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dottorato di ricerca titolo tesi - UniCA Eprints - Università degli studi ...

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Nel caso in analisi, possiamo considerare come il passaggio da con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> pH “debolmente alcalino” a pH<br />

<strong>di</strong> tipo, “moderatamente alcalino” (USDA, 1993) è associato alla presenza <strong>di</strong> una netta <strong>di</strong>minuzione del<br />

parametro altezza me<strong>di</strong>a delle specie del genere Cistus Spp..<br />

Del genere Cistus Spp. non emergono particolari esigenze edafiche (Bernetti, 1995) tranne la considerazione<br />

che queste piante vivono in ambienti ari<strong>di</strong> e anche quando esauriscono l’acqua nel suolo, conservano la loro<br />

vitalità pur avendo le foglie appassite.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista selvicolturale (Cappelli, 1991) l’altezza è in genere considerata come in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> fertilità<br />

stazionale, quin<strong>di</strong> anche pedologica.<br />

La bibliografia non mostra evidenti <strong>di</strong>retti legami tra l’altezza me<strong>di</strong>a dei vegetali e il grado <strong>di</strong> reazione del<br />

suolo. Tuttavia, sulla base dell’importanza del pH nella S.O. e considerando la correlazione <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne<br />

negativo che si riscontra con l’altezza me<strong>di</strong>a, supponiamo che la problematica è inquadrabile solo dal punto<br />

<strong>di</strong> vista nutrizionale.<br />

Tale comportamento è però viziato dalla scala dei valori dell’altezza <strong>degli</strong> in<strong>di</strong>vidui del Cistus Spp., che è<br />

composta da piante aventi età <strong>di</strong>fferenti (stima visiva) e quin<strong>di</strong> corrispondenti <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong>fferenti.<br />

La correlazione del rapporto C/N rispetto alla specie Rosmarinus officinalis, essendo <strong>di</strong> tipo inverso,<br />

evidenzia una caratteristica <strong>di</strong> tipo generale, tuttavia rivelata, nel presente stu<strong>di</strong>o, unicamente per questa<br />

specie. All’aumentare del rapporto C/N, si riconosce una decisa <strong>di</strong>minuzione dell’altezza. Al <strong>di</strong>minuire del<br />

rapporto C/N, aumenta la decomposizione della S.O., quin<strong>di</strong> risulta maggiore la quantità <strong>di</strong> elementi nutritivi<br />

utili alla crescita vegetale per cui si verifica l’aumento dell’altezza.<br />

Si nota quin<strong>di</strong> come all’aumentare della fase d’immobilizzazione della S.O., peraltro nel caso in analisi con<br />

rapporti C/N sempre superiore alle 20 unità, quin<strong>di</strong> in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> inadeguate quantità <strong>di</strong> N con la<br />

conseguente limitata attività dei m.o. a utilizzare nella produzione <strong>di</strong> biomassa tutte le forme azotate (NH4 + ;<br />

NO3 - ) presenti nel suolo, sono indotte delle <strong>di</strong>fficoltà temporanee nella nutrizione vegetale. Più precisamente,<br />

come verificato nel caso in analisi, la S.O. quin<strong>di</strong> non è coinvolta in processi <strong>di</strong> immobilizzazione e<br />

nemmeno in quelli <strong>di</strong> mineralizzazione. Si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> valori che sostanzialmente denotano una<br />

transizione tra le con<strong>di</strong>zioni rispettivamente <strong>di</strong> una più spinta mineralizzazione (C/N < 20) e <strong>di</strong> una più<br />

evidente spinta immobilizzazione (C/N > 30).<br />

Tuttavia, come per il caso del Cistus spp., tale comportamento, se in via generale è certamente verosimile,<br />

può essere influenzato dalla <strong>di</strong>versa età me<strong>di</strong>a (stima visiva) delle piante presenti nelle parcelle sperimentali<br />

data la loro <strong>di</strong>versa altezza e conseguente mole.<br />

E’ stata riscontrata un’influenza positiva <strong>degli</strong> HA sull’altezza me<strong>di</strong>a e in modo particolare quella relativa<br />

allo strato arboreo. Gli HA, come nel caso in analisi, si formano prevalentemente in suoli ricchi <strong>di</strong> basi,<br />

mentre gli HF si formano nei suoli dove la decomposizione della materia organica è operata dai funghi.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista della degradazione gli HA e gli HF rappresentano componenti organici del suolo<br />

maggiormente resistenti alla biodegradazione, perché sono dotati <strong>di</strong> una struttura più complessa <strong>di</strong> quella<br />

della lignina (De Riso, 2008).<br />

Come la teoria generale <strong>di</strong>mostra (Sequi, 1989) le sostanze biologicamente attive contenute nell’humus sono<br />

gli HA e gli HF. Essi favoriscono nel me<strong>di</strong>o e lungo periodo un netto miglioramento delle caratteristiche<br />

fisiche del suolo e un’ottimizzazione delle sue caratteristiche chimiche con miglioramenti della fertilità,<br />

l’aumento della capacità <strong>di</strong> ritenzione idrica (anche nei suoli a tessitura più sciolta), regolano la temperatura<br />

intorno ai 3-4°C durante i perio<strong>di</strong> più fred<strong>di</strong>, bilancia il pH e la salinità (conducibilità elettrica), aumentano<br />

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