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università degli studi di napoli federico ii dottorato di ricerca in ...

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iunctura costituita dall’aggettivo novus e dal sostantivo pr<strong>in</strong>cipatus 36 , la scelta <strong>di</strong><br />

<strong>in</strong>castonarla nell’uno e nell’altro caso all’<strong>in</strong>terno del s<strong>in</strong>tagma formato<br />

dall’aggettivo primus e dal term<strong>in</strong>e che def<strong>in</strong>isce l’azione delittuosa con cui<br />

ciascuno dei due regni ebbe <strong>in</strong>izio, caedes a I 6, 1, e mors 37 a XIII 1, 1, creando<br />

così nel testo una sorta <strong>di</strong> struttura ad anello 38 . Ci troviamo evidentemente <strong>di</strong>nanzi<br />

a costrutti similari, quasi formulari, che certo denotano la volontà dello storico <strong>di</strong><br />

collegare le due vicende 39 , segnalando <strong>in</strong> tal modo al lettore che nell’<strong>in</strong>cipit del l.<br />

XIII egli si stava acc<strong>in</strong>gendo al racconto <strong>di</strong> un regnum (quello <strong>di</strong> Nerone) nascente<br />

quasi del tutto sulle stesse basi del dom<strong>in</strong>io tiberiano.<br />

Che l’autore <strong>degli</strong> Annales abbia ravvisato una qualche analogia tra i due<br />

eventi, sembra confermato dalla testimonianza <strong>di</strong> Cassio Dione. A proposito<br />

dell’uccisione <strong>di</strong> Agrippa Postumo 40 , lo storico greco ne attribuisce senza alcuna<br />

<strong>in</strong>certezza la responsabilità a Tiberio 41 : toèn meèn gaèr }Agriéppan<br />

36 Per quanto più avanti si tenterà <strong>di</strong> porre nel dovuto rilievo, mirando a coglierne il significato, la scelta tacitiana <strong>di</strong><br />

servirsi, sì, della medesima iunctura, ma ponendola dapprima <strong>in</strong> caso genitivo, poi, nell’<strong>in</strong>cipit del libro XIII, <strong>in</strong><br />

ablativo: cfr. <strong>in</strong>fra.<br />

37 Mors non <strong>in</strong><strong>di</strong>ca <strong>di</strong> per sé, naturalmente, un’«azione delittuosa»; <strong>in</strong> questo luogo tacitiano, però, la presenza del<br />

successivo paratur connota la mors <strong>di</strong> Giunio Silano come un omici<strong>di</strong>o.<br />

38 Sono consapevole <strong>di</strong> come nel primo luogo, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto accade a XIII 1, 1, l’aggettivo non sia<br />

s<strong>in</strong>tatticamente legato al sostantivo che esprime l’azione assass<strong>in</strong>a, a caedes, bensì all’ “<strong>in</strong>terme<strong>di</strong>o” fac<strong>in</strong>us; ma sarà<br />

proprio questo, <strong>in</strong> ultima analisi, l’oggetto fondamentale del mio <strong>stu<strong>di</strong></strong>o, essendo per l’appunto fac<strong>in</strong>us, come credo,<br />

la parola chiave <strong>di</strong> I 6, 1.<br />

39 Non mi sp<strong>in</strong>gerò certo ad avanzare l’impressionistica ipotesi che Tacito potesse voler alludere ad una sorta <strong>di</strong><br />

tra<strong>di</strong>tio lampa<strong>di</strong>s della morte, ad un macabro passaggio <strong>di</strong> testimone avvenuto tra chi nel 14 morì, così <strong>in</strong>augurando<br />

tristemente un regno, e chi nello stesso anno nacque, avendo poi <strong>in</strong> serbo dal dest<strong>in</strong>o lo sgradevole privilegio <strong>di</strong><br />

essere la prima vittima dell’ultimo pr<strong>in</strong>cipato dei <strong>di</strong>nasti appartenenti al casato <strong>di</strong> Augusto. Al più, potrò limitarmi,<br />

<strong>in</strong> primo luogo, ad “<strong>in</strong>s<strong>in</strong>uare” che tale co<strong>in</strong>cidenza doveva ben essere chiara alla sensibilità dello storico, il quale<br />

poté pure subirne una suggestione; poi, per concludere, ad osservare quanto beffardo sappia essere a volte il gioco<br />

della sorte. Il collegamento, del resto, è operato anche tra i fatti che precedono, nelle due epoche, gli exor<strong>di</strong>a regni <strong>in</strong><br />

questione: come si vedrà meglio più avanti, si riscontrano forti analogie pure nei resoconti delle morti,<br />

rispettivamente, <strong>di</strong> Augusto e <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o.<br />

40 Per un’accurata analisi dei rapporti tra Tacito e Cassio Dione è impresc<strong>in</strong><strong>di</strong>bile la lettura <strong>di</strong> C. QUESTA, Stu<strong>di</strong> sulle<br />

fonti <strong>degli</strong> Annali <strong>di</strong> Tacito, Roma 1963, che – pur senza arrivare alla negazione assoluta dell’<strong>in</strong>fluenza dello storico<br />

lat<strong>in</strong>o sul suo omologo ellenofono – riduce notevolmente i marg<strong>in</strong>i d’applicazione della teoria secondo cui Tacito<br />

sarebbe stato per Dione fonte essenziale, come voleva J. BERGMANS, Die Quellen der «Vita Tiber<strong>ii</strong>» (Buch LVII des<br />

Cassius Dio), Diss. <strong>in</strong>aug., Heidelberg, 1903. Alla questione, poi, si è successivamente <strong>in</strong>teressata, tra gli altri,<br />

Angela SOLIMENO CIPRIANO, Tacito fonte <strong>di</strong> Cassio Dione?, «Rend. Acc. Arch. Napoli» 54-55, 1979-80, pp. 3-18:<br />

eloquente, credo, l’enunciato conclusivo del contributo della Solimeno Cipriano, la quale afferma che «più che una<br />

estremamente frammentaria conoscenza <strong>di</strong> Tacito <strong>in</strong> Dione non è ipotizzabile, e, tanto meno, <strong>di</strong>mostrabile» (p. 18).<br />

Inf<strong>in</strong>e, Marta SORDI, <strong>in</strong> Cassio Dione. Storia Romana, Milano 2000 2 , pp. 7 s. dell’Introduzione, oltre a sottol<strong>in</strong>eare<br />

che Tacito, Svetonio e Cassio Dione dovettero att<strong>in</strong>gere per lo più alla stessa fonte (Servilio Noniano?), e che questa<br />

fu poi, per ciascuno <strong>di</strong> essi, fonte unica, presenta anch’ella come dato sicuro l’assoluta <strong>in</strong><strong>di</strong>pendenza <strong>di</strong> Dione da<br />

Tacito.<br />

41 In seguito vedremo come <strong>in</strong>vece Tacito (alla stessa stregua, fra l’altro, <strong>di</strong> Svetonio, del quale pure si <strong>di</strong>rà poi) sia<br />

assai <strong>in</strong>certo su chi dovette essere stato a decidere ed a commissionare l’omici<strong>di</strong>o del giovane.<br />

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