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università degli studi di napoli federico ii dottorato di ricerca in ...

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detto appena dopo, proprio da ciò che muove dal sed 291 : esso <strong>di</strong>fatti mi sembra<br />

contrapporre frontalmente, alla volontà <strong>di</strong> celebrare ed <strong>in</strong>sieme tutelare Germanico,<br />

quella <strong>di</strong> fargli trovare <strong>in</strong> Siria il feroce Pisone, così svuotando <strong>di</strong> ogni sostanza, ed<br />

anzi mostrandola <strong>in</strong> tutto il suo vuoto formalismo, l’altissima <strong>in</strong>vestitura<br />

precedentemente ricordata. Il sed, dunque, allude – <strong>in</strong>troducendola – ad una realtà<br />

<strong>di</strong> ostacolo e contrapposizione che vedrà come protagonista appunto Pisone, la cui<br />

entrata <strong>in</strong> scena è significativamente accompagnata da una congiunzione<br />

avversativa 292 ; a partire dal sed <strong>in</strong>izia, nel testo, il <strong>di</strong>svelamento della sostanza<br />

nascosta della manovra antigermaniciana portata avanti da Tiberio per mezzo <strong>di</strong><br />

Pisone, e quel rilevante «ma» può essere considerato, <strong>in</strong> virtù della sua pregnanza<br />

semantica 293 , l’<strong>in</strong><strong>di</strong>zio lessicale <strong>di</strong> una presa <strong>di</strong> posizione che sta avvenendo, che è<br />

avvenuta 294 , ma il cui contenuto <strong>di</strong> pensiero sarà <strong>di</strong> lì a poco celato, nuovamente,<br />

<strong>di</strong>etro un apparentemente vago cre<strong>di</strong>dere quidam data et a Tiberio occulta<br />

mandata (II 43, 4).<br />

291<br />

Un effetto simile era stato realizzato da Tacito a I 3, 5. Dopo aver fatto accenno alle svariate manovre che<br />

suppone, o sa per certo, poste <strong>in</strong> atto da Livia per favorire l’accesso al trono <strong>di</strong> Tiberio (elim<strong>in</strong>azione <strong>di</strong> Gaio e Lucio<br />

Cesari, pressioni su Augusto perché adottasse Tiberio e relegasse Agrippa Postumo a Planasia), Tacito <strong>in</strong>troduce la<br />

figura <strong>di</strong> Germanico, che, ricorda, fu messo a capo <strong>di</strong> otto legioni ed imposto come figlio adottivo a Tiberio da parte<br />

<strong>di</strong> Augusto <strong>in</strong> persona. Il <strong>di</strong>scorso sul giovane pr<strong>in</strong>cipe, però, com<strong>in</strong>cia nel testo con un significativo, quasi<br />

liberatorio at Hercule: anche <strong>in</strong> questo caso, l’avversativa ha una notevole pregnanza, e segna l’<strong>in</strong>gresso sulla scena<br />

<strong>di</strong> un personaggio a cui il narratore sembra demandare la funzione precipua <strong>di</strong> ostacolo; non si mancherà<br />

naturalmente <strong>di</strong> sottol<strong>in</strong>eare, senza caricarlo però <strong>di</strong> eccessivo ‘sovrasenso’, il fatto che <strong>in</strong> entrambe le situazioni si<br />

registri la presenza <strong>di</strong> Germanico, figura-ostacolo nel primo caso, figura-ostacolata nel secondo.<br />

292<br />

Riguardo alla scelta <strong>di</strong> Pisone, può anche darsi che Tiberio mirasse solo a tenere il giovane pr<strong>in</strong>cipe sotto<br />

controllo, ma è <strong>in</strong>negabile che l’imperatore dovesse ben conoscere l’<strong>in</strong>dole del prescelto (<strong>in</strong>genio violentum, II 43,<br />

2), così potendo anche presagire a qual punto sarebbero poi potute arrivare, come <strong>in</strong> effetti arrivarono, le relazioni<br />

tra Germanico e Pisone. Diversa, <strong>in</strong>vece, la esegesi, che <strong>di</strong>rei più “garantista” nei confronti <strong>di</strong> Tiberio, proposta da<br />

F.R.D. GOODYEAR, The Annals of Tacitus, cit., vol. II, p. 325 ss. Lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>oso ritiene che non sarebbe stato possibile<br />

per alcuno prevedere i fatti che poi, <strong>in</strong> ultima istanza, avrebbero condotto al conflitto armato <strong>in</strong> Siria; «if Tiberius<br />

cannot be exonerated of blame for a <strong>di</strong>saster which damaged him almost as much as anyone else - <strong>in</strong>dulge il<br />

Goodyear -, a good deal may be said <strong>in</strong> mitigation». Una posizione analoga è quella assunta da J. GONZÁLEZ,<br />

Tacitus, Germanicus…, cit., p. 130: lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>oso sostiene che Tiberio scelse Pisone <strong>in</strong> quanto lo riteneva<br />

sufficientemente <strong>in</strong><strong>di</strong>pendente e fiero d’animo per non lasciarsi schiacciare dalla personalità carismatica <strong>di</strong><br />

Germanico, ma che poi la nom<strong>in</strong>a fu <strong>in</strong>felice <strong>in</strong> quanto Pisone si rivelò più <strong>in</strong><strong>di</strong>pendente <strong>di</strong> quanto Tiberio potesse<br />

aver pensato. In ogni caso, <strong>in</strong>teressante, benché datata, mi sembra un’osservazione <strong>di</strong> F.B. MARSH, The Reign of<br />

Tiberius, Oxford 1931 (part., pp. 93-94): mentre Germanico era <strong>in</strong> Egitto, è noto, <strong>in</strong> Oriente Pisone ne vanificò<br />

alcuni precedenti provve<strong>di</strong>menti (II 69, 1); il fatto che, nonostante ciò, rimase al suo posto, mostrerebbe, secondo lo<br />

<strong>stu<strong>di</strong></strong>oso, come Pisone stava facendo, semplicemente, ciò che era stato mandato a fare.<br />

293<br />

Anche A. DE VIVO, Le parole ambigue della storia…, cit., p. 86, sottol<strong>in</strong>ea l’importante funzione svolta qui dalla<br />

congiunzione.<br />

294<br />

Anche la figura <strong>di</strong> Planc<strong>in</strong>a, moglie ed <strong>in</strong> una certa misura complice <strong>di</strong> Pisone, della quale più avanti <strong>in</strong>dagherò il<br />

ruolo storico, ma anche e soprattutto letterario, <strong>di</strong> personaggio, compare significativamente sulla scena a partire da<br />

un sed (II 43, 3).<br />

97

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