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dottorato di ricerca titolo tesi - UniCA Eprints - Università degli studi ...

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I materiali organici aventi un rapporto C/N maggiore <strong>di</strong> 30 non forniscono adeguate quantità <strong>di</strong> N e quin<strong>di</strong><br />

costringono i m.o. a utilizzare nella produzione <strong>di</strong> biomassa tutte le forme azotate (NH4 + ; NO3 - ) presenti<br />

nel suolo, inducendo delle <strong>di</strong>fficoltà temporanee nella nutrizione delle piante.<br />

Le sostanze umiche invece anche se presentano quantità assolute <strong>di</strong> C e <strong>di</strong> N variabili, hanno rispetto ai<br />

<strong>di</strong>versi ambienti climatici, dei valori del rapporto C/N sostanzialmente costanti.<br />

Tale comportamento è dovuto alla presenza <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> equilibrio dovute al bilanciamento delle<br />

per<strong>di</strong>te del C e dell’N e questo al pari della lenta decomposizione delle macromolecole umiche. Di<br />

conseguenza nei suoli incolti e coltivati delle zone climatiche umide il rapporto C/N tende a stabilizzarsi<br />

nell’intorno dei valori compresi tra 10 e 12.<br />

Fosforo totale<br />

Nel suolo il fosforo (P) è presente principalmente come ortofosfato e in forma sia organica sia inorganica.<br />

Il contenuto totale nel suolo è sostanzialmente ridotto e compreso generalmente tra 0,2 e 5 g/kg<br />

(MI.P.A.F., 2000).<br />

La natura del P nel suolo è sia naturale sia artificiale poiché nel primo caso è legata alla presenza <strong>di</strong><br />

composti organici derivanti dalla degradazione dei vegetali e <strong>degli</strong> animali o anche derivante dalla<br />

lisciviazione e la <strong>di</strong>ssoluzione delle rocce sia antropica, dovuta all’impiego <strong>di</strong> fertilizzanti a base<br />

minerale.<br />

In relazione all’aspetto nutritivo dei vegetali, i fosfati sono compresi in tre frazioni aventi equilibrio<br />

<strong>di</strong>namico tra loro (MI.P.A.F., 2000) e sono dati dai fosfati solubili (presenti in fase liquida), dai fosfati in<br />

forma labile (adsorbiti sugli scambiatori del suolo e in equilibrio con i fosfati solubili), infine i fosfati in<br />

forma non labile (fosfati insolubili che solo molto lentamente possono essere rilasciati in forma labile, es.<br />

apatiti).<br />

La quantità dei fosfati presenti in forma labile, la concentrazione <strong>di</strong> quelli in fase liquida e la capacità<br />

tampone del suolo, regolante l’equilibrio esistente tra il P della fase solida e la fase liquida, sono i tra i<br />

principali fattori che permettono <strong>di</strong> definire la <strong>di</strong>sponibilità del P per le piante (MI.P.A.F., 2000).<br />

Più precisamente l’assorbimento dei fosfati è legata al grado <strong>di</strong> reazione del suolo tanto che con valori <strong>di</strong><br />

pH neutro si ha la massima solubilità mentre a pH sia superiori sia inferiori si verificano dei fenomeni <strong>di</strong><br />

precipitazione che comportano la non assimilabilità del P dalle piante.<br />

La determinazione del P totale richiede l’ossidazione dei costituenti organici e la solubilizzazione dei<br />

minerali. Il trattamento del campione <strong>di</strong> suolo avviene con i seguenti composti: acido solforico (H2SO4),<br />

perossido <strong>di</strong> idrogeno (H2O2) e acido fluoridrico (HF).<br />

Il contenuto <strong>di</strong> P è stato determinato tramite spettrofotometria con il metodo dell’acido ascorbico.<br />

Un campione <strong>di</strong> 0,5 g è stato setacciato a 0,2 mm, trattato con 0,5 ml <strong>di</strong> acido solforico concentrato<br />

(H2SO4) e aggiunti in successione quantità <strong>di</strong> 0,5 ml e <strong>di</strong> 3 ml <strong>di</strong> perossido <strong>di</strong> idrogeno (H2O2) facilitando<br />

la reazione <strong>di</strong> ossidazione con un’energica agitazione. Le successive aggiunte prevedono quantità<br />

successive <strong>di</strong> 0,5 ml fino a 1 ml <strong>di</strong> acido fluoridrico (HF). Per eliminare l’eccesso <strong>di</strong> H2O2 la miscela è<br />

stata sottoposta a riscaldamento su una piastra a 50°C per circa 12 minuti.<br />

Dopo il necessario raffreddamento il campione è stato trasferito in matraccio tarato con capacità <strong>di</strong> 50 ml<br />

e portato a volume con acqua <strong>di</strong>stillata.<br />

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