epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa
epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa
A MARGHERITA ROSMINI 2064(Verona#1829.11.27) Avrebbe dovuto rispondere prima alle sue pressanti lettere, piene di amarezza per il difficile caso di una consorella, che indica con le lettere N.N., e che non può allontanare da lei a cui vuoi tanto bene, ma che ha fissazioni che sono note anche all’ esterno. Non l'ha fatto perché assillata dagli Esercizi delle donne e delle giovani di S. Zeno per l'acquisto del Santo Giubileo. Per il momento, senza farne accenno, si impegnino le due comunità ad una preghiera particolare e intanto la Canossa chiederà consiglio al Superiore. V.G. e M. Carissima Figlia Oggi non potrei avere il piacere di scriverle mia Cara Figlia per i tanti imbrogli che mi circondano. Ella però mi fa compassione attesa la circostanza della cara N: N: che non posso a meno di non iscriverle quello che potrò. Ricevetti giorni sono un'altra carissima di Lei lettera ed una ebbi il piacere di riceverne jer sera. Il motivo per cui non risposi ancora ne al Signor Prefetto del Seminario ne a Lei si fu perche abbiamo qui avuto gli Esercizj delle Sanzenate i quali durarono tutta la scorsa settimana conseguentemente tante furono, e sono le nostre occupazioni non essendo questi ancor finiti che non so neppure ove abbia la testa. Tutta l'entrante settimana durano questi Esercizj tre giorni continuano nella nostra chiesa 1 , e tre a San Zeno 2 ; dopo il Giubileo scriverò anche al Signor Prefetto. Mia Cara Figlia il Signore vuole visitarci, e a dir il vero considerate tutte le circostanze non piccole, ma niente paura portiamola volentieri per amor del Signore. Per altro per non fare dei malanni veramente serii conviene prender le cose col sommo della destrezza combinandosi per nostro maggior imbarazzo la suddetta N:N: sta molto volentieri a Trento, ed ha molto affetto per Lei. Il dire di levarla per la contrarietà che prova e lo stesso che farla fissare veramente. Sul punto non so neppur io ne cosa pensare ne cosa risolvere riflettendo al Paese alle circostanze alle dicierie ed alla salute della Figlia che più di tutto preme. Al momento dunque mia Cara Figlia facciano in comunità una piccola novena dicendo che per un'affare che mi preme l'ho pregata come faccio di fare questa novena. Dicano nove volte: O Padre, o Figlio, o Spirito Santo ecc. ecc., il Sub tuum presidium,.e tre gloria pregando con questi San Giuseppe, e San Gioachino. Io pure farò qui pregare. Intanto Ella non mostri colla Figlia ne questa nostra trattativa ne di desiderare pel suo bene che cambi Superiora. Mostri disprezzare tutte le fissazioni dicendo sempre che sono niente, che non é vero. La tratti più amorosamente che sia possibile e cerchiamo adesso non l'esercizio della virtù ma la sanità corporale, e singolarmente che non perdiamo la testa che veramente per me sarebbe il maggior dolore che potessi provare per una Compagna eccettuato il peccato. Intanto io parlerò col Superiore 3 e vedremo in qual modo possiamo condurre la cosa, per salvare tutto possibilmente ma prima d'ogni altra cosa la Compagna. Coraggio mia cara Giuseppina Dio ci ajuterà, e coll'ajuto dell'orazione vedrà che Dio ne riceverà la di Lui Gloria in tutte la maniere. Tanti rispetti a Monsignore 4 al Signor Arciprete 5 , ed agli altri ottimi Religiosi nostri conoscenti. Le abbraccio tutte di vero cuore. Mi continui le notizie del Signor Don Antonio 6 , le lascio tutte nel Cuor Santissimo di Maria. Come va la Teresa? 7 Di Lei Carissima Figlia Verona San Giuseppe 27 novembre 1829 (Timbro partenza) VERONA Alla Nobile Signora La Signora Giuseppa Rosmini Dè Serbati Superiora delle Figlie della Carità Convento dell'Addolorata T R E N T O Sua Aff.ma Madre Maddalena Figlia della Carità 8 1 San Giuseppe. 2 Chiesa parrocchiale. 3 Mons. Ruzzenenti Vincenzo, superiore della Casa di Verona (Ep. II/1, lett. 490, n. 1, pag. 166). 4 Mons. Sardagna Emanuele, Vicario di Trento (Ep. I, lett. 388, n. 5, pag. 626). 5 Mons. Ibele De Trentini Giambattista (Ep. III/2, lett. 1860, n. 9, pag. 2031). 6 Abate Rosmini Antonio, fratello di Margherita (Ep. II/1, lett. 494, pag. 172). 7 Conzati Teresa, nella Casa di Trento (Ep.III/1, lett. 1217, n. 3, pag. 417). 8 NB. Firma autografa della Canossa. Stile faticoso.
