epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa
epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa
AD ANGELA BRAGATO 1827(Bergamo#1827.10.10) Non si affligga. L’aver pianto con la Madre non può essere “delitto”. Del resto di tutto é perdonata, per quanto non ci sia nulla da perdonare. La stagione autunnale invece mette a prova la confidenza della Canossa, perché “quei benedetti soldi sono proprio cari” e gli acquisti per l’anno si debbono pur fare. Tuttavia il Signore, come sempre, assisterà. V.G. e M. Carissima Figlia Mi lusingo che avrai ricevuto una mia lettera da Michele 1 ed un'altra dalla posta mia Carissima Figlia, la tua lettera di domenica ebbi il piacere di riceverla solo questa mattina mercoledì giorno 10 ottobre. Mia Carissima Figlia non t’affligere senza ragione. Perchè hai pianto un poco con me ti prendi tanta pena come se avesti fatto un delitto. Da brava quietati che non è niente, e troppo conosco il tuo cuore, e le tue opere, per calcolare quattro lacrime. In somma non hai bisogno di perdono perche non hai fatto niente, ma ti perdono tutto e mettiti in quiete, né vi pensar più. Parliamo adesso dei nostri affari. Già qui sono disposte alla partenza della Superiora 2 con quattro lacrime s'intende ma tutte quelle che lo sanno per amore dell'Istituto si adatano. Vedrò che giorno arriverà la Cara Durini 3 colla nostra Mincola 4 e sono in dubbio per risparmiare un po di soldi se trovo la comodità di andare a Milano al ritorno colà della Durini e così pago un viaggio solo nel qual caso ti scriverò. Questi benedetti soldi sono proprio cari, qui pure avendo trovato che dovrò comperare il vino per tutto l’anno, la farina parimenti e la polenta se non l’avessero a Verona. Anzi quando ti avranno portata la polenta e che ce la manderai mettici anche due o tre sacchi del nostro frumento; avendone qui comperate due di queste somme 5 , e dovetti pagarle ottanta sette lire alla somma di Verona già s'intende, che per noi ci ingegneremo. Non ti prender pena che già il Signore ci ha sempre assistito, e sempre ci assisterà. Solo racconta questa cosa alla Cara Metilde 6 , e vi raccomando quando le spese non sono proprio necessarie di riparmiare anche venti soldi come cerco di fare anch'io, ma ripeto per te mi raccomando non angustie. Le due righe che la Cara Teodora 7 aggiunge alla tua lettera mi hanno molto consolato confidiamo che Maria Santissima la voglia proprio rimettere, e anche per la Prudenza 8 vedrai che a poco, a poco si fortificherà ma per questa abbiamo la stagione contraria. Il danaro che non è mio mi dimenticai di lasciartelo, onde quello che hai è tutto nostro. Hai fatto bene ad aspettare a pagar le due brente per non restar senza soldi. Mi sono molto consolata nel sentire che alla novizia le sia govato le meditazioni, conviene dire che quei discorsi che faceva e che spuzzavan molto di superbia, non fossero prodotti da altro che da una gran semplicità. Dirai dunque alla cara Rosmini 9 che proccuri di sostenerla, e di darle tutto il coraggio acciò non cada in avvilimento. Conoscendo io dal frutto che ne ricavò dalle meditazioni che cotesta giovane, è molto buona. 1 Masina Michele, vetturale (Ep. I, lett. 357, pag. 564). 2 Rosa Dabalà (Ep.II/1, lett. 585, n. 4, pag. 442). 3 Contessa Carolina Durini, amica di Maddalena (Ep. I, lett. 2, pag. 6). 4 Faccioli Domenica (Ep. I, lett. 360, n. 1, pag. 568). 5 Somma per sorna. 6 Bunioli Metilde, nella Casa di Verona (Ep. III/2, lett. 1612, n. 1, pag. 1267). 7 Roggia Teodora, nella comunità di Verona (Ep. II/2, lett. 571, n. 6, pag. 410). 8 Biadego Prudenza, entrata nell’Istituto a Verona nel 1826 (Ep. III/2, lett. 1622, n. 8, pag. 1288). 9 Margherita Rosmini nella Casa di Verona (Ep. I, lett. 342, n. 4, pag. 535).
Rapporto alla Zappettini 10 ancora non sappiarno niente, ma le dico che certamente se ne anderà. Guarda se nei plichi che hai vorrei che tu guardassi se mai si trova il plico delle carte obbligatorie e tra queste tu avessi a trovare la carta obbligatoria del padre della Zappettini, se tu l’hai e la trovi occludemela in una sopra coperta 11 , e mandemela con sollecitudine. Abbraccio tutte di vero cuore lasciandovi tutte nel Cuor di Maria Di te Carissima Figlia (NB. Seguono due righe personali delta segetaria, che si omettono). Bergamo li 10 ottobre 1827 Tua Aff.ma Madre Maddalena Figlia della Carità 12 Risponderò un altra volta alla Cara Teodora. L’Isabella 13 se la passa bene e fà molto bene. Abbiamo le maestre 14 in ritiro. Alla Signora La Signora Angela Bragato Figlia della Carità Ricapito dal Signor Verdari Alla Porta dei Borsari VERONA 10 Zappettini, aspirante alla vita religiosa (Ep.II/1, lett. 585, pag. 443). 11 Busta. 12 NB. Le ultime due righe della lettera e la firma sono autografe della Canossa 13 Ferrari Isabella, ritornata nel Conservatorio di Coriano (Ep. I, lett. 347, n. 5, pag. 542). 14 Maestre di Campagna.
