ord<strong>in</strong>ò il cessate il<br />
fuoco e restammo per qualche m<strong>in</strong>uto immobili, <strong>in</strong> un silenzio <strong>in</strong>naturale,<br />
per capire se i guerriglieri rispondevano al<strong>la</strong> nostra offensiva oppure si<br />
ritiravano. Proprio <strong>in</strong> quel momento dal cielo arrivò una granata. La f<strong>in</strong>e<br />
del mondo. Fui salvato dal caporale Angelo Salvi, grand’uomo, che si<br />
beccò le schegge nello stomaco e mi cadde addosso riparandomi. Ricordo<br />
che lo sollevai, per cercare di soccorrerlo. Ma era già morto. Allora lo<br />
guardai dritto negli occhi. Sorrideva. Sembrava felice. Come se quelle<br />
maledette schegge fossero state il suo più agognato desiderio. Ma allora<br />
<strong>la</strong> morte ha il volto del<strong>la</strong> serenità - pensai - e non vi è ragione di temer<strong>la</strong>.<br />
Ma un m<strong>in</strong>uto dopo ero già ripiombato nel dubbio. Mentre a braccia<br />
trasportavo il corpo del mio povero amico qualcosa gli cadde da una mano.<br />
Era un foglio. Una lettera di sua moglie Ade<strong>la</strong>ide, che egli stava leggendo<br />
proprio nel momento <strong>in</strong> cui era stato colpito. Poche righe che gli<br />
annunciavano che sarebbe presto diventato padre. Ecco perché il mio<br />
sventurato amico sorrideva. Forse non si era neppure accorto del<strong>la</strong><br />
granata. Nemmeno il suo, dunque, era il vero volto del<strong>la</strong> morte».<br />
Nel locale regnava una strana atmosfera. Come se quel racconto avesse<br />
paralizzato tutti. Il colonnello era sempre più pensieroso. Seduto <strong>in</strong><br />
poltrona, di fronte al cam<strong>in</strong>etto, scrutava un punto <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito, senza<br />
par<strong>la</strong>re.<br />
Era morto. Il massaggio cardiaco, <strong>la</strong> respirazione artificiale, una puntura<br />
di adrenal<strong>in</strong>a. Fu tutto <strong>in</strong>utile.<br />
Se n’era andato. E sul volto aveva disegnato uno sguardo strano ed <strong>in</strong>quietante.<br />
Vi si leggevano stupore e rassegnazione. Forse anche un po’ di<br />
paura. Era proprio quello sguardo che aveva così a lungo cercato.<br />
139
La Ristorazione<br />
Piacent<strong>in</strong>a
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
PIACENZA<br />
Antica Osteria del Teatro: Via Verdi, 16 - Tel. 0523.323777<br />
Antica Trattoria dell’Angelo: Via Tib<strong>in</strong>i, 14 - Tel. 0523.326739<br />
Arnold’s Pizzeria: Via Emilia Parmense, 104 - Tel. 0523.578109<br />
Autogrill: Via Gerbido - Tel. 0523.605033<br />
Bar Prima Porta: Via Cremona, 49 - Tel. 0523.590868<br />
Bar Ristorante Gate: Via San Bartolomeo, 32 - Tel. 0523.499470<br />
Bar Ristorante Truck’s Stop1: Strada Ors<strong>in</strong>a - Tel. 0523.606868<br />
Bar Tavo<strong>la</strong> Fredda Nautilus: V.le Dei Mille, 3 - Tel. 0523.388326<br />
Bar Tazza D’Oro: P.zza Borgo, 4 - Tel. 0523.327270<br />
Bar Università: Via Rad<strong>in</strong>i Tedeschi, 64 - Tel. 0523.614362<br />
Break Fast Santa Teresa: C.so Vittorio Emanuele II, 169 - Tel. 0523.325786<br />
Degustazione Era: P.le Tor<strong>in</strong>o, 30 - Tel. 0523.482157<br />
Degustazione Nikita: Via P. Cel<strong>la</strong>, 9/B - Tel. 0523.756753<br />
Gentile: C.so Vittorio Emanuele II, 140 - Tel. 0523.305945<br />
Hostaria W<strong>in</strong>e Bar Valery: Via Campagna, 81 - Tel. 0523.490597<br />
Internet Café: Via Dell’Artigianato, 14 - Tel. 0523.623020<br />
Mc Donald’s: P.le Marconi, c/o Borgo Faxhall - Tel. 0523.315702<br />
Mc Donald’s: Via Emi<strong>la</strong> Pavese, 130 - Tel. 0523.497320<br />
Museum Tavern Pub: Via Cel<strong>la</strong>, 68 - Tel. 0523.711321<br />
Oasi srl: Via Emilia Parmense, 133 -Tel. 0523.609532<br />
Orient Express Café: C.so Vittorio Emanuele, 112 - Tel. 0523.384949<br />
Osteria Antica Romea: Via Emilia P.se, 29 - Tel. 0523.623124<br />
Osteria Caffè Bar: Via Camicia, 4 - Tel. 0523.328644<br />
Osteria del Barbarossa: Via A.Solenghi, 110 - Loc. Dossi di Roncaglia - Tel.<br />
0523.504246<br />
Osteria del Mor<strong>in</strong>o: Str. Voltone Decca, 1 - Strada Caorsana - Roncaglia - Tel.<br />
0523.504101<br />
Osteria del Trent<strong>in</strong>o: Via Castello, 71 - Tel. 0523.324260<br />
Osteria La Saracca: Via del Capitolo, 73 - Tel. 0523.612503<br />
Picco<strong>la</strong> Osteria di Per<strong>in</strong>i G.: C.so Vittorio E. II, 179 - Tel. 0523.326356<br />
Pizzeria A 21: Via I Maggio, 65 - Tel. 0523.499082<br />
Pizzeria Acero Rosso: C.so Vittorio Emanuele II, 140 - Tel. 0523.305945<br />
Pizzeria Bel<strong>la</strong> Napoli 2: Via Emilia Pavese, 27 - Tel. 0523.480019<br />
Pizzeria Bell<strong>in</strong>a: Via Emilia Pavese, 274 - Tel. 0523.498558<br />
Pizzeria Belvedere: Via Veneto, 45 - Tel. 0523.457564<br />
Pizzeria Bloster: Via Foresti, 33 - Tel. 0523.713271<br />
Pizzeria Bru & Jo: Via Manfredi, 19 - Tel. 0523.712307<br />
Pizzeria Boomerang: Via Lanza, 41 - Tel. 0523.457275<br />
Pizzeria Charlie: Via IV Novembre, 115 - Tel. 0523.315328<br />
Pizzeria Dai Marchesi: Via Dentelli, 14 - Tel. 0523.482778<br />
Pizzeria Da Pasquale: P.zza Duomo, 36 - Tel. 0523.324669<br />
Pizzeria Dare Davil: Via I Maggio, 65 - Tel. 0523.499082<br />
Pizzeria D’asporto Bel<strong>la</strong> Capri: Via Poggi, 12 - Tel. 0523.453935<br />
Pizzeria D’asporto Il Veliero: Str. Farnesiana, 35/b - Tel. 0523.594319<br />
Pizzeria Del Matto: Via Galilei, 50 - Loc.tà Pittolo - Tel. 0523.380167<br />
143
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Pizzeria Grotta Azzurra: Via Morigi - Tel. 0523.458765<br />
Pizzeria Gusta Pizza: Via Alberoni, 20/B - Tel. 0523.322523<br />
Pizzeria Il Buon Samaritano: Via Boselli, 18/A - Tel. 0523.751873<br />
Pizzeria Il Pizzaio: Via Vittorio Emanuele II, 137 - Tel. 0523.326652<br />
Pizzeria Jessy Pizza: Via Atleti Azzurri d’Italia 2 - Tel. 0523.0523.498161<br />
Pizzeria La Tana dell’Orso: Piazzale Tor<strong>in</strong>o, 25 - Tel. 0523.481648<br />
Pizzeria La Taverna G.: Via Taverna, 213 - Tel. 0523.484928<br />
Pizzeria La Vera Pizza: Via Colombo, 96 - Tel. 0523.579323<br />
Pizzeria Manfredi F.: Via Veneto, 70 - Tel. 0523.716521<br />
Pizzeria Mangia e Bevi: Via Alberoni, 20/A - Tel. 0523.334718<br />
Pizzeria Mazzocchi R.: Via Conciliazione, 7/A - Tel. 0523.614924<br />
Pizzeria Mazzocchi R.: Via Manfredi, 78 - Tel. 0523.712146<br />
Pizzeria Mystic Pizza: Via Manfredi, 19 - Tel. 0523.712307<br />
Pizzeria Okay Snak Bar: Via Taverna, 254 - Tel. 0523.490048<br />
Pizzeria Piacepizza: C.so Vittorio Emanuele, 208 - Tel. 0523.315171<br />
Pizzeria Pizza Al Metro: V.le Alighieri, 83 - Tel. 0523.331000<br />
Pizzeria Pizza 2000: Via Emmanueli, 36 - Tel. 0523.458600<br />
Pizzeria Pizza E Vai: Str. Farnesiana, 79 - Tel. 0523.612462<br />
Pizzeria Pizza E Vai: Via Veneto, 75 - Tel. 0523.716081<br />
Pizzeria Pizza Express: Via Foresti, 29/33 - Tel. 0523.713271<br />
Pizzeria Prima o Poi Salsamenteria: L.go Matteotti, 28 - Tel. 0523.388127<br />
Pizzeria Pizza Si: Via Dante Alighieri, 87 - Tel. 0523.318166<br />
Pizzeria Pizzicotto: Via Emilia Parmense, 36 - Tel. 0523.579834<br />
Pizzeria Pronto Pizza: Via Durante, 1 - Tel. 0523.453118<br />
Pizzeria Rega Mast: Via Lanza, 41 - Tel. 0523.457275<br />
Pizzeria Romano D.: Via Emilia Pavese, 254 - Tel. 0523.489828<br />
Pizzeria Sol Levante: Via Bentelli, 14 - Tel. 0523.482778<br />
Pizzeria The Temple Bar: Via X Giugno - Tel. 0523.384648<br />
Pizzeria Tosello: Via Daveri, 10 - Tel. 0523.324824<br />
Pizzeria Zanzibar: Via Mar<strong>in</strong>ai D’Italia, 14 - Tel. 0523.618542<br />
Pizzeria Ristorante Amalfi: Via E. Pavese, 27 - Tel. 0523.480019<br />
Pizzeria Ristorante Borsa: Gall. Borsa, 36/D - Tel. 0523.320251<br />
Pizzeria Ristorante Geko: Str. Val Nure, 20 - Tel. 0523.360042<br />
Pizzeria Ristorante Marechiaro: C.so Vittorio Emanuele II, 168 - Tel. 0523.323794<br />
Pizzeria Ristorante Niagara: C.so Europa, 7 - tel. 0523.360036<br />
Pizzeria Ristorante Okay: Via Taverna, 254 - Tel. 0523480174<br />
Pizzeria Trattoria dell’Orologio: Piazza Duomo, 39 - Tel. 0523.324669<br />
Pizzeria Trattoria Corona: Via Roma, 141 - Tel. 0523.320948<br />
Public House Snack bar: Via Tib<strong>in</strong>i, 39 - Tel. 0523.388216<br />
Rapsodia Tavo<strong>la</strong> Calda: Via S. Siro, 2/C - Tel. 0523.327955<br />
Risto-Pub Gambado: Via Cittadel<strong>la</strong>, 2/B - Tel. 0523.320673<br />
Risto-Pub Via Veneto 82: Via Vittorio Veneto, 82 - Tel. 0523.716639<br />
Risto-pub Zona Franca: Via Fornace, 5 - Tel. 0523.315286<br />
Ristorante Alba Chiara: Via C.Colombo, 7 - Tel. 0523.592511<br />
Ristorante Albergo Astra: Via Boselli, 19 - Tel. 0523.454364<br />
Ristorante Albergo Il Bagatto: Via C. Colombo, 126 - Tel. 0523.614228<br />
144
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Ristorante Antica Romea: Via Emilia Parmense, 29 - Tel. 0523.623124<br />
Ristorante Ascione Luigi e C.: Str. Farnesiana, 64 - Tel. 0523.594007<br />
Ristorante Bar Dante: Via Dante, 18 - Tel. 0523.712172<br />
Ristorante Bar Gianp<strong>in</strong>o: Via Emilia P.nse, 291 - Tel. 0523.504116<br />
Ristorante Bar Il Cantuccio: Via XXIV Maggio, 132 - Tel. 0523.482379<br />
Ristorante Bar Italia: Via XX Settembre, 2 - Tel. 0523.322854<br />
Ristorante Buffet Stazione: P.le Marconi - Tel. 0523.324340<br />
Ristorante Central Pizza: Via Cittadel<strong>la</strong>, 26 - Tel. 0523.331463<br />
Ristorante Commercio: Via Colombo, 118 - Tel. 0523.614272<br />
Ristorante Crisciuoli: Via Colombo, 7 - Tel. 0523.618225<br />
Ristorante Cristian: Via IV Novembre, 115/A - Tel. 0523.326770<br />
Ristorante Dei Panzerotti: Via Emilia Pavese, 216 - Tel. 0523.480134<br />
Ristorante DNA Friendly Cafè: V.le Malta, 10 - Tel. 0523.318291<br />
Ristorante Don Carlos: Str. Aguzzafame, 85 - Tel. 0523.499800<br />
Ristorante Eridano: Via Bixio, 6 - Tel. 0523.324376<br />
Ristorante Exea: Via Daveri, 8 - Tel. 0523.318131<br />
Ristorante Ferrari Carmen: Via Mazz<strong>in</strong>i, 103 - Tel. 0523.388659<br />
Ristorante Gazebo: Vc. Mol<strong>in</strong>eria S.Andrea, 2 - Tel. 0523.329271<br />
Ristorante Gotico: P.zza Borghetto I, 0523.321940<br />
Ristorante Gotico: Via Borghetto, 1 - Tel. 0523.321940<br />
Ristorante Gran Caffè Ranuccio: P.zza Cavalli, 1 - Tel. 0523.331041<br />
Ristorante I Dieci Condimenti Self Service: C. del Cristo - Tel. 0523.480361<br />
Ristorante I Tre Moschettieri: Via Emilia Parmense, 5 - Tel. 0523.571899<br />
Ristorante Il Gambero Rosso: Via Roma, 17 - Loc.tà Diara - Tel. 0523.957415<br />
Ristorante Il Timone: Via Veneto, 42 - Tel. 0523.712586<br />
Ristorante Internet Cafè: Via dell’Artigianato, 14 - Tel. 0523.623020<br />
Ristorante Jalousie.it: Via S. Bartolomeo, 32 - Tel. 0523.499470<br />
Ristorante L’Antica Chiesetta: Via Madoli, 4 - Tel. 0523.335744<br />
Ristorante La Fazenda Self srl: Via Atleti Azzurri D’Italia, 18 - Tel. 0523.480447<br />
Ristorante La Pescarol<strong>in</strong>a: Str. Bobbiese, 130 - Tel. 348.7378402 oppure<br />
333.4415406<br />
Ristorante La Rocca Pescaro<strong>la</strong>: Str. Bobbiese, 81 - Tel. 0523.380230<br />
Ristorante La Siesta: Via Emilia P.nse, 186 - Loc. Montale - Tel. 0523.594402<br />
Ristorante La Veranda: Str. Val Nure, 7 - Tel. 0523.756664<br />
Ristorante Lazzari: Str. Farnesiana, 240 - Tel. 0523.600038<br />
Ristorante Lo Sco<strong>la</strong>pasta: Via XXIV Maggio, 104/B - Tel. 0523.482179<br />
Ristorante Milvera: Via Farnesiana, 200 - Muc<strong>in</strong>asso - Tel. 0523.506144<br />
Ristorante Mor<strong>in</strong>i: Via Emilia Pavese, 95/A - Tel. 0523.480235<br />
Ristorante Panzerotti: Via Emilia Pavese, 216 - Tel. 0523.480134<br />
Ristorante Parisi Bistrot: P.le Tor<strong>in</strong>o, 16 - Tel. 0523.480339<br />
Ristorante Pasta e Basta: Via Cantone Camicia, 9 - Tel. 0523.314330<br />
Ristorante Pasta <strong>in</strong> Piazzetta: Str. Bobbiese, 41 - La Verza - Tel. 0523.456666<br />
Ristorante Peccati di Go<strong>la</strong>: Via Taverna, 35 - Tel. 0523.314035<br />
Ristorante Pepp<strong>in</strong>o: Via Roma, 183 - Tel. 0523.329279<br />
Ristorante Piacenza: Strada Caorsana, 69 - Tel. 0523.614498<br />
Ristorante Picco<strong>la</strong> Osteria: C.so Vittorio Emanuele II, 179 - Tel. 0523.326356<br />
145
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Ristorante Piccolo Roma: Via Cittadel<strong>la</strong>, 14 - Tel. 0523.323201<br />
Ristorante Pizzeria Bel<strong>la</strong> Napoli: Via Emilia Pavese, 98 - Tel.0523.480038<br />
Ristorante Pizzeria Il Corsaro Verde: Via Manfredi, 59 - Tel. 0523.454627<br />
Ristorante Pizzeria Il Grillo: Via Emilia Parmense, 58 - Tel. 0523.593393<br />
Ristorante Pizzeria Il P<strong>in</strong>zimonio: Via Cavalletto, 4 - Tel. 0523.338024<br />
Ristorante Pizzeria L’Offic<strong>in</strong>a Del Gusto: Via Coppa<strong>la</strong>ti, 51 - Loc. Le Mose - Tel.<br />
0523.570202<br />
Ristorante Pizzeria Taverna In: P.zza Sant’Anton<strong>in</strong>o, 8 - Tel. 0523.335785<br />
Ristorante Pizzeria Tesoro: Via La Primogenita, 1 - Tel. 0523.325812<br />
Ristorante Po: Via N<strong>in</strong>o Bixio, 6 - Tel. 0523.324376<br />
Ristorante Roadhouse Grill: Via Emilia Pavese, 65/A - Tel. 0523.497089<br />
Ristorante Sapori: Via Caorsana, 127/D - Loc. Le Mose - Tel. 0523.606091<br />
Ristorante Self Pause: P. Marconi, 34 - Tel. 0523.306182<br />
Ristorante Self Service Ai Due Cavalli di Piacenza: Via San Francesco, 15 - Tel.<br />
0523.322344<br />
Ristorante Self Service Bar Dogana: Str. Caorsana - Tel. 0523.615688<br />
Ristorante Self Service I Dieci Comandamenti: Cantone del Cristo - Tel.<br />
0523.480361<br />
Ristorante Sel Service Intermezzo: Via Boselli, 65 - Tel. 0523.606455<br />
Ristorante Self Service La Fazenda: Via Atleti Azzurri d’Italia, 18 - Tel.<br />
0523.480447<br />
Ristorante Self Service Morigi: Via San Bartolomeo, 8 - Tel. 0523.384130<br />
Ristorante Self Service Oasi: Via Emilia Parmense, 133 - Tel. 0523.609352<br />
Ristorante Self Service Ors<strong>in</strong>a: Via Bresciani, 27 - Tel. 0523.623411<br />
Ristorante Si.Ti.: Via XXIV Maggio, 104 - Tel. 0523.482179<br />
Ristorante Spar<strong>la</strong>ccas I Barbis: Via Alessandria, 16 - Tel. 339.3563637<br />
Ristorante Stra Alva: Via Taverna, 35 - Tel. 0523.313166<br />
Ristorante Suggerimenti…Piacenza: Viale Malta, 23 - Tel. 0523.326368<br />
Ristorante Taberna Movida: Via Daveri, 8 - Tel. 0523.318131/335.5363758<br />
Ristorante Tanty srl: Str. Val Nure, 7 - Tel. 0523.756664<br />
Ristorante Tre Ganasce: Via San Bartolomeo, 62 - Tel. 0523.499133<br />
Ristorante Truck’s Stop1: Str. Ors<strong>in</strong>a - tel. 0523.606868<br />
Ristorante Un Po’ di Napoli: Via Calciati, 3/5 - Tel. 0523.591433<br />
Ristorante Vecchia Osteria: Via F. di Borbone, 64 Borghetto - Tel. 0523.504133<br />
