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università degli studi di napoli federico ii dottorato di ricerca in ...

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ciò, mi sembra palese ed è stato peraltro già da tempo rilevato 384 , facendo una<br />

prima, decisa e f<strong>in</strong>almente scoperta presa <strong>di</strong> posizione, <strong>in</strong> quanto il concetto <strong>di</strong><br />

vendetta evocato dal gerun<strong>di</strong>vo ulciscenda deve <strong>di</strong> necessità presupporre che fosse<br />

stato commesso un delitto: già questo è un dato importante, poiché per la prima<br />

volta Tacito allude al processo facendo propria un’idea, appunto quella <strong>di</strong> vendetta,<br />

e le relative implicazioni <strong>di</strong> essa, che a vario titolo egli aveva messo sempre e solo<br />

sulla bocca o nei pensieri <strong>di</strong> altri 385 . Ma l’autore <strong>degli</strong> Annales non si accontenta,<br />

va oltre: per far ciò, stabilisce a III 19, 2 una sorta <strong>di</strong> “<strong>di</strong>alogo a <strong>di</strong>stanza”,<br />

all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> <strong>in</strong>tratestualità sviluppato nelle forme <strong>di</strong> una<br />

R<strong>in</strong>gKomposition che comporti lo svelamento f<strong>in</strong>ale <strong>di</strong> posizioni assunte <strong>in</strong><br />

pr<strong>in</strong>cipio, ma costantemente mascherate; referente del <strong>di</strong>alogo a <strong>di</strong>stanza,<br />

naturalmente, è il Tacito dubbioso e cauto <strong>di</strong> III 16, 1-2. Detto come si era<br />

conclusa, per tutti i protagonisti, la “vendetta <strong>di</strong> Germanico”, la narrazione lascia<br />

spazio alla riflessione, e l’autore osserva come si <strong>di</strong>scusse a lungo, negli anni<br />

successivi al fatto, della “strana” morte occorsa al giovane condottiero 386 , per poi<br />

fare un commento le cui implicazioni trascendono, e <strong>di</strong> molto, la sostanza letterale.<br />

Anche agli eventi più importanti, osserva Tacito, tocca <strong>in</strong> sorte <strong>di</strong> restare al centro<br />

<strong>di</strong> voci contrapposte: da una parte, quelle <strong>di</strong> chi ritiene vero quanto possa avere <strong>in</strong><br />

qualsivoglia maniera u<strong>di</strong>to, dall’altra, le <strong>di</strong>cerie <strong>di</strong> chi <strong>in</strong>vece muta,<br />

capovolgendola, la verità, sicché col tempo tanto l’una quanto l’altra versione e<br />

384 I. SHATZMAN, Tacitean Rumours, cit., p. 566. Del resto, anche A.J. WOODMAN – R.H. MARTIN, The Annals of<br />

Tacitus. Book 3, cit., p. 110, rilevano che vari luoghi <strong>in</strong>ducono a credere che «the trial is to be seen <strong>in</strong> terms of<br />

vengeance for Germanicus», e f<strong>in</strong>emente osservano come questo concetto “<strong>in</strong>castoni” nella pag<strong>in</strong>a <strong>di</strong> Tacito il<br />

resoconto del processo: esso compare <strong>in</strong>fatti a III 7, 1, al momento della f<strong>in</strong>e del iustitium, poco prima che il<br />

presunto colpevole decida <strong>di</strong> tornare a Roma, ed appunto, come stiamo osservando, quando Tacito si appresta a far<br />

calare def<strong>in</strong>itivamente il sipario sull’ “affaire Germanico” (il lessico della vendetta, poi, è presente anche a III 12, 2,<br />

e 18, 3). Anche Cynthia DAMON, The trial of Cn. Piso…, cit., p. 159, sottol<strong>in</strong>ea che una vendetta presuppone una<br />

colpa, e come Tacito non faccia alcuna osservazione sul fatto che un’eventuale vendetta contro Pisone, stanti le<br />

risultanze del processo, sarebbe da considerarsi fondata su presupposti errati. La rilevanza del concetto <strong>di</strong> vendetta a<br />

cui rimanda l’espressione tacitiana è stata opportunamente rimarcata pure da A. DE VIVO, Le parole ambigue della<br />

storia…, cit., pp. 101 s.<br />

385 Penso alle occorrenze del «lessico della vendetta», sulle quali cfr. la nota precedente.<br />

386 Ann. III 19, 2, non modo apud illos hom<strong>in</strong>es qui tum agebant, etiam secutis temporibus vario rumore iactata (il<br />

riferimento è alla Germanici mors appena prima citata da Tacito).<br />

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