- Page 43 and 44: questa per molte cose potrà suppli
- Page 45 and 46: AD ANGELA BRAGATO 1798(Venezia#1827
- Page 47 and 48: AD ANGELA BRAGATO 1799(Venezia#1827
- Page 49 and 50: Le abbraccio tutte di vero cuore, a
- Page 51 and 52: che per l’esperienza che ho del t
- Page 53 and 54: AD ANGELA BRAGATO 1801(Venezia#1827
- Page 55 and 56: AD ANGELA BRAGATO 1803(Venezia#1827
- Page 57 and 58: AD ANGELA BRAGATO 1805(Venezia#1827
- Page 59 and 60: A ELENA BERNARDI 1806(Verona San Gi
- Page 61 and 62: Per noi poi fateci la carità di un
- Page 63 and 64: era della Madonna di scuola, o se l
- Page 65 and 66: Quando avete sicuro incontro mandat
- Page 67 and 68: povera Signora Teresina 9 ed anche
- Page 69 and 70: PS. Vorrei mia cara Figlia, ch'ella
- Page 71 and 72: Vi lascio tutte nel Cuor Santissimo
- Page 73 and 74: A ELENA BERNARDI 1814(Verona#1827.0
- Page 75 and 76: A GIUSEPPA TERRAGNOLI 1816(Verona#1
- Page 77 and 78: Se mai poteste, o dal signor Giacom
- Page 79 and 80: Voi vorreste mia cara figlia ch'io
- Page 81 and 82: Prelato 13 neppur io sò chi sugger
- Page 83 and 84: A GIUSEPPA TERRAGNOLI 1821(Verona#1
- Page 85 and 86: Quante cose per avere qualche talar
- Page 87 and 88: Maria Alla Rosa della Croce 12 risp
- Page 89 and 90: AD ANGELA BRAGATO 1824(Verona#1827.
- Page 91 and 92: La Ravelli 12 stà benissimo ma è
- Page 93: Di voi carissima figlia Bergamo li
- Page 97 and 98: A GIUSEPPA TERRAGNOLI 1829(Bergamo#
- Page 99 and 100: Tutte vi abbraccio di vero cuore, e
- Page 101 and 102: La gran Domenica 10 , che ti conser
- Page 103 and 104: AD ANGELA BRAGATO 1833(Bergamo#1827
- Page 105 and 106: A ELENA BERNARDI 1834(Bergamo#1827.
- Page 107 and 108: Le bergamasche sono avvilitissime,
- Page 109 and 110: e quelle cose che potessero fare im
- Page 111 and 112: Rosa di qui la conduco per essere s
- Page 113 and 114: Approposito mi pare che i salari pe
- Page 115 and 116: AD ANGELA BRAGATO 1840(Bergamo#1827
- Page 117 and 118: AD ANGELA BRAGATO 1841(Bergamo#1827
- Page 119 and 120: A GIUSEPPA TERRAGNOLI 1842(Bergamo#
- Page 121 and 122: A GIUSEPPA TERRAGNOLI 1844(Bergamo#
- Page 123 and 124: A GIUSEPPA TERRAGNOLI 1845(Verona#1
- Page 125 and 126: A ELENA BERNARDI 1846(Bergamo#1827.
