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università degli studi di napoli federico ii dottorato di ricerca in ...

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maggiormente “vic<strong>in</strong>i” al pr<strong>in</strong>ceps. E’ il caso <strong>di</strong> III 8, 11, ove, a proposito del<br />

comportamento <strong>di</strong> Druso – figlio <strong>di</strong> Tiberio –, nell’ambito delle vicende collegate<br />

al processo a G. Pisone padre, lo storico afferma: cum <strong>in</strong>callidus alioqui et facilis<br />

iuventa senilibus tum artibus uteretur; e <strong>di</strong> V 1, 13, dove l’autore sta ricordando la<br />

defunta Livia, madre <strong>di</strong> Tiberio e moglie <strong>di</strong> Augusto, e la <strong>di</strong>ce esser stata mater<br />

impotens, facilis uxor; a queste due occorrenze <strong>di</strong> facilis bisogna aggiungere,<br />

naturalmente, IV 2, 3.<br />

Orbene, è noto che Livia sia ripetutamente presentata negli Annales come<br />

una donna capace <strong>di</strong> soggiogare il vecchio consorte, al punto da <strong>di</strong>venire ella stessa<br />

arbitro delle vicende <strong>di</strong> successione al trono: si pensi a I 3, 3-4 ([…] omnisque per<br />

exercitus ostentatur (Tiberio), non obscuris, ut antea, matris artibus, sed palam<br />

hortatu. Nam senem Augustum dev<strong>in</strong>xerat (Livia) adeo uti…); a I 5, 4 (acribus<br />

namque custo<strong>di</strong>is domum et vias saepserat Livia); a I 7, 7(ut [Tiberio] vocatus<br />

electusque potius a re publica videretur quam per uxorium ambitum et senili<br />

adoptione <strong>in</strong>repsisse). Ciò posto, ritengo opportuno considerare attentamente la<br />

def<strong>in</strong>izione <strong>di</strong> moglie accon<strong>di</strong>scendente, arrendevole, che Tacito propone per<br />

Livia.<br />

Come si è visto leggendo il testo <strong>degli</strong> Annales, <strong>di</strong>fatti, vi fu almeno un<br />

periodo nel quale, per i suoi comportamenti subdolamente avvolgenti, l’uxor Livia<br />

fu tutt’altro che facilis, “suggerendo” piuttosto ella al marito la strada da percorrere<br />

<strong>in</strong> occasione <strong>di</strong> scelte decisive, quali quelle connesse al problema della successione<br />

<strong>di</strong>nastica; questa constatazione, unita al fatto che <strong>in</strong>vece il colon imme<strong>di</strong>atamente<br />

precedente presenta un tratto della personalità dell’Augusta (mater impotens) mai<br />

venuto meno, mi paiono sp<strong>in</strong>gere ad una riflessione. Non si negherà che, nel<br />

complesso, Livia poté essere una consorte facilis; eppure, la consapevolezza – più<br />

volte mostrata da Tacito – <strong>di</strong> quanto la donna fece per il proprio figlio, e<br />

soprattutto il modo <strong>in</strong> cui lo fece, <strong>in</strong>ducono forse a dubitare del fatto che lo storico<br />

potesse voler conferire all’aggettivo qualificativo che accompagna uxor una<br />

valenza totalizzante, applicabile cioè a tutta la vita della donna <strong>di</strong> cui ora, altro dato<br />

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