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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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A ELENA BERNARDI<br />

2151(Verona#1830.06.23)<br />

Da tanto non le scrive per i troppi affari che le toglievano il respiro. E' tornata a Verona per <strong>di</strong>rimere, se<br />

possibile, un contrasto che potrebbe sfociare in lite. Chiede se ci vorrà molto prima che la comunità passi nella<br />

casa Spinelli, quella donata dalla nobili Pizzagalli, ma conclude che la cosa che più le preme é la sua salute.<br />

V.G. e M. Carissima Figlia<br />

Sarà ora che ti scriva mia cara Figlia. Sappi che propriamente ho pena per non averlo mai potuto<br />

fare. Tu non puoi figurarti da quante cose sia stata circondata nel tempo del mio soggiorno a Venezia.<br />

Dopo un felice viaggio ritornai contro mia volontà a Verona, e vi giunsi sabato avendomi mandato a<br />

prendere le Compagne per altri affari temporali per i quali si potrebbe incontrare una lite, simile a<br />

quella che abbiamo avuto a Milano pel giar<strong>di</strong>no. Spero che il Signore mi farà la grazia che potremo<br />

venire ad un accomodamento.<br />

Credo che l'affare della casa sarà stato concluso, e tu hai ragione <strong>di</strong> non avermi altro scritto<br />

perche non ti risposi. Scrivimi adesso, e <strong>di</strong>mmi anche in qual tempo poi andremo al possesso, se<br />

l'Istituto resta ancora del tempo a passare nella casa Spinelli 1 , o veramente se vi andrete questo san<br />

Michele, perche conoscendo io come ben sai la casa, sò che in quella non vi manca un chiodo essendo<br />

tutta nuova.<br />

Ti devo poi <strong>di</strong>re mia Cara Figlia <strong>di</strong> un'altra cosetta che a me preme più della casa Spinelli.<br />

Questa casetta è la tua salute ch'io sò non essere tanto bene in or<strong>di</strong>ne. Non ti mettere scrupoli perche<br />

non faccio coman<strong>di</strong>, ma ti <strong>di</strong>co solo che desidero che tu ti abbia cura, che ti riposi e ti governi.<br />

La casetta della salute mia la custo<strong>di</strong>sco quanto posso, e questa volta sinceramente ti assicuro che a<br />

Venezia mi sono rimessa. Forse non istarò molto ad aver bisogno <strong>di</strong> sangue ma solo perche sai che per<br />

istar senza tosse tratto, tratto mi ci vuole qualche salasso.<br />

Non ti parlo della mia venuta a Milano perche adesso convien che pensi ad impe<strong>di</strong>r la lite oltre i<br />

tanti imbarazzi che mi circondano. Raccomandami al Signore che ne ho gran bisogno. Saluta per me le<br />

Care Compagne. Tutte vi lascio nel Cuor Santissimo <strong>di</strong> Maria.<br />

Di Te Carissima Figlia<br />

Verona li 23 giugno 1830<br />

Tua Aff.ma Madre<br />

<strong>Maddalena</strong> Figlia della Carità 2<br />

1 CASA SPINELLI, l'e<strong>di</strong>ficio che la benefattrice Teresa Pizzagalli acquistò in Via della Signora a Milano<br />

(Ep. II/1, lett. 672, n. 3, pag. 656) per lasciarlo in dono alle Figlie della Carità.<br />

2 NB. Firma autografa della <strong>Canossa</strong>.

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