epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa
epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa
A MARGHERITA ROSMINI 2136(Verona#1830.05.16) L'aveva suggerito la stessa Canossa che accettasse, o meno, Maria Dottori che le aveva mandato perché, non solo l'età, ma anche l'esperienza di tante attività, le dava molto affidamento per la sostituzione della Carminati. Quindi, non si preoccupi se ha creduto meglio farne a meno. Per il caso della sorella del Prefetto, prima di decidere, è meglio sentire quanto pensa di fare la Campostrini. V.G. e M. Carissima Figlia Comincierò col dirle mia cara Figlia che ricevetti due care sue una per la posta l'altra dalla Rosa 1 la quale cordialmente l'abbraccia unita alla Cara Cattina 2 . Queste grazie al Signore hanno fatto un felicissimo viaggio ed arrivarono qui, a Verona alle ore sette, e mezza. Spero ch'Ella pure avrà incontrato un viaggio felicissimo, e che saranno anche loro ritornate in buona salute. Mia cara Figlia già come sai ti aveva scritto di liberamente prendere, o rimandare la Compagna, che ti mandava. Sappi che quantunque la Maria 3 non abbia certa abilità essendo però di una età giusta perche avrà circa trenta otto anni da più di un'anno sta bene, é pel Reclusorio, dottrina fuori, pei uomini, e cose simili, mi pareva poteva ajutarti, ma quando hai potuto accomodarti hai fatto bene rimandarla. Riguardo alle due Novizie che mi parli io mi rimetto pienamente a tutto quello farà Monsignore 4 . Riguardo alla sorella del Signor Prefetto 5 stia pure attaccata le ripeto a quello giudicherà Monsignore e rapporto alla Campostrini 6 mi pare che meglio sarebbe di andare con semplicità facendole Ella conoscere come inclinerebbero che questa figliuola restasse in Trento e siccome conviene che la Campostrini faccia per riceverla un sacrificio non piccolo e che d'altronde si possono verificare le condizioni che desidera ma potrebbero anche non verificarsi perciò che se non le dispiace la prenderebbe non avendo bisogno di tutte quelle qualità che occorrono alla Campostrini. Per altro che di questo passo mi rimetto a Monsignore. Se non vuoi scrivere alla Teodora 7 nel caso Monsignore giudicasse affermativamente scrivi alla Superiora di qui che questa potrà parlarle. Termino subito trovandomi sopracarica d'imbrogli, contando domani se piacerà al Signore partire per Venezia colla Cattina la quale se la passa benino avendole giovato la scossa. Per i voti della Mincolina 8 non ho difficoltà che faccia la sua Professione formale in mano di Lei sempre intesi coi dovuti esami esercizj ed istruzioni ma in questo momento sinche non é terminato l'affare di Annetta 9 non sarebbe carità far funzioni. Per Annetta poi risolvi con Monsignore. In somma fretta vi abbraccio tutte, e vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria Di Lei Carissima Figlia Verona li 16 maggio 1830 La Tua Aff.ma Madre Maddalena Figlia della Carità 10 1 Della Croce Rosa, nella Casa di Venezia (Ep. III/2, lett. 1487, n. 5, pag. 1016). 2 Carminati Cattina, nella Casa di Verona (Ep. II/1, lett. 618, n. 2, pag. 519). 3 Dottori Maria, nella Casa di Verona (Ep. III/2, lett. 1610, n. 4, pag. 1262). 4 Mons. Sardagna Emanuele, Vicario di Trento (Ep. I, lett. 388, n. 5, pag. 626). 5 Prefetto di Trento (Cf. Ep.III/3, lett. 2072). 6 Teodora Campostrini, fondatrice delle Sorelle Minime dell’Addolorata (Ep. II/1, lett. 466, n. 9, pag. 120). 7 Ancora la Campostrini. 8 Ronzetti Domenica, nella Casa di Trento (Ep. II/1, lett. A 54, pag. 251). 9 Anna Grillo, nella Casa di Trento (Ep. III/3, lett. 2086, n. 11, pag. 2277). 10 NB. Lettera scritta dalla Dabalà che aggiunge in calce due righe personali, che si omettono, Firma autografa della Canossa.
