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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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A ELENA BERNARDI<br />

1950(Verona#1828.09.06)<br />

La Durini, rientrata a Milano, si era mostrata molto preoccupata per la salute della <strong>Canossa</strong>, la quale, con<br />

questa lettera, <strong>di</strong>mostra che le apprensioni dell’amica sono del tutto infondate. Si trattava solo <strong>di</strong> molta<br />

stanchezza, dopo tanti viaggi. Mons. Zoppi, da Massa, è andato a Roma. Prima però le aveva scritto<br />

chiedendole se le necessitava qualche suo intervento nella città eterna. Ora vorrebbe ringraziarlo, ma non le ha<br />

mandato l’in<strong>di</strong>rizzo. Glielo procuri lei.<br />

V.G. e M. Carissima figlia<br />

Riscontro la carissima <strong>di</strong> lei lettera mia cara figlia, nella quale intesi le notizie, che <strong>di</strong>ede la cara<br />

Durini 1 <strong>di</strong> mia salute, e come la stessa fu in pena per me, si vuole poco, per mettere in pena la Durini a<br />

mio riguardo.<br />

Non posso negarlo, che appena arrivata a Bergamo mi trovavo molto stanca, anche perché era<br />

pochi giorni che avevo fatto il viaggio da Trento a Verona.<br />

Dopo però il mio ritorno alla patria, ed avendo riposato un poco, mi sento sollevata alquanto<br />

della mia stanchezza, e <strong>di</strong> salute me la passo benino, così pure <strong>di</strong>scettamene si <strong>di</strong>ffendono tutte le care<br />

compagne, e la Deodata 2 dopo che è qui sta molto meglio.<br />

Rapporto alla gola grossa della <strong>Maddalena</strong> 3 non è come forse ella si figura, sappia che molto da<br />

quello che era gli è calata, appunto perchè la portai da Milano una mantechino da ungersi, ma credo che<br />

non abbia pazienza <strong>di</strong> farlo ogni giorno, occorrendo però approfitterò della <strong>di</strong> lei carità.<br />

Mi consolo <strong>di</strong> sentire che tutte <strong>di</strong> salute si <strong>di</strong>ffendono. Lei procuri <strong>di</strong> governarsi, ho poi sommo<br />

contento della quiete, e pace che gode nella piccola solitu<strong>di</strong>ne.<br />

La ringrazio poi tanto della carità che vuol farmi <strong>di</strong> copiare le Regole, la prego <strong>di</strong> copiarmi le<br />

piccole cioè quelle che devo presentare perché mi serviranno per la fondazione <strong>di</strong> Rovato, anzi sappia,<br />

che ho qui la fondatrice 4 , e si porta da angelo.<br />

Il dubbio che ella ha <strong>di</strong> quella parola, non va male, ma anzi benissimo.<br />

Ricevetti una lettera da Mons. Zoppi 5 , ma si vede che era scritta da varj giorni, nella quale mi<br />

<strong>di</strong>ce, che deve portarsi a Roma, e se aveva bisogno <strong>di</strong> qualche cosa da quelle parti, ma non mi fece<br />

l’in<strong>di</strong>rizzo.<br />

A <strong>di</strong>rla a lei, non ho bisogno <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbare in niente Monsignore per quella capitale. Solo vorrei<br />

oregarla <strong>di</strong> domandare al fratello 6 del suddetto Monsignore l’in<strong>di</strong>rizzo esatto, e <strong>di</strong> scrivermelo poi lei a<br />

posta corrente, perché volendo riscontrare la lettera, e ringraziandolo <strong>di</strong> tanta bontà, sappia almeno<br />

dove <strong>di</strong>rigere la lettera.<br />

Sappia che presto devo incontrare un altro viaggio, e questo verso Rimini 7 , per andare a trovare<br />

la cara Isabella 8 .<br />

La prego <strong>di</strong> farmi raccomandare assai al Signore, e <strong>di</strong> applicare secondo la mia intenzione la<br />

prossima novena <strong>di</strong> Maria Addolorata.<br />

Conto a Dio piacendo <strong>di</strong> partire il giorno quin<strong>di</strong>ci corrente, perciò ho bisogno <strong>di</strong> gran orazione,<br />

mi raccomando dunque alla <strong>di</strong> lei carità anche pel tempo della mia <strong>di</strong>mora colà.<br />

Se prima <strong>di</strong> partire non potesse per la moltitu<strong>di</strong>ne degli affari scriverle, non si prenda pena se<br />

non vede le mie lettere, subito poi che sarò arrivata a Rimini le darò mie notizie.<br />

L’abbraccio unitamente alle care compagne lasciandole tutte nel santissimo Cuor <strong>di</strong> Maria.<br />

Di lei carissima figlia<br />

Verona li 6 settembre 1828<br />

1 Contessa Carolina Durini, amica <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> (Ep. I, lett. 2, pag. 6).<br />

2 Mazzi Deodata, trasferita a Verona (Ep. II/1, lett. 585, n. 5, pag. 442).<br />

3 Crippa <strong>Maddalena</strong>, nella Casa <strong>di</strong> Bergamo (Ep. II/1, lett. 530, pag. 314).<br />

4 Caprini Margherita, fondatrice <strong>di</strong> Rovato (Ep. II, lett. 809, n. 3, pag. 1015).<br />

5 Mons. Francesco Zoppi, Vescovo <strong>di</strong> Massa Carrara (Ep. II/1, lett. 625, n. 6, pag. 552).<br />

6 Gian Battista Zoppi, fratello <strong>di</strong> Mons. Zoppi Francesco (Ep. I, lett. 126, n. 3, pag. 209).<br />

7 Rimini, città della Romagna (Ep. I, lett. 344, pag. 539).<br />

8 Ferrari Isabella, a Rimini (Ep. I, lett. 347, n. 5, pag. 542).<br />

9 NB. Firma autografa della <strong>Canossa</strong>.<br />

Sua affezionatissima Madre<br />

<strong>Maddalena</strong> Figlia della Carità 9

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