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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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Voi vorreste mia cara figlia ch'io scrivessi alla Dama Dolfini 15 ma sapete il mio sistema <strong>di</strong> non<br />

domandar niente a nessuno, onde non lo faccio. Potete bensì informarvi come vanno le raccolte<br />

della buona signora Teresina in<strong>di</strong> faremo i conti. Già se il Signore lo vuole aprirà anche la strada,<br />

vedremo anche cosa poi risulterà dell'affare Guizzetti 16 , ed un poco da una parte, un poco dall'altra<br />

spero che c'ingegneremo.<br />

Se il Padre Emanuel è contento non ho <strong>di</strong>fficoltà che come lei si racoman<strong>di</strong> a chi credeste.<br />

Riguardo alla lite altro non vedrei che il signor Francesco che potesse farmi il piacere <strong>di</strong> domandare<br />

all'avvocato Gaspari a mio nome come va. L’avvocato Gaspari <strong>di</strong>fende Alessandri onde il <strong>di</strong>re a<br />

questo che per sapere con più precisione attese le somme angustie a lui note del povero Alessandri.<br />

il signor Padenghe faccia il favore <strong>di</strong> <strong>di</strong>rvi tutto a voi, e voi scrivetemi minutamente le cose.<br />

Voglio <strong>di</strong>rvi una cosa, ma non mostrate <strong>di</strong> saperla, ma come voi mostrate <strong>di</strong> cambiar pensiero<br />

in modo <strong>di</strong> scherzo. Voi per un atto <strong>di</strong> carità, e per la premura che avete per la cara Rosa della<br />

Croce 17 , e per quanto vi <strong>di</strong>ssi volevate tra le altre cose farle le mutande. Sappiate che ha la<br />

debolezza d'aver una contrarietà somma a queste. Onde non gliele fate, che quando verrò io forse la<br />

persuaderò, perché quando sono mali convulsivi meglio è lasciare correre le cosette in<strong>di</strong>fferenti per<br />

non pregiu<strong>di</strong>care per un'altra parte. La Damina <strong>di</strong> Rimini nuovamente vacilla. Alle vostre orazioni<br />

la raccomando. Ho anche la Prudenza Biadego 18 che anche quella mi dà pensiero.<br />

Insornma fate orazione. La mia salute va bene. Vi abbraccio tutte <strong>di</strong> vero cuore, e vi lascio nel Cuor<br />

santissirno <strong>di</strong> Maria.<br />

Salutaterni tanto la cara Marianna alla quale scriverò senz'altro il venturo or<strong>di</strong>nario.<br />

Verona, 2 settembre 1827<br />

(Timbro partenza) VERONA<br />

(Timbro arrivo) VENEZIA<br />

SET(tembre)<br />

Alla Signora<br />

La signora Giuseppa Terragnoli<br />

Figlia della Carità<br />

Santa Lucia<br />

V E N E Z I A<br />

15 Dama Dolfin Caterina (Ep. III/2, lett. 1483, n. 14, pag. 1007).<br />

16 Guizzetti Teresa, benefattrice (Ep. I, lett. 412, pag. 676).<br />

17 Rosa della Croce, nella Casa <strong>di</strong> Venezia (Ep. III/2, lett. 1487, n. 5, pag. 1016).<br />

18 Biadego Prudenza, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. III/2, lett. 1622, n. 8, pag. 1288).<br />

19 NB. Lettera piuttosto sgrammaticata. Firma autografa della <strong>Canossa</strong>.<br />

Vostra affezionatissima Madre<br />

<strong>Maddalena</strong> Figlia della Carità 19

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