epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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A DOMENICA FACCIOLI 1947(Verona#1828.08.26) Il cugino della Canossa, march. Carlo, deve vendere della seta ed ella è pregata di riprendere contatto col mercante che pareva volesse acquistarla, purchè l'offerta non causi una perdita. Carissima Figlia Unisco alla prima lettera altre due righe mia Cara Figlia, e sentite cosa avete da fare. Chiamate subito la Limonti consegnate alla medesima la mostra 1 di seta, che vi lasciai del mio Carlino 2 . Mandatela da quel mercante, dal quale fù con Michele 3 , e fatte che gli domandi se adesso ch'è passato il furore della Fiera arriverà alle 22 milanesi alla libbra. Se risponde di sì, o se rispondesse, che non vuole dar altro, che quello che ha esebito cioè 21 lira. e mezza milanese, dico vent'una, e mezza lira milanese alla libbra ditegli che quel Signore gliela dà, e che lo tiene per impegnato. Se poi dicesse che adesso vuol dare di meno non accetate, ma sabbato scrivettemi cosa avrebbe esebito, o se ha accettato il primo contratto, e se ha accresciuto il prezzo. Scrivettemi la mattina, e mandate la lettera in posta di buon ora. Addio di nuovo mi dico e sono Di Voi Carissima Figlia Verona li 26 agosto 1828 Siamo intesi che se dà di più di 22 lire è meglio e la Limonti alla prima gli domandi adesso ch'è passato il furore della Fiera quanto vuol dare di più delle 21, e mezza di Milano alla libbra della seta di cui gli porta nuovamente la mostra. Alla Signora La Signora Domenica Faccioli Figlia della Carità in Rocchetta Convento Santa Croce B E R G A M O Vostra Aff.ma Madre Maddalena Figlia della Carità 4 1 Per campione. 2 March. Carlo Canossa, cugino di Maddalena (Ep. I, lett. 8, n. 6, pag. 23). 3 Masina Michele, vetturale (Ep. I, lett. 357, pag. 564). 4 NB. Firma autografa della Canossa.

A DOMENICA FACCIOLI 1948(Verona#1828.08.31) Il non arrivo di qualche lettera e la partenza affrettata della Canossa hanno lasciato nella comunità di Bergamo un forte vuoto. Ora, con il suo scritto. lo colma e dà anche una più chiara risposta per la sistemazione di un angolo di cucina, che deve essere riparato. Però ella ha sbagliato a trattare col Padovani che, avvezzo come è a cose in grande, farà fare spese «in grande», mentre l'Istituto è povero e si deve limitare a semplici rappezzi. V .G. e M. Carissima Figlia Sento dalla cara vostra che siete state tutte in pena per me, e per le Care Compagne, ma intesi anche, avendo voi ricevuto la mia, nella quale vi diceva l'ottimo viaggio che avevamo fatto, che apportò moltissima consolazione a voi tutte, anzi vi confermo le nostre buone notizie, e come la buona Deodata 1 , dopo che è qui, se la passa proprio bene, e ci ajuta, e tutte l'hanno cara, perchè è vecchia, si può servirsene in molte cose. Credo senza dubbio, al vostro dolore, che avete avuto per non potermi parlare, anche a me vi dico il vero mi è molto rincresciuto, ma la gran stanchezza, ed il tempo breve, come avete già veduto, ci privarono di questo piacere. Mi sono poi consolata vedendo, che la Cara Rosina 2 , e la Cara Maddalena 3 , siano restate così quiete; sia benedetto il Signore. Rapporto al Signor Padoani dalla gran confusione che mi trovava, io non mi ricordo niente, mi pare però se non m 'inganno, di avervi detto che del noto affare Don Giovanni Zanetti 4 avrebbe parlato con Don Cattaneo 5 , e questo poi con il Signor Lar . Vi dico però di raccontar tutto al suddetto Don Giovanni Zanetti, e regolatevi secondo egli vi dirà, e per aver voi parlato col Padovani si vuole pazienza. Adesso quel che è fatto, è fatto. Ma mi rincresce che abbiate fatto vedere allo stesso il cantone della cucina, si sà che essendo avvezzi a fare affari da signori non può altro che dire le cose in grande, ma noi siamo povere, e non possiamo fare tante spese. Però fatte così, chiamate il Valsecchi 6 fatte esaminare la cosa, e sentite se si potesse fare la fattura con minor spesa, se poi avesse da portar un gran danno alla muraglia, non voglio impedirvi di fare la fattura necessaria puramente. Un'altra volta regolatevi col non far vedere i bisogni della casa al Signor Padovani. Scrivette pure alla Teresa 7 , ch 'io la rimborserò. Rapporto al Signor Conte Don Luca 8 , sappiate che egli vuole che la giovane di Telgate 9 la prenda per Rovato, onde per adesso ricevettela pure e quando poi verrò per levarvela, ve ne condurrò un'altra. La Carta ch'esso manda a domandare, è quella che ho fatto colla Checchina 10 , cioè della dote, dei tre anni di noviziato, e della mobilia, onde mandategliela che è quella che manda sempre a domandare. I miei più distinti doveri al Veneratissimo Signor Don Giovanni, vi abbraccio tutte, e vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria. Io di salute mi diffendo solo un poco stanca vi prego di fare molta orazione per me in particolare applicare per me la novena presente della Santa Bambina. Di nuovo vi abbraccio. Mi dimenticava di dirvi, che se siete a tempo, cioè se ancora non è ritornato il Piva qui a Verona, di mandare alla Deodata quella cottoletta di pano 11 che tanto le accomoda, se mai poi fosse partito il Signor Piva, vi raccomando al primo incontro che avrete di spedirgliela. Quando verrà la Catterina di San Polo 12 , ditele che quando anderà da quel Religioso di Trascorre 13 , di pregarlo di voler benedire una buona sposa del paese della Deodata che da tanto tempo è inferma ed i medici non sa(n) più cosa farle. E questa sentendo raccontare le grazie che fa Maria Santissima col mezzo di cotesto santo sacerdote ha tanta fede che spera di ottenere la grazia della guariggione e similmente un'altra persona inferma desidera una tal grazia col mezzo della santa benedizione del suddetto sacerdote. 1 Mazzi Adeodata passata nella Casa di Verona (Ep. II/1, lett. 585, n. 5, pag. 442). 2 Masina Rosa nella comunità di Bergamo (Ep. II/2, lett. 592, n. 4, pag. 1455). 3 Sughi Maddalena nella Casa di Bergamo (Ep.III/1,lett. 1253, pag, 487). 4 Don Giovanni Zanetti, superiore e confessore della Comunità di Bergamo (Ep. II/1, lett. 570, n 1, pag. 407). 5 Don Giovanni Cattaneo, sacerdote di Bergamo 6 Valsecchi Angelo: corriere (Ep. III/1, lett. 1230, n. 1, pag. 443). 7 Spasciani Teresa, superiora della comunità di Milano (Ep. I, lett. 279, n. 10, pag. 414). 8 Don Passi Luca, missionario apostolico (Ep. II/2, lett. 711, n. 6, pag. 787). 9 Moterlini Maria, aspirante alla vita religiosa 10 Luca Francesca nella comunità di Bergamo (Ep. III/2, lett. 1426, n. 2, pag. 882). 11 COTTOLETT.A DI PANO per sottoveste di panno. 12 Una frequentante della casa. 13 Religioso di Cenate , comune in provincia di Bergamo (Ep.III/2, pag. 1429).

