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università degli studi di napoli federico ii dottorato di ricerca in ...

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Nel primo capitolo del quarto libro, come si è già accennato 146 , Tacito<br />

riserva una sorta <strong>di</strong> presentazione ufficiale al m<strong>in</strong>istro imperiale, annunciando <strong>di</strong><br />

voler riferire delle sue orig<strong>in</strong>i, dei suoi comportamenti e delle sue abitu<strong>di</strong>ni, nonché<br />

dei suoi primi passi verso la conquista <strong>di</strong> una con<strong>di</strong>zione egemonica a corte. Le<br />

scelte lessicali compiute dall’autore per alludere appunto a queste fasi <strong>in</strong>iziali <strong>di</strong><br />

una scalata per lunghi tratti <strong>in</strong>arrestabile possono a mio avviso gettar luce,<br />

<strong>in</strong>nanzitutto, su quelle che furono agli occhi <strong>di</strong> Tacito la notevole portata ed il<br />

concreto peso storico dell’ascesa <strong>di</strong> Seiano, le effettive aspirazioni dello stesso, ma<br />

anche, cosa non meno importante, la reale consistenza che poi il narratore vuole s<strong>in</strong><br />

da subito allusivamente attribuire ai risultati raggiunti dall’eques <strong>di</strong> Volusio. Dopo<br />

aver detto che si acc<strong>in</strong>ge al resoconto del nono anno – il 23 d. C. – <strong>di</strong> pubblica<br />

quiete e privata prosperità per Tiberio, lo stesso d’altronde, ripeto, che vide il<br />

pr<strong>in</strong>ceps dare <strong>in</strong>izio alla propria degenerazione morale ed umana 147 , Tacito<br />

perentoriamente attribuisce una grossa fetta <strong>di</strong> responsabilità <strong>in</strong> tale degradazione a<br />

quel Seiano della cui potentia ricorda <strong>di</strong> aver già fatto menzione 148 ; qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, come si<br />

osservava nel capitolo precedente, preannuncia: nunc orig<strong>in</strong>em mores et quo<br />

fac<strong>in</strong>ore dom<strong>in</strong>ationem raptum ierit (Seiano), expe<strong>di</strong>am. Ho già fatto accenno 149<br />

alla grande importanza che si deve attribuire al term<strong>in</strong>e fac<strong>in</strong>us, ed è ora opportuno<br />

proporre alcune riflessioni relative al testo <strong>degli</strong> Annales, sulla scorta delle quali,<br />

poi, riba<strong>di</strong>re il rifiuto delle tra<strong>di</strong>zionali <strong>in</strong>terpretazioni del fac<strong>in</strong>us <strong>di</strong> IV 1, 1 e,<br />

conseguentemente, ipotizzarne una lettura che consenta all’esegeta <strong>di</strong> considerarlo<br />

ciò che esso, a mio parere, è <strong>in</strong> realtà: un <strong>in</strong><strong>di</strong>zio, forte e ‘voluto’, una ‘spia<br />

146 Cfr. supra.<br />

147 Cfr. il già citato Ann. IV 1, 1, nonus Tiberio annus erat compositae rei publicae, florentis domus […] cum<br />

repente turbare fortuna coepit, saevire ipse aut saevientibus vires praebere. Sull’<strong>in</strong>cipit del IV libro va fatta notare<br />

una f<strong>in</strong>issima osservazione <strong>di</strong> R.H. MARTIN - A.J. WOODMAN, Tacitus. Annals IV, cit., p. 79. Gli <strong>stu<strong>di</strong></strong>osi accostano<br />

il luogo tacitiano a Sall.. Cat. 10, 1, saevire fortuna ac miscere omnia coepit, espressione anch’essa riferita ad un<br />

momento <strong>di</strong> svolta (<strong>in</strong> negativo) della storia <strong>di</strong> Roma, quello relativo alla caduta <strong>di</strong> Cartag<strong>in</strong>e, al venir meno del<br />

metus hostilis cui Sallustio allude nel bellum Iugurth<strong>in</strong>um, ed alle nefaste conseguenze <strong>di</strong> tali eventi. La notazione<br />

più <strong>in</strong>teressante, però, riguarda il concetto espresso dai term<strong>in</strong>i saevire/saevitia: sebbene la saevitia sia una<br />

caratteristica comunemente attribuita dagli oratori e dagli storiografi romani ai tiranni, e sia poi spesso collegata da<br />

Tacito a Tiberio, il fatto che <strong>in</strong> questo luogo lo storico <strong>degli</strong> Annales la “trasferisca” dalla «Sall.’s impersonal<br />

fortuna to the personal ipse» comporta che «the emperor is about to take on the characteristics of a perverse and<br />

powerful deity».<br />

148 Cfr., ancora, Ann. IV 1, 1: cuius (<strong>di</strong> Seiano) de potentia supra memoravi…<br />

149 Cfr. supra.<br />

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