AD ANGELA BRAGATO 2137(Venezia#1830.05.21) Tante le complicanze insorte, per cui la Canossa chiede aiuto a. lei che é sempre disponibile: il nuovo Generale de Teatini, Padre Ventura, aveva preso accordi per una predicazione a Verona su San Gaetano. La sua recente elezione glielo impedisce, quindi vorrebbe sapere cone risolvere. Per gli altri problemi, li accenna e chiarisce, ma vorrebbe che le due postulanti, Luigia e Barberina, fossero, già rimandate a casa loro prima che lei arrivasse. Infine per il muro di cinta da costruire a Rovato, secondo le direttive della fondatrice Caprini, dica a lei di scrivere in proposito al signor Antonio Angelini. V.G. e M. Carissima Figlia Quantunque, già sia superfluo che ti dia le nuove del mio viaggio perche te le darà Michele 1 ... come vedrai questa lettera è stata incominciata perche te la portasse Michele, ma è stato tanto il concorso di gente che non è stato fattibile che possa scrivere se non che le prime righe. Ricevo questa mattina una cara tua lettera. Per la nostra Isabella 2 cerca che mangi, e procura di farle avere in anticipazione le solite cosette. Per rapporto alla lettera di Rosa 3 trovandomi io quì e tanto ristretta di tempo essendomi oggi cominciati gli Eserpizj delle Dame ho bisogno che tu mi ajuti non potendo io scrivere se non quelle indispensabili che pure difficilmente potrò fare per le occupazioni e per quelle delle due secretarie che vanno ambedue soggette al male di testa. Prima per altro ti dirò che mercoledì poco dopo il mezzo giorno siamo giunte felicemente in Venezia. La mia salute è buonina vale a dire che sono deboletta come sai; ma ti dirò che mangio più che a Verona in conseguenza se posso continuar così mi fortificherò. Ti assicuro che cerco di avermi tutte la cura che posso, tutti al solito mi predicano; ma già si sa che la predica si è che non mi stanchi cogli altri, ma col predicatore poi s'intende che abbia da fare quanto questo abbisogna. Veniamo adesso alla lettera di Roma per andare alla breve fa così. Manda il nostra Carlo gastaldo 4 dal Signor Arciprete Don Carlo Ferrari 5 , e gli farai domandare a mio nome, o dirò meglio gli farai dire che una persona divota di San Gaetano 6 ha sentito a dire ch'egli ha la cura che sia fatta quella novena ed il panegirico chi ha per oratore. Se rispondesse che non è vero, e che non sa niente, con lui non trattar altro di questo. Allora manda subito a chiainar Michele il quale è amico grande del Calderar Marchesini detto il Brentegan di San Gaetano 7 . Farai che Michele faccia la ricerca medesima di Don Carlo Ferrari. Se sono provisti melo scriverai sollecitamente. Se uno o l'altro rispondesse che doveva venire il Padre Ventura 8 da Roma, ma che non può, farai dire a quello che ciò disse, che il detto Padre Ventura essendo conoscente del Signor Don Davalos 9 quando io ero a Roma mi conobbe e che mi scrisse ultimamente come egli era impegnato di venire a fare a Verona la novena del Santo che fù impegnato da un Conte di cui non si ricorda il nome, e questo Conte lo invitò in persona. Che non potendo egli venire perchè inaspettatamente fù fatto Generale del suo Ordine mi pregò di rintracciare chi potesse averlo impegnato, e che se volessero incontrare la spesa del viaggio manderebbe due dei suoi Teatini a suplire per lui, e di questo pure mi darai la risposta del sì e del nò. Per la Chiesa dei Colombini 10 ho inteso, pel Conte Venier aspetta pure e lascia che venghi lui. 1 Masina Michele, vetturale (Ep. I, lett. 357, pag. 564). 2 Ferrari Isabella (Ep. I, lett. 347, n. 5, pag. 542). 3 Della Croce Rosa, nella Casa di Venezia (Ep. III/2, lett. 1487, n. 5, pag. 1016). 4 Castaldo, fattore (Ep. III/2, lett. 1531, n. 5, pag. 1107). 5 Arciprete di Sant'Eufemia (Ep. III/3, lett. 1830, n. 10, pag. 1746). 6 San Gaetano da Tiene, fondatore a Venezia dell’Ospedale degli Incurabili (Ep. II/2, lett. 717, n. 5, pag. 801). 7 CALDERAR, BRENTEGAN, cioè calderaio, stagnino. 8 Padre Gioacchino Ventura, superiore Generale dei Teatini (Ep. II/2, lett. 952, n. 1, pag. 1350). 9 Don Davolos Giuseppe, sacerdote che ha accompagnato Maddalena a Roma (Ep. III/3, lett. 1955, n. 1, pag. 2019). 10 Santa Maria del Pianto chiesetta acquistata da Maddalena di Canossa (Ep. II/2, pag. 855).
