dottorato di ricerca titolo tesi - UniCA Eprints - Università degli studi ...
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Nella Tab. 4.5.27 e nella Fig. 4.5.25 sono stati presi in esame i dati me<strong>di</strong> della densità <strong>degli</strong> in<strong>di</strong>vidui in<br />
rinnovazione piante, polloni e semi-frutti, espressa come Riferimento ad ha, rispetto alla densità insita nel<br />
corrispondente strato arboreo.<br />
Il N° <strong>di</strong> piante nate da seme ad ha è, tranne il caso <strong>di</strong> 2 parcelle sperimentali, sempre superiore al<br />
corrispondente valore dello Strato Arboreo, e comunque più elevato in 7 casi su 8 rispetto alla densità dei<br />
polloni, ad ha.<br />
Nel caso della densità delle piante nate da seme, i dati me<strong>di</strong> evidenziano un dato notevolmente superiore<br />
nelle parcelle sperimentali poste a maggiore quota con un rapporto <strong>di</strong> circa 3:1 con le restanti, mentre il<br />
dato me<strong>di</strong>o fra tutte le parcelle è <strong>di</strong> poco superiore a 2.000 piante/ha.<br />
La variazione tra il dato massimo e quello minimo è notevole e superiore alle 5.600 piante.<br />
La densità dei polloni ad ha è sempre inferiore alle 700 unità, equi ripartita fra le 2 zone mentre la<br />
variazione fra i valori massimo e minimo è notevole e pari a circa 1.800 unità.<br />
La densità dei semi-frutti presenta valori me<strong>di</strong> più elevati nel caso delle parcelle poste a quota inferiore,<br />
con un rapporto <strong>di</strong> circa 3:1 mentre il dato me<strong>di</strong>o riferito a tutte le parcelle sperimentali è <strong>di</strong> poco<br />
superiore alle 4.700 unità. Anche la variazione tra il dato me<strong>di</strong>o e quello minimo delle parcelle<br />
sperimentali è elevata, con uno scarto <strong>di</strong> circa 7.400 unità.<br />
La densità dello strato arboreo è pari o superiore alle 1.200 unità/ha con valori massimi <strong>di</strong> 2.000-2.400<br />
piante.<br />
La densità è più elevata nel caso delle parcelle poste a quota maggiore, con 500 unità/ha <strong>di</strong> scarto mentre<br />
il dato me<strong>di</strong>o è <strong>di</strong> 1.450 piante/ha mentre la variazione massima tra il dato minimo e quello massimo è <strong>di</strong><br />
1.200 piante.<br />
Il confronto tra i dati me<strong>di</strong> <strong>di</strong> densità della rinnovazione rispetto a quelli presenti nello strato arboreo,<br />
evidenziano come da un N° iniziale <strong>di</strong> semi-frutti, quin<strong>di</strong> in con<strong>di</strong>zioni ideali, da considerarsi come<br />
potenziali piante nate da seme, si originano e permangono nella sola prima fase vegetale della crescita del<br />
bosco, il novelleto (Cappelli, 1991), un N° <strong>di</strong> piante certamente più ridotto ma con valori sensibilmente<br />
più bassi e da considerarsi insufficienti rispetto alla fase vegetale in oggetto.<br />
Prescindendo da aspetti relativi alla facoltà germinativa della specie Leccio, nel caso in analisi si è cercato<br />
<strong>di</strong> comprendere la scarsa entità <strong>degli</strong> in<strong>di</strong>vidui in rinnovazione, considerando che l’attuale strato arboreo<br />
presenta valori <strong>di</strong> densità sostanzialmente simile a quello delle piante nate da seme in attuale<br />
rinnovazione. Se nella fase attuale, la rinnovazione si presenta unicamente allo stato <strong>di</strong> novelleto, priva <strong>di</strong><br />
tutti gli sta<strong>di</strong> successivi utili a sostituire gradualmente lo strato arboreo oggi presente, è auspicabile<br />
l’esistenza <strong>di</strong> un problema <strong>di</strong> rinnovazione legato sia a un’insufficiente quantità <strong>di</strong> ghianda, che è<br />
particolarmente appetita sia dai volatili, sia dai capi caprini pascolanti nel bacino idrografico in analisi e a<br />
una corrispondente insufficiente quantità <strong>di</strong> piante sia nella fase <strong>di</strong> novelleto sia e soprattutto nelle<br />
successive fasi vegetali, completamente assenti nel caso in analisi.<br />
Stu<strong>di</strong> simili (Susmel et al 1976) hanno rivelato in una vicina e particolarmente simile realtà, quale quella<br />
della Foresta Montes sita nel Supramonte <strong>di</strong> Orgosolo, la presenza <strong>di</strong> una simile problematica.<br />
Certamente la riduzione del pascolo caprino e il controllo costante della rinnovazione con modalità<br />
puntuali, affinché la stessa superi, la fase del novelleto, quin<strong>di</strong> la fase oltre la quale il morso del bestiame<br />
non incide significativamente nella crescita della rinnovazione, relativamente al contesto in analisi sono<br />
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