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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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A DOMENICA FACCIOLI<br />

1929(Trento#1828.07.01)<br />

L’avvocato ha impe<strong>di</strong>to quello che poteva essere un passo falso per la sua ere<strong>di</strong>tà quin<strong>di</strong> si rassereni; adesso<br />

tutto sarà più facile anche per gli interventi <strong>di</strong> suo fratello Bonifacio. Pensi ora a sistemare le provviste annuali;<br />

aspetti ad acquistare il frumento perché <strong>di</strong>minuirà senz’altro <strong>di</strong> prezzo; acquisti invece la legna. Per il vino ci<br />

penseranno insieme quando andrà a Bergamo.<br />

V.G. e M. Carissima Figlia<br />

Per vostra quiete, rispondo subito alla Cara vostra lettera del giorno 28 figurandomi, che<br />

un'altra ne avrete ricevuta delle mie scrittavi pochi giorni sono, che vi avrà angustiato un poco per i<br />

vostri affari, come lo era io pure. Già vi <strong>di</strong>co il vero mi pareva impossibile, che l'avvocato avesse fatto<br />

lo sproposito <strong>di</strong> accettare l'ere<strong>di</strong>tà, come gli avevate detto voi, perché non ve ne intendete.<br />

Fategli dunque sapere, che fù già domandata la proroga al Tribunale <strong>di</strong> Villafranca, e che colà<br />

verranno terminati amichevolmente tutti gli affari.<br />

Spero, che con questo, tutto sarà al Tribunale <strong>di</strong> Bergamo terminato. Vi <strong>di</strong>co il vero mi<br />

<strong>di</strong>spiaceva molto per mio fratello 1 , che ad onta <strong>di</strong> tanti suoi affari, si era impegnato con tanta premura,<br />

e mi <strong>di</strong>spiaceva assai doverlo fare scomparire, quantunque in cosa piccola. Mettetevi dunque in quiete,<br />

anche voi, giacché la cosa, è passata bene. Se quanto poi vi scrivo non bastasse, scrivetemi subito<br />

nuovamente. Già il passo, che mi scrivete aver fatto l'avvocato nell'angustia dei momenti, capisco che<br />

va bene, e che appunto sottentrando ai passi della legge, la convenzione amichevole, i passi giu<strong>di</strong>ciali<br />

vengono a cessare. Ripeto metetevi in quiete.<br />

Sento come piace al Signore <strong>di</strong> visitarci, colla continuazione degli incomo<strong>di</strong> della cara<br />

Adeodata 2 . Continuate pure a mandarla a fare il suo passeggio, ma se non purgano i cauteri 3 <strong>di</strong> andar<br />

lavorando con vessicanti, perché se l'umore non ha corso ci farà dei brutti scherzi. Ditelo al me<strong>di</strong>co da<br />

parte mia, presentandogli tanti complimenti. Ho piacere, che i due Religiosi ammalati 4 si sieno<br />

ricuperati a poco a poco, speriamo che si rimetteranno pienamente.<br />

Tanti doveri al Signor Don Giovanni 5 pel quale se posso vi occluderò una lettera.<br />

Rapporto ai bisogni che avete, sentite mia cara Figlia, quando siete sul finire dell'ultima somma<br />

<strong>di</strong> frumento fatevene comperare una somma dal fornaio, e pagategliela. Siccome quest'anno il raccolto<br />

del frumento è abbondante in ogni luogo, verrà anche ad un prezzo basso, onde adesso non è ancora il<br />

momento da fare la spesa.<br />

Fra un mese mi scriverete i prezzi, ed allora o vi manderò il frumento o vi manderò il danaro.<br />

Rapporto al vino vorrei sapere mia cara Figlia, se lo avete veramente finito; o se avete finito<br />

quello, che avete pensato <strong>di</strong> bere per tenere per me una parte, quando venissi a Bergamo, ed allora vi<br />

risponderò . Il carro <strong>di</strong> legna se adesso è la stagione , comperatelo pure. Ditemi se della Lazaroni 6 avete<br />

più danaro, da poter supplire pel resto delle vestine per la Chiesa.<br />

La mia salute continua ad essere buona al mio solito, cioè con qualche garelletta, ma<br />

assicuratevi, che propriamente niente affatto mi sono risentita dell'aria fina. Io l'attribuisco alle orazioni<br />

<strong>di</strong> voi altre tutte mie Care Compagne, facendomi la carità in tutte le Case <strong>di</strong> pregare per me,<br />

sembrandomi impossibile il poter fare il poco, che si rende necessario in una casa novella.<br />

Mi rallegro che il Signore vi abbia provveduti <strong>di</strong> Curati, così zellanti.<br />

Non potete credere quanta compassione mi facciano i Signori Camozzi per l'Ambrosino. Io non<br />

manco da miserabile <strong>di</strong> pregare. Il Signore faccia Lui.<br />

Vi abbraccio tutte <strong>di</strong> vero cuore, e vi lascio nel Cuor Santissimo <strong>di</strong> Maria, salutandovi per parte <strong>di</strong> tutte<br />

ed in particolare <strong>di</strong> Cristina 7 .<br />

Di Voi Carissima Figlia<br />

Trento li 1 luglio 1828<br />

Dite alla Signora Salvi 8 che gli Esercjzi mi pare sarebbero da farsi la prima settimana <strong>di</strong> quaresima.<br />

Però in seguito vedremo.<br />

Vostra Aff.ma Madre<br />

<strong>Maddalena</strong> Figlia della Carità 9<br />

1 March. Bonifacio <strong>Canossa</strong> (Ep. I, lett. 351, pag. 552).<br />

2 Mazzi Adeodata nella Casa <strong>di</strong> Bergamo (Ep. II/1, lett. 585, n. 5, pag. 442).<br />

3 Ferri con cui si procurava una suppurazione (Ep.III/1, pag. 370)<br />

4 Don Zanetti Gaetano, parente <strong>di</strong> Don Giovanni Zanetti e il Vicario Milesi (Ep.II/2, lett. 821, n. 3, pag. 1035).<br />

5 Don Giovanni Zanetti, superiore e confessore della comunità <strong>di</strong> Bergamo (Ep. II/1, lett. 570, n 1, pag. 407).<br />

6 Lazzaroni Domenica della Casa <strong>di</strong> Bergamo (Ep. III/2, lett. 1585, n. 7, pag. 1215).<br />

7 Pilotti Cristina (Ep. I, lett. 297, n. 7, pag. 454).<br />

8 L’organizzazione degli Esercizi delle mercanti.<br />

9 NB Firma autografa della <strong>Canossa</strong>.

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