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università degli studi di napoli federico ii dottorato di ricerca in ...

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domus regnatrix passando dalla porta pr<strong>in</strong>cipale 173 . Stando così le cose, io credo,<br />

non sfuggirà il fatto che Tacito sappia magistralmente porre f<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio l’azione<br />

e la carriera politica <strong>di</strong> Seiano entro limiti ben precisi: soprattutto per la propria<br />

origo, che lo pone <strong>in</strong> una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> <strong>in</strong>colmabile <strong>in</strong>feriorità nei confronti dei<br />

giovani potenziali rivali <strong>di</strong> cui pullulava la corte tiberiana, il Volus<strong>in</strong>o è dest<strong>in</strong>ato a<br />

fallire, a vedere frustrati i suoi eventuali sogni <strong>di</strong> acquisizione <strong>di</strong> una dom<strong>in</strong>atio.<br />

Non a caso, perciò, bensì con una scelta <strong>di</strong>rei carica <strong>di</strong> significato, al term<strong>in</strong>e origo<br />

è concessa da Tacito l’enfatica posizione <strong>di</strong> primo dei tre elementi su cui lo storico<br />

preannuncia <strong>di</strong> voler focalizzare la propria attenzione per consentire al lettore una<br />

piena conoscenza della personalità politica del praefectus: l’orig<strong>in</strong>e oscura, rispetto<br />

alla quale ancor più significativa può sembrare, e <strong>in</strong> effetti fu, l’ascesa del m<strong>in</strong>istro<br />

<strong>di</strong> Tiberio, è anche il motivo fondamentale per cui egli potrà soltanto cercare <strong>di</strong><br />

ghermire un potere vagamente def<strong>in</strong>ibile nei term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> una dom<strong>in</strong>atio. Tacito<br />

<strong>in</strong>quadra il personaggio f<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio.<br />

Dunque, vuol chiarire <strong>in</strong> via prelim<strong>in</strong>are lo storico, Seiano coltivò un<br />

ambizioso progetto, ma non lo portò mai a term<strong>in</strong>e felicemente, né mai vi fu anche<br />

un sol periodo (penso ovviamente al soggiorno caprese <strong>di</strong> Tiberio) nel quale egli<br />

poté pienamente manovrare le leve del potere il cui controllo ultimo, <strong>in</strong>vece,<br />

rimase sempre saldamente nelle mani dello scaltro pr<strong>in</strong>ceps 174 . Sarà ancora una<br />

volta l’analisi delle scelte verbali tacitiane a provvedere <strong>di</strong> adeguato sostegno la<br />

nostra affermazione. Le parole dello storico, come già riportato, sono <strong>in</strong>fatti le<br />

seguenti: dom<strong>in</strong>ationem raptum ierit, e non mi pare che <strong>in</strong> tale espressione si possa<br />

ravvisare il riferimento ad una effettiva conquista dell’oggetto della <strong>ricerca</strong>; anzi,<br />

non è <strong>in</strong>opportuno affermare che le parole <strong>di</strong> Tacito enfatizzano una sorta <strong>di</strong> azione<br />

conativa, <strong>di</strong> cui, credo non casualmente, non viene detto ch’ebbe successo. Riesce<br />

<strong>di</strong>fficile immag<strong>in</strong>are che l’autore, il quale sapientemente compen<strong>di</strong>a i presupposti<br />

173 J. BELLEMORE, The Wife of Seianus, «ZPE» 109, 1995, pp. 256-66, propone una rilettura dei Fasti Ostienses (InIt<br />

XIII 1, p. 186), per effetto della quale, nell’espressione VII kal. Nov. Apicata Seiani se occi<strong>di</strong>t, bisognerebbe<br />

sostituire al nome <strong>di</strong> Apicata quello <strong>di</strong> Livia: l’ex-moglie <strong>di</strong> Druso II avrebbe dunque alla f<strong>in</strong>e sposato Seiano, per<br />

poi suicidarsi dopo la morte del secondo marito.<br />

174 Giusto mi pare quanto scrive Z. YAVETZ, Tiberio, dalla f<strong>in</strong>zione…, cit., p. 71: «(…) Tiberio non abbandonò mai,<br />

neppure per un momento, le re<strong>di</strong>ni del potere, e cont<strong>in</strong>uò a gestirlo <strong>in</strong> prima persona, anche dal suo ritiro <strong>di</strong> Capri».<br />

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