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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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A GIUSEPPA TERRAGNOLI<br />

1821(Verona#1827.09.15)<br />

Quasi tutta la lettera è accentrata sulla possibilità <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta dell'anello della defunta Ghezzi, perché da esso<br />

la <strong>Canossa</strong> si ripromette una somma che possa permetterle <strong>di</strong> far fronte alle <strong>di</strong>verse spese per gli<br />

approvvigionamenti <strong>di</strong> stagione. Ripete il suo indesiderato viaggio a Modena per raggiungere la madre<br />

della Ferrari per il suo rientro in patria. E' davvero «l'anno degli imbrogli».<br />

Carissima figlia<br />

Siccome mi era nota la morte del conte Losise cosi mi era gia imaginata che la sorella <strong>di</strong><br />

Marianna 1 e suo marito sarebbero restati ora in libertà.<br />

Oggi scrivo a Vicenza, per avere una minuta informazione dei medesimi. Vi ringrazio delle<br />

nozioni, che mi date nella cara vostra perche così mi riuscirà con più facilità l'averle. Va benissimo<br />

che la buona Marianna niente sappia <strong>di</strong> quanto mi avete scritto e sta tranquilla pel secreto.<br />

Mi <strong>di</strong>spiace <strong>di</strong> sentire che il povero Arciprete Albrizzi 2 si trovi tutt'ora nel medesimo stato <strong>di</strong><br />

salute. Continuiamo l'orazione, e lasciamo fare a Dio.<br />

Ho piacere che l'anello sia rimasto presso <strong>di</strong> voi. Mi fù detto da persona intendente del Paese che<br />

volendo vendere a Venezia bisognerebbe, che voi pregaste qualche persona per esempio<br />

Raimondo 3 , e lo mandaste sulle alte cioè sull'Rialto 4 , o in Spadaria da più orefici, perchè <strong>di</strong>ce, che<br />

in materia <strong>di</strong> gioje alcuni le stimano poco, ed altri molto, secondo la cognizione, che hanno delle<br />

pietre. Io desideravo d'averlo a Verona per vedere se quì lo valutassero un pò più, perchè mi preme<br />

l'interesse vostro essendo voi tutte, e <strong>di</strong> ciascuna casa le mie carissime figlie. Tanto se lo vendete a<br />

Venezia, come se vedeste che non torni il conto lo avessimo da vendere a Verona la mia intenzione,<br />

è che il ricavato resti pure per i bisogni della casa <strong>di</strong> costì.<br />

Fatelo dunque vedere come <strong>di</strong>ssi <strong>di</strong>sopra a più orefici, ed anche a giojeleri, e se vedete che<br />

veramente vogliono dare troppo poco potete mandarmelo che potrò vedere anche quì.<br />

Prima <strong>di</strong> venderlo scrivetemi la stima, che vedrò se dandolo quì potrò ricavar <strong>di</strong> più.<br />

Non vi prendete pena mia cara figlia per l'uva. Or<strong>di</strong>natela pure che il Signore provvederà.<br />

Mi sono raccomandata a Verdari 5 per un sicuro incontro, e vi manderò intanto il poco, che sapete,<br />

perchè vi assicuro che mi state a cuore anche voi altre, avendo io amore a tutti i bisogni <strong>di</strong> tutte le<br />

case, e vorrei poter ajutare tutte come è mio dovere.<br />

Vi ringrazio delle nuove, che mi date del novello nostro Superiore 6 . Presentate al Padre<br />

Stefani 7 i miei rispetti, e più vivi miei ringraziamenti per tutto quello ch'egli ha fatto su tale<br />

proposito. La mia salute va bene come quella <strong>di</strong> tutte in pieno. Faccio <strong>di</strong> tutto mia cara figlia per<br />

sollecitare la mia venuta costì, ma le cose sono tante, e credetemi, che non sò come arrivare a tutto.<br />

Quest'anno poi è l'anno pure degli imbrogli. Sappiate, che come vi <strong>di</strong>ssi in altra mia la<br />

Damina 8 riminese per or<strong>di</strong>ne de me<strong>di</strong>ci dovette risolversi a fare ritorno alla patria. Dopo essere stato<br />

concertato il viaggio con una degnissima sua zia 9 abitante quì in Verona con molta mia<br />

consolazione succedette giorni sono un incaglio a detta signora per cui non le è più possibile<br />

condurre la nipote, come era stato concertato alla patria. Mi conviene dunque con sommo mio<br />

<strong>di</strong>spiacere condurla io a mezza strada, dove poi incontrerò sua madre 10 , alla quale consegnerò la<br />

1 Francesconi Marianna, nella Casa <strong>di</strong> Venezia (Ep. III/1, lett. 1095, n. 6, pag. 223).<br />

2 Mons. Albrizzi Giuseppe, ammalato (Ep. II/1, lett. A 37, n. 1, pag. 226).<br />

3 Raimondo, visitatore del padre <strong>di</strong> Cristina Pilotti (Ep. III/2, pag. 1531.<br />

4 Rialto, centro commerciale a Venezia (Ep. III/2, pag. 1007).<br />

5 Verdari Giambattista, farmacista della farmacia <strong>di</strong> Porta Borsari (Ep. I, lett. 145, n. 6, pag. 239).<br />

6 Mons. Traversi Antonio, nuovo superiore della Casa <strong>di</strong> Venezia (Ep. II/1, lett. 489, n 2, pag. 165).<br />

7 Padre Stefani, parroco ai “Carmini” <strong>di</strong> Venezia (Ep. II/1, lett. 495, pag. 175).<br />

8 Ferrari Isabella, ritornata a Rimini (Ep. I, lett. 347, n. 5, pag. 542).<br />

9 Contessa Nani, sorella della madre <strong>di</strong> Isabella.<br />

10 Contessa Ferrari Nani Virginia (Ep. II/2, lett. 882, n. 3, pag. 1180).

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