Ristorante Vecchia Piacenza: C.ne San Bernardo, 1 - Tel. 0523.305462<br />
Ristorazione Piacenza: Str. Caorsana, 69 - Tel. 0523.614498<br />
Sese Caffè: Via Morigi, 39 - Tel. 333.8295992<br />
Snak Bar Borsa: Galleria Borsa, 36 - Tel. 0523.320251<br />
Tavo<strong>la</strong> Calda Funky Gallo: Via Capra V<strong>in</strong>cenzo, 2 - Tel. 0523.330491<br />
Trattoria Anita: Str. Caorsana, 125 - Tel. 0523.579310<br />
Trattoria Bar Trent<strong>in</strong>o: Via Gadol<strong>in</strong>i, 48 - Tel. 0523.755496<br />
Trattoria Bar Vil<strong>la</strong>ggio: Via Cel<strong>la</strong>, 52 - Tel. 0523.711317<br />
Trattoria Braghieri: P.le Velleia - Tel. 0523.592123<br />
Trattoria Croce Grossa: Str. Caorsana, 161 - Tel. 0523.504138<br />
Trattoria Mariù: Via Garibaldi, 49 - Tel. 0523.319350<br />
Trattoria Da P<strong>in</strong>o: Via Castello, 14 - Tel. 0523.334729<br />
146
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Trattoria Del Borgo: Via Trebbia, 22 - Tel. 0523.484707<br />
Trattoria Del Gnasso: Via Mol<strong>in</strong>eria Sant’Andrea, 14 - 0523.482780<br />
Trattoria Gasper<strong>in</strong>i Danilo: Via Manfredi, 42 - Tel. 0523.454333<br />
Trattoria Il Bivio Galleana: Via Manfredi, 130 - Tel. 0523.454277<br />
Trattoria Il Quadrifoglio: Via S. Stefano, 22 - Tel. 0523.327802<br />
Trattoria La Carrozza: Via X Giugno, 122 - Tel. 0523.326297<br />
Trattoria La Pire<strong>in</strong>a: Via Borghetto, 137 - Tel. 0523.338578<br />
Trattoria La Stazione di Milvera: Via Decorati Al Valore Civile, 15 - S. Bonico<br />
- Tel. 0523.380273<br />
Trattoria Mariù: Via Garibaldi, 49 - Tel. 0523.319350<br />
Trattoria Nuovo Montale: Via Bologna, 2 - Tel. 0523.592543<br />
Trattoria Pizzeria Al Farnese: Via Camicia, 9 - Tel. 0523.314330<br />
Trattoria Pizzeria Corona: Via Roma, 141 - Tel. 0523.320948<br />
Trattoria Poggi: Str. Farnesiana, 178 - Muc<strong>in</strong>asso - Tel. 0523.506119<br />
Trattoria Reg<strong>in</strong>a: Str. Reg<strong>in</strong>a, 1 - Quarto - Tel. 0523.557103<br />
Trattoria Ruggeri: Str. Farnesiana, 81 - Tel. 0523.571102<br />
Trattoria S. Stefano: Cantone S. Stefano, 22 - Tel. 0523.327802<br />
Trattoria San Giovanni: Via San Giovanni, 36 - Tel. 0523.321029<br />
AGAZZANO<br />
Albergo Ristorante Il Cervo: P.zza Europa, 20 - Tel. 0523.975208<br />
Antica Trattoria Giovanelli: Via Roma, 5 - Sarturano - Tel. 0523.975155<br />
Hotel Locanda Vil<strong>la</strong> Tavernago: Loc. Tavernago di Agazzano - Tel. 0523.975114<br />
Pizzeria La Rustica: P.le Europa, 13 - Tel. 0523.976533<br />
Ristorante Alle Lische: Via Lische, 6 - Tel. 0523.976922<br />
Ristorante Le Due Meridiane: c/o Castello La Bastard<strong>in</strong>a - tel. 0523.975373<br />
Ristorante Nuova Trattoria Bar Giard<strong>in</strong>o: Via Papa Giovanni XXIII, 1 - Tel.<br />
0523.975133<br />
ALSENO<br />
Pizzeria Pisc<strong>in</strong>a Colle S. Giuseppe: Loc. Colle S. Giuseppe, 22 - Tel. 0523.947121<br />
Ristorante Bar Da Nora: Via Emilia Est, 11 - Tel. 0523.949147<br />
Ristorante Boschi: Loc. Cort<strong>in</strong>a, 59 - Tel. 0523.948102<br />
Ristorante Da Giovanni: Via Centro, 79 - Cort<strong>in</strong>a - Tel. 0523.948304<br />
Ristorante Da Paolo: Via Centro, 152 - Lusurasco - Tel. 0523.948123<br />
Ristorante Il Casello:Via Stazione Centro, 27 - Tel. 0523.945355<br />
Ristorante Pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong> Commenda: Loc. Chiaravalle del<strong>la</strong> Colomba - Tel.<br />
0523.940003<br />
Ristorante Pizzeria In Famiglia al Vil<strong>la</strong>ggio: Loc. Sorghetto, 6 - Tel. 0523.945349<br />
Ristorante Pizzeria La Duchessa: Via Roma, 41 - Tel. 0523.949154<br />
Trattoria del Ponte: Via Centro, 4 - Castelnuovo Fogliani - Tel. 0523.947110<br />
Trattoria Osteria Da Gianni: Loc. Chiaravalle, 249/250 - Tel. 0523.940133<br />
Trattoria Pizzeria Croce Bianca: Via Centro, 202 - Castelnuovo Fogliani - Tel.<br />
0523.947187<br />
147
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
BESENZONE<br />
Ristorante La Fiaschetteria: Via Bersano, 59/bis - Tel. 0523.830444<br />
Trattoria Barabaschi: Via Mercore Inferiore, 21 - Tel. 0523.830167<br />
Trattoria Garibaldi: Via Casteldardo, 162 - Tel. 0523.839012<br />
Trattoria Marco: Loc. Bersano - Tel. 0523.830105<br />
BETTOLA<br />
Albergo Ristorante Tour<strong>in</strong>g: Loc. Prato Barbieri - Tel. 0523.911157<br />
Bar Pizzeria Colombo: P.zza Colombo, 2 - Tel. 0523.917037<br />
Il Boccaccio: V.le Vittoria, 12 - Tel. 0523.911133<br />
Osteria Alberici: Loc. Costa Groppoducale, 55 - Tel. 0523.917704<br />
Pizzeria La Fontana: P.zza Colombo, 23 - Tel. 0523.911135<br />
Ristorante Agnello: P.zza Colombo, 43 - Tel. 0523.917760<br />
Ristorante Il Torrente: Via Libera Repubblica - Loc. Roncovero - Tel. 0523.917747<br />
oppure 338.1271874<br />
Ristorante La Vecchia Quercia: Fra I Luoghi, 1 - Tel. 0523.911233<br />
Ristorante Pizzeria Antica Locanda Due Spade: Via C. Colombo, 70 - Tel.<br />
0523.917789<br />
Ristorante Pizzeria La Vil<strong>la</strong>: Via Fra I Luoghi, 1 - Tel. 0523.917075<br />
Trattoria Alp<strong>in</strong>a: Loc. Prato Barbieri, 42 - Tel. 0523.917873<br />
Trattoria dell’Ago: Loc. Bramaiano, 77 - tel. 0523.917802<br />
Trattoria Perani: Str. Prov<strong>in</strong>ciale, 4 - Tel. 0523.917696<br />
Trattoria Speroni: Loc. Roncovero - Tel. 0523.911722<br />
Trattoria Cass<strong>in</strong>ari: Loc. Le Piane di Spett<strong>in</strong>e - Tel. 0523.917708<br />
BOBBIO<br />
Albergo Ex Chalet del<strong>la</strong> Volpe: Loc.tà Sassi Neri - Tel. 0523.933404<br />
Albergo Ristorante Bar Vecchia Fornace: Via Genova, 9 - Tel. 0523.936126<br />
Albergo Ristorante Pizzeria Ranel<strong>la</strong>: Via Roma, 26 - Mezzano Scotti -Tel.<br />
0523.937126<br />
Albergo Ristorante dei Cacciatori: Contrada Porta Agazza, 7 - Tel. 0523.936267<br />
Albergo Ristorante Filietto: Loc. Costa Tambor<strong>la</strong>ni - Mezzano Scotti - Tel.<br />
0523.937104<br />
Albergo Ristorante Piacent<strong>in</strong>o: P.zza S. Francesco, 19 - Tel. 0523.936266<br />
Bar Ristorante Vecchio Mul<strong>in</strong>o: Via Genova, 32 - Tel. 0523.932395<br />
Locanda Trattoria Italia: Via Porta Alcar<strong>in</strong>a, 7 - Tel. 0523.936942<br />
Pizzeria Camil<strong>la</strong>: Loc. Pradel<strong>la</strong>, 6 - Tel. 0523937109<br />
Pizzeria Nikita: Loc. Fontana Berta Cassolo - Tel. 0523.937489<br />
Pizzeria Ponte Gobbo: Via A. Moro, 3 - Tel. 0523.936148<br />
Pizzeria Del Monastero: Piazza S. Francesco, 21 - Tel. 0523.936542<br />
Ristorante Bar Giard<strong>in</strong>o: P.zza San Francesco, 1 - Tel. 0523.936247<br />
Ristorante Gambero Rosso: Loc. Cassolo - Tel. 0523.937171<br />
Ristorante Lo Scarpone: Passo Penice, 2 - Tel. 0523.933204<br />
Ristorante Pizzeria Cristal: Via Nobile Santa Maria, 2 - Tel. 0523.933421<br />
148
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Ristorante Pizzeria Punto Verde: Piazza XXV Aprile, 16 - Tel. 0523.936914<br />
Ristorante Ra Ca’ Longa: Loc. S. Salvatore - Tel. 0523.936948 - 0523.960102<br />
Ristorante Ridel<strong>la</strong>: Loc. Giarone S. Maria - Tel. 0523.933130<br />
Ristorante San Nico<strong>la</strong>: Contrada San Nico<strong>la</strong>, 11 - Tel. 0523.932355<br />
Trattoria Locanda Nobili: Loc. S. Maria di Bobbio, 13 - Tel. 0523.933134<br />
BORGONOVO VAL TIDONE<br />
Albergo Ristorante Roma: P.le Alp<strong>in</strong>i, 15 - Tel 0523.998817<br />
Antico Ristorante Italia: P.zza T. de Cristoforis, 2 - Tel. 0523.864144<br />
Osteria Manstretta: Loc. Moretta - Tel. 0523.862551<br />
Pizzeria Annica Inn: Via Galilei, 2 - Tel. 0523.862939<br />
Pizzeria La Corte: Loc. Colombaie, 88 - Tel. 0523.861076<br />
Pizzeria L’Orizzonte: Via M. del<strong>la</strong> Libertà, 15/17 - Tel. 0523.863749<br />
Pizzeria Riberzani Stefania: V.le Risorgimento, 28 - Tel. 0523.865160<br />
Pizzeria Ristorante Locanda Stazione: P.zza Garibaldi, 21 - Tel. 0523.361352<br />
Pizzeria Un Tant Al Toc: P.zza T. de Cristoforis, 36 - Tel. 0523.865900<br />
Ristorante Agazz<strong>in</strong>oVecchia Trattoria: Loc. Agazz<strong>in</strong>o, 335 - Tel. 0523.887102<br />
Ristorante Arf<strong>in</strong>i Adele: Via dei Saliceti, 2 - Tel. 0523.864814<br />
Ristorante Impero: P.zza T. de Cristoforis, 32 - Tel. 0523.862118<br />
Ristorante La Palta: Loc. Bilegno, 67 - Tel. 0523.862103<br />
Ristorante Le Proposte: Loc. Corano - Tel. 0523.845503<br />
Ristorante Pizzeria del Leone: Via Castelsangiovanni, 4 - Tel. 0523.865209<br />
Trattoria Moretta: Loc.tà Moretta, 238 - Tel. 0523.862551<br />
Trattoria Ristorante Pizzeria La Rocca: Via Roma, 14 - Tel. 0523.862114<br />
Vecchia Trattoria: Loc. Agazz<strong>in</strong>o, 335 - Tel. 0523.887102<br />
CADEO<br />
Pizzeria Al Vesuvio: Via Emilia, 67 - Roveleto - Tel. 0523.500424<br />
Pizzeria da Romano: Via Emilia, 71/77 - Tel. 0523.500593<br />
Pizzeria Il Foco<strong>la</strong>re: Via Ricetto, 44/46 Fraz. Saliceto - Tel. 0523.507220<br />
Pizzeria Mor<strong>la</strong>cch<strong>in</strong>i R.: Via Emilia, 71/73 - Tel. 0523.509180<br />
Pizzeria P<strong>la</strong>net Pizza: Via Emilia 167/B - Roveleto - Tel 0523.501210<br />
Ristorante Pizzeria La Sorgente: Via Emilia, 21 - Fontana Fredda - Tel. 0523.500569<br />
Ristorante Car<strong>in</strong>i: Via Emilia, 91 - Roveleto - Tel. 0523.509979<br />
Ristorante Lanterna Rossa: Via Ponte Saliceto, 10 - Saliceto - Tel. 0523.500563<br />
Ristorante Le Ruote: Via Emilia, 204 s.s. 9 - Roveleto - Tel. 0523.500427<br />
Ristorante Lo Squalo: Via Emilia, 65 - Roveleto - Tel. 0523.509933<br />
Ristorante Nona Buca Bis: Via Chiusa, 73 - Saliceto - Tel. 0523.508925<br />
Trattoria Nuova da P<strong>in</strong>uccio: Via Emilia, 25 - Fontana Fredda - Tel. 0523.500667<br />
CALENDASCO<br />
Ristorante Locanda Il Masero: Via Masero Po, 2 - Tel. 0523.772787<br />
Ristorante Vio<strong>la</strong>: Via Piacenza, 55 - Tel. 0523.768925<br />
Trattoria 15 Carne al<strong>la</strong> Brace: Loc. Boscone - Tel. 0523.771179<br />
149
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Trattoria Alvaro e Camil<strong>la</strong> Mensa Interaziendale: Str. Bon<strong>in</strong>a Est , 11 - Zona<br />
Ind.le Ponte Trebbia - Tel. 0523.768732<br />
Trattoria dei Pescatori: Loc. Malpaga, 21 - Tel. 0523.769788<br />
Trattoria Toscani: Loc. Co’ Trebbia Nuova, 34 - Tel. 0523.769787<br />
CAMINATA<br />
Ristorante Nido del Cuculo: Via Vittorio Emanuele, 18 - Tel. 0523.990134<br />
Ristorante Pace: Via Prov<strong>in</strong>ciale, 10 - Tel. 0523.990047<br />
CAORSO<br />
Osteria di Muradolo: Via Giovanni XXIII, 33 - Muradolo - Tel. 0523.822593<br />
Osteria Lo Spunt<strong>in</strong>o: Via Don M<strong>in</strong>zoni, 25 - Roncarolo - Tel. 0523.821435<br />
Pizzeria Ascolese M.: Via Roma, 10/B - Tel. 0523.814056<br />
Ristorante Bar La Rocca: Via Padana Inferiore, 2/A - Tel. 0523.814079<br />
Ristorante Osteria La Stamberga: Piazza Rocca, 7/A - Tel. 0523.814048<br />
Ristorante Pizzeria Mediterraneo: Via Roma, 10/B - Tel. 0523.814056<br />
Ristorante Ucelli Emanue<strong>la</strong>: Str. Padana Inferiore, 39 - Tel. 0523.821250<br />
Trattoria Al Capol<strong>in</strong>ea: Via Padana Inferiore, 24 - Tel. 0523.821035<br />
Trattoria «Da Ennio»: Str. Casc<strong>in</strong>a Barrago, 1 - Tel. 0523.821105<br />
Trattoria del Muron: Via Guglielmo da Saliceto, 16 - Tel. 0523.821213<br />
Trattoria Ghioni: Via G. Matteotti, 20 - Zerbio - Tel. 0523.821252<br />
Trattoria Magaton: Str. Arg<strong>in</strong>e Po, 6 - Roncarolo - Tel. 0523.821320<br />
Trattoria Tonoli M.Grazia: Via Don M<strong>in</strong>zoni, 13 - Roncarolo - Tel. 0523.821240<br />
CARPANETO PIACENTINO<br />
Antica Osteria del<strong>la</strong> Pesa: Via d. Valle, 194 - Travazzano - Tel. 0523.852875<br />
Bar Pizzeria Car<strong>la</strong>: Via XXV Aprile, 47 - Tel. 0523.852877<br />
Bar Ristorante Pizzeria Aioò: Via XXV Aprile, 47 - Tel. 0523.852877<br />
Bar Taverna Cavalletto: Via Marconi, 25 - Tel. 0523.852145<br />
Bar Trattoria Croce Bianca: Via Oliveti, 1 - Tel. 0523.852144<br />
Osteria Contado: Loc. Travazzano, 193 - Tel. 0523.852890<br />
Pizzeria Ametrano V<strong>in</strong>cenzo: Via Scotti da Vigoleno, 34 - Tel. 0523.859574<br />
La Taverna Antica Osteria di Chero: Via Centro, 66 - Tel. 0523.858904<br />
Pizzeria Pronto Pizza: Via XX Settembre, 13 - Tel. 0523.853089<br />
Pizzeria Punto Pizza: Via Breviglieri, 7 - Tel. 0523.853090<br />
Pub La Posada: P.zza XX Settembre, 11 - Tel. 0523.852109<br />
Ristorante Bar Gaudium: Via XX Settembre, 13 - Tel. 0523.852671<br />
Ristorante Il Lupo: Via Ciriano Centro, 30 - Tel. 0523.852705<br />
Ristorante L’Anteprima: Loc. Cimafava - Tel. 0523.852965<br />
Ristorante La Taverna: Loc. Chero, 66 - Tel. 0523.858904<br />
Ristorante Nido Del Picchio: V.le Patrioti. 6 - Tel. 0523.850909<br />
Ristorante Pizzeria Bel<strong>la</strong>ria: Loc. Cam<strong>in</strong>ata, 84 - Ciriano - Tel. 0523.852887 -<br />
0523.850539<br />
Ristorante Pizzeria Il Cartoccio: Loc. Chero - Tel. 0523.852888<br />
150
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Ristorante Pizzeria L’Incontro: Via Cesare Battisti, 31 - Tel. 0523.852146<br />
Ristorante The Field: Viale Patrioti, 9 - Tel. 0523.852895<br />
Trattoria Barani P.: Loc. Montanaro - Tel. 0523.852896<br />
Trattoria Bar Paraboschi: Loc. Case Bruciate, 135 - Tel. 0523.852883<br />
Trattoria Belvedere: Loc. Magnano, 22 - Tel. 0523.852880<br />
Trattoria Bias<strong>in</strong>i: Loc. Magnano - Tel. 0523.850110<br />
Trattoria Car<strong>in</strong>i: Loc. Rezzano, 44/A - Tel. 0523.852873<br />
Trattoria Celleri: Loc. Celleri, 27 - Tel. 0523.852874<br />
Trattoria del Cacciatore: Loc. Case Bruciate - Tel. 0523.852889<br />
Trattoria Del Viandante: Loc. Chero - Tel. 0523.859364<br />
Trattoria L’Incontro: Via C. Battisti, 31 - Tel. 0523.852146<br />
CASTELL’ARQUATO<br />
Albergo Ristorante San Giorgio: P.le Europa, 12 - 0523.805149<br />
Antica Trattoria di Vigostano: Loc. Vigostano - Tel. 0523.896100<br />
Antica Trattoria S. Lorenzo: Via Canale S. Lorenzo, 32 - Tel. 0523.805153<br />
Locanda delle Rose: Loc. Case I<strong>la</strong>riotti, 1/A - Bacedasco - Tel. 0523.895548<br />
Pizzeria Digh<strong>in</strong>o: Via Remond<strong>in</strong>i, 11 - Tel. 0523.803902<br />
Pizzeria La Castel<strong>la</strong>na: Via Canneto, 7 - Tel. 0523.803694<br />
Ristorante Albergo Leon D’Oro: P.zza Europa, 6 - Tel. 0523.806033<br />
Ristorante Anna La Napoletana: Vigolo Marchese - Tel. 0523.896159<br />
Ristorante Bar La Locanda: Via Manzoni, 4 - Vigolo Marchese - Tel. 0523.896133<br />
Ristorante Bar Stradivarius: Via Sforza Caolzio, 36 - Tel. 0523.803381<br />
Ristorante Crocetta: Via Crocetta, 26 - Tel. 0523.803087<br />
Ristorante Da Facc<strong>in</strong>i: Via Sant’Antonio - Tel. 0523.896340<br />
