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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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AD ANGELA BRAGATO<br />

1796(Venezia#1827.06.02)<br />

Ancora un accumularsi <strong>di</strong> affari abbastanza intricati: la lite per i feu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Re Pipino; dubbi sul ricevere o<br />

meno una novizia; impegni pericolosi per l’acquisto <strong>di</strong> una seconda casa; una complicanza a Bergarno che<br />

potrebbe sfociare in un'altra ed inutile lite; risposte mandate da Verona non sempre esaurienti. La <strong>Canossa</strong><br />

cerca <strong>di</strong> puntualizzare tutto e <strong>di</strong> sisternare meglio che può.<br />

V.G. e M. Carissima figlia<br />

Solo oggi sabato dopo pranzo due giugno ricevetti la cara <strong>di</strong> lei lettera e quella della cara<br />

Cristina 1 mia cara Figlia. Sappia che anzi mi trovava in molta pena ch'ella mi avesse lasciata senza<br />

notizia delle ammalate se non vi fossero stati serj peggioramenti insomma ringrazio il Signore che<br />

(s)tiano tutte meglio ma mi è impossibile oggi che si può <strong>di</strong>re l’ultimo giorno degli Esercizj delle<br />

Dame i quali domani mattina avranno il loro compimento, riscontrare le loro lettere.<br />

Io ben so che collo straor<strong>di</strong>nario é un accidente quando arrivano giuste. Mercoledì<br />

coll'or<strong>di</strong>nario risponderò anche a Cristina. Ma mia cara Figlia quando mi scrivono pren<strong>di</strong>no le mie<br />

lettere in mano e mi rispondano altrimenti quando ci siamo date le nuove della salute è superfluo<br />

che ci scriviamo. La lettera <strong>di</strong> Bergamo per Don Zanetti 2 non vedendo le carte, la feci <strong>di</strong> nuovo,<br />

onde <strong>di</strong>ca alla cara Cristina che mi basta il pezzo che mi ha mandato.<br />

Per le carte, che mi <strong>di</strong>ce volermi mandare mia sorella Orti 3 colla <strong>di</strong>ligenza, la carta che<br />

singolarmente sarebbe desiderabile si è quella quando l’Abbazia vendette i feu<strong>di</strong> del Rè Pipino alla<br />

famiglia Fontanelli 4 , con quell’incontro ella potrebbe unire le carte che io domandai, e farsi dare da<br />

Cristina la lettera scrittami dalle Cappuccine delle Grazie 5 per domandarmi le immagini <strong>di</strong> Maria<br />

Santissima colla risposta che alla medesima io feci. Le faccia copiare, e me le man<strong>di</strong> unite alle altre<br />

carte <strong>di</strong> mia sorella, che favorirà ringraziarmi <strong>di</strong>stintamente e <strong>di</strong>rle che l’abbraccio. Subito che potrò<br />

scriverò anche alla cara Rosmini. 6<br />

Per la Peppina 7 <strong>di</strong> Cristina se la Rosmini ha genio <strong>di</strong> prenderla invece <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> Piove 8 ,<br />

cioè se quella non viene, potrebbero vedere se la signora Angela madre della Peppa la potesse<br />

tenere sino che viene la risposta della Piove, ma per noi il riceverla senza il suo mantenimento<br />

intiero non siamo incaso, potendo, come speriamo, vivere lungamente il me<strong>di</strong>co, oltre mille altri<br />

accidenti, e metterla a fare quello che fa la Domenica Baldasserelli 9 l’aspetto è giovanile, ed anche è<br />

veramente una ragazza, oltre <strong>di</strong> che in ogni modo essendo in dubbio <strong>di</strong> ricondurre la Floriana 10<br />

1 Pilotti Cristina (Ep. I, lett. 297, n. 7, pag. 454)<br />

2 Don Zanetti Giovanni (Ep. II/1, lett. 570, n 1, pag. 407).<br />

3 Rosa <strong>Canossa</strong> in Orti, sorella <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> (Ep. I, lett. 4, 2, pag. 11).<br />

4 ABBAZIA CHE VENDETTE I FEUDI DI RE PIPINO. Attraverso le lett.ere della <strong>Canossa</strong> si può chiarire, almeno in<br />

parte, la complicanza che risale a PIPINO, (777-810), secondogenito <strong>di</strong> Carlo Magno, che consacrato re d'ltalia nel<br />

781 da papa Adriano, mutò in Pipino il nome battesirnale <strong>di</strong> Carlornagno. Da Notizie storiche delle Chiese <strong>di</strong><br />

Verona, raccolte da G.B. Biancolini, Scolari, Verona, vol. I, risulta che lo stesso Pipino “molto s'impegnasse nella<br />

fabbrica della gande Basilica <strong>di</strong> San Zen maggiore)”, officiata dal Monastero dei Monaci Benedettini, a cui il Re<br />

aveva concesso molti beni. L'Abbazia <strong>di</strong> San Zeno verso il 1770-71 fu soppressa dalla Repubblica Veneta e i beni<br />

incamerati. Parte <strong>di</strong> essi passarono all'Ospedale della Misericor<strong>di</strong>a e parte venduti. Di questi ultimi doveva far parte<br />

quel bene immobile o terreno, che la <strong>Canossa</strong> doveva avere acquistato, <strong>di</strong> cui però non si ha alcun elemento per<br />

localizzarlo, investendo il capitale <strong>di</strong> qualche dote, come voleva allora la Santa Sede. Doveva però far parte degli<br />

antichi feu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Re Pipino e su <strong>di</strong> essi vantava <strong>di</strong>ritti il Conte Carteri che lo impugnava alla Famiglia Fontanelli, da<br />

cui la <strong>Canossa</strong> l’avrebbe acquistato. Di qui l’intentata causa.<br />

5 CAPPUCCINE DELLE GRAZIE, una delle comunità <strong>di</strong> Cappuccine <strong>di</strong> Venezia.<br />

6 Margherita Giuseppina Rosmini, sorella dell’Abate Antonio Rosmini (Ep. I, lett. 342, n. 4, pag. 535)<br />

7 Peppina, Giuseppina Gagliar<strong>di</strong>, aspirante alla vita religiosa (Ep. III/2, lett. 1733, n. 6, pag. 1511).<br />

8 PIOVE DI SACCO, comune in provincia <strong>di</strong> Padova<br />

9 Tirolese della comunità <strong>di</strong> Verona (Ep. III/1, pag. 417).<br />

10 Demassari Floriana, novizia a Verona (Ep. III/2, lett. 1615, n. 4., pag. 1274).

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