epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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Dica alla cara Cristina che jeri l’altro ho avuto la compiacenza di vedere e parlare con il santo vecchietto Provinciale 27 e che lo trovato molto invecchiato ma con la mente lucidissima, lo salutato per essa e il medesimo la saluta. Mi mandi anche la nota della mobiglia che hanno fatto e di quello che ci rimane di farle alla sudetta Rosa della Croce. In somma fretta abbracciandola unitamente alle care compagne la lascio nel Cuor Santissimo di Maria. Di Lei Carissima Figlia Venezia Santa Lucia 17 giugno 1827 Tua Aff.ma Madre Maddalena Figlia della Carità 28 27 P. Marino di Cadore, superiore e confessore della comunità di Venezia (Ep. I, lett. 533, n 3, pag. 557) 28 NB. Firma autografa della Canossa. Molte sgrammaticature

AD ANGELA BRAGATO 1801(Venezia#1827.06.20) La Canossa pensa che ormai sia meglio segnalare alla madre della Isabella Ferrari il suo stato di salute, che continua a dare preoccupazioni. Chieda al medico e, sul tenore della risposta, deciderà in proposito. V.G. e M. Carissima Figlia Ricevetti mia carissima Figlia la di lei lettera scritta di tanti caratteri, da cui rilevai le nuove da me tanto bramate delle nostre povere ammalate. Se grande è il mio rincrescimento per la cara Beatrice 1 , non è però meno il contento che provo, pel piccolo miglioramento della cara Isabella 2 , della cui salute scrissi giorni sono a Rimini al Signor Arciprete, al quale gliela descrissi minutamente non solo; ma gli significai altresì il mio timore, e pena che provo, anche riguardo della Signora Contessa di lei madre 3 . Ora vorrei ch'ella, mi sapesse dire, se la Signora Contessa Nane zia dell'Isabella ha mai scritto a sua madre riguardo alla salute della Isabella. E poi nuovamente consulti il medico a mio nome, e mi sappia dire se crede che io scriva alla Signora Contessa, sì, o no. Io me la passo discretamente, e proccuro di governarmi. Le compagne anch’esse stanno bene, e per grazia del Signore sono tutte fuori del letto. Quando mi scrive mi sappia dire come sta la cara Cristina 4 , conviene che il dolore sia stato molto forte che la costringeva a guardare il letto bisognerebbe che sudasse cosa facile in questa stagione, e che si avesse riguardo. Oggi non mi fu possibile neppur di dettare tutta questa lettera. Le aggiungo dunque che la ringrazio della risposta del padre di Beatrice su questo punto non so cosa dire. Penserò come regolarmi. Oggi solo le scrivo perchè non stia in pena se non vede mie lettere quello che doveva dire la secrettaria a proposito della zia d’Isabella si è che ella preghi il medico di domandare alla Contessa Nane per mia regola se ha mai scritto niente alla Signora Contessa Ferrari dell’incomodo della figlia, e di dirle che quantunque stia meglio vedendo la cosa così lunga e tenendo in sospensione il medico la qualità della materia che restituisce penserei di dargliene un cenno. Ti abbraccio con tutte. [Venezia] 20 giugno [1827] Tua Aff.ma Madre 5 1 Olivieri Beatrice (Ep. I, lett. 339, n. 5, pag. 529). 2 Ferrari Isabella (Ep. I, lett. 347, n. 5, pag. 542). 3 Contessa Nani, ved. Ferrari, mamma di Isabella Ferrari (Ep. II/2, lett. 882, n. 3, pag. 1180). Nane grafia errata. 4 Pilotti Cristina, attualmente a Verona (Ep. I, lett. 297, n. 7, pag. 454). 5 NB. Manca la firma della Canossa.

Dica alla cara Cristina che jeri l’altro ho avuto la compiacenza <strong>di</strong> vedere e parlare con il<br />

santo vecchietto Provinciale 27 e che lo trovato molto invecchiato ma con la mente<br />

luci<strong>di</strong>ssima, lo salutato per essa e il medesimo la saluta.<br />

Mi man<strong>di</strong> anche la nota della mobiglia che hanno fatto e <strong>di</strong> quello che ci rimane <strong>di</strong> farle alla<br />

sudetta Rosa della Croce.<br />

In somma fretta abbracciandola unitamente alle care compagne la lascio nel Cuor Santissimo<br />

<strong>di</strong> Maria.<br />

Di Lei Carissima Figlia<br />

Venezia Santa Lucia 17 giugno 1827<br />

Tua Aff.ma Madre<br />

<strong>Maddalena</strong> Figlia della Carità 28<br />

27 P. Marino <strong>di</strong> Cadore, superiore e confessore della comunità <strong>di</strong> Venezia (Ep. I, lett. 533, n 3, pag. 557)<br />

28 NB. Firma autografa della <strong>Canossa</strong>. Molte sgrammaticature

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