Ristorante degli Iris: Via Crocetta, 1 - Tel. 0523.803273<br />
Ristorante La Cant<strong>in</strong>accia: Loc. Bacedasco Terme - Tel. 0523.895128<br />
Ristorante La Rocca da Franco: P.zza del Municipio - Tel. 0523.805154<br />
Ristorante Lido: Via Prov<strong>in</strong>ciale, 3 - Tel. 0523.803261<br />
Ristorante Maps: P.zza Europa, 3 - Tel. 0523.804411<br />
Ristorante Pizzeria Le Torri: Loc. Caneto - Tel. 0523.805191<br />
Ristorante Primavera: Via Mori, 20 - Bacedasco Alto - Tel. 0523.895108<br />
Ristorante Riorzo: Via Riorzo, 1 - Tel. 0523.804199<br />
Ristorante Taverna del Falconiere: P.zza Municipio, 5 - Tel. 0523.805155<br />
Trattoria Bar Del Voltone: Via Sforza Caolzio - tel. 0523.804271<br />
Trattoria del Turista: Via Cavour, 53 - Vigolo Marchese - Tel. 0523.896124<br />
Trattoria Guerra Pierluigi: Doppi - Tel. 0523.896156<br />
Trattoria L’Angiol<strong>in</strong>a: Via Canale, 18 S. Lorenzo - Tel. 0523.806162<br />
CASTEL SAN GIOVANNI<br />
Albergo Ristorante La Barca: C.so Matteotti, 14 - Tel. 0523.881412<br />
Albergo Ristorante Leon d’Oro: Via N<strong>in</strong>o Bixio, 35 - Tel. 0523.849461<br />
Albergo Ristorante Pizzeria La Gritta: Via Emilia P.na, 45 - Tel. 0523.849418<br />
Albergo Ristorante Roma: P.zza Alp<strong>in</strong>i, 15 - Tel. 0523.998817<br />
Pizzeria Dream: Via Don Mazzocchi, 4 - Tel. 0523.844146<br />
151
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Pizzeria La Vecchia Cant<strong>in</strong>a: Via Mul<strong>in</strong>i, 2/A - Tel. 0523.842305<br />
Pizzeria Pizzissima: C.so Matteotti, 36 - Tel. 0523.883070<br />
Pizzeria Red Wall Steak House: Via Borselli, 12/A - Tel. 0523.883151<br />
Ristopub Gu<strong>in</strong>nes P<strong>la</strong>cet: Via Dogana Po, 19 - Pievetta - Tel. 0523.883764<br />
Ristorante Bar Jessica: Via B. Armani, 25 - Loc. Ganaghello - Tel. 0523.885103<br />
Ristorante Barca: C.so Matteotti, 5 - Tel. 0523.842882<br />
Ristorante Chalet del Gallo: Loc. Pievetta - Tel. 0523.881376<br />
Ristorante Chalet Po: Via Pievetta, 2 - Tel. 0523.882345<br />
Ristorante La Capanna: Via Fratelli Bandiera, 46 - Tel. 0523.884068<br />
Ristorante Pizzeria Barracuda: Via Andrea Doria, 2/A - Tel. 0523.881761<br />
Ristorante Pizzeria Il Cantuccio: Corso Matteotti, 144/a - Tel. 0523.843500<br />
Ristorante Pizzeria Dogana: Via Emilia Pavese, 85 - Tel. 0523.884121<br />
Ristorante Pizzeria Tavo<strong>la</strong> Amica: V.le Amendo<strong>la</strong> - Tel. 0523.883181<br />
Ristorante Self Service 80 Fame: Via Don Mazzocchi, 4/n - Tel. 0523.881778<br />
Ristorante V<strong>in</strong>ce: Via Emilia Piacent<strong>in</strong>a, 45 - Tel. 0523.840566<br />
Trattoria Bar Dogana Po: Via Dogana Po Pievetta, 27 - Tel. 0523.882228<br />
Trattoria Belvedere: P. Bergonzi, 4 - Fontana Pradosa - Tel. 0523.843766<br />
Trattoria Il Pescatore: Via Pievetta, 3 - Tel. 0523.882317<br />
Trattoria Mercato: P. Olubra, 2 - Tel. 0523.849490<br />
CASTELVETRO PIACENTINO<br />
Bar Trattoria del Piccolo Fiore: Via Sei Martiri, 58 - San Giuliano - Tel.<br />
0523.826065<br />
Bar Trattoria Val Padana: Via Casenuove - Tel. 0523.823315<br />
Pizzeria Mystic Pizza: Via San Giuseppe, 9 - Tel. 0523.825088<br />
Osteria Ca’ Nova: Via G.Saragat, 11 - Tel. 0523.825052<br />
Osteria Del Pescatore: Via Po, 14 - Tel. 0523.824333<br />
Osteria La Bastida: Str. Statale, 4 - Tel. 0523.823331<br />
Osteria La Brianza: Str. Statale, 10 - Tel. 0523.825229<br />
Pizzeria Ristorante L’Inf<strong>in</strong>ito: Str. Statale10, 24 - Tel. 0523.823518<br />
Ristorante Bar La Vecchia Fornace: Loc. Ex Fornace Rdb, 6 - Tel. 0523.824670<br />
Ristorante Pizzeria Coop Avanti: Via Bern<strong>in</strong>i, 19 - Tel. 0523.823108<br />
Trattoria Croce Bianca: Via Statale, 47 - Tel. 0523.823521<br />
Trattoria del<strong>la</strong> Pace - Pisaroni Ange<strong>la</strong>: Via Bern<strong>in</strong>i, 87 - Tel. 0523.823330<br />
Trattoria Secondo Baracch<strong>in</strong>o: Via Riviera Po Mezzano Chitantolo, 5 - Tel.<br />
0523.823560<br />
CERIGNALE<br />
Ristorante Le Piane: Loc. Le Piane - Tel. 0523.939345<br />
Trattoria del<strong>la</strong> Rosa: Loc. Ponte Organasco, 8 - Tel. 0523.939203<br />
COLI<br />
Bar Osteria Antichi Sapori: P.zza Aldo Moro, 8 - Tel. 0523.931066<br />
Ristorante La Terrazza - Puerto Escondido: Loc. Vezzera di Per<strong>in</strong>o - Tel.<br />
0523.938169<br />
152
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Ristorante P<strong>in</strong>eta Ferrari: Loc. Fontana - Tel. 0523.931059<br />
Ristorante Poggiolo: Loc. Poggiolo, 118 - Tel. 0523.931063<br />
Trattoria Barbieri Giusepp<strong>in</strong>a: Loc. Aglio, 2 - Tel. 0523.938430<br />
Trattoria La Scogliera: Via Maglio, 5 - Per<strong>in</strong>o - Tel. 0523.938156<br />
CORTE BRUGNATELLA<br />
Hotel Ristorante Roccarosa: Loc. Brugnello, 12 - Tel. 0523.934500<br />
Pizzeria Jacky’o: Strada per Chiavari, 13 - Tel. 0523.934522<br />
Trattoria Bar F.lli Rocca: Loc. Ozzo<strong>la</strong> - Tel. 0523.934177<br />
Trattoria La Rovere Grossa: Loc. Pieve di Montarsolo - Tel. 0523.939126<br />
Trattoria Mozzi: Via Genova, 42 - Marsaglia - Tel. 0523.934171<br />
CORTEMAGGIORE<br />
Bar Pizzeria Elles: Via Matteotti, 23 - Tel. 0523836562<br />
Bar Degustazione Zanzibar: Largo Umberto I, 4 - Tel. 0523.839015<br />
Pizzeria Asporto Happy Days: Via Patrioti, 9/10 - Tel. 0523.839217<br />
Pizzeria Fior Di Pizza: Via Firenze - Tel. 0523.835315<br />
Ristorante Pizzeria Il Cenacolo: Via XX Settembre, 1 - Tel. 0523.835122<br />
Trattoria Antica Corte: Via Manfredi, 5 - Tel. 0523.836833<br />
Trattoria Gand<strong>in</strong>i: Via Piacenza, 11 - Chiavenna Landi - Tel. 0523.836180<br />
Trattoria Gianna: Via Piacenza, 19 - Chiavenna Landi - Tel. 0523.836127<br />
Trattoria Marcotti: Via Piacenza, 15 - Tel. 0523.836127<br />
Trattoria Pizzeria Il Caso<strong>la</strong>re: Via Galluzzi, 56 - Tel. 0523.832085<br />
Trattoria Rossi Marzia: Via Torricel<strong>la</strong>, 5/b - Tel. 0523.839364<br />
FARINI<br />
Ristorante Italia: C.so Europa, 84 - Groppallo - Tel. 0523.916119<br />
Bar Pizzeria Oasi: Via Don Sa<strong>la</strong>, 21 - Tel. 0523. 910217<br />
Osteria Paganelli Gianfranco: Loc. Nicelli, 2 - Mareto - Tel. 0523.915116<br />
Piccolo Ristorante: Via Don Sa<strong>la</strong>, 8 - Tel. 0523.910212<br />
Pizzeria Trattoria Bonjour: Via Europa, 35 - Groppallo - Tel. 0523.916118<br />
Ristorante Albergo Garilli: Loc. Cogno San Sav<strong>in</strong>o, 11 - Tel. 0523.910106<br />
Ristorante Bar Alp<strong>in</strong>o: Loc. Boccolo del<strong>la</strong> Noce - Tel. 0523.916113<br />
Ristorante Bracchi Sever<strong>in</strong>o: Loc. Pianazze Montereggio - Tel. 0523.919156<br />
Ristorante Cavanna Giuseppe: Loc. Boli, 17 - Tel. 0523.919116<br />
Ristorante Centrale Sal<strong>in</strong>i: V.le Europa, 46 - Groppallo - Tel. 0523.916104<br />
Ristorante Delizia: Loc. Cogno San Bassano - Tel. 0523.910101<br />
Trattoria Bar Paris: Via Don Sa<strong>la</strong>, 8 - Tel. 0523.910212<br />
Trattoria Bar Sport: Via Europa Barsi, 128 - Tel. 0523.916138<br />
Trattoria Bracchi: Loc. Le Mol<strong>in</strong>e, 1 - Tel. 0523.919106<br />
Trattoria Cantoniera: Via Cantoniera Boli, 6 - Tel. 0523.919113<br />
Trattoria Dei Cacciatori: Via Pel<strong>la</strong>c<strong>in</strong>i, 28 - Loc. Cogno San Bassano - Tel.<br />
0523.910149<br />
Trattoria Del Ponte: Via Genova, 82 - Tel. 0523.910114<br />
153
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Trattoria Figoni: Loc. Montereggio - Tel. 0523.919108<br />
Trattoria Gugliemetti: Pianadelle - Tel. 0523.915194<br />
Trattoria Sartori: Loc. Cogno San Sav<strong>in</strong>o - Tel. 0523.910107<br />
Trattoria Scagnelli B.: Via Pel<strong>la</strong>c<strong>in</strong>i, 28 - Tel. 0523.910149<br />
FERRIERE<br />
Albergo Ristorante Le Querce di Rocca: Via La Parrocchia, 3 - Loc. Rocca -<br />
Tel. 0523.922425<br />
Bar Pizzeria Le M<strong>in</strong>iere: Via Roma, 10 - Tel. 0523.922452<br />
Locanda Le Querce: Loc. Rocca, 19 - Tel. 0523.922214<br />
Osteria Bocciarelli: Loc. Guerra, 26 - Centenaro - Tel. 0523.922207<br />
Osteria Bongiorni: Loc. Castelcanafurone - Tel. 0523.928128<br />
Osteria Dal<strong>la</strong>valle Francesco: Cassimoreno - Tel. 0523.922264<br />
Pizzeria Camp<strong>in</strong>g Rocca Dei Folli: Loc. Folli - Tel. 0523.924011<br />
Ristorante Albergo Lago Nero: Loc. Selva di Ferriere - Tel. 0523.929108<br />
Ristorante Il Maglio: P.zza delle M<strong>in</strong>iere, 25 - Tel. 0523.922922<br />
Ristorante L’Antica Osteria dei Mercanti: P.zza Municipio, 6 - Tel. 0523.922243<br />
Ristorante Pizzeria Bar Barbara: Via Marconi, 2/A - Tel. 0523.922233<br />
Ristorante San Giorgio: Loc. Grondone Sotto - Tel. 0523.922536<br />
Trattoria Agogliati: Loc. Salsom<strong>in</strong>ore, 8 - Tel. 0523.920110<br />
Trattoria Bar Francesca: Loc. Castigno<strong>la</strong>, 25 - Tel. 0523.920107<br />
Trattoria Casso<strong>la</strong>: Loc. Castelcanafurone - Tel. 0523.928177<br />
Trattoria Cavanna: Pertuso - Tel. 0523.929109<br />
Trattoria Dei Cacciatori: Loc. Gambaro - Tel.0523.929103<br />
Trattoria Ferrari: Loc. Rompeggio, 18 - Tel. 0523.929110<br />
Trattoria Liguria: Loc. Casalcò - Tel. 0523.922257<br />
Trattoria Ruff<strong>in</strong>ati: Loc. Ruff<strong>in</strong>ati - Tel. 0523.920105<br />
Trattoria Scaglia: Loc. Tornarezza, 21 - Tel. 0523.928134<br />
FIORENZUOLA D’ARDA<br />
Albergo Ristorante Smeraldo: Via Gramsci - Tel. 0523.984452<br />
Antica Trattoria San Protaso: Via Chiesa, 47 - San Protaso - Tel. 0523.944053<br />
Bar Pizzeria Maiori: Via Casel<strong>la</strong>, 23 - Tel. 0523.941527<br />
Osteria dell’Olza: Loc.Olza, 420 - Tel. 333.8737227<br />
Osteria del Mathis: V.le Matteotti, 68 - Tel. 0523.943800<br />
Pizzeria Al Capriccio: Via Giovanni XXIII, 29 - Tel. 0523.982723<br />
Pizzeria Di Lieto Alfonso: Corso Garibaldi, 8 - Tel. 0523.985338<br />
Pizzeria Idea Pizza: Via Risorgimento, 3/A - Tel. 0523.983101<br />
Pizzeria Il Girasole: Via Kennedy, 2 - Tel. 0523.943450<br />
Pizzeria Mul<strong>in</strong>o: Loc.tà Podere Mul<strong>in</strong>o San Protaso - Tel. 0523.942480<br />
Pizzeria Ristorante Rosso Brace: Via Kennedy, 20 - Tel. 0523.942890<br />
Ristop srl: Via Garibaldi, 10 - Tel. 0523.981681<br />
Ristorante Arda: Via Scapuzzi, 35 - Tel. 0523.985186<br />
Ristorante Bar Croce Bianca: Piazza Caduti, 29 - Tel. 0523.982278<br />
Ristorante Bar Esso: Km 240.900 Via Emilia - Tel. 0523.982700<br />
154
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Ristorante Bar Ruota: Via Scapuzzi, 47 - Tel. 0523.981177<br />
Ristorante Caffè Bar Stazione: Via F.lli Cairoli, 2 - Tel. 0523.982339<br />
Ristorante Del Borgo: Via Alber<strong>in</strong>i, 3 - Tel. 0523.982333<br />
Ristorante Il Caffè dei Mercanti W<strong>in</strong>e Bar: Via XX Settembre, 54 - Tel.<br />
0523.985254<br />
Ristorante La Campana: Viale Prospero Verani, 9 - Tel. 0523.943833<br />
Ristorante Pizzeria I Balocchi: Via Silvio Pellico, 32 - Tel. 0523.942759<br />
Ristorante Pizzeria Il Carrettiere: Via Emilia, 62 - Tel. 0523.942890<br />
Ristorante Pizzeria Mul<strong>in</strong>o: Loc. S. Protaso, 159 - Tel. 0523.942480<br />
Ristorante Self Service Antica Posta: V.le Europa, 9 - Tel. 0523.981115<br />
Ristorante Veranda Barabasca: Paullo - Tel. 0523.982398<br />
Trattoria Baracch<strong>in</strong>o: Loc. Baselica Duce - Tel. 0523.984374<br />
GAZZOLA<br />
Albergo Ristorante P<strong>in</strong>eta: Loc. Rezzanello - Tel. 0523.970239 - 0523.970277<br />
Locanda del Borgo: P.zza del Borgo - Momeliano - Tel. 0523.975164<br />
Locanda del Falco: Castello di Rivalta a Trebbia - Tel. 0523.978101<br />
Pizzeria La Ghisona: Loc.tà Ghisona, 1/3 - Tel. 0523.978127<br />
Podesteria Vecchia: Via Roma, 10 - Tel. 0523.975526<br />
Ristorante Avi<strong>la</strong>: Rivalta di Gazzo<strong>la</strong> - Tel. 0523.978333<br />
Ristorante La Rocchetta: Loc. Rivalta, 1 - Tel. 0523.972036<br />
Trattoria La Famiglia: Str. Agazzana - Loc. Tuna - Tel. 0523.976128<br />
Trattoria La Locanda: Loc. Tuna, 48 - Tel. 0523.978103<br />
Vecchia Osteria del Cacciatore: Loc. Monticello - Tel. 0523.979203<br />
GOSSOLENGO<br />
Hostaria Caratta: Str. Prov. 38 - Loc.tà Caratta, - Tel. 0523.778100<br />
Osteria Vecchia Pergo<strong>la</strong>: P.zza Roma, 1 - Tel. 0523.778123<br />
Pizzeria Molto Pizza: Via Terrac<strong>in</strong>i, 10 s.s. 45 - Tel. 0523.557132<br />
Pizzeria Peccati di Go<strong>la</strong>: Str. Statale 45, 54 - Tel. 0523.557185<br />
Pizzeria Trivial Pizza: Via Matteotti, 5/7 - Tel. 0523.770045<br />
Ristorante La Rossia: Loc. Rossia - Tel. 0523.778843<br />
Ristorante Pizzeria Astra 2: Str. Statale 45, 78 - Quarto - Tel. 0523.557105<br />
Ristorante Pizzeria Carlo La Piramide: Via G. Matteotti, 6 - Tel. 0523.778605<br />
Ristorante Quo Vadis: Via Duomo, 7 - Loc. Settima - Tel. 0523.557757<br />
Trattoria Bar La Locanda: Via Matteotti, 93 - Tel. 0523.778164<br />
Trattoria Reg<strong>in</strong>a: Str. Reg<strong>in</strong>a, 29/31 - Tel. 0523.557103<br />
Trattoria Settima Sosta: Str. Statale 45, 105 - Settima - Tel. 0523.557117<br />
GRAGNANO TREBBIENSE<br />
Pizzeria La Luna Rossa: Via M. L. K<strong>in</strong>g, 14 - Tel. 0523.789049<br />
Ristorante Luna Nuova: Loc. Barigel<strong>la</strong> - Tel. 0523.788209<br />
Ristorante Pizzeria Gatto Matto: Via Caselle, 6 - Tel. 0523.788376<br />
Ristorante Pizzeria Rustica: Str. Loggia, 7 - Tel. 0523.789023<br />
155
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Trattoria Bar Bianchi: Loc. Campremoldo Sotto, 17 - Tel. 0523.787123<br />
Trattoria Cerv<strong>in</strong>i: Loc. Campremoldo Sopra, 1 - Tel. 0523.787101<br />
Trattoria Gazzo<strong>la</strong>: Loc. Casaliggio, 1 - Tel. 0523.787113<br />
Trattoria P<strong>in</strong>occhio: Via Roma, 72 - Casaliggio - Tel. 0523.788693<br />
GROPPARELLO<br />
Antica Trattoria Del Cacciatore: V. Gusano - Tel. 0523.856123<br />
Locanda Taverna Medievale: Via Roma, 82/B - Tel. 0523.855814<br />
Pizzeria Il Tulipano: Loc. Sariano, 105 - Tel. 0523.246975<br />
Ristorante Brighel<strong>la</strong>: Loc. Sariano - Tel. 0523.858134<br />
Ristorante Covello Arianna: Via Castel<strong>la</strong>na, 44/E - Tel. 0523.856247<br />
Ristorante Mar<strong>in</strong>oni Aurelio: Loc. Groppovisdomo, 16/18 - Tel. 0523.857425<br />
Ristorante Pizzeria Camil<strong>la</strong>: Via Prov<strong>in</strong>ciale Sariano, 2 - Tel. 0523.858130<br />
Ristorante Pizzeria La Castel<strong>la</strong>na: Via Marano, 32 - Tel. 0523.856326<br />
Trattoria «Da P<strong>in</strong>o»: Loc. Obolo, 4 - Tel. 0523.857113<br />
Trattoria Bar Robby: Via Roma, 16 - Tel. 0523.856306<br />
Trattoria Da Tullio: Via Marano, 30 - Tel. 0523.855833<br />
Trattoria La Locanda Dei Briganti: Loc. Veggio<strong>la</strong>, 7 - Tel. 0523.858014<br />
Trattoria Pizzeria Bel Gallo: Loc. Sariano, 105 - Tel. 0523.853112<br />
