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università degli studi di napoli federico ii dottorato di ricerca in ...

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a restare immune dai con<strong>di</strong>zionamenti negativi, soltanto turbando i suoi due<br />

referenti, mai ricevendone <strong>in</strong>quietu<strong>di</strong>ne; né si mancherà <strong>di</strong> osservare che,<br />

nell’unico caso <strong>in</strong> cui per Livia Tacito adopera l’aggettivo anxia, esso risulta<br />

impiegato dall’autore non <strong>in</strong> rapporto ad un altro personaggio, bensì isolando<br />

monoliticamente, quasi un nume epicureo, la donna. C’è <strong>di</strong> più. La def<strong>in</strong>izione <strong>di</strong><br />

anus potentiae anxia costituisce a suo modo un unicum nell’ambito della<br />

produzione tacitiana giunta s<strong>in</strong>o a noi, <strong>in</strong> quanto è questa l’unica occorrenza <strong>in</strong> cui<br />

l’aggettivo acquisisce una valenza <strong>di</strong> senso che non è rapportabile al campo<br />

semantico della preoccupazione, dell’<strong>in</strong>quietu<strong>di</strong>ne, dell’angosciosa paura.<br />

Diversamente dal solito, <strong>in</strong>fatti, a IV 12, 4 l’uso <strong>di</strong> anxia serve a qualificare una<br />

figura che desidera ciò che produce la sua stessa anxietas, che qu<strong>in</strong><strong>di</strong> brama <strong>di</strong><br />

conseguire qualcosa 470 ; <strong>in</strong> tutti gli altri casi che registr<strong>in</strong>o la presenza<br />

dell’aggettivo <strong>in</strong> questione, <strong>in</strong>vece, Tacito lo applica a personaggi 471 che temono,<br />

che provano timore. Era stato così per Domiziano, che (…) rerum cursum (…)<br />

pectore anxius excepit 472 , o per Otone, def<strong>in</strong>ito dallo storico <strong>di</strong>scrim<strong>in</strong>e urbis et<br />

periculo senatus anxius 473 , o anche per Agripp<strong>in</strong>a I, <strong>in</strong>certa ultionis, anxia sui 474<br />

dopo la morte del marito. Per la sola Livia, dunque, Tacito sembra <strong>di</strong>sposto a fare<br />

un’eccezione: parlando della reg<strong>in</strong>a madre, <strong>in</strong>fatti, lo storico rompe gli schemi<br />

abituali del suo vocabolario, ribaltando quella che, <strong>di</strong> fatto, è una prassi<br />

consolidata, né mai <strong>di</strong>sattesa: pure da ciò, io credo, traiamo conferma<br />

dell’importanza capitale rivestita da Livia nel sistema dei personaggi <strong>degli</strong><br />

Annales, dal momento che, per <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare un tratto <strong>di</strong>st<strong>in</strong>tivo, forse il tratto più<br />

470 In relazione all’uso che <strong>di</strong> anxius fa Tacito, Eugenia MASTELLONE IOVANE, Paura e angoscia..., cit., pp. 11 ss.<br />

sottol<strong>in</strong>ea che tale aggettivo, analogamente al sostantivo sollicitudo, <strong>di</strong>versamente <strong>in</strong>vece da quanto accade per<br />

metus e timor, esprime «la preoccupazione ansiosa come risposta appropriata <strong>di</strong> fronte a stimoli rilevanti o a pericoli<br />

che, seppur potenziali, non sono del tutto remoti» (<strong>in</strong> verità, l’<strong>in</strong>teresse dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>o della Mastellone Iovane è<br />

focalizzato soprattutto sui sei libri “neroniani” <strong>degli</strong> Annales, ma mi sembra che la sua riflessione trovi piena<br />

applicabilità al mio <strong>di</strong>scorso. Il solo punto che credo vada chiarito è che, per quanto riguarda Livia, non c’è traccia<br />

<strong>di</strong> paura, bensì solo <strong>di</strong> voglia <strong>di</strong> conquista, un qualcosa che ritengo possa ben co<strong>in</strong>cidere con gli «stimoli rilevanti» a<br />

cui accenna la <strong>stu<strong>di</strong></strong>osa).<br />

471 Lo stesso <strong>di</strong>scorso vale per realtà non rapportabili a quelle personali ed <strong>in</strong><strong>di</strong>viduali: penso alla anxia oratorum<br />

vita <strong>di</strong> Dial. 13, all’anxium e<strong>di</strong>ctum <strong>di</strong> Hist. IV 49, 4, all’anxia et pavens civitas <strong>di</strong> Ann. IV 69, 3. Per una completa<br />

enumerazione dei luoghi <strong>in</strong> cui Tacito usa anxius, <strong>in</strong> ogni caso, rimando naturalmente a A. GERBER – A. GREEF,<br />

Lexicon Taciteum, cit., s.v. anxius.<br />

472 Cfr. Agr. 39, 1.<br />

473 Cfr. Hist. I 83, 1.<br />

474 Cfr. Ann. II 75, 1.<br />

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