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università degli studi di napoli federico ii dottorato di ricerca in ...

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itengo che questa scelta lessicale equivalga a tirarla <strong>di</strong>rettamente <strong>in</strong> ballo. Vorrei<br />

ora brevemente riprendere qui quanto ho già sopra sostenuto parlando <strong>di</strong> Tiberio (e<br />

<strong>di</strong> Pisone), per applicarlo appunto all’Augusta: Tacito, pur senza essere mai<br />

esplicito, guida per mano il suo lettore a percepire come responsabili <strong>di</strong>retti della<br />

morte <strong>di</strong> Germanico Pisone e Planc<strong>in</strong>a; <strong>in</strong>oltre, attraverso una strategia narrativa <strong>di</strong><br />

grande f<strong>in</strong>ezza, pone una sorta <strong>di</strong> equazione tra Pisone e Tiberio, presentando il<br />

primo, si è <strong>di</strong>mostrato, come una sorta <strong>di</strong> alter Tiberius, e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> muovendo<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>rettamente ulteriori accuse silenziose al pr<strong>in</strong>ceps. Ora, ed anche questo è stato<br />

da me rimarcato, vi è almeno un elemento che sembra accomunare Livia a<br />

Planc<strong>in</strong>a: mi riferisco alla gioia per la morte <strong>di</strong> Germanico, contenuta e celata dalla<br />

prima 485 , esplosiva e debordante nella seconda 486 , <strong>in</strong> ogni caso provata da<br />

entrambe; d’altronde non si <strong>di</strong>menticherà neppure la protezione, strenua allo<br />

spasimo e perciò stesso quantomeno sospetta, fornita da Livia a Planc<strong>in</strong>a <strong>in</strong> sede<br />

processuale. Tacito, dunque, vuole decisamente caratterizzare Livia, come persona<br />

co<strong>in</strong>volta nell’agguato a Germanico, affiancandola a Planc<strong>in</strong>a nello stesso modo <strong>in</strong><br />

cui, per mezzo dell’accostamento a Pisone, lo storico si era tacitamente<br />

pronunciato per la colpevole complicità <strong>di</strong> Tiberio. Per concludere, forse, a ben<br />

guardare, le mani che assalirono Germanico furono otto, e dalla scansione <strong>di</strong> ciò<br />

che Tacito scrive narrando del torbido episo<strong>di</strong>o risulta <strong>di</strong> nuovo emergere<br />

l’immag<strong>in</strong>e <strong>di</strong> una Livia calata <strong>in</strong> maniera totale <strong>in</strong> quella che si può def<strong>in</strong>ire una<br />

“co-gestione” del potere. Anzi, ancora una volta, per Livia c’è qualcosa <strong>di</strong> più.<br />

Come ho sottol<strong>in</strong>eato, <strong>in</strong>fatti, l’unica assoluta certezza che si può avere su <strong>di</strong> una<br />

colpa negli <strong>in</strong>tricati fatti che portarono alla morte <strong>di</strong> Germanico, riguarda proprio<br />

Livia: ella comandò a Planc<strong>in</strong>a <strong>di</strong> pungolare Agripp<strong>in</strong>a I, evidentemente sperando<br />

<strong>di</strong> portare <strong>in</strong> tal modo la situazione ad un alto grado <strong>di</strong> esasperazione 487 . Di ciò non<br />

485<br />

Ed alla quale, come spesso fa per esprimere velatamente il proprio pensiero, Tacito allude solo per bocca d’altri:<br />

cfr. Ann. II 77, 3 e III 3, 1.<br />

486<br />

Ann. III 9, 2-3.<br />

487<br />

Et Planc<strong>in</strong>am haud dubie Augusta monuit aemulatione muliebri Agripp<strong>in</strong>am <strong>in</strong>sectan<strong>di</strong> (II 43, 4). Secondo L<strong>in</strong>da<br />

W. RUTLAND, Women as Makers…cit., p. 16, la narrazione <strong>di</strong> Tacito farebbe rimontare proprio alla rivalità tra<br />

Agripp<strong>in</strong>a e Planc<strong>in</strong>a il conflitto tra Germanico e Pisone, «one of the major crises <strong>in</strong> Tiberius’ reign». Lo scontro tra<br />

le due donne amplificò la rivalità esistente tra i relativi mariti, «ed il risultato fu la morte dell’erede <strong>di</strong> Tiberio».<br />

Invero mi pare che la posizione della <strong>stu<strong>di</strong></strong>osa conferisca eccessivo peso ad una <strong>in</strong>imicizia che certamente vi fu, a<br />

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