epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa
epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa
A GIUSEPPA TERRAGNOLI 1818(Verona #1827.09.02) Molti gli argomenti a cui la Canossa accenna: la salute di Mons. Albrizzi e quindi il dubbio sul suo appoggio per l’Ospedale delle Convalescenti; un nipote di Teresa Spasciani che, militare, dovrebbe trovare, a Venezia, qualche sostegno spirituale; il caso Annetta Rizzi che si profila diverso da quello temuto; la lite dei « feudi di Re Pipino. di cui vorrebbe qualche notizia. V.G. e M. Carissima figlia Jeri ricevetti la cara vostra lettera del giorno 29 agosto nella quale mi dite di aver ricevuto quanto vi mandai col mezzo del signor Mainardi 1 ed io pure oggi vi dico che ricevetti il fagotto, che mi avete mandato col mezzo della signora Salvioli 2 con tutto quello, che mi dite nella lettera e molto vi ringrazio, e mi piacque molto. La corona mandatemela a primo incontro col suo prezzo per la cara Isabella 3 . Molto mi dispiace che Monsignor Albrizzi 4 sia ancora tanto aggravato. Adoriamo insieme la divina volontà, ma seguitiamo a pregare. Chi sa che la santissima Bambina non ci consoli. Ditemi se ha il colpo 5 solo nella lingua oppure anche nelle braccia, che andando innanzi se le braccia sono sane, e la mente libera potrà ajutarsi colla penna. Io dico per quello, che potesse avere d'angustie sue, che pel rimanente farà il Signore. Voi direte, che noi pure dobbiamo fare quanto possiamo, ma gia sono certa, che voi avrete fatto tutto quello, che vi ho scritto, onde il Signore farà quello, che non possiamo far noi. La carta, che dice la cara Marianna 6 avesse fatto l’Arciprete io non l’ho veduta mai, ne seppi che l’avesse fatta. Sentirò dal signor Padenghe 7 se ha fatto niente prima. Del povero Alessandri 8 avete ragione mia cara figlia non si può dargli commissioni nello stato d'angustie in cui si trova, e lodo moltissimo la vostra carità di andare con tanta delicatezza nel raccomandare gli affari agli altri. Sappiate che la Teresa 9 superiora di Milano, ha un suo nipote che si chiama Deodato Spasciani, il quale gli toccò d’essere soldato, ed è della Marina. Voleva essa che lo raccomandassi a Venezia a qualche persona perchè per l’anima gli giovasse. Credo sia uomo propriamente buono, ma crede non sia cresimato, e poi in ogni modo passando dalla famiglia a star nella truppa vorrebbe qualche buona persona che lo avvicinasse. In altro tempo l’avrei raccomandato ad Alessandri. Invece scrissi a Teresa che scriva a suo nipote di venire a trovare la nostra cara Betta 10 , e che scriverò a voi perché in un caso lo facciate conoscere o all'ottimo signor Giacometto 11 , o a Don Francesco Luzzo 12 , o al signor Don Canal 13 . Intanto prevenitelo semmai accettasse venire. Intendo quanto mi dite della buona Annetta 14 . Ho tanto piacere che il Padre Emmanuel bene la provi. Se per altro Dio la sostiene pare che l’Istituto faccia un gran acquisto. Giacchè mi saluta salutatela tanto, e ditele che non mancherò di raccomandarla come posso a Maria santissima perché possa adempiere la divina volontà. 1 MAINARDI, un commerciante. 2 Consigliera Ravioli, moglie di un funzionario del governo (Ep. III/2, pag. 1516). 3 Ferrari Isabella, nella Casa di Verona (Ep. I, lett. 347, n. 5, pag. 542). 4 Mons. Albrizzi Giuseppe, molto ammalato (Ep. II/1, lett. A 37, n. 1, pag. 226). 5 COLPO per paralisi. 6 Francesconi Marianna, nella Casa di Venezia (Ep. III/1, lett. 1095, n. 6, pag. 223). 7 Padenghe Francesco, procuratore di Maddalena a Venezia (Ep. I, lett. 352, n. 1, pag. 555). 8 Alessandri Giuseppe, procuratore di Maddalena a Venezia (Ep. I, lett. 257, n. 1, pag. 380 ) 9 Spasciani Teresa, superiora nella Casa di Milano (Ep. I, lett. 279, n. 10, pag. 414). 10 Mezzaroli Elisabetta, nella Casa di Venezia (Ep. III/1, lett. 1001, n. 1, pag. 62). 11 Signor Gasperi Giacomo, chirurgo (Ep.III/2, lett. 1434, n. 3, pag. 899). 12 Don Franceso Luzzo, iniziatore dell’oratorio dei Figli della Carità (Ep. I, lett. 412, n. 4, pag. 676). 13 Don Daniele Canal, canonico di S. Marco (Ep. III/2, lett. 1676, n. 5, pag. 1393). 14 Rizzi Anna, entra in convento nel 1829 (Ep.III/3, lett. 1816, n. 2, pag. 1714).