A ELENA BERNARDI 2065(Verona#1829.12.04) Anche a lei la Canossa non ha potuto scrivere da quando sono iniziati gli Esercizi spirituali della «parrocchia muliebre» di San Zeno. E' veramente affaticata, ma molto soddisfatta, perché la partecipazione è stata così sorprendente che non sa come «i confessori restino vivi». Chiede notizie di alcuni conoscenti, tra cui il Vescovo di Massa, Mons. Zoppi.. V.G. e M. Carissima Figlia Povera la mia Elena 1 mi crederai morta e sepolta. Sono viva vivissima ma il Santo Giubileo non mi ha lasciato un momento di respiro. Le scrivo queste quattro righe di sera tanto per dirti che grazie al Signore sto bene. Mi feci cavare un pò di sangue nella settimana scorsa in cui i santi Esercizj erano sospesi parlando delle predicazioni quì da noi, e ne aveva un bisogno estremo poi potei proseguire i nostri affari, e ti assicuro, che abbiamo avuto ed abbiamo una occupazione eccessiva avendo la parrocchia muliebre di San Zeno 2 . Se me lo ricorderò te ne conterò di belle. Adesso i due nostri orattorj sono a predicare anche agli uomini a San Zeno, e domenica sarà l'ultimo giorno del santo Giubileo. Non ci sà il perchè io però giudico per la brevità del tempo, ma Verona è in moto. Pare impossibile che i confessori restino vivi, e sento essser lo stesso in tutta la Diocesi. Voglia il Signore, che vi sia poi la perseveranza. Desidero nuove della tua salute, e di quella delle Compagne. Vorrei pure sapere qualche notizia di Monsignor di Massa 3 adesso ch'è morta la di Lui sovrana 4 . Dimmi come voi altre avete preso il santo giubileo. Vorrei pur anche sapere se hano notizie di Donna Marietta 5 , della Biasini, e se sia ritornato da Roma il Signor Curato Merlino 6 . Quando vedi le mie Care Amiche Durini 7 e Visconti 8 ti prego di tante cose. Vivo certa delle vostre orazioni di tutte. Il tempo passa tanto non istaremo a rivederci. Tutte vi abbraccio, e vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria. Di Lei Carissima Figlia Verona San Giuseppe li 4 dicembre 1829 Tua Aff.ma Madre Maddalena Figlia della Carità 9 1 Bernardi Elena, Superiora di Milano (Ep. I, lett. 278, n. 2, pag. 411). 2 L'elemento femminile della parrocchia di San Zeno. 3 Mons. Zoppi Francesco, Vescovo di Massa Carrara (Ep. II/1, lett. 625, n. 6, pag. 552). 4 Principessa Maria Beatrice d'Este (Ep. II/2, lett. 829, n. 2, pag. 1062). 5 Donna Della Somaglia Marietta, sposa di Paduli, nipote di Giacomo Mellerio (Ep. III/1,lett. 1174, n. 4, pag.349). 6 Don Merlini Pietro, Milano (Ep. III/1, lett.1174, n. 2, pag. 349). 7 Contessa Carolina Durini, amica di Maddalena (Ep. I, lett. 2, pag. 6). 8 Contessa Maria Luisa Castelli Visconti, amica di Maddalena(Ep. I, lett. 374, pag. 599).. 9 NB. Firma autografa della Canossa. Molte inesattezze ortografiche.
