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università degli studi di napoli federico ii dottorato di ricerca in ...

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dovuta considerazione il ruolo giocato da Tiberio stesso. Credo si potrebbe anche<br />

ipotizzare che egli, agendo con grande scaltrezza, decise <strong>di</strong> liberarsi<br />

dell’<strong>in</strong>gombrante peso rappresentato da Seiano non appena comprese che<br />

avrebbero potuto derivargliene, <strong>di</strong>versamente dal passato non solo recente, più<br />

problemi che benefici: le pressioni del senato, <strong>in</strong>somma, se vi furono, non ebbero<br />

forse bisogno <strong>di</strong> essere troppo <strong>in</strong>sistenti, <strong>in</strong> quanto l’imperatore poteva aver già<br />

deciso che fosse giunto il momento <strong>di</strong> elim<strong>in</strong>are il proprio collaboratore 138 . In ogni<br />

caso, lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>oso <strong>di</strong> Tacito deve porsi <strong>in</strong> una prospettiva <strong>di</strong> <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e non<br />

necessariamente co<strong>in</strong>cidente con il bisogno <strong>di</strong> stabilire, oggi, la verità storica sulla<br />

caduta <strong>di</strong> Seiano; per quanto mi riguarda, come ho preannunciato, sono piuttosto<br />

<strong>in</strong>teressato a comprendere il modo <strong>in</strong> cui Tacito “lesse” il rapporto <strong>di</strong> Tiberio con<br />

farlo <strong>di</strong> notte ed <strong>in</strong>aspettatamente, è chiaro, elim<strong>in</strong>ava il pericolo <strong>di</strong> una risposta armata e violenta che avrebbe<br />

potuto esserci se Seiano avesse avuto un qualche sentore dell'imm<strong>in</strong>ente pericolo. Nello stesso tempo, la caduta <strong>di</strong><br />

Seiano sarebbe stata voluta dal pr<strong>in</strong>ceps proprio per decapitare tale gruppo, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> evitar che esso passasse,<br />

appunto sotto la guida del Volus<strong>in</strong>o, dalla fronda alla aperta ribellione (contra, con varia argomentazione, Ann<br />

BODDINGTON, Sejanus…, cit., p. 6, n. 18. La factio, sia detto per <strong>in</strong>ciso, sarà annientata poi da Caligola e da<br />

Clau<strong>di</strong>o. H.W. BIRD, L. Aelius Sejanus and…, cit., pp. 86 ss., afferma che <strong>in</strong>torno al 30 Seiano si sp<strong>in</strong>se troppo<br />

<strong>in</strong>nanzi sulla strada dell’ambizione, e ciò esacerbò gli animi delle gran<strong>di</strong> famiglie le quali non potevano accettare<br />

l’idea <strong>di</strong> un «municipale adultero» che fosse reggente o, ad<strong>di</strong>rittura, imperatore (p. 94). Secondo lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>oso si ebbe<br />

a questo punto il coalizzarsi <strong>di</strong> due gruppi <strong>di</strong> potere, legati alle più <strong>in</strong>fluenti gentes romane, costituiti rispettivamente<br />

da coloro che eran sempre stati ostili al Volus<strong>in</strong>o, essendone <strong>in</strong> anni precedenti vittime, da un lato, e, dall’altro, da<br />

chi un tempo pure l’aveva appoggiato nella scalata al potere. Ann BODDINGTON, Sejanus…, cit., p. 1, afferma che<br />

Seiano cadde nel momento <strong>in</strong> cui alcuni uom<strong>in</strong>i politici <strong>di</strong> particolare peso e rilievo rifiutarono <strong>di</strong> sopportarne<br />

l’egemonia <strong>in</strong>ducendo così il pr<strong>in</strong>ceps ad abbatterlo. A questo quadro generale si aggiungano le considerazioni <strong>di</strong> M.<br />

PANI, Seiano e gli amici…, cit. (lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>oso fonda le proprie argomentazioni essenzialmente su Tac. Ann. IV 12; 18-<br />

