epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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AD ANGELA BRAGATO 1907(Venezia#1828.04.30) Lunga lettera d'affari con cui la Canossa coinvolge la sua destrezza nel risolverli. Ragioni, che la Fondatrice espone, impedirebbero, secondo Mons. Sardagna, che si tenesse la funzione dell'erezione canonica nella Casa di Trento, e consiglierebbe la si tenesse in Duomo. Poichè ella non può chiedere consiglio al Superiore di Venezia, convalescente da una grave malattia, lo domandi lei a Mons. Ruzzenenti. Tratta poi di un altro affare di cui dovrebbe essere protagonista la Pilotti, ma ne parla con troppo poca chiarezza. V.G. e M. Carissima Figlia Prima di tutto le dico che la mia salute va bene, ma le mie occupazioni mi circondano in modo, ch sono due giorni che non ho un momento di libertà. Jeri passai quasi due ore con questo Santo Patriarca 1 il quale venne a vedere la casa dell'Ospitale delle Convalescenti 2 . Quì si conferma che il nostro Vescovo sarà quello di Treviso 3 . Adesso conviene che le scriva per molti affari e non avendo tempo di scrivere all'amica Rosmini 4 ed alla mia Cristina 5 perchè la posta per mezzo giorno parte, avendo da scriverle per molti affari intanto le trascriverò un paragrafo d'una lettera che mi scrisse Monsignor Vicario di Trento 6 , e poi le dirò il rimanente. «Il di lei convento di Trento è a momenti compiutamente ultimato, e si può con sicurezza stabilire per la fine del mese di maggio l'ingresso. La Signora de Rosmini mi mandò i due processi verbali di Verona, e di Milano. Sopra la solennità però dì tale funzione nasce un forte ostacolo. Solo ora si fà il terrazzo della chiesa; e il terrazziere mi avverte, che il praticarlo tosto, e segnatamente con gran concorso, potrebbe nuocere al medesimo; anzi consiglia a non usarlo se non dopo tre mesi. Ciò stante devo pregarla d’indicarmi se la funzione d’ingresso non potrebbe sospendersi, o se meglio non potrebbe forse farsi nella cattedrale , e da questa venir fatto l’accompagnamento delle Religiose al convento. Fatta la funzione d’ingresso, la chiesa potrà benissimo servire per la Messa, mentre si potrà tener chiusa la porta, e ripararsi il contorno dell’altare. Nel caso che si volesse attendere, finchè sarà disposta la statua, e la palla dell’altare, la santa Messa potrebbe celebrarsi in uno dei due vasti locali preparati per le educande, a cui senza passare pel convento il sacerdote avrebbe facile ingresso dalla contigua porta che comincia coll'abitazione de guastaldo 7 . La supplico di comunicarmi in proposito le sue idee onde io possa parlarne con Sua Altezza Reverendissima il Principe Vescovo 8 . Del resto avendole detto che a momenti il convento è pronto, non mi resta che pregarla di ordinare il rimanente onde possa finalmente aver luogo la tanto desiderata fondazione». Sin quì Monsignor Vicario. Tal lettera mia cara Figlia mi mette in molti pensieri e dubbietà. Quì non posso parlare a quest'ottimo Superiore 9 il quale ètutt'ora convalescente della grave sua malattia. Vado pensando che il differire la fondazione non è cosa da farsi tanto relativamente al totale degli affari dell'Istituto quanto in riflesso di Monsignor Vicario e poi anche perchè perduto il momento della primavera andiamo ad incontrare se lo facciamo nell'autunno gli ostacoli quasi insuperabili dell'inverno. 1 Mons. Monico Jacopo, Patriarca di Venezia (Ep. II/1, lett. 489, n. 1, pag. 164). 2 A Venezia (Ep. III/2, lett. 1504, pag. 1053). 3 Mons. Soldati Sebastiano, Vescovo di Treviso (Ep. II/2, lett. 921, n. 1, pag. 1281). 4 Margherita Rosmini (Ep. I, lett. 342, n. 4, pag. 535) 5 Pilotti Cristina (Ep. I, lett. 297, n. 7, pag. 454). 6 Mons. Sardagna Emanuele, vicario episcopale di Trento (Ep. I, lett. 388, n 5, pag. 626). 7 Grafia errata per gastaldo. 8 Mons. Luschin Francesco Saverio, Vescovo di Trento (Ep. I, lett. 388, n 5, pag. 626). 9 Mons. Traversi Antonio Maria, nuovo superiore della Casa di Venezia (Ep. II/1, lett. 489, n 2, pag. 165).