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A MARGHERITA ROSMINI<br />
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Avrebbe dovuto rispondere prima alle sue pressanti lettere, piene <strong>di</strong> amarezza per il <strong>di</strong>fficile caso <strong>di</strong> una<br />
consorella, che in<strong>di</strong>ca con le lettere N.N., e che non può allontanare da lei a cui vuoi tanto bene, ma che ha<br />
fissazioni che sono note anche all’ esterno. Non l'ha fatto perché assillata dagli Esercizi delle donne e delle<br />
giovani <strong>di</strong> S. Zeno per l'acquisto del Santo Giubileo. Per il momento, senza farne accenno, si impegnino le due<br />
comunità ad una preghiera particolare e intanto la <strong>Canossa</strong> chiederà consiglio al Superiore.<br />
V.G. e M. Carissima Figlia<br />
Oggi non potrei avere il piacere <strong>di</strong> scriverle mia Cara Figlia per i tanti imbrogli che mi<br />
circondano. Ella però mi fa compassione attesa la circostanza della cara N: N: che non posso a meno <strong>di</strong><br />
non iscriverle quello che potrò. Ricevetti giorni sono un'altra carissima <strong>di</strong> Lei lettera ed una ebbi il<br />
piacere <strong>di</strong> riceverne jer sera. Il motivo per cui non risposi ancora ne al Signor Prefetto del Seminario ne<br />
a Lei si fu perche abbiamo qui avuto gli Esercizj delle Sanzenate i quali durarono tutta la scorsa<br />
settimana conseguentemente tante furono, e sono le nostre occupazioni non essendo questi ancor finiti<br />
che non so neppure ove abbia la testa. Tutta l'entrante settimana durano questi Esercizj tre giorni<br />
continuano nella nostra chiesa 1 , e tre a San Zeno 2 ; dopo il Giubileo scriverò anche al Signor Prefetto.<br />
Mia Cara Figlia il Signore vuole visitarci, e a <strong>di</strong>r il vero considerate tutte le circostanze non<br />
piccole, ma niente paura portiamola volentieri per amor del Signore. Per altro per non fare dei malanni<br />
veramente serii conviene prender le cose col sommo della destrezza combinandosi per nostro maggior<br />
imbarazzo la suddetta N:N: sta molto volentieri a Trento, ed ha molto affetto per Lei. Il <strong>di</strong>re <strong>di</strong> levarla<br />
per la contrarietà che prova e lo stesso che farla fissare veramente. Sul punto non so neppur io ne cosa<br />
pensare ne cosa risolvere riflettendo al Paese alle circostanze alle <strong>di</strong>cierie ed alla salute della Figlia che<br />
più <strong>di</strong> tutto preme. Al momento dunque mia Cara Figlia facciano in comunità una piccola novena<br />
<strong>di</strong>cendo che per un'affare che mi preme l'ho pregata come faccio <strong>di</strong> fare questa novena. Dicano nove<br />
volte: O Padre, o Figlio, o Spirito Santo ecc. ecc., il Sub tuum presi<strong>di</strong>um,.e tre gloria pregando con<br />
questi San Giuseppe, e San Gioachino. Io pure farò qui pregare. Intanto Ella non mostri colla Figlia ne<br />
questa nostra trattativa ne <strong>di</strong> desiderare pel suo bene che cambi Superiora. Mostri <strong>di</strong>sprezzare tutte le<br />
fissazioni <strong>di</strong>cendo sempre che sono niente, che non é vero. La tratti più amorosamente che sia possibile<br />
e cerchiamo adesso non l'esercizio della virtù ma la sanità corporale, e singolarmente che non per<strong>di</strong>amo<br />
la testa che veramente per me sarebbe il maggior dolore che potessi provare per una Compagna<br />
eccettuato il peccato. Intanto io parlerò col Superiore 3 e vedremo in qual modo possiamo condurre la<br />
cosa, per salvare tutto possibilmente ma prima d'ogni altra cosa la Compagna.<br />
Coraggio mia cara Giuseppina Dio ci ajuterà, e coll'ajuto dell'orazione vedrà che Dio ne riceverà<br />
la <strong>di</strong> Lui Gloria in tutte la maniere. Tanti rispetti a Monsignore 4 al Signor Arciprete 5 , ed agli altri ottimi<br />
Religiosi nostri conoscenti. Le abbraccio tutte <strong>di</strong> vero cuore. Mi continui le notizie del Signor Don<br />
Antonio 6 , le lascio tutte nel Cuor Santissimo <strong>di</strong> Maria. Come va la Teresa? 7<br />
Di Lei Carissima Figlia<br />
Verona San Giuseppe 27 novembre 1829<br />
(Timbro partenza) VERONA<br />
Alla Nobile Signora<br />
La Signora Giuseppa Rosmini Dè Serbati<br />
Superiora delle Figlie della Carità<br />
Convento dell'Addolorata<br />
T R E N T O<br />
Sua Aff.ma Madre<br />
<strong>Maddalena</strong> Figlia della Carità 8<br />
1 San Giuseppe.<br />
2 Chiesa parrocchiale.<br />
3 Mons. Ruzzenenti Vincenzo, superiore della Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. II/1, lett. 490, n. 1, pag. 166).<br />
4 Mons. Sardagna Emanuele, Vicario <strong>di</strong> Trento (Ep. I, lett. 388, n. 5, pag. 626).<br />
5 Mons. Ibele De Trentini Giambattista (Ep. III/2, lett. 1860, n. 9, pag. 2031).<br />
6 Abate Rosmini Antonio, fratello <strong>di</strong> Margherita (Ep. II/1, lett. 494, pag. 172).<br />
7 Conzati Teresa, nella Casa <strong>di</strong> Trento (Ep.III/1, lett. 1217, n. 3, pag. 417).<br />
8 NB. Firma autografa della <strong>Canossa</strong>. Stile faticoso.