epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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oltre di che l'orario va addattato ai metodi dei paesi, ed alle stagioni, essendovi dè paesi ove fanno le cose di buon'ora, ed altri ove fanno tutto tardi. Avverta che troverà nell'orario indicata: Lezione in oratorio. Questa si faceva a Milano da una delle Compagne nella nostra chiesa che per essere affatto interna si chiama oratorio, nel tempo in cui le Signore che non dormivano in casa andavano giungendo. Quest'anno feci loro leggere il primo trattato del Direttorio ascetico dello Scaramelli 5 . Se non mi sbaglio tratta sulla perfezione facendo ommettere in ogni trattato il capitolo degli avvertimenti al Direttore. Poi, sempre che la memoria non mi tradisca, feci loro leggere il trattato della necessità d'una guida. A Venezia feci loro leggere sullo stesso libro il trattato della speranza, e quello sulla confessione avendomi servito per più d'un anno del libro medesimo. Io non conosco le Signore di Trento, e secondo il metodo d'istruzione di cattechismo che si pratica nel paese combini, o dirò meglio senta dai Direttori degli Esecizj, che libro, e che trattato credono più opportuno. Alcuni fanno leggere il libro intitolato «Idea del vero penitente» 6 , come fanno a San Sebastiano a Verona, ma a me non piace per esser letto da qualche Figlia della Carità, in età giovanile singolarmente. Avverto che nell'orario troverà varie ore di ritiro in camera. In quel tempo suggerivano i predicatori di Milano, ed io destramente cercava d'insinuare a Venezia, gli esami pratici per prender norma dei quali feci che la Rosa si porti seco qualche libro di Esercizj per i secolari dove detti esami vi sono. Ma su questi pure faranno i Direttori come crederanno. La lezione io la farei fare dalla Conzatti 7 in chiesa, e da Lucietta 8 , e Annetta 9 in refettorio. Ella mi fece domandare per le cameriere. Tutto il punto stà dove metterle, e cosa farne tra giorno. Alle meditazioni a Milano le lasciavano andare anch'Esse, ma all'istuzione nò, differenti essendo i doveri delle padrone da quelli delle serve. Convien dunque secondo le circostanze, che si regoli. Pel trattamento mi figuro, che a Trento si contenteranno di quello di Venezia, consistente in una buona minestra, alesso di buon manzo, e da loro ci vorrà unito a questo una qualche sorta d'erbaggio. Una frittura, ed un rosto coll'insalata se si usa. Formaggio e frutta. Come a Venezia non prendono altro che qualche volta una sorte di frutti. Se l'ora si combina comoda per i predicatori si dà loro a pranzo nella stessa ora, o un po prima trattandoli come le Dame. Non le parlo su quest'articolo di Milano perche colà le cose sono alla grande. Abbiamo però una vivandiera, come quella, che i trattori mandano i pranzi. La minestra ai predicatori la mandino nella loro scodella, e nella vivandiera in ogni diremo scodella si mette una pietanza. Mi figuro che li fara stare dal gastaldo 10 non sapendo in qual luogo mai potrà accomodarli. La sera a Venezia diamo alle Dame una zuppa un'alesso, che da loro può essere, o di colombini, o di petto di vitello, ed una seconda cosa. Per esempio se hanno a pranzo il rosto di vitello lo faciamo tagliare in piccole fettine, e lo diamo freddo, alle volte delle polpettine, poi qualche cosa di frutti. Una sorte sola già s'intende oppure qualche erbaggio cotto. Per esempio sparagi, ed io cerco sempre di cambiare ogni giorno. Adesso le dirò qualche cosa della distribuzione delle Compagne ma non si leghi, ne si confonda, perche al momento si risolve quello, che si trova meglio, massimamente perche non so se le condurran- no qualcheduna oltre le due, che di sopra le parlai. A me par dunque, che se tengono scuola metterei in questa Annetta e Lucietta. 5 Scaramelli Giovanni Battista, teologo ascetico mistico (Ep.III/3, lett. 2115, n. 14, pag. 2341). 6 Padre ALESSANDRO DIOTALLEVI, gesuita, Idea di un vero penitente ravvisata nel penitente Re Davide da lui espressa nel Salmo 50° e proposta da imitare ad ogni penitente cristiano, Roveredo 1747. 7 Conzati Teresa, nella Casa di Trento (Ep. III/1, lett. 1217, n. 3, pag. 417). 8 Valentini Lucia, nella Casa di Trento (Ep.III/3, lett. 2086, n. 10, pag. 2277). 9 Grillo Anna, nella Casa di Trento (Ep. III/3, lett. 2086, n. 11, pag. 2277). 10 Gastaldo, fattore (Ep. III/2, lett. 1531, n. 5, pag. 1107).

