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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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Ho inteso anche, che costì hanno proposto <strong>di</strong> avvanzarsi tutte con una santa gara nell'amor<br />

<strong>di</strong> Dio applicarsi ciascheduna con una dolce e tranquilla esattezza, a levare da loro quei piccoli<br />

impe<strong>di</strong>menti che si oppongono a questo santo Amor Divino, e ciò me lo ha detto la veneratissima<br />

Signora Marchesa.<br />

La prego dunque ella e tutte, che colle loro fervide, e perseveranti orazioni m'impetrino dal<br />

Signore questo santo amore. E poi lo preghi e supplichi che mi conceda la rassegnazione alla Sua<br />

Divina Volontà la quale mi abbisogna sempre, ma specialmente in questi ultimi giorni in cui non<br />

avrò il bene <strong>di</strong> godere la gra<strong>di</strong>ta, ed amabile nostra Signora Marchesa, <strong>di</strong> cui devo essere priva non<br />

solamente per mesi, ma quì a Venezia si parla d'anni.<br />

Ho poi tante croci che le anime amanti del patire le chiamano <strong>di</strong> paglia, ma perchè ne sono<br />

priva sembrano <strong>di</strong> piombo. Sappia e ciò glielo <strong>di</strong>co con sincerità, che mi ricordo spesso <strong>di</strong> quanto<br />

ella mi <strong>di</strong>ceva per mio bene, ma che io me ne sia approfittata, con mia somma confusione non glielo<br />

posso <strong>di</strong>re, e se <strong>di</strong>manderà alla veneratissima Signora Marchesa, o alla cara Teodora 8 ambidue le<br />

confermeranno quanto io le <strong>di</strong>co.<br />

Termino per non atte<strong>di</strong>arla <strong>di</strong> vantaggio essendo anche imminente l'ora della posta.<br />

Favorisca riverirmi la mia cara Signora Metilde 9 fu Superiora, e le <strong>di</strong>ca che se mi avanza<br />

tempo le scriverò due righe per mezzo della Signora Marchesa, e se non potrò ci vorrà pazienza.<br />

Mi saluti tutte coteste buone compagne, e <strong>di</strong>ca loro che non si <strong>di</strong>mentichino per la più<br />

miserabile tra le serve del Signore la quale sono io, immeritevole d'essere chiamata con tal nome.<br />

Lasciandola anche a nome della Signora Marchesa nel Cuor Santissimo <strong>di</strong> Maria mi <strong>di</strong>chiaro<br />

Di Lei mia buona Superiora e Madre<br />

Venezia li 22 maggio 1828<br />

Timbro partenza) VENEZIA<br />

Timbro arrivo) VERONA<br />

23 MAG(gio)<br />

Alla Signora<br />

La Signora Angela Bragato<br />

Figlia della Carità<br />

Ricapito al signor Verdari<br />

Speziale alla Porta de Borsari<br />

V E R O N A<br />

La Tua Aff.ma Madre<br />

<strong>Maddalena</strong> Figlia della Carità 11<br />

umilissima Figlia<br />

Rosa Della Croce 10<br />

8 Roggia Teodora (Ep. II/2, lett. 571, n. 6, pag. 410)<br />

9 Bunioli Metilde (Ep. III/2, lett. 1612, n. 1, pag. 1267).<br />

10 Rosa della Croce, segretaria <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> a Venezia (Ep. III/2, lett. 1487, n. 5, pag. 1016).<br />

11 NB. Firma autografa della <strong>Canossa</strong>. Porta anche la firma della segretaria Rosa Della Croce.

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