epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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A GIUSEPPA TERRAGNOLI 2080(Verona#1830.01.06) La Canossa annuncia di stare sta meglio, nonostante sia ancora molto debole. La causa, però, del suo silenzio é il guaio di non aver segretaria su cui far conto: Cristina é occupata per l'apostolato, Ferrari e Dabalà sono ammalate; Prudenza Biadego inizia la lettera, ma non può essere sicura di finirla. In tutti i casi chiede alla Terragnoli che mandi notizie della Dama Donà che si aggrava sempre più, ma ella non può avvisarne la figlia perché anch’essa molto sofferente per il gran freddo. C'é poi la richiesta della vedova del Dottor Castelli, che versa in non buone condizioni economiche e le ha chiesto un aiuto che può dare solo in minima parte. Infine la Ferrari che continua a preoccupare per il suo penoso stato di salute. V.G. e M. Carissima Figlia Questa volta vi avrò forse fatto stare in pena mia cara Figlia per essere stata costretta a ritardarvi le mie notizie, ma la colpa è tutta non del male ma delle segretarie, perché Cristina 1 è sempre impiegata per le rimanenze degli affari del santo Giubileo, la sotto superiora 2 è costipata, la Isabella 3 è obbligata a letto, da più d'un mese, onde io mi trovai, e mi trovo imbrogliatissima. A volo come gli uccelletti ho preso la Prudenza per incominciare almeno questa lettera per finirla poi sarà quel che sarà. Comincierò per dirvi che grazie al Signore dalla tosse sono guarita. Mi resta solo molta debolezza per cui essendo la stagione rigidissima pranzo ancora in camera e sto con molto riguardo, e siccome conoscete il mio temperamento cosi possiamo quasi con certezza dire che a momenti torno un collosso. Per la sotto superiora mi lusingo che non sarà altro, che una semplice costipazione essendo oggi senza febbre ma le susiste il dolore di testa. La Cara Isabella poi da più pena di tutte avendo mali di testa frequentissimi, ed il suo vomito in conseguenza. Quando arriva a prendere, ed a ritenere due cuchiaj di semolina pare a noi di essere contentissimi anche il brodo non può reggere che nella stessa quantità all'incirca. Oggi, che scrivo par un pò più respirata avendo ritenuto qualche cucchiajo di brodo di più, e un cucchiajo di peverata 4 di cui le venne voglia. Raccomandate alla nostra Santa Lucia, ed alla Santissima nostra Madre Maria dalla quale io spero che avremo la grazia. Non posso dirvi quanto mi dispiace il sentire lo stato della buona Dama Donà 5 e mi fa somma compassione la sua famiglia. Ditemi come se la passa la povera Priúli 6 . Si vede che siamo proprio nella valle del pianto. La nostra Cecilia 7 , è anch'essa a letto co' suoi incomodi nervali prodotti da questo eccessivo freddo. Io vado dando alla stessa le notizie della sua mamma a poco a poco perche l'ama moltissimo. Il Signore doni a tutti fortezza. Oggi ricevetti una lettera del buon Signor Padenghe 8 ed una di Marianna 9 . Fate loro sapere le buone mie notizie rispondero poi loro con comodo avendone tante lettere da scrivere. Vi prego di riverirmi tanto la Cara Dama Michelli 10 e la Damula 11 . A dire il vero è una bella 1 Pilotti Cristina, nella Casa di Verona (Ep. I, lett. 297, n. 7, pag. 454). 2 Dabalà Rosa, vice superiora di Verona (Ep. II/1, lett. 585, n. 4, pag. 442). 3 Ferrari Isabella, a Verona Ammalata (Ep. I, lett. 347, n. 5, pag. 542). 4 PEVERATA da peverà, salsa fatta di pane grattato olio sale e molto pepe e che si mangia di solito col lesso (Patuzzi/Bolognini, Piccolo dizionario, pag. 166). 5 La madre di Cecilia Donà delle Rose, nella Casa di Verona (Ep. I, lett. 399, n. 3, pag. 651). 6 Dama Loredana Priuli, benefattrice (Ep. I, lett. 397, pag. 646). 7 Donà delle Rose Cecilia, nella Casa di Verona (Ep. I, lett. 399, n. 3, pag. 651). 8 Padenghe Francesco, procuratore di Maddalena a Venezia (Ep. I, lett. 352, n. 1, pag. 555). 9 Francesconi Marianna, direttrice dell’Ospedale delle Convalescenti (Ep. III/1, lett. 1095, n. 6, pag. 223). 10 Dama Michiel Pisani, benefattrice (Ep. III/2, lett. 1491, n. 4, pag. 1023). 11 Dama Da Mula, nobile veneziana (Ep. II/1, lett. 669, n. 4, pag. 650).