La Baldassarelli 11 alla porta, la Giustina 12 e la Conzzati per accomodare le camere ove abitano le Dame per dormire, o stare unite. La Irene 13 oltre la sacrestia la terrei con Cattina 14 . Lei s'intende, la Rosa di Verona 15 per le ricreazioni. In cucina la veronese, e Mincolina per i piatti e ajuto in cucina ___________________ NB. Manca la firma della Canossa. 11 Baldassarelli Domenica, nella Casa di Trento (Ep.III/1, lett. 1217, n. 2, pag. 417). 12 Fracasso Giustina, nella Casa di Trento (Ep.III/3, lett. 1914, n. 4, pag. 1933). 13 Demassari Irene, nella Casa di Trento (Ep. III/2, lett. 1615, n. 5, pag. 1274). 14 Carminati Cattina, nella Casa di Trento (Ep. II/1, lett. 618, n. 2, pag. 519). 15 Dabalà Rosa, vice superiora di Verona (Ep. II/1, lett. 585, n. 4, pag. 442).

oltre <strong>di</strong> che l'orario va addattato ai meto<strong>di</strong> dei paesi, ed alle stagioni, essendovi dè paesi ove fanno le<br />

cose <strong>di</strong> buon'ora, ed altri ove fanno tutto tar<strong>di</strong>.<br />

Avverta che troverà nell'orario in<strong>di</strong>cata: Lezione in oratorio. Questa si faceva a Milano da una<br />

delle Compagne nella nostra chiesa che per essere affatto interna si chiama oratorio, nel tempo in<br />

cui le Signore che non dormivano in casa andavano giungendo.<br />

Quest'anno feci loro leggere il primo trattato del Direttorio ascetico dello Scaramelli 5 . Se non<br />

mi sbaglio tratta sulla perfezione facendo ommettere in ogni trattato il capitolo degli avvertimenti al<br />

Direttore. Poi, sempre che la memoria non mi tra<strong>di</strong>sca, feci loro leggere il trattato della necessità<br />

d'una guida.<br />

A Venezia feci loro leggere sullo stesso libro il trattato della speranza, e quello sulla<br />

confessione avendomi servito per più d'un anno del libro medesimo.<br />

Io non conosco le Signore <strong>di</strong> Trento, e secondo il metodo d'istruzione <strong>di</strong> cattechismo che si<br />

pratica nel paese combini, o <strong>di</strong>rò meglio senta dai Direttori degli Esecizj, che libro, e che trattato<br />

credono più opportuno. Alcuni fanno leggere il libro intitolato «Idea del vero penitente» 6 , come<br />

fanno a San Sebastiano a Verona, ma a me non piace per esser letto da qualche Figlia della Carità,<br />

in età giovanile singolarmente.<br />

Avverto che nell'orario troverà varie ore <strong>di</strong> ritiro in camera. In quel tempo suggerivano i<br />

pre<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> Milano, ed io destramente cercava d'insinuare a Venezia, gli esami pratici per prender<br />

norma dei quali feci che la Rosa si porti seco qualche libro <strong>di</strong> Esercizj per i secolari dove detti<br />