LUGAGNANO VAL D’ARDA<br />
Antica Trattoria Derna: P.zza IV Novembre, 23 - Tel. 0523.891345<br />
Pizzeria Bar Bocciodromo: Via F.lli E<strong>in</strong>audi, 15 - Tel. 0523.891240<br />
Pizzeria Mol<strong>in</strong>ari: Vic. Pace, 6 - Tel. 0523.891452<br />
Pizzeria Ristorante dell’Angelo: Vic. Pace, 6 - Tel. 0523.891452<br />
Pizzeria Ristorante La Luccio<strong>la</strong>: L.go Donatori di Sangue, 2 - Tel. 0523.891637<br />
Ristorante Antica Locanda: Loc. Velleia Romana - Tel. 0523.807109<br />
Ristorante Merli Ange<strong>la</strong>: Diolo - Tel. 0523.891330<br />
Ristorante Pizzeria La Tabianel<strong>la</strong>: Loc. Tabiano, 7 - Tel. 0523.802060<br />
Ristorante Stel<strong>la</strong>: Piazza XXV Aprile, 7 - Fraz. Rustigazzo - Tel. 0523.807118<br />
Ristorante Tiberio: Via Piacenza, 30 - Tel. 0523.892828<br />
Ristorante Torretta: Chiavenna Rocchetta - Tel. 0523.891328<br />
Trattoria Da Dor<strong>in</strong>o: Via Costa di Rustigazzo - Tel. 0523.807119<br />
Trattoria del Cacciatore: Loc. San Genesio, 7 - Tel. 0523.891364<br />
Trattoria del Cacciatore: Loc. Vican<strong>in</strong>o, 22 - Tel. 0523.807110<br />
Trattoria del Mercato: Via Bersani, 12 - Tel. 0523.891343<br />
Trattoria Mazzoni: Loc. Chiavenna Rocchetta, 6 - Tel. 0523.891329<br />
Trattoria Pizzeria Coll<strong>in</strong>a delle Fate: Loc. Tabiano, 2 - Tel. 0523.891837<br />
Trattoria Val Chero: Loc. Montezago - Tel. 0523.891509<br />
MONTICELLI D’ONGINA<br />
Antica Trattoria Da Cattivelli: Loc. Iso<strong>la</strong> Seraf<strong>in</strong>i - Tel. 0523.829418<br />
Locanda Cittadel<strong>la</strong>: Via A. Cattadori, 45 - San Nazzaro - Tel. 0523.827476<br />
Pizzeria Delf<strong>in</strong>o: Via Ferragalli, 2 - Tel. 0523.820974<br />
156
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Pizzeria Mystic Pizza: Str. Statale 10, 30 - Tel. 0523.820900<br />
Pizzeria Ristorante La Vil<strong>la</strong>: Via San Pietro <strong>in</strong> Corte Secca, 83 - Tel. 0523.829357<br />
Ristorante Le Giare: San Pietro <strong>in</strong> Corte - Tel. 0523.820200<br />
Ristorante Marcotti Maria & C.: Via Olza Fogarole Cristo, 89 - Tel. 0523.823784<br />
Trattoria Dondè M.: Via Mantova, 11 - San Nazzaro d’Ong<strong>in</strong>a - Tel. 0523.827431<br />
Trattoria La Pergo<strong>la</strong>: Loc. Olza, 6 - Tel. 0523.829409<br />
Trattoria La Rustica: Via Santi Olza Po, 35 - Tel. 0523.829466<br />
Trattoria Mirel<strong>la</strong>: San Nazzaro - Tel. 0523.827431<br />
Trattoria Po: Via Mantova, 2 - San Nazzaro d’Ong<strong>in</strong>a - Tel. 0523.827489<br />
Trattoria San Pedretto: Via San Pietro <strong>in</strong> Corte Secca, 47 - Tel. 0523.829412<br />
Trattoria Tanzi L.: Str. Olza Fogarole, 2 - Tel. 0523.815018<br />
Trattoria Tenda Rossa: Via Martiri del<strong>la</strong> Libertà, 6 - Tel. 0523.829472<br />
Trattoria Trieste: Via Trieste, 3 - Tel. 0523.829473<br />
MORFASSO<br />
Albergo Ristorante Rapacioli: Loc. San Michele, 66 - Tel. 0523.908204<br />
Bar Pizzeria La Torre: Loc. Rustegh<strong>in</strong>i, 5 - Tel. 0523.908207<br />
Locanda Cavaciuti: Loc. Rustegh<strong>in</strong>i - Tel. 0523.908228<br />
Osteria Guarnieri: Loc. Labè, 18/Z - Sperongia - Tel. 0523.908222<br />
Ristorante Birri Mario: Loc. Monastero - Tel. 0523.914106<br />
Ristorante Due Chef: Loc. San Michele, 30 - Tel. 0523.908119<br />
Ristorante El Ranch Silva: Loc. Casel<strong>la</strong> - Tel. 0523.914110<br />
Ristorante Guarnieri Attilio: Labè - Tel. 0523.908222<br />
Ristorante Oddi Vittorio: Loc. Morfasso - Tel. 0523.908233<br />
Ristorante Pizzeria Cà del Bosco: Loc. Cogni - Tel. 0523.918664<br />
Ristorante Pizzeria Il G<strong>la</strong>diatore: Loc. Carignone, 16 - Tel. 0523.807169<br />
Ristorante So<strong>la</strong>ri Antonietta: Via Sottostrada - Tel. 0523.918390<br />
NIBBIANO<br />
Albergo Ristorante Roma: P.le Alp<strong>in</strong>i, 15 - Tel. 0523.998817<br />
Antica Trattoria Strà: Loc. Strà - Tel. 0523.997177<br />
Bar La Cafetera: Via Fermi, 38 - Tel. 0523.998013<br />
Locanda Trattoria Cesar<strong>in</strong>a: Via Romagnosi, 31 - Trevozzo - Tel. 0523.998301<br />
Osteria del<strong>la</strong> Piazzetta: Loc. Genepreto - Tel. 0523.990233<br />
Osteria Del Bastian Contrari: Loc. Mol<strong>in</strong>o Coppetta, 82 - Tel. 0523.993073<br />
Ristorante Bar Quattro Venti: Loc. Diga Mo<strong>la</strong>to Trebecco, 1 - Tel. 0523.990169<br />
Ristorante Magnani F<strong>la</strong>viano: Via del Santuario, 6 - Tel. 0523.997198 - 0523.733126<br />
Pizzeria Learco: Via Fermi, 2 - Tel. 0523.998013<br />
Ristorante Pizzeria Pappa e Ciccia: Via D.Man<strong>in</strong>, 35 - Tel. 0523.990128<br />
Ristorante Pizzeria Real: Via Umberto I, 15 - Trevozzo - Tel. 0523.998570<br />
Ristorante San Giorgio: Loc. Genepreto - Tel. 0523.990102<br />
Trattoria Da Pirò: Loc. Stadera - Tel. 0523.990142<br />
157
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
OTTONE<br />
Pizzeria Mandy: Loc. Fabbrica, 2 - Tel. 0523.930180<br />
Ristorante Genova: Piazza Vittoria, 3 - Tel. 0523.930555<br />
Ristorante Ma<strong>la</strong>sp<strong>in</strong>a: Loc. Orezzoli di Qua’ - Tel. 0523.930161<br />
Trattoria Bar Nobile: Via Ottone Soprano, 16 - Tel. 0523.930106<br />
Trattoria da Gianni: Loc. Rocca Corvi, 5 - Tel. 0523.930152<br />
Trattoria Salvi S.: Loc. Bertassi - Tel. 0523.930177<br />
Trattoria Zanardi: Loc. Traschio, 5 - Tel. 0523.930159<br />
PECORARA<br />
Ristorante Al Mul<strong>in</strong>o: Loc. Mol<strong>in</strong>o Reguzzi, 4 - Tel. 0523.990196<br />
Ristorante La Colomb<strong>in</strong>a: Via Cesare Battisti, 11 - Tel. 0523.999127<br />
Trattoria Biani: Via G. Matteotti, 2 - Costalta - Tel. 0523.999115<br />
Trattoria Picchioni: Loc. Busseto, 47 - Tel. 0523.999101<br />
Trattoria Pozzi: Cicogni - Tel. 0523.999116<br />
PIANELLO VAL TIDONE<br />
Albergo Ristorante Roma: P.le Alp<strong>in</strong>i, 25 - Tel. 0523.998817<br />
Bar Pizzeria Lo Smeraldo: P.zza Mercato, 1 - Tel. 0523.998886<br />
Hosteria Vicolo dei Sapori: V.lo del Tidone, 1 - Tel. 0523.997388<br />
L’Antica Trattoria: Chiarone Roccapulzana, 100 - Tel. 0523.994948<br />
Ristorante Casa Gazzoli: Loc. Casa Gazzoli - Tel. 0523.997585<br />
Trattoria All’Ostarcello Ristorante di Campagna: Loc. Arcello, 8/a - Tel.<br />
0523.997179<br />
Trattoria Chiarone: Loc. Chiarone - Tel. 0523.998311<br />
Trattoria Pizzeria Cat and Fox: Piazza Alp<strong>in</strong>i, 5 - Tel. 0523.998832<br />
PIOZZANO<br />
Ristorante Leon d’Oro: Via Roma, 74 - Tel. 0523.970113<br />
Trattoria dei Cacciatori: Loc. Vidiano - Tel. 0523.979103<br />
Trattoria San Gabriele: S. Gabriele - Tel. 0523.979233<br />
Trattoria Panciapiena: Loc. Stel<strong>la</strong> d’Oro, 15 - Tel. 0523.970115<br />
Trattoria Zacconi: Loc. San Nazaro, 2 - Tel. 0523.979133<br />
PODENZANO<br />
Bar Ristorante Pace: P.zza Italia, 31 - Tel. 0523.556106<br />
Bar Tavernetta Osteria: Via C. Colombo, 40 - San Polo - Tel. 0523.551008<br />
Bar Trocadero Tavo<strong>la</strong> Calda: Via Roma, 132 - Tel. 0523.556833<br />
La Locanda di San Polo: Loc. San Polo, 4/6 - Tel. 0523.558548<br />
Pizzeria Al Cam<strong>in</strong>etto: Via Torta, 13 - Tel. 0523.550281<br />
Pizzeria Il Bottegh<strong>in</strong>o: Loc. Turro, 14 - Tel. 0523.524353<br />
Pizzeria La Capricciosa: Via Giovanni XXIII, 29 - Tel. 0253.556420<br />
Pizzeria Le Due Vespe: V.le Chiesa S. Polo, 1 - Tel. 0523.551055<br />
Pizzeria Ristorante La Torr<strong>in</strong>a: Via Don M<strong>in</strong>zoni, 13 - Tel. 0523.550309<br />
158
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Ristorante Ca’ Rosa: Via C. Piatti, 40 - Tel. 0523.550184<br />
Ristorante Carfagna Giusepp<strong>in</strong>a: Via F.lli So<strong>la</strong>ri Gariga, 22 - Tel. 0523.523206<br />
Ristorante Fuc<strong>in</strong>a del Tempo: Loc. Maiano - Tel. 0523.556611<br />
Ristorante Galileo: Via Galilei, 3 - Gariga di Podenzano - Tel. 0523.523209<br />
Ristorante La Chioccio<strong>la</strong>: Via Colombo, 71 - Tel. 0523.551091<br />
Ristorante Pizzeria Tavernetta: Via Colombo, 40 - San Polo - Tel. 0523.551008<br />
Ristorante Rio Verde: Loc. Due Case, 7 - Tel. 0523.524363<br />
Trattoria Bar Il Bassotto: Via Fratelli So<strong>la</strong>ri, 18 - Tel. 0523.524333<br />
Trattoria Cavaliere Nero: Loc. Altoè, 11 - Tel. 0523.554192<br />
Trattoria del<strong>la</strong> Posta: Via Castello, 4 - San Polo - Tel. 0523.558602<br />
Vecchia Hosteria Di Verano: Via Verano, 24 - Verano - Tel. 0523.556176<br />
PONTE DELL’OLIO<br />
Locanda dei Cacciatori: Loc. Mistadello - Castione - Tel. 0523.875105<br />
Pizzeria Chiappa: Via Circonval<strong>la</strong>zione, 56 - Tel. 0523.876256<br />
Pizzeria Ciao Pizza: Via Genova, 9 - Tel. 0523.877200<br />
Ristorante Bel<strong>la</strong>ria: Loc. Mistadello Castione, 7 - Tel. 0523.875104<br />
Ristorante Locanda Montesanto: Loc. Mol<strong>in</strong>o, 1 - Tel. 0523.876449<br />
Ristorante Pizzeria Le Due Fontane: Via Papa Giovanni XXIII, 2 - Tel. 0523.875228<br />
Ristorante Pizzeria Valnure: Via Pontemaleo, 9/11 - Tel. 0523.875202<br />
Ristorante Riva: Via Riva, 16 - Tel. 0523.875193<br />
Ristorante S. Salvatore: Loc. Montesanto, 7 - Tel. 0523.878331<br />
Ristorante Trattoria dell’Orso: Ca’ dell’Orso - Torrano - Tel. 0523.876050<br />
Trattoria Bar Lo Z<strong>in</strong>garo: Via Prov<strong>in</strong>ciale Folignano, 29 - Tel. 0523.876239<br />
Trattoria Bar Mart<strong>in</strong>a: Via Circonval<strong>la</strong>zione, 66 - Tel. 0523.875290<br />
Trattoria Da Treccordi: Loc. Biana, 17 - Tel. 0523.878333<br />
Trattoria del<strong>la</strong> Posta da Giordano: Via Veneto, 71 - Tel. 0523.876043<br />
Trattoria Mazzocchi: Via Circonval<strong>la</strong>zione, 9 - Tel. 0523.875393<br />
Trattoria Paraboschi: Via Vaccari, 23 - Tel. 0523.874649<br />
Trattoria Passafonti R.: Loc. Cassano - Tel. 0523.878353<br />
Vecchia Osteria La Fratta: Loc. La Fratta, 5 - Torrano - Tel. 0523.874574<br />
PONTENURE<br />
La Cambusa Ristorante Pizzeria: Via Ferrari, 11 - Tel. 0523.519097<br />
Locanda Muradello: Loc. Muradello, 52 - Tel. 0523.517123<br />
Pizzeria L’Altra Pizza: Via Ferrari, 70 - Tel. 0523.511564<br />
Pizzeria Ristorante Monaci: Valconasso di Pontenure - Tel. 0523.517113<br />
Ristorante Carlo III: P.zza Tre Martiri, 8 - Tel. 0523.519440<br />
Ristorante Nabucco: Via Emilia Parmense, 58 - Tel. 0523.510623<br />
Ristorante Pizzeria Capri: Via San Giuseppe, 5 - Tel. 0523.510172<br />
Ristorante Pizzeria L’Angolo: Via Capra, 48/50 - Tel. 0523.519086<br />
Ristorante Pizzeria Paderna: Via Montanaro, 19 Loc. Paderna - Tel. 0523.519197<br />
Ristorante Pizzeria Positano: P.zza Martiri, 3 - Tel. 0523.510110<br />
Trattoria Il Tronchetto: Valconasso, 9 - Tel. 0523.510874<br />
Trattoria Ricorda: Via Tor<strong>in</strong>o, 20 - Valconasso - Tel. 0523.511388<br />
159
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
RIVERGARO<br />
Antica Trattoria Bel<strong>la</strong>ria: Via Genova, 88 - Tel. 0523.958612<br />
Bar Caffè Italia: Via Genova, 2 - Tel. 0523.958614<br />
Bar Pizzeria Ai Saraceni: Via Veano, 42 - Ancarano di Soara - Tel. 0523.958623<br />
Fun Food Italia: Via Carducci, 6 - Tel. 0523.658629<br />
Osteria Ristoro del Bagnolo: Loc. Bassano - Tel. 0523.958600<br />
Pizzeria Al Braciere: Via San Rocco, 11 - Tel. 0523.958826<br />
Pizzeria Il Carro: Via Veano, 42 - Ancarano di Sopra - Tel. 0523.958623<br />
Pizzeria Il Gambero d’Oro: Via Roma, 17 - Loc. Diara - Tel. 0523.957415<br />
Pizzeria Il Grillo: Loc.tà Ceresole Bassano, 120 - Tel. 0523.958343<br />
Pizzeria La Brace d’Oro: Via Volta, 5 - Tel. 0523.958497<br />
Pizzeria Pizza al Volo: P.le Paolo, 6 - Tel. 0523.952184<br />
Ristorante Albergo La Sosta Del Re: Via Roma, 1 - Tel. 0523.958677<br />
Ristorante Antica Posta: Str. Statale 45 - Loc. Fabiano - Tel. 0523.952140<br />
Ristorante Bar Ge<strong>la</strong>teria Orso Bianco: Via Don Veneziani, 15/20 - Tel. 0523.957226<br />
Ristorante Caffè Grande: Piazza P. Paolo, 9 - Tel. 0523.958524<br />
Ristorante Gran Locanda Da Pugni: Via Roma, 1 - Tel. 0523.958677<br />
Ristorante Il Gambero d’Oro: Via Roma, 17 - Loc. Diara - Tel. 0523.957415<br />
Ristorante La 45: Via Grazzano, 3 - Niviano - Tel. 0523.957633<br />
Ristorante La Vecchia Ostaria: Via Genova, 28 - Tel. 0523.957133<br />
Ristorante Mu<strong>la</strong>zzi Artemio: Loc. Costa di Bassano, 54 - Tel. 0523.958600<br />
Ristorante Olympia: Strada Statale 45, 98 - Tel. 0523.957608<br />
Ristorante Pizzeria La Travisa: Loc. Diara - Tel. 0523.958676<br />
Ristorante Pizzeria La Volta: Loc. Cisiano, 59 - Tel. 0523.958519<br />
Ristorante Portichetto: Via dei Borzoli, 6 - Pieve Dugliara - Tel. 0523.958294<br />
Ristorante Trattoria Diara: Str. Statale 45 - Loc. Diara - Tel. 0523.958290<br />
Ristorante Zancani: Via Dei Borzoli, 6 - Pieve Dugliara - Tel. 0523.958294<br />
Trattoria Del Bue d’Oro: P. Paolo, 16 - Tel. 0523.958155<br />
Trattoria La Pieve: Loc. Pieve Dugliara, 33 - Tel. 0523.956728<br />
ROTTOFRENO<br />
Antica Trattoria Braghieri: Loc. Centora, 8 - Tel. 0523.781123<br />
Crocodile Corner: Via Emilia Pavese, 70 - S. Nicolò - Tel. 0523.769205<br />
Pizzeria Feel<strong>in</strong>g: Via Emilia Est, 5/A - Tel. 0523.769375<br />
Pizzeria I Quattro Mori: Via Emilia Est, 4 - Tel. 0523.768318<br />
Ristorante Pizzeria Airone <strong>in</strong> Rosa: Via M. Alicata, 2 - San Nicolò - Tel.<br />
0523.768098<br />
Ristorante Il Ponte da Galli: Via Emilia, 74/D - San Nicolò - Tel. 0523.761287<br />
Ristorante La Colonna: Via Emilia Est, 6 - San Nicolò - Tel. 0523.768343<br />
Ristorante Manica P.: Via Castello Santimento, 11 - Tel. 0523.782062<br />
Ristorante Mediterraneo: Via Emilia Pavese, 12/14 - Tel. 0523.781839<br />
Ristorante Pizzeria Al Dees Matt: Via IV Novembre, 41/A - San Nicolò - Tel.<br />
0523.769516<br />
Ristorante Pizzeria Feel<strong>in</strong>g: Via Emilia Ovest, 5 - Tel. 0523.769375<br />
Ristorante Pizzeria Gli Antenati: Via Castello, 11 - Santimento - Tel. 0523.781143<br />
160
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Ristorante Pizzeria La Mamma: Via Emilia, 15/A - Tel. 0523.781112<br />
Trattoria Ristorante La Noce: Via Agazzano, 140 - Fraz. Noce - San Nicolò - Tel.<br />
0523.768738<br />
SAN GIORGIO PIACENTINO<br />
Albergo Ristorante Nuova Pensione S. Giuseppe: San Damiano, 37 - Tel.<br />
0523.530143<br />
Trattoria del Cacciatore: Loc. Tol<strong>la</strong>ra, 14 - Tel. 0523.530127<br />
Pizzeria Antichi Sapori: Via A. Moro, 6 - Tel. 0523.371562<br />
Pizzeria Bernardoni Bruno: Str. Godi, 34 - Tel. 0523.530100<br />
Pizzeria Prendi e Vai: Via Alighieri, 48/B - Tel. 0523.377234<br />
Ristorante Albergo Da Nando: Via Ducale, 18 - Loc. Godi - Tel. 0523.530105<br />
Ristorante Arabesque: Via del Castello, 4 - Tel. 0523.370168<br />
Ristorante Cerri Guarnieri Giuliana: Via G. Alberoni, 3 - Tel. 0523.377180<br />