Voi vorreste mia cara figlia ch'io scrivessi alla Dama Dolfini 15 ma sapete il mio sistema di non domandar niente a nessuno, onde non lo faccio. Potete bensì informarvi come vanno le raccolte della buona signora Teresina indi faremo i conti. Già se il Signore lo vuole aprirà anche la strada, vedremo anche cosa poi risulterà dell'affare Guizzetti 16 , ed un poco da una parte, un poco dall'altra spero che c'ingegneremo. Se il Padre Emanuel è contento non ho difficoltà che come lei si racomandi a chi credeste. Riguardo alla lite altro non vedrei che il signor Francesco che potesse farmi il piacere di domandare all'avvocato Gaspari a mio nome come va. L’avvocato Gaspari difende Alessandri onde il dire a questo che per sapere con più precisione attese le somme angustie a lui note del povero Alessandri. il signor Padenghe faccia il favore di dirvi tutto a voi, e voi scrivetemi minutamente le cose. Voglio dirvi una cosa, ma non mostrate di saperla, ma come voi mostrate di cambiar pensiero in modo di scherzo. Voi per un atto di carità, e per la premura che avete per la cara Rosa della Croce 17 , e per quanto vi dissi volevate tra le altre cose farle le mutande. Sappiate che ha la debolezza d'aver una contrarietà somma a queste. Onde non gliele fate, che quando verrò io forse la persuaderò, perché quando sono mali convulsivi meglio è lasciare correre le cosette indifferenti per non pregiudicare per un'altra parte. La Damina di Rimini nuovamente vacilla. Alle vostre orazioni la raccomando. Ho anche la Prudenza Biadego 18 che anche quella mi dà pensiero. Insornma fate orazione. La mia salute va bene. Vi abbraccio tutte di vero cuore, e vi lascio nel Cuor santissirno di Maria. Salutaterni tanto la cara Marianna alla quale scriverò senz'altro il venturo ordinario. Verona, 2 settembre 1827 (Timbro partenza) VERONA (Timbro arrivo) VENEZIA SET(tembre) Alla Signora La signora Giuseppa Terragnoli Figlia della Carità Santa Lucia V E N E Z I A 15 Dama Dolfin Caterina (Ep. III/2, lett. 1483, n. 14, pag. 1007). 16 Guizzetti Teresa, benefattrice (Ep. I, lett. 412, pag. 676). 17 Rosa della Croce, nella Casa di Venezia (Ep. III/2, lett. 1487, n. 5, pag. 1016). 18 Biadego Prudenza, nella Casa di Verona (Ep. III/2, lett. 1622, n. 8, pag. 1288). 19 NB. Lettera piuttosto sgrammaticata. Firma autografa della Canossa. Vostra affezionatissima Madre Maddalena Figlia della Carità 19
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A GIUSEPPA TERRAGNOLI<br />
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Molti gli argomenti a cui la <strong>Canossa</strong> accenna: la salute <strong>di</strong> Mons. Albrizzi e quin<strong>di</strong> il dubbio sul suo<br />
appoggio per l’Ospedale delle Convalescenti; un nipote <strong>di</strong> Teresa Spasciani che, militare, dovrebbe trovare,<br />
a Venezia, qualche sostegno spirituale; il caso Annetta Rizzi che si profila <strong>di</strong>verso da quello temuto; la lite<br />
dei « feu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Re Pipino. <strong>di</strong> cui vorrebbe qualche notizia.<br />
V.G. e M. Carissima figlia<br />
Jeri ricevetti la cara vostra lettera del giorno 29 agosto nella quale mi <strong>di</strong>te <strong>di</strong> aver ricevuto<br />
quanto vi mandai col mezzo del signor Mainar<strong>di</strong> 1 ed io pure oggi vi <strong>di</strong>co che ricevetti il fagotto, che<br />
mi avete mandato col mezzo della signora Salvioli 2 con tutto quello, che mi <strong>di</strong>te nella lettera e<br />
molto vi ringrazio, e mi piacque molto. La corona mandatemela a primo incontro col suo prezzo per<br />
la cara Isabella 3 . Molto mi <strong>di</strong>spiace che Monsignor Albrizzi 4 sia ancora tanto aggravato. Adoriamo<br />