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AD ANGELA BRAGATO<br />
2137(Venezia#1830.05.21)<br />
Tante le complicanze insorte, per cui la <strong>Canossa</strong> chiede aiuto a. lei che é sempre <strong>di</strong>sponibile: il nuovo<br />
Generale de Teatini, Padre Ventura, aveva preso accor<strong>di</strong> per una pre<strong>di</strong>cazione a Verona su San Gaetano.<br />
La sua recente elezione glielo impe<strong>di</strong>sce, quin<strong>di</strong> vorrebbe sapere cone risolvere. Per gli altri problemi, li<br />
accenna e chiarisce, ma vorrebbe che le due postulanti, Luigia e Barberina, fossero, già rimandate a casa<br />
loro prima che lei arrivasse. Infine per il muro <strong>di</strong> cinta da costruire a Rovato, secondo le <strong>di</strong>rettive della<br />
fondatrice Caprini, <strong>di</strong>ca a lei <strong>di</strong> scrivere in proposito al signor Antonio Angelini.<br />
V.G. e M. Carissima Figlia<br />
Quantunque, già sia superfluo che ti <strong>di</strong>a le nuove del mio viaggio perche te le darà<br />
Michele 1 ... come vedrai questa lettera è stata incominciata perche te la portasse Michele, ma è stato<br />
tanto il concorso <strong>di</strong> gente che non è stato fattibile che possa scrivere se non che le prime righe.<br />
Ricevo questa mattina una cara tua lettera. Per la nostra Isabella 2 cerca che mangi, e procura <strong>di</strong> farle<br />
avere in anticipazione le solite cosette.<br />
Per rapporto alla lettera <strong>di</strong> Rosa 3 trovandomi io quì e tanto ristretta <strong>di</strong> tempo essendomi oggi<br />
cominciati gli Eserpizj delle Dame ho bisogno che tu mi ajuti non potendo io scrivere se non quelle<br />
in<strong>di</strong>spensabili che pure <strong>di</strong>fficilmente potrò fare per le occupazioni e per quelle delle due secretarie<br />
che vanno ambedue soggette al male <strong>di</strong> testa.<br />
Prima per altro ti <strong>di</strong>rò che mercoledì poco dopo il mezzo giorno siamo giunte felicemente in<br />
Venezia. La mia salute è buonina vale a <strong>di</strong>re che sono deboletta come sai; ma ti <strong>di</strong>rò che mangio più<br />
che a Verona in conseguenza se posso continuar così mi fortificherò.<br />
Ti assicuro che cerco <strong>di</strong> avermi tutte la cura che posso, tutti al solito mi pre<strong>di</strong>cano; ma già si<br />
sa che la pre<strong>di</strong>ca si è che non mi stanchi cogli altri, ma col pre<strong>di</strong>catore poi s'intende che abbia da<br />
fare quanto questo abbisogna.<br />
Veniamo adesso alla lettera <strong>di</strong> Roma per andare alla breve fa così. Manda il nostra Carlo<br />
gastaldo 4 dal Signor Arciprete Don Carlo Ferrari 5 , e gli farai domandare a mio nome, o <strong>di</strong>rò<br />
meglio gli farai <strong>di</strong>re che una persona <strong>di</strong>vota <strong>di</strong> San Gaetano 6 ha sentito a <strong>di</strong>re ch'egli ha la cura che<br />
sia fatta quella novena ed il panegirico chi ha per oratore. Se rispondesse che non è vero, e che non<br />
sa niente, con lui non trattar altro <strong>di</strong> questo. Allora manda subito a chiainar Michele il quale è amico<br />
grande del Calderar Marchesini detto il Brentegan <strong>di</strong> San Gaetano 7 . Farai che Michele faccia la<br />
ricerca medesima <strong>di</strong> Don Carlo Ferrari. Se sono provisti melo scriverai sollecitamente.<br />
Se uno o l'altro rispondesse che doveva venire il Padre Ventura 8 da Roma, ma che non può,<br />
farai <strong>di</strong>re a quello che ciò <strong>di</strong>sse, che il detto Padre Ventura essendo conoscente del Signor Don Davalos<br />
9 quando io ero a Roma mi conobbe e che mi scrisse ultimamente come egli era impegnato <strong>di</strong><br />
venire a fare a Verona la novena del Santo che fù impegnato da un Conte <strong>di</strong> cui non si ricorda il nome,<br />
e questo Conte lo invitò in persona. Che non potendo egli venire perchè inaspettatamente fù<br />
fatto Generale del suo Or<strong>di</strong>ne mi pregò <strong>di</strong> rintracciare chi potesse averlo impegnato, e che se<br />
volessero incontrare la spesa del viaggio manderebbe due dei suoi Teatini a suplire per lui, e <strong>di</strong><br />
questo pure mi darai la risposta del sì e del nò.<br />
Per la Chiesa dei Colombini 10 ho inteso, pel Conte Venier aspetta pure e lascia che venghi<br />
lui.<br />
1 Masina Michele, vetturale (Ep. I, lett. 357, pag. 564).<br />
2 Ferrari Isabella (Ep. I, lett. 347, n. 5, pag. 542).<br />
3 Della Croce Rosa, nella Casa <strong>di</strong> Venezia (Ep. III/2, lett. 1487, n. 5, pag. 1016).<br />
4 Castaldo, fattore (Ep. III/2, lett. 1531, n. 5, pag. 1107).<br />
5 Arciprete <strong>di</strong> Sant'Eufemia (Ep. III/3, lett. 1830, n. 10, pag. 1746).<br />
6 San Gaetano da Tiene, fondatore a Venezia dell’Ospedale degli Incurabili (Ep. II/2, lett. 717, n. 5, pag. 801).<br />
7 CALDERAR, BRENTEGAN, cioè calderaio, stagnino.<br />
8 Padre Gioacchino Ventura, superiore Generale dei Teatini (Ep. II/2, lett. 952, n. 1, pag. 1350).<br />
9 Don Davolos Giuseppe, sacerdote che ha accompagnato <strong>Maddalena</strong> a Roma (Ep. III/3, lett. 1955, n. 1, pag. 2019).<br />
10 Santa Maria del Pianto chiesetta acquistata da <strong>Maddalena</strong> <strong>di</strong> <strong>Canossa</strong> (Ep. II/2, pag. 855).