Ristorante Pizzeria Val di Luce: Str. Ducale Viust<strong>in</strong>o - Loc. Godi - Tel. 0523.530100<br />
Trattoria Da Vittorio: Loc. Centovera, 44 - Tel. 0523.371346<br />
Trattoria Fogliazza: Loc. Ronco - Tel. 0523.530123<br />
Trattoria Garatti Antonel<strong>la</strong>: Via Iussano, 3 - Loc. San Damiano - Tel. 0523.530138<br />
Trattoria La Rond<strong>in</strong>e: Loc. Casenuove, 14 - Tel. 0523.520030<br />
Trattoria Paganuzzi: Loc. Viust<strong>in</strong>o - Tel. 0523.530124<br />
Trattoria Perazzi: Via G. Mazz<strong>in</strong>i, 32 - Tel. 0523.371186<br />
Trattoria Pizzeria Bar di Cottone: Loc. San Damiano - Tel. 0523.520032<br />
Trattoria Osteria del<strong>la</strong> Pesa: Loc. Rizzolo, 38 - Tel. 0523.530485<br />
SAN PIETRO IN CERRO<br />
Pizzeria Walter: Via Roma, 2 - Tel. 0523.839952<br />
Trattoria Antica Ardenga: Str. Pane e V<strong>in</strong>o - Tel. 0523.837791<br />
Trattoria Antico Forno: Via Caorsana, 14 - Polignano - Tel. 0523.838244<br />
Trattoria Rizzi Antonio: Via Roma, 3 - Tel. 0523.836482<br />
SARMATO<br />
Locanda S. Carlo: Via Emilia Pavese, 1 - Tel. 0523.887282<br />
Ristorante Pizzeria I Giard<strong>in</strong>i di Marzo: Via Po, 6 - Tel. 0523.887933<br />
Ristorante Pizzeria Le Stelle: Via Emilia P.na - Tel. 329.7493763<br />
Ristorante Taverna del Pescatore: Via Emilia P.na, 10 - Tel. 0523.886266<br />
Trattoria Bar Da Noi: Via Emilia P.na, 30 - Tel. 0523.887111<br />
TRAVO<br />
Osteria del Sole: P.zza Vittorio Veneto, 15 - Tel. 0523.950102<br />
Ristorante Castel<strong>la</strong>ccio Da Attendolo: Loc. Case Marchesi - Tel. 0523.957333<br />
Ristorante Da Valent<strong>in</strong>a: Loc. Cas<strong>in</strong>o Agnelli - Tel. 0523.950126<br />
Ristorante La Bomba: Loc. Due Bandiere, 25 - Tel. 0523.938147<br />
Ristorante Pizzeria M<strong>in</strong>erva: P.zza Trento, 16 - Tel. 0523.959335<br />
161
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Trattoria Arianti: Loc. Pigazzano, 10 - Tel. 0523.957035<br />
Trattoria Bar La Sosta: Località Quadrelli, 12 - Tel. 0523.950160<br />
Trattoria Belvedere: Loc. Statto, 7 - Tel. 0523.958582<br />
Trattoria G&B: Loc. Statto, 7 - Tel. 0523.958582<br />
Trattoria Pastori: Loc. Pastori, 14 - Tel. 0523.950212<br />
VERNASCA<br />
Bar Trattoria Alp<strong>in</strong>o: Via Roma, 94 - Tel. 0523.891857<br />
Bar Trattoria Harry’s: Loc. Settesorelle, 11 - Tel. 0523.899218<br />
Ostello degli Elfi: Via Agù, 25 - Tel. 0523.899011<br />
Ristorante Albergo del Turista: Via Marconi, 35 - Tel. 0523.911261<br />
Ristorante Bar «Al Bivacco»: Piazza Vittoria, 4 - Tel. 0523.891015<br />
Ristorante Bar Alle Cascate: Loc. Case Bon<strong>in</strong>i - Tel. 0523.899225<br />
Ristorante Da R<strong>in</strong>o: Via Fontana, 61 - Bacedasco Basso - Tel. 0523.895149<br />
Ristorante Nettuno: Loc. Diga Mignano - Tel. 0523.899287<br />
Ristorante Pizzeria Il Gruccione: Loc. San Genesio - Bacedasco - Tel. 0523.895272<br />
Ristorante Da R<strong>in</strong>o: Via Fontana, 61 - Bacedasco Basso - Tel. 0523.895149<br />
Ristorante S. Giorgio: F.lli Mosch<strong>in</strong>i - Loc. Vigoleno - Tel. 0523.895101<br />
Ristorante Taverna Al Castello: Via Libertà, 12 - Loc. Vigoleno - Tel. 0523.895146<br />
Trattoria Antica S. Pellegr<strong>in</strong>o: Via Roma, 1 - Tel. 0523.891280<br />
Trattoria Bottegh<strong>in</strong>o: Loc. Franch<strong>in</strong>i, 5 - Tel. 0523.895136<br />
Trattoria Da Luigi: Loc. Franch<strong>in</strong>i - Bacedasco Basso - Tel. 0523.895120<br />
Trattoria La Posta: Via Osteria Nuova, 31 - Bacedasco Basso - Tel. 0523.895143<br />
Trattoria Mazzarello: Loc. Bor<strong>la</strong>, 8 - Tel. 0523.898132<br />
Trattoria Mol<strong>in</strong>ari: Via Baroni, 4 - Tel. 0523.891335<br />
Trattoria Sa. Mar: Loc. Vil<strong>la</strong> Romagna, 2 - Tel. 0523.895157<br />
Trattoria So<strong>la</strong>ri: Via Tr<strong>in</strong>ità, 13 - Bor<strong>la</strong> - Tel. 0523.898133<br />
Trattoria Vecchia Scuo<strong>la</strong>: Via IV Novembre, 1 - Loc. Vigoleno - Tel. 0523.897005<br />
VIGOLZONE<br />
Antica Trattoria Albaro<strong>la</strong>: Loc. Albaro<strong>la</strong>, 17 - Tel. 0523.875333<br />
Le Rond<strong>in</strong>i Osteria: Via Chiesa - Grazzano Visconti - Tel. 0523.879097<br />
Pizzeria Grande Italia: Loc. Grazzano Visconti, 23 - Tel. 0523.870099<br />
Ristorante Biscione: P.zza G. Galeazzo Visconti, 18 - Grazzano Visconti - Tel.<br />
0523.870149<br />
Ristorante Cavall<strong>in</strong>o: Loc. Veano - Tel. 0523.875250<br />
Ristorante Cavalluccio: Loc. Veano, 7 - Tel. 0523.875250<br />
Ristorante Delpi: Loc. Grazzano Visconti - Tel. 0523.879002<br />
Ristorante Lo Scoglio di Frisio: Via Roma, 48 - Tel. 0523.879243<br />
Ristorante Lo Scudiero: Loc. Grazzano Visconti - Tel. 0523.870134<br />
Ristorante Pizzeria Il Pacione: Via Roma, 48 - Tel. 0523.879243<br />
Ristorante Pizzeria Le Specialità: Via Europa, 87/ P.zza Castello - Tel. 0523.870055<br />
Trattoria Centrale: Via Leopardi, 9 - Carmiano - Tel. 0523.875223<br />
Trattoria Da Pio: Via Roma, 83 - Tel. 0523.870620<br />
162
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Trattoria delle Vigne: Loc. Bicchignano - Tel. 0523.875113<br />
Trattoria Il Borgo: Viale F. e G. Ce<strong>la</strong>schi - Villò - Tel. 0523.870627<br />
VILLANOVA SULL’ARDA<br />
Albergo Ristorante Bar La Voglia: Via Repubblica, 50 - Tel. 0523.837133<br />
Ristorante Bricchi Leonildo: Soarza - Tel. 0523.837123<br />
Ristorante Sole: Via Repubblica - Tel. 0523.837134<br />
Trattoria La Verdiana: Via G. Verdi, 15 - S. Agata - Tel. 0523.830209<br />
ZERBA<br />
Albergo Ristorante Capannette di Pey: Loc. Capannette - Tel. 0523.935129<br />
Trattoria Degli Antoni: Loc. Pey, 22 - Tel. 0523.935106<br />
Trattoria Zuffi: Loc. Vezimo, 37/A - Tel. 0523.935104<br />
ZIANO PIACENTINO<br />
Antica Trattoria del Tempio: Via Creta, 6 - Vicobarone - Tel. 0523.868263<br />
Bar Ristorante Belvedere: Viale dei Mille, 19 - Tel. 0523.863233<br />
La Taverna Di Piero: Via Badenigo, 9 - Vicobarone - Tel. 0523.868186<br />
Osteria La Costa: Str. del Ross<strong>in</strong>o Albareto, 101 - Tel. 0523.860023<br />
Pizzeria Osteria Bel<strong>la</strong>ria: Loc. Vallicel<strong>la</strong>, 187 - Tel. 0523.861346<br />
Ristorante Bar Piazza Alta: Via Roma, 48 - Tel. 0523.863280<br />
Ristorante Casabel<strong>la</strong>: Loc. Casabel<strong>la</strong> - Tel. 0523.862840<br />
L’elenco è il più esaustivo possibile<br />
sul<strong>la</strong> base degli aggiornamenti più recenti.<br />
Preghiamo i lettori di segna<strong>la</strong>rci<br />
eventuali nuove aperture e <strong>in</strong>tegrazioni (tel. 0523.4618).<br />
163
Il paniere dei prodotti<br />
enogastronomici<br />
Piacent<strong>in</strong>i
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
I VINI DOC COLLI PIACENTINI<br />
Nel 1963 apparve <strong>la</strong> legge sulle Doc (DPR. 930/63); immediatamente i<br />
responsabili del v<strong>in</strong>o piacent<strong>in</strong>o predisposero <strong>la</strong> documentazione occorrente<br />
per ottenere il riconoscimento.<br />
Nel 1967 venne approvata <strong>la</strong> Doc Gutturnio dei Colli Piacent<strong>in</strong>i.<br />
Nel 1974 ottenne <strong>la</strong> Doc anche il Monterosso Valdarda; nel 1975 fu <strong>la</strong><br />
volta del Trebbian<strong>in</strong>o Val Trebbia.<br />
Le tre Doc tuttavia <strong>in</strong>teressavano solo tre zone del<strong>la</strong> coll<strong>in</strong>a piacent<strong>in</strong>a<br />
mentre <strong>la</strong> vocazione enologica generale di tutta <strong>la</strong> coll<strong>in</strong>a è <strong>in</strong>discutibile.<br />
Venne proposto qu<strong>in</strong>di un nuovo discipl<strong>in</strong>are per creare una Doc “ombrello”<br />
su tutta <strong>la</strong> coll<strong>in</strong>a piacent<strong>in</strong>a che potesse proteggere sia le tre già esistenti<br />
sia quelle nuove; il nuovo discipl<strong>in</strong>are venne approvato nel 1984.<br />
La Doc <strong>in</strong>fatti è una so<strong>la</strong>, Colli Piacent<strong>in</strong>i, e ha 18 sottozone. In parole<br />
povere: <strong>la</strong> Doc non è Gutturnio o Ortrugo, ma Colli Piacent<strong>in</strong>i Doc<br />
Gutturnio, Colli Piacent<strong>in</strong>i Doc Ortrugo e via dicendo.<br />
I ROSSI<br />
Colli Piacent<strong>in</strong>i Barbera<br />
La zona di produzione delle uve Barbera Doc comprende <strong>la</strong> Val Tidone,<br />
<strong>la</strong> Val Trebbia, <strong>la</strong> Val Nure e <strong>la</strong> Val d’Arda. Il v<strong>in</strong>o ottenuto da queste uve<br />
è rosso rub<strong>in</strong>o; presenta un profumo v<strong>in</strong>oso e caratteristico; al gusto è<br />
secco o abboccato, sapido, leggermente tannico. Può essere tranquillo o<br />
vivace. Si accompagna al<strong>la</strong> perfezione a paste asciutte, primi e sughi,<br />
bolliti e carni bianche.<br />
Colli Piacent<strong>in</strong>i Bonarda<br />
La zona di produzione delle uve Bonarda Doc, nome locale del<strong>la</strong> Croat<strong>in</strong>a,<br />
comprende le quattro val<strong>la</strong>te piacent<strong>in</strong>e. Il v<strong>in</strong>o ottenuto da questo vitigno<br />
ha un colore rosso rub<strong>in</strong>o, a volte <strong>in</strong>tenso; il suo profumo è caratteristico,<br />
gradevole. Ha un sapore secco o abboccato o amabile o dolce, leggermente<br />
tannico, fresco. Può essere tranquillo o vivace. E’ prevista <strong>la</strong> tipologia<br />
«frizzante». Si accompagna alle m<strong>in</strong>estre; esiste anche <strong>in</strong> una <strong>versione</strong> più<br />
dolce, partico<strong>la</strong>rmente <strong>in</strong>dicato con le fragole e <strong>la</strong> pasticceria.<br />
Colli Piacent<strong>in</strong>i Cabernet Sauvignon<br />
La zona di produzione delle uve Cabernet Sauvignon Doc è quel<strong>la</strong> che<br />
comprende le val<strong>la</strong>te del<strong>la</strong> Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure e Val d’Arda.<br />
167
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Il v<strong>in</strong>o è ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno; è rosso rub<strong>in</strong>o, talvolta<br />
granata. Presenta un odore caratteristico, gradevole, leggermente erbaceo.<br />
Al gusto è secco e abboccato, lievemente tannico, tranquillo. E’ un v<strong>in</strong>o<br />
partico<strong>la</strong>rmente <strong>in</strong>dicato per l’<strong>in</strong>vecchiamento, conserva le sue migliori<br />
qualità mediamente per 3 o 4 anni. E’ adatto ai secondi di carne, anche<br />
al<strong>la</strong> brace.<br />
Colli Piacent<strong>in</strong>i Gutturnio e Gutturnio C<strong>la</strong>ssico<br />
Il Gutturnio, l’uvaggio dei Piacent<strong>in</strong>i. E’ un v<strong>in</strong>o che si ottiene dalle uve<br />
Barbera (55%-70%) e Bonarda (30%- 45%); il suo colore è rosso rub<strong>in</strong>o<br />
bril<strong>la</strong>nte di varia <strong>in</strong>tensità. Presenta un profumo v<strong>in</strong>oso e caratteristico.<br />
Al gusto è secco o abboccato, fresco, giovane, tranquillo o vivace. La<br />
tipologia «frizzante» è prevista esclusivamente per il Gutturnio. Si<br />
accompagna, di norma, ai primi piatti tradizionali e alle carni bianche.<br />
Ma i piacent<strong>in</strong>i veraci, quando si concedono una merenda, lo uniscono ai<br />
salumi tipici locali.<br />
Colli Piacent<strong>in</strong>i Gutturnio Superiore e C<strong>la</strong>ssico Superiore<br />
Le zone di produzione sono quelle del Gutturnio e del Gutturnio C<strong>la</strong>ssico.<br />
Il v<strong>in</strong>o è ottenuto dalle uve dei vitigni Barbera e Bonarda nel<strong>la</strong> produzione<br />
tradizionale. Il suo colore è rosso rub<strong>in</strong>o <strong>in</strong>tenso; all’olfatto risulta<br />
leggermente v<strong>in</strong>oso. Il suo sapore è secco, tranquillo, f<strong>in</strong>e, di corpo. La<br />
tipologia «C<strong>la</strong>ssico Superiore» deve essere immesso al consumo dopo il I°<br />
settembre dell’anno successivo al<strong>la</strong> vendemmia. E’ ottimo con i formaggi<br />
e con i piatti a base di carni rosse e di maiale.<br />
Colli Piacent<strong>in</strong>i Gutturnio Riserva e C<strong>la</strong>ssico Riserva<br />
Le zone di produzione sono quelle del Gutturnio e del Gutturnio C<strong>la</strong>ssico.<br />
Il v<strong>in</strong>o è ottenuto dalle uve dei vitigni Barbera e Bonarda nel<strong>la</strong> produzione<br />
tradizionale. Il suo colore è rosso rub<strong>in</strong>o <strong>in</strong>tenso su fondo granata. Presenta<br />
un profumo gradevole e un sapore secco, tranquillo, armonico, di corpo.<br />
La sua gradazione alcolica m<strong>in</strong>ima è di 12,50% vol. Invecchiato almeno<br />
2 anni, di cui 3 mesi <strong>in</strong> recipienti di legno a partire dal I° ottobre dell’anno<br />
di raccolta delle uve. Prodotto solo <strong>in</strong> annate di partico<strong>la</strong>re pregio, conserva<br />
le migliori qualità per oltre 3-4 anni. Va leggermente ossigenato, poi lo si<br />
sposa con selvagg<strong>in</strong>a e secondi a base di carne.<br />
Colli Piacent<strong>in</strong>i Novello<br />
La zona di produzione delle uve per il v<strong>in</strong>o Novello Doc è quel<strong>la</strong> coll<strong>in</strong>are<br />
delle quattro val<strong>la</strong>te piacent<strong>in</strong>e. Il v<strong>in</strong>o è ottenuto dalle uve di P<strong>in</strong>ot Nero,<br />
168
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Barbera e Bonarda. Ha un colore rosso rub<strong>in</strong>o e un profumo caratteristico,<br />
v<strong>in</strong>oso e fruttato. E’ di sapore secco, oppure abboccato, acidulo fragrante<br />
e fruttato, tranquillo, talvolta vivace. E’ un v<strong>in</strong>o da bersi giovane, appena<br />
imbottigliato. Si abb<strong>in</strong>a con piatti di stagione, e può accompagnare tutto<br />
il pasto; tradizionalmente si beve accompagnandolo alle caldarroste.<br />
Colli Piacent<strong>in</strong>i P<strong>in</strong>ot Nero<br />
La zona di produzione delle uve P<strong>in</strong>ot Nero Doc è quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Val Tidone,<br />
Val Trebbia, Val Nure e Val d’Arda. Il v<strong>in</strong>o ottenuto dalle uve dell'omonimo<br />
vitigno è di un rosso più o meno <strong>in</strong>tenso o rosato. Ha un profumo<br />
caratteristico e un sapore secco e abboccato, sapido, gradevole, tranquillo,<br />
talvolta vivace. Sono previste le tipologie frizzante e spumante. Ottimo<br />
con gli antipasti raff<strong>in</strong>ati e con i formaggi.<br />
Può essere anche v<strong>in</strong>ificato <strong>in</strong> bianco e spumantizzato; <strong>in</strong> questo caso è<br />