moda che non vogliono più tegnose 12 all'ospitale. Anche Marianna me lo dice ma già potete esser certa, che nel risponderle sarò cauta né mai si accorgerà di quello che ci scriviamo. Raccomandate al Signore anche la Metilde 13 perche ha le due ragazze sue nipoti ammalate ambedue. Orsolina ha già ricevuto l'Olio santo e la Teresina si dubita di punta, o doglia. Forze il Signor Don Angelo Rizzi vi porterà quarantacinque svanzicher 14 per Annetta 15 . Nel caso ve le portasse ritenetelle per conto del rimanente che debbo mandarvi dell'Angioletta 16 e che vi manderò a primo comodo incontro. Avrete veduto la lettera scrittavi dalla vedova del povero nostro medico Castelli 17 , che vorrebbe ch'io mettessi al lotto un busto di Maria Santissima di marmo, e vorrebbe sapere quanti viglietti prenderò, che ogni viglietto è del valore di 4 svanzicher. Io per la nostra richezza non sarei in istato di prenderne neppur uno. Per altro facendomi anche molta compassione ne prenderò uno al più due quando abbia il permesso di fare questo lotto altrimenti è in pericolo il danaro, ed anche il busto. Vi lascio in libertà voi di scegliere il numero che si guadagna, e di prenderne poi uno, o due come credete. Prendete il danaro di quelli che vi darà Don Angelo, o mettetecelo voi avvertendomi in ogni modo perche possa rimborsarvi. La vostra mamma grazie al Signore sta bene anche degli occhi oltre la salute. La festa va dal Signor Grazia Dio onde ricordatevi state quieta. Vi abbraccio tutte di vero cuore e tutte vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria. Vi prego tutte di fare in comunità una piccola novena alla nostra Santa Lucia per Isabella dandoci veramente pena. Oggi giorno della Santa Epifania in cui termino questa lettera non ha ricevuto che gucchiaj di brodo, ed un sorbetto, oltre credo qualche grano d'ulivo. Pregate Santa Lucia di andare da Maria Santissima. Di Voi Carissima Figlia Verona li 6 gennaro 1830 Mandate due talleri al Padre Antonio 18 per la nota persona 19 per ripararlo in questi freddi. Ve li manderò. Se due talleri non bastano, mandate al Padre Antonio per la nota persona il bisognevole da ripararlo e scrivetemi la spesa che vi manderò. Vostra Aff.ma Madre Maddalena Figlia della Carità 20 12 Tignosa. 13 Bunioli Metilde, nella Casa di Verona (Ep. III/2, lett. 1612, n. 1, pag. 1267). 14 Moneta Svanzica di circa 85 centesimi di lire (Ep. II/2, lett. 749, n. 2, pag. 861). 15 Rizzi Anna, novizia (Ep. III/2, lett. 1612, n. 1, pag. 1267). 16 Guarnieri Angioletta, nella Casa di Venezia (Ep. I, lett. 276, n. 3, pag. 408). 17 Defunto medico Castelli (Ep. III/1, pag. 77). 18 Un Cappuccino dell'ospedale civile. 19 Il padre della Pilotti Cristina, ricoverato nell’Ospedale psichiatrico di S. Servolo (Ep. III/2, pag. 834). 20 NB. Firma autografa della Canossa. Molte le inesattezze ortografiche.