- Page 127 and 128: AD ANGELA BRAGATO 1847(Bergamo#1827
- Page 129 and 130: A GIUSEPPA TERRAGNOLI 1848(Verona#1
- Page 131 and 132: A GIUSEPPA TERRAGNOLI 1849(Verona#1
- Page 133 and 134: Il fatto si è che la stessa notte
- Page 135 and 136: Non vi dico altro mia Cara Figlia p
- Page 137 and 138: L' Angelina e la Teodora 9 la Cecil
- Page 139 and 140: A GIUSEPPA TERRAGNOLI 1854(Verona#1
- Page 141 and 142: A DOMENICA FACCIOLI 1855(Verona#182
- Page 143 and 144: A GIUSEPPA TERRAGNOLI 1856(Verona#1
AD ANGELA BRAGATO<br />
1827(Bergamo#1827.10.10)<br />
Non si affligga. L’aver pianto con la Madre non può essere “delitto”. Del resto <strong>di</strong> tutto é perdonata, per<br />
quanto non ci sia nulla da perdonare. La stagione autunnale invece mette a prova la confidenza della<br />
<strong>Canossa</strong>, perché “quei benedetti sol<strong>di</strong> sono proprio cari” e gli acquisti per l’anno si debbono pur fare.<br />
Tuttavia il Signore, come sempre, assisterà.<br />
V.G. e M. Carissima Figlia<br />
Mi lusingo che avrai ricevuto una mia lettera da Michele 1 ed un'altra dalla posta mia<br />
Carissima Figlia, la tua lettera <strong>di</strong> domenica ebbi il piacere <strong>di</strong> riceverla solo questa mattina mercoledì<br />
giorno 10 ottobre. Mia Carissima Figlia non t’affligere senza ragione. Perchè hai pianto un poco<br />
con me ti pren<strong>di</strong> tanta pena come se avesti fatto un delitto. Da brava quietati che non è niente, e<br />
troppo conosco il tuo cuore, e le tue opere, per calcolare quattro lacrime. In somma non hai bisogno<br />
<strong>di</strong> perdono perche non hai fatto niente, ma ti perdono tutto e mettiti in quiete, né vi pensar più.<br />
Parliamo adesso dei nostri affari. Già qui sono <strong>di</strong>sposte alla partenza della Superiora 2 con<br />
quattro lacrime s'intende ma tutte quelle che lo sanno per amore dell'Istituto si adatano. Vedrò che<br />
giorno arriverà la Cara Durini 3 colla nostra Mincola 4 e sono in dubbio per risparmiare un po <strong>di</strong> sol<strong>di</strong><br />
se trovo la como<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> andare a Milano al ritorno colà della Durini e così pago un viaggio solo nel<br />
qual caso ti scriverò.<br />
Questi benedetti sol<strong>di</strong> sono proprio cari, qui pure avendo trovato che dovrò comperare il vino<br />
per tutto l’anno, la farina parimenti e la polenta se non l’avessero a Verona.<br />
Anzi quando ti avranno portata la polenta e che ce la manderai mettici anche due o tre sacchi<br />
del nostro frumento; avendone qui comperate due <strong>di</strong> queste somme 5 , e dovetti pagarle ottanta sette<br />
lire alla somma <strong>di</strong> Verona già s'intende, che per noi ci ingegneremo.<br />
Non ti prender pena che già il Signore ci ha sempre assistito, e sempre ci assisterà. Solo<br />
racconta questa cosa alla Cara Metilde 6 , e vi raccomando quando le spese non sono proprio<br />
necessarie <strong>di</strong> riparmiare anche venti sol<strong>di</strong> come cerco <strong>di</strong> fare anch'io, ma ripeto per te mi<br />
raccomando non angustie.<br />
Le due righe che la Cara Teodora 7 aggiunge alla tua lettera mi hanno molto consolato<br />
confi<strong>di</strong>amo che Maria Santissima la voglia proprio rimettere, e anche per la Prudenza 8 vedrai che a<br />
poco, a poco si fortificherà ma per questa abbiamo la stagione contraria.<br />
Il danaro che non è mio mi <strong>di</strong>menticai <strong>di</strong> lasciartelo, onde quello che hai è tutto nostro. Hai fatto<br />
bene ad aspettare a pagar le due brente per non restar senza sol<strong>di</strong>.<br />
Mi sono molto consolata nel sentire che alla novizia le sia govato le me<strong>di</strong>tazioni, conviene <strong>di</strong>re che<br />
quei <strong>di</strong>scorsi che faceva e che spuzzavan molto <strong>di</strong> superbia, non fossero prodotti da altro che da una<br />
gran semplicità.<br />
Dirai dunque alla cara Rosmini 9 che proccuri <strong>di</strong> sostenerla, e <strong>di</strong> darle tutto il coraggio acciò<br />
non cada in avvilimento. Conoscendo io dal frutto che ne ricavò dalle me<strong>di</strong>tazioni che cotesta<br />
giovane, è molto buona.<br />
1<br />
Masina Michele, vetturale (Ep. I, lett. 357, pag. 564).<br />
2<br />
Rosa Dabalà (Ep.II/1, lett. 585, n. 4, pag. 442).<br />
3<br />
Contessa Carolina Durini, amica <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> (Ep. I, lett. 2, pag. 6).<br />
4<br />
Faccioli Domenica (Ep. I, lett. 360, n. 1, pag. 568).<br />
5<br />
Somma per sorna.<br />
6<br />
Bunioli Metilde, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. III/2, lett. 1612, n. 1, pag. 1267).<br />
7<br />
Roggia Teodora, nella comunità <strong>di</strong> Verona (Ep. II/2, lett. 571, n. 6, pag. 410).<br />
8<br />
Biadego Prudenza, entrata nell’Istituto a Verona nel 1826 (Ep. III/2, lett. 1622, n. 8, pag. 1288).<br />
9<br />
Margherita Rosmini nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. I, lett. 342, n. 4, pag. 535).