Colli Piacent<strong>in</strong>i Spumante. La zona di produzione delle uve è quel<strong>la</strong> del<br />
P<strong>in</strong>ot Nero Doc. Questo v<strong>in</strong>o è ottenuto dalle uve del vitigno P<strong>in</strong>ot Nero<br />
per almeno l’85% e da uve Chardonnay f<strong>in</strong>o ad un massimo di 15%. La<br />
sua spuma è f<strong>in</strong>e e persistente; il suo colore è giallo paglier<strong>in</strong>o più o meno<br />
<strong>in</strong>tenso o rosato. All’olfatto è caratteristico, delicato, f<strong>in</strong>e e ha un sapore<br />
da extrabrut a brut, sapido, fresco. E l’ideale per gli aperitivi.<br />
I BIANCHI<br />
Colli Piacent<strong>in</strong>i Chardonnay<br />
La zona di produzione delle uve Chardonnay Doc è quel<strong>la</strong> delle quattro<br />
valli piacent<strong>in</strong>e. Il v<strong>in</strong>o è ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno; è di<br />
colore giallo paglier<strong>in</strong>o con sfumature verdognole; il suo profumo è<br />
gradevole, f<strong>in</strong>e, fruttato; al gusto è secco o abboccato, armonico, fresco,<br />
tranquillo o vivace. Sono previste le tipologie frizzante e spumante. E’<br />
adatto agli antipasti, ai piatti freddi oppure alle carni bianche e al pesce.<br />
Colli Piacent<strong>in</strong>i Malvasia<br />
Le uve sono quelle di Malvasia di Candia Doc, <strong>la</strong> zona è quel<strong>la</strong> coll<strong>in</strong>are<br />
e montana a sud del 45° parallelo, comprendente le quattro valli del<strong>la</strong><br />
prov<strong>in</strong>cia di Piacenza. Il v<strong>in</strong>o ottenuto da queste uve è giallo paglier<strong>in</strong>o<br />
con un aroma caratteristico, anche <strong>in</strong>tenso; il suo sapore può variare dal<br />
secco all’abboccato all’amabile al dolce; è aromatico, fresco, tranquillo<br />
o vivace. E’ un v<strong>in</strong>o che va bevuto giovane. Quando è secco si abb<strong>in</strong>a agli<br />
169
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
antipasti, alle m<strong>in</strong>estre, alle carni bianche delicate ed al pesce. Se amabile<br />
si accompagna ai formaggi dolci, mentre il tipo dolce si abb<strong>in</strong>a ai dessert.<br />
Esiste anche <strong>in</strong> <strong>versione</strong> Passito ed è giallo dorato, con un profumo <strong>in</strong>tenso,<br />
aromatico, caratteristico; al gusto è dolce, morbido, armonico, <strong>in</strong>tenso,<br />
aromatico, tranquillo. E’ottimo con <strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssica pasticceria secca; i piacent<strong>in</strong>i<br />
lo accompagnano con <strong>la</strong> torta sbrisolona.<br />
Colli Piacent<strong>in</strong>i Monterosso Val d’Arda<br />
Le uve si producono nei territori coll<strong>in</strong>ari dei comuni di Vernasca, Alseno,<br />
Lugagnano, Castell’Arquato, Gropparello, Carpaneto nelle valli dello<br />
Stirone, Arda, Chiavenna e Chero. L’uvaggio si ottiene da uve di Malvasia<br />
di Candia aromatica e Moscato Bianco, Trebbiano Romagnolo e Ortrugo,<br />
ma sono ammessi anche Berverd<strong>in</strong>o e Sauvignon. Il v<strong>in</strong>o ha un colore<br />
giallo paglier<strong>in</strong>o, dal profumo delicato, caratteristico. Al gusto risulta<br />
secco o abboccato oppure amabile; f<strong>in</strong>e e sottile di corpo, tranquillo o<br />
vivace. Il discipl<strong>in</strong>are prevede le tipologie frizzante e spumante. Quando<br />
è amabile sta bene con frutta e dolci a f<strong>in</strong>e pasto; quando è secco si serve<br />
con pesce, antipasti e m<strong>in</strong>estre asciutte.<br />
Colli Piacent<strong>in</strong>i Ortrugo<br />
L’Ortrugo Doc può essere prodotto solo nel<strong>la</strong> zona coll<strong>in</strong>are, esclusivamente<br />
nel territorio delle val<strong>la</strong>te del<strong>la</strong> Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure e Val<br />
d’Arda. Il v<strong>in</strong>o è ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno, ha un colore<br />
giallo paglier<strong>in</strong>o chiaro con sfumature verdognole. Il suo profumo è<br />
delicato, caratteristico; il suo sapore è secco o abboccato, con un retrogusto<br />
amarognolo; può essere tranquillo o vivace, ma sono previste anche le<br />
tipologie frizzante e spumante. L’Ortrugo è ideale <strong>in</strong> abb<strong>in</strong>amento con<br />
antipasti di salumi, carni bianche, pesce, m<strong>in</strong>estre <strong>in</strong> brodo, formaggi non<br />
molto saporiti.<br />
Colli Piacent<strong>in</strong>i P<strong>in</strong>ot Grigio<br />
La zona di produzione delle uve P<strong>in</strong>ot Grigio Doc è solo coll<strong>in</strong>are. Uve da<br />
cui si ottiene un v<strong>in</strong>o bianco con riflessi paglier<strong>in</strong>i e ramati. Ha un profumo<br />
caratteristico e può essere secco o abboccato, fresco f<strong>in</strong>e, molto gradevole,<br />
tranquillo o vivace. Si produce anche nelle tipologie frizzante o spumante.<br />
Si accompagna egregiamente con gli antipasti e con i primi piatti delicati.<br />
Colli Piacent<strong>in</strong>i Sauvignon<br />
La zona di produzione delle uve Sauvignon Doc è l’area delle quattro<br />
val<strong>la</strong>te piacent<strong>in</strong>e. Il v<strong>in</strong>o ottenuto è giallo paglier<strong>in</strong>o, anche <strong>in</strong>tenso; ha<br />
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GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
un profumo delicato e caratteristico; al gusto risulta secco o abboccato,<br />
armonico, f<strong>in</strong>e, tranquillo o vivace. E’ prevista <strong>la</strong> tipologia frizzante. E’<br />
un v<strong>in</strong>o che va bevuto giovane, quando si possono cogliere al meglio i suoi<br />
profumi. Accompagna egregiamente gli antipasti, i piatti freddi, le carni<br />
bianche e il pesce.<br />
Colli Piacent<strong>in</strong>i Trebbian<strong>in</strong>o Val Trebbia<br />
La zona di produzione delle uve comprende <strong>la</strong> porzione coll<strong>in</strong>are del<strong>la</strong><br />
Val Trebbia e del<strong>la</strong> Val Luretta con parte dei territori dei comuni di<br />
Bobbio, Coli, Travo, Rivergaro, Gazzo<strong>la</strong> e Agazzano. Viene prodotto da<br />
uve dei vitigni Ortrugo, Malvasia di Candia aromatica e Moscato Bianco,<br />
Trebbiano Romagnolo e Sauvignon. E’ un v<strong>in</strong>o dal colore giallo paglier<strong>in</strong>o<br />
o giallo dorato chiaro; il suo profumo è v<strong>in</strong>oso e gradevole. Al gusto risulta<br />
secco o abboccato, delicato, sottile, tranquillo o vivace. Può essere frizzante<br />
oppure spumante. Il suo migliore abb<strong>in</strong>amento è con gli antipasti leggeri,<br />
i primi asciutti e il pesce d’acqua dolce.<br />
Colli Piacent<strong>in</strong>i Valnure<br />
La zona di produzione delle uve comprende <strong>la</strong> porzione coll<strong>in</strong>are del<strong>la</strong><br />
Val Nure e del<strong>la</strong> Val Riglio; <strong>in</strong>clude parte dei comuni di San Giorgio<br />
Piacent<strong>in</strong>o, Vigolzone e Ponte dell’Olio. E’ un v<strong>in</strong>o ottenuto dalle uve<br />
Malvasia di Candia aromatica, Ortrugo e Trebbiano Romagnolo. E’ di<br />
colore giallo paglier<strong>in</strong>o chiaro; ha un profumo caratteristico, gradevole,<br />
aromatico e al gusto è secco o abboccato o amabile, gradevole, tranquillo<br />
o vivace. Anche il Valnure può essere frizzante e spumante. E’ consigliato<br />
<strong>in</strong> abb<strong>in</strong>amento con antipasti, m<strong>in</strong>estre <strong>in</strong> brodo, pesce, carni bianche e<br />
formaggi dolci.<br />
Colli Piacent<strong>in</strong>i V<strong>in</strong> Santo<br />
La zona di produzione delle uve per il V<strong>in</strong> Santo Doc è l’area delle quattro<br />
val<strong>la</strong>te piacent<strong>in</strong>e. E’ un v<strong>in</strong>o ottenuto dalle uve appassite delle varietà<br />
Malvasia di Candia aromatica, Sauvignon, Marsanne, Trebbiano<br />
Romagnolo, Ortrugo, da sole o <strong>in</strong> uvaggio. Ha un colore giallo paglier<strong>in</strong>o,<br />
dorato, un profumo <strong>in</strong>tenso, aromatico, caratteristico, etereo; il suo sapore<br />
è secco o dolce, morbido, armonico, <strong>in</strong>tenso, armonico, tranquillo. Ha<br />
una gradazione alcolica m<strong>in</strong>ima di 16,00% vol. Deve <strong>in</strong>vecchiare per<br />
almeno 48 mesi, di cui 36 <strong>in</strong> recipienti di legno. Sia secco che dolce si<br />
accosta perfettamente al<strong>la</strong> frutta ed ai dolci a f<strong>in</strong>e pasto e al<strong>la</strong> picco<strong>la</strong><br />
pasticceria.<br />
171
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Colli Piacent<strong>in</strong>i V<strong>in</strong> Santo di Vigoleno<br />
La zona di produzione delle uve comprende il territorio coll<strong>in</strong>are, fra<br />
l’Ong<strong>in</strong>a e lo Stirone, del comune di Vernasca; una zona partico<strong>la</strong>rmente<br />
vocata per antica tradizione. La v<strong>in</strong>ificazione, maturazione e<br />
imbottigliamento nelle c<strong>la</strong>ssiche bottiglie «renane» deve avvenire solo nel<br />
comune di Vernasca. E’ un v<strong>in</strong>o ottenuto da uve appassite su piante e<br />
graticci delle varietà Marsanne, Beverd<strong>in</strong>o, Sauvignon, Trebbiano<br />
Romagnolo, Ortrugo. Presenta un colore dorato o ambrato più o meno<br />
<strong>in</strong>tenso; il suo profumo è <strong>in</strong>tenso, aromatico, caratteristico; al gusto è<br />
dolce, armonico, pieno, corposo, vellutato. Invecchia per 60 mesi di cui<br />
48 <strong>in</strong> botti di legno con un massimo di 500 litri di capacità. E’ il v<strong>in</strong>o ideale<br />
a f<strong>in</strong>e pasto con dolci e torte a pasta secca; è anche un ottimo v<strong>in</strong>o da<br />
accostare al ciocco<strong>la</strong>to.<br />
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GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
I SALUMI DOP DEL PIACENTINO<br />
Piacenza, come del resto le altre città padane, appartiene all’ambito del<strong>la</strong><br />
cultura del maiale; diverse testimonianze artistiche e letterarie sono<br />
riscontrabili su tutto il territorio piacent<strong>in</strong>o. E’ forse un ciondolo <strong>in</strong> bronzo<br />
di epoca Romana <strong>la</strong> testimonianza più antica del forte radicamento del<strong>la</strong><br />
su<strong>in</strong>icultura <strong>in</strong> questo territorio; al Medioevo risalgono diverse raffigurazioni<br />
del ‘sacro’ rito dell’uccisione del maiale; nel tardo Medioevo il prezzo<br />
delle Carnes de Porco, sia fresche che sa<strong>la</strong>te viene calmierato <strong>in</strong> un capitolo<br />
degli Statuti di Piacenza; un secolo dopo gli <strong>in</strong>saccati provenienti da<br />
Piacenza avevano conquistato il pa<strong>la</strong>to dei vic<strong>in</strong>i Lombardi, che li def<strong>in</strong>ivano<br />
roba de Piase<strong>in</strong>sa per dist<strong>in</strong>guerli dai prodotti di altre località, meno<br />
pregiati.<br />
Secoli e secoli di pratica e di adattamenti all’evoluzione del gusto, alle<br />
esigenze dei consumatori di allora come di oggi, hanno fatto sì che l’arte<br />
dei norc<strong>in</strong>i, a Piacenza, si specializzasse <strong>in</strong> alcune partico<strong>la</strong>ri tipologie di<br />
salume; di queste ben tre hanno ottenuto <strong>la</strong> Denom<strong>in</strong>azione di Orig<strong>in</strong>e<br />
protetta e sono Sa<strong>la</strong>me Piacent<strong>in</strong>o, Coppa Piacent<strong>in</strong>a e Pancetta Piacent<strong>in</strong>a.<br />
La Coppa Piacent<strong>in</strong>a Dop<br />
La zona di e<strong>la</strong>borazione del<strong>la</strong> Coppa Piacent<strong>in</strong>a comprende l’<strong>in</strong>tero<br />
territorio del<strong>la</strong> prov<strong>in</strong>cia di Piacenza. La Coppa si ricava dal muscolo<br />
cervicale di su<strong>in</strong>i che devono essere stati allevati <strong>in</strong> Emilia-Romagna e<br />
Lombardia. Il muscolo, una volta tolettato, rifi<strong>la</strong>to e spremuto, viene<br />
sottoposto a sa<strong>la</strong>gione a secco <strong>in</strong> una misce<strong>la</strong> di sali e aromi naturali (è<br />
vietata <strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia), massaggiato e qu<strong>in</strong>di <strong>la</strong>sciato <strong>in</strong> celle frigorifere per<br />
almeno 7 giorni. Le coppe vengono poi rivestite con diaframma parietale<br />
su<strong>in</strong>o e legate con spago. Una sosta, negli appositi essiccatoi, di almeno<br />
sette giorni consente <strong>la</strong> comparsa del<strong>la</strong> caratteristica “fioritura” che<br />
determ<strong>in</strong>a il passaggio al caratteristico colore rosato. La stagionatura del<br />
salume si protrae per almeno sei mesi.<br />
La Coppa Piacent<strong>in</strong>a, che deve avere un peso non <strong>in</strong>feriore a 1,5<br />
chilogrammi, ha forma cil<strong>in</strong>drica, è leggermente più sottile alle estremità<br />
a causa del<strong>la</strong> rifi<strong>la</strong>tura di alcuni sottili pezzi di carne e grasso. La fetta,<br />
compatta e omogenea, è di colore rosso <strong>in</strong>frammezzato dal bianco rosato<br />
delle parti marezzate. Ha un profumo dolce e caratteristico che si ritrova<br />
nel sapore, tanto più delicato quanto più procede nel<strong>la</strong> maturazione.<br />
173
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
La Pancetta Piacent<strong>in</strong>a Dop<br />
La zona di <strong>la</strong>vorazione del<strong>la</strong> Pancetta Piacent<strong>in</strong>a ricopre l’<strong>in</strong>tero territorio<br />
prov<strong>in</strong>ciale. La Pancetta Piacent<strong>in</strong>a, che si ottiene da su<strong>in</strong>i allevati <strong>in</strong><br />
Emilia-Romagna o <strong>in</strong> Lombardia, rappresenta uno dei tagli adiposi del<br />
su<strong>in</strong>o. Il pezzo, una volta squadrato e rifi<strong>la</strong>to, viene sa<strong>la</strong>to a secco con<br />
una misce<strong>la</strong> di aromi (<strong>la</strong> sa<strong>la</strong>gione viene effettuata a mano ed è vietata <strong>la</strong><br />
sa<strong>la</strong>moia) e rimane, per un periodo mai <strong>in</strong>feriore a 10 giorni, <strong>in</strong> cel<strong>la</strong><br />
frigorifera. Il pezzo viene poi raschiato e arroto<strong>la</strong>to con una eventuale<br />
aggiunta di carni magre; una volta cucita e legata <strong>la</strong> pancetta viene<br />
sottoposta ad asciugatura (per non più di sette giorni).<br />
La fase di stagionatura avviene per un periodo non <strong>in</strong>feriore a tre mesi.<br />