esami vi sono. Ma su questi pure faranno i Direttori come crederanno. La lezione io la farei fare<br />

dalla Conzatti 7 in chiesa, e da Lucietta 8 , e Annetta 9 in refettorio.<br />

Ella mi fece domandare per le cameriere. Tutto il punto stà dove metterle, e cosa farne tra<br />

giorno. Alle me<strong>di</strong>tazioni a Milano le lasciavano andare anch'Esse, ma all'istuzione nò, <strong>di</strong>fferenti<br />

essendo i doveri delle padrone da quelli delle serve.<br />

Convien dunque secondo le circostanze, che si regoli. Pel trattamento mi figuro, che a Trento<br />

si contenteranno <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> Venezia, consistente in una buona minestra, alesso <strong>di</strong> buon manzo, e<br />

da loro ci vorrà unito a questo una qualche sorta d'erbaggio. Una frittura, ed un rosto coll'insalata se<br />

si usa. Formaggio e frutta. Come a Venezia non prendono altro che qualche volta una sorte <strong>di</strong> frutti.<br />

Se l'ora si combina comoda per i pre<strong>di</strong>catori si dà loro a pranzo nella stessa ora, o un po prima<br />

trattandoli come le Dame. Non le parlo su quest'articolo <strong>di</strong> Milano perche colà le cose sono alla<br />

grande. Abbiamo però una vivan<strong>di</strong>era, come quella, che i trattori mandano i pranzi.<br />

La minestra ai pre<strong>di</strong>catori la man<strong>di</strong>no nella loro scodella, e nella vivan<strong>di</strong>era in ogni <strong>di</strong>remo<br />

scodella si mette una pietanza. Mi figuro che li fara stare dal gastaldo 10 non sapendo in qual luogo<br />

mai potrà accomodarli.<br />

La sera a Venezia <strong>di</strong>amo alle Dame una zuppa un'alesso, che da loro può essere, o <strong>di</strong><br />

colombini, o <strong>di</strong> petto <strong>di</strong> vitello, ed una seconda cosa. Per esempio se hanno a pranzo il rosto <strong>di</strong><br />

vitello lo faciamo tagliare in piccole fettine, e lo <strong>di</strong>amo freddo, alle volte delle polpettine, poi<br />

qualche cosa <strong>di</strong> frutti. Una sorte sola già s'intende oppure qualche erbaggio cotto. Per esempio<br />

sparagi, ed io cerco sempre <strong>di</strong> cambiare ogni giorno.<br />

Adesso le <strong>di</strong>rò qualche cosa della <strong>di</strong>stribuzione delle Compagne ma non si leghi, ne si<br />

confonda, perche al momento si risolve quello, che si trova meglio, massimamente perche non so se<br />

le condurran-<br />

no qualcheduna oltre le due, che <strong>di</strong> sopra le parlai.<br />

A me par dunque, che se tengono scuola metterei in questa Annetta e Lucietta.<br />

5 Scaramelli Giovanni Battista, teologo ascetico mistico (Ep.III/3, lett. 2115, n. 14, pag. 2341).<br />

6 Padre ALESSANDRO DIOTALLEVI, gesuita, Idea <strong>di</strong> un vero penitente ravvisata nel penitente Re Davide da lui<br />

espressa nel Salmo 50° e proposta da imitare ad ogni penitente cristiano, Roveredo 1747.<br />

7 Conzati Teresa, nella Casa <strong>di</strong> Trento (Ep. III/1, lett. 1217, n. 3, pag. 417).<br />

8 Valentini Lucia, nella Casa <strong>di</strong> Trento (Ep.III/3, lett. 2086, n. 10, pag. 2277).<br />

9 Grillo Anna, nella Casa <strong>di</strong> Trento (Ep. III/3, lett. 2086, n. 11, pag. 2277).<br />

10 Gastaldo, fattore (Ep. III/2, lett. 1531, n. 5, pag. 1107).

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