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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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[1821]<br />

A 101(Verona#1821.**.**)<br />

PIANO DELLA CONGREGAZIONE DEI FIGLI DELLA CARITA’<br />

SOTTO LA PROTEZIONE DI MARIA SS.MA ADDOLORATA<br />

<strong>Maddalena</strong> <strong>di</strong> <strong>Canossa</strong>, nel 1821, è fondatrice <strong>di</strong> quattro Case: Verona, Venezia, Milano e Bergamo, tutte<br />

occupate nel ramo femminile. Ora vorrebbe una Congregazione <strong>di</strong> sacerdoti, che si occupino del ramo<br />

maschile. Li chiama Figli della Carità e ne ha già steso il Piano. Il suo incontro con Antonio Rosmini e<br />

l'amicizia spirituale, che ne é derivata, le sembra la risposta provvidenziale alla sua ricerca <strong>di</strong> un<br />

organizzatore. Per mezzo della sorella <strong>di</strong> lui, Margherita, gli fa avere il suo progetto, perché lo legga, ne <strong>di</strong>a<br />

un parere e, qualora lo approvi, cerchi <strong>di</strong> attuarlo.<br />

Cf. App. A 103, 22 settembre 1821<br />

La Divina Misericor<strong>di</strong>a, che sempre a tenore dei particolari bisogni della Chiesa sua Sposa<br />

volle far sorgere quando Sante Istituzioni, e quando particolari idonei soggetti, che a norma delle<br />

circostanze la <strong>di</strong>fendessero, e sostenessero, ha voluto pure negli ultimi calamitosissimi tempi<br />

sostenere la Fede, e presi<strong>di</strong>are il costume dei suoi Fedeli suscitando molte persone sì Religiose, che<br />

secolari, le quali in un modo forse non più si universalmente praticato nella Chiesa, tutti si<br />

de<strong>di</strong>cassero, chi all’istituzione, coltura, ed educazione della gioventù, singolarmente povera. Chi a<br />

ravvivare lo spirito, e la frequenza delle Cristiane Dottrine. Altri a soccorrere, e consolare gli<br />

Infermi loro Fratelli visitandoli negli Ospitali, e confortandoli nelle angustie della malattia, e della<br />

morte. Chi pure a prestare la loro opera in ciascheduno <strong>di</strong> questi ministeri <strong>di</strong> Carità, siccome non<br />

mancarono altresì zelantissimi Sacerdoti, i quali Evangelizzando i Popoli colle straor<strong>di</strong>narie<br />

Pre<strong>di</strong>cazioni, e colle sante Missioni, non si addoperassero per ritenerli nella purità della Fede, nella<br />

santità de’ costumi, e nella dovuta sommessione alla Chiesa, ed ai propri Sovrani.<br />

A niuno però fu dato fin qui, benchè molti <strong>di</strong> essi lo desideraro, <strong>di</strong> unire, e raccogliere<br />

questo Spirito <strong>di</strong> Carità si generalmente <strong>di</strong>ffuso per formarne una durevole, e perenne sorgente, non<br />

solo ad assicurare i vantaggi, ma a prevenirne il raffreddamento, e l’estinzione, che colla morte <strong>di</strong><br />

chi fin ora tali opere promosse, ed esercitò o coll’incostanza solita compagna dell’umana debolezza,<br />

potrebbe seguirne.<br />

Presentemente adunque, alcune <strong>di</strong> queste persone, dalla Divina Pietà sin qui in tali opere<br />

impiegate, bramose <strong>di</strong> fondamentarne stabilmente un tanto bene, non troverebbero un migliore<br />

mezzo per riuscirne, che quelle <strong>di</strong> formare una Congregazione nella quale perpetuando per Istituto<br />

proprio le Opere tutte sopra accennate, venissero a compen<strong>di</strong>are in un sol Corpo, ed a or<strong>di</strong>nare<br />

regolarmente quanto in vario modo, e talvolta con replicate interruzioni venne fin qui praticato.<br />

Ad ispiegare in una sola parola, lo scopo, e lo spirito <strong>di</strong> questa Istituzione, pensano essi <strong>di</strong><br />

chiamarla, la Congregazione dei Figli della Carità, de<strong>di</strong>candola al Divin Nostro Redentore Gesù<br />

Crocefisso, che per eccesso <strong>di</strong> carità pel uomo <strong>di</strong>ede sulla Croce la vita, ed alla Regina de’ Martiri<br />

Maria SS.ma: la quale unendo gli acerbissimi dolori dell’amatissimo Suo Cuore, a quelli del Divino<br />

suo Figliuolo ai Pie<strong>di</strong> della Croce, <strong>di</strong>venne la Corredentrice del Mondo.<br />

Ciò premesso per adequatamente, e degnamente dare esecuzione a quant’Essi aspirano, un<br />

doppio scopo trovano necessario proporsi, che già una cosa sola, e compiuta, viene a formare, anzi<br />

che mai si potrebbe sod<strong>di</strong>sfare alla seconda parte, da chi volesse trascurare la prima.<br />

La santificazione propria cioè, interna <strong>di</strong> ciaschedun membro, come quella generale <strong>di</strong> tutta<br />

la Congregazione, ed unitamente poi nell’esercizio dello spirito <strong>di</strong> Carità, <strong>di</strong> Pazienza, <strong>di</strong> Dolcezza,<br />

e <strong>di</strong> Mansuetu<strong>di</strong>ne, tutti de<strong>di</strong>carsi ai vari Rami <strong>di</strong> Carità <strong>di</strong> cui qui sotto tratteremo.<br />

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