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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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A GIUSEPPA TERRAGNOLI<br />

2096(Verona#1830.02.21)<br />

La <strong>Canossa</strong> fa conoscere che Monsignor Sar<strong>di</strong>gna, passando da Verona, le ha fatto visita e si é mostrato<br />

contento dell'accoglienza ricevuta a Venezia, nonostante qualche contrattempo. Ella poi fa sapere che, per<br />

mezzo della signora Trevisani, manderà alla Terragnoli il danaro già annunciato e le presenta tutte le<br />

<strong>di</strong>fficoltà che si frappongono all'acquisto del fondo a Ceneda per mettere a frutto le doti, le quali arrivano<br />

con troppo ritardo.<br />

V.G. e M. Carissima<br />

Riscontro la cara vostra, e nello stesso tempo vi dò le notizie <strong>di</strong> Monsignore 1 che jeri è<br />

venuto a favorirmi. Per vostra consolazione vi <strong>di</strong>co che si mostrò molto contento delle vostre<br />

attenzioni, e per averle fatto vedere tutto il locale. Riguardo poi all'essere stato poco ben servito in<br />

chiesa non vi prendete pena, quando voi avete fatto tutto quello che avete potuto, ma sappiate che io<br />

destramente gli feci capire che la chiesa non è nostra per conseguenza anche voi vedete che non si<br />

può fare quello che si vorrebbe.<br />

Rapporto alla Signora Trevisani 2 sono certissima della vostra attenzione e che vi regolerete<br />

in quel modo che vi <strong>di</strong>ssi. Dalla stessa dunque riceverete le lire novecento, io ho computato il<br />

tallero a L. 10,10 venete, facendo qui il corso la moneta veronese cioè un tallero 3 vien computato<br />

per L. 14 veronesi.<br />

Quando mi scrivete sappiatemi <strong>di</strong>re cosa è la valuta del tallero in moneta veneta. Riguardo<br />

alle gran<strong>di</strong> acque che avete avuto per tutta la casa sappiate che anche noi siamo state allo stesso<br />

caso, e tutti, ed anche ringraziare il Signore, che non sia nato <strong>di</strong> peggio, come succedette a Vicenza,<br />

che cadette una qualche casa dal peso delle neve, e restarono morte le persone sotto le rovine. Certo<br />

che ci vorrà della spesa, per rime<strong>di</strong>are, ed anche per questa casa mi andrà dei bei sol<strong>di</strong>.<br />

Vi raccomando <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>rmi colla maggior sollecitu<strong>di</strong>ne il conto della Rosa della Croce 4 ,<br />

ristretto sì, ma esatto, perche dovendo fare i conti con sua madre mi è necessario <strong>di</strong> averlo. Così<br />

pure mandatemi più presto che potete la carta per la Salterini 5 perche qui come vi <strong>di</strong>ssi nell'altra mia<br />

non se ne può trovare.<br />

Veniamo adeso all'affare <strong>di</strong> Ceneda. Sentite mia Cara Figlia io non ho certamente ventimilla<br />

lire italiane, da poter spendere. Ho delle doti da rascuotere ma non me le danno, onde l'affare è<br />

imbarazzato. Non<strong>di</strong>meno avrei la dote della Rosa della Croce che come sapete vogliono dare,<br />

avremo in seguito quella della nostra Luigia 6 , duecento talleri della Floriana 7 e potrebbe essere <strong>di</strong><br />

altre sei doti che ho d’avere, ne rascuotessi qualcheduna. Sentite adesso vedete d'informarvi della<br />

forma dei pagamenti.<br />

Quando io ho comperato la piccola campagna <strong>di</strong> Marano 8 <strong>di</strong>e<strong>di</strong> al momento una somma ed il<br />

rimanente del prezzo erano debiti che io assunsi ed a poco, a poco andai pagando <strong>di</strong> modo che al<br />

presente eccettuato un piccolo capitale che per essere dè pupilli non potei pagare con mio<br />

<strong>di</strong>spiacere, ho il luogo libero.<br />

Se vogliono poi il danaro subito, o se vogliono la somma intiera conviene abbandonare il<br />

pensiero per non fare cattive figure giacche se non mi danno le doti quando sono impegnata non so<br />

1 Mons. Sardagna Emanuele, Vicario <strong>di</strong> Trento (Ep. I, lett. 388, n. 5, pag. 626).<br />

2 Sig. Angela Trevisani, cognata del defunto Don Luigi Trevisani (Ep. I, lett. 297, n. 8, pag. 454).<br />

3 Moneta Tallero, vecchio nome della moneta del valore <strong>di</strong> 5 lire d’oro (Ep. III/3, lett. 1782, n. 1, pag. 1635).<br />

4 Rosa della Croce, nella Casa <strong>di</strong> Venezia (Ep. III/2, lett. 1487, n. 5, pag. 1016).<br />

5 Salterini Domenica, nella Casa <strong>di</strong> Venezia (Ep. III/1, lett. 1345, n. 1, pag. 689).<br />

6 Guarana Luigia, nella Casa <strong>di</strong> Venezia (Ep. III/2, lett. 1744, n. 4, pag. 1520).<br />

7 Demassari Floriana, nella Casa <strong>di</strong> Venezia (Ep. III/2, lett. 1615, n. 4., pag. 1274).<br />

8 Marano, centro agricolo della provincia <strong>di</strong> Vicenza (Ep. III/2, lett. 1651, n. 7, pag. 1346).

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