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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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AD ANGELA BRAGATO<br />

1782(Bergamo#1827.04.11)<br />

Debiti e cre<strong>di</strong>ti. I primi li paghi, i secon<strong>di</strong> cerchi <strong>di</strong> riscuoterli per avere i mezzi <strong>di</strong> sistemare i necessari<br />

acquisti <strong>di</strong> stagione.<br />

V.G. e M. Carissima Figlia<br />

Ella mia Cara Figlia pensava <strong>di</strong> volermi scrivere anche questo or<strong>di</strong>nario, ed io con tutto il<br />

piacere ricevo le <strong>di</strong> lei lettere e gliene scrivo, peraltro io voleva aspettare a scriverle sabbato per<br />

poterle precisamente in<strong>di</strong>care il giorno in cui dovrà mandarmi a prendere, ma lo faccio oggi per<br />

riscontrar la Cara <strong>di</strong> lei lettera.<br />

Cominciando dunque dai nostri debiti le <strong>di</strong>rò esser io contentissima che dettrati dalle 900<br />

svanzicher i <strong>di</strong>eci taleri 1 da mandar a Venezia paghi pure la legna, e paghi un piccolo acconto al<br />

Signor Verdari 2 , temendo che poco ne avvanzerà. Vorrei peraltro che il Signor Battista mi<br />

facesse un favore <strong>di</strong> far <strong>di</strong>re al Laorente <strong>di</strong> Marano, per qual motivo non porta il danaro dell'uva,<br />

essendo noi a Pasqua, ed avendomelo egli promesso al principio <strong>di</strong> Quaresima, molto più che<br />

come <strong>di</strong>sse il Signor suddetto ha venduto il vino.<br />

Se mai avesse occasione <strong>di</strong> vedere mio fratello 3 , vorrei che si facesse coraggio, e gli<br />

<strong>di</strong>cesse ch'ella sà che dovrò incomodarlo alla mia venuta avendo dei pagamenti da fare, che<br />

glielo <strong>di</strong>ce solo lusingandosi che il saperlo abbia da fargli riuscire <strong>di</strong> minore <strong>di</strong>sturbo la cosa.<br />

Già non dubito che il Signore, e Maria Santissima non siano per provederci, ma l’assicuro<br />

che pare una cosa comica, che quelli che debbono darci non pagano.<br />

Mi fece ridere la Cara Rosmini, che pensa <strong>di</strong> essere a Trento 4 fra quattro mesi.<br />

Rapporto a Riva 5 , ho piacere qualunque per noi venga a riuscire la cosa, che Sua Maestà<br />

abbia fatto il Decreto che mi <strong>di</strong>ce. A me pure sembra che questa volta sarà innutile, anzi non<br />

addattata la gita a Riva. Quello che a me sembrerebbe bene che la Cara Beatrice 6 scrivesse<br />

come lei al Padre Marchiori 7 , o al Padre Alessio 8 se crede <strong>di</strong>cendo loro, che sà che appena<br />

riposata tre, o quattro giorni a Verona sono per fare una gita a Trento, e se trovassero necessario<br />

<strong>di</strong> meco comunicare una qualche cosa che non mancherà d’in<strong>di</strong>car loro quando lo saprà<br />

positivamente il giorno preciso che sarò a Roveredo. A <strong>di</strong>rla tra noi a me pare che dovrebbero<br />

domandare in via <strong>di</strong> consiglio al loro proprio Vescovo 9 come si hanno da regolare in questa<br />

trattativa così verrebbero a sapere se è, vero che le località demaniali siano a <strong>di</strong>sposizione dei<br />

Vescovi e potrebbero saputo questo prendere delle <strong>di</strong>rezioni accertate per proseguire i passi ma<br />

questo non avrei mai coraggio che la Beatrice lo suggerisse ad essi senza prima consultare su<br />

questa mia idea il Superiore. Se mai questo dovesse venire come fa alle volte consultino con<br />

esso questo mio pensiere.<br />

Rapporto al legato che vorrebbero fare in nostro favore <strong>di</strong> cui ne parlò mia sorella Orti 10<br />

mi pare che il modo più semplice sarebbe che lasciasse a due o tre <strong>di</strong> noi la sornma che vuole<br />

1 Per talleri. TALLERO, nome <strong>di</strong> vecchie monete del valore <strong>di</strong> circa cinque lire oro. Dal tedesco Taler,<br />

Thaler, in origine monete coniate a Joachimstal in Boernia (Migliorini, Vocabolario).<br />

2 Verdari Giambattista, farmacista della farmacia <strong>di</strong> Porta Borsari (Ep. I, lett. 145, n. 6, pag. 239)<br />

3 March. Bonifacio <strong>Canossa</strong>, fratello <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> <strong>di</strong> <strong>Canossa</strong> (Ep. I, lett. 351, pag. 553).<br />

4 Per la fondazione.<br />

5 Per fondazione a Riva <strong>di</strong> Trento (Ep.II/1, pag. 336).<br />

6 Olivieri Beatrice, Vice Superiora a Verona (Ep. I, lett. 339, n. 5, pag. 529).<br />

7 Padre MARCHIORI GIUSEPPE, nato a Trento nel 1799. Risulta come sacerdote senza cura d'anime.<br />

8 Padre ALESSIO GIACOMELLI, nato a Vigolo nel 1783. Nel 1824 risulta membro della Comunità dei<br />

Cappuccini.<br />

9 Mons. Francesco Saverio Luschin, principe Vescovo <strong>di</strong> Trento (Ep. I, lett. 388, n 5, pag. 626).<br />

10 Contessa Rosa in Orti, sorella <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> (Ep. I, lett. 4, n. 2, pag. 11).

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