A DOMENICA FACCIOLI<br />

1947(Verona#1828.08.26)<br />

Il cugino della <strong>Canossa</strong>, march. Carlo, deve vendere della seta ed ella è pregata <strong>di</strong> riprendere contatto col<br />

mercante che pareva volesse acquistarla, purchè l'offerta non causi una per<strong>di</strong>ta.<br />

Carissima Figlia<br />

Unisco alla prima lettera altre due righe mia Cara Figlia, e sentite cosa avete da fare.<br />

Chiamate subito la Limonti consegnate alla medesima la mostra 1 <strong>di</strong> seta, che vi lasciai del mio<br />

Carlino 2 . Mandatela da quel mercante, dal quale fù con Michele 3 , e fatte che gli doman<strong>di</strong> se adesso<br />

ch'è passato il furore della Fiera arriverà alle 22 milanesi alla libbra.<br />

Se risponde <strong>di</strong> sì, o se rispondesse, che non vuole dar altro, che quello che ha esebito cioè 21<br />

lira. e mezza milanese, <strong>di</strong>co vent'una, e mezza lira milanese alla libbra <strong>di</strong>tegli che quel Signore<br />

gliela dà, e che lo tiene per impegnato. Se poi <strong>di</strong>cesse che adesso vuol dare <strong>di</strong> meno non accetate,<br />

ma sabbato scrivettemi cosa avrebbe esebito, o se ha accettato il primo contratto, e se ha accresciuto<br />

il prezzo. Scrivettemi la mattina, e mandate la lettera in posta <strong>di</strong> buon ora.<br />

Ad<strong>di</strong>o <strong>di</strong> nuovo mi <strong>di</strong>co e sono<br />

Di Voi Carissima Figlia<br />

Verona li 26 agosto 1828<br />

Siamo intesi che se dà <strong>di</strong> più <strong>di</strong> 22 lire è meglio e la Limonti alla prima gli doman<strong>di</strong> adesso<br />

ch'è passato il furore della Fiera quanto vuol dare <strong>di</strong> più delle 21, e mezza <strong>di</strong> Milano alla libbra della<br />

seta <strong>di</strong> cui gli porta nuovamente la mostra.<br />

Alla Signora<br />

La Signora Domenica Faccioli<br />

Figlia della Carità in Rocchetta<br />

Convento Santa Croce<br />

B E R G A M O<br />

Vostra Aff.ma Madre<br />

<strong>Maddalena</strong> Figlia della Carità 4<br />

1 Per campione.<br />

2 March. Carlo <strong>Canossa</strong>, cugino <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> (Ep. I, lett. 8, n. 6, pag. 23).<br />

3 Masina Michele, vetturale (Ep. I, lett. 357, pag. 564).<br />

4 NB. Firma autografa della <strong>Canossa</strong>.

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