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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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NB. Il testo è riportato fedelmente dal manoscritto della Fondatrice. che è conservato nell’Archivio<br />

generalizio della Congregazione dei Figli della Carità a Verona.<br />

Parlando dunque <strong>di</strong> ciò, che alla santificazione dei rispettivi membri del Corpo unitamente<br />

appartiene, desiderano essi formando questa Congregazione, <strong>di</strong> consacrarsi al Signore, me<strong>di</strong>ante i<br />

consueti tre voti comuni a tutte le sante Religioni, ma questi in forma semplice soltanto, restandone<br />

ad ogni momento parlando già s’intende dei voti della Congregazione, sciolti quelli, che dalla<br />

medesima fossero per sortire.<br />

Trovano pure necessario, vivere in una vita perfettamente comune, mantenendosi bensì del<br />

proprio, ma rimettendone la totale amministrazione finchè nella Congregazione perseverano al loro<br />

superiore che chiameranno col nome <strong>di</strong> Preposto.<br />

Non giu<strong>di</strong>cano ad esempio dei zelantissimi PP. dell’Oratorio <strong>di</strong> abbracciare Ufficiatura <strong>di</strong><br />

Coro, non trovandola combinabile coi molteplici Ministeri <strong>di</strong> carità che bramano esercitare,<br />

sod<strong>di</strong>sfacendo ogni uno da sè quest’obbligo i Sacerdoti.<br />

Bensì trovano necessario che regni in Essi grande spirito d’orazione, <strong>di</strong> spogliamento<br />

universale d’ogni cosa, <strong>di</strong> integrità <strong>di</strong> coscienza, d’infaticabile zelo per la salute de’ prossimi, e <strong>di</strong><br />

continuo esercizio delle sante virtù.<br />

Per conseguire le quali cose credono <strong>di</strong> dover stabilire due ore al giorno <strong>di</strong> orazione mentale,<br />

due Esami, particolare l’uno e generale l’altro, Lezione Spirituale, e conferenze si particolari che<br />

comuni onde con tali mezzi santificare l’anima propria, ed il Corpo tutto della Congregazione,<br />

impegnando oltre ciò la Divina Misericor<strong>di</strong>a per l’universale salute <strong>di</strong> tutti i loro Fratelli,<br />

coll’offerire ciascheduno in sette varie volte al giorno il Sangue Preziosissimo del Divin Nostro<br />

Redentore, e gli acerbissimi dolori del Cuor trafitto <strong>di</strong> Maria SS.ma: per la conversione <strong>di</strong> tutto il<br />

mondo.<br />

Siccome però nella varietà dei bisogni del prossimo <strong>di</strong>fferente sarà il modo con cui<br />

renderassi necessario il prestarsi per assisterlo efficacemente, credono essi potervi più facilmente<br />

riuscire quando composto sia il Corpo della Congregazione <strong>di</strong> Sacerdoti, e <strong>di</strong> Laici, gli ultimi de’<br />

quali pure in due classi si <strong>di</strong>stinguano, d’Oblati l’una, e <strong>di</strong> Fratelli l’altra, i quali formati collo stesso<br />

spirito, ed uniti al Signore coi medesimi sacri legami, servano a norma dei doni che piacesse al<br />

Signore <strong>di</strong> donar loro, la Congregazione, a <strong>di</strong>sposizione dell’ubbi<strong>di</strong>enza, cioè del loro Superiore si<br />

negli Uffici interni della Casa, che negli Esercizi <strong>di</strong> Carità che la stessa si propone abbracciare.<br />

Non giu<strong>di</strong>carebbero Essi <strong>di</strong> dare a questa Congregazione nessun vestiario particolare, ma<br />

quello vorrebbero prendere che usano i Sacerdoti i più esemplari. Solo se venisse loro permesso,<br />

bramerebbero <strong>di</strong>stinguere i Sacerdoti dai Fratelli della Congregazione portando i primi pendente al<br />

collo da piccola collanetta d’ottone l’Immagine del Santo Crocefisso.<br />

Compen<strong>di</strong>ato fin qui ciò che riguarda l’interno della Congregazione dei Figli della Carità,<br />

accennerassi qui sotto adesso il modo, e quali siano i Rami <strong>di</strong> Carità che secondo lo spirito loro<br />

bramano <strong>di</strong> singolarmente esercitare.<br />

E primo per ciò che riguarda all’istituzione e coltura dei poveri giovanetti troverebbero<br />

secondo lo spirito loro <strong>di</strong> non doverla estendere al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> ciò ch’ora si pratica nelle Scuole<br />

Elementari minori, dalla Sovrana Munificenza con tanta generosità nel Regno Lombardo Veneto<br />

istituite. Ben intesi che si per questa come per qualunque altra opera <strong>di</strong> Carità, intendono essi<br />

prestarsi gratuitamente e senza volere altra mercede che quella promessa dal Signore ai<br />

misericor<strong>di</strong>osi, cercando <strong>di</strong> supplire a quella cura maggiore che ben educarli si richiederebbe col<br />

coltivarli nella pietà cristiana quel tempo nei giorni feriali che potessero sopravanzare loro dai<br />

propri lavori, e dalle loro botteghe, e nelle feste vigilando ed assistendoli non solo, ma<br />

accompagnandoli anche alle Chiese perchè ricevano con preparazione e con frutto i SS.mi<br />

Sacramenti, assistano alla santa Messa, frequentino nel debito modo le Cristiane Parrocchiali<br />

Dottrine, avendone cura particolare pure dopo le sante funzioni, procurando che in qualche luogo

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