epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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A DOMENICA FACCIOLI 1910(Venezia#1828.05.07) Il fratello della Canossa, marchese Bonifacio non ha potuto ancora occuparsi dell'eredità per cui ella è stata citata in Tribunale, ma lo farà quanto prima. In quanto alle visite che ha iniziato all'ospedale, la marchesa non ne è convinta. Per il momento sospenda e poi se ne riparlerà. La Carminati Domenica non pare davvero abbia i requisiti necessari per una vera vocazione, anche se molto docile e intelligente. Sta rinascendo la prospettiva di una fondazione a Burano. V.G. e M. Carissima Figlia Rispondo alle care vostre lettere mia carissima Figlia, che di due vi sono debitrice. Comincerò per dirvi... Per iscrivervi questa lettera vedrete dal carattere essere la terza secretaria quella che adopero, da questo capirete che sono imbrogliatissima. Intanto per vostra quiete vi dirò che la mia salute grazie al Signore và bene, ed attribuisco alle orazioni di tutte le mie care compagne la forza che il Signore mi dà. Rapporto alla citazione che avette ricevuto dal Tribunale, mi scriverete poi per mia regola quanto tempo di proroga vi abbia questo accordato. Mio fratello 1 non aveva potuto far niente perché essendo morto il degnissmo Arciprete di Grezzano 2 , l' Arciprete di Santo Zenone 3 lo assisté, e restò tanto amareggiato da tal morte che stava poco bene anche lui. Mi disse mio fratello che adesso andando egli in campagna avrebbe fatto tutto. Io però per guadagnar tempo, dopo che mi avete scritto della citazione scrissi alI'Angelina 4 di domandare al mio fratello cosa dobbiamo rispondere al Tribunale terminata la proroga, e quando avrò avuta la risposta ve lo scriverò. Non crediate però abbia da essere di tanta spesa quello che fà l'avvocato, con una bavara 5 o due, è terminato tutto. Mi rallegro che le buone compagne che stavan male ora stian meglio, e voi pure governatevi. Per riguardo all'Ospitale avete fatto benissimo ad andarvi quella volta, ma per continuare ad andarvi, mi dispiace non potere soddisfare al vostro desiderio, ma non sono niente affatto persuasa, né che andiate dalla vecchia Serafina 6 , né che andiate dalle altre. Se poi andando avanti il Signore mi darà un altro lume, ve lo scriverò. Se mai accadesse qualche caso straordinario, e raro, simile a quello per cui ci siete stata, domandate pure al Signor Don Giovanni 7 , e regolatevi com'egli vi dirà. Presentate al medesimo i miei rispetti, e ditegli che della giovine Carminati 8 dacché qui mi trovo niente mi scrivono. Che per quanto viddi i pochi giorni che con essa mi trovai, la ragazza è docilissima, di un'apertura d'intelletto per imparare che non mi ricordo d'aver trovata una simile, ma che per addattarsi con vero spirito alla vita religiosa, io giudico che ci vorrà un miracolo di prima classe. Essa però diceva di essere contentissima, ma il pettine a cavarlo dalla testa, ed il dover restare la festa alla Dottrina di Santo Zenone 9 così lunga, furono oggetti di molte lagrime. Peraltro vedremo. Ciò che pare abbia ad esser vero che sia contenta si è, che non si perde né di cibo, né di sonno, e la lasciai in migliore stato di quando entrò. Supplicate il Signor Don Giovanni di tenermi raccomandata al Signore, avendone molto bisogno in questi momenti. Sono sempre nella speranza di veder cominciato prima di partire l'Ospitale delle Convalescenti 10 . Venerdì, o sabbato se il tempo sarà buono vado a Burano 11 rinascendo più che mai il trattato della fondazione. Venerdì poi diecisette corrente comincieranno gli Esercizj delle Dame dopo i quali subito ritorno a Verona per Trento, e raccomandatemi voi altre pure al Signore, ed a Maria Santissima. Assicuratevi anche ch'io mi ho tutta la cura, che mi riposo, che mi risparmio, insomma che a nominare tutte le cose una dietro all'altra pare che abbia da essere sotto un gran peso; ma che facendo una cosa dopo l'altra, con i suoi riposi non è niente. Prima degli Esercizj risponderò alla Lazaroni 12 ed alla cara Maddalena 13 . La lettera del Signor Antonio Spadacini cavatene la sopra coperta se si può e poi mandatela. Tutte vi abbraccio, e vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria 1 March. Bonifacio Canossa , fratello di Maddalena (Ep. I, lett. 351, pag. 553). 2 Don AMBROSINI PAOLO, nato a Cerea nel 1792, arciprete di Grezzano nel 1828. 3 Don RENZI ANTONIO, nato a Villafranca nel 1766, promosso nel 1795 quale arciprete di S. Zenone in Mozzo. 4 Bragato Angela, Superiora della Casa di Verona (Ep. I, lett. 339, n. 4, pag. 529). 5 Moneta d’oro del Regno di Baviera (Ep. III/3, lett. 1785, n. 2, pag. 1642). 6 Una degente all'ospedale. 7 Don Zanetti Giovanni, Superiore e confessore della comunità di Bergamo (Ep. II/1, lett. 570, n 1, pag. 407). 8 Carminati Domenica, novizia a Verona 9 La parrocchia di S. Zenone in Mozzo 10 Inizio Ospedale delle Convalescenti a Venezia 11 Burano, frazione di Venezia (Ep. I, pag. 456). 12 Lazzaroni Domenica della comunità di Bergamo (Ep. III/2, lett. 1585, n. 7, pag. 1215). 13 Sughi Maddalena della comunità di Bergamo ( Cf. Ep. III/1, lett. 1253, pag. 487)