insieme la <strong>di</strong>vina volontà, ma seguitiamo a pregare. Chi sa che la santissima Bambina non ci<br />
consoli. Ditemi se ha il colpo 5 solo nella lingua oppure anche nelle braccia, che andando innanzi se<br />
le braccia sono sane, e la mente libera potrà ajutarsi colla penna. Io <strong>di</strong>co per quello, che potesse<br />
avere d'angustie sue, che pel rimanente farà il Signore.<br />
Voi <strong>di</strong>rete, che noi pure dobbiamo fare quanto possiamo, ma gia sono certa, che voi avrete<br />
fatto tutto quello, che vi ho scritto, onde il Signore farà quello, che non possiamo far noi. La carta,<br />
che <strong>di</strong>ce la cara Marianna 6 avesse fatto l’Arciprete io non l’ho veduta mai, ne seppi che l’avesse<br />
fatta. Sentirò dal signor Padenghe 7 se ha fatto niente prima.<br />
Del povero Alessandri 8 avete ragione mia cara figlia non si può dargli commissioni nello stato<br />
d'angustie in cui si trova, e lodo moltissimo la vostra carità <strong>di</strong> andare con tanta delicatezza nel raccomandare<br />
gli affari agli altri.<br />
Sappiate che la Teresa 9 superiora <strong>di</strong> Milano, ha un suo nipote che si chiama Deodato<br />
Spasciani, il quale gli toccò d’essere soldato, ed è della Marina. Voleva essa che lo raccomandassi a<br />
Venezia a qualche persona perchè per l’anima gli giovasse. Credo sia uomo propriamente buono,<br />
ma crede non sia cresimato, e poi in ogni modo passando dalla famiglia a star nella truppa vorrebbe<br />
qualche buona persona che lo avvicinasse. In altro tempo l’avrei raccomandato ad Alessandri.<br />
Invece scrissi a Teresa che scriva a suo nipote <strong>di</strong> venire a trovare la nostra cara Betta 10 , e che<br />
scriverò a voi perché in un caso lo facciate conoscere o all'ottimo signor Giacometto 11 , o a Don<br />
Francesco Luzzo 12 , o al signor Don Canal 13 . Intanto prevenitelo semmai accettasse venire.<br />
Intendo quanto mi <strong>di</strong>te della buona Annetta 14 . Ho tanto piacere che il Padre Emmanuel bene la<br />
provi. Se per altro Dio la sostiene pare che l’Istituto faccia un gran acquisto. Giacchè mi saluta<br />
salutatela tanto, e <strong>di</strong>tele che non mancherò <strong>di</strong> raccomandarla come posso a Maria santissima perché<br />
possa adempiere la <strong>di</strong>vina volontà.<br />
1<br />
MAINARDI, un commerciante.<br />
2 Consigliera Ravioli, moglie <strong>di</strong> un funzionario del governo (Ep. III/2, pag. 1516).<br />
3 Ferrari Isabella, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. I, lett. 347, n. 5, pag. 542).<br />
4 Mons. Albrizzi Giuseppe, molto ammalato (Ep. II/1, lett. A 37, n. 1, pag. 226).<br />
5 COLPO per paralisi.<br />
6 Francesconi Marianna, nella Casa <strong>di</strong> Venezia (Ep. III/1, lett. 1095, n. 6, pag. 223).<br />
7 Padenghe Francesco, procuratore <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> a Venezia (Ep. I, lett. 352, n. 1, pag. 555).<br />
8 Alessandri Giuseppe, procuratore <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> a Venezia (Ep. I, lett. 257, n. 1, pag. 380 )<br />
9 Spasciani Teresa, superiora nella Casa <strong>di</strong> Milano (Ep. I, lett. 279, n. 10, pag. 414).<br />
10<br />
Mezzaroli Elisabetta, nella Casa <strong>di</strong> Venezia (Ep. III/1, lett. 1001, n. 1, pag. 62).<br />
11<br />
Signor Gasperi Giacomo, chirurgo (Ep.III/2, lett. 1434, n. 3, pag. 899).<br />
12<br />
Don Franceso Luzzo, iniziatore dell’oratorio dei Figli della Carità (Ep. I, lett. 412, n. 4, pag. 676).<br />
13<br />
Don Daniele Canal, canonico <strong>di</strong> S. Marco (Ep. III/2, lett. 1676, n. 5, pag. 1393).<br />
14<br />
Rizzi Anna, entra in convento nel 1829 (Ep.III/3, lett. 1816, n. 2, pag. 1714).