La Pancetta Piacent<strong>in</strong>a, una volta stagionata, ha forma cil<strong>in</strong>drica e un<br />
peso che varia da 4 a 8 chili. La fetta ha un colore rosso vivo <strong>in</strong>frammezzato<br />
dal bianco delle parti grasse, un profumo gradevole, dolce e sapore sapido.<br />
Il Sa<strong>la</strong>me Piacent<strong>in</strong>o Dop<br />
La zona di e<strong>la</strong>borazione del Sa<strong>la</strong>me Piacent<strong>in</strong>o comprende l’<strong>in</strong>tero territorio<br />
del<strong>la</strong> prov<strong>in</strong>cia di Piacenza. Questo sa<strong>la</strong>me deriva da materie prime<br />
appartenenti a su<strong>in</strong>i allevati <strong>in</strong> Emilia-Romagna o <strong>in</strong> Lombardia; <strong>la</strong><br />
percentuale di grasso utilizzabile va dal 10 al 30% <strong>in</strong> funzione del<strong>la</strong> parte<br />
magra utilizzata; le carni magre e le parti grasse vengono ridotte <strong>in</strong><br />
pezzett<strong>in</strong>i qu<strong>in</strong>di passate al tritacarne; <strong>la</strong> pasta di sa<strong>la</strong>me ottenuta viene<br />
condita a secco con una misce<strong>la</strong> di aromi e <strong>in</strong>saccata <strong>in</strong> budello di su<strong>in</strong>o.<br />
Inf<strong>in</strong>e il sa<strong>la</strong>me viene legato con spago e sottoposto ad asciugatura. La<br />
stagionatura del Sa<strong>la</strong>me Piacent<strong>in</strong>o avviene per un periodo non <strong>in</strong>feriore<br />
a 45 giorni.<br />
Il Sa<strong>la</strong>me Piacent<strong>in</strong>o, una volta stagionato, ha forma cil<strong>in</strong>drica con un<br />
peso che può variare da un m<strong>in</strong>imo di 400 grammi f<strong>in</strong>o ad un massimo di<br />
1 chilo. La fetta ha un colore rosso vivo con lenticelle di grasso di colore<br />
bianco rosato. Il sapore è dolce e delicato, l’aroma è fragrante e strettamente<br />
condizionato dal periodo di stagionatura.<br />
174
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
I FORMAGGI DOP DEL PIACENTINO<br />
L’arte dei casari è già presente <strong>in</strong> terra emiliana nell’anno Mille; all’<strong>in</strong>izio<br />
si produceva un formaggio a pasta morbida che aveva <strong>la</strong> funzione di<br />
conservare il <strong>la</strong>tte e le sue prote<strong>in</strong>e.<br />
I formaggi del territorio <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciarono ad essere stagionati non appena<br />
ci si rese conto che mantenevano <strong>in</strong>tatti i pr<strong>in</strong>cipi nutritivi del <strong>la</strong>tte; <strong>in</strong>oltre<br />
il loro sapore arricchiva quello di altri cibi. E difatti, già nel Quattrocento,<br />
nel<strong>la</strong> famosa Summa Lactic<strong>in</strong>orum, il primo trattato sui <strong>la</strong>ttic<strong>in</strong>i, si par<strong>la</strong><br />
dei formaggi piacent<strong>in</strong>i come i pochi <strong>in</strong> Italia degni di nota. A ragione<br />
perché questi formaggi, da quando esistono, sono stati oggetto di notevoli<br />
successi e <strong>la</strong> loro fama si è diffusa ben al di fuori dei conf<strong>in</strong>i di produzione.<br />
Il Grana Padano Dop<br />
Sembra che l’orig<strong>in</strong>e del formaggio a grana, chiamato così per <strong>la</strong> granulosità<br />
del<strong>la</strong> pasta, risalga agli <strong>in</strong>izi del secondo Millennio quando i monaci<br />
Circestensi dell’Abbazia di Chiaravalle com<strong>in</strong>ciarono a produrlo per<br />
conservare gli eccessi di <strong>la</strong>tte. La sua ottima capacità di conservazione a<br />
diverse temperature e il suo <strong>in</strong>confondibile sapore ne favorirono lo sviluppo<br />
e <strong>la</strong> diffusione, tanto che <strong>la</strong> pratica del<strong>la</strong> trasformazione del <strong>la</strong>tte <strong>in</strong> Grana<br />
divenne ben presto un pi<strong>la</strong>stro dell’economia agrico<strong>la</strong>.<br />
Il Grana Padano Dop è un formaggio semigrasso a pasta dura, cotta ed<br />
a lenta maturazione; prodotto con coagulo ad acidità di fermentazione,<br />
da <strong>la</strong>tte di vacca <strong>la</strong> cui alimentazione base è costituita da foraggi verdi o<br />
conservati, proveniente da due mungiture giornaliere, riposato e<br />
parzialmente decretato per affioramento. Si produce tutto l’anno e viene<br />
sottoposto ad una stagionatura che dura da uno a due anni.<br />
La produzione prettamente piacent<strong>in</strong>a di Grana Padano copre il 12%<br />
circa del<strong>la</strong> produzione totale di Grana Padano con una media annua di<br />
500.000 forme. Una produzione di grande pregio, all’<strong>in</strong>terno degli oltre<br />
quattro milioni di forme dell’<strong>in</strong>tero Consorzio, anche perché <strong>la</strong> maggior<br />
parte delle aziende produttrici del territorio piacent<strong>in</strong>o si è dotata di un<br />
sistema che certifica tutto il percorso di filiera. Qu<strong>in</strong>di se <strong>la</strong> forma è ancora<br />
<strong>in</strong>tera quando si acquista il Grana Padano, è bene fare attenzione che <strong>la</strong><br />
sig<strong>la</strong> che riporta sia il Pc di Piacenza.<br />
175
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Il Provolone Valpadana Dop<br />
Il Piacent<strong>in</strong>o è l’unica prov<strong>in</strong>cia dell’Emilia-Romagna <strong>in</strong> cui si può produrre<br />
questo formaggio. Il Provolone Valpadana sembra avere lontane orig<strong>in</strong>i<br />
medievali; <strong>la</strong> sua <strong>la</strong>vorazione si è estesa f<strong>in</strong> da tempi antichi a diverse altre<br />
località del<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong>.<br />
Il Provolone Valpadana è un formaggio a pasta semidura, stagionato,<br />
ottenuto da <strong>la</strong>tte vacc<strong>in</strong>o <strong>in</strong>tero ad acidità naturale di fermentazione, a<br />
crosta liscia salvo le <strong>in</strong>senature dovute al passaggio delle corde. Pur<br />
essendo prodotto <strong>in</strong> moderni stabilimenti caseari non ha perduto <strong>la</strong> sua<br />
connotazione di formaggio artigianale; <strong>in</strong>fatti, <strong>la</strong> sua tecnologia non ha<br />
riscontro <strong>in</strong> nessun altro formaggio del mondo.<br />
Tale orig<strong>in</strong>alità è <strong>la</strong> duplice <strong>la</strong>vorazione: <strong>la</strong> caseificazione vera e propria<br />
e <strong>la</strong> fi<strong>la</strong>tura, cioè un trattamento su una cagliata già fatta che determ<strong>in</strong>a<br />
<strong>la</strong> struttura del formaggio.<br />
Il periodo di stagionatura può variare da un m<strong>in</strong>imo di 30 giorni ad un<br />
anno.<br />
176
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
I PRODOTTI AGROALIMENTARI<br />
TRADIZIONALI PIACENTINI<br />
Con il term<strong>in</strong>e prodotti tradizionali ci si riferisce a prodotti di nicchia<br />
che, oltre ad un alto valore gastronomico, hanno anche una forte valenza<br />
culturale.<br />
Si tratta di realtà produttive per le quali <strong>la</strong> protezione comunitaria non<br />
risulta applicabile, e tuttavia si ritiene necessario <strong>in</strong>tervenire per arrestare<br />
il fenomeno del<strong>la</strong> loro scomparsa.<br />
Le Regioni hanno il compito di predisporre ogni anno l’elenco dei prodotti<br />
tradizionali, e di accertare che i metodi di <strong>la</strong>vorazione, conservazione e<br />
stagionatura siano praticati, sul proprio territorio, <strong>in</strong> maniera omogenea<br />
e secondo regole tradizionali e protratte nel tempo, comunque per un<br />
periodo non <strong>in</strong>feriore ai ventic<strong>in</strong>que anni.<br />
Questo elenco è rappresentato da un censimento di prodotti; ma <strong>la</strong> lista<br />
è aperta e revisionabile di anno <strong>in</strong> anno; <strong>la</strong> presenza <strong>in</strong> elenco, <strong>in</strong> alcuni<br />
casi, può costituire il primo passaggio per avviare il procedimento di<br />
riconoscimento comunitario del marchio Dop o Igp.<br />
La normativa è stabilita dall’art. 8 del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 173/98 con cui<br />
il M<strong>in</strong>istero delle Politiche Agricole e Forestali ha <strong>in</strong>teso favorire <strong>la</strong><br />
valorizzazione del patrimonio gastronomico, promuovendo le produzioni<br />
agroalimentari italiane.<br />
In seguito, con il Decreto M<strong>in</strong>isteriale 350/99, sono state determ<strong>in</strong>ate le<br />
norme per l’<strong>in</strong>dividuazione dei prodotti tradizionali. I metodi produttivi,<br />
seguiti <strong>in</strong> maniera omogenea, secondo regole tradizionali, da almeno 25<br />
anni, sono il requisito fondamentale richiesto.<br />
La Regione Emilia-Romagna, con <strong>la</strong> deliberazione del<strong>la</strong> Giunta regionale<br />
1800/2000, ha recepito le <strong>in</strong>dicazioni m<strong>in</strong>isteriali e ha stabilito i criteri<br />
attraverso cui compiere le istruttorie utili all’<strong>in</strong>serimento dei prodotti <strong>in</strong><br />
elenco.<br />
Per quanto riguarda l’immissione sul mercato di tali prodotti, si segna<strong>la</strong><br />
che essi non possono fregiarsi del<strong>la</strong> qualifica “tradizionale” ma si devono<br />
limitare al riferimento all’elenco suddetto e al<strong>la</strong> normativa che lo orig<strong>in</strong>a.<br />
Una delle f<strong>in</strong>alità di questa normativa è <strong>la</strong> possibilità, <strong>in</strong> alcuni casi, di<br />
avere accesso alle deroghe al<strong>la</strong> normativa sanitaria per consentire <strong>la</strong><br />
salvaguardia di processi produttivi consolidati dal tempo ed igienicamente<br />
ormai sicuri, sebbene non <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea con le attuali prescrizioni sul trattamento<br />
dei prodotti alimentari.<br />
177
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Con l’apposito Decreto il M<strong>in</strong>istero delle Politiche Agricole e Forestali aggiorna<br />
ogni anno l’elenco dei prodotti agro-alimentari tradizionali italiani.<br />
Le categorie ammesse sono: bevande analcoliche, distil<strong>la</strong>ti e liquori, carni<br />
fresche e loro preparazioni, condimenti, formaggi, frutta, paste fresche<br />
e prodotti di salumeria, panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria.<br />
Il primo elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani, pubblicato<br />
con Decreto M<strong>in</strong>isteriale il 18.7.2000, conteneva un solo prodotto piacent<strong>in</strong>o:<br />
l’Aglio bianco piacent<strong>in</strong>o.<br />
In seguito <strong>la</strong> Prov<strong>in</strong>cia di Piacenza ha <strong>in</strong>tensificato le ricerche storiche<br />
sui prodotti e, <strong>in</strong> col<strong>la</strong>borazione con il Consorzio salumi tipici piacent<strong>in</strong>i,<br />
ha presentato al<strong>la</strong> Regione Emilia-Romagna documentazione, proposte<br />
e schede per poter <strong>in</strong>serire altri prodotti nell’elenco nazionale. Anche i<br />
Comuni di Podenzano e di Pianello Val Tidone hanno presentato le loro<br />
domande. La Regione Emilia-Romagna ha approvato l’elenco dei prodotti<br />
proposti e lo ha trasmesso al M<strong>in</strong>istero delle Politiche Agricole e Forestali.<br />
Il M<strong>in</strong>istero ha eseguito a sua volta <strong>la</strong> propria istruttoria, <strong>in</strong>serendo <strong>in</strong><br />
elenco, a più riprese, i prodotti piacent<strong>in</strong>i.<br />
Dopo alcune fasi di approvazione sono stati <strong>in</strong>seriti nell’elenco del M<strong>in</strong>istero<br />
ben 96 prodotti piacent<strong>in</strong>i (alcuni sono presenti <strong>in</strong> tutta <strong>la</strong> Regione). Una<br />
tale quantità rappresenta un vero primato a livello nazionale; <strong>in</strong>fatti<br />
Piacenza è l’unica prov<strong>in</strong>cia con un numero così elevato di prodotti.<br />
Elenco dei prodotti tradizionali del<strong>la</strong> prov<strong>in</strong>cia di Piacenza (estratto<br />
da Elenco prodotti agroalimentari tradizionali dell’Emilia-Romagna -<br />
sesta revisione)<br />
Se il prodotto è segna<strong>la</strong>to come tradizionale del<strong>la</strong> so<strong>la</strong> prov<strong>in</strong>cia di<br />
Piacenza è <strong>la</strong>sciato privo di sig<strong>la</strong>; se il prodotto è segna<strong>la</strong>to come<br />
appartenente a più prov<strong>in</strong>ce, le abbiamo <strong>in</strong>serite tra parentesi.<br />
Categoria: bevande alcoliche, distil<strong>la</strong>ti e liquori<br />
Marsa<strong>la</strong> all’uovo<br />
Categoria: carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione<br />
Cappello del prete, cappel dal pret<br />
Ciccioli (o ciccio<strong>la</strong>ta), grassei (o suprasé), ciccioli sbricioloni, grassei<br />
sbrislon<br />
Coppa arrosto, Cupa arost<br />
Cu<strong>la</strong>tello, cu<strong>la</strong>tel<br />
Lardo, gras<br />
178
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Pollo di razza Fident<strong>in</strong>a (Pc e Pr)<br />
Picco<strong>la</strong> di cavallo, picu<strong>la</strong> ‘d caval<br />
Sa<strong>la</strong>me gentile, sa<strong>la</strong>m gentil<br />
Salsicciotto al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, sa<strong>la</strong>me da cuocere, sa<strong>la</strong>m da cotta<br />
Stracotto al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, ‘l stua<br />
Su<strong>in</strong>o pesante (tutte le prov<strong>in</strong>ce dell’Emilia-Romagna)<br />
Tasto, tast<br />
Categoria: formaggi<br />
Ribio<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Betto<strong>la</strong>, ill ribiol<br />
Robio<strong>la</strong>, ribio<strong>la</strong>, furmai nis<br />
Categoria: paste fresche e prodotti del<strong>la</strong> panetteria, del<strong>la</strong> biscotteria,<br />
del<strong>la</strong> pasticceria e del<strong>la</strong> confetteria<br />
Anol<strong>in</strong>i, anve<strong>in</strong>, amvei, anvei<br />
Bomba di riso, bomba ‘d ris<br />
Canestrelli, canestrèli<br />
Castagnaccio, pattona<br />
Ciambel<strong>la</strong>, bos<strong>la</strong>n<br />
Ciambell<strong>in</strong>e, bus<strong>la</strong>ne<strong>in</strong><br />
Croccante, cruccant<br />
Focaccia con i ciccioli, chiso<strong>la</strong><br />
Frittelle di far<strong>in</strong>a di castagne, frittel ad far<strong>in</strong>a ad castagne<br />
Frittelle di riso, fritell ad ris<br />
Frittelle o sgonfietti, fritell o sgiunfaitt<br />
Gnocchetti con fagioli, pisarei e fasò<br />
