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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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A GIUSEPPA TERRAGNOLI<br />

2085(Verona#1830.01.24)<br />

Perché la famiglia della defunta Dama Donà possa non turbarsi oltre misura, la Canosssa spiega con<br />

quanta prudenza abbia rivelato a Cecilia la morte della madre. La giovane ne ha provato forte dolore, ma è<br />

molto rassegnata alla Volontà Divina. Ora desidera notizie <strong>di</strong> ciascuno dei suoi cari e prega la Terragnoli<br />

<strong>di</strong> fargliele avere. La Marchesa poi rassicura la stessa a proposito dei danari: non ne é davvero molto<br />

provveduta, ma gliene manderà senz’altro. Soltanto vorrebbe sapere come mai ha dovuto fare nuovi e<br />

rilevanti debiti, se sei mesi prima tutto era stato pagato. Non mostra alcuna sfiducia, ma desidera la<br />

chiarezza.<br />

V.G. e M. Carissima Figlia<br />

[Verona] 24 gennajo 1830<br />

A norma <strong>di</strong> quanto vi scrissi nell'ultima mia eccomi a raguagliarvi per quiete dell'ottima sua<br />

famiglia e della buona Dama Priùli 1 come l'abbiamo passata colla Cara Cecilia 2 . Questa dunque dal<br />

mio silenzio e dal sentire che non vi erano lettere temeva già della <strong>di</strong>sgrazia accaduta. Aspettai il<br />

primo momento, e come sapete l'aveva già <strong>di</strong>sposta a poco a poco glielo <strong>di</strong>ssi. Siccome aveva essa<br />

molto affetto per la sua mamma così sentì vivamente la per<strong>di</strong>ta. Potete credere, che non l'abbiamo<br />

mai lasciata sola, essendo a letto per i soliti suoi incomo<strong>di</strong> nervali, ma si va alzando.<br />

Rassegnatissima gia s'intende. In somma non ebbe voglia <strong>di</strong> pranzare, ma con delle cosette<br />

date tratto tratto si calmò e adesso se la passa benino. Desidera molto le notizie <strong>di</strong> tutta la sua<br />

famiglia nominatamente fratello per fratello e <strong>di</strong> sue sorelle non solo della buona Cattinetta 3 ma<br />

anche delle maritate, così pure della Cara Dama Priùli, onde a voi si raccomanda, e vi ringrazia<br />

della premura che avete avuto, e delle notizie, che sin qui mi avete dato.<br />

Non so comprendere mia Cara Figlia cosa sia, che non ebbi più vostre lettere dal giorno 13 a<br />

questa parte cioè che la vostra lettera del 13 la ricevetti il 18 come vi scrissi, e poi altro non seppi.<br />

Vorrei lusingarmi che non foste ammalata. Già suppongo che il freddo anche a Venezia si farà<br />

molto onore.<br />

Dopo avere scritto sin qui ricevo la cara vostra lettera nella quale trovo le notizie che vi<br />

domandava, e che per altro vi prego <strong>di</strong> continuare.<br />

Sento come avete alcune ingarellate 4 . Noi qui ne abbiamo oggi nove. Già credete che questi<br />

tempi così ori<strong>di</strong> infruiscono sulla salute. La mia però va proprio sufficientemente.<br />

Sentite mia Cara Figlia, che bella come<strong>di</strong>a. Jeri ricevetti la Cara vostra lettera la lessi con tutta<br />

l'attenzione e siccome mi trovava senza lettere fuori <strong>di</strong> Bergamo da tutte le altre Case ne ricevetti<br />

unita alla vostra un fagottino. Questa mattina che rispondo non sono capace <strong>di</strong> trovare la vostra<br />

lettera.<br />

Sentite dunque mia Cara Figlia fate male ad agitarvi in quel modo pel danaro <strong>di</strong> cui avete<br />

bisogno. Voi pensate che anch'io mi trovi ristretta ed e vero ma il Signore ci ha sempre provveduto<br />

sin qui e continuerà a farlo per la sua misericor<strong>di</strong>a. Almeno io me ne tengo certa.<br />

Senza angustiarvi <strong>di</strong>temi come mai avete un debito <strong>di</strong> 600 lire col Signor Padenghe 5 giacche<br />

quando io sono partita da Venezia saranno sei mesi avevamo pagato tutto. Dopo mi avete scritto la<br />

somma che avete dato al signor Giacomo Gasperi 6 pel frumento per ciò tal debito mi sorprese.<br />

Fate dunque così col danaro che vi mandai pagate quanto potete <strong>di</strong> debiti. Osservate quando<br />

scadono le pensioni e scrivetemelo ed in pari tempo <strong>di</strong>temi cosa vi sarebbe ancora<br />

1<br />

Dama Loredana Priuli, benefattrice (Ep. I, lett. 397, pag. 646).<br />

2<br />

Donà delle Rose Cecilia, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. I, lett. 399, n. 3, pag. 651)<br />

3<br />

La sorella <strong>di</strong> Cecilia Donà.<br />

4<br />

Affette da lievi malanni.<br />

5<br />

Padenghe Francesco, procuratore <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> a Venezia (Ep. I, lett. 352, n. 1, pag. 555).<br />

6<br />

Giacomo Gasperi, chirurgo (Ep.III/2, lett. 1434, n. 3, pag. 899).

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