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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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A GIUSEPPA TERRAGNOLI<br />

2097(Verona#1830.02.27)<br />

La <strong>Canossa</strong> scrive alla Terragnoli una lettera in cui domina il fattore economico: la riscossione della pensione<br />

della Salterini; l'acquisto del fondo <strong>di</strong> Ceneda come già aveva trattato nella lettera del 21 c.m.. Infine la<br />

rinnovata speranza <strong>di</strong> poter partire per Bergamo.<br />

V.G. e M. Carissima Figlia<br />

Anche questa volta vi scrivo da Verona mia Cara Figlia, e prima <strong>di</strong> tutto vi <strong>di</strong>rò che vi occludo<br />

la carta della Salterini 1 . Se mai vi fosse qualche parola da mettervi sopra pregate il nostro degnissimo<br />

Padre Stefani 2 somigliando il <strong>di</strong> lui carattere da quello del Signor Francesco 3 a cui la fece scrivere il<br />

Signor Don Battistino 4 .<br />

Lessi la letterina della cara Rosa della Croce 5 . Io guarderò le carte che essa <strong>di</strong>ce aver io meco<br />

ma vorrei che in una sola parola mi <strong>di</strong>ceste se per la mobilia della buona Rosa siete state saldate perche<br />

io in quell'affare non mi sono intricata niente.<br />

Veniamo adesso alla possessione <strong>di</strong> Ceneda 6 . Sentite mia cara Figlia cosa trovo necessario che<br />

facciate. Prima <strong>di</strong> tutto raccontate ogni cosa al degnissimo nostro Superiore 7 il quale per quello ch'io so<br />

conosce pienamente la situazione del luogo e potrà decidervi se la lontananza per farvi l'acquisto per<br />

donne chiuse sia troppo lontana o sia una lontananza giusta non potendosi far un'appoggio totale sulla<br />

felicissima circostanza dei due ottimi fratelli Gaspari 8 essendo cosa momentanea, e dovendosi da noi<br />

pensare in un'acquisto ad una cosa stabile, e perenne.<br />

Se il degnissimo nostro Superiore è persuaso allora pregate i Signori Fratelli Gasperi ad<br />

informarsi della forma dei pagamenti e verificandosi che questi siano in rate ancorche si volesse otto, o<br />

<strong>di</strong>eci milla lire venete alla mano fatte allora esaminare i documenti dal Signor avvocato Gasperi, in<strong>di</strong><br />

mi informerete <strong>di</strong> tutto, ed io vi risponderò. Già non so dubitare che la madre della nostra Rosa della<br />

Croce non sia per darmi la dote che spontaneamente mi esibi non<strong>di</strong>meno sapete cosa sono le cose <strong>di</strong><br />

questo mondo potrebbe accadere un'incaglio al pagamento, e vedete che allora malgrado l'esame non<br />

potrei andare avanti nel contratto.<br />

Secondo le rate de’ pagamenti <strong>di</strong>verrà necessario assicurarsi del tempo positivo in cui ci<br />

daranno la dote della Luigia 9 i Fratelli Bonetti, e già vi scriverò in un modo da potervi regolare<br />

politamente e <strong>di</strong>etro a tutte queste cose combineremo. Intanto continuate voi a trattare coi suddetti<br />

Fratelli Gaspari dei quali accetto molto volentieri il favore della loro assistenza. Conclusa la massima<br />

se occorrerà che a loro scriva allora lo farò.<br />

Se piacerà al Signore lunedì conto <strong>di</strong> partire ma sin che non sono fuori della porta <strong>di</strong> San Zeno 10<br />

non lo credo nascendomi sempre degli ostacoli. Intesi tutto della Signora Trevisani 11 , ho piacere che sia<br />

restata contenta.<br />

Scrivetemi tutto della Rosa della Croce.<br />

In somma fretta vi abbraccio tutte e vi lascio nel Cuor Santissimo <strong>di</strong> Maria.<br />

Di Voi Carissima Figlia<br />

Verona li 27 febbrajo 1830<br />

VERONA<br />

VENEZIA<br />

1 MARZO<br />

Alla Signora<br />

La Signora Giuseppa Teragnoli 13<br />

Figlia della Carità<br />

Santa Lucia<br />

V E N E Z I A<br />

Vostra Aff.ma Madre<br />

<strong>Maddalena</strong> Figlia della Carità 12<br />

1 Salterini Domenica, nella Casa <strong>di</strong> Venezia (Ep. III/1, lett. 1345, n. 1, pag. 689).<br />

2 Padre Stefani, parroco ai “Carmini” <strong>di</strong> Venezia (Ep. II/1, lett. 495, pag. 175).<br />

3 Don Brugnoli Francesco, confessore <strong>di</strong> Verona (Ep. II/1, lett. 496, n. 2, pag. 177).<br />

4 Don Bajetta Giambattista, confessore <strong>di</strong> Verona (Ep. III/1, lett. 1092, n. 3, pag. 216).<br />

5 Rosa della Croce, nella Casa <strong>di</strong> Venezia (Ep. III/2, lett. 1487, n. 5, pag. 1016).<br />

6 Ceneda, l’attuale Vittorio Veneto (Ep. II/2, pag. 1341).<br />

7 Mons. Traversi Antonio, superiore della Casa <strong>di</strong> Venezia (Ep. II/1, lett. 489, n. 2, pag. 165).<br />

8 I fratelli <strong>di</strong> Gasperi, chirurgo e avvocato (Ep. III/2, pag. 899).<br />

9 BONETTI LUIGIA, novizia il cui nome però non compare in alcun elenco delle varie Case.<br />

10 Dalla porta <strong>di</strong> Verona.<br />

11 Sig. Trevisani Angela, cognata <strong>di</strong> Don Luigi Trevisani (Ep. III/3, lett. 2088, n. 12, 13, pag. 2281).<br />

12 NB. Firma autografa della <strong>Canossa</strong>.<br />

13 Grafia errata per Terragnoli. (Ep. I, lett. 398, n. 2, pag. 649)

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