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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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A GIUSEPPA TERRAGNOLI<br />

2118(Bergamo#1830.04.09)<br />

Certamente la Terragnoli, poiché la <strong>Canossa</strong> si trova ancora a Bergamo per un sopraggiunto malessere con<br />

febbre e tosse, non saprà dove farle arrivare la sue lettere. <strong>Maddalena</strong> allora, poiché avrebbe dovuto<br />

andare anche a Milano per la elezione della nuova superiora, chiede, ma in segreto, per impe<strong>di</strong>rle<br />

un'alternanza continua <strong>di</strong> viaggi, se le pare che potrebbe, con le sue consorelle, affrontare, senza <strong>di</strong> lei, la<br />

fatica degli Esercizi per le Dame. Comunica anche che a Bergamo Mons. Morlacchi é il nuovo Vescovo.<br />

V.G. e M. Carissima Figlia<br />

Voi non sapete mi figuro ove scrivermi mia Cara Figlia essendo io piuttosto vagabonda.<br />

Resterete anche sorpresa <strong>di</strong> vedere questa mia lettera da Bergamo mentre vi aveva scritto, che<br />

doveva partire per Verona e Trento.<br />

Cosa volete, che vi <strong>di</strong>ca la tosse questa volta mi ha fatto una burla. Non vi metete in nessuna<br />

pena perche lo fareste senza proposito, e senza ragione. Venerdì dunque che si compivano gli<br />

Esercizj delle Dame <strong>di</strong> Milano quantunque la mia tosse si facesse onore sapendo che già sempre<br />

termina in niente dopo un po <strong>di</strong> sussuro come già fa adesso anche questa volta sono partita da<br />

Milano per passare a Verona il lunedì.<br />

Si combino, che il tempo stato sempre bello quel giorno si guastò, e viaggiai quasi sempre<br />

sotto la pioggia benissimo riparata dal legno 1 ma naturalmente l'aria si fece più fredda. Arrivai a<br />

Bergamo e la tosse si accrebbe aggiungendosi anche a questa un po <strong>di</strong> febbre. Già la malattia fu<br />

tanto grande, che sono stata sempre alzata e girando sempre il convento.<br />

Si combinò, che in penitenza de’ miei peccati venne il me<strong>di</strong>co, e volle che mi facessi cavare<br />

un po <strong>di</strong> sangue lusingandomi ch'avrei potuto egualmente partire ma il fatto si fu che sussistendo<br />

anche il martedì la tosse forte e quella piccola febbre dovetti quì fermarmi e giornalmente vado<br />

migliorando, e non ho più febbre. La tosse pure è <strong>di</strong>minuita ma sapete, che questa or<strong>di</strong>nariamente,<br />

non mi lascia tanto presto.<br />

Per altro giacche ho dovuto privarmi <strong>di</strong> andare a Trento come tanto lo desiderava questa volta<br />

sino che non sono libera perfettamente dalla tosse non ho intenzione <strong>di</strong> muovermi da Bergamo.<br />

Secondo me per altro mi pare, che presto se ne andrà. Non è stata questa mai forte come<br />

quella <strong>di</strong> quest'inverno. Non vi prendete dunque la minima pena perche proprio sarebbe un<br />

angustiarvi per niente.<br />

Conviene però che confessi, avvanzandosi gli anni conviene che per durare sino al giorno del<br />

Giu<strong>di</strong>zio cerchi <strong>di</strong> schivare le fatiche, che posso. Per ciò incerta <strong>di</strong> tutto quello, che farò voglio<br />

domandarvi una cosa. Io doveva fare a Milano la superiora, e ciò mi avrebbe portato la conseguenza<br />

<strong>di</strong> dovermi fermare del tempo nel caso che l'elezione non fosse stata una conferma. Che la salute alquanto<br />

vacillante della buonissima Teresa 2 può lasciar luogo a dubitare. Dico ripetto sono incerta <strong>di</strong><br />

tutto ed in ogni modo io cercherò sempre <strong>di</strong> sbrigarmi da Milano colla possibile sollecitu<strong>di</strong>ne. Vi<br />

domando per altro se in caso per non ripettere viaggi sopra viaggi e non venire a Venezia con quella<br />

limitazione <strong>di</strong> tempo, che ci soffoca tutte se tacendo adesso con tutti potreste però impegnarvi voi<br />

altre per gli Esercizj delle Dame senza <strong>di</strong> me assicurandovi che certamente dopo verrei.<br />

Non so più nulla della buona Priùli 3 dopo la morte <strong>di</strong> sua sorella. Ditemene qualche cosa colle<br />

sue nuove.<br />

Il fratello della Cara Rosa della Croce 4 mi consegno le 6000 lire della sua dote. Le lasciai a<br />

Milano, e le ritirerò col mezzo <strong>di</strong> qualche negoziante. Egli mi <strong>di</strong>sse, che se in<strong>di</strong>etro vi fosse qualche<br />

1 Dalla carrozza.<br />

2 Spasciani Teresa, superiora <strong>di</strong> Milano (Ep. I, lett. 279, n. 10, pag. 414).<br />

3 Loredana Priuli, benefattrice (Ep. I, lett. 397, pag. 646).<br />

4 Rosa della Croce, nella Casa <strong>di</strong> Venezia (Ep. III/2, lett. 1487, n. 5, pag. 1016).

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