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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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A GIUSEPPA TERRAGNOLI<br />

1817(Verona#1827.08.26)<br />

La <strong>Canossa</strong>, ancora preoccupata per l’Anna Rizzi, insiste perché la si faccia ben orientare. Ma la preoccupa<br />

anche la grave malattia <strong>di</strong> Mons. Albrizzi, il principale benefattore del nuovo Ospedale delle Convalescenti.<br />

Cerchi <strong>di</strong> far sondare da qualcuno se ha già scritto, a questo riguardo, le sue decisioni testamentarie. E’<br />

anche in pena per la situazione quasi fallimentare dell’Alessandri per il quale prova tanta compassione.<br />

V.G. e M. Carissima figlia<br />

Voi avrete ricevuto mia cara figlia la lettera pel Padre Emanuel, con due righette a voi <strong>di</strong>rette,<br />

nelle quali vi <strong>di</strong>ceva, che mi riservavo ad altro momento a <strong>di</strong>rvi il contenuto <strong>di</strong> tal lettera, perché in<br />

quel punto non poteva farlo per la somma fretta. Lo faccio dunque oggi, e comincierò per <strong>di</strong>rvi che<br />

della mia salute mi contento, e che tutte se la passano sufficientemente.<br />

Veniamo alla lettera, per vostra regola. Mi raccomandai dunque caldamente al detto Padre <strong>di</strong><br />

ben guardare la vocazione, e gli confidai le parole che Anetta 1 vi <strong>di</strong>sse (che non sa come possiamo<br />

reggere in tanto sussuro) e lo pregai a far rimarcare anche a mio nome le cose a questa buona<br />

giovanetta. Singolarmente ho insistito perché le faccia ben rimarcare la nostra vita ativa la quale<br />

benchè congiunta alla vita interna non può questa ultima in certi incontri praticarsi, come sarebbe<br />

nelle nostre scuole nell'istruzioni della gioventù nelle feste alle ore del sollievo, e simili, e gli feci<br />

comprendere aver io un doppio interessamento perché, questa figliuola... da entrare contenta e<br />

vocata. Rapporto a quei sacrificj che potrei fare per essa gli <strong>di</strong>ssi, che non venendo questi fatti da<br />

me, ma da persone amiche, che bramano l’accrescimento dell’Istituto non sò ancora a quanto<br />

potranno estendersi quando lo saprò, che gia voi ben sapete non poter essere tanto presto, glielo<br />

significherò. Eccovi la sostanza. Veniamo adesso ad altri argomenti.<br />

Dall'ultima cara vostra intesi con sommo <strong>di</strong>spiacere che Monsignor Albrizzi 2 è aggravato ed il<br />

buon signor Giuseppe 3 , che mi scrisse ultimamante mi fà la cosa molto seria. Non potete credere<br />

quanto mi stia a cuore. Non sò se l’ottimo signor Padenghe 4 abbia fatto niente per l'affare<br />

dell'Ospedale. Se il signor Padenghe si trova a Venezia vedete come voi <strong>di</strong> raccomandargli se<br />

destramente potesse fare qualche cosa per la casa da lui comperata ch'è quella <strong>di</strong> Teresa Maria 5 . Se<br />

mai non ci fosse, e non avesse fatto niente sarebbe mi pare da <strong>di</strong>re una parola al Padre Partesana 6<br />

confessore d'Albrizzi perché questo significasse almeno il suo volere su questa parte <strong>di</strong> casa in<br />

qualche modo.<br />

Non mi avete mai detto se abbiate parlato al Padre Biasiuti 7 per l'ere<strong>di</strong>tà Guizzetti 8 come<br />

eravamo d’intelligenza. Se non lo avete fatto fattelo, e se il signor Padenghe non ha fatto niente per<br />

l’ospitale, e non fosse a Venezia parlate al Padre Biasiuti il quale tutto sa da Padenghe e concertate<br />

con lui per parlare, o far parlare dal medesimo al Padre Partesana. Regolatevi però voi con prudenza<br />

senza scrupoli e tenore delle circostanze.<br />

Sappiate pure che il signor Giuseppe mi scrisse avergli detto l’avocato Perucchini 9 che doveva<br />

venerdì abboccarsi per me coll'esimio avocato Gasperi 10 . Sapete, che adesso attese le somme <strong>di</strong> lui<br />

angustie non si può compromettersi d'Alessandri.<br />

1 Rizzi Anna, entrerà a Verona nel 1829 (Ep. III/3, lett. 1816, n. 2, pag. 1714).<br />

2 Mons. Albrizzi Giuseppe, ammalato (Ep. II/1, lett. A 37, n. 1, pag. 226).<br />

3 Alessandri Giuseppe, procuratore <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> a Venezia (Ep. I, lett. 257, n. 1, pag. 380)<br />

4 Padenghe Francesco, procuratore <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> a Venezia (Ep. I, lett. 352, n. 1, pag. 555).<br />

5 Teresa Maria, futuro aiuto nell’Ospedale delle Convalescenti (Ep. III/1, lett. 1001, pag. 62).<br />

6 Padre Pertesana, superiore dei Filippini a Venezia (Ep. II/2, lett. 783, n. 1, pag. 956).<br />

7 Padre Giovanni Battista Biasiuti, parroco della Fava a Venezia (Ep. II/1, lett. 670, n. 2, pag. 651).<br />

8 Guizzetti Teresa, benefattrice (Ep. I, lett. 412, pag. 676).<br />

9 Avvocato Perucchini del collegio <strong>di</strong> Gesù (Cf. Ep. lett. 1796).<br />

10 Fratello del chirurgo Gasperi (Ep. III/2, pag. 899).

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