Di Voi Carissima Figlia Venezia li 7 maggio Santa Lucia 1828 Alla Signora La Signora Domenica Faccioli Figlia della Carità In Rocchetta Convento S. Croce BERGAMO 14 NB. Firma autografa della Canossa. Vostra Aff.ma Madre Maddalena Figlia della Carità 14

A DOMENICA FACCIOLI<br />

1910(Venezia#1828.05.07)<br />

Il fratello della <strong>Canossa</strong>, marchese Bonifacio non ha potuto ancora occuparsi dell'ere<strong>di</strong>tà per cui ella è stata<br />

citata in Tribunale, ma lo farà quanto prima. In quanto alle visite che ha iniziato all'ospedale, la marchesa non<br />

ne è convinta. Per il momento sospenda e poi se ne riparlerà. La Carminati Domenica non pare davvero abbia i<br />

requisiti necessari per una vera vocazione, anche se molto docile e intelligente. Sta rinascendo la prospettiva <strong>di</strong><br />

una fondazione a Burano.<br />

V.G. e M. Carissima Figlia<br />

Rispondo alle care vostre lettere mia carissima Figlia, che <strong>di</strong> due vi sono debitrice. Comincerò per<br />

<strong>di</strong>rvi... Per iscrivervi questa lettera vedrete dal carattere essere la terza secretaria quella che adopero, da<br />

questo capirete che sono imbrogliatissima. Intanto per vostra quiete vi <strong>di</strong>rò che la mia salute grazie al<br />

Signore và bene, ed attribuisco alle orazioni <strong>di</strong> tutte le mie care compagne la forza che il Signore mi dà.<br />

Rapporto alla citazione che avette ricevuto dal Tribunale, mi scriverete poi per mia regola<br />

quanto tempo <strong>di</strong> proroga vi abbia questo accordato. Mio fratello 1 non aveva potuto far niente perché<br />

essendo morto il degnissmo Arciprete <strong>di</strong> Grezzano 2 , l' Arciprete <strong>di</strong> Santo Zenone 3 lo assisté, e restò<br />

tanto amareggiato da tal morte che stava poco bene anche lui. Mi <strong>di</strong>sse mio fratello che adesso andando<br />

egli in campagna avrebbe fatto tutto. Io però per guadagnar tempo, dopo che mi avete scritto della<br />

citazione scrissi alI'Angelina 4 <strong>di</strong> domandare al mio fratello cosa dobbiamo rispondere al Tribunale<br />

terminata la proroga, e quando avrò avuta la risposta ve lo scriverò. Non cre<strong>di</strong>ate però abbia da essere<br />

<strong>di</strong> tanta spesa quello che fà l'avvocato, con una bavara 5 o due, è terminato tutto.<br />

Mi rallegro che le buone compagne che stavan male ora stian meglio, e voi pure governatevi.<br />