Gnocchetti di pangrattato, pisarei<br />
Latte brulé, <strong>la</strong>tt brulé<br />
Latte <strong>in</strong> piedi, <strong>la</strong>tt <strong>in</strong> pé<br />
Mosto cotto, must cot<br />
Pane di zucca, pan ad zücca<br />
Pane dolce con i fichi, pan dülz cun i figh<br />
Pane schiacciato, batarö<br />
Sbricciolona, sbrisul<strong>in</strong>a<br />
Spongata di Piacenza, spungada, spungheda<br />
Stracch<strong>in</strong>o ge<strong>la</strong>to, stracche<strong>in</strong> <strong>in</strong> ge<strong>la</strong>to<br />
Torta dei preti, turta ad prett<br />
Torta di granoturco, turta ad mëlga<br />
Torta di mele, turta ad pum<br />
Torta di pere, turta ad per<br />
179
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Torta di prugne, turta ad brügna<br />
Tortelli di carnevale, frittelle ripiene, turtlitt<br />
Tortelli di ricotta al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, tortelli, turtei cu <strong>la</strong> cua, turtei<br />
Tortelli di San Giuseppe, turtei ad San Giusepp<br />
Categoria: piatti composti<br />
Agnello al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, agnel a<strong>la</strong> pias<strong>in</strong>te<strong>in</strong>a<br />
Anguil<strong>la</strong> <strong>in</strong> umido, anguil<strong>la</strong> <strong>in</strong> ümid<br />
Cavoli ripieni, cavul ripe<strong>in</strong><br />
Cotenna e ceci, cudga e sisar<br />
Dolce e brusco, dulz e brühsc<br />
Faraona al<strong>la</strong> creta, faraona al creda<br />
Frittata di funghi prugnoli, fritta ad sp<strong>in</strong>arò<br />
Funghi fritti, fonz fritt<br />
Gnocchi, gnocc (Pc e Mo)<br />
Insa<strong>la</strong>ta rustica, rustisana<br />
Lasche del Po <strong>in</strong> carpione, stricc’ <strong>in</strong> carpiòn<br />
Lepre al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, levra a<strong>la</strong> pias<strong>in</strong>te<strong>in</strong>a<br />
Lumache al<strong>la</strong> Bobbiese, lümaga al bobbiese<br />
Maccheroni bobbiesi, maccheron bubbies<br />
Merluzzo <strong>in</strong> umido, marlüss <strong>in</strong> ümid<br />
Mezze maniche da frate ripiene, mes mànag da frà ripe<strong>in</strong><br />
Ovuli ripieni, ovuli ripe<strong>in</strong><br />
Pancetta e piselli, panzëtta e riviott<br />
Polenta condita, pule<strong>in</strong>ta consa<br />
Polenta di far<strong>in</strong>a di castagne, pule<strong>in</strong>ta ad far<strong>in</strong>a ad castagne<br />
Polenta e patate, pule<strong>in</strong>ta e pomdaterra<br />
Riso e verza con cost<strong>in</strong>e, ris e verza cun custe<strong>in</strong>a<br />
Risotto con i cod<strong>in</strong>i di maiale, risott cun i cue<strong>in</strong> ad gogn<br />
Salsa di prezzemolo, sälsa ad savur<br />
Tagliatelle con ricotta e noci, taiadei cun ricotta e nus<br />
Torta di patate, turta d’patat<br />
Torta di riso al<strong>la</strong> Bobbiese, turta ad ris a<strong>la</strong> bobbiese<br />
Tortelli di far<strong>in</strong>a di castagne, tortei ad far<strong>in</strong>a ad castagne<br />
Tortelli di zucca, tortei ad zücc, cappel<strong>la</strong>cci di zucca, turtlòn ad sùca<br />
Trippa di manzo al<strong>la</strong> Piacent<strong>in</strong>a, trippa ad maz a<strong>la</strong> pias<strong>in</strong>te<strong>in</strong>a<br />
Verdol<strong>in</strong>i, varzule<strong>in</strong><br />
Zucch<strong>in</strong>i ripieni, zucche<strong>in</strong> ripe<strong>in</strong><br />
Zuppa di ceci, süppa ad sisar<br />
Zuppa di pesci, süppa ad pëss<br />
180
GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA<br />
Categoria: prodotti di orig<strong>in</strong>e animale<br />
Miele del cr<strong>in</strong>ale dell’Appenn<strong>in</strong>o emiliano-romagnolo (tutte le prov<strong>in</strong>ce)<br />
Miele di erba medica del<strong>la</strong> pianura emiliano-romagno<strong>la</strong> (tutte le prov<strong>in</strong>ce)<br />
Miele verg<strong>in</strong>e <strong>in</strong>tegrale (tutte le prov<strong>in</strong>ce)<br />
Categoria: prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati<br />
Antica varietà di fichi piacent<strong>in</strong>i del<strong>la</strong> cultivar: verdol<strong>in</strong>o, del<strong>la</strong> goccia<br />
Antica varietà di mandor<strong>la</strong> piacent<strong>in</strong>a del<strong>la</strong> cultivar: mandor<strong>la</strong> piacent<strong>in</strong>a<br />
Antica varietà di noccio<strong>la</strong> piacent<strong>in</strong>a del<strong>la</strong> cultivar: tonda piacent<strong>in</strong>a,<br />
niso<strong>la</strong> domestiga<br />
Antica varietà di olivo piacent<strong>in</strong>o del<strong>la</strong> cultivar: Lugagnano, Mazzoni<br />
Antica varietà di patata piacent<strong>in</strong>a del<strong>la</strong> cultivar: quarant<strong>in</strong>a, quanti-na<br />
Antiche varietà di castagne piacent<strong>in</strong>e: domestica di Gusano; Vezzo<strong>la</strong>cca<br />
Antica varietà di ciliegia piacent<strong>in</strong>a: f<strong>la</strong>menco, pavesi, mora, o mora<br />
piacent<strong>in</strong>a, mori, marasca di Vil<strong>la</strong>nova, prima, primissima, Smirne, mora<br />
di Diolo, Albanotti<br />
Antiche varietà di me<strong>la</strong> piacent<strong>in</strong>a: verdone, calera o carraia o del<strong>la</strong><br />
carrara, fior d’acacia, pum sa<strong>la</strong>m o me<strong>la</strong> sa<strong>la</strong>me, rugg<strong>in</strong>osa, brusca o<br />
pum brusc, car<strong>la</strong> o pum cher<strong>la</strong>, rosa o pum rosa<br />
Antica varietà di pera piacent<strong>in</strong>a: del<strong>la</strong> coda torta, <strong>la</strong>uro, limone, ammazza<br />
cavallo, bianchetta, butirro (o burro), san giovanni, gnocco autunnale,<br />
sporcaccione (per sburdacion), senza grana, signore (per sciur), turco,<br />
spadone<br />
Antica varietà di uva da tavo<strong>la</strong> piacent<strong>in</strong>a: verdea, besgano bianco,<br />
besgano rosso, bianchetta di Diolo, bianchetta di Bacedasco<br />
Doppio concentrato di pomodoro<br />
Saba dell’Emilia-Romagna, sapa (tutte le prov<strong>in</strong>ce dell’Emilia-Romagna)<br />
Tartufo bianco (tuber magnatum), trifu<strong>la</strong> bianca<br />
Tartufo nero estivo (tuber aestivum), trifu<strong>la</strong> negra<br />
181
INDICE<br />
p. 15 prefazione di Giuseppe Parenti, presidente CCIAA di Piacenza<br />
p. 17 prefazione di Marco Sav<strong>in</strong>i, presidente FIPE di Piacenza<br />
p. 19 prefazione di Francesco Meazza, presidente <strong>Unione</strong> Commercianti<br />
di Piacenza<br />
p. 11 Introduzione al<strong>la</strong> <strong>Guida</strong><br />
p. 15 <strong>Guida</strong> al<strong>la</strong> lettura<br />
p. 17 Nota degli autori<br />
p. 19 Reader’ Guide<br />
p. 25 I Ristoranti Certificati Cuc<strong>in</strong>a Tradizionale Piacent<strong>in</strong>a<br />
p. 27 Antica Trattoria dell’Angelo, Piacenza<br />
p. 28 Osteria del Mor<strong>in</strong>o, Piacenza<br />
p. 29 Osteria La Saracca, Piacenza<br />
p. 30 Piccolo Roma, Piacenza<br />
p. 31 Ristorante Bar Gianp<strong>in</strong>o, Piacenza<br />
p. 32 Ristorante Milvera, Piacenza<br />
p. 33 Ristorante Panzerotti, Piacenza<br />
p. 34 Ristorante Vecchia Piacenza, Piacenza<br />
p. 35 Trattoria Dal Gnasso, Piacenza<br />
p. 36 Trattoria La Stazione di Milvera, Piacenza<br />
p. 37 Trattoria Mariù, Piacenza<br />
p. 38 Trattoria San Giovanni, Piacenza<br />
p. 39 Albergo Ristorante Il Cervo, Agazzano<br />
p. 40 Antica Trattoria Giovanelli, Agazzano<br />
p. 41 Hotel Locanda Vil<strong>la</strong> Tavernago, Agazzano<br />
p. 42 Ristorante Alle Lische, Agazzano<br />
p. 43 Ristorante Boschi, Alseno<br />
p. 44 Ristorante Pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong> Commenda, Alseno<br />
183
p. 45 Trattoria del Ponte, Alseno<br />
p. 46 Albergo Tour<strong>in</strong>g, Betto<strong>la</strong><br />
p. 47 Ristorante Agnello, Betto<strong>la</strong><br />
p. 48 Trattoria Speroni, Betto<strong>la</strong><br />
p. 49 Albergo Ristorante dei Cacciatori, Bobbio<br />
p. 50 Albergo Ristorante Filietto, Bobbio<br />
p. 51 Albergo Ristorante Piacent<strong>in</strong>o, Bobbio<br />
p. 52 Ristorante Ra Ca’ Longa, Bobbio<br />
p. 53 Ristorante San Nico<strong>la</strong>, Bobbio<br />
p. 54 Ristorante Impero, Borgonovo Val Tidone<br />
p. 55 Ristorante Le Proposte, Borgonovo Val Tidone<br />
p. 56 Vecchia Trattoria, Borgonovo Val Tidone<br />
p. 57 Ristorante Le Ruote, Cadeo<br />
p. 58 Ristorante Pace, Cam<strong>in</strong>ata<br />
p. 59 Antica Osteria del<strong>la</strong> Pesa, Carpaneto Piacent<strong>in</strong>o<br />
184<br />
INDICE<br />
p. 60 La Taverna Antica Osteria di Chero, Carpaneto Piacent<strong>in</strong>o<br />
p. 61 Ristorante Il Lupo, Carpaneto Piacent<strong>in</strong>o<br />
p. 62 Trattoria Bias<strong>in</strong>i, Carpaneto Piacent<strong>in</strong>o<br />
p. 63 Antica Trattoria di Vigostano, Castell’Arquato<br />
p. 64 Ristorante Da Facc<strong>in</strong>i, Castell’Arquato<br />
p. 65 Ristorante La Cant<strong>in</strong>accia, Castell’Arquato<br />
p. 66 Ristorante La Rocca Da Franco, Castell’Arquato<br />
p. 67 Trattoria del Turista, Castell’Arquato<br />
p. 68 Trattoria L’Angiol<strong>in</strong>a, Castell’Arquato<br />
p. 69 Ristorante Barca, Castel San Giovanni<br />
p. 70 Osteria del Pescatore, Castelvetro Piacent<strong>in</strong>o<br />
p. 71 Trattoria Secondo Baracch<strong>in</strong>o, Castelvetro Piacent<strong>in</strong>o
INDICE<br />
p. 72 Albergo Ristorante Italia, Far<strong>in</strong>i<br />
p. 73 Piccolo Ristorante, Far<strong>in</strong>i<br />
p. 74 Ristorante Centrale Sal<strong>in</strong>i, Far<strong>in</strong>i<br />
p. 75 Albergo Ristorante Le Querce di Rocca, Ferriere<br />
p. 76 Antica Trattoria San Protaso, Fiorenzuo<strong>la</strong> d’Arda<br />
p. 77 Osteria dell’Olza, Fiorenzuo<strong>la</strong> d’Arda<br />
p. 78 Ristorante Mathis, Fiorenzuo<strong>la</strong> d’Arda<br />
p. 79 Locanda Del Falco, Gazzo<strong>la</strong><br />
p. 80 Podesteria Vecchia, Gazzo<strong>la</strong><br />
p. 81 Hostaria Caratta, Gossolengo<br />
p. 82 Osteria Vecchia Pergo<strong>la</strong>, Gossolengo<br />
p. 83 Ristorante Torretta, Lugagnano Val d’Arda<br />
p. 84 Trattoria Da Dor<strong>in</strong>o, Lugagnano Val d’Arda<br />
p. 85 Antica Trattoria Da Cattivelli, Monticelli d’Ong<strong>in</strong>a<br />
p. 86 Ristorante Le Giare, Monticelli d’Ong<strong>in</strong>a<br />
p. 87 Trattoria Mirel<strong>la</strong>, Monticelli d’Ong<strong>in</strong>a<br />
p. 88 Locanda Trattoria Cesar<strong>in</strong>a, Nibbiano<br />
p. 89 Trattoria Chiarone, Pianello Val Tidone<br />
p. 90 Trattoria San Gabriele, Piozzano<br />
p. 91 Locanda dei Cacciatori, Ponte dell’Olio<br />
p. 92 Ristorante Riva, Ponte dell’Olio<br />
p. 93 Antica Trattoria Bel<strong>la</strong>ria, Rivergaro<br />
p. 94 Ristorante Albergo La sosta del Re, Rivergaro<br />
p. 95 Ristorante Caffé Grande, Rivergaro<br />
p. 96 Ristorante Olympia, Rivergaro<br />
p. 97 Trattoria La Pieve, Rivergaro<br />
p. 98 Antica Trattoria Braghieri, Rottofreno<br />
185
p. 799 Trattoria Ristorante La Noce, Rottofreno<br />
p. 100 Antica Trattoria del Cacciatore, San Giorgio Piacent<strong>in</strong>o<br />
p. 101 Osteria del Sole, Travo<br />
p. 102 Trattoria Belvedere, Travo<br />
p. 103 Trattoria Pastori, Travo<br />
p. 104 Ostello degli Elfi, Vernasca<br />
p. 105 Ristorante Da R<strong>in</strong>o, Vernasca<br />
p. 106 Ristorante Taverna al Castello, Vernasca<br />
p. 107 Trattoria Da Luigi, Vernasca<br />
p. 108 Le Rond<strong>in</strong>i Osteria, Vigolzone<br />
p. 109 Ristorante Biscione, Vigolzone<br />
p. 110 Trattoria La Verdiana, Vil<strong>la</strong>nova sull’Arda<br />
p. 111 Albergo Ristorante Capannette di Pey, Zerba<br />
p. 112 Ristorante Casabel<strong>la</strong>, Ziano Piacent<strong>in</strong>o<br />
p. 115 I Racconti d’Osteria di Giorgio Lambri<br />
p. 117 L’osteria dei due gemelli<br />
p. 123 L’osteria del tramonto<br />
p. 131 L’osteria del pesce fritto<br />
p. 137 L’osteria del c<strong>in</strong>ghiale nero<br />
p. 141 La Ristorazione piacent<strong>in</strong>a<br />
p. 165 Il paniere dei prodotti enogastronomici piacent<strong>in</strong>i<br />
p. 167 I v<strong>in</strong>i Doc Colli Piacent<strong>in</strong>i<br />
p. 173 I Salumi Tipici Piacent<strong>in</strong>i Dop<br />
p. 175 I formaggi tipici piacent<strong>in</strong>i Dop<br />
p. 177 I prodotti agroalimentari tradizionali piacent<strong>in</strong>i<br />
186<br />
INDICE
F<strong>in</strong>ito di stampare<br />
Settembre 2006
GLI AUTORI<br />
Per i ristoranti tradizionali piacent<strong>in</strong>i<br />
Luigi Franchi è nato nel 1956 a<br />
Lugagnano. Inizia <strong>la</strong> propria carriera<br />
come fotografo; i paesaggi e i prodotti da<br />
lui fotografati vengono pubblicati su<br />
alcune testate nazionali; scrive poi alcuni<br />
testi a corredo delle foto; <strong>in</strong> breve tempo<br />
riceve <strong>in</strong>carichi per diffondere l’immag<strong>in</strong>e<br />
dei prodotti, dei territori. Le consulenze<br />
si moltiplicano e gli viene “affibbiata<br />
l’etichetta” di esperto nel market<strong>in</strong>g<br />
territoriale ed agroalimentare. Imprenditore<br />
nel campo del<strong>la</strong> comunicazione, è<br />
giornalista pubblicista e consulente di<br />
diverse organizzazioni attive nel settore<br />
del turismo enogastronomico.<br />
Valent<strong>in</strong>a Bernardelli nasce a Piacenza,<br />
nel 1970. Una <strong>la</strong>urea <strong>in</strong> storia medievale<br />
e alcuni anni nel<strong>la</strong> ricerca storica, le<br />
fruttano pubblicazioni, saggi e articoli.<br />
La medesima passione, applicata ad<br />
argomenti più divulgativi, le permette di<br />
diventare giornalista attenta ai fenomeni<br />
di costume. Oggi col<strong>la</strong>bora con diverse<br />
testate nazionali che spaziano dal turismo,<br />
all’agroalimentare, all’economia ed è<br />
responsabile di alcuni uffici stampa di<br />
consorzi e imprese del comparto<br />
agroalimentare.<br />
Per i racconti<br />
Giorgio A. Lambri (A sta per Archimede)<br />
avrebbe voluto nascere a Parigi al<strong>la</strong> f<strong>in</strong>e<br />
del 1800, ma <strong>in</strong> realtà è venuto al mondo<br />
a Mi<strong>la</strong>no il 25 aprile 1960. Capocronista<br />
e <strong>in</strong>viato del quotidiano “Libertà” (per il<br />
quale <strong>la</strong>vora da vent’anni) si autodef<strong>in</strong>isce<br />
“umanista e scrittore, genio e poeta,<br />
cantante e sognatore”. Adora Van Gogh,<br />
Buzzati, Woody Allen, lo sw<strong>in</strong>g, <strong>la</strong> lirica<br />
e il Batard Montrachet. E’ purtroppo<br />
<strong>in</strong>terista.
Con il contributo di:<br />
PROVINCIALE<br />
Federazione Italiana<br />
Pubblici Esercizi