Andare nella casa e differire tre mesi l'erezione formale lasciamo luogo ai diavoli tirolesi duri come sassi di saltar fuori tutti e farci impazzire per rintanarli avendo io esperienza che fatte le erezioni formali tutto è tranquillo e vorrei dir anche superato. Fare la fondazione nella cattedrale oltre che vi sarà spesa maggiore la mia Amica Rosmini avrà dispiacere per la pubblicità e formalità del momento. Già io pure bramerei per mio genio che tutto fosse nascosto e ritirato ma per parte mia a forza di stare un poco in pubblico, ed un poco in privato mi pare d'essere divenuta istupidita, ed in conclusione tanto che il Signor sia servito e glorificato vado anche nel Duomo di Vienna. Ella mia cara Figlia mandi a supplicare il degnissimo nostro Superiore di fare la carità di venire da lei non permettendo a lei la salute di andare da lui come sarebbe suo dovere. Racconti al medesimo quanto io le scrivo. Egli sa tutte le circostanze dell'Istituto in generale. Senta prima cosa ne dice la buona Rosinini la quale non dubito non sia per fare quanto il Superiore giudicherà ma la senta perchè potrebbe essa avere dei riflessi da sottoporre ch'io non potessi fare per mancanza di cognizioni e questi pure li assoggetti al Superiore senta cosa egli giudica e col primo ordinario me lo scriva che aspetto a rispondere a Monsignore di Trento sinchè non ho queste risposte. Nello stesso tempo può domandare al medesimo ciò che sia da farsi rapporto a Cristina, sempre i riflessi di salute non le impediscano di andare. A me sembra che anche Cattina i 10 potrebbe supplire avendo è vero de mali di testa ma trovando più serj e più imbarazzanti i mali di Cristina quando l'assaliscono. Per la salute trovo cosa riflessibile ma per l'Ospitale e le maestre mi rimetto al Superiore ma a me non sembrano obbietti da impedirele opere maggiori dell'Istituto. Dica alla cara Cristina essermi impossibile attese le tante mie occupazioni di risponderle direttamente. Che dunque rapporto al progetto della Signora Giulia quando sua sorella ed il suo Direttore ne siano contenti e ch'essa possa combinare l'assistenza della medesima senza un soverchio impegno suo personale il quale vede essere impossibile essendo noi un poco d'una parte ed un poco da un'altra io non ho nessuna difficoltà anzi se il Signore è vero che voglia il Suo Ospitale pare possa essere un principio ma se il nostro Superiore fa la carità di venire da lei ho piacere che domandi a lui. Se il medesimo crederà che lo faccia consegnando la Signora Giulia li ducati 1500 che Cristina mi dice, è necessario che pure si consigli col nostro degnissimo Superiore perchè io non voglio nuove angustie per danari e chi sa non avesse egli da suggerirti qualche persona da fare un censo romano 11 che per simili investiture nella varietà delle opinioni non sapendo come la pensi mia sorella non è che Cristina tratti con essa di ciò. Tanti miei rispetti al nostro degnissimo Superiore ed al Signor Don Battistino 12 ed al nostro Signor Don Francesco 13 . Rapporto ai Messali, al Rituale ed all'Officio dica alla cara Rosrnini che sarà servita, vorrei però sapere se i Messali li vuole legati o da legare. Se li vuole legati mi dica se li vuole in pelle o in carta. Scrivendo questa cosa feci un riflesso a proposito della spesa che vi vorrà maggiore se a Trento nella cattedrale, ed il mio riflesso si è che trattandosi di una chiesa nuova come la nostra ove manchiamo di tutto il dovere travar tutto in imprestito piantarvi il trono del Vescovo e preparare tutto costerà forse quanto potrebbe costare nel Duomo. Forse m'ingannerò e la Giuseppina meglio di me questa cosa può saperla. Quelle carte che temevamo che la posta ci avesse smarrito sono nelle mani dell'avvocato Gaspari 14 lo dica anche alla cara Metilde 15 . Circa alla Giacinta Peranzoni non pare il nostro caso per la nostra scuola, essendo la medesima troppo grande, ed una signora. 10 Carminati Caterina della Casa di Verona (Ep. II/1, lett. 618, n. 2, pag. 519). 11 Livelli Perpetui, cioè Censi Reali Romani (Ep. II/1, pag. 511). 12 Don Bajetta Giambattista, confessore della comunità di Verona . (Ep. III/1, lett. 1092, n. 3, pag. 216). 13 Bunioli Metilde (Ep. III/2, lett. 1612, n. 1, pag. 1267). 14 Fratello del chirurgo Gasperi (Ep. III/2, pag. 899). 15 Bunioli Metilde (Ep. III/2, lett. 1612, n. 1, pag. 1267).

Andare nella casa e <strong>di</strong>fferire tre mesi l'erezione formale lasciamo luogo ai <strong>di</strong>avoli tirolesi duri<br />

come sassi <strong>di</strong> saltar fuori tutti e farci impazzire per rintanarli avendo io esperienza che fatte le erezioni<br />

formali tutto è tranquillo e vorrei <strong>di</strong>r anche superato. Fare la fondazione nella cattedrale oltre<br />

che vi sarà spesa maggiore la mia Amica Rosmini avrà <strong>di</strong>spiacere per la pubblicità e formalità del<br />

momento.<br />

Già io pure bramerei per mio genio che tutto fosse nascosto e ritirato ma per parte mia a forza<br />

<strong>di</strong> stare un poco in pubblico, ed un poco in privato mi pare d'essere <strong>di</strong>venuta istupi<strong>di</strong>ta, ed in conclusione<br />

tanto che il Signor sia servito e glorificato vado anche nel Duomo <strong>di</strong> Vienna.<br />

