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dottorato di ricerca titolo tesi - UniCA Eprints - Università degli studi ...

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l’assorbimento dei nutrienti da parte della pianta grazie alla capacità chelante, ossia <strong>di</strong> catturare, elementi<br />

nutritivi.<br />

La bibliografia non mostra evidenti <strong>di</strong>retti legami tra l’altezza me<strong>di</strong>a dei vegetali e il contenuto dei HF.<br />

Tuttavia, sulla base delle funzioni che gli stessi svolgono nella S.O. e considerando la correlazione <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne<br />

positivo che si riscontra con l’altezza, supponiamo che la stessa è legata ad aspetti nutrizionali vegetali, che<br />

sono favoriti con una maggiore possibilità <strong>di</strong> accrescimento vegetale in senso verticale.<br />

Altra importante correlazione, rispetto al parametro altezza me<strong>di</strong>a, è quella svolta dai polifenoli, in particolar<br />

modo espressi dagli in<strong>di</strong>ci PPtot/S.O., PPh/S.O. e dal PPs/S.O.. Tutti i parametri <strong>di</strong> descrizione della<br />

componente polifenolica rispetto al contenuto totale <strong>di</strong> S.O., e quin<strong>di</strong> dal contenuto totale dei polifenoli al<br />

contenuto dei polifenoli stabili a quelli <strong>di</strong> tipo labile, sono correlati con il fattore altezza me<strong>di</strong>a e talaltro tutti<br />

positivamente.<br />

I PPt e i PPh, nel caso in analisi positivamente correlati con l’altezza me<strong>di</strong>a della sola specie Rosmarinus<br />

officinalis dello strato arbustivo, mostrano generalmente un’elevata correlazione con la S.O., confermando<br />

una genesi <strong>di</strong>retta e fondamentale dei polifenoli dalla S.O. del suolo (Rubino, 2006).<br />

I PPs mostrano invece importanza <strong>di</strong> correlazione nello strato della rinnovazione: esiste un legame positivo<br />

con l’altezza me<strong>di</strong>a delle piante nate da seme <strong>di</strong> Leccio e con l’altezza, me<strong>di</strong>a delle piante nate da seme.<br />

Nell’ambito della S.O. le sostanze polifenoliche (Sequi, 1989) svolgono una funzione non sempre ben chiara,<br />

anche se è verosimile che in molti casi essa possa essere associata con la stabilizzazione <strong>degli</strong> altri materiali<br />

prodotti.<br />

Nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> “fame” <strong>degli</strong> organismi del suolo, proteine e polisaccari<strong>di</strong> esocellulari avrebbero<br />

un’esistenza effimera. La protezione da parte delle sostanze polifenoliche contribuisce in modo essenziale<br />

affinché le 2 categorie <strong>di</strong> sostanze manifestino le loro funzioni più caratteristiche: assicurare rispettivamente<br />

un corredo enzimatico e un miglioramento strutturale del microambiente che ospita l’organismo.<br />

Alle 2 citate funzioni sembrano partecipare altri costituenti (gli esoenzimi, in particolare, appaiono<br />

stabilizzati anche dall’assorbimento su particelle <strong>di</strong> argilla e perfino dalla presenza nella molecola <strong>di</strong><br />

carboidrati) ma il ruolo delle sostanze polifenoliche appare fondamentale e coincidono con 2 delle funzioni<br />

agronomiche della S.O. più importanti nel suolo.<br />

I polifenoli nel suolo mostrano inoltre un’elevata attività chelante nei confronti <strong>degli</strong> ioni metallici e delle<br />

fasi colloidali (Stevanson & Fitch, 1986) e sono in grado <strong>di</strong> interagire con facilità con ioni polivalenti e<br />

argille espan<strong>di</strong>bili (McKeague et al., 1986; Stevenson, 1982) dando origine alla formazione <strong>di</strong> complessi<br />

organo-minerali particolarmente resistenti (Emerson et al., 1986; Van Bremmen & Buurman, 1998).<br />

Sembrerebbe che i polifenoli, derivati dalla depolimerizzazione della lignina, <strong>di</strong> biosin<strong>tesi</strong> microbica o <strong>di</strong><br />

essudazione ra<strong>di</strong>cale o fogliare, siano alla base della stabilità e dell'effetto regolatore del sistema umico<br />

(Tissaux, 1996). Sono fortemente implicati nella conservazione dei nutrienti e nella prevenzione delle per<strong>di</strong>te<br />

<strong>di</strong> nutrienti perché impe<strong>di</strong>scono la mineralizzazione delle lettiere all'autunno, evitando una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> nitrati<br />

nell'ambiente durante una stagione in cui nessun organismo ne ha bisogno, comportando la limitazione delle<br />

per<strong>di</strong>te per <strong>di</strong>lavamento (Tissaux, 1996).<br />

La bibliografia non mostra evidenti legami tra l’altezza me<strong>di</strong>a dei vegetali e il contenuto dei polifenoli.<br />

Tuttavia, sulla base delle funzioni che i polifenoli svolgono nella S.o., supponiamo che il legame positivo dei<br />

polifenoli con l’altezza me<strong>di</strong>a è da porre sempre in relazione sia ad aspetti nutrizionali <strong>di</strong> tipo in<strong>di</strong>retti, sia in<br />

relazione ad aspetti pedogenetici.<br />

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