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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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AD ANGELA BRAGATO<br />

2098(Bergamo#1830.03.06)<br />

La <strong>Canossa</strong> è arrivata a Bergamo dove stanno iniziando gli Esercizi “con un concorso strepitoso”. Per<br />

questa ragione e anche per un ennesimo ritorno del freddo, non si vorrebbe lasciarla partire per Milano.<br />

Intanto pensi lei a organizzare l'adesione dei pre<strong>di</strong>catori per Trento. Chieda al Conte Luca Passi, che è a<br />

Verona, se accetta <strong>di</strong> partire con lei per quella città, dove dovrebbe pre<strong>di</strong>care con l'Abate Venturi. Se non<br />

accettasse, ne faccia domanda a Don Leonardo.<br />

V .G. e M. Carissima Figlia<br />

[Bergamo] 6 marzo [1830]<br />

Già la degnissima Superiora della Casa <strong>di</strong> Verona, avrà ricevuto le mie notizie da Michele 1 ,<br />

e dalla mia lettera, ma voglio darmi l'onore <strong>di</strong> continuargliele anch'io. Adesso, che ti ho trattato<br />

nobilmente, vengo a parlarti ad uso <strong>di</strong> San Zeno 2 .<br />

Sappi dunque perche voglio farmi onore, che aveva già cominciato a scriverti prima <strong>di</strong><br />

ricever oggi la tua lettera, avendola ricevuta, ti scriverò un pò più in lungo.<br />

Comincierò per <strong>di</strong>rti, che quì pure si è rinnovato il freddo, per cui la mia tosse che aveva<br />

quando sono partita, non è finita ancora. A mio credere è proprio il freddo, perche quando stò quieta<br />

nella camera da scrivere fuori dall'aria, stò subito meglio, e quando vado nel freddo la sento <strong>di</strong> più.<br />

Anche la notte col caldo del letto non ho tosse, onde si vede, ch'è la stagione. Di poco ci burlerà.<br />

Sono ancora quì, e mi fanno una guerra terribile, non volendomi lasciar partire martedì per<br />

Milano, quantunque comincino quì gli Esercizj domani sera, e vi è un concorso strepitoso.<br />

Intesi tutto delle nostre ammalate. Restai sorpresa della Fiorio 3 , che un salasso solo non<br />

abbia bastato, e che il cherurgo 4 senza il me<strong>di</strong>co gliene abbia dato un altro. Conviene <strong>di</strong>re che abbia<br />

trovato la gran neccessità Ti prego <strong>di</strong> continuarmene le notizie quì, ed anche a Milano, perche senza<br />

tosse potrei tra tante esercitanti, che vengono a dormire, avere delle giovani con vocazione, ma<br />

d’impegno per l'Istituto, ed allora dovrò forse aspettare.<br />

Ti raccomando dunque la Fiorio, perche a <strong>di</strong>rti il vero questi salassi mi fan temere <strong>di</strong> mal <strong>di</strong><br />

petto accuto.<br />

Dirai alla Cara Isabella 5 , che con tutte l'abbraccio che si ricor<strong>di</strong> che la grazia è fatta, ed il<br />

freddo accresciuto se anche le dà <strong>di</strong>sturbo, che non vi ba<strong>di</strong> chè a momenti siamo d'aprile.<br />

Ho tanto piacere che la Cara Cecilia 6 sia stata riscontrata dal fratello cor<strong>di</strong>almente. Il<br />

Signore ci farà la grazia che tutto andrà bene. Almeno così spero nel Signore.<br />

Adesso te ne <strong>di</strong>co una, che ti farà riddere. Mi fu dato un consiglio a modo d'or<strong>di</strong>ne, ma a<br />

<strong>di</strong>rti il vero sul riflesso della Felicita 7 , e della Fiorio penso che sia il Signore che lo abbia <strong>di</strong>sposto,<br />

perche forse per queste due sarà necessario, ma se non fosse cosa generale potrebbero mettersi in<br />

aprenzione. Mi fu dunque detto, ed io lo <strong>di</strong>co a te perche lo faccia, che nell'infermieria si deve<br />

adoprare cucchiaj d'argento, e tazze <strong>di</strong> cristallo.<br />

Racconta alla Cara Isabella, a Isabella <strong>di</strong>rai chiaro per Felicita, e Cecilia la cosa, ed anche<br />

alle altre, come massima presa, e poi fa consegnare all'infermiera tanti cucchiaj quante inferme ha<br />

d'argento ed altrettanti bicchieri, con or<strong>di</strong>ne, che ad'ogni una lasci in camera il suo cucchiajo e<br />

bicchiere, sino al mio ritorno, che combineremo allora meglio.<br />

1 Masina Michele, vetturale (Ep. I, lett. 357, pag. 564).<br />

2 Delle popolane della parrocchia <strong>di</strong> San Zeno.<br />

3 FIORIO, novizia il cui nome non compare poi in alcun elenco.<br />

4 Gasperi Giacometto (Ep. III/2, lett. 1434, n. 3, pag. 899). Grafia errata per chirurgo.<br />

5 Ferrari Isabella, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. I, lett. 347, n. 5, pag. 542).<br />

6 Donà Delle Rose Cecilia, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. I, lett. 399, n. 3, pag. 651) .<br />

7 Valsecchi Felicita, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. III/2, lett. 1493, n. 3, pag. 1027).

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