20; 54, 1; 59, 3; 60; 68, nonché su Dio LVIII 8, 2). Il Pani <strong>in</strong>troduce un ulteriore elemento: al crollo <strong>di</strong> Seiano<br />

contribuirono anche gli uom<strong>in</strong>i un tempo fedeli a Germanico, i quali per un certo periodo (dopo il 19, naturalmente!)<br />

avevano manifestato simpatia per il Volus<strong>in</strong>o ed ostilità nei confronti <strong>di</strong> Agripp<strong>in</strong>a, ma che poi presero a rivolgere il<br />

loro <strong>in</strong>teresse al giovane Gaio Cesare, il futuro Caligola, figlio appunto <strong>di</strong> Germanico ed Agripp<strong>in</strong>a (il temporaneo<br />

avvic<strong>in</strong>amento <strong>degli</strong> amici <strong>di</strong> Germanico a Seiano si spiega, secondo Pani, col fatto che il prefetto del pretorio<br />

«rappresentava, probabilmente, il vero cont<strong>in</strong>uatore della politica e della concezione “germaniciana” del pr<strong>in</strong>cipato»<br />

– p. 136). Inf<strong>in</strong>e, L. LENAZ, <strong>in</strong> Tacito, cit., p. 1234, pensa che il m<strong>in</strong>istro imperiale cadde quando perse «l’appoggio<br />

dei nobili “tiberiani” che nel 29-30 si unirono agli ambienti senatoriali già ostili al favorito (…)»; proprio la per<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong> tali sostegni, argomenta il Lenaz, spiegherebbe il tentativo, compiuto dal prefetto del pretorio, <strong>di</strong> accattivarsi le<br />

simpatie della plebe: su questo ultimo episo<strong>di</strong>o, comunque, rimando alla n. 161.<br />

138 R. SYME, Tacito, cit., vol. I, p. 340, parla <strong>di</strong> «congiura architettata dall’imperatore contro il proprio m<strong>in</strong>istro<br />

(…)», chiarisce che «l’unica congiura che si può ammettere e narrare con certezza è quella ideata e realizzata da<br />

Tiberio. Seiano era astuto e abile. Trovò il suo maestro» (p. 530), ed afferma <strong>di</strong> ritenere che fu Tiberio,<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>pendentemente da ogni sollecitazione eteronoma, a decidere <strong>di</strong> rov<strong>in</strong>are Seiano: l’em<strong>in</strong>ente <strong>in</strong>terprete parla <strong>di</strong> un<br />

«drammatico <strong>in</strong>ganno che egli (Tiberio) <strong>in</strong>scenò quando si preparava a licenziare e <strong>di</strong>struggere il suo m<strong>in</strong>istro» (p.<br />

551). Si ricor<strong>di</strong>, fra l’altro, che la condanna <strong>di</strong> Seiano fu pronunciata <strong>in</strong> modo assolutamente irregolare dal punto <strong>di</strong><br />

vista procedurale, <strong>in</strong> quanto non vi fu alcun processo, né la possibilità, per l’accusato, <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendersi (cfr. Dio LVIII<br />

10, 8). Sull’autonomia delle decisioni <strong>di</strong> Tiberio <strong>in</strong>siste, <strong>in</strong> modo forse pers<strong>in</strong>o troppo ra<strong>di</strong>cale, anche Z. YAVETZ,<br />

Tiberio, dalla f<strong>in</strong>zione..., cit., pp. 71 ss., che nega la presenza <strong>in</strong> senato <strong>di</strong> qualsivoglia factio, e sottol<strong>in</strong>ea che «non<br />

c’è nessuna notizia che racconti <strong>di</strong> pressioni su Tiberio perché si liberasse <strong>di</strong> Seiano, e che l’imperatore non avesse<br />

la possibilità <strong>di</strong> liberarsi dalle pressioni esercitate su <strong>di</strong> lui». Tiberio poté affrancarsi da Seiano, cont<strong>in</strong>ua lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>oso,<br />

<strong>in</strong> quanto si avvaleva della fedeltà delle legioni e delle coorti pretorie: e questo era un sostegno più che sufficiente.<br />

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