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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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(Trento 21 giugno 1828)<br />

AD ANGELA BRAGATO<br />

1924(Trento#1828.06.21)<br />

Argogomento centrale della lettera é quello <strong>di</strong> una giovanetta, sorella <strong>di</strong> un oste, che potrebbero trovarsi in<br />

pericolo nel negozio del fratello. Il nome é scritto ora in un modo ora in un altro, ma la conclusione, dopo<br />

una triplice ripresa dell'argomento, la dà la <strong>Canossa</strong> al termine dello scritto. Le continue interruzioni le<br />

hanno impe<strong>di</strong>to linearità <strong>di</strong> pensiero.<br />

V.G. e M. Carissima Figlia<br />

All'arrivo del Signor Don Leonardo 1 ebbi finalmente il piacere <strong>di</strong> ricevere le gra<strong>di</strong>te loro<br />

notizie mia cara figlia. Molto mi consolo che tutte se la passino bene. Noi pure ce la passiamo tutte<br />

bene io già e Cristina 2 con qualche gareletta ma si può <strong>di</strong>re che stiamo proprio bene. Dovrei adesso<br />

darle le nuove della nostra erezione seguita questa mattina, ma prima risponderò alla <strong>di</strong> lei lettera, e<br />

poi parlerò <strong>di</strong> questa se avrò tempo, altrimenti Michele 3 le contarà per minuto.<br />

Rapporto alla ragazza Mazorga io nulla <strong>di</strong>ssi ne penso <strong>di</strong>re a Cristina perchè già <strong>di</strong>viene<br />

superfluo. Mia sorella Orti 4 quando fu da me mi <strong>di</strong>sse che lo stramazzaro 5 che la tiene in casa è<br />

quello <strong>di</strong> cui essa si serve. Non mi pare dunque che sia da farsi novità <strong>di</strong>retta senza prima assicurare<br />

bene se sia vero che vada a pranzo all'osteria perchè bisogna vedere se la ragazza si trova stanca <strong>di</strong><br />

stare dallo stramazzaro, ed all'ora non si sà cosa credere a putelle 6 .<br />

Peraltro parliamo chiaro quantunque mia sorella mi abbia detto che la ragazza è ben<br />

collocata io non le bado niente sapendo che le Signore poco se ne intendono.<br />

Informati dunque del nome, cognome e contrada dello stramazzaro, e verifica bene la cosa,<br />

ed anche se si potesse fare il tentativo con frutto <strong>di</strong> far parlare questa gente, e vedere se si potesse<br />

rime<strong>di</strong>are lasciandola dove si trova, se poi tu non ve<strong>di</strong> il caso <strong>di</strong> fare questo passo, il prenderla da<br />

noi, e tenerla tutto il giorno, e darle da mangiare non ne sono persuasa; in primo luogo perchè con<br />

questo prendere con tanta facilità impegni lunghi, e continui, le nostre forze non ci arrivano, e poi a<br />

poco a poco converrà necessariamente obbligare una compagna ad attendere alle ragazze. Se<br />

l'osteria <strong>di</strong> cui mi parli, è la locanda <strong>di</strong> suo fratello col mezzo del Signor Bernareggio se mai tu<br />

trovassi modo da appoggiarla dal mezzo giorno alle due tu potresti cercare che il fratello le<br />

mandasse da mangiare. Tanto che scri\'o vado pensando che parlerò a Cristina se ha danari per<br />

mantenerla in qualche luogo, e quì sotto te lo metterò.<br />

Rapporto al vino subito che non ve ne è convien comprarne, e compra pure quello del<br />

Signor Battista. Presto verrà il frumento nuovo. Siccome quest'anno è da per tutto abbondante così<br />

<strong>di</strong>rai alla Cara Metilde che può far mangiare subito il nuovo per non fare conti tanto gran<strong>di</strong> col<br />

pistone avendo tante spese in questo momento.<br />

Ti rimando i veli e ti ringrazio <strong>di</strong> tutto anche da parte <strong>di</strong> queste care compagne ed in<br />

particolare della Giuseppina 7 . Il fazzoletto della Giustina 8 l'abbiamo trovato. Le tovaglie gliele<br />

rimanderò al ritorno del Signor Don Leonardo che sarà sabato perchè intanto la Gioppi 9 caverà il<br />

<strong>di</strong>segno. Scrivimi quante sono quelle a cui debbo dare i tablò perche quì li hanno dorati benissimo e<br />

domanderò se sono anche capaci da farli e poi ti scriverò. Già questo è il paese dell'impossibile<br />

dove vi è <strong>di</strong> tutto fuori <strong>di</strong> quello che manca.<br />

1<br />

Don Leonardo Leonar<strong>di</strong>, precettore <strong>di</strong> Carlino (Ep. I, lett. 147, n 6, pag. 242).<br />

2 Pilotti Cristina, con <strong>Maddalena</strong> a Trento (Ep. I, lett. 297, n. 7, pag. 454).<br />

3 Masina Michele, il vetturale (Ep. I, lett. 357, pag. 564).<br />

4 Rosa <strong>Canossa</strong> in Orti, sorella <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> <strong>di</strong> <strong>Canossa</strong> (Ep. I, lett.4, n. 2. pag. 11).<br />

5 STRAMAZZARO, italianizzato da STRAMASÀR, materassaio.<br />

6 PUTELLE, ragazze.<br />

7 Rosmini Margherita, superiora a Trento (Ep. I, lett. 342, n. 4, pag. 535)<br />

8 Fracasso Giustina, nella comunità <strong>di</strong> Trento (Ep. III/3, lett. 1914, n. 4, pag. 1933).<br />

9 Una delle due sorelle, Rosa Gioppi, nella Casa <strong>di</strong> Trento (Ep. III/2, lett. 1713, n. 5, pag. 1464).

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