Ella mia cara Figlia man<strong>di</strong> a supplicare il degnissimo nostro Superiore <strong>di</strong> fare la carità <strong>di</strong><br />

venire da lei non permettendo a lei la salute <strong>di</strong> andare da lui come sarebbe suo dovere. Racconti al<br />

medesimo quanto io le scrivo. Egli sa tutte le circostanze dell'Istituto in generale. Senta prima cosa<br />

ne <strong>di</strong>ce la buona Rosinini la quale non dubito non sia per fare quanto il Superiore giu<strong>di</strong>cherà ma la<br />

senta perchè potrebbe essa avere dei riflessi da sottoporre ch'io non potessi fare per mancanza <strong>di</strong><br />

cognizioni e questi pure li assoggetti al Superiore senta cosa egli giu<strong>di</strong>ca e col primo or<strong>di</strong>nario me<br />

lo scriva che aspetto a rispondere a Monsignore <strong>di</strong> Trento sinchè non ho queste risposte.<br />

Nello stesso tempo può domandare al medesimo ciò che sia da farsi rapporto a Cristina,<br />

sempre i riflessi <strong>di</strong> salute non le impe<strong>di</strong>scano <strong>di</strong> andare. A me sembra che anche Cattina i 10 potrebbe<br />

supplire avendo è vero de mali <strong>di</strong> testa ma trovando più serj e più imbarazzanti i mali <strong>di</strong> Cristina<br />

quando l'assaliscono. Per la salute trovo cosa riflessibile ma per l'Ospitale e le maestre mi rimetto al<br />

Superiore ma a me non sembrano obbietti da impe<strong>di</strong>rele opere maggiori dell'Istituto.<br />

Dica alla cara Cristina essermi impossibile attese le tante mie occupazioni <strong>di</strong> risponderle<br />

<strong>di</strong>rettamente. Che dunque rapporto al progetto della Signora Giulia quando sua sorella ed il suo<br />

Direttore ne siano contenti e ch'essa possa combinare l'assistenza della medesima senza un<br />

soverchio impegno suo personale il quale vede essere impossibile essendo noi un poco d'una parte<br />

ed un poco da un'altra io non ho nessuna <strong>di</strong>fficoltà anzi se il Signore è vero che voglia il Suo<br />

Ospitale pare possa essere un principio ma se il nostro Superiore fa la carità <strong>di</strong> venire da lei ho<br />

piacere che doman<strong>di</strong> a lui.<br />

Se il medesimo crederà che lo faccia consegnando la Signora Giulia li ducati 1500 che<br />

Cristina mi <strong>di</strong>ce, è necessario che pure si consigli col nostro degnissimo Superiore perchè io non<br />

voglio nuove angustie per danari e chi sa non avesse egli da suggerirti qualche persona da fare un<br />

censo romano 11 che per simili investiture nella varietà delle opinioni non sapendo come la pensi<br />

mia sorella non è che Cristina tratti con essa <strong>di</strong> ciò.<br />

Tanti miei rispetti al nostro degnissimo Superiore ed al Signor Don Battistino 12 ed al nostro<br />

Signor Don Francesco 13 .<br />

Rapporto ai Messali, al Rituale ed all'Officio <strong>di</strong>ca alla cara Rosrnini che sarà servita, vorrei<br />

però sapere se i Messali li vuole legati o da legare. Se li vuole legati mi <strong>di</strong>ca se li vuole in pelle o in<br />

carta. Scrivendo questa cosa feci un riflesso a proposito della spesa che vi vorrà maggiore se a<br />

Trento nella cattedrale, ed il mio riflesso si è che trattandosi <strong>di</strong> una chiesa nuova come la nostra ove<br />

manchiamo <strong>di</strong> tutto il dovere travar tutto in imprestito piantarvi il trono del Vescovo e preparare<br />

tutto costerà forse quanto potrebbe costare nel Duomo. Forse m'ingannerò e la Giuseppina meglio <strong>di</strong><br />

me questa cosa può saperla.<br />

Quelle carte che temevamo che la posta ci avesse smarrito sono nelle mani dell'avvocato<br />

Gaspari 14 lo <strong>di</strong>ca anche alla cara Metilde 15 .<br />

Circa alla Giacinta Peranzoni non pare il nostro caso per la nostra scuola, essendo la medesima<br />

troppo grande, ed una signora.<br />

10 Carminati Caterina della Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. II/1, lett. 618, n. 2, pag. 519).<br />

11 Livelli Perpetui, cioè Censi Reali Romani (Ep. II/1, pag. 511).<br />

12 Don Bajetta Giambattista, confessore della comunità <strong>di</strong> Verona . (Ep. III/1, lett. 1092, n. 3, pag. 216).<br />

13 Bunioli Metilde (Ep. III/2, lett. 1612, n. 1, pag. 1267).<br />

14 Fratello del chirurgo Gasperi (Ep. III/2, pag. 899).<br />

15 Bunioli Metilde (Ep. III/2, lett. 1612, n. 1, pag. 1267).

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