moda che non vogliono più tegnose 12 all'ospitale. Anche Marianna me lo <strong>di</strong>ce ma già potete esser<br />

certa, che nel risponderle sarò cauta né mai si accorgerà <strong>di</strong> quello che ci scriviamo. Raccomandate<br />

al Signore anche la Metilde 13 perche ha le due ragazze sue nipoti ammalate ambedue. Orsolina ha<br />

già ricevuto l'Olio santo e la Teresina si dubita <strong>di</strong> punta, o doglia.<br />

Forze il Signor Don Angelo Rizzi vi porterà quarantacinque svanzicher 14 per Annetta 15 . Nel<br />

caso ve le portasse ritenetelle per conto del rimanente che debbo mandarvi dell'Angioletta 16 e che vi<br />

manderò a primo comodo incontro.<br />

Avrete veduto la lettera scrittavi dalla vedova del povero nostro me<strong>di</strong>co Castelli 17 , che<br />

vorrebbe ch'io mettessi al lotto un busto <strong>di</strong> Maria Santissima <strong>di</strong> marmo, e vorrebbe sapere quanti<br />

viglietti prenderò, che ogni viglietto è del valore <strong>di</strong> 4 svanzicher. Io per la nostra richezza non sarei<br />

in istato <strong>di</strong> prenderne neppur uno. Per altro facendomi anche molta compassione ne prenderò uno al<br />

più due quando abbia il permesso <strong>di</strong> fare questo lotto altrimenti è in pericolo il danaro, ed anche il<br />

busto.<br />

Vi lascio in libertà voi <strong>di</strong> scegliere il numero che si guadagna, e <strong>di</strong> prenderne poi uno, o due<br />

come credete. Prendete il danaro <strong>di</strong> quelli che vi darà Don Angelo, o mettetecelo voi avvertendomi<br />

in ogni modo perche possa rimborsarvi.<br />

La vostra mamma grazie al Signore sta bene anche degli occhi oltre la salute. La festa va dal<br />

Signor Grazia Dio onde ricordatevi state quieta.<br />

Vi abbraccio tutte <strong>di</strong> vero cuore e tutte vi lascio nel Cuor Santissimo <strong>di</strong> Maria. Vi prego tutte<br />

<strong>di</strong> fare in comunità una piccola novena alla nostra Santa Lucia per Isabella dandoci veramente pena.<br />

Oggi giorno della Santa Epifania in cui termino questa lettera non ha ricevuto che gucchiaj <strong>di</strong><br />

brodo, ed un sorbetto, oltre credo qualche grano d'ulivo. Pregate Santa Lucia <strong>di</strong> andare da Maria<br />

Santissima.<br />

Di Voi Carissima Figlia<br />

Verona li 6 gennaro 1830<br />

Mandate due talleri al Padre Antonio 18 per la nota persona 19 per ripararlo in questi fred<strong>di</strong>. Ve li<br />

manderò. Se due talleri non bastano, mandate al Padre Antonio per la nota persona il bisognevole da<br />

ripararlo e scrivetemi la spesa che vi manderò.<br />

Vostra Aff.ma Madre<br />

<strong>Maddalena</strong> Figlia della Carità 20<br />

12 Tignosa.<br />

13 Bunioli Metilde, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. III/2, lett. 1612, n. 1, pag. 1267).<br />

14 Moneta Svanzica <strong>di</strong> circa 85 centesimi <strong>di</strong> lire (Ep. II/2, lett. 749, n. 2, pag. 861).<br />

15 Rizzi Anna, novizia (Ep. III/2, lett. 1612, n. 1, pag. 1267).<br />

16 Guarnieri Angioletta, nella Casa <strong>di</strong> Venezia (Ep. I, lett. 276, n. 3, pag. 408).<br />

17 Defunto me<strong>di</strong>co Castelli (Ep. III/1, pag. 77).<br />

18 Un Cappuccino dell'ospedale civile.<br />

19 Il padre della Pilotti Cristina, ricoverato nell’Ospedale psichiatrico <strong>di</strong> S. Servolo (Ep. III/2, pag. 834).<br />

20 NB. Firma autografa della <strong>Canossa</strong>. Molte le inesattezze ortografiche.

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