Per riguardo all'Ospitale avete fatto benissimo ad andarvi quella volta, ma per continuare ad andarvi,<br />

mi <strong>di</strong>spiace non potere sod<strong>di</strong>sfare al vostro desiderio, ma non sono niente affatto persuasa, né che<br />

an<strong>di</strong>ate dalla vecchia Serafina 6 , né che an<strong>di</strong>ate dalle altre. Se poi andando avanti il Signore mi darà un<br />

altro lume, ve lo scriverò. Se mai accadesse qualche caso straor<strong>di</strong>nario, e raro, simile a quello per cui ci<br />

siete stata, domandate pure al Signor Don Giovanni 7 , e regolatevi com'egli vi <strong>di</strong>rà. Presentate al<br />

medesimo i miei rispetti, e <strong>di</strong>tegli che della giovine Carminati 8 dacché qui mi trovo niente mi scrivono.<br />

Che per quanto vid<strong>di</strong> i pochi giorni che con essa mi trovai, la ragazza è docilissima, <strong>di</strong> un'apertura<br />

d'intelletto per imparare che non mi ricordo d'aver trovata una simile, ma che per addattarsi con vero<br />

spirito alla vita religiosa, io giu<strong>di</strong>co che ci vorrà un miracolo <strong>di</strong> prima classe. Essa però <strong>di</strong>ceva <strong>di</strong> essere<br />

contentissima, ma il pettine a cavarlo dalla testa, ed il dover restare la festa alla Dottrina <strong>di</strong> Santo<br />

Zenone 9 così lunga, furono oggetti <strong>di</strong> molte lagrime. Peraltro vedremo. Ciò che pare abbia ad esser<br />

vero che sia contenta si è, che non si perde né <strong>di</strong> cibo, né <strong>di</strong> sonno, e la lasciai in migliore stato <strong>di</strong><br />

quando entrò.<br />

Supplicate il Signor Don Giovanni <strong>di</strong> tenermi raccomandata al Signore, avendone molto bisogno in<br />

questi momenti.<br />

Sono sempre nella speranza <strong>di</strong> veder cominciato prima <strong>di</strong> partire l'Ospitale delle<br />

Convalescenti 10 .<br />

Venerdì, o sabbato se il tempo sarà buono vado a Burano 11 rinascendo più che mai il trattato<br />

della fondazione. Venerdì poi <strong>di</strong>ecisette corrente comincieranno gli Esercizj delle Dame dopo i quali<br />

subito ritorno a Verona per Trento, e raccomandatemi voi altre pure al Signore, ed a Maria Santissima.<br />

Assicuratevi anche ch'io mi ho tutta la cura, che mi riposo, che mi risparmio, insomma che a nominare<br />

tutte le cose una <strong>di</strong>etro all'altra pare che abbia da essere sotto un gran peso; ma che facendo una cosa<br />

dopo l'altra, con i suoi riposi non è niente.<br />

Prima degli Esercizj risponderò alla Lazaroni 12 ed alla cara <strong>Maddalena</strong> 13 . La lettera del Signor<br />

Antonio Spadacini cavatene la sopra coperta se si può e poi mandatela.<br />

Tutte vi abbraccio, e vi lascio nel Cuor Santissimo <strong>di</strong> Maria<br />

1 March. Bonifacio <strong>Canossa</strong> , fratello <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> (Ep. I, lett. 351, pag. 553).<br />

2 Don AMBROSINI PAOLO, nato a Cerea nel 1792, arciprete <strong>di</strong> Grezzano nel 1828.<br />

3 Don RENZI ANTONIO, nato a Villafranca nel 1766, promosso nel 1795 quale arciprete <strong>di</strong> S. Zenone in Mozzo.<br />

4 Bragato Angela, Superiora della Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. I, lett. 339, n. 4, pag. 529).<br />

5 Moneta d’oro del Regno <strong>di</strong> Baviera (Ep. III/3, lett. 1785, n. 2, pag. 1642).<br />

6 Una degente all'ospedale.<br />

7 Don Zanetti Giovanni, Superiore e confessore della comunità <strong>di</strong> Bergamo (Ep. II/1, lett. 570, n 1, pag. 407).<br />

8 Carminati Domenica, novizia a Verona<br />

9 La parrocchia <strong>di</strong> S. Zenone in Mozzo<br />

10 Inizio Ospedale delle Convalescenti a Venezia<br />

11 Burano, frazione <strong>di</strong> Venezia (Ep. I, pag. 456).<br />

12 Lazzaroni Domenica della comunità <strong>di</strong> Bergamo (Ep. III/2, lett. 1585, n. 7, pag. 1215).<br />

13 Sughi <strong>Maddalena</strong> della comunità <strong>di</strong> Bergamo ( Cf. Ep. III/1, lett. 1253, pag. 487)

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