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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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AD ANGELA BRAGATO<br />

1803(Venezia#1827.06.27)<br />

La <strong>Canossa</strong> é in attesa <strong>di</strong> una sua lettera che, stranamente, ritarda molto e le fa temere delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute<br />

delle ammalate. Quando riceverà, parlerà col Superiore e poi iscriverà quando la si debba mandare a prendere.<br />

Intanto le faccia avere del danaro perché non ne ha, neppure per il viaggio.<br />

V.G. e M. Carissima Figlia<br />

A <strong>di</strong>rle il vero mia carissima Figlia oggi le scrivo con un poco <strong>di</strong> pena non vedendo sue lettere,<br />

cui tanto desidero come sà, per sapere le nuove delle nostre ammalate.<br />

Questo silenzio non so a cosa attribuirlo, e come può figurarsi chi pensa sempre più al male che al<br />

bene in simili circostanze. Mi vado solo lusingando che tu mi abbia scritto per istraor<strong>di</strong>nario, e siccome<br />

questo talvolta viene esatto, e talvolta ritarda per tal motivo spero che il ritardo da questo proverrà.<br />

Ti <strong>di</strong>rò bensì che la mia salute è buona al mio solito, cioè alle volte con qualche gareletta, e con<br />

sincerità ti assicuro che non vedo l’ora <strong>di</strong> essere a Verona per darti un poco <strong>di</strong> sollievo. Non ti <strong>di</strong>co ancora<br />

<strong>di</strong> preciso quando hai da mandarmi a prendere perchè appunto stava aspettando la tua lettera per<br />

parlare al Superiore, e raccontargli tutte le circostanze, e poi risolvere <strong>di</strong>etro a quanto mi avesse detto<br />

quando tu dovevi mandarmi a prendere; ma così non so niente.<br />

Ti <strong>di</strong>rò per altro che se avessi ricevuto la lettera oggi martedì giorno 26 non avrei potuto parlare<br />

con nessuno perchè abbiamo quì un tempo pessimo <strong>di</strong> pioggia aria, ed un po <strong>di</strong> tutto, onde non poteva<br />

andare in nessun luogo.<br />

Coll'or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> sabbato tenendomi certa che giovedì <strong>di</strong> buon'ora metterai la lettera in posta, ti<br />

scriverò io spero quando avrai da mandarmi a prendere. Intanto ti <strong>di</strong>rò che preghi Michele 1 <strong>di</strong><br />

provvedere una piccola bottiglia <strong>di</strong> olio <strong>di</strong> Nizza da portar qui a queste compagne avendo noi un'olio<br />

pessimo, e se fosse possibile un'altra pure bottilia del nostro olio veronese vergine, semprechè non sia<br />

contrabando, e sappi che allora avrò bisogno che tu mi man<strong>di</strong> un po <strong>di</strong> danaro <strong>di</strong> fare il viaggio perchè<br />

non né ho.<br />

Queste compagne grazie al Signore se la passano tutte bene. Abbraccio tutte perchè parte la<br />

posta.<br />

27 giugno [1827]<br />

(Timbro partenza) VENEZIA<br />

(Timbro arrivo) VERONA<br />

28 GIU(gno)<br />

Alla Signora<br />

La Signora Angela Bragato<br />

Figlia della Carità<br />

Ricapito al Signor Verdari<br />

Speziere alla Porta de Borsari<br />

VERONA<br />

1 Masina Michele, vetturale (Ep. I, lett. 357, pag. 564).<br />

2 NB. Firma autografa della <strong>Canossa</strong>.<br />

Tua Madre Aff.ma<br />

<strong>Maddalena</strong> Figlia della Carità 2

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