28.05.2013 Views

epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

A DOMENICA FACCIOLI<br />

2153(Verona#1830.06.30)<br />

La lettera è piuttosto evasiva perchè non può far scrivere a Cristina. La <strong>Canossa</strong> si occupa però, con<br />

notevole ampiezza dei bagni che la Luca dovrebbe fare per ricuperare la salute e la esatta profilassi da<br />

seguire. Prende poi, con una certa comicità, la richiesta <strong>di</strong> un nuovo corso <strong>di</strong> educazione per le maestre,<br />

poichè, non solo, essendo appena terminato dovrà passare del tempo, ma, per <strong>di</strong> più, le consorelle sono<br />

quasi tutte ammalate per la stanchezza. Invece si preghi molto per lei.<br />

V.G. e M. Carissima Figlia<br />

Vi sembrerò trascurata nel riscontrarvi mia cara Figlia mentre voi mi scrivete molte lettere<br />

ed io basta bene che possa arrivarvi a scrivere una volta la settimana. Ciò proviene dai tanti miei<br />

affari, i quali si accrescono ogni giorno, ed in conseguenza mi tolgono il tempo <strong>di</strong> scrivere, ed anche<br />

mi mettono in situazione <strong>di</strong> non poter fare stabilimenti eseguibili sopra <strong>di</strong> me.<br />

Sentite dunque mia cara Figlia, quella compagna che vi <strong>di</strong>sse non esser io persuasa dei<br />

bagni, avrà inteso male quanto avrò detto. Se fossero bagni senza una ragione certamente che quella<br />

umi<strong>di</strong>tà allora <strong>di</strong>co ch’è superflua, ed a me non pare abbia da giovar tanto; ma quando i me<strong>di</strong>ci li<br />

or<strong>di</strong>nano io anzi li faccio sempre fare.<br />

Avvertite solo che se i bagni non sono fatti con tutte le riserve, e cautele, in vece <strong>di</strong> far bene<br />

fano male, perché fanno sudar molto, ed i pori restano sempre aperti, in conseguenza non ci vuole<br />

aria fresca non solo dopo il bagno, ma ne meno la mattina, e la sera.<br />

Dite dunque alla Cara Checchina 1 ch'io non voglio che la mattina si alzi <strong>di</strong> buon'ora, e che la<br />

sera si fermi né chiostri dopo le ventitre ore, e che anche piovendo si riguar<strong>di</strong>, altrimenti si riempirà<br />

<strong>di</strong> dolori, che del rimanente non si metta apprensione che sono mali guaribili.<br />

Per lasciarla andare qualche ora in scuola tenendo la finestra vicina chiusa nelle ore buone, e<br />

lontane dai bagni non ho <strong>di</strong>fficoltà. Per me se il me<strong>di</strong>co, è persuaso sarei d'opinione che facesse il<br />

bagno la sera, e poi andasse a letto continuando a cambiarsi <strong>di</strong> camicia sino che ha terminato <strong>di</strong><br />

sudare, poi restasse a <strong>di</strong>rittura a letto sino la mattina, ad un'ora <strong>di</strong>scretta.<br />

Vorrei che prendesse dalle sei alle sette a letto sempre la sua collazione e dopo una<br />

mezzoretta si alzasse e restasse in camera un'altra mezz'ora. Assicuratevi che facendo i bagni in<br />

questo modo se il me<strong>di</strong>co li giu<strong>di</strong>ca per i suoi incomo<strong>di</strong> opportuni guarisce sicuramente altrimenti<br />

se non osserverà queste cautelle si renderà incapace, ed inabile per l'Istituto.<br />

Se anche non fa i bagni <strong>di</strong>tele a mio nome che quando ci sono io essa sta sempre bene ed è<br />

perché sta a letto la mattina e non si affatica tanto.<br />

Che faccia lo stesso adesso e vedrà che si rimetterà...<br />

Ricevo un'altra vostra lettera mia cara Figlia e questa rapporto a Cecchina mi confermo <strong>di</strong> quanto<br />

sin qui scrissi e vedrete che facendo come vi <strong>di</strong>co si rimetterà.<br />

Rapporto al frumento qui la pensano affatto <strong>di</strong>ferentemente ed anzi nessuno si provvede<br />

perché tengono per certo che abbia da calare ancora. Non<strong>di</strong>meno giacche avete il danaro delle<br />

maestre comperatene due somme 2 e ritenete il resto perché provedendo il Signore qualche altra cosa<br />

possiate pagare i Camozzi 3 .<br />

Sappiate che della Moterlini 4 niente affatto mi hanno dato onde se poteste rascuotere tra una<br />

cosa e l'altra potreste pagare i Camozzi.<br />

Mia cara Figlia mi è venuto da ridere essendo appena sortite le maestre voi altre state quasi<br />

tutte ammalate e non ancora rimesse e che mi parliate <strong>di</strong> altre maestre ancora. Se avessi da<br />

rispondere adesso <strong>di</strong>rei assolutamente nò ma essendovi del tempo <strong>di</strong>te che per adesso non possiamo<br />

1 Luca Francesca, nella comunità <strong>di</strong> Bergamo (Ep. III/2, lett. 1426, n. 2, pag. 882).<br />

2 Soma, unità <strong>di</strong> misura per granaglie. Grafia errata.<br />

3 Famiglia Camozzi, benefattrice dell’Istituto (Ep.II/1, lett. 569, n. 2, pag. 404).<br />

4 Moterlini Maria, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep.III/3, lett. 1878, n